#ma che non lo conoscessi
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avevo tanta paura di perderlo e adesso mi chiedo se veramente provassi qualcosa per lui
#non riesco a capire me stessa#penso che fossi innamorata#una forte infatuazione#ma che non lo conoscessi#i suoi occhi e il linguaggio del corpo#il modo il cui mi toccava ed il suo essere affettuoso#mi perdevo nei suoi baci#per un attimo andava tutto bene#la sua presenza riempiva il burrone della mia infelicità#e mi sentivo abbastanza#mi sentivo amata#amata da una persona così#sembrava un angelo#ma cosa so io della sua mente ?#di chi è lui ?#ho percepito profondità e anche dolore#ma anche tanta immaturità ed escapismo#mi manca ma non so se lo rivorrei indietro#c’è troppo in ballo#e sono ancora innamorata della persona più sbagliata di tutte#ho paura che diventi evidente#e se prima era socialmente accettabile ora non lo è più#ho ritrovato cose scritte due anni fa#certi giorni mi sento di nuovo così#non so più cosa fare a riguardo#non voglio vivere tutta una vita e poi lasciare questa terra senza mai aver ricevuto un suo bacio#e probabilmente non mi ricambia#e probabilmente mi ricambierebbe se per prima dimostrassi interesse in un modo almeno un po’ intenzionale#forse non succederà mai niente#ma se succederà qualcosa non saprò come gestirlo e rischia di andare tutto in macerie
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Senza amore sono nulla
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi Amore, sarei come il bronzo che risuona o il cimbalo che tintinna.
E se anche avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza; se anche possedessi una fede così grande da trasportare le montagne, ma non avessi Amore, io non sarei nulla.
Paolo Prima lettera ai Corinzi 13:1-2
L'amore che tutto regge, tutto guida, tutto è. Noi solitari continuiamo a donarlo anche quando non ci viene dato o ricambiato. Amore prezioso che manca ma viene condiviso lo stesso con affetto, una parola o un gesto gentile.
cywo
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Non so cosa scrivere eppure mi sento l'anima nebulosa con tante cose dentro che nemmeno so decifrare.
Mi sento stanca e insoddisfatta. Non so cosa sto facendo e mi sento persa in un mezzo a un vuoto: non vedo una direzione, un'obiettivo, qualcosa. Vivo le giornate a comandi: questo mese fai il training, rispondi alle telefonate, fai i colloqui ecc ecc. Per il resto niente più.
Penso alla mia non-famiglia: non sento nessuno da quando sono partita. Va bene così, era quello che volevo ma non vuol dire che mi faccia stare bene. Mia madre e mio fratello sono a fare le vacanze che lei sognava di fare per festeggiare i suoi 50 anni. Mio padre non lo so né mi interessa.
Chiamo e sento solo i nonni - qualche giorno fa li ho videochiamati e mi sono teletrasportata nel mio paesello. Preparavano le cose per il ferragosto, mentre qui è stata una settimana lavorativa normale (e pure pesante per sto training a orari del cazzo).
Con la coppia indiana stiamo organizzando di scalare il monte Fuji il mese prossimo. Era una cosa che non ho potuto fare 5 anni fa, quando le mie conoscenti lo avevano fatto e che io ho proposto. Vediamo.
Mi sento molto a casa con loro. Mi meraviglio di come il sud sia sud in tutto il mondo: danno grande spazio al cibo, condividono sempre, mi chiamano sempre ma allo stesso tempo criticano tutti, sono pettegoli, sono talmente legati al loro cibo da non volerne sapere di nient'altro. Il risvolto della medaglia è che è un sud molto arretrato: ieri abbiamo visto un film e, a quanto pare, è ancora necessario che la donna sia vergine al matrimonio, il matrimonio combinato è ancora comune, le donne devono servire il marito e badare ai figli, sono devotissimi alla religione e mille altre cose che forse non si vedono più dai tempi dei miei nonni.
Penso a quante persone diverse io abbia incontrato da gennaio. In Erasmus ho fatto amicizia con una polacca, una greca e oggi me la rido con degli indiani, oltre a convivere con persone cinesi, messicane, ceche, francesi, americane, italiane e così via.
Paradossalmente sono in Giappone ma il giapponese lo uso pochissimo. Tutti prima di partire mi hanno detto:"Chissà come migliorerai col giapponese adesso" e invece all'estero succede che entri in delle bolle per cui nel tuo quotidiano parli tutt'altra lingua. Parlo in inglese stentato perché noto che se non ho un interlocutore madrelingua non metto sforzo né in pronuncia né in grammatica e parlo come mangio.
Dicevo, ci sono persone di ogni tipo ed alcune si sono lanciate verso il vuoto in questo paese senza sapere niente della lingua. Mi sono ricordata che al primo anno di università rifiutai la borsa erasmus che avevo vinto perché non c'erano più paesi disponibili che parlassero in inglese e per me era impensabile buttarmi in un paese di cui non conoscessi la lingua. Ad oggi lo farei ma sono passati 7-8 anni di vita nel mezzo e sono ormai adulta. Qui ci sono ragazzini di 20 anni stentati e alla loro età non avrei avuto il coraggio.
Per molti, o forse per tutti, questo è un paese di passaggio. Vieni, prendi il visto studentesco di 1 anno e te ne vai a casa, con la possibilità di aver detto di aver vissuto dall'alta parte del globo. Nessuno rimane e a ben dire (anche perché i giapponesi fanno lo stesso). Questo è un posto unico al mondo dove le cose sono così diverse da tutto il resto della normalità che gli studiosi lo hanno definito "Galapagos syndrome": esistono cose solo per i giapponesi perché questa è una società tutta particolare con esigenze proprie. Se non sei abituato a questa vita non riesci a fartene un'abitudine e se ci sei nato non riesci a vivere altrove. È un posto difficile, ben oltre le aspettative della gente comune.
L'altra volta sentivo il podcast de Il Post sui libri giapponesi sempre più amati in Italia e mi fa sempre ridere quella patina di fascino che hanno tutti quando si parla di qui. Mi fa sempre sorridere e far incazzare questa cosa. Il prof Coci intervistato nel podcast ha detto cose storicamente vere ma per come le ha dette erano cagate per me. Eppure anche io ne sono stata vittima e vivo tuttora a mie spese le conseguenze di questa infatuazione.
Così come mi fanno ridere sia italiani e indiani che dicono:"A me interessa solo la lingua, la cultura non mi interessa". Come se le due cose si potessero separare così, all'acqua di rose.
Ripensandoci forse a Rovigo stavo meglio. Chissà se potrò trovare la serenità anche in questo paese.
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Ho deciso di riproporre un post per ringraziare i blog che seguo e per dire loro quanto sono speciali e quanto, ognuno in modo diverso abbia arricchito il mio 2022:
@animatralefiamme: la tua impronta artistica e culturale mi ha permesso di comprendere quanto,sebbene non studi poi storia dell'arte da diversi anni, l'arte sia ancora una materia che mi piace ed affascina e mi hai permesso di scoprire anche alcune opere che non conoscevo approfittando dei tuoi post. Lo stesso per l'aspetto più letterario e culturale dei tuoi post.
Hai arricchito la mia cultura personale e per questo ti ringrazio per la cura che poni nel tuo blog.
@abbicuradirisplendere : la raffinatezza e l'eleganza che il tuo blog sprigiona permette di apprezzare grazie alla semplicità dei piccoli dettagli ogni sfumatura di ciò che ti piace e che impreziosisce il tuo piccolo spazio; ti ringrazio perché con i tuoi contenuti mi ricordavi ancor più il valore delle piccole cose e la bellezza della semplicità.
@akindofartist:le diverse gradazione di colori ed emozioni dei tuoi reblog e post mi hanno permesso di trovare molti post, come avrai potuto notare tu stessa, di mio gusto in quanto rispecchiavano cosa mi piaceva o mi piace e al contempo uno stato d'animo di quel momento oppure un desiderio più o meno profondo e recondito, ti ringrazio quindi per tutte le sfumature che riesci ad inserire nel tuo spazietto e per consentirmi di trovare attraverso foto o frasi modi di esprimermi.
@al-sapore-di-sigarette: hai un blog molto personale, che racconta parti della tua storia personale attraverso la narrazione diretta di episodi o stati d'animo legati alla tua sfera personale, ma anche attraverso l'utilizzo di citazioni di libri, che ammetto non conoscessi, ma che più di una volta mi hanno incuriosita. Inoltre in alcune parole che hai postato mi sentivo capita in certe situazioni, per questo motivo ti ringrazio per aver messo per iscritto alcuni pensieri che io non avevo avuto forse il coraggio di esternare ed anche per avermi avvicinata a libri interessanti e per nulla banali. @amarocaffe : raffinato,classico ed elegante, il tuo blog ti rispecchia perché ho avuto modo di conoscerti un po' e tu sei così, nel tuo minimalismo, non scontato mal selettivo, sai usare bene l'arte oratoria e le tue parole non sono mai poste a caso. Sei una persona matura e che sa cosa vuole e per questo lavora sodo, sei ironica e intelligente. Mi fa piacere che abbiamo iniziato a parlare e quindi ti ringrazio per la possibilità che mi dai di conoscerti.
@blog-ragazza-invisibile : hai nel tuo spazio una bella varietà di contenuti e tipologie degli stessi, ritrovandomi spesso in ciò che posti lo ricondivido perché o mi piace il contenuto in sé oppure trovo in modi diversi pezzettini di me o di ciò che penso in quel momento e quindi non ho bisogno di spiegare, quindi ti ringrazio per i bei contenuti e anche per quelli che ho trovato a me più affini.
@dalprofondodellanima : Hai una bellissima tecnica di scrittura, già lo dissi, perciò applicarmi e immergermi nella lettura dei tuoi post è stimolante e mi ha permesso di riflettere e comprendere alcuni aspetti del tuo pensiero ed anche del mio per questo ti dico grazie.
@elestellequantesono : spesso sono entrata in risonanza con parti o con interi tuoi post, un po' per la bella forma in cui scrivi ed un po' per la storia contenuta in essi. Hai permesso che leggendolo potessi sia capire un po' di te che capire un po' di più si me stessa e anche di risolvere alcune diatribe e far pace con alcune situazioni, grazie.
@fabrissio4: Fabri sei sempre stato presente nonostante la grande mole di lavoro e sei sempre stato pronto ad una parola gentile o di conforto, grazie per la bella persona che sei e che si intravede nel tuo blog, non aver paura di mostrarti per come sei e sorridi. Ogni tanto riposati ok?
@frammenti--di--cuore: il tuo blog rispecchia ciò che sei anche nella tua vita quotidiana, sono abbastanza convinta di questo.
Abbiamo entrambe avuto un'esperienza non bella che spero per entrambe non si riprenderà mai più perché siamo state più forti e abbiamo saputo feci fronte; mi rivedo nelle parole che usi in alcuni post tant'è che spesso le riposto o comunque lascio un like perché mi sento compresa, quindi di ringrazio per il tatto delle tue parole e per capirmi senza conoscermi.
@frangettaa : il tuo blog mi trasmette sensazioni positive, good vibes insomma, perché si percepisce che sei una persona solare, che apprezza ciò che ha e sa come valorizzarlo, non ti abbatti e hai sempre il sorriso, quindi ti ringrazio per questa ventata che hai saputo trasmettere e che porti nel tuo blog.
@hope-now-and-live : Teresa ho avuto la fortuna sia di seguire il tuo blog, con i suoi numerosi e diversi contenuti sempre significativi, che personali e sai che mi piacciono le tue foto per la luce che infondono come la fotografa che vi sta dietro. Ho potuto vedere anche la bella ragazza che sei non solo esteticamente perché sei super carina, ma anche per la tua saggezza ed il tuo modo di esserci, ho avuto modo di ascoltarti ed anche di venire ascoltata da te e questo non ha prezzo perché la reciprocità è una qualità rara ormai, quindi grazie per le tue parole ed il tuo tempo.
@itsmyecho : la profondità, la maturità, la purezza dei post, delle frasi e delle citazioni, l'accuratezza nella scelta si cosa e quando pubblicarla, il tramsetrere dei messaggi e dei consigli ai vostri lettori senza mai imporre loro niente è una caratteristica che apprezzo e stimo in quanto a mia volta lettrice dei vostri contenuti, grazie per il vostro impegno.
@imponderabile : il tuo blog, per quanto mi concerne, trasuda dolcezza e spontaneità per questo apprezzo il suo contenuto e trovo piacevole sia guardarlo che comprenderlo e a volte anche condividerlo per permettere non solo a me di averlo, ma anche che altri possano avere interesse per il tuo blog,grazie per i tuoi post.
@lettersandpostards : apprezzo sempre i tuoi post perché sono pensato e seguono un loro criterio che non solo è piacevole alla vista, esteticamente parlando, ma ha senso proprio per come viene pensato. Conversare con te è piacevole e sei un ragazzo gentile, qualità che apprezzo molto, perciò ti ringrazio soprattutto per la tua gentilezza.
@littlespotsofmylife: mi piacciono i tuoi post e si percepisce che ti piaccia lo spagnolo o forse anche la cultura spagnola non saprei dirlo con esattezza non conoscendoti, però ho potuto apprezzare anche questa lingua per mezzo delle frasi o dei post che inserisci nel tuo blog, è piacevole imparare cose nuove quindi ti ringrazio.
@lunamarish :i tuoi post mi piacciono molto e mi piace apprezzarli e leggerli, mi piace il tuo stile e mi fa perciò piacere aver scoperto in quest'anno il tuo blog e poter vedere sempre bei contenuti.
@lasagnefrittee : la simpatia e la solarità che trasmetti attraverso il tuo blog sono uno dei motivi per il quale ho iniziato a seguirlo,inoltre porti contenuti di diverso tipo, più o meno personali, ma tutti ben corsi tra loro ed è anche piacevole vedere la cura al dettaglio e anche la tua bravura nella fotografia, almeno a mio parere posti sempre delle belle foto.
@momentidicri : ti ringrazio per la pace e la serenità che il tuo blog mi trasmette e per la bellezza e la purezza di ciò che ti piace e decidi di postare e condividere qui su questa piattaforma, la bellezza dell'impostazione del tuo spazietto è invidiabile.
mynameis-gloria : seguo il tuo blog da pochissimo, ma mi piace il calore che si intravede nella luce delle foto e anche i tuoi post, penso che ilt io blog trasmetta luce perché rifletta quella che è la tua di luce, non ti conosco abbastanza per averne certezza, ma è ciò che percepisco e ti ringrazio.
@nochkoroleva : piacevole trovare cultura, letteratura ed arte ben amalgamate insieme ed altresì piacevole scoprire nuovi artisti, scrittori ecc. che non conoscevo o conoscevo poco grazie ai tuoi post. Grazie quindi per la cura con cui scegli i post e per la conseguente opportunità di apprendimento.
@piantisorrisiparole : personale e pregno di emozioni, empatizzo con alcuni post per il loro carico emotivo e per come mi fanno riflettere, è bello nella sua personalità. Grazie.
@piccolacombattentesblog : il nome del tuo blog ti calza bene e non è scontato, i tuoi contenuti penso che siano belli e he ti rispecchino al contempo, è piacevole trovarli nella dashboard e poterli apprezzare.
@persotralestelle : Adoro come i tuoi post non siano mai ripetitivi e sono belli sia da vedere che da utilizzare come reblog perché sono curati e diversi tra loro, davvero complimenti.
@piantarampicante : sei fortissima, sebbene io ti conosca unicamente da un blog e quindi non possa dire di sapere davvero niente di te, ti vedo coraggiosa e combattiva e riesci a reagire a situazioni anche molto brutte, hai una grande forza interiore e sei bella dentro, sei bella anche fuori ovviamente però penso sia molto il riflesso di quella bellezza che non tutti riescono a cogliere in te, spero tu possa sorridere molto di più in questo nuovo anno e avere le soddisfazioni che meriti.
@princessofmistake : letteratura e cultura usufruibile da tutti, ti ringrazio perché per mezzo dei tuoi post ho potuto avvicinarmi a testi ed autori a me sconosciuti, grazie per avermi arricchita e grazie anche per le tue parole ed il tuo ascolto in quelle occasioni nelle quali abbiamo avuto piacere e modo di interloquire, grazie per la tua maturità e bellezza interiore.
@pestobarilla : La spontaneità del tuo blog ne costituisce il suo fascino, hai sempre un sorriso e non so non si può essere tristi se ci si ritrova davanti un tuo post, porti un sorriso ed allegria e penso sia un dono bellissimo il tuo, quello di far sorridere gli altri.
@quafafreddoesonosolo : non seguo da molto il tuo blog, ma è un blog piacevole ed in alcuni tuoi post posso rivedermi o rispecchiarmi come ho già detto precedentemente, perciò ti ringrazio per i tuoi contenuti.
@ragazzoarcano : quotidianamente ho il piacere di leggere e talvolta anche ricondividere o leggere nuovamente i tuoi post e le tue citazioni ed ogni volta ho l'impressione di coglierne nuove sfumature, hai un'accuratezza davvero bella nella scelta di cosa postare e in quale momento, anche per le immagini o le foto che selezioni, crei una bella visione di insieme e ti ringrazio per l'amore che metti nel tuo blog che permette di apprezzarne i contenuti e anche arricchire le proprie cobosvenze.
@scappandodaquestarealta : mi piacciono le tue frasi ed il loro significato si vede l'impegno e la profondità che ricerchi nei contenuti e che poi riesci a trasmettere.
@shadowofablackwolf: ti ringrazio perché in quest'anno ci sei sempre stato sia per ascoltarmi che in generale, ti ringrazio perché sei un buon amico e una bella persona e questo si percepisce anche dal tuo piccolo mondo, sei dolce e gentile e io non posso che sperare per te che quest'anno che sta arrivando ti porti tutti i sorrisi che meriti e tutto i colori del mondo. @staystrongwarrior : ti ringrazio e per essere stata con me quest'anno, hai una forza incredibile che nemmeno ti immagini, sei una bella persona e una favolosa amica. Adoro i tuoi post ed ancora di più te ti voglio un mondo di bene e spero tu possa sorridere sempre e trovare serenità.
@sacredheart-97 : i tuoi post più di una volta mi hanno toccata profondamente, non ti conosco se non per quello che leggo, ti ringrazio per ciò che scrivi perché rispecchia talvolta anche il mio stato d'animo e ti mando un abbraccio.
@therefore-farewell: bei post, belle citazioni e frasi anche d'autore, hai un blog davvero piacevole da scorrere e leggere lo avevo già detto, ma confermo quanto sopra perché è arricchente e ti ringrazio per questo.
@thesmellof-silence : mi piace riutilizzare i tuoi post e leggerli, perché belli ed interessanti. Grazie per la cura che hai negli stessi.
@tuseisolotu: trovo bellezza nei tuoi post e mi piace quindi vedere e rivedere i tuoi post per poterli apprezzare. @un-mei-no-akai-ito : siamo simili e mi rispecchio in alcuni tuoi interessi o modi di pensare, apprezzo i tuoi contenuti e sei gentile e dolce, davvero una bella persona, ti mando un abbraccio.
@ulricrank : grazie per esserxi stato in quest anno, per il tuo sostegno ed appoggio e per altri mille motivi. Torna presto a scrivere i tuoi bei post ok?
@vaerjs :
hai una maturità bella e rara, sei davvero brava in ciò che fai e non ti arrendi nonostante le difficoltà, apprezzo il tuo blog per le foto e per i contenuti.
@vita-sardanapalesca : artisticità, bellissime foto con soggetti d'arte, personalità bella colorata una pennellata di vita e di colore.
@vivimaperchi : hai dei bei post piacevoli così come il tuo blog quindi è bello poterlo apprezzare.
@zibaldone-di-pensieri: blog di un mezzo matto, sconsigliata la visione as un pubblico noioso, scherzo ovviamente, ti voglio bene e ti ringrazio per essere così come sei anche se sei matto.
@whoslexa: mi piace leggere i tuoi post e se posso anche consigliarti, sei te stessa anche con le tue piccole ansie e paranoie, ciò ti rende autentica al 100% nella tua spontaneità e semplicità.
@50-sfumature-di-indaco : belle frasi, anche in inglese, contenuti che rendono il blog davvero interessante e particolare, piacevole da vedere e scoprire.
@9760km : profondità e leggerezza che rendono il tutto coeso ed elegante, è piacevole e spontaneo.
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𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝒾 𝒾𝓃 𝑒𝓁𝒶𝒷𝑜𝓇𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒...
Ecco a voi la lista di tutti i capitoli in elaborazione. Non so esattamente quando arriveranno o quando li pubblicherò ma in tanto saprete quello che ho in cantiere per voi
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙲𝚊𝚜𝚜𝚒𝚜 𝙿𝚎𝚍𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚙𝚝.𝟸
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Due anni dopo il ritorno Cassis Pedelian, stai organizzando le tue nozze con lui, con tuo grande dispiacere. Tuttavia la presenza a te familiare metterà i bastoni tra le ruote agli intenti di Cassis di legarti a se.
𝑸𝒖𝒊 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝟏
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙰𝚛𝚝𝚑𝚞𝚛 𝙿𝚎𝚗𝚍𝚛𝚊𝚐𝚘𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Dopo 16 anni di lontananza da Camelot vieni costretta a tornare, inconsapevole di quanto si cambiato il tuo piû caro amico.
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙰𝚚𝚞𝚊𝚖𝚊𝚛𝚒𝚗𝚎 𝙷𝚘𝚜𝚑𝚒𝚗𝚘 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Alla ricerca dell’assassino di sua madre, Aqua si ritrova davanti alla figlia di una cara amica di Ai. L’unica persona che potrebbe conoscere uno dei segreti di Ai è morta e rimani solo tu con un grande segreto per lui.
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙹𝚎𝚛𝚎𝚖𝚢 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Sei una cameriera al servizio degli Agriche, con l’unico intento di sopravvivere a questo inferno. Il tuo piano di usare come scudo il tuo giovane maestro viene dato alle fiamme dallo stesso Jeremy, infatuato dell’unica persone che gli si stata accanto.
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙲𝚊𝚜𝚜𝚒𝚜 𝙿𝚎𝚍𝚎𝚕𝚒𝚊𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 - 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚁𝚘𝚡𝚊𝚗𝚗𝚊 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 - 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙹𝚎𝚛𝚎𝚖𝚢 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 - 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙳𝚒𝚘𝚗 𝙰𝚐𝚛𝚒𝚌𝚑𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 -
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Uno strano scherzo del fato. Un filo rosso collegato al tuo mignolo ti collega alla tua anima gemella. Sei cosi entusiasta di essere l’unica a poterlo vedere, tanto che perdi di vista il fatto che la persona dall'altro parte del filo non sia molto innocua.
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚁𝚊𝚔𝚒𝚎𝚕 𝙴𝚍𝚎𝚛𝚟𝚎𝚗𝚗𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 ( 𝙼𝚒𝚗𝚘𝚛𝚎 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙿𝚕𝚊𝚝𝚘𝚗𝚒𝚌𝚘 𝙼𝚊𝚛𝚒𝚊𝚗𝚗𝚎 𝙴𝚍𝚎𝚛𝚟𝚎𝚗𝚗𝚎 )
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Tornata indietro nel tempo a prima che conoscessi Rakial, vuoi fare di tutto per evitare il vostro incontro. Inconsapevole dei Piani di Marianne e dell'infatuazione di Rakial per te. Non era così che era andata la prima volta.
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙼𝚘𝚛𝚝𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚡 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝚃𝚘𝚍 𝚡 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙶𝚘𝚎𝚝𝚑𝚎
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Uno strano comportamento e senso di estraneità ti colpisce, insieme ai comportamenti insoliti dei tre mietitori. Tutto sembra avere qualcosa che non va. Ma che cosa?
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙷𝚊𝚍𝚎𝚜/𝙰𝚕𝚘𝚗𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 ???
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙰𝚗𝚊𝚜𝚝𝚊𝚜𝚒𝚞𝚜 𝙳𝚎 𝙰𝚕𝚐𝚎𝚛 𝙾𝚋𝚎𝚕𝚒𝚊 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚙𝚝. 𝟸
ᴿᴵᶜᴴᴵᴱˁᵀᴬ
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒 Non c’era modo che Anastasius potesse capire quella donna. Anche quando avrebbe potuto avere un’intera corte alla sua merce, lo aveva liquidato.
𝑸𝒖𝒊 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝟏
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙹𝚞𝚍𝚎 𝙳𝚞𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 𝚡 𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙲𝚊𝚛𝚍𝚊𝚗 𝙶𝚛𝚎𝚎𝚗𝚋𝚛𝚒𝚊𝚛
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒: Gira voce, all’alta corte, che l’Alto Re e l’Alta Regina abbiano un amante condiviso. Il mistero sulla sua identità assilla il popolo nel mentre c’e chi cerca di mantenerlo ancora segreto.
𝚈𝚊𝚗𝚍𝚎𝚛𝚎 𝙿𝚊𝚞𝚕 𝙰𝚝𝚛𝚎𝚒𝚍𝚎𝚜 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
Pubblicato
𝚂𝚒𝚗𝚘𝚜𝚜𝚒: In una notte come tanto Lady (nome), va a far visiti suo futuro marito nelle sue stanze, nella speranza che potesse risparmiare la vita del suo ex-amante.
𝙿𝚞𝚋𝚋𝚕𝚒𝚌𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎↬ 01/05/2023
𝚃𝚎𝚛𝚖𝚒𝚗𝚊𝚝𝚊↬ ???
#post in cantiere#yandere x reader#anime e manga#x reader#yandere oshi no ko#yandere manhwa x reader#yandere anime#yandere character x reader#yandere the way to protect the female lead's older brother x reader#yandere 4koda#yandere#yandere owari no seraph#yandere who made me a princess
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L'ultima volta che ho visto l'Inter andare in finale di Champions ero in terza superiore.
La sera della semifinale ero ospite a casa di due miei carissimi amici, fratello e sorella, insieme ai genitori e alla morosa del fratello, tutti e sei interisti sfegatati: con una formazione 2-2-1-1 (ovvero i genitori su un divano, le ragazze sull'altro e io e il fratello sulle sedie), qualche birra e il ventilatore, comincia Inter-Barcellona.
La partita inizia male e prosegue peggio, l'Inter va sotto di un gol e in casa c'è disperazione, finché arriva una distrazione da fuori: una macchina sta facendo avanti indietro nella strada chiusa, sgasa, clacsona e tiene la musica a palla. Nessuno si fa troppe domande finché la morosa del fratello, con un filo di voce, dice di sapere chi è a farlo: il suo ex, che la stalker già da tempo.
I genitori si guardano, il fratello è parecchio nervoso e la ragazza fissa il pavimento; ma la macchina se ne va e la partita riprende.
L'Inter pareggia ma soffre da matti, e sul finire del primo tempo riappare la macchina, con clacson sgasate e tutto quanto. La ragazza è sull'orlo delle lacrime. Fischia l'intervallo e la macchina si ferma esattamente davanti all'ingresso del condominio. In questa orgia di clacson e bestemmie contro Thiago Motta il padre si alza, prende le chiavi e dice "ora scendo e gliene dico quattro".
Esplode la casa.
La madre scoppia a piangere, la ragazza lo prega di non andare, il figlio è bianco come un cencio, ma lui non ascolta nessuno; attraversa la cucina, arriva alla porta e davanti ci sono io. Gli sussurro "non si rovini la serata per questo cretino..." ma lui mi fa l'occhiolino ed esce.
Ci sono due cose importanti da sapere sul padre: è siciliano (come la madre) trapiantato in Emilia, ed è uno degli uomini più gentili, colti e delicati che conoscessi.
Con cinque spettatori sul balcone come testimoni esce di casa, si piazza in mezzo alla strada, e la BMW (bc of course) del tamarro gli si ferma davanti.
E lui, 100kg di gentiluomo meridionale, tira un cazzotto epico sul cofano.
"SCENDI DA QUELLA MMMINGHIA DI AUTO" grida con un accento palermitano che non è più il suo da due decenni. Lo stalker saggiamente rimane dentro.
Allora si avvicina al finestrino, e con un volume sempre più alto e una mise sempre più da Padrino gli spiega che se lo rivede sotto casa, lo andrà a cercare. Se sentirà il suo nome, lo andrà a cercare. Se suo figlio o la ragazza verranno colpiti da un fulmine, lo andrà a cercare.
"CAPISTI, AH?" gli dice in un siciliano sempre più macchiettistico. Lo stalker sta per rispondere. Il padre tira un altro cazzotto sul cofano. Non vuole sentire parole. Lo stalker fa cenno con la testa di sì, accende il motore e sparisce.
Risale le scale a secondo tempo iniziato da qualche minuto. All'ingresso ci sono sempre io, stavolta con una birra aperta in mano, che gli passo. "Lei è il mio eroe personale" gli dico. "Lo so!" risponde con un sorriso. Va a consolare sua moglie, si scusa con il figlio e la ragazza per essere intervenuto in cose non sue, e sprofonda sul divano.
Come finisce la serata è scritto nella storia: l'Inter rimonta e vince 3-1. Un mese esatto dopo vincerà la Champions League. È il 2010, e da allora nessuno ha mai più rivisto lo stalker nella mia città.
Pazza Inter, interisti più pazzi.
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Così è iniziato tutto...mi sentivo straordinaria perchè così mi vedevi e sentivi.
È finita che hai scelto di ignorare tutto il buono fatto per qualcosa che ti avevo nascosto per evitare discussioni per evitare di farti sentire male un qualcosa che vedevi solo tu, creato da te, una esasperazione di tutto che tu stesso hai scatenato.
Ci venivamo incontro. Era reciproco pensavo, ma tu ti sei sempre sentito ai miei comodi e non lo sapevo. Anche io ho cercato di avvicinarmi ai tuoi bisogni, alle tue esigenze spesso diametralmente opposte alle mie ma lo ho sempre considerato parte di noi, non un peso da farti notare ora. Con te era tutto diverso, noi eravamo diversi. Chissà se per te post covid davvero esisteva un NOI. Qualcuno che avevamo creato tu ed io. Davvero ti sorprende e puoi biasimarmi oggi se vedo tutto cadere nell'incertezza? le conversazioni, i nostri momenti sia belli che brutti, ultimamente ormai più brutti, la mia voglia di capirci, la mie lamentele per il tuo distacco, i chiarimenti che non hanno evidentemente mai chiarito nulla... quanto ho giustificato pure io... quanto ti aspettato che tornassi mentre il marchio che mi hai messo non te lo permetteva e credimi piu ci penso piu mi immedesimo in tutto quel male che sentivi. Quanto ho cercato di comprendere anche quando non volevi essere capito forse.
Il mio bagaglio emotiv onon è mai stato un mistero e solo tu pensavo mi conoscessi...la paura dell'abbandono, la mia ricerca disperata di stabilità, l' impulsività che ha causato troppi guai tra di noi, la mia necessità di essere contenuta in diverse situazioni e di avere un compagno che attraversasse la vita con me, il mio bisogno di comunicare in modo spontaneo.
Ma tu hai sempre preferito comunicare con te stesso, trarre le tue conclusioni arbitrariamente. Io invece ho sempre bisogno del confronto per fare anche talvolta passi indietro, scusarmi e voler imparare a fare meglio. Ho bisogno di capire, analizzare, riflettere insieme e ripercorrere per poi però saper mettere un punto e andare avanti solo cosi rimetto insieme i pezzi. Non pretendo tu sia come me ma i pezzi non li hai saputi rimettere insieme in anni. E io non sapevo tu fossi fermo là. Perdonami quindi per non averti forse saputo accompagnare nella guarigione.
Dicevi di voler superare ma vibravi in altro senso non te ne faccio una colpa e solo oggi lo vedo chiaro avanti a me.
Potrei definirmi un'anima errante. Certo ..cercavo uomo della mia vita mentre era ora di preparare cena per il marito...questo pensavi di me mentre facevamo entrambi! Salti mortali per fare parte della vita dell'altro.
Per sempre tua.
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Solitamente per chiunque è l'amore al centro della propria vita, tutto ciò su cui si costruisce tutto. Io, al centro, ho messo il lavoro. Dopo una settimana dalla morte di papà, sono ritornata dietro la scrivania come se niente fosse, morendo un pochino dentro ogni volta in cui qualcuno mi dava le condoglianze. Lo sapevano tutti. Sono ritornata lì il giorno dopo l'aborto e quando, dopo un mese, ebbi un'emorragia, organizzavo l'ufficio mentre dovevo essere in ospedale. Sabato mattina, appuntamenti confermati, si dovevano fare. Stavamo salvando vite? No, non ne salviamo, ma stavo salvando la mia. Subito dopo il primo controllo, che non era andato bene, ero lì di nuovo in ufficio e la mia collega che, preoccupata, mi disse:"Se non ti conoscessi, penserei che stai bene" Io dentro ero morta, con la paura di aver abortito l'unico figlio che avrei potuto avere.
B. ha tenuto insieme i pezzi quando non sapevo nemmeno io quanto fossi distrutta.
E ora la lascio.
Chi terrà insieme i pezzi da domani?
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Non cerco un percorso per essere lasciata in pace e, se anche lo conoscessi, non lo insegnerei mai.
È meraviglioso lasciarci disturbare dalla vita, dagli altri e nello stesso tempo non restarne schiacciati.
Non si tratta di essere imperturbabili, ma imperturbati dal turbamento, accogliere ogni visitatore, e si sa, i piú scomodi e molesti hanno grandi doni in tasche nascoste.
E accogliere non è accettare, si può accogliere l’inaccettabile, e poi ci si può piú efficacemente ribellare, spingere via, scappare, denunciare, quando è necessario.
Si è vivi e saper dire o urlare: «No!» è una delle facoltà umane piú onorevoli.
C’è una bellissima parola negli scritti del Buddha:
nibbidā.
Significa “sereno disincanto”.
Di solito, noi siamo sereni quando siamo incantati, illusi, e quando ci ridestiamo, ci disincantiamo, diventiamo amari, cinici, sfiduciati.
Ma in questa parola c’è un invito che, come in tutte le parole del Buddha, è anche un percorso e una visione.
Il disincanto può essere sereno perché ci aspetta l’incantevole realtà, la serenità profonda dell’abbandonarsi a e non dell’essere abbandonati da.
Tutto scorre e posso abbandonarmi allo scorrere, anziché costantemente lottare con la corrente, posso entrare nella corrente, farne parte.
Chandra Livia Candiani
Il silenzio è cosa viva
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-“Perché tra gli altri proprio lui?”
-“Perché lui era come me. Quando lo vidi per la prima volta sembrava che lo conoscessi da una vita, e lui conoscesse me. Ci vidi qualcosa di simile a me nei suoi occhi, non so come sia potuto accadere ma anche se eravamo perfetti sconosciuti è come se lui mi riconoscesse ogni volta.”
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Se fossi Dio e conoscessi il segreto farei un essere identico a te; lo proverei (alla maniera dei fornai quando assaggiano il pane, cioè: con la bocca), e se quel gusto fosse uguale al tuo, cioè il tuo stesso odore, e il tuo modo di sorridere, e tacere, e stringermi la mano severamente, e baciarci senza farci male - di questo sono sicuro: ho messo tanta attenzione quando ti bacio—; allora, se fossi Dio potrei replicarti e replicarti, sempre uguale e sempre diversa, Senza mai stancarmi dello stesso gioco, senza nemmeno trascurare quella che eri per quella che saresti stata dal nulla; Non so se mi spiego, ma voglio chiarire che se io fossi Dio, farei il possibile per essere Ángel González amarti come ti amo io, aspettare con calma che tu crei te stessa ogni giorno per sorprendere ogni mattina la luce appena nata con la tua stessa luce e chiudere l'impalpabile sipario che separa Il sogno dalla vita, resuscitandomi con la tua parola, felice Lazzaro, io, ancora impregnato di ombre e di indolenza, sorpreso e assorto nella contemplazione di tutto ciò che, insieme a me stesso, recuperi e salvi, sposti, lasci abbandonato quando — poi — taci... (Ascolto il tuo silenzio. Odo costellazioni: esisti. Credo in te. Ci sei. Mi basta).
Ángel González, Mi basta così, da Trattato di urbanistica, 1967
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questa notte ho sognato qualcosa di veramente molto bizzarro perché appena svegliata ho avuto una consapevolezza che mi ha portato ad una tristezza immotivata, mi pare di ricordare qualche frangente. c’era un cane davvero grande e non ricordo se fosse un pastore tedesco oppure un terranova comunque correva in un prato grande e neanche troppo affollato, se non dai vecchietti che portavano anche loro un cane a correre. l’altra razza di cane loro era però un chihuahua bianco e marrone, non riesco a capire se stessero giocando o meno però a na certa vi giuro si sono azzannati il bello è che i signori pensavano a litigare fra di loro che spostare sti cani allora io non lo so che pensavo de fa l’eroina della situazione e nonostante non conoscessi nessuno dei due cani ho provato a tirare il guinzaglio ad uno ma si è girato verso di me e mi è saltato addosso però ridevo invece di piangere perché credevo che stesse giocando nsomma non lo so se ho una specie di autismo o meno però non ho chiesto aiuto quando ha rincorso me successivamente son riuscita a scappare fine del sogno non ci ho capito un cazzo però appena mi sono svegliata ho sentito un cane abbaiare ed ho pensato a quel piccolo chihuahua ora sono triste
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mi ero allontanata perché tu non volevi ferirmi con la verità nonostante io la conoscessi già, e tu al posto di provare a tenermi mi hai lasciato stare perché ormai ti eri fidanzata. ultimamente abbiamo fatto una videochiamata e condividendo il tuo schermo ho notato che mi avevi salvato con nome e cognome. io non l'ho mai cambiato perché nonostante il tuo modo di fare mi mancavi e mi sentivo ancora un pò vicina anche se incazzata. so che è solo un nome in rubrica ma è una di quelle sciocchezze che magari ti pesano per come sono andate e ancora vanno le cose. quando ti ho chiesto perché l'hai fatto mi hai detto 'è stato un periodo buio' ma so già perchè ti sei comportata così. altra cosa è che durante quella stessa chiamata mi hai mostrato una foto dicendo che fosse il tuo ex. ed io conoscendo quelli che hai avuto prima di me so che era il tipo (o uno dei tipi) con cui sei stata nel periodo in cui ci siamo allontanate e bho mi ha toccato anche quello diciamo così. non voglio neanche sembrare oppressiva o altro perché so che non ti piace fare discorsi del genere dato che ti mettono a disagio e vai in panico, quindi cerco solo il momento giusto. per ora son contenta di parlarti ancora e vederti ancora. anche se siamo ancora lontane.
non so neanche io se mi piaci ancora o cosa ma mi mancava davvero tanto ridere con te di qualsiasi cosa. di come non riesci a fare una pizza di come cerchi di giocare a cose che ti consiglio io anche se non sono il tuo genere, di come io faccio la scema con la play e tu mi ridi appresso, di come quando abbiamo cucinato insieme, di come ci parliamo ancora dei nostri problemi senza problemi lol. mi mancava. e noto che mancava anche a te. e che sei confusa tu come lo sono io. uff.
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È passato un anno e io non riesco a soffocare la rabbia che provo nei tuoi confronti. Ho taciuto per un anno intero, sono caduta nella disperazione e il mio mondo si è disintegrato, ma tu cosa minchia puoi saperne? Rinchiuso lassù su quel monte, a guardare i frammenti dall'alto della tua intoccabilità. Stronzo egoista. Se penso alle foto che anni fa io e lei ci scattavamo chiuse nel bagno della tua sala prove. Se penso alle risate da bambine. Ti sei preso quello che hai voluto senza minimamente tenere in considerazione il dolore che avresti potuto causare. Passo le notti a sognare di prenderti a pugni, a morsi persino, tanto atavico e primordiale è il dolore che provo. Passo le notti in preda all'angoscia e le giornate spezzata in due. Mi muovo nel mondo come fossi una macchina, non ho più niente se non un surrogato di esistenza. Mi hai rovinato la vita, senza avere mai avuto la minima cura non tanto di non fare del male a me, perché ero una conoscente, ma di non rovinare una storia che era di una bellezza e di una purezza tanto sacre che non credo potrai mai comprendere il peso incommensurabile delle tue azioni. Mi hai strappato via il sorriso vero, la gioia profonda, la poesia, la musica, la tenerezza e l'amore, ogni parvenza di alito vitale. Hai calpestato la mia vita e non hai mai nemmeno avuto le palle di scusarti. Perché lo hai fatto? Non che io non conoscessi la tua reputazione, lo sapevo già quanto fossi viscido, ma perché a me? Non lo sai quello che ho dovuto affrontare nella mia vita per riuscire a provare finalmente un minimo di fiducia nel genere umano, perché mi hai strappato via la possibilità di fidarmi di qualcuno? Perché non ti sei fermato mentre profanavi un cuore non tuo? Mi hai lasciato solo angoscia, rabbia, ansia e umiliazione, al punto che non me ne frega nulla di sotterrarmi così. Da tempo ormai ho smesso di preoccuparmi della forma. Non meritavo nulla del genere, non in quel periodo soprattutto, ma tu che ne sai? Che ne sai che mi hai portato via l'amore più bello della mia vita mentre piangevo la morte di una delle persone più importanti per me? Che ne sai che hai ferito a morte quell'amore mentre stavo ancora cercando di dimenticare le scene di una malattia terminale che mi hanno trasformata, in quei mesi? Che ne sai di come tutti ci dicevano quanto volessero una storia come la nostra, quando ci guardavano? Perché hai insozzato una cosa così pura? Ho desiderato tu non fossi mai esistito in questo anno, ho sperato di saperti sofferente provando vergogna per queste pulsioni, ma la verità è che quella rimasta senza nulla sono io, e non capirò mai per quale motivo tu abbia deciso di distruggermi con tanta leggerezza. Non ti perdonerò mai, non riuscirò mai a soffocare l'odio viscerale che provo nei tuoi confronti per esserti messo in mezzo. Mi hai lasciato un peso nel cuore enorme che non so se sarò mai in grado di alleggerire, dal momento in cui non riesco ancora a sopportarlo senza crollare. Mi hai dato un dolore che è grande quanto l'amore che ho provato per lei per cinque anni e che lì è rimasto, ma contaminato. Un amore così bello che non so se riuscirai mai a provare o persino immaginare, altrimenti non ti saresti mai permesso di sputarci sopra, approfittando di un momento di debolezza in cui non avevi il minimo diritto di entrare, un momento che hai dissacrato totalmente, come hai dissacrato la nostra storia, la mia storia, la mia vita.
Ti odio profondamente, non ho mai scritto a nessuno queste parole. Ma ti odio ferocemente per avermi distrutta, per avermi spezzata e avermi trascinata in questo limbo.
Non capirò mai per quale motivo tu abbia deciso di distruggermi come fossi il verme più inutile dell'universo. Ma il vero verme sei solo tu.
E la verità è che nemmeno insultarti mi fa sentire meglio.
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Vangelo che ci porta alla contemplazione
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (4,5-42)
In quel tempo. Il Signore Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunse una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete: ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ha da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Dalla Parola alla vita
Papa Francesco scrive: «Per tutti è un tempo favorevole per poter uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia». L’invito è molto chiaro e sarà il filo rosso che guiderà le nostre riflessioni ascoltando la Parola e scegliendo, di volta in volta, alcune opere di misericordia per un concreto “esercizio di cristianesimo” da vivere nella settimana.
1. Il messaggio della Parola. «Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua». La situazione di partenza è di impotenza: l’uomo desidera la salvezza, ma scopre che essa è… in fondo al pozzo. Il pozzo è profondo e l’acqua non è a portata di mano: questa è la condizione dell’uomo che cerca la salvezza e non la trova. Gesù ci prende per mano per condurci nel cammino della fede. Il dialogo di Gesù con la Samaritana è lo stesso che ogni cristiano intesse con lui nella preghiera. I passi che Gesù ci invita a compiere sono tre: chiede attenzione, suscita il desiderio della grazia, cambia il cuore con il suo perdono. Per noi, concretamente, questi passi costituiscono il programma quaresimale. Nella preghiera e nel silenzio più intensi ascoltiamo la voce dello Spirito Santo che ci parla di Gesù; il desiderio della grazia ci conduce alla celebrazione della riconciliazione che permette di scoprire il volto misericordioso del Padre; l’acqua donata da Gesù purifica dal male e dona, nel perdono, gioia e pace.
2. Le opere di misericordia. L’incontro di Gesù con la Samaritana ci suggerisce di «dar da bere agli assetati» e «consigliare i dubbiosi». Sappiamo che nel mondo i deserti stanno avanzando e che folle immense sono oppresse da una cronica mancanza d’acqua. L’acqua rende possibile la vita e dove manca l’acqua tutto rischia di morire. Noi non sappiamo neppure cosa significhi soffrire la sete. Il pensiero che tante sorelle e fratelli non riescono a soddisfare questo bisogno primario ci deve indurre a un serio ripensamento del nostro modo di vivere. Senza rendercene conto siamo diventati sciuponi e dissipatori di tante ricchezze del creato. Sant’Ambrogio ci ammonisce: «Il superfluo dei ricchi è il necessario dei poveri». Ognuno, nella propria coscienza, deve trovare la maniera di non sprecare l’acqua e in genere il cibo, e anche cercare di far crescere intorno a sé la cultura del rispetto del creato e di una vera condivisione dei beni tra tutti gli uomini.
Dobbiamo aggiungere che Gesù, nell’incontro con la Samaritana, non si è lasciato guidare dai pregiudizi, ma si è avvicinato a lei mostrando comprensione per la sua situazione e, al contempo, aprendo la sua mente e il suo cuore a un cambiamento profondo. Nella vita quotidiana di ciascuno di noi, sul lavoro o in famiglia, ci capitano tante occasioni in cui siamo chiamati a non giudicare, ma anche a non tacere. Imparare a dire la verità con garbo e umiltà è oggi una delle opere misericordiose più urgenti.
Commento di don Luigi Galli
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Penso di avere un problema.
Più di uno in realtà, ma magari sono solo diverse sfaccettature dello stesso.
Io non sono come gli altri. Non percepisco le cose, le emozioni, il tutto come gli altri. Le percepisco a mio modo.
Non capisco i secondi fini. Non comprendo la cattiveria o la rabbia, tanto per citare qualcosa.
Più cresco e più si fa palese.
Pensavo che ognuno affogasse nella propria soggettività pensando lo stesso. Invece non lo credo più.
Settimane fa parlavo con un collega di una new entry in ufficio il quale era particolarmente “socially awkward” nonostante avesse le migliori intenzioni d’integrazione sociale. E mi ha detto una cosa che non riesco a cancellare, mi risuona in testa come se fosse sempre in background. Ogni volta che ho dei dubbi quella frase se ne sta li, pronta a confermarli. Mi fa paura perché era solo nella mia testa prima, mai pronunciata da altri. Se gli altri lo notano è reale, no?
Io ho detto “beh probabilmente è solo timido, per questo percepiamo il suo disagio in una situazione sociale, non è strano, alla fine, Ale, anche io sono strana, me lo hanno sempre detto, lo so” e Ale pensoso ha aggiunto “nno lui è strano, tu sei solo diversa dagli altri”. Non è stata la frase in se a colpirmi quanto il termine: diversa. Nessuna connotazione positiva o negativa, un dato di fatto, nessun giudizio.
Sono abituata a sentirmi dire che sono strana, me lo dicono da quando ho iniziato a capire le parole. Strana ha un accezione negativa ma non mi ha mai dato fastidio, era normale, me lo hanno sempre detto, e non ero l’unica “strana” che conoscessi, era quasi lusinghiero nella mia piccola testa d’artista. “Diversa” é, beh, diverso. Non conosco nessuno “diverso” e ciò mi fa sentire più sola(?) più strana di tutte le volte che, di fatto, mi hanno dato della strana.
Pensandoci bene non è nemmeno la prima volta che mi è successo, un’altra frase vive nella mia testa da anni e alla fine il concetto sempre quello è:
mentre Ale mi conosce da poco, è un collega di lavoro, l’altra mi è stata detta da un mio grande amico. Ci conosciamo superficialmente dall’asilo e abbiamo iniziato a uscire nella stessa compagnia quando io avevo più o meno 15 anni. Ne ho 24. Ha avuto un sacco di tempo per conoscermi, per questo sono rimasta di stucco quando una sera mi ha detto “sai, io ti conosco da una vita, ma credo che io non ti capirò mai davvero” l’ha detto come se non mi conoscesse come persona, come se fossi una sconosciuta. Già l’idea di esistere nella mente di qualcun’altro come individuo a se stante mi allucina però è ovvio e normale no? Ognuno di noi esiste in una versione puramente mentale data dalla percezione di chiunque abbiamo davanti. Io a quanto pare sono ambigua. La mia esistenza data dalla percezione dell’interlocutore è diversa. Io mi immagino come se fossi un’immagine glicchata. Stabile, se no per quell’elemento che ti dice “è diverso, è rotto”, quasi perfettamente plausibile.
Ciò mi fa pensare. E se fossi davvero diversa? E se avessi un qualche “disturbo” comportamentale? E se non comprendere certi comportamenti umani fosse patologico? E se lo fosse il fatto di non riuscire a replicare alcuni comportamenti umano-sociali? O sentire il bisogno di replicarli, per quel che vale. Penso di fingere. Di essere un ottima attrice. E mi chiedo se lo pensino anche gli altri nel novantanove percento delle situazioni.
Mi chiedo se tutto il mondo senta le cose come le sento io: i suoni, le immagini, gli odori, le emozioni, tutto amplificato e se tutti si fingono “normali” come faccio io. Perché ci sono solo due possibili spiegazioni, entrambe valide: o il mondo è popolato da attori estremamente capaci dove è obbligatorio mentire per essere percepiti “normali” oppure sono io che ho qualcosa che non va. Onestamente non ho pregiudizi in merito, come ho già detto credo che entrambe le teorie siano plausibili, in ogni caso fa schifo.
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