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su Van Gogh
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Tra le richieste più frequenti dei lettori, s’impone la definizione dello stile di Vincent Van Gogh. La difficoltà d’inserimento di un pittore profondamente solitario e ribelle come lui, in un movimento o in una corrente, è senz’altro palese, ma dalla sua pittura è facile individuare quegli elementi oggettivi – al di là di ogni sua dichiarazione di poetica – che permettono, attraverso il suo stile più maturo, di definirlo come pittore “post-impressionista di tendenza espressionista”.
Una classificazione che somiglia maggiormente a una diagnosi medica che a una catalogazione di storia dell’arte. Ma esistono artisti che sono punti di snodo e per i quali l’inserimento nell’ambito di una tabella classificatoria richiede più elementi di specificazione. Sostanzialmente Van Gogh, guardò agli impressionisti con interesse soltanto per la loro tavolozza luminosa. Era il colore a sedurlo, mentre non amava la maniera sommaria e poco disegnativa di quegli artisti.
alcune letture consigliate:
Lettere a Theo di Vincent Van Gogh
«Caro Theo…»: dall’agosto 1872 fino al 27 luglio 1890, due giorni prima di morire, Vincent Van Gogh scrisse al fratello con una costanza che trova il solo termine di paragone nell’amore che egli nutriva per lui. Da sempre interlocutore privilegiato dell’artista, nonché il primo a riconoscerne la grandezza, per lungo tempo Theo fu l’unico a cui Vincent confidò le pene della mente e del cuore. «Se non avessi Theo» scriveva, «mi sarebbe impossibile dedicarmi al mio lavoro; ma poiché mi è amico farò ancora progressi e continuerò.» Queste lettere ci permettono di seguire, quasi quotidianamente, la vicenda artistica e umana del grande pittore e costituiscono, ancora oggi, il miglior viatico per un approccio alla sua incredibile produzione. Un’altissima testimonianza morale, una professione di credo estetico forse senza eguali in tutta la storia dell’arte Il libro è in vendita su Amazon (clicca qui)
Vincent van Gogh. Ediz. a colori (Italiano)
PER RAGAZZI (dai 7 anni in su) – Il libro rientra nella serie di volumi illustrati, dedicata ai ragazzi nella prima età scolare. Una raccolta di biografie di alcuni grandi uomini che hanno saputo lasciare il segno nella storia e nella cultura grazie al proprio genio e talento. Pagina dopo pagina, i bambini impareranno a conoscere gli incredibili capolavori di Van Gogh. La vita, il lavoro e i successi raccontati in prima persona con testi brevi e semplici, ricchi di aneddoti e curiosità e resi ancor più appassionanti dai coloratissimi e divertenti disegni di Isabel Muñoz,. Età di lettura: da 7 anni. Il libro è in vendita su Amazon (clicca qui)
Van Gogh – I miei quadri raccontati da me
Fu lo stesso Vincent van Gogh – nelle lettere che scrisse lungo gli anni – a parlare minuziosamente dei suoi dipinti. Spiegò come e perché li fece; ne descrisse i colori e le emozioni che provava nel realizzarli; disse pure cosa sperava e voleva che suggerissero in chi li guardava. Precisò a quali pittori del passato si ispirava e a quale genere di nuova arte mirava, impegnandosi con tutte le sue forze per realizzarla. Creò tutto un universo visionario che – lui vivo – solo pochissimi seppero comprendere; ma che costituì un linguaggio quanto mai originale: anticipò e fondò l’evoluzione della pittura moderna. Le sue lettere a familiari e amici sono una testimonianza preziosa, di grande valore letterario, critico e umano. A distanza di più di un secolo, Van Gogh è universalmente riconosciuto come uno dei maggiori artisti della sua epoca. Eppure quando morì, a soli trentasette anni, Vincent era ancora un artista «esordiente», che aveva partecipato a pochissime mostre ed era riuscito a vendere appena qualche decina di opere. Strano destino in vita, per un artista che dopo la morte si sarebbe ritrovato, in pochi decenni, a essere considerato uno dei pittori più importanti della sua generazione, e il vero anticipatore dell’arte moderna. Il libro è in vendita su Amazon (clicca qui)
Ecco il rischiaramento improvviso della tavolozza, a contatto con gli impressionisti. E’ il 1886, anno successivo a “I mangiatori di patate”. La svolta è profonda. Ma osservando bene il quadro, notiamo, nella definizione accurata dei sassi, nella citazione di Millet – il contadino piegato – e nelle silhouette conchiuse, quanto in un volo di corvi assai poco impressionista, il mantenimento pieno delle proprie strutture pittoriche, eccezion fatta per il colore
Il ramo di mandorlo in fiore, dipinto da Van Gogh, a Saint Remy, nel 1890, riflette l’attenzione del pittore per l’arte giapponese. Da notare il fatto che in questa opera non appaiono le chiazze di luce, che caratterizzano, generalmente l’impressionismo, ma ogni fiore è disegnato pittoricamente con tradizionali effetti chiaroscurali
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L'Aia, seconda metà di maggio 1882 - n.3
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"Ecco un fannullone" dice un altro uccello che passa di là, "quello è come uno che vive di rendita." Intanto il prigioniero continua a vivere e non muore, nulla traspare di quello che prova, sta bene e il raggio di sole riesce a rallegrarlo. Ma arriva il tempo della migrazione. Accessi di malinconia - ma i ragazzi che lo curano nella sua gabbia si dicono che ha tutto ciò che può desiderare - però lui sta a guardare fuori il cielo turgido, carico di tempesta, e sente in sé la rivolta contro la propria fatalità. "Io sono in gabbia, sono in prigione, e non mi manca dunque niente, imbecilli? Ho tutto ciò che mi serve! Ah, di grazia, la libertà, essere un uccello come tutti gli altri!" #vincentvangogh #lettereateo #reading #book #candle 📖
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