#ma non prometto di uscirne viva
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Maronna mij
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Colloquio solitario delle 2:44 am
Ragione :"Che cosa vuoi fare della tua vita?"
Io:"Onestamente non lo so.."
R:"Ti chiedo una cosa: non credo che tu voglia essere una perdente, una nullità o sbaglio?"
Io:"No, non sbagli"
R:"Allora perché hai questo atteggiamento da perdente? Perché non reagisci?"
Io:"Non lo so.. Vorrei fare qualcosa davvero, ma è come se avessi un blocco dentro di me, è come se fossi inghiottita da un oblio composto da un nulla infinito che pian piano mi risucchia dentro di sé come un buco nero.
R:"Mmm.. Non credo di seguirti.."
Io:"Hai presente quella sensazione di sprofondare in un abisso interminabile? Senza riuscire a vedere la superficie ma neanche a vedere il fondo, sei già annegata ma non sei ancora morta, senti solo tanto freddo e un bruciore nel petto. Ecco io sento questo. Sento che per quanto ci provi a nuotare in alto affinché possa raggiungere la superficie mi sembra tutto vano e privo di significato, così rinuncio.. Forse una parte di me si è già arresa.. Sento costantemente un bruciore nel petto come se mi mancasse qualcosa, sempre alla ricerca del tassello mancante ma il vero problema non sta tanto nella ricerca del tassello ma sapere quale mi serve per essere finalmente completa; per non parlare poi del freddo che mi circonda, che mi fa sentire distante da tutto come se tutto ciò che mi circonda fosse irreale o alieno a me senza riuscire a trarre qualche significato e così giungo all'apatia. Non lo só, probabilmente sono entrata in un circolo vizioso senza accorgermene, ogni volta mi prometto di fare qualcosa ma finisco sempre per perdere le giornate vorrei solo cercare di uscire.. Magari è per questo che non riesco a fare ciò che dovrei, magari è perché mi sento persa e sto solo cercando di ritrovare la giusta direzione, di riuscire a trovare finalmente un senso alle azioni che faccio, non so"
R:"wow"
Io:"Cosa?"
R:"Mi fa davvero ridere il fatto che tu sia fermamente convinta di queste cazzate, sembra quasi che tu stia cercando una scusa per non fare nulla, ammettilo sei solo pigra"
Io:" Ehi non scherziamo! Io credo davvero di p essere depressa! Io non so cosa mi stia succedendo, non so perché ho questo vuoto e soprattutto ho bisogno di colmarlo solo che non so da cosa, la questione qui è seria!"
R:"Bene allora se la metti su questo piano ti chiedo scusa.. Però lasciati dire almeno questo: Perché non inizi a provarci? Intendo sul serio, sai magari a forza di cercare prima o poi ti ritroverai. Tu provaci, non mi sembra che tu abbia qualcosa da perdere dato che sei sei già persa.. Però davvero, prima di lasciarti inghiottire completamente, provaci. Tu non sei affogata ma stai affogando quindi resisti che prima o poi troverai una spiaggia della salvezza ma fino ad allora ti dico nuota tra le interperie altrimenti non riuscirai mai ad uscirne viva. "
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(19 maggio 2017, 00:15)
caro kisuyume, la tua storia doveva avere inizio due settimane fa ormai, ma a causa della mia stanchezza sommata al cattivo umore provocato da essa, ti ho trascurato senza pietà. questa prima pagina sarà una semplice presentazione di una dei due protagonisti delle tante vicende, le avventure magari cominceranno dalla prossima, ma non prometto. non saprei da dove cominciare, con una motivazione sola ed unica: sto digitando queste parole al (non)fine settimana, giovedì, allorché era previsto farlo domenica o lunedì. ma sì, sarà chiaro che fra i due scrittori io sia la più scombussolata e persa nel suo mondo di nuvole, stelle e fiori. non esiste che io sia capace di prendere l'iniziativa di un discorso e portarlo a termine senza incertezze, (inutili)pause di riflessione e cambi di senso continui. non saprei come definirmi, a cosa affibiarmi, dappoiché io sia convinta d'essere particolarmente particolare in questo mondo. io non ci trovo niente di bello, nonostante sia una spasimante del caos e le perfette imperfezioni in questo, ma sai cos'altro? sai, Lui trova del decente in questa mia catastrofe ed io sto imparando ad amarmi così, ingarbugliata come sono. è difficile, più difficile di quanto il mio cervello mi disse agli inizi, ma non mi sono mai fermata innanzi alle difficoltà. mbeh, forse due o cinque volte sì, però mi sono sempre data da fare per non lasciare le cose a metà. la notte non riuscivo a posare la testa sul cuscino tranquillamente, potevano passare settimane, che poi diventavano mesi, ma il senso d'incompleto nel mio petto non smetteva di bollire. ho perso il filo, che novità. non importa, ne prendo un altro e lo lego a quello precedente, anche se stavolta l'argomento a penzolare in questo sarà Lui; l'ho citato poco fa. faccio finta che non sia imbambolato davanti al telefono/pc a spiare queste parole, quindi che questo rimanga fra te e me, kisu. questa settimana è stato l'unico a darmi vita negli attimi di morte, in quanto stanchezza fisica e morale. in vita mia mai credetti fosse possibile avere relazioni di quest'intimità con qualcuno, mi sono sempre allontanata dalle persone perché le ritenevo traditrici. in effetti lo erano/sono, non tutte, ma la maggior parte. ne ho avuto la conferma quando, alla prima persona alla quale ho donato tutta la mia fiducia, tutto il mio affetto e tempo, mi voltò le spalle per giocare allo stesso gioco con una nuova vittima. non sono extra, no, ma è stato un trauma. sono sempre stata fragile e solo Lui sa quanto; pure quando sembravo resistente come un'echinacea, in realtà non ero altro che un soffione. alla prima sbuffata mi è volato via tutto, ma grazie a qualcuno che mi ha ridato quel tutto, sono diventata una camelia. direi una camelia rosa per il forte desiderio che mi ha dato di averlo vicino in eternità, e camelia rossa perché ha acceso amore nel mio cuore e piantato speranza nella mia anima. mi sento viva, più viva che mai. sento di poter andare in contro ad un lahar ed uscirne in vita, forse sporca di fango, in lacrime e con qualche ferita, ma non morta. mi ha dato la forza necessaria di andare in contro a tutto e tutti, ma non crollare per sempre, tranne che per Lui. è il mio punto debole, se il male lo tocca sento come se un pezzo di legno affilato avesse toccato l'organo più sensibile del mio corpo. l'amore è strano, matto, doloroso, magnifico, aggraziato, piacente, euforizzante e sedativo. mi piace, mi tiene in vita. non riuscirei più a vivere senza esso, ormai è essenziale. e se non è con Lui, allora non sarà con nessun altro. ma non finirà mai. l'obiettivo di questa prima pagina non era raccontare le mie avventure, bensì presentarmi per poter portare il ricordo di una vecchia me alla futura me, senza dimenticare dettagli, sia banali che evidenti. questa sono io, chungha annie kim. questo è un piccolo assaggio, poiché son consapevole della mia disordinata capacità di presentarmi, quindi preferisco farlo con indovinelli e parole chiavi, senza arrivare mai a quel punto che pure io avvisto solo lontanamente. preparati a questa montagna russa, alti e bassi sono in arrivo. benvenuto nella nostra vita, kisuyume, sarai spettatore, testimone e custode di tutto.
un saluto, Annie.
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