#linfoma non-Hodgkin
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Vaccinazione anti-COVID: i pazienti con tumori del sangue sviluppano forte immunità contro le varianti
Vaccinazione anti-COVID: i pazienti con tumori del sangue sviluppano forte immunità contro le varianti
Le persone con neoplasie ematologiche sono a maggior rischio di COVID-19 causato da SARS-CoV2; tuttavia, gli studi che esplorano la risposta immunitaria al vaccino COVID-19 sono stati scarsi. Un recente studio su Nature Cancer ha documentato che gli individui con linfomi a cellule B (BLY) e mieloma multiplo (MM) hanno sviluppato potenti capacità di neutralizzazione delle infezioni contro diverse…
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#coronavirus#difese immunitarie#linfoma non-Hodgkin#mieloma multiplo#risposta immunitaria#salute pubblica#sistema immunitario#vaccinazione#variante genetica
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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Lendo sua resposta ao Anon anterior, em que você menciona uma rede de tv gananciosa disposta a explorar tudo que uma franquia oferece lembrei-me da série Blood And Sand. O protagonista era Andy Whitfield, e causou ondas de calor enormes - meu deus, aquele era realmente um homem lindo!
Não sei se havia fóruns na internet (!!!) dedicados a ele, mas eu o acompanhava na mídia oficial, e não havia notícias sobre uma esposa.
Ao iniciarem os preparativos para gravar a segunda temporada Andy foi diagnosticado com um linfoma não-Hodgkin e a gananciosa rede de tv lançou uma prequela com quase todos os membros do elenco original que nos manteve a todos interessados. Alguns novos personagens cheios de testosterona mantiveram os Não tinhamos notícias sobre o tratamento do protagonista, claro.
Ao final da prequela, veio a notícia da morte de Andy, o anúncio de um documentário sobre seu tratamento e últimos dias, acompanhado pela já viúva e a notícia de que a segunda temporada estrearia em breve, com um recasting.
Houve uma segunda e terceira temporadas claro, mas o novo protagonista não tinha nem a beleza nem o magnetismo de Andy. Assisti a segunda temporada e ao especial, mas não me preocupei em voltar para a temporada final. Tudo isso aconteceu em um intervalo de apenas dois anos... Lembro-me de ficar horrorizada com a ganância daquela emissora, mas espero que tenha trazido algum consolo ou suporte para a viúva de Andy.
Enfim, apenas um pensamento sobre até onde **** é capaz de ir.
Dear Blood and Sand Anon,
Este deve ser um dos Anons mais interessantes, razoáveis e bem escritos com quem já tive o prazer de compartilhar este espaço. Seja você quem for, será sempre bem vinda aqui. Muito, muito obrigada! Mas primeiro, a tradução. Não tenho quase nada a acrescentar ao que você escreveu de forma tão eloquente:
'Reading the answer you wrote to your previous Anon, in which you talk about a greedy TV network able to exploit everything a franchise could offer, I remembered the Blood and Sand series. The male lead role went to Andy Whitfield, which caused an enormous heatwave - my God, that man was really beautiful!
I don't know if there were any dedicated Internet forums (!!!), but I followed the official media and nothing transpired about him being married.
By Season Two's pre-production phase, Andy was diagnosed with a non-Hodgkin lymphoma, and the greedy TV network launched a prequel that included almost all the original cast members, in order to keep us hooked. Some new characters pumped up on testosterone kept [edit: suponho que você queria dizer algo como 'manteve os fãs interessados'/ I suppose you wanted to say something along the lines of 'kept the fans interested']. Of course, we had no news about the male lead's treatment.
Around the time the end of the prequel was broadcast, I found out Andy had died, along with news about a documentary being produced about his treatment and last days, in which he was appearing together with his widow. Season Two was announced to be broadcast soon and Andy's part was recast.
Eventually, the series went on for about three seasons, but the new male lead didn't have either Andy's beauty, nor his charisma. I watched Season Two and the documentary, but did not follow for the last season. All of this happened in the space of less than two years....I remembered being absolutely horrified by the greed of that TV network, but I hope it brought at least some solace or support to Andy's widow.
Oh, well... just a thought about just how far *** is able to go.'
Of course, it helps a lot to put things in their right context and add just one, tiny detail: the greedy TV network was, in both cases, ***.
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Ma mica solo dal 2020, da sempre le infezioni virali e anche le sepsi batteriche possono causare alterazioni della conta linfocitaria. Mi pare molto rumore per nulla da parte dei titolo/articolisti.
Più che titolisti/articolisti, si tratta di utenti social che hanno fatto collage di ricerche e articoli medico-scientifici, col risultato che una realtà ben conosciuta dagli addetti ai lavori è diventata un'apocalisse medica.
Pensa se scoprono cosa fa la mononucleosi, una malattia causata da un virus contratto - la maggior parte delle volte in forma silente - dal 90% della popolazione mondiale entro i 30 anni di età...
Il virus di Epstein-Barr (EBV) provoca la mononucleosi infettiva ("mono" o "febbre ghiandolare"). È anche associato a varie malattie linfoproliferative associate al virus Epstein-Barr non maligne, precancerose e maligne come il linfoma di Burkitt, la linfoistiocitosi emofagocitica e il linfoma di Hodgkin; tumori maligni non linfoidi come cancro gastrico e carcinoma nasofaringeo; e condizioni associate al virus dell'immunodeficienza umana come la leucoplachia pelosa e i linfomi del sistema nervoso centrale. Il virus è anche associato ai disturbi infantili della sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie e all'atassia cerebellare acuta e, secondo alcune evidenze, a rischi più elevati di sviluppare alcune malattie autoimmuni, in particolare dermatomiosite, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide. e la sindrome di Sjögren. Si ritiene che circa 200.000 casi di cancro all'anno a livello globale siano attribuibili all'EBV. Nel 2022, un ampio studio (popolazione di 10 milioni in 20 anni) ha suggerito l'EBV come la principale causa di sclerosi multipla, con una recente infezione da EBV che ha causato un aumento di 32 volte del rischio di sviluppare la sclerosi multipla.
Anche qua, per fortuna, vale il discorso della correlazione con la severità della malattia.
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UNA NUOVA TERAPIA CURA IL TUMORE DEL SANGUE
Ogni anno 5.800 persone sono colpite in Italia da mieloma multiplo, un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo. Negli ultimi venti anni la sopravvivenza media è passata da 36 mesi a 7 anni.
Una nuova terapia cellulare ha evidenziato un tasso di risposta completa nel 45,9% dei pazienti recidivanti con mieloma multiplo. Nel linfoma a grandi cellule B, liso-cel, la nuova CAR T, ide-cel ha dimostrato la scomparsa di tutti i segni di malattia nel 74% dei casi refrattari. Il nuovo immunomodulante orale, Iberdomide, ha permesso di raggiungere risposte globali del 36,8% nei pazienti pesantemente pretrattati aprendo anche prospettive importanti nel linfoma non-Hodgkin, con un miglior controllo della malattia. Nelle sindromi mielodisplastiche, il trattamento con Luspatercept, un nuovo meccanismo d’azione efficace contro l’anemia, ha evidenziato un miglioramento della sopravvivenza globale nei pazienti rispondenti. Questi risultati sono stati presentati al Congresso della Società Americana di Ematologia (American Society of Hematology) svolto a New Orleans. “Registriamo progressi entusiasmanti che danno uno sguardo all’incredibile ampiezza e portata delle indagini di ricerca per trovare trattamenti migliori e persino cure, specialmente per i pazienti che sono pesantemente pretrattati e che non avevano altre opzioni terapeutiche” ha dichiarato la moderatrice Stephanie Lee.
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Fonte: American Society of Hematology
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'Grazie a immunoterapie e anticorpi bispecifici risultati superiori a quelli ottenuti con la chemioterapia' "Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto una rivoluzione nel trattamento del linfoma non-Hodgkin, in particolare nei linfomi ricaduti e recidivi, laddove il vecchio trattamento chemioterapico o trapiantologico dava scarsissimi risultati. Questi nuovi farmaci sono immunoterapie, con i quali in particolare si mira a riattivare i linfociti T del paziente stesso, portandoli a ingegnerizzare in determinati laboratori e poi a rinfonderli, oppure gli anticorpi cosidetti bispecifici, che mirano ad attivare gli stessi linfociti del paziente stesso con un indirizzo su un antigene particolare che hanno le cellule tumorali". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Maurizio Martelli, professore di Ematologia Università degli Studi Sapienza di Roma e direttore Uoc Ematologia Aou Policlinico Umberto I di Roma in occasione della conferenza per i 55 anni di Ail, oggi a Roma. "Con questi trattamenti noi abbiamo ottenuto dei risultati superiori a quelli che ottenevamo con la vecchia chemioterapia e con una migliore qualità di vita del paziente. Lei immagini una sola infusione o un'infusione di un anticorpo rispetto alla chemioterapia, al trapianto di midollo, al ricovero e alla caduta di capelli, è molto più importante" conclude. Fonte
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Legge sull'oblio oncologico: le novità
La legge sull'oblio oncologico, approvata lo scorso anno, fa un passo in avanti. E' stata pubblicata, infatti, in Gazzetta Ufficiale, la lista delle patologie per le quali sono previsti tempi di legge inferiori a quelli stabiliti. Il discorso va infatti differenziato in base al tipo di patologia di cui si ha sofferto e all'età del paziente. Oblio oncologico: cosa prevede la legge Il diritto all'oblio oncologico è stato sancito lo scorso anno con l'approvazione della legge n. 193 del 7 dicembre 2023. Per oblio oncologico si intende il diritto delle persone guarite da un tumore di non fornire informazioni in merito o di non subire indagini sulla malattia superata. La legge vale per coloro che hanno concluso un trattamento attivo, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni dalla data della richiesta nel caso in cui la malattia sia insorta dai 21 anni in poi o dopo 5 anni nel caso in cui l'ex paziente si sia ammalato prima del compimento del ventunesimo anno d'età. I progressi del 2024 sull'oblio oncologico In relazione a tale legge è stato recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'elenco delle patologie oncologiche alle quali applicare tempistiche inferiori a quelle previste dalla legge. Per alcune patologie, infatti. è previsto un tempo inferiore ai 5 o 10 anni dall'ultimo intervento chirurgico o dalla fine del trattamento. Vediamo nel dettaglio: - Colon retto stadio 1: l'oblio scatta dopo un anno dalla fine del trattamento per qualunque fascia d'età; - Colon retto stadio 2 e 3: bisogna aspettare solo 7 anni dalla fine del trattamento per coloro che color che si sono ammalati dopo i 21 anni; - Melanoma: 6 anni per coloro che si sono ammalati dopo i 21 anni; - Tumore della mammella stadio 1 e 2: per qualunque età il termine è un anno; - Collo dell'utero: 6 anni per coloro che si sono ammalate dopo i 21 anni. - Corpo dell'utero: 5 anni per tutte le fasce d'età - Testicolo: 1 anno per tutte le fasce d'età - Tiroide: 1 anno per le donne al di sotto dei 55 anni e per gli uomini al di sotto dei 45 anni. Tale termine non è previsto per i tumori anaplastici sia negli uomini che nelle donne; - Linfoma di Hodgkin: 5 anni per coloro che hanno meno di 45 anni. - Leucemie acute: sia per le linfoblastiche sia per le mieloidi, 5 anni per qualsiasi età Un segno di civiltà La legge sull'oblio oncologico risponde alle richieste avanzate da tempo dalle associazioni pazienti che lamentavano discriminazioni nei confronti di quanti, dopo aver superato una malattia oncologica, si vedevano impossibilitati a fare determinati tipi di progetti per la loro vita. Le malattie oncologiche, infatti, pesavano in diversi ambiti della vita: dalla richiesta di mutuo all'accesso a concorsi e alle adozioni. D'ora in poi, gli ex pazienti oncologici non saranno più tenuti a fornire informazioni sulla malattia superata a istituti bancari, finanziari e assicurativi. Non dovranno comunicarlo in fase concorsuale, al lavoro e in fase di formazione professionale. Non dovranno più comunicarlo neanche alle agenzie per le adozioni. Al tempo stesso, su tali individui, non si potranno neanche effettuare ricerche in questo ambito come avveniva in passato. In copertina foto di Miguel Á. Padriñán da Pixabay Read the full article
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IL POTERE DI UNA DONNA
IL POTERE DI UNA DONNA
IL POTERE DI UNA DONNA
Iannozzi Giuseppe
Marina camminava lungo il viale alberato, lasciando dietro di sé un profumo leggermente dolciastro che subito l’aria raccoglieva e stemperava. Quel mese di febbraio era davvero atipico, il più caldo da almeno cinquanta anni. Da tempo non stava più con un uomo, anche se non dimenticava mai di uscire di casa per incontrare persone e scambiare quattro…
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#amore produce vittime#Iannozzi Giuseppe#immortalità dell&039;anima#linfoma non-Hodgkin#literature#potere di una donna#Siemens C35
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(via Che accade? Ecco la situazione al momento)
Come promesso vi aggiorno sulla situazione Lio 😏
Essendo un post del blog IO-LIO lo potete leggere, se volete, al link sotto. Grazie di tutto e un mega abbraccio
"Miei cari amici, partiamo dall'otto gennaio, almeno fosse stato il giorno della Befana😏. Un regalino stile sacco di carbone proveniente da qualche Santo secondario mi viene consegnato dal giovane oncologo che mi sta seguendo da due anni e mezzo.[...]"
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Il linfoma mantellare: una forma rara che ha bisogno di allargare le ridotte opportunità farmacologiche
Il linfoma mantellare: una forma rara che ha bisogno di allargare le ridotte opportunità farmacologiche
I linfomi sono tumori che insorgono nei linfonodi, piccoli organi in cui le cellule immunitarie si riuniscono per intercettare i patogeni infettivi. I linfomi a cellule del mantello (MCL) derivano da cellule immunitarie chiamate cellule B, che producono anticorpi, in aree dei linfonodi note come “zone del mantello”. La maggior parte dei casi viene diagnosticata negli uomini nella fascia di età…
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#chemioterapia#energia cellulare#fattore di trascrizione#glutammina#ibrutinib#linfoma mantellare#linfoma non-Hodgkin#multiresistenza#telaglenastat#venetoclax
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IL MIO DIFFICILE RAPPORTO CON LA TAC
Domani devo fare una TAC con mezzo di contrasto per il solito motivo: il simpatico Linfoma Non Hodgkin che ha deciso di entrare nella mia vita. E ho rispettato una tradizione. Ogni volta che devo svolgere questo esame, il mio coefficiente di imbecillità supera il livello di guardia.
L'altra volta ho dimenticato la borsa con i documenti sanitari alla fermata dell'autobus, ma il destino è stato misericordioso perché poi l'ho ritrovata. Stavolta ho fatto un'altra boiata, per fortuna senza conseguenze.
Ma andiamo con ordine.
Alcune settimane fa ho avuto la visita oncoematologica e mi hanno prescritto un'immensa quantità di esami, tra cui questa TAC.
Purtroppo i medici non me l'hanno prenotata nell'ospedale che mi ha preso in carico. Hanno detto: "Eh, a differenza di un esame tipicamente rivolto ai pazienti oncologici come la PET, la TAC non possiamo prenotarla noi, perché riguarda una platea molto più vasta. Devi pensarci da solo". Mi aspettavo che aggiungessero: "Niente di personale, amico". Ma so bene che non è colpa dei medici. La colpa è del sistema.
Insomma: l'ospedale mi ha preso in carico, ma non per la TAC. E sapete come funziona? Quando prenoti tu un esame con la ricetta, molte cose possono andare storte. Diventa un'avventura, un'impresa, qualcosa di rocambolesco. La tua missione è chiara: ottenere una data col Sistema Sanitario Nazionale in tempi possibilmente inferiori a un'era geologica.
Abito in provincia di Milano, ma ho fatto una ricerca estesa a tutta la Lombardia, perché ovviamente a Milano e provincia non c'era nulla. E mi è capitato un incredibile colpo di fortuna. Una data fantastica: 20 agosto in provincia di Bergamo, a mezz'ora di auto da casa mia. Forse si è trattato di una congiunzione astrale. Forse si è liberato un posto per una disdetta.
E veniamo alla boiata.
L'altra volta, prima della TAC, avevo fatto le analisi del sangue per misurare il livello di creatinina. Senza il valore della creatinina, ti rimandano indietro.
Questa incombenza è sempre indicata nei fogli riguardanti la preparazione in vista della TAC.
Stavolta li ho letti? Ma certo che no. Il motivo: "Li leggo il giorno prima, tanto sono le solite cose: stare a digiuno, eccetera".
Stamattina mi sono detto: "Tanto per scrupolo, controlliamo un po' quei fogli". E la terribile verità si è manifestata.
Leggerissimo attacco di disperazione: "Vuoi vedere che mi sono giocato qualcosa che somiglia alla vittoria della lotteria?".
A parte quel mirabile 20 agosto, ricordo date improponibili in province lontanissime. Qualcosa tipo: gennaio 2025.
In teoria, nel caso di date assurde, la TAC si può fare privatamente e chiedere un rimborso. Almeno credo. Ma questo significa altre menate, altri fastidi, altra burocrazia. Niente è paragonabile alla possibilità di risolvere tutto in 24 ore presentandosi a un appuntamento già fissato.
Beffa del destino: l'esame della creatinina è nell'elenco dei mille esami ematochimici raccomandati per il giorno prima della prossima visita ematologica. Forse l'esame è uscito dalla mia mente per questo. Nel mio cervello era programmato per il 28 agosto.
Ero sull'orlo delle lacrime.
Poi mi è venuta in mente un'opzione che in un primo momento avevo escluso.
Mi sono messo a riflettere: "Ho dormito poco questa notte, ma non ho mangiato nulla. Nemmeno un tozzo di pane o un cracker".
A volte in casa ci sono schifezze che sgranocchio di notte per l'ansia. È un'abitudine poco salutare, non prendete esempio da me.
Stavolta no. Armadio della cucina privo di snack. Frigo vuoto. Stomaco vuoto.
Sapete cosa significa?
Ho capito di poter fare l'esame della creatinina oggi.
Dubbio: "Ma otterrò il risultato in tempo?".
Mentre ci pensavo, sono uscito di casa. Non avevo alternative.
Ho fatto una corsa a perdifiato verso il laboratorio di analisi più vicino, perché non ho la macchina.
C'è un laboratorio nel paese in cui abito.
Altro dubbio: "Ma sarà aperto?".
Sono giunto a destinazione e ho scoperto che ha riaperto proprio oggi, dopo la chiusura estiva. Un po' di fortuna ogni tanto ci vuole.
Ho fatto la fila e ho spiegato la situazione.
La signora dell'accettazione è stata gentilissima: "Lei è ancora in tempo: ho prescritto l'urgenza. Risultati entro oggi". Io mi sono esibito in ringraziamenti sperticati e iperbolici: "Mi avete salvato la vita!". E la signora dell'accettazione: "Che bello, ogni tanto salviamo vite".
Quindi alla fine è andato tutto bene. Ho fatto l'esame della creatinina. Ho già avuto il risultato. Domani potrò fare la TAC.
E ora stiamo a vedere.
[L'Ideota]
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16 GENNAIO
Esattamente un anno fà la mia vita è cambiata radicalmente.
Mi hanno diagnosticato il linfoma di hodgkin
e io neanche sapevo potesse esistere una malattia con un tale nome.
Quando chiesi quale terapia era prevista, la dottoressa con un sorrio dolce rispose "chemio".
In quel momento la mia mente si è svuotata,
come se il mio cervello fosse andato in black out.
Non ho fatto niente.
Non ho detto niente.
Non ho pensato a niente.
In quel momento una parte di me è morta.
Poi è stato un susseguirsi frenetico di esami, visite, medicine e poi la chemio.
Mi ha fatta sentire se possibile ancora peggio,
solo fisicamente, perché la testa l'avevo già persa.
Ho iniziato a non avere più forze nel mio corpo
e pian piano stavo perdendo il controllo.
Ma almeno avevo una speranza: guarirò,
questo veleno nelle mie vene mi farà guarire.
E invece.
La prima brutta notizia ce l'aspettavamo,
poiché il percorso standard di guarigione era più lungo,
non ci siamo illusi che sarei guarita prima del normale.
La seconda brutta notizia ha fatto male,
non avevo preso in considerazione di non essere parte
di quella grande percentuale che reagisce bene alla terapia di prima linea.
No, non sono tanto fortunata.
Di nuovo visite, esami e il trasferimento in un nuovo ospedale.
In programma una chemioterapia più dura ma molto più efficiente,
il dottore mi disse: un modo per estirpare questo male te lo troviamo.
È stata peggio, ma non mi interessava davvero,
ho vomitato, ho sofferto,
ma ogni giorno mi dicevo: oggi è l'ultimo,
fatti forza.
Non so neanche dove la trovassi tutta questa forza.
Ma sono arrivata anche alla fine della seconda terapia, ottimista,
perché sentivo di riprendere un po' il controllo del mio corpo.
E invece un altro colpo al cuore.
Un'altra delusione,
non stava andando come avrebbe dovuto.
E mi sono sentita smarrita più che mai.
Stavo perdendo la fiducia in queste persone e la speranza per un futuro.
Poi mi hanno parlato di un nuovo tipo di terapia,
più sperimentale, ma con buoni effetti.
E ho iniziato anche questa terza linea,
per fortuna, almeno, non mi fa più vomitare.
Ora non so che cosa aspettarmi,
non posso prendermi il rischio di illudermi ancora.
Ma come sempre, mi faccio forza e proseguo a testa alta,
senza pensare troppo,
ho imparato che pensare fa più male del linfoma.
#frasi#pensieri#poesia#poesiaitaliana#frasibelle#frasitumblr#poesie#poeti#poetry#linfoma#vita#hodgkins lymphoma#lymphoma#cancro#tumore#cancer#malattia#chemioterapia#malata#dolore#sofferenza#male
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1º entre a exposição e o aparecimento de cancro pode passar muito tempo
2º não está demonstrado que o glifosato causa cancro em humanos
3º não foi demonstrada a causa do linfoma não-Hodgkin do jardineiro
#glyphosate#monsanto#efsa#echa#epa#linfoma non-hodgkin#Cancer#herbicide#herbicida#glifosato#cancro#linfoma
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«Terra dei fuochi è tutta l’Italia»
«Terra dei fuochi è tutta l’Italia»
di Marzio Di Mezza.
Roma, 12 Settembre 2017 – L’ispettore di Polizia Alessandro Magno della questura di Roma, è uno degli uomini che componevano il team di Roberto Mancini, (more…)
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#Alessandro Magno#commissario Roberto Mancini#diossina#linfoma non-Hodgkin#neifatti.it#poliziotto Alessandro Magno#questura di Roma#slider#terra dei fuochi#terreni inquinati
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Sindrome della persona rigida: sintomi e conseguenze
La sindrome della persona rigida è la malattia rara che, con i suoi sintomi invalidanti, sta tenendo Celine Dion lontano dal palco ormai da mesi. Di recente sua sorella Claudette ha aggiornato i fan della cantante canadese sulle sue condizioni di salute dichiarando che la malattia, in progressione, le sta procurando difficoltà non solo nel cantare ma in ogni attività quotidiana. La diagnosi, per Celine Dion, è arrivata nel gennaio del 2022 e da allora la cantante ha dovuto annullare tutti i concerti. Vediamo cos'è la sindrome della persona rigida, come si manifesta e si tratta. Una malattia neurologica La sindrome della persona rigida è una malattia neurologica che colpisce il sistema nervoso centrale. Interessa il sistema scheletrico e può essere di tre tipologie: - autoimmune: si manifesta in associazione al diabete di tipo 1 o ad altre malattie autoimmuni come tiroidite, vitiligine e anemia perniciosa. - paraneoplastica: si manifesta nell'1/2% dei pazienti. In questo caso è associata varie tipologie di cancro: polmonare, renale, del colon, della tiroide, del seno o il linfoma di Hodgkin. - idiopatica: come suggerisce il termine, non si associa a nessun'altra malattia e non se ne conosce l'origine. E' classificata come malattia rara: colpisce, infatti, una persona su un milione. Quanto all'incidenza di genere, colpisce le donne due volte di più rispetto agli uomini. Quali sono i sintomi della sindrome della persona rigida I primi sintomi della malattia sono dolori, rigidità ai muscoli assiali e cadute. I muscoli inizialmente colpiti sono quelli del torace e le anche; in un secondo momento sono coinvolti anche gli arti. Pur rimanendo i muscoli del torace quelli più impegnati, la rigidità finisce per interessare tutto il corpo. Con il passare del tempo la rigidità muscolare incide sull'andatura che diventa più impacciata associandosi a disordini del movimento, spasmi muscolari dolorosi, crampi, vertigini, dolori muscolari cronici e contratture. Possono insorgere anche sintomi di tipo psicologico come ansia, depressione, insonnia e l'agorafobia, la paura, cioè, di attraversare spazi grandi. Come si diagnostica e si cura la malattia La diagnosi della sindrome della persona rigida si ha partendo dall'osservazione dei sintomi. Per fugare il dubbio si procede, poi, con esami specialistici: - prelievo di sangue per accertare la presenza degli anticorpi responsabili della malattia (anticorpi anti-GAD), - esame elettromiografico - tac La sindrome della persona rigida non è guaribile. L'unica cura possibile, a volte non completamente efficace, è quella a base di benzodiazepine e miorilassanti. Medicinali che possono, in alcuni casi, dare come effetto collaterale un aggravamento della depressione e indurre dipendenza. Sperimentato con successo l'uso medico della cannabis. La malattia è sottostimata e anche poco conosciuta. La conoscenza e la consapevolezza rispetto a essa è aumentata da quando la cantante Celine Dion ha affermato di esserne affetta. In copertina foto da Depositphotos Read the full article
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