#laurea in teologia
Explore tagged Tumblr posts
impossiblefanwombat · 2 years ago
Text
La corretta definizione di 'laurea in teologia' è: 'specializzazione in stronzate', presso la facoltà della 'truffa legalizzata', stile Wanna Marchi.
Perché le religioni e i loro sciamani sono questo: truffa aggravata e circonvenzione di incapaci (col battesimo, di neonati).
2 notes · View notes
retelabuso · 11 months ago
Text
La chiamano religione, ma è bramosia di possesso
La chiamano religione, ma è bramosia di possesso. Possesso degli altri, possesso di Dio, di cui ci si appropria per soddisfare la propria ossessione di dominio. La tesi con la quale la musicista Maria Teresa Pizzulli ha conseguito la laurea in Scienze Bibliche e Teologiche alla Facoltà Valdese di Teologia, relatore il pastore Sergio Manna, correlatore lo psicoterapeuta Luigi Corvaglia, affronta…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
staipa · 1 year ago
Text
Tumblr media
Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-internazionale-delle-donne-e-delle-ragazze-nella-scienza/?feed_id=1313&_unique_id=65c880ce9a9b6 %TITLE% La Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza si celebra l'11 febbraio di ogni anno per riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella scienza in un mondo in cui è sempre stato difficile per loro potersi esprimere. Basti pensare che la prima donna a cui sia stato permesso di laurearsi è stata Elena Lucrezia Cornaro Piscopia nel 1678, laureata in Filosofia perché Teologia in cui voleva laurearsi non era considerato adatto a una donna. L'università di Bologna esisteva già da più di seicento anni, dal 1088. Poi goccia a goccia pian piano ne sono seguite altre 1678. Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Prima laureata in Filosofia1732: Laura Bassi Verati, Prima laureata in Storia naturale e medicina1751: Cristina Roccati, Prima laureata in filosofia e fisica1877: Ernestina Paper, Prima laureata in medicina1891: Fabri Cornelia, Prima laureata in Scienza Matematiche Secondo il ‘Rapporto tematico di genere’ realizzato dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea (https://short.staipa.it/x6eat), ad oggi le donne costituiscono quasi il 60% dei laureati in Italia, e registrano performance migliori sia in termini di regolarità negli studi sia di voto di laurea (concludono gli studi in corso il 60,2% delle donne, rispetto al 55,7% degli uomini; il voto medio di laurea è, rispettivamente, pari a 103,9 e 102,1/110). Eppure, gli uomini sono più valorizzati sul mercato del lavoro, guadagnano il 20% in più e occupano professioni di più alto livello. Quanti di noi immaginando una persona di scienza la immaginano donna? E quanti una persona che lavora in casa per la famiglia la immaginano uomo? Si tratta di uno dei tanti stereotipi di genere che ci portiamo avanti dai secoli in cui alle donne non era neppure permesso studiare ma poi ci scandalizziamo di popolazioni che consideriamo arretrate dove viene impedito alle donne di realizzarsi. Per questo è importante ricordare a tutte le donne, ma soprattutto a tutte le ragazzine e le bambine che possono essere ciò che vogliono che non è impossibile diventare come Fabiola Gianotti che direttrice del CERN fino al 2025, l'astronauta Samantha Cristoforetti, Elena Cattaneo la più giovane senatrice a vita della storia della Repubblica italiana e una tra i maggiori esperti per gli studi nel campo delle cellule staminali, Lucia Votano dal 2009 al 2012 direttrice del Laboratorio nazionale del Gran Sasso, Anna Grassellino, fisica dei materiali e ricercatrice nel campo della superconduttività, che dal 2020 dirige il centro Sqms (Superconducting quantum materials and systems) al Fermilab di Chicago, Ilaria Capua virologa che dirige dal 2016 il centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida. Leggete e fate leggere alle ragazze libri come "Sei donne che hanno cambiato il mondo" di Gabriella Greison (https://short.staipa.it/6kjtt) o la serie di "Storie della buona notte per bambini ribelli" (https://short.staipa.it/avveu). Sono sicuro che loro, e il mondo un giorno ringrazieranno. https://www.staipa.it/blog/sei-donne-che-hanno-cambiato-il-mondo/
1 note · View note
inviaggiocondante · 2 years ago
Text
Paradiso II
Con il secondo Canto del Paradiso mi si ripropone il dubbio di qualche giorno fa... fermarsi sul Purgatorio e rivederlo bene... o proseguire?
Il Canto inizia proprio con un monito ai lettori... è necessario aver gustato per tempo "il pan de li angeli"... occorre aver studiato teologia.
Smarrirsi in alto mare, e rendere nullo il valore 'qualitativo' di Dante è alto.
Paradossalmente alla Salvezza occorre il timore suscito dall'Inferno e coltivare seriamente le virtù opposte ai peccati visti nel Purgatorio... riflettere, seriamente e intensamente, su quell'amore corrotto che rivolgiamo al male del prossimo (superbia, invidia, ira), all'amore tiepido del bene (accidia), fino all'amore eccessivo e volgare dei beni terreni, bassi (avarizia e il suo contrario, la prodigalità, gola e lussuria).
.
L'ironia? Che ho studi di filosofia e teologia alle spalle (e tutt'ora sono iscritto al V anno di una laurea magistrale in scienze religiose...). Eppure... mi pare ci si debba 'preparare' alla lettura del Paradiso.
Non voglio che sia un leggere sterile.. deve Nutrirmi la parola di Dante.
//
In foto: finalmente sono riuscito a mettere insieme i tre volumi del Bosco-Reggio in quella che è un'edizione che mi piace molto.
Tumblr media
0 notes
mariuskalander · 2 years ago
Text
Tweeted
RT @cappellini_c: Laurea honoris causa in TEOLOGIA (!) a Greta, Achille Lauro sale in cattedra all’Onu e Giorgia Soleri (nota ai più come fidanzata di Damiano dei Maneskin) candidata al Premio Strega per l’unico libro che ha scritto (in cui rende edotti i lettori della sua vita sessuale). 1/2 https://t.co/Vo8sNJ24sr
— Mario Calandra (@MariusKalander) Mar 26, 2023
0 notes
perilleonedisanmarco · 4 years ago
Text
Quanto è bello fare headcanon da Trieste in su 🎶
Ovvero, io che sclero e pubblico tutti i miei hc più assurdi (ma anche no)
- Marco è stato allevato da un padre (quasi) pacifista che sognava per lui un futuro da mercante. Il sogno si è avverato, ma Marco ha imparato da Impero Romano ad attaccare briga con il mondo intero.
- Marco si infilava tra i soldati del padre di nascosto, facendogli prendere un infarto ogni volta che se ne accorgeva. Il primo incontro con Emanuele e Giorgia è avvenuto letteralmente in una di queste occasioni.
- È un appassionato di orecchini e cose preziose fin da piccolo.
- Un tempo fumava la pipa, ma solo esclusivamente quelle che si intagliava lui. Il giorno che ha accettato quella che Sergio gli aveva regalato per il compleanno, Trentino ha stappato una bottiglia di vino buono per festeggiare.
- Il suo fiore preferito sono le rose rosse. Non ama solo regalarle in varie occasioni, ma le coltiva con cura, amore ed estrema delicatezza.
- Avendo sofferto più volte di pellagra, la pelle di Marco è diventata estremamente delicata, tanto da arrivare a soffrire di dermatite.
- Nonostante possa sembrare burbero, arrogante e un Don Giovanni senza scrupoli a primo impatto, Marco è in realtà molto più romantico e sensibile di quello che uno potrebbe immaginare. Don Giovanni però lo resta e con grande orgoglio.
- È un comico involontario, quel membro del gruppo che fa battute divertenti senza neppure rendersene conto. Lui infatti, in realtà, era serissimo.
- Marco ha forti problemi (per essere gentili) con la tecnologia contemporanea.
- Parla diverse lingue, ma l'inglese non vuole proprio saperne di entrargli in testa.
- Ha dimenticato il venetico, la sua lingua madre piano piano durante il periodo di alleanza con i Romani. Le ultime parole in venetico le ha pronunciate quando suo padre è morto. Da allora non lo parla e non lo capisce più.
- Pur non essendo molto religioso, Marco è molto devoto alla Madonna. Potrei scrivere un paragrafo solo sui motivi legati a questo (e forse lo farò), sappiate solo che la Madonna non si bestemmia e ne tiene una statuetta sul comodino di casa.
- Marco ha "lavorato" come cicisbeo ai tempi della Serenissima.
- Ha un armadio intero pieno di vestiti da donna settecenteschi che ama, di tanto in tanto, rindossare per sentirsi di nuovo giovane dentro. (che poi Marco lo sei!)
- Indossa sempre dei reggicalze e ha una piccola collezione di corsetti, che mette quando sta ingrassando un po' per non far vedere la pancetta. Un po' perché ci tiene alla linea e un po' perché è un nostalgico potente.
- La casa di Marco me la immagino come un vecchio casale veneto restaurato, quindi abbastanza grande e adatta ad ospitare una famiglia numerosa. È in campagna, nel trevigiano, in una zona abbastanza isolata da permettergli di non dover cambiare casa troppo spesso. Per questo spesso si sente solo.
- Va matto per i bambini, non ironicamente è ospite fisso a tutti gli Zecchino d'oro avendo inventato anche Topo Gigio.
- La sua prima crush infantile è stato Flavio. Era ai tempi dei veneti antichi, quando lui neppure sapeva che cosa volesse dire essere innamorato. Ha rotto le scatole a tutti su quanto Flavio fosse meraviglioso, stupendo e fortissimo.
- Se il suo awakening sessuale è stata Giorgia mentre lo infilzava, il primo risveglio timido di ormoni è stata Maria quando gli insegnava Giurisprudenza alle origini dell'Università di Bologna.
- È una persona molta curiosa e adora scoprire cose che non conosce. Ha preso una laurea in Teologia all'unipd.
- Marco si è fatto tutti i suoi possedimenti.
- Questo è solo un mio hc personale, non voglio creare fastidi e, se fosse essere necessario, sono disposta ad eliminarlo: Marco, secondo me, potrebbe essere pansessuale.
Disclaimer: Ovviamente Marco è un oc di @blogitalianissimo / @putesseessereallero
24 notes · View notes
abr · 4 years ago
Quote
DALLA FISICA NUCLEARE ALL'ABBAZIA - (...) Siamo a Praglia, nel cuore dei Colli Euganei, fra campi di girasoli e boschi di castagni dai quali spunta imponente quest’abbazia benedettina dove pregano e lavorano una quarantina di monaci professi.A guidarli è lui, Stefano Visintin (...). Prima di approdare la vita monastica, l’abate Visintin faceva lo scienziato ad alto livello (...) era un fisico nucleare e per anni ha viaggiato fra l’Italia e gli Stati Uniti passando da un laboratorio all’altro, Trieste, New York, Padova, Rochester. «Studiavo spettrometria di massa ad alta energia, cioè la presenza di elementi chimici molto rari, tipo quelli dei meteoriti», precisa complicando le cose. (...). L’abate parla di atomi e neutroni come si parla di calcio al bar del paese, mentre passeggiamo accanto al chiostro botanico fra colonne medievali, logge e capitelli. «… le domande rimanevano però senza risposta. (...) Ho capito che sopra certe quote c’è solo la trascendenza e così a un certo punto ho detto no, non posso continuare su questa strada. E mi sono affacciato alla spiritualità monastica. Non è stato facile ma è stata la scelta giusta». Una scelta certamente radicale. Che lo ha portato a un’immersione totale nella teologia: laurea, dottorato, insegnamento, fino a diventare Magnifico Rettore del Pontificio ateneo di Sant’Anselmo. E, dallo scorso anno, abate di questa millenaria cittadella spirituale che, tra l’altro, ospita una grande biblioteca eletta a monumento nazionale.  (...)Siamo entrati nella sala degli abati, dove si accolgono gli ospiti. Lui si siede a un paio di metri di distanza e prosegue nel suo viaggio fra scienza, fede e pandemia: «Dicevo che la scienza non ci potrà mai salvare da ogni nostro male e la pandemia lo sta dimostrando. Basta un virus, un essere invisibile, e viene a galla tutta la debolezza della condizione umana. Pensavamo che le epidemie, sars, ebola, riguardassero ormai solo altri paesi, dove non c’è una sufficiente cultura scientifica. Non è così. Non avremo mai in mano la natura, nonostante il progresso e la ricerca, che ci può aiutare, sia chiaro, ma non può salvare il mondo. L’uomo non sarà mai autonomo, autosufficiente. C’è qualcosa di molto più grande che sta sopra di noi e nulla potrà mai superarlo. Il peccato originale è sempre lo stesso: l’uomo che vuole farsi Dio. Magari è questo che Dio ha voluto dirci: bisogna essere più umili, spirituali». Parola di abate e fisico nucleare, che alla scienza ha preferito la preghiera. Ma ha trovato le risposte che cercava? «La ricerca è senza fine».
https://www.corriere.it/cronache/20_agosto_07/da-fisico-nucleare-ad-abate-praglia-amavo-einstein-ora-san-benedetto-6c3380ce-d8dd-11ea-b97a-cc5341a9eb3f.shtml
Tumblr media
L’Abate è un vero scienziato: non afferma tronfio e arrogante “the science is settled” come fanno i boccaloni orecchianti alla Greta, dice a voce bassa che LA RICERCA E’ SENZA FINE. 
Un chiaro segno delle Nuove Epoche Buie delle Invasioni Barbariche, dei Monumenti abbattuti e dell  Storia dimenticata, dell’ignoranza crassa, della superstizione che si fa vociante e comandante, di  Decadenza e Degrado:  quando fuori tutto sembra volgere al peggio, gli ultimi SAGGI si ritirano dal Mondus  Senescit all’ora et labora rimasto immune al contagio.  INTERESTING
29 notes · View notes
tradizioni-barcellona · 2 years ago
Photo
Tumblr media
VENERDÌ 23 DICEMBRE 2022 - 🔸SAN GIOVANNI DA KETY🔸 Giovanni Canzio, ovvero di Kęty (Kęty, 23 giu. 1390 – Cracovia, 24 dic. 1473), è stato un presbitero, fisico, teologo e filosofo scolastico polacco proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767. Giovanni Canzio nacque a Kęty, una piccola città vicino a Oświęcim, in Polonia, da Stanisław e Anna Kanty. Frequentò l'Accademia di Cracovia, nella quale conseguì il baccalaureato e ottenne la laurea.[1] Nel 1418 ottiene il dottorato di ricerca. I tre anni successivi alla laurea li trascorse dirigendo i corsi di filosofia dell'università, mentre si preparava per il sacerdozio. Dopo la sua ordinazione, divenne rettore alla scuola dei canonici regolari del Santissimo Sepolcro di Miechów.[2] Mentre si trovava a Miechów gli venne offerta la cattedra di Sacre Scritture della sua alma mater, l'Accademia di Cracovia, che in seguito sarebbe stata denominata Università Jagellonica. Conseguì un dottorato in teologia e divenne direttore del dipartimento di teologia dell'Accademia. Professore di teologia a Cracovia, lasciò l'insegnamento per qualche anno e si dedicò al servizio pastorale presso la parrocchia di Olkusz, distinguendosi per spirito di preghiera e di penitenza e per la sua carità verso i poveri. Nel 1440 riprese la docenza (contribuì all'educazione del principe Casimiro Jagellone). Ha ricoperto la cattedra fino alla sua morte nel 1473. Giovanni trascorse molte ore copiando manoscritti delle Sacre Scritture, trattati teologici e altre opere accademiche. Nel campo della fisica, ha aiutato a sviluppare teoria dell'impeto di Giovanni Buridano, che ha anticipato il lavoro di Galileo Galilei e Isaac Newton. Durante la sua permanenza a Cracovia, Giovanni Canzio divenne famoso in città per la sua generosità e compassione verso i poveri, specialmente gli studenti bisognosi dell'università. Sopravvisse con ciò che era strettamente necessario per sostenere la sua vita, offrendo regolarmente l'elemosina ai poveri. Nel corso della sua vita fece un pellegrinaggio a Gerusalemme e quattro pellegrinaggi a piedi a Roma. Dopo essere andato in pensione, continuò a vivere presso l'Accademia. Morì durante la Messa della vigilia di natale (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/Cmg1lknoVld/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
italiacamerun · 2 years ago
Text
Dr Roberto d'Amato
https://azeta.pro/dr-roberto-damato/
Dr Roberto d'Amato
Titoli e diplomi
Diploma di ragioniere e perito commerciale, conseguito all’Istituto tecnico commerciale ‘Gian Rinaldo Carli‘ di Trieste.
Ha frequentato l’università degli studi di Bologna, la più bella e antica Università del Mondo l’Alma Mater, risalente all’anno 1000, con la scuola giuridica di Irnerio.
Ha avuto come docenti Di diritto privato, il professore emerito Francesco Galgano, che ha scritto libri o testi giuridici per migliaia di studenti delle superiori delle UNIVERSITÀ, ha creato il diritto privato del Perù.
Laurea in economia e commercio voto 110/110
Esperto in materia religiosa (14 esami in teologia)
Esperienze linguistiche
inglese buono,
spagnolo solo linguaggio tecnico economico,
ebraico elementare (corsi ebraico biblico (5 anni) e moderno (1 anno).
0 notes
comeunfioreinverno · 2 years ago
Text
Watch me rimandare l’esame di teologia fino alla laurea 🤡
0 notes
londranotizie24 · 2 years ago
Text
Talks on Giordano Bruno: conferenza sul filosofo italiano all'Iic
Tumblr media
Talks on Giordano Bruno: conferenza sul filosofo italiano all'Iic Di Simone Platania Talks on Giordano Bruno, questo il nome della conferenza sul filosofo italiano presso l’Iic di Londra il 19 settembre. Talks on Giordano Bruno, una serata alla scoperta del filosofo italiano Organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a Londra e dalla Biblioteca Lorenzo Da Ponte, Talks on Giordano Bruno si propone come serata di discussione alla scoperta del filosofo italiano. La conferenza infatti tratta, discute e indaga la vita, le opere e la filosofia di Giordano Bruno. Particolare focus viene posto sulla sua importanza odierna, l’analisi della traduzione della “Cena de le ceneri” ( The ash wednesday supper) e il rapporto tra Bruno e Shakespeare. Partecipano all’evento numerosi ospiti, tra cui il dottor Lorenzo Mannelli, il professor Dilwyn Knox, il dottor Massimiliano Traversino Di Cristo. Presenti anche la dottoressa Elisabetta Tarantino e il professor Hilary Gatti. L’evento, che avrà luogo presso l’Iic a Belgrave Square il 19 settembre, è gratuito e aperto a tutti, previa prenotazione. Gli ospiti presenti alla conferenza Ecco i profili degli ospiti presenti alla conferenza Talks on Giordano Bruno e che portano i loro contributi alla discussione sul filosofo italiano: Hilary Gatti, la quale è stata Professore Associato di Letteratura Inglese nella Facoltà di Filosofia dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" fino al 2007. La sua pubblicazione più recente è una nuova edizione e traduzione della Cena del Mercoledì delle Ceneri di Giordano Bruno (Toronto University Press per la Lorenzo da Ponte Library). Elisabetta Tarantino, ricercatrice onoraria presso la Facoltà di Lingue Medievali e Moderne dell'Università di Oxford. Ha contribuito al libro Giordano Bruno: Philosopher of the Renaissance (Routledge, 2002). Dilwyn Knox è professore emerito presso la School of European Languages, University College London. Attualmente sta lavorando ad un volume che delinea le caratteristiche essenziali della filosofia di Bruno. Massimiliano Traversino Di Cristo, Università di Trento, ha conseguito tre dottorati di ricerca, in Giurisprudenza, Teologia e Scienze umane, rispettivamente presso le Università di Londra (Birkbeck College), Ginevra e Trento. Attualmente coordina il 'Festival Bruniano', una serie di eventi culturali incentrati sul contributo di Bruno alle idee della prima modernità. Lorenzo Mannelli è un medico che ha conseguito la laurea in medicina presso l'Università di Firenze, Facoltà di Medicina e Chirurgia, ed esercita la professione da quasi 20 anni. È il fondatore e proprietario di LMVP Telemedicine (con sede nel Regno Unito) e il fondatore e proprietario di Diatheia telemedicine (con sede in Italia). Lorenzo Mannelli è anche Amministratore fiduciario della Biblioteca Lorenzo Da Ponte. ... @ItalyinLDN Continua a leggere su Read the full article
0 notes
staipa · 2 years ago
Text
Tumblr media
Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-internazionale-delle-donne-e-delle-ragazze-nella-scienza/?feed_id=735&_unique_id=63e74f3a7b6a4 %TITLE% La Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza si celebra l'11 febbraio di ogni anno per riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella scienza in un mondo in cui è sempre stato difficile per loro potersi esprimere. Basti pensare che la prima donna a cui sia stato permesso di laurearsi è stata Elena Lucrezia Cornaro Piscopia nel 1678, laureata in Filosofia perché Teologia in cui voleva laurearsi non era considerato adatto a una donna. L'università di Bologna esisteva già da più di seicento anni, dal 1088. Poi goccia a goccia pian piano ne sono seguite altre 1678. Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Prima laureata in Filosofia1732: Laura Bassi Verati, Prima laureata in Storia naturale e medicina1751: Cristina Roccati, Prima laureata in filosofia e fisica1877: Ernestina Paper, Prima laureata in medicina1891: Fabri Cornelia, Prima laureata in Scienza Matematiche Secondo il ‘Rapporto tematico di genere’ realizzato dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea (https://short.staipa.it/x6eat), ad oggi le donne costituiscono quasi il 60% dei laureati in Italia, e registrano performance migliori sia in termini di regolarità negli studi sia di voto di laurea (concludono gli studi in corso il 60,2% delle donne, rispetto al 55,7% degli uomini; il voto medio di laurea è, rispettivamente, pari a 103,9 e 102,1/110). Eppure, gli uomini sono più valorizzati sul mercato del lavoro, guadagnano il 20% in più e occupano professioni di più alto livello.  Quanti di noi immaginando una persona di scienza la immaginano donna? E quanti una persona che lavora in casa per la famiglia la immaginano uomo? Si tratta di uno dei tanti stereotipi di genere che ci portiamo avanti dai secoli in cui alle donne non era neppure permesso studiare ma poi ci scandalizziamo di popolazioni che consideriamo arretrate dove viene impedito alle donne di realizzarsi. Per questo è importante ricordare a tutte le donne, ma soprattutto a tutte le ragazzine e le bambine che possono essere ciò che vogliono che non è impossibile diventare come Fabiola Gianotti che direttrice del CERN fino al 2025, l'astronauta Samantha Cristoforetti, Elena Cattaneo la più giovane senatrice a vita della storia della Repubblica italiana e una tra i maggiori esperti per gli studi nel campo delle cellule staminali, Lucia Votano dal 2009 al 2012��direttrice del Laboratorio nazionale del Gran Sasso, Anna Grassellino, fisica dei materiali e ricercatrice nel campo della superconduttività, che dal 2020 dirige il centro Sqms (Superconducting quantum materials and systems) al Fermilab di Chicago, Ilaria Capua virologa che dirige dal 2016 il centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida. Leggete e fate leggere alle ragazze libri come "Sei donne che hanno cambiato il mondo" di Gabriella Greison (https://short.staipa.it/6kjtt) o la serie di "Storie della buona notte per bambini ribelli" (https://short.staipa.it/avveu). Sono sicuro che loro, e il mondo un giorno ringrazieranno. https://www.staipa.it/blog/sei-donne-che-hanno-cambiato-il-mondo/
0 notes
annalisalanci · 3 years ago
Text
La Parapsicologia. Storia della parapsicologia. Il mesmerismo
La Parapsicologia
Storia della parapsicologia
Il mesmerismo
Tumblr media Tumblr media
ll mesmerismo
Laureatosi prima in filosofia e in teologia, poi in medicina, Mesmer apprezzò le teorie di Paracelso e quelle matematiche di Newton, giungendo a elaborare una sua ipotesi di derivazione astrologica nella sua tesi di laurea: De Planetarum Influxu. Accanto a un magnetismo fisico, quello delle calamite, esisteva un magnetismo animale che prendeva le masse dell'influsso dei corpi celesti su tutti gli esseri viventi. Concepiva l'esistenza di un <<fluido>> universale che permeando l'intero spazio cosmico, aveva la particolare proprietà di agire sul corpo umano dandogli le proprietà analoghe a quelle della calamita. Si poteva riportare armonia in un corpo ammalato, cioè disarmonico e privo di equilibrio, e ridargli salute. Mesmer iniziò qul periodo della sua carriera di medico del <<magnetismo minerale>>, convinto di convogliare sui pazienti, tramite le calamite, un mezzo fluidico di natura fisica.
Mesmer fu costretto a lasciare l'Austria e nel 1776 si rifugiò a Parigi. A Parigi acquistò fama, prestigio e denaro. La grande importanza di questo periodo, fu la pubblicazione della sua opera principale che segnò una data e una tappa nella storia: Memorie sulla scoperta del magnetismo animale, nella quale portò alla luce la sua intuizione, la sorgente biologica del fluido. Mesmer rivoluziona radicalmente la generale concezione bio-medica: la forza magnetica minerale diventa animale. Si era accorto, che la virtù curativa del fluido non derivava tanto dalle calamite metalliche applicate sui pazienti, quanto dalle mani stesse del terapeuta.
Mesmer scopre, quella che oggi si dice tecnica della trance ipnotica. Portava i suoi pazienti in <<stati modificati di coscienza>> che si accompagnavano a drammatiche esperienze, tremiti, convulsioni, riso, pianto eccetera e da cui, questi ammalati, uscivano svuotati e liberati dalle loro sofferenze. Accadeva anche, che si manifestassero fenomeni di conoscenza di fatti ignoti al paziente di schietto carattere paranormale.
Mesmer lasciò più volte Parigi e definitivamente la Francia del 1794 nel corso della Rivoluzione francese. Ritornò in Austria dove morì nel 1815, solo e povero.
0 notes
amicidomenicani · 4 years ago
Text
Non è sufficiente dire che ci si lascia guidare dal cuore perché anzitutto è necessario lasciarsi guidare dalla verità
Non è sufficiente dire che ci si lascia guidare dal cuore perché anzitutto è necessario lasciarsi guidare dalla verità
Quesito Salve caro Padre, un grande abbraccio in anticipo,volevo chiedere il Suo parere su una cosa. Io ho preso la laurea in scienze religiose e in teologia morale ero piuttosto bravino; purtroppo ahimè, sono una coscienza troppo scrupolosa, ma pian piano il Signore mi sta aiutando. Venendo al punto, io mi trovo in forte disaccordo con quanto dice un parroco della mia zona, invitando spesso le…
View On WordPress
0 notes
beppebort · 4 years ago
Text
PADRE OLINTO MARELLA
Tumblr media
Opera Padre Marella > Padre Olinto Marella
Giuseppe Olinto Marella nasce il 14 giugno 1882 a Pellestrina (Venezia) da una famiglia benestante. Il padre, medico condotto dell’isola, muore nel 1903, lasciando la vedova Carolina de Bei, insegnante, con tre giovani figli. Olinto, secondogenito, dimostra fin dall’adolescenza inclinazione alla vita ecclesiastica, grazie alle particolari cure dello zio monsignor Giuseppe M. Marella.
Terminate le scuole, il giovane Olinto viene mandato a Roma a proseguire gli studi nell’Apollinare, l’Istituto superiore di studi ecclesiastici, dove ha come compagno di corso Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII. Consegue la laurea in Teologia e Filosofia. Sacerdote il 17 dicembre del 1904, don Olinto celebra la prima Messa nella città natale. Sacerdote aperto e brillante, gli viene affidato l’incarico di insegnante nel seminario di Chioggia. Nel 1909, con l’aiuto del fratello Tullio, studente di ingegneria, progetta il Ricreatorio popolare a Pellestrina e, in breve tempo, raccoglie attorno a sé i bambini della parrocchia, educandoli con quei metodi moderni che gli procureranno non pochi problemi. Nello stesso anno, il 25 settembre 1909, infatti don Olinto Marella viene sospeso “a divinis” con il divieto di accostarsi all’Eucarestia in diocesi; il tutto dovuto alla ospitalità data allo “scomunicato” Romolo Murri, suo amico fin dal seminario.
Con molta amarezza e dolore è costretto a lasciare la sua terra e come insegnante comincia a peregrinare in varie città italiane dove riesce a ottenere le cattedre di insegnamento. Nel 1916 consegue la laurea in Storia e Filosofia e il diploma di Magistero in Filosofia. Nel 1919 viene incaricato all’insegnamento della Filosofia nel Liceo Canova di Treviso. Insegna a Messina, Pola, Rieti, e Padova. Cura anche la traduzione del libro di G. B. Vico: “De nostri temporis studiorum ratione” e altri libri di pedagogia. Fa anche parte della Commissione Centrale per la revisione dei libri di testo. Nel 1924 approda a Bologna come insegnante di storia e filosofia nei prestigiosi Licei Galvani e Minghetti, dove rimarrà in cattedra fino al 1948.
Il 2 febbraio 1925, festa “Presentazione al Tempio”, il Card. Nasalli Rocca toglie a don Olinto Marella la sospensione a divinis, lo riabilita e lo accoglie nella Diocesi di Bologna, dove può finalmente esercitare il suo sacerdozio divenendo in breve fulgido esempio di apostolo, soprattutto nella periferia della città tra i poveri e i derelitti. Dal 1932 fa parte del Consiglio della San Vincenzo. In seguito, dopo la costruzione delle case Popolari di via Vezza, Piana, Pier Crescenzi, Mascarella, Scipione del Ferro, dirige l’assistenza religiosa degli agglomerati urbani. In quegli anni trasforma in piccole cappelle alcune cantine dei palazzoni appena costruiti detti degli ��umili”. Negli stessi anni ospita nell’appartamento di via S. Mamolo 23, dieci piccoli bambini orfani, dove contemporaneamente trovano rifugio anche perseguitati politici.
Don Marella, che ben presto diventa per tutti Padre Marella, per la sua paternità esercitata sul campo, è l’uomo mandato da Dio che, dopo aver peregrinato e sofferto per sedici lunghi anni, marcisce come un chicco di grano e rinasce come una rigogliosa spiga per portare frutti abbondanti nella ricca, grassa e godereccia Bologna, città famosa per la sua cultura e gastronomia, ma non altrettanto famosa per la sua carità e testimonianza di fede.
Padre Marella con la sua presenza silenziosa e forte, con la sua fede impregnata di carità, con la sua concretezza ed immediatezza nel porgere aiuto a chiunque, tocca il cuore di tutti. Nessuno riesce a passargli accanto senza essere folgorato dalla sua Carità. Padre Marella diventa così la coscienza di Bologna, un faro di luce che illumina una città forse troppo borghese.
Si fa mendicante per condividere e capire meglio la condizione dei poveri, ma soprattutto, ispirato da Dio, sceglie questa forma eloquente ed umile di testimonianza per dare la possibilità a tante persone frettolose, distratte e indifferenti, di riflettere, arrestare la loro corsa e mettere in moto il meccanismo interiore della solidarietà.
Sceglie una cattedra di umiltà senza precedenti, da quell’angolo di strada, arroccato su quell’umile sgabello, lancia un silenzioso e penetrante messaggio a tutti i passanti: “non si può restare indifferenti di fronte a chi soffre”. Il periodo bellico lo vede autore di innumerevoli gesti di coraggio e altruismo; è costretto ad accogliere nelle sue case rifugio un impressionante numero di orfani, di sbandati, di poveri di ogni genere.
Costruisce chiese, si consuma giorno e notte alla questua davanti ai luoghi di spettacolo ed in alcuni punti strategici della città, e riesce anche ad ottenere dalla nettezza urbana un vecchio magazzino, che nel 1948 sarà trasformato nella prima rudimentale “Città dei Ragazzi” in via Piana a Bologna. Lo stesso anno lascia l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno ai “suoi ragazzi”. Gli anni a seguire vedono Padre Marella protagonista di diversi riconoscimenti come i due “Premi della Bontà” da parte della Regione e della Provincia; il premio “Notte di Natale” Angelo Motta.
La sua fama di santità cresce a dismisura davanti agli occhi del popolo, mentre per alcuni suoi confratelli di sacerdozio è un personaggio da tenere sotto controllo perché troppo evangelico e poco canonico; infatti fino a che è stato in essere il famoso sant’uffizio, veniva richiesta annualmente una relazione scritta al vescovo di Bologna, sul comportamento di questo sacerdote troppo originale e innovatore.
Nel 1960 Papa Giovanni XXIII scrive una lettera al Card. Lercaro a favore dell’”Opera assistenziale del mio carissimo amico e Padre Marella”, inviando l��offerta di un milione. L’8 ottobre 1968 don Olinto detta il suo Testamento Spirituale e nomina suo successore Padre Alessandro Mercuriali.
Il 6 settembre 1969, dopo aver ricevuto pienamente i conforti religiosi, attorniato dai suoi ragazzi, si spegne all’età di 87 anni, lasciando un’eredità di amore e carità che a 50 anni dalla sua scomparsa porta ancora frutti copiosi perché affonda le radici nella Divina Provvidenza, la quale non abbandona mai nessuno, ma soprattutto chi si prende cura dei poveri.
La salma del Padre dal 1980 riposa nella Chiesa della Sacra Famiglia in San Lazzaro come da suo desiderio: “Vicino ai miei ragazzi”.
FOTO
PROCESSO DI BEATIFICAZIONE
TESTIMONIANZE
0 notes
tradizioni-barcellona · 3 years ago
Photo
Tumblr media
GIOVEDÌ 23 DICEMBRE 2021 - SAN GIOVANNI DA KETY Giovanni Canzio, ovvero di Kęty (Kęty, 23 giugno 1390 – Cracovia, 24 dicembre 1473), è stato un presbitero, fisico, teologo e filosofo scolastico polacco proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767. Giovanni Canzio nacque a Kęty, una piccola città vicino a Oświęcim, in Polonia, da Stanisław e Anna Kanty. Frequentò l'Accademia di Cracovia, nella quale conseguì il baccalaureato e ottenne la laurea. Nel 1418 ottiene il dottorato di ricerca. I tre anni successivi alla laurea li trascorse dirigendo i corsi di filosofia dell'università, mentre si preparava per il sacerdozio. Dopo la sua ordinazione, divenne rettore alla scuola dei canonici regolari del Santissimo Sepolcro di Miechów. Mentre si trovava a Miechów gli venne offerta la cattedra di Sacre Scritture della sua alma mater, l'Accademia di Cracovia, che in seguito sarebbe stata denominata Università Jagellonica. Conseguì un dottorato in teologia e divenne direttore del dipartimento di teologia dell'Accademia. Professore di teologia a Cracovia, lasciò l'insegnamento per qualche anno e si dedicò al servizio pastorale presso la parrocchia di Olkusz, distinguendosi per spirito di preghiera e di penitenza e per la sua carità verso i poveri. Nel 1440 riprese la docenza (contribuì all'educazione del principe Casimiro Jagellone). Ha ricoperto la cattedra fino alla sua morte nel 1473. Giovanni trascorse molte ore copiando manoscritti delle Sacre Scritture, trattati teologici e altre opere accademiche. Nel campo della fisica, ha aiutato a sviluppare teoria dell'impeto di Giovanni Buridano, che ha anticipato il lavoro di Galileo Galilei e Isaac Newton. Durante la sua permanenza a Cracovia, Giovanni Canzio divenne famoso in città per la sua generosità e compassione verso i poveri, specialmente gli studenti bisognosi dell'università. Sopravvisse con ciò che era strettamente necessario per sostenere la sua vita, offrendo regolarmente l'elemosina ai poveri. Nel corso della sua vita fece un pellegrinaggio a Gerusalemme e quattro pellegrinaggi a piedi a Roma. Dopo essere andato in pensione, continuò a vivere presso l'Accademia. Morì durante la Messa della vigilia di Natale (presso Poland) https://www.instagram.com/p/CX02sb8MA55/?utm_medium=tumblr
0 notes