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Alvorada... - Gazarra e Muir... (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1203110595-alvorada-gazarra-e-muir?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=MarciaGioseffi&wp_originator=an1R447C52aDZ8ke1Bzl800gpp8k6O23GcIbSzggDAe%2FEq8u5j5ek6gVFE0zP0R7xTdJMct6xr9G%2BW5UWnGjZeeD5Dv%2FB9l9k4wLYna1qiGzzRPP6RyxoPds9Y7dfxNO
Coleção Matilha de Lobos de Hécate.
Ficção, romance, terror. Senão curte não leia. Estilo mundo sombrio de Sabrina
As notícias em geral não eram animadoras.
Havia bastante agitação entre a população depois que soldados de Gazarra tinham tentado conter uma pequena revolta e isso ocasionou maior severidade nas ordens em relação ao toque de recolher. Morgan escutava os relatos calado e com a expressão do rosto tensa. Muir era implacável no ataque.
Guerra. Os feiticeiros na rixa com os lobos tinham levado Garrone a uma guerra contra Gazarra mais uma vez depois que a antiga colônia tinha enfim se libertado do julgo econômico dos dragões de uniformes verdes. Ele ouvia os comentários de cabeça baixa imaginando a razão do Sucessorium não ter interferido. Ouvia mais abismado ainda as reclamações que os ciganos traziam do centro da cidade. Os feiticeiros reivindicavam a culpa do desaparecimento de uma jovem deles aos lobos.
Tinha sido naquela noite quando o som dos canhões ainda ecoava assustadores e casas demoliam em chamas que pela primeira vez...
-Richard devia trazer os homens para a segurança da floresta. A cidade não é segura com feiticeiros perambulando pelas ruas sem esconder as habilidades na frente de humanos. Temos mais recursos aqui para cuidar dos feridos e doentes. - Vladimir ponderava refletindo como a guerra traria contratempos.
Os campos em breve estariam cobertos de neve. Nunca era uma boa época para combates se é que podia haver algum. Talvez fosse sensato levar seu povo para a segurança das cavernas.
- Ainda temos caçadores de bruxas na região, não se esqueça. – Rick suspirava imaginado onde Thalagar estaria em meio a toda a confusão.
#alfa#ataque#beta#divindades#feiticeiros#guerra#inimigos#invaso#liderana#lobos#matilha#mature#omega#traio#trianguloamoroso#lobisomens#books#wattpad#amreading
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Ciao raga volevo dirvi che sono contenta di essere qui su tumblr perché è l'unico social che che permette di sclerare su cose che mi interessano senza avere l'ansia che qualcuno che conosco possa leggere quello che scrivo/commento/a cui metto mi piace
Che bello
Vvb
#prima avevo pure tik tok abbastanza anonimo#ma adesso un mio amico mi segue#e boh#non lo so mi sembra che anche quello spazio sia stato invaso da persone che conosco e delle quali mi interessa ciò che pensano di me#quindi sono triste per quello#spero che nessuno scopra mai chi sono anche qui su tumblr
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Libia momento
broke: t*ylor sw*ft
WOKE: THIRD INTERNATIONAL THEORY ITALO-DISCO
#tumblr italia#ehi abbiamo invaso la libia tra glianni 30 e 40. credo che possiamo lasciargli inviare gli IMMIKRATY da noi#SE PERÒ SI DECIDESSERO A FARGLIF ARE QUALCOSA A PARTE STARSENE A LAMPEDUSA PORACCI#EDDAI
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Londra, Regno Unito.
“Pattuglie” musulmane per le strade di London City e Westminster, composte da cittadini perfettamente integrati, mantengono l'ordine in città. Lodevole il corretto e prudenziale utilizzo delle mascherine.
Alcuni dati
▪️Il Sindaco di Londra - Musulmano.
▪️Sindaco di Birmingham - Musulmano.
▪️Il sindaco di Leeds - Musulmano.
▪️Il sindaco di Blackburn - Musulmano.
▪️Il Sindaco di Sheffield - Musulmano.
▪️Il Sindaco di Oxford - Musulmano.
▪️Il sindaco di Oldam - musulmano.
▪️Il sindaco di Rokdal - Muslim_
Tutto questo è stato raggiunto da appena 4 milioni di musulmani su 66 milioni di persone in Inghilterra:
Oggi ci sono oltre 3.000 moschee musulmane in Inghilterra.
Ci sono più di 130 tribunali musulmani della sharia.
Ci sono più di 50 consigli musulmani della sharia.
Il 78 per cento delle donne musulmane non lavora, sono sostenute dallo stato + alloggio gratuito.
Il 63 per cento degli uomini musulmani non lavora, sono sostenuti dallo stato + alloggio gratuito.
Le famiglie musulmane con una media di 6-8 figli, sostenute dallo Stato, ricevono un alloggio gratuito.
Ogni scuola nel Regno Unito è tenuta a tenere una lezione sull'Islam.
ㅤLa Perfida Albione colonialista e guerrafondaia ha rotto le palle a mezzo mondo, e alla fine hanno invaso lei.
Segui ➡️ 🌐 t.me/ArsenaleKappa 🅰️ 💥💥
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In Libano c'è un invaso e un invasato.
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“Se c'è un Paese che, dalla caduta dell'Impero Romano ad oggi, è stato invaso, occupato, dominato, spartito, quello è il nostro
Con la differenza che da noi sono nati, i Comuni, le Signorie, le Repubbliche marinare. Si sono costruite Cattedrali, strade, ponti, borghi, i più belli del mondo, ferrovie. È nata l'arte, musica, pittura, letteratura, architettura. È nato il pensiero, scoperte, invenzioni. È nato l'artigianato, il commercio, le banche. L'Umanesimo, il Rinascimento, il Risorgimento.
Tutto questo sotto dominazione straniera e non sto qui ad elencare quanta e quale.
Quello che gli africani hanno lo hanno costruito gli europei: strade, ponti, dighe, ferrovie, città. Tutto. Loro più in là delle capanne di fango e sterco non sono stati in grado di andare.
Pensiero? Le dominazioni non ti bloccano il pensiero. Non mi risulta che ne sia venuto (Ida Magli docet).
Il problema dell'Africa, che fra l'altro è il Continente più ricco del pianeta, non è l'Africa o chi ne sfrutta le materie prime, ma gli africani stessi. Quando si saranno insediati in numero considerevole in Europa, la ridurranno peggio dell'Africa.
L'Ambiente lo fanno le persone. Se l'Italia è considerato un posto fortunato lo dobbiamo a uomini come i nostri avi, geniali, arguti, coraggiosi. Hanno versato sangue e sudore per consegnarci questo paradiso .
Peccato che alcuni non se ne rendano conto e preferiscano consegnare questo Paese a chi nulla ha fatto per il proprio e nulla farà per il nostro. Se non distruggerlo.”
Commento di Ivana Ingrosso
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Buonasera cara ansia,
Ecco che hai fatto ritorno nella mia vita.
Hai invaso la mia testa, il mio petto, il mio cuore.
Scusa se non ti abbraccio, io ho bisogno di leggerezza.
Lasciami andare.
#pensiero mio#compagnia#domandine#fatemi compagnia#tumblr italia#ask me anything#ansia che ti toglie il respiro#ansia#fatemi qualche domanda#domande anonime#consigli#come distrarsi#actually autistic#salute mentale#writers on tumblr
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Not-So FAQ for LGBTQIA+ daters
A growing resource addressing LGBTQIA+ daters' most pressing questions
Hear more about #HingeNFAQ from Roxane and Debbie at https://hinge.nfaq.co
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Dire che non ci penso sarebbe una bugia
Hai invaso la mia testa,te la sei portata via
Il silenzio è confortante, mi permette di pensare a ciò che ho paura di affrontare...
Dolcenotte
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Allora, quest'anno ho messo queste zucche chiamate "moscata di provenza" e avevano preso una brutta piega, come prima cosa mi hanno invaso tutto l'orto che per innaffiare devo fare i passi come Carla Fracci, poi di 6 piante 3 si sono ammalate e si sono seccate completamente nel giro di pochi giorni, le altre rimaste, pochi fiori e zero zucche, ZERO, tutti i giorni a cercare tra le foglie ma niente, capite che lo smadonnamento era alle porte, quando oggi, non so da dove (perché sono sempre lì a traccheggiare sull'orto) sono uscite fuori queste due super zucche.
#mi veniva da piangere vi giuro#ce le ha messe qualche folletto di notte altrimenti non si spiega#non ci fate caso#sopportatemi#ve vojo bene#post che si potevano evitare e invece no
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A CHE SERVE L’UNIFIL?
La storia è nota. Migliaia di profughi della Guerra dei 6 Giorni vengono accolti dalla Giordania. Ma presto si dimenticano di essere ospiti di uno Stato. Girano per le strade armati e senza documenti, organizzano posti di blocco per raccogliere non meglio specificate tasse per la causa palestinese, perquisiscono i civili giordani, cercano di convincerli ad entrare nell’OLP nonostante siano soggetti alla leva militare giordana, rivendicano la competenza dell’OLP per i reati commessi in territorio giordano. Insomma, vogliono uno Stato nello Stato.
Quando nel 1970 questi profughi armati cercano addirittura di rovesciare re Husayn, la Giordania reagisce pesantemente. È il «Settembre Nero». Scoppia una guerra civile che durerà un anno. L’OLP sdogana la pratica degli scudi umani, che causano decine di migliaia di morti tra i civili, che per i miliziani islamici sono martiri. Rimarranno uccisi circa 6 mila guerriglieri. Gli altri si rifugeranno in Libano, dove li aspettano 100 mila profughi della Nakba, che non vedono l’ora di regolare i conti con Israele.
Le fazioni palestinesi si stanziano nel sud del Libano. E incominciano a fare il tiro a segno sulle città della Galilea. Di tanto in tanto sconfinano in Israele per compiere mattanze, come quella dell’11 marzo 1978, in cui muoiono 37 cittadini israeliani, tra cui 13 bambini.
Israele non resta a guardare. Il 14 marzo 30 mila soldati dell’IDF invadono il Libano ricacciando in una settimana l’OLP al di là del fiume Leonte, perdendo soltanto 20 uomini contro i 1000 dell’OLP, oltre a 3000 civili. In pochi giorni si riunisce il Consiglio di Sicurezza ONU, che emana la Risoluzione n. 425, con cui viene intimato ad Israele di ritirarsi, perché a calmare le acque ci penserà appunto l’UNIFIL, la Forza Multinazionale.
Questo UNIFIL, oltre ad assistere la popolazione civile, ha il compito di aiutare il Libano a ristabilire la propria sovranità, calpestata dai gruppi palestinesi che utilizzano il sud per lanciare attacchi a Israele. E dovrà coadiuvarlo nel disarmo delle milizie palestinesi. Il Consiglio di Sicurezza vuole che Israele se ne torni a casa, ma tra la linea blu e il fiume Leonte non dovrà rimanere neppure un Fedayyn con una scacciacani.
Israele si ritira. Ma sia l’esercito del Libano che l’UNIFIL non combinano nulla, a parte fare la guardia ai cedri millenari. Cacciate dall’IDF, nel giro di un anno le milizie palestinesi si ripresentano nel sud più agguerrite che mai. Nel frattempo Komeini è salito al potere ed è nata la sanguinosa Hezbollah, che riprende lo sport preferito dei guerriglieri islamici: i razzi verso la Galilea. Tanto che Israele è costretto nel 1982 a invadere ancora.
Sarà sempre la stessa storia, con ulteriore replica nel 2006. Da quasi mezzo secolo, nel rispetto delle decisioni del Consiglio di Sicurezza, ogni volta Israele lascia il Libano attendendo invano la bonifica proclamata dall’ONU, ossia il disarmo completo di ogni gruppo armato nel sud. Le successive quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza continuano a rimanere lettera morta.
Israele ha appena invaso per la quarta volta il Libano nel tentativo di sbaragliare Hezbollah, foraggiato dall’Iran che gli manda armi attraverso la Siria, sotto lo sguardo non troppo severo proprio di quelli dell’UNIFIL, che in tutti questi anni hanno visto sotto il naso spuntare come funghi kilometri di tunnel come quelli di Gaza. Ora Hezbollah, secondo una tecnica ormai collaudata, si è ritirata a ridosso della forza multinazionale, sulla quale Israele, visti i precedenti, ripone ben poca fiducia. Ma volendo chiudere i conti con il Partito di Dio una volta per tutte, Israele sta entrando in un pesante conflitto con la forza multinazionale, che non vuole saperne di andarsene, almeno per ora.
Ma se l’UNIFIL è stato inviato nel sud del Libano dal Consiglio di Sicurezza ONU per disarmare qualsiasi milizia ostile a Israele, visti i fallimenti dell’ultimo mezzo secolo, per quale motivo Israele non dovrebbe esigere che l’UNIFIL svolga il compito per cui è stato creato? «Se non ci pensate voi, ci pensiamo noi» avrebbe detto Herzl Halevi, capo di stato maggiore dell’esercito israeliano.
Antonello Tomanelli.
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La scomparsa degli animali
è un fatto di una gravità senza precedenti.
Il loro carnefice ha invaso il paesaggio;
non c'è posto che per lui. L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare
un cavallo.
-Emile Michel Cioran
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Ieri sera nella zona in cui abito sono tracimati o esondati 4 torrenti
Uno di essi ha allagato casa di mia mamma che abita sotto di me
Il torrente ha raggiunto una forza che non avevo mai visto, ha invaso il giardino e ha iniziato ad avvicinarsi a casa
Dopo poco l'acqua passava da ogni fessura, è stato inutile ogni tentativo di bloccarla
I danni sono stati limitati sennonché poco dopo aver ripulito il soggiorno un'altra ondata molto più grande e forte ha fatto uscire l'acqua dai muri, dalle prese della corrente, dalla porta, dalla doccia, per non parlare della lavanderia completamente sommersa e addio lavatrice
L'acqua in giardino ha completamente divelto la recinzione, ha abbattuto un muro di confine ha portato fango, detriti e tronchi un disastro
Un disastro che in confronto a quello che stava succedendo nei paesi limitrofi era un simpatico gavettone d'agosto
Oggi siamo riusciti a ripulire decentemente casa, il giardino vedremo in seguito
Nel pomeriggio siamo andati a portare da mangiare ai volontari che spalano il fango
Poi ci siamo uniti a loro
Siamo entrati nelle case di sconosciuti che non avevano più niente da un momento all'altro, case di una vita svuotate, tutti i loro oggetti scaraventati per strada marci di fango, persone senza una sedia per riposarsi, le case ormai involucri di cemento vuoti senza un senso
In tutto questo sconvolgimento mi sono accorto che alla natura i confini non piacciono qualunque essi siano
Che il senso di comunione di intenti delle persone che hanno una certa sensibilità mi esalta
Domani si ricomincia e le amicizie diventeranno più forti e altre ne nasceranno
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Qualche notizia sull’Ucraina
Tra le menzogne che vengono ripetute come se fossero verità ovvie, vi è quella che la Russia avrebbe invaso uno stato sovrano indipendente, senza precisare in alcun modo che quel cosiddetto stato indipendente non soltanto era tale solo dal 1990, ma era stato fin allora per secoli parte integrante prima dell’impero russo (dal 1764, ma già fra il XV e il XVI secolo era incluso del Granducato di Mosca) e poi della Russia sovietica. Ucraino era del resto forse il più grande degli scrittori in lingua russa del XIX secolo, Gogol’, che, nelle Veglie della fattoria di Dikanka, ha meravigliosamente descritto il paesaggio della regione che si chiamava allora «Piccola Russia» e i costumi della gente che vi viveva. Per la precisione occorre aggiungere che, fino alla fine della Prima guerra mondiale, una parte rilevante del territorio che ora chiamiamo Ucraina era, col nome di Galizia, la provincia più lontana dell’impero austro-ungarico (in una città ucraina, Brody, nacque Joseph Roth, uno dei maggiori scrittori in lingua tedesca del novecento).
È importante non dimenticare che i confini di quella che chiamiamo dal 1990 Repubblica Ucraina coincidono esattamente con quelli della Repubblica socialista sovietica Ucraina e non hanno alcun possibile fondamento anteriore nelle continue vicende di spartizioni fra polacchi, russi, austriaci e ottomani che hanno avuto luogo nella regione. Per quanto possa apparire paradossale, un’identità dello stato ucraino esiste dunque soltanto grazie alla Repubblica socialista sovietica di cui ha preso il posto. Quanto alla popolazione che viveva in quel territorio, essa era un insieme variegato costituito, oltre che dai discendenti dei cosacchi, che vi erano migrati in massa nel XV secolo, da polacchi, russi, ebrei (in alcune città, fino allo sterminio, più di metà della popolazione), zingari, rumeni, huzuli (che fra il 1918 e il 1919 costituirono una repubblica indipendente di breve durata).
È perfettamente legittimo immaginare che, agli occhi di un russo, la proclamazione dell’indipendenza dell’Ucraina non risulti pertanto troppo diversa dall’eventuale dichiarazione di indipendenza della Sicilia per un italiano (non si tratta di un’ipotesi peregrina, dal momento che non si dovrebbe dimenticare che nel 1945 il Movimento per l’indipendenza della Sicilia, capeggiato da Finocchiaro Aprile, difese l’indipendenza dell’isola ingaggiando scontri con i carabinieri che fecero decine di morti). Per non pensare a quello che accadrebbe se uno stato americano si dichiarasse indipendente dagli Stati Uniti (ai quali appartiene da molto meno tempo di quanto l’Ucraina fosse parte della Russia) e stringesse alleanza con la Russia.
Quanto alla legittimità democratica dell’attuale repubblica Ucraina, è a tutti noto che i trent’anni della sua storia sono stati segnati da elezioni invalidate per brogli, guerre civili e colpi di stato più o meno nascosti, al punto che, nel marzo del 2016, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ebbe a dichiarare che ci sarebbero voluti almeno 25 anni perché l’Ucraina potesse soddisfare i requisiti di legittimità che avrebbero permesso il suo ingresso nell’Unione.
Giorgio Agamben, 2 agosto 2024
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Perché non ci si può schierare in nessuno dei fronti artificiali del gangsterismo globale
Il distacco cognitivo rispetto alla realtà si fa sempre più massiccio; lo schema Buoni-Cattivi resta dominante e non lascia scampo ai neuroni in nessun campo. Se le oligarchie sono ai ferri corti nel ridisegnare la mappa delle spartizioni mondiali, la sceneggiata dei “blocchi” tiene banco indisturbata, ma è assurda, tanto i presunti blocchi sono intrecciati tra di loro. Tutti dipendono in misura diversa dagli altri e non esistono in nessun campo delle spartizioni nette e dei fronti contrapposti. Le sceneggiate per le plebi servono, appunto, alle plebi. Questo vale per l’Ucraìna, per i BRICS e per Gaza. Tanto per fare qualche esempio alla rinfusa. Per quelli del Blocco B (stracciomondismo antioccidentale) Israele deve essere attaccata a parole e i palestinesi difesi a parole. Per quelli del Blocco A (occidentalismo antipovero) Israele dev’essere giustificata e al massimo censurata, ma la Palestina dev’essere garantita solo con qualche formuletta dialettica.
Poi andiamo a verifica. Nel Blocco B troviamo tanto la Russia quanto alcuni paesi degli Accordi di Abramo, ovvero i maggiori esportatori in Israele, nonché suoi alleati strategici. Israele del resto si è sempre rifiutata di armare l’Ucraìna e ha anche inviato dei volontari tra le truppe russe. L’Unione Europea ha invece aumentato gli aiuti a Gaza. Siamo noi italiani a portarli, e adesso è partita una macrospedizione coordinata tra Francia e Giordania che, sicuramente vanta il più occidentalista dei governi mediorientali. Il segretario di Stato americano, Blinken, che è israelita, ha iniziato un tour per coordinare gli aiuti a Gaza. Il che non significa che lo schema vada rovesciato. Non è che l’immaginario Blocco A sia più vicino ai palestinesi (o meglio meno lontano da loro) di quanto lo sia l’inesistente Blocco B. È tutta una pagliacciata in cui s’intrecciano interessi al contempo comuni e divergenti tra le varie oligarchie. Le quali su una cosa concordano: i loro fatti non collimano mai con le loro dichiarazioni.
Anche l’alleanza contro i pirati yemeniti houti nel Mar Rosso è composita e, per la prima volta da tanto tempo, annovera insieme gli alleati della guerra mondiale: Italia, Germania e Giappone. Era già accaduto una quarantina di anni fa con l’opposizione al blocco all’Iran voluto dagli americani. È un groviglio difficile da districare e mi rendo conto che sia complicato prendere posizioni che non siano viscerali e non partano da un qualcosa di positivo ma dalla presunzione di scegliere, tra le varie schifezze, il “male assoluto” contro cui illudersi di ergersi, tifando per un altro bandito. Un po’ come se nella guerra tra palermitani e corleonesi ci si fosse schierati pretendendo che il clan considerato meno peggio stesse facendo la lotta alla Mafia.
Hamas, come l’Isis e tutta la galassia dei terroristi islamisti, non è compatta ed ha vari clan e capi che si combattono tra loro. Tra qualche tempo scopriremo quale componente si era accordata con Tel Aviv per scatenare, con il massacro del 7 ottobre, la macelleria di massa su Gaza (Hamasrael…). Lo scopriremo perché sarà quella che assumerà il comando della Palestina ridimensionata, così come ci renderemo conto di quanto avranno inciso in tutta questa tragedia concordata a tavolino i giacimenti di gas sottomarino e l’ipotetica apertura del Canale Ben Gurion (cui i blocchi alterni di Suez e del Mar Rosso sono provvidenziali). Si vedrà come si svilupperanno gli Accordi di Abramo e se riuscirà la mossa di impedire il ravvicinamento tra Arabia Saudita e Iran.
In qualche modo proprio l’Iran è nell’occhio del ciclone. Ma non è un motivo sufficiente per simpatizzare per un regime imperialista che pretende di parlare nel nome di un dio. L’attentato sulla tomba di Suleimani non deve farci dimenticare di che personaggio stiamo parlando. Coordinava i suoi nell’Iraq invaso, smembrato, occupato e retto da un governo fantoccio messo insieme da Teheran e dagli americani. Per quasi mezzo secolo l’Iran ha svolto una politica che ha favorito gli interessi americani nell’area e ha combattuto tutti i governi socialnazionali e filoeuropei. Provò ad invadere l’Iraq nel 1980 per impedire la realizzazione del nucleare iracheno con tecnologia francese e aiuto italiano. La stessa Siria partecipò fin dal 1977, con un attentato a Baghdad, all’offensiva israelo-americana contro l’Iraq e l’Europa. E se gli ayatollah stanno a Teheran lo debbono proprio alla necessità israelo-americana di allora, di cui (Irangate docet) furono consapevoli esecutori.
Comprendo che assistere a una serie di macellerie perpetrate per conto di oligarchie criminali non sia piacevole e si vorrebbe che qualcosa cambi. Ma se ciò accadrà, prescinderà dai gangsters. Non ce n’è uno che sia meglio degli altri, così come non ce n’è nessuno che una volta o l’altra non svolga una funzione positiva da qualche parte. Perfino la Russia e l’Iran sono riusciti a farlo in Siria, il che è davvero tutto dire visto che per il resto sono anche peggio degli americani! Quel che è certo è che non si può stare con nessuno dei banditi. Ed è ormai così evidente, almeno per l’inconscio, che neppure l’individuazione del Nemico da cui identificarsi per contrapposizione sta facendo l’unanimità in nessuno dei conflitti, e questo non per effetto di propaganda ma per rifiuto istintivo di accodarsi a una qualche bestia idrofoba e bugiarda. Dobbiamo crescere noi. Crescere spiritualmente, esistenzialmente, concettualmente: dobbiamo farlo in Europa e per la Civiltà. Solo questo conta, solo questo è. La lotta tra gli imitatori goffi dei titani – comunque nemici dell’Olimpo – non può essere la nostra.
G.Adinolfi
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Stanotte hai invaso i pensieri, non lasciavi la presa. Ho gli occhi gonfi e la faccia stropicciata. Quello che è certo che in questo momento mi farei piccola piccola , mi rannicchierei e mi farei accogliere dal tuo corpo ,facendomi tenere stretta. Troverei respiro in questa bolla .
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Stanotte ho sognato che chiamavo disperata una persona per farmi aiutare per una questione di vita o di morte. Vivevo (o lavoravo?) in un grande complesso classico, tipo uno di quei licei del centro di Roma in un palazzo storico, ma da un po' di mesi ormai il mondo era invaso da individui mezzi zombie mezzi vampiri (o solo MANIGOLDI?) che volevano uccidermi e impedirmi di arrivare in "Quella stanza" per fare la mia cosa importante. Così chiedo aiuto e, non senza poche difficoltà, riusciamo ad arrivare al terzo piano di questo bellissimo palazzo dalle linee classiche disabitato, evitando le trappole e gli scontri fisici. Finalmente entro in "Quella stanza", affannata, impaurita, ma sollevata, vado verso il fondo della stanza e apro un armadietto, l'unico arredo presente nella stanza vuota. Dentro i ripiani sono vuoti e impolverati, c'è solo una cosa ed è proprio quella che cercavo io: una latta usata di impregnante. La giro, leggo "Quercia Scuro" e dico: "Fiuuf, meno male! Avevo paura di aver fatto "Noce" e non "Quercia scuro", ok ricordavo bene. Possiamo andare via."
Sono indecisa se prendere questo sogno come una risposta al mio dubbio di ieri su che impegnante usare su questi mobili da giardino per il cliente o se preoccuparmi.
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