#lavarsi le mani
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raccontidialiantis · 27 days ago
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Tits show
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Vedere i suoi bellissimi seni senza costrizioni, mentre ballonzolano un po' nella pratica quotidiana, è una cosa stupenda. Per gli occhi e per il cuore. Una donna che esponga all'aria e allo sguardo altrui le sue intimità per lavarsi assomiglia a una cerbiatta che lasci i suoi cuccioli liberi di giocare. E lei comunque dentro di sé sarà contenta di farsi ammirare, desiderare. 
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Le mammelle sono le dolci, morbide, allegre e fresche ancelle dell'amore. Guardala con attenzione mentre si insapona e massaggia: assistere al suo intimo lavaggio delle ascelle e delle mammelle, al loro risciacquo, allo sguazzare dei capezzoli inturgiditi dall'acqua fresca, costituisce una vera delizia per l'anima. E un'esperienza per cui ringraziare Dio.
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Osservare le mammelle nude di una donna quando rinnova la sua igiene intima è un vero miracolo di passione. Si resta letteralmente senza fiato, credimi. È una danza ipnotica e un prezioso dono per tatto, gusto, vista, odorato e udito dell'uomo che abbia la privata, intima e rara fortuna di assistere e infine eventualmente, se lei lo consente, partecipare al loro lavaggio. Contenerli nelle mani, massaggiarglieli delicatamente è gioia pura. Ti resta scolpita in mente a lungo.
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RDA                              
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ninfettin · 7 months ago
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è una giostra continua con lui, ma sta iniziando a venirmi la nausea. secondo i piani io dovrei cambiare regione per vivere con lui, ma lui dice che devo fare tutto da sola perché non vuole dopo che io possa rinfacciargli la mia scelta. e ha senso, ed è giusto. però mi sembra allo stesso momento che sia un modo per lavarsi le mani e non doversi impegnare davvero
è sempre più instabile e distante
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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ti spiego....
COME FUNZIONA (Far nascere un'emergenza che non esiste) IL FINE Se lo scopo è (esempio) impedire che venga mangiata carne bovina, bisogna creare una realtà virtuale, simulare gli eventi e poi dettare un'agenda che consenta di arrivare allo scopo (iniettare un finto vaccino per ridurre la popolazione mondiale). IL MODUS OPERANDI 1) Tramite i media viene divulgata una notizia assolutamente inventata, ma plausibile, in modo che gli imbecilli che guardano i telegiornali inizino a provare i primi brividi. " A Lima sono stati ricoverate 10 persone (di cui una subito deceduta) con sintomi simili alla meningite batterica fulminante. Le 10 persone, di nazionalità ghanese, si sono sentite male dopo aver consumato tre giorni prima, durante un battesimo, una cena a base di carne cruda di manzo mantecata con ananas e spezie del luogo. Le notizie sono frammentarie, possiamo solo confermare che la carne bovina del locale è stata posta sotto sequestro per verifiche di laboratorio" Poi il giorno dopo "Si estende l'EPIDEMIA di meningite batterica da carne bovina (ECCO CREATA LA CORRELAZIONE), 287 (numero a cazzo) casi si sono verificati sempre a Lima, ma anche 142 (a caso) in argentina ed 1 caso sospetto a Lisbona (ECCO CHA ARRIVA LA PAURA). NOTA In questa fase tutti i casi di meningite batterica del mondo devono essere correlati alla carne bovina (ordini Gates & C) in modo che la pandemia (fake) sembri diffondersi a macchia d'olio con il relativo terrore nelle popolazioni. Poi il giorno dopo IN ANTEPRIMA TG MONDO "Non si ferma la pandemia da meningite da carne bovina, le autorità peruviane ne hanno vitato il consumo ed anche il Cile, la Colombia ed il Portogallo hanno deciso di limitarne consumo, solo cotta. (si fa così vedere che si cerca di mantenerne il consumo, LA NORMALITÀ). Riunione d'urgenza all'OMS e la Commissione Europea sta vigilando sugli sviluppi. DURANTE IL TG Non si ferma l'ondata di meningite batterica da carne bovina, 1784 contagiati ed 11 morti in Perù, ai quali si aggiungono i 175 contagiati e 18 morti in Portogallo e 12 casi in Francia, tutti letali. Il primo sospetto caso in Italia è seguito dallo Spallanzani di Roma, sentiamo ora cosa ci dice il prof Bassoni nel merito: "Esiste una pandemia fuori controllo di meningite batterica da carne bovina, consiglio il non consumo della stessa, di lavarsi le mani al contatto della carne e di non recarsi al lavoro con la febbre. Questa meningite è contagiosissima, ma a breve sarà pronto un vaccino per arginare il contagio, vaccino realizzato sull'anomala variante di questa meningite che, dalle prime ricerche risulta avere una tasso di mortalità altissimo. Consiglio comunque di farsi il vaccino tradizionale contro la meningite, disponibile, per fortuna, in tutta Italia, ma dobbiamo aspettarci queste nuove mutazioni perché il #CambiamentoClimatico sta agendo anche sui batteri. Ora il panico è fra la gente. In questo esempio ho dimenticato il MIO FINE, Sostituite la parola meningite batterica con COVID e l'ordine di Gates & C di ricondurre tutti i morti d'influenza al COVID stesso. AVETE CAPITO COME VI HANNO FOTTUTO iniettandovi merda purissima già pronta prima dell'epidemia ? Svegliamoci e riprendiamoci la nostra libertà.
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sarà...ma a me quelli che -ti spiego- stanno sulle palle....:-)
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scorcidipoesia · 4 months ago
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Non permetterò alla vita
di rubarmi i buoni sentimenti,
le sottili speranze.
Le mie tortore che vengono a beccare i semi e a lavarsi nelle ciotole
saranno sempre le mie ancelle della speranza,
della semplicità,
delle cose che si aggiustano
come le mani di mia mamma
che sapevano tenere insieme
e rattoppare
ogni oggetto,
nei suoi ditali
lei poteva contenere l’eternità
Tatiana Andena 2022
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raffaeleitlodeo · 1 year ago
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Quando non si sa dove mettersi le mani, quando i problemi da affrontare sono difficili davvero, quando sarebbe necessario mettere in campo una visione (e perciò prima avercela), quando ci vorrebbe il coraggio di mettere in discussione decenni di inerzia, malgoverno, indifferenza e abbandono di persone e territori, ecco che viene immancabilmente fuori la consueta panacea, il rimedio salvifico, il solito coniglio dal solito cilindro: il carcere. Il carcere, l’evocazione del carcere come strumento di risoluzione di problemi complessi, è la misura dell’insipienza, della grettezza, dell’incapacità di una classe dirigente che lo propone nella consapevolezza che non risolverà nulla, ma altrettanto sicura che le consentirà, per l’ennesima volta, di lavarsi le mani di tutto. Basta. Davvero, basta. - Alessandro Capriccioli, Facebook
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odioilvento · 1 year ago
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Stamattina mi sono sdraiata di fianco a lui, quei dieci minuti ogni mattina prima di andare in turno. Mi ha chiesto: come stai? Ho risposto: accartocciata. Mi alzo e mi sento come una palla di carta che ha bisogno di essere stirata un po' di volte con le mani per tornare un po' più dritta.
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E mentre vado al lavoro mi ricordo di una signora ricoverata che ho accompagnato in bagno il turno precedente. Signora anziana, completamente presente, aveva impiantato il pacemaker il giorno prima e voleva andare in bagno a lavarsi da sola, e non voleva uomini. L'infermiera mi conferma che può iniziare ad alzarsi, ma con assistenza anche in bagno. La accompagno, la faccio sedere e piego le ginocchia per abbassarmi ed aiutarla a mettere le mutande. TAC TAC. Le mie ginocchia, entrambe, che scricchiolano. La guardo e le dico: le ha sentite anche lei? Erano le mie ginocchia! Lei mi guarda da nonnina gentile e mi dice: anch'io sa, sembrano le mie ossa, non sono più quella di una volta. E mi dice che ha 92 anni. Cioè, io scricciolo a esattamente metà della sua età! Faccio la firma dove volete per arrivare a 92 così! Abbiamo riso, anche oggi che ce lo siamo ricordate. E domani verrà dimessa, tornerà a casa a vivere da sola, splendida come non avesse messo un pacemaker tre giorni fa all'età di 92 anni.
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canesenzafissadimora · 5 months ago
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Sono all'Aeroporto di Palermo, in viaggio verso Bruxelles. Ho lasciato Lampedusa dove negli ultimi giorni si sono susseguiti arrivi su arrivi di migranti e dove qualcuno ha appeso volantini e lenzuoli con scritte "Non è stato il #Mediterraneo ad ucciderli ma l'accordo Italia - Tunisia".
C'è una verità propagandata dal governo italiano e una verità degli occhi, quella che chi sta nelle ultime propaggini dell'Europa, al confine Sud ma anche a quello Nord del nostro Paese, conosce bene. Non serve che qualcuno gli racconti cosa succede, lo vede con i propri occhi.
È un continuo arrivare di uomini, donne e bambini, vivi o morti. Non basta lavarsi le mani, affidare a Tunisia o Albania chi cerca disperatamente una nuova possibilità di vita, per governare i fenomeni. Così ci si lava le mani ma ci si sporca la coscienza e questo non smetterò mai di ripeterlo.
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Pietro Bartolo
#migranti #Lampedusa
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suicideinthewonderland · 9 months ago
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Comunemente si pensa che chi soffre di disturbi mentali e sta affrontando una terapia, le cose vadano sempre un po' meglio.
Eppure capita, capita di svegliarsi in una pozza di sangue e chiedersi cosa sia andato storto.
Capita di trovarsi confusi, persi tra le mura di casa propria senza riconoscere l'ambiente circostante.
Capita di non sapere cosa fare, andare in paranoia, strappare le lenzuola e piangere per paura di cosa possa succedere ancora.
Capita di crollare, davanti allo specchio che riflette un'immagine che non sembra propria.
Capita di lavarsi le mani e veder scorrere l'acqua sulle proprie mani tremanti, fredde e chiedersi perché il lavandino è pieno di millepiedi che cadono a picco dagli occhi, dalla bocca.
Capita di veder passare qualcuno dinanzi alla porta ed avere il terrore di uscire dalla stanza in cui ci si trova.
Capita di vedere le sagome ferme in mezzo al soggiorno o sedute sul proprio letto intente a fissare con insistenza i movimenti che si fanno.
Capita che la gola diventi secca in certi momenti, come se mani invisibili stringessero attorno al collo impedendo di deglutire o di fare spazio all'aria che riempa i polmoni.
Capita di vedere sottopelle masse in movimento ed il rumore diventa un fischio continuo, perpetuo fastidio che manda in tilt il cervello.
Capitano un sacco di cose a chi, come me, ogni giorno si sveglia in un letto che non riconosce, in una casa che sembra altrui, in un mondo che sembra surreale.
Eppure, sebbene sembri così fatiscente, questo mondo è reale.
Pregno di paure costanti, di figure sconosciute e psicosi incontrollate.
Pregno di pianti, urla, tremori.
E quando ti guardo, e ti dico che nel mio letto, accanto a me, la Morte dormiva serena ed al sicuro, tu credimi, perché la sento, la vedo arrivare nel cuore della notte, scansare le coperte ed avvolgermi nei suoi freddi abbracci che mi fanno tremare costringendomi all'immobilità più totale..
Tu, credimi, perché nemmeno io sono più in grado di credermi.
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nosferatummarzia-v · 1 year ago
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GATTI: e il loro mondo Magico...
Se un gatto ti lecca le mani, il viso o i capelli, accettalo come un grande complimento: é come se fossi uno dei "suoi"...
Se un gatto si stende supino quando ti vede, significa che si fida di te, in quanto in questa posizione non può difendersi da un attacco...
Le persone che hanno i gatti hanno meno stress e meno infarti...
I gatti si considerano i proprietari della casa dove convivono con l'umano...
Quando un gatto si strofina contro di te è perché ti sta marcando come parte del suo territorio...
Un gatto non comunica quasi mai con un "miagolio" ad un altro gatto, usa questo suono per comunicare con gli umani...
👉Se un gatto alza la coda e la tiene completamente tesa, significa che sta salutando...
I gatti prestano più attenzione alle donne rispetto agli uomini, perché reagiscono meglio a un tono di voce più acuto...
Se il tuo gatto si ammala e smette di lavarsi, lavalo tu stesso, perché potrebbe perdere la voglia di vivere solo con l'aspetto sporco e smemorato...
I gatti tricolore o fino a quattro colori sono esclusivamente femmine. Con mantello a tre colori nero, rosso e crema (varietà tartaruga) e quattro colori quando c é anche il bianco.
La particolarità è data: i tricolori e i quattro colori sono solo femmine e, negli strani casi di alcuni maschi, sono sterili.
👉 Inoltre il gatto tricolore chiamato gatto calico è considerato il gatto della fortuna
I gatti non capiscono la punizione, ma capiscono le ricompense quando fanno qualcosa di giusto...
I gatti dormono dalle 16 alle 18 ore al giorno.. Ma pur dormendo, sono attenti a qualsiasi stimolo...
I gatti hanno un'ottima visione notturna...
👉un gatto se fissa il vuoto avverte un'entità
Dopo aver mangiato, i gatti si lavano subito...È un istinto di sopravvivenza che li porta ad agire in questo modo affinché i predatori non sentano l'odore del cibo e quindi potrebbero attaccarli...
Il gatto cammina e corre spostando le zampe anteriori e posteriori dallo stesso lato...Solo il cammello, la giraffa e il gatto hanno questa caratteristica...
I gatti odiano l'odore dell'arancia e del limone...
Le fusa dei gatti hanno la capacità di rassicurarli quando sono malati o spaventati...
Gli antichi egizi si rasavano le sopracciglia in lutto quando il loro gatto moriva...
Proprio come gli esseri umani hanno le impronte digitali e sono unici, il disegno del nasello del gatto è unico, non esistono due gatti con lo stesso disegno...
I gatti neri sono solitamente più calmi di quelli bianchi, che sono sempre molto nervosi...
La lingua dei gatti sono fatte di piccoli ganci, che li aiutano a separare il cibo. Pertanto, è sensibile al tatto con la pelle.
Il cioccolato è tossico per i gatti..
La maggior parte dei gatti bianchi con gli occhi azzurri sono sordi a meno che non abbiano un occhio di colore diverso dall'altro...
Questo è in parte vero, c'è una percentuale più alta di gatti sordi...Il gene della sordità, è un gene caratteristico dei gatti bianchi, si chiama W ( white per l'appunto ) ed è la causa del colore bianco e della sordità nei gatti...
Ma non tutti i gatti bianchi sono sordi.
Le orecchie dei gatti hanno gli ultrasuoni. Ciò significa che possono sentire frequenze che per te non sono udibili. Per eempio come i suoni che usano i roditori per comunicare.
C'è una pianta che affascina i gatti. Li eccita di momenti sublimi per pochi minuti.
È l'erba gatta, della famiglia del timo e della lavanda..
Il suo profumo innesca nell'animale un comportamento simile a quello di una femmina in calore...
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mccek · 2 years ago
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La morte in foiba : il racconto di un sopravvissuto
Dalle esecuzioni nelle foibe qualcuno uscì miracolosamente vivo.
Uno dei pochissimi casi conosciuti è quello del protagonista di questo racconto, che si riferisce a un episodio accaduto nei pressi di Albona nell’autunno del 1943.
Dopo giorni di dura prigionia, durante i quali fummo spesso selvaggiamente percossi e patimmo la fame, una mattina, prima dell’alba, sentì uno dei nostri aguzzini dire agli altri:
< Facciamo presto, perché si parte subito >.
Infatti poco dopo fummo condotti in sei, legati insieme con un unico fil di ferro, oltre quello che ci teneva avvinte le mani dietro la schiena, in direzione di Arsia.
Indossavamo solo i pantaloni e ai piedi avevamo solo le calze.
Un chilometro di cammino e ci fermammo ai piedi di una collinetta dove, mediante un fil di ferro, ci fu appeso alle mani legate un sasso di almeno venti chilogrammi .
Fummo sospinti verso l’orlo di una foiba, la cui gola si apriva paurosamente nera.
Uno di noi, mezzo istupidito per le sevizie subite, si gettò urlando nel vuoto, di propria iniziativa.
Un partigiano allora, in piedi col mitra puntato su di una roccia laterale, ci impose di seguirne l’esempio.
Poiché non mi muovevo, mi sparò contro.
Ma a questo punto accdde il prodigio: il proiettile anziché ferirmi spezzò il fil di ferro che teneva legata la pietra, cosicché quando mi gettai nella foiba, il sasso era rotolato lontano da me.
La cavità aveva una larghezza di circa 10 metri e una profondità di 15 fino alla superficie dell’acqua che stagnava sul fondo.
Cadendo, non toccai fondo, e tornato a galla potei nascondermi sotto una roccia.
Subito dopo vidi precipitare altri quattro compagni colpiti da raffiche di mitra e percepii le parole - Un’altra volta li butteremo di qua , è più comodo -pronunciate da uno degli assassini.
Poco dopo fu gettata nella cavità una bomba che scoppiò sott’acqua schiacciandomi con la pressione dell’aria contro la roccia.
Verso sera riuscii ad arrampicarmi per la parete scoscesa e a guadagnare la campagna, dove rimasi per quattro giorni e quattro notti consecutivi, celato in una buca.
Tornato nascostamente al mio paese per timore di ricadere nelle grinfie dei miei persecutori, fuggii a Pola.
E solo allora potei dire di essere veramente salvo.
Nel manicomio di Lubiana: la testimonianza di un reduce.
La testimonianza che segue è tratta dalla relazione di un ufficiale di Marina Italiano detenuto a lungo nell’ex manicomio di Lubiana.
Il 26 giugno fummo messi tutti assieme in una cella misurante 7 metri per 14.
Eravamo in 126[…]
A capriccio dei secondini di servizio venivamo chiamati fuori dalla cella , a turno, alcuni di noi, e senza alcuna ragione plausibile, venivano fatti segno a colpi di mitra , pugni e schiaffi […]
L’acqua, eravamo in luglio, veniva misurata; cinque o sei sorsi a testa al giorno.Divieto assoluto per usare acqua per lavarsi.
IL cibo costituito da verdura secca bollita produsse ben presto tra di noi l’insorgere di diarrea.
Negata ogni assistenza sanitaria […].
Il 23 dicembre 1945, a sera, una trentina di noi vennero stralciati dal gruppo in base ad in elenco prestabilito, legati con le mani dietro la schiena a mezzo di filo di ferro e trasportati ad ignota destinazione con dei camions.
L’indomani mattina gli automezzi fecero ritorno recando indumenti che noi riconoscemmo come già appartenenti ai nostri compagni partiti la sera innanzi.
Ai nostri occhi tale fatto assunse l’aspetto di un macabro indizio.
Il 30 dicembre un’altra trentina di noi subiva la stessa sorte, seguiti il 6gennaio 1946 da un terzo ed ultimo scaglione di 36 persone[…]
Nel frattempo erano morti Z. e B.
Successivamente anche i tre della cella vicino alla nostra cessarono di vivere uno alla volta.
Ricordo con particolare raccapriccio il povero B ( un ragazzo triestino di 18 anni facente parte della brigata"Venezia Giulia" del corpo Volontari della Libertà) ridotto ad un pietoso relitto umano da un infezione che non gli era mai stata curata.
Negli ultimi giorni della sua vita rassomigliava di più ad un vecchio decadente che ad un ragazzo della sua età.
La notte in cui morì udimmo gridare a lungo invocando la mamma.
Quando si fece silenzio arguimmo la sua morte perché si sentì battere violentemente alla porta della cella vicina per chiamare la guardia di servizio.
Poco dopo, dal tramestio che ci era perfettamente intelleggibile in tutti i suoi particolari, sapemmo che il povero B era stato tratto fuori dalla cella e temporaneamente situato nel cesso posto di fronte ad essa.
 Salvo per miracolo
(testimonianza di Graziano Udovisi)
 Mi fecero marciare sulle sterpaglie a piedi nudi, legato col filo di ferro ad un amico che dopo pochi passi svenne e così io, camminando, me lo trascinavo dietro.
Poi una voce in slavo gridò: "Alt!".
Abbassai lo sguardo e la vidi: una fessura profonda nel terreno, come un enorme inghiottitoio.
Ero sull’orlo di una foiba.
Allora tutto fu chiaro: ara arrivato il momento di morire.
Tutto è incominciato il 5 maggio 1945.
La guerra è finita, depongo le armi e mo consegno prigioniero al comando slavo.
Vengo deportato in un campo di concentramento vicino Pola.
Prima della tragedia c’è l’umiliazione: i partigiani di Tito si divertono a farmi mangiare pezzi di carta ed ingoiare dei sassi.
Poi mi sparano qualche colpo all’orecchio.
Io sobbalzo impaurito, loro sghignazzano.
Insieme ad altri compagni finisco a Pozzo Vittoria, nell’ex palestra della scuola.
Alcuni di noi sono costretti a lanciarsi di corsa contro il muro.
Cadono a terra con la testa sanguinante.
I croati li fanno rialzare a suon di calci.
A me tocca in sorte un castigo diverso: una bastonata terrificante sull’orecchio sinistro.
E da quel giorno non ci sento quasi più.
Eccoci a Fianona.
Notte alta.
Questa volta ci hanno rinchiuso in un ex caserma.
Venti persone in una stanza di tre metri per quattro.
Per picchiarci ci trasferiscono in una stanza più grande dove un uomo gigantesco comincia a pestarmi.
“Maledetti in piedi! " strilla l’Ercole slavo.
Vedo entrare due divise e in una delle due c’è una donna.
Poi giro lo sguardo sui i miei compagni: hanno la schiena che sembra dipinta di rosso e invece è sangue che sgorga.
“Avanti il più alto", grida il gigante e mo prende per i capelli trascinandomi davanti alla donna.
Lei estrae con calma la pistola e col calcio dell’arma mi spacca la mascella.
Poi prende il filo di ferro e lo stringe attorno ai nostri polsi legandoci a due a due.
Ci fanno uscire.
Comincia la marcia verso la foiba.
Il destino era segnato ed avevo solo un modo per sfuggirgli: gettarmi nella voragine prima di essere colpito da un proiettile.
Una voce urla in slavo "Morte al fascismo, libertà ai popoli!", uno slogano che ripetono ad ogni piè sospinto.
Io, appena sento l crepitio dei mitra mi tuffo dentro la foiba.
Ero precipitato sopra un alberello sporgente.
Non vedevo nulla, i cadaveri mi cascavano addosso.
Riuscii a liberare le mani dal filo di ferro e cominciai a risalire.
Non respiravo più.
All’improvviso le mie dita afferrano una zolla d’erba.
Guardo meglio: sono capelli!
Li afferro e così riesco a trascinare in superficie anche un altro uomo.
L’unico italiano, ad essere sopravvissuto alle foibe.
Si chiamava Giovanni, "Ninni" per gli amici.
È morto in Australia qualche anno fa.
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3nding · 2 years ago
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Un giorno scopriremo la fonte di acqua non potabile (ma utilizzabile per lavarsi le mani) dalla quale attingono compagnie aeree e ferroviarie.
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scorcidipoesia · 1 year ago
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Non permetterò alla vita
di rubarmi i buoni sentimenti,
le sottili speranze.
Le mie tortore che vengono a beccare i semi e a lavarsi nelle ciotole
saranno sempre le mie ancelle della speranza,
della semplicità,
delle cose che si aggiustano
come le mani di mia mamma
che sapevano tenere insieme
e rattoppare
ogni oggetto,
nei suoi ditali
lei poteva contenere l’eternità
Tatiana Andena
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cielestiale · 7 months ago
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Ci potremmo sdraiare affaticatissime le une sulle altre, tra cuscini soffici di carne e respiri, aspettando le favole della buonanotte
Arriverei a rimboccarvi di coperte infinite, con stelle luminose, accenderei piccole luci per cullarci nel sicuro della tana, piccole animali 
Al centro della tana dei sonni, circondata da piedi arricciati e ginocchia piegate al petto, un pozzo di gigli bianchi, una zanzariera appesa al soffitto, un pigiama di stracci, una tazza per lavarsi le mani i piedi e il viso sporchi della mattina, potrei spruzzarli di colori deliziosi e profumati, mi pettinerei i capelli li intreccerei per benino, e via sotto le coperte di sassi pesantissime
Li una piccola e inudibilissima voce dolce ti racconterebbe di vampire, e cadaveri innamorate, corpi a pezzi dentro le pelli e le lupe e le bambine perse tra i boschi e i campi e le nonne e le le le le le sante
E poi  tutte a dormire finche la voce chissà dov’è, tra di noi, sotto, a fianco, la tua vicina di letto, di coperte, sopra il soffitto appesa con le zampe da ragno, o in piedi in un angolo a guardare le sue bimbe. 
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mariaceciliacamozzi · 7 months ago
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A PROPOSITO DI... DISPOSOFOBIA
Che si tratti di un abito che potrebbe tornare di moda o della collezione di una serie di oggetti più o meno utili di cui non riusciamo a disfarci, chiunque può aver familiarità con il piacere di conservare un oggetto o la difficoltà di disfarsene. Ma quando la necessità di accumulare beni, fino a ingombrare aree vitali della propria abitazione, e la difficoltà a liberarsene raggiungono livelli clinicamente significativi, entriamo nella sfera del "disturbo di accumulo" o "disposofobia".
Il disturbo da accumulo ha un’incidenza di gran lunga maggiore di quanto si possa immaginare. Si stima che nei paesi occidentali abbia una diffusione che si aggira tra il 2 e il 5% della popolazione.
"Disposofobia" viene definita come la “tendenza patologica ad accumulare oggetti senza alcun ordine, fino a rimanerne sommersi.”
Il comportamento di accumulo compulsivo, all’interno del DSM-V, rientra come categoria autonoma tra i criteri diagnostici del disturbo di personalità ossessivo-compulsivo: una persona con sindrome da accumulo compulsivo sente cioè un bisogno ossessivo di accumulare una grande quantità di oggetti, anche quando questi risultano o sono ritenuti inutili, pure pericolosi o magari dannosi.
La disposofobia infatti può portare all’accumulo di cibo, vestiti, stoviglie, oggetti vari, ma anche armi, mobili, piante e animali (gatti, uccellini, criceti, ecc). Quest'ultimo si definisce Animal Hoarding.
Accumulare oggetti, porta “l’accumulatore seriale” a esaurire velocemente gli spazi a disposizione per contenerli, rendendo gli ambienti insalubri e provocando significativi danni alla mobilità, all’alimentazione, alla convivenza, alla pulizia. A causa delle difficoltà in casa, possono inoltre nascere problemi familiari; a volte i rapporti sociali e le uscite si diradano, aumentando il senso di solitudine.
Non è semplice pensare di rimuovere gli oggetti accumulati, perché la persona sperimenta una persistente difficoltà a selezionarli, o pensare di separarsene, anche quando non sussiste un reale valore affettivo con essi.
Si è riscontrata spesso una comorbilitá di questa patologia con disturbi d’ansia e depressione, ma ci sono evidenze anche di una comorbilità con l’ADHD.
È frequente che il bisogno di conservare beni e l’ansia da separazione da essi si presenti anche con la "sindrome da shopping compulsivo": spesso con acquisti online, in caso di oggetti che si crede possano essere indispensabili e per cui, invece, la persona perde interesse nel momento dell’ingresso in casa.
A completamento del profilo psicologico dell’accumulatore seriale, il DSM-5 valuta la 'consapevolezza' della persona che soffre di questo disturbo in merito alle dinamiche che portano all’accumulo, e può essere:
1) buona, se i comportamenti sono riconosciuti come eccessivi e disfunzionali. Oppure
2) scarsa o delirante, se questi non vengono percepiti come problematici e l’accumulatore (hoarder) è inamovibile rispetto alle sue convinzioni.
C'è da aggiungere che, a differenza di altre tipologie di pazienti ossessivo compulsivi, come i washers/cleaners con i loro rituali di pulizia (lavarsi spessissimo le mani) o evitamento per paura di contagio e/o sporcizia (rupofobia) o i checkers con i loro controlli e rimuginii continui, gli accumulatori potrebbero non percepire il disagio della loro condizione.
Cause della disposofobia
La ricerca ha preso in considerazione fattori di tipo ambientale, genetico, aspetti neurobiologici (come il coinvolgimento di neurotrasmettitori come dopamina e serotonina) e anatomici, così come la presenza di specifici deficit cognitivi.
Nel disturbo da accumulo è stato osservato, per esempio, un funzionamento anomalo dei lobi frontali, aree cerebrali implicate nella motivazione, nella capacità di prendere decisioni, mantenere l’attenzione sul compito ed evitare errori.
Anche la componente genetica può favorire lo sviluppo di questo disturbo, così come un vissuto traumatico (ad esempio, un lutto complicato, una separazione, un evento molto stressante).
Vivere con un accumulatore
La sindrome compulsiva da accumulo interessa non solo la persona accumulatrice compulsiva, ma coinvolge anche il contesto familiare e relazionale in cui essa vive.
La casa di un accumulatore seriale spesso è inaccessibile, stipata di mobili e oggetti sino al soffitto, limitando così le interazioni sociali non solo della persona disposofobica, ma anche dei partner e dei figli.
Per il partner, infatti, può essere molto difficile capire come gestire la relazione con un accumulatore seriale. Il disturbo da accumulo compulsivo può causare frequenti crisi di coppia e problemi nelle relazioni amorose, che a volte possono concludersi con divorzi e separazioni.
Oltre che al soggetto disturbato, la psicologia può essere d’aiuto anche ai familiari e alle persone vicine agli accumulatori compulsivi, dando utili suggerimenti su come aiutare un accumulatore compulsivo ad uscire dal problema.
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sayitaliano · 5 months ago
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Adding Italian hope you don't mind (many of these words can be found in English or French too + my knowledge of make up products may not be so deep so yeah if someone has soemthing to say, please do it)
face - il viso, la faccia
skin - la pelle
skin care - la skin care (we use the English definition more often but you could say "la cura della pelle")
eyes - gli occhi
lips - le labbra
cheeks - le guance
eyebrows - le sopracciglia
eyelashes - le ciglia
water - l'acqua
cleanser - il detergente (*per il* viso)
makeup remover - lo struccante
toner - il tonico, il toner (rarer, can be used more often as "printer toner" so be mindful of the context)
serum - il siero
face oil - l'olio per il viso
lip balm - il balsamo per le labbra, il burrocacao
moisturizer - la crema idratante
exfoliant - l'esfoliante
massage - il massaggio
face mask - la maschera
foundation - il fondotinta
concealer - il correttore
powder - la polvere
bronzer - la terra, la polvere abbronzante
highlighter - l'illuminante
lipstick - il rossetto
lipgloss - il lucidalabbra, il lipgloss, il gloss (per le labbra)
eye shadow - l'ombretto
mascara - il mascara
eyebrow pencil - la matita per le sopracciglia
eyebrow gel - il gel per le sopracciglia (can be found in English too)
makeup brush - il pennello per il/da trucco
eye liner - l'eyeliner, la matita (per gli occhi)
blush - il blush, il fard, il rouge
to put on makeup - truccarsi
to wash - lavarsi
to take off makeup - struccarsi
to do skincare routine - fare la skin care quotidiana, seguire la skin care routine, la pratica quotidiana di cura della pelle
to massage- massaggiare
to apply - applicare
and this is my old list
skin care and makeup in french
aka how to have your own vogue beauty secrets moment en français 🧼
(doing this mainly for myself and a very niche audience)
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face - le visage, la figure
skin - la peau
skin care - soin visage
eyes - les yeux
lips - les lèvres
cheeks - les joues
eyebrows - les sourcils
eyelashes - les cils
water - l’eau
cleanser - le nettoyant
makeup remover - le démaquillant
toner - le tonique, la lotion tonique
serum - le sérum
face oil - l’huile
lip balm - le baume à lèvres
moisturizer - la crème, la crème hydratante
exfoliant - l’exfoliante
massage - le massage
face mask - le masque
foundation - fond de teint
concealer - l’anti-cerne, l’anti-tache
powder - la poudre
bronzer - la poudre de soleil
highlighter - l’highlighter, l’illuminateur
lipstick - le rouge à lèvres
lipgloss - le brillant à lèvres, le gloss (à lèvres)
eye shadow - le fard à paupière
mascara - le mascara
eyebrow pencil - le crayon à sourcil
eyebrow gel - le gel à sourcil
makeup brush - le pinceau de maquillage
eye liner - l’eye-liner, l’eye-liner liquide
blush - le blush, le fard à joues
to put on makeup - se maquiller
to wash - se laver
to take off makeup - se démaquiller
to do skincare routine - faire des soins de la peau
to massage- masser
to apply - appliquer
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loveantoniolove-blog · 8 months ago
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👉🕍Giovedì Santo – CENA DEL SIGNORE
➡️🌺🙏Giovedì 28 Marzo 2024
S. Stefano Harding; S. Ilarione; B. Giovanna M. De Maillé
👉❤️❤️❤️GIOVEDI’ SANTO [CENA DEL SIGNORE]
Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15
Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza
👉🕍📖❤️VANGELO
Li amò sino alla fine.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 13,1-15
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore.❤️🙏
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