#magistratura e forze dell��ordine
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Riassumendo, la riforma della giustizia voluta da Nordio non è che la cara vecchia “ riforma” dei magistrati: tradotto “ taglio delle unghie alla magistratura”.
La cancellazione dell’abuso d’ufficio non basta; è in dirittura d’arrivo un altro giro di vite contro i pm e le forze dell’ordine (limiti di spesa molto più bassi per le cimici e il virus-spia), contro la stampa e i cittadini (pubblicazione vietata addirittura fino al processo).
B. dall’aldilà, circondato dai pregiudicati di ogni ordine e grado, corrotti, corruttori, evasori fiscali, bancarottieri, festeggia.
Giuliana Sparano su Twitter
p.s. B. festeggia a braccetto con L.G.
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Franco Gabrielli, la polizia e la solita voglia di un uomo solo al comando La voglia di fascismo e di piccoli ducetti è lontana dall’abbandonare l’Italia. L’ultimo in ordine di tempo a riproporli è il sottosegretario ai servizi segreti per la Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, che, intervenendo al congresso di un sindacato di Polizia, ha proposto che tutte le forze di polizia debbano stare “nella casa della sicurezza del Paese, il Viminale”. Se Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria dipendessero tutte da un unico soggetto saremmo di fronte a un ministero dell’Interno e a un superministro che controlla per intero la sicurezza interna ed esterna dell’Italia, come proposto dal sottosegretario ai servizi segreti per la Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, significherebbe il controllo politico delle forze dell’ordine. Attualmente la Polizia fa capo al ministero dell’Interno, i Carabinieri (che hanno inglobato nel 2016 il Corpo Forestale) alla Difesa e la Finanza al ministero dell’Economia. Un sistema di poteri e contrappesi ben bilanciato che nelle inchieste della magistratura può vedere come ente con funzioni di Polizia Giudiziaria tutti i corpi citati. (...) Il sottosegretario Gabrielli dovrebbe conoscere la Costituzione meglio di altri, visto il ruolo che occupa, ma nonostante questo gradirebbe che scomparissero dal tavolo del Consiglio Supremo tutti i ministri tranne quello dell’Interno. Franco Gabrielli oltre a essere stato capo della Polizia fino allo scorso febbraio, quando entrò a far parte del governo Draghi, è stato direttore del Sisde poi divenuto Aisi. Quando il magistrato Enrico Zucca, pm del processo contro la mattanza compiuta dalle forze dell’ordine all’interno della scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001, in un convegno del 2018 ... affermò “I nostri torturatori, o meglio chi ha coperto i torturatori, come dicono le sentenze della Corte di Strasburgo, sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all’Egitto di consegnarci i suoi torturatori?” a inveire contro il magistrato fu proprio Gabrielli definendo le parole di Zucca “oltraggiose” e “infamanti” e di “arditi parallelismi che qualificano soltanto chi li pronuncia”. (...) Soprattutto Gabrielli è colui che nonostante le sentenze ha permesso il rientro in Polizia dei condannati per i fatti della Diaz. Ma va notata una cosa fondamentale. A Genova nel 2001 sotto la regia unica del Viminale Polizia, Carabinieri, Finanza e Penitenziaria lo Stato esibì il suo volto più reazionario e forcaiolo, tra l’assalto alla Diaz, le torture di Bolzaneto e l’omicidio del ragazzo Carlo Giuliani. Quello è l’esempio più oltraggioso in una democrazia delle conseguenze del riunire sotto un unico comando tutti gli agenti. Di Gianluca Cicinelli per La Bottega del Barbieri
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Il 14 settembre riaprono le scuole. La prima volta, da 100 anni, mentre si e' dentro una pandemia mondiale. Dagli anni '90 in poi l'argomento scuola non e' stato mai in cima alla lista di nessuna forza politica. Berlusconi ha governato 10 anni facendo condoni, parlando di giustizia, leggi ad-personam e regalando qualche dentiera gli anziani. Stessa cosa hanno fatto i governi si sx, quasi sempre con le stesse ricette della dx e qualche piccola distinzione sui diritti civili e sociali. Salvini e Meloni sono in politica da 30 anni, hanno votato tagli a tutto, istruzione, sanità, trasporti, enti comunali e regionali e su ogni comparto pubblico per far quadrare i conti dei governi di cui facevano parte pur di salvare la loro poltrona da 15mila euro al mese..
Salvini e Meloni hanno rilasciato negli anni migliaia e migliaia di interviste, di ospitate televisive, di dibattiti politici. Si sono sempre presentati agli appuntamenti elettorali con i loro cavalli di battaglia: legge e ordine con lo slogan "padroni in casa nostra", via dell'europa, condoni edilizi e fiscali, blocchi navali per fermare i migranti, mai sanatoria. No alle moschee, difesa della religione cattolica, flat tax per lasciare piu'soldi nelle tasche dei ricchi, delle imprese, di artigiani e commercianti. Più soldi alle forze armate. Quota 100 per mandare prima la gente in pensione, voucher per lavoratori temporanei e flessibilita' del lavoro per aiutare gli imprenditori. No alla misura delle zucchine o delle vongole imposte dall'Europa. Soldi all'agricoltura, a scuola e sanita' privata. Più carceri e meno magistratura.
Un punto soltanto non hanno mai toccato, mai mai, l'istruzione, la scuola pubblica.
Qualcuno di voi ha mai sentito qualche politico accorarsi sul tema scuola fino a dimettersi? Qualcuno ha mai visto cadere un governo su questo tema? Salvini che ha una collezione di almeno 100 felpe con 100 scritte diverse, dalla polizia ai vigili del fuoco, da "padania libera" a "forza Vesuvio".. lo avete mai visto con indosso una felpa con la scritta "viva la scuola pubblica" o fare qualche manifestazione a sostegno di presidi, alunni e insegnanti? Avete mai sentito dire alla Meloni e i suoi elettori ricette per ristrutturare o costruire nuove scuole? Avete mai sentito un elettore di dx (pochi a sx) rivendicare il diritto allo studio per tutti i ragazzi di questo Paese? Vi ricordate, a memoria d'uomo, una manifestazione nazionale per una scuola migliore con alla testa il trio Salvini-Meloni-Berlusconi?
E ora, tutta questa accozzaglia di politici e milioni di loro votanti ,all'improvviso salgono in cattedra e provano a fare la lezioncina a una ministra che per il 14 settembre deve riaprire le scuole garantendo la sicurezza per 8 milioni di studenti.
Ora tutti hanno la loro bella ricetta, tutti si stracciano le vesti perche' le scuole sono fatiscenti e gli arredi fanno schifo. Ora sono diventati tutta un'unica falange, un ariete pronto a lanciarsi contro la Ministra Azzolina denigrando ogni iniziativa presa. No alle mascherine tra i banchi, no ai doppi turni, no alla didattica a distanza, no ai banchi monoposto. Insomma, no a tutto e al contrario di tutto. Poi ci sono le mamme e i papa', i genitori degli alunni. Su questi stendo un velo pietoso perche' nel mio ricco vocabolario troverei, purtroppo, solo aggettivi negativi per chiamarli in causa.. @ilpianistasultetto
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Carabinieri e ordine feudale - Osservatorio Repressione
Quelle azioni fortemente antidemocratiche delle forze di polizia. Perché abbiamo impiegato trent’anni per partorire una zoppicante legge sulla tortura? Perché gli agenti sono contrari all’identificazione sulla divisa? Perché in Italia c’è stato un omicidio come quello di Stefano Cucchi? Ci sono prima di tutto ragioni storiche, scrive Ascanio Celestini, che hanno a che fare non solo con la repressione sabauda prima e fascista poi, ma con i casi in cui le forze dell’ordine, nel dopoguerra, sono state protagoniste di azioni fortemente antidemocratiche: dal colpo di stato organizzato dal generale De Lorenzo a Genova 2001
Leggo le parole di Ilaria Cucchi e mi torna in mente un articolo di Luigi Manconi su Internazionale. Il titolo era “Perché in Italia tutti hanno paura della polizia”. La questione è spiegata in una frase: “Resiste nel paese, e nei suoi gruppi dirigenti, una forma diffusa di preoccupazione non per ciò che le polizie, in nome e in forza della legge, possono compiere, ma per ciò che possono compiere contro la legge”. E continua specificando che forse la classe politica non si fida “della lealtà delle polizie”, dubita “della loro dipendenza in via esclusiva dalla legge”. Che insomma ne teme “le reazioni incontrollate”.
Per questo ci abbiamo messo trent’anni per partorire una zoppicante legge sulla tortura. Per questo gli agenti sono contrari all’identificazione sulla divisa. E considerano un’offesa la possibilità di individuare chi tra loro compie violenze al punto che un loro sindacato vede una cosa tanto normale alla stregua di un marchio per il bestiame (fonte: FSP 13.11.’20).
Tenendo fuori gli anni della repressione sabauda prima e fascista poi, il dopoguerra ci ha mostrato in alcuni casi le forze dell’ordine protagoniste di azioni fortemente antidemocratiche. Vale la pena citarne due che hanno avuto un peso enorme. La più recente ha colpito direttamente la mia generazione e è relativa alle violenze compiute nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto a Genova. Ma la più esemplare fu il colpo di stato organizzato dal generale De Lorenzo.
Il 1960 segnò un momento di passaggio nel nostro paese. La crisi della DC era sfociata nel governo Tambroni appoggiato dai post fascisti del MSI. La propaganda delle destre aveva pompato sull’anticomunismo e in piazza si sparava sui manifestanti. Una canzone ricorda i morti di Reggio Emilia, ma non furono i soli. Alla fine di luglio nasce il terzo governo Fanfani e comincia la manovra per la costituzione del centro sinistra. Siamo in tempo di “convergenze parallele”. Il PSI passerà dall’astensione all’appoggio esterno per andare al governo con Moro nel ’63. Sei mesi dopo, per la sfilata del 2 giugno del ’64 Roma si riempie di militari. Mezzi e uomini in quantità visibilmente superiore a quella che serve a una passerella patriottica. Le conquiste dei mesi precedenti sono troppe e si chiamano: scuola media obbligatoria, nazionalizzazione dell’energia elettrica, imposta sui titoli azionari, diritto della donna di accedere a tutti i lavori compresa la magistratura, commissione anti-mafia, legge 167, abolizione della censura…. Il 1° luglio il presidente Segni, garante per le destre, accoglie il generale De Lorenzo. I suoi carabinieri possono controllare l’intero paese e sono pronti a occupare sedi Rai, partito e prefetture, arrestare gli oppositori e deportarli in Sardegna. Due settimane dopo è Moro a salire al Colle. Il primo governo di centro-sinistra si chiude dopo 231 giorni. E con esso naufraga il progetto di riforma del paese. Gli anni successivi saranno esasperati. Il PCI cresce come elettorato, ma perde gli attivisti. Nel ’47 un elettore su due è iscritto al partito. Vent’anni dopo solo un elettore su sei ha la tessera. Chi si impegna a sinistra sta sempre di più fuori dai partiti. Il disimpegno degli anni Ottanta che porterà all’analfabetismo politico dei nostri giorni… nasce anche da lì. Gli artefici del colpo di stato saranno, come sempre, premiati. De Lorenzo, che proveniva dai servizi segreti, verrà promosso capo di stato Maggiore. Nel ’67 un’inchiesta giornalistica di Scalfari e Jannuzzi svelerà i piani, ma il protagonista del fattaccio continuerà la sua carriera in politica fino alla morte, prima coi monarchici e poi coi missini.
Una storia antica, come ci ricorda il professor Angelo d’Orsi in uno dei suoi primi libri (Il potere repressivo: La Polizia, Feltrinelli). Vittorio Emanuele I fonda il Corpo dei Carabinieri Reali per una “esigenza delle forze feudali di ricostituire le condizioni della propria esistenza e del proprio predominio, sconvolte nel profondo dall’invasione francese. Quella che entra in scena è dunque una forza che è espressione e sostegno di un ordine sociale in gravi difficoltà di sopravvivenza: un segno, codesto, destinato a caratterizzare l’intera storia dell’arma, fino ai nostri giorni”.
Ascanio Celestini
da Comune-Info
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Sergio de Berardinis di skyup informazioni agenzia agi scrive:
DirittoRovescio - la giornalista Italo marocchina Karima Moual, sposata con un parlamentare e ministro del partito democratico, si palesa sempre come la paladina degli immigrati economici e climatici e li vorrebbe portare tutti Italia a godere dei benefici del welfare italiano gratis e a spese degli italiani poveri e indigenti, che Repubblica (il giornale) li quantifica in questo periodo in 10 milioni di italiani, che versano in gravi condizioni di povertà assoluta. Approfittando dell'articolo 3 della costituzione Italiana che recita:
Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Approfittando di questa articolo, la signora Moual vorrebbe far passare per bisognosi e prioritari negli aiuti e sussidi economici e finanziari, innanzitutto e prima di tutto gli immigrati economici e climatici che non scappano da nessuna guerra e per i quali l'Italia spende ogni anno 6 miliardi di euro però l'accoglienza e per il loro non fa nulla. Sempre la signora giornalista muore ora vorrebbe, facendo sua La proposta della ministra Teresa Bellanova, regolarizzare circa 600.000 clandestini, perché così facendo si potrebbero utilizzare per la raccolta di pomodori, fragole e altra frutta nelle campagne. In realtà è solo un pretesto per regolarizzare 600.000 nullafacenti, con pochissima voglia di fare qualcosa, se non quella di essere mantenuti e pagati coi Pocket Money, per fare la bella vita, mentre i poveri italiani suddetti, in questo periodo, come si è visto, lottano per avere il pranzo oppure la cena. La signora della lista filantropa del PD partito democratico pensa e crede che l'Italia sia il servizio sociale e l'ONU per tutti i bisognosi e indigenti del mondo, mentre per lei italiani suddetti stanno tutti bene e non ha bisogno di priorità o di aiuti e di sussidi per poter sopravvivere specie in questi momenti di pandemia che diventata anche pandemia economica sociale.
Sempre la suddetta giornalista Moual del partito democratico ritiene anche che bisogna continuare ad accogliere tutti disperati emigranti economici climatici del mondo Italia dimenticando che abbiamo il debito pubblico più alto del mondo e che l'Europa come stiamo vedendo non solo non ci sta aiutando ma ci sta mettendo i bastoni fra le ruote con aiuti consistenti in prestiti da restituire anche con interessi.
Vorrei chiedere alcune cose a questa giornalista Italo marocchina ad esempio, perché non propone quale porto di accoglienza, un porto marocchino e una redistribuzione di tali migranti economici e climatici nel suo amato e ospitale Marocco, visto la tanta decantata ospitalità islamica nei confronti degli stranieri e dei bisognosi????
Questa signora marocchina continua ad ignorare i grossi e gravi problemi che generano tutti questi milioni di migranti ( in tutta Italia, in tutte le città italiane) che non scappano da nessuna guerra e che in Italia sono adibiti a spaccio di droga, a delinquere a non rispettare le leggi, a malmenare le forze dell'ordine impunemente, perché protetti dei magistrati magistratura democratica, a stuprare a fare quel cavolo che vogliono impunemente!!!! A proposito ai magistrati di magistratura democratica, consiglierei di fare delle indagini a Castelvolturno dove il sindaco addirittura ha chiesto l'esercito, perché la situazione è invivibile, ingestibile e si è in piena delinquenza in zone ormai impenetrabili anche per le forze dell'ordine!!!!!
Infine vorrei ricordare alla Moual e alla ministra Teresa Bellanova come alla ministra degli interni #lamorgese, che la regolarizzazione di queste persone, perché possano lavorare nei campi è solo propaganda elettorale ed è il solito programma del partito democratico, perché regolarizzando queste persone straniere significa che gli imprenditori agricoli dovrà pagare loro per i lavori nei campi a tariffa e con tutte le tutele dei contratti nazionali, questo significa per questi imprenditori che non li assumeranno mai mai, perché così non ci guadagnerebbero niente anzi a loro converrebbe che prodotto marcisse nei campi, perché agli imprenditori agricoli non tornerebbe più utile e né di guadagno pagare queste persone a tariffa contrattuale, per poi cercare di vendere i prodotti agricoli sul mercato a prezzi elevatissimi, che nessuno nei supermercati comprerebbero, perché li comprerebbero dai Paesi concorrenti dove costerebbero di meno!!!!
Ci sono due milioni e mezzo di percettori italiani di reddito di cittadinanza e per raccolta dei prodotti ricambi che abbiamo bisogno di poco più di 150.000 percettori quindi la cosa è fattibile e non si capisce perché il governo Conte e il partito democratico e i 5 stelle non vogliono saperne di questa soluzione e preferiscano politicamente regolarizzare persone che mai lavoreranno nei campi perché sono qui in Italia per godere il vero welfare italiano gratis e non per lavorare!!!! Queste regolarizzazioni sarebbero un errore gravissimo, di cui il governo italiano, poi sicuramente si pentirebbe amaramente!!!!!! firmato a Sergio de Berardinis di skyup informazioni agenzia agi
Infine perché non far lavorare nella raccolta dei prodotti nei campi i cosiddetti percettori di reddito di cittadinanza, che se ne stanno a poltrire, beneficiando di un reddito, che potrebbero perdere, se per esempio alla terza richiesta di non voler andare a lavorare nei campi a raccogliere i prodotti dei campi, perderebbero il diritto a tale reddito di cittadinanza????????!!!!!??!!!!!!
Infine a tutti e tre vorrei ricordare la proposta del presidente della Coldiretti che chiede i voucher e di poter pagare quelli, che ha già fatti incontrare come domanda e offerte su una app, tramite una app che ha fatto incontrare la domanda e l'offerta di lavoro nei campi!!!!
Non si capisce perché i sindacati su questo non siano d'accordo!!!!!??????
2 note Apr 24th, 2020
Non è assolutamente vero che nessun italiano vuole lavorare in campagna!
Abbiamo il 30% di disoccupazione giovanile
10% di disoccupazione
30% di disoccupazione reale (compresi inattivi)
E la Bellanova il ministro con la terza media chiede schiavi!!!!
#DrittoeRovescio
Gli Italiani in Italia li devi pagare come da contratto...
ovviamente queste regole non valgono in #cammorrilandia!!!
#Confagricoltura smentisce la delirante tesi del bisogno di clandestini nei campi. La sinistra li vuole regolarizzare per altro: diventare i prossimi elettori del #PD.
#DrittoeRovescio
Quindi #rdc a chi sta sul divano e si rifiuta di dare una mano in agricoltura, però alle #partiteIVA che con le loro tasse fuori di testa mantengono tutto il carrozzone l'elemosina di 600 euro la fanno sospirare?
#pd #Fiano #Conte #Governo #Formigli #piazzapulita #DrittoeRovescio
A #DrittoErovescio ci si dibatte inutilmente sul tema braccianti agricoli.. È inaudito, si parla sempre di sanatorie e nuovi arrivi nonostante tutte quelle migliaia di immigrati che già sono qui e che (quando va bene) se ne stanno a braccia conserte. Non erano «risorse»?😉!
#drittoerovescio la signora karima perché le sue battaglie non le fa al suo paese contro i suoi politici. invece di traghettare migranti in italia con il benestare di questo governo fasullo!!
Chi ha bisogno di lavoro si adatta a qualsiasi cosa cara #karima... io ho lavorato x 10 ore al giorno x 20 euro #DrittoeRovescio e questi parassiti fanno pure gli schizzinosi!!!!
Karima portateli a casa tua gli immigrati a spese TUE no degli italiani BASTA PORCA VACCA #DrittoeRovescio
No alla regolarizzazione di clandestini!
Se serve lavoro nei campi chiediamo prima agli italiani!
#drittoerovescio #primagliitaliani https://t.co/b9nWGFohkk
Bravo Senaldi!!!! Dopo che li regolarizzi dove vanno a stare??? Di cosa vivono??? O gli diamo anche casa e reddito di cittadinanza?!?!?!#drittoerovescio
Ma karima che fa tanto la buonista poi cosa fa x i suoi amici migranti in realtà?? Li dobbiamo mantenere noi?? Ed a noi chi ci mantiene?? Buonisti del cazzo.. #DrittoeRovescio
#drittoerovescio la signora karima perché le sue battaglie non le fa al suo paese contro i suoi politici. invece di traghettare migranti in italia con il benestare di questo governo fasullo!!
#DRITTOEROVESCIO
Aggiungo che chi lavora nei campi nelle vigne e raccoglie la frutta non sono africani,questi non fanno un cazzo,ma macedoni e rumeni regolamentati,sto parlando del nord,al sud sfruttano,vanno bene gli africani #caporalato
#drittoerovescio questa legge andrebbe a regolarizzare badanti straniere io conosco gente dalle Filippine che prende 2000€ al mese avendo vitto alloggio e tutto mentre noi disoccupati italiani che chiediamo di LAVORARE in modo dignitoso non ci viene dato nessun diritto!!!!
In campagna vogliono solo gente che lavora gratis o a basso costo quindi non è un problema di regolarizzare i migranti pensiamo a regolarizzare gli italiani e vedrete che in campagna ci andiamo tutti. #drittoerovescio
Ma quale cazzo di problemi trova questa? La gente si rifiuta semplicemente perche' non è retribuita come è giusto che sia, questo è il solo e unico problema il resto sono chiacchiere giornaliste e politiche #drittoerovescio
Ma davvero pensate che se offrite 1500 euro al mese a un italiano disoccupato rifiuta di lavorare nei campi?? #DrittoeRovescio
#DrittoeRovescio capito? Entrano illegalmente, accettano di lavorare sotto paga e in nero, e poi pretendono di essere stipendiati come gli italiani e così si ricostruisce la classe operaia tanto cara alla sinistra e ai sindacati. Con gli italiani non riuscivano più.
#DrittoeRovescio economia KO,no manodopera,raccolti lasciati a marcire ma migliaia di ITALIANI con reddito cittadinanza stando fermi.FATELI LAVORARE! Governo #Conte e partito che l"ha voluto e ha preso voti per quello cosa fanno?#M5S #DiMaio @luigidimaio @GiuseppeConteIT VERGOGNA
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Attentati intimidatori agli amministratori comunali di Bivona e Siculiana. Gli attestati di solidarietà
In merito ai gesti intimidatori perpetrati in questi giorni ai danni del vicensindaco di Bivona, Salvatore Cutrò, e del sindaco di Siculiana, Peppe Zambito, arrivano diversi attestati di solidarietà. Il primo in ordine è quello del sindaco di Favara, Antonio Palumbo: L’amministrazione comunale di Favara manifesta la propria vicinanza al sindaco di Siculiana Peppe Zambito e al vicesindaco di Bivona Salvatore Cutrò per i gravi atti intimidatori subiti tra ieri e oggi. “È purtroppo la conferma di come oggi l’attività degli amministratori locali divenga sempre più oggetto delle attenzioni di coloro che conoscono la violenza come unico linguaggio - commenta il sindaco Antonio Palumbo -. La speranza, purtroppo spesso vana, è che si individuino al più presto gli autori di questo e altri gesti di questa natura, che inquinano le nostre comunità”. Registriamo poi quello del sindaco di Aragona, Peppe Pendolino: “Sono vicino al sindaco di Siculiana e amico Giuseppe Zambito per il grave atto intimidatorio che ha subito. Condanno fermamente quanto accaduto ed esprimo a lui e alla sua famiglia tutta la mia vicinanza e la mia comprensione". Sono parole di solidarietà e di affetto quelle pronunciate dal primo cittadino di Aragona, Peppe Pendolino dopo il grave atto intimidatorio che ha visto coinvolto il sindaco di Siculiana, Giuseppe Zambito. “Sono sindaco di un piccolo Comune pure io - dichiara Pendolino - e riconosco come sia complesso amministrare un territorio quando vieni sottoposto a pressioni di ogni tipo. Sono sicuro che la magistratura e le forze dell’ordine faranno chiarezza su quanto accaduto e assicureranno al sindaco Zambito le necessarie protezioni". Read the full article
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Pesaro Urbino, Polizia di Stato attiva la procedura del Codice Rosso in due casi di violenza di genere
Pesaro Urbino, Come noto, la Polizia di Stato pone particolare attenzione al fenomeno della violenza di genere, profondendo notevole impegno in termini sia di prevenzione che di repressione. In tale contesto il Commissariato di P.S. di Fano ha attivato, recentemente, la procedura denominata "Codice Rosso", sotto la titolarità della Procura della Repubblica di Pesaro, in 2 casi procedendo penalmente nei confronti di altrettanti cittadini italiani, gravitanti a Fano, resisi responsabili dei reati di atti persecutori e maltrattamenti verso familiari, oltre a lesioni personali ed estorsione. In entrambi i casi le vittime subivano da diverso tempo continue condotte persecutorie, senza chiedere aiuto o denunciarli nella vana speranza che la situazione potesse migliorare. Il trascorrere dei mesi, costellati di continue minacce e sopraffazioni psicologiche, fisiche e materiali, le ponevano però in un così profondo stato d’ansia e timore da indurle, infine, a rivolgersi ai poliziotti del Commissariato. Per quanto concerne il primo caso, le indagini del Commissariato di Fano, al cui interno opera un’unità specializzata per le violenze di genere, consentivano di tracciare un quadro indiziario in ordine ai reati di atti persecutori e tentata estorsione, posti in essere dall’ex compagno della denunciante, quest’ultima oggetto della morbosa gelosia manifestata dall’uomo dopo la loro separazione. In particolare emergeva come la condizione della donna si fosse progressivamente aggravata passando, in pochi mesi, da pesanti esternazioni verbali, a pedinamenti, a intrusioni di una certa gravità, per sfociare infine in atteggiamenti minacciosi rivolti anche contro la figlia maggiorenne della coppia, verso la quale il predetto nutriva risentimenti per motivi economici. Le indagini dei poliziotti, con la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro, permettevano di ricostruire le condotte persecutorie che per mesi intimorivano la donna, continuamente pedinata, spiata e minacciata, privandola della serenità di compiere i normali atti della vita quotidiana. Per tali motivi l’Autorità giudiziaria applicava nei confronti dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e del divieto di comunicare con la stessa. Anche nel secondo caso la vittima tentava invano di superare la difficile situazione che stava vivendo, sopportando per lungo tempo pesanti sopraffazioni e umiliazioni da parte del convivente, situazione ulteriormente aggravata dalla comune gestione di un’attività commerciale. In tale contesto l’uomo le infliggeva, per anni, continue sofferenze fisiche e morali, rendendole la vita impossibile e estendendo le umiliazioni anche all’ambiente lavorativo, denigrandola e sminuendone le capacità professionali. A seguito della denuncia i poliziotti attivavano, con la dovuta celerità, la procedura del Codice Rosso con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria pesarese, che applicava nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento immediato e del divieto di avvicinamento alla vittima. I casi in questione sottolineano come la volontà delle vittime di segnalare e di denunciare le violenze fisiche e psicologiche cui sono sottoposte, costituisca il presupposto fondamentale per consentire alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura di intervenire e di sottrarle alla loro dolorosa condizione. Read the full article
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La solidarietà di CGIL-CISL-UIL FOGGIA al Sindaco Miglio
“Solidarietà e affetto a Francesco Miglio, ferma condanna ma grande preoccupazione per l’escalation di intimidazioni ai danni di amministratori pubblici della Capitanata”. La riflessione porta la firma dei Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Foggia, Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci in relazione a quanto accaduto al Primo cittadino di San Severo, Francesco Miglio, qualche giorno fa.
“Siamo vicini umanamente al Sindaco di San Severo e, conoscendolo, sappiamo che non si farà né intimidire né fermare dal gesto vile, esecrabile di chi ha ritenuto, in questo modo, di condizionarne le scelte politico-amministrative. E tuttavia, questo nuovo atto intimidatorio ai danni di un amministratore pubblico desta grande amarezza e merita una riflessione approfondita per il quadro generale nel quale si va a collocare. Stando, infatti, ai dati resi noti dal Consiglio Regionale della Puglia alcuni mesi fa, la nostra regione è tra le prime in Italia per numero di amministratori pubblici oggetto di atti intimidatori. Una classifica lugubre che, purtroppo, vede la Capitanata ai primi posti tra le province pugliesi. È il segno, a nostro giudizio, sia di una grande sofferenza del territorio ma anche e soprattutto di una sua eccessiva “permeabilità” alla infiltrazioni criminali”, aggiungono Carmeno, Costantino e Ricci che proseguono: “Tutti elementi che, CGIL, CISL e UIL Foggia hanno rimarcato in occasione di numerosi confronti con la Prefettura e le istituzioni locali. Siamo certi che Forze dell’Ordine e Magistratura riusciranno a fare presto chiarezza sulla vicenda ma, al tempo stesso, riteniamo che l’emergenza criminalità non possa essere delegata e ristretta alle pur efficaci e repentine risposte di ordine pubblico. Occorre uno scatto d’orgoglio della parte sana della nostra comunità per ripristinare legalità, trasparenza e rispetto delle istituzioni e delle regole del vivere civile e democratico”.
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“Questo Paese ha bisogno di regole, ordine e disciplina, no al caos". “Se sputi, dai un calcio o tiri un sasso a un poliziotto o a un carabiniere, vai in galera". Ok, Matteo, stavolta mi hai convinto. Hai ragione tu. Basta al caos: ORDINE E DISCIPLINA, come diceva la buonanima, poche storie! Chi alza un dito contro un poliziotto o un carabiniere deve filare in carcere senza passare dal via. E a questo punto, visto che finalmente siamo d’accordo, se mi permetti vorrei segnalarti il caso di due uomini che hanno non solo insultato, ma anche aggredito dei poliziotti, in passato, che inspiegabilmente non sono finiti in galera. Il primo, nel 1996, fu condannato a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Dei poliziotti erano stati mandati a perquisire la sede del suo partito, a Milano. E questo non solo li insultò, ma tentò addirittura di MORDERE IL POLPACCIO di un agente. Purtroppo, però, per colpa di una legge buonista, non scontò un solo giorno di carcere. Una vergogna, Matte’, inutile dirlo. Il secondo, invece, nel 1999, fu condannato a 30 giorni di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale. In quell’occasione, lanciò delle uova contro le forze dell'ordine. Se la prese con dei poliziotti che facevano solo il loro dovere, presidiando il comizio di un politico che non piaceva a questo incivile. E anche lui, per colpa di una magistratura sinistrata che tutela questo genere di violenti senza rispetto, non finì neanche un giorno di galera. Come dici? È una vergogna? Siamo d’accordo, Matte’: è uno schifo. Anzi, ti dirò di più: entrambi i teppisti in questione, poi, sono addirittura diventati ministri della Repubblica. Pazzesco, siamo davvero in mano a un sistema marcio che protegge i criminali e volta le spalle agli eroici carabinieri e poliziotti che rischiano la vita per noi. I due violenti in questione si chiamano Roberto (detto “Bobo”) Maroni (quello che cercò di azzannare la gamba al poliziotto) e Matteo (detto “Capitan Disagio”) Salvini (quello che lanciò le uova ai poliziotti). Segnati questi due nomi, perché quando finalmente ripristineremo l’ORDINE e la DISCIPLINA, subito dopo aver spezzato le reni alla Grecia, faremo assaggiare un po’ del nostro olio di ricino a quei due nemici della Patria. A noi! Emiliano Rubbi
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Ma senti di che ritardo mentale soffri? Se uno ti dice che ANCHE l'antifascismo può non essere democratico che razza di risposta è "e allora il fascismo"? Sembra "e le foibe?" al contrario, renditi conto. Tu giustifichi, i massacri di Tito avvengono in zone abitate da sempre da italiani per ottenere più territori possibili. E comunque il ragionamento "tu mi hai fatto del male quindi io ne faccio a te", per uno che non giustifica la violenza, NON è ACCETTABILE. Trattasi di ipocrisia. Doppia.
“Se si sorpassa la linea della non violenza chiunque è un pericolo per democrazia. Bello nascondersi dietro a “io combatto il fascismo” salvo poi arrivare a rapire e uccidere Aldo Moro o Guido Rossa, due tipici esponenti del fascismo. A difendere la democrazia ci pensano la magistratura, la polizia, le forze armate e la corte costituzionale, non 4 gatti fuoricorso da centro sociale che combattono il fascismo con altro fascismo senza capirne l'ipocrisia. L'italia è democratica, non antifascista. Capisci che c'è qualcosa che non va nell'antifascismo quando parli in difesa della democrazia e della non violenza e gente come oncomingderrrp accusa gente di essere fan di Fiore solo per non ascoltarli, solo per tappare loro la bocca. Tipico comportamento intollerante e fascista. E nemmeno se ne rende conto. Geniussss”
Oh ciao caro, ben ritrovato. Vedo che torni da me non appena gli altri smettono di cagarti. Un po’ ci rimango male però, non mi piace essere la seconda scelta. Addirittura tre domande insieme!Vediamo di fare ordine: cominci dicendomi che soffro di ritardo mentale. Cerchi di offendere me o chi è davvero ritardato mentale? Se vuoi rimproverare me di violenza OK ma se parti così direi che sei il primo violento. Dimmi, come dovrei risponderti? Civilmente? O violentemente come hai esordito tu?A mio modo di vedere hai oltrepassato la “linea della non violenza” e dunque saresti un pericolo per la democrazia. Sto seguendo il tuo ragionamento eh.Comunque cerco di risponderti civilmente.Mi dici che Tito e le sue milizie avrebbero massacrato italiani che erano lì “da sempre”. Già su questo punto si potrebbe obiettare, ma tuttavia a questa storia manca sempre un pezzo e sono i rastrellamenti, lo squadrismo, i campi di concentramento e le violenze di cui i soldati italiani fascisti si sono resi colpevoli, purtroppo. Vedi, il problema è chi ha aggredito chi PER PRIMO, il resto sono chiacchiere. Infili a sproposito Aldo Moro e Guido Rossa (già che c'eri potevi metterci Alessandrini visto che era mio conterraneo) e a tal proposito vorrei farti presente che non li ho uccisi io, tanto per chiarezza.
Visto che non sei fan di Fiore, mi spieghi perché ti incazzi se posto un articolo su di lui? Un articolo dove si ricordano le sue malefatte e si indaga su certi suoi legami con la malavita? Siamo in democrazia, no? Posso fare delle domande? Leggere un articolo e invitare altri a fare altrettanto? Mi è permesso? Oppure devo postare solo gli articoli di Dagospia?Fiore ha dei legami chiari con la strage di Bologna del 1980, lo dicono le sentenze della magistratura. Quella stessa magistratura che secondo te dovrebbe difendere la democrazia. Ora, invece di stare in Inghilterra a fare soldi (in modo ambiguo), Fiore avrebbe dovuto farsi un po’ di anni nelle patrie galere ma la “Perfida Albione” non concesse mai l'estradizione perché il dirigente di Forza Nuova serviva ai servizi segreti inglesi. Ancora una volta, tu come definisci una persona così? Per me è un traditore della sua patria, prima di tutto e a me fa incazzare che usi parole come “onore” o “amor patrio” uno così.
Vedi, a gente così non si può dare credito primo perché non sa davvero cos'è l'onore, secondo perché i principi (vabbè “principi” è una parola grossa ma ci siamo capiti) in cui credono negano la possibilità di essere uguali davanti alla legge, di avere tutti le stesse possibilità di partenza, negano il diritto di non pensarla come loro insomma negano i principi fondamentali della democrazia.Perché dovrebbero essere trattati come una forza democratica se non lo sono?L'Italia è una nazione antifascista e infatti nega la possibilità di ricreare il partito fascista. Se Fiore e i suoi simili hanno potuto creare i loro movimenti è per un vizio di forma.
Mi spiace ma una formazione politica che si offre di pagare le spese legali a un assassino razzista e fascista e non ha una sola parola di solidarietà per quei poveri cristi feriti da un raid come quello non merita di essere trattata democraticamente. Non lo merita neppure se consideriamo quante aggressioni, intimidazioni compiono ogni anno in Italia. L'ultima è l'aggressione al Baobab dove hanno minacciato di “bruciare la struttura con i negri dentro”. Come già ti ho detto il fascismo è vigliaccheria e con i vigliacchi è molto difficile parlare perché loro menano quando possono cioè quando sono in tanti contro uno e a volto coperto.
Più o meno come stai facendo te che ti nascondi dietro l'anonimato e usi parole violente verso chi neppure conosci.Ti chiederei un confronto “democratico” faccia a faccia ma sarebbe inutile perché non ti paleserai, ne sono moderatamente sicuro.
La cosa più esilarante poi è che dai a me del “leone da tastiera”.Ciao anon, stammi bene ed esci ogni tanto che ti fa bene.
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1 giu 2020 09:29 “CONTE NON E’ LA PERSONA GIUSTA, AL GOVERNO MEGLIO UN CONTADINO CHE HA FATTO IL CLASSICO” - LA DURISSIMA INTERVISTA A LUCA RICOLFI: “TEMO CHE L’ITALIA FALLIRÀ. QUESTO GOVERNO STA PRENDENDO SOLDI CHE NON HA, E PRIMA O POI I MERCATI CI CHIEDERANNO IL CONTO - QUANDO LA PAURA SPARIRÀ, ESPLODERÀ LA RABBIA SOCIALE - BISOGNA FARE COME IN IRLANDA: NIENTE BUROCRAZIA E IMPOSTA SOCIETARIA NON OLTRE IL 12.5% - SALVINI HA DIMOSTRATO DI NON AVERE LINGUAGGIO E L'ORGANIZZAZIONE MENTALE PER FARE IL PREMIER - SE AVESSERO FATTO GESTIRE L'EPIDEMIA AD ANDREA CRISANTI AVREMMO AVUTO DIECIMILA MORTI IN MENO - LA LOMBARDIA HA FATTO ERRORI ENORMI”
Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”
È tutto sbagliato, è tutto da rifare. Il copyright della frase è di Gino Bartali, naso triste da italiano in gita, come lo definì in una bellissima canzone Paolo Conte. Il concetto però è sovrapponibile al pensiero di Luca Ricolfi, naso molto sensibile di italiano alquanto perplesso. Editorialista per svariati quotidiani, attualmente in forza al Messaggero, il professore torinese ha fondato l'osservatorio del Nord-Ovest ed è ora responsabile scientifico della fondazione David Hume, che ha creato con il vecchio direttore del Corriere della Sera, Piero Ostellino.
In parole semplici, Ricolfi è il più grande sociologo italiano. Nessuno come lui sa annusare gli umori della nostra società, della quale ha una visione lucida e imparziale. In questa intervista dispensa mazzate per tutti, destra e sinistra.
Crocifigge il governo per la gestione dell' emergenza Covid-19 e per l' assenza di preparazione della ripartenza. Bastona Conte e i suoi governi gialloverde e giallorosso per la loro politica esclusivamente assistenzialista. Suggerisce nella ricetta ultraliberista e di defiscalizzazione selvaggia l' unica via di salvezza per il Paese. E ne ha pure per gli italiani, che si sono fatti rubare la democrazia senza reagire.
Professor Ricolfi, Conte compie due anni a Palazzo Chigi: com' è cambiata l' Italia sotto l' avvocato?
«La cultura politica dell' Italia era già da avvocati prima: attenzione ossessiva alle procedure e pochissima concretezza. Non so se Conte abbia peggiorato la situazione, certo non è la persona giusta per imprimere una svolta. Dipendesse da me, vedrei bene a capo del governo un contadino che ha fatto il classico».
Come valuta i due anni di governo grillino, che è poi la grande novità della politica?
«Valuto male entrambi i governi, perché la cifra di entrambi è stata l' assistenzialismo. Salvini ha un bel dire che è stato costretto a digerire il reddito di cittadinanza, visto che quota 100 è stata la sua bandiera. Quanto alla politica fiscale del governo gialloverde, l'intervento sulle partire Iva è stato di entità irrisoria (meno di un miliardo), e l' ennesimo condono fiscale non è certo ciò di cui l' economia aveva bisogno».
Che futuro vede per M5S?
«Non ne ho la minima idea. Se solo esistesse un' alternativa credibile, lo vedrei spacciato; ma se l' alternativa sono le forze attualmente in campo, forse il Movimento può pensare di sopravvivere a tutte le sciocchezze che ci infligge».
Pd-M5S: sono nozze fattibili?
«Certo. Anche nella vita reale i matrimoni sono spesso di interesse. In politica il matrimonio d'amore è l'eccezione, non la regola».
Cosa sta accadendo nel centrodestra?
«Nulla. Mi pare la risposta più adeguata. Ed è questo il problema del nostro sistema politico: la sinistra rinasce continuamente proprio perché è un camaleonte senza vergogna di sé, la destra resta al palo perché non riesce a cambiare».
Il calo di Salvini nei sondaggi è temporaneo?
«Penso che il calo di Salvini sia difficilmente reversibile, perché ha dimostrato di non avere né il linguaggio né l' organizzazione mentale necessari al ruolo di premier».
E la crescita della Meloni la stupisce?
«Io la vedevo veleggiare verso il 20% già quando era ancora sotto il 10%. La Meloni è una politica di razza, se fosse un uomo sarebbe già da un pezzo alla guida del centro-destra».
Il Covid-19 che Italia lascia?
«Di per sé, il Covid ci avrebbe lasciato più poveri di prima. Il Covid in salsa giallorossa però ci lascerà molto più poveri di prima, e soprattutto sempre più lontani dagli altri paesi avanzati».
Ha allargato le differenze tra Nord e Sud?
«No, direi che per certi versi potrebbe anche finire per accorciarle. Per la sua composizione, il Pil del Nord è più vulnerabile al tracollo degli scambi di quanto possa esserlo quello del Sud, specie nel caso in cui i flussi turistici dovessero riprendere o essere sostituiti dal turismo interno. C'è poi un aspetto molto importante: la società parassita di massa che ci stanno accuratamente predisponendo. Quando la base industriale del Paese si sarà ridotta del 20-25%, la domanda di sussidi e di assistenza del Sud non potrà che esplodere, accentuando il modello "sussidi + lavoro nero" già molto diffuso oggi».
Perché la pandemia ci ha trovato impreparati?
«Per un mucchio di motivi, ma i più importanti mi paiono due. Il primo è che la politica ha deciso di costituire comitati tecnico-scientifici scegliendo in base al livello della carica ricoperta (manager e burocrati della sanità) e non in base alla competenza; se avessero fatto gestire l'epidemia ad Andrea Crisanti, la chiusura totale sarebbe partita due settimane prima, il modello veneto (tamponi di massa) sarebbe stato incoraggiato anziché stigmatizzato, e avremmo avuto (almeno) diecimila morti in meno. Il secondo motivo è che nei passaggi cruciali (fine febbraio e fine aprile) destra e sinistra, salvo modeste eccezioni, si sono ritrovate dalla medesima parte della barricata, schierate con il partito della riapertura, che poi fondamentalmente è il partito del Pil».
Quali sono state le maggiori criticità?
«In ordine di importanza: due mesi di ostilità ai tamponi di massa, un ritardo incredibile nell' indagine sierologica nazionale e nel tracciamento, le oscillazioni sull' utilità delle mascherine».
La sensazione è che il governo non ci abbia preparato alla ripartenza, lei cosa ne pensa?
«Lei la chiama una sensazione? A me pare un' evidenza».
Quali pericoli ravvisa?
«Nessuno ci informa su quali misure si stiano prendendo per neutralizzare i rischi dell' aria condizionata, dei treni e degli aerei. E nessuno ci dice con chiarezza se riapriamo perché l' epidemia è sconfitta o per ragioni economiche. La mancanza di trasparenza e verità ha un grande prezzo, perché le persone restano incoscienti dei reali pericoli. C' è stata ideologia all' inizio, nel non voler mettere in quarantena chi arrivava dalla Cina, e c' è oggi, nel riaprire tutti insieme in condizioni diverse».
Pensa che saremmo pronti ad affrontare una seconda ondata?
«No, non lo penso».
Lo Stato centrale ha avuto molti problemi nei rapporti con le Regioni, che sono diventate nel bene e nel male le protagoniste della lotta al Covid-19: come mai è successo?
«Credo sia stata una ammuina utile al ceto di governo, non saprei dirle se intenzionale o no. Alla fine, quando arriverà la magistratura e saranno istituite le solite commissioni di inchiesta, lo scaricabarile reciproco sarà un gioco da ragazzi».
Ritiene che le Regioni e le spinte autonomiste escano rafforzate da questa esperienza?
«Non ne ho la minima idea, perché davvero non saprei se - in generale - abbiano fatto peggio lo Stato centrale o le Regioni. Quel che posso dire è che alcune Regioni (innanzitutto quelle del Triveneto, che sono le più autonomiste), si sono comportate meglio di altre. Fossi veneto mi batterei per l' autonomia; essendo piemontese, e avendo visto da vicino che cosa (non) ha fatto la Regione Piemonte in questi mesi, ne avrei il terrore».
Perché si è levato un attacco così duro contro la Lombardia?
«Perché ha fatto errori enormi, a partire dallo scoraggiamento dei tamponi e dalle scelte in materia di assistenza domiciliare».
Tutti temono l' esplosione della rabbia sociale: anche lei?
«Sì, perché quando la paura sparirà, o ci saremo abituati a tollerarla, molti si troveranno senza lavoro, con poco reddito, bassi consumi, molta disperazione».
Il danno economico è enorme: l' Italia rischia di fallire?
«Sì, lo temo. Questo governo sta prendendo con molta allegria soldi che non ha, e prima o poi i mercati, ancor più delle autorità europee, ci chiederanno il conto».
Ha una ricetta da suggerire per uscirne?
«Fare come in Irlanda: niente burocrazia e imposta societaria non oltre il 12.5%. E magari restituirci il voto, così almeno potremo incolpare noi stessi quando sceglieremo l' ennesimo governo di mediocri».
La ricetta irlandese è ultraliberista, ma la sensazione è che il governo applichi per lo più ricette di sinistra: cosa ne pensa?
«Più che ricette di sinistra, il governo sta usando ricette irresponsabili. È quel che succede quando la sinistra, che ha anche una componente riformista e responsabile, per amore del potere si allea con le forze più demagogiche e anti-mercato. Che poi questa piroetta parlamentare sia orchestrata dalla sinistra riformista stessa (Renzi), dice solo a che cosa si è ridotta la sinistra. Per uno come me, che negli anni '70 ha lavorato con la mitica FLM (Federazione dei Lavoratori Metalmeccanici), e ha potuto vedere tutta la parabola che da Lama e Berlinguer ci ha portati all' attuale ceto politico progressista, lo spettacolo odierno è un film dell' orrore».
L'Europa è intervenuta con lentezza e pochi soldi: non si poteva fare di meglio, non ha capito o che altro?
«L' Europa è quel che è, una macchina burocratica lenta, guidata da un' oligarchia priva di ogni slancio ideale».
Giustizia e istruzione, i due ambiti del pubblico, non ripartono, le aziende sì: come se lo spiega?
«Scuola e giustizia non stanno sul mercato. Non hanno la necessità di riaprire per sopravvivere».
Perché il governo non si è preoccupato della scuola, davvero conta così poco?
«Qualcosa è stato fatto, in realtà, ma in direzione assistenziale: nuove assunzioni, tanto per cambiare, in una situazione in cui le statistiche internazionali ci dicono che abbiamo troppo personale, e accurate ricerche nazionali documentano la vergogna dell' edilizia scolastica».
Lo scandalo delle intercettazioni della magistratura è destinato ad avere effetti o si spegnerà?
«Non mi sembra che il grande pubblico se ne curi, tendo a pensare che metteranno qualche toppa e la gente penserà presto ad altro».
Tutti dicevano che dopo il Covid-19 ogni cosa cambierà in meglio: una favola o condivide, e cosa muterà?
«Molto cambierà, ma che cosa e quanto dipenderà dal fatto che l' arrivo autunnale di virus micidiali diventi una costante oppure no».
Nel bene e nel male, che giudizio dà degli italiani durante la quarantena?
«Gli italiani mi hanno sorpreso per la loro docilità e il loro scarso amore per libertà e democrazia. Abbiamo bevuto tutto ciò che le autorità ci dicevano, senza pretendere l' unica cosa che dovevamo pretendere: serietà e trasparenza. Possiamo lamentarci fin che vogliamo del governo Conte e della sua "acostituzionalità" (così lo ha qualificato un giurista eminente come Sabino Cassese), ma resta il fatto che lo abbiamo digerito più che bene, come cittadini e come mass media: in democrazia, ogni popolo ha i governanti (e i giornalisti) che si merita».
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(via Roma, Italia: Ti ricordi del 15 Ottobre?!)
Perché, nel frattempo, la prima sezione penale della Corte di Appello di Roma ha (quasi) raggiunto il verdetto sui fatti relativi al terzo filone di indagini, il cd. “processone” (ma anche “maxiprocesso”, come da udienza di ieri) su quel lontano 15 Ottobre 2011.
La storia dovrebbe essere nota; in ogni caso, 15 compagne e compagni, già condannati in 1° grado con pene da 4 mesi fino a 9 anni più il pagamento di ingenti risarcimenti a beneficio di Ministeri (Ministero degli Interni, Ministero della Difesa, Ministero dell’Economia), banche (Banca Popolare del Lazio), Comune di Roma e aziende municipalizzate (ATAC e AMA), per reati che vanno dalla resistenza pluriaggravata a Pubblico Ufficiale al tentato omicidio (solo per alcuni), oltre e in aggiunta al reato di devastazione e saccheggio, stanno affrontando il 2° grado di giudizio tentando l’impresa: demolire l’impianto accusatorio teso a dimostrare la sussistenza di una pianificazione premeditata dietro all’esplosione di rabbia, collettiva, di quella giornata.
Premeditazione che, sino ad ora, ha blindato le sentenze (anche) in punto di legittimazione al ricorso del reato di devastazione e saccheggio tra i capi di imputazione e quindi condanna.
Reato di devastazione e saccheggio, ossia «capo d’imputazione, che è lo stesso utilizzato contro chi era in strada a Cremona il 24 gennaio 2015, e per cui è stata fissata l’udienza di Cassazione per il 25 settembre prossimo. Lo stesso reato, inoltre, lo troviamo come capo di accusa per la manifestazione contro le frontiere al Brennero, per cui l’inizio del processo si prevede essere il 22 ottobre».[i]
Questo, in estrema sintesi, il quadro giudiziario della vicenda; per un approfondimento più accurato, tanto per il racconto della giornata e del clima politico di quel momento, quanto per le pesanti e diversificate conseguenze processuali culminate con le sentenze di 1° grado, si rinvia a “quel pomeriggio a Roma: 15 Ottobre 2011” e a “Processo 15 ottobre: 15 condanne per un totale di 61 anni di reclusione”.
Al contempo, per una testimonianza diretta (fin troppo lucida e accorata) da parte di uno dei compagni imputati coinvolti, che fornisce una chiara visione d’insieme tanto dell’azione repressiva in corso col protrarsi del processone, quanto e oggettivamente delle azioni contrapposte a livello legale e di solidarietà, il rinvio è all’archivio di Radio OndaRossa.
Ieri, invece, si è svolta l’ennesima, seppur sbandierata come possibile ultima, ravvicinata udienza in Corte d’Appello del processone, anzi maxiprocesso come accennato, con sentenza ancora rinviata.
Aldilà del resoconto giuridico, riassumibile nelle conclusioni da parte di due difese con rinvio per le conclusioni dell’ultima difesa e repliche finali, dunque verdetto, ciò che rileva maggiormente è il contorno, dunque il simbolismo politico da un lato, la tensione nell’aria in rapporto all’asimmetria di potere, dall’altro.
Per il simbolismo politico, valgano d’esempio:
a livello generale, seppur d’impatto, la data del rinvio parla da sé: a mezzogiorno del 12 Dicembre, con probabile chiusura straordinaria il 14 di Dicembre; nel particolare, la variegata presenza in aula, alquanto indicativa: al cospetto di una giuria quasi tutta al femminile e piuttosto indispettita (epocale il «Dato che l’aria diventa irrespirabile, io prego chi non sia interessato a questa udienza di uscire» da parte della Presidente di Corte, giustificato in punto di triplice esigenza di natura sia igienico-sanitaria che di necessità di areazione, quanto e soprattutto di ordine pubblico ma nei termini di regolare svolgimento del procedimento), sedevano le difese da un lato e l’accusa e i legali di parte civile dall’altra, finché questi ultimi non hanno abbandonato l’aula per pranzo; in fondo, sparse tra le persone solidali, Forze dell’Ordine di varia natura, ordine e grado, ingombranti all’inizio, man mano più “discrete” alla vista sebbene sempre e comunque a vista, in ogni caso: un panoptico pret a porter, insomma.
Con riguardo al clima di tensione che si respirava nell’aula della prima sezione penale del palazzo della Corte di Appello di Roma, gli spunti provengono da:
la nemmeno troppo celata natura politica, più che penale, del procedimento: aldilà della presenza armata in aula, la volontà giudiziaria di optare per l’avallo dell’imputazione per devastazione e saccheggio implica un duplice rischio: da una parte, comporta lo spingersi oltre il giudizio sulla responsabilità penale come da ordinamento, per allargare il campo anche ad una risposta politica sulla vicenda ��15 Ottobre”; dall’altra, pone in dubbio le garanzie poste a fondamento del giusto processo da Stato di Diritto, in punto di terzietà, indipendenza e imparzialità della magistratura giudicante, ad esempio laddove non permette l’acquisizione documentale probatoria delle comunicazioni audio intercorse tra i dirigenti di piazza e la sala operativa del comando interforze a capo dell’ordine pubblico col disporne l’ammissibilità dell’istanza.
Di conseguenza, è ancora lecito domandarsi cosa sia successo dalle ore 16.30 alle 18.00, in seguito alla frattura al corteo determinata dalle Forze dell’Ordine all’incrocio tra via Labicana e via Merulana fino a viale Manzoni e Via Emanuele Filiberto.
Oppure, perché la dotazione strumentale massiccia (leggasi, blindati e compagnia motorizzata) fosse utilizzata in modo improprio (leggasi, caroselli e tentativi di collisione documentati) e in spregio alle regole d’ingaggio da parte di chi è professionalmente incaricato di salvaguardare l’ordine pubblico.
Domande lecite (sebbene minime), a fronte dell’ordine giudiziale di verificare le responsabilità oggettive dei membri della forza pubblica impegnati nel corso della manifestazione, emesso in sede processuale ma ancora rimasto inevaso dalla Procura.
l’atteggiamento di ostilità reciproca e fin troppo percepibile tra le parti, con la parte istituzionale, generalmente intesa in tal circostanze, a esercitare il potere di disciplina, di controllo e di punizione sulla contro-parte. ,
Eppure sì, «in un clima generale di “indignazione”, si respirò rabbia» quel 15 di Ottobre del 2011, come «ci fu rabbia sì, ma ci fu anche la gioia del respirarla assieme»: pertanto,
«ecco perché il processo contro i fatti del 15 ottobre non può né deve riguardare solo chi si troverà ancora in prima persona imputata in quelle aule.
La solidarietà è non solo sostegno a chi vive sulla propria pelle la repressione, non lasciandolo/a isolato/a nel silenzio che inevitabilmente sottrae la forza e il senso di reagire rivendicando le proprie azioni. Solidarietà è anche assunzione, in prima persona e collettiva, di responsabilità per la prosecuzione delle stesse lotte, di quegli spazi di agibilità che vadano oltre quei paletti che sempre più le forze reazionarie ci impongono e che, giorno dopo giorno, vorrebbero ridurre i nostri spazi vitali».[ii]
Nuovo appuntamento per portare la solidarietà alle compagne e compagni inguagliat* dai “fatti del 15 Ottobre” dentro e fuori dalle aule della Corte di Appello di Roma, fissato al 12 Dicembre 2019.
Note:
[i] Sui fatti di Cremona 2015, cfr. anche:
“Cremona 2015 non è ancora finita”: su devastazione e saccheggio e l’uso strumentale del reato:
http://www.osservatoriorepressione.info/cremona-2015-non-ancora-finita-devastazione-saccheggio-luso-strumentale-del-reato/
; Sulla sentenza di 1° grado, “Cremona, vergognosa sentenza in primo grado sul tentato omicidio di Emilio”:
https://www.infoaut.org/antifascismonuove-destre/cremona-vergognosa-sentenza-in-primo-grado-sul-tentato-omicidio-di-emilio
sulla conferma in Cassazione del reato di devastazione e saccheggio contestato a Cremona, cfr. Rete Evasioni:
https://www.inventati.org/rete_evasioni/?p=3044
; Radio Onda D’Urto:
https://www.radiondadurto.org/2018/09/26/cremona-confermate-le-condanne-per-devastazione-e-saccheggio-per-tre-antifascisti/
; Radio Onda Rossa:
http://www.ondarossa.info/redazionali/2018/09/cremona-confermata-devastazione-e
[ii] Cfr. “15 ottobre 2011: Non è finita!!! Un appello rivolto ai compagni e alle compagne”: http://www.osservatoriorepressione.info/15-ottobre-2011-non-finita-un-appello-rivolto-ai-compagni-alle-compagne/
da http://www.osservatoriorepressione.info/
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di CLAUDIO GALIANI ♦
LE RESISTENZE ALLA RESISTENZA
L’antifascismo e la nuova democrazia.
Il 31 marzo 1946 finalmente si svolgono in città le prime elezioni amministrative a suffragio universale, con la partecipazione femminile al voto.
Certificato elettorale amministrative 1946.
I risultati premiano i tre partiti popolari di massa, disegnando una nuova geografia del sistema politico. La maggioranza dei voti si orienta verso la sinistra e il calcolo delle preferenze mostra che il maggior consenso si riversa sui protagonisti della lotta partigiana e su altri che hanno alle spalle una riconosciuta storia antifascista.
Risultati Elezioni Amministrative 1946.
Il PCI risulta primo partito, con 4.654 voti e 13 seggi. A ruota segue il PSI con 4.412 voti e 13 seggi, terza è la DC con 4.022 voti e 12 seggi. Più modesto è il consenso raccolto dal Partito Repubblicano- Partito d’Azione, che con 787 voti ottiene 2 seggi. I primi quattro eletti del PCI sono legati all’esperienza partigiana: Fernando Barbaranelli, Antonio Morra, Annibale Foschi, armatore, padre dei tre fratelli della banda Maroncelli, e Augusto Carucci. Anche Nicola Mori è tra gli eletti. Quinto nella classifica è Renato Pucci.
Nelle file del PSI risultano primi eletti Vincenzo Benedetti, Pietro Scala, Ivanoe Caciolli e Pietro Biferali. Caciolli, portuale, era membro del C.L.N. che ha collaborato con il Sindaco Scala. Pietro Biferali, facchino, è uno storico dirigente socialista, massimalista. E’ stato consigliere comunale dal 1920 fino allo scioglimento del Consiglio, poi dirigente della Camera del Lavoro e del movimento degli Arditi nel periodo degli scontri contro gli squadristi.
Nella Dc primo eletto, come liberale indipendente, è l’ avvocato Roberto Alessi, che l’anno prima aveva conteso a Scala la nomina a Sindaco. E’ seguito dal dottor Antonino Siligato e da Cheren Gatta.
Il voto esprime un sentimento antifascista profondamente radicato nella popolazione. Sono numerose le famiglie che hanno sofferto per le angherie e il trattamento subìto dagli oltre 200 antifascisti perseguitati e incarcerati dal passato regime. Significativo è anche il voto accordato alla lista del P.R.I. – Partito d’ Azione, con due consiglieri, Baldo Baldi e Francesco Giachetta, che presentano alla prima seduta del Consiglio una mozione antimonarchica e a favore della Costituente. La mozione è approvata con il voto contrario dei due democristiani Alessi e Barbato, a testimonianza del carattere moderato di quel partito.
C’è un fatto, però, che merita attenzione: l’assenza dalla competizione di Ezio Maroncelli. Il comandante partigiano, attivo nel C.L.N. fino alle sue ultime riunioni, ha deciso di non presentarsi alle elezioni, con una esplicita rinuncia a entrare nel gioco politico-amministrativo. Continuerà a militare nel PCI, senza assumere incarichi pubblici.
Sono connessi a questo fatto i modi di elezione del Sindaco? La scelta del PCI, a cui spetta indicare il nome, ricade su Renato Pucci. A prescindere dalle qualità della persona, viene trascurato il criterio delle preferenze popolari. E’ una scelta politica, dovuta probabilmente alle esigenze di mediazione con i partiti che formeranno la maggioranza. Non è però una scelta indolore. Durante la prima seduta del Consiglio Comunale, il voto per l’elezione del primo cittadino mostra segni di esplicito dissenso all’interno dei gruppi consiliari della sinistra. Renato Pucci ottiene nello scrutinio 21 voti, contro i 12 indirizzati al democristiano Roberto Alessi. Due voti vanno al suo compagno di partito Antonio Morra, altrettanti al socialista Ivanoe Caciolli, con un astenuto. All’inizio della seduta si constata l’assenza di Fernando Barbaranelli e del socialista Galli Bronzetti, giustificati, e di Annibale Foschi, ingiustificato. Il significato politico è lampante. La DC vota compatta il suo candidato, non altrettanto fanno i consiglieri del PCI e del PSI. La formazione della Giunta conferma questa incrinatura. In nome dell’unità antifascista, istituzionale ma non politica, il PCI ottiene un solo assessorato per Pietro Longhi; due assessorati sono assegnati ai socialisti Spartaco Arciprete e Gino Marconi, due ai democristiani Antonino Siligato e Alessandro Ceccarelli. Vincenzo Benedetti è nominato vice-Sindaco. Nella Giunta non compare nessun nome legato all’esperienza partigiana. Non è pensabile che a queste scelte resti estranea la federazione Romana del PCI, che segue con attenzione la politica cittadina. E’ possibile che in nome del realismo moderato, che sta alla base della solidarietà antifascista, si sacrifichi tutto ciò che può evocare la cultura del ribellismo tanto diffusa nella sinistra cittadina? Il 26 aprile Barbaranelli diviene segretario della sezione locale dell’ANPPIA, che viene intestata a Paolo Antonini.
L’unità politica della Giunta si rivela troppo fragile, di fronte alla mole dei problemi che incombono. Già dopo alcuni mesi emergono attriti tra i partiti di sinistra e la DC sui programmi di ricostruzione, sulla gestione degli alloggi popolari, sui criteri di epurazione degli impiegati fascisti. L’emergenza abitativa si ripresenta drammaticamente con il crollo di una palazzina a via Trieste, che lascia sepolti nove cittadini. Tra l’altro, l’Amministrazione deve occuparsi delle prime spinte autonomiste di Santa Marinella e di Ladispoli, che porterebbero a un deciso ridimensionamento del territorio comunale. Su questo punto nel Consiglio si registra un atteggiamento unitario, sostanzialmente contrario, che punta a dilazionare la decisione. Tutto si svolge in un clima di forti tensioni sociali, scioperi, conflitti aziendali, prime invasioni delle terre, richieste di accelerare i lavori di ricostruzione per alleviare l’alto tasso di disoccupazione.
Il referendum del 2 giugno 1946 conferma la forza della tradizione democratica e progressista della città. L’opzione per la Repubblica ottiene un risultato travolgente, con il 68,5 % dei voti attribuiti, oltre il 14 % in più rispetto alla media nazionale.
Le contestuali elezioni per la Costituente vedono confermato il primato del PCI con 4.951 voti, seguito dal PSI con 4.891, dalla DC con 4.159. Nell’occasione compie un balzo in avanti il PRI, con 1.580 voti, mentre fanno la loro comparsa l’Uomo Qualunque, 903 voti, e il Movimento Monarchico, 380. E’ un voto anomalo, se confrontato al dato nazionale che vede assegnato circa il 36% dei voti alla DC, il 21% al PSI e il 19% al PCI, soltanto terzo partito.
L’arresto di Antonio Morra
Il clima politico sta già cambiando e si notano gli effetti sul comportamento della Magistratura. Il 28 marzo viene arrestato Antonio Morra e tradotto nel carcere di Viterbo, imputato del delitto di istigazione all’uccisione del Commissario prefettizio repubblichino di Barbarano Romano, avvenuta il 5 giugno 1944 durante la liberazione del paese. Il Decreto di amnistia del giugno 1946, che è servito a scarcerare migliaia di fascisti, non viene considerato per quell’episodio. Alla notizia, scattano prontamente le proteste e le reazioni di solidarietà popolare verso il consigliere ex-partigiano. La Camera del Lavoro proclama uno sciopero generale e organizza una manifestazione per richiedere la scarcerazione. In Consiglio Comunale, con un vibrante intervento Barbaranelli difende il compagno partigiano e lancia un atto d’accusa contro le manovre che vogliono rovesciare gli equilibri politici del paese e trasformare il processo al Fascismo in processo alla Resistenza.
Articolo Messaggero del 2 aprile 1947.
Il Consiglio approva un ordine del giorno per chiedere la scarcerazione, ma si astengono i consiglieri democristiani. Cheren Gatta, ex collega di Morra nel C.L.N., motiva imbarazzato la sua astensione con l’incompetenza del Consiglio Comunale su quella materia. Nella successiva seduta del 25 aprile, Morra può riprendere posto nel Consiglio, tra gli applausi dei colleghi e le congratulazioni del Sindaco perchè gli è stata completamente restituita l’onorabilità.
Cade la Giunta antifascista.
Il 1° gennaio 1948 entra in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana, prodotto nobile della Resistenza e dell’impegno unitario delle forze antifasciste. Sul piano politico il percorso unitario si è però esaurito nel giugno precedente con l’estromissione delle sinistre dal Governo De Gasperi. Nel mese di dicembre sono entrati nel Governo anche i Repubblicani e il PSLI, formazione nata dalla scissione del PSI. Il corso della politica nazionale accelera la fine dell’esperienza unitaria cittadina, che si conclude il 24 gennaio 1948 con l’uscita dalla Giunta dei due assessori democristiani. Il dibattito che si svolge in Consiglio su un o.d.g. presentato dal gruppo democristiano rivela le ragioni sostanzialmente politiche delle dimissioni.
I consiglieri democristiani si dimettono dalla Giunta.
Più che sui fatti amministrativi le critiche sono rivolte ai comportamenti del Sindaco e del resto della maggioranza, accusati di trascurare la componente democristiana e di relegarla a un ruolo marginale. Il ”casus belli” è l’adesione non concordata della Giunta al Fronte dei Comuni Democratici e l’assenza del Sindaco dalla cerimonia organizzata in occasione dell’approdo in porto della 200^ nave della flotta statunitense. La replica del resto della maggioranza, che ribalta le accuse parlando di autoesclusione della DC e di recondite ragioni politiche, non fa che sanzionare stancamente la fine di un’esperienza politicamente logora. Cheren Gatta è il più determinato a marcare le distanze e a confermare la rottura. A completare la confusione interviene la dichiarazione dell’indipendente Alessi, che presenta le dimissioni, respinte dal Consiglio, per dissenso nei confronti del suo gruppo. Nel mese di febbraio i due assessori sono sostituiti in Giunta da Fernando Barbaranelli e Pietro Biferali, per comporre una maggioranza di sinistra.
Da questo momento il Gruppo democristiano deserta programmaticamente le sedute del Consiglio Comunale, con l’obiettivo evidente di minarne la credibilità e causarne lo scioglimento.
CLAUDIO GALIANI
… continua (il prossimo capitolo (XV) mercoledì 18 settembre 2019)
ANATOMIA DI DUE BANDE (XIV) di CLAUDIO GALIANI ♦ LE RESISTENZE ALLA RESISTENZA L’antifascismo e la nuova democrazia. Il 31 marzo 1946 finalmente si svolgono in città le prime elezioni amministrative a suffragio universale, con la partecipazione femminile al voto.
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IL messaggio del magistrato Paolo Ferraro Contro il Nuovo Ordine Mondiale, che tutti dovrebbero vedere – La verità di Ninco Nanco Visto al punto in cui siamo arrivati in questo paese, riteniamo utile ed attuale riproporre il messaggio che l’ex magistrato Paolo Ferraro, poco tempo fa, ha pubblicamente rivolto a tutti coloro che stanno operando in modo occulto per realizzare un nuovo ordine sociale e politico alle spalle dei cittadini. Il magistrato Paolo Ferraro ha lanciato in rete un duro messaggio rivolto ai burattinai del Nuovo Ordine Mondiale Iscriviti al gruppo Facebook: Paolo Ferraro Conosciamo tutti il magistrato Paolo Ferraro e apprezziamo da tempo il suo coraggio e la sua determinazione, come conosciamo le sue battaglie per la verità e per la giustizia. Da tempo oggetto di una vera e propria persecuzione umana e giudiziaria per aver avuto il coraggio di indagare nel campo minato dei servizi segreti deviati e delle tecniche di controllo e manipolazione mentale, ha ricevuto minacce e ha subito attentati, subendo pesanti ritorsioni sulla sua vita privata e professionale. Ma non si è fermato e continua a denunciare il marciume dei poteri occulti che manipolano la politica, la magistratura, l’economia, le forze armate e gli apparati dello Stato. Grazie a lui e alla sua incessante azione divulgativa, sempre più persone sono venute a conoscenza del mondo oscuro che si cela dietro alle nostre istituzioni e degli obiettivi dei burattinai che stringono nelle mani i veri fili del potere. Paolo Ferraro è stato ospite al Congresso Nazionale del P.A.S. che si è tenuto a Roma, ribadendo nel corso di un suo lungo e apprezzato intervento le sue posizioni e le sue denunce. E ha recentemente realizzato un nuovo video, diffuso sulla rete, in cui si rivolge direttamente ai fautori del Nuovo Ordine Mondiale, lanciando un messaggio forte e chiaro: Vergognatevi! Giù le mani dall’umanità, giù le mani dal cielo e dall’aria, giù le mani dai bambini, giù le mani dalla giustizia e dalla politica! Il vostro tempo è finito e presto dovrete rendere conto all’intera umanità delle vostre nefandezze. É questo, in sintesi, ciò che Ferraro dice rivolgendosi a questi grandi burattinai. Sì https://www.instagram.com/p/ByNkQMWigpG/?igshid=5iztg7gbv0je
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L’Unico Ordine Mondiale è la più grande parodia contro il vero Dio Uno e Trino. http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2017/12/lunico-ordine-mondiale-e-la-piu-grande.html
Queste povere anime saranno le prime a rivendicare di appartenere alla bestia ed esse si getteranno con il volto a terra per adorare l’anticristo. È necessario che preghiate molto, tutti voi, in modo che il potere che Satana ha su di loro, possa essere infranto e che il loro cuore si apra alla Mia grande Misericordia.
5 Luglio 2013 – L’Unico Ordine Mondiale è la più grande parodia contro il vero Dio Uno e Trino.
Mia amate figlia prediletta, c’è una religione che Mi provoca la più grande sofferenza ed è la falsa religione che idolatra la bestia.L’Unico Ordine Mondiale è la più grande parodia contro il vero Dio Uno e Trino e coloro che appartengono alla casa di Satana hanno bisogno di molte preghiere. Essi sono ingannati e indotti a credere che ci sia un altro Dio che li ama. Gli viene detto che la Santissima Trinità è una falsità e che il Mio amato Padre è il male. Non accettano che Egli li ha creati. Le loro teste sono piene di tante bugie che non potranno mai aprire le loro menti alla Verità. A causa della loro devozione per l’occulto, vengono coinvolti in forze sataniche, che hanno divorato le loro anime e che sono piene di odio non solo per Dio ma per tutti i figli di Dio.
Essi amano solo se stessi e la loro brama di piacere li riempie di un desiderio insaziabile di avere sempre di più. Nessuna quantità di piaceri mondani li soddisfa, motivo per cui poi bramano altre oscenità. Provano piacere nel togliere la vita e non hanno alcun rimorso nelle loro anime, per gli omicidi brutali di cui sono colpevoli. La loro influenza si diffonde su tutta la Terra e in ogni nazione i seguaci del diavolo si mescolano ai ricchi, agli imprenditori, ai governi, ai regnanti, ai vari organismi, compresi i media e le forze dell’ordine, la magistratura e la Chiesa.
Vi prego, non sottovalutate i loro poteri. Benché non siano numerosi, e non siano infiltrati in ogni sezione delle vostre comunità, essi fanno già danni terribili. Non solo hanno venduto l’anima al diavolo, ma trascineranno altre anime innocenti nell’abisso, con la bestia e i suoi demoni.
Io dò a tutti quelli che mi amano le Grazie per sconfiggere questo gruppo sinistro e potente, che Mi maledice ogni secondo della giornata, quando recitate questa breve Crociata di Preghiera.
Crociata (112) Per la grazia della salvezza
Carissimo Gesù, ti chiedo di ricoprire le anime di coloro che sono stati infestati da Satana con la Tua speciale Grazia di Salvezza.
Libera le loro povere anime dalla crudele prigionia da cui non possono sfuggire.
Amen.
Queste povere anime saranno le prime a rivendicare di appartenere alla bestia ed esse si getteranno con il volto a terra per adorare l’anticristo. È necessario che preghiate molto, tutti voi, in modo che il potere che Satana ha su di loro, possa essere infranto e che il loro cuore si apra alla Mia grande Misericordia.
Il vostro Gesù.
http://gesuallumanita.blogspot.com.ar/2013/07/5-luglio-2013-lunico-ordine-mondiale-e.html
Promemoria
- DOMATTINA COMINCIAMO LA NOVENA DELLA SALVEZZA, qua
Abbiamo aggiornato le informazioni da non perdere per il mese di GENNAIO , qua
- PER FAVORE LEGGETE questo PROMEMORIA - IMPORTANTE, per condividere con i gruppi JTM, qua
- Crociata di preghiera da offrire per il Natale, e Messaggi di Natale, qua
- Lista di siti che contengo i messaggi e preghiere ricevuti da MDM in diverse lingue, qua e qua
- Webcast Libro della Verità in diverse lingue qua
- Abbiamo ricevuto nuove intenzioni, Richieste di preghiera, qua
- Un chiarimento. NOI NON VENDIAMO IL LIBRO DELLA VERITÀ, qualcuno ci sta calunniando, qua
- Un invito speciale per i soldati dell'Esercito di Gesù, dobbiamo diventare più forti! qua
- Venerdì: “Queste preghiere sono state scritte in Cielo e promettono Grazie straordinarie”, qua
- Cari fratelli queste parole sono rivolte proprio a noi, forza ci impegniamo a costituire i gruppi Gesù all’umanità, accogliamo questo appello urgente del nostro Signore Gesù, raddoppiamo gli sforzi che ognuno si metta in contatto con le persone della sua Diocesi: "MOLTO PRESTO UNA DIVISIONE SI VERIFICHERÀ IN EUROPA, OGNUNA DELLE QUALI È COLLEGATA ALL’UNIONE EUROPEA E AL PAESE IN CUI SI TROVA LA CATTEDRA DI PIETRO. CIÒ SI TRADURRÀ IN UNA GUERRA, CHE SARÀ DI TIPO DIVERSO DALLE ALTRE GUERRE. MA SARÀ VIZIOSA. LA GENTE SI LEVERÀ L’UNO CONTRO L’ALTRO IN GERMANIA, ITALIA E FRANCIA. DOVETE PREGARE CHE I MIEI SEGUACI RIMANGANO FORTI E GARANTISCANO CHE I GRUPPI DI PREGHIERA DI GESÙ PER L’UMANITÀ SIANO COSTITUITI RAPIDAMENTE IN QUESTI PAESI", qua .
- Vi invitiamo a rispondere a questi sondaggi qua e qua
- Madre della Salvezza, testimonianza e miracolo, qua
- Il Mio dolore è addirittura più grande oggi di quanto lo fosse durante la Mia Crocifissione. Per favore per favore spiegate a tutti che la Mia misericordia sta per essere testimoniata sulla terra durante il prossimo evento mistico, qua
- È molto importante che ognuno formi il suo gruppo con persone fidate, anche di solo due persone, qua "Per ogni gruppo di preghiera costituito, per recitare le preghiere della Crociata, vi sarà data una grazia speciale da Mio Figlio prezioso. Egli è presente in ogni gruppo e vi renderà consapevoli di questo", per saperne di più qua. Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera con persone fidate, anche solo di due persone, qua
- - Ci sono aggiornamenti importanti nella nostra Rassegna Stampa, qua
IMPORTANTE, che tutti sappiano che siamo negli ultimi tempi. Gesù vuole salvare tutti. UN INVITO SPECIALE: È importante che voi continuiate a diffondere la Parola di Dio... qua
- Ho bisogno del vostro aiuto. Proprio come ebbi bisogno dei Miei apostoli e discepoli quando camminai sulla terra, qua
- Promesse del Sigillo del Dio Vivente e della Medaglia della Salvezza, files da stampare, qua
- Nuovi blogs del nostro gruppo!, qua
- La nostra newsletter si sta inviando regolarmente, se non la ricevete i filtri anti-spam la stanno fermando, qua
- Medaglia della Salvezza: Nuovi files da stampare, qua
- Nuovo Video: L'Avvertimento, l'illuminazione della coscienza (per favore diffondete molto, tutti devono preparsi per l'Avvertimento), qua
- ATTENZIONE a falsi veggenti che cercano di collegarsi a questa missione e a libri contraffatti, qua
- Siamo lieti di informarvi che abbiamo questi nuovi blog che contengono tutti i messaggi del Libro della Verità, qua e qua
- Questa nuova pagina contiene tutti i nostri aggiornamenti https://gesau-it.tumblr.com/
- Lo spirito maligno di Gezabele ha programmato un grande assalto contro la Mia Missione per salvare le anime, qua
- ATTENZIONE alle copie NON AUTORIZZATE del Libro della Verità che stanno vendendo, qua
- "Queste preghiere sono state scritte in Cielo e promettono Grazie straordinarie", qua
- Poi, ci sarà l’introduzione di una vaccinazione globale che vi ucciderà se la accetterete, qua
- "Voglio che i Miei seguaci diffondano la Mia parola di pace e di armonia in tutto il mondo", qua
- Ebook Libro Della Verità - Selezione Significativa dei Messaggi che ti invitiamo a leggere, qua
- Il Sigillo del Dio Vivente deve essere diffuso ovunque andiamo, qua
- Il Sigillo del Dio Vivente, messaggi da tenere presenti, qua
- Sui gruppi Gesù all'umanità, messaggi da tenere presenti, qua
-Ebook Le Crociate di preghiera per i Sacerdoti, fate questo dono a tutti i preti , qua
- Il minimo di preghiere che deve recitare un membro di Gesù all'umanità ogni giorno, qua
- L’amore e l’adorazione in abbondanza vi rendono più forti e più calmi, qua
-I favori concessi quando ricevete il Corpo di Mio Figlio, qua.
- Le nostre pagine, qua (in particolare vi aspettiamo per pregare insieme su questa pagina dove ci sono appuntamenti di preghiera )
-Preghiera per l'immunità data da Dio Padre, da recitarsi per un mese, qua
- Preparatevi sempre, ogni giorno, come se l’Avvertimento fosse domani, perché scenderà su di voi improvvisamente, qua
- "Il Mio amato Papa Benedetto XVI è stato perseguitato ed è fuggito, come era stato predetto. Io non ho designato questa persona che sostiene di venire nel Mio Nome.Egli, Papa Benedetto, guiderà i Miei seguaci verso la Verità. Io non l’ho abbandonato e lo tengo vicino al Mio Cuore e gli offro il conforto di cui ha bisogno in questo momento terribile. Il suo Trono è stato rubato. Ma non il suo potere", qua
- L’anticristo verrà da Oriente, non da Occidente , qua
- Come assicurarvi che la vostra famiglia e i vostri amici possano entrare in Paradiso, qua
- Dice Gesù: Pregate, pregate la Mia Divina Misericordia alle 15 di tutti i giorni e potrete salvare il mondo. (Libro delle Verità, 30 aprile 2011), qua
- Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari al giorno per salvare l'Italia, qua
- "Figlia Mia, i figli di Dio saranno in grado di proteggere la loro fede, il loro coraggio e la loro sicurezza durante tutte le guerre, se continueranno a pregare la Crociata di Preghiera del Sigillo del Dio Vivente. Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità", qua
- Siete tutti calorosamente invitati a seguire il programma di preghiera del nostro gruppo qua e qua
- ISCRIVETEVI ALLA NOSTRA NEWSLETTER o SEGUICI ATTRAVERSO I FEED RSS : Il sistema avvisa che manca la conferma di alcune persone e perciò non si è attivata per loro la newsletter qua.
Si consiglia fortemente di seguire ogni giorno tutti gli aggiornamenti del nostro gruppo su Twitter
- Nei nostri blog il Libro della Verità ebooks gratis da scaricare e Prepararsi per la Seconda Venuta potete leggere tutti i messaggi ricevuti da Maria della Divina Misericordia e scaricare diversi file stampabili che contengono diversi formati del Libro della Verità
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L’Unico Ordine Mondiale è la più grande parodia contro il vero Dio Uno e Trino.
https://1.bp.blogspot.com/-PAczjmqg--U/Wkea1rrBaSI/AAAAAAAAfZA/bQPHfkMPHF0KBfi4t9W_cK4BTkQeyKbnQCLcBGAs/s400/jESUS%2BLKJH.jpg
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5 Luglio 2013 – L’Unico Ordine Mondiale è la più grande parodia contro il vero Dio Uno e Trino.
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Essi amano solo se stessi e la loro brama di piacere li riempie di un desiderio insaziabile di avere sempre di più. Nessuna quantità di piaceri mondani li soddisfa, motivo per cui poi bramano altre oscenità. Provano piacere nel togliere la vita e non hanno alcun rimorso nelle loro anime, per gli omicidi brutali di cui sono colpevoli. La loro influenza si diffonde su tutta la Terra e in ogni nazione i seguaci del diavolo si mescolano ai ricchi, agli imprenditori, ai governi, ai regnanti, ai vari organismi, compresi i media e le forze dell’ordine, la magistratura e la Chiesa.
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Amen.
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