#latte leggero
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pier-carlo-universe · 10 hours ago
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L'asina: poesia, storia ed evoluzione di un animale nobile. Un viaggio tra cultura, tradizione e benessere attraverso il latte d'asina
L’asina accompagna l’umanità da millenni, essendo tra gli animali più antichi addomesticati dall’uomo. Le prime tracce di allevamento risalgono a circa 5.000 anni fa, in Africa e Medio Oriente, dove veniva utilizzata come animale da soma e per il trasport
L’asina: poesia. Nel silenzio dell’alba,tra sentieri di polvere e sole,paziente cammini, carica di doni,e tra i tuoi doni, il latte candido sgorga. Nutrimento antico, puro e leggero,ricco di vita, balsamo sincero.Da culle regali e mani contadine,asina gentile, il tuo dono è divino. Storia ed evoluzione dell’asina. L’asina accompagna l’umanità da millenni, essendo tra gli animali più antichi…
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raccontidialiantis · 26 days ago
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La giovane mamma mia vicina di casa
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Ogni giorno ormai non ho altro pensiero in testa che rivederti. Vivi con tuo marito da quando vi siete sposati, un anno e mezzo circa, nell'appartamento vicino al mio. La notte vi ascolto sempre, mentre vi amate. Dall'altra parte del sottilissimo muro che divide la vostra camera da letto dalla mia mi arrivano dei mugugni indistinti ma inequivocabili. Immagino le vostre frasi sommesse e adoro in modo assoluto sentire quando venite, visto che le nostre teste sono comunque a forse meno di un metro di distanza. Meglio di qualsiasi film o racconto. Ho sempre sospettato che malgrado la tua aria educata, composta e molto discreta, tu fossi un vero vulcano di femminilità e sensualità. Infatti, un giorno qualsiasi di due mesi fa, in tarda mattinata hai suonato a casa mia e hai chiesto aiuto in lacrime. Io lavoro a turni e alle sette e un quarto avevo smontato dalla notte. Era circa l'una e sebbene fossi ancora rincoglionito dalle sole quattro ore di sonno fatte, t'ho chiesto immediatamente e preoccupato cosa ti fosse successo.
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M'hai detto, un po’ rossa in viso e imbarazzata, che il tuo seno generava una enorme quantità di latte ma che il tuo piccolo, all’epoca nato da sole due settimane, ne beveva solo una parte e poi s'addormentava. Poi, che secondo il pediatra e le sue stime, il nutrimento era comunque momentaneamente sufficiente per lui, ma non avresti mai voluto che il latte smettesse di scendere, per questo suo scarso stimolare le tue ghiandole mammarie. Avevate quindi comperato un tiralatte per prendere tutto il latte rimanente nel tuo seno dopo la magra poppata, ma non riuscivi a usarlo in modo appropriato: ti scappava sempre, non riuscivi a farlo funzionare correttamente perché è un aggeggio di difficile gestione. E che il tiraggio va effettuato meglio se entro un’ora dalla poppata. Quindi era proprio necessario farlo in quel momento. A tuo marito avevi detto che conoscevi l’aggeggio, “che ci vuole, è una passeggiata” e poi non volevi fargli vedere che non eri riuscita a farcela. Ti seccava molto.
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“Mi aiuti, per favore? Scusami se ti disturbo a quest’ora, Marco: forse stavi pranzando…”
”Guarda, non stavo pranzando: tranquilla. E comunque, Federica, per te e il tuo bambino lo sai: qualsiasi cosa… se riusciremo, mi basterà uno dei tuoi dolcissimi sorrisi…”
Sei diventata ancor più rossa, hai abbassato gli occhi e... hai sorriso! Dio, quant’eri sexy, con le spalle completamente nude. Stupenda ninfa, dea dell’amore.
Siamo quindi entrati in casa tua. Ci sarebbe mancato che non avessi voluto aiutarti! Tu, bellissima come solo una ragazza di ventitré anni può essere, avevi indosso solo un comodo e casalingo prendisole di cotone leggero arancione a fiorellini, che lasciava scoperta tutta la parte superiore del corpo al disopra delle areole.
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Visione meravigliosa, per me che ero un maschio a digiuno di una femmina da tempo. Eri stupenda soprattutto se vista in controluce. Si delineava la silhouette perfetta e sensuale del tuo corpo sottile, malgrado il parto recente. Un vero sogno erotico. Cercavo di non pensarci. Ritrovati un minimo di dignità e un comportamento appena serio, da buon vicino e presa la necessaria confidenza con l'attrezzo, t’ho chiesto il permesso e t’ho sceso un po’ il bordo dell'abitino sul lato sinistro. Ho applicato il tiralatte al capezzolo del tuo seno sinistro. Con un po’ di buona volontà e qualche tentativo ripetuto, infine l'abbiamo fatto lavorare a dovere e abbiamo iniziato finalmente a riempire delle bottigliette da mettere in frigo.
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Finito col seno sinistro, siamo passati a quello destro. Allora tu, visto che la cosa funzionava bene, ti sei finalmente calmata e abbiamo preso anche a chiacchierare in assoluto relax. Ci conosciamo, oramai: io sono un quarantacinquenne ben tenuto. Separato da qualche anno. Mia moglie è andata via portando con sé nostra figlia adolescente. Tuo marito invece ha una trentina d’anni, fa il rappresentante di commercio e spesso resta fuori per lavoro anche due o tre giorni. Intanto, verso la fine del tiraggio effettuato sul seno destro, mentre stavo finendo di riempire la bottiglietta, ho visto che dal seno sinistro, lasciato ancora scoperto a esclusivo beneficio dei miei occhi, ne ero certo e anche per una comprensibile tua civettuola voglia di donna di farti ammirare, scendeva ancora del latte. Infatti senza le coppe di protezione, colando t’aveva macchiato un po’ la stoffa del prendisole.
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Visto che avevo il viso vicinissimo al tuo petto, m'è venuto spontaneo scherzare con te e dirti sorridendo che mi sarebbe piaciuto assaggiare quel ben di Dio, per non farlo andare sprecato e anche per pulirti. Tu m'hai detto ridendo: “ma che dici, scemo…” però mi guardavi fisso negli occhi e ormai mi carezzavi già teneramente la testa. Ho azzardato - o la va o la spacca - e sono sceso rapidamente sul seno sinistro. Ho dapprima dato una leccata rapida, guardandoti e aspettando magari un ceffone. Tu invece eri in estasi, a occhi chiusi. M'hai solo detto con un fil di voce ma stringendomi a te: “ma che fai, no… non farlo, smetti…” allora deciso, per l'evidente desiderio che provavi, ho incollato le mie labbra a quel capezzolo gocciolante e gonfio. Quindi con trasporto ho iniziato a succhiare, tirando forte. Era un nostro momento di assoluta comunione e il latte era buonissimo!
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Ma la cosa sorprendente è stata la tua reazione. Con voce dal tono basso, calda, piena d'amore e passione, mentre ti succhiavo mi hai detto solo: “no… caro, caro…confesso che mi attrai, ma non dobbiamo… non possiamo fare questo, io e te… a mio marito, poi… nooo…” intanto mi tenevi la testa ben premuta contro di te. Ti sentivo mentre gemevi a occhi socchiusi. Piangevi calde lacrime, forse per un pizzico di rimorso, ma intanto godevi: mi era evidentissimo. E mi stringevi forte al tuo petto: mi allattavi letteralmente e io a momenti soffocavo! Mentre succhiavo ingoiavo e leccavo tutta quella grazia di Dio, t'ho infilato pian piano una mano sotto il prendisole: non me l'hai bloccata. Ho proseguito fino ad arrivare alla tua fica di giovane sposa e ho sentito chiaramente che era già completamente bagnata. Un paradiso di moglie.
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Sotto il prendisole infatti non avevi nulla: neppure gli slip! Una macchina per il puro piacere, questo eri. Una giovane mamma desiderosa solo del godimento sessuale, pretendendolo in quel momento da me in qualsiasi modo. Questa cosa m'ha fatto ingrifare come un toro. Senza più alcun ritegno ormai, hai allargato le gambe e scendendo un po’ più sulla poltrona hai fatto entrare nella tua passera ben dilatata tutta la mia mano con le dita chiuse senza alcun problema o dolore. Pazzo di te, ti baciavo il collo, le spalle e il petto, leccandoti i capezzoli e ovunque potessi arrivare con la bocca per assaporarti, per gustare egoisticamente e appieno una femmina giovane, di gran classe. Un inaspettato dono del cielo solo per me. Leccavo e godevo della tua pelle profumata. Mordicchiavo i lobi delle tue belle orecchie e infine, massima conquista tra noi, ti baciavo la bocca, infilandovi la mia lingua e giocando con te nel modo più intimo possibile, tra un uomo e una donna.
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Ti stimolavo, muovendo la mano totalmente immersa nella tua fica, facendole fare continuamente e rapidamente avanti e indietro. Ti dicevo parole oscene, ti chiamavo “troia, grande puttana, femmina vogliosa solo di cazzo”. Tu, solo un po’ arrossita e accaldata, mi sorridevi irresistibile. Gemevi roca, sussurrandomi all'orecchio dei tenerissimi: “si dai, siiii… ancora, fallo ancora… entra di più dentro di me… dimmelo ancora… e poi dammi il tuo cazzo… ora lo voglio proprio. Ne ho bisogno!“ Così, mentre il pupo dormiva sereno dopo aver bevuto, in un solo colpo ho sfilato la mia mano, t'ho tolto l'abitino tirandotelo su dalle spalle. Tu eri ancora seduta, ma ti sei sollevata quel tanto che bastava per farlo scivolar via e m'hai detto: “oh, caro, caro… succhia ancora un po’ dal seno e poi bevi dalla mia fica. Adesso sto producendo il mio liquore di donna. Lo sto facendo solo per te. Leccamela, lo voglio tanto.”
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Ho eseguito alla lettera. Dapprima onorando il seno sinistro, poi il destro. Leccandoti al centro del tuo corpo nudo senza fermarmi sono sceso piano a baciarti a lungo la fica: la tua pelle sapeva di buono, di pulito. Ho leccato a lungo e per la prima volta anche il tuo ano. Fino a qualche ora prima, mai avrei immaginato che la mia lingua avrebbe potuto godere di tanto privilegio. Oh, il tuo ano: meraviglioso protagonista dei nostri giochi, ormai. A un certo punto proprio non ho resistito più. T'ho tirata a me sul bordo poltrona e ho infilato il mio cazzo già durissimo dentro di te con veemenza: erano molti mesi che non scopavo. E poi poter fottere una sposina, una mamma giovanissima, non capita tutti i giorni. T'ho detto che stavo per venire e tu m'hai dato il via libera, perché da dopo il parto avevi rimesso la spirale.
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Volevi moltissimo che sborrassi dentro di te. E a lungo. Me l’hai chiesto esplicitamente: “sborra a lungo quanto ti pare dentro di me.” Quella prima volta t'ho fatta venire ben tre volte prima di riempirti col mio seme mentre ti baciavo le labbra teneramente. Mi ero completamente innamorato, ero ormai cotto di te; non c’è da scherzare con queste cose. Le tue labbra sapevano di miele puro. Mi hai confessato che da quando hai partorito, il tuo desiderio sessuale è inspiegabilmente aumentato a dismisura. Che obblighi tuo marito a scoparti a lungo al mattino presto prima di andare al lavoro, poi appena torna a casa la sera e infine di notte, se ti svegli con una grande voglia di essere amata, posseduta.
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E poi mi hai detto piangendo e mordendoti le deliziose labbra, che quando lui sta via due o tre giorni, per te la mancanza del sesso con lui è un problema anche serio. Mi hai chiesto se sarei stato disposto ad aiutarti, con la massima discrezione, ovviamente. Cara: sei un tesoro di mammina e la vicina più dolce che abbia mai avuto! Ormai scopiamo con regolarità, Almeno una volta nel mezzo della settimana, quando lui è di sicuro lontano da casa almeno cento chilometri o per i soliti due-tre giorni di seguito. Mi allatti sempre ed è una cosa che mi piace da morire, un tuo vezzo dolcissimo per me. Poi mi accogli in culo senza lamentarti o in bocca con gran gioia. Quando vengo mi ingoi che è un vero piacere. Ti chiedo: “la vuoi la mia sborra?” E tu, staccandoti un attimo rispondi: “si… fammene bere tanta!” Non penso di aver mai prodotto tanto seme come da quando ti conosco.
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In queste poche settimane penso di aver sborrato più di quanto abbia mai fatto in undici anni di matrimonio. Ci si aiuta a vicenda, quindi. Se posso, quando sono libero dal lavoro ti reggo il bambino mentre esci per la spesa o magari per distrarti un attimo. In compenso, tu a volte mi prepari deliziosi manicaretti. Con tuo marito siamo sempre grandi amici, ovviamente. Adoro vedervi la domenica mattina andare in chiesa: tu rilassata, soddisfatta e vestita in modo molto castigato. Lui felice, col bimbo in carrozzina e la donna più onesta, pura e fedele del mondo al suo braccio. Farebbe di tutto per te, difenderebbe il tuo onore da chiunque osasse mancarti di rispetto o solo pensare a toccarti. Vi adoro! Quando si dice avere rapporti di buon vicinato!
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RDA
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Storia Di Musica #292 - The Jesus And Mary Chain, Psychocandy, 1985
La Scozia è patria di cose meravigliose: il single malt, il tweed, il mostro di Lochness e nella Glasgow enigmatica e pazza degli anni '80 di un duo di fratelli che mettono su una band che, nel modo apparentemente più facile del mondo, cambia in parte la storia del rock. William e Jim Reid sono dell'East Kilbride, la periferia desolata della città, ma sanno suonare di base la chitarra. Sono di poche parole, ma un giorno William, leggenda vuole mentre legge un annuncio sulla confezione del latte (usanza molto comune nei paesi anglosassoni) metta insieme, senza un motivo apparente, le parole Jesus, Mary e Chain: The Jesus And Mary Chain. Non c'è nessuna correlazione religiosa o ideologica, e dopo un po' di tentennamenti, riconoscono che suona bene e non ha nessun riferimento ad altre band. Poche settimane dopo trovano un batterista, Murray Dalglish e un bassista, Douglas Hart. Autoproducono il primo brano, Upside Down, che racchiude tutta la pazzia semplice ma destabilizzante della loro musica: pochi accordi semplicissimi, testi basici e spesso no-sense, ma costruiti su un muro di effetti di chitarra, tra fuzz, distorsioni, feedback che le rende stranianti ma straordinariamente affascinanti. E poi aggiungono le loro esibizioni: sin dai primi concerti, brevissimi (a volte un quarto d'ora appena) dove al pubblico, all'inizio poche decine di spettatori, viene sparata in faccia una montagna di suono distorto, a tratti disturbante, che copre le poche parole dei loro testi. A ciò si aggiunge lo spirito selvaggio dei fratelli Reid, che suonano spalle agli spettatori, e che spesso sfasciano gli strumenti a fine esibizione. Tutto questo rende i loro concerti i luoghi perfetti per una rissa, e a tal riguardo "memorabile" il loro concerto del il 15 marzo 1985, durante l'esibizione al North London Polytechnic, crisi fomentata anche dall'esibizione del gruppo precedente, i Meat Whiplash, i quali non contenti del "calore umano" degli spettatori lanciarono una bottiglia tra il pubblico: mentre salivano sul palco i nostri, la rissa era già cominciata, in un locale molto sovraffollato rispetto alla capienza ufficiale, con risultato finale che la strumentazioni del locale fu distrutta dagli esagitati, 4 feriti, 60 contusi, centinaia di denunce e la stampa che garrula scrisse che la band poteva cambiare nome in The Jesus And Mary Chain Riot. Prima di quella esibizioni, con il fiuto dell'esperto, erano già stati messi sotto contratto da Alan McGee, il fondatore dell'etichetta Creation, e specialista nel trovare nuovi talenti musicali. McGee nel 1984 ripubblica Upside Down, con b side Vegetable Man (una cover di Syd Barret) che va nella leggendaria classifica di John Peel sui 50 brani più interessanti dell'anno, la Festive Fifthy, al numero 37. I nostri di fatto inventano il noisy pop. Rivoltando un motivetto alla Ramones con sullo sfondo, come i leggendari muri sonori spectioriani, fischi artificiali, distorsioni, feedback. Psychocandy, nel 1985, prodotto dalla stessa band, ne è l'apoteosi. Una volta lessi, non ricordo più dove, che questo disco era una combinazione perfetta tra dolcezza e dolore, come se un miele all'inizio dolce dia emorragie ai padiglioni auricolari. Unendo in un mondo parallelo il punk, che già sembrava morto, con la musica industriale degli Einstürzende Neubauten, il pop più leggero, con la decadenza drammatica e la potenza dei Velvet Undergound e degli Stooges, il disco è una pietra miliare di 38 minuti.
Il disco sfoderò tre singoli: Never Understand, singolo dell'anno 1985 per il New Musical Express, che è la canzone definitiva su cosa si possa fare con i feedback; You Trip Me Up, con meraviglioso video musicale filmato nell'Algarve portoghese, è invece una cascata di distorsioni; Just Like Honey è l'archetipo della loro musica, una ballata conturbante (I'll be your plastic toy\For you\Eating up the scum\Is the hardest thing for\Me to do\Just like honey) con la seconda voce di Karen Parker, rimane una delle ballate degli anni '80, e fu usata con successo da Sofia Coppola nel finale di Lost In Translation, e successivamente in altri film, serie tv, pubblicità. Taste The Floor, le incredibili It's So Hard (dalle atmosfere Joy Division), In A Hole (apocalittica), la desolante Inside Me stridono quando si danno alle ballate pop, nelle splendide The Hardest Walk e nell'altrettanto magica Sowing Seeds oppure nel quasi omaggio alle canzoni-racconti di Lou Reed nella magica Cut Dead. Alla batteria, al posto di Dalglish, secondo la leggenda suonando in piedi come Mo Tucker dei VU, c'è Bobby Gillespie, affascinato dalla formula magica dei fratelli Reid, che però se ne andrà subito, a fondare un'altra perla della musica di quegli anni, i Primal Scream.
Ritorneranno, dopo la furia nichilista, nel 1987. con Darklands. Il rumore, che molti ascoltando Psychocandy pensavano fosse dovuto ad un vinile danneggiato, o alla puntina del giradischi difettosa, se ne è andato, e rimane l'atmosfera di pop decadente di base: il cambio è quasi storico, ma la classe dei fratelli rimane in acquerelli malinconici di cieli primaverili (April Skies), nella gioia quando piove che a Glasgow dovrebbe essere diffusa (Happy When It Rains, singolo di successo). Darklands va meglio in classifica di Psychocandy, che rimane nel cuore dei fan e sarà il seme da cui, qualche anno dopo, nascerà un altro fiore meraviglioso e rumoroso, lo shoegaze dei My Bloody Valentine di Kevin Shields (altra scoperta di McGee). Diventeranno entrambi un simbolo di una gioventù alienata e ribelle, che ne cantava miserie e splendori, in una sorta di tentativo di comunicare la dolcezza impacchettata nel filo spinato. Un disco da ascoltare per capire un periodo, e una parte di quello che succederà dopo.
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mexican-royalty94 · 1 year ago
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Le Migliori Ricette Dietetiche e Fit per un Alimentazione Sana e Gustosa
L'arte culinaria non è mai stata così intrigante e salutare come nell'era delle ricette dietiche e fit. Se sei alla ricerca di piatti che delizino il palato pur mantenendo un occhio alla bilancia, sei nel posto giusto. In questo articolo, scopriremo come trasformare i tuoi pasti quotidiani in un'avventura gastronomica nutriente e bilanciata.
L'Importanza di una Dieta Bilanciata
Una dieta equilibrata non è solo una moda, ma una necessità per un corpo sano e una mente attiva. Integrare nella tua routine alimenti ricchi di nutrienti e a basso contenuto calorico non solo ti aiuterà a mantenere il peso forma, ma contribuirà anche a migliorare il tuo benessere generale. Secondo gli esperti in nutrizione, una dieta varia ed equilibrata è la chiave per una vita lunga e salutare.
Ricette Dietetiche: Idee e Consigli
Parlando di ricette dietiche, l'idea non è quella di limitare il piacere culinario, ma di reinventarlo. Ecco alcune idee per trasformare i classici piatti in opzioni più salutari:
Insalata Mediterranea con Quinoa: Un piatto ricco di fibre e proteine, perfetto per un pranzo leggero ma saziante. La quinoa, unita a pomodori, cetrioli, olive e un pizzico di feta, crea un mix delizioso e nutriente.
Pollo al Limone e Timo: Una ricetta semplice ma ricca di sapore. Il pollo, cucinato con limone fresco e timo, offre un'ottima fonte di proteine magre. Servilo con una porzione di verdure al vapore per un pasto completo.
Smoothie Verde Energizzante: Perfetto per una colazione ricca di nutrienti o un snack pomeridiano. Miscela spinaci, banana, mela, e yogurt greco per un frullato che ti darà energia senza appesantirti.
Ricette Fit per Mantenersi in Forma
Le ricette fit non sono solo per gli atleti o coloro che frequentano assiduamente la palestra. Sono per chiunque desideri un'alimentazione che supporti uno stile di vita attivo. Prova queste idee:
Bowl Proteica con Tacchino e Avocado: Un mix perfetto di proteine magre e grassi salutari. Il tacchino, abbinato a avocado, fagioli neri e riso integrale, offre un pasto equilibrato che soddisfa e nutre.
Frullato Proteico al Cioccolato e Burro di Arachidi: Per uno snack post-allenamento o una colazione veloce, questo frullato è una scelta eccellente. Proteine in polvere, cacao, burro di arachidi e latte di mandorla si uniscono per un gusto irresistibile e un apporto proteico ottimale.
Conclusione
Adottare un'alimentazione sana non significa rinunciare al gusto. Sia che tu stia cercando ricette dietiche per perdere peso o ricette fit per mantenerti in forma, l'importante è godere del cibo che mangi e sentirsi bene. Per ulteriori idee e consigli su come vivere una vita sana attraverso l'alimentazione, visita A Tavola Col Nutrizionista, dove troverai un tesoro di informazioni e ispirazioni culinarie.
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turuin · 2 years ago
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Oroscopo assolutamente affidabile - Settimana 16 / 2023
Inauguriamo questa nuova rubrica sul mio blog: un oroscopo totalmente affidabile il cui metodo, fonte, sorgente, mistica, letteratura, calcolo astrologico e oniromanzia sottintesa non vi rivelerò. Fate a fidarvi, oppure.
Ariete: Non avete il senso del tempo, e dovreste veramente controllare cosa avete dimenticato, più di tre mesi fa, nel cassetto di quel mobile. Era importante.
Toro: Non vi stavano seguendo per davvero, per strada. Oppure no? Potreste provare a girare l'angolo verso una direzione inaspettata e vedere che succede. Il gioco, a volte, vale la candela.
Gemelli: No, lo specchio non dovrebbe rispondere alle vostre domande; lo potete capire anche da soli, che non è normale. Provate a dormire un po' di più, e meglio. E coprite gli specchi con un asciugamano per qualche tempo.
Cancro: Avete dato la risposta sbagliata una volta di troppo, e alla persona sbagliata. Meditate per qualche settimana, e mangiate leggero; le conseguenze sono già decise, inutile piangere sul latte versato. Volubilità abbondante.
Leone: E' un cane? E' un cane, quello laggiù in fondo alla strada? E' un cane? No, è un gigantesco avvoltoio, che si alza in volo non appena provate ad avvicinarvi. State in guardia.
Vergine: Dovreste smetterla di trattare tutto ciò che vi circonda come se fosse la dichiarazione dei redditi da compilare. Concedetevi una pazzia: entrate nel locale che si trova dietro casa vostra, che apre solo dopo mezzanotte nei giorni dispari. Il barista non parla la vostra lingua, ma se gli mostrerete tre dita della mano destra vi servirà da bere. Prosit.
Bilancia: Non si sono dimenticati di voi. Vi piacerebbe che fosse così, ma in realtà non è accaduto. Tenetevi pronti per una visita in un grigio sabato pomeriggio, verso le 16:00. Offrite loro solo da bere, ma assolutamente nulla da mangiare, e andranno via dopo un po'.
Scorpione: Il mondo vi resiste, e lo disprezzate per questo. Provate invece a circuirlo: i mezzi non vi mancano, e potrete accoltellarlo più comodamente alle spalle quando vi starà abbracciando, ignaro delle vostre intenzioni. Attenti ai gatti, vi tengono d'occhio e non in simpatia.
Sagittario: Siete sicuri di volere fare veramente quella telefonata? Non sarebbe meglio pensarci su un po'? La notte, nel vostro caso, non porta consiglio, ma impulsi che sarebbe meglio tenere a bada. Astinenza, e girate armati per un po' di tempo. Capricorno: Un sorriso che non vi aspettate avr�� l'effetto contrario. Ricambiatelo! Non farlo vi metterebbe in una posizione spiacevole. Tenete in borsa o in tasca delle zollette di zucchero: vi serviranno.
Acquario: In una strada secondaria che non avete mai visto prima, vedrete brillare un oggetto per terra. Raccoglietelo e uscite via da lì come se ne andasse della vostra vita. Tra una settimana saprete il perché. Pesci: Siete stati inconsapevolmente arruolati in una guerra che va avanti da molto, molto tempo. Quando il vostro diretto superiore si manifesterà, annuite, non fate domande, tenente a mente le istruzioni. Al momento giusto, vi ricompenseranno.
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r0ss3x · 2 years ago
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Journaling 17.02.23
Femminilità. Cosa intendo per femminilità? Me lo chiedo. Me lo chiese la mia psicologa, qualche anno fa. Cosa intendi per femminilità? Non lo so. I capelli lunghi? Carisma. Sì forse carisma. Quello che io non ho. Avere le attenzioni su di sé. Persuadere. Una donna femminile. Io non mi sono sentita mai così. Quella delicatezza. Ma quindi non sono delicata? Io mi sento delicata a volte. Quindi a volte sono femminile? Non lo so. Poco fa Nanni mi ha suggerito il profilo di una nutrizionista su qualche social che ha visto, dicendomi che una tizia ha smaltito 26 kg e che fa anche la ricomposizione corporea. Questo lo faceva anche il mio di nutrizionista, vorrei dirle. Ma sono io, sono io che ho deciso di smettere per l’ennesima volta. Le cause ormai le conosco così bene. Ogni volta accade. Ultimamente penso ai giorni che volano via. Si susseguono tutti uguali, mi ricordano una matrioska. Non so perché. Il perché lo so, lo so bene. Ogni giorno mi alzo e rivivo le stesse sensazioni (stavo per scrivere emozioni, magari lo fossero). Non riconosco le emozioni. Dicevo… beh, ogni volta mi alzo al mattino con una brutta sensazione addosso. La stessa che avevo dopo la morte di mio fratello. Nel momento in cui apro piano piano gli occhi è la disperazione. Vorrei non averli aperti. Proprio come i suoi. È lì, in quel momento, che vorrei una pistola tra le mani. Quando mi alzo, penso già al cibo. Alla prima colazione, a cosa mangiare. Pensate un po’ che ossessione. Mi dico di mangiare qualcosa di leggero. Lo faccio. 200 ml di latte con 30 gr di cereali integrali c’è scritto sulla dieta. Lo faccio. Sedentarietà. Di nuovo tu, ci risiamo. Niente più palestra durante il giorno. Dopo un periodo di abuso piacevole. E poi niente. Capita durante il giorno di sentirsi così: annoiati, tristi, felici, arrabbiati. Tutto sfuma. Pranzo e cena, sregolarmente mangio. E così tutti i giorni. Nanni mi parla di nutrizionista, in fondo è solo uno stupido nutrizionista. 
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iosonorox · 19 days ago
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Il mio impacco preferito
Una cosa molto importante che ho imparato con l’esperienza di vivere lontano da casa e avendo a che fare con amici, ragazzo e gente che comunque non sarà mai la mia famiglia è che non si deve mai smettere di prendersi cura di se stessi. Io, specialmente, tendo a lasciarmi influenzare perchè sono convinta che gli altri siano più sereni di me. Nulla di più sbagliato.
Se ho ordine nella mia mente è perchè seguo un mio ritmo, ho le mie convinzioni e i miei modi di dire e fare.
Ho capito anche che chi ti vuol bene ti accetta per ciò che sei, e non ci si deve equiparare agli altri per cercare di piacere di più. Se una persona ci abbandona in favore di qualcun altro/altra, evidentemente non meritava la nostra attenzione, era solo ipocrita.
Ma andiamo a noi, buttiamo fuori di casa la negatività !
Mi sono ritagliata un bel pomeriggio tutto per me. Mi sono rilassata, e ho “studiato” un’altra cosa riguardante la cura di sè ( che spero di poter scrivere e seguire presto, anche tramite un post in questo blog).
Ad ogni modo, ecco la routine che ho seguito. Ci tengo a precisare che non soffro di allergie o intolleranze, qualora aveste qualche problema che io non ho chiedete consiglio al medico prima di preparare qualcosa che scrivo.
Innanzitutto, ho messo della Musica, dalla mia playlist di Spotify.
La musica è importante se non fondamentale per il mio rilassamento.
Quindi, ho cominciato a preparare l’impacco per i miei capelli.
Io ho i capelli abbastanza grossi, e folti. Hanno la tendenza ad ingrassare , e sono lisci naturali.
L’impacco che ho preparato è il mio preferito, perchè sgrassa la mia cute, lucida e disciplina i miei capelli, oltre a renderli morbidissimi!
Innanzitutto ecco cosa occorre per il mio impacco :
Latte in polvere ( tipo quello per bambini ), circa 35 g
Un vasetto di yogurt ( io ne ho utilizzato uno scaduto, giusto per non fare spreco, ai frutti di bosco. Ci tengo a precisare però che sarebbe meglio se non avesse pezzi di frutta all’interno, volendo si possono togliere prima di applicare sui capelli)
Olio ( io ho usato quello d’oliva, non puzza e non appesantisce i miei capelli, ma ad altre persone ha reso pesante la chioma; in questo caso si può cambiare l’olio con uno più leggero, come quello di jojoba)
Le dosi le ho messe un pò ad occhio, e vanno bene per me che ho molti capelli e di lunghezza media. Per una capigliatura corta dimezzare le dosi, per una capigliatura molto lunga raddoppiarle.
Per cominciare, prendiamo una ciotola in cui mischiare il nostro impacco, e versiamo un pò d’olio. 
A questo punto aggiungiamo il latte in polvere.
Con una forchetta mischiamo l’olio al latte in polvere. Verrà un composto farinoso, ed è così che deve venire. Quindi, prendiamo il vasetto di yogurt e lo versiamo assieme al latte e olio.
Con la forchetta mescoliamo energicamente ed eliminiamo gli eventuali grumi che si vengono a creare. Deve risultare un bell’impasto cremoso, come in foto.
Non fate caso ai grumi del mio composto, sono i pezzi di frutta. La prossima voltà filtrerò con un colino oppure userò yogurt bianco e senza pezzi di frutta.
Poichè ho usato lo yogurt freddo di frigo, per evitare di prendermi una botta di gelo in testa ho scaldato un pò l’impacco al microonde.
Quindi, ho spalmato per tutta la mia capigliatura asciutta ma sporca questo impacco. Ho usato le dita a mò di pettine per prendere più chioma possibile. Quindi, ho massaggiato la cute per bene e ho lasciato agire.
Di norma lascio agire circa 10 minuti, che sono più che sufficienti per far agire l’impacco.
Però visto che è stata un’ora da dedicare interamente a me stessa, ho deciso di non fermarmi.
Ho deciso di prendermi del tempo e farmi anche una bella maschera per il viso.
La marca è ottima, ha un profumo e una consistenza davvero gradevoli e non mi è costata tantissimo.
Ho lavato la faccia con acqua tiepida, e senza asciugare il viso ho applicato la maschera, facendo attenzione ad evitare il contorno occhi. Ho messo la maschera anche su tutto il collo.
Questa maschera agisce in 5 minuti. Si sente una sensazione di frescura e non tira più di tanto. L’importante è non farla seccare.
A questo punto, passati i 5 minuti della maschera e i 10 minuti dell’impacco ai capelli mi sono buttata sotto la doccia.
Ho cominciato dal viso, sciacquando via la maschera, con un piccolo massaggio e con acqua tiepida.
Nel mentre ho bagnato, sempre con acqua tiepida, i capelli, per far ammorbidire l’impacco. Quando ho tolto la maschera, ho quindi cominciato a togliere l’impacco dai capelli. Ho messo l’acqua un filo più calda, per far sciogliere meglio il composto. Quando ho ripulito più che ho potuto , ho finalizzato come di consueto la mia routine capillifera. Ho fatto 2 shampoo, non ho usato balsamo.
Subito dopo aver tolto l’impacco i capelli saranno unti, ma non c’è bisogno di impanicarsi: è l’olio. Con lo shampoo andrà via del tutto.
Già che ero sotto la doccia, ho deciso di fare un bello scrub corpo.
 Dopo averlo applicato sulla gambe e cosce ho massaggiato dal basso verso l’alto, in modo da stimolare la circolazione. Di norma uso solo in questi punti lo scrub.
Ho poi fatto la doccia come di consueto.
Appena uscita dalla doccia, ho strizzato i capelli e li ho avvolti in un’asciugamano , per far assorbire il più possibile di umidità.
Nel mentre ho asciugato il mio corpo. Le mie gambe sono molto lisce e morbide al tatto, grazie allo scrub.
Non appena ho asciugato il viso, ho applicato due gocce del mio siero preferito, alla vitamina C.
Dopo aver terminato questa operazione e aver fatto asciugare il siero, ho cominciato a dedicarmi ai capelli. Ho frizionato leggermente con l’asciugamano, poi l’ho tolto. Ho quindi pettinato i miei capelli da bagnati. L’effetto dell’impacco si nota subitissimo: capelli disciplinatissimi, nemmeno un nodo ( i miei capelli si annodano con un nulla ).
Dopo l’asciugatura sono lucidissimi, morbidi, lisci, leggeri.
Sono molto soddisfatta dei risultati, ma sono soprattutto gratificata per aver dedicato del tempo a me stessa.
Spero di replicare presto !
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stralci · 5 months ago
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La felicità, oltre che impossibile, è insopportabile. Cosa farai della sua materia volatile, questo lieve fantasma, bolla di sapone, che scoppia davanti al tuo naso lasciandoti un po' di schiuma a pizzicarti gli occhi? La felicità? La felicità si deteriora come latte al sole, come una mosca d'inverno e un croco in una precoce primavera. La sua schiena è fragile come quella di una libellula. Non è una cavalla da montare per cavalcare lontano. Non è la pietra angolare sulla quale costruire una chiesa o un paese. La felicità non entra nei manuali di storia (c'entrano le battaglie, le stragi, i tradimenti e i sanguinosi assassinii di qualche arciduca), e non entra nemmeno nelle cronache e negli annali. La felicità è solo nei sillabari e nei manuali di conversazione in una lingua straniera, e di quelli per principianti. Forse perché è più facile dal punto di vista grammaticale, il verbo è sempre al presente. Sono là tutti felici, il sole splende, i fiori profumano, andiamo al mare, torniamo da una gita, scusi, dov'è un buon ristorante nei dintorni... Con la felicità non si forgiano spade, il materiale è leggero, fragile. E con lei non si fanno grandi romanzi, né canti, né epica. Là non ci sono le tre catene di schiavi, Troie assediate, tradimenti, né Orlando che sanguina su una vetta con la spada spezzata e il corno rotto, e neanche il decrepito Beowulf ferito a morte... Non puoi radunare un'armata sotto i labari della felicità...
Cronorifugio, Georgi Gospodinov.
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airalisblog · 5 months ago
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6 AGOSTO (2g dieta)
COLAZIONE: 4 fette biscottate, marmellata di albicocche light, latte di soia e caffè
PRANZO: yogurt zymil senza lattosio e 4 gallette di mais
MERENDA: 4 gallette di mais e caffè
CENA: cous cous, tonno leggero e pomodorini
PASSI DELLA GIORNATA: (5.962) oggi troppi pochi 😭
ACQUA: 2L
CALORIE DELLA GIORNATA: 812
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pier-carlo-universe · 10 hours ago
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La capra: poesia, storia ed evoluzione di un dono della natura. Dal latte benefico ai miti antichi, tutto sulla capra, simbolo di resilienza e salute. A cura di Alessandria today
La capra accompagna l’umanità fin dall’antichità, essendo uno dei primi animali addomesticati, risalente a circa 10.000 anni fa nelle regioni montuose del Medio Oriente.
La capra: poesia. In cima al monte o tra verdi colline,silenziosa pascoli tra foglie e cime,il latte tuo, candido e puro dono,nutre la vita, lenisce il perdono. Antica compagna di uomini e miti,nei secoli resisti, tra voci e inviti,custode di forze, di sagge virtù,capra gentile, preziosa sei tu. Storia ed evoluzione della capra. La capra accompagna l’umanità fin dall’antichità, essendo uno…
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steliosagapitos · 8 months ago
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giardinoweb · 10 months ago
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Omelette alle erbe fresche di primavera
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Se c'è una colazione che adoro preparare in fretta e che soddisfa sia il mio palato che il mio bisogno di un pasto nutriente, è l'omelette alle erbe fresche. È un piatto che richiede pochi ingredienti ma che porta con sé un mondo di sapori aromatici. Oggi voglio condividere con voi la mia ricetta per un'omelette alle erbe perfetta per due persone. Ingredienti: - 4 uova - 50 ml di latte - 50 g di burro - Origano fresco quanto basta - Erba cipollina quanto basta - Peperoncino quanto basta - Sale quanto basta Procedimento: - Preparazione delle erbe aromatiche: Inizia lavando accuratamente e asciugando le erbe aromatiche. Una volta asciutte, tritale finemente con l'aiuto di forbici. - Preparazione delle uova: Rompi due uova per volta in una ciotola e sala leggermente. Con una frusta, sbatti le uova fino a ottenere un composto liscio. Aggiungi metà del latte al composto e continua a mescolare. - Aggiunta delle erbe aromatiche: Una volta che il composto di uova e latte è omogeneo, incorpora un quarto del trito di erbe aromatiche, mescolando delicatamente. - Cottura dell'omelette: Fai fondere metà del burro in una padella antiaderente a fuoco medio. Versa il composto di uova ed erbe aromatiche nella padella. Cuoci fino a quando l'omelette inizia a solidificarsi sui bordi. Quando il colore inizia a cambiare, piega l'omelette su se stessa e continua la cottura finché è cotta come desideri. - Servizio: Una volta pronta, trasferisci l'omelette su un piatto da portata e tienila al caldo. Ripeti il processo per la seconda omelette, utilizzando il burro rimasto e il resto delle uova e delle erbe aromatiche. - Presentazione: Servi le omelette calde accompagnate da del pane tostato e decora con il resto delle erbe aromatiche fresche per un tocco di freschezza e colore. L'omelette alle erbe fresche è un piatto versatile che può essere personalizzato con le tue erbe preferite. Sperimenta con diverse combinazioni di erbe per trovare il tuo gusto preferito. Questa ricetta è perfetta per una colazione veloce o un pranzo leggero, e sono sicura che diventerà presto un pilastro della tua cucina. Buon appetito e al prossimo sabato da Antonietta! Read the full article
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daniela--anna · 1 year ago
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TIRAMISÙ LEGGERO in 10 minuti
Ingredienti:
•450 gr. Biscotti secchi tipo "Oro Saiwa"
•3 cucchiai di Caffè solubile
•300 ml. di acqua bollente
•500-600 gr di Ricotta morbida
•2 cucchiai di Zucchero
•50 ml. di Latte
•Cacao in polvere (per spolverizzare)
🍽️PREPARAZIONE:
1. Versare l'acqua bollente sul caffè.
2. Nel frattempo che il caffè si raffredda, preparare la crema nei seguenti passaggi:
sbattere la ricotta morbida con lo zucchero e il latte fino a renderla omogenea e soffice.⠀
3. Immergere i biscotti nel caffè e adagiarli nello stampo, coprirli con la crema e ricoprire nuovamente i biscotti con il caffè. Assemblare il dolce a strati poi e cospargere con cacao in polvere o cioccolato grattugiato a scaglie.
4. Riporre in frigorifero per un paio d'ore, preferibilmente durante la notte.
PS. La crema si può aromatizzare a piacere aggiungendo due cucchiai di liquore.
#ricette
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salsine · 2 years ago
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MAYONESE VEG
Ingredienti per circa 150 gr:
Olio di semi di girasole 100 ml
Olio d'oliva 1 cucchiaio
Latte di soia 50 ml
Sale fino 1 pizzico
Aceto 1 cucchiaio
Senape 1 cucchiaino
Curry e Curcuma a piacere per dare un leggero colore giallo
Preparazione:
Versate in bicchiere alto (andrà benissimo il bicchiere di plastica del frullatore ad immersione) il latte di soia possibilmente freddo. montatelo leggermente con il frullatore a immersione incorporando un po' di aria.
Versate a filo l’olio di semi di girasole e un pizzico di sale e continuate a incorporare aria.
Infine aggiungete un cucchiaio di aceto o limone. O entrambi.
Frullate fino a che il composto non si sarà addensato; ci vorranno pochi secondi.
Trasferite in un vasetto e conservate in frigo per massimo una settimana.
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craftycupcakementality · 2 years ago
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GELATO AL CIOCCOLATO fresco e più leggero SENZA GELATIERA senza latte pa...
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belle-et-inspirante · 2 years ago
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Anguille del birraio
Anguille del birraio
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L’anguilla del birraio è un piatto tradizionale della cucina tedesca, che si basa sull’anguilla affumicata servita con una salsa a base di birra. Per l’abbinamento vino con questo piatto, è importante scegliere un vino che sia in grado di bilanciare l’intensità del sapore dell’anguilla affumicata e che possa sposarsi bene con la salsa a base di birra.
Ingredienti per quattro persone
otto etti di anguille affumicate,
trenta grammi di uvetta sultanina,
un cucchiaino raso di farina,
mezzo litro circa di latte,
qualche cucchiaio d’olio,
un bicchiere di birra tedesca scura.
Tempo necessario
circa un’ora e un quarto, più il tempo per far macerare le anguille.
Difficoltà: 0D
Nota: il grado di difficoltà delle ricette è espresso con i simboli D (facile esecuzione), OD (media difficoltà), ODO (ricetta che richiede una certa abilità).
Preparazione
Tagliare le anguille a pezzetti di circa cinque centimetri di lunghezza, metterle in una terrina, ricoprirle di latte e lasciarle macerare per una notte intera.
Ammollare l’uvetta in poca acqua tiepida.
Mettere al fuoco una casseruola con qualche cucchiaio di olio, farvi rosolare i pezzi di anguilla scolati dal latte, unire la birra e far sobbollire per qualche minuto; aggiungere l’uvetta sgocciolata dall’acqua, quindi incorporare, dopo qualche minuto, la farina.
Mescolare bene e tenere in leggera ebollizione, mescolando di tanto in tanto, per circa venti minuti, fino a quando l’intingolo si sarà un poco addensato. Lasciar raffreddare bene la preparazione prima di servire.
Abbinamento Vini
Ecco alcuni suggerimenti per l’abbinamento vino con le anguille del birraio:
Riesling: questo vino bianco aromatico e fresco ha un sapore fruttato e leggermente dolce che si abbina bene con l’anguilla affumicata e può bilanciare il sapore della salsa a base di birra.
Gewürztraminer: questo vino bianco aromatico e speziato ha un sapore fruttato e floreale che si abbina bene con l’anguilla affumicata e può contrastare la dolcezza della salsa a base di birra.
Pinot Nero: questo vino rosso leggero e fruttato ha un sapore delicato che si abbina bene con l’anguilla affumicata e può bilanciare il sapore della salsa a base di birra.
Spätburgunder: questo vino rosso tedesco, conosciuto anche come Pinot Nero, ha un sapore morbido e fruttato che si abbina bene con l’anguilla affumicata e può contrastare la dolcezza della salsa a base di birra.
Blaufränkisch: questo vino rosso austriaco ha un sapore fruttato e speziato che si abbina bene con l’anguilla affumicata e può contrastare la dolcezza della salsa a base di birra.
In generale, l’abbinamento vino e anguille del birraio si basa sull’equilibrio tra il sapore affumicato dell’anguilla e la dolcezza della salsa a base di birra. Scegliere un vino leggero e fresco, o un vino dal sapore morbido e fruttato, può aiutare a bilanciare i sapori e creare un abbinamento armonioso.
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