#magici: martin
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nickykloe5 · 1 year ago
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My little archive of interactive fics>333
i'm just going to use this post as an archive, for me but also for other people to discover those amazing ifs!!!!
First I'm going to list my fav fics and then those that don't have a demo but are worth waiting for.
this is going to be a long post so bear with me..
First of all my all time favorite:
Mind Blind by @mindblindbard : to this day, I think i've read it like 10+ times lmaooo. Anyways I absolutely love the premise and love the romance alsooo. Rosy you have my heart..
Wayhaven Chronicles by @seraphinitegames : this is also one of my favoritesss. The author is prob my number 1 in romance. I loved Mason and Adam.
The Golden Rose Book 1&2 by @anathemafiction : The pacing, the story, the characters. SO GOOD. Loved Alyssa.
Defiled Hearts: The Barbarian by @defiledheartsblog : Marcus you are prob one of my favorites ROs ever!!
Infamous by @infamous-if: The author just posted Ch 2, and I already love the story!!! Orion ilyyy<33
Attollo by @attollogame : Loved ittt. Check it out. The Ros and the story are so amazing!!!
Fields of Asphodel by @chrysanthemumgames: Absolutely loved thisssss!!!! I liked all the ROs.
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Now fics worth waiting for that don't have a demo
The Do-over by @thedoover-if: Go see it for yourself because the premise is very good!!!!
Magici: Worldstar by @magici-if : Really interesting premise, basically there is magic and you are going to join a show together w other contestants. Harley and Martin im waiting for you.
The price by @theprice-if : I'm so waiting for this!! Basically you are not the star, but the assistent to that big star. Things change when you wake up and omg you are married to that very star!
Faded by @faded-if : Noah and Elijah im going to read it in one go when it comes out eheh.
Gonna add more later as I discover more!!!!!!
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diceriadelluntore · 4 years ago
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Storia Di Musica #127 - Jethro Tull, Stand Up, 1969
I dischi di Luglio sono tutti figli di un anno straordinario del rock, il 1969 (anno eccezionale anche in molti altri ambiti) che in quelle classifiche simpatiche (ma del tutto arbitrarie, come ogni perfetta classifica basata sull’estetica che si rispetti) sul migliore anno della Musica sta nelle posizioni che contano. Il disco di oggi è il primo capolavoro di uno dei gruppi più longevi e originali del rock inglese, anche tra le band più influenti e le più longeve. Ian Anderson (canto, chitarra e flauto) e Glen Cornick (basso) nel 1967 escono dal John’s Evans Smash e insieme a Mick Abrahams (chitarre) e Clive Bunker (batteria), che provengono dai McGregor’s Engine, formano un nuovo gruppo, che in maniera molto originale prende il nome Jethro Tull, nome di un famoso inventore e agronomo inglese, che nel XVIII inventò la seminatrice meccanica. Il gruppo si impone subito come una delle nuove sensazioni del rock blues, innestando nella struttura di base folk, jazz, e quell’idea di una musica nuova e sperimentale che diventerà il progressive (che “nasce” proprio nel 1969 con il disco di cui parlerò la prossima settimana). La grande particolarità del gruppo è il flauto traverso di Anderson, uno strumento del tutto nuovo nel panorama del rock, che Anderson usa in maniera istrionica, in omaggio al grande jazzista Roland Kirk, a cui dedicherà un brano nel primo disco della band, This Was, del 1968, dal titolo evocativo di Serenade To A Cuckoo. Nel disco, che già incuriosisce per la miscela innovativa di stili ed idee, si ricordano i primi due grandi brani, Song For Jeffrey e My Sunday Feeling. Nel 1969 c’è un cambio di formazione, fondamentale: Abrahams si chiama fuori, iniziando una minore carriera solista, e viene sostituito da Martin Lancelot Barre, dopo che per un periodo furono provati Toni Iommi (futuro Black Sabbath) e perfino Jeff Beck. Si forma così il pilastro fondamentale della musica dei Jethro Tull: l’istrionico Anderson ha adesso come spalla un chitarrista straordinario, meno famoso rispetto alle sue doti, e che ha regalato alcune delle cose più belle del periodo agli appassionati del rock. Stand Up esce nel luglio 1969, prodotto per la neonata Island di Chris Blackwell da Terry Ellis, geniale produttore, fondatore di una famosissima casa discografica (la Chrysalis, che pubblicherà i successivi dischi dei Jethro Tull) e creatore del Classical Gas, una spettacolare sezione orchestrale, che è il suo marchio di fabbrica. Stand Up si chiama così perchè aprendo l’album un pop up di figurine della band appariva proprio al centro del cartonato (almeno fino al 1973, quando la prima ristampa eliminò il giochino, che fu ripreso in una spettacolare versione celebrativa del 2016). Dal punto di vista musicale, è da standing ovation: si parte con il blues lento e ipnotico, con il tempo ritmico dispari, di A New Day Yesterday, per poi passare al mondo incantato, quasi da ballata medioevale, di Jeffrey Goes To Leicester Square, incantevole e fiabesca. Si impongono come gioielli Nothing Is Easy, con le sue brusche accelerazioni e frenate scandite dalla batteria, For A Thousand Mothers, che gioca da vicino con sonorità hard ed ha una struttura affascinante e complicata. Fat Man, giocosa storia che racconta di come un “uomo grasso” può battere chiunque solo rotolando da una collina ha sonorità orientaleggianti, con grande lavoro delle percussioni e Anderson suona qui perfino una balalaika. Anche We Used To Know è una stupenda ballata acustica, sulla quale poi Ian Anderson ricama i suoi raffinati disegni flautistici, e non meno interessanti sono Look In The Sun, Reasons For Waiting, dal bellissimo intro, e Back To The Family che invece ha uno straordinario assolo di Barre sul finale. Ma il colpo di genio, e uno dei loro brani più celeberrimi, è uno dei primi tentativi di riunione “sacro e profano”: Bourée  deriva dalla Bourrée (si con 2 “r”, la versione trulliana è con una sola) dalla Suite per liuto BWV 996 di Johann Sebastian Bach. Spesso la si utilizzava per variazioni con la chitarra, invece Anderson usa il suo flauto fatato. La grandezza di questa versione è la sua idea di variazione in stile jazzistico: dall’inciso bachiano si parte per fantasiose e intelligenti variazioni, dove Anderson giganteggia con il suo traverso, per poi ritornare al tema di Bach, in maniera elegante, senza scopiazzare e dando un tocco personale, e di gran classe, all’idea (c’è pure un mini assolo di basso suggestivo). Il grande impegno e la maestria elevatissima dei musicisti furono premiati (come spesso accadeva all’epoca) dal pubblico: primo posto nelle classifiche inglesi, e altissimo successo anche negli Stati Uniti, dove la band organizzò un seguitissimo tour nello stesso anno. Stand Up è oggi considerato uno dei grandi capolavori di quell’anno magico e uno dei dischi più particolari e influenti di quel periodo: ancora oggi è considerato uno dei migliori di tutti i tempi da molti musicisti, come Eddie Vedder, Joe Satriani, il grande bluesman Joe Bonamassa, che ha suonato una cover entusiasmante di A New Day Yesterday. Lascio alla vostra curiosità la scoperta dei suoni magici ed intriganti del flauto di Anderson, della chitarra di Barre e dalla magia di questa band originale e fantastica.
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dilebe06 · 5 years ago
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Ice Fantasy ( 1° episodio)
Il mischione trash
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Ho visto solo il primo episodio per avere un’idea generale della serie:
Un mixer tra Il Signore degli anelli, Harry Potter e Game of Thrones. ma tutto molto più trash
Qui dentro c'è qualsiasi stereotipo fantasy: unicorni, magie, animali mischiati con altri animali,telecinesi, gente che salta nel vuoto e rimane a mezz'aria, uccelli fantastici, CGI barbina, oggetti magici...tutto.
Ditemi un "qualcosa di Fantasy" e sono certa che Ice Fantasy lo avrà.
Pure i personaggi sono tanto stereotipati, con il principe che non vuole essere Re Jon snow/Aragorn sei tu?!, il cattivo maleducato che fa cose cattive perché si, la guardia caciarona ma leale, il fratellino tanto bravo e affettuoso verso il maggiore, nonna rincoglionita... c'è tutto. 😂
C'è pure l'eterna lotta tra Ghiaccio e Fuoco. Martin impara
La cosa che più mi è rimasta impressa però sono i costumi e gli oggetti di scena:
Sai quelli che compri a " tutto un euro "sotto Carnevale? Quelle bacchette di plastica tarocchissime che si rompono solo a guardarle? Ecco.
I costumi e gli oggetti sembrano fintissimi. 😂
Il cattivo ha chiaramente rubato il diadema a Sailor Moon
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Questa serie pare una Carnevalata:
Tipo che si vede l'attaccatura dei capelli sotto la parrucca o le orecchie finte. Ombretti, rossetti, sopracciglia tinte... è bellissimo 😂♥️
Tornando seri, una cosa mi è sembrata interessante e innovativa: la questione mortali e immortali. 
Questa idea non è male se sfruttata bene.
Per il resto, ho già scelto la mia beniamina in virtù della sua coerenza:
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La Principessa Sirena che non riesce a stare in piedi per via delle gambe e traballa tutta... ma corre come un daino quando viene inseguita dal cattivo. alzo le mani
Vedrò qualche altro episodio, più che per la prevedibile guerra tra Ghiaccio e Fuoco, per vedere come gestiscono la parte mortali/immortali. 
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moviemaniac2020 · 2 years ago
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Il 16 luglio di cinque anni fa ci lasciava il grande George A. Romero, regista e sceneggiatore nordamericano specializzato generalmente in cinema “Horror”. Questo genere è sempre stato svalutato e confinato in gusti di nicchia, ma il cineasta in questione è riuscito a rivoluzionarlo con l’inserimento - fra le righe dei suoi film - di un’aspra critica sociale alla cultura occidentale. Ancora oggi da molti critici ed esperti di cinema, Ro- mero è considerato il padre dell’horror moderno e contemporaneo. Nato a New York nel 1940 si trasferisce in seguito a Pittsburgh, cittadina della Pennsylvania che diviene set di molte sue pellicole. Dopo aver girato alcuni cortometraggi indipendenti e degli spot TV, nel 1969 non ancora trentenne riesce ad autofinanziare il suo film d’esordio ovvero quello che è diventato uno dei più celebri cult-movie di tutti i tempi: “La notte dei morti viventi”. Attraverso questo film Romero riesce a ricodificare l'intero genere horror (fino ad allora improntato su classici come i vari “Dracula”, “Frankenstain” e alcuni monster-movie degli anni ’50-’60) grazie all’introduzione di due concetti fondamentali: a) i “mostri” sono una massa implacabile ed eterogenea, e rappresentano la maggioranza delle parti in gioco, mentre i “buoni” (che poi tanto buoni non sono…) rappresentano l’esigua minoranza; b) gli zombi resuscitano e camminano riportati in vita non da sedicenti riti magici o esoterici ma secondo spiegazioni razionali e scientifiche, anche se restano “sospese” e non del tutto chiarite. L’idea “corale” e “rivoluzionaria” deli zombi romeriani (che sarà ripresa e imitata da tantissimi altri autori) si contrappone alla natura umana dei protagonisti, che spesso risulta violenta, negativa, profondamente egoista e più incline al male. Queste tematiche vengono riprese anche ne “La città verrà distrutta all’alba” (1973), in una storia dove le perso- ne infettate da una misteriosa arma biologica si trasformano in pazzi omicidi e distruttori (“The crazies” è il titolo originale del film), mentre i sopravvissuti cercano di scampare a questa apocalisse scontrandosi fra loro e contro le forze dell’ordine, più disposte a sopprimere l’emergenza che a curarla. Dopo il film “Wampyr” (1977) - che metaforizza la dipendenza di sangue da parte di Martin, moderno e metropolitano vampiro, con la piaga dell’eroina e della droga in generale - Romero dirige quello che secondo molti è il suo capo- lavoro, cioè “Zombi” (1979), secondo episodio della trilogia dei morti-viventi (il titolo originale è: “Dawn of the dead”). Un gruppo eterogeno di 4 superstiti si barrica in un centro commerciale, mentre il mondo esterno è assediato da zombi cannibali. I morti viventi qui sono usati per una vera e propria critica alla collettività consumi- sta, mostrati come un'orda senza emozioni mossa esclusivamente da una forza atavica e ancestrale. “In una società consumistica noi, come loro (i morti viventi), finiamo per comportarci in modo simile, come fossimo eterodiretti all’acquisto di cose e merci, senza controllo” aveva dichiarato il regista su questo film che, nel terzo episodio della trilogia, “Il giorno degli zombi” (1985), pone l’accento anche sull’antimilitarismo e sulla forte critica alla guerra e all’apparato burocratico- militare. Nonostante l'idea di “massa” implacabile e senza pensieri sia proprio caratteristica degli zombie “romeriani”, è nell'aspetto sociale che i film di Romero trovano la forza principale di descrivere gli esseri umani molto peggio rispetto agli stessi   “mostri”   che essi combattono. Da sempre controcorrente, Romero - nonostante i successi dei primi film - ha in seguito fatto fatica a incassare la fiducia degli studios hollywoodiani per produrre film di zombie che non scadessero nello splatter gratuito ma che fossero, invece, fortemente ancorati a una dimensione legata alla critica sociale. L’opposta attitudine, purtroppo, tipica dei film horror tradizionali nel ricercare a tutti i costi la spettacolarità (a volte fine a sé stessa), lo “splatter”, il “gore”, ecc. ha lentamente tagliato fuori il cineasta statunitense dal “mainstream” del mercato, portandolo spesso ad autoprodurre i suoi lavori, come gli ultimi “Diary of the dead” e “Survival of the dead”, datati rispettivamente 2007 e 2009, che per i forti limiti sum- menzionati sono risultati poco più che film di serie B. . Negli anni ’80 e ‘90 l’autore ha però sfornato altre pellicole degne di nota, come il cartoonesco “Creepshow” (1982) e il metafisico “La metà oscura” (1993), entrambi partoriti dalla geniale penna di Stephen King; la collaborazione con il nostrano Dario Argento ha generato nel 1990 “Due occhi diabolici”, dove l’artista nordamericano ha portato sul grande schermo il racconto di Edgar Allan Poe “Fatti nella vita del signor Valdemar”; e poi c’è l’ultimo grande kolossal, ovvero “La terra dei morti viventi”, diretto nel 2005 e interpretato, fra gli altri, anche da Dennis Hopper e da Asia Argento. L’orrore, inteso come quel senso di repulsione e forte sgomento che si ha guardando oggi come oggi un qualsiasi film horror, nel cinema romeriano è sempre stato un aspetto secondario, che emerge solo dalle profondità di un'intensa e dissacrante critica rivolta alla società moderna. Non è tanto la violenza visiva per sconvolgere lo spettatore la tematica prediletta di Romero, bensì l'utilizzo di uccisioni e di omicidi quali portatori di significati sociologici precisi. Su tutto il resto si erigono tematiche profonde come la critica al razzismo, al consumismo, al militarismo, alla guerra, al classismo, ecc.: per Romero è sempre stato più importante far riflettere piuttosto che spaventare.
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sounds-right · 3 years ago
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Praja - Gallipoli (LE): l'estate inizia l'11 giugno con Federico Scavo e Mark Lanzetta. Il 19/6 Rhove, l'interprete di "Shakerando"… e poi decine di star tra cui Bob Sinclar, Salmo, Ana Mena, Steve Aoki, Deejay Time 
L'estate di chi ha voglia di ballare e divertirsi con gli amici in Salento l'11 giugno inizia alla Praja di Gallipoli (Lecce), punta di diamante dei tanti spazi ed eventi a cura di Musicaeparole (https://musicaeparole.it). Con 10 giorni d'anticipo rispetto al calendario, sul palco con la sua scatenata house c'è il top dj toscano Federico Scavo. Con lui si esibisce con il violino un vero virtuoso dello strumento, Mark Lanzetta. Sono due artisti che da sempre danno corpo e anima al sound della Praja.
L'estate ha pochi simboli che la rendono davvero tale. Uno di essi è senz'altro la possibilità di ballare e scatenarsi in discoteche all'aperto fino all'alba, al fresco... e tra la disco simbolo dell'estate c'è senz'altro la Praja di Gallipoli (LE). Chi l'ha frequentata almeno una volta nella vita sa già perché... a chi non l'ha ancora fatto, senz'altro meno fortunato, riassumiamolo così: l'impatto degli show, degli artisti e dei dj in un super club che sorge proprio sulla splendida spiaggia di Baia Verde, a Gallipoli, è unico. 
C'è poi il contributo di Musicaeparole, uno degli organizzatori più attivi d'Europa in ambito clubbing e dintorni. Musicaeparole gestisce decine di locali, portando in Puglia e più generale al Sud molti dei più importanti artisti internazionali. Crea nuove tendenze artistiche e musicali, contribuendo massicciamente alla crescita del nostro show biz... Tutto questo si riassume nello slogan del locale: Praja, la bella vita.
C'è poi una news per la Praja di Gallipoli (LE), capace di far ballare 7 notti su 7 per più di 60 serate nell'estate 2022: questo spazio, grazie alla sua posizione decisamente strategica praticamente in spiaggia, sarà aperto anche ogni pomeriggio, raddoppiando numeri già magici, 7 notti su 7, in un magico 14 party in 7 giorni. Sui party pomeridiani verrano presto forniti maggiori dettagli, mentre è già chiara molta della programmazione estiva del locale, che all'altezza dei più  importanti hot spot internazionali. 
Citando solo alcuni degli eventi più attesi, il 26 luglio alla Praja di Gallipoli (LE) c'è il celebre rapper Gué, il 28 il top dj francese Martin Solveig. Il 30 dello stesso mese c'è invece Deejay Time al completo. E ancora: l'11 agosto arriva l'americano Steve Aoki, il 2 lo scatenato Rondodasosa, il 4 torna Bob Sinclar, che alla Praja è di casa. Come se non bastasse, il 12 agosto c'è Salmo, protagonista sul palco prima del suo attesissimo tour al chiuso nei palazzetti italiani. 
Non è tutto: il 25 agosto c'è il sound eclettico di Acraze, il 13 agosto alla Praja torna Benny Benassi… Già confermata anche la presenza della popstar Ana Mena, il 3 agosto.
Ma prima, alla Praja, domenica 19 giugno ecco Rhove, il giovane artista che con "Shakerando" ha creato un vero tormentone. Milanese, classe 2001, Samuel Roveda ovvero Rhove senz'altro uno degli artisti del momento in Italia. La sua "Shakerando", come dicevamo, sta dominando tutte le classifiche che esistono ed è un inno di ragazze e ragazzi che non dispiace neppure ai genitori. Rho sta per Rho, la cittadina alle porte di Milano dove vive, Ve è la seconda parte del suo cognome... Non è un caso che un artista di questo richiamo arrivi sul palco della Praja, locale simbolo delle tendenze musicali giovanili. Con Rhove sul palco anche Rose Villain. Prima donna a pubblicare musica su Machete Empire Records (la label di Salmo, DJ Slait, Enigma e Hell Raton), ha ormai conquistato l'Italia e si è fatta apprezzare all'estero. Grazie al singolo quadruplo disco di platino "Chico", interpretato insieme a Gué e Luchè, è ormai una realtà della musica italiana. 
Dal 24 giugno, poi ogni venerdì alla Praja - Gallipoli (Lecce) ecco Big Mama, l'original Black Party Made in Salento.
Praja 
Lungomare Galileo Galilei - Gallipoli (Lecce) / Zona Baia Verde
info: +39 3486297999
Ticket on line  11/6/22 Praja,  Federico Scavo e Mark Lanzetta
https://www.ticketsms.it/it/event/lzSL8ptW
https://musicaeparole.it/facebook-event/inaugurazione-praja-gallipoli/
https://www.instagram.com/prajagallipoli
https://t.me/prajagallipoliofficialchannel
https://www.tiktok.com/@prajagallipoli
https://www.facebook.com/prajagallipoli
www.prajagallipoli.it
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djs-party-edm-italia · 3 years ago
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Praja - Gallipoli (LE): l'estate inizia l'11 giugno con Federico Scavo e Mark Lanzetta. Il 19/6 Rhove, l'interprete di "Shakerando"… e  decine di star tra cui Bob Sinclar, Salmo, Ana Mena, Steve Aoki, Deejay Time (…)
L'estate di chi ha voglia di ballare e divertirsi con gli amici in Salento l'11 giugno inizia alla Praja di Gallipoli (Lecce), punta di diamante dei tanti spazi ed eventi a cura di Musicaeparole (https://musicaeparole.it). Con 10 giorni d'anticipo rispetto al calendario, sul palco con la sua scatenata house c'è il top dj toscano Federico Scavo. Con lui si esibisce con il violino un vero virtuoso dello strumento, Mark Lanzetta. Sono due artisti che da sempre danno corpo e anima al sound della Praja.
L'estate ha pochi simboli che la rendono davvero tale. Uno di essi è senz'altro la possibilità di ballare e scatenarsi in discoteche all'aperto fino all'alba, al fresco... e tra la disco simbolo dell'estate c'è senz'altro la Praja di Gallipoli (LE). Chi l'ha frequentata almeno una volta nella vita sa già perché... a chi non l'ha ancora fatto, senz'altro meno fortunato, riassumiamolo così: l'impatto degli show, degli artisti e dei dj in un super club che sorge proprio sulla splendida spiaggia di Baia Verde, a Gallipoli, è unico. 
C'è poi il contributo di Musicaeparole, uno degli organizzatori più attivi d'Europa in ambito clubbing e dintorni. Musicaeparole gestisce decine di locali, portando in Puglia e più generale al Sud molti dei più importanti artisti internazionali. Crea nuove tendenze artistiche e musicali, contribuendo massicciamente alla crescita del nostro show biz... Tutto questo si riassume nello slogan del locale: Praja, la bella vita.
C'è poi una news per la Praja di Gallipoli (LE), capace di far ballare 7 notti su 7 per più di 60 serate nell'estate 2022: questo spazio, grazie alla sua posizione decisamente strategica praticamente in spiaggia, sarà aperto anche ogni pomeriggio, raddoppiando numeri già magici, 7 notti su 7, in un magico 14 party in 7 giorni. Sui party pomeridiani verrano presto forniti maggiori dettagli, mentre è già chiara molta della programmazione estiva del locale, che all'altezza dei più  importanti hot spot internazionali. 
Citando solo alcuni degli eventi più attesi, il 26 luglio alla Praja di Gallipoli (LE) c'è il celebre rapper Gué, il 28 il top dj francese Martin Solveig. Il 30 dello stesso mese c'è invece Deejay Time al completo. E ancora: l'11 agosto arriva l'americano Steve Aoki, il 2 lo scatenato Rondodasosa, il 4 torna Bob Sinclar, che alla Praja è di casa. Come se non bastasse, il 12 agosto c'è Salmo, protagonista sul palco prima del suo attesissimo tour al chiuso nei palazzetti italiani. 
Non è tutto: il 25 agosto c'è il sound eclettico di Acraze, il 13 agosto alla Praja torna Benny Benassi… Già confermata anche la presenza della popstar Ana Mena, il 3 agosto.
Ma prima, alla Praja, domenica 19 giugno ecco Rhove, il giovane artista che con "Shakerando" ha creato un vero tormentone. Milanese, classe 2001, Samuel Roveda ovvero Rhove senz'altro uno degli artisti del momento in Italia. La sua "Shakerando", come dicevamo, sta dominando tutte le classifiche che esistono ed è un inno di ragazze e ragazzi che non dispiace neppure ai genitori. Rho sta per Rho, la cittadina alle porte di Milano dove vive, Ve è la seconda parte del suo cognome... Non è un caso che un artista di questo richiamo arrivi sul palco della Praja, locale simbolo delle tendenze musicali giovanili. Con Rhove sul palco anche Rose Villain. Prima donna a pubblicare musica su Machete Empire Records (la label di Salmo, DJ Slait, Enigma e Hell Raton), ha ormai conquistato l'Italia e si è fatta apprezzare all'estero. Grazie al singolo quadruplo disco di platino "Chico", interpretato insieme a Gué e Luchè, è ormai una realtà della musica italiana. 
Dal 24 giugno, poi ogni venerdì alla Praja - Gallipoli (Lecce) ecco Big Mama, l'original Black Party Made in Salento.
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tarditardi · 3 years ago
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Praja - Gallipoli (LE): l'estate inizia l'11 giugno con Federico Scavo e Mark Lanzetta. Il 19/6 Rhove, l'interprete di "Shakerando"…  E poi decine di star tra cui Bob Sinclar, Salmo, Ana Mena, Steve Aoki, Deejay Time (…)
L'estate di chi ha voglia di ballare e divertirsi con gli amici in Salento l'11 giugno inizia alla Praja di Gallipoli (Lecce), punta di diamante dei tanti spazi ed eventi a cura di Musicaeparole (https://musicaeparole.it). Con 10 giorni d'anticipo rispetto al calendario, sul palco con la sua scatenata house c'è il top dj toscano Federico Scavo. Con lui si esibisce con il violino un vero virtuoso dello strumento, Mark Lanzetta. Sono due artisti che da sempre danno corpo e anima al sound della Praja.
L'estate ha pochi simboli che la rendono davvero tale. Uno di essi è senz'altro la possibilità di ballare e scatenarsi in discoteche all'aperto fino all'alba, al fresco... e tra la disco simbolo dell'estate c'è senz'altro la Praja di Gallipoli (LE). Chi l'ha frequentata almeno una volta nella vita sa già perché... a chi non l'ha ancora fatto, senz'altro meno fortunato, riassumiamolo così: l'impatto degli show, degli artisti e dei dj in un super club che sorge proprio sulla splendida spiaggia di Baia Verde, a Gallipoli, è unico. 
C'è poi il contributo di Musicaeparole, uno degli organizzatori più attivi d'Europa in ambito clubbing e dintorni. Musicaeparole gestisce decine di locali, portando in Puglia e più generale al Sud molti dei più importanti artisti internazionali. Crea nuove tendenze artistiche e musicali, contribuendo massicciamente alla crescita del nostro show biz... Tutto questo si riassume nello slogan del locale: Praja, la bella vita.
C'è poi una news per la Praja di Gallipoli (LE), capace di far ballare 7 notti su 7 per più di 60 serate nell'estate 2022: questo spazio, grazie alla sua posizione decisamente strategica praticamente in spiaggia, sarà aperto anche ogni pomeriggio, raddoppiando numeri già magici, 7 notti su 7, in un magico 14 party in 7 giorni. Sui party pomeridiani verrano presto forniti maggiori dettagli, mentre è già chiara molta della programmazione estiva del locale, che all'altezza dei più  importanti hot spot internazionali. 
Citando solo alcuni degli eventi più attesi, il 26 luglio alla Praja di Gallipoli (LE) c'è il celebre rapper Gué, il 28 il top dj francese Martin Solveig. Il 30 dello stesso mese c'è invece Deejay Time al completo. E ancora: l'11 agosto arriva l'americano Steve Aoki, il 2 lo scatenato Rondodasosa, il 4 torna Bob Sinclar, che alla Praja è di casa. Come se non bastasse, il 12 agosto c'è Salmo, protagonista sul palco prima del suo attesissimo tour al chiuso nei palazzetti italiani. 
Non è tutto: il 25 agosto c'è il sound eclettico di Acraze, il 13 agosto alla Praja torna Benny Benassi… Già confermata anche la presenza della popstar Ana Mena, il 3 agosto.
Ma prima, alla Praja, domenica 19 giugno ecco Rhove, il giovane artista che con "Shakerando" ha creato un vero tormentone. Milanese, classe 2001, Samuel Roveda ovvero Rhove senz'altro uno degli artisti del momento in Italia. La sua "Shakerando", come dicevamo, sta dominando tutte le classifiche che esistono ed è un inno di ragazze e ragazzi che non dispiace neppure ai genitori. Rho sta per Rho, la cittadina alle porte di Milano dove vive, Ve è la seconda parte del suo cognome... Non è un caso che un artista di questo richiamo arrivi sul palco della Praja, locale simbolo delle tendenze musicali giovanili. Con Rhove sul palco anche Rose Villain. Prima donna a pubblicare musica su Machete Empire Records (la label di Salmo, DJ Slait, Enigma e Hell Raton), ha ormai conquistato l'Italia e si è fatta apprezzare all'estero. Grazie al singolo quadruplo disco di platino "Chico", interpretato insieme a Gué e Luchè, è ormai una realtà della musica italiana. 
Dal 24 giugno, poi ogni venerdì alla Praja - Gallipoli (Lecce) ecco Big Mama, l'original Black Party Made in Salento.
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magici-if · 2 years ago
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I'm honestly so looking forward to this! Question about the ROs, may we know what their physical appearance is? Best of luck!
thank u so much! <3 here it is:
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Martin is 6'4", the definition of a gentle yet intimidating giant. He has a slightly grown out raven black buzzcut, matching his dark eyes. His fit physique reflects his disciplined nature, and he has no problems showing it off by wearing tight compression shirts or turtlenecks matched with baggy sweatpants. He has a burn scar on his right shoulder that he got from a stupid incident when he was a kid, making him look even more intimidating.
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Demetra can only be described as beautiful, she has locks of wavy midnight black hair, which complements her tanned skin. She has smart grey eyes, always seeking to know more. She smells like jasmine and iris, but she won't let you close enough for you to notice. She has black painted nails and several silver rings adorning her fingers. Demetra mostly wears all black, her staple pieces being low rise jeans and fitted zip hoodies.
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Evander is 5'7" and skinny, always looking unbothered. His bleached yellow hair always looks messy and uncombed. They have several tattoos adorning their olive skin, their favourite being the intricate vines-and-flowers piece on their back. He has monolid black eyes, with a surface piercing under his right one, as well as a spiked labret piercing. They often wear black tank tops, ripped jeans and leather jackets.
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Harley is 5'2", almost swallowed by the baggy clothes she usually wears. Her brown curly hair reaches her shoulders and you'll always spot a pair of sunglasses on top of it, or covering her hazel eyes. She has freckles, short white painted nails and a nose piercing on her right nostril. She usually wears shoe inserts to appear taller, don't tell her you now know her secret. She loves ear piercings, she has several on both ears as well as an industrial on her left side.
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Echo looks like she could be the muse of a John Singer Sargent portrait. Wavy light brown hair flows gracefully down to her shoulders, often styled in a chignon. She has sky blue eyes that look often away, reluctant to hold eye contact. Her short painted pink nails match the tiny pink semicolon tattoo on her wrist. Her style can be summarised with Vivienne Westwood, baggy jeans + tiny tops, and hidden tattoos.
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Dominic is an intimidating, stern-looking man with slicked-back black hair, a groomed goatee, and dark brown eyes. He stands at 6'2" tall, his strong nose and two small scars on his left eyebrow from a past piercing add to the feeling that this man isn't here to play. Lastly, tailored suits accentuate his broad shoulders and slim neck, completing his refined 'should-be-a-lawyer' look.
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diceriadelluntore · 5 years ago
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Storia Di Musica #102 - Deep Purple, Made In Japan (The Remastered Edition), 1998
Quello di oggi è probabilmente uno dei dischi più famosi della storia del rock, e lo è per molti motivi. Autori della leggenda furono 5 ragazzi inglesi che insieme sono stati uno dei più grandi gruppi della storia del rock; nella seconda delle future innumerevoli formazioni, nei pochi anni in cui fu attivo con questa line up questo gruppo ha costruito pilastri fondamentali della mitologia della musica popolare occidentale. I Deep Purple quando esordirono nel 1968 con Shades Of Purple Deep e The Book Of Taliesyn erano una formazione ancora alla ricerca di un suono definito, in bilico tra il nascente progressive, i suoni psichedelici che arrivavano dalla California e i primi vagiti di quella trasformazione del rock che molti stavano iniziando a plasmare. Il cambiamento avviene quando Ritchie Blackmore (chitarra), Ian Paice (batteria) e Jon Lord (organo Hammond e tastiere) mandano via il cantante Rod Evans e il bassista Nick Simper e li sostituiscono con Ian Gillian, dagli Episode Six, e dalla stessa band Roger Glover al basso. Con la potenza vocale di Gillian la rivoluzione che inizia con In Rock e continua con Fireball e Machine Head (in serie 1971 e 1972) si chiama hard rock: insieme ai Led Zeppelin e ai Black Sabbath i Deep Purple in questa formazione detta Mark II sono i portabandiera di questo stile elettrico, potente, dal suono travolgente (e dalla presenza scenica epica). Il successo è folgorante, e i dischi dei Deep Purple scalano le classifiche di mezzo mondo, anche grazie a esibizioni dal vivo strepitose. Il management del gruppo nota picchi di vendite altissimi in Giappone e chiede ai nostri una serie di concerti nella terra del Sol Levante. La band è intimorita perchè sa dei gusti esigenti dei nipponici. Si concordano tre concerti in tre giorni, due ad Osaka (il 15 e 16 Agosto 1972) e uno al Teatro Budokan (il 17) di Tokyo. In quegli anni, sul successo e sul mito del The Great White Wonder (il bootleg dei Basement Tapes di Dylan & The Band) iniziava ad esserci una forte richiesta di dischi dal vivo: il problema era la relativa qualità del suono delle registrazioni in diretta e spesso i tagli imposti alla post-produzione. I Deep Purple chiamarono a registrare il fido Martin Birch, uno dei più grandi produttori e ingegneri del suono inglesi (che produrrà anche gli Iron Maiden, i Black Sabbath, i Whitesnakes e tanti altri). Nelle tre serate giapponesi l’alchimia tra gruppo e pubblico è totale, la voglia di stupire e di suonare alla grande diviene la magica pressione che permette di superare sé stessi e Made in Japan, che uscirà nel Dicembre 1972 in Europa e nell’Aprile ‘73 negli Stati Uniti è uno dei live del secolo (per molti IL live del rock). La scaletta originale prevedeva 7 pezzi, 5 registrati ad Osaka e 2 a Tokyo, ma il mio riferimento discografico di oggi è la versione rimasterizzata digitalmente, dai nastri originali, che aggiunge altri 3 brani, i bis dei concerti di Tokyo del 17 Agosto e di Osaka del 15. La band prende le canzoni simbolo dagli album precedenti ma le riveste di una nuova forza, tanto che in pratica quasi tutte diventeranno più famose nelle versioni live di questa performance (che ha davvero dell’incredibile): sono spesso dei trampolini di lancio per cavalcate di suono, duelli tra chitarra e organo da cardiopalma, per la forza e la magia della voce di Gillian, che stregherà un’intera generazione. Si parte con Highway Star (da Machine Head), iconica, stellare, potentissima. Poi i ritmi rallentano e arriva uno dei brani più famosi della storia del Rock: Child In Time, dedicato agli orrori della guerra sui bambini è chiaramente presa in prestito da Bombay Calling degli It’s A Beautiful Day ma segnata dagli urli strazianti e magici di Gillian e dagli assoli di Blackmore diviene un brano leggenda, usatissimo, per quanto difficilissimo (lo stesso Gillian finirà per non cantarlo più dal vivo negli anni successivi per mancanza di potenza vocale). Poi altro brano culto: Smoke On The Water, il riff del Rock, fu ispirata a Jon Lord nel 1971 dal fumo che la band, che era nello studio mobile dei Rolling Stones a provare materiale, vide sul lago di Ginevra proveniente dal Casinò di Montreux, dove si stava esibendo Frank Zappa con i Mothers Of Invention: uno “stupido” accese un fumogeno, incendiando l’intera struttura (che riaprirà solo nel 1975). Poi è la volta di The Mule, favolosa, dove è la batteria di Paice a farla da padrone, e fu ispirata alla band da un racconto di Isaac Asimov presente ne Il Ciclo delle Fondazioni. Arriva Strange Kind Of Woman, altro iper classico, che in questa sua versione definitiva ha un duello storico tra la chitarra di Blackmore e la voce di Gillian, minuti favolosi. Ma non finisce qui: una Lazy favolosa, con un intro elettronico e blues e la voce di Gillian che arriva solo dopo qualche minuto si smorza poi nei 19 minuti intergalattici di Space Truckin’, ai confini dell’Universo del suono. Nella versione Cd rimasterizzata, c’è spazio anche per versione devastanti e indimenticabili di Black Knight, Speed King e una cover di Lucille di Albert Collins, tutte e tre vestite di questo abito scintillante, elettrico e possente che era la loro musica del periodo, una vera e proprio macchina del suono rock. Due ultime curiosità: la foto di copertina, divenuta anch’essa iconica, non fu scattata in Giappone, ma in Inghilterra al Rainbow Theatre di Londra, e nella versione originale dell’Lp si intravede tra il pubblico un giovane,  Phil Collen, che fonderà più in là i Def Leppard; per anni Gillian non trovò così “positiva” la sua performance, mentre per tutti gli altri membri della band questa fu la prova più vera e onesta di cosa erano i Deep Purple in quel momento. Sono curioso di sapere chi lo ascolterà per la prima volta cosa proverà, e cosa penserà di uno dei dischi probabilmente più belli, emozionanti e importanti della storia del rock (toglierei il probabilmente, ma i gusti sono cambiati…).
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Sortilegi e rituali: Il Sabba, Parte II
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(di Massimo Montinari) La caccia alle streghe si aprì ufficialmente nel 1327, con la Bolla “Super illius specula” di Papa Giovanni XXII - che conferì validità universale alla lotta alla stregoneriatramite l’inquisizione - ma divenne piùcruenta nel 1484, con Papa Innocenzo VIII, che fece redigere il Malleus maleficarum, il più autorevole manuale contro le streghe ad uso degli inquisitori. Che la stregoneria, o parte di essa, corrispondesse alla religione di Diana pare confermato da uno dei primi processi storici alle streghe in Italia, quello contro Sibillia Zanni, condannata al rogo il 26 maggio 1390, seguita due mesi dopo da Pierina de’ Bugatis, che confessò di aver partecipato al “gioco di Diana”. La stessa descriveva un corteo di streghe, stregoni e spiriti infernali, meglio conosciuto come “sabba”, in cui si celebravano riti orgiastici. La condanna venne eseguita a Milano, nel Broletto Nuovo. Entrambe le donne parlarono di adunate notturne (sabba) il giovedì, dirette da una “Signora del Gioco”, conosciuta come Dama d’Oriente (Diana o Erodiade), una sacerdotessa che mostrava piedi di capra, il busto e il volto di donna che vedeva il futuro e iniziava all’arte magica. La “Signora del Gioco” avrebbe avuto anche il potere di fare ritornare in vita gli animali. In pratica si sarebbe trattato di una “Diana-sciamana”. Nel “sabba” le riunioni si trasformavano in banchetti e qualche volta si faceva sesso collettivo. Ma Milano vide la prima vittima della caccia alle streghe il 16 settembre del 1385 davanti a una grande folla con uno “stregone”, Gaspare Grassi da Valenza, che venne accusato di essere un “pubblico negromante,incantatore di demoni, uomo di eretica pravità e relapso nella abiurata eresia”. Il sabba sarebbe stato un convegno di streghe in presenza del demonio durante il quale venivano compiute pratiche magiche, orge diaboliche e riti blasfemi. Oggi con il termine di sabba le moderne religioni della neostregoneria e del neopaganesimo indicano un giorno nel quale i loro credenti si riuniscono per celebrare i riti tradizionali in onore delle antiche divinità. Il nome deriva dal termine ebraico Shabbat e denota i pregiudizi diffusi in Europa fin dall’Alto Medioevo nei confronti della religione mosaica (religione di Mosè), la quale veniva spesso accusata di consumare riti occulti e violenti. Il sabba era chiamato anche "sinagoga" e "vauderie". Il sabba si svolgerebbe principalmente nel giorno di sabato e, più precisamente, durante la notte tra sabato e domenica, ma non tutti i ricercatori si trovano concordi sui giorni tanto che oggi si può distinguere tra sabba "ordinari" (settimanali) e sabba "ecumenici" (trimestrali o quadrimestrali). Discusso è anche il numero dei partecipanti, cha varierebbe da una decina di streghe partecipanti ad alcune migliaia. Martin Delrio, scrisse : …“Le streghe giungono al luogo prestabilito volando a cavallo di un animale, sopra un bastone, una panca, una pentola o una scopa; talvolta, come scrisse addirittura per mezzo di una forca. Prima del volo, le streghe sono solite ungersi con del grasso di bambino o con altri unguenti magici che consentono loro di librarsi in aria e di trasformarsi, all’occasione, in creature mostruose o animali”. Il teologo fiammingo riteneva inoltre che esistessero quattro maniere diverse per recarsi alla tregenda, ossia la pura e semplice immaginazione, il viaggio a piedi, il volo demoniaco e un quarto modo sconosciuto alle stesse streghe. …“Giunte sul luogo della riunione, le streghe trovano il demonio ad attenderle, che loro salutano con l’osculum infame (bacio vergognoso) e a volte anche con un bacio sul piede sinistro o sui genitali, offrendogli candele nere e ombelichi di bambini. Il sabba si tiene di solito a un crocicchio, in un cimitero, sotto una forca, ma più frequentemente in posti assai remoti come la vetta di una montagna (il Tonale, il Blocksberg) o una radura (il Noce di Benevento); qualche volta le streghe si sono date raduno anche in un precipizio. Il diavolo è presente seduto su un trono di ebano ed ha quasi sempre fattezze mostruose, metà uomo metà capro, provvisto di corna, talora anche di artigli come quelli degli uccelli”. …“Prima di iniziare la festa, satana accoglie le nuove adepte e fa loro praticare l’apostasia. Il rito comporta il rinnegamento della religione cristiana e il compimento di atti nefandi quali la parodia della messa, le bestemmie o il calpestamento di croci, ostie o altri oggetti sacri. Per dileggiare l’eucaristia alle streghe vengono dati dei pezzi di cuoio e bevande nauseabonde che vorrebbero imitare la comunione sotto le due specie. La cerimonia dell’apostasia prevede in qualche caso un giuramento di fedeltà al Demonio compiuto ponendo la mano su un misterioso libro pieno di ‘occulte scritture’. Segue poi il rito dell’adorazione: le streghe si mettono in ginocchio davanti a satana tenendo le mani tese dietro la schiena con le palme rivolte verso il basso. Un altro rito del sabba consta nell’apposizione di un marchio da parte di satana in persona sul corpo dei suoi adepti, una sorta di nuovo battesimo nella fede diabolica. Durante i processi per stregoneria tale marchio veniva pazientemente cercato dagli inquisitori e, in genere, veniva da loro individuato in una parte insensibile alle punture effettuate con degli spilloni sul corpo degli accusati…. …In seguito il Demonio dà il via all’orgia e i convitati si accoppiano tra di loro, senza distinzione di sesso e di parentela. Sempre secondo le fonti principali, nel corso di questi rapporti non si prova alcun piacere sessuale, il coito satanico sarebbe particolarmente cruento e devastante e il seme del demonio freddo come il ghiaccio”. Però ci sono altre descrizioni dell’orgia satanica, ben diverse da quelle descritte nella prima versione; quella riportata dall’inquisitore francese Pierre de Lancre nel trattato Tableau de l’inconstance des mauvais anges et démons (1612) potrebbe essere quella più valida e corrispondente alla realtà. Il De Lancre fu un cacciatore di streghe nel Labourd, sui Pirenei francesi, e nel suo libro presentò due giovani streghe, Jeanne Dibasson e Marie de la Ralde, che descrissero il sabba come luogo di straordinari piaceri carnali. Nel libro si riporta:..“Dopo l’orgia comincia il banchetto, caratterizzato dalla presenza di carne di bambini non battezzati, di carne d’impiccati oppure di vivande succulente, che però non sempre hanno sapore; i cibi ingeriti, tra l’altro, vengono magicamente rigenerati alla conclusione del pasto. Al banchetto fanno seguito la danza ed il canto accompagnati da una musica stridente e dal ritmo ossessivo. Il ballo procede descrivendo un cerchio e i partecipanti danzano schiena contro schiena, così da non potersi guardare in viso. Al termine del sabba (che avviene alla mezzanotte, o in ogni caso al canto del gallo) il diavolo distribuisce pozioni e polveri magiche e conferisce poteri soprannaturali ai partecipanti, in modo da consentire loro di compiere malefici quando torneranno alle loro dimore”. Un’altra versione è quella di Jean Bodin (Angers, 1529 – Laon, 1596 filosofo e giurista francese) secondo il quale nel sabba, dopo un ultimo bacio blasfemo dato al demonio reggendo una candela accesa, questi prenderebbe fuoco e le sue ceneri verrebbero raccolte dalle streghe per utilizzarle nei loro malefici. Ma nei secoli seguenti, in virtù del ruolo più o meno imperante della Chiesa Cattolica e dei vari movimenti liberisti, furono pubblicati diversi trattati con orientamenti differenti, come nel 1749 Girolamo Tartarotti pubblicò il trattato Del Congresso notturno delle Lammie, relegando al sabba la partecipazione delle classi sociali più povere e maggiormente suggestionabili. Nel 1862 lo storico Jules Michelet pubblicò La strega, un libro che ebbe una discreta diffusione e che consentì, anche se indirettamente alla riscoperta neopagana della stregoneria nel XX secolo. Nei sabba di Michelet il popolo ritrovava quel senso di fratellanza che le ansie e le fatiche del giorno facevano dimenticare; coloro che vi prendevano parte mangiavano, danzavano, maledicevano gli ecclesiastici e i nobili, ripudiando Dio e rendendo omaggio al diavolo, presente alla cerimonia sotto forma di una statua di legno alla quale si consacrava una giovane donna. Nel primo novecento, l’egittologa e antropologa Margaret Murray espose nel suo libro Le streghe nell’Europa occidentale una propria ipotesi, secondo la quale la stregoneria sarebbe stata l’antica religione pagana del continente europeo professata accanto al Cristianesimo almeno fino al XVII secolo. Ma la tesi di Margaret Murray, non essendo supportata da un metodo di ricerca storiografica accettabile, è stata respinta negli ultimi decenni dalla maggior parte degli studiosi dopo un esame più approfondito delle sue fonti. Questa tesi però venne supportata dallo storico Carlo Ginzburg (Torino, 15 aprile 1939 storico, saggista e accademico italiano). Secondo Ginzburg, le streghe che furono processate certamente non praticavano i riti di un’antica religione; tuttavia, nelle loro deposizioni sarebbe rintracciabile, oltre al nucleo di idee magico-diaboliche suggerite loro dagli inquisitori, un residuo di conoscenze mitologiche risalente a epoche lontane entro cui il sabba si configurerebbe come un rituale sciamanico. Le radici della stregoneria si ritrovano nelle religioni pagane. Questo legame è stato evidenziato da Carlo Ginzburg nella sua indagine sui “benandanti” del Friuli XVI secolo che descrisse come guaritori accusati di stregoneria. Le credenze popolari locali attribuivano ai benandanti, nati “con la camicia”, cioè ancora avvolti nel sacco amniotico (considerato segno benaugurante) il potere di combattere le streghe. Si riteneva che la “camicia” amniotica avesse il potere di proteggere dalle ferite, e la capacità di uscire dal corpo come spiriti per affrontare le streghe e le altre creature diaboliche che minacciavano la fertilità dei campi. I benandanti combattevano armati di rami di finocchio contro streghe e stregoni armati, invece, di canne di sorgo. Se i benandanti vincevano, il raccolto sarebbe stato propizio, altrimenti sarebbe stato misero. Le credenze nei benandanti si suddividevano in un filone “agrario” (battaglie estatiche per la fertilità dei campi, in genere riservate ai benandanti uomini), in un filone “funebre” (benandanti che svolgevano processioni notturne e parlavano con i morti; in quest’attività erano coinvolte perlopiù benandanti donne) ed un filone “terapeutico” (benandanti che curavano malattie e ferite, praticando una magia positiva e benefica in opposizione alla magia diabolica distruttiva delle streghe). Erano membri di congreghe che proteggevano villaggi e campi dalle streghe. Ma furono comunque perseguitati dall’Inquisizione, per i loro riti che richiamavano le pratiche degli sciamani: andavano in trance e raccontavano di lasciare il loro corpo per trasformarsi in animali e partecipare a una battaglia contro streghe e stregoni, intesi come forze del male. Molti dei loro riferimenti erano cristiani: un esempio di sincretismo religioso, cioè di mescolanza fra le pratiche pagane e il cristianesimo. Read the full article
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fraysquake · 8 years ago
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One: I hope you feel better! Drink all your fluids and get lots of sleep! Maybe you'll just wake up and it'll be gone lol Two: for asks, I just did a bunch asks involving tropes for some of my OCs, so you should do the same. 3 tropes for Ariana!
Aww thank you so much lovely! Yeah I’ve been drinking so much water over the last few days haha. Fingers crossed I wake up tomorrow and feel alive because I have a whole day of rehearsal ughhh. 
Anyway ooh yay this should be fun! Okay 3 tropes for Ariana:
Black Magicial Girl - I mean this is pretty obvious! Ariana inherited a lot of power and most of it came straight from Jennifer Blake so she’s got a dark streak running through her veins and she struggles to control her abilities. She’s been causing little earthquakes all throughout Beacon Hills and her abilities will only get stronger with time which makes everyone around her nervous because who knows how strong she’ll be and what damage she’s really capable of?
Broken Bird - Ariana has gone through hell and back so far in TMD so safe to say this trope fits well! She lost both her parents at a young age and grew up being tossed between several abusive foster homes, only to end up creating her own family with her two best friends and then they both died in front of her. As a result Ariana definitely puts on a bit of a sarcastic and dry front, trying to make herself seem strong and capable to make up for the damage inside her. 
Badass Bookworm - Ariana may be tiny and unassuming but she’s also incredibly intelligent and she doesn’t need her supernatural abilities to fix problems all the time. She’s the Chemistry Queen of her year level, putting Lydia Martin to the test with her brains and she can whip up a deadly poison in a matter of minutes. 
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allmadamevrath-blog · 6 years ago
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Sette sataniche. Le sette sataniche nel mondo. Il Palo Mayombe dello Zaire
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Sette sataniche
Le sette sataniche nel mondo
Il Palo Mayombe dello Zaire
Il credo sincretistico del Palo Mayombe, originario del Congo, l'atuale Zaire è:
"una forma diretta di comunicazione con gli Spiriti; il sistema è fortemente animista ed è simile allo Sciamanesimo, in quanto tutto è considerato animato dagli Spiriti. Nel Pantheon del Palo, le Enità di maggior rilievo sono: gli Spiriti dei Morti, gli Spiriti della Natura (coloro i quali abitano gli animali, le piante, le rocce ecc.) e le Entità Superiori che si manifestano nelle stesse Forze della Natura (il Vento, il Tuono, il Mare ecc.) e nell'Uomo. Il Culto del Palo Mayombe ruota principalmente attorno alla Nganga e Prenda, ossia uno speciale Calderone consacrato. La Nganga è altresì abitata dallo Spirito di un Defunto che agisce come interfaccia tra l'uomo e le Entità in tutti i lavori magici e religiosi del  Palero, l'iniziato al Palo Mayombe."
Il mayombero attende con pazienza che la Luna gli sia propizia, quindi si reca in un cimitero con un aiutante, Una volta lì sparge del rum, formando una croce su una tomba recente, poi la apre e toglie la testa, le dita delle mani e dei piedi, le costole e le tibie del cadavere. La tomba viene scelta in precedenza cosicché il mayomberi, di solito, conosce l'identità del cadacere ed è sicuro, inoltre, di poter avere una testa contenente il cervello del morto. Generalmente, si prediligono le tombe dove sono sepolti i corpi di persone violente, perlopiù criminali, di pelle bianca; si ritiene, infatti, che il cervello di un uomo bianco sia più influenzabile di quello di un uomo nero, e quindi più capace di eseguire le istruzioni del mayombero. E' necessario che il mayombero stipuli un patto con lo spirito del defunto; lo stregone scrive su un pezo di carta il nome del defunto lo colloca nel fondo di un calderone di ferro, insieme ad alcune monete che sono il prezzo dell'aiuto che sarà fornito dallo spirito del morto. Si aggiungon quindi le sunnominate parto del cadavere insieme ad un pò di terra prelevata dalla tomba. Dopodiché, il mayombero si incide il braccio, con un coltello dal manico bianco, e versa un pò del suo sangue nel calderone per consentire allo spirito del morto di bere e rinfrescarsi. Terminato il sacrificio di sagnue, si aggiungono al calderone diversi elementi: cera di una candela consumata, cenere, un mozzicone di sigaro e un poco di calce, un tronco di bambù riempito di terra, acqua di mare, mercurio e, sugellato gli estremi della ceralacca, il cadavere di un piccolo cane nero per aiutare lo spirito del defunto a cercare le sue vittime, erbe e cortecce. Gli ultimi ingredienti aggiunti sono: peperoni rossi, aglio, cipolle, cannella e ruta, insieme a formiche, scarafaggi, lucertole, termiti, pipistrelli, rane, una tarantola, una scolopendra, una vespa e uno scorpione. Se la nganga viene impiegata per scopi positivi, si aggiunge acqua benedetta, se invece si pensa di utilizzarla per fini sia benefici che malefici non deve essere battezzata. La nganga così confezionata viene quindi portata in un cimitero e qui sepolta per tre venerdì; dopodiché si dissotterra e si interra nuovamente in un bosco, sempre per tre venerdì, ai piedi di una cèiba (genere di piante arboree della famiglia delle bombacacee, di grandi dimensioni, diffuse sooprattutto nell'America tropicale) o di altri alberi magici. Al termine di questo periodo,la nganga viene riportata a casa del mayombero e nuovamente alimentata con sangue fresco, rum, peperoni, vino secco e acqua sporca. La nganga è ora pronta per essere utilizzata.
- Il caso di Matamoros. I crimini commessi a Matamoros (Messico) nel corso degli anni ' 80 hanno un particolare interesse criminologico in quanto rappresentano una strana commistione di superstizione, religione, criminalità più o meno comune ed esaltazione, unica, nel suo genere. Si tratta inoltre di crimini di gruppo simili forse ai delitti commessi dalla cosiddetta "Famiglia Manson", gruppo organizzato intono al suo capo carismatico, Charles Manson. Anche nel caso di Matamoros, come nel caso della Famiglia Manson, notevoli, anche se molto particolari, sono i legami con il mondo del consumo degli stupefacenti. Il gruppo di Matamoros era guidato da Adolfo de Jesus Costanzo, detto "il Padrino", e dalla sua compagna Sarah Aldrete. Tutte le vincende del gruppo sono intimamente connesse con la vita personale del Padrino, nato il primo novembre 1962 a Miami da genitori marielitos, e iniziato fin da giiovanissimo ai riti della Santerìa, erligione sostanzialmente innocua, e del Palo Mayombe, più aggressivo e legato alla magia nera così come anche alla Santerìa. La Santerìa, fu portata a Cuba dagli schiavi del popolo yoruba, originario della Nigeria; gli dèi di questa religione sono quattordici e a loro vengono offerti dei sacrifici in segno di venerazione. Per il santero ogni avvenimento ha un significato ben preciso; ad esempio, se a qualcuno capita un incidente non è una disgrazia ma il risultato del malocchio lanciatogli da un nemico. Contrariamente ad altre religioni, la Santerìa non si pratica in uno specifico luogo di culto ma nelle case dei seguaci, dove ognuno ha i suoi oggetti di culto; questa rreligione, inoltre non ha una scala di valori, non c'è nessuna regola riguardante il senso, l'uso di alcool o di stupefacenti e la commissione di crimini: il concetto di Bene e Male non fa parte della Santerìa o del Palo Mayombe o dell'Abaqua, ma viene lasciato alla discrezione dei praticanti, tanto che non solo è possibile ma quasi raccomandato rivolgersi alle divinità per ottenere la morte  di un avversario e la protezione di una partita di cocaina. De Jesus Costanzo, divenuto mayombero dal 1980, inizia a vendere i suoi servigi ad una clientela sempre più numerosa ed esclusiva nella zona di Miami, approfittando anche di un aspetto esteriore decisamente gradevole che lo introduce nel mondo delle sfilate di moda maschili, portandolo a Città del Messico, dove si inserisce in modo redditizio nel mondo piuttosto malfamato della prostituzione omosessuale, nel quale si crea una nuova e prestigiossa clientela. Florentine Ventura, capo dell'Interpol messicana, trovato morto suicida in circostanze misteriose nel 1988, dopo aver  ucciso moglie e figli: probabilmente il Padrino aveva avuto una notevole influenza sulla vicenda. Negli anni successivi; De jesus Costanzo, dichiaratamente bisessuale, tanto che nei due anni che precedono i fatti di Matamoros la polizia ritrova otto cadaveri orrendamente mutilati e sfigurati sicuramente uccisi da Padrino e dai suoi seguaci, Martin Quintana e Vidal Garcia; nel 1988 uccidono anche nove mebri della famiglia Calzada, trafficanti di droga. Le vittime vengono torturate: Ramon Baez viene prima scorticato vivo e poi scotennato. La tortura finisce quando  gli viene strappato il cuore. A Città del Messico, De Jesus Costanzo conosce Sarah Aldrete, e in brevissimo tempo i due diventano inseparabili: la Aldrete diviene la gran sacerdotessa del culto del gruppo, che ormai si è costituito attorno a loro e partecipa attivamente ai rituali e ai sacrifici. Il gruppo si trasferisce al ranch Sant'Elena, presso la cittadina Matamoros, di proprietà di un trafficante di cocaina membro del grupppo; qui Adolfo accentua il clima di esaltazione collettiva, data dall'assoluta impunità goduta finora per i gravi crimini; promettendo ai seguaci che se seguiranno i suoi precetti otterranno la totale invulnerabilità ai proiettili e la capacità di divenire invisibili. Per assicurarsi la protezione degli spiriti maligni, un mayombero deve preparare un palo magico (nganga), la cui preparazione è un segreto custodito gelosamente: a pezzi di legno, sigari, cadaveri di animali, un ferro di cavallo, alcune spezie, devono essere aggiunti il sangue, la testa, le dita dei piedi e della mani, le costole e le tibie di un cadavere. Poiché i cadaveri dei bianchi sono molo apprezzati, dal momento che la tradizione vuole che il cervello di un bianco sia più facile da influenzare, il 14 marzo 1989 Costanzo fa rapire uno studente americano che si trova a Matamoros, Mark Kilroy. I familiari dello studente riescono a smuovere le acque e le ricerche si intensificano. Durante le indagini vengono fermati, quasi casualmente, alcuni corrieri della droga collegati con  il gruppo di Matamoros, pesantemente implicato nel traffico di stupefacenti lo strano atteggiamento tenuto in carcere da questi soggetti, che si definiscono immortali e invulnerabili, insospettisce i poliziotti, che procedono ad un interrogatorio certamente non molto delicato, il quale dimostra senza ombra di dubbio che tanto invulnerabili in realtà i seguaci di Costanzo non sono.  La polizia fa irruzione nel ranch ormai abbandonato, dando poi inizio a una serie di scavi che porteranno alla scoperta di 14 corpi orrendamente mutilati, certamente solo una piccola parte delle vittime del gruppo assassino. Il 23 aprile, un curandero (stregone bianco) esorcizza gli spiriti malefici del ranch di Sant'Elena, che viene dato alle fiamme al termine dell'esorcismo. La mattina del 6 maggio Adolfo de Jesus Costanzo si fa uccidere da un seguace con una raffica di mitragliette insieme al suo amante e complice Martin Quintana.
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gameofthronesitaly · 7 years ago
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HBO svilupperà "Who Fears Death" con George Martin come produttore.
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George R. R. Martin sarà il produttore esecutivo di questa nuova serie HBO.
HBO starebbe già preparando l’adattamento del suo prossimo fantasy. L’autrice Nnedi Okorafor ha annunciato su Twitter l’acquisto dei diritti da parte di HBO per il suo famosissimo romanzo Who Fears Death per un adattamento televisivo.
La cosa più interessante è che Nnedi ha aggiunto che anche il genio di Game of Thrones, George R.R. Martin è coinvolto.
“il mio romanzo Who Fears Death è stato acquisito da HBO e adesso e nelle prime fasi di sviluppo come serie tv con George R.R. Martin nel ruolo di produttore esecutivo.” ha scritto l’autrice su Twitter.
Come prova ha incluso un selfie di fronte al logo HBO-presumibilmente negli uffici della rete.
La storia del 2010 è ambientata in una futura Africa post-apocalittica lacerata da conflitti tribali genocidi tra i Nuru dalla pelle bianca e gli Okeke dalla pelle scura. La protagonista Onyesonwu (in Igbo vuol dire “che teme la morte”) è nata da uno stupro interraziale. Crescendo lei capisce di avere poteri magici – e ancora più importante, che qualcun altro dotato di molta magia sta cercando di ucciderla.
Who Fears Death ha vinto il World Fantasy Award per la Migliore Storia nel 2011.
La HBO non ha commentato ancora questa notizia!
Traduzione: Mariarosaria Edit: Quinn
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enricocassi · 8 years ago
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Sabato 27 e domenica 28 maggio 2017, a Monticello d’Alba, presso la Casa Vacanze Rocche di Montexelo si svolgerà un interessante incontro culturale dedicato ad un’antica tradizione di Langhe e Roero che non cessa di destare curiosità.
Una serata con le Masche è il titolo dell’evento che darà ai visitatori l’occasione di conoscere i più diversi aspetti di una figura a cavallo tra storia e leggenda e che supera i nostri confini territoriali.
Si comincerà alle ore 20.00 con la lettura di un racconto dedicato ad una figura poco nota: la Masca di Cravanzana, trascritta da Giordano Berti.
Segue la proiezione del videoclip Stregonerie: incontri immaginari nel femminile magico.
Dopodiché lo scrittore Giordano Berti, curatore dell’evento dal punto di vista storico, presenterà il suo avvincente studio Storia della Stregoneria (Oscar Mondadori).
Da un capitolo di questo volume, dedicato alla caccia alle streghe in Piemonte, prenderà spunto il talk-show Masche drôle e Masche grame che promette di essere davvero frizzante.
Due eminenti storici locali, Luciano Bertello e Donato Bosca, faranno “litigare” fra loro le Masche scherzose del Roero e le Masche cattive delle Langhe, mentre Giordano Berti evidenzierà le connessioni con tradizioni di altri popoli europei, dal Mediterraneo al Baltico.
La serata proseguirà con la visita ad una esposizione varia e avvincente.
Serena Bosca espone alcuni bozzetti per una raccolta di racconti sulle streghe italiane; i suoi disegni sono dedicati alla famosa Masca Micilina di Pocapaglia.
La Masca di Cravanzana, invece, è stata illustrata dall’artista fanese Adriana Galoppi.
Ma le sezioni più interessanti dell’esposizione riguardano una straordinaria collezione di stampe antiche, tra cui:
Le quattro streghe (1496) di Albrecht Dürer
Partenza per il Sabba (1732) di Jean-Jacques Aliamet
Linda Maestra (1791) di Francisco Goya
Nelle vetrine troveranno posto rari libri del Seicento, tra i quali Magica de Spectris (1636) di Hugo Grotius e Disquisitionum magicarum (1632) di Martin del Rio.
Non mancheranno numerosi, bizzarri e in certi casi inquietanti oggetti della tradizione magica: strumenti per la divinazione, amuleti, talismani e feticci per “legature magiche”.
Sono di straordinario interesse pure alcuni formulari manoscritti che le streghe si tramandavano di generazione in generazione: una copia originale del mitico Libro del Comando, un grimorio per ottenere poteri magici, e il Libro dei Segreti, una raccolta di rimedi popolari a base di erbe e sostanze di origine animale.
Un “erbario magico” completa la visita all’esposizione, allestita in modo “magicamente” scenografico dall’art designer Letizia Rivetti.
Verso mezzanotte i visitatori saranno graditi ospiti alla degustazione di vini e dolci… delle Masche.
Nella giornata di domenica, il curatore dell’esposizione terrà visite guidate alla mostra, su prenotazione.
L’evento è curato da ArtStudioLetizia e organizzato da Rocche di Montexelo in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero e con il patrocinio del Club UNESCO di Alba, Langhe e Roero.
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magici-if · 2 years ago
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where do the ROs like to be kissed and where do they like to kiss?
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Martin likes to be kissed on the cheeks, the kind of kiss he receives when he helps MC out with something important; he'd do anything as long as that's the reward. As for giving, he likes to kiss the back of the hand, like a true gentleman, and on the inner thigh... slightly less like a gentleman.
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Demetra likes kissing the inner wrist while holding eye contact, as well as trailing kisses down the neck to reach the collarbones and upper chest. She loves any kind of attention to her neck, anything from kisses to sucking to simply breathing hot air on it.
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Evander likes gentle and tender kisses on his lips, 'cause it's those kind of kisses he's never experienced before. He also likes to be kissed on the collarbones and shoulders, but 'like' is an understatement 'cause he will go feral. He likes to kiss their partner on the lips, exactly like he wants to be kissed; he also only recently discovered that he loves kissing people on the neck and he won't stop doing it if given the chance.
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Harley absolutely loves both giving and receiving any type of kisses. She likes giving kisses on the cheek, and then pulling back to hopefully see their partner react to it. She also likes to be kissed on her thighs and abs, a strong antidote for her body dysmorphia.
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Echo has a soft spot for small pecks anywhere on her face; lips, forehead, cheeks, nose, eyes: you name it. Her favourite way to be kissed is desperately and many, many times, like when her and her lover are about to depart from each other. She likes to kiss the top of the fingertips, but anywhere on the hands is fine, really.
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Dominic prefers receiving warm kisses on his shoulders after a long day, while receiving an equally long massage. He likes to kiss his lover gently on the back of their hand, and then turn it around and kiss their inner wrist.
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magici-if · 2 years ago
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Deep in the relationship, mc gently holding the ro's face and peppering kisses all over.
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SORRY ANON I had this in my drafts but completely forgot to post it lmfao
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Martin would try to play it cool but explode inside, and MC would realise immediately 'cause his poker face isn't even that good lmao
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Demetra would shamelessly ask for more after MC stops doing it
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Evander would pretend to hate it and try to escape MC's grasp to hide that he's blushing
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Harley would beam and offer to do it back to MC after they're done
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Echo would be like Martin, she'd try to hide it except she'd fail miserably and MC would immediately realise that echo.exe has stopped working
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Dominic would be like "What are you doing?" but he'd not so secretly love it
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