#l'uomo nero
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A towering spook, L'uomo Nero is an Italian bogeyman with a striking figure. Said not to cause physical harm to children, but instead he takes them to an unknown land of terror.
#BriefBestiary#bestiary#digital art#fantasy#folklore#legend#italian folklore#italian legend#l'uomo nero#uomo nero#bogey#bogeyman#boogeyman#italian bogey#monster#evil spirit
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The long-awaited film that Claudia Cardinale hoped to play:
Did you know that Claudia was going to star in the role of "Carmen"?
It was going to be made in 1962 under the direction of Luchino Visconti and the film would be called "Carmen".
It was Claudia's dream (it was said that perhaps Alain Delon was going to be the protagonist alongside Claudia) but finally and sadly it could not be made.
And the director Luigi Bazzoni opted for the idea and finally it starred beautiful Tina Aumont as Carmen and handsome Franco Nero as Don José under the title "L'uomo, l'orgoglio e la vendetta", released in 1967 (Italy).
Here photos we can see Claudia Cardinale as Carmen:
I would have also loved to see Claudia as a gypsy, there are other movie titles that Claudia was going to star in but finally for production reasons it was not made.
Dance, lady, dance! Here we see my other favorite Tina Aumont dancing in: 🎥 Tina Aumont in "L'uomo, l'orgoglio e la vendetta", 1967.
#claudia cardinale#Carmen movie#italian movies#Unmade movie#tina aumont#franco nero#L'uomo l'orgoglio e la vendetta#1962#1967#luchino visconti#alain delon#gypsy
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Two "L'Uomo, L'Orgoglio, Las Vendetta" (Luigi Bazzoni, 1967) lobby cards showing Franco Nero as Don José and Tina Aumont as Carmen.
Ebay.
#Tina Aumont#Franco Nero#Luigi Bazzoni#1967#1967 Tina#1967 Carmen#Carmen#L'Uomo L'Orgoglio La Vendetta#1967 L'Uomo L'Orgoglio La Vendetta#spaghetti western#actress
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#stephen king#l'uomo in nero#the dark man#horror#orrore#isola#blog#recensioni#recensione#recensione l'uomo in nero#Glenn Chadbourne#fumetti#illustrazioni#sperling & kupfer
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Colore "Era un uomo in bianco e nero. E lei era il colore. Tutto il suo colore". (Fredrik Backman - L'uomo che metteva in ordine il mondo)
#fredrik backman#l'uomo che metteva in ordine il mondo#bianco e nero#colore#libri#frasi e libri#frasi#fotografia metafisica#fotoecitazioni#art#photography#fotosalvatoredidio#photosalvatoredidio#my photos#mie foto
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Il capitalismo abbisogna di consumatori.
La spirale discendente capitalista e consumista è sempre più evidente:
1- materia
2- informazioni
3- coscienza
(1) Prima la materia era usata per creare prodotti di consumo.
Questo segnò l'inizio dell'era industriale.
Oggi invece oltre alla materia, (2) le informazioni diventano fattori di produzione: azioni, relazioni, transazioni. Il comportamento umano, usato per creare prodotti e servizi digitali profilati e talvolta predittivi.
Nel prossimo futuro sarà la volta della (3) coscienza umana, fagocitata dalle IA. Materia, intelletto e spirito insieme in un perfetto sistema dove l'uomo diventa al tempo stesso fattore di produzione e bene di consumo.
Questa sarà la singolarità: implosione del sistema; un buco nero.
-Matte Galt
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"Fear & Death" Fanart: Pitch Blach / The Death (Rise of the Guardians / Puss in Boots 2 - The Last Wish) _ DreamWorks Pictures. Ok, so... Pitch Black is inspired by "The Dark Man" (l'uomo nero), a creature from Italian folklore that resembles a man covered in black and kidnaps misbehaving children at night. The story was used to scare children into behaving well and staying home for their protection. In "Rise of the Guardians," Pitch Black is portrayed as the guardian of fear, using fear to motivate people to escape from danger and ultimately protect them. Overall, it is a very accurate representation. That said, I'd like to see the guardians in Shrek movies! XD They're "fables characters", after all! 😁
#fanart#pitch black#rise of the guardians#rotg#fear and delight#puss in boots#big bad wolf#fairytales#folklore#cartoon#artists on tumblr#my art#digital art#art of the day#my post#sketch#furry art#cool monsters#dreamworks animation#dreamworks fanart#cool movie#darkness#dark aesthetic#shrek#shrek franchise#animated movies#fantasy
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Ma voi tumbleri, abitanti di ogni dove in Italia, da quanto tempo non vedete immigrati o rom nelle vostre citta'? Sembrano tutti spariti, niente piu' sbarchi, niente piu' accampamenti di zingari, niente piu' tensioni con la cittadinanza. Roma sembra diventata Budapest. Che le cose vanno bene e che certi fenomeni sono solo un ricordo si capisce da tg, giornali e social. Nemmeno un accenno, nemmeno un trafiletto, niente twitter di politici, niente post e quei pochi casi che raramente affiorano e' retaggio di un passato lassismo comunista. Sinceramente, ero molto scettico su certe promesse ma poi, giorno dopo giorno ho visto come e' cambiata la mia citta'. In giro vedo solo gente dai tratti somatici cari a Vannacci. I rom sono stati fatti "nomadare" e quelli che prima bivaccavano per strade, piazze e giardinetti, probabilmente sono stati presi per un orecchio e rinchiusi in qualche CPR o rimpatriati. Finalmente i bimbi sono tornati in strada a giocare gioiosi senza l'assillo di madri che ne controllavano ogni mossa dalle finestre perche' in giro c'era l'uomo nero. Adesso giro per Trastevere ed e' un piacere farlo, niente spacciatori, niente ubriaconi. E' tutto un rispetto, un inchino continuo e un tripudio di "prego Robbe' , grazie Robbe' , scusi Robbe', buongiorno Robbe', omaggi alla sua signora Robbe'.. Non so da dove iniziare con i ringraziamenti ma abbraccio tutti, Premier, governo, prefetto, polizia, carabinieri, finanzieri, esercito e pompieri e tutti gli italiani che hanno sempre creduto in certe proposte su cui io ero molto, parecchio scettico. Non ci avrei scommesso un euro bucato e invece..
@ilpianistasultetto
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Tenere assieme una famiglia
Anna: bellissima mora trentaseienne, madre di due bambini e moglie di Alfredo, lavorava con Michele nell'aziendina di quest'ultimo. Era la sua efficiente e fidata segretaria. Michele, leggermente più basso di Anna, aveva quasi sessant'anni ed era un uomo energico, positivo, in ottima salute, un po’ sovrappeso.
Tutto sommato, era comunque un uomo che aveva un suo innegabile fascino e dei sani appetiti. Sempre gentile e sorridente. Lavorando quotidianamente gomito a gomito, Michele inevitabilmente finì per sentirsi molto attratto da Anna, ma non andava mai oltre qualche garbato apprezzamento.
A un certo punto, la famiglia di Anna subì uno scossone, a causa della inattesa, improvvisa e pesantissima cassa integrazione a metà ore di Alfredo. Budget ridotto all'osso e, più spesso che non, insufficiente ad affrontare le spese di famiglia. Risparmi intaccati: per il mutuo, la scuola e il resto. Certo, Alfredo ogni tanto trovava dei lavoretti in nero, ma nulla di sostanzioso e continuativo. Frustrazione era ciò che sentiva maggiormente.
Quando ormai sempre più di rado egli faceva l'amore con Anna, l'uomo era brusco e sgarbato; quasi a voler ribadire il suo ruolo di maschio, qualora ce ne fosse stato bisogno. Lei si sentiva umiliata per questo. Eppure, solo poco tempo prima lui era un marito gentile e la trattava con i guanti bianchi. La giovane madre, frustrata ma sempre donna assetata di attenzioni, aveva quindi preso ad apprezzare molto i puntuali complimenti di Michele al mattino in ufficio: “come sei bella, oggi; profumi di primavera. Con te qui entra un raggio di sole..." e così via.
Il suo datore di lavoro, avendo appreso dello stato di estrema difficoltà della donna, aveva iniziato a darle un aiuto economico concreto. Ella per orgoglio, seppur debolmente, si era inizialmente opposta ma aveva finito con l'accettare. Quei cinquecento euro al mese che lui le passava in nero erano una sostanziosa boccata d'ossigeno, per il bilancio familiare. E Alfredo era roso dalla gelosia, immaginando chissà cosa. Anna era ferita dalle sue insinuazioni.
In lacrime, si confidò un pomeriggio a fine giornata con Michele, il quale non poté esimersi dall'abbracciarla e stringerla a sé. L'uomo fu letteralmente e inaspettatamente stordito dal profumo e dal contatto col corpo sensuale di quella donna stupenda. Gli venne quindi spontaneo perdere il controllo e baciarla sul collo: lei si staccò subito e gli diede uno schiaffo. Michele, rosso in viso, abbassò il capo e le chiese scusa. Ma oramai in lui era divampato il fuoco del desiderio.
Il giorno dopo ci fu un po’ di imbarazzo, subito dissipato dall'ampio sorriso di Anna: in ufficio ella gli fece una carezza e gli disse che certamente capiva il suo desiderio, ma che era pur sempre una donna sposata. Il fatto vero era che comunque anche in lei iniziava a svilupparsi inesorabile una certa attrazione verso quel bell'uomo, sicuro di sé e solido, che la riempiva di cortesie e che la trattava come ogni donna desidera essere trattata.
Michele, folle di desiderio, un giorno ruppe gli indugi e arrivò ad offrirle trecento euro per un'ora d'amore. Glielo disse in modo delicato e dolce, per non imbarazzarla: “per favore non equivocare. Hai capito che ti desidero da morire e sai che capisco il tuo momento di difficoltà; però io sono qui anche per offrirti un aiuto sostanzioso. Non avrei mai immaginato di fare questa cosa, di dirti ciò che sto per dire, ma l'amore compie miracoli."
"Perciò ti dico solo che vorrei che tu fossi in mia compagnia per un'ora in una stanza. Non sentirti offesa: mi basta la tua semplice presenza fisica in un albergo; ben lontani da questo ufficio. Se vorrai concedermi solo un bacio, io capirò. E mi accontenterò: te lo giuro.”
Lei, contrariamente alle aspettative, dopo qualche esitazione, gli disse di sì e invece di farlo attendere lo baciò subito furtivamente sulla bocca. Poi gli mise le braccia al collo e gli disse: “ti ringrazio per ciò che stai facendo e ti anticipo che avrai ben più di un bacio. Anche perché ultimamente mio marito mi mortifica molto. Sono esasperata e non lo sopporto più. In ogni caso, anche se proprio non dovrei farlo, ti confesso di sentirmi molto attratta da te a mia volta.”
Quello stesso giorno staccarono un po' prima e, per non dare nell'occhio, uscirono ciascuno per conto suo. Andarono in un alberghetto discreto: non appena soli nella camera, lei gli slacciò i pantaloni e inginocchiatasi gli prese in bocca l'uccello. Gli regalò una mezz'ora di vero paradiso. Per il resto del tempo, quella prima volta in massima parte parlarono, mentre lui le baciava e accarezzava il seno e la passera. Lui le confessò che ciò che gli piaceva di quella relazione era il fatto di scopare proprio con lei; con una donna da tutti a ragione considerata moglie e madre esemplare, virtuosa e morigerata.
Le disse che pagando avrebbe potuto avere, senza offesa, donne ben più giovani e forse fisicamente perfette. Che non aveva mai tradito sua moglie. Che il suo oramai era un matrimonio appesantito dalla routine e dalla palese mancanza di interesse da parte della moglie per qualsiasi cosa che riguardasse il sesso. Ma disse anche che lei era ormai la sua droga; che invece di altre donne preferiva comunque invece dare a lei, proprio a lei, un aiuto concreto.
E toccare con un dito il cielo quando lei avesse acconsentito a farsi amare. Anna, dopo gli ovvii scrupoli iniziali, aveva iniziato a provare gusto nel sentirsi scopata ogni giovedì a pagamento; anche perché oramai anche lei non vedeva l'ora di farsi sfondare il culo e riempire la fica e la bocca da quell'uomo che moriva di brama per lei. Che la colmava di regali, complimenti e roventi dichiarazioni d'amore e desiderio: una vera droga per qualsiasi donna.
La storia sarebbe potuta finire qui, se non fosse per il fatto che Alfredo, sospettoso, un giorno pazientemente la aspettò all'uscita dal lavoro sin dalle due di pomeriggio. La seguì, la vide entrare in albergo con Michele. Quando lei tornò a casa da quell'ennesimo appuntamento, la costrinse a dire la verità, ad ammettere la sua relazione, facendola entrare in tutti i dettagli, soprattutto i più intimi. Lei tra le lacrime gli confessò come fosse iniziata. Lo fece anche riflettere su quanto quei soldi in più fossero utili, ovviamente e che non cadevano dal cielo.
Quando vide che il marito ascoltava con interesse estremo, iniziò ad aprirsi, piena di sottile malizia. Si sentiva gran puttana rivelata e scoprì che le piaceva molto umiliarlo, dopo che lui l'aveva trascurata sessualmente e quindi fatta soffrire a lungo. Gli rivelò perciò tutti i particolari dei suoi incontri: quello che piaceva a Michele e quello che lei stessa gli chiedeva di farle. Cose che suo marito neppure immaginave sua moglie potesse neppure pensare! Giochi di sborra, trattenimento del pene ovunque, uso di sex toys, farsi inculare dopo essersi fatta prendere a scudisciate sul culo e a schiaffi sulla fregna, pompini appassionatissimi con ingoio totale.
Si avvide immediatamente che a suo marito sorprendentemente la cosa piaceva da morire. Al punto che lui già quella prima volta a sorpresa e non resistendo più, tirò fuori l'uccello, le si inginocchò davanti, cominciò a masturbarsi piangendo e chiamandola sottovoce: 'puttana, maledetta troia.' E dicendole: 'oramai io per te sono solo un gran cornuto'. Umiliato ma felice, le sborrò sulle caviglie, con grande godimento di lui e un sentimento di pace ritrovata per lei, che lo accarezzò. Erano entrambi in lacrime. Poi Alfredo la portò subito in camera da letto: la desiderava come mai prima. Le leccò immediatamente la fregna a lungo: voleva sentire il sapore e l'odore del seme di Michele direttamente dalla fregna di sua moglie.
A tutt'oggi ormai, ogni volta che Anna torna a casa dall'incontro in albergo, dopo la descrizione minuziosa di tutto ciò che sua moglie ha appena fatto col suo capo, egli desidera subito leccarle la fregna, come antipasto d'amore. Da bravo cornuto, vuole con tutta l'anima assaggiare, ingoiare il seme fresco del maschio che ha scopato la sua donna. Perciò chiudono a chiave i figli piccoli nella cameretta, raccomandando loro di stare buoni per soli cinque minuti davanti alla tv e lui mugolando di piacere la pulisce minuziosamente, ingoiando tutto. Lei viene, tenendogli la testa ben premuta contro la fregna e lo umilia dicendogli cose del tipo: 'oh, come inghiotte bene la sborra del mio capo, il mio marito cornuto! Lui si che è un vero maschio.'
Poi comunque la notte scopano a lungo. Egli ormai la spinge a prostituirsi a Michele, la incita continuamente a intensificare gli appuntamenti, spesso dandole consigli e precise indicazioni su cosa fare e come farlo godere. Anna oggi si trova quindi di nuovo piena di amore e passione per Alfredo, suo marito. Ma anche di voglia di fare del sano e soddisfacente sesso, prendendo ovunque il grosso cazzo di Michele. Il quale è ben felice di godere della giovane madre di famiglia ogni qual volta lo voglia. Pagando, ovviamente. Lei è contentissima come una pasqua, di fare la puttana di un solo uomo in assoluta riservatezza. E di avere a casa un marito che la aspetta, cornuto e contento di esserlo. Non saprebbe dire cosa le piace di più: se il cazzo adorato del suo capo o farsi pulire la fregna, appena surriscaldata e farcita, dalla bocca e dalla lingua di suo marito.
RDA
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Happy Birthday/Buon Compleanno Barbara Bouchet
Nata: Barbara Goutscher
Data di nascita: 15 agosto 1943
Paese: Liberec, Repubblica Ceca
Da ballerina, a modella, a attrice, Barbara Bouchet è stata una forza da non sottovalutare nel cinema di culto italiano degli anni '70, di indiscutibile bellezza e intelligenza.
Di seguito una piccola lista dei suoi Film Giallo/Thriller più CULT!
Non si sevizia un paperino (1972)
La dama rossa uccide sette volte (1972)
Casa d'appuntamento [The French Sex Murders] (1972)
Alla ricerca del piacere [Amuck] (1972)
Milano calibro 9 [Calibro 9] (1972)
La tarantola dal ventre nero (1971)
L'uomo dagli occhi di ghiaccio (1971)
Colpo rovente [Red Hot Shot] (1970)
Percorso del pericolo (1967)
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Questa è una storia vera.
Credo che fosse una notte estiva di circa diciassette, o forse diciotto, anni fa.
Avevo finito di lavorare abbastanza presto per gli standard a cui ero abituato in quel periodo. A mezzanotte chiusi il ristorante e a bordo della mia auto feci la strada per tornare a casa.
Non avevo cenato e i morsi della fame si facevano sentire, così decisi di fare sosta da Majd, un bravissimo e onesto kebabbaro che sapevo essere l'unico, in una città che chiude i propri locali sempre presto, che potesse darmi da mangiare. E poi il suo panino kebab "sensa salsa picante", come diceva lui, era buonissimo.
Una volta consegnatomi il "malloppo" caldo racchiuso con cura nella carta stagnola ci salutammo, uscii dal suo locale. Preferivo mangiarmelo a casa, non abitavo molto lontano da lui, con comodità e in relax. Mentre il resto della famiglia dormiva.
Appena uscito dal "Kebab di Aladino" sul marciapiede noto una ragazza, uno sguardo di sfuggita per non essere invadente ma che mi era bastato per notare il suo nei miei confronti.
La mia auto era a sette od otto metri da lei, appena oltre le linee gialle che delimitavano la fermala dell'autobus. Un autobus che lei stava aspettando.
Passandole vicino sento la sua voce chiedermi: - Disculpe, el autobús a Borgo Palazzo pasa por aquí?
- No - le risposi con il mio italspagnol - "Por aquí passa l'autobus por la Valle de Seriana Tu tienes la dirección al contrarios" (al contrarios, le dissi proprio così, vi rendete conto?)
Incredibile ma vero mi capì e mi guardò come se fosse terrorizzata per il suo errore.
- ¿Dónde está Via Borgo Palazzo? - mi chiese supplichevole.
Io con il dito le indicai la direzione. Puntando l'indice un po' in alto, visto che davanti a noi a un centinaio di metri passava un cavalcavia.
La ragazza rimase in silenzio e cominciò a guardarsi intorno stringendosi con le braccia incrociate davanti al petto. Avevo compreso che si era smarrita.
- Si quieres te porto io - le dissi.
Mi guardò con uno sguardo che sinceramente non saprei come definire ancora oggi, davanti a lei questo uomo buffo con un kebab fumante nella stagnola le stava proponendo un passaggio. Ed era quasi l'una di notte.
Le chiesi di getto - Come ti chiami? - al diavolo l'italspagnolo
- Maria - mi rispose
- Como mi madre - così d'istinto mi usci di dirle "come mia madre".
Credo che fu quella frase detta senza tanto pensarci, uscita con sincerità che la convinse ad accettare un passaggio da uno sconosciuto, vestito con un completo da uomo nero e una camicia grigia cangiante, con un kebab avvolto nella stagnola in mano.
In auto, mentre la portavo a destinazione, lei seduta al mio fianco stava con il suo corpo pigiata contro la portiera. Come per aumentare la distanza tra di noi.
Era bellissima, davvero. Mi raccontò che veniva dalla Bolivia e che era giunta in Italia da pochi giorni.
Non mi ricordo bene quali parole usai in auto per rassicurarla, per accennare una conversazione con lei. Il lavoro che faceva e perché aveva fatto tardi quella sera.
Mi ricordo bene invece quello che successe quando lei vide che l'avevo portata proprio sotto il palazzo dove abitava. I suoi occhi si illuminarono, si sentì sicura a quel punto. A quel punto, già proprio a quel punto, quello dove mi fermai lei evidentemente capì che l'uomo con la camicia cangiante non era cattivo.
Così prima di scendere e dopo avermi detto "Gracias", fece un gesto che mai mi sarei aspettato. Mai. Mi baciò sulla guancia destra. Un bacio rapido, come rapido fu il suo dileguarsi verso il portone. Però io nel momento del contatto con le sue labbra, allora non avevo la barba, sentii tanto calore e la sua paura che svaniva.
Ogni volta che sento di un femminicidio mi ricordo di questo mio aneddoto, perché mi diventa sempre più chiaro il rischio che Maria corse, la paura che Maria aveva e che io trovavo esagerata.
Perché Maria ha avuto buona sorte quella volta con uno sconosciuto, mentre Giulia ha avuto sfortuna con uno che conosceva molto bene. O pensava di conoscere bene. Ma che, come spesso è accaduto a tante altre sventurate come lei, non si conosce mai bene fino a quando non esce la bestia che vive in quella persona.
Per via di un "no" o di un "è finita".
Quello che posso fare io da uomo, da padre, è educare i miei due figli maschi a essere come quell'uomo goffo e impacciato, con un kebab in mano, che voleva essere d'aiuto verso una ragazza. Non lasciandola sola nel buio in una notte d'estate di diciassette, o forse diciotto, anni fa.
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il menestrello del country
"Il successo è doversi preoccupare di ogni maledetta cosa al mondo, tranne che del denaro".
Johnny Cash, alla nascita John Ray Cash
Kingsland, 26 febbraio 1932 – Nashville, 12 settembre 2003
"The Man in Black"
"Ti chiedi perché mi vesto sempre di nero,
perché non mi vedi mai colori addosso,
e perché il mio aspetto sembra cupo.
Beh, c'è una ragione per le cose che indosso.
Indosso il nero per i poveri e gli sconfitti,
per i disperati, che vivono nei quartieri malfamati.
Lo indosso per il detenuto che ha pagato per il suo crimine, ma è lì, perché è lui stesso vittima di questi tempi.
Indosso il nero, per chi non ha mai letto, o ascoltato le parole di Gesù sulla felicità che si ottiene attraverso l'amore e la carità, sai, dovresti sapere che sta parlando direttamente a quelli come me e te.
Beh, so che sarei piu' "fico" su fiammanti automobili e vestito sgargiante
Ma vestito così non dimentico tutti quelli che stanno indietro, alla loro testa ci dovrebbe essere un uomo in nero.
Lo indosso per i malati e i vecchi lasciati soli,
Per i più temerari il cui bad-trip li ha stecchiti,
Indosso il nero ogni mattina per la vita che avrebbe potuto essere, perchè ogni settimana perdiamo un centinaio di bravi giovani.
Lo indosso per le migliaia che sono morti,
credendo che il Signore era dalla loro parte.
Lo indosso per un altro centinaio di migliaia di morti, che credevano che tutti fossero dalla loro parte.
Beh, ci sono cose che non saranno mai giuste lo so, e le cose hanno bisogno di cambiamenti ovunque.
Ma finchè le cose non inizieranno a cambiare,
non mi vedrai mai vestito di bianco.
Mi piacerebbe indossare un arcobaleno ogni giorno, e dire al mondo che tutto è ok,
certo cercherò di portare via un po 'di oscurità addosso, ma fin quando le cose non saranno ancora più luminose, sono l'uomo in nero."
Atlantide
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And here I found proof that Claudia was already prepared for the film "Carmen" and "Il Gattopardo" both movies directed by Luchino Visconti and here it is confirmed by the Italian magazine "Epoca" on February 19, 1961.
📷 Carlo Bavagnoli.
The long-awaited film that Claudia Cardinale hoped to play:
Did you know that Claudia was going to star in the role of "Carmen"?
It was going to be made in 1962 under the direction of Luchino Visconti and the film would be called "Carmen".
It was Claudia's dream (it was said that perhaps Alain Delon was going to be the protagonist alongside Claudia) but finally and sadly it could not be made.
And the director Luigi Bazzoni opted for the idea and finally it starred beautiful Tina Aumont as Carmen and handsome Franco Nero as Don José under the title "L'uomo, l'orgoglio e la vendetta", released in 1967 (Italy).
Here photos we can see Claudia Cardinale as Carmen:
I would have also loved to see Claudia as a gypsy, there are other movie titles that Claudia was going to star in but finally for production reasons it was not made.
Dance, lady, dance! Here we see my other favorite Tina Aumont dancing in: 🎥 Tina Aumont in "L'uomo, l'orgoglio e la vendetta", 1967.
#claudia cardinale#Carmen movie#Unmade movie#1962#luchino visconti#epoca#epoca magazine#tina aumont#franco nero#L'uomo l'orgoglio e la vendetta#gypsy#italian movies#Carlo Bavagnoli
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"L'Uomo L'Orgloglio la Vendetta" (Luigi Bazzoni, 1967) screencaps part 34
#Tina Aumont#L'Uomo L'Orgoglio La Vendetta#1967#1967 L'Uomo L'Orgoglio La Vendetta#Carmen#Carmen screencaps#Franco Nero#Klaus Kinski#Luigi Bazzoni#spaghetti western
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La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l'esistenza non esiste,
che la cultura non c'è,
che l'uomo non è amico dell'uomo.
La mafia è il cavallo nero
dell'apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.
Alda Merini, "Per Giovanni Falcone" in Ipotenusa d'amore
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Idea per il film più comico dell'universo
Suonano alla porta di un tipo, un trentenne, mezzo bifolco dello Utah. L'uomo apre e di fronte a lui c'è un mostro alieno (sul tipo di E.T) che tiene in braccio un fagottino.
"Ciao terrestre, ti ricordi di me?". L'uomo è talmente scioccato che non ha paura. "Ma veramente direi di n....". "Tre anni fa, quando fosti rapito da una navicella aliena?!" "Ah sì certo, quel sogno stranissimo, inquietante, eppure così vivido e rea...". "Non era un sogno: sei stato rapito per davvero. Abbiamo fatto molti esperimenti su di te. Questo è tuo figlio! Fino ad ora ce lo siamo sbolognato noi, adesso però non ce la facciamo più, la sua parte terrestre gli impedisce di continuare a vivere nel nostro pianeta. Qui da voi invece starà una meraviglia! Buona fortuna". Il mostro gli consegna il fagottino, saluta abbozzando un hi-five a cui l'uomo non risponde e poi si solleva in aria risucchiato da un'enorme astronave.
L'uomo è paralizzato. Guarda il fagottino che lentamente si muove tra le sue braccia. Scosta la coperta per vederne le fattezze e quindi nero e titoli di testa.
Il film racconta le comiche, vagamente surreali nonché grottesche avventure di un giovane semi-alieno nella società americana.
Come lo intitolereste questo film?
Rispondete bastardi, vediamo se avete fantasia.
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