#ma chi lo dice? non sarà una che si sbronza
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im-tryingtoloveyou · 1 month ago
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primusliber-traduzioni · 1 year ago
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Have Mercy - The Earth Pushed Back, traduzione testi
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Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura Ho questo vecchio appunto che dice “vorrei che tu fossi qui”
(da: Hell)
1. Have Mercy – Level Head, traduzione
Testa sulle spalle Era una cosa che non avevo mai visto
Seduto a leggere queste riviste vecchie di un anno in una casa con te
Tu adori ridere e raccontarmi sogni su chi sei, chi vuoi essere
E io non ne avevo idea Ma sto pensando, se il mondo finisce davvero
Tu mi parlerai, sarò l’orecchio teso per te
Perché tu eri mia quando ti ho chiamata alle 4 del mattino
Sto dicendo che mi chiedo come sarà quando saremo morti entrambi
Devo sempre restare con la testa sulle spalle Penso sempre a dove saremo fra vent’anni e se mi sposerai
Non ne avevo idea
Quando eri sbronza, mi hai raccontato sogni su chi sei, chi vuoi essere
E io non ne avevo idea
Quel buco in cielo era un vuoto che ti riempiva Se il mondo finisce davvero
Tu mi parlerai, sarò l’orecchio teso per te
Perché tu eri mia quando ti ho chiamata alle 4 del mattino
Sto dicendo che mi chiedo come sarà quando saremo morti entrambi
Devo sempre restare con la testa sulle spalle
Devo sempre restare con la testa sulle spalle Ah, tra tutti quelli che conosco, non avrei dovuto lasciare te da sola, da sola
Ah, tra tutti quelli che conosco
Ah, tra tutti quelli che conosco
Dio santo, eccoci qua Ah, tra tutti quelli che conosco 2. Have Mercy – The Ancient West, traduzione
L’antico occidente È da settimane che non vedo un vero sorriso
Eh, so che non lo vedrò per un pezzo
Ho contato i pollici dal tuo giardino alla mia porta
E non desidero altro che sapere con certezza
È da settimane che non mi viene un pensiero buono
Racconto i segreti delle bugie che ti sei bevuta
Una volta adoravi sentirmi cantare, e parlavamo di qualsiasi cosa
Ah, era bellissimo per me Non voglio più essere lui
Non voglio più essere lui Magari sentirò la tua voce in un posto affollato
Immaginaci un giorno sposa e sposo
Entrerà lui, e ci scommetto anche che lo farà
Lui per te prova quello che provavo io?
Ho borbottato piano qualcosa sottovoce
Poi lui ha afferrato in fretta il cappotto e il petto
Non so quanto tempo rimanga
Per cui china la testa e prega che vada tutto per il meglio
China la testa e prega che vada tutto per il meglio
China la testa e prega che vada tutto per il meglio Non voglio più essere lui
Non voglio più essere lui
Tienimi sveglio e raccontami tutte le paure
Quando eri giovane i giorni passavano come anni, tra l’alcol e i “ti ricordi”
Racconto ancora sempre le stesse storie Tu preghi lui, lui è un dio per te
Ma lui te la sorregge la testa ascoltando i tuoi lamenti?
Non sarò io a farti scegliere e rinunciare a tutto quello che non riesci a perdere
Vecchie nozioni dall’antico occidente
Ti fanno chinare la testa e pregare che vada tutto per il meglio
Per cui china la testa e prega che vada tutto per il meglio
China la testa e prega che vada tutto per il meglio China la testa e prega che vada tutto per il meglio
China la testa e prega che vada tutto per il meglio
China la testa e prega che vada tutto per il meglio
China la testa e prega che vada tutto per il meglio 3. Have Mercy – Hell, traduzione
Inferno Eri lì sdraiata sul letto tutta un brivido
Ti eri dimenticata di quello che avevano detto tutti
E io non penso a te o alle bugie che hai dato a intendere
Era tutto frutto della tua immaginazione
Adesso è tutto frutto della mia immaginazione Eri lì sdraiata per terra tutta tremante
Ti eri dimenticata che scopo aveva tutto questo
Adesso io non penso a te a ogni porta che si chiude ormai, ormai Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura
Ho questo vecchio appunto che dice “vorrei che tu fossi qui”
Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura
Ho queste cinque parole che dicono “vorrei che tu fossi qui” Se potessi fare a modo tuo, saresti stata tu ad andartene quel giorno
A tutti i miei amici che avrebbero voluto che fossi rimasto
Voi non mi volete, per cui mi cerco qualcuno che possa, per dire Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura
Ho questo vecchio appunto che dice “vorrei che tu fossi qui”
Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura
Ho queste cinque parole che dicono “vorrei che tu fossi qui” Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura
Ho questo vecchio appunto che dice “vorrei che tu fossi qui”
Quando sei tornata dall’inferno, avevi gli occhi pieni di paura
Ho queste cinque parole che dicono “vorrei che tu fossi qui” 4. Have Mercy – This Old Ark, traduzione
Questa vecchia arca Io non lo so dove va a finire il tempo
Però mi ricordo cos’hai detto
E ogni singolo sentimento è morto
Ogni parola suona più assurda
La fede e la comicità potrebbero guarire la ferita
Versi portati alla luce tra la polvere cristiana Beh, sono tutto quello che desideravi?
Sono tutto quello che non hai mai avuto?
Beh, sono tutto quello che desideravi?
Sono tutto quello che non hai mai avuto?
Oh, no…
Mi sembrava strano che mi tenessero all’oscuro
Gridando “Un giorno, giovanotto, diventerai un uomo
E guiderai tu questa vecchia arca
Hai un cuore solitario”
Ah, ma proprio solitario come cuore Di fronte a me una falsa credenza
E non pensavo che i libri che leggo mi facessero diventare proprio come voglio Beh, sono tutto quello che desideravi?
Sono tutto quello che non hai mai avuto?
Beh, sono tutto quello che desideravi?
Sono tutto quello che non hai mai avuto?
Oh, no…
Mi sembrava strano che mi tenessero all’oscuro
Gridando “Un giorno, giovanotto, diventerai un uomo
E guiderai tu questa vecchia arca
Hai un cuore solitario”
Ah, ma proprio solitario come cuore Non sapevo quanto mi sarebbe mancato finché non se n’è andato
Ascolto ancora le tue canzoni preferite
E vorrei averti fra le mie braccia
Non sapevo quanto mi sarebbe mancato finché non se n’è andato
Ascolto ancora le tue canzoni preferite
E vorrei averti fra le mie braccia
Non sapevo quanto mi sarebbe mancato finché non se n’è andato
Ascolto ancora le tue canzoni preferite
E vorrei averti fra le mie braccia
(Gridando “Un giorno, giovanotto, diventerai un uomo
E guiderai tu questa vecchia arca”) 5. Have Mercy – Weak at the Knees, traduzione
Ginocchia che tremano Ti ho chiamata, ma dove sei stata?
Sono in attesa che cominci la nostra vita
Perché non ti vuole nessuno come ti voglio io
Quando non ti vuole nessuno, puoi dire che anche tu mi vuoi? E perché non se ne va a casa?
Ti ho sull’altro telefono
Perché nessuno, nessuno sa fare le cose che fai tu
E di’ quelle tre parole che voglio sentire
Perché io ho bisogno di te, già, ho bisogno di te Abbiamo riso al sole, ci siamo stesi sull’erba
E io ho sentito la tua terra che faceva resistenza, ha fatto resistenza
Quello che non sai, non sai è che tu te ne sei andata e io sono a casa, ma sono da solo
E lo sanno tutti cosa viene dopo Abbiamo riso al sole, ci siamo stesi sull’erba
E io ho sentito la tua terra che faceva resistenza, ha fatto resistenza
Quello che non sai, non sai è che tu te ne sei andata e io sono da solo
E tutti si sono messi a cantare dalle travi Voglio vederti con le ginocchia che tremano
Voglio vederti con le ginocchia che tremano
Voglio vederti con le ginocchia che tremano
Voglio vederti con le ginocchia che tremano 6. Have Mercy – Let’s Talk About Your Hair, traduzione
Parliamo dei tuoi capelli Siamo andati a letto quella sera e abbiamo sognato cose più belle
Un dio, un diavolo e io, e di come hai perso le ali
Mi sono sempre chiesto quand’è che hai smesso di amarmi
Ma non ci vedo chiaro Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte
Niente è come sembra
Parlami dell’uomo nei tuoi sogni
Ed ero io? Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte
Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte Sono andato a letto quella sera e ho sognato cose più belle
Un dio, un diavolo e io, e di come hai perso le ali Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte
Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte
Ma io so che tu sai che io so che a te in realtà non interessa
Parliamo dei tuoi capelli e di quanto sono cresciuti
E del fatto che sappiamo che non andremo da nessuna parte 7. Have Mercy – Living Dead, traduzione
Morti viventi L’ho scoperto quando mi hanno preso fuoco le orecchie
Piccole nullità per un cervello logorato
Pensavi che io fossi una persona che conoscevi
Guardando giù verso di me dalla vista del tuo balcone Non pensavo che ci saremmo stati ancora
Avanti tutta la notte con i nostri pensieri da svelarci
Lo conosco più di quanto non avrei mai creduto
E se io rimango rimani anche tu?
Io lo so che dovresti Abbiamo chiuso per sempre e siamo belli che morti
Dove dormi è dove intendo farmi il letto
Ho una canzone fatta apposta per il tuo braccio destro
Ho bisogno di sapere cosa provi e se non vuoi farmi del male Parlare e dormire abbracciati
Nessun grande progetto, solo falsi allarmi
Quando sono arrivato sembrava più bello che nella realtà
E io rimango se rimani anche tu
Io lo so che dovresti Abbiamo chiuso per sempre e siamo belli che morti
Dove dormi è dove intendo farmi il letto
Ho una canzone fatta apposta per il tuo braccio destro
Ho bisogno di sapere cosa provi e se non vuoi farmi del male Di’ di no, ma io so che lo farai
Le notti buttate per me finiscono sempre con un’emozione forte
Ho atteso ventidue anni di trovare qualcosa di vero
Per cui dimmi dove andare
Non dovresti partire da sola
Sei giovane e coraggiosa con un cuore d’oro Riposo e pace per i morti viventi
Dove dormi è dove intendo farmi il letto
Ho una canzone fatta apposta per il tuo braccio destro
Ho bisogno di sapere cosa provi e se non vuoi farmi del male
Riposo e pace per i morti viventi
Dove dormi è dove intendo farmi il letto
Ho una canzone fatta apposta per il tuo braccio destro
Ho bisogno di sapere cosa provi e se non vuoi farmi del male 8. Have Mercy – The Gates, traduzione
I cancelli L’hai abbracciata e hai detto “Non sono degno, ma cercherò di essere un uomo migliore”
“Se non ne hai tempo, vattene
È tutto l’anno che aspetto una cosa che in realtà non c’è mai stata”
“Tu in realtà non ci sei mai stata” Il tuo naso e la tua gola e tutto quello che c’è in mezzo
Due occhi proprio come i miei
Un paio che avrei voluto poter vedere
Le volte che ti sei comportata come meglio potevi con me
Non eravamo destinati: succedevamo Sei un buco poco profondo e possono vederlo tutti
Se ti chiamassi adesso, tu ci saresti per rispondermi?
Perché io non so se ti risponderei quando varco i cancelli e ti trovo Ricordati cos’hai detto
Sei proprio teso, sei proprio stanco
Discorsi inutili, camminata instabile per una bugiarda così carina
Trovare vecchie anime per farne un calco e poi dargli fuoco
E se vuoi ti posso portare sempre più in alto Sei un buco poco profondo e possono vederlo tutti
Se ti chiamassi adesso, tu ci saresti per rispondermi?
Perché io non so se ti risponderei quando varco i cancelli e ti trovo Ah, io non so cosa mi hanno detto
La strada che ho percorso era lastricata d’oro
Ma ah, tu non sei voluta andare
Ah, io non so cosa mi hanno detto
La strada che ho percorso era lastricata d’oro
Ma ah, tu non sei voluta andare, no Beh, io non so se ti risponderei quando varco i cancelli e ti trovo Sei un buco poco profondo e possono vederlo tutti
Se ti chiamassi adesso, tu ci saresti per rispondermi?
Perché io non so se ti risponderei quando varco i cancelli e ti trovo
Buco poco profondo e possono vederlo tutti
E se ti chiamassi adesso, tu ci saresti per rispondermi?
Perché io non so se ti risponderei quando varco i cancelli 9. Have Mercy – Cigarettes and Old Perfume, traduzione
Sigarette e profumo vecchio Sigarette e profumo vecchio
Le lunghe nottate che passo in camera tua
Chiamo semplicemente perché stiamo bene
Credo sia meglio così senza di te È come se tu non avessi più trovato la strada, la strada per tornare a casa
E potrei citare le cose che ti mancano, ma ti rivoglio Dimmi che stai pensando a me
Dimmi che stai pensando a me Sigarette e profumo vecchio
Le lunghe nottate che passo in camera tua
Chiamo semplicemente perché stiamo bene
Credo sia meglio così senza di te, senza di te È come se tu non avessi più trovato la strada, la strada per tornare a casa
E potrei citare le cose che ti mancano, ma ti rivoglio Dimmi che stai pensando a me
Le tue parole erano difficili da battere
Dieci parole e sette fogli
Dimmi, pensi a me?
Pensi a me?
Pensi a me?
Pensi a me? 10. Have Mercy – When I Sleep, traduzione
Quando dormo Le nostre vite diventano tutte nere
E non si torna più indietro Ma tu sei la cosa migliore che io abbia mai avuto
E noi, noi non eravamo poi così male
Non le sa nessuno le nostre battute o quanto ci siamo divertiti
E noi, noi non eravamo poi così male Ma tu sei la cosa migliore che io abbia mai avuto
E noi, noi non eravamo poi così male
Non le sa nessuno le nostre battute o quanto ci siamo divertiti
E noi, noi non eravamo poi così male Hai detto che ci saresti stata quando dormivo
E allora perché non sei accanto a me?
Perché non sei accanto a me? E noi, noi non eravamo poi così male
Perché non sei accanto a me? Perché il paradiso è l’unica cosa che io non abbia mai avuto
E noi, noi non eravamo poi così male
Non le sa nessuno le nostre battute o quanto ci siamo divertiti
E noi, noi non eravamo poi così male Hai detto che ci saresti stata quando sognavo
E allora perché non eri accanto a me?
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spideraracne · 4 years ago
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E con un volto apparentemente neutro che fissa i tetti di una Philadelphia sopita. In lontananza gli schiamazzi di qualche macchina, le urla di chissà che disperato ubriaco, i lamenti di qualche gatto. E lei appostata sul cornicione di una palazzina, sorseggia una birra, ancora fredda, con la maschera mezzo sollevata a rivelare un derma pallido, lentigginoso e una bocca piena.
Non è di una sbronza che ha bisogno adesso, non di una mente piegata, deformata. Vuole essere lucida per mettere insieme i pensieri, gli ultimi eventi e ciò che con fatica si sta ricostruendo da mesi. E non è stato facile mandare giù tutto quanto, tutti i problemi all’interno dei Soldier. Estremisti, pacifisti. Troppi cazzi per stare bene.
Ed il culmine dello stress, è sopraggiunto con l’arrivo di Tobs nelle loro prigioni. La prima grande prova era stata quella, andare a parlarci, affrontarlo… sebbene sapesse già che aveva il destino segnato, un bersaglio sulla fronte. Non era così che lo voleva vedere, lo voleva affrontare in campo aperto, vomitargli addosso la sua rabbia, picchiarlo fino a frantumargli le ossa della mascella. Dimenticare di essere Emma tra il sangue, lasciare solo la predatrice che sta in lei.
Ma la verità è che non è stato f a c i l e.
“Ora devi starmi a sentire, Em… Abbiamo poco tempo e bisogna che ci muoviamo in fretta!”
“VAFFANCULO, TOBEY! Ti rendi conto di quello che hai combinato? Che ci hai combinato? In fretta?”
La rabbia le era montata addosso come un cane affamato, tutti quei mesi, dove non si era potuto confrontare con lui e lì era esplosa. Vederlo e sapere cosa gli sarebbe successo le gettava addosso un mix di sensazioni mai provate e nessuna di esse, NESSUNA, era stata piacevole. Era più un dovere e non vi era spazio per il perdono.
“Lo capisci, Emma? Credi che stessi mentendo durante le ronde che abbiamo fatto insieme? Sono sempre stato io. Tobs, Crawler, stronzo, in qualsiasi modo tu voglia chiamarmi, ma ero sincero. Bisogna fermare Brook”.
“La gente mente in continuazione. La gente ti pugnala alle spalle anche chi ti dice amarti. Quindi non vedo perché dovrei credere ad un doppiogiochista”.
Non gli aveva comunque torto un capello, erano state minacce a vuoto, andate perdute chissà dove. Lo aveva persino stabilizzato, ma non spettava a lei togliergli la vita, era di qualcun altro. Qualcuno che l’aveva concessa e che ora se la riprendeva. Dare e avere. Una bilancia, un pegno che andava pagato.
E ancora adesso, dopo che gli ha detto addio, dopo che il corpo è stato fatto sparire, non trova pace, non prova sollievo ma solo un grosso grumo in fondo allo stomaco, pesante come un maciglio. Sempre stata un’eccellenza nello sbarazzarsi di certe persone ma non di certi sentimenti. La realtà è che avrebbe voluto che lui non fosse mai tornato, che avesse colto la possibilità che Jimmy gli aveva concesso. Erano stato uno stupido, Tobs. Aveva creduto nel perdono e Philly non è capace di darlo.
Continua a bere e si solleva del tutto la maschera, di tanto in tanto qualche voce rimpalla dentro l’auricolare, i suoi compagni non sono distanti, qualcuno è in zona. Lei continua a prendersi quei minuti, per calmarsi un minimo, soprattutto dopo la notizia del rapimento di Brook. E’ ancora incazzata per quello, la realtà è che ognuno fa quello che vuole e vorrebbe riempirli tutti di mazzate. Come se non avessero già altri cazzi a cui pensare e di già.
Quasi si immagina la faccia del Capitano Nguyen - Krikri – mentre legge la notizia mentre si prepara e poi la spara bella grossa, sulla giustizia, sulla feccia che sono le maschere. Santi non sono, stronzi parecchi ma anche spiegare che in realtà, non c’entrano un cazzo con quel vecchio di merda. Chi ci crederebbe? Ormai sono stati tirati in ballo e devono ballare, fino a stancarsi a morte.
“Sei una maschera, è questo che conta. Siete tutti uguali”
Anche le parole del cioccolatino le rimpallano dentro la testa, sbattendo come una pallina matta dentro un flipper. Stringe quella birra, prende dei sorsi e riflette appena mentre gli occhi azzurri si tuffano in pensieri sempre più cupi.
“Adesso ti farò una domanda, Emma Cowden. Quante persone hai ucciso? Quanti mostri, tra queste? E quanti poveri diavoli, invece?”
Ci ha pensato tanto a quella domanda, lei è una che pensa sempre dopo, mai nel momento. Prima è solamente una pistola bella carica pronta a mirare e fare fuoco. Ma l’aveva scorta la rabbia di lui, diversa da quella dei normali poliziotti. Aveva percepito una certa similitudine, la medesima fame della battaglia, per scopi diversi, da parte della barricata differente. Lo sguardo non può tradire, lo sguardo non mente e lo aveva letto nel Capitano, ciò che lo smuoveva. La causa dell’odio per le Maschere, un po’ come la sua per i Criminali.
“Sei solo un cane rabbioso che cerca vendetta, Kris”
Le scappa una risatina mentre termina la birra, perché del resto non conosce altri modi per liberarsi della rabbia, almeno non qualcosa che implichi la violenza e la guerra. Ora che Jake era lontano, nemmeno il sesso era più a portata di mano per scaricare la tensione accumulata. E’ stanca, mentalmente, sebbene quando fa qualcosa di buono, quando qualche m o s t r o  sparisce dalla faccia della terra, le carica addosso una grande voglia di dormire e un poco morire. Quella fame si sazia, quella Giustizia che non pare, per certo essere compresa.
V a  b e n e. Non essere compresa.
Va bene essere definita mostro, criminale, assassina. Del resto, se non lo è, ci è andata molto vicina.
Ed è un mostro che ama la cioccolata, che piange quando vede alla “Ricerca di Nemo”, che osserva la foto di Beverly e ridacchia al ricordo di quelle orribili calze color carne. Ed è ancora un mostro quando sente la mancanza degli abbracci di Jake nel cuore della notte o dei suoi baci. Ed è un mostro quando ride con Chloe ed Edith, nella sala relax dell’Hub, 
Vorrebbe esserlo davvero, un mostro. Forse così sarebbe più facile. 
La realtà è che non le importa di essere additata in alcuna maniera. Non le importa se un giorno la prenderanno, se finirà i suoi giorni a marcire in Sand. Perché sa che prima o poi succederà, che prima o poi non ci sarà perdono per lei, come lei non lo concede.
E per chi ha visto la morte, come lei, per chi ha vissuto in quello stato di grazia e poi è ritornata agli orrori di questa vita, è difficile dimenticare. Cancellare. Riprendere. E’ un logoramento continuo, giorno dopo giorno, che ti porta a pensare solamente ad oggi e mai domani.
Per cui, che importa di quello che gli altri dicono, quello che vuole è dare sé stessa, tutta, alla sua Causa, alla strada, agli innocenti anche a costo per passare per nominativi.
Che importa essere Emma quando si può essere Aracne?
https://youtu.be/l0vEcSL-5aY
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picopiconius-blog · 6 years ago
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da 01/10 a 08/10 #writober2018
Invito
Mi hai invitato al tuo compleanno e non sono venuto Mi hai invitato alla cena di Natale e non sono venuto Mi hai invitato a casa tua e non sono venuto Mi hai invitato a smettere di fumare e non sono venuto Te l'ho detto che col preservativo è più complicato
Nuvole
Sagge barbe bianche volanti Galeoni cielesti d'altri mondi Immense creature del cielo Ponderanti poderosi giudici privi di morale e sentimento dove si perdono gli occhi d'ogni sognatore disarmato che ancora lungo la strada (di fronte a fili ricci all'orizzonte di lanoso candido manto freddo come chioma persa al vento di un'anziana donna giovane) si ferma alla piazzola di sosta si siede sul cofano a fissare quei titani che gareggiano lenti e distanti e perenni e poco a poco ogni volere diventa sempre più chiaro veloce e vicino e finito che anche i piedi non vogliono più saperne di gravità di stare costretti alla terra che chiama nel diluirsi al cangiante bianco dove s'irradia lindo ogni altrove all'orizzonte indaco di cielo stanco Torna a casa almeno per le nove
Quei minuti in più di pace salvano la vita al canto loro ancora indisturbate e noi fermi pronti al salto
Insonnia
E mi sveglia questo cielo mattutino che mi dice solo che non ho dormito nulla guardo quella sveglia sulla - scrivania aspetto che arrivi il sonno come gli ebrei aspettano arrivi il messia senza ferite ma è una malattia - dio, il cervello mi va in avaria
Ho provato con degli ansiolitici ho provato poi con dei sonniferi ho provato confidarmi con gli amici più vicini e coi vicini
Per dormire bevo cinque birre fumo cinque zicche bevo un altro e adesso ho provato con la corsa con il ballo e poi col canto e col sesso
Nulla,  voglio adesso la mia culla dove dormivo ma senza pensare ma senza pensare ma senza pensare più in loop che ora spengo la luce ma mentre sogno cartucce per mettere fine a queste cose che posso pure chiamare torture
dimmi cosa devo fare ma ti prego metti fine all'esistenza che col sonno che mi trovo è peggio della tossicodipendenza pesa - è un macigno che ti preme sulla testa pesca che esplode che si apre sotto un passo e troppo peso e dopo quando esco uno mi parla e non capisco e punta il dito ed io finisco dritto sotto un camion
Segreti
Ho bisogno di adrenalina di fare quando non ho capito di correre quando sono stanco arrampicarmi a braccia legate di viaggiare quando non so dove sto andando e perché quando non so come funziona dove mettere le mani e non so proprio che dire come reagire e quanto tempo guardarti dritto dritto negli occhi Ho bisogno di non sapere cosa sta per succedere di rimanere col fiato sul collo col fiatone col fiato corto con le gambe corte da quanto sono costretto a mentire almeno una decina di volte al giorno per natura che vuole Ho bisogno di rimanere esterrefatto indignato incredulo indecente Ho bisogno di vedere e dire che è impossibile con lacrime di gioia e bocca spalancata Ho bisogno di correre su ponti di vetri rotti su precipizi affacciati su rocce spaventose che mai vorresti farlo in vita altrimenti non potrò mai sentirmi abbastanza vivo essere abbastanza felice essere abbastanza
Futuro - #witober2018 (05/10/2018)
In ogni piccolo gesto quotidiano mentre auguro buon lavoro al barista mentre saluto il cane d'un altro che vuole la mia pizzetta con patate e tutte quelle lotte eterne e tragiche per prendere l'ascensore in ospedale purgatori d'anime in visita ai cari e tutti quei piedi che battono fuori tempo sui marciapiedi e sulle scale purgatori d'anime in moto a luogo e tutte quelle parole e la grammatica e la voglia di parlare fischiettando come tutti quei santi animaletti che senza chiedere una moneta mi cullano dal letto alle ciabatte e tutti gli il lo la i gli le e gli in con su per tra fra che strafanno sempre in bocche impastate di positivismo che viene scambiato per ottimismo e tutti quei dinosauri ormai polvere e il sole che non si ferma manco se lo preghi come il più sano dei culti e tutte quelle cose che passano sotto mano, come un coltello, un bicchiere una penna, una mano e si spera di meglio e tutto quel vento e quella luce e i ricordi ancorati a profumi stagionali o certe arie e tutte quelle speranze o aspettative e tutte quelle attese, quel posticipare al giorno mese anno vita successivi da esseri finiti d'una fine inaspettata continuiamo a lasciare la scritta "Torno subito" sulla porta in vetro mentre ci prendiamo un caffé vicino per paura della clientela
Colazione - #writober2018 (06/10/2018 - con 40 minuti di ritardo :D)
COLAZIONE
Ho un forte dolore alla testa. Cerco di guardarmi intorno per capire dove mi trovo. Luci e ombre, qualche linea di scaffali. Non sto bene, ho il fiatone. Cerco di collegare i vari punti con un po' di memoria, un po' d'immaginazione. Dovrebbe trattarsi della mia vecchia casa, prima dell'ultimo trasloco, quella in via Budapest. Come ci sono finito? La porta è aperta, uno spicchio di luce mi taglia in due. Mi avvicino, apro. Il corridoio ha qualcosa di strano. Non mi ricordavo fosse così fuori dalla mia camera. Forse non è casa mia, forse son stato male e mi hanno lasciato qui per farmi riprendere. Magari sono usciti per cena pensando che non mi sarei mai svegliato per come stavo messo. Ma chi? Che giorno è? Devo aver bevuto. Forse è casa di Valentina, dopo tutto non l'ho mai vista. Ma Valentina chi? Non ho memoria. Ho solo un brutto presentimento, come un'unica certezza che fatica a tornare a galla, la verità sulla punta della lingua. Eppure questo corridoio l'ho già visto. Mi ricorda la casa in Viale Trieste dove sono nato. Possibile che m'abbiano giocato questo scherzo? Che amici! Ma quali amici? Li ci sono le foto dei miei nonni, proprio com'erano disposte quando ancora abitavo in quella casa. L'unica cosa nuova è quel biscotto gigante vicino alla finestra. Un biscotto con una bocca e un occhio centrale. È un po' che balla con l'ombrello, intonando Mistero di Ruggeri. Dice: Con gli occhi bene aperti cerchiamo un po' d'amore. Certo che è strano. Non ricordo di aver mai visto un biscotto con la bocca in questo corridoio. Sarà quell'amico strano di Matteo. Ma Matteo chi? Ecco, il biscotto mi sta parlando, muove il labbiale. Non capisco tutte le parole, sento solo: Guarda bene [...] trovi, è li [...] la verità [...] che [...]. Sta correndo verso di me. Ora in mano ha un piccolo uomo che urla. Mentre corre verso di me, con la bava alla bocca, ingoia l'omino. Non capisco se provo paura. Ho di certo il fiatone, mal di testa. Mi guardo i piedi e cado in un vortice blu scuro. Il biscotto cade con me. Nelle pareti del vortice ci sono tante piccole finestrelle con Jerry Scotti che urla: SAI DI COSA È TEMPO! Il biscotto urla: Guarda bene dove ti trovi, è li il brutto presentimento, la verità è che devi svegliarti.
Sono sudato, è mattino. Dalla finestra entra uno spicchio di luce. Ho fatto un sogno strano, non ricordo bene quale. C'erano le foto dei miei nonni. Vado in cucina. Faccio colazione.
Vento #writober2018 (07/08/2018 - con 10 minuti di ritardo)
Tengo ancora alla finestra i suoi incensi. Mi sembra di parlare con lei, di toccare i suoi capelli. Mi sfiora con i filamenti di fumo. Ne accendo uno al giorno, la sera, prima di coricarmi, mentre fumo l'ultima sigaretta sperando di trovare finalmente il sonno. Gli ultimi tre e poi non saprò più come toccarla. Gli ultimi tre e poi inizierò giorno per giorno ad avere qualcosa in meno. Non avrò più nulla tra le mani, nulla da odorare. Solo la sua casa in cenere e qualche ricordo. Gli anni l'avranno vinta, la vecchiaia, la morte - anche con me. Qualche volta la sento bussare, ma poi mi alzo di corsa e sbatto contro le pareti e vado alla porta e non c'è nessuno. Ogni notte maledico il vento.
Statua #writober2018 (08/10/2018)
STATUA
Per essere totale e totalmente soddisfatto da questa esistenza dovrei farmi esporre al centro di Piazza D'Italia al posto di Vittorio nudo in un atto onanistico focoso mentre mi asciugo in torsione - vorrei - suggerire la mia visione da più punti di vista esattamente come La Venere Inginocchiata ma fiero come il David e poi espressione della Maddalena Penitente, come quando aspetti alle poste e tutto inizia a perdere senso. Penso ai mezzi busti, a me con i fusti di birra al centro di Piazza Tola. Così, mi farei cementificare dall'alto di tutta la mia viva sbronza, istantaneamente, come gli angeli di Doctor Who quando li guardi come i mafiosi quando ti mettono sotto le betoniere per nascondere il cadavere
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beyondthepain · 5 years ago
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23 dicembre 2019 - 11:28
tra 2 giorni è natale e sarà il secondo natale di merda, qui, in sto posto di merda, da sola, e capodanno non sarà da meno.
in questi giorni sono veramente stressata, frustrata, arrabbiata... ho un sacco di rabbia repressa, quando mi arrabbio tendo a diventare aggressiva, prendo a calci le cose, facendomi pure del male, le lancio, sto impazzando... non mi importa dei regali, per niente. vorrei passare il natale con la mia famiglia, a casa nostra, insieme, vorrei che i miei genitori si amassero come si amano due adolescenti, come io amo lui, ma quello che vorrei più di tutto è che la smettano di bere come se non ci fosse un domani. ma cazzo, perchè lo fanno? non bevono per tutti i problemi che stiamo passando, bevono perchè hanno preso sta brutta piega, bevono da sempre, da quando sono piccola... io mi ricordo, mi ricordo in via magenta di loro ubriachi. è una cosa che mi fa altamente schifo. torno a casa da scuola, impaziente di raccontare a mia madre com’è andata a scuola, cos’è successo, che voti ho preso, ma non posso farlo, non posso perchè lei è fuori come un balcone e non ci sta con la testa.
mamma, se stai leggendo, perchè? perchè lo fai? anche i tuoi genitori facevano così? a me sinceramente la nonna non mi da quest’idea.. non chiedo una mamma modello, non ti chiedo di cambiare, perchè vorrei che aprissi gli occhi e lo facessi di tua iniziativa, ma dubito che succederà mai... io ti voglio un bene dell’anima, sei mia madre, ma mi fai soffrire, come fai a non accorgertene? nascondo sto dolore dietro la rabbia che ti urlo addosso quando sei sbronza, dopo averti urlato piango, piango perchè mi sento in colpa, ma in colpa di cosa? di essermi arrabbiata con mia madre perchè non si comporta come tale? perchè quando la guardo non la riconosco? capisci mamma? prova a metterti nei miei panni, anzi, non provarci neanche, perchè tanto non potrai mai capire ciò che si prova. le cose le capisci veramente quando le vivi in prima persona. tu hai avuto dei genitori fantastici, dunque non puoi comprendermi. 
mi rimane solo da sperare, e come si dice, la speranza è l’ultima a morire. io sta vita, da quando mi avete portato via da Padova, non la sto più vivendo a pieno, non la sto proprio vivendo. lascio passare le giornate, non me le godo, anche perchè, cosa c’è da godersi? un cazzo. spero ogni giorno che tutto cambi. compresi voi.
ecco cosa faccio della mia vita qui, spero. non faccio altro che sperare. io mi sono rotta il cazzo. mi sono rotta, ho 16 anni e mi sento una 40enne depressa, ma vi pare?
i figli tendono a seguire l’esempio dei genitori, ed io ho paura di questo, perchè anche se mi dico che da grande sarò una donna, moglie e madre perfetta, ho comunque paura di diventare come la figura materna con cui sono cresciuta.
quindi ti prego, smettila. smettila e cambia. cambia perchè sei ancora in tempo per essere una donna migliore di quello già sei, per essere una madre perfetta, per essere chi cazzo ti pare, e non più quella che si riduce a bere e a fumare in continuazione per nessuna ragione valida, perchè l’alcol e il fumo non ti porteranno lontano, ti porteranno lontano solo dai tuoi figli, almeno per quel che mi riguarda, perchè sono stufa di questa vita, di questo tuo atteggiamento, di patire in silenzio solo perchè ho sto maledetto difetto di non dire ciò che penso.
quando finalmente compirò 18 anni me ne andrò lontano, ho bisogno di mettermi l’anima in pace e devo recuperare sti anni di adolescenza buttati nel cesso.
mi auguro, e auguro anche a te e a papà, che l’anno nuovo renda nuovi anche voi, sarebbe un bel punto da dove ricominciare.
love,
vostra figlia
12:04
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pangeanews · 5 years ago
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Per capire la crisi della politica italiana bisogna vedere “Shutter Island”, sottovalutatissimo film di Scorsese. Ovvero: fenomenologia di un capitano caduto in disgrazia
Qual è, se una ve ne fosse, la metrica del nostro tempo? Lo spartito sul quale si cementifica musica che fa ballare come pollini in primavera. La domanda, tutt’altro che banale, dovrebbe essere la prima che piomba in fondo al cervello quando ci guardiamo, da esseri umani, negli occhi.
Qual è la matrice comportamentale, quale la cagione di questa farsa volatile a cui siamo costretti, come Alex in Arancia Meccanica, seduti, legati, impossibilitati ad altro, a rivolgere il nostro sguardo e la sua labile attenzione per il tempo che la concentrazione, ormai da instagrammer, concede?
Dai, tiriamo via questo cerotto appicciato alla carne molle e parliamone insieme.
Vorrei porlo cosi, l’argomento – come fenomenologia di una idiozia personificata. Storia di un capitano.
*
Come è possibile, nel giro di una sbronza estiva – di mojito, di potere? – passare da essere la persona più influente della Penisola&Isole alla schernita fotocopia sbiadita di sé stessi? Com’è possibile sgonfiarsi come un pallone di lattice sotto i colpi del sole e ritrovarsi a sfiatare come una scoreggia, così, di punto in bianco? Ma soprattutto, com’è possibile farlo da solo, come l’autoerotismo?
*
Tutte queste domande, che voglio porre con leggerezza, tra l’accademico e il chiringuito, penso possano trovare risposta in una parola. Ma prima, un’altra domanda mi sorge, più terrena, ma più puntale forse, come coefficente mancante di una equazione velata: com’è possibile che tutto ciò sia accaduto per mano (e crocefissi) della stessa persona?
Se prima le foto con i gattini erano “belline”, perché ora paiono stucchevoli? Se, prima le foto con panini, gelati, fiorellini edificavano quel senso di “uno di noi”, perché adesso sembrano solo foto di un turista fuori luogo, e diciamolo, pure un po’ pataca, come si dice da noi? Se le arringhe alle folle, fatte di una cultura diciamo così, tutto sommato popolana e (suvvia) demodé, prima erano il camino di Santiago in salsa politica, e ora paiono già qualcosa di superato, quasi grottesco, qualcosa deve essere successo.
*
Non un fatto, estraibile, astruso e slegato dal tutto; ma un fatto nei fatti, nel percorso e nella narrazione. Un accidente, un incidente, un peccato di boria, uno dei tanti semplici bacioni, uno di troppo, forse.
*
Il troppo. Il troppo come disgrazia, come sproporzione, come rigurgito. Un rutto dopo il dessert che davvero non ci voleva. Il troppo, amici lettori, come Hybris. Come tracotanza, come sfacelo, come caduta. Il troppo come chi pretende di sputare in faccia agli dei e tirargli il fazzoletto, sibilando: “Pulisciti”.
Esercizio della fenomenologia sarebbe si snocciolare fatto per fatto l’ordine delle cose, in modo da trovare i coefficienti che costruiscono (o costituiscono… in un altro pezzo magari rifletteremo sulla precedenza tra essere ed essenza, non ora) il kosmos, l’ordine delle cose. Ma qui non è facile.
Sarà stato lo sfortunato misunderstanding di prendere il DJ set per uno scranno parlamentare? Sarà stato l’uso smodato di rivolgersi al lavoratore, all’Italia vera, che lavora, e in generale il debole per gli ultimi che non si è mai trasformato in amore? Sarà stata una mera indigestione di interviste, dirette e immagini? “E dopo un po’ basta, pero! Solo ‘sta cavolo di faccia barbuta ormai si vede” potrebbero pensare in molti. Sarà stato l’affronto per la laicità dello stato? (Davvero credo di no, piuttosto la guerra al Papa).
Saranno stati i muscoli sempre tesi a forza di “mi sono rotto”, “ora basta” eccetera?
Forse si. Più probabile un no.
*
Quando si cammina sul crinale, tra gloria e inferi, quando si forza tanto ogni gesto, esaspera ogni movimento, insomma quando si accarezza con mano il pericolo – e il brivido dorato – della Hybris, ogni elemento della narrazione deve essere preciso come un Lego. Il primo errore può essere fatale.
Dunque, riassumendo, si può dire che: camminando a lungo sul ponte senza ringhiere, il capitano si è sentito sicuro, tanto sicuro da iniziare a correre. Giunto verso la fine, e convinto dei propri mezzi, ha accelerato, ed è inciampato. Qui, nell’allegoria, siamo più o meno ancora al mare di agosto, tra un crocifisso e una ventenne da portare a casa. Poi arriva lo stop, deciso. Gli avversari capiscono che il capitano è inciampato, da solo. E col piffero che qualcuno lo salva – ha bastonato tutti e tutti si sono fatti bastonare.
Successivamente, arriva Conte, la cui scaltrezza politica, fondata sullo studio e la diplomazia, è ben superiore a quanto non credano i nostri amici de L’espresso e compagnia, che gli piazza un bel calcio nel costato, ma lo lascia li, agonizzante. Dovreste vederla (o rivederla) la scena di Shutter Island, sottovalutatissimo film di Scorsese e Di Caprio, dove Teddy Daniels impedisce al militare nazista morente di ammazzarsi con una pistola, solo per vederlo soffrire, quel cane, maledetto cane.
Ora lui è li, steso, sul ponte, o nel campo di concentramento, scegliete voi. E la fine non sono i politici, i giornali, gli opinionisti – davvero quelli non ci capiscono quasi più un caz*o, e infatti il capitano (mica scemo) lo aveva già capito e girato a suo favore.
La fine sono i social. Dove scorrono come sangue immagini di un capitano a cui hanno strappato le medaglie, tolto la fascia, dove insomma viene perculato a tutto campo, come l’amato Milan degli ultimi anni.
Perché, sempre per rimanere in tema, gli italiani sono cosi: permissivi, bonari, tutto sommato pazienti, ospitali, sognatori e un poco allocchi, ma è la cifra di fondo di chi gioca a fare l’illusionista con la realtà: io ti do permesso, ti do tempo, ti do pure la mia passione, ma vedi di non prendermi per il culo.
*
Ecco, forse la hybris ha coinciso con la pernacchia perenne. Quando è uscita fuori dal vaso, la spirale positiva è ripiegata su sé stessa ed ha subito una flessione.
Piccolo problema, minuto. È successo a tutti e continuerà a succedere: non si cambiano le persone, figurarsi le coscienze civili. Renzi ne fu vittima, D’Alema e Berlusconi. Poi, alcuni sono fortunati, altri meno. Primo perché l’inizio della fine non la è fine di per sé; secondo perché diversificare è importante, e un futuro come vocalist qualcuno se lo è già assicurato.
Jonathan Grassi
*In copertina: Leonardo Di Caprio in “Shutter Island”, film di Martin Scorsese del 2010
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tmnotizie · 6 years ago
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ANCONA – Prende il via sabato 12 gennaio al Teatro Panettone di Ancona Made in Marche & friends che vedrà sul palco dorico dei giovani porfessionisti. Si inizia con “Fatto di Coppia, tutto bene ciò che finisce male” di Piero Massimo Macchini, Michele Gallucci e Paolo Figri, con Piero Massimo Macchini, Michele Gallucci. Regia Paolo Figri. Compagni di Giochi Mirco Bruzzesi e Gianluca Marinangeli.
Il nuovo spettacolo di Piero Massimo Macchini e Michele Gallucci non è uno spettacolo ma una vera e propria lite. Si litiga e ci si arrabbia per tutto e su tutto, entrambi sono indisposti, insopportabili e terribili. Lo spettacolo è la rappresentazione di due gatti in un garage alla prese con un solo gomitolo di lana.
Chi vincerà?, Chi riuscirà a conquistare il gioco tanto agognato per poi essere dimenticato! Un escalation di violenza e contraddizioni al limite del sopportabile. Astio fatto di rimorsi, ricordi e scuse finte. Il passaggio da Nemici per la Pelle a Fatto di Coppia è una scusa per continuare a divertirsi litigando.
26/01/2019    Donna in stato di ebbrezza
Monologo di e con Romina Antonelli.
Come accade a quel tale che “smaltì la sbronza, rinsavì e divenne stupido, poi si ubriacò, scimunì e divenne intelligente”, la nostra protagonista rifugge la sobrietà e insegue la saggezza. Così s’abbevera di sogni e desideri, di abbandoni, di incontri e di silenzi, ma spesso non le rimane che un grande mal di testa.
Romina Antonelli è autrice e attrice comica con esperienze in teatro, radio, cinema e TV. Con il duo Le Perfide ha partecipato a Zelig Off su Italia Uno e a Quanto Manca su Raidue. Dopo Dissociata.One man woman show porta in giro Donna in stato di ebbrezza, suo secondo monologo.
09/02/2019    “Absurderie”  di Daniele Marcori
con Daniele Marcori, Giulia Bornacin. Regia Daniele Marcori
Absurderie è una raccolta di microatti teatrali ispirati alla drammaturgia di Eugene Ionesco e a tutti quegli autori che vengono impropriamente racchiusi dentro la scatola del “Teatro dell’assurdo”.
Ciò che negli anni ‘50 sembrava “assurdo”, in realtà, era uno specchio molto più reale della realtà e ancora oggi, se non di più, si verificano, atti, eventi e storie che sembrano fondarsi sull’inverosimile eppure sono fatti di cronaca, di una cronaca fin troppo quotidiana.
In scena avremo due personaggi tanto sorridenti, quanto decadenti. Una coppia, di quelle coppie che hanno attraversato tutte le fasi di un rapporto e non sanno più il perché stanno insieme.
Essa ha invitato nella sua sontuosa e ammuffita villa, molti ospiti (pubblico) e cerca di ritrovare stimoli e divertimento per la sua vita vuota, mettendo in scena uno spettacolo, che fra letture ed interpretazioni, mostra uno spaccato delle vite di tutti noi.
Il susseguirsi delle piccole storie non sarà altro che lo scorrere delle vicende che la coppia ha vissuto e lo svolgersi dello spettacolo dei due disillusi scandirà, fra testo e improvvisazione, il tempo del loro destino: seguire ciò che i loro occhi hanno ormai visto o spegnere ogni illuminazione e reiterare il ricordo di un tempo che non c’è più?
Due leggii in scena, due sedie, qualche oggetto ed ecco che il folle spettacolo prende forma. Un’introduzione a due voci proietta lo spettatore nel clima Absurdo, con uno stile fra il circense e il grottesco; dal nonsense all’ipersense.
09/03/2019     ITE, MISSA EST   di Mauro Monni e Andrea Mitri
Con Mauro Monni e Andrea Mitri. Regia: Jean-Philippe Pearson
Ite, Missa est è un monologo a due voci: un sacerdote che dice messa e un uomo con una valigia. Due storie apparentemente distanti, come quelle che i due personaggi raccontano: la prima è quella dello IOR, la Banca Vaticana, a partire dalla sua fondazione (nata coi Patti Lateranensi del ’29), fino al 1986, al culmine dello scandalo che coinvolse il Cardinale Paul Marcinkus, Licio Gelli, Michele Sindona e Roberto Calvi col suo Banco Ambrosiano.
L’altra è quella dei mondiali di calcio in Argentina nel ’78, sotto la dittatura di Videla, conclusasi con la vittoria dei padroni di casa, tra partite comprate e arbitraggi compiacenti. Volti, nomi e fatti che riaffiorano dal passato, per scoprire che il legame tra i due eventi non è poi così labile e che il potere agisce sempre per il proprio tornaconto.
Don Dario, un parroco umile che nella sua ultima omelia racconta fatti circostanziati e dimostrati sulla storia vaticana, si confronta con un personaggio realmente esistito, Jorge Carrascosa, il quale, riportando la cronaca dei Mondiali, ricorda di una dittatura e della sua rinuncia a essere il capitano di quella Nazionale, futura campione del mondo.
Due figure apparentemente lontane legate da un’amicizia utile a raccontare fatti realmente avvenuti: uno sguardo al passato per provare a capire qualcosa di più del nostro presente. La regia di Jean Philippe Pearson intreccia video d’epoca e atmosfere, a una colonna sonora struggente e credibile.
13/04/ 2018      “Vuoti D’amore” di Elisa Lolli e Gabriele Tesauri
con Elisa Lolli e Gabriele Tesauri. Regia Elisa Lolli e Gabriele Tesauri
«Abbiamo voluto raccontare l’amore per il nostro mestiere di attori in una commedia che non lasciasse scampo ai sentimenti. Ci siamo immersi nei ricordi e siamo riaffiorati con un testo che in ogni replica viene riscritto dal nostro desiderio di condividere la passione che abbiamo scelto come lavoro.
Tutto questo perché ormai non sappiamo fare altro: tutto questo perché non abbiamo mai voluto fare altro. I primi a non avere scampo siamo noi due, in tutta questa faccenda. In questo racconto c’è lo smarrimento di una generazione e c’è il divertimento di due attori che non hanno più nulla da perdere per far felice il pubblico, il privato e anche i para-statali. In conclusione: una commedia per chi ha perso la strada e vuol trovare un posto ristoro, di questo si tratta».
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viaggiatricepigra · 8 years ago
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Opinione: Deathdate, di Rubin Lance
(cliccando sull'immagine si va su Amazon)
 Denton Little ha diciassette anni e una sola certezza: morirà la notte del ballo di fine anno. Ma – escluso il pessimo tempismo – nulla di strano. Perché il mondo di Denton funziona così: tutti conoscono la data della propria morte, e tutti aspettano il fatidico momento contando i minuti. Per questo, fino a oggi, la vita di Denton è stata piuttosto normale: la scuola, gli amici e Taryn, la fidanzata. Ma ora mancano due giorni al ballo... e Denton sente di non avere più un secondo da sprecare. Non soltanto perché vuole collezionare più esperienze possibili in meno di quarantotto ore – la prima sbronza, la prima volta, e il primo tradimento – ma anche perché le cose sembrano essersi improvvisamente complicate. Chi è l’uomo sbucato fuori dal nulla che dice di avere un messaggio da parte di sua madre, morta ormai da molti anni? È soltanto un pazzo? E allora perché suo padre ha iniziato a comportarsi in modo tanto bizzarro? D’un tratto le ultime ore di Denton Little si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità. E forse di una via d’uscita. Dalla straordinaria penna di Lance Rubin, il primo romanzo di una nuova serie distopica. Una lettura brillante, irriverente e provocatoria. Una storia che vi lascerà con il fiato sospeso e che metterà in dubbio tutte le vostre certezze.
° °   ° ° °   ° °   ° °   ° ° °   ° °
Ne avevo sentito parlare molto bene, ma solo adesso l'ho recuperato...e mi ha conquistato! Sono felice che sia appena uscito il secondo volume, così non dovrò aspettare troppo per poterlo leggere (sempre che riesca a finire le altre letture e trovare il tempo, ma non demordo). Una storia che sembra adatta solo ai giovani, invece credo sia perfetta per chiunque. Il protagonista Denton è un ragazzo di diciassette anni e vive in una società che sa quando ogni cittadino morirà, informandolo del suo destino. Ognuno lo accetta senza mettere in dubbio questo fatto, anche se molto triste. Infatti a Denton resta pochissimo tempo prima della sua morte, sa che sarà entro la notte della festa del ballo della scuola, ovvero pochi giorni. Crede di aver vissuto al massimo il suo tempo, ma quando lo scadere è così breve, sentirà di aver perso qualcosa e cercherà di correre ai ripari. Inoltre mentre è al suo funerale un uomo gli si avvicina, parlandogli della madre (morta alla sua nascita) e di un messaggio suo. Vorrebbe saperne di più, ma la matrigna lo allontana lasciandolo nei dubbi, perchè il padre non ha mai voluto parlare di lei. Nel frattempo mille altre domande lo assalgono, da quando si sveglia nella camera della sorella del suo migliore amico con i postumi di una sbornia senza ricordarsi cosa sia accaduto la sera prima, non sa cosa sia successo con Taryn (la sua ragazza), e preoccupato perchè gli è comparsa una strana macchia addosso e non sa se possa essere collegata alla sua morte. Mentre indagherà, vedremo le sue interazioni con i famigliari, con gli amici e la sua ragazza; scopriremo insieme a lui tante cose che gli erano nascoste e che, spesso, non ci si può fidare di nessuno. Un libro davvero interessante e piacevole, che scorre veloce, ma lascia dentro tante sensazioni quando lo si chiude. Anche durante la lettura si ha un altalena di emozioni, che creano empatia con il protagonista e fanno tifare per lui. Riuscirà a salvarsi o è giunta la sua ora? E come sarà la sua fine? Mentre l'orologio ticchetta, tifiamo per lui, sentendo il tempo scadere mentre cerca risposte che non ha mai chiesto prima. Molto bello! from Blogger http://ift.tt/2owjGQM via IFTTT
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viaggiatricepigra · 8 years ago
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Cinquanta sfumature di....orrore!
Avvertenza! Massacrerò il film. Non me ne frega nulla se per voi è il capolavoro assoluto, la storia d'amore più bella del mondo..... 
fa cagare! Come pellicola e (sopratutto) come contenuti. E ne parlerò in questi termini, senza filtri, quindi: Sappiatelo! 
Se volete discutere, contattatemi e lo farò volentieri. 
Ma polemiche sterili nei commenti non ne voglio, 
perchè più di "Ma sei tu che non lo capisci, lei lo ama" non sapete argomentare.
Ps. Se davvero credete sia amore, fatevi vedere da qualcuno di bravo!
Detto ciò, non mi scaglio contro chi ha un cervello e lo guarda anche con occhio critico, perchè i gusti sono gusti...ma di partenza non doveva essere proprio girato o almeno modificato in moltissime parti, perchè nelle mani di chi è influenzabile o giovane poi può finir male. 
Stalking e possessività non sono sinonimi di amore, nessuno guarisce magicamente e nessuno cambia per nessuno. Mai.
Punto.
Visto il "leggero bombardamento" sotto san Valentino per il secondo capitolo di questa  (inutile) trilogia, mi sono detta: Mah si, guardiamo il primo! Tanto non sarà peggio del libro (errore!).... Mi farò qualche risata (grande errore!). Così l'altra sera mi sono messa a vedere uno dei film più lunghi, noiosi e...insulsi che abbia visto. Si, devo essere masochista! Perché "dovevo" resistere fino alla fine (anche se ammetto che quando mancava mezz'ora ho iniziato a saltare e andare avanti alcune scene in cui non succedeva nulla) 
Iniziamo dalla presentazione dei due personaggi: più banale di così si muore, il parallelismo di lui bello-bello e lei "bruttina" con dei capelli che ti chiedi se sia una brutta parrucca (tagliata anche male) e se li pettini almeno una volta in tutto il film.
Non so se sia il doppiaggio italiano (e no! Non lo riguardo in lingua originale!) ma ogni volta che lei apre bocca la vuoi prendere a sberle. Sussurra, non parla. 
Per.Tutto.Il.Cazzo.Di.Film. È insopportabile. Se l'attrice è stata davvero così brava da riportare sullo schermo un personaggio così insulso, inutile, stupido, e darne tutte le sue "sfumature" merita un Oscar. 
Altrimenti se non ha recitato....aiutatela! 
  Lui....boh! Ha la stessa espressione per tutto il film! Penso non sia un problema per certo pubblico perché compensa togliendosi i vestiti in quasi ogni scena. 
Bella mossa regista, distrarre con l'inganno dallo schifo proponendo sesso facile....ma almeno fosse bel sesso! Si sono impegnati, ma i montaggi diventano sempre più ridicoli verso la fine....
Grazie a Dio che non fai porno, ma una piccola consulenza non avrebbe fatto male. 
Inizio Ma ritorniamo alla storia, che mi sto perdendo. Questo essere entra nell'enorme "Grey House" (o come cavolo si chiama il suo palazzo) e si trova davanti una schiera di bionde assistenti robot, che la terrorizzano. 
Ovvio, è vestita malissimo e nelle scene appena successive va in università vestita molto meglio: "tesoro", perché?!? Ok che devi fare la piccola innocente brutta anatroccola ma....porca miseria! 
Un po' di amor proprio? No?! 
Persino quella de "Il Diavolo Veste Prada" che si presenta in un ambiente di moda è conciata meglio!
Quanto avrei voluto Miranda con il suo sguardo spietato a distruggerla....
Va beh, deve intervistarlo ma (il genio) non ha mai letto le domande che deve fargli. 
E questa fa l'università....e sarebbe pure una intelligente! Ok, devi sostituire la tua amica, ma per evitare una figura di merda, provarle a casa? Sei così sicura?! Stendiamo un velo pietoso quando lui le regala una matita "Grey" che inizia a morricchiare e passarla sulle labbra risvegliando magicamente interesse in lui, che inizierà a fargli da stalker e il nostro anatroccolo ci casca come una pera cotta!
Ferramenta Ovviamente la nostra Ana è triste e sconsolata, non vedrà più il suo Christian...ma un giorno lo trova nel posto dove lavora. Una ferramenta. Esatto! Ma lei vive nelle nuvolette, è il destino e non importa se compra ciò che farebbe impallidire Dexter, lei sogna....
Vanno a bere qualcosa e non importa se lui le apre la merendina come ad una bimba di 3 anni e le ordini "mangia" mentre pretende i dettagli della sua vita  (quante volte va al bagno no?), ma qualcosa disturba il "povero" Chris, che scappa via perché lui non la merita, deve starle lontano (tutto ciò accarezzandole la faccia, che lei sembra venirgli tra le dita....boh) Qui dovrebbe scattare il primo campanello d'allarme: uno sconosciuto "per caso" si trova dove lavori, forse forse tanto caso non è...se poi è straricco, qualcosa puzza.
La sbronza Dopo questo tira e molla la coinquilina la porta a divertirsi con gli amici. Lei sbronza marcia va in bagno e in quei 5 minuti in cui la perdono di vista lo chiama:"Pappappero sono ubriaca, tu sei scemo ad ordinarmi le cose, non sono un cagnolino" Fatela bere! Se un po' di alcool le fa funzionare il cervello, Fatela bere sempre! Ovviamente lui la stalkera e in tempo zero è al locale. Come diavolo ha fatto? Neanche la CIA traccia così i narcotrafficanti, scappa! Invece no. Nel frattempo il suo "migliore amico" ci prova, palese ma lei è scema, e deve intervenire lui a separarli. Allarme numero due! Poi ti riporta a casa e l'amica gli da il permesso (lei no). Enorme allarme! Primo: che amica di merda hai? Secondo: ma vai a casa con uno che non conosci?
Il risveglio Il giorno dopo apre gli occhi e si ritrova in una camera mai vista. Con abiti non suoi addosso. Trova sul comodino delle pillole ed un bicchiere con scritto "Mangiami" "Bevimi", che Alice scansati proprio. ....e lei? Butta giù tutto!!!! Ma che diavolo ti dice la testa? Potrebbe essere qualunque cosa?!?
Lui torna, le ordina di mangiare e se ne esce con una frase del tipo "se fossi mia (e fossi stata ubriaca) non saresti riuscita a sederti per una settimana" Ma questa inquietante minaccia passa in secondo piano perché si toglie la maglietta e lei si disconnette ancora di più dalla realtà.
"Sono vergine" Dopo non so più che scena, tornano a casa di lui e le fa firmare un  contratto di segretezza, perché l'avvocato lo pretende (e capiremo a breve il perché) e lei se ne esce con "quindi ora farai l'amore con me?" Tipo cucciolo bisognoso di coccole.
E lui, con sguardo truce:"Io non faccio l'amore. Io scopo. Forte" Eccitazione, dove sei? 
La mia è scappata a vomitare in bagno.
Visto che non ci arriva che non è "normale", (lui la prende con la manina) le mostra la camera dei giochini e inizia a spiegarle la sua versione del sesso, ovvero dovrebbe essere il BDSM ma non ha NULLA a che fare con quella pratica molto intima e profonda. È un narcisista e maniaco del controllo. Punto.
Le chiede che limiti ha, per capire se potrebbe reggere nel suo mondo e lei pare non abbia mai neanche baciato nessuno. Quando capisce che è vergine, lui cosa fa? La porta a letto e fanno l'amore!
Scusami, ma se non vivi il sesso se non estremo, cosa stai facendo? Sei scemo! Un egoista del cazzo che pretende la sua verginità e basta. 
Almeno la scena è ben girata. Non molto erotica, ho visto pubblicità più stimolanti, ma almeno fatta bene.
Il contratto
Lui le regala un computer nuovissimo, perchè il suo non funziona più, chiedendole di indagare per bene riguardo il contratto, se avesse dubbi. 
Ma oltre alle pratiche sessuali lui vuole in controllo assoluto sulla sua vita: le dice da che medico deve andare per prendere i contraccettivi che lui le ordinerà; che dieta dovrà seguire; che allenamenti dovrà fare; in che orari dovrà andare a casa sua;..... E' pazzo, stop!
  In ogni caso, lei "pretende" un colloquio di "lavoro" per parlarne con lui in ufficio. 
Lei parte forte e determinata, si siedono e lei inizia a mettere in chiaro cosa potrebbe fare e cosa no. 
Fin quì tutto ok, ma c'è uno scambio di battute che (giuro) mi volevo mettere le mani nei capelli.
Lei gli dice di andare a pagina X e dove c'è scritto fisting vaginale e anale di cancellarlo. 
Poi gli fa voltare pagina e dice una cosa come: "Spiegami cosa vuol dire dilatatore anale"
....scusa?!?
Sai cosa vuol dire fisting e non dilatatore?!? 
Sei seria???
Non ci arrivi neanche facendo 2+2?!?
Ma hai giocato a solitario col pc nuovo, visto che le immagini delle donnine legate (a quanto pare l'unica ricerca che ha fatto) ti hanno spaventato?
Comunque alla fin fine lui deve revisionare il contratto per farglielo firmare, le fa delle proposte (neanche tanto osè) e lei....scappa.
Ovviamente poi la storia va a cazzo!
Non ha un senso logico perchè lui vuole che lei firmi, lei non sa cosa fare e lui....ci fa sesso ad ogni occasione per spignerla a firmare! 
Molestie? Stolking? 
Nooooo, è innamorato! Non vuole la sua vagina...ops! Farfallina....
Vi parlo di alcune scene che sono allucinanti. 
Che ci fai nel mio appartamento?
Eh si, ad un certo punto la nostra Ana rientra a casa e si trova Grey che tranquillamente la attende con champagne e roba varia.....ma cazzo, scappa! 
Stanno suonando non più le campanelle, ma allarmi e forti. 
Te lo ritrovi in casa, e la reazione? 
Legami e facciamo sesso....
La macchina
Perchè lei è povera, deve esserlo o non sarebbe vero amore, quindi gira con una cosa talmente vecchia che neanche i miei nonni avrebbero avuto come prima auto e che credo gli costi più in benzina e sistemazioni varie che a cambiarla. Ma sappiamo quanto sia intelligente.
Christian che ci tiene a lei, dopo la sua laurea, le regala un'auto nuova di zecca!
E quella vecchia? L'ha venduta.
Ora, la reazione normale sarebbe shock e rabbia. Come si permette di rubare e vendere l'auto di un'altra persona?
Invece no! Cuoricini, perchè è premuroso...ma vaff.....
ANZI! 
Lui si offende perchè lei alza gli occhi al cielo e quindi deve essere punita.
Ma lei (scema come un piccione) non capisce che non deve ridere, e si becca qualche leggera sculacciata sul culo. Ovviamente va in brodo di giuggiole.
Ne ho viste di peggiori e forti sui bambini dispettosi in giro, che neanche hanno dato soddisfazione alle mamme di piangere o fare versi, e questa per una carezza a momenti viene.....
Fantasy proprio.
Comuqnue persino la coinquilina quando Ana torna a casa e vede le chiavi le dice di stare attenta e andarci coi suoi tempi, la versione addolcita di "che cazzo stai facendo?".
  Altro sesso inutile 
Esatto, perchè nonostante lei abbia detto chiaramente che non voglia essere appesa, lui la appende!
Mi pare logico, tanto lei non è una persona che meriti rispetto e che vada ascoltata. 
Non ha ancora firmato il contratto, quindi non ci sono taboo, evvai! 
Bendiamola e leghiamola al soffitto! 
Lasciamo stare le varie scene in cui la benda e sfiorandola con oggetti vari, da una piuma al frustino, lei sembra venire ad ogni tocco. Potrebbe anche con, non lo so, prenderla a sberle con un pesce (vero! Non pensate subuto male...) e lei godrebbe lo stesso. Più che lui, lei ha qualche perversione nascosta che non vuole rivelare, così si spiegherebbe perchè non ha filato nessuno negli anni e perchè si comporta come una ninfomane legata e costretta a non toccarsi per mesi.
E' insopportabile: ansima sempre tantissimo!
Non è normale. Io mi preoccuperei per la sua salute.
Ok che sei vergine, che ogni cosa è "sexy", che ogni tocco è "hot", ma ci sono limiti, non puoi ansimare per TUTTO! 
"Mostrami cosa vuoi"
E siamo alla fine! Perchè quando lei gli chiede di aprirsi e lui non vuole...e mi fermo un attimo a difenderlo. Solo perchè tu (Ana) elenchi la tua intera vita ad uno sconosciuto e gli permetti di farti di tutto, non è che debba necessariamente essere reciproco. 
Ma il genio si rovina con le sue mani rispondendole con una stronzata enorme, tipo "Tu non mi capisci, io ho cinquanta sfumature di oscurità dentro di me"
Tipo adolescente in crisi ormonale che litiga coi genitori. Ecco, uguale!
Così lei lo sfida a mostrargli quanto possa essere estremo.
E quì mi sono cadute le braccia. Se questo è estremo....no, non voglio neanche finire la frase.
Comunque, lui la porta nella stanza. La appoggia ad un tavolo e la stende a novanta, nuda. 
Le dice che le darà sei frustate (con una cinghia) e lei dovrà contarle. 
Dopo tutto ciò, in cui vediamo lui a disagio (e ben venga! Non è consensuale, solo i serial killer provano piacere ad imporre violenza), lei si alza e piange intimandolo di non toccarla perchè "è troppo".
Sei frustate? 
Ripeto: SEI FRUSTATE? 
Con l'oggetto più innoquo nella stanza (che sembra un sexy shop per quanti gadget ci siano)? 
Sei seria?!?!?
Ti sarai letta minimo trenta pagine di contratto (maniacale) e ti sciocchi dopo quello?
No, non stai bene....cosa ci fai lì?!
Ma finalmente giungiamo quasi alla fine di questo abominio! 
Perchè lei dopo la scenetta isterica NON VA VIA. Resta nella sua cameretta (perchè lui non dorme con le donne con cui va a letto....ovviamente tranne lei: eh, l'ammmooreee) e quando lui arriva, gli dice che si è innamorata (cosa che si capisce dalla prima scenetta) e che ora non lo vuole rivedere mai più (per le sei sculacciate, non per i mille altri giocattoli...potevi dargliele prima, così ci risparmiavamo due ore di nulla assoluto). 
Ma fermi un momento: se ti ha sconvolto tanto, perchè cavolo dormi da lui? 
Scappa a casa tua, vai via, corri lontano. No. 
Scema è e scema resta, altrimenti lo avrebbe preso a calci già solo quando toccava la sua merendina sul tavolo al bar!
Finisce con un orribile montaggio di loro "devastati" dalla rottura (o almeno lei piange, lui ha sempre la stessa espressione e fissa il vuoto....boh!) con "i momenti più belli della loro love story" in dissolvenza tra le loro scene. Che fantasia!
E poi arrivano i titoli di coda e mio grido interiore di gioia per essere sopravvissuta a tutto ciò!
   Altro che Horror. Altro che B Movie. 
Questo è un film che terrorizza davvero, nella sua stupidità dilagante e banalità allarmante!
Parla di BDSM senza conoscerlo, tratta la violenza, la possessività e lo stalking come dimostrazioni d'amore....no, non si salva nulla. 
Non è nemmeno minimamente erotico, per quanto mi riguarda. 
Si, hanno fatto delle scene nudi, e quindi? 
Ciò non implica sensualità visto che lei ansima come un San Bernardo e lui ha lo guardo da cernia in ogni scena. 
Si, so che c'è un seguito e non vorrei vederlo, ma sono masochista e può darsi che un giorno lo farò e, temo, che le mie reazioni saranno uguali.
Eh si, ho letto i libri...e sono riusciti a peggiorarli! 
Cosa che temevo impossibile...
A presto, ma con film decisamente migliori!!! (potete trovare questo post anche su loscaffaledelleswappine.blogspot.it)
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