#letti in un anno
Explore tagged Tumblr posts
eratropposopportare · 6 months ago
Text
letti in un anno #9
PASSATO: [febbraio 2023 - luglio 2024]
*La voz del amo - Stanislaw Lem *Fiasco - Stanislaw Lem *Provocación - Stanislaw Lem *Edén - Stanislaw Lem *En busca del tiempo perdido : La fugitiva - Marcel Proust *Quienes se marchan de Omelas - Ursula K. Le Guin (racc.) *La ciudad y la ciudad - China Miéville Un talento para la guerra - Jack McDevitt (The Expanse 1) El despertar del leviatán - James S. A. Corey Luna 2 : Luna de lobos - Ian McDonald Marte azul - Kim Stanley Robinson Il tempo si deve fermare - Aldous Huxley Aniquilación - Michel Houellebecq All I am - Sam Bettens Tierra - Eloy Moreno Dysphoria mundi : El sonido del mundo derrumbándose - Paul B. Preciado Born a crime and other stories - Trevor Noah El libro de los Baltimore - Joël Dicker Forastero en el matrimonio y otros cuentos - Emir Kusturica (racc.) Nací - Georges Perec *En busca del tiempo perdido : El tiempo recobrado - Marcel Proust Años de perro - Günter Grass La vida entera - David Grossman Luna 3 : Luna ascendente - Ian McDonald Sapiens : De animales a dioses - Yuval Noah Harari Libertad - Jonathan Franzen *La glándula de Ícaro : El libro de las metamorfosis - Anna Starobinets *Las estrellas son legión - Kameron Hurley [INCREDIBILE!!!] (The Expanse 2) La guerra del Calibán - James S. A. Corey Proyecto Hail Mary - Andy Weir Diario de un escándalo - Zoë Heller Trilogía de Copenhague - Tove Ditlevsen Vagabundos - Hao Jingfang [pessimo.] *Nunca me abandones - Kazuo Ishiguro [assai sopravvalutato] Embassytown : La ciudad embajada - China Miéville *La tierra larga - Terry Pratchett e Stephen Baxter La investigación - Stanislaw Lem (The Expanse 3) La puerta de Abadón - James S. A. Corey *Mugre rosa - Fernanda Trías Cuna - Arthur C. Clarke y Gentry Lee El país de las nubes purpúreas - Arkady e Boris Strugadsky (The Expanse 4) La quema de Cíbola - James S. A. Corey La estación de la calle Perdido - China Miéville *Lo que hay - Sara Torres
PRESENTE: Noches de cocaína - J. G. Ballard FUTURO: Qualsiasi cosa di China Miéville, che ha una immaginazione fantastica! Finire la serie The Expanse...
*con l'asterisco gli ebook
0 notes
fede72 · 1 month ago
Text
Quando era morto papa, qualche anno prima, gli avevamo fatto la veglia, l'avevamo ricordato in lungo e in largo, avevamo scherzato, mangiato, ed era saltata fuori una nottata bellissima, meglio di certi anniversari venuti bene. Meglio delle nozze d'argento. Per mamma invece è stata un'altra cosa. Pareva che fosse morto tutto. I piatti in cucina, morti. I vasi sul terrazzino, morti. I letti, morti. La casa, era morta la nostra casa. Io mi sentivo nudo, sembrava che mi avessero tolto i calzini, le mutande... Stavo lì come un idiota, ad aspettare che lei s'alzasse, che si mettesse a cucinare: oh, ma'! Ci fai due spaghetti? Avevo paura, perché adesso tra me e la morte non c'era più lei, il suo corpo grosso.
Zorro - M. Mazzantini
7 notes · View notes
giallofever2 · 4 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
HAPPY BIRTHDAY/BUON COMPLEANNO
Maestro DARIO ARGENTO
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, nato a Roma il 7 settembre 1940. Capace di lavorare su generi cinematografici raramente affrontati dal cinema italiano (giallo, thriller, horror), ha creato un suo universo visivo ed espressivo, a tratti in debito con il cinema di Mario Bava. Ha inoltre assimilato e riproposto, sempre in chiave personale, il linguaggio di alcuni registi americani (Roger Corman, George A. Romero, Wes Craven). I suoi film, forti, tesi, ricchi di suggestioni, volutamente antirealisti e soprattutto capaci di suscitare forti emozioni, nascono "per essere rappresentati e non per essere letti. Nascono per immagini e non per concatenazioni di storie" (D. Argento, Profondo thrilling, 1994, p. 351). A partire dal 1973, si è dedicato alla produzione, oltre che di film propri, anche di quelli di altri registi, fra cui Romero, Lamberto Bava, Michele Soavi. Figlio del produttore cinematografico Salvatore e di Elda Luxardo, famosa fotografa di origine brasiliana, abbandonò presto gli studi per trasferirsi a Parigi, dove rimase per un anno vivendo di espedienti. Tornato poi a Roma iniziò a collaborare, poco più che ventenne, a giornali e riviste (in particolare al quotidiano romano "Paese sera" e a "Filmcritica"). Nel 1967 iniziò l'attività di sceneggiatore per film western e commedie, firmando tra l'altro, insieme a Bernardo Bertolucci, C'era una volta il West (1968) di Sergio Leone. Il suo esordio nella regia risale al 1970 con L'uccello dalle piume di cristallo, al quale hanno fatto seguito gialli di grande successo popolare (tra i quali Profondo rosso, 1975) e film di struttura più fantastica come Suspiria (1977) e Inferno (1980). Unica eccezione in questo percorso artistico così caratterizzato, il film di impianto storico, ma dai toni sarcastici, Le cinque giornate (1973).
Generalmente si considera la sua filmografia divisa in due fasi: in quella iniziale A. ha utilizzato sceneggiature dall'impianto apparentemente logico-razionale, con una serie di delitti compiuti da un assassino che viene smascherato al termine del film. A partire da Profondo rosso, uno dei film horror italiani degli ultimi trent'anni che ha maggiormente colpito l'immaginario dello spettatore, nelle sue storie sono risultati prevalenti gli elementi fantastici, e il dato visivo è diventato l'aspetto centrale del film, con un impasto di emozioni barocche e una colonna sonora che ha spaziato dalla musica classica al rock più ossessivo (per le scelte musicali A. si è affidato in particolare ai Goblin). In realtà, molti elementi rivelano una decisa continuità del suo lavoro: la claustrofobia di ambienti e situazioni (con una Torino ricreata come città incubo), le nevrosi dei suoi personaggi, un uso libero e delirante della macchina da presa che esalta la forza delle immagini senza troppo interessarsi della verosimiglianza di storie e dialoghi. Nei gialli dei primi anni, per es., ricorre un elemento decisamente antirealistico: le vittime, infatti, sono spesso pedinate dalla macchina da presa, che sembra così rappresentare il punto di vista dell'assassino, ma il colpo decisivo viene inferto da un diverso angolo visuale tanto da creare un effetto sorpresa per lo spettatore, violando volutamente le regole auree del giallo cinematografico. Più volte colpito dalla censura (Profondo rosso è uscito in Francia tagliato di quasi mezz'ora rispetto alla versione originale), A. ha saputo comunque conquistarsi un pubblico fedele e affezionato: le sue opere sono state distribuite in tutto il mondo ed è sicuramente uno dei registi italiani più noti all'estero. I suoi primi film (L'uccello dalle piume di cristallo; Il gatto a nove code, 1971; Quattro mosche di velluto grigio, 1971) hanno creato un genere e hanno avuto numerosissimi imitatori in Italia e all'estero, come testimonia la lunga serie di titoli in cui viene riproposta la zoologia fantastica che lo ha reso famoso. Anch'essi concepiti per un cast internazionale, ma meno facili da imitare, i suoi horror fantastici lo hanno avvicinato ai migliori autori dell'horror contemporaneo, quali Romero (con il quale ha instaurato un rapporto di collaborazione, essendo stato coproduttore del suo film Dawn of the dead, 1979, Zombi, e avendolo affiancato nel 1990 nella regia di Due occhi diabolici), e John Carpenter. Nel 1993 con Trauma, A. ha inaugurato il rapporto cinematografico con la figlia Asia che si è approfondito in seguito, in particolare per due film che l'hanno vista protagonista: La sindrome di Stendhal (1996) e Il fantasma dell'Opera (1998). Asia Argento, che ha lavorato con registi come Nanni Moretti, Abel Ferrara e Peter Del Monte, nel 2000 ha esordito nella regia con il film Scarlet diva.
Nel 2001 A. è quindi apparentemente ritornato a una struttura narrativa più tradizionale (il giallo classico) con Nonhosonno, anche se le emozioni visive hanno continuato a essere l'elemento più moderno e interessante. Il suo cinema, non sempre adeguatamente apprezzato dalla critica in Italia (che al più lo valuta come un discreto mestierante), è invece oggetto di culto soprattutto in Francia (dove nel 1999 gli è stata dedicata una retrospettiva completa presso la prestigiosa Cinémathèque française) e negli Stati Uniti, dove esiste una vasta e approfondita pubblicistica.
5 notes · View notes
heytheredeann · 2 years ago
Note
no aspetta ti stai guardando i film nostrani? non sono per lo più pattume alla de sica? hai qualche rec?
GUARDA pensavo la stessa cosa pure io, solo che poi mi è capitato di guardare un film italiano interessante, poi un altro, e ho finito per pensare che okay, ci sono le cazzate alla De Sica, cinepanettoni e compagnia, però a questo punto se mi sono CAPITATI dei bei film, sarà che sono io che sono prevenuta e non me li sto andando a cercare i film italiani belli?
Se andiamo a vedere anche i film statunitensi variano molto per qualità, semplicemente ne guardiamo talmente tanti che riconosciamo che non necessariamente i film brutti riflettono la qualità dell'intero cinema americano.
Non conosco ovviamente i tuoi gusti, ma ti faccio un elenco di film italiani che ho visto e che mi sono piaciuti, in ordine casuale (molti sono su Netflix):
Moglie e marito (2017)
Storia di un uomo e una donna sposati ma sull'orlo del divorzio che si ritrovano, dopo un esperimento mal riuscito, uno nel corpo dell'altra. L'ho trovato carino e interessante, e merita punti anche solo per Kasia Smutniak vestita da uomo francamente ahah
Perfetti sconosciuti (2016)
Film tratto da un'opera teatrale se non sbaglio, quindi che si svolge quasi interamente in un solo set, mi aspettavo che fosse noiosetto e invece è stato molto coinvolgente, pieno di intrecci, colpi di scena e personaggi interessanti da cercare di inquadrare durante la storia. La premessa è una cena tra amici, durante la quale per gioco vengono messi i telefoni di tutti sul tavolo e letti ad alta voce tutti i messaggi/ascoltate in vivavoce tutte le chiamate.
La dea fortuna (2019)
Forse uno dei miei film preferiti in assoluto, italiani o no. Parla di una coppia gay in crisi, dopo 15 anni passati insieme, che si ritrova a doversi occupare dei figli della migliore amica di uno dei due, che è malata e non vuole che sia la propria madre a prenderli a carico.
Lasciarsi un giorno a Roma (2022)
Una storia di coppie un po' disastrate, il protagonista in particolare si occupa in segreto di gestire una posta del cuore, dove riceve una richiesta di consiglio da parte della sua fidanzata, che vuole lasciarlo. Il protagonista inizia a parlarle, senza rivelare la propria identità, per capire come salvare la relazione. In parallelo, un amico del protagonista ha difficoltà a gestire il rapporto con la moglie, sindaco di Roma. Mi era piaciuto moltissimo il finale.
Il padre d'Italia (2017)
Racconta dell'amicizia tra un uomo gay che si è recentemente lasciato con il fidanzato per via delle loro diverse idee sull'aspetto che avrebbe dovuto avere la loro famiglia in futuro, e una ragazza incinta senza nessuno a cui appoggiarsi. Veramente molto bello, ho sentito molto vicine le difficoltà del protagonista a costruirsi un futuro in quanto appartenente a una categoria per cui non esistono veramente script in questo paese, così come ho molto apprezzato l'insistenza del suo ex fidanzato a non accontentarsi delle briciole che gli vengono concesse solo perché "c'è chi sta peggio". Bello bello bello.
Era ora (2023)
Un uomo con molte difficoltà a gestire il suo tempo, per lo più in termini di bilancio lavoro-famiglia, si ritrova incastrato in una specie di loop temporale in cui ogni volta che si sveglia è passato un intero anno, di cui lui non ha memoria. Cerca, quindi, di sistemare la propria vita nell'unico giorno che ha a disposizione, con poco successo ovviamente.
Le fate ignoranti (2001)
QUEER QUEER QUEER! Bello bello, anche qui ho amato moltissimo il finale. Storia di una vedova che scopre che il marito la tradiva con un uomo da sette anni, e finisce per avvicinarsi a questo gruppo di amici queer.
18 notes · View notes
yourdirtiestdreams · 8 months ago
Note
Ma tutto beneeeeee😂🫡
Va bene allora consigliami un libro interessante, e ovviamente titoloni questo romanzo rosa
È difficile consigliare libri perché i gusti di lettura sono strettamente personali e non ti conosco, però i miei sicuri go-tos sono:
Non ti ho chiamato amore ma ti ho pensato tale/ho una proposta da farti di Dario Matassa. Call me by your name Di Andrè Aciman. The Wall of Winnipeg and me/From Lukov with love Di Mariana Zapata. Ogni libro che parla di noi di Noemi Antonelli. I libri di Michael Faudet che ho nominato quasi un anno fa (che ricordi) e boh non saprei. Ne ho letti tanti e me ne piacciono troppi
(il libro incriminato è snap shot di Ruby Rana)
2 notes · View notes
precisazioni · 2 years ago
Text
ho aperto un profilo su goodreads e mi sto entusiasmando all'idea di recuperare ogni libro che ho letto. lo scorso anno ho fatto qualcosa di simile con letterboxd, glitchwave e prima ancora con rateyourmusic; giorni fa ricordavo come, nelle crisi depressive, passavo intere giornate a catalogare la mia collezione di dischi per poi cancellarla, e di nuovo catalogarla e cancellarla, dalla mattina fino alla sera: mi piazzavo appena sveglio al computer a catalogare migliaia di dischi; arrivava la sera a cancellavo tutto per poi il giorno dopo ricominciare
non ho idea di come abbia capovolto i disturbi ossessivo compulsivi: il recupero è in larga parte avvenuto per mano mia. non che ne faccia un vanto, per anni ho provato indifferenza nell'aiutare: la percezione era che nessuno, nel concreto, l'avesse fatto con me. non che ne sia sicuro, ma forse le cose non stavano esattamente così: a ripensarci, oggi non escludo che all'epoca, preso dai miei patemi, non mi rendessi conto di chi, vanamente, provava a darmi un aiuto
posso affermare con discreta fermezza di avere voltato pagina alla depressione, al disturbo ossessivo compulsivo e all'insofferenza altrui; ho smesso di cancellare tutto e di intendere la mia vita come surrogato di un'esistenza digitale mai soddisfacente. adesso è il turno di goodreads, dove a recuperare i titoli letti mi è venuta voglia di leggerne altrettanti, di moltiplicare il tempo che dedico tra i libri; un obiettivo di cui dovrei più spesso sentirmi lieto, dato che per anni non sono riuscito a concentrarmi abbastanza da permettermi di leggere
14 notes · View notes
kanako91 · 1 year ago
Note
Mi piacciono i FORSE ahah E per la seconda domanda, sì, sono sempre io :) Allora, sì, la tipa scrive femdom e l'ultimo uscito è con un sick sub. E no, non ho letto nulla di lei anche se le trame m'intrigano. Ecco perché chiedevo: la tua lista mi sta aiutando molto a trovare letture interessanti e quindi mi sono detta "chissà se Alex conosce questa autrice". Grazie mille per le risposte e, buona scrittura <3
Direi che dopo un anno quella lista può avere un sequel, perché ho aggiunto altri titoli in wishlist e ne ho letti un paio! Giacché c'ero, ne ho approfittato anche per indicare quelli della vecchia lista che ho letto nel frattempo, se vuoi andare a recuperartela ;)
Letti e piaciuti
Curio The Complete Series di Cara McKenna, che non è propriamente Femdom, ma la protagonista va da un gigolò per avere le sue prime esperienze s3ssuali e nelle novelle successive esplorano vari aspetti del loro rapporto e c'è una parte più Femdom, comprensiva di p3gging. Ho scritto una lunga recensione, se vuoi più dettagli!
Pleasure and Purpose di Megan Hart, che è un fantasy erotico composto da tre racconti: il primo è decisamente Maledom/femsub, ma il secondo già è più sfumato come dinamica (il protagonista maschile domina a mo' di principino viziato che è) e il terzo è puramente Femdom. Storie davvero meravigliose, il worldbuilding mi è piaciuto molto!
The Gargoyle's Captive di Katee Robert, fantasy romance in cui nonostante l'asta in cui la protagonista femminile viene "acquistata" dal protagonista maschile, c'è una bella dinamica enemies-to-lovers e Femdom (per quanto solo a letto).
Saving Suzy di Stefanie Simpson, questo è più romance erotico e devo dire che la parte romance non mi ha coinvolta molto, ma il Femdom è abbastanza vario e con praticità che non si vedono spesso.
If She Says Yes di Tasha L. Harrison, è anche age gap in cui è lei quella più grande (la madre del migliore amico di lui!) e c'è un percorso molto bello di riscoperta di sé dopo la morte del marito e soprattutto in una posizione più dominante.
Bonus: non è Femdom (se non nella novella extra), ma Release di Suzanne Clay è stata una lettura meravigliosa che consiglio vivamente!
Abbandonati
I'll Do Anything di Daisy Jane, è un bully romance con Femdom... almeno così promette. Mi aspettavo una bella storia di vendetta che si trasforma in amore, ma alla fine c'è molto angst per il 40% e quando inizia il Femdom è così concentrato su di lui (c'è una c0ck cage, ci speravo!) e poco su di lei. L'ho messo in pausa due settimane e quando l'ho ripreso ho detto "nope" così forte che l'ho abbandonato. Ho altri libri della stessa autrice già acquistati in sconto e quindi li leggerò, nella speranza che siano migliori.
Ancora da leggere
Unbound di Cara McKenna
Love and Pretence di Stefanie Simpson
The Only One di Daisy Jane
Cohen's Control di Daisy Jane
Soul of a Witch di Harley LaRoux (mi dà vibes fortissime Femdom, ma non ricordo se l'autorə ha confermato)
Surrendering to Scylla di Wren K. Morris (monster romance, lei è il mostro! E mi pare proprio sia Femdom)
In wishlist
Bound to Me di Katie Ashley
Servicing the Target di Cherise Sinclair
Femdom Tales di Lola Bowie (3 racconti)
Crossing the Line di Megan Hart
Wanna Be Yours/Voglio essere tuo di Megan Hart
Vanilla di Megan Hart (la protagonista è una Femdom, ma non ho capito bene se poi "coinvolge" il protagonista maschile)
Beg For It di Megan Hart
Sanctuary di Rebekah Weatherspoon
The Devil's Doorbell di AA.VV. (raccolta di racconti erotici tra cui ce ne sono forse un paio con del Femdom, dalle recensioni che ho letto)
Stray di Daisy Jane
Crystals and Contracts di A.A. Fairview (è esplicitato che il protagonista maschile è sub, almeno)
Bind Me di Esme Taylor
Prelude to Hope di Stefanie Simpson
Mutual Beginnings di Stefanie Simpson
Neon Hearts di Stefanie Simpson
Lay Me Down in Ivy di Stefanie Simpson
Maneater di Emily Antoinette
Power Play di Charlotte Stein (mi sembra di aver capito sia Femdom, da confermare)
Direi che ti ho dato parecchio da spulciare :D
(Lato scrittura posso dirti: con il fill non sto andando avanti al momento, ma sto lavorando alla revisione di una novella MMF k1nky che voglio pubblicare quest'anno 😬 Poi, la fine del fest è lontana, vediamo come vanno le cose...)
2 notes · View notes
abatelunare · 2 years ago
Text
Libri che vanno letti 10
Era inevitabile che accadesse. Prima o poi dovevo pur caldeggiare un libro dell’autore su cui ebbi la sventura di laurearmi. Sto parlando del modenese Antonio Delfini. Figura particolare, per non dire stravagante. Inclassificabile - il che male non è - dal punto di vista letterario. Grande amico del poeta Eugenio Montale (che lo menziona nella raccolta di racconti La farfalla di Dinard) e nemico mortale di Tommaso Landolfi, con il quale - ho saputo - per poco non si è battuto a duello. In questi anni stanno rivalutando e ristampando la sua opera. Il libro che ha avuto più edizioni è proprio Il ricordo della Basca, che io posseggo nell’Einaudi (la Garzanti lo ha rimesso fuori con il titolo I racconti, se non sbaglio). Il professore con cui mi sono laureato ne ha letto alcune pagine durante la prima lezione della sua materia (Lingua e letteratura italiana). Il secondo anno gli ho chiesto la tesi su di lui. Me ne sono pentito? Di preciso non lo so. E poi sarebbe troppo tardi. Ormai è andata.
Tumblr media
15 notes · View notes
pizzettauniversale · 1 year ago
Note
Ma Auri stavo guardando le foto e tu in vacanza ti sei letta un libro al giorno??? Insegnaci
Non un libro al giorno, però in una settimana ne ho letti 4, 5 se ci metti quello del giorno prima della partenza, cioè l’ho letto lunedì.
Ma semplicemente fin da piccola leggo tantissimo (fun fact da piccola ho vinto il premio grande lettrice nella mia scuola per due anni di seguito, poi non l’ho più vinto perché hanno smesso di farlo 😞) e leggo molto velocemente. Quando ho tempo leggo veramente tanto, come in vacanza. Poi ci sono dei periodi in cui leggo molto meno, ad esempio gli anni dell’università ho letto meno, perché dopo ore di studio non avevo voglia di leggere altro, però nelle pause dagli esami lèggevo moltissimo (al secondo anno di università a fine della sessione di esami, in due settimane mi sono letta 16 libri). Adesso leggo la sera e soprattutto sui mezzi, poi dipende anche dal libro, se mi piace lo divoro, se non mi piace molto ci metto molto tempo.
4 notes · View notes
chez-mimich · 1 year ago
Text
JULIEN GREEN: “PARIGI”
Ci sono libri che avremmo potuto scrivere noi, ne siamo convinti tutti, solo che li hanno scritti altri e, forse, questa convinzione è dovuta al fatto che in realtà convivono nella nostra mente gli echi dei tanti libri letti. Mi è capitato di provare questa sensazione dopo le prime due o tre pagine di “Parigi” di Julien Green. Parigi è da sempre una città narrata, filmata, raccontata, cantata attraverso i secoli , come poche altro città lo sono state: forse solo New York e Londra hanno avuto la stessa “fortuna narrativa”. Il libro è semplicemente un atto di amore incorruttibile ed eterno per Parigi. “…Avevo affisso al muro una mappa di Parigi, che catturava lungamente il mio sguardo e quasi a mia insaputa mi erudiva. Scoprii che Parigi aveva la forma di un cervello umano…” Julien Green tratta Parigi con lo stesso approccio che fu dei surrealisti. Più di un passo, di questo prezioso volumetto edito da Adelphi, sembra attingere al patrimonio della letteratura surrealista, a cominciare dallo strabiliante “Nadja” di André Breton fino al mirabolante “Le Paysan de Paris” di Louis Aragon. È proprio l’anima del vero flâneur che anima tutto il volume e basta la lettura di qualche pagina per rendersene conto “…Chi non ha perso tempo in una città non può certo pretendere di conoscerla bene. L’anima di una metropoli non si lascia cogliere tanto facilmente per entrare in comunicazione con lei bisogna essersi annoiati, avere un po’ sofferto nei luoghi che la delimitano…” Parole di questo tenore sono proprie solo di pochissimi autori, legati alla città da un cordone ombelicale mai reciso. Il lettore di questo libro non può avere con l’autore che la stessa affinità elettiva, perché Parigi richiede una dedizione totale, non uno sguardo da turista e questa non è una guida turistica. Basta leggere “Le alture del Sedicesimo” (ove sedicesimo sta per XVI Arrondissement), dedicato al quartiere di Passy (per intenderci quello che inizia sotto il Ponte di Bir Hakeim, dove l’urlo di Marlon Brando squarciava la quiete parigina).La descrizione della Rue de Passy ha molto a che fare con le meraviglie del “paesano” paragonata ai “passages” dove provare la “vertigine del moderno”: il vinaio Nicolas, la pasticceria Coquelin, gli sguardi che i garzoni lanciano ai polpacci delle massaie, la Rue Raynouard, tutto ciò non può nascere da una semplice ammirazione per la città, nemmeno da un amore per la città, ma può nascere solo da una devozione per Parigi che è di molti, ma non di tutti. La stessa cosa può dirsi per le scorribande sentimentali di Julien Green nei giardini del Palais Royal, “uno di quei luoghi dove aleggia un non so che di misterioso, più facile da percepire che da dire”, scrive l’autore preso ormai dal feticismo più sfrenato: “La mia mano sfiorò una delle colonne bianche (…) Come in preda ad una allucinazione, infilai il viso tra le sbarre della cancellata le cui punte di lance dorate brillavano contro un cielo minaccioso…” Evitate di leggere un libro così se non l’amate come l’amo io, potrebbe deludervi perché leggereste un libro su una città e non su “la” città. Curiose coincidenze: lo scorso anno, proprio in queste settimane lessi “Paris s’il vous plaît” (Einaudi). Ecco, la giovane autrice romana, tra i contemporanei, è quella che maggiormente sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda con libri simili a questo, dove la bellezza di Parigi si rivela in tutta la sua convulsività e vale la pena ricordare che come scrisse Breton “La beauté sera convulsive ou ne sera pas.”
Tumblr media
2 notes · View notes
eratropposopportare · 2 years ago
Text
letti in un anno #8
PASSATO: [giugno 2021 - febbraio 2023]
Nostromo : Relato de un litoral - Joseph Conrad El largo viaje a un pequeño planeta iracundo - Becky Chambers Vernon Subutex : Volumen 2 - Virginie Despentes Mire al pajarito - Kurt Vonnegut Vernon Subutex : Volumen 3 - Virginie Despentes La conjura contra America - Philip Roth Red Mars - Kim Stanley Robinson El Doctor Fischer de Ginebra - Graham Greene La cucaracha - Ian McEwan Tifón - Joseph Conrad Una semana de vacaciones - Christine Angot Marte verde - Kim Stanley Robinson La esfera luminosa - Liu Cixin El héroe de las mujeres - Adolfo Bioy Casares (racc.) Cuentos de H. Bustos Domecq - Adolfo Bioy Casares (racc.) La casa en el confín de la tierra - William Hope Hodgson L’ora desiata vola : Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco abili - Pietro Ichino Pornotopía : Arquitectura y sexualidad en “Playboy” durante la guerra fría - Paul B. Preciado El laberinto de las aceitunas - Eduardo Mendoza Garriga El buque fantasma - Frederick Marryat *La historia de tu vida - Ted Chiang (racc.) *Destinos truncados - Arkadi y Borís Strugatski Fantasmas - Henry James *Mundo anillo - Larry Niven *Los ingenieros del mundo anillo - Larry Niven Un occhio - Stuart Gordon Il segreto dell’ultrauomo - A. E. Van Vogt / La lupa di Thargha - ? Las máquinas de Dios - Jack McDevitt Artemisia - Andy Weir Gli anni delle tenebre - Christopher Stork / Conquistatori spaziali - Luigi Naviglio La fiebre del heno - Stanislaw Lem El brazo marchito y otros relatos - Thomas Hardy (racc.) El marciano - Andy Weir Existiríamos el mar - Belén Gopegui El balneario - Carmen Martín Gaite (racc.) *Una princesa de Marte - Edgar Rice Burroughs El lado frío de la almohada - Belén Gopegui *El trono del mundo anillo - Larry Niven El revés de la trama - Graham Greene El invencible - Stanislaw Lem Fluyan mis lágrimas, dijo el policía - Philip K. Dick Astronautas - Stanislaw Lem La casta de los Metabarones - Alejandro Jodorowsky / Juan Giménez (fum.) La historia personal de David Copperfield - Charles Dickens Contrapunto - Aldous Huxley Il gigante annegato - J. G. Ballard (racc.) La zona del disastro - J. G. Ballard (racc.) Le sabbie di Marte - Arthur C. Clarke *En busca del tiempo perdido : La prisonera - Marcel Proust Luna : Luna nueva - Ian McDonald
PRESENTE: La voz del amo - Stanislaw Lem
FUTURO: Fiasco - Stanislaw Lem *En busca del tiempo perdido : Albertine desaparecida - Marcel Proust
0 notes
racconterodinoi · 1 year ago
Text
24/07/2023
“Il tempo, proprio lui, ci aveva guariti.”
“Racconterò di noi” chiude qui.
Ad un anno esatto dal nostro addio. Non sono mai stata brava con le parole, tante idee, tanti concetti racchiusi nel mio cuore che non riuscivano ad uscire. Ed è per questo che ho raccolto frasi dai libri letti che mi aiutassero ad esprimere ciò che ho vissuto anzi abbiamo vissuto. La nostra è stata una storia breve ma intensa. Fatta di sguardi, passione, baci, serate fino alla 4 di mattina. Ci siamo consumati. Ci siamo sentiti. Ad oggi con il cuore pieno di cerotti non rimpiango nulla di ciò che ho vissuto anche se ha fatto tanto male. Anche se a volte ancora ti penso. Anche se il tempo ormai ha guarito tutte le ferite. Ci auguro il meglio.
Grazie per avermi fatto capire il vero amore. (F)
Antonella ♥️
Tumblr media
4 notes · View notes
silenzipienidirumore · 2 years ago
Text
ho scritto pagine, diari, e quaderni interi perché ero convinta che un giorno, quando saresti tornata da me, te li avrei letti.
ero così convinta che per allora il tuo sguardo sarebbe rimasto lo stesso, che mi avresti guardata sempre con quell’aria incantata, e che avresti ascoltato ogni mia parola.
dalle del tempo, del tempo, del tempo. era questo che mi dicevan tutti. ed è ciò che ho fatto.
dicono che scrivere di qualcuno è l’unico modo per aspettarlo senza farsi del male… ed io ti ho scritto; ti ho scritto ogni giorno, per tutto questo tempo. ti ho scritto qualche pagina ogni giorno, per un anno, perché non volevo annoiarti con il mio amore… anche se il dolore non ho mai smesso di sentirlo
poi il tempo è passato, e tu nel frattempo sei andata avanti con diverse persone mentre io mi sono limitata a scrivere anche di questo
hai avuto la capacità di non voltarti nemmeno una volta, nemmeno uno sguardo, un accenno, un ripensamento. quella decisione in te viveva chissà da quanto… eri già pronta, ma io no, e tu mi hai uccisa.
quella persona è morta ormai tanto tempo fa, alla fine è una sentenza. una condanna. un ergastolo. un massacro.
e non c’è modo peggiore di morire, quello che non ti permette di replicare
4 notes · View notes
complicelamusica · 9 days ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Il 2024 è stato come il tagadà.
Un cammino in nome di un’evoluzione personale fatta di momenti estremamente solitari, nostalgici e tristi alternati più o meno regolarmente da un grande picco di gioia condiviso con persone irrinunciabili , cuori su cui poter contare davvero definitive parti di me.
Io e la sis abbiamo comprato casa, permettendomi di ricoprire il valore della famiglia, ovunque essa si trovi.
E’ stato davvero un passo enorme e forgiante che a volte mi ha fatto sentire in trappola, in equilibrio tra apnea e costruire.
La dimensione della città mi è mancata molto; Padova prima tra tutte, Udine è stata una meravigliosa scoperta a mia misura e poi Barcellona primo volo e prima magica avventura fuori dal mio Paese rifarei tutto di quel viaggio completamente senza gradini, con le persone del cuore e il valore aggiunto di nuovi incontri e anime belle.
Non ho ascoltato molta musica nuova, il materiale nuovo è sempre arrivato da autori e autrici, cantautrici e cantautori e musicisti da molto tempo affini e familiari.
Mi hanno accompagnato:
Maria Roveran – Come in un film
Paolo Benvegnù – E’ inutile parlare d’amore
SirGiove – tutti i singoli e la musica firmata #ooneekdischi
Fask – Hotel esistenza
Medame - discografia
Motta – La musica è finita + Suona Volume 1
La rappresentante di lista – Giorni Felici
Mahmood – Nei letti degli altri
Giuliano Dottori – L’arte della guerra I e II, La vita nel frattempo
Emma Nolde – Nuovospaziotempo
Marracash – E’ finita la pace
Le canzoni di Niccolò Fabi, Cristina Donà,Madame Ilaria Pastore, Massimo Danieli. Lubjan. Lucky love.
Sempre grata alla musica delle Ibeyi per avermi rimesso al Mondo quando ne ho avuto bisogno estremo.
E’ stato il primo anno in compagnia de Il Post il quotidiano online che tra notizie, podcast, libri, consigli e condivisioni mi ha dimostrato che esiste un modo di fare informazione curato e fatto bene facendo leva sulla cultura progressista in grado di mantenere attive e coadiuvare un’idea capace di unire una collettività, attraverso incontri, autentico ascolto e condivisione.
Grazie Luca Sofri, Francesco Costa, Luca Misculin, Matteo Caccia, Daniele Raineri, Eugenio Cau, e tutto il team del Post fino e oltre a Emanuela Marchiafava, le vostre voci sono diventate la mia casa.
Gratitudine immensa a Cecilia Sala e al suo Incendio d’Amore e rivoluzione e alle sue umanissime Stories che commuovono per autenticità ed empatia.
Per il 2025 mi riprometto di provare a ricominciare a coltivare instancabilmente stando fuori dal centro per provare a sentirmi parte di qualcosa che mi sia affine; tornare sotto qualche palco ad ascoltare e supportare le parole, la musica e la creatività che amo.
Grazie a Nemrac, Irene, Evamaria, Martajoy, Maria, Joe, Sir Giove, Marta Viola, Maniq, Macy per essere il mio supporto per poter essere chi desidero essere.
0 notes
dievve · 14 days ago
Text
✨📖 2024: Un anno a fil di penna 📖✨
Tumblr media
Benvenuti tra le righe di un anno vissuto e raccontato da Dino Valle, una voce indipendente e una penna affilata come una lama.
Questa raccolta, selezionata dai post più letti sul suo blog www.dinovalle.it, è un viaggio tra ironia e critica tagliente, dove ogni parola provoca, diverte e fa riflettere.
Il 2024 è stato un anno di trasformazioni, scandali e polemiche. Dino Valle, con la sua inconfondibile “penna in punta di spada,” lo ha narrato cogliendo l’essenza di ogni evento e trasformandolo in un affresco vibrante del nostro tempo.
📌 Cosa troverai in queste pagine? ➡️ Politica, tendenze sociali e paradossi quotidiani ➡️ Cambiamenti tecnologici e riflessioni profonde ➡️ Sarcasmo, intelligenza e una critica che non scende mai a compromessi
📚 Ora disponibile su Amazon (anche in versione e-book) e nello Store del blog! 👉 Non perdere l’occasione di scoprire o riscoprire parole che meritano di durare oltre la fugacità del web.
Sfogliate queste pagine e lasciatevi sorprendere dal ritmo incalzante di un pensiero libero. Per chi ha seguito il blog sarà una piacevole rilettura. Per chi lo scopre ora, l’inizio di un dialogo stimolante con un osservatore mai banale.
#DinoValle #UnAnnoAFilDiPenna #LetturaIndimenticabile #RiflessioniCritiche #PensieroLibero #mettereinevidenza #follower
0 notes
carmenvicinanza · 1 month ago
Text
Kimiyo Mishima
Tumblr media
Trasformare la carta del giornale in ceramica mi ha aiutato a esprimere un senso di crisi imminente, di instabilità riguardo alle ‘informazioni’. Ho scelto la ceramica perché è fragile e i giornali perché simboleggiano la mercificazione delle informazioni. 
Kimiyo Mishima è l’artista famosa per le sue monumentali sculture di giornali.
Nelle sue opere più conosciute che fanno parte del ciclo “materiale stampato fragile” ha utilizzato l’argilla come una tela per riprodurre quotidiani, riviste, lattine, scatole di cartone e manifesti pubblicitari gettati via.
Per evidenziare il processo di decadimento causato dall’avidità e dall’utilitarismo umano, ha creato monumenti di cultura popolare, riciclando e rigenerando rifiuti industriali utilizzati in maniera sarcastica, divertente, critica e di grande impatto, sensibilizzando sull’ambiente e sul flusso travolgente di informazioni nel mondo.
Nata il 10 dicembre nel 1932 nel distretto di Juso, a Osaka, da bambina aveva assistito alla devastazione della seconda guerra mondiale che le aveva lasciato la paura e l‘ansia di annegare nelle informazioni distorte, un tema che ha costantemente indagato nei suoi dipinti, collage, sculture, fotografie e installazioni.
Dopo il liceo, avrebbe voluto studiare medicina all’università, ma venne costretta a un matrimonio precoce da cui, dopo un anno, era scappata per rifugiarsi a Tokyo.
Nel 1952 era entrata a far parte dell’Atelier Montagne Youga Kenkyusho, fondato dall’artista e filosofo Shigeji Mishima, poi diventato suo marito.
Entrata a contatto con i movimenti artistici internazionali come l’arte informale, l’espressionismo astratto e la pop art, dal 1957, è passata dalla pittura figurativa all’astrazione.
Negli anni ’60 aveva iniziato a realizzare collage con giornali, carta straccia scartata da aziende di stampa e vecchi poster di film.
Mentre i materiali si accumulavano nel suo studio, negli anni ’70 le venne l’idea di realizzare le sue iconiche ceramiche a forma di giornale.
L’accumulo di spazzatura creato dai giornali letti e buttati via la turbava e aveva quindi deciso di dare loro una nuova vita in un materiale fragile, da trattare con cura, come la marea di informazioni che contenevano.
Dal 1980, ha ingrandito notevolmente le sue opere rendendole delle vere e proprie installazioni monumentali.
Queste gigantesche sculture che ha esposto in tutto il mondo, sono state il suo marchio di fabbrica.
Si è spenta il 19 giugno 2024, all’età di 91 anni.
0 notes