#lavabil
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Se la sinistra fatica da anni a trovare un ideologo da cui ripartire, la destra invece ne trova felicemente uno al giorno. E l'ultimo è Fleximan, esaltato oggi come "eroe" (testuale) dai giornali fasciotrash. Fleximan, per chi non lo sapesse, è il tizio o il gruppo che va in giro segando i pali degli autovelox, soprattutto in Veneto. Ora: è un po' un misterioso, a questo punto, il concetto di "vandalo" per la destra nostrana: lo è chi si siede sul Raccordo o getta vernice lavabile sui palazzi del potere, ma non lo è (anzi è "eroe") chi distrugge un bene pubblico pagato coi soldi dei contribuenti e utile a evitare incidenti. Del resto, l'intera vicenda dei limiti di velocità è ricca di divertenti contraddizioni: basti pensare che il capo di un partito sedicente federalista usa i suoi poteri di ministro a Roma per annullare le decisioni di un comune locale; il che, se non altro, fa un po' ridere come incoerenza. Dietro tutto questo c'è però, diciamo, una sfida culturale (scusate il vocabolo radical-chic). E non è tanto quella di chi vuole andare veloce a produrre Pil contro chi vuole "ascoltare gli uccellini" (cit. Salvini). E' proprio quella dell'Italia in cui ognuno vuole farsi i cazzi suoi contro quella che ha curiosamente superato l'età preistorica e quindi ha capito che, se si vive in società, il bene collettivo talvolta prevale sulla pulsione istintuale di fare i propri individuali comodi. Questa seconda, stranissima fetta di paese che si è emancipata dalla giungla è sicuramente minoritaria: basta vedere la auto parcheggiate in seconda fila e gli scaldabagno adagiati sui cassonetti. Non ci resta quindi che l'eroe Fleximan, che è un po' il Vannacci del codice stradale, avendo deciso di incarnare un altro pezzo del lungo e piuttosto putrido intestino italiano. Se uscisse dall'anonimato, sarebbe già capolista leghista per le Europee nel collegio nordest. Ecco, io non ho mai creduto nella superiorità morale della sinistra, essendo questa piena di stronzi e pure di farabutti. E' la palese inferiorità morale di questa destra che mi sembra tuttavia innegabile. Alessandro Gilioli, Facebook
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+++Breaking News+++
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La soluzione all'ansia da crisi climatica
Lockdown in ordine alfabetico, mask all'aperto
Ombrellino antigrandine/anticaduta alberi
Spray lavabile portatile per scaricare il panico sui monumenti
Una seduta giornaliera blocca-traffico
Figli in affitto
Tutti i negazionisti al 41bis
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"Ma davvero il problema di questo nostro Paese sono quei ragazzi che fanno azioni dimostrative con due secchi di vernice lavabile?"
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Mattoncini bianchi come muro decorticato e pennellato. Tipo mattoni a vista.
Però non so se poi si lava bene nella zona paraschizzi.
Ci sono dei pannelli che fanno questo effetto.
I miei due spicci: Per il mio gusto estetico sono bruttarelli, tipico esempio del vorrei ma non posso. Vorrei avere un muro vero di mattoncini dentro casa ma non ce l'ho quindi mi metto dei pannellini in resina o in polvere di qualcosa a mimarli (come si usa molto per coprire i camini ad esempio). I miei due spicci più importanti: Non so da quale forma di masochismo tu sia affetto/a per ipotizzare un rivestimento come paraschizzi ruvido e a sbalzo, difficile da pulire e che cattura tutte le forme di sporcizia e bestemmie.
Ti dirò di più, sai perché questa estetica da loft americano funziona? Perché è carina, ovviamente, ma perché sei in America. Loro lì coprono tutto, mattoni, piastrelle, legno, con una soluzione continua di smalto. Si rovina? Secondo strato di smalto, no problem. E' proprio una diversa concezione delle finiture. I muri "veri" così sono una rogna perché nella maggior parte dei casi "spolverano". Quindi anche vero non te lo consiglierei. Ma, MA, è mio gusto personale. Se per questioni estetiche di tuo gusto sei disposto/a a rinunciare alla comodità di un supporto facilmente lavabile allora potrebbe essere la tua scelta. Io a casa non ho piastrelle ma pittura dietro i fuochi e mi trovo benissimo, ho fatto i miei conti "estetica - praticità" e non mi pento.
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IL DEODORANTE CHE DURA PER TUTTA LA VITA
Nato con l’obiettivo di ridurre la produzione delle plastiche monouso il deodorante ricaricabile, riutilizzabile e lavabile inventato dall’inglese Adam Webb offre una soluzione eco-sostenibile nel mondo dell’igiene personale. Ogni anno 13 miliardi di confezioni di deodoranti finiscono in discarica e il riciclo non tiene il passo con i nostri consumi, così che il lento deterioramento dei rifiuti in microplastiche contamina gli ecosistemi terrestri e marini. Lifelong, il deodorante unisex che come suggerisce il suo nome viene venduto con garanzia a vita, elimina alla radice la necessità di imballaggio monouso, riducendo fino al 94% le emissioni legate al trasporto.
Si tratta di un cilindro di alluminio anodizzato, con una sfera applicatrice in cristallo e un tappo chiudibile tramite 12 magneti per conservare il prodotto a lungo. È sufficiente riempire il cilindro di deodorante in polvere (a base di erbe, senza parabeni e non testato su animali), aggiungere 45 ml di acqua, chiudere il tappo e agitare per 30 secondi. Una volta terminato il prodotto, si risciacqua il contenitore prima di caricarlo di nuovo. Ricariche in polvere e deodorante sono venduti in confezioni di cartone riciclato.
“Molti marchi creano prodotti che durano solo pochi mesi”, afferma il suo inventore, “un modo per costringerti a comprare ancora e ancora. Noi vogliamo creare qualcosa con cui puoi invecchiare, come un amico fidato”.
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Fonte: Lifelong
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Quelli di @UltimaGenerazi1, così furbi da non capire che "vernice lavabile" in italiano significa "vernice che non viene via se lavi la superficie su cui l'hai applicata".
-ConteZero
.........
una volta c'erano solo i comunisti che non capivano una cippa...una volta.....;-)
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SO' SEGNALI POTENTISSIMI.
Raga, leggete bene, non so se vi rendete conto: 'sto qui solo qualche mese fa ce l'avrebbe menata a sfinimento sui cambiamenti climatici sempre più violendi imprevedibbili , associandoci la necessità di farsi la ventesima dose. Come farebbe un pidino perbene. Invece no, rompiamo le righe, finalmente spazio al buon senso.
Mettici il fallimento Davos, dove politicanti e celebrities si sono astenuti dall'andarci perché sfiga, avevano l'ora di Judo; aggiungici gli attacchi "nonviolenti" dei defi disperati a caccia di visibilità con la vernice "lavabile" e lo sgonfiaggio dei suv ... ibridi (!), infine il carico finale del common man, li pecuri che recuperano il buon senso: le sempre più forti smentite scientifiche maddeché, QUESTI sono i veri segni che la nave del Klimaterio sta affondando.
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Noi l'ultima generazione.
Voi l'ultima repressione.
Con il 2022 che ha registrato in Italia l'aumento record degli eventi climatici estremi (+55% rispetto al 2021), mentre le temperature sono impazzite, tra siccità, inverno caldo da un lato e temperature glaciali dall'altro, solo una cosa dovrebbe fare notizia: la tempesta immobile di chiacchiere di questo sistema il quale non può, non vuole, non sa, mai potrà autocorreggersi.
La repressione si abbatte invece sulle azioni di disobbedienza civile di coloro che provano a essere quei pochi che lottano, non quei molti che si rassegnano. In questo caso, rischiano fino a cinque anni di carcere le compagne e i compagni del collettivo ecologista Ultima generazione, per della semplice vernice lavabile sulla facciata del Senato.
E si prospetta un procedimento per Sorveglianza speciale ai danni di Simone, altro attivista di @Ultima Generazione. La Sorveglianza speciale è una misura di derivazione fascista, un vero proprio processo alle intenzioni.
Il 10 ci sarà un presidio a Milano, alle h 10 presso il Tribunale in Corso Porta di Vittoria.
#insorgiamo
https://www.instagram.com/p/CnCg_AwI3f3/?igshid=MDJmNzVkMjY=
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Lungo lenzuola annodate - Osservatorio Repressione
A Perugia come è accaduto altrove in Italia, i reparti antiterrorismo hanno trasmesso notifica ad alcuni compagne/i di un’indagine a loro carico per apologia di terrorismo e istigazione alla violenza (avvalendosi del solito 270 bis) motivata da uno striscione in solidarietà ad Anna Beniamino e Alfredo Cospito.
di Collettivo Lavanderine
In questi afosi giorni estivi, a Perugia come nel resto d’Italia, le indagini sull’ondata di proteste contro 41bis ed ergastolo ostativo danno i loro primi frutti. Da Trieste a Roma a Bologna e per tutta la penisola, si mette in moto l’ingranaggio repressivo.
Per quanto concerne la nostra realtà, un amicx e compagnx è statx interrogatx per due ore da agenti del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) in merito a, udite udite… uno striscione. Un lenzuolo su cui era riportata una frase in solidarietà ad Anna Beniamino e Alfredo Cospito. I reati che si configurano sono istigazione alla violenza e apologia del terrorismo. Ecco spiegato perché ad occuparsene sono i reparti d’élite dell’Arma (come si autodefiniscono). Altrx amicx e compagnx, pescatx a caso tra le aree di ovimento perugine, sono indagatx per “concorso” nei suddetti reati.
Il Paese può dormire sonni tranquilli, certo che la crème de la crème dei corpi speciali si dedica, infaticabile, alla repressione di biancheria sovversiva. Vi siete mai soffermatx a riflettere sulle potenzialità estabilizzanti delle trapunte? Ci si può scrivere sopra pensate, e, se annodate, possono essere mezzo di evasioni rocambolesche.
Per non parlare delle federe, con quel malcelato aspetto da sacco.
Loschi guanciali. Ora non vedete più l’apparentemente innocuo corredo de nonna sotto la stessa luce, non è vero?
Ci ridiamo su, ma di un riso amaro ea denti stretti, consapevoli che questo è solo l’inizio del solito copione: ramazzare gente a casaccio ed entrare nelle loro vite, passare al setaccio relazioni, infiltrarsi nel loro quotidiano, intimidire e mettere sotto pressione, tentando di avvelenare legami e isolare vittime sacrificali. Alla ricerca di inesistenti cellule terroristiche, fantomatici capibastone e complotti sanguinari. Non ultimo, di facili opportunità di carriera nei reparti investigativi. “Un encomio per aver brillantemente risolto il caso della Banda L enzuola, agente!”.
E siamo solo a metà spettacolo. Passata la fase di indagine, viene il momento di formulare ipotesi di reato arbitrarie e sproporzionate, per giustificare il proprio teorema e pesare al massimo su movimenti e collettivi, e in fondo per punire chi ha osato mettere in discussione lo status quo. Per castigo e per rappresaglia, nei confronti di sempre più persone e nel tentativo di reprimere anche i gesti più innocui (che, d’altro canto, qualcuno non sembra considerare tali. Ma se solo levare una voce contro uno strumento di tortura è giudicato una minaccia diretta all’ordine costituito, a voi trarne le conseguenze: si sta forse suggerendo che questo stesso ordine si regge su strumenti di tortura?)
Perché se ora parliamo di uno striscione in solidarietà ad un detenuto in sciopero della fama, altrove si tratta di vernice lavabile lanciata sui muri per cercare di destarci dal torpore con cui procediamo verso la catastrofe climatica. O ancora, di lavoratori colpevoli di aver rifiutato di essere sfruttato a morte. Tuttx terroristx, tuttx vandalx, tuttx associatx per delinquere. Tutti meritevoli di venire messx sotto la lente dell’antiterrorismo, e condannatx a pene individui. La lista si allunga di giorno in giorno, ma la vendetta a mezzo di tribunali e Forze dell’Ordine non conosce tregua. Ogni tanto qualcunx ci rimette la libertà, ogni tanto la pelle. Il più delle volte, sono anni passati nell’attesa snervante di un verdetto ingiusto, o a scontare assurde restrizioni che condizionano la propria vita nei più minimi particolari.
Ma è necessario per mantenere la quiete. Quella stessa quiete, quel vuoto assordante, in cui si può indisturbati seviziare e uccidere dentro carceri e cpr, contaminare e distruggere il pianeta che abitiamo, guardare esseri umani crepare alle porte della Fortezza Europa o nelle sue segrete, fare osceni profitti sulle schiene di uno stuolo di schiavx affamatx.
Solidali e complici con chi non si rassegna a questo stato di cose e cerca di cambiarlo, anche con un semplice lenzuolo. Chi pensa che ci basti sentire un po’ di fiato sul collo per disperderci e tornare nei ranghi, ha sbagliato i suoi calcoli. Noi ci muoviamo insieme, fosse anche in discesa lungo lenzuola annodate.
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Appello al presidente della Repubblica per i ragazzi di ULTIMA GENERAZIONE
Al Presidente della Repubblica
Ci rivolgiamo a Lei dopo avere ascoltato il suo discorso, pronunciato nell’ultimo giorno dell’anno, in cui abbiamo colto l’evidente preoccupazione per il destino cui sembrano condannate le nuovissime generazioni.
Nei giorni successivi tre ragazzi hanno espresso la loro protesta e, ancor più, lo sgomento, provato ormai dalla maggioranza dei giovani di fronte all’incedere dell’apocalisse climatica. Lo hanno fatto disegnando, con vernice lavabile, una cascata di geroglifici sul portone del Senato. Non si dovrebbe in nessun caso sfuggire al compito di interpretare questo messaggio enigmatico e clamoroso!
Il Presidente del Senato ha invece ritenuto di rispondere a questa azione sostanzialmente innocua con una denuncia penale del tutto sproporzionata: essa pretende un’immediata sanzione contro i sentimenti e le manifestazioni della generazione che, con amara ironia, definisce se stessa come “ultima” ma che, nonostante tutto, concentra la propria attenzione vitale sul futuro del genere umano.
La nostra attività professionale ci ha permesso in questi anni di misurare gli effetti psichici indotti dalle condizioni in cui questa generazione è cresciuta: precarietà lavorativa, percezione di una crescente intollerabilità delle condizioni climatiche e ambientali, trauma prolungato dell’isolamento sanitario, spettacolo atroce di una guerra che promette di estendersi in ogni luogo della terra.
Queste condizioni hanno prodotto e stanno producendo effetti catastrofici su una generazione che sembra votata a vivere un malessere depressivo permanente prima di venire estinta dall’olocausto climatico. Il comunicato diffuso dagli “imbrattatori” del portone contiene più volte la parola disperazione. Un minimo di sensibilità dovrebbe consigliare a coloro che si sentono investiti del ruolo di governanti di prestare orecchio a un segnale tanto inquietante.
Di fronte a questo non è possibile accettare che si anteponga l’esercizio di una volontà punitiva insensibile e insensata alle azioni urgenti di contenimento della catastrofe climatica e di quella psichica che sta colpendo i nostri figli e i nostri nipoti.
In effetti, ciò che viene davvero vilipeso non sono le facciate di pietra e di legno della Repubblica ma le istanze di vita presenti e future minacciate da politiche economiche e ambientali asservite alle compagnie petrolifere e ai produttori di armi.
Di fronte a tutto questo risulta grottesco e inaccettabile che si chiedano i danni per la pulizia di un portone, mentre milioni di giovani fuggono all’estero per cercare una possibilità di sopravvivenza. Di fronte allo stridente contrasto tra questi fenomeni il nostro paese rischia di sprofondare nella vergogna e nella mortificazione.
Ci rivolgiamo a Lei perché possa rappresentare le ragioni di questa inedita “disperazione” ma anche quelle del desiderio condiviso e diffuso, soprattutto tra la popolazione giovanile, di opporsi a chi, per ignoranza o per cinismo, sta distruggendo quel poco che resta del futuro di tutti.
Paloma González Díaz-Carralero, psichiatra, psicoterapeuta psicoanalítica,Madrid
Teresa Castè psicologa, Universidad de Chile, psicoanalista, Santiago del Cile
Federico Suárez, psicoanalista, Madrid
Luciana Bianchera, psico- pedagogista, docente universitaria Mantova
Margarita Bazt, psicoanalista Città del Mexico
Loredana Boscolo, psichiatra Venezia
Leonardo Montecchi, psichiatra Rimini
Francesco Berardi, insegnante pensionato, autore del libro Il terzo Inconscio
Salvatore Inglese - Psichiatra, psicoterapeuta , Catanzaro
Massimo de Berardinis, psichiatra, Roma
Martha Elva Lopez Guzmàn, Psicoanalista del Círculo Psicoanalítico Mexicano.Psicóloga Universidad de Nuevo León, México
Antonio Tari Garcia, Psichiatra, Madrid
Elisabeth von Salis, Psicoanalista ACP, Psicoterapeuta, Zurigo, Svizzera
Thomas von Salis, Dr.med. Neuropsychiatra dell'infanzia e dell'adolescenza Zurigo, Svizzera
Loredana Betti, psicoanalista, Roma
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Vediamo se ho capito bene:
1) c'è un problema con il clima e l'attuale governo è accusato di fare poco o niente a riguardo
2) un gruppo di attivisti trova un modo molto d'impatto di protestare: prendere di mira l'arte senza danneggiarla
3) suddetto gruppo di attivisti imbratta Palazzo Vecchio a Firenze con vernice lavabile.
4) il sindaco sbrocca in diretta.
5) il ministro si incazza e accusa, come molti altri, il gruppo di attivisti di aver causato costi altissimi e spreco d'acqua per lavare via la vernice della protesta
6) mancano completamente l'ironia del fatto che accusano di uno spreco deciso da loro chi segnala la loro mancanza di rispetto della natura, dandogli ragione
7) spreco ulteriormente aggravato dal fatto che in teoria, se piovesse, il problema si sarebbe risolto da solo. Ma non piove perché il cambiamento climatico e quindi la protesta.
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Dalla vernice lavabile lanciata da un gruppo di ragazzi ecologisti sulle mura esterne del Senato, con solerzia e sollecitudine si sono affrettati a ripulire; resta la merda all'interno, ma quella nemmeno un esercito di sturafogne riuscirebbe a rimuoverla! @ilpianistasultetto
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Ho appena visto la pubblicità di un prodotto da mettere sopra i mobili in legno per colorarli che non ha bisogno di passata di carta vetrata prima. Dov'è il tuo Dio adesso?
Se qualcuno chiede consiglio a me per un risultato duraturo io cerco di suggerire una soluzione che faccia durare al massimo il lavoro. Se mi viene chiesto un consiglio per risparmiare, cerco di dare un consiglio che renda bene con poca spesa. E così via.
Tu puoi fare quello che vuoi. Puoi metterci anche la lavabile sul legno. Puoi applicarla con le mani o con lo scroto/la fessa. Puoi usare la traspirante sopra i termosifoni e sulle mattonelle della doccia. Puoi attaccare la carta da parati con l'Artiglio e il Patafix. Puoi fare quello che cazzo ti pare.
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ARRIVA LA CARTA PRODOTTA SENZA ALBERI
La carta pietra, anche nota come carta minerale, è un materiale innovativo composto per l’80% da carbonato di calcio e per il 20% da polietilene. Per la produzione di una tonnellata di carta tradizionale si utilizzano all’incirca 20 alberi e 35.000 litri di acqua mentre la carta pietra non contiene legno né cellulosa e viene prodotta a secco. Rispetto alla carta tradizionale è impermeabile, non ha grana risultando perciò liscia e morbida al tatto, assorbe il 30% in meno dell’inchiostro ed è lavabile e resistente agli strappi. Se lasciata agli elementi, si decompone in ambiente entro 12 mesi.
Il carbonato di calcio utilizzato nella produzione è ottenuto dalla macinazione di rifiuti del settore edile e delle cave quali marmi e piastrelle. La polvere di carbonato viene poi miscelata con polietilene ad alta densità (HDPE) per creare piccole sfere bianche che vengono compresse in fogli simili alla carta di cellulosa in un processo a secco che non prevede l’uso di acidi, candeggina o acqua. Presentata nelle fiere di settore prima a New York e successivamente in Spagna, la carta pietra si è lentamente diffusa e oggi è disponibile anche in Italia con applicazioni sia per le stampe commerciali che per la produzione di block notes e quaderni.
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Fonte: Stone Paper Italia
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Găsește inspirația perfectă pentru un living modern cu ajutorul covorului
Introducere
Covoarele au un rol esențial în decorarea și funcționalitatea oricărei camere dintr-o casă, dar mai ales în living. Ele nu doar că adaugă o notă de eleganță și stil, dar contribuie și la confortul general al spațiului. În acest articol, vom explora cum să găsești inspirația perfectă pentru un living modern cu ajutorul covorului, abordând diverse tipuri de covoare, tendințe de design și sfaturi utile pentru alegerea celor mai potrivite opțiuni.
Găsește inspirația perfectă pentru un living modern cu ajutorul covorului
Atunci când te gândești la decorarea unui living modern, covorul poate fi piesa de rezistență care completează întregul concept. Indiferent dacă preferi un aspect minimalist sau unul mai extravagant, există o varietate de covoare moderne https://wiki-velo.win/index.php/Unde_s%C4%83_g%C4%83se%C8%99ti_covoare_moderne_pentru_un_living_elegant disponibile pe piață care pot satisface orice gust.
Importanța alegerii covorului potrivit
Alegerea covorului ideal este crucială pentru https://tango-wiki.win/index.php/G%C4%83se%C8%99te_inspira%C8%9Bia_perfect%C4%83_pentru_un_living_modern_cu_ajutorul_covorului a crea o atmosferă plăcută și primitoare. Un covor de calitate nu doar că îmbunătățește estetica camerei, dar are și un impact asupra acusticii și confortului termic. Mai mult decât atât, un covor elegant poate ascunde imperfecțiunile podelei și poate oferi siguranță suplimentară prin utilizarea unor materiale antiderapante.
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Tipuri de covoare pentru living Covoare moderne Design contemporan Culori vibrante sau nuanțe neutre Covoare clasice Motive tradiționale Tonuri calde și sofisticate Covoare pufoase Oferă confort sporit Ideale pentru momentele de relaxare Covoare antiderapante Siguranta pe suprafețe alunecoase Recomandate în special pentru familii cu copii mici sau animale de companie Covoare lavabile Ușor de întreținut Perfecte pentru zonele cu trafic intens Cum să alegi covorul perfect pentru living-ul tău?
Alegerile pe care le faci sunt influențate de mai mulți factori: stilul personal, dimensiunea camerei, paleta cromatică existentă și utilizarea zilnică a spațiului. Iată câteva sugestii:
Mărimea: Asigură-te că alegi un covor suficient de mare încât să se încadreze sub mobilier sau să delimiteze zonele din living.
Culoarea: Optează pentru culori care completează schemele existente; nu ezita să folosești contraste pline de viață.
Materialul: Alege materialele pe baza nevoilor tale (ex: rezistență la pete vs. confort).
Tendințe actuale în materie de covoare moderne Covoare contemporane cu motive geometrice
Un trend popular în design-ul interior modern este utilizarea unor motive geometrice îndrăznețe. Acestea pot aduce o notă artistică și dinamicitate living-ului tău.
Culoarea anului 2023: Verdele vibrant
Verdele vibrant s-a https://sticky-wiki.win/index.php/Cum_s%C4%83_creezi_un_col%C8%9B_cozy_%C3%AEn_dormitor_cu_ajutorul_covorului dovedit a fi culoarea vedetă a anului 2023, fiind asociat cu naturalețea și prospețimea. Un covor verde poate aduce o senzație fresh într-un living modern.
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Combinații inedite: Covoare mixte
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