#leoncillo
Explore tagged Tumblr posts
starboystation · 8 months ago
Note
Hey! There's an app on Android and iOS I think that's called Fitment. It has workouts for disabled people that you can follow along with. It's also gamified so you can earn points to decorate an avatar and their room, etc. Then, there's an app called Stepets. You walk and hatch eggs/pets and level them up and such just by walking. I do a combination of these even though I can only walk around my house, but I try to do at least 400 steps each time to start after a 3min or so workout with Fitment.
THIS SOUNDS??? INCREDIBLE??? I'm totally downloading this omg thank you SO MUCH!!! <333
2 notes · View notes
evermore-crow · 9 months ago
Text
Yo, cuando me hablan y estoy leyendo:
Tumblr media
0 notes
carboniila · 1 year ago
Text
Tumblr media
love the names of these creatures in the spanish translation.
leoncillo(lionkit), carrasquina(hollykit)y glayito(jaykit).
1K notes · View notes
la-semillera · 1 year ago
Text
DOROTHEA ROCKBURNE & BLANCA VARELA
Tumblr media
Casa de cuervos
porque te alimenté con esta realidad
mal cocida
por tantas y tan pobres flores del mal
por este absurdo vuelo a ras de pantano
ego te absuelvo de mí
laberinto hijo mío
no es tuya la culpa
ni mía
pobre pequeño mío
del que hice este impecable retrato
forzando la oscuridad del día
párpados de miel
y la mejilla constelada
cerrada a cualquier roce
y la hermosísima distancia
de tu cuerpo
tu náusea es mía
la heredaste como heredan los peces
la asfixia
y el color de tus ojos
es también el color de mi ceguera
bajo el que sombras tejen
sombras y tentaciones
y es mía también la huella
de tu talón estrecho
de arcángel
apenas pasado en la entreabierta ventana
y nuestra
para siempre
la música extranjera
de los cielos batientes
ahora leoncillo
encarnación de mi amor
juegas con mis huesos
y te ocultas entre tu belleza
ciego sordo irredento
casi saciado y libre
con tu sangre que ya no deja lugar
para nada ni nadie
aquí me tienes como siempre
dispuesta a la sorpresa
de tus pasos
a todas las primaveras que inventas
y destruyes
a tenderme -nada infinita-
sobre el mundo
hierba ceniza peste fuego
a lo que quieras por una mirada tuya
que ilumine mis restos
porque así es este amor
que nada comprende
y nada puede
bebes el filtro y te duermes
en ese abismo lleno de ti
música que no ves
colores dichos
largamente explicados al silencio
mezclados como se mezclan los sueños
hasta ese torpe gris
que es despertar
en la gran palma de dios
calva vacía sin extremos
y allí te encuentras
sola y perdida en tu alma
sin más obstáculo que tu cuerpo
sin más puerta que tu cuerpo
así este amor
uno solo y el mismo
con tantos nombres
que a ninguno responde
y tú mirándome
como si no me conocieras
marchándote
como se va la luz del mundo
sin promesas
y otra vez este prado
este prado de negro fuego abandonado
otra vez esta casa vacía
que es mi cuerpo
a donde no has de volver
Blanca Varela
10 notes · View notes
kikirizzi · 4 months ago
Text
Tumblr media
Leoncillo tra terremoto e lacerazioni (racconto rosso) @palazzo
0 notes
pikasus-artenews · 1 year ago
Text
Tumblr media
LEONCILLO. Ritorno a Gubbio
Leoncillo è stato lo scultore che ha raccolto la lezione della scuola Romana arrivando all’informale attraverso le astrazioni con la ceramica
0 notes
letras-de-maye · 1 year ago
Text
Tumblr media
Temed a Jehová, vosotros sus santos,
pues nada les falta a los que le temen.
Los leoncillos pasan necesidades y sufren hambre;pero los que buscan a Jehová no tendrán falta de ningún bien.
Salmo 34:9
1 note · View note
taberarcatao · 2 years ago
Text
Salmos 34:10
Los leoncillos necesitan, y tienen hambre; Pero los que buscan a Jehová no tendrán falta de ningún bien.
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
iltrombadore · 2 years ago
Text
Il libro non finito di Casa De Martiis
             
Tumblr media
Il prototipo è di sicuro la Roma degli anni Venti: con la società degli “amici al caffè” dipinti da Amerigo Bartoli mentre siedono uno accanto all’altro nella terza saletta di Aragno e sono poeti, letterati, pittori in concione antiaccademica e post-futurista che montano la guardia di un sentimento estetico distaccato dai tempi vigenti e pure emblema puntuale  di un’epoca difficile con i suoi propositi di gusto e la sua distinta vocazione artistica.
Tumblr media
Plinio De Martiis, con sua moglie Ninnì Pirandello, erano invece giovani ribelli nella Roma amara dei primi anni Quaranta, appena liberata dall’esercito americano e ancora grondante il sangue versato nella guerra clandestina sui selciati della “città aperta”.
Tumblr media
E furono tanto eredi quanto contestatori di quell’ ambiente intellettuale di liberal-conservatori che li aveva  preceduti e che dopo le passioni d’avanguardia si era tenuto manzonianamente ben lontano dai tumulti e dalle più ferventi lotte civili (vedi i “patròn”  del quadro di Bartoli: Cardarelli, Soffici, Baldini, Barilli, Cecchi, Longhi con tutto il mondo di “Valori Plastici”) mentre emergevano invece le avanguardie di una giovane temperie artistica tutta drammaticamente coinvolta sul piano morale ed esistenziale ( tra questi Pirandelllo, Mafai, Leoncillo, Ziveri, Scialoja, Guttuso, Turcato, Consagra, Scarpitta, Dorazio, Perilli e tutti gli altri).
Tumblr media
Continuità di una esperienza e pure soprattutto volontà di rottura col passato per il bisogno di una espressione liricamente misurata con  il sentimento del tempo e l’alta tensione della vitalità contemporanea: essere assolutamente moderni senza perdere, e per non perdere, la più intima aura dell’arte. 
Tumblr media
Ed ecco allora la storia non dimezzata di Plinio De Martiis , da leggere in filigrana sui passaggi del lungo dopoguerra ideologico nell’Italia del secondo ‘900. Dopo l’ansioso “bisogno di realtà”, con l’America democratica di Hemingway e Dos Passos, la Francia di René Clair, Matisse e Picasso, la Spagna di Garcia Lorca e dei fotogrammi di Robert Capa, si consumava la luce di una cultura agganciata a ideali libertari e fantasmi rivoluzionari di giustizia.
Tumblr media
Anche in Italia, come nel resto d’Europa, tutto ciò si impastò più del dovuto “a sinistra” col miraggio del comunismo russo, fin tanto che questo durò, non senza  cocenti disillusioni e la ripresa di un cammino in salita per una generazione rimasta orfana dei miti collettivi d’avanguardia nell’enfasi di una “solitudine dell’arte” misurata sul contrasto tra esistenza individuale e  nuovi riti e miti della civiltà di massa. 
Tumblr media
Di questa tumultuosa esperienza umana e culturale, vissuta a pieno ritmo, Plinio è stato tanto un osservatore attento  quanto un esplicito “comédien et martyr”. Uomo di teatro, militante politico, fotografo, gallerista, sensibilissimo cacciatore di talenti, editore dilettante per troppa passione: tipi come lui non si incontrano ad ogni angolo di strada. 
Tumblr media
La sua esistenza in presa diretta con la comunità artistica di Roma ne ha fatto  naturalmente un protagonista di eventi culturali d’eccezione. Primo fra tutti, il singolare e preveggente incontro di sensibilità  estetiche che mise in sintonia valori acuti dell’arte di New York ( prima Johns, Kline e Rauschenberg, poi Twombly) con i fermenti espressivi più originali maturati a Roma (Burri, Rotella, Scialoja, Novelli, Consagra, Scarpitta, per fare solo qualche nome prima della effervescente fioritura degli anni Sessanta: con Kounellis, Schifano, Ceroli, Festa, e tutti gli altri). 
Tumblr media
Sempre presente, in posizione laterale e guardinga come per essere più acuto e istantaneo nelle intuizioni e nelle scelte, Plinio ha composto più vite in una (forse sette, come  i gatti che tanto prediligeva) in un sintetico diorama di sequenze scenografiche che rispecchia esperienze individuali tanto distanti tra loro e pure attraversate da una analoga maniera di vedere e di stare al mondo, vale a dire di uno stile. Ci ritrovi l’ ironia, l’ eleganza, la discrezione come contrappunto di una teatralità spettacolare che non tralascia mai di raccontare visivamente il dramma della pianta umana  secondo una indagine topografica appuntata senza psicologismi sulla cronaca e i documenti della esperienza vissuta.
Tumblr media
Del “clima felice degli anni Sessanta” per esempio, ma non solo, Plinio De Martiis è stato l’amalgama, il testimone e l’antefatto. E solo a lui poteva spettare il compito di aggiornare alla misura della Roma anni Cinquanta e Sessanta la poetica immagine degli “amici al caffè” (la sua “università” l’aveva fatta sui tavolini di Canova e Rosati) con l’originale effervescenza di pensieri e di opere che hanno fatto il vanto dell’arte italiana nel mezzo secolo appena trascorso.
Tumblr media
Per intima vocazione, Plinio compose e concepì il ritratto del mondo artistico circostante in unità parallela al ritmo ondeggiante della sua vita: come l’ occhio di un osservatore che raffigura mentre partecipa a ciò che intende rappresentare.
Vita di gallerista o vita di artista fanno tutt’uno col suo personaggio di regista e primattore, ché tale si volle  come gli fu possibile sfuggendo alle classificazioni professionali. Di queste navigate professioni aveva quasi pudore o timore: e ragionava, guardando al futuro, con l’occhio fisso alle testimonianze di una esperienza perduta in gioventù col fracasso avventuroso di Casa Bragaglia (che tale fu sempre il suo modello: tanto che a modo suo realizzò una “Casa De Martiis”) secondo le regole di una bohème animata tra la gente assieme ai compagni di strada che di volta in volta erano amici, artisti, poeti, e attori.
Romano di adozione, Plinio De Martiis diceva di somigliare al carattere della città, un po’ sprecona, distratta e incapace di capitalizzare. Aveva ragione. Mezzo secolo di esibizioni, di trovate, di scoperte hanno attraversato una esistenza in fuga (“non mi voglio autorappresentare”, diceva) proprio mentre gli cresceva attorno l’albero frondoso della sua attività. Via del Babuino, Via Ripetta, Piazza del Popolo, Via Principessa Clotilde, Piazza Mignanelli, Via Pompeo Magno, Passeggiata di Ripetta, Via di Sant’Anna, sono alcune delle stazioni dove è passata traccia de “La Tartaruga” (il nome della galleria lo pescò nel 1954 a sorte e il caso volle fosse prescelto proprio quello escogitato da Maccari) e dove si è esibita o è maturata tanta parte dell’arte che abbiamo  ammirato nello scorcio del secolo appena passato. 
Propositivo e però sfuggente, De Martiis aveva tanto in uggia i movimenti e le tendenze per quante gliene toccò di tenere a battesimo iniziale (solo qualche data per non dimenticare: 1959, ”Giovane pittura di Roma”, con Rotella, Bignardi, Perilli, Novelli, Accardi, ed altri; 1960, Jannis Kounellis; 1961, Mario Schifano; 1962, ”La materia a Roma”, con Festa, Angeli, Scarpitta, Burri, tra gli altri; 1964, Mario Ceroli, e “Otto giovani pittori romani”, con Fioroni, Bignardi, Angeli, Festa, Kounellis, Mambor, Tacchi, Lombardo; 1965, Pino Pascali; 1968, ”Teatro delle mostre”; 1979, ”Mostra di sei pittori”, con Piruca, Abate, Di Stasio, Marrone, Panarello e Pizzi Cannella; poi, negli anni Ottanta,vennero Gandolfi, Bulzatti, Frongia e Ligas) non senza ricusarne la messa in piega come moneta del gusto o della ideologia corrente.
Tumblr media
In ciò consisteva il suo temperamento laico, di  incorreggibile bastian contrario, sempre più o meno in fuga dai rituali delle case madri o dalle convenzioni di parte e di partito: le sue erano in genere “fughe in prigione”, come quelle di Malaparte, ma per quel carattere andava comunque bene così.
Gallerista per amore (“faccio le cose solo per passione, se no non le faccio”) Plinio aveva una nozione toccante e sintetica del fatto artistico ed un particolare gusto dell’immagine come  intersezione dell’istante effimero con la forma pura. Sempre pieno di dubbi concepiva la sua attività come implicazione globale: vita, arte e una buona dose di follìa chiamate a darsi la mano fino al 1968, quando con lo spettacolo provocatorio del “teatro delle mostre” c’è il distacco annunciato dalle poetiche del comportamento e dell’ambiente e si accentua il fastidio  per il linguaggio più che prevedibile dell’arte povera o concettuale.
Ancora una volta sul finire degli anni Settanta, De Martiis avrebbe ripreso a coltivare una idea della pittura come “piccolo vizio solitario”  al di là di ogni tentativo neo-movimentista come poi invece accadde quando si diffuse il gusto postmoderno dello anacronismo o della più chiassosa e vincente transavanguardia. E pure in questo caso entrò in gioco la passione al di là del mestiere e del puro affare: scoperte e massacri, lavoro e vita con gli artisti andavano assieme come il piacere disinteressato di pubblicare una rivista inattuale (dai caratteri longanesiani con  singolare impasto di passato e presente nella collezione di testi e immagini) a titolo di autobiografia non scritta, ma incisa nel dramma della esistenza.
Così per Plinio anche la fotografia era un appunto e un documento, ma soprattutto un momento decisivo della sua espressione, un segnale di quel complesso modo di “stare al mondo” accanto e dentro le cose d’arte in un bagno di esperienza totale. L’intenzione dell’uomo puntava all’archivio e all’autoritratto in veste di flâneur e tesseva una tela densa di tracce, appunti, piccole grafìe, cartelli, disegni e volti fotografati con la timida impressione di una incantata pagina  di diario.
Entriamo così nell’intimo di una raccolta che narra una storia e compone il profilo di una personalità impegnata a definire il senso della vita dentro il  mosaico della esperienza estetica. Piccoli disegni con dedica di Afro; una litografia di Daumier, qualche breve caricatura di Maccari, Mezio e Bartoli; una misteriosa incisione del sempre amato Giorgio De Chirico; un giovane ritratto da Comisso al modo di De Pisis; i mercatini e i paesaggi romani di Ziveri, un dimesso e imbandito tavolo da cucina inciso da Mafai; figurette femminili cesellate da Orfeo Tamburi ed evocate da fausto Pirandello; monocromìe estenuate di Schifano; crittografie di Twombly; segnali con aquile e frecce di Franco Angeli; nervosi tratti a matita di Eliseo Mattiacci; fantasie lirico-metafisiche e fotocollages di Tano Festa; ”tipi” di Renato Mambor; superfici anonime di Castellani; linee segnaletiche di Kounellis; scambi tra parola e forma di Paolini; schermi grafici di Lombardo; oggetti rivisitati di Tacchi; effusioni fotocromatiche di Giosetta Fioroni; tracce di Marca-Relli e Rotella; sbavature di Scarpitta; sagome di Burri; impronte di Scialoja; geometrie di Perilli; reticoli di Dorazio; schemi frontali di Consagra; un acquarello astratto di Corpora; emblemi di Marotta; giochi formali e scherzi di Gaul e Victor Brauner; figure della memoria sottratte alla “Traumdeutung” da Piruca…..
Nello scrigno di un simile archivio privato più che il gusto del collezionista o l’intelligenza del gallerista si nota la passione estetica come possibile identità di arte e vita. Gli oggetti si sottraggono alla misura della cronistoria e appaiono appena sorretti dalla esile trama di una autobiografia in controluce.
Ripensando al mondo dell’arte che la biografia di Plinio De Martiis riassume ci si ricorda non a caso di quanto osservò su di sé Mario Schifano conversando un giorno con Goffredo Parise (“l’intelligenza è capire la vita nella sua immediatezza”) e subito si comprendono i termini di una avvincente affinità elettiva. Come Schifano anche  Plinio era una natura elegante. E la vera eleganza, diceva Schifano, “…si espone raramente al contatto con la multiforme, pregnante e violenta realtà”. 
L’eleganza è per essenza  timida, e, nel caso di Plinio, non di rado anche scontrosa. Si potrebbe allora facilmente scambiare per una predilezione al nomadismo da “coscienza errante” la intermittente serie di interruzioni o riprese di mestieri  (fotografo, editore, amateur marchand)  attraversati da De Martiis, fino all’ultimo chiodo fisso della sua vita: la redazione di un libro-documento inteso quale specchio della sua identità e al tempo stesso tela di Penelope che mai, fin che lui vivo, avrebbe potuto o dovuto conoscere ragionevole conclusione. Ma  era anche questa incompiutezza una forma di eleganza estrema, o di represso narcisismo: enunciare le intenzioni e poi sottrarsene quel tanto sufficiente ad evitare la definitiva “messa in posa” o autocelebrazione.
Uomo pubblico per eccellenza che ha segnato le oscillazioni del gusto Plinio riusciva così a tenere sempre aperta la via del dubbio come guscio della sua  autentica avventura estetica. Imparare allora a conoscerlo (attraversando il mondo privato delle amicizie, degli entusiasmi e delle situazioni d’arte collimanti con la sua vita) non è altro che un modo di scrivere una pagina in più di quel suo libro non finito sul quale di sicuro -per eleganza, timidezza o altro- egli non avrebbe mai gradito di dover mettere a un certo punto la parola fine. 
0 notes
thecreatureawaits · 2 years ago
Text
Creature Awaits #181
Each week I plan to feature an amazing creature, admiring God's fantastic artistry.  Hopefully it’ll brighten someone’s day to see something new and interesting if they haven’t seen it before. : )
Continuing our November Fall Color Special! : D
Tumblr media Tumblr media
(Top photograph taken by the amazing photographer who goes by the name Tambako the Jaguar (CC BY-ND 2.0). Bottom photograph taken by another amazing photographer, Fábio Manfredini (CC BY 2.0))
The Jaguarundi
A.K.A: The Gato Moro, the Leoncillo, the Tigrillo, the Eyra
Scientific Name: Herpailurus yagouaroundi
Region: Southern Mexico and much of South America
Size: Averaging roughly 12" (30.5cm) tall at the shoulder and 44" (112cm) long.
Interesting Notes:  With its shorter legs, slightly flatter head shape and minimal marking variance (even on the back of their relatively rounded ears), this unique feline almost resembles more of a cat mixed with an otter or weasel than a true cat.  Their coloration ranges from blackish-brown to rusty red, with kittens of darker tones tending to be born in rain forests and kittens of lighter tones in drier regions.
7 notes · View notes
pasajeroblanco · 4 years ago
Photo
Tumblr media
1 note · View note
miclovegood · 6 years ago
Photo
Tumblr media
#periclefazzini #ragazzoconigabbiani #futurismo #filippotommasomarinetti #duiliocambellotti #giuseppecapogrossi #leoncillo #albertosavino #giorgiodechirico #antoniettaraphael #palazzomerulana #fondazionecerasi #notteaimusei #mic #lartedirimanereaccesi https://www.instagram.com/p/BxnrshwIehK/?igshid=15uo5lnfpx2vt
1 note · View note
my50fabulous · 6 years ago
Photo
Tumblr media
Leoncillo Palazzo Merulana #leoncillo #palazzomerulana #permanentexhibition #rome #instaart #ceramic https://www.instagram.com/p/BvZXbhFl9No/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=gnorp8gd5hm
1 note · View note
europeansculpture · 3 years ago
Photo
Tumblr media
Leoncillo Leonardi (1915 - 1968) - Portrait of Totò, ca. 1938
40 notes · View notes
detournementsmineurs · 5 years ago
Photo
Tumblr media
“Torture Bleue" sculpture de Leoncillo (circa 1960) et "Underdog" série de bronzes de Liliana Moro (2005) devant "La Bataille de Dogali" de Michele Cammarano (1896) et "Conflit de Situations n°4" d'Emilio Vedova (1959) à la Galerie Nationale d'Art Moderne et Contemporain (GNAM) de Rome, octobre 2019.
0 notes
Text
Tumblr media
"Los leoncillos necesitan, y tienen hambre; pero los que buscan a Jehová no tendrán falta de ningún bien."
—Salmo 33:10
8 notes · View notes