#lettura microchip
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Scappa da casa e si perde. Cucciolo ritrovato da un automobilista e riportato al padrone dai Carabinieri, dopo una notte passata a vagare smarrito e al freddo. Fubine
Fubine – Deve essere stata una notte di freddo e smarrimento per il povero cucciolo notato all’alba da un automobilista lungo la S.P. 50. L’uomo riesce a guadagnarsi la fiducia del cane e a farlo salire sulla propria auto. Poco dopo, presso un distributore di carburante, nota una pattuglia dei Carabinieri e si ferma. Dice di avere trovato il cucciolo, di nemmeno un anno, all’altezza della Regione…
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💼 Maurizio Crozza torna a far riflettere, questa volta sui dazi di Trump e sul futuro del lavoro in Europa. 🇪🇺 Riuscirà il nostro continente a reagire e a rilanciare la produzione interna? Acciaio, auto, tessile, microchip... un'occasione per l'Europa di risorgere?
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Lo porti Google a Firenze
(lanazione.it) – Per capire la geopolitica e comprendere il ruolo centrale di Taipei, contesa in un oceano sempre meno pacifico tra USA e Cina, c’è in particolare una chiave di lettura : i semiconduttori, ossia quei microchip che governano la maggior parte dei device che muovono oramai qualunque comparto nel mondo, primo fra tutti quello militare. E c’è in particolare una società, non nota al…

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Ecco perché l’Amazzonia è un territorio di morte
Nel documento finale del Sinodo si accenna ai drammi e crimini orribili diffusi in Amazzonia, ma dando spiegazioni generiche e imprecise per una realtà che interessa ben 9 Paesi. La terra si sta sì “dissanguando”, ma la colpa non è proprio delle multinazionali, come sostiene la vulgata socialista, bensì dell’azione impunita di gruppi criminali locali (Farc comprese). Che controllano non solo le miniere illegali ma tutta una serie di traffici, spesso sfocianti in bagni di sangue.
di Marinellys Tremamunno (10-11-2019)
Il Sinodo sull’Amazzonia è finito, ma la situazione è tutt’altro che positiva. Paradossalmente, dopo un mese nell’occhio del ciclone, la foresta amazzonica appare ancora oggi come un territorio abbastanza sconosciuto, solcato da tanti miti e leggende urbane che da questa parte dell’oceano rendono difficile la sua comprensione. E, giustamente, il documento finale approvato dai Padri sinodali ha fatto appello per la difesa di questo “cuore biologico” (paragrafo 2), considerando che contiene una delle biosfere geologicamente più ricche al mondo; tuttavia, è altrettanto importante capire che si tratta anche di un “luogo di dolore e violenza” (paragrafo 10).
Nonostante l’immagine romantica del territorio che il Sinodo ha voluto vendere, il documento finale non ha potuto nascondere il dramma umano lì presente: “malattie derivate dall’inquinamento, traffico di droga, gruppi armati illegali, alcolismo, violenza contro le donne, sfruttamento sessuale, tratta di esseri umani, vendita di organi, turismo sessuale, e assassinii” (paragrafo 10).
Quali sono le cause di questo inferno? “Dietro ci sono gli interessi economici e politici dei settori dominanti, con la complicità di alcuni governanti e alcune autorità indigene”, si legge nel documento finale (paragrafo 10). Una risposta alquanto generica e imprecisa, per una realtà così complessa e grande che comprende nove Paesi sudamericani (6.7 milioni di km²), per cui è bene presentare un elenco dei problemi più gravi che affrontano gli abitanti dell’Amazzonia e le loro cause. Una chiave di lettura obbligata per capire perché l’Amazzonia è un territorio che genera morte.
La quotidianità in Amazzonia è, in gran parte, una cronaca di orrore. L’11 giugno è stato ucciso il sindacalista Carlos Cabral Pereira a Rio María, nel sud dello Stato di Pará (Brasile), dopo che aveva denunciato pubblicamente le minacce contro di lui. È il terzo presidente dell'Unione dei lavoratori rurali di Rio María assassinato. Lo scorso luglio, è stato trovato morto il “cacique” Emyra Waiapi, dopo che i minatori illegali armati avevano invaso un villaggio indigeno nello Stato di Amapá (nord del Brasile). La terra dell’etnia Waiapi, che si trova a circa 200 km dalla Guyana Francese, è ricca di oro, manganese, ferro e rame.
Il Brasile comprende il 70% dell’Amazzonia e non a caso occupa il primo posto nella lista dei Paesi con il più alto numero di omicidi causati da conflitti rurali nel mondo, con una cifra di 1.678 cittadini uccisi tra il 1985 e il 2003 e 57 solo nell’anno 2017. Il rapporto della Commissione pastorale della Terra di Brasile (CPT) mette in evidenza la lotta per la terra amazzonica: il 49% dei 1.489 conflitti registrati nel 2018 nelle campagne del Brasile si è verificato nella regione amazzonica e, delle 960.630 persone coinvolte, il 62% (599.084) sono abitanti dell’Amazzonia.
In questa lotta, i “garimpeiros” emergono come saccheggiatori della foresta alla ricerca dell’oro. L’attività mineraria illegale ha distrutto migliaia di ettari dal Perù, passando attraverso l’Ecuador, la Colombia, il Brasile e arrivando fino al Venezuela. In alcuni territori cercano l’oro manualmente, in altri usano persino macchine industriali, lasciando veri crateri in mezzo al bosco.
Oltre alla devastazione ambientale, c’è anche l’inquinamento per il mercurio e l’arsenico, usati come amalgama per separare l’oro dagli elementi di scarto, che contaminano l’acqua e i frutti della natura, causando gravi danni neurologici e malformazioni ai bambini. Lo ha confermato uno studio realizzato nel 2016 dalla Fondazione Oswaldo Cruz (Fiocruz) e dall'Istituto Socio-Ambientale (ISA): in alcuni villaggi della etnia “Yanomami” il tasso di contaminazione da mercurio raggiunge il 92%.
In Brasile, ci sono almeno 453 miniere illegali, secondo la mappa presentata dalla Rete Amazzonica di Informazione Socio Ambientale Georeferenciada (RAISG). Ma in Venezuela, dove si trova l'85% dell’attività mineraria illegale, la RAISG ha conteggiato almeno 1.781 miniere all’inizio di quest’anno. Da evidenziare che ogni miniera può comportare la devastazione da due fino a dieci ettari e, al tempo stesso, porta con sé violenza, narcotraffico, prostituzione, malattie e tanto degrado sociale.
Tutto ciò sotto la protezione della guerriglia colombiana. Il governatore dello stato “Amazonas”, Liborio Guarulla, membro dell’etnia “Baniva”, lo ha confermato all’agenzia Reuters, sottolineando che le Farc si nascondono in territorio venezuelano, con il beneplacito delle forze armate venezuelane. “Quando gli indigeni si lamentano, vengono immediatamente repressi”, ha affermato Guarulla e ha spiegato che i 20.000 indigeni “Yanomami” che abitano nella foresta venezuelana sono diventati schiavi dei “garimpeiros”.
C’è una vasta rete di crimine organizzato che controlla non solo le miniere illegali, ma anche il taglio illegale del legno, venduto poi all’Europa. Così la foresta primaria viene tagliata e deturpata, aprendo la strada a ulteriori attività di allevamento e di agricoltura estensiva. L’aveva denunciato nel 2015 Greenpeace e lo scorso settembre lo ha confermato il rapporto della Human Rights Watch. “Queste reti criminali hanno la capacità logistica di coordinare tutte le fasi, dall’estrazione del legname su larga scala alla lavorazione e consegna ai mercati nazionali ed esteri”, si legge nel documento di 169 pagine. Secondo l’indagine, i gruppi criminali che operano nel territorio amazzonico sono riusciti a creare un esercito di miliziani che garantiscono impunità e lasciano una lunga scia di sangue che nell’ultima decade ha prodotto almeno 300 morti. Sono i dati ufficiali dei registri della Commissione pastorale della Terra e della Procura generale del Brasile. La realtà potrebbe essere ancora più macabra.
Quindi la colpa non è proprio delle multinazionali, come ha voluto evidenziare la vulgata sinodale: «La terra ha sangue e si sta dissanguando, le multinazionali hanno tagliato le vene alla nostra “Madre Terra”. Vogliamo che il nostro grido indigeno venga ascoltato da tutti», si legge nell’Istrumentum Laboris (paragrafo 17). Quindi è vero, la terra si sta “dissanguando”, ma per l’azione impunita di gruppi criminali locali, che si avvalgono della corruzione, spesso governativa, per controllare il vasto territorio amazzonico.
Così l’Amazzonia naviga tra la vita e la morte, tra la sua esuberante bellezza naturale e i soliti discorsi socialisti contro le multinazionali. Infine, l’Amazzonia è un territorio stigmatizzato dalla disinformazione: “In Europa, pochi sanno che l'Amazzonia è altamente urbanizzata. Che la luce elettrica è arrivata prima a Manaus che a Rio de Janeiro. Che si fabbricano i microchip. Che i bambini sono collegati ai social network. Che l’elemento urbano, le strade, le magliette, le bottiglie di soda, sono presenti in quasi ogni angolo. Il mito dell'esotismo, di quell’angolo di tribù vergini e biodiversità, è solo quello, un mito”, ha affermato in un’intervista il giornalista Bernardo Gutiérrez, autore del libro “Calle Amazonas”.
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Ciao amici! 😊 Nel post di questa sera parleremo di tecnologia e in particolare spigheremo come, nella progettazione e costruzione dei microchip, si riesca ad avere un livello di precisione che permette quasi di arrivare a posizionare le componenti a livello degli atomi! 💡 Personalmente, crediamo sia un tema estremamente affascinante e che merita veramente di essere approfondito perché molto spesso non abbiamo idea di come funzionino dispositivo come cellulari e PC che usiamo quotidianamente! 🥗 La risposta è disponibile al link in BIO! 🌐 Buona lettura! https://www.instagram.com/p/CNN1QBEsPnE/?igshid=13rtii7j69mvj
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ho smarrito la mia cagnolina Cindy ad Ardore Marina provincia di Reggio Calabria. Lei HA MICROCHIP e ho fatto regolare DENUNCIA. Vi chiedo per favore di condividere la sua foto. Chiunque la trovi o l'abbia già trovata la porti da un veterinario per la lettura del microchip. Cindy ha una famiglia e ogni aiuto è prezioso per ritrovarla. Grazie. . . . . Cani_smarriti #cani_trovati #cani_ritrovati #segnala_smarrimento #segnala_cane_smarrito #canismarriti #cani_e_gatti_ smarriti @cani_e_gatti_smarriti (presso Reggio di Calabria) https://www.instagram.com/p/CFW7bdQCWOj/?igshid=3t5wcewbmdtk
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Agenda 21: i piani degli illuminati per sterminare l'umanita' - Non Praevalebunt Share Henry Kissinger pensa che tu sei il terzo mondo. Siamo tutti membri del terzo mondo agli occhi dell’élite. Nella lettura di questi articoli il lettore tenga sempre ben in mente che non e’ assolutamente intenzione di questo blog instillare la paura negli animi delle persone. La paura e’ un mezzo della quale gli illuminati si servono per dominare. Non esistono rivolte, ne rivoluzioni aggressive per contrastare i loro piani, anzi, tutto cio’ li agevolerebbe per continuare ad estirpare le sovranita’ nazionali e ricorrere ai loro eserciti internazionali, ad estirpare ulteriori pezzi della nostra privacy come ad esempio impiantarci il microchip. L’unico modo per contrastare i loro piani- oltre che ad una corretta informazione-e’ limitare i consumi (soprattutto quelli inutili) ritornare alla nostra fede, alla nostra civilta’, alla nostra cultura. Per lunghi decenni abbiamo accettato il modello sociale e familiare della societa’ che gli illuminati hanno creato; con la nostra collaborazione siamo divenuti loro complici. Bisogna ritornare alla fede ai sacramenti, alla famiglia (possibilmente numerosa) accettando i sacrifici che cio’ potrebbe comportare. Questa e’ la vera rivoluzione che gli Illuminati temono, e’ questo che cercano di tenerci nascosto. Floriana Castro Leggi nota Testo seguente tratto da terrarealtime.blogspot.it Non passa giorno in cui non ci viene ricordato che non siamo altro che “consumatori inutili”, i quali hanno ricevuto il diritto temporaneo di esistere su questo pianeta dalla generosa élite. Tuttavia, la nostra esistenza si basa sulla nozione che non abbiamo diritti, e come tale, non dovremmo avere aspettative. Attraverso i principi dell’Agenda 21, ci viene ricordato continuamente che non abbiamo diritto sulle risorse di questo pianeta. L’élite possiede tutto, l’acqua, il cibo e tutti gli altri beni materiali. Schiavizzare l’umanità, Una pecora alla volta I tuoi beni e la tua vita appartengono ai servitori che rappresentano l’élite su questo pianeta. Prossimamente ci sarà una transizione da un’economia industriale ad una società post-industriale in quan https://www.instagram.com/p/B57u41eCQyU/?igshid=18ohkyzzj71jt
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MONTEPRANDONE – Giovedì 6 dicembre, alle 21, presso l’Auditorium del Centro Pacetti, la PicenAmbiente e l’Amministrazione comunale incontrano i cittadini residenti a Centobuchi zona a nord della Salaria per illustrare le nuove modalità della raccolta differenziata porta a porta 2.0 con mastelli.
Ad un anno di distanza dalla partenza, si completa il progetto che ha già coinvolto i residenti del Capoluogo e della zona a sud della Salaria a Centobuchi e che prevede la modalità di conferimento dei rifiuti tramite i cosiddetti “mastelli”, secchi che verranno forniti dalla Picenambiente a tutte le famiglie.
Questo metodo rappresenta un’evoluzione del sistema in termini di modernità e innovazione sia perché migliora il decoro urbano, limitando il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei sacchetti dei rifiuti, sia perché, attraverso la lettura dei microchip, permette ai cittadini che svolgono correttamente la separazione dei rifiuti, di ottenere nel tempo l’applicazione della tariffa puntuale.
Di seguito le vie interessate dall’ultimo step del progetto: 85 strada, 86 strada, 87 strada, Manzoni, Beato Venanzio da Fabriano, Colle Gioioso, delle Rose, Don Lorenzo Milani, Fermi, Carducci, di Vittorio, Matteotti, Pascoli, Verga, Paolucci, Miravalle, Monti, San Giacomo, San Bernardino da Siena, San Francesco d’Assisi, San Giovanni da Capestrano, San Luigi Gonzaga, San Nicolo di Bari, San Sebastiano, Sant’Agnese, Santa Caterina, Santa Chiara, Truento, Foscolo, Saba, Alfieri, XX Settembre, vicolo Matteotti I e II e parte di Contrada Spiagge.
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Un Siberian Husky randagio per il centro di Borgo
Un Siberian Husky randagio per il centro di Borgo
Un bellissimo esemplare di Siberian Husky probabilmente scappato dal suo padrone girovagava solitario per le strade del paese di Borgo (zona Coop). Alcuni cittadini si sono interessati al cane per soccorrerlo e fare in modo che non producesse danni oppure si potesse ferire.
Nel frattempo è stata chiamata la Polizia Municipale per i primi accertamenti e lettura del microchip al fine d’individuare…
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ROCCA PRIORA RM - VIA MEDIANA TROVATO BOXER ➡️Aggiornamento 12/08 h 15.30🛃🐕 avvertiti i vigili di Rocca Priora, preso appuntamento per lettura eventuale (speriamo) microchip. Grazie a tutti e continuate a condividere!!! Buongiorno ieri ero in macchina e ho visto questo cane che vagava per via Mediana a Rocca Priora, all'altezza del civico 96. Mi sono fermata per vedere se aveva il collare o una medaglietta ed è subito salito in auto: non ho potuto fare altro che portarlo a casa. Sembra un esemplare giovane, forse puro, pelo striato, educato (si mette seduto) e buono, anche con altri cani. Chiunque lo avesse smarrito può chiamare GIACOMO 3669545099 o VALERIA 3920428242. #annunci_cani_trovati #annunci_cani_smarriti #appelli_cani_smarriti #cani_smarriti #cani_trovati #cani_ritrovati #segnala_smarrimento #segnala_cane_smarrito #canismarriti (presso Rocca Priora) https://www.instagram.com/p/B1FZdXhiLyu/?igshid=b9l3sattndgy
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