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6 ago 2023 10:12
TUTTI GIUSTIZIALISTI FINCHÉ NON VENGONO TOCCATI DAI GIUDICI – “LIBERO” SPERNACCHIA MICHELE SANTORO: “COLUI CHE HA MENATO LE DANZE DEL CIRCO MEDIATICO-GIUDIZIARIO COME NESSUN ALTRO, SI ACCORGE CHE I MAGISTRATI, A VOLTE, DIFFONDONO ATTI COPERTI DA SEGRETO. E A COSA È DOVUTA, COTANTA PRESA DI COSCIENZA? MA AL FATTO CHE A MICHELONE È TOCCATO DI SUBIRE LE STORTURE DEL ‘SISTEMA’ SULLA PROPRIA PELLACCIA” – “POVERO MICHELE, I CATTIVONI DELLE PROCURE GLI HANNO MESSO IL TROJAN. QUANDO PERÒ RADIOGRAFAVANO QUEL CHE ACCADEVA DURANTE LIBERE CENE IN QUEL DI ARCORE LUI CI MONTAVA SOPRA TRASMISSIONI INTERE” -
Estratto dell’articolo di Giovanni Sallusti per “Libero quotidiano”
Venerdì mattina ci siamo svegliati con lo sfogone di un garantista a ventiquattro carati, una versione millennial di Cesare Beccaria, un emulo di Tortora, persecuzione compresa. Il piatto forte l’ha servito L’Unità sotto forma di una lenzuolata interminabile, due paginate che non costituivano esattamente un invito alla lettura. Quel che conta, del resto, era il format: nientemeno che un appello al presidente della Repubblica. E la firma: Michele Santoro.
Proprio così, Michele Santoro. Colui che ha costruito la propria carriera sul giustizialismo televisivo e fin sacerdotale, colui che ha menato le danze del circo mediatico-giudiziario come nessun altro, colui che ha avallato in diretta qualunque patacca accusatoria contro l’avversario politico (do you remember Massimo Ciancimino eretto a star catodica?), improvvisamente si accorge di una serie di quisquilie della civiltà del diritto italica.
I magistrati, a volte, diffondono atti coperti da segreto. I magistrati, a volte, imbastiscono campagne che attengono più all’organo politico che a quello giudiziario […] Perfino, udite udite, i magistrati a volte s’innamorano dei propri teoremi.
[…] Strabiliante. Santoro demolisce il santorismo, in pratica, creatura ibrida giornalistico-partitica che in questo Paese ha spesso fatto le veci della sinistra ufficiale. E a cosa è dovuta, cotanta presa di coscienza lievissimamente fuori tempo massimo? Ma al fatto che a Michelone è toccato di subire le storture del “sistema” in toga sulla propria pellaccia, è ovvio.
Come successo di recente a Piercamillo Davigo, che ha scoperto il garantismo a settant’anni in quanto oggetto di una condanna per rivelazione di segreto d’ufficio, gli idoli giustizialisti cadono solo quando sono colpiti dalla loro stessa furia.
Nella fattispecie, Santoro si lamenta con il senso della misura che gli è proprio, quindi scrivendo a Mattarella, delle indagini che la procura di Caltanissetta ha condotto sul pentito di mafia Maurizio Avola, fonte principale del libro Nient’altro che la verità, che il giornalista ha scritto con Guido Ruotolo. I due, Santoro e Ruotolo, hanno finito quindi per essere concretamente coinvolti in quanto “raccoglitori” delle confidenze di Avola, secondo i pm finalizzate a innescare un depistaggio sull’attentato a Paolo Borsellino.
[…] «Prima ancora che Nient’altro che la verità venisse distribuito nelle librerie», stigmatizza Santoro nella lettera-appello «la stessa Procura, a indagini ancora aperte, in maniera del tutto irrituale e certamente non conforme ai principi codificati, aveva emesso un comunicato che si spingeva a ipotizzare un depistaggio a cui il collaboratore di giustizia aveva partecipato con la complicità dei giornalisti».
Mentre, è storia patria, i magistrati a cui Santoro ha offerto negli anni pulpiti in serie per distribuire, ad esempio, patenti di mafiosità a Silvio Berlusconi, da Antonino Ingroia a Luigi De Magistris, agivano sempre sobriamente e in maniera “conforme ai principi codificati”.
Continua il nostro: «Negli atti d’indagine, finalmente a mia disposizione, sono venuto a conoscenza di attività investigative estremamente invasive, quali l’uso del trojan nei miei confronti». Povero Michele, i cattivoni delle procure gli hanno messo il trojan. Quando però si trasformavano in guardoni compulsivi, radiografando quel che accadeva durante libere cene tra liberi adulti consenzienti in quel di Arcore, […] lui ci montava sopra trasmissioni intere. In ogni caso, nella sua vicenda «si ricava la sensazione che tutto sia stato generato per confermare un teorema». Notevole, l’inventore del teorema come manganello tivù […] che disconosce l’invenzione. […] Uno scandalo a cui deve porre rimedio il Colle più alto. Michele, va bene tutto, benvenuto nel club, ma non eccedere, non prenderci sempre e comunque per fessi.
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L'eroe Mussolini e gli immigrati assassini: i fascio-fumetti invadono le scuole
La propaganda nera arriva dalla Germania sotto forma di vignette, graphic novel, opuscoli e libri animati pubblicati dalla galassia degli editori d'ultradestra: amministrazioni e assessori soprattutto di FdI li donano a istituti e biblioteche
C'E' LA CARICA dei tagliatori di teste al grido di “hail!”, che sostituisce, rievocandolo, il saluto hitleriano “heil”. C’è l’immigrato assassino che brandisce un machete insanguinato: lo stesso sangue grondante da un coltello impugnato dal solito uomo di colore che, nella narrazione fumettistica, rappresenta il male della società. C’è Mussolini raccontato come un eroe e c’è la ricostruzione fantasiosa e apologetica - in chiave martire-valoroso -, dell’uccisione a Dongo di Alessandro Pavolini, ultimo segretario del Partito fascista e comandante delle famigerate Brigate Nere. Sospesi tra realtà e finzione. Pieni di slogan e santini propagandistici, rimandi nostalgici, simboli del neofascismo e del neonazismo (rappresentati quasi sempre da personaggi “veri”, realmente esistiti e entrati nel pantheon dei camerati). Sono i fumetti dell’estrema destra. Scie, vignette, graphic novel, opuscoli, libri “animati”. Pubblicati da case editrici vicine, o collegate, in alcuni casi diretta emanazione di movimenti politici della galassia nera. Alcuni dei quali già sotto inchiesta e attualmente alla sbarra.
Controcultura nera
Un’operazione di “controcultura” in risposta al racconto mainstream. Che si snoda soprattutto tra Italia e Germania, ed è rivolta – ovviamente - alla platea dei giovani. Giovani delle scuole, anche. A cui – grazie all’iniziativa di amministrazioni comunali, sindaci, assessori, deputati – questi fumetti vengono regalati. L’elenco degli ultimi casi italiani ci porta a Ascoli Piceno. Su input del sindaco di FdI Marco Fioravanti, per il Giorno del Ricordo 2021, il Comune ha comprato e donato agli studenti della provincia il libro “Foiba Rossa. Storia di un’italiana”, dedicato a Norma Cossetto. Il volume è pubblicato da Ferrogallico, casa editrice di fumetti legata a doppio filo all’estrema destra: tra i soci fondatori (2017) figurano due esponenti di Forza Nuova (Marco Carucci, ex portavoce milanese, e Alfredo Durantini), e il cantautore “non conforme” Skoll, nome d’arte di Federico Goglio. A distribuire i volumi di Ferrogallico oggi è Altaforte, la casa editrice del dirigente-picchiatore di CasaPound Francesco Polacchi, pregiudicato per violenze come alcuni dei suoi autori, e anche proprietario del marchio di moda Pivert, nonché editore del Primato Nazionale, la testata (carta e on line) dei “fascisti del terzo millennio”. Sulle pagine del periodico di CPI trovano spazio pure i fumetti. Un esempio: la lenzuolata intitolata “Il paese normale, fatti e cronache di ordinaria integrazione”. Un collage di notizie di crimini commessi da immigrati ruota intorno al disegno di un coltello stretto in una mano dalla pelle scura.
Soldi pubblici e casse fasciste
Torniamo a Ferrogallico e al caso Ascoli Piceno. La stessa scelta di parlare del Giorno del Ricordo attraverso il fumetto su Norma Cossetto è stata assunta anche da altre amministrazioni: due anni fa, tra le prime, l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, di FdI, poi esibitasi in Faccetta nera ospite di una trasmissione radiofonica. Seguirono Regione Piemonte, Pavia - sempre su proposta di una consigliera del partito di Giorgia Meloni, Paola Chiesa, che distribuì personalmente il libro - , ed altri Comuni. Il tutto, tra prevedibili e incandescenti polemiche. Anche perché si tratta di soldi pubblici che finiscono dritti nelle casse di case editrici collegate a gruppi e movimenti dichiaratamente fascisti. Andiamo avanti. Sorvolando sul fumetto (sempre targato Ferrogallico) dedicato alla vita di Nino Benvenuti, esule istriano, si può ricordare un altro caso: due anni fa l’amministrazione di Verona decide di regalare alle scuole e alle biblioteche comunali il libro a fumetti pubblicato nel 2017 (l’editore è sempre lo stesso) che racconta la storia di Sergio Ramelli, giovane membro del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano da militanti di Avanguardia Operaia, e diventato, da allora, uno dei simboli del neofascismo.
"Immigrato criminale"
Come funziona la propaganda del fumetto nero? Da dove nasce? Chi c’è dietro questa editoria che punta su leggerezza e immediatezza per veicolare messaggi nostalgici e revisionisti? Alla base dell’ombra lunga, che trova il suo terminale nei politici che ricoprono ruoli decisionali nelle istituzioni (Ferrogallico è stata sdoganata con incontri convocati in Camera e Senato da politici di FdI e Lega), c’è una strategia di diffusione mirata a entrare in contatto coi più giovani. Che utilizza stile e modalità narrative particolari. Come spiega Emilio Cirri ne “Lo spazio bianco – nel cuore del fumetto”, queste opere “sono accomunate da alcuni elementi ricorrenti. Da una parte abbiamo la forma artistica e narrativa. Si usa uno stile realistico per dare al contenuto un effetto ‘storicamente corretto’. Uno stile spesso rigido e sgraziato, minato da errori di anatomie e prospettive, più attento a creare immagini da usare per la propaganda”. In molti fumetti spiccano immagini di stupri e uccisioni “per creare un macabro effetto shock”. Nei dialoghi nelle vignette – spiega sempre Emilio Cirri - c’è una “prosa pomposa e retorica allo sfinimento, con dialoghi lapidari utili solo per trasmettere una tesi preformata e una definizione macchiettistica dei personaggi, sia quelli ‘buoni’ sia quelli ‘cattivi’”. Altri esempi. Graficamente, diciamo, border line. La copertina di ‘Adam – una storia di immigrazione’. E’ la graphic novel del giornalista Francesco Borgonuovo uscita sempre per Ferrogallico. Suona come un inno splatter alla tesi sovranista immigrato uguale criminale. Qui non è tanto importante ricordare che l’autore è ospite abituale a eventi e convegni organizzati da gruppi neofascisti e anche di ispirazione neonazista (vedi Lealtà Azione). Più interessante è interpretare la presentazione che Ferrogallico propone dei propri fumetti. “Ostinati e contrari”. Con un presunto obiettivo: portare alla luce “storie taciute su cui grava il velo di silenzio del conformismo culturale e del politicamente corretto”.
Quelle che avete appena letto sono le classiche parole d’ordine esibite dalla narrazione neofascista in questo mezzo secolo di storia: dagli anni ’70 ad oggi. Sono anche gli slogan che rimandano a quello che oggi si può considerare un laboratorio privilegiato della fumettistica di estrema destra. La Germania. E’ da lì che rimbalza, in Italia, il fenomeno. Per raccontare la mappa tedesca delle strisce apologetiche e revisioniste, delle graphic novel inneggianti alle SS e quelle che affondano nella propaganda omofoba e anti-immigrati, conviene partire da Hydra Comics. Che è diventato un caso politico. Andiamo con ordine. Ai lettori e agli appassionati della Marvel il nome Hydra non suonerà affatto nuovo: è la denominazione di una fittizia organizzazione terroristico-sovversiva, nata come società segreta, che compare nei fumetti americani Marvel Comics nel 1965. Gli spietati agenti di Hydra puntavano a istituire un nuovo ordine mondiale di stampo nazionalsocialista. Il loro motto? “Taglia una testa, altre due penderanno il suo posto”.
Sassonia ultranazionalista
Dresda, Sassonia. Un luogo a caso? No. E’ nel capoluogo del Land divenuto tristemente celebre negli ultimi anni per la nascita e l’attività violenta di gruppi di estrema destra e neonazisti che nasce Hydra Comics. Il fondatore è Michael Schafer, ex politico della Cdu poi passato a NPD e per anni dirigente dei Junge Nationaldemokraten (JN). Chi finanzia la creazione di Hydra? I destrissimi Movimento Identitario (Identitäre Bewegung) e Ein Prozent. Islamofobici, nemici dell’immigrazione e del multiculturalismo, oppositori dei diritti Lgbt. Parliamo di movimenti che non rifiutano angolazioni nostalgiche e neonaziste. Come Pegida, anche questa made in Sassonia. Nell’opera di proselitismo mediatico di queste formazioni, in particolar modo tra i giovani, oltre a cortei, presidi, manifestazioni no-vax, giocano un loro ruolo anche i fumetti.
Venticinque febbraio scorso: il caso Hydra balza alle cronache. Sulla pagina Fb di Comixene, importante rivista tedesca dedicata al fumetto, il direttore in persona fa, di fatto, da cassa di risonanza alla nascita di Hydra: prendendo formalmente le distanze dalla pubblicazione su un numero di Comixene della notizia del lancio della casa editrice nera, e invitando a indagare sulle sue origini segrete, nella pratica le offre un graditissimo spot. Comixene – come racconta sempre “Lo Spazio bianco – il cuore nel fumetto” - viene travolto da critiche durissime. Per altro: chi siano e cosa pubblichino quelli di Hydra Comics è già noto. Strisce e vignette con riferimenti ai “veri patrioti”, simbologia delle “squadre di salvaguardia” (SS) naziste, agenti segreti al servizio del popolo. Gli eroi Marvel Capitan America e Superman decontestualizzati. “Siamo aperti a tutti quegli autori che nel panorama odierno non trovano un posto in cui pubblicare” – spiega Hydra. “Opere non conformi, anche provenienti dall’estero” in difesa di quei lettori e quegli artisti che si sentono “limitati da un settore in cui l’ideologia viene prima del talento”. Intorno al progetto editoriale Hydra e alla sua lotta alla “dittatura del buonismo” si muovono artisti tedeschi della scena dell’estrema destra: il writer Wolf PM (che usa caratteri calligrafici di epoca nazista) e Remata’Clan dalla Turingia.
Asse Roma-Berlino-Tokyo
In Germania – dopo una lunga scia di violenze, molte delle quali avvenute proprio in Sassonia, e dopo la strage terroristica di Hanau del 21 febbraio 2020 – si è riaperto il dibattito sull’estremismo di destra. I servizi segreti hanno messo sotto sorveglianza AfD perché considerato un movimento pericoloso per la democrazia. AfD. Hydra. Link che si riattivano. Ci sono fumetti, in Germania, partoriti e pubblicizzati dagli stessi partiti. Tra il 2017 e il 2018 sulla pagina della sezione AfD di Berlino sono stati pubblicati sette racconti intitolati “Emilia and friends”. L’autore? Il caposezione Georg Pazderski. Protagonista dei racconti è, appunto, Emilia, una ragazza dalle sembianze di uccello, sostenitrice di AfD che difende le posizioni più estreme del partito contro una società fatta di crimini. A chi è ispirato, per la sua striscia ultranazionalista, Pazderski? Agli omologhi austriaci dell’FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs), partito di estrema destra austriaco il cui leader, Heinz Christian Strache, in questi anni è stato protagonista, a sua volta, di numerose vignette che lo immortalavano come un supereroe in lotta contro i mali della società liberale e globalista. Intorno a super Strache, un florilegio di riferimenti, diretti e indiretti, al nazismo e alle rune che ne hanno caratterizzato la deriva esoterica. L’elenco dei fumetti tedeschi finiti sotta accusa è lungo e fornito. Si è molto parlato, tra gli altri, di Der Vigilant. L’eroe qui – in un paradosso perfetto - è un vendicatore solitario che protegge il popolo da un partito dittatoriale ecologista. L’editore che ha dato alle stampe il fumetto si chiama Eric Zonfeld (Zonfeld-Comics). E’ noto per la pubblicazione di romanzi giovanili xenofobi, razzisti e attraversati da continui richiami al nazismo. Libri il cui contenuto – vari esposti sono finiti sul tavolo Tribunale di Colonia - “stimola l’odio razziale, glorifica o minimizza le idee del Nazionalsocialismo, glorifica i membri delle SS e discrimina gli omosessuali”. Il bisogno continuo di additare un nemico da combattere e annientare; la mitizzazione dei regimi e della razza; l'avversione verso gli "invasori” colpevoli di rovinarla. Dalla Germania all’Italia, sotto traccia, lavora la fabbrica del fumetto. L’ultimo prodotto Hydra Comics è dedicato all’artista giapponese Yukio Mishima, ultranazionalista adottato come feticcio dalle destre europee. Chi ha realizzato la nuova striscia? Semplice: Ferrogallico, l’etichetta editoriale dei fascisti di Forza Nuova distribuita dai fascisti di Altaforte-CasaPound. Siamo in tempo di pace, ma nella graphic novel si rinsalda l’asse Roma-Berlino-Tokyo.
di Paolo Berizzi - la Repubblica
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Mentre il governo impone di rimanere in casa e limitare al minimo gli spostamenti in migliaia si rivoltano nelle carceri, nei quartieri le persone sono abbandonate a sé stesse, le misure di prevenzione non vengono applicate per i lavoratori, gli sfratti continuano ad essere eseguiti, chi viene pagato a prestazione (in nero, con la partita iva o con qualsiasi altra forma contrattuale) rimane senza stipendio a tempo indeterminato dovendo continuare a pagare per l’affitto, per i farmaci, per il cibo, per l’amuchina, le mascherine e i guanti.
#Rimaniamoacasa ma non rimaniamo in silenzio
L’emergenza sta funzionando come il letto di Procuste: chi è troppo corto o troppo lungo per le misure di prevenzione contro il coronavirus viene stirato o mutilato. Una tortura colpevolizzante per chi non entra preciso nel letto del torturatore. Stiamo assistendo a una violenza senza precedenti di cui il discorso di ieri sera del primo ministro a reti unificate è la rivendicazione esplicita. Nelle parole di Conte non esistono le migliaia di detenuti in rivolta nelle carceri italiane, più di dieci morti, le centinaia di feriti. Persone a cui tutti i giorni la tv ricorda di non frequentare luoghi affollati costrette in celle sovraffollate, persone che se si ammalano non vengono neanche portate in ospedale ma spostate in isolamento, persone a cui viene chiesto di ammalarsi in silenzio senza poter avere comunicazioni neanche con i propri parenti. Persone che stanno venendo massacrate, persone che semplicemente non esistono.
Di una generazione di baristi, fisioterapisti, guide turistiche, supplenti nelle scuole, pizzaioli, logopedisti, istruttori di palestra rimasti da un giorno all’altro senza stipendio, costretti a pagare affitti, a continuare a curarsi, a continuare a consumare, l’unica descrizione che viene fatta è quella del popolo della movida. Le uniche parole che li riguardano sono gli inviti a non fare gli aperitivi. Genitori che non possono più affidare i figli ai nonni ma devono continuare a lavorare. Anche loro non esistono.
Dei lavoratori spremuti peggio di prima, senza alcuna misura di prevenzione, che rispettano le regole in casa loro e poi sono esposti al rischio di contagio in magazzino, in fabbrica o in ufficio non c’è traccia. Semplicemente non esistono. Ieri mattina siamo stati davanti la fabbrica della Peroni a Tor Sapienza gli operai erano in sciopero per chiedere l’applicazione del contratto nazionale di categoria, il padrone ha provato a far assumere crumiri approfittando della limitazione all’attività sindacale imposta dall’emergenza. Alla fine gli operai sono riusciti a imporre un accordo ma hanno dovuto mettersi a rischio, adunarsi, organizzare un presidio: prendere in poche parole la drammatica scelta tra rischiare di essere licenziati e rischiare di estendere il contagio.
Lo sciacallo che gli ha imposto questo probabilmente beneficerà degli sgravi fiscali del governo, lui nel discorso del premier Conte è ben rappresentato, è tra quelli che vanno aiutati di quelli per cui il letto di Procuste è stato disegnato su misura.
Stiamo organizzando la solidarietà nel nostro quartiere, distribuendo amuchina, mettendoci a disposizione per fare la spesa agli anziani, cercando di non lasciare solo nessuno come sta facendo la parte migliore di questo paese: scala per scala, lotto per lotto. Ma il mutualismo non può bastare dobbiamo trovare il modo di prendere parola. Non siamo in grado di costruire comunità autosufficienti, neanche vogliamo, dobbiamo iniziare a porci il problema di come rispondere a questa violenza.
Rispettare le misure di prevenzione è nell’interesse di ciascuno di noi, dobbiamo trovare il modo di non rimanere zitti senza poter uscire di casa. Ogni abbiamo provato con una “lenzuolata”: abbiamo esposto lenzuoli bianchi fuori dalle finestre di casa nostra, come stanno facendo i detenuti fuori dalle gabbie in cui sono chiusi per chiedere un’amnistia subito. Cerchiamo altri modi, aguzziamo l’ingegno.
I compagni di Bagnoli hanno prodotto questo decalogo per impedire che la crisi sanitaria diventi anche crisi sociale, lo facciamo nostro, lo diffonderemo in quartiere nei prossimi giorni:
1. Illegittimità del licenziamento se la motivazione è collegata all’emergenza coronavirus. Mantenimento della retribuzione e del salario per tutti/e lavoratori e lavoratrici
2. Mantenimento delle misure di sicurezza su tutti i posti di lavoro. In caso di positività di colleghi al Covid, chiusura immediata delle aziende e mantenimento degli stipendi a salario pieno
3. Non solo sgravi alle imprese: creazione immediata di ammortizzatori sociali per sostenere lavoratori e lavoratrici. Istituzione di un reddito senza vincoli per supportare chi era legato a lavori a nero o a lavori saltuari
4. Assunzione di nuovi medici e sblocco delle graduatorie per infermieri e OSS
5. Amnistia o misure alternative per tutti i detenuti, è impossibile garantire la salute all’interno di queste carceri
6. Distribuzione gratuita quartiere per quartiere di mascherine, disinfettanti e informazioni sulla prevenzione
7. Blocco immediato degli sfratti e sospensione del pagamento degli affitti e dei mutui, sospensione del pagamento di tutte le bollette per le utenze
8. Maggiore chiarezza su misure di sicurezza, sulle possibilità di spostamento e sulle forme di contagio
9. Ripuliamo l’informazione: aumentiamo l’informazione scientifica. Basta incompetenti e speculatori che creano panico e allarmismo o sottovalutano l’epidemia
10. Stop a qualunque forma di razzismo e discriminazione: la malattia ha colpito e può colpire chiunque tra noi
Dall’inizio di questa epidemia abbiamo ripassato il copione di libri e film apocalittici o distopici: abbiamo tirato fuori dai cassetti Saramago e Resident evil, Artificial kid e Il cigno nero. Forse bastava guardare al senso politico di un filmaccio della nostra adolescenza: se la nave affonda le scialuppe ci sono solo per chi ha potuto pagare la prima classe.
Quarticciolo Ribelle
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Grazie Salvini! Grazie Di Maio! Per merito vostro la vera politica sta per tornare di Paolo Farinella ...Anche se alcune scelte dell’attuale governo vanno nella direzione “giusta”, nonostante i modi siano discutibili, mi sento totalmente estraneo allo spirito “ideale” e alla gestione “materiale” dell’azione di governo: Luigi di Maio aveva “ca-te-go-ri-ca-men-te” escluso di fare un governo con la Lega di Salvini. Se lo avesse detto, io e tanti altri mai avremmo votato M5s, nemmeno sotto tortura. A tradimento consumato coram populo ne vediamo le conseguenze: governa la Lega, la cui prevaricazione da circa un quarto di secolo ha deturpato lo Stato approvando tutte le oscenità di Berlusconi, che ci hanno portato a oggi. Ho votato M5s per buttare a mare la politica di Matteo Renzi e del Pd che avevano venduto l’anima al mercato, al capitalismo degenere e a ogni nefandezza, vergogna di qualsiasi ideale di sinistra. La quale sinistra ha cominciato a rantolare nel 2007 con la “lenzuolata delle liberalizzazioni” di Pier Luigi Bersani. Liberisti senza essere liberali, facendo del Pd la proprietà privata di un bullo d’occasione contro gli operai, contro i loro diritti, contro il lavoro, contro la scuola, contro i poveri che sotto il suo malgoverno sono esplosi alla ragguardevole cifra di 4,5 milioni. Una disfatta! Il governo povero, Lega-M5s, è nato per colpa del Pd che ha rifiutato consapevolmente qualsiasi compromesso lecito con il M5s, centrato su pochi punti di transizione, rivelandosi subito per quello che era: un contratto d’interesse al rialzo per chi la dice più grossa e per chi arriva prima alle prossime elezioni europee di maggio 2019. Da mesi stiamo assistendo a una gara indecorosa, non di emulazione, ma di competizione al ribasso tra i due “dioscuri”, Matteo e Luigi. Il primo più scafato, il secondo ingenuo e inadeguato. Non ho mai parlato né scritto di loro come responsabili di ritorno al fascismo, perché anche per le grandi tragedie ci vuole physique du rôle e costoro non hanno né physique né rôle. L’improvvisazione li possiede, l’incompetenza li domina e la carenza di classe dirigente con una visione politica lungimirante fa il resto. Costoro mirano a un solo obiettivo: “incassare subito, incassare cash” perché il tempo scorre – ruit hora – inesorabile e la paura che il popolo si accorga del vuoto e della vacuità fa 90, come nella cabala... Oggi la massa impaurita di una società smembrata, terrorizzata ad arte, vuole la cacciata dello straniero, indifferente al diritto e alle procedure di garanzia, ai principi della Costituzione, manomessa materialmente con parole e comportamenti che, apparentemente goliardici, sono in effetti dirompenti perché incidono sullo spirito solidale che anima la struttura stessa della democrazia, basata sul diritto che corre sui binari definiti dalla Costituzione. Il Parlamento è esautorato da un governo poco concludente perché, per esigenze vitali, deve sempre stare sul ring a giocare una finta partita di boxe per tenere in tensione la tifoseria che non si pone temi di principio, ma vuole solo godere la vista di chi “le dà meglio”. ...La notizia tragica però è che in Parlamento non vi è alcuna opposizione degna di questo nome. Il nulla, l’abisso, in nome della sorte di un altro narcisista patologicamente deprimente che fu ed è Matteo Renzi. È un tempo di transizione e tutto ciò deve accadere, ma guai a coloro che ne hanno permesso l’accadimento. In conclusione, sento il dovere di ringraziare Matteo e Luigi, i due vuoti a perdere, perché la loro azione quotidiana, che racimola consensi tra la “gente di pancia e di panza”, riciclati, opportunisti e predatori di pubblico denaro, comincia a svegliare i dormienti, delusi e addormentati dall’anestesia piddina – e sono tanti – suscitando la voglia di prendere posizione, di non abdicare al dovere, di avere il diritto di “esserci” e opporsi alla politica migratoria razzista e miope, alla politica senza visione, alla distruzione del territorio che sta esalando l’ultimo respiro tra le urla delle mareggiate, delle tempeste, dei terremoti e delle frane. Grazie, Salvini e Di Maio, perché ogni giorno ci dite che se voi siete quello che state dimostrando, è anche responsabilità nostra perché abbiamo dimenticato presto, rintronati dallo scandalo di un Pd suicida e privo di senso di Stato. Che la democrazia, la Costituzione, il diritto, le persone e la loro dignità si difendono ogni giorno con scelte etiche e mai opportunistiche, politiche e mai interessate, istituzionali e mai privatistiche. Noi ci siamo e accettiamo la nomina che deriva dalla Costituzione (art. 1) di essere guardiani della legalità in un’Italia di diritto, in quanto democrazia.
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Elezioni: la 'lenzuolata' della Lega, 200 cartelle di programma
Elezioni: la ‘lenzuolata’ della Lega, 200 cartelle di programma
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Ricordate la 'Lenzuolata cascinese'? Quelle lenzuola appese ai balconi per manifestare contro la destra. Ed ora chi glielo dice a quei cascinesi (pochissimi fortunatamente!) che la Z è fuorilegge? Come si firmeranno stavolta contro la deriva folle che sta prendendo il nostro Occidente "democratico"? Si firmeranno SG? (Sergente Garcia) — view on Instagram https://ift.tt/YStGVnu
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Lenzuolata a Napoli per chiedere giustizia e verità per Ugo Russo, a un anno dalla morte | www.fanpage.it
Lenzuolata a Napoli per chiedere giustizia e verità per Ugo Russo, a un anno dalla morte | www.fanpage.it
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25 SET 2019 16:59
PENNE ALL'ARRABBIATA - MASSIMI FINI “OSA” CRITICARE VITTORIO FELTRI DANDOGLI DELL’AZZECCAGARBUGLI E LA REPLICA E’ FURIBONDA: “FINI, GRANDE GIORNALISTA PRECOCEMENTE DIVENTATO PICCOLO COME UN MOSCERINO E SOPRATTUTTO MISERABILE. LUI POVERACCIO NON AZZECCA PIÙ NEANCHE I GARBUGLI CON I QUALI SI STRANGOLA RENDENDOSI PATETICO…”
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Da www.liberoquotidiano.it
Per Vittorio Feltri, Massimo Fini nutre una sorta di ossessione. Sul Fatto Quotidiano, infatti, più volte negli ultimi tempi ha riservato la sua attenzione al direttore di Libero. Oggi, giovedì 25 settembre, compreso. Una lenzuolata tra le pagine dei commenti vergata per attaccare Feltri, definito un "azzeccagarbugli". Qui diamo conto della durissima replica del direttore all'articolo di Fini, una replica piovuta su Twitter, con i caratteri dunque contingentati ma non per questo meno incisivi: "Massimo Fini, grande giornalista precocemente diventato piccolo come un moscerino e soprattutto miserabile, dice che sono un azzeccagarbugli. Bene. Lui poveraccio non azzecca più neanche i garbugli con i quali si strangola rendendosi patetico". Non c'è nulla da aggiungere.
FELTRI, UN AZZECCAGARBUGLI - MASSIMO FINI: “IL VITTORIO FELTRI CHE OGGI FA IL GARANTISTA PER DIEGO SOZZANI E’ LONTANO DA QUELLO CHE DIRESSE “L’INDIPENDENTE” DAL 1992 AL 1994, IL QUOTIDIANO PIÙ "FORCAIOLO" DELLA STORIA DEL GIORNALISMO ITALIANO. FU LUI A SBATTERE IN PRIMA PAGINA UNA FOTO DELL'ONOREVOLE CARRA IN MANETTE. CONIO’ IL NOMIGNOLO “CINGHIALONE” PER CRAXI, ATTACCÒ I SUOI FIGLI, AVALLÒ ANCHE I SUICIDI DURANTE “MANI PULITE”. DIVENTÒ IPERGARANTISTA QUANDO NEL 1994…”
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/feltri-azzeccagarbugli-massimo-fini-ldquo-vittorio-feltri-che-214631.htm
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Mentre a Porto Mantovano la Digos ha vietato i lenzuoli contro Salvini, interpretati come “turbativa di comizio”, a Mirandola (Modena) sono stati stesti i primi lenzuoli per contrastare il ministro con ironia. Chi li ha appesi, a quanto pare, non si è perso un solo dibattito, una sola intervist... http://bit.ly/2Z0QKP2
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Articolo su estense.com con un mio commento
#ferrara#gad#acquedotto#sandra maestri#m5s#lorenzo marcucci#tiziano tagliani#aldo modonesi#sicurezza#immigrazione
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Ricordate la 'Lenzuolata cascinese'? Quelle lenzuola appese ai balconi per manifestare contro la destra. Ed ora chi glielo dice a quei cascinesi (pochissimi fortunatamente!) che la Z è fuorilegge? Come si firmeranno stavolta contro la deriva folle che sta prendendo il nostro Occidente "democratico"? Si firmeranno SG? (Sergente Garcia) https://www.instagram.com/p/CbugeZmAcBq/?utm_medium=tumblr
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All’alba in molte case e strade della cittadina sono comparsi striscioni che beffeggiano il leader della Lega atteso martedì 4 giugno a Sostegno della candidatura di Alberto Greco nel ballottaggio di domenica 9 giugno la cronaca http://bit.ly/2WcOrqi
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All’alba in molte case e strade della cittadina sono comparsi striscioni che beffeggiano il leader della Lega atteso martedì 4 giugno a Sostegno della candidatura di Alberto Greco nel ballottaggio di domenica 9 giugno http://bit.ly/2Z9qH8x
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https://www.linkedin.com/pulse/limportanza-di-fare-lavvocato-secondo-giovanni-salvo-battaglia #23maggio2017 #23maggio1992#giovannifalcone #navedellalegalità#palermochiamaitalia #igersicilia#igerspalermo #igersitalia #palermo#sicilia @palermochiamaitalia #libera#tricolore #lenzuolata #23maggio#siciliabedda #antimafia #giovannifalcone #paoloborsellino #nomafia#capacidiricordare #pernondimenticare#viaalfieri #francescamorvillo#agneseborsellino #scorta #poliziadistato#AVVOCATURA (presso Studio Gerbino Avvocati)
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