Il dottor Carlo Alfaro, Dirigente Medico di Pediatria all’ASLnapoli3sud, Consigliere nazionale della #SIMA | #Società #italiana #medicina dell’#Adolescenza, ci mette in guardia contro i virus che circolano in questo inverno, come il covid e l’influenza
Quali virus circolano questo inverno? Virus influenzali, Covid e altri virus respiratori responsabili di quadri simil-influenzali (chiamati…
X-O Manowar: Invictus #4 preview. As X-O Manowar continues his bloody invasion of Vulturnus, home planet of the Novus Romanus, he finally confronts the dread Emperor Ursus Nox in the flesh #comics #comicbooks
C’è una cosa più importante del nostro fiorire: il nostro rifiorire. Che la notizia circoli tra quei feriti che siamo tutti noi. Giunga a quanti hanno tentato e sbagliato, riscatti coloro che si sono perduti nei corridoi lunghi dei loro inverni.
Il bosco di betulle, ai piedi della montagna, si ergeva come un santuario silenzioso, un luogo dove il freddo inverno si abbandonava alla grazia candida della neve. Alle dieci di quel mattino, il sole cercava di penetrare tra i rami spogli delle betulle, gettando un bagliore argenteo sui sentieri di neve intonsa. Non c'era un suono tranne il leggero fruscio delle foglie secche cullate dalla brezza.
Guido, un uomo di mezza età con una cicatrice profonda sul viso e gli occhi che portavano il peso di troppi inverni, camminava solitario tra gli alberi. Il suo respiro si trasformava in nuvole vaporose nell'aria gelida. Vestito con un cappotto logoro, con lo sguardo assorto, era un intruso in quel regno di pace e silenzio.
Le betulle si stagliavano come figure spettrali e la loro corteccia bianca risplendeva sotto il tocco del sole invernale. I rami sottili si intrecciavano come dita ossute, protese verso il cielo. La neve, immacolata e incontaminata, scricchiolava sotto i passi di Guido, un suono delicato che sussurrava i segreti di una terra dimenticata.
Nel cuore del bosco si fermò. Poco distante notò uno spazio aperto dove la neve si adagiava come un manto soffice. Si avvicinò e si sedette su un tronco caduto, osservando la vastità del paesaggio innevato. Il silenzio del bosco era sospeso nel tempo, un'armonia serena che avvolgeva ogni pensiero.
Un cervo, timido e maestoso, fece la sua comparsa ai margini del bosco, i suoi occhi si fissarono su Guido. I loro sguardi si incrociarono per un istante, un legame silenzioso tra l'uomo e la creatura selvaggia. Poi il cervo si allontanò, scomparendo tra gli alberi come un fantasma della foresta.
Guido si alzò lentamente, sentendo la solitudine del bosco penetrare nelle pieghe della sua anima. Era come se il silenzio avesse rivelato la fragilità della vita, la bellezza effimera di un momento invernale. Con un'ultima occhiata alle betulle, al loro bianco splendore, si diresse lentamente verso il sentiero di neve, lasciando il bosco alle sue spalle.
Forse tu neanche te ne accorgi, ma ti guardo e ti vedo triste, ti vedo sola anche nei pensieri. Io lo sento che è cosi anche se tu non me lo dici e questo rende triste anche me. Amica mia tu hai troppo inverno e poca estate nell'anima e tanta mente nel passato e poco cuore nel presente. È ora di uscire da quella prigione che tu stessa hai costruito intorno a te, è ora di lasciare andare, è ora di perdonare e ricominciare a vivere una vita a misura d'uomo, fatta di inverni freddi, ma pure di calde e splendenti estati, di diluvi ma anche e soprattutto di arcobaleni, conservando i ricordi del passato nella mente si, ma tornare ad aprire il tuo cuore adesso, oggi e poi domani, e ancora e ancora. Vieni via dalla tua confort zone e vieni con me, nel paese delle emozioni, dei sogni e di quell'amore, a cui hai rinunciato tanto tempo fa. Togli i veli, torna a splendere nella luce e torna a respirare a pieni polmoni con l'allegria nel cuore.
Resta con chi puoi parlare senza parole, e addentrarti senza paura nella foresta del silenzio. Resta con chi ti ama per la tua follia e ti abbracci con la sua esistenza. Resta con chi puoi parlare senza badare a quello che dici, né misurare i tuoi sospiri, né il sale delle tue lacrime, né le brine dei tuoi inverni, né le dimensioni della tua risata. Con chi ti guardi senza vederti e veda solo la magia. Resta, e se non è troppo chiedere, resta tutte le vite che rimangono.
... che cosa è un uomo per dare importanza ai suoi inverni, anche quando sono già così numerosi da fargli piegare il capo come una pesante nevicata? Tanti altri uomini hanno vissuto e vivranno la stessa storia, per diventare erba sui colli.
L’hai desiderata nei tuoi inverni senza luce, nelle lunghe riunioni in una lingua che non è la tua, nelle notti in cui il gelo ti ricordava il vuoto d’amore che riempie il nostro tempo opportunista ed egoista. L’hai vista di sfuggita negli occhi di chi ami, nei suoi desideri, nelle sue canzoni. Ti sentivi un alveare vuoto, un fiore di plastica impolverato, un ricordo finito in fondo ad un cassetto. L’hai chiamata in ogni verso e raccontata in ogni fiaba. Ora è qui. La vedi racchiusa tra l’azzurro del suo cielo e il blu del suo mare, sfumata dall’afa, immobile come una regina, immensa quanto un sogno, silenziosa come il destino. Il cuore si ferma e l’anima sorride, di la del mare incomincia il paradiso.
You longed for her in your winters without light, in the long meetings in a language that is not yours, in the nights when the frost reminded you of the void of love that fills our opportunistic and selfish time. You saw her fleetingly in the eyes of those you love, in their desires, in their songs. You felt like an empty hive, a dusty plastic flower, a memory that ended up at the bottom of a drawer. You called her in every verse and told her in every fairy tale. Now she is here. You see her enclosed between the blue of her sky and the blue of her sea, shaded by the heat, still as a queen, immense as a dream, silent as destiny. The heart stops and the soul smiles, beyond the sea paradise begins.
The Darques: Soulside #1 preview. Master Darque and his enigmatic sister, Sandria, find themselves imprisoned in the chilling depths of Soulside within the ominous Ring of Solomon #comics #comicbooks
“Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.”