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Morte e vita di Bobby Z di Don Winslow: un thriller esplosivo tra inganno e redenzione. Recensione di Alessandria today
Azioni incalzanti, personaggi memorabili e un ritmo mozzafiato.
Azioni incalzanti, personaggi memorabili e un ritmo mozzafiato. Alessandria, 15 dicembre 2024 – “Morte e vita di Bobby Z”, pubblicato da HarperCollins nel novembre 2021, è un romanzo adrenalinico e travolgente firmato dal maestro del thriller Don Winslow. Un’opera che miscela azione, ironia e un pizzico di umanità, raccontando la rocambolesca avventura di un uomo che tenta di sopravvivere in un…
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Adoro
Una perfetta rivisitazione contemporanea del romanzo di Forsyth e del film del 1973.
Una narrazione incalzante di interpretazioni eccellenti e una contestualizzazione perfetta.
Il premio oscar Eddie Redmayne brilla in ogni scena: è l’attore perfetto per incarnare in chiave moderna l’algido cecchino capace di sparare e uccidere il suo bersaglio da chilometri di distanza. Il bello di questa versione di THE DAY OF THE JACKAL è la possibilità, grazie all’approccio seriale, di entrare nella psicologia del personaggio, diviso tra il sangue freddo che mette sul lavoro e l’amore che prova per la sua famiglia. E’ come se avesse un bisogno fisico, non solo mentale, della doppia vita che conduce. Un dualismo che non può durare a lungo e prima o poi esplode.
Attualizzare il romanzo di Forsyth significa trasporlo ai giorni nostri in termini di attualità: compito che la serie svolge egregiamente calandosi nel dibattito sulle tecnologie e sulle società che, gestendo immensi capitali, decidono le sorti dei Governi e del mondo.
La forza della serie sta nell’azione: ogni episodio è puntellato da inseguimenti, sparatorie e uccisioni, con una tensione che si fa spesso adrenalinica. Il risultato è che si rischia di restare incollati alla poltrona facendo notte per viaggiare con Sciacallo in questa emozionante avventura spionistica nelle capitali di mezza Europa. A un certo punto viene da chiedersi come possa il protagonista uscirne sempre vivo, ma la sospensione dell’incredulità dovrebbe essere non concessa ma scontata per una produzione di questo livello, come non se ne vedevano da tempo. 2 stagione, per nostra fortuna, confermata.
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Mi ricordo il cuore in gola, la mia bocca aperta.
Le reazioni che mi venivano nel vedere le scene in cui tu e il tuo collega David Starsky inseguivate "i cattivi" a piedi. Con lunghe corse, oltre agli inseguimenti in auto.
Ero un ragazzino e aspettavo sempre il vostro appuntamento tutte le sere, guai a perdermi una puntata di Starsky & Hutch.
Oggi te ne sei andato Kenneth Hutchinson detto Hutch.
Di cattivi, peggiori di quelli che inseguivate, oggi ne sono in giro tanti. Ma tanti. Servirebbero tanti Starsky & Hutch. Ma tanti tanti.
Sono entrato in una fase della mia vita dove esiste la consapevolezza che personaggio dopo personaggio, giorno dopo giorno, uno alla volta ve ne andrete tutti.
Ciao Hutch.
Che la terra ti sia lieve David Soul
(David Richard Solberg 1943-2024)
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DRAMA QUIZ 2024
Innanzitutto... si vede che non bazzico più molto su Tumblr, sì?! 😂 Il mio ultimo post risale al Drama Quiz dell'anno scorso LOL.
Detto questo, posso cominciare. Drama visti quest'anno:
Coreani: Crash landing on you, Little Women, Memories of the Alhambra (rewatch), A shop for killers, Gangster High School, The judge from hell
Cinesi: Lost Tomb 2, Derailment, Scarlet heart, Faithful
Thailandesi: Dirty laundry, Lucky star, Be my favorite, In family we trust, Master of the house
Taiwanesi: Danger Zone 2, Grocery store
Giapponesi: House of Ninjas, Shogun, La testimonianza di N, Paripi komei
Plus: Someday or one day The Movie
1) Il drama più bello che hai visto quest'anno
Memories of the Alhambra
Lo so, non è un drama fresco di visione ma è un rewatch, ma il quiz è il mio quindi faccio come voglio fatemi causa
Ho riguardato questa serie per tre motivi: il primo è perché avevo semplicemente voglia di riguardarla visto che mi era piaciuta un sacco (nel lontano 2020!), il secondo era per calarmi ancora di più nel mood andaluso in vista del viaggio spagnolo con @dilebe06, e il terzo era per poterla farla vincere come serie dell'anno nel quiz finale.
Ho sempre detto che il 2020 è stato l'anno dei grandi drama per me: ne ho visti tanti e un sacco belli. Sceglierne uno non fu facile. Alla fine premiai Live, un drama di vita sui poliziotti in Corea, e una parte di me non è pentita di averlo premiato, perché ancora lo ricordo come un drama bellissimo che mi ha regalato forti emozioni e tante lacrime.
Tuttavia un'altra parte di me ha sempre pensato: sì però anche Memories tanta roba. Quindi mi sono detta che se in un anno non avessi visto drama degni di nota, avrei fatto il rewatch di Memories per dargli quello che merita: una bella vittoria.
Memories of the Alhambra è davvero un bel drama: intrattiene da dio, ha una trama e location uniche e affascinanti, è ricco di suspense e colpi di scena; ha l'azione, il romanticismo e il mistero. Il tutto accompagnato da un'accattivante colonna sonora. Una volta entrati nel vivo è impossibile non divorare un episodio dietro l'altro.
Amo profondamente questa storia, e so benissimo che non sia perfetta, ma la tengo nel cuore come una delle più belle che abbia mai visto.
Ah, tra l'altro, adesso posso dirlo: SONO STATA ALL'ALHAMBRA E HO CAMMINATO DOVE HA CAMMINATO HYUN BIN (anche se dubito che lui abbia camminato così tanto @dilebe06)
2) Una serie che secondo te merita più conoscenza
Faithful
Sono stata un po' indecisa se premiarlo come drama dell'anno, ma ho deciso che stavolta Memories merita tutta la vittoria.
Tuttavia Faithful è un OTTIMO cdrama.
Non ne ho mai sentito parlare e non ha neanche un voto così tanto alto su mydramalist, e adesso so perché. Questo non è un drama per il grande pubblico: non c'è la storia d'amore, non ci sono cliché, non c'è azione (nel senso che non è un drama d'azione inteso con inseguimenti, scontri, combattimenti ecc..)
Faithful racconta una storia pesante che può anche essere difficile da guardare per certe persone. Racconta temi importanti e sempre attuali, e lo fa con forza e delicatezza insieme, e spinge chi lo guarda a pensare, a riflettere.
Questi sono i drama migliori per me.
3) Il finale peggiore
Ci ho pensato, ho riguardato la lista dei drama visti, ma dei finali che mi ricordo (alcuni sono non pervenuti), non ce n'è nessuno che proprio non mi sia piaciuto.
4) Il protagonista maschile preferito
Memories of the Alhambra
Non posso farci niente, devo di nuovo usare questo rewatch perché davvero non ho protagonisti maschili che mi abbiano conquistata, e il lead di Memories francamente parlando questa vittoria la merita tutta.
Un personaggio umano, non è un eroe, non fa sempre la cosa giusta, conosciamo i suoi punti di forza e i suoi punti deboli, e nonostante non sia un personaggio immacolato ovviamente si fa il tifo per lui e si spera ardentemente che se la cavi.
Mi piace come cerchi di risolvere il bug del gioco non perché vuole salvare il mondo, perché è la cosa giusta o perché è un eroe, ma perché DEVE farlo, per sopravvivere, per tornare alla vita reale.
È un personaggio che puoi criticare ma con cui puoi anche empatizzare, e i personaggi così sono i migliori.
5) Il personaggio più odiato
In family we trust
Non si tratta di uno solo, ma di vari personaggi, vari membri di questa famiglia in cui tutti sanno ma nessuno parla.
SPOILER: lo zio Mate scopre che la moglie del fratello gli ha avvelenato la prima moglie incinta, cosa che la portò alla depressione e al suicidio; scopre che anche il fratello lo sapeva, e alla fine viene fuori che un po' tutti gli adulti della famiglia lo sapevano. Oltre il danno, la beffa. Zio Mate perculato da tutti per anni. Infami. FINE SPOILER
6) La protagonista femminile preferita
The judge from hell
Conosco Park Shin-hye da anni, da quando ho cominciato a guardare drama nel 2019, anno in cui ho guardato You are beautiful.
Beh, che dire, è cresciuta bene la ragazza. In tutti i sensi.
A me personalmente è sempre piaciuta tanto come attrice, e ho sempre avuto l'impressione che facesse dei ruoli un po' sprecati per le sue capacità, che potesse osare di più.
Ecco, in The judge from hell ha osato parecchio ed è stata una gioia per gli occhi. Finalmente un personaggio diverso dal solito, lei da sola regge tutto il drama.
Ammetto che interpreti un personaggio sopra le righe e over power che oscura facilmente il protagonista maschile, tuttavia la goduria e soddisfazione che ti fa provare in certe scene te la fanno amare per forza.
E poi ho letteralmente adorato tutti i suoi outfit e acconciature, diversi ad ogni singola scena. Avranno passato più tempo a vestirla e pettinarla che a recitare XD
7) Il peggior villain
A me dispiace un sacco non rispondere alle domande, ma ho anche pensato che è inutile sforzarmi a tutti i costi di trovare in questo caso il peggior villain, solo perché voglio per forza rispondere alla domanda.
Se non c'è nessuno che mi viene in mente, amen.
8) Una bromance/sisterhood che ti è piaciuta parecchio
Faithful
Le due protagoniste di Faithful si portano a casa la sisterhood dell'anno.
Un legame messo alla prova, un'amicizia sincera distrutta, una relazione umana in cui c'è interesse e affetto, e in cui anche si sbaglia, ci si tira indietro, non si è sempre presenti.
È così che funzionano le amicizie nella vita reale, quindi ho trovato le due ragazze molto credibili e in cui potersi riconoscere.
9) La storia d'amore che ti ha fatto battere il cuore
Faithful
È bellissimo, perché non si tratta di un drama romantico, e questa storia d'amore non è nemmeno centrale, poteva anche non esserci se vogliamo, ma il fatto che ci sia e che io mi sia innamorata di loro in così poco tempo, mi fa pensare a quanto questa relazione sia stata scritta e recitata bene.
Davvero, questi due hanno una cosa come tre o quattro scene insieme in tutto il drama (25 episodi), eppure la loro intesa, gli sguardi, la grande fiducia, il rispetto, l'amore mai detto ma che senti ben presente, mi hanno letteralmente conquistata.
Sogno un film solo su di loro.
Ah, e alla faccia di tutti quei drama che sventolano storie d'amore incredibili ma che fanno comunque cacare dopo episodi ed episodi e con la love story protagonista della storia.
10) Il drama che ti ha fatto pensare di aver buttato del tempo prezioso
Dirty laundry e Be my favorite
Non mi vengono in mente titoli che mi facciano dire "ma tu guarda che cavolo di trashata che ho visto" (tipo Kinnporche), quindi cito questi due drama rispondendo in modo un po' diverso: sono drama di cui non ricordo nulla. Né la trama, né i personaggi, né il finale, ma proprio nemmeno una singola scena. Il nulla cosmico.
E no, non voglio andare a rivedermi delle scene per rimembrarli: non mi sono rimasti impressi, punto. Il che mi fa dire che allora potevo anche evitare di guardarli, quindi è un po' come se io avessi perso il mio tempo, no?
11) Una serie che meriterebbe un sequel
Posso dire che non aspetto nessun sequel dei drama che ho visto?
Non denunciatemi please.
12) Drama droppati? Perché?
Fiorisci con me, Lost Tomb, The three gentlebros
Il primo perché non mi aveva presa, il secondo perché non avevo testa di vederlo, il terzo perché semplicemente demenziale.
Anni fa odiavo droppare, non lo facevo mai, ma la trovo una cosa controproducente non droppare: perché guardare qualcosa che non mi prende o che addirittura non mi piace? È una perdita di tempo e un controsenso.
Voglio cercare di iniziare drama che mi ispirano davvero: questo per me è un passatempo e uno svago, come tale deve essere piacevole, godibile e interessante.
13) L'ambientazione più bella
The judge from hell
A me è piaciuto veramente tanto e ho trovato davvero fighissimo il modo in cui la lead punisce i vari cattivi: "benvenuto nel mio mondo."
Prima di spedirli nell'inferno vero e proprio, fa vivere loro un vero incubo facendogli passare lo stesso dolore e paura che loro hanno inferto alle loro vittime.
Queste scene erano curate nei dettagli, ogni cattivo aveva una punizione specifica, ed erano così soddisfacenti da guardare, perché la lead faceva quello che tutti noi avremmo voluto fare a questi stronzi.
Lezione della vita: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.
14) L'attore e l'attrice che ti sono piaciuti parecchio
Come ho detto, Park Shin-hye mi ha finalmente soddisfatta con il suo ruolo bello strong in The judge from hell, merita tutti i complimenti del mondo.
E siccome sull'attore maschile ho da passare perché non mi viene in mente un cane, ho deciso di nominare un'altra attrice che mi è piaciuta molto: Janice Wu che interpreta Meng Wan in Faithful. Ho davvero apprezzato come abbia messo in scena il suo personaggio, e ho proprio visto la differenza tra il passato, quando è una ragazza più ingenua e riservata, e il presente, dove è diventata una donna matura, sicura di sé e coraggiosa.
15) Il peggior bacio
Sono in difficoltà: io quest'anno non ho visto baci.
Qualcosa sì, ma nulla degno di nota. Per esempio in The judge from hell loro si baciano, ma non è un bacio così bello però nemmeno fa schifo, è un bacio normale.
Mi scoccia fare scena muta ma davvero non mi viene in mente nessuna risposta.
16) L'attore e l'attrice la cui recitazione proprio non ti è piaciuta
Raga, faccio schifo, ma non mi viene in mente nessuno, davvero non lo so.
Devo aver guardato i drama in modo distratto quest'anno.
17) Un must see che devi ancora vedere
The heirs
The heirs cavolo! Sono anni che penso di vedere questo drama e non mi decido mai. Chissà se il 2025 sarà l'anno buono.
Ah, per inciso, voglio vedere questo drama solo per la presenza di Park Shin-hye, ovvio.
18) Un drama dove hai tifato per il Second Lead
La risposta è molto semplice: io non tifo per i second lead. C'è chi addirittura soffre della Sindrome del second lead, io non so neanche cosa sia.
L'unico caso in cui potrei tifare per il second, sarebbe in cui il lead fosse un personaggio tossico per nulla romantico, e quindi non potendo sostenere lui, potrei forse tifare per il second. Forse eh.
19) Un personaggio che vorresti resuscitare
Sono ormai lontani i tempi delle morti che mi fanno piangere tutte le mie lacrime e mi spezzano il cuore, alla The Untamed style.
Quelli sì che erano bei tempi.
20) Il miglior bacio
Memories of the Alhambra
Come ho detto, non ho visto baci eclatanti quest'anno, quindi premio questo bellissimo e romantico bacio che grida al cliché, ma che mi è sempre piaciuto un sacco.
Adoro il dettaglio del bastone che lui lascia cadere per poter stringere lei, e la ost che accompagna la scena è stupenda.
21) La storia d'amore peggiore
Derailment
Per un semplice e chiaro motivo: perché lui le metteva le mani addosso.
E non dico che la riempiva di pugni, non era quel genere di violenza, ma comunque le metteva le mani addosso e i cdrama devono smetterla e devono imparare che questo non è romantico e non è amore.
Non c'è giustificazione che tenga.
22) Il miglior villain
Nessuno mi ha conquistata, ma a me sono piaciuti i cattivi di The judge from hell e Faithful, personaggi strutturati abbastanza bene e tutto sommato con una logica e un senso, il che non è sempre scontato trovare.
23) Un drama con un finale dannatamente soddisfacente
Memories of the Alhambra
So che a molte persone questo finale non è piaciuto perché si presuppone quello che succede ma non si vede.
Io sono una persona strana e adoro ci�� che posso immaginare con la mente.
So bene come va a finire perché il drama lo fa capire chiaramente, quindi non ho bisogno di vederlo per apprezzarlo.
Non so, forse è anche il modo in cui è stato girato e montato il tutto, ma a me questo finale è sempre piaciuto da impazzire.
24) Un bellissimo team
Faithful
Vari personaggi spinti da motivi differenti uniscono le forze per vendicare un nemico comune.
Mi sono piaciuti molto, ogni personaggio è diverso e ha la sua storia. Affrontano il pericolo, discutono, non sempre si trovano sulla stessa lunghezza d'onda, ma il desiderio di ottenere giustizia è ciò che li fa andare avanti, anche se questo significa sacrificarsi.
Faithful è davvero una piccola perla di drama.
Challenge
Or dunque, la sfida per quest'anno era di vedersi un drama/film co-prodotto o con attori (principali) di due o più paesi.
Che dire, Dio benedica Shogun!
Meno male che ho visto questo, altrimenti avrei fallito la challenge. E no, non mi sarei salvata nemmeno con Memories of the Alhambra, perché anche se ambientato parzialmente in Spagna, la produzione è tutta coreana e non ci sono spagnoli tra i personaggi principali.
Per quanto riguarda la mistery box a tema drama per il prossimo anno, io scelgo il numero 17, giorno del mio compleanno.
Chissà se avrò fortuna.
Grazie ancora a @dilebe06 per questo quiz annuale. So bene che questo mio quiz ha fatto abbastanza pena, ne ho scritti di migliori; cercherò nel 2025 di vedere drama più motivanti per me, e di rispondere in modo più coinvolgente alle domande del prossimo anno.
Buone feste a tutti 😘
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Altro che Glovo...
Anna è una profuga nordcoreana. Lavora in Corea del Sud come corriere. Trasporta persone a pagamento. Ed è un'autista eccezionale. I problemi spuntano fuori quando accetta di scarrozzare una ex star del baseball e suo figlio. Il babbo ha fregato una chiave di sicurezza a un poliziotto corrotto. Che non intende fargliela passare liscia. Ovviamente ci vanno di mezzo Anna e il bambino... Special delivery è un gradevole action movie sudcoreano. Ha ritmo e un'atmosfera ragionevolmente leggera. La storia non è tra le più assurde, e non è poco. Possiede inoltre la giusta dose di violenza (concentrata nell'ultima mezz'ora). Ma il punto di forza sta negli inseguimenti automobilistici. L'hanno trasmesso un paio di sere fa su uno dei canali Rai. Quando ne hanno trasmesso i provini ho pensato: questo devo vederlo. E l'ho visto.
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“Volto attraverso gli occhi di Pasolini” :. Paolo Gioli, 1995.
Quanti oggi ricordano le lezioni dei maestri? Io rifuggo dalle religioni, ma apprezzo un autore come Bresson che era religiosissimo. Voglio ricordare una delle prime sequenze di Pickpocket quando l'inquadratura è stretta sulle due dita che stanno per entrare nella tasca per prendere il portafoglio del malcapitato, lentamente risale da sotto l'inquadratura un'altra mano che avvolge quella del ladro e poi si sente il clack delle manette. Pensi a cosa avrebbe fatto un cineasta americano per girare questa scena, inseguimenti e sparatorie. Eppure, nonostante che la memoria sembra essersi perduta, la lezione del cinema di questi autori è utilizzata a piene mani. Coppola, in Un sogno lungo un giorno, se non sbaglio, utilizza la ragazza nel bicchiere mutuando da Vertov, ma è solo un esempio. Purtroppo l'avere dimenticato quel cinema è frutto di un appiattimento culturale, di un'ignoranza che ormai ha preso piede.
Paolo Gioli
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J.T. Mollner, STRANGE DARLING, 2025
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Domani esce nei cinema italiani, con colpevole ritardo (ma almeno è uscito), questo bel thriller, indicato da molti tra i migliori dell'anno passato. I titoli avvertono che si tratta di una storia vera, forse anche per creare determinate aspettative. Di sicuro avremo uno spietato serial killer, visto che nella scena d'apertura abbiamo una foresta di conifere, alla Shining, lungo la quale una ragazza vestita di rosso fugge su una bellissima auto rosso fiammante, inseguita da un pick up, alla cui guida c'è un selvaggio baffuto con una camicia a scacchi rossi da boscaiolo (la stessa che indosso io oggi, per puro caso). Insomma abbiamo una gran bella macchina rossa, anche se non so di che modello si tratti (se lo sapeste, informatemi), abbiamo un pick up, una foresta, ottimi ingredienti. Tutto rosso, come il sangue sul volto di lei. Il tizio con la camicia a scacchi ferma il pickup, scende, risale sul pianale e inizia a sparare con il fucile. Geniale. Ovviamente la ragazza finisce fuori strada e, ovviamente, riesce a fuggire nella foresta di conifere. Fin qui tutto bene. Ma lo spettatore attento a questo punto avrà già notato che è comparso subito il cartello (rosso) che annunciava: CAPITOLO 3 - Potete aiutarmi per favore? Capitolo 3, non uno. In poche parole siamo di fronte a un film diviso in capitoli che non sono predisposti in ordine cronologico. Una trama spezzata, alla Pulp Fiction. Anche se in questo caso il riferimento più evidente è al leggendario film di Hauck del 2015, Too late, un vero e poprio cult che ha segnato gli anni duemila. Non so se Strange darling si possa considerare all'altezza di quel super capolavoro, ma gli ingredienti ci sono. Senza svelare nulla, dirò che gli altri capitoli, precedenti al terzo apparso per primo, si svolgono in auto e in una stanza di motel. Una profusione di luci al neon. La stanza del motel è quella dei miei sogni: tutta foderata in legno, con le tende rosse, la lampada gialla e la luce rossa del neon, che spunta dal bagno, donando alla spazio una parvenza fiabesca. Quando i tizi sono in macchina l'immagine invece è filtrata di blu, un blu assoluto, proveniente dal neon sotto il quale l'automezzo è parcheggiato. Volete sapere se è adrenalinico? Sì lo è. Terribilmente. Non c'è un attimo di respiro, non solo durante i vari inseguimenti nei boschi, ma anche durante le scene di sesso (sì, non manca neppure quello), più che altro perché gli amanti non trovano mai il giusto accordo per regolare le loro pratiche. Sembra un dettaglio, ma ha il suo peso nella storia, capirete il perché... Buona visione.
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Angelo Galluzzi
MEMORIE DI UN DETECTIVE PRIVATO
Storie, indagini e avventure fuori dall’ordinario
Faccendieri corrotti, ragazzi privi di rotta, coniugi colmi di segreti, impiegati disonesti, giri loschi, trafficanti, preti, poliziotti, amanti irrequieti: in “Memorie di un detective privato”, ribolle un’umanità variopinta, eterogenea e tumultuosa, turbolento calderone in cui l’investigatore privato Angelo Galluzzi – qui al suo esordio come romanziere ��� si è trovato a nuotare un’intera vita nel corso della sua ultraventennale carriera.
Caso dopo caso, capitolo dopo capitolo, avventura dopo avventura, Galluzzi si mette a nudo, agganciando il lettore con le atmosfere noir create dalla sua penna, portandolo con sé negli appostamenti e negli inseguimenti forsennati.
Questo, tuttavia, non è un semplice memoriale autobiografico: ripartendo dalla sua arrembante gioventù sotto le armi, dalle sue escursioni subacquee nelle profondità dei flutti, dalle mille esperienze di un’esistenza movimentata e da una salda visione del mondo, l’autore prova a fornire concrete e sincere linee di vetta, utili a districarsi nella giungla conformista e omologante del nostro tempo, dandosi una linea di Formazione viva e vitale, con la disciplina e la caparbietà del segugio che non è disposto a mollare la sua preda, a rinunciare alla verità e a smettere di essere.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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J.T. Mollner, STRANGE DARLING, 2025
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Domani esce nei cinema italiani, con colpevole ritardo (ma almeno è uscito), questo bel thriller, indicato da molti tra i migliori dell'anno passato. I titoli avvertono che si tratta di una storia vera, forse anche per creare determinate aspettative. Di sicuro ci sarà uno spietato serial killer, visto che nella scena d'apertura abbiamo una foresta di conifere, alla Shining, lungo la quale una ragazza vestita di rosso fugge su una bellissima auto color rosso fiammante, inseguita da un pick up, alla cui guida c'è un selvaggio baffuto con una camicia a scacchi rossi da boscaiolo (la stessa che indosso io oggi, per puro caso). Insomma abbiamo una gran bella macchina rossa, anche se non so di che modello si tratti (se lo sapeste, informatemi), abbiamo un pick up, una foresta, ottimi ingredienti. Tutto rosso, come il sangue sul volto di lei. Il tizio con la camicia a scacchi ferma il pickup, scende, risale sul pianale e inizia a sparare con il fucile. Geniale. Ovviamente la ragazza finisce fuori strada e, ovviamente, riesce a fuggire nella foresta di conifere. Fin qui tutto bene. Ma lo spettatore attento a questo punto avrà già notato che è comparso subito il cartello (rosso) che annunciava: CAPITOLO 3 - Potete aiutarmi per favore? Capitolo 3, non uno. In poche parole siamo di fronte a un film diviso in capitoli che non sono predisposti in ordine cronologico. Una trama spezzata, alla Pulp Fiction. Anche se in questo caso il riferimento più evidente è al leggendario film di Hauck del 2015, Too late, un vero e poprio cult che ha segnato gli anni duemila. Non so se Strange darling si possa considerare all'altezza di quel super capolavoro, ma gli ingredienti ci sono. Senza svelare nulla, dirò che gli altri capitoli, precedenti al terzo apparso per primo, si svolgono in auto e in una stanza di motel. Una profusione di luci al neon. La stanza del motel è quella dei miei sogni: tutta foderata in legno, con le tende rosse, la lampada gialla e la luce rossa del neon, che spunta dal bagno, donando alla spazio una parvenza fiabesca. Quando i tizi sono in macchina l'immagine invece è filtrata di blu, un blu assoluto, proveniente dal neon sotto il quale l'automezzo è parcheggiato. Volete sapere se è adrenalinico? Sì lo è. Terribilmente. Non c'è un attimo di respiro, non solo durante i vari inseguimenti nei boschi, ma anche durante le scene di sesso (sì, non manca neppure quello), più che altro perché gli amanti non trovano mai il giusto accordo per regolare le loro pratiche. Sembra un dettaglio, ma ha il suo peso nella storia, capirete il perché... Buona visione. Yodas Crew
#strange darling#recenzione#yodascrew#appuntinellaforesta#taccuinidicinema
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Grandi Bond, grandi auto: inseguiamole tutte
Curve pericolose e inseguimenti da brivido #jamesbond #jamesbond007 #seanconnery #rogermoore #007movies
Le auto sarebbero niente senza le strade su cui viaggiano. Un’affermazione imperativa per James Bond Il nostro caro amico Jimmy è stato un modello di stile. Certo, come spia ha qualche pecca. I veri agenti segreti sono esseri banali, con l’abilità a diventare invisibili. Due Bond, Connery e Moore – Boomerissimo.it Difficilmente vanno in giro con tuxedo bianchi, prendendo a cazzotti…
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"Ancora una possibilità": Un Thriller Carico di Adrenalina su Prime Video
Scott Adkins è un Navy SEAL in una corsa contro il tempo per salvare la nazione.
Scott Adkins è un Navy SEAL in una corsa contro il tempo per salvare la nazione. “Ancora una possibilità”, attualmente n. 5 in Italia su Prime Video, è un film d’azione che si colloca tra i thriller più adrenalinici del momento. La trama segue il Navy SEAL Jake Harris (interpretato da Scott Adkins), esperto in combattimento e addestrato per sopravvivere a ogni situazione estrema. Harris è…
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Con gennaio erano arrivate nuove nevicate e temperature che avevano avvolto il castello in una morsa gelata, imbiancando il paesaggio e creando un'atmosfera immobile e rarefatta. Nessuno quel pomeriggio aveva avuto il coraggio di uscire, eccetto il sottoscritto, e forse un'altra persona, se non aveva già deciso di darmi buca.
Sospirai e tentennai il capo, sentendomi idiota ad avere quei pensieri. Era ridicolo essere ancora così incerti sui sentimenti di un altro, quando aveva già pienamente dimostrato quanto fosse serio e quanto fossi importante per lui. Era pur sempre stato lui a chiedermi di vederci.
"Un appuntamento con Derfel." Ripetei tra me a bassa voce, per autoconvincermi. Non era nemmeno il primo appuntamento, ma una parte di me trovava ancora l'idea surreale, e mi sentivo immerso in un sogno da cui mi sarei potuto svegliare da un momento all'altro.
Mi sfregai le mani avvolte dai guanti, soffiando una nuvola di condensa. Derfel mi aveva chiesto di aspettarlo dietro alle serre, lontano da occhi indiscreti. Di sicuro nessuno sarebbe venuto a curiosare con quel gelo.
"Scusa per il ritardo." La sua voce mi sorprese, un brivido mi percorse la schiena e raddrizzai le spalle, prima di girarmi. Mi incantai per un secondo a guardarlo: le guance arrossate per il freddo, la sciarpa attorno al collo e a coprire la bocca e il naso. Si vedevano solo gli occhi, azzurri e scintillanti; intuii che stava sorridendo.
"Non sei in ritardo," con un sorriso impacciato gli tirai giù la sciarpa scoprendo il naso e la bocca. Appoggiai appena le labbra sulle sue. "Sono arrivato in anticipo, scusa per l'impazienza."
Roteò gli occhi. "Sono io che mi dovrei scusare. Non so ancora perché ti ho chiesto di vederci fuori, fa freddissimo," si lamentò, tuttavia fece cenno di seguirlo.
"Va benissimo," sussurrai lanciando un'occhiata dietro, verso le finestre illuminate di Hogwarts.
Ben presto fummo al limitare della foresta, alberi imbiancati e suolo ghiacciato che scrocchiava sotto i nostri stivali. Non era il posto più romantico che si potesse trovare, ma era tranquillo e soprattutto privato. E questo ci bastava. Ci eravamo fermati in una radura al riparo dagli alberi, al margine della Foresta Proibita.
"Quindi, che programmi abbiamo? Continuerai a deliziarmi anche oggi con i duecento modi per utilizzare la cacca di drago?" Lo presi in giro e gli diedi una leggera spallata.
"E io che pensavo fosse l'apice del romanticismo." Scherzó, fingendosi offeso.
"Non saprei. Sei tu l'esperto di cose romantiche."
La mia mano trovò la sua, dapprima con incertezza, ma la sua presa si fece subito ferma e decisa. Mi tirò verso di lui e mi accorsi che teneva qualcosa sotto il mantello. Estrasse un involucro avvolto nella stoffa, sciolse i nodi che lo legavano e mi presentó una palla di fiocchi di neve incantati: brillavano e tremolavano sospesi sui suoi palmi come piccole stelle, illuminandogli il volto.
"Questi vengono dal laboratorio di mio padre," spiegò trattenendoli nelle mani chiuse a coppa. "Li ha usati a Natale per decorare alcune vetrine. Pensavo potessimo usarli per—"
"Un'epica battaglia a palle di neve?" Lo interruppi.
Derfel sorrise prima di alzare lo sguardo, negli occhi un luccichio di sfida. "Mi sembra un ottimo suggerimento."
L'ora successiva passò in un turbinio di risate, corse, inseguimenti tra gli alberi e battaglie all'ultimo sangue. I fiocchi di neve incantata si mescolavano a quelli raccolti da terra, creando proiettili dall'andatura erratica e dai movimenti imprevedibili. Quando alla fine collassammo l'uno sull'altro sul manto nevoso, mi sentivo infreddolito, bagnato, senza fiato, ma anche incredibilmente felice. Strinsi Derfel in un abbraccio, buttando indietro la testa e fissando lo sguardo sul cielo del tardo pomeriggio, già crepuscolare, ma irradiato da quella particolare irridescenza emanata dalla neve.
Il ragazzo si mise sulle ginocchia e mi aiutò a tirarmi su. "Non sapevo fossi così bravo a giocare a palle di neve." Ammise, rialzandosi e scrollando pezzi di ghiaccio da una spalla, dove l'avevo colpito poco prima.
Mi alzai anche io e inclinai la testa, guardandolo di traverso, "pensavi mi sarei fatto battere da te? Lo sai benissimo che sono competitivo."
"Non ho detto questo!" Esclamò mettendosi sulla difensiva; guardò la mia espressione offesa e rise. "È solo che hai questa aura studiosa, seria, inavvicinabile. È strano vedere il tuo lato... giocoso."
Inarcai un sopracciglio. "Giocoso?" Sospirai e scossi la testa, "per tua informazione, Cadarn, sappi che non sono un tipo completamente noioso."
"Davvero Bosch?" Esclamò poco impressionato, "pensavo fossi nato col libro di pozioni in mano."
Mi abbassai per prendere una manciata di neve e mi lanciai per infilargliela dietro il collo, ma si spostò repentinamente all'indietro. "Non vale prendere di sorpresa!" Mi accusò con una risata.
Lo afferrai per il bavero del mantello e lo attirai a me, guardandolo da sotto in su con aria seria. "Mi sottovaluti, Cadarn." Sbuffai dalle narici, "potrei sorprenderti, non sai nemmeno cos'ho in serbo."
Lo vidi sussultare, ma si riprese in fretta e mi afferrò i fianchi avvicinando i nostri corpi. "Credo di riuscire a starti dietro, lo sai?"
Per un attimo ci guardammo in silenzio, le battute lasciarono spazio a qualcosa di più intimo. Alzai una mano sul suo viso e gli spostai una ciocca di capelli dalla fronte. Sebbene indossassi i guanti, potevo immaginare la sensazione della sua pelle sotto le mie dita.
"Sto bene qui," mormorai, la voce tradiva solo un leggero tremolio. "Con te."
Derfel annuì e si fece serio, come in contemplazione di quel nostro momento di raccoglimento. "Anche io."
E poi mi baciò. Non era di certo il nostro primo bacio, ma era diverso dagli altri, aveva un ché di familiare e intimo, come se avessimo superato uno scoglio nella nostra relazione.
Quando ci staccammo l'uno dall'altro, gli sorrisi. "Quindi, cosa si fa ora? Vogliamo una rivincita o rientriamo, prima di congelare del tutto?"
Rise sommessamente, "torniamo al castello. Consideriamo questo un pareggio, tanto la prossima volta vinco io."
Lo presi per mano, tornando sui nostri passi in direzione di Hogwarts. "Vedremo, Cadarn, ma fossi in te non ne sarei così sicuro."
Derfel mi trasse a sé e mi prese per la vita. Gli appoggiai la testa sulla spalla e chiusi gli occhi un istante. Se era un sogno, era uno di quelli da cui non mi sarei mai più voluto svegliare.
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Si è chiusa lo scorso sabato 28 settembre la quinta edizione del progetto Eretici. Le strade dei teatri. Violetta Cottini con Roberta e Alessandra Idolfi hanno presentato una prima prova aperta del loro Do fairies have a tail?
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Lo spazio è completamente avvolto nel nero, un silenzio profondo e un buio che sembrano dilatarsi all'infinito. Dopo un tempo indefinito, suoni sottili iniziano a dare forma a ciò che è invisibile: una luce rossa intermittente emerge, disegnando i contorni di rami e di corpi indefiniti che lentamente si sollevano dalla notte. L’oscurità sembra farsi materia, e in quei primi attimi in cui tutto è indistinto, mi tornano alla mente le sequenze di Minuscule - La vallée des fourmis perdues: suoni accelerati e stranianti che evocano i frenetici inseguimenti e le lotte tra formiche rosse e nere in quel microcosmo animato.
Poi, lentamente, una nebbia si diffonde nello spazio portando con sé due figure, Alessandra e Roberta Indolfi. Le loro presenze si muovono all'unisono, quasi fossero un corpo solo, per poi separarsi, ciascuna alla ricerca di un proprio percorso. Il loro movimento è fluido: una cede spazio all'altra per poi ritrovarsi sincronizzate con le loro stesse immagini fantasmatiche proiettate sullo schermo in fondo alla scena. Strisciano a terra, si avvolgono su se stesse, saltano a quattro zampe, per poi fermarsi, tremanti, prima di alzarsi e vestire ali pesanti di legno.
Le proiezioni luminose fanno eco al suono della pioggia che batte, allo scricchiolio di un vetro che si frantuma, allo stridore di una catena di ferro. Questi suoni, quasi tangibili, guidano il nostro sguardo attraverso la bruma: l'occhio si ambienta in questo altrove notturno e misterioso e il buio così si dissolve e rivela forme e presenze fino a quel momento nascoste.
In questo dispositivo scenico multiforme tutto diventa coreografia: i corpi delle performer, i video, il fumo, i tulle, i rami sospesi e il tappeto sonoro. Ogni elemento concorre a definire uno spazio immersivo in cui lo spettatore non è semplicemente un osservatore, ma attraversa una soglia invisibile, entrando in un mondo altro, abitato da esseri antropomorfi che fluttuano tra realtà e immaginazione. Sono corpi o simulacri? Ombre che appaiono e si dissolvono, lasciandoci in bilico tra presenza e illusione.
A un certo punto, il fondale della black box si squarcia, e come in un effetto ronconiano – come suggerito da Gerardo Guccini – la visione si frammenta e si moltiplica oltre il palcoscenico e il video, portando la scena oltre il teatro stesso. Lo spettatore è invitato a compiere un ultimo passo: attraversare il palco, varcare quel limite per entrare nella realtà, che ospita un’installazione fatta di materiali di ricerca e creazione, frutto di cinque mesi di lavoro delle artiste tra La Corte Ospitale di Rubiera e L'Arboreto di Mondaino.
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Nello stesso weekend si è chiuso anche il progetto parallelo a quello di Eretici che è Custodi delle residenze, un gruppo di giovani spettatori e spettatrici che seguono dentro le residenze l'artista selezionato dal bando, in questo caso Violetta, Alessandra e Roberta. Arrivati venerdì a Mondaino i e le Custodi hanno visitato il paese con la guida di Alberto Giorgi e incontrato il direttore dell'Arboreto Fabio Biondi che li ha guidati dentro l'origine poetica e politica del fenomeno delle residenze in Italia. Poi insieme a Francesca Giuliani e Silvia Ferrari si sono dedicati alla costruzione della restituzione del percorso: raccolti pensieri e materiali hanno strutturato infine il loro personale e allo stesso tempo collettivo racconto del processo di incontro e dialogo con le artiste. A partire dal leitmotiv che hanno individuato come filo rosso che tiene insieme tutti i loro sguardi, cioè "rendere visibile l'invisibile", hanno creato un'installazione visiva e auditiva in sintonia perfetta con il processo creativo delle artiste. Di seguito una piccolissima parte del lavoro, la descrizione del percorso installativo e la parte sonora.
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#residenza creativa#eretici#custodi delle residenze#violetta cottini#do fairies have a tail?#performing arts#residenze 2024
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Influencer poco intelligenti
Per incrementare il numero dei propri followers, un influencer cretinotto che si atteggia a sosia di Pablo Escobar inscena il proprio sequestro da parte di narcos colombiani. L’incazzosissimo fratello, non sapendo che si tratta di una bufala, sequestra per davvero il figlio del più pericoloso fra i trafficanti. Ne viene fuori un bordello di proporzioni notevoli. Questo è il sintetico succo di Medellin, commedia action in salsa francese. La parte comica è assurda. Ma quella action non è mica male. Inseguimenti su strada, sparatorie... quelle cose lì. Un prodotto leggerino, ma divertente e dinamico. Nel cast si segnalano Raymond Cruz (The Closer e Crimini maggiori) e Mike Tyson. Altro da dire non c’è. Per lo meno credo.
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The Artful Dodger – Dickens su Disney +
La Serie che Rivoluziona i Racconti di Oliver Twist
Una Meravigliosa Avventura nei Vicoli di Londra
Chi avrebbe mai pensato che il piccolo furfante di Oliver Twist avrebbe avuto una sua serie tutta da protagonista? Ebbene sì, amici miei, The Artful Dodger è arrivato su Disney Plus, pronto a rivoluzionare tutto ciò che pensavamo di sapere sui personaggi di Charles Dickens. Questa nuova serie ci catapulta nei vicoli affascinanti e pericolosi di Londra, con un Dodger più scaltro e intraprendente che mai.
Dodger: Da Furfante a Eroe
L’Incredibile Evoluzione del Personaggio: un arguto spin off di Dickens
Non siamo più nei vicoli di Londra. In altre parole, le cose per lui sono cambiate. Per Spin Off intendiamo un prodotto narrativo che si collega ad un altro romanzo, film o serie televisiva riprendendone il contesto o alcuni personaggi.
Se vi ricordate il Dodger come il ragazzino furbo che insegnava a Oliver i trucchi del mestiere, preparatevi a una sorpresa. Quello che fa questa serie è prendere il nostro piccolo furfante trasformandolo in un vero e proprio eroe, con tanto di cappello a cilindro.
Quindi, Dodger non è più solo un ladro da quattro soldi, ma un personaggio complesso con un cuore d’oro (nascosto sotto qualche strato di cinismo).
Un Protagonista con Stile
Il protagonista di questa serie è forse il fulcro dell’intera narrazione. In particolare c’è qualcosa che rende Dodger davvero affascinante. Ciò che lo caratterizza sono la sua astuzia, il suo charme e quella scintilla negli occhi che ci fa tifare per lui anche quando sta organizzando una delle sue truffe geniali. È il Robin Hood dei bassifondi, che ruba ai ricchi per… beh, per sé stesso, ma con un certo stile che non si può negare.
Trame Intriganti e Colpi di Scena
L’Arte della Truffa
Ogni episodio di The Artful Dodger è un mix esplosivo di inganni, truffe e colpi di scena che ti tengono incollato allo schermo. Dimenticatevi delle storie lineari e prevedibili: qui ogni mossa è una sorpresa e ogni alleanza è temporanea. E non manca mai quella dose di ironia che rende tutto più divertente. Tra fughe rocambolesche, piani diabolici e inseguimenti mozzafiato, The Artful Dodger non smette mai di sorprendere. Ogni volta, quando pensi di aver capito il gioco, ecco che arriva un colpo di scena a scombinare tutte le carte. E Dodger, ovviamente, se la ride sotto i baffi (immaginari).
Un Cast di Talenti
Attori che Fanno la Differenza
La serie non sarebbe la stessa senza un cast stellare che dà vita a questi personaggi straordinari. Ogni attore porta sullo schermo una performance brillante, rendendo i personaggi credibili e affascinanti. Dodger è interpretato con una tale maestria che quasi ti dimentichi che è un personaggio nato dalla penna di Dickens e non un vero abitante della Londra vittoriana.
Personaggi Secondari da Applaudire
E non dimentichiamoci dei personaggi secondari! Ogni figura che appare sullo schermo ha una sua storia, un suo scopo e una sua personalità unica. Che siano alleati o antagonisti, ognuno aggiunge un tassello al mosaico ricco e variegato della serie.
Un Dickens che Non si è Mai Visto
Atmosfere Magiche e Realistiche
L’ambientazione di “The Artful Dodger” è molto diversa da quella del romanzo di Oliver Twist. Se quest’ultimo era ambientato a Londra, con tutte le caratteristiche legate alle opere di Dickens, questa serie si allontana molto. Dodger vive e lavora in una colonia inglese di nome Port Victory, nell’Australia del 1850. La taverna, l’ospedale e la tenuta del Governatore riescono a trasportare gli spettatori in un’altra epoca.
Scenografie e Costumi da Sogno
I costumi e le scenografie meritano un applauso a parte. Ogni dettaglio è curato al massimo, dai vestiti stracciati dei ragazzini di strada agli abiti eleganti dei ricchi signori. Ogni scena è un piccolo capolavoro visivo che ti trasporta indietro nel tempo.
Conclusione: Uno Spin Off Rivoluzione da Non Perdere
Se pensavate che Oliver Twist avesse detto tutto, The Artful Dodger vi farà ricredere. Con la sua trama avvincente, i personaggi memorabili e quella dose di ironia che non guasta mai, questa serie è una vera rivoluzione nel mondo dei racconti di Dickens. Non perdetevela su Disney Plus: Dodger vi aspetta con un sorriso sornione e qualche trucco nella manica.
Se volete leggere gli altri articoli sul mondo della serialità e sugli show che mi hanno emozionato negli ultimi anni, cliccate qui.
Stay Tuned! La vostra Easy Tears.
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