#istituto svizzero
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marcogiovenale · 11 months ago
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oggi, 16 dicembre: sol invictus @ macro (roma, via nizza) - sounds and performances for the winter solstice
https://www.museomacro.it/supplement/sol-invictus-sounds-and-performances-for-the-winter-solstice-2023/
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mentaltimetraveller · 2 years ago
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Alfredo Aceto “Sequoia 07” at Istituto Svizzero, Milan
2019
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differx · 6 days ago
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experimental writing: linear texts, vispo, abstract stuff, independent editions and mags, asemic writing etc, a one-morning exhibit and talk @ Istituto Svizzero in Rome, Jul. 7th, 2021. thanks to Professor Nils Röller and the artists and students at the Institute.
with works and editions from my collections. plus a wide selection of works from Benway Series.
Enzo Patti Derek Beaulieu Nico Vassilakis Reed Altemus #TimGaze Drew Kunz #LaCameraVerde #AndreaSemerano Tic Edizioni Esse Zeta Atona Hayward Publishing Blonk Post-Asemic Press #BuryTextFestival Tony Trehy Giovanni Anceschi #ilverri Paul Vangelisti John M. Bennett #TLPress #TLPeditions #JimLeftwich Timglaset David Kjellin OEI editör #GustavSjöberg Xavier Srrn
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londranotizie24 · 9 months ago
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Da Venezia a Londra, dall'8 al 12 torna il festival del cinema italiano
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Di Pietro Nigro Si tiene dall'8 al 12 febbraio a Londra la terza edizione di From Venice to London, selezione di film italiani curata da Biennale di Venezia, Istituto di Cultura e Curzon. Torna a Londra la rassegna di bellissimi film italiani From Venice to London Direttamente dal Festival del Cinema di Venezia, arriva, anzi torna a Londra il grande cinema italiano, che sarà al centro della erza edizione della rassegna From Venice to London. Il festival, che si tiene a Londra dall'8 al 12 febbraio prossimi, nasce dalla collaborazione tra Festival del Cinema di Venezia, Istituto Italiano di Cultura di Londra e Curzon e propone, a Curzon Mayfair e Curzon Soho una speciale selezione di film selezionati dall'80esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. In programma, sette anteprime per il Regno Unito, in genere proposte con la formula della proiezione seguita dal Q&A, la sessione di domande e risposte con i registi. Ecco i film in programma. - Io Capitano di Matteo Garrone, Giovedì 8 febbraio, ore 18, Curzon Mayfair. Il film propone Un'odissea contemporanea attraverso i pericoli del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e le insidie del mare. - Felicità di Micaela Ramazzotti, Venerdì 9 febbraio, 18:20, Curzon Soho. La storia di una famiglia distrutta, di genitori egoisti e manipolatori, di un mostro a due teste che divora ogni speranza di libertà da parte dei figli. - Lubo di Giorgio Diritti, Sabato 10 febbraio, ore 14, Curzon Soho. Franz Rogowski interpreta Lubo, un nomade e artista di strada che nel 1939 viene arruolato nell'esercito svizzero. - Il documentario Lion's Share e il film Il salumiere di Baptiste Etchegaray, Giuseppe Bucchi, Margherita Giusti, Domenica 11 febbraio, ore 15, Curzon Soho. Due cortometraggi dal programma della Biennale di Venezia: un documentario sulla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il festival cinematografico più antico del mondo; e un film d'animazione su Selinna Ajamikoko, una giovane donna nigeriana che sogna di diventare una venditrice di carne come sua madre. - Una sterminata domenica di Alain Parroni, Domenica 11 febbraio, ore 17.30, Curzon Soho. Brenda è incinta. Alex sta per diventare padre. Kevin sta riempiendo la città con il suo nome. Ognuno di loro sta cercando di lasciare il proprio segno nel mondo. - Enea di Pietro Castellitto, Lunedì 12 febbraio, ore 18, Curzon Soho. Enea, Enea, insegue il mito che porta il suo nome. Lo fa per sentirsi vivo in un'epoca morta e decadente. Lo fa in compagnia di Valentino, aviatore appena battezzato. ... Continua a leggere su Read the full article
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floorkoeleman · 10 months ago
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It's been a wonderful week in Rome, including the AAA winter school, library and museum visits with plentiful artworks by Dosso! I encountered his works in the Musei Capitolini, Galleria Doria Pamphilj, Galleria Borghese, Galleria Colonna, and Palazzo Barberini. The latter museum finally had their constcamer painting on display, and also hosted the magnificent exhibition "The City of the Sun" in collaboration with Museo Galileo. The Borghese had an impressive show on "The touch of Pygmalion: Rubens and sculpture in Rome," and the Istituto Centrale per la Grafica on my beloved Via Appia. My tour de force was completed by attending the roundtable "Show me your hand" at Istituto Svizzero.
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charlesbryan · 10 months ago
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Poetry for Revolutions: A Group Show with Manifestos and Proposals at Istituto Svizzero, Rome
http://dlvr.it/T1LG1R
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tagebucheinertagediebin · 11 months ago
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At Istituto Svizzero, Roma. Artist?
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archtheo-inntervals · 2 years ago
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Saluti da Roma
Roma IT |  
Promenades dans Rome
| 2021
False Mirror Office’s contribution to:
Promenades dans Rome, assembly practices between visions, ruins and reconstructions
held at Istituto Svizzero in Rome, curated by
Elisa Boeri, Nicola Braghieri, Filippo Cattapan and Filippo Fanciotti.
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From the article:
We propose a series of potential interventions to finally surrender the eternal city to its truly eternal citizens: tourists.
https://falsemirroroffice.com/031-Saluti-da-Roma
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contemporaryartdaily · 5 years ago
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Ramaya Tegegne at Istituto Svizzero
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marcogiovenale · 11 months ago
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sol invictus @ macro (roma, via nizza) il 16 dicembre
https://www.museomacro.it/supplement/sol-invictus-sounds-and-performances-for-the-winter-solstice-2023/
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mentaltimetraveller · 2 years ago
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Alfredo Aceto
CENTAURE, 2019. Corno, camicie formali blu. 43 × 31.5 × 8 cm. Fotografia di Giulio Boem. Courtesy l’artista e Istituto Svizzero, Milano.
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agnesesbaffi · 6 years ago
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luigipresicce · 7 years ago
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Il figlio spezzato della Santa (Le Storie della Vera Croce)
Performance per piccoli gruppi di spettatori alla volta, accompagnati Istituto Svizzero di Cultura, Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia, Italia 30 giugno 2017 Produzione l’Artista e ArtOnTime Fotografia e video: Daniele Pezzi
In apertura: Sant’Elena, 2017, acquaforte su carta rosaspina avorio, cm 50 x 35, edizione in 50 esemplari
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Performance for small groups at a time, accompanied Istituto Svizzero di Cultura, Palazzo Trevisan degli Ulivi, Venezia, Italy June 30, 2017                                                                                     Production by the Artist and ArtOnTime Photo and video by Daniele Pezzi
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recherchestetique · 2 years ago
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Sylvie Fleury at Istituto Svizzero Roma
2019
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viaparata · 3 years ago
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Il giardino d'inverno di Villa Maraini in via Ludovisi, Roma (Architetto Otto Maraini, 1903 - 1905) Dal sito Open House Roma: "Gioiello dei primi del '900 romano, Villa Maraini, attualmente sede dell'Istituto Svizzero di Roma, fu costruita per Emilio Maraini, industriale svizzero di grande successo. Sorge su una collina artificiale ed è circondata da uno splendido giardino. Dalla sua caratteristica torre belvedere, di soli pochi metri inferiore alla cupola di San Pietro in Vaticano, si gode una splendida vista panoramica su tutta Roma." #openhouseroma #villamaraini #istitutosvizzero #roma #rome #archiporn #architecture #architects #quiriters #igerslazio #yallersroma #volgoroma #artgram #archidaily #architettura #architetti #architexture #architecturelovers #urbanlovers #archilovers #festival #event #design #designlovers #battitourbano #ohr21 #ihaveathingforshadows #ihaveathingforwalls #fiafers #fiaferslazio (presso Istituto Svizzero) https://www.instagram.com/p/CVIuQH8IkBw/?utm_medium=tumblr
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levysoft · 5 years ago
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[...] Nel 1895, a sedici anni, Einstein aveva appena abbandonato la scuola secondaria a Monaco, in Germania poiche ́, a suo giudizio, il sistema educativo tedesco era rigido e nozionistico al punto da scoraggiare la creativita` degli allievi. Aveva anche convinto la famiglia, che nel frattempo si era trasferita in Italia, a lasciarlo proseguire la scuola ad Aarau, in Svizzera, in un Istituto noto per un sistema educativo (il metodo Pestalozzi) che incoraggiava l’intuizione degli allievi. Per la sua eta` Einstein, pur carente nelle materie uma- nistiche, aveva (va da se ́) un ottimo livello di preparazione in matematica e, soprattutto, in fisica che gia` lo mettevano in grado di affrontare, in autonomia, argomenti piuttosto avanzati.
[...] Nel 1905, a ventisei anni, Einstein era un cittadino svizzero in possesso del “diploma di insegnante di matematica e fisica” (nell’Universita` Italiana attuale sarebbe una laurea, forse magistrale) avendo, gia` nel 1901, sia ottenuta la nuova cittadinanza (che lo metteva al sicuro dal servizio militare prussiano) sia conseguito, al Politecnico di Zurigo, il titolo di “insegnante” (che, all’epoca, dava prospettive di lavoro). Einstein, tuttavia, non era riuscito a trovare un posto come insegnante e, per mantenersi agli studi di dottorato all’Universita` di Zurigo, aveva accettato il posto di assistente tecnico all’Ufficio Svizzero dei Brevetti a Berna. In questo modo, rispetto all’insegnamento, probabilmente guadagnava di piu` ed aveva piu` tempo libero da dedicare al suo, straordinariamente creativo, lavoro autonomo di ricerca.
[...] Nel 1905, che e` il suo “anno magico”, Einstein pubblico` la Tesi di Dottorato e quattro articoli a contenuto fortemente innovativo riguardanti tre aree diverse della fisica:
“Elettrodinamica dei corpi in movimento” nel quale espose la teoria della relativita` speciale;
“L’inerzia di un corpo dipende dalla sua energia?” un articolo breve nel quale ri- torno` sulla teoria della relativita` speciale derivando la relazione E = mc2 che e`, forse, la formula piu` famosa della Fisica;
“Movimento di piccole particelle nei liquidi a riposo secondo la teoria molecolare-cinetica del calore” nel quale fornì una spiegazione del moto browniano, e
“Punto di vista euristico sulla produzione e trasformazione della luce” (premiato con il Nobel per la Fisica nel 1921) nel quale spiego` l’effetto fotoelettrico nei me- talli, utilizzando il concetto di “quanto” introdotto da Planck (e dimostrandone così la validita`).
Tuttavia, nemmeno dopo l’anno magico Einstein trovo` un posto di insegnante e, di conseguenza, rimase all’Ufficio Brevetti di Berna dove fu promosso “funzionario di seconda classe a far tempo dal primo aprile 1906” (il burocratese e` giustificato dal fatto che la promozione era dovuta al conferimento formale del dottorato di ricerca all’Universita` di Zurigo in data 15 gennaio 1906). Nel 1907, comunque, Einstein chiese l’abilitazione alla libera docenza all’Universita` di Berna, allegando alla domanda 17 lavori (inclusi i due sulla relativita` speciale e quello sull’effetto fotoelettrico che, qualche anno dopo, fu premiato con il Nobel). La domanda fu, pero`, respinta il 17 giugno 2007 in quanto il “richiedente” non aveva presentata, ritenendola giustamente superflua nel suo caso, la “tesi di abilitazione” (ovvero un lavoro non ancora pubblicato che la commissione avrebbe dovuto valutare). L’anno successivo, tuttavia, Einstein decise di piegarsi alla burocrazia e scrisse la tesi di abilitazione, ottenendo così la nomina a Privatdozent il 27 febbraio 2008. Ma la docenza “libera” consentiva solo di tenere corsi all’Universita` pagati da chi li frequentava, ed Einstein riuscì ad attrarre pochi studenti (tre, in realta`, e tutti colleghi dell’Ufficio Brevetti). Rimase allora all’Ufficio Brevetti fino al 1909 quando, quattro anni dopo aver rivoluzionato la fisica, fu finalmente nominato professore associato di fisica teorica all’Universita` di Zurigo.
Dopo il 1905, comunque, Einstein non riposo` sugli allori (del resto, al momento, negati) ma si pose, da subito, l’obiettivo molto ambizioso di formulare una nuova teoria che, successivamente, definì Relativita` Generale in quanto
completava la relativita` speciale estendendone i principi ai sistemi che si muovono con moto accelerato uno rispetto all’altro e, soprattutto,
proponeva una visione completamente nuova della gravitazione.
Al 1905 seguirono i 10 anni piu` faticosi (dal punto di vista scientifico) della vita di Ein- stein poiche ́, per arrivare ad una versione soddisfacente della nuova teoria della gravitazione, dovette ricorrere a concetti geometrici astratti e ad un apparato matematico complesso come il calcolo tensoriale. Invece, il completamento della Relativita` Speciale avvenne improvvisamente grazie ad una intuizione fisica concretizzata, ancora una volta, in un esperimento mentale.
[...] Dopo gli inizi stentati, conclusi con la faticosa nomina a Professore Associato all’Universita` di Zurigo nel 1909, fama e stima dei Fisici di tutto il Mondo erano talmente cresciute che la velocita` di avanzamento nella carriera universitaria di Einstein divenne, a dir poco, stupefacente. Nel 1911 fu nominato professore ordinario nella sezione in lingua tedesca dell’Universita` Carolina di Praga (la piu` antica universita` centro-europea), nel 1912 fu chiamato al Politecnico di Zurigo, e nel 1914 fu nominato direttore dell’Istituto di Fisica Kaiser Wilhelm (oggi Max Planck) di Berlino, nonche ́ professore all’Universita` Humbolt sempre di Berlino (e, raro riconoscimento per un docente di appena 35 anni, fu dispensato dalla maggior parte degli obblighi didattici). Nello stesso anno fu accolto all’Accademia Prussiana delle Scienze dove nel 2015 presento` una serie di memorie sulla Relativita` Generale e, nel 1916 (l’anno in cui pubblico` il lavoro di sintesi “Fondamenti della teoria della Relativita` Generale”) fu nominato Presidente della Societa` Tedesca di Fisica.Nel frattempo, l’enorme sforzo necessario a formulare la teoria della Relativita` Ge- nerale, le difficolta` create dalla guerra, e i problemi connessi alla rottura del matrimonio avevano reso alquanto precarie le condizioni di salute di Einstein. (Per la cronaca “rosa”: gia` nel 1914 la moglie Mileva Maric lo aveva abbandonato a Berlino tornando con i due figli a Zurigo, probabilmente perche ́ sospettava una relazione sentimentale del marito con la cugina Elsa Lowenthal. Nel 1916 le, gia` di per se`, non brillanti condizioni generali di salute di Einstein, erano decisamente peggiorate a causa dell’alimentazione da “single in tempo di guerra” e dell’irregolarita` dei pasti che l’impegno totalizzante per la formulazione della relativita` generale comportava.Nel 1917, Einstein ebbe un vero e proprio “collasso psicofisico”: per diversi mesi non riusc`ı quasi ad uscire di casa, tormentato com’era da atroci dolori di stomaco che, praticamente, gli impedivano di mangiare e che lui aveva autodiagnosticato come “cancro”. Fortunatamente, la genialita` non e` quasi mai universale, e i medici diagnosticarono un’ulcera che venne lentamente “curata” dalla stessa Elsa, dopo che Albert si era trasferito in un appartamento contiguo a quello di lei. La cura fu un’alimentazione sana e regolare ac- compagnata dall’imposizione di un regime di vita relativamente meno forsennato, ma non dall’esercizio fisico che nessuno dei due prediligeva. (Per gli amanti del lieto fine: Albert sposo` Elsa nel 1919 dopo, dicono, sette anni di “legame”, non appena furono trascorsi i cinque anni di separazione da Mileva, previsti dalla legge dell’epoca).
[...] Nel 1925 Einstein aveva 46 anni e, come spesso accade ai grandi geni della fisica e della matematica, la sua creativita` era appassita. Egli rimpiangeva di essere diventato una “autorita`” dopo avere rivoluzionato la fisica proprio combattendo i difensori ad oltranza dell’autorita` Newtoniana ma, ugualmente, spese gli ultimi 30 anni della sua vita criticando la meccanica quantistica e cercando invano una teoria unificata dell’elettromagnetismo e della gravitazione.
Fortunatamente, sul piano umano, Einstein conservo` un grande rispetto per la liberta` di pensiero e di parola che lo spinsero a rifiutare tutte le forme di oppressione ed a proporre costantemente la tolleranza come condizione necessaria per lo sviluppo di una societa` creativa. Utilizzo`, infatti, l’enorme popolarita` e l’immenso prestigio di cui godeva per battersi contro le dittature, l’antisemitismo, il razzismo, la guerra e la minaccia nucleare, trasformandosi in una vera e propria guida spirituale per buona parte dell’umanita`.
via http://media.cism.it/attachments%2Fexp_ment_testo.pdf
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