#les combattants
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LE REGNE ANIMAL, de Thomas Cailley Avec Romain Duris et Paul Kircher, le fantastique made in France au cinéma actuellement
Il est bien rare que le cinéma français se lance dans le fantastique, et encore plus rare qu’un acteur ‘bancable’ joue le jeu. C’est le cas pourtant avec LE REGNE ANIMAL, où Romain Duris laisse la place belle à un jeune comédien ultra doué : Paul Kircher. Romain Duris est, on le sait un comédien remarquable, qui peut tout jouer et le voir partager l’affiche, pour ne pas dire s’effacer devant un…

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#Adele Exarchopoulos#bande annonce Le Regne Nimal#Cyrille Bonjean#Frédéric Lainé#Le Lycéen#Le regne animal#Les Combattants#Paul Kircher#PAULINE MUNIER#PaulineMunier#Petite leçon d&039;amour#Riomain Duris#saison N°1 de Ad Vitam#T&039;as pécho?#Thomas Cailley#TOM MERCIER
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c'est vraiment une douleur particulière quand tu vois quelqu'un utiliser un de tes avatars sur un forum mais en créditant un·e autre créateurice (en confondant/se trompant j'imagine?) 😭 puis c'est un poil délicat à dire aussi erh
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Le Général des anciens d’outremer à Perpignan !

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#Anciens combattants#anciens d’outremer#colonel STANGHELLINI#général de corps d’armée#Jacques Bonnafos#Journal Catalan#Le Journal Catalan#marsouins#Philippe Bonnet#Pyrénées-Orientales#Rima#Troupes de marine
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"Thésée combattant le Minotaure" by Étienne-Jules Ramey (1796-1852), Jardins des Tuileries, Paris.
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* post per i pochissimi affezionati che si domandano di me e si chiedono dove sia finita
se volessi fare un recap dall'inizio del nuovo anno ad adesso scriverei che il tempo è scorso fra le mie mani senza che io effettivamente ne avessi piena coscienza a. e t. sono cresciuti moltissimo e hanno iniziato ad andare a scuola b. é una creaturina di appena un anno composta posata e seria ma quando sorride ti manda letteralmente il cuore in un mare di giuggiole aver avuto la fortuna di poter intraprendere una nuova avventura lavorativa é stato provvidenziale e salvifico mia nonna letteralmente come una leonessa combatte quella condizione terribile di malattia con un carattere ed una forza d'animo incredibile inviarle libri riviste e foto e chiamarla con assiduità non attutisce molto il rammarico di non poterle stare più vicina "da vicino" la mia presenza online si è ridotta drasticamente ad esclusione di un piccolissimo spazio di foto su patreon che curo con una leggerezza che raramente mi caratterizza e che mi tengo ben cara in compenso sono riuscita a leggere tre saggi e ad approfondire bene i temi legati al mondo della nutrizione il tempo libero è pochissimo ad eccezione dei momenti in cui l'umore è terribile e soffocato dall'ansia mi accorgo di vivere momenti assolutamente perfetti come la colazione al parco di questa mattina con b. vista fiume dove l'acqua brillava e le canoe sembravano avanzare come in una danza delicatissima con gli alberi che rendevano l'ombra freschissima o il gelato giuditta di ieri sera prima di entrare a lavorare o in generale le sere d'estate trascorse a passeggiare non ho previsto vacanze e di cose che non funzionano ne restano ancora troppe ma non posso che essere gratissima per poter avere l'occasione di migliorare ed essere ed avere ciò che desidero e per essere riuscita ad uscirne illesa da tutta una serie di vicende oggettivamente pesanti ed impattanti questa sera ho la visita dalla dottoressa e spero per quel momento di aver conservato il medesimo approccio vi leggo ogni volta che ho modo e sarei felicissima di ricevere cose scritte da voi in cui mi raccontate quello che vi va
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Cronaca di un fine anno...
Qui Radio Roma, vi parlo da un bunker antiatomico affittato per l'occasione. Appena scesa la sera i bombardamenti sono già iniziati, agevolati dal favore delle tenebre. Già ho messo in salvo i miei familiari e il mio canetto Dandy, provvisto di giubbotto antiproiettile e casco militare. Una granata ci ha sfiorati proprio mentre entravamo in cucina.
Le trincee sono colme, non si sa contro chi si combatte, ma si combatte. I più ardimentosi li vedo vicino alle finestre, che Dio li salvi, altri si sono armati di batterie e bombe a grappolo, qualcuno è fornito del famoso "rutto di Salvini", una bomba che da sola è capace di far tremare l'intera Capitale.
Molti si sono rifugiati in montagna, cantando "Bella Ciao". Si combatte vicolo dopo vicolo..., restiamo in contatto, intanto vi auguro buona fortuna e buon'anno a tutti.😘🎉❤️
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En 1562, Cosme Ier de Médicis chargea Vincenzo de Rossi (1525/1587) de réaliser les sculptures des "Travaux d'Hercule" qui sont visibles dans la Salle des Cinq-Cents du Palazzo Vecchio. Ici, l'un des 12 travaux, Hercule combattant le roi Diomède.
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(Foto: sneakstrikesback)
-Che vuoi che ti dica: sai bene che non puoi aspettarti coerenza e logica, in amore. Soprattutto da una donna. Soprattutto da una che combatte contro circostanze dure e un destino spietato, che non le ha mai concesso nulla gratis.

(Foto: gepetordi2)
-Si, lo so benissimo. E la adoro comunque. Perché anche lei ha diritto ad avere un comportamento imprevedibile, caratteristica tipica di una donna molto esigente e viva, nonostante tutto. E a un uomo che la ami, incondizionatamente e in modo molto discreto. A dispetto di tutto.
Aliantis
(Foto: chyyldofdasun)
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Sono la gatta che struscia ai tuoi piedi... Sono la matta che asseconda i tuoi voleri... Sono la stella che avvera i desideri... Sono la stoffa che cuce i tuoi pensieri... Sono la fiamma che brucia in eterno... Sono la carezza che ti porta all'inferno... Sono l'amante che ti sa soddisfare... Sono la donna che tu mai saprai amare.... Sono un fuoco che non smette di bruciare... Sono il vizio da cui non puoi guarire... Sono un serpente che ti stringe tra le spire... Sono un sentimento che combatte contro il tempo... Sono un vento che fra le tue mani muore contento... Sono un'anima che quando la tocchi... Ti fa uscire le lacrime dagli occhi... Sono un desiderio che se sai assecondare... Non può far altro che farti volare...
~ Virginia ~

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Questo libro è la PIETRA TOMBALE DEL WOKISMO, generalizzazione del WHITE GUILT. Hic et nunc. Non l'ha scritto Cruciani o Sallusti o Feltri ma Federico Rampini, un like a boss in posti wokissimi come Repubblica, Corriere, Sole24Ore. Cari Post e HuffPost, siete solo retroguardia che difende truppe in rotta, in una terra oimé devastata (cfr. post precedente sui danni del sinistrismo sinistrato passive aggressive inculcato nelle masse).
"È ora che qualcuno lo dica: «Grazie, Occidente!». Tutto il bene che abbiamo fatto, a noi stessi e agli altri, è il supremo tabù di questa epoca.
Nelle scuole non si insegna più la storia vera del progresso, che è nato a casa nostra e dove ha avuto un ruolo anche l'Italia. Invece nelle piazze e nella cultura contemporanea siamo sotto un processo permanente. È ora di ribellarsi, in nome della verità. Cinesi o indiani, brasiliani o africani, il mondo è popolato da miliardi di persone che devono la loro stessa esistenza... a noi.
La scienza occidentale, pensiamo alla nostra medicina e alla nostra agronomia, è stata copiata e applicata dal resto dell'umanità con benefici immensi. Se la longevità è aumentata, la mortalità infantile è crollata, il livello d'istruzione è cresciuto nel mondo intero, è perché l'Occidente ha esportato progresso.
Dove si combatte per migliorare i diritti umani - per esempio la condizione della donna - il paradigma da emulare siamo noi.
Il nostro modello industriale ha sollevato dalla miseria grandi nazioni. La sfida per un'economia più sostenibile e per decarbonizzare l'ambiente sarà vinta grazie alla ricerca scientifica e all'innovazione tecnologica dell'Occidente.
Il conformismo dominante impone una versione bugiarda della storia, in cui la «razza bianca», europea o nordamericana, ha seminato solo distruzione, oppressione, sofferenze. L'idea stessa di progresso è disprezzata, siamo sottoposti a un lavaggio del cervello quotidiano per inculcare la certezza che l'Apocalisse è dietro l'angolo (per colpa nostra).
Perché la Cina e l'Iran oggi si definiscono «repubbliche», un concetto che non esiste in Confucio o nel Corano? Una lezione di onestà storica è urgente per le nuove generazioni, aiuta a ricostruire la nostra autostima e a vedere il futuro con più fiducia.
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saga: Soumission & Domination 384
Fin de séjour aux USA
J'apprends le fin mot de la prestation spéciale par Ric et Jona. Côté tarif, effectivement mes Escorts n'ont pas été lésés.
Par les supérieurs de Jona, je suis avisé qu'ils ont donné aussi toute satisfaction. Ils me demandent de prioriser ce client auprès de mes deux escorts. Ils sont gentils mais c'est une entreprise commerciale que je gère ! Nous arrivons à un compromis où, si mes collaborateurs sont en contrat, ils prendront en charge le dédit, Quel que soit le montant.
Avant de quitter mes trois Navy-Seal, je les invites à venir en France. Ils seraient heureux de revoir Jona et François mais je sens un certain blocage. J'ajoute que quand j'invite, je prends en charge les frais inhérents aux déplacements et là ils sont totalement OK, Ils sont très curieux de voir ma " bande " de mecs à l'oeuvre au combat rapproché.
Pour le reste, mes nouveaux potes de Berkeley, j'organise une virée au grand Canyon avec descente en rafting d'une petite partie du Colorado. Nous remplissons deux gros rafts opposant les nageurs aux combattants. J'hésite, mais finis chez les nageurs. Bon choix puisque parmi eux s'en trouve deux qui ont déjà pratiqué ce sport. Nous finissons premier au campement intermédiaire, mais d'une très courte tête après plusieurs heures de course acharnée.
Deux autres rafts de même taille nous accompagnaient, Occupés l'un par une bande de potes Newyorkais, l'autre par des couples, qui, entre eux ne se connaissaient pas d'avance. Les Newyorkers ont essayés d'entrer dans notre compétition interne mais ont vite renoncé au vu de notre rivalité sportive.
Au campement, ils nous félicitent et on discute tous ensemble. Les couples un peu plus âgés que nous sont dans leur coin. Nous ne nous gênons pas pour nous chauffer entre nous alors que, les tentes montées, nous nous changeons pour la soirée. Si les couples continuent à vivre de leur côté, les gars de la cote Est se font prendre à partie.
Ok ils sont tous moins baraqués que nous, quoique certains puissent rivaliser quand même, mais la plupart pourraient bien finir entre nos cuisses, ils sont suffisamment mignons pour ça ! Ils ne mettent pas longtemps à nous découvrir tous gays puisque nos bisous sont réalisés en mode frenchkiss.
Ils ne sont pas choqués et je vois même certains regards qui s'appesantissent sur nos plastiques. Après nos bains de détente et propreté dans l'anse calme du Colorado, comme par hasard ils se fixent surtout sur celles modelées par nos maillots de bains (tous nous avions opté pour des boxers ou trunks bien moulants alors qu'eux étaient en short de surf).
Diner autour du feu de bois et premiers rapprochements entre les deux côtes américaines. J'ai repéré un des mecs, le plus jeune ou du moins physiquement il le parait. Dans les 1m75 musclé type coureur de fond plutôt que gymnaste, châtain clair, ses yeux légèrement en amande trahissent un métissage asiatique mais pas de première génération. Je fais avec lui mon " touriste Français ". Dan et moi discutons pas mal avec lui et deux de ses potes alors que mes amis ont intégré le reste de son groupe. Quand il est question de se coucher, j'observe un petit mélange des groupes (environ la moitié des Newyorkais se " trompe " de tentes).
Moi j'ai réussi à intéresser suffisamment ma proie pour qu'elle se laisse tenter par l'expérience. Au départ il est gêné qu'on ne soit pas tous les deux seuls. Mais les bruits que font nos colocataires l'excitent aussi et j'arrive à passer du simple frenchkiss à pareil mais avec les mains dans nos slips respectifs. Il bande dur ce petit salaud, dans les 18x4/5. Quand il prend mes 20x5, je le sens étonné. Je ne peux m'empêcher de lui glisser dans l'oreille qu'ils sont tous pour lui. Je le sens frissonner entre mes bras, peur ou désir ? Mes mains passent de sa queue à ses fesses. Tout petit cul rond. J'avais bien deviné que son longboard flottant cachait une merveille. Mes doigts glissent entre ses fesses et je titille sa rondelle. Il ne débande pas, bon signe. Ma bouche revient couvrir la sienne l'empêchant s'il l'avait désiré de protester contre cette intrusion. Lentement je lui masse la rondelle et parvient à enfoncer un majeur. J'étouffe son petit cri avec ma langue, il bande toujours. Moi aussi et j'ai vraiment envie de me le faire. Il le sent car il écarte sa bouche pour me dire qu'il est vierge. Je le rassure d'un " t'inquiète tu vas aimer ". À nos côté Dan est déjà dans un des nageurs de notre groupe et, bien que discrets tous les deux, nous entendons nettement les " trop bon ton cul " et les vas-y défonce moi " qui lui répondent. Je profite de notre différence de gabarit pour le retourner face contre notre matelas et dans le même mouvement plonger mon nez entre ses fesses afin de lui bouffer l'oignon.
C'est sûr, il ne connaissait pas cette pratique. Surpris, quand ma langue se pose sur le plissé délicat, il fond et je l'ai à ma merci. Je me place sur le dos, le bascule en 69 au-dessus de moi et continue ma préparation. Il a devant les yeux mes 20cm turgescents qui appellent sa bouche. Je ne le vois pas mais je sens son souffle se rapprocher de mon gland. Au bon moment, ma main posée sur sa nuque le pousse en avant et mon gland pénètre sa bouche. Reflexe, ses lèvres se referment dessus. Là, c'est lui qui me procure un frisson. Du coin de l'oeil j'aperçois Dans qui lui mime de me pomper. Je retourne à ma " préparation " et sens que mon petit puceau s'enhardi. Je ne parle pas de gorge profonde mais il met du coeur à l'ouvrage.
J'arrive à lui mettre mes deux majeurs sans rejet de sa part. Ça me fait raidir encore plus, l'idée que bientôt je vais le défoncer.
Je le soulève à bout de bras, lui fais faire demi-tour et l'assois sur mes abdos. Mon gland se pose direct au bas de sa colonne vertébrale. Je l'attrape par le cou et approche son visage pour qu'on se roule un patin. Là, c'est sa langue qui cherche la mienne ! Discrètement je me kpote et pose mon gland contre sa rondelle en effectuant quelques rotations et levées de bassin. Mon gland lui travaille le sphincter et quand je le sens s'ouvrir, je lui glisse à l'oreille de gérer sa descente.
Il se redresse sur ses bras sans que ses yeux quittent les miens. Je sens doucement une bonne chaleur recouvrir mon sexe. Il recule vers mes cuisses jusqu'à ce que ses petites fesses les collent (mes cuisses !). Pour un puceau il en voulait le petit !! Il reste sans bouger le temps de s'habituer à l'envahissement de son petit cul. Je roule du bassin pour lui signifier de mettre un peu de mouvement entre nous. Il me chevauche comme un bon petit cavalier, au pas puis avec un petit trot soutenu, il rode sa rondelle vierge sur mes 20cm d'acier. Je devine dans la pénombre ses yeux fermés. A l'écoute de son corps, je le vois sourire. Moi j'adore sa rondelle ferme. De temps en temps une crispation vient m'étrangler la queue, entrainant un brusque arrêt de la défonce, mais ajoutant encore aux sensations perçues des deux côtés.
Dan et son partenaire (un autre copain de Berkeley) nous rejoignent et s'occupent de mon petit Newyorkais. Sollicité par nos trois bouches, occupé par ma queue et en contact avec celles de mes deux potes, le petit jeune ne sait plus où il habite et il se prend un pied d'enfer. Je reçois de son sperme jusque dans les cheveux. Mes deux collègues giclant les leurs sur mon " étui pénien " qui, hyper contracté, provoque ma propre jouissance. Ils retournent sur leur matelas alors que je garde mon partenaire sur moi. Ma queue sort avant de complètement débander et je récupère discrètement ma kpote pleine. Il s'endort sur moi et je m'endors à mon tour.
Au matin je suis toujours son matelas ! Ma queue se réveille mais j'entends les bruits du campement, pas le temps ! Je m'étire et ce faisant réveille mon petit américain.
Il réalise soudain qu'il a passé la nuit sur moi. Rires dans la tente quand il sursaute, glisse de moi et s'excuse de tomber sur Dan. Je lui fais un petit bisou sur les lèvres et une tape sur les fesses. Nous sautons dans nos maillots de bain et course jusqu'au Colorado où un bain nous permet de perdre les effluves de la nuit passée. Je m'aperçois qu'on est pas les seuls. Mon petit mec se fait charrier par ses potes. Mais il a du répondant et les rires sont bon-enfant.
Petit déjeuner substantiel et on attaque la seconde partie de notre petit raid. Là, c'est l'embarcation des adeptes des sports de combat qui gagne. Ils ont pu profiter d'une erreur tactique qui nous a fait perdre la tête que nous avions depuis le départ.
Je profite du retour à la base en car pour récupérer les coordonnées de mon partenaire de la nuit et m'organiser une pause à New York pendant mon voyage de retour.
Départ de San Francisco :
Un peu plus de 6 mois en immersion totale, ça forge des amitiés. Tous mes nouveaux potes nageurs comme combattants ont mes coordonnées et savent qu'ils peuvent passer me voir en France.
Bien évidemment c'est encore plus le cas pour Tyler et Dan. En ce qui concerne Duke (le petit frère de Dan été grand ami de ma triplette), je lui confirme une invitation permanente à venir en France retrouver son trio d'amis. Que ce soit pour les vacances ou même un grand WE, il sait que ma porte lui est grande ouverte.
Grandes embrassades à l'aéroport d'où je pars pour New York. Je ne connais pas la ville et en plus Bobby m'a promis de me faire visiter rapidement.
A LaGuardia il m'attend. Je lui roule un patin.
De New York je ne connaitrais finalement que l'intérieur de son appartement où j'aurais passé deux jours à le baiser par tous les trous et dans toutes les positions que je connaisse. J'ai retrouvé ce petit cul rond et blanc d'absence de soleil et surtout la rondelle qu'il cache en son centre et qui attire ma queue sans arrêt ! Les trois pièces de son appartement, sa cuisine et sa salle de bain, la table basse et le canapé du salon, le plan de travail de la cuisine et celui du lavabo, la douche aussi où je l'ai encore enculé alors qu'on retirait sous les jets d'eau de la colonne de jets le sperme collé de notre dernière baise, je crois bien qu'à part la cuvette des toilettes, tout ce qui pouvait soutenir un corps a été utilisé.
Nous nous sommes même fait le jeune livreur de Pizza, un latino basané monté comme un âne, qu'il n'a pas fallu beaucoup poussé quand on lui a ouvert quasiment nus. C'est peut-être aussi parce que pendant que bobby le faisait entrer, j'étais collé à son cul et que je lui léchais l'oreille ! Je me souviens lui avoir proposé le petit cul de mon hôte comme pourboire supplémentaire, argumentant du fait que c'était une bonne chaudasse et que malgré mes grandes capacités je n'arrivais pas à le rassasier.
Quand son chino est tombé à ses pieds, on a pu voir une vraie grosse barre déformer son boxer. Bobby s'est jeté à ses genoux et directement lui a arraché ce dernier rempart. Dans le même mouvement il a embouché le gland le faisant glisser jusque dans sa gorge, compétence que j'avais réussie à lui inculquer récemment. Il s'est quand même étranglé, le livreur étant plus puissamment équipé que moi.
Alors qu'il se faisait pomper, il a téléphoné pour prévenir qu'il serait indisponible aux livraisons pendant quelques heures. J'ai aimé cette réorganisation de son emploi du temps.
Il est resté 2h30 avec nous. Kpoté il m'a aidé à rassasier le cul de Bobby, plus petit que nous mais plus costaud que Bobby, il s'est permis lui aussi des portés et des positions de sodo musclées. Bobby s'est fait plaisir avec une dans le cul et une dans la gorge, mais nous n'avons pu aller jusqu'à la double sodo. Malgré son envie, il n'avait pas rebaiser avec un mec depuis son dépucelage sur les rives du Colorado. Je crois bien qu'avant de partir, le latino lui a laissé son n° de portable. Pour qu'il n'ait pas à pâtir de son interruption dans sa journée de travail, je lui ai glissé dans les 200$ dans sa poche de Jeans.
Bobby me raccompagne à l'aéroport, cette fois JFK et retour en France.
Jardinier
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Southern California
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ἀρετή
virtù/capacità
ciò che rende la vita degna di essere vissuta
Le esigenze morali positive che, in Grecia, la comunità primitiva impone al singolo e che il singolo riconosce, non sorgono dall'idea del diritto ma da quella di "virtù".
Ma se in Omero la virtù è una qualità del singolo vivente, dell'eroe che combatte per il suo onore (τιμή) e per quello della sua stirpe, già alla fine del VII sec.a.C con la crisi dell'ordinamento sociale, si scopre che le vie degli uomini sono diverse e che nelle professioni più diverse si può giungere a una particolare ἀρετή: ora ci si chiede che cosa sia la vera ἀρετή.
Questo differenziarsi delle forme della vita umana porta all'incertezza e dall'incertezza al problema del duraturo. Il primo ad occuparsi di questo problema è Tirteo: egli riconosce soltanto il valore di colui che combatte per la patria. Espressamente egli respinge come insignificanti tutte le altre capacità e abilità: la velocità del corridore che si afferma nella lotta sportiva, la forza del lottatore, la bellezza del corpo, la ricchezza, la potenza regale, la facilità dell'eloquio: solo la comunità è ciò che dura nel tempo e a cui il singolo mortale deve sacrificarsi; egli continuerà a vivere nel suo ricordo.
Tirteo dice: "Combattere coraggiosamente e morire vogliamo per il nostro paese e per i figli, senza preoccuparci della nostra vita". Egli non si limita a scorgere l'unità superindividuale in cui il singolo vive o per cui deve mettere in gioco la vita, nella famiglia o nella patria concreta, ma cerca, per la prima volta, di cogliere questa entità in forma più astratta: "E' un bene comune per la città e per il popolo, che un uomo si dimostri valoroso in battaglia".
Qui si affaccia per la prima volta l'idea dello Stato.
-Bruno Snell
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One day more (Le grand jour) translation from the new châtelet french version
(Valjean)
The great day (Le grand jour)
Another day another destiny (Une autre vie une autre destinée)
Delivered from having to run to perpetuity (Délivré d'avoir à fuir à perpétuité)
But today the final judgment, every man is judged for his crimes (Mais aujourd'hui jugement ultime, chaque homme est jugé pour ses crimes)
In broad daylight (Au grand jour)
(Marius)
Tomorrow I won't see her again (Demain je ne la verrai plus)
My blood runs cold in my veins (Mon sang se glace dans mes veines)
(Valjean)
The great day (Le grand jour)
(Cosette & Marius)
Tomorrow I won't see you again (Demain je ne te verrai plus)
It is like lighting striking me (C'est comme la foudre qu'on m'assène)
(Eponine)
Tomorrow alone in my story (Demain seule dans mon histoire)
(Cosette & Marius)
Will I lose you forever? (Vais-je te perdre à tout jamais?)
(Eponine)
A great day lost without seeing him (Un grand jour perdu sans le voir)
(Cosette & Marius)
When my life has barely begun (Quand ma vie commence à peine)
(Eponine)
A little more alone every night (Un peu plus seule chaque soir)
(Cosette & Marius)
And I swear I will be true (Et je jure d'être fidèle)
(Eponine)
I dream of him in my memory (Je le rêve dans ma mémoire)
(Enjolras)
The great day is for tomorrow (Le grand jour est pour demain)
(Marius)
Should I go where she goes (Dois-je aller là où elle va)
(Enjolras)
Tomorrow on the barricade (Demain sur la barricade)
(Marius)
Or follow my brothers in battle (Ou suivre mes frères au combat)
(Enjolras)
The great day dawns at last (Le grand jour se lève enfin)
(Marius)
How to proceed, do I have the right? (Comment faire, ai-je bien le droit?)
(Enjolras)
And the human rights are being written (Et les droits de l'homme s'écrivent)
(Everyone)
Friends, it is time (Amis, c'est l'heure)
Tomorrow comes (Demain arrive)
(Valjean)
The great day (Le grand jour)
(Javert)
Their short pants riot (Leur émeute en culottes courtes) *(see footnote)
I will follow them in their ranks (Je les suivrai dans leurs rangs)
I will push them without them doubting (Je les pousserai sans qu'ils s'en doutent)
To splash themselves with their blood (À s'éclabousser de leur sang)
(The Thénardiers)
They're going into the pipe breaker, we wait for the smoke (Ils vont au casse-pipe, on attends que ça fume) (*see footnote)
When they have lead in their feathers we pluck them (Quand ils ont du plomb dans l'aile nous on les plume)
A jewel here, a little sou there (Un bijou ici, un petit sou en face)
We just have to wait for the hunt to start ([Il n'y a] Y'a plus qu'à attendre l'ouverture de la chasse)
(Les Amis)
The great patriotic day (Le grand jour patriotique)
Progress starts again (Le progrès reprend sa marche)
Fighter of the future (Combattant de l'avenir)
Re-emerged from his shroud (Ressurgi de son linceul)
By beautiful hope (Par l'espérance magnifique)
Of a new world yet to be built (D'un nouveau monde à construire)
To the people's will! (À la volonté du peuple!)
(Marius)
My place is here, next to you (Ma place est là, auprès de vous)
(Valjean)
The great day! (Le grand jour!)
(I will now separate the parts by characters because they all sing at the same time)
(Cosette and Marius)
Tomorrow I won't see you again (Demain je ne te verrai plus)
My blood runs cold in my veins (Mon sang se glace dans mes veines)
Tomorrow I won't see you again (Demain je ne te verrai plus)
It is like lighting striking me (C'est comme la foudre qu'on m'assène)
(Eponine)
Tomorrow alone in my story (Demain seule dans mon histoire)
Tomorrow all alone in the dark (Demain toute seule dans le noir)
(Javert)
With the people's heros (Avec les héros du peuple)
With those new strategists (Avec ces nouveaux stratèges)
Knowing their little secrets (Instruits de leurs petits secrets)
I will close the trap (Je refermerai le piège)
Their short pants riot (Leur émeute en culottes courtes)
I will follow them in their ranks (Je les suivrai dans leurs rangs)
I will push them without raising a doubt (Je les pousserai sans qu'ils s'en doutent)
(The Thénardiers)
They're going into the pipe breaker, we wait for the smoke (Ils vont au casse-pipe, on attends que ça fume)
After they gut themselves we take their feathers out (Après qu'ils s'étripent on leur ôte les plumes)
They're going into the pipe breaker, we wait for the smoke (Ils vont au casse-pipe, on attends que ça fume)
When they have lead in their feathers we pluck them (Quand ils ont du plomb dans l'aile nous on les plume)
(Valjean)
Tomorrow we leave without regret (Demain nous partons sans regret)
(Valjean and Javert)
Tomorrow is the final judgement (Demain c'est le jugement dernier)
(Everyone)
Tomorrow we'll know if God comes to finally announce his return (Demain nous saurons si Dieu vient annoncer enfin son retour)
Finally (C'est enfin)
It's tomorrow (C'est demain)
The great day! (Le grand jour!)
*"Leur émeute en culottes courtes" translates literally to "Their riot in short pants/underwear". It mostly is just Javert insulting the revolution saying it's ridiculous. I genuinly could not come up with a good translation without having to drastically change the lyrics
*"They're going into the pipe breaker, we wait for the smoke" It makes more sense in french, but most of the Thenardiers lines are comparing the students to pigeons or bird (Like waiting until they have lead (bullets) in their feathers to pluck them). I found the lines really clever but the first one does work best in french than english.

#as usual if you have any suggestions to help with the translation comment!!#les miserables#les mis#les mis chatelet#les mis french#les mis translation#jean valjean#javert#one day more#This was so hard omg#Javert's lines are always so tough to translate but it's so good
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Perpignan : Commémoration des combats de Bazeilles
A 18heures 30 mardi 19 septembre 2023 l’amicale des anciens d’outremer, du 24 ème Rima et des anciens combattants des Troupes de marine des Pyrénées-Orientales, à l’occasion de la commémoration annuelle des combats de Bazeilles (1870), a rendu hommage, devant la stèle du 24 et 44 ème RTS place Jean Moulin à Perpignan, aux soldats des TDM morts pour la France. En présence de madame la Députée…

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#Bazeilles#combattants#commémoration#héroisme#hommage#Le Journal Catalan#morts pour la France#perpignan#Pyrénées-Orientales#Soldats#Troupes de marine
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"Thésée combattant le Minotaure" by Étienne-Jules Ramey (1796-1852). French sculptor. Jardins des Tuileries, Paris.
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Il est donc parti pour de bon, ce menhir qui a tant pesé sur la conscience tourmentée de nos chevaliers de la démocratie. Il s’est barré, il s’est cassé mais il n’a pas vraiment rompu sous la pression renouvelée des faquins et des coquins du grand bal politico-médiatique.
Le personnage est controversé, non pas sur les scories de ses provocations multiples, voulues et dirigées. Il le serait plutôt par une certaine perméabilité aux opportunités politiques, à l’ivresse des contacts confidentiels, au vertige du confort matériel. Mais cela, c’est de la poussière pour chroniqueur d’hebdomadaire bon teint.
Ce qu’il faut retenir du bonhomme, au-delà des controverses surgies et parfois entretenues dans son camp même, c’est sa stature de chef, servie par une carrure morale solide, une culture magnifique et un courage physique indiscutable. Il fut, sur ces trois points, l’incarnation d’une race d’homme qui ne se produit presque plus sous les auspices de cette France pourtant si densément pourvue en héros et héroïnes passés. La première fois que je l’ai entendu en public, j’avais dix-sept ans. Je m’étais pointé avec un copain à l’un de ses meetings mouvementés (c’était au tournant des années 70/80) et l’on m’avait réclamé “une participation”. J’étais fauché. Je fis donc demi-tour et c’est un sympathique malabar du S-O qui engueula le préposé en lui disant, avec un fort accent du midi: “laisse-les passer. On a besoin des jeunes !” Debout dans une salle pleine, je fus ébloui par la faconde du bonhomme, par sa façon d’emballer son auditoire, de le balader entre idée et argument, de susciter ses réactions, d’arpenter sans cesse la scène pour la remplir en tout point. Il avait la présence charismatique d’un bateleur talentueux, et je me souvins alors du récit que m’avait fait mon père du talent infini d’un Léon Degrelle, le rexiste combattant qu’il était parti écouter au palais de Chaillot.
Je me dis que derrière les mots pointait là aussi la figure du chef, de celui qui transmet l’énergie virile et fédératrice, qui organise les rangs, qui gagne les combats avant même de les avoir entamés.
Voilà ce qui restera de JMLP dans ma mémoire d’homme. Je laisse aux analystes de tout bord le soin de postfacer sa vie politique. Je laisse les hyènes à leurs glapissements mauvais, à leur joie minable, à l’étroitesse de leur champ visuel, à leur haine de la France. Je me recueille une minute, le temps d’espérer qu’il y aura, sur la route de notre destin collectif, une personne pour prendre sa place – avec succès.
J.-M. M.
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