#julien coupat
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aurevoirmonty · 7 months ago
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« L’antiterrorisme, contrairement à ce que voudrait insinuer le terme, n’est pas un moyen de lutter contre le terrorisme, c’est la méthode par quoi l’on produit, positivement, l’ennemi politique en tant que terroriste. Il s’agit, par tout un luxe de provocations, de surveillance, d’intimidation et de propagande, par toute une science de la manipulation médiatique, de l’ « action psychologique », de la fabrication de preuves et de crimes, par la fusion aussi du policier et du judiciaire, d’anéantir la « menace subversive » en associant, au sein de la population, l’ennemi intérieur, l’ennemi politique à l’affect de la terreur. »
Julien Coupat
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howieabel · 1 year ago
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"There are Plebes in all classes." - Hegel, As quoted by Julien Coupat in Interview with Julien Coupat (2009)
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razki030775 · 2 years ago
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Un «Manifeste conspirationniste» attribué à Julien Coupat publié par l’extrême droite allemande
http://dlvr.it/SjCGDQ
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reterritorialisation · 5 years ago
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Our unlimited reserves of cowardice always want us to believe that we can abandon the care of saving ourselves to some force other than ourselves, to some leader. But that’s over. We must take care of our affairs ourselves. The wind is rising. We must try to live.
Julien Coupat, Interview (2015)
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mirrorontheworld · 7 years ago
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Mercredi 18 octobre, Le Parisien titrait en Une « Enquête sur les militants de la violence ». Si l’enquête (accessible à la fin de cet article), elle-même intitulée « Inquiétante ultragauche », égraine les habituels poncifs policiers, elle laisse aussi la part belle à quelques scoops et nouveautés. En effet, un sous-titre tire la sonnette d’alarme : « De plus en plus de femmes », une exergue particulièrement inspirée et anxiogène signée « Un policier » l’affirme : « On voit qu’ils sont prêts à aller de plus en plus loin. » Quant à Julien Coupat, une source policière le dénonce sans détour : il se serait rendu à une manifestation en taxi. Contacté par téléphone, ce dernier nous a pourtant juré n’avoir pas utilisé ce mode de transport depuis au moins 5 ans. Anticipant le prochain rapport de la DGSI qui l’accuse de prendre des Uber, il a jugé bon de répondre publiquement à tant de diffamation.
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lejournaldupeintre · 7 years ago
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Julien Coupat Julien Coupat, French polical activist
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larueourien · 6 years ago
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ill-will-editions · 4 years ago
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schizografia · 4 years ago
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TIQQUN
Tra il 1975 e il 1984, nel momento in cui il pensiero politico conosceva una fase di stagnazione, i lavori di Michel Foucault hanno liberato il terreno dai falsi concetti che lo ingombravano. In un corso del 5 gennaio 1983, Foucault riassume la sua strategia in due punti:
– sostituire alla storia del dominio l’analisi delle procedure e delle tecniche di governamentalità;
– sostituire alla teoria del soggetto e alla storia della soggettività l’analisi storica dei processi di soggettivazione e delle pratiche del sé.
Era dunque un chiaro abbandono dei vuoti universali che monopolizzavano l’attenzione dei teorici della politica: la Legge, la Sovranità, la Volont�� Generale, etc., a profitto di un’analisi dettagliata delle pratiche e dei dispositivi governamentali. Non più il potere come ipostasi separata, ma delle relazioni di potere, non più un soggetto in posizione fondatrice o trascendentale, ma un’analisi puntuale delle pratiche e dei processi di soggettivazione. Se si vuole comprendere cosa ha significato, quindici anni dopo Foucault, l’apparizione di Tiqqun nel pensiero politico, è da questo contesto che bisogna partire. Se in Foucault vi era un abbandono senza riserve di ogni prospettiva antropologica, all’incrocio tra tecniche di governamentalità e processi di soggettivazione, il suo posto restava quasi del tutto vuoto. O piuttosto, in questa zona vi sono forse queste figure che in un testo straordinario del 1983, La vita degli uomini infami, lui chiama le «vite infami», delle ombre senza volto estratte dagli archivi della polizia, dalle lettres de cachet, sulle quali l’incontro con il potere proietta improvvisamente la sua luce oscura. Credo che la novità di Tiqqun sia nel fatto che operi allo stesso tempo una radicalizzazione e un annodamento delle due strategie, l’analisi delle tecniche di governo e dei processi di soggettivazione che in Foucault forse non avevano trovato il loro punto di giunzione.
Così, se come Foucault ha mostrato in «Microfisica del potere», il potere circola e ha sempre circolato in dei dispositivi di ogni genere, giuridici, linguistici, materiali, per Tiqqun il potere non è ormai altro che questo. Non si erge più di fronte alla società civile e alla vita come una ipostasi sovrana, ma coincide interamente con la società e la vita. Il potere non ha più centro, non è che un’immensa accumulazione di dispositivi nei quali si forma il soggetto, o meglio, come avrebbe detto Foucault, i processi di soggettivazione. Di fronte a questo, il gesto di Tiqqun è quello di legare, far coincidere senza riserva i due piani che le analisi di Foucault hanno separato. C’è un testo pubblicato nel libro [Tiqqun, Contributions à la guerre en cours, La Fabrique 2009, ndr], che si chiama «Una metafisica critica potrebbe nascere come scienza dei dispositivi», in cui è detto molto chiaramente: «Una teoria del soggetto è possibile solamente come teoria dei dispositivi». Se tutta la derisoria ricerca di nuovi soggetti politici, che paralizza ancora la tradizione della sinistra, è così liquidata in un sol colpo, è in questa zona d’indifferenza tra teoria del soggetto e teoria dei dispositivi che si situano i testi che sono lì raccolti. Ciò vale tanto per la «Teoria del Bloom» in Tiqqun I quanto per i due maggiori testi raccolti in Tiqqun 2, cioè «Introduzione alla guerra civile» e «Una metafisica critica potrebbe nascere come scienza dei dispositivi». È evidente, mi sembra, che se tutti i concetti della politica classica – Stato, società civile, classe, cittadinanza, rappresentanza, etc. – vengono situati in questa zona d’indifferenza, essi perdono il loro senso. Ma, d’altra parte, è solo ponendosi in questa prospettiva, in questa zona d’indifferenza, che i concetti di Tiqqun – il Bloom, la politica estatica, il Partito immaginario, la guerra civile – acquistano il loro senso. È a partire da questa situazione, da questa zona d’indifferenza, che bisogna comprendere, credo, le pratiche di scrittura, di pensiero e di azione che si giocano in Tiqqun. Quanto alla scrittura, non si tratta solamente di una scrittura anonima, ancor meno pseudonima o eteronima, per questo gli sforzi della polizia per attribuire ad ogni costo un testo a un autore o un autore a un testo non riescono ad arrivare ad alcuna conclusione. Non c’è autore possibile per questi testi, poiché si pongono in una zona in cui il concetto di autore non ha più senso. Il concetto di autore, Foucault stesso lo ha mostrato, ha funzionato nella nostra cultura in una doppia maniera. È, da un lato, una figura del soggetto, dall’altro è un dispositivo d’attribuzione di una responsabilità penale. Ora, Julien Coupat e i suoi amici non possono essere l’autore di nessuno dei testi pubblicati in Tiqqun o altrove poiché, giustamente, essi si situano in una zona in cui soggetto e dispositivi coincidono a tal punto che la categoria stessa di autore non può più funzionare, non ha più significato. Allo stesso modo credo che solamente se ci si pone nella prospettiva aperta da Tiqqun, per esempio a partire dalla constatazione della guerra civile permanente instaurata dallo Stato, che certi fatti macroscopici che avvengono nei paesi detti «democratici» nei quali viviamo acquisiscono il loro senso, altrimenti inestricabile. Per esempio, un fatto che si finge di ignorare: è sufficiente andare in una biblioteca e fare una piccola ricerca; sono testi pubblici; le leggi in vigore in Francia e in altri paesi detti «democratici» in Europa sono tre o quattro volte più repressive delle leggi in vigore in Italia durante il fascismo. È un fatto indiscutibile, tecnicamente, per la lunghezza della detenzione, etc. Un fatto del quale non si parla.
Un altro fatto: si è sempre rimproverato alle società e agli Stati totalitari l’istituzione dei tribunali speciali. Ora, quando si tratta dei tribunali o dei giudici che si occupano dell’«affare di Tarnac», non si impiega mai il termine di «tribunale speciale», allorché si tratta esattamente di un tribunale speciale. Sono dei giudici che sono stati scelti non si sa come e da chi – e che costituiscono un tribunale speciale. Voi sapete che per definizione un tribunale speciale è destituito di ogni legittimità, poiché attenta al principio dell’eguaglianza degli individui davanti la legge e anche al divieto di sottrarre un individuo al suo giudice naturale. Dal punto di vista dei principi del diritto della nostra società, dunque, quel tribunale è molto semplicemente destituito di ogni legittimità. Si accettano dei tribunali speciali, ma si rimprovera all’Italia fascista e alla Germania nazista di averne istituiti. Credo che è sempre in questa prospettiva che bisogna leggere ciò che Tiqqun chiama «la guerra civile in corso» – per esempio nell’estensione a tutta la popolazione delle misure biometriche che, all’inizio, erano state concepite per i criminali recidivi. Quindi, ogni cittadino è trattato come un criminale, come un potenziale terrorista. Se ogni uomo è, per lo Stato, un criminale o un terrorista in potenza, non ci si deve stupire che quelli che rifiutano di sottomettervisi o che lo denunciano, siano trattati a loro volta come terroristi.
Vorrei concludere ricordando una storia che mi fu raccontata da un mio amico che si chiamava José Bergamin e che accadde durante la guerra civile in Spagna, nel 1936. Il governo repubblicano lo aveva inviato, lui che era un poeta, un intellettuale, con un altro poeta, Rafael Alberti, negli Stati Uniti per cercare di ottenere un sostegno dal governo americano, ma furono bloccati all’entrata del territorio dalla polizia che cominciò a sottoporli a un interrogatorio infinito, accusandoli di essere dei comunisti. Dopo 10 ore di interrogatorio ininterrotto, non li si lasciò entrare. Il mio amico mi ha raccontato che allora gli rispose: «Ascoltate, io non sono e non sono mai stato comunista, ma ciò che voi credete sia un comunista, ebbene, quello lo sono». E credo che oggi bisognerebbe dire egualmente: «Noi non siamo e non saremo mai dei terroristi, ma ciò che voi credete sia un terrorista, ebbene, quello noi lo siamo».
Giorgio Agamben
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martialrochefilms · 5 years ago
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L'histoire aurait du s'arrêter en 2005 dans le petit cimetière communal où le compagnon de la Libération Georges Guingouin venait de rejoindre sa dernière demeure. Mais depuis, le nom de l'ancien chef de maquis n'a cessé d'être taggé sur les murs. En 2009, une gare. C'est l'affaire de Tarnac. Julien Coupat et ses camarades sont accusés de terrorisme. « C'est pas Julien, c'est l'esprit de Guingouin qui arrête les trains. 13 Mars 43/09» En 2017, les élections présidentielles se préparent. Les murs reprennent la parole : « Guingouin 2017 ». Pourquoi et comment ce résistant est entré dans la légende ? Pourquoi ici ? Et pourquoi maintenant ?
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gauchedecombat · 7 years ago
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Le pied de nez de #Tarnac à #Macron passe par #NDDL
Le pied de nez de #Tarnac à #Macron passe par #NDDL
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source “Tout ça pour ça”, pourrait-on être tenté d’écrire, si l’on n’était qu’un journaliste paresseux. Mais je suis un blogueur militant, et ça fait une (très) grande différence. Car je n’oublie pas quant à moi les incroyables Unes alarmistes sur le retour du terrorisme “d’ultra-gauche” (comme nous en avons ri, de ce superlatif grotesque là, qui ridiculise celui qui l’emploie), sur l’air de la…
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dayflashfr · 7 years ago
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Jeudi 12 avril 2018
• Les forces de l'ordre qui ont accru mercredi leur pression sur les occupants illégaux de la ZAD de Notre-Dame-des-Landes doivent poursuivre jeudi leur opération, le Premier ministre Edouard Philippe écartant pour l'instant toute pause dans les expulsions.
• Emmanuel Macron va tenter d'apaiser les inquiétudes des Français, notamment des retraités et des ruraux, en répondant à 13 heures aux questions de Jean-Pierre Pernaut sur TF1 et LCI, sa troisième interview télévisée depuis son élection.
• Julien Coupat et son ex-compagne Yildune Lévy sont relaxés dans l'affaire Tarnac, alors qu'ils étaient poursuivis pour des dégradations sur une ligne SNCF. «L'audience a permis de comprendre que le groupe de Tarnac était une fiction», a déclaré la présidente du procès, Corinne Goetzmann. «Le procès-verbal de surveillance ne démontre pas qu'ils seraient les auteurs des dégradations» commises dans la nuit du 7 au 8 novembre 2008 à Dhuisy.
•  Pierre Lescure, président du Festival de Cannes et Thierry Frémaux, délégué général, viennent d'annoncer la sélection officielle du festival qui se tiendra du 8 au 19 mai prochain. Parmi les films sélectionnés, on retrouvera Jean-Luc Godard avec “Le livre d'images”, le retour surprise de Spike Lee avec “BlacKkKlansman” ou la première sélection en compétition du réalisateur iranien Jafar Panahi avec “Three Faces”.
• Fabrice Fries, magistrat à la Cour des comptes et ancien président de Publicis Consultants, a été élu PDG de l'Agence France-Presse par son conseil d'administration. Il était seul en lice pour prendre la tête de l'AFP depuis le retrait surprise du PDG sortant Emmanuel Hoog, en poste depuis 2010.
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lademencedetitus · 7 years ago
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Julien Coupat,  Mathieu Burnel
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reterritorialisation · 5 years ago
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Anti-terrorism, contrary to what the term itself insinuates, is not a means of fighting against terrorism, but is the method by which one positively produces the political enemy as terrorist. By means of a wealth of provocations, infiltrations, surveillance, intimidation and propaganda; by means of the science of mediatic manipulation, "psychological action," the fabrication of both evidence and crimes; by means of the fusion of the police and the judicial; and by means of the annihilation of the "subversive menace" by associating the internal enemy, the political enemy -- which is at the heart of the population -- with the affect of terror.
Julien Coupat, Interview (2009)
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mirrorontheworld · 7 years ago
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Julien Coupat, longtemps présenté par l'accusation comme le théoricien du groupe libertaire de Tarnac, était jugé avec son ex-compagne par le tribunal correctionnel de Paris.
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mybarricades · 6 years ago
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Julien Coupat preemtively arrested [8th December 2018]
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Jean-Marie Gleize | A Preparatory Act | Insurrection
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Blackout ((poetry&politics))
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