#lasciar andare il rancore
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Spesso ci portiamo sulle spalle pesi emotivi invisibili, che condizionano le nostre giornate e ci impediscono di vivere con serenità.
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canesenzafissadimora · 2 months ago
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Arriva un giorno nella vita in cui capisci che lasciar andare non significa arrendersi o perdere, ma scegliere di proteggere la tua pace interiore. È il giorno in cui realizzi che alcune battaglie si vincono non con la forza, ma mantenendo intatta la tua integrità, anche quando tutto intorno ti spinge a fare il contrario.
E poi comprendi una verità che può fare male, ma ti libera: ci sono persone che, per quanto amore, pazienza o opportunità gli offra, non cambieranno mai.
Quando questo accade, quando riesci a guardare tutto questo con serenità, senza rancore, quel giorno avrai raggiunto la vera maturità emotiva. Perché crescere significa sapere cosa lasciare andare per non perdere te stesso.
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Tom Hanks
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vividiste · 2 months ago
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Ci affanniamo spesso a spiegare, a chiarire, a farci capire.
Crediamo che con le parole giuste, con la pazienza, con l’insistenza, riusciremo a sciogliere incomprensioni, a far vedere agli altri quello che per noi è così evidente.
Ma la verità è che non sempre è possibile.
La "leggerezza", allora, diviene la nostra grande saggezza: sapere quando parlare e quando tacere, quando insistere e quando lasciare andare.
La leggerezza non è disinteresse, né resa.
È la libertà di non farsi risucchiare dalla frustrazione, di non caricare sulle spalle pesi che non ci appartengono.
È la forza di guardare avanti senza rancore, con la mente sgombra e il cuore più leggero.
Perché alla fine, il vero coraggio non è trattenere, ma lasciare andare ciò che non ci porta più da nessuna parte.
Angelo Roberto Giovannetti, da "La leggerezza che libera"
Arte di Joanna'Ursa' Sztyrak - Malarstwo, da Ciemna Strona Sztuki
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ambrenoir · 3 months ago
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"Arriva un giorno nella vita in cui capisci che lasciar andare non significa arrendersi o perdere, ma scegliere di proteggere la tua pace interiore. È il giorno in cui realizzi che alcune battaglie si vincono non con la forza, ma mantenendo intatta la tua integrità, anche quando tutto intorno ti spinge a fare il contrario.
E poi comprendi una verità che può fare male, ma ti libera: ci sono persone che, per quanto amore, pazienza o opportunità gli offra, non cambieranno mai.
Quando questo accade, quando riesci a guardare tutto questo con serenità, senza rancore, quel giorno avrai raggiunto la vera maturità emotiva. Perché crescere significa sapere cosa lasciare andare per non perdere te stesso."
Tom Hanks
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susieporta · 7 months ago
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La LEGGE DEL NON ATTACCAMENTO.
IMPARARE A REALIZZARE I PROPRI DESIDERI
È una delle più difficili da spiegare ed è davvero molto, molto sottile.
Solitamente, ci sono cose che desideriamo molto, perché non le abbiamo mai avute o perché non siamo riusciti mai ad arrivare fino in fondo.
Il desiderio per tanto, non rimane puro ma via, via col tempo si contamina di aspettative, delusioni, paure, rancore, rabbia.
Avviene una doppia polarizzazione:
Da un lato ad esempio desidero tantissimo una famiglia, dall’altro, ne ho terrore e tutte le suddette.
Caricare un desiderio di tanta energia a doppia valenza porta inevitabilmente a NON REALIZZARLO MAI.
Le forza - attiva e passiva - si equivalgono e non c’è alcuna via d’uscita.
In pratica il desiderio ha creato un blocco energetico, una stasi.
Cioè un attaccamento.
L’attaccamento aumenta esponenzialmente, in quanto: tanto più il desiderio ci sfugge e si allontana, tanto più si va alimentando una spirale NEGATIVA.
A questo punto la persona vive in costante frustrazione e non comprende perché, nonostante tutti i suoi sforzi, non riesca a realizzare il suo profondo e forte desiderio.
Questo capita molto spesso alle donne che vogliono un figlio.
Come si interrompe questa spirale?
-inizio a pensare che, anche se la cosa x non si realizza, posso essere grato e contento lo stesso: fase 1 gratitudine incondizionata
- disinnesco le emozioni negative legate al desiderio: ritorno alla purezza fase 2
-fase 3 visualizzazioni: visualizzo di tirare una corda, come un tiro alla fune e poi di lasciare il capo, lasciarla cadere a terra.
- fase 4: recupero del desiderio con aggiunta di forza neutra:
Esprimo il desiderio partendo dal cuore e visualizzandolo realizzato, poi lo metto in una bolla e lo lascio andare verso il cielo.
Si tratta di ripulire e consegnare il tutto all’universo senza RICATTO E SENZA ASPETTATIVA.
Cioè non posso dire: se non ottengo x muoio, sto male, soffro… ecc
Questo è un ricatto.
L’affidarsi è la forza neutra che spezza il tiro alla fune, ma soprattutto il porre solo gratitudine incondizionata come spinta.
Le leggi universali sono uguali per tutti
Nessuno può violarle.
Ma di contro, chi le conosce è in grado di manifestare ciò che vuole.
Claudia Crispolti
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giulia-tralerighe · 11 months ago
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Come sono diventata brava a lasciar correre, ad andare al mio passo, a parlare con chi prima era il mio mondo e adesso non mi fa sentire che indifferenza. Non voglio neanche l’ultima parola.
Come sono brava a salutare senza rancore e camminare verso il lavoro come un giorno qualsiasi, sorridere e sentire quella punta di amarezza che è diventata il margine del foglio quando prima era il fulcro di tutto.
S’impara. Un tempo avrei detto ci si abitua, ma adesso che sto meglio e mi sto riprendendo quegli anni di adolescenza vedo la differenza. Non mi pesa, non devo fingere.
Un applauso al cuore e tu nonna, che sei in ogni rondine e cielo di giugno, ti prego: sii fiera di me, almeno un po’.
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barrenwomb · 8 months ago
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martina ho confessato i miei sentimenti e terminato per sempre un’amicizia, fortunatamente non vedrò più questa persona per un po’ (vivrà in un’altra città) ma non riesco a farmi passare questa perenne sensazione di vulnerabilità ed imbarazzo (btw la sua risposta è stata completamente ignorare i miei sentimenti perché chiaramente non voleva ferirmi con un rifiuto e chiudere i rapporti, ad ogni caso è più di una settimana che non ci sentiamo più dopo essere stati insieme tutti i giorni per 6 mesi haha).
Allo stesso tempo non riesco ad non essere un po’ fiera di me perché la me di qualche mese fa non avrebbe mai fatto una cosa del genere (probabilmente non lo farò mai più hahah).
Non so perché ti sto scrivendo tutto ciò, forse la mia vera domanda è, da persona abbastanza disperata e stanca della propria situazione, come si fa a smettere si vivere nella vergogna ed imbarazzo? Esiste effettivamente una soluzione a questo stato? Perché più vado avanti con gli anni e più mi rendo conto di star ferma e non riuscire ad uscirne.
ciao tesoro :) mi scrivi in un momento in cui mi sento particolarmente fragile dal punto di vista emotivo e incredibilmente sola (come sempre, d'altronde). vergogna ed imbarazzo possono essere paralizzanti, soprattutto quando ci imbattiamo in persone o situazioni che in qualche modo validano queste emozioni e ci fanno pensare "ah, vedi, allora non sono io, non è soltanto una mia personalissima e distorta percezione della realtà, ho effettivamente tutte le ragioni del mondo per sentirmi così". non c'è una reale "soluzione", se così si può dire: l'unica cosa è quella di non lasciarsi frenare completamente dalla vergogna e continuare ad andare a sbattere contro le cose che ci fanno male pur di rendere giustizia ai nostri sentimenti e ai nostri desideri. pensa che non sei l'unica a sentirti così. probabilmente anche quella persona ora sta provando vergogna ed imbarazzo. probabilmente è lì che ti pensa e che rimugina sul vostro rapporto e su ciò che le hai detto. probabilmente si sta chiedendo la stessa cosa che ti stai chiedendo tu. fai bene ad essere fiera di te e non è vero che sei ferma. aprire il tuo cuore a qualcuno senza avere la certezza che ricambi è un grande atto di coraggio. la paura del rifiuto è universale. soltanto, non lasciare che questa situazione ti faccia chiudere a riccio. te lo dico da persona che sta ancora pensando in maniera più o meno ossessiva a qualcuno con cui non parla da più di sei mesi. io ho semplicemente smesso di punirmi e rimproverarmi e mi lascio liberamente provare vergogna, imbarazzo, paura, rancore, tristezza, umiliazione. lasciati provare tutte queste brutte sensazioni senza cercare disperatamente di soffocarle finché non si trasformano in mal di testa, mal di stomaco, nausea. chi più chi meno, tutti ci sentiamo così. sì, anche la persona di cui mi parli. non è semplice essere vulnerabili. ogni giorno mi imbatto in video di guru, life coach, influencer et similia che insegnano a manipolare e ferire gli altri prima che loro lo facciano con noi. trucchetti e giochi mentali; una gara a chi è più emotivamente distaccato; chi ti ama ti rincorre, anzi no: ti ricorre chi ignori, chi tratti con sufficienza, chi fai assaggiare il tuo amore con il contagocce, ma solo ogni tanto, eh, senza esagerare. io personalmente mi rifiuto di vivere così. non dico di implorare, inseguire o perdonare chi ci fa del male. dico solo di essere sinceri e di agire di impulso e di sbatterci la testa finché non smette di fare poi così tanto male. magari solo un po'. se non ho mai avuto una relazione è perché sono ancora tanto spaventata. provo vergogna ed imbarazzo costantemente. mi sento spesso umiliata e usata. però anziché costringermi in una condizione di isolamento autoimposto continuo ad espormi e a sentirmi fisicamente male per la vergogna perché voglio vivere. perché mi rifiuto di pensare che siano tutti crudeli e maliziosi e malintenzionati, anche se nel profondo lo penso sempre. quindi non so se c'è un modo per liberarsi della vergogna e dell'imbarazzo, ma so per certa che si può vivere nonostante la vergogna e l'imbarazzo. io sono cooooosì stanca di sentirmi sola. così stanca di sentirmi immeritevole di amore. però se desidero così disperatamente di amare ed essere amata vuol dire che sono viva!!!!!!!! e mi va bene così: preferisco la me di adesso, patetica e disperata, alla me di qualche anno fa, praticamente morta dentro. baciiii
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unfilodaria · 10 months ago
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A volte mi domando, come ora, come sarà la mia vecchiaia, come e dove vivrò. Io che per anni mi sono legato a tutto, che avevo un sentimento di possesso per qualsiasi cosa, ora non mi sento più legato a nulla. Se dovessi lasciare questa casa davvero mi mancherebbe? Forse prevarrebbe più un senso di disagio legato alla perdita di una consuetudine, ma tutto sommato sopravviverei. La cosa che mi mancherebbe davvero sarebbe il non poter vedere il verde, gli alberi, le montagne, perdersi nello sguardo all’orizzonte senza pensare a nulla. Ecco, vorrei in cambio un buon panorama da guardare alla finestra. E poi vorrei sapere di stare tra la gente, non viverci, ma essere certo di non avere la spiacevole sensazione di essere solo. Sarò mai veramente felice almeno per un breve momento? Riuscirò finalmente ad assaporare la vita o essere sempre assillato da qualcosa che sia il lavoro, mia madre, persino mia figlia, che adoro. Vedo un futuro amorfo e vuoto perché sento di non aver saputo accantonare sprazzi di gioia, invece di allontanare rancore e odio. Non vedo dinanzi a me una curva in salita, ma una linea leggermente e costantemente discendente. Triste? No. Probabilmente un po’ indifferente e assuefatto. Ma è davvero così difficile stare bene? Bene con se stessi? Aprire gli occhi e dirsi “che bello! Oggi si vive”. No non credo, eppure…? Già, forse ci vorrebbero due braccia che ti cingano il collo, uno sguardo profondo, un sorriso e un “ehi, sono qua. Andiamo, su” e lasciarsi andare senza pensare a quello che potrebbe avvenire domani, fra qualche ora, fra un po’. Angelo, cogli l’attimo e impara a vivere.
Buonanotte
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isjoen · 1 year ago
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Una cosa che non riesco a modificare della mia ansia è l'evitare i problemi importanti. Sono tornata a Napoli per le vacanze di Pasqua e la mia collega di su (T.) è rimasta sola per fare alcune cose del progetto. Il problema è che eravamo con zero idee mercoledì e stasera abbiamo la consegna. In questi giorni nessuno si è fatto vivo, l'altra ragazza del gruppo è andata in vacanza avvisandoci solo il giorno stesso che partiva e non poteva lavorare minimamente. Quindi io e T. siamo rimaste sole. Il problema è che nessuno ha scritto niente nel gruppo. Io non ho scritto a T. e io non ho scritto a lei. Ho compromesso la mia posizione, mi sento super in colpa perchè quel poco che avevo promesso di fare nemmeno l'ho fatto poichè eravamo con zero idee ma non abbiamo fatto nulla per sentirci e lavorare.
Come si fa adesso? Non ho il coraggio di scriverle perchè mi sento una merda, ma sparire completamente non è nemmeno la migliore opzione. Dovremo comunque lavorare il resto del corso e quindi dovremo comunque rivederci e lavorare in un ambiente con tanto rancore represso.
Vorrei tanto cambiare questo mio atteggiamento ma è terribilmente difficile. In più quando torno a casa non riesco a lavorare, il mio cervello si blocca e si rifiuta. Quando sono su a Milano sono costantemente in modalità ipervigilante e quando torno a Napoli, finalmente sento il mio corpo e la mia mente rilassarsi.
Voglio imparare a vivere più serenamente, sono cosciente dei miei errori ma non riesco ad evitarli sempre. Lo so cosa vuol dire non aver compagni di corso che collaborano e odio quando lo divento io. Non lo sono mai stata e cosa mi succede ora? Perché ho questo bisogno di deresponsabilizzarmi e lasciar andare? Come pretendo di poter lavorare in futuro se mi comporto così?
E come lo spiego alle persone con cui lavoro all'università di questi momenti difficili? Perché il senso di colpa è reale ed è reale anche la mia difficoltà. Odio mancare di rispetto alle persone così ed egoisticamente parlando, odio macchiare la mia persona di questi sbagli perchè so di essere meglio così.
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nerudasullalingua · 1 year ago
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ciao,
questa lettera è per te, che te ne sai andata senza battere ciglio, come se non valessi nulla o che quello che ci fosse non avesse significato niente. Grazie per essertene andata così, nel modo più spregevole, disgustoso e pessimo. Ti scrivo questa lettera per lasciarti andare, per lasciare andare quell'ultimo briciolo di rabbia che ho nel mio petto per poi perdonare perché il rancore tiene in vita le cose ed io non voglio più tenerti in vita. Con te ho vissuto l'opposto di quello che dovrebbe essere una relazione sana, le cose più essenziali mancavano: il rispetto, la reciprocità. Vorrei per un attimo sapere cosa ti passa per la testa, quale strano pensiero ti ha portato a reagire così, a comportarti così, ma non è quello che devo fare, per molto ho tentato di leggerti nel pensiero: forse stavi con me perché ti capivo, capivo quando avevi i tuoi sbalzi d'umore, quando eri triste, capivo cosa volevi e cosa no. Quando ho smesso di farlo perché era stancante e non potevo leggerti nel pensiero, hai smesso anche tu di amarmi, forse perché l'unica cosa a legarci era questo, il mio modo di saperti capire. Non meritavo tutto questo, sei una persona fragile che deve fare molto lavoro su sé stessa.
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amamiofacciouncasinoo · 1 year ago
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Cosa ti hanno insegnato le tue vecchie relazioni?
Beh che dire.
Sicuramente tante cose, di sicuro ho tratto innumerevoli insegnamenti, una vera e propria scoperta interiore. Nei momenti in cui le ho vissute erano veri e propri legami profondi, mi hanno donato preziose lezioni che non dimenticherò mai.
Innanzitutto, ho imparato che l'amore, sebbene possa essere un sentimento potente e affascinante, non è sempre eterno. Ho vissuto momenti di felicità intensa, ma anche periodi di profonda tristezza. Ho sperimentato delusioni e tradimenti, ma sono queste esperienze che mi hanno “forgiato” e mi hanno aiutato a crescere. Ho capito che le relazioni sono dinamiche complesse, fatte di alti e bassi, ma che possono essere una fonte inesauribile di qualsivoglia emozione. Il valore della pazienza. Nel corso del tempo ho imparato a aspettare, a dare alle persone la possibilità di cambiare e di crescere, a comprendere che ogni individuo ha i propri tempi e i propri percorsi. La pazienza mi ha insegnato a non giudicare troppo in fretta e a essere tollerante nei confronti degli altri.
La comunicazione è stata un altro pilastro fondamentale che ho imparato a valorizzare. Ho compreso quanto sia importante esprimere i propri pensieri, sentimenti e bisogni in una relazione. La mancanza di comunicazione può portare a fraintendimenti e tensioni, mentre una comunicazione aperta e sincera può rafforzare i legami e risolvere i conflitti.
Ma forse la lezione più importante che ho imparato è stata quella di essere me stessa, di essere autentica. Ho capito che cercare di essere qualcun altro o di conformarsi alle aspettative degli altri non porta che a insoddisfazione e infelicità. Ho imparato a lasciare andare. Ho capito che si possono commettere errori. Io stessa ho sbagliato e ferito. Ho imparato a non portare rancore. Le relazioni dovrebbero essere un luogo in cui possiamo essere veri, senza paura di essere giudicati.
Se mi guardo indietro, lo faccio con gratitudine e comprensione. A volte con nostalgia. Ma non mi pento di nulla. Le cicatrici e i sorrisi che ho accumulato nel corso degli anni fanno parte di chi sono diventata.
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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Arriva un giorno nella vita in cui capisci che lasciar andare non significa arrendersi o perdere, ma scegliere di proteggere la tua pace interiore. È il giorno in cui realizzi che alcune battaglie si vincono non con la forza, ma mantenendo intatta la tua integrità, anche quando tutto intorno ti spinge a fare il contrario.
E poi comprendi una verità che può fare male, ma ti libera: ci sono persone che, per quanto amore, pazienza o opportunità gli offra, non cambieranno mai.
Quando questo accade, quando riesci a guardare tutto questo con serenità, senza rancore, quel giorno avrai raggiunto la vera maturità emotiva. Perché crescere significa sapere cosa lasciare andare per non perdere te stesso.
Tom Hanks
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v3rsoaltrilidi · 2 years ago
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Tu per la tua strada e io per la mia? Non ci parliamo più e basta? Si va avanti ed è tutto qui? Niente più uscite insieme? Niente più risate insieme? Niente abbracci? Niente più baci? Niente più pianti, canzoni, mare, montagna, parchi insieme? Ma si basta così, è stata una bella esperienza in fondo.
Per me è come se fossi partita per un lungo viaggio, uno di quei posti difficili da raggiungere, dove il telefono non prende, quelli da cui non si ritorna o comunque non si ritorna gli stessi, mi consolo pensando che tua sia felice così e spero che porti ancora con te il mio ricordo.
Io ti penso, sempre, mi manchi e ormai mi sono abituato alla tua assenza.
Dietro la falsità e l'inganno che continui a vedere ci sono io in realtà, che ti parlo sinceramente e non vengo creduto, che soffro e non vengo preso sul serio. Basta idealizzare, prova a pensare alla realtà, se ti ricordi ancora chi sono.
Ad un certo punto si dovrebbe lasciare andare l'odio, il rancore, la delusione, azzerare le aspettative e cercare di comprendere le cose.
Altrimenti vedi quello che vuoi vedere.
Ei aspetta, non sono mica qui a dare lezioni a qualcuno o spiegare qualcosa, non sia mai che qualcuno come me possa spiegarti qualcosa che non sai già.
Io ho fatto così, ho capito che mi era più facile odiarti per quello che mi facevi ma non volevo farlo, ho imparato ad amare i tuoi lati più duri e mi mancano da morire, le tue risposte puntigliose, le tue facce stufate, le tue smorfie, le tue sfuriate, il tuo egocentrismo, eri bellissima e mi hai fatto innamorare di te così, ho un bel ricordo di te, non ne parleró con nessuno, non adesso, magari fra tanti anni in una di quelle conversazioni malinconiche, eri l'unica che mi faceva sentire ascoltato, per quegli anni mi sono sentito di esistere in maniera diversa, è stato forte, è stato intenso, eravamo in due, era strano, eravamo inesperti, era bello, eravamo un bel duo secondo me, due compagni di vita, non volevo che finisse così, avrei voluto fare l'amore con te.
Vorrei odiarti per ciò che mi hai fatto ma non ci riesco. Vivo lo stesso senza di te ma continui a mancarmi ogni giorno, è strano non averti intorno, non parlare con te, non chiederti nulla, non sapere nulla su di te, pensavo di abituarmici ma resti ancora la mia persona preferita, continuo a crederci e a vivere i sentimenti che mi restano. Non posso credere che sia passato così tanto tempo....
Ciao
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ambrenoir · 3 months ago
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Tom Hanks una volta disse:
"Arriva un giorno nella vita in cui capisci che lasciar andare non significa arrendersi o perdere, ma scegliere di proteggere la tua pace interiore. È il giorno in cui realizzi che alcune battaglie si vincono non con la forza, ma mantenendo intatta la tua integrità, anche quando tutto intorno ti spinge a fare il contrario.
E poi comprendi una verità che può fare male, ma ti libera: ci sono persone che, per quanto amore, pazienza o opportunità gli offra, non cambieranno mai.
Quando questo accade, quando riesci a guardare tutto questo con serenità, senza rancore, quel giorno avrai raggiunto la vera maturità emotiva. Perché crescere significa sapere cosa lasciare andare per non perdere te stesso."
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susieporta · 1 year ago
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Quattro di Denari.
"Io ti libero dal mio senso di perdita".
Ci sono delle esperienze di relazione che non ci siamo mai concessi di vivere con onestà.
In particolare nella dimensione della coppia.
Memori di antiche sofferenze e tradimenti, la maggioranza delle relazioni ruotano intorno ad un senso di perenne "disillusione", mista ad aspettativa e controllo.
In quest'ottica "non è concesso sbagliare", allontanarsi dallo "schema madre", portare ad evoluzione le energie che vogliono trasformarsi. E neppure ripristinare le originali condizioni di connessione.
Non si riesce proprio a considerare la possibilità che ci si possa amare senza il doloroso bisogno di "controllare l'esperienza dell'altro".
Non si coltiva la fiducia reciproca. Né il confine sacro dei rispettivi spazi evolutivi.
Si controlla costantemente l'altro attraverso la sotterranea o manifesta svalutazione, il giudizio, la sottile imputazione della colpevolezza: "Io sto male perché tu non mi vedi, non ti curi di me, non mi sostieni, non mi ami abbastanza".
O al contrario: "Mi stai troppo addosso. Mi togli l'aria".
O ancor peggio: "Io vedo ciò che mi interessa vedere. Io amo il mio bisogno, non la tua essenza",
Tutto ruota intorno a modelli idealizzati, derealizzati, finti, recitati e definitivamente lontani dalla realtà delle cose.
Quante fratture crea la disfunzione di comunicazione! Quanti traumi irrisolti nella sfera emotiva! Quante incomprensioni e accuse!
Amare è un atto di pura accoglienza.
Ed è una profonda scelta d'Anima e di Cuore.
Si ama cio che è. Non ciò che vorremmo che fosse.
Ed è umanamente complesso.
Perchè ci hanno ingabbiato nell'aspettativa del "per sempre", nella vergogna del tradimento, nella favola della principessa salvata dal principe, nella triste e depauperante sensazione che evolvere e lasciare andare una relazione sia un atto di feroce e crudele disamore.
Evolvere è fondamento della natura umana. Cambiare, crescere, scoprire nuove parti di noi stessi, manifestare nuovi desideri.
Non tutte le relazioni debbono forzatamente durare "per sempre".
L'Amore dura per sempre. Non la relazione.
E l'Amore sente sempre quando il compito evolutivo condiviso è concluso.
Quando è necessaria una separazione per poter permettere ad entrambi una nuova esperienza di se stessi.
Il "per sempre" è nel Cuore.
Se hai amato veramente qualcuno, seppur la relazione fosse minata dalla classica dinamica distruttiva e disfunzionale, quella memoria affettiva ed emozionale non morirà mai.
Perché amare è un atto interiore potente e personale, non appartiene all'altro. Ma a noi stessi.
E come tale ritorna sempre a chi l'ha generato. Sempre.
Perciò lasciate che tutto si rompa quando è destinato a concludersi, quando l'esperienza ha esaurito la sua funzione.
Non è negando l'Amore che si passa oltre, ma riconoscendo la fine di un viaggio insieme.
Ciascuno dovrebbe benedire la strada che l'altro ha scelto di percorrere lontano da noi.
E riempire d'amore e di curiosità la propria.
Ci sarà un momento in cui le Anime si re-incontreranno e si inchineranno l'una all'altra, come segno di rispetto e di devozione reciproca all'altrui spazio evolutivo. Senza giudizio, senza rancore, senza recriminazione. Con Amore, Riconoscimento e tanta tanta Gratitudine per l'esperienza condivisa.
Forse non subito. Non adesso.
Ma accadrà.
Perché non siamo qui per soffrire o per sacrificare i nostri Doni alla gabbia sistemica.
Siamo qui per manifestare la nostra Bellezza.
Per risplendere dei nostri Doni.
Per sperimentare attraverso l'Altro la nostra crescita ed evoluzione.
Per spronare chi amiamo a sentirsi libero di vivere, di sperimentare, di espandere il proprio sogno interiore.
Non certo prigioniero e costretto ad asservirsi alla nostra Ferita.
A quella ci pensiamo noi. Siamo adulti.
In una reciprocità che non ricatta, non sminuisce, non spegne il fuoco interiore.
E' per pochi.
Ma sarà per molti.
Si chiama Amore.
Mirtilla Esmeralda
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about-me2072 · 2 months ago
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«Arriva un giorno nella vita in cui capisci che lasciar andare non significa arrendersi o perdere, ma scegliere di proteggere la tua pace interiore. È il giorno in cui realizzi che alcune battaglie si vincono non con la forza, ma mantenendo intatta la tua integrità, anche quando tutto intorno ti spinge a fare il contrario.
E poi comprendi una verità che può fare male, ma ti libera: ci sono persone che, per quanto amore, pazienza o opportunità gli offra, non cambieranno mai.
Quando questo accade, quando riesci a guardare tutto questo con serenità, senza rancore, quel giorno avrai raggiunto la vera maturità emotiva. Perché crescere significa sapere cosa lasciare andare per non perdere te stesso».
Tom Hanks🌹
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