#maschietti e femminucce
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forgottenbones · 1 year ago
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Non so se è geniale o cringe. Da una parte il messaggio è valido e c'è anche una consapevolezza di quanto sia ridicolo che i prodotti abbiano un "genere" (sembra una parodia della dicotomia rosa/azzurro). Ma come al solito c'è il problema che un messaggio progressista venga asservito alle solite logiche di mercato, che sia una strategia di un team di stronzi pagati troppo che si sono seduti a un tavolo e hanno detto: "Come facciamo bella figura?"
D'altronde riconosco che dare il buon esempio e normalizzare un cambiamento del paradigma è importante.
Insomma, come Natalie Imbruglia, I'm torn.
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raccontiniper18 · 11 months ago
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Gioco divertente.
Inviateci i votri sextoy e noi li pubblicheremo sia se siete maschietti che femminucce e fare una mini recensione del prodotto cosi' da far acquistare quel determinato prodotto a un altra persona.
Non so se può piacere come idea ma è bello ''confrontarsi'' per scoprire al meglio il proprio piacere.
Non so se va contro la policy di tumblr.
Ovviamente ci teniamo a precisare che il tutto sarà in anonimato e che potete scriverci anche da profili fake o appena creati e che a noi piace divertirci non importunarvi quindi non siete obbligati a far niiente
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fridagentileschi · 2 years ago
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ANCHE LA CASA NELLA PRATERIA NELLA LISTA NERA
Nell'elenco idiota degli idioti finti antirazzisti anche la bellissima serie ''la casa nella prateria'' e i libri di Laura Ingalls Wilder a cui la serie e' ispirata. E perche'? Forse perche' le vite dei bianchi sono politicamente scorrette? O perche' lo e' famiglia?
La famiglia Ingalls e' molto unita, molto cristiana, ogni storia e' un messaggio che da valore ai valori,tutte le puntate sono insegnamenti d'amore che nascono nella famiglia per essere moneta corrente nella societa', in alcuni episodi ci sono anche personaggi neri e indiani: viene denunciata l'ingiustizia dell'epoca nei loro confronti ( 1870-1890), ingiustizia a cui gli Ingalls si sottraggono. Ho letto un bellissimo articolo di Melissa Gilbert ( Laura Ingalls nella serie) in cui ammette il suo stupore nel duro attacco alla serie..forse affermare che la famiglia e la spiritualita' sono valori non derogabili e' politicamente scorretto..come affermare che il sole sorge ogni mattina. Il grande scrittore Gilbert K. Chesterton fu un profeta quando disse che si sarebbe dovuto sguainare la spada per osservare che l’erba è verde in primavera.
L’Occidente terminale ha trovato il suo nemico definitivo, l’ultimo da sgominare, la famiglia appunto, con tutti i principi esistenziali, comunitari e morali che rappresenta. Sarebbe più esatto affermare che il nemico del progressismo trasversale – nato a sinistra, pagato a destra, che rappresenta, per disgrazia, l’asse delle società postmoderne- è la natura. L’attacco vero, assoluto, è infatti contro l’impero della natura, il creato dei credenti. Nulla di ciò che ha disposto è approvato dal transumano contemporaneo. I bambini non devono avere un padre e una madre, addirittura non è bene che si distinguano tra maschietti e femminucce; la sessualità tra uomo e donna è solo uno tra i tanti “orientamenti”, il più fastidioso, giacché porta a nascite indesiderate. Chi crede nella famiglia “tradizionale “(a proposito, non cadiamo nella loro trappola, quel modello non è tradizionale, ma naturale!) è uno sfigato.
I toni utilizzati dal nemico che ci vuole distruggere, nemico è chi il nemico fa, sono talmente volgari, disgustosi e sovreccitati da ricordare un pessimo intellettuale del dopoguerra, Ugo Vittorini. Un suo libro sulla resistenza si intitolava Uomini e no. A questo siamo tornati, la qualità di essere umano è revocata senza appello a chi non la pensa come loro. L’intera armata progressista è ormai intrisa dei peggiori istinti che attribuisce all’ odiato Altro. Sono razzisti etici, suprematisti, poiché la loro ragione è unica, autoevidente, non ha bisogno di dimostrazione, tanto meno di abbassarsi alla discussione. I signori del progresso stanno lasciando nelle nostre mani una battaglia fondamentale, per nulla confessionale, anzi laicissima. Le idee di famiglia e di matrimonio sono un elemento centrale dell’ingresso delle comunità umane nella civiltà. Distruggerle significa regredire di migliaia di anni, uscire dal recinto della legge – altra conquista della civilizzazione – e precipitare negli istinti, nella giungla del “poliamore” caro a mondialisti .
I figli sono prodotti da ordinare sul mercato, statura, colore della pelle, sesso, pardon genere. Osceni cataloghi sono disponibili in rete, ma i nazisti non sono loro, i caini antiumani del progresso, bensì chi richiama all’accoglienza della vita, chi smaschera lo schiavismo sessuale, la compravendita di ovuli e sperma, la riduzione zoologica dell’uomo, pratiche come l’utero in affitto che avrebbero fatto indignare Karl Marx. Presto avremo le nozze a tempo, il problema è come fare con i figli. Ma esiste la soluzione: possono essere affidati a cooperative, comuni collettive o allo Stato, imponendo di non farli crescere secondo istinto biologico naturale. Essenziale è che si estirpi la famiglia: totalitarismo disgustoso mascherato da emancipazione.
In tutto questo orrore una serie il cui perno e' la famiglia e' da debellare, censurare, abbattere,insieme alle statue, ai simboli, e all'occidente tutto. Ma noi paladini della civilta' non staremo a guardare inerti, noi combatteremo per difendere la famiglia, i bambini, e la vita: la vera vittima della tagliola del politicamente corretto e del mondialismo.
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roxan-world · 8 months ago
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E niente....mi è sembrato di vedere due fagioli!
Ho avuto una grande sorpresa! 😍
Questi due stanno lì da dieci settimane ed io non ne sapevo nulla....anche se inizialmente è stato una shock, è comunque un'immensa gioia.
Soprattutto il pensiero che siano due!! 😍
Non so se maschietti o femminucce, ma sono già estremamente felice! ❤❤
Sinceramente non so nemmeno chi siano i genitori....ma puoi fare COPIA E INCOLLA e fare questo scherzo ai tuoi amici anche tu, specialmente a quelli che non leggono fino alla fine! 😂😂😂
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pettirosso1959 · 10 months ago
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Lettera aperta allo psycorettore dell’Università Bocconi.
All’ Esimio Magnifico Rettore della Università di Milano Bocconi Professor Francesco Billari.
Pregiatissimo , Chiarissimo ac reverendissimum Signor Dottor Professor Billari , Le scrivo riguardo alla sospensione di sei mesi e alla condanna a 200 ore di volontariato che il Suo prestigioso Ateneo ha inflitto ad alcuni studenti rei di avere criticato e canzonato sui social la Vostra decisione di dotare di servizi igienici gender-free l’Istituto da Lei diretto.
Premetto che non La tedierò sulla libertà di espressione, perché so che dalle Vostre parti (a sinistra) la stessa è ammessa e difesa strenuamente solo quando ci si esprime come Vi confà.
Non Le ricorderò neppure che sino a qualche decennio fa nelle università italiane esisteva la goliardia e se i Suoi colleghi di allora, avessero applicato i Suoi metodi contro il sarcasmo, sarebbero stati costretti quantomeno a fare commissariare dal Mossad l’intero Ateneo.
Quello che mi invece mi sorprende e che le vorrei sommessamente evidenziare è che in una delle Università più rinomate del mondo per lo studio delle materie economiche si prendano decisioni in spregio a quelle che sono le regole base del mercato e di una Società ad ordinamento capitalista.
Mi spiego.
Innanzitutto è sorprendente che si puniscano degli studenti perché dissentono su come vengono spesi i soldi delle loro rette. Un po’ come se il Presidente del CDA di una S.p.A. espellesse dall’Assemblea degli Azionisti quelli che sollevano critiche alla gestione aziendale o come se il Commodoro di uno Yacht Club mettesse “i sigilli” alle barche di soci che hanno avuto qualcosa da eccepire sulle spese del circolo. Ricordi che Lei con quelle rette si porta a casa la pagnotta di Peck!
Secondo. Pare che la decisone dei bagni “gender neutral” sia stata da Voi presa a seguito delle lagnanze di un singolo studente (o studentessa, o studenta….non so a che punto della transizione esso/ella sia adesso o se si senta oggi uomo, donna o cavallo) che si lamentava perché veniva osservato/a/ə con scherno, sia nei servizi igienici degli uomini, che in quelli delle donne
Ora prima cosa che meraviglia è che una persona che sta facendo un percorso di transizione di genere, che quindi non passa certamente inosservata, abbia subito tali “sguardi omofobi” solo ed esclusivamente nei servizi igienici e non nelle aule, nei corridoi e in tutti gli altri spazi comuni della Vostra Università.
Quindi, a mio modesto parere, Esimio Signor Professor Rettore , il Suo Ateneo spendendo migliaia di euro degli studenti e dei contribuenti italiani non ha fatto( o ha fatto sommariamente) il calcolo dei “costi benefici” per questo “investimento”. E ciò per due ragioni: la prima che su migliaia di studenti quelli che si fanno tali seghe mentali per questi presunti “sguardi omofobi” si contano sulle dita della zampa di una gallina e poi se volevate veramente essere sicuri di evitarli , per fare un “lavoro fatto bene” e fugare la possibilità di ogni “sguardo, omofobo”, avreste dovuto costruire un padiglione separato per ogni lettera dell’acronimo LGBTQI. Sempre sperando che nel contempo non avessero aggiunto un’ulteriore lettera!
E converrà sicuramente che il calcolo “costi benefici” è una colonna portante della gestione aziendale, attività che in futuro la più parte dei vostri studenti, sarà chiamata a svolgere.
Quindi anche spendendo decine di migliaia di euro per una singola denuncia, comunque il “problema di omofobia ” non lo avete risolto.
Infine mi permetta di ricordarLe che i bagni separati non servono tanto per proteggere l’intimità dei due sessi biologici, io per esempio dopo decenni di frequentazione degli stessi non ho mai visto nessuno (mi scusi il francese) cagare. I bagni separati servono principalmente perché i maschietti fanno la pipì in piedi e notoriamente non alzano l’asse e puntualmente mancano il buco, mentre le femminucce la fanno sedute e giustamente sclerano perché noi maschietti ci dimentichiamo sempre di alzare la tavoletta.
Concludendo se mi avesse consultato prima le avrei proposto una soluzione molto più economica: mantenere solo due bagni e cambiare con pochi euro solo le targhette.
Scrivendo su una:
Servizi per uomini, donne, LGBTQI-4KFULLHD con il PISTOLINO.
E sull’altra:
Servizi per uomini, donne, LGBTQI-4KFULLHD con la PATATINA.
La ringrazio per l’attenzione e porgo i più...
Distinti Saluti.
Alberto Mascioni.
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luposolitario00 · 2 years ago
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C'è stato un tempo in cui i colori non erano usati per distinguere maschi e femmine.
L'epoca in questione non è neanche troppo remota. Basta tornare alla metà dell'Ottocento per accorgersi che, fino a quel momento, bambini e bambine erano semplicemente vestiti di bianco, colore più facile da pulire in caso di sporco.
In seguito, per vestire i più piccoli è stata la volta dei colori pastello e dei toni chiari e, qualche anno più tardi, la divisione rosa-azzurro è diventata d'obbligo.
Ma è qui che gli studiosi hanno scoperto qualcosa di insolito. Ai maschietti, infatti, era destinato il rosa, mentre alle femminucce l'azzurro o il blu.
Il motivo? Secondo le teorie più comuni, l'azzurro era associato alla Vergine Maria, mentre il rosa (derivato dal rosso) rimandava a forza e virilità.
Queste teorie trovano riscontro anche negli scritti di Gavin Evans, fotografo, scrittore ed esperto di colori. Proprio lui ha rivelato che la distinzione di colori opposta a quella odierna per maschi e femmine era la regola.
Dunque, quando è cambiato tutto per diventare com'è oggi? Il mutamento sembra essere cominciato a partire dal secondo dopoguerra.
Forse per una maggiore presenza delle donne nella vita pubblica, o forse per semplici ragioni di moda (gli studiosi indicano soprattutto l'influenza della moda francese, in cui il rosa era tradizionalmente associato alla femminilità), il rosa ha cominciato a essere visto come più adatto al genere femminile, mentre l'azzurro acquistava virilità e mascolinità.
E il divario si è ampliato nel corso degli anni, fino a diventare un vero e proprio tratto distintivo, specialmente negli articoli per l'infanzia.
Alla luce della curiosa storia di questi due colori, verrebbe da chiedersi quale sarà il destino di rosa e azzurro nei prossimi anni, visto che differenze e stereotipi di genere stanno via via lasciando il posto a un doveroso senso di uguaglianza e parità.
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pancrippi · 10 days ago
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La "CIAMMELLA DE SAN NICOLA": appartenenza, tradizione, fede, memoria... la Sampolesita' antica che (con fatica) resiste. da Facebook Paolo Salvatori
scoperta a forno 'Immenso Pasticcio' di San Loco dei cavalieri
Ciambelle
"Ciammèlle" 
Ingredienti:
5 Kg farina di grano 1 Kg zucchero 10 uova 1 lt olio anice, un pizzico di sale fino, 2 bicchieri di acqua di alloro, lievito, latte
(la dose indicata è per 20 ciambelle)5 Kg farina ’e ranu zuccaru ova ogliu anisu, ’n pizzicu ’e sale finu, do picchieri de acqua ’e ’lloru, levitu, latte 
Preparazione:
Mettete a bollire per circa due ore un litro d’acqua con trenta foglie di alloro, levate dal fuoco quando l’acqua è colorita e profumata. Prima di fare l’impasto sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido con mezzo chilo di farina. Aspettate che il lievito cresca, quindi, preferibilmente di sera, impastate tutti gli ingredienti, lavorate l’impasto a fondo ed ottenetene una consistenza solida. Fate lievitare in ambiente caldo e coprite con una coperta. Al mattino seguente, controllate la lievitazione, quindi rilavorate la pasta e tagliate a pezzi per realizzare le ciambelle. Realizzate dei cordoni di circa cinquanta centimetri di lunghezza, del diametro non inferiore a cinque centimetri e con questi formate le ciambelle. Fate bollire l’acqua, salatela, e lessate le ciambelle una per volta girandole con un cucchiaio di legno per evitare di farle attaccare. Durante questa fase, se si dovessero aprire, bloccatele con dei bastoncini. Mettetele ad asciugare ed incidetele orizzontalmente con il coltello sulla metà esterna, per facilitarne la cottura. Infornate a fuoco vivo, dopo la cottura del pane. 
Attrezzi tradizionali:
Familiari impeganti nella preparazione:
Esclusivamente le donne, a volte le nonne che regalavano ai nipotini il cavalluccio e la bambola, dei dolci realizzati con la stessa pasta delle ciambelle ma a forma di cavalluccio (per i maschietti) e di bambola per le femminucce.
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girlzoniastore · 22 days ago
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tispaccolafesta · 3 months ago
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Napoli Gadget regalini per fine festa di compleanno bambini
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Se stai pensando di organizzare una meravigliosa festa di compleanno per i tuoi bambini, allora, non ti rimane altro che scegliere il personaggio più amato da loro.
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I prodotti sono tutti realizzati (hand made) a mano artigianalmente con piccole imperfezioni e non ho nessuna autorizzazione e licenze da parte del brand.
Vengono realizzati su richiesta dei clienti.
Le immagini appartengono ai rispettivi proprietari ed utilizzo solo quelle di bassa qualità.
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Cannucce Napoli Calcio personalizza addobbi festa compleanno
Portachiavi Maglia Calcio Napoli Personalizza gadget festa
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solocanzoninelleorecchie · 8 months ago
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raga per capire, così pourparler, ma quando dite che non volete che su Tumblr ci siano associazioni sulla vostra vita privata, che non vi "sgamano" il blog insomma, ma come fate tipo a mettere una foto a cazzo da fuori o con l'ano visibile, annessi capezzoli ecc.
cioè nessun giudizio, voglio solo capire, il discorso vale per i maschietti e per le femminucce. Intendo dire, per quelle foto (anche se vi coprite la faccia ok) non avete paura che un segno particolare sia riconoscibile? Un tatuaggio, un qualcosa, non so, seriamente vorrei capirne il senso
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Priolo Gargallo (SR): i carabinieri donano delle uova di Pasqua agli ospiti de “La casa dei bambini”
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Priolo Gargallo (SR): i carabinieri donano delle uova di Pasqua agli ospiti de “La casa dei bambini” I Carabinieri della Stazione di Priolo Gargallo hanno donato le uova di pasqua ai piccoli ospiti della casa famiglia “La Casa dei Bambini”. Anche quest’anno, nella settimana delle festività pasquali, i militari dell’Arma hanno voluto manifestare la loro vicinanza ai bambini ospiti della struttura che, nonostante le circostanze, meritano di godere delle piccole gioie della loro età, soprattutto in questi giorni di festa. Le 20 femminucce e i 3 maschietti della Casa dei Bambini” hanno ricevuto le uova di cioccolato ed hanno manifestato il loro entusiasmo regalando sorrisi ai militari che si sono impegnati nell’iniziativa solidale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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impiegatopigro · 4 years ago
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Plug&Play
Passo a prenderla a casa, per andare a cena. Sono tesissimo.
Dopo un po’ che ci frequentiamo non è certo timidezza, ma un pensiero, un piccolo regalo che le sto portando. Questo si mi agita.
Suono, mi apre.
Elegante, in un abitino a fiori, scollato, le gambe nude sotto la gonna che la stagione, finalmente lo permette. Indossa dei piccoli orecchini. Poi solo la sua pelle.
Entro un attimo in casa sua e dopo gli abituali convenevoli le porgo la scatolina. Rossa. Dentro sono un tormento. Tremo. Sudo freddo. Agitato come un ragazzino.
Ne parlammo tempo fa, o meglio uscì il discorso. Eravamo a cena con i soliti quattro amici, al pub. Si scherzava, goliardicamente. I maschietti provocavano le femminucce, e loro rispondevano impertinenti. Ma quella volta, non so... Ebbi la netta impressione che in fondo, anche se dava a vedere che era solo provocatoria, fosse, invece, veramente curiosa. In quel momento mi sembrò così chiaro. Nessun dubbio. Ma ora, qui di fronte a lei, tutto è diverso, incerto.
La apre piano con una faccetta divertita e un po’ emozionata che si trasfigura quando vede il plug all’interno. Di sicuro non se lo aspettava. Forse spaventata? Poi consapevole. Poi serena. Attende. Mi guarda e in quello sguardo io ritrovo la calma, e una nuova complicità nell’attimo esatto in cui me lo porge.
Le alzo la gonna, fino ad arrivare agli slip, che piano, faccio scendere lungo le cosce, poi cadono giù da soli sulle caviglie.
Lei non dice una parola. E’ compiaciuta, curiosa, anche se forse un po’ in apprensione. Quel tanto che basta per far battere il cuore leggermente più veloce.
Con la mano ancora sui suoi fianchi, accenno a farla girare. Lei segue il movimento. Si appoggia sul mobile dell’ingresso. La gonna sopra il sedere, mentre inarca la schiena. Le gambe tese. La porta è rimasta socchiusa e lei si fissa a guardare fuori lo spiraglio di pianerottolo che le si mostra. Ha paura e al contempo lo desidera: per continuare deve distrarsi e pensare a tutto il mondo rimasto fuori.
Continuo a guardarla. Quando sento che è pronta avvicino il plug, debitamente preparato. Piano lo muovo fino a dove poco prima c'erano le mie dita e comincio a premere per farlo entrare. Ascolto il suo respiro per capire quanto posso farmi strada dentro di lei e quando fermarmi. Lentamente. Finché è tutto dentro.
Aspettiamo un attimo, immobili perché si abitui. Poi mi guarda e sorride. Prende la borsetta e usciamo.
Gli slip sono rimasti in casa, sul pavimento davanti l’ingresso.
Dopo il primo momento di euforia comincio a vederla un po’ a disagio. La tengo per mano mentre camminiamo. Il plug è piccolo. Ma è comunque una novità. Stringe forte la mia mano.
In auto continua a cercare una posizione più comoda. Ma mi guarda e mi sorride, come a volermi rassicurare che tutto va bene. Non ci diciamo nulla fino al ristorante.
Seduta si agita ancora un po’. Mangiamo qualcosina. Giusto per inebriarci di sapori e restare leggeri. Un calice di vino bianco. Lei ne beve almeno due. O forse di più. Durante la cena si rilassa. Sembra tutto andare meglio. Parliamo e ridiamo insieme. Quasi dimentichiamo quel piccolo segreto che ci siamo portati a cena.
Ci avviamo a piedi verso casa mia. È vicina. Cammina rilassata appesa al mio braccio. Finché ad un tratto si blocca. Stringe forte la presa con le mani. Stringe le gambe. Nasconde il viso sul mio petto. Un piccolo singulto. Quando passa, i suoi occhi sono più umidi e brillanti. Fissi nei miei
Resta appesa al mio braccio fin dentro casa, con la testa sulla mia spalla.
Ci accomodiamo sul divano e lei continua a tenere la testa appoggiata a me. Rimane in questo stato di calma apparente. Immobile. Stringendomi ancora.
Io faccio fatica, ma non le do a vedere la mia impazienza, la mia eccitazione, né la mia curiosità di sapere che prova, che pensa.
Piano piano si addormenta. Nonostante tutto non riesco a provare delusione. D’improvviso non mi stringe più. Mi alzo e l’appoggio delicatamente lì dove prima ero seduto. Le do un bacio sulla guancia ma sembra non accorgersene nemmeno. Mi sento in imbarazzo perché il desiderio è forte ma lei è così calma. Devo allontanarmi perché ho paura di turbarle il sonno.
E ad un tratto mi ritrovo a fissarmi nello specchio con le mani sul lavandino. Un desiderio animale che mi brucia dentro. Un piacere facile che mi tenta e una prospettiva di fallimento che mi minaccia.
Chiudo gli occhi e attendo. Il respiro mi calma. La calma richiama la calma di lei che si sveglia. Si alza piano e mi cerca. Mi trova. Ora guarda tutto il suo mondo attraverso lo spiraglio della porta del bagno rimasta socchiusa. Mi accorgo di lei solo quando si appoggia alla mia schiena. Quando le sue mani cominciano a farsi strada tra i miei indumenti e raggiungono il mio turbamento. Quando cominciano ad addomesticarlo.
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cristianasworld · 1 year ago
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Secondo me' i maschietti dovrebbero giocare con i soldatini di piombo e le femminucce con le ballerine di carta da piccoli.
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Comunque vorrei dire una cosa:
Per tantissimi anni in passato (e a volte tutt'oggi ), sono state le donne a dedicarsi alla cucina per i mariti, figli,parenti e ospiti. Giusto ?
E ormai si sa che i maschi mangiano schifezze, cibo spazzatura, fastfood, carne, grigliate, burro e olio su tutti i cibi.. prevalentemente perché piace il grasso, il dolce, la sostanza !
Ed è possibile che le femminucce ancora non hanno capito che noi maschietti vogliamo la ciccia ?
NOI LE VOGLIAMO IN CARNE ! 😂😂😂😂
(scherzi apparte, andate tutte benissimo)
PERSONALMENTE però, per miei gusti, più ce n'è e meglio è. 😎🤏🏻❤️
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occhidibimbo · 2 years ago
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Scegliere il nome per il bebè: ma quanto è difficile! Le responsabilità che spettano a un pre genitore sono davvero tante, non ultima quella della scelta del nome da dare al piccolo o alla piccola che sta per nascere! Scegliere il nome per il proprio bambino infatti non è affatto semplice, anche se si rivela come uno tra gli impegni più amorevoli e intensi che i genitori possano condividere durante l’attesa della nuova nascita. Le domande che un papà e una mamma si pongono di fronte a questa scelta sono tantissime e capita spesso che si sia talmente indecisi da arrivare appena poco prima del parto o addirittura subito dopo la nascita, appena prima di iscrivere il proprio figlio all’Anagrafe, senza ancora aver fatto la scelta definitiva. Un mondo davvero affascinante, quello dei nomi, da quelli più antichi, risalenti a migliaia di anni fa, spesso legati alla nostra storia, a quelli più moderni, magari nati dalla fertile fantasia di qualche scrittore per un suo personaggio e che hanno saputo conquistarsi un posto d’onore tra i nomi più utilizzati. Dare un nome a un bambino è in effetti davvero un compito di grande responsabilità: il nome è importante perché accompagnerà nostro figlio per tutta la vita, in tutte le fasi della sua vita, sarà questo il primo “biglietto da visita” con cui si presenterà in ogni occasione, da piccolo come da adulto, e dobbiamo essere noi a deciderlo per lui. Uno degli argomenti dei futuri mamma e papà in attesa del loro piccolo è proprio quello della scelta del nome. Una scelta importante, delicata, amorevole, gioiosa ma anche impegnativa, che fa parte dell’attesa del lieto evento e per la quale spesso è utile tenere in considerazione diversi aspetti. Qui di seguito alcuni consigli che potrebbero venir utili ai genitori che sono impegnati nell’ardua scelta del nome per il proprio bambino: considerare nomi che “suonino bene” con il cognome (nomi molto lunghi con cognomi altrettanto lunghi, ad esempio, potrebbero essere... davvero eccessivamente lunghi! Anche i doppi nomi con i doppi cognomi sarebbero da evitare perché ridondanti e troppo impegnativi, così come quelli che potrebbero risultare dissonanti con il cognome); considerare nomi che si adattino a ogni età della vita (nostro figlio non sarà un bebè per sempre e dobbiamo immaginare come potrà essere per lui avere quel nome anche da adulto e in tutte le situazioni sociali in cui si troverà); se si hanno già altri figli, tener conto anche dei loro gusti e consigli per renderli partecipi della prossima nascita del fratellino o della sorellina; tener conto delle indicazioni di legge che regolano la scelta dei nomi che si possono dare a un bambino (vi sono infatti disposizioni che riguardano ad esempio il fatto che in Italia i nomi debbano essere adeguati al sesso, fatta eccezione del nome Andrea, che può essere utilizzato sia per i maschietti che per le femminucce e il nome Maria, che può seguire il primo nome nei maschietti; altre disposizioni indicano che i nomi debbano contenere solo lettere dell’alfabeto italiano, comprese la x, la y, la w, la j e la k, non debbono essere ridicoli o offensivi; non possono inoltre essere utilizzati nomi di personaggi storici negativi o di personaggi dei cartoni animati, così come non si può dare a un bambino lo stesso nome del papà); fare una lista di tutti i nomi che piacciono alla mamma e al papà e poi confrontarli. E per chi è ancora indeciso e volesse avere un’ampia panoramica di nomi tra cui scegliere, ottime idee ci possono venire dalla rete. Un esempio? Prendiamo il caso in cui si abbia già un bambino a cui si sia dato il nome di Alessandro e che ci piacerebbe, ora che sta per nascere la sua sorellina, trovare un bel nome che inizi anch’esso con la lettera “A”. Ecco che un elenco di nomi con la A può venirci in aiuto proponendoci moltissimi nomi femminili tra i quali potremmo trovare quello che incontra i gusti della mamma, del papà e del piccolo Alessandro per
quello da dare alla sorellina in arrivo: Agata? Agnese? Ambra? Anastasia? Asia? Oppure Aurora? La scelta è molto ampia, tra nomi più legati alla nostra tradizione italiana a quelli di antiche origini di altri paesi europei. Un altro esempio, sempre prendendo come spunto i nomi che iniziano con la lettera “A”, ma stavolta per un maschietto: a mamma e papà piacciono i nomi “importanti”, poco comuni, che riportano alla storia antica o a personaggi del passato? Ecco allora che, scorrendo l’elenco presentato in ordine alfabetico, possiamo trovare moltissimi e interessanti nomi maschili da poter dare al nostro bambino: Adelchi ad esempio, di origine longobarda, reso celebre nell’Ottocento dall’opera del Manzoni, oppure Amerigo, di origine germanica e che ci riporta al grande navigatore, esploratore e cartografo italiano. E che dire invece di Amos, di origine greca, che significa “forte” (nome che peraltro sta ottenendo piuttosto successo tra i nuovi genitori), o del probabilmente celtico Arturo, che richiama il celebre re Artù? Una buona scelta anche di nomi maschili che hanno tutto il fascino della nostra storia, come ad esempio il latino Augusto, che significa “grande”, “venerabile”, “consacrato”, che veniva utilizzato come titolo onorifico nell’antica Roma, noto soprattutto per essere stato adottato dall’imperatore Ottaviano, conosciuto infatti principalmente come Augusto, oppure Aurelio, nome di radice sabina, che significa “splendente” e che riprende il cognomen Aurelios, portato nell’antica Roma dalla “Gens Aurelia”. Trovare ispirazione per il nome del nostro bambino (e non solo) Capita talvolta di avere già dei nomi preferiti, di quei nomi che ci hanno sempre ispirato simpatia, che ci piacciono, di quelli che da sempre pensiamo riserveremo per il momento in cui avremo un figlio. Altre volte, invece, ci troviamo davvero confusi nella scelta (e diciamocelo: la scelta è sempre più difficile quando dobbiamo scegliere il nome per un maschietto, a meno che non si abbia già in mente di seguire la tradizione e riprendere il nome di un nonno) e non riusciamo a decidere quale nome potrebbe essere quello giusto da dare al nostro bambino. Sicuramente, chi è in procinto di scegliere il nome da dare al proprio piccolo, ha anche la curiosità di sapere quali sono i nomi più in voga al momento. In questo senso, l’Istat ci riporta annualmente la classifica dei nomi maschili e femminili più amati dai neo-genitori italiani. E così vediamo che quest’anno i nomi che sono andati per la maggiore per le femminucce e che si sono guadagnati i primi dieci posti in classifica sono stati: Aurora, Sofia, Giulia, Alice, Emma, Greta e Ginevra, mentre per i maschietti nuovi nati il primato assoluto continua ad essere quello di Francesco (primo da molti anni, e precisamente dal 2001), seguito da Mattia, Alessandro, Leonardo, Lorenzo, Andrea, Gabriele, Matteo, Tommaso e Riccardo. L’indecisione delle mamme e dei papà talvolta è quella tra nomi della tradizione e nomi invece più originali, magari stranieri oppure ispirati ai propri artisti preferiti. A questo proposito, per la maggiore nell’ultimo anno tra i nomi stranieri scelti per i nuovi nati: Emily, Jennifer, Mia, Maya e Chloe per le bambine, Liam, Thomas, Kevin, Ethan e Noah per i maschietti. C’è chi non ha l’imbarazzo della scelta e preferisce rinnovare un nome ricorrente della propria famiglia (ad esempio utilizzando il nome di uno dei nonni), o chi invece opta per una scelta più originale e vorrebbe che il proprio bambino o la propria bambina avesse un nome meno comune. Il nostro consiglio è quello di curiosare tra i tanti nomi proposti da nomi con la, dove sicuramente possiamo trovare ancora qualche nome a cui non abbiamo ancora pensato. Un ricchissimo elenco dei nomi italiani presentati in ordine alfabetico diviso tra nomi maschili e nomi femminili, corredato da molte notizie interessanti sulla diffusione di ogni singolo nome, il suo significato, il giorno in cui
viene festeggiato l’onomastico, con rimandi per approfondirne l’origine e le sue varianti in altre lingue. Tutte informazioni che possono darci una mano per scegliere questo o quest’altro nome, magari andando a spulciare tra le versioni più “esotiche” e originali (talvolta davvero curiose ed anche interessanti) di nomi italiani trasposti nella lingua di altri Paesi. Una bella fonte di ispirazione che potrebbe rivelarsi decisiva per la scelta del nome da dare al piccolo che sta per nascere. Informarsi sul significato dei nomi, infatti, a volte potrebbe essere decisivo per scegliere il nome che più ci sembra adatto per il nostro bambino. A volte infatti alcuni nomi che non ci ispirano molto, possono rivelarsi ricchi di significato e di storia e farci cambiare idea, oppure altri, magari tra quelli che ci sono sempre piaciuti, una volta che ne leggiamo l’origine, potrebbero non sembrarci più così appropriati da dare al nostro piccolo. Consultando l’elenco di Nomiconla.it, infatti, potremmo fare piacevoli scoperte che potrebbero darci la giusta ispirazione. Un sito interessante non soltanto per darci una mano a scegliere il nome adatto per il nostro futuro bebè, ma che è anche il posto giusto dove poter scoprire le origini del proprio nome o di quello dei propri cari, vedere quando si festeggia l’onomastico e conoscere tante interessanti curiosità legate ad ogni nome.
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italian-malmostoso · 6 years ago
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Tradizionalisti, oscurantisti, medievali, reazionari, bigotti e pure bacchettoni!
Come vi permettete di attribuire preventivamente un genere sessuale ad un individuo, non ancora in grado di esprimersi liberamente?
Infatti:
L’identità sessuale di un individuo non viene stabilita dalla natura e dall’incontrovertibile dato biologico ma unicamente dalla soggettiva percezione di ciascuno che sarà  libero di assegnarsi il genere percepito, “orientando” la propria sessualità secondo i propri istinti e le proprie mutevoli pulsioni.
È il genere che stabilisce, in ultima analisi, l’identità sessuale di un individuo. Non si è uomini e donne perché nati con certe identità fisiche, ma lo si è solo se ci si riconosce come tali. Non ci sono maschi e femmine ma ci sono semplicemente uomini, liberi di assegnarsi autonomamente il genere che percepiscono al di là del loro sesso naturale.
Le tradizionali categorie di maschi e femmine diventano così dei vecchi clichés, delle categorie mentali superate, inadatte a rappresentare la complessità sociale moderna che per questo vanno rimosse. La parola chiave degli ideologi del gender è “decostruire”, ossia, cancellare la natura, tentando di smantellare pezzo per pezzo, un sistema di pensiero considerato obsoleto e oramai fuori tempo. (da https://www.osservatoriogender.it/capire-il-gender/significato-teoria-gender-cosa-afferma/).
Volete una società basata su questi presupposti e teorie? Benissimo, sapete come votare alle prossime elezioni, siano europee o locali.
Buon voto libero a tutti!
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