#innovazione enogastronomica
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Elemento Indigeno a Bistromania Torino 2024: Vini che raccontano storie senza confini
Protagonisti a Bistromania i vini non convenzionali di Elemento Indigeno: un invito a scoprire etichette audaci e fuori dagli schemi.
Protagonisti a Bistromania i vini non convenzionali di Elemento Indigeno: un invito a scoprire etichette audaci e fuori dagli schemi. Torino, ottobre 2024 – La rivoluzione enologica sbarca a Torino con Elemento Indigeno, il progetto di Compagnia dei Caraibi, protagonista il 26 ottobre alle OGR Torino in occasione di Bistromania, la manifestazione che celebra bistrot ed enogastronomia. Questo…
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stregh · 10 months ago
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La storia del vino a Roma è profondamente legata alle osterie, luoghi di convivialità e commercio. Nel corso dei secoli, i Papi hanno mostrato un interesse notevole per il vino, non solo per il piacere personale ma anche per le entrate significative che le tasse sul vino garantivano alla Chiesa.
Le normative papali erano numerose e gli osti dovevano attenersi scrupolosamente ad esse. Queste regole avevano lo scopo di moderare il consumo eccessivo di vino da parte dei romani, che spesso, dopo abbondanti festeggiamenti, si lasciavano andare a risse violente. Inoltre, si cercava di prevenire le frodi degli osti.
Una delle frodi più comuni era la "sfogliettatura", ovvero il servire il vino in boccali non completamente pieni. I recipienti dell'epoca, fatti di terracotta o metallo, non permettevano di vedere il contenuto. Per contrastare questa pratica, Papa Sisto V Peretti concesse all'ebreo Meier Maggino di Gabriello il permesso di produrre contenitori di vetro trasparente. In questo modo, si poteva facilmente controllare la quantità di vino versata. Nel 1588, il pontefice impose l'uso di queste nuove misure in vetro agli osti.
Da questa innovazione nacquero le tipiche misure delle osterie romane, che sono diventate un simbolo della tradizione enogastronomica della città e che possiamo ancora trovare sulle tavole di oggi.
La quantità di vino da rispettare in ogni recipiente, era indicata da una riga incisa nel vetro e questa riga in gergo si chiamava "er capello".
Ecco svelata l'origine del modo di dire "Stai a guardà er capello" e la sua correlazione con il vino.
2 litri – denominato er Barzillai (così detto dal nome dell'On. Barzilai che in campagna elettorale usava offrire il vino in questo formato)
1 litro – denominato tubo o tubbo
1/2 litro – denominato foglietta o fojetta
1/4 di litro – denominato quartino o mezza fojetta
1/5 di litro – denominato chierichetto o chirichetto
1/10 di litro – denominato sospiro o sottovoce
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Fonte: https://www.facebook.com/romasegreta.gdg/reviews
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thejackind · 4 months ago
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Nasce a Grotte un polo culturale dedicato alla promozione dell'arte e della cultura.
Vi invitiamo a partecipare alla conferenza stampa di presentazione del progetto
CASA D’ARTE PINA MAZZARA
Luogo di Incontri per L’arte e la Cultura APS
Avremo il piacere di presentare le nostre attività e di rispondere alle vostre domande.
La CASA D’ARTE PINA MAZZARA è intitolata alla celebre artista locale, originaria di Santo Stefano di Camastra; ha studiato a Palermo; «a Grotte [per amore] si è creata l’oasi prediletta per le sue spirituali evasioni» (Renzo Collura). Dal 1955, l’artista partecipa alla 1a Mostra di Arte Premio Alcide de Gasperi con Renato Guttuso, e dal 1959, quando diviene insegnante di Educazione Artistica, giunge ai giorni nostri segnando la propria carriera con mostre nazionali e internazionali; ancora oggi è amata e seguita pittrice e insegnante in pensione.
La Casa D’Arte si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale della pittrice quanto del territorio, promuovendo creatività e innovazione:
►‌ Organizzeremo mostre personali e collettive, dedicate ad artisti locali, nazionali e internazionali; presentazioni di libri, film, poesia; incontri e ritiri con l’artista con l’obiettivo di far conoscere nuove tendenze e linguaggi artistici, e consentire di specializzarsi nei nuovi linguaggi richiesti da ogni ambiente del mercato audio-visivo.
►‌ Promuoveremo una serie di iniziative culturali, come laboratori didattici e artigianali, conferenze e ricerche della memoria famigliare collettiva favorendo, in questo modo, il coinvolgimento attivo della comunità e il magico incontro tra artisti e pubblico.
►‌ Collaboreremo con le istituzioni locali e le realtà culturali del territorio per valorizzare il patrimonio artistico e architettonico di Grotte, promuovendo itinerari turistici, progetti di arte pubblica, simposi per consolidare la realtà enogastronomica.
Un trait d’union dei progetti della “Casa Mazzara” sono le nostre trinacrie peculiarità: happening, performance, simposi.
Per informazioni:
Instagram: @casadartepinamazzara.
instagram
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trevisotiramisuit · 1 year ago
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Ristorante Specialità Venete: L'Eccellenza della Cucina Veneta da Treviso Tiramisù
Treviso, Italia – In una splendida serata di gala, Treviso Tiramisù ha ufficialmente svelato il suo nuovo menù, celebrando l'eccellenza della cucina veneta con una selezione di piatti tradizionali rivisitati con maestria. Questo prestigioso ristorante, già noto per la sua autenticità e qualità, rafforza ulteriormente la sua posizione come punto di riferimento per gli amanti delle specialità venete.
Nel cuore di Treviso, una città rinomata per la sua ricca storia e cultura enogastronomica, Treviso Tiramisù rappresenta un viaggio culinario attraverso i sapori unici della regione del Veneto. Il nuovo menù è il risultato di una ricerca meticolosa e di una passione per la gastronomia, che mira a offrire un'esperienza indimenticabile ai propri ospiti.
"Il nostro obiettivo è sempre stato quello di onorare le tradizioni culinarie venete, presentandole in chiave contemporanea senza mai perdere di vista l'autenticità e la qualità degli ingredienti," ha dichiarato chef e proprietario di Treviso Tiramisù. "Siamo entusiasti di invitare sia i nostri affezionati clienti che i nuovi visitatori a scoprire le meraviglie della nostra cucina."
Tra le novità del menù, spiccano piatti che esaltano i prodotti tipici del territorio, come il radicchio rosso di Treviso IGP, l'asparago bianco di Cimadolmo IGP e, naturalmente, variazioni creative del celebre tiramisù, dessert simbolo della città.
L'impegno di Treviso Tiramisù nel promuovere la cultura veneta si estende oltre la cucina, con eventi regolari che includono degustazioni di vini locali, serate a tema e collaborazioni con produttori artigianali della regione.
Per maggiori informazioni sull'esperienza Ristorante specialità venete o per prenotare, visita: https://trevisotiramisu.it/barberia/ o contattaci al numero +39 377 3468472.
Chi siamo Treviso Tiramisù
Situato nel cuore storico di Treviso, Treviso Tiramisù è un ristorante che celebra la ricca eredità culinaria del Veneto, offrendo un menù che fonde tradizione e innovazione. Con una passione per l'eccellenza e un occhio attento alla sostenibilità, il ristorante si impegna a utilizzare solo i migliori ingredienti locali, promuovendo la biodiversità e il sostegno agli agricoltori e produttori regionali.
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italyinfofood · 6 years ago
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Pasqua, a tavola vince la tradizione ma il dolce è innovativo - Pasqua, dolce #Colombapasquale #Dolce #enogastronomica #fruttaesotica #glassadimandorle #granelladizucchero #innovazione #mandorlepelate #Pasqua #tavola #tradizione #uovodiPasqua #zenzerocandito Pasqua, a tavola vince la tradizione ma il dolce è innovativo ROMA - E' ancora una volta la tradizione enogastronomica a vincere a Pasqua anche se avanzano, sotto il profilo dolciario, accostamenti inusuali a base di frutta o spezie. Quest'anno accanto al menu di agnello e capretto, torta pasqualina e casatiello, lasagne, brodo di gallina, pastiera napoletana e colomba tradizionale (glassa di mandorle, granella di zucchero e mandorle pelate) si fanno sempre più strada le colombe preparate con lievito madre che rende il dolce più morbido e digeribile e quelle aromatizzate alla frutta esotica candita, allo zenzero candito o farcite… Link: https://www.foodinfo.it/news/pasqua-a-tavola-vince-la-tradizione-ma-il-dolce-e-innovativo/ https://www.instagram.com/p/BwNhXCOH9eX/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=6vj6z1htztg6
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sounds-right · 2 years ago
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Sizzano (NO), prende vita la cantina La Piemontina:  oltre 20 ettari di vigneti e 7 etichette prodotte 
SIZZANO (NO), 10 novembre 2022 - Sulle Colline Novaresi la viticoltura ha origini molto  antiche che risalgono fino all'epoca pre-romana; è proprio tra i comuni di Sizzano e Ghemme, in  questo scrigno di terreni e vigne, che nasce La Piemontina, azienda agricola e cantina vitivinicola  nata dal profondo legame che i proprietari hanno stretto con la loro terra. 
Con oltre 60 ettari di terreni, 20 ettari di vigneti e 7 etichette in produzione - Ghemme DOCG,  Colline Novaresi DOC Vespolina, Colline Novaresi DOC Nebbiolo, Colline Novaresi DOC Rosso,  Colline Novaresi DOC Bianco, Grappa Bianca, Grappa Gialla e lo Spumante Brut - La Piemontina opera nel totale rispetto della natura e della stagionalità, grazie alla cura quotidiana  dei vigneti e il controllo della filiera produttiva. Nella cantina verrà, inoltre, installato un impianto  fotovoltaico per ridurre i costi di gestione e portare avanti un percorso di rispetto e tutela  dell'ambiente. 
I terreni dei vigneti sono morenici, originati dagli antichi ghiacciai (Morenico - Alluvionale), la  superficie è costituita da argille, caolini e tufi. L'argilla, con la tessitura più fine, assorbe l'acqua e  la cede gradualmente alle radici. Il caolino - l'argilla bianca che copre le viti con la sua polvere - è in grado di riflettere la luce solare e proteggere chiome e grappoli dagli eccessi  termici, nonché prevenire ingiallimenti e scottature. Il tufo è una ricca fonte di minerali: grazie  all'unicità dei vitigni, ogni vino è una vera e propria espressione del territorio di provenienza. L'area era tutta coperta da boschi e i terreni, di proprietà di oltre 500 privati, erano abbandonati dalla  Seconda Guerra Mondiale, ma per fortuna i diritti di reimpianto non sono andati persi. La Direzione de La Piemontina ha comprato da ognuno un pezzo di terra e  attuato un'operazione di bonifica, concimando e coltivando il terreno e riportandolo ad uno stato ottimale. 
"Per le nuove generazioni di viticoltori la sfida più complessa è unire l'esperienza e le conoscenze  delle generazioni passate con le tecnologie moderne ed avanzate; ed è proprio questo uno dei nostri  principali obiettivi: offrire un nuovo approccio al mondo vitivinicolo, attraverso un connubio di  tradizione e innovazione, rendendo la Piemontina un crocevia di degustazioni, iniziative culturali e  di conoscenza del territorio", dichiara la fondatrice de La Piemontina. 
"Uno dei nostri obiettivi è quello di portare i vini della cantina anche nella GDO, oltre che nelle  enoteche e nei ristoranti, e di sbarcare nel medio-lungo termine nei mercati internazionali per  esportare l'eccellenza del territorio piemontese oltre confine", conclude la fondatrice. 
Ad oggi, i due vini di base sono il Colline Novaresi DOC Rosso ed il Colline Novaresi DOC Bianco, mentre i vini più importanti sono il Ghemme DOCG e il Colline Novaresi DOC Vespolina. É disponibile anche il Metodo Classico di Erbaluce; nel 2023 uscirà il Metodo Classico Rosato insieme al Colline Novaresi DOC Nebbiolo cobianco e, nel 2024, anche il Ghemme DOCG Riserva ed il passito di Erbaluce. 
Le sorprese non finiscono qua: da dicembre 2022, sarà inoltre possibile prenotare  e regalare un'esperienza enogastronomica di wine tasting. Il pacchetto include una piacevole  passeggiata nei vigneti per raccontare la storia vitivinicola dell'azienda, per poi continuare in cantina,  immergendosi nei procedimenti di realizzazione: dalla lavorazione dei terreni, alla vendemmia,  fermentazioni e affinamenti fino all'imbottigliamento. Vi sposterete poi nella panoramica sala  degustazioni a vetri per degustare vini e grappe, tutto accompagnato da prodotti tipici locali. 
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djs-party-edm-italia · 2 years ago
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Sizzano (NO), prende vita la cantina La Piemontina:  oltre 20 ettari di vigneti e 7 etichette prodotte 
SIZZANO (NO), 10 novembre 2022 - Sulle Colline Novaresi la viticoltura ha origini molto  antiche che risalgono fino all'epoca pre-romana; è proprio tra i comuni di Sizzano e Ghemme, in  questo scrigno di terreni e vigne, che nasce La Piemontina, azienda agricola e cantina vitivinicola  nata dal profondo legame che i proprietari hanno stretto con la loro terra. 
Con oltre 60 ettari di terreni, 20 ettari di vigneti e 7 etichette in produzione - Ghemme DOCG,  Colline Novaresi DOC Vespolina, Colline Novaresi DOC Nebbiolo, Colline Novaresi DOC Rosso,  Colline Novaresi DOC Bianco, Grappa Bianca, Grappa Gialla e lo Spumante Brut - La Piemontina opera nel totale rispetto della natura e della stagionalità, grazie alla cura quotidiana  dei vigneti e il controllo della filiera produttiva. Nella cantina verrà, inoltre, installato un impianto  fotovoltaico per ridurre i costi di gestione e portare avanti un percorso di rispetto e tutela  dell'ambiente. 
I terreni dei vigneti sono morenici, originati dagli antichi ghiacciai (Morenico - Alluvionale), la  superficie è costituita da argille, caolini e tufi. L'argilla, con la tessitura più fine, assorbe l'acqua e  la cede gradualmente alle radici. Il caolino - l'argilla bianca che copre le viti con la sua polvere - è in grado di riflettere la luce solare e proteggere chiome e grappoli dagli eccessi  termici, nonché prevenire ingiallimenti e scottature. Il tufo è una ricca fonte di minerali: grazie  all'unicità dei vitigni, ogni vino è una vera e propria espressione del territorio di provenienza. L'area era tutta coperta da boschi e i terreni, di proprietà di oltre 500 privati, erano abbandonati dalla  Seconda Guerra Mondiale, ma per fortuna i diritti di reimpianto non sono andati persi. La Direzione de La Piemontina ha comprato da ognuno un pezzo di terra e  attuato un'operazione di bonifica, concimando e coltivando il terreno e riportandolo ad uno stato ottimale. 
"Per le nuove generazioni di viticoltori la sfida più complessa è unire l'esperienza e le conoscenze  delle generazioni passate con le tecnologie moderne ed avanzate; ed è proprio questo uno dei nostri  principali obiettivi: offrire un nuovo approccio al mondo vitivinicolo, attraverso un connubio di  tradizione e innovazione, rendendo la Piemontina un crocevia di degustazioni, iniziative culturali e  di conoscenza del territorio", dichiara la fondatrice de La Piemontina. 
"Uno dei nostri obiettivi è quello di portare i vini della cantina anche nella GDO, oltre che nelle  enoteche e nei ristoranti, e di sbarcare nel medio-lungo termine nei mercati internazionali per  esportare l'eccellenza del territorio piemontese oltre confine", conclude la fondatrice. 
Ad oggi, i due vini di base sono il Colline Novaresi DOC Rosso ed il Colline Novaresi DOC Bianco, mentre i vini più importanti sono il Ghemme DOCG e il Colline Novaresi DOC Vespolina. É disponibile anche il Metodo Classico di Erbaluce; nel 2023 uscirà il Metodo Classico Rosato insieme al Colline Novaresi DOC Nebbiolo cobianco e, nel 2024, anche il Ghemme DOCG Riserva ed il passito di Erbaluce. 
Le sorprese non finiscono qua: da dicembre 2022, sarà inoltre possibile prenotare  e regalare un'esperienza enogastronomica di wine tasting. Il pacchetto include una piacevole  passeggiata nei vigneti per raccontare la storia vitivinicola dell'azienda, per poi continuare in cantina,  immergendosi nei procedimenti di realizzazione: dalla lavorazione dei terreni, alla vendemmia,  fermentazioni e affinamenti fino all'imbottigliamento. Vi sposterete poi nella panoramica sala  degustazioni a vetri per degustare vini e grappe, tutto accompagnato da prodotti tipici locali. 
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tarditardi · 2 years ago
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Sizzano (NO), prende vita la cantina La Piemontina:  oltre 20 ettari di vigneti e 7 etichette prodotte 
SIZZANO (NO), 10 novembre 2022 - Sulle Colline Novaresi la viticoltura ha origini molto  antiche che risalgono fino all'epoca pre-romana; è proprio tra i comuni di Sizzano e Ghemme, in  questo scrigno di terreni e vigne, che nasce La Piemontina, azienda agricola e cantina vitivinicola  nata dal profondo legame che i proprietari hanno stretto con la loro terra. 
Con oltre 60 ettari di terreni, 20 ettari di vigneti e 7 etichette in produzione - Ghemme DOCG,  Colline Novaresi DOC Vespolina, Colline Novaresi DOC Nebbiolo, Colline Novaresi DOC Rosso,  Colline Novaresi DOC Bianco, Grappa Bianca, Grappa Gialla e lo Spumante Brut - La Piemontina opera nel totale rispetto della natura e della stagionalità, grazie alla cura quotidiana  dei vigneti e il controllo della filiera produttiva. Nella cantina verrà, inoltre, installato un impianto  fotovoltaico per ridurre i costi di gestione e portare avanti un percorso di rispetto e tutela  dell'ambiente. 
I terreni dei vigneti sono morenici, originati dagli antichi ghiacciai (Morenico - Alluvionale), la  superficie è costituita da argille, caolini e tufi. L'argilla, con la tessitura più fine, assorbe l'acqua e  la cede gradualmente alle radici. Il caolino - l'argilla bianca che copre le viti con la sua polvere - è in grado di riflettere la luce solare e proteggere chiome e grappoli dagli eccessi  termici, nonché prevenire ingiallimenti e scottature. Il tufo è una ricca fonte di minerali: grazie  all'unicità dei vitigni, ogni vino è una vera e propria espressione del territorio di provenienza. L'area era tutta coperta da boschi e i terreni, di proprietà di oltre 500 privati, erano abbandonati dalla  Seconda Guerra Mondiale, ma per fortuna i diritti di reimpianto non sono andati persi. La Direzione de La Piemontina ha comprato da ognuno un pezzo di terra e  attuato un'operazione di bonifica, concimando e coltivando il terreno e riportandolo ad uno stato ottimale. 
"Per le nuove generazioni di viticoltori la sfida più complessa è unire l'esperienza e le conoscenze  delle generazioni passate con le tecnologie moderne ed avanzate; ed è proprio questo uno dei nostri  principali obiettivi: offrire un nuovo approccio al mondo vitivinicolo, attraverso un connubio di  tradizione e innovazione, rendendo la Piemontina un crocevia di degustazioni, iniziative culturali e  di conoscenza del territorio", dichiara la fondatrice de La Piemontina. 
"Uno dei nostri obiettivi è quello di portare i vini della cantina anche nella GDO, oltre che nelle  enoteche e nei ristoranti, e di sbarcare nel medio-lungo termine nei mercati internazionali per  esportare l'eccellenza del territorio piemontese oltre confine", conclude la fondatrice. 
Ad oggi, i due vini di base sono il Colline Novaresi DOC Rosso ed il Colline Novaresi DOC Bianco, mentre i vini più importanti sono il Ghemme DOCG e il Colline Novaresi DOC Vespolina. É disponibile anche il Metodo Classico di Erbaluce; nel 2023 uscirà il Metodo Classico Rosato insieme al Colline Novaresi DOC Nebbiolo cobianco e, nel 2024, anche il Ghemme DOCG Riserva ed il passito di Erbaluce. 
Le sorprese non finiscono qua: da dicembre 2022, sarà inoltre possibile prenotare  e regalare un'esperienza enogastronomica di wine tasting. Il pacchetto include una piacevole  passeggiata nei vigneti per raccontare la storia vitivinicola dell'azienda, per poi continuare in cantina,  immergendosi nei procedimenti di realizzazione: dalla lavorazione dei terreni, alla vendemmia,  fermentazioni e affinamenti fino all'imbottigliamento. Vi sposterete poi nella panoramica sala  degustazioni a vetri per degustare vini e grappe, tutto accompagnato da prodotti tipici locali. 
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londranotizie24 · 2 years ago
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Convivialità, sostenibilità e innovazione: al via la settimana della cucina italiana nel Regno Unito
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Di Simone Platania @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Al via gli eventi della settimana della cucina italiana nel mondo: ecco gli appuntamenti clou a Londra e a Edinburgo. Al via la settimana della cucina italiana nel mondo giunta alla sua VII edizione L’Italia, checché se ne dica, è ancora un esempio di eccellenza e qualità nel mondo. Dall’arte alla lingua, dalla cultura all’ambiente, arrivando fino alla gastronomia, tratto distintivo del Made in Italy, il Belpaese fa ancora scuola in numerosi ambiti globalmente. Per questo, dopo la Settimana della lingua italiana nel mondo, arriva la Settimana della cucina italiana nel mondo. Dal 14 novembre infatti, in tutto il mondo ambasciate, istituti culturali, delegazioni e legazioni sul posto, istituzioni locali e non, celebrano il cibo Made in Italy. Attraverso la rete dei servizi diplomatici e consolari nel mondo infatti la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo si è affermata come evento annuale per promuovere il meglio della filiera enogastronomica e la tradizione enogastronomica italiana all'estero. Il tema di quest'anno è "Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la salvaguardia del pianeta". A Londra sono previsti due eventi: una tavola rotonda organizzata dall'Accademia Italiana della Cucina (delegazione di Londra) presso l’Istituto Italiano di Cultura il 17 novembre e una cena di gala di chiusura evento il 20 novembre. L’evento presso l’Iic è già sold out. Tuttavia, è ancora possibile prenotarsi alla waiting list qui. Convivialità, sostenibilità e innovazione, il 17 novembre a Londra l'evento Sustainable food chain Al via gli eventi della Settimana della cucina nel mondo; Londra non si fa attendere e mette in lista una serata il 17 novembre presso l'Iic di Londra, a Belgrave Square. Il tema dell’incontro è Sustainable food chains: Thoughts on the future of our food and planet. Ovvero le catene alimentari sostenibili e possibili riflessioni sul futuro del nostro cibo e del nostro pianeta. L’evento prevede una tavola rotonda organizzata dall'Accademia Italiana della Cucina, con il patrocinio dell'Ambasciata italiana a Londra. Gli ospiti della serata verranno introdotti da Katia Pizzi (Direttore Iic Londra) ma non solo. Presenti all'apertura anche Maurizio Fazzari e Roberto Buizza. Dalle 17.30 sono attesi numerosi ospiti e relatori. Ecco gli interventi:  - Giovanni Sacchi, Direttore dell'Ufficio di Londra dell'Italian Trade Agency. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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fedelando · 4 years ago
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“BORGHI E CIBO”, A CAPACCIO PAESTUM (SA) IL PRIMO CONGRESSO SUGLI ALIMENTI DELLA TRADIZIONE ITALICA
Gli alimenti della tradizione italica tra cultura e turismo. Nasce in questo contesto il primo congresso tematico “Borghi e Cibo”, in programma dal 21 al 23 Ottobre a Capaccio Paestum (Sa), presso il Mec Paestum Hotel.
Il congresso, organizzato dall’associazione ParvaRes in collaborazione con il Comune di Capaccio Paestum e con il patrocinio della Regione Campania, vedrà più di trenta esperti, provenienti da tutta Italia, confrontarsi per lo sviluppo dei territori attraverso il volano della cultura e delle tradizioni, rappresentato dagli alimenti della tradizione italiana nell’ambito Mediterraneo.  
Tre giornate di lavori congressuali ad accesso libero (previa iscrizione e nel rispetto delle attuali normative vigenti in materia Covid) che si apriranno giovedì 21 ottobre (ore 15) con i saluti istituzionali e la cerimonia inaugurale alla presenza di: Mafalda Inglese, presidente ParvaRes e promotrice del congresso; Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum; Gianfranco Masiello, assessore alle Attività Produttive del Comune di Capaccio Paestum; Michele Cammarano, presidente III Commissione Speciale Aree Interne della Regione Campania; Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania; Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania; Nunzio Angiola, vicepresidente Vigilanza CDP e delegato nazionale Aree Interne e Piccoli Comuni; Piero  De Luca, vice capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. I lavori saranno moderati dal giornalista Maurizio Varriano.
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Il primo congresso dedicato agli alimenti della tradizione italiana vedrà la partecipazione di Comuni, Borghi, Associazioni e stakeholder del territorio. Tra i vari esperti ci saranno Francesco Tapinassi, direttore Agenzia Regionale Toscana Promozione; Sara Roversi, presidente Future Food Institute; Vincenzo D’Anna, presidenta nazionale Ordine dei Biologi.
L’ultima giornata, sabato 23 ottobre (ore 10) sarà dedicata alle aziende con un forum sulle imprese della tradizione alimentare. Coordineranno i lavori Mafalda Inglese, presidente di ParvaRes, e Maria Teresa Scarpa, esperta di Comunicazione e Marketing territoriale. Al forum prenderanno parte diverse aziende che lavorano alimenti della tradizione, presentando i loro prodotti e i relativi progetti in grado di coniugare economia e turismo.  
“Da tempo progettiamo un'occasione di incontro e riflessione condivisa sul tema dello sviluppo dei territori attraverso l'attenzione, lo studio e la "messa a valore" della cultura, delle tradizioni e del cibo che ne è espressione e sintesi – afferma l’ideatrice Mafalda Inglese - Borghi e Cibo è un congresso che diverrà un appuntamento annuale per aziende, istituzioni, addetti ai lavori interessati alla cultura degli alimenti della tradizione come volano di sviluppo dei territori, soprattutto dei piccoli centri italiani meno conosciuti. Il made in Italy riparte dall’Italia, da un’Italia segreta, più autentica e che continua ad esprimere una propria genialità fra antica saggezza e innovazione”
“La tre giorni che, in collaborazione con l’associazione ParvaRes e con il patrocino della Regione Campania, il Comune di Capaccio Paestum ha voluto sul suo territorio nasce dalla consapevolezza di quanto la nostra terra possa dare in termini di offerta enogastronomica e di come ogni luogo possa essere conosciuto più a fondo anche attraverso percorsi culinarie. C’è dunque la volontà di valorizzare le nostre eccellenze a fini turistici – dichiara l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Capaccio Paestum, Gianfranco Masiello - La nostra Amministrazione si sta già muovendo da tempo in questa direzione convinta che il turismo enogastronomico possa rappresentare un motivo in più per scegliere la nostra città”.
Il Congresso è a libero accesso previa registrazione entro il 15/10 (posti sono limitati)
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margiehasson · 5 years ago
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Sapore Italiano, il nuovo programma tv che va alla scoperta della cucina italiana nel mondo
Emanuele Pollini e Maddalena Fossati
Cosa c’è di meglio della cucina italiana per sentirsi a casa anche quando siamo lontani? I migliori ristoranti italiani del mondo à la carte arrivano nel nuovo programma “SAPORE ITALIANO”, in onda in prima tv assoluta dal 22 ottobre alle 22:00 su FOOD NETWORK, canale 33.
Sapore Italiano è la prima trasmissione televisiva enogastronomica sviluppata da Condé Nast Italia in collaborazione con Discovery Italia e celebra l’eccellenza, in patria e all’ estero, del cibo italiano, sinonimo di qualità, semplicità e autenticità, valori che da sempre sono nel DNA di La Cucina Italiana, il mensile di cucina più autorevole nel nostro Paese che quest’anno compie 90 anni. Maddalena Fossati, direttrice de La Cucina Italiana e La Cucina Italiana International, e lo chef Emanuele Pollini hanno viaggiato per tutto il mondo per scoprire i migliori ristoranti italiani all’estero.
In ogni puntata di “SAPORE ITALIANO” i due esperti, hanno verificato la qualità di tre dei migliori ristoranti italiani nelle città di New York, Londra, Parigi e Los Angeles. Autenticità, stile, tradizione e innovazione sono i quattro parametri utilizzati da Maddalena ed Emanuele per giudicare i ristoranti visitati nella docu-serie. In base ai punteggi ottenuti, le tre location protagoniste di ciascun episodio potranno ottenere da 1 a 4 distintivi di eccellenza all’interno della loro guida.
«È stato fantastico scoprire quanta buona cucina italiana c’è in giro per il mondo e quanto ormai è parte della quotidianità di molti Paesi in Europa e negli Stati Uniti» commenta Maddalena Fossati. “SAPORE ITALIANO” ci condurrà in un viaggio per i quartieri e i sapori di quattro metropoli, attraverso i racconti, gli aneddoti e le curiosità di Maddalena ed Emanuele, che aggiungeranno alla loro guida anche altre imperdibili tappe dal punto di vista enogastronomico e culturale. SAPORE ITALIANO” (6 episodi x 60’) è un programma prodotto da Jumpcatmedia per Condé Nast Italia in esclusiva italiana per Discovery Italia.
Il programma sarà disponibile anche su Dplay (sul sito dplay.com – o su App Store o Google Play).
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Sapore Italiano, il nuovo programma tv che va alla scoperta della cucina italiana nel mondo published first on https://lenacharms.tumblr.com/
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freedomtripitaly · 6 years ago
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Capitale della Renania Settentrionale Westfalia, Düsseldorf è una delle città più eleganti, moderne e cosmopolite della Germania. È molto amata dai turisti che desiderano scoprire l’anima più autentica della Germania. Situata tra le città di Bonn, Colonia, Dortmund si trova a poca distanza dal confine olandese. Sono tante le cose da vedere a Düsseldorf, ma si sa che quando si viaggia il tempo non è mai abbastanza, ecco perché è molto importante fare una selezione preliminare di tutto ciò che non può mancare nel tuo prossimo viaggio in una delle città tedesche più belle. 10 cose da vedere a Düsseldorf La modaiola Königsallee, il divertente Altstadt, la storica Burgplatz e la moderna Hafen: non ci sono dubbi che Düsseldorf in Germania, sia una meta apprezzata da ogni tipo di turista, anche dai più giovani. Ecco quindi cosa visitare a Düsseldorf e dintorni. 1. Altstadt Una delle prime cose da non perdere è il centro di Düsseldorf, chiamato Altstadt. È situato lungo le sponde del fiume Reno ed è molto amato sia dai residenti, che dai turisti durante il periodo estivo. In realtà a livello architettonico non ha grandi attrattive, ma la sua via principale chiamata Bolkerstraße è conosciuta come “il bar più lungo del mondo”. Questo lascia intendere molto bene l’anima festaiola e ricca di divertimento di Düsseldorf centro. Sempre nell’Altstadt, a Carlsplatz ha sede il mercato cittadino, con bancarelle in cui poter gustare ottimi piatti e zuppe nel periodo invernale. 2. Burgplatz Sempre nel cuore dell’Altstadt, si trova Burgplatz, una delle piazze più vecchie delle città ed è dominata dalla torre Schloßturm. È il punto di partenza perfetto per una passeggiata lungo il Reno. 3. Königsallee È uno splendido viale urbano conosciuto per il suo canale verde che scorre lungo il centro, gli atelier di moda e i negozi di lusso. In pratica è il centro della Düsseldorf più elegante e modaiola. Perfetto per fare shopping, questo quartiere è anche molto affascinante grazie al canale costeggiato da alberi e ai suggestivi ponti. Questo è il luogo da frequentare soprattutto durante la Settimana della Moda. 4. Il distretto di Hafen A Düsseldorf, una delle cose da visitare è sicuramente il distretto di Hafen, moderno, cosmopolita e innovativo. Fino agli anni ’90 era un distretto industriale, ora invece ospita uffici, pub e ristoranti alla moda. È un quartiere molto amato dai giovani e dagli appassionati di architettura perché proprio qui, ha sede il complesso residenziale che ha cambiato Düsseldorf e il suo skyline: Neuer Zollhof, un quartiere di case, uffici e locali progettato dall’architetto Frank Gehry. Inoltre, un altro simbolo di Hafen è la torre della televisione, dalla quale si può ammirare tutta la città dall’alto. 5. Kunstakademie Düsseldorf È l’Accademia di Belle Arti della città specializzata in pittura, scultura e architettura. Qui hanno studiato artisti del calibro di Gerhard Richter, Andreas Gursky, Joseph Beuys e Sigmar Polke. 6. Kunsthalle Düsseldorf Tra le cose da fare a Düsseldorf rientra sicuramente una visita alla Kunsthalle dedicata all’arte contemporanea della Renania. È una delle istituzioni culturali più all’avanguardia di tutto il paese e celebra l’arte in tutte le sue forme. Da non perdere inoltre è il KIT (Kunst im Tunnel), si tratta di un tunnel fatto a galleria d’arte e situato sotto al fiume Reno: un’esperienza di visita unica al mondo. 7. Municipio della città Il Rathaus, cioè il Municipio di Düsseldorf, risale al 1500 e ancora oggi rimane perfettamente intatto. Fa parte di un gruppo più ampio di edifici storici: se si vuole conoscere il cuore antico della città, non si può perdere una tappa in questo luogo centrale. 8. Rheinuferpromenade Il periodo estivo è sicuramente uno dei preferiti dagli abitanti della città, ecco perché la Rheinuferpromenade, cioè il lungo Reno, è diventato uno dei luoghi più frequentati. Questa passeggiata collega il centro con il quartiere di Hafen, tra parchi e scorci antichi. È consigliabile anche una tappa Rheinpark Golzheim che durante la bella stagione è perfetto per un picnic. 9. Schneider Wibbel Questa è una di quelle attrazioni a cui sono molto affezionati sia i turisti, sia i residenti. Si tratta infatti di un carillon con figure meccaniche che rievocano una commedia di Hans-Müller Schlosser. Il carillon funziona 5 volte al giorno. 10. In giro per birrifici La birra a Düsseldorf fa parte della cultura locale. Viene chiamata comunemente Alt e sono 7 in totale i birrifici che la producono in città. Ognuno produce la propria birra in modo del tutto artigianale. Tra i birrifici da non perdere ci sono sicuramente il Kürzer, il Füchschen, lo Schlüssel o lo Schumacher. I dintorni di Düsseldorf Ora che sai cosa vedere a Düsseldorf, passiamo ai suoi dintorni che di certo non sono meno interessanti da visitare. Ricordati infatti che questa splendida città tedesca si trova in una delle zone più popolate della Germania e a poca distanza si trovano anche Colonia, Bonn, Aquisgrana, Dortmund, Essen e Bochum. Se ti stai chiedendo quindi cosa vedere a Düsseldorf e dintorni, sicuramente da non perdere oltre alle altre città d’arte tedesche, ci sono le Gole del Reno. Sono situate a circa 3 ore di distanza e sono un’attrazione naturalistica di grande impatto, tanto che sono state inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Altri luoghi naturalistici di grande interesse sono i vigneti della valle della Mosella, oltre al castello fiabesco di Eltz e ai suoi dintorni verdeggianti. Non si deve dimenticare inoltre che con sole 2 ore di treno si possono raggiungere Utrecht e Amsterdam. Tra le città d’arte tedesche più interessanti comunque, non sono da perdere Bonn che è l’ex capitale della Germania dell’ovest, Colonia con la sua cattedrale patrimonio dell’Unesco, oltre alla storica Aquisgrana che ha rivestito a livello europeo una grande importanza. Cosa mangiare e bere a Düsseldorf Dopo ore trascorse a Düsseldorf per visitare gli angoli più suggestivi della città, arriva anche il momento di sedersi a tavola e gustare i piatti tipici di questa zona della Germania. Abbiamo già visto che in città, la birra artigianale è un must, quindi non si può dire di avere veramente visitato Düsseldorf senza aver bevuto un bicchiere di Altbier. Tra i piatti da gustare ci sono l’arrosto marinato alla renana, il classico stinco di maiale che si mangia in tutta la Germania, il sanguinaccio, una calda zuppa di legumi o verdure e alcuni formaggi locali. Negli ultimi anni, Düsseldorf è diventata sempre di più un hub anche per la cucina internazionale, ecco perché in realtà in città si possono gustare piatti di ogni tipo. Cucina vegana, vegetariana, asiatica o mediorientale: i ristoranti riescono a soddisfare ogni tipologia di richiesta. Per tutti gli appassionati di cucina, uno dei quartieri più interessanti da visitare per fare il pieno di innovazione enogastronomica è l’Hafen. Le sue atmosfere hipster e cool conquistano tutti, dai più giovani, ai meno giovani. La sua offerta di locali infatti è molto vasta e va da semplici pub o fast food in stile americano, fino a ristoranti gourmet con chef rinomati. Quando visitare Düsseldorf Molti si possono chiedere quale sia il periodo migliore dell’anno per visitare questa città. Oltre all’estate e alla primavera, che rimangono i periodi migliori a livello climatico, da non perdere è anche il celebre Carnevale che inizia ogni anno l’11 novembre alle 11.11. Questa è una tradizione antica e molto sentita dagli abitanti della città. Questa data segna infatti il risveglio del buffone Hoppediz. I festeggiamenti veri e propri però iniziano nel periodo classico del Carnevale, quindi il giovedì grasso quando le donne simulano una presa di potere invadendo il municipio. Altre cose da fare in un weekend a Düsseldorf Tra le altre cose da non perdere in città, ce ne sono alcune davvero particolari: passeggiare nel polmone verde di MeidenHafen che le ha permesso di ottenere il titolo di città più verde d’Europa nel 2008; scoprire il quartiere giapponese di Oberkassel, in cui vive la più grande comunità giapponese d’Europa; girare tra i suoi mercati tipici e gustare il miglior pane della città da Hinkel; fare aperitivo nel bar più alto della Germania che si trova all’ultimo piano della Rheinturm; immergersi in uno dei poli di arte contemporanea più interessanti d’Europa, sia nel museo della città, sia nelle numerose gallerie. Düsseldorf è una città in continua evoluzione, che riesce a coniugare sia il suo lato più antico, sia quello più moderno e cosmopolita. Di certo è una meta perfetta per un weekend al di fuori delle capitali europee, alla ricerca di nuovi stimoli e nuovi posti da scoprire, anche al di fuori delle solite rotte turistiche. Se stai cercando informazioni sul tuo prossimo viaggio in Germania, siamo certi che Düsseldorf saprà stupirti e conquistarti. https://ift.tt/2lsBcFR Düsseldorf: cosa fare e cosa vedere in città e nei dintorni Capitale della Renania Settentrionale Westfalia, Düsseldorf è una delle città più eleganti, moderne e cosmopolite della Germania. È molto amata dai turisti che desiderano scoprire l’anima più autentica della Germania. Situata tra le città di Bonn, Colonia, Dortmund si trova a poca distanza dal confine olandese. Sono tante le cose da vedere a Düsseldorf, ma si sa che quando si viaggia il tempo non è mai abbastanza, ecco perché è molto importante fare una selezione preliminare di tutto ciò che non può mancare nel tuo prossimo viaggio in una delle città tedesche più belle. 10 cose da vedere a Düsseldorf La modaiola Königsallee, il divertente Altstadt, la storica Burgplatz e la moderna Hafen: non ci sono dubbi che Düsseldorf in Germania, sia una meta apprezzata da ogni tipo di turista, anche dai più giovani. Ecco quindi cosa visitare a Düsseldorf e dintorni. 1. Altstadt Una delle prime cose da non perdere è il centro di Düsseldorf, chiamato Altstadt. È situato lungo le sponde del fiume Reno ed è molto amato sia dai residenti, che dai turisti durante il periodo estivo. In realtà a livello architettonico non ha grandi attrattive, ma la sua via principale chiamata Bolkerstraße è conosciuta come “il bar più lungo del mondo”. Questo lascia intendere molto bene l’anima festaiola e ricca di divertimento di Düsseldorf centro. Sempre nell’Altstadt, a Carlsplatz ha sede il mercato cittadino, con bancarelle in cui poter gustare ottimi piatti e zuppe nel periodo invernale. 2. Burgplatz Sempre nel cuore dell’Altstadt, si trova Burgplatz, una delle piazze più vecchie delle città ed è dominata dalla torre Schloßturm. È il punto di partenza perfetto per una passeggiata lungo il Reno. 3. Königsallee È uno splendido viale urbano conosciuto per il suo canale verde che scorre lungo il centro, gli atelier di moda e i negozi di lusso. In pratica è il centro della Düsseldorf più elegante e modaiola. Perfetto per fare shopping, questo quartiere è anche molto affascinante grazie al canale costeggiato da alberi e ai suggestivi ponti. Questo è il luogo da frequentare soprattutto durante la Settimana della Moda. 4. Il distretto di Hafen A Düsseldorf, una delle cose da visitare è sicuramente il distretto di Hafen, moderno, cosmopolita e innovativo. Fino agli anni ’90 era un distretto industriale, ora invece ospita uffici, pub e ristoranti alla moda. È un quartiere molto amato dai giovani e dagli appassionati di architettura perché proprio qui, ha sede il complesso residenziale che ha cambiato Düsseldorf e il suo skyline: Neuer Zollhof, un quartiere di case, uffici e locali progettato dall’architetto Frank Gehry. Inoltre, un altro simbolo di Hafen è la torre della televisione, dalla quale si può ammirare tutta la città dall’alto. 5. Kunstakademie Düsseldorf È l’Accademia di Belle Arti della città specializzata in pittura, scultura e architettura. Qui hanno studiato artisti del calibro di Gerhard Richter, Andreas Gursky, Joseph Beuys e Sigmar Polke. 6. Kunsthalle Düsseldorf Tra le cose da fare a Düsseldorf rientra sicuramente una visita alla Kunsthalle dedicata all’arte contemporanea della Renania. È una delle istituzioni culturali più all’avanguardia di tutto il paese e celebra l’arte in tutte le sue forme. Da non perdere inoltre è il KIT (Kunst im Tunnel), si tratta di un tunnel fatto a galleria d’arte e situato sotto al fiume Reno: un’esperienza di visita unica al mondo. 7. Municipio della città Il Rathaus, cioè il Municipio di Düsseldorf, risale al 1500 e ancora oggi rimane perfettamente intatto. Fa parte di un gruppo più ampio di edifici storici: se si vuole conoscere il cuore antico della città, non si può perdere una tappa in questo luogo centrale. 8. Rheinuferpromenade Il periodo estivo è sicuramente uno dei preferiti dagli abitanti della città, ecco perché la Rheinuferpromenade, cioè il lungo Reno, è diventato uno dei luoghi più frequentati. Questa passeggiata collega il centro con il quartiere di Hafen, tra parchi e scorci antichi. È consigliabile anche una tappa Rheinpark Golzheim che durante la bella stagione è perfetto per un picnic. 9. Schneider Wibbel Questa è una di quelle attrazioni a cui sono molto affezionati sia i turisti, sia i residenti. Si tratta infatti di un carillon con figure meccaniche che rievocano una commedia di Hans-Müller Schlosser. Il carillon funziona 5 volte al giorno. 10. In giro per birrifici La birra a Düsseldorf fa parte della cultura locale. Viene chiamata comunemente Alt e sono 7 in totale i birrifici che la producono in città. Ognuno produce la propria birra in modo del tutto artigianale. Tra i birrifici da non perdere ci sono sicuramente il Kürzer, il Füchschen, lo Schlüssel o lo Schumacher. I dintorni di Düsseldorf Ora che sai cosa vedere a Düsseldorf, passiamo ai suoi dintorni che di certo non sono meno interessanti da visitare. Ricordati infatti che questa splendida città tedesca si trova in una delle zone più popolate della Germania e a poca distanza si trovano anche Colonia, Bonn, Aquisgrana, Dortmund, Essen e Bochum. Se ti stai chiedendo quindi cosa vedere a Düsseldorf e dintorni, sicuramente da non perdere oltre alle altre città d’arte tedesche, ci sono le Gole del Reno. Sono situate a circa 3 ore di distanza e sono un’attrazione naturalistica di grande impatto, tanto che sono state inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Altri luoghi naturalistici di grande interesse sono i vigneti della valle della Mosella, oltre al castello fiabesco di Eltz e ai suoi dintorni verdeggianti. Non si deve dimenticare inoltre che con sole 2 ore di treno si possono raggiungere Utrecht e Amsterdam. Tra le città d’arte tedesche più interessanti comunque, non sono da perdere Bonn che è l’ex capitale della Germania dell’ovest, Colonia con la sua cattedrale patrimonio dell’Unesco, oltre alla storica Aquisgrana che ha rivestito a livello europeo una grande importanza. Cosa mangiare e bere a Düsseldorf Dopo ore trascorse a Düsseldorf per visitare gli angoli più suggestivi della città, arriva anche il momento di sedersi a tavola e gustare i piatti tipici di questa zona della Germania. Abbiamo già visto che in città, la birra artigianale è un must, quindi non si può dire di avere veramente visitato Düsseldorf senza aver bevuto un bicchiere di Altbier. Tra i piatti da gustare ci sono l’arrosto marinato alla renana, il classico stinco di maiale che si mangia in tutta la Germania, il sanguinaccio, una calda zuppa di legumi o verdure e alcuni formaggi locali. Negli ultimi anni, Düsseldorf è diventata sempre di più un hub anche per la cucina internazionale, ecco perché in realtà in città si possono gustare piatti di ogni tipo. Cucina vegana, vegetariana, asiatica o mediorientale: i ristoranti riescono a soddisfare ogni tipologia di richiesta. Per tutti gli appassionati di cucina, uno dei quartieri più interessanti da visitare per fare il pieno di innovazione enogastronomica è l’Hafen. Le sue atmosfere hipster e cool conquistano tutti, dai più giovani, ai meno giovani. La sua offerta di locali infatti è molto vasta e va da semplici pub o fast food in stile americano, fino a ristoranti gourmet con chef rinomati. Quando visitare Düsseldorf Molti si possono chiedere quale sia il periodo migliore dell’anno per visitare questa città. Oltre all’estate e alla primavera, che rimangono i periodi migliori a livello climatico, da non perdere è anche il celebre Carnevale che inizia ogni anno l’11 novembre alle 11.11. Questa è una tradizione antica e molto sentita dagli abitanti della città. Questa data segna infatti il risveglio del buffone Hoppediz. I festeggiamenti veri e propri però iniziano nel periodo classico del Carnevale, quindi il giovedì grasso quando le donne simulano una presa di potere invadendo il municipio. Altre cose da fare in un weekend a Düsseldorf Tra le altre cose da non perdere in città, ce ne sono alcune davvero particolari: passeggiare nel polmone verde di MeidenHafen che le ha permesso di ottenere il titolo di città più verde d’Europa nel 2008; scoprire il quartiere giapponese di Oberkassel, in cui vive la più grande comunità giapponese d’Europa; girare tra i suoi mercati tipici e gustare il miglior pane della città da Hinkel; fare aperitivo nel bar più alto della Germania che si trova all’ultimo piano della Rheinturm; immergersi in uno dei poli di arte contemporanea più interessanti d’Europa, sia nel museo della città, sia nelle numerose gallerie. Düsseldorf è una città in continua evoluzione, che riesce a coniugare sia il suo lato più antico, sia quello più moderno e cosmopolita. Di certo è una meta perfetta per un weekend al di fuori delle capitali europee, alla ricerca di nuovi stimoli e nuovi posti da scoprire, anche al di fuori delle solite rotte turistiche. Se stai cercando informazioni sul tuo prossimo viaggio in Germania, siamo certi che Düsseldorf saprà stupirti e conquistarti. Durante una vacanza a Düsseldorf e dintorni sono molte le cose da vedere, tra cui i musei, il distretto di Hafen e i vigneti della Valle di Mosella.
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italyinfofood · 6 years ago
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Pasqua, a tavola vince la tradizione ma il dolce è innovativo - Pasqua, dolce #Colombapasquale #Dolce #enogastronomica #fruttaesotica #glassadimandorle #granelladizucchero #innovazione #mandorlepelate #Pasqua #tavola #tradizione #uovodiPasqua #zenzerocandito Pasqua, a tavola vince la tradizione ma il dolce è innovativo ROMA - E' ancora una volta la tradizione enogastronomica a vincere a Pasqua anche se avanzano, sotto il profilo dolciario, accostamenti inusuali a base di frutta o spezie. Quest'anno accanto al menu di agnello e capretto, torta pasqualina e casatiello, lasagne, brodo di gallina, pastiera napoletana e colomba tradizionale (glassa di mandorle, granella di zucchero e mandorle pelate) si fanno sempre più strada le colombe preparate con lievito madre che rende il dolce più morbido e digeribile e quelle aromatizzate alla frutta esotica candita, allo zenzero candito o farcite… Link: https://www.foodinfo.it/news/pasqua-a-tavola-vince-la-tradizione-ma-il-dolce-e-innovativo/ https://www.instagram.com/p/BwNhXCOH9eX/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1jy92xbk3y0tm
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foodconfidential · 6 years ago
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Convegno sul turismo a Taormina organizzato da @act_taormine La storia enogastronomica italiana racconta le capacità, le competenze, il background, il legame dinamico con il territorio delle tradizioni e della cultura. Non esiste differenza tra tradizione e innovazione, i due processi sono correlati per adattarsi alla contemporaneità. Rispetto per le origini e intelligenza per vivere il presente. Se è vero, dai dati a disposizione, che il nuovo turismo s'indirizza verso destinazioni gastronomiche e che i viaggiatori scelgono le mete anche in base ai ristoranti e alle produzioni, allora è vero che gli operatori non devono imbastire storie inesistenti ma devono semplicemente valorizzare al massimo la loro veridicità. Bisogna comunicare! Viaggiare e vedere i luoghi come lo farebbero e lo fanno le persone del posto: Travel like a local. I turisti vogliono vivere l'esperienza meno turistica possibile. Siate voi stessi ma imparate l’inglese, raccontate le ricette di vostra nonna ma fatelo con Instagram, lavorate con gli altri ristoratori e albergatori proponendo gli uni gli altri. Fate rete. #taormina365 #turismonostop #impresaesviluppo #culturaebellezza #visitsicily #sicilia #turismo #travelconfidential (presso Taormina) https://www.instagram.com/nerinadinunzio/p/BvCNcAilEN5/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=z0cpzslyzi27
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italiaatavola · 6 years ago
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Onori a Leonardo dal “suo” scalo Showcooking di Pascucci e Usai
L'aeroporto internazionale di Fiumicino, che porta il nome di Leonardo Da Vinci, ha voluto celebrare il genio del Rinascimento in un evento speciale, nell'area di Imbarco E dello scalo romano. Protagonisti di un cooking show, due chef stellati del territorio: Gianfranco Pascucci di "Pascucci al Porticciolo" e Daniele Usai de "Il Tino". Sembra infatti che Leonardo si fosse cimentato anche nell'arte culinaria inventando strumenti utilissimi come il girarrosto, il cavatappi o il macinapepe. Già con la mostra "Le ali di Leonardo. Il genio e il volo», inaugurata il 2 maggio, nello scalo internazionale romano erano cominciate le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di quello che è considerato il più geniale inventore di tutti i tempi e che creò già all'inizio del Quattrocento macchine del volo, con pedali e manubri per azionare le ali e consentire alla navicella di sollevarsi.
La mostra le ha riproposte a grandezza naturale, accanto a un’area multimediale con i disegni di Leonardo sulla capacità degli uccelli di volare. Vero o verosimile, sembra che Leonardo fosse interessato anche al cibo alla cucina e che fosse vegetariano. Più probabile la sua esperienza di sguattero, in gioventù, in una locanda fiorentina. Ispirandosi alle sue intuizioni e alle sue ricerche, gli chef stellati Gianfranco Pascucci e Daniele Usai hanno preparato ognuno un piatto utilizzando prodotti della lunga fascia costiera e dell'entroterra di Fiumicino, attorniati dai passeggeri in partenza incuriositi dall'inedita performance nella postazione allestita al centro dell'area "Italian Food Street".
Pascucci ha preparato il piatto "Mare", con la scritta a base di polvere di alghe che figurava anche sul piatto, con una "spugna" verde a base di erbe, alga kombu fermentata e salsa di crostacei liofilizzata, mentre Usai ha optato per Spaghetti aglio olio e peperoncino saltato con un estratto di "acquarosa", ottenuta mettendo in infusione in acqua petali di rosa con limone e poco alcool. Sembra che questa fosse la bevanda preferita da Leonardo. Il cooking show è stato per gli chef l'occasione di sottolineare l'alto livello dell'offerta enogastronomica del territorio laziale, il valore della biodiversità dell'agroalimentare e la necessità di preservare le risorse del mare con una pesca sostenibile e stagionale. Altri due artigiani del gusto locali hanno voluto partecipare all'omaggio a Leonardo.
Il fornaio Emiliano Di Lelio ha offerto una pizza romana con cipolle rosse, prosciutto e burrata, cosparsa di petali di rose, mentre il pasticciere Arcangelo Patrizi ha proposto una frolla con composta di more di gelso, croccante di pinoli e crema alla leonardesca acqua di rose.A presentare l'iniziativa sono stati l'ad di Aeroporti di Roma, Ugo de Carolis e il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. «L'evento di oggi così come le altre iniziative per i 500 anni dalla morte di Leonardo - ha detto Ugo de Carolis - rientra nel nostro programma culturale di innovazione e di eccellenza a cui ci ispiriamo continuamente per cercare di migliorare i nostri servizi ai passeggeri. Questo ci ha fatti diventare per il secondo anno consecutivo il miglior aeroporto d'Europa». ADR, Società del Gruppo Atlantia, gestisce e sviluppa gli scali internazionali di Roma Fiumicino e Ciampino e svolge altre attività connesse e complementari alla gestione aeroportuale. Fiumicino dispone di due terminal passeggeri.
È dedicato alla clientela business e leisure su rotte nazionali, internazionali e intercontinentali; Ciampino è principalmente utilizzato dalle compagnie aeree low cost, dagli express-courier e dalle attività di Aviazione Generale. Nel 2018 ADR ha registrato, come sistema aeroportuale, 48,8 milioni di passeggeri con oltre 230 destinazioni nel mondo raggiungibili da Roma, grazie alle circa 100 compagnie aeree operanti nei due scali. Nel 2017, secondo Skytrax, Fiumicino è stato l’aeroporto che, in tutto il mondo, ha maggiormente migliorato e potenziato i propri servizi. Un riconoscimento che si aggiunge al premio attribuitogli da Airport Council International World come aeroporto più apprezzato in Europa tra gli hub con più di 40 milioni di passeggeri, e al riconoscimento “Best Airport Award” 2018 assegnato allo scalo romano nel corso dell’assemblea annuale dell’Airport Council International Europe. Per informazioni: www.adr.it
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tmnotizie · 6 years ago
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ANCONA – È la Giornata della pesca, delle degustazioni con i pescatori e dei vini del Conero. Sabato 18 maggio, Tipicità in Blu dopo aver dialogato con il mondo della cantieristica e della nautica nei primi due giorni, apre le porte al grande pubblico, con i sapori e le esperienze.
Più di venti gli appuntamenti in programma nella terza giornata del Festival, laboratorio di co-creatività promosso dal Comune di Ancona in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e un nutrito pool di enti locali, associazioni e aziende partner operanti nei settori della “crescita blu”.
Alle 11 e per tutto il fine settimana viene allestito il Blu Village al Mercato Ittico all’ingrosso, dove assaggiare specialità marinare in compagnia dei pescatori. In degustazione: fritto dell’Adriatico con verdurine, polenta al ragù di mare, vincisgrassi del pescatore, panino “mare nostrum”, pesce azzurro a scottadito, insalata legumi e frutti di mare ed altre specialità in base al pescato.
Per i wine lovers c’è, alla Mole, il salone il Conero nel Calice per scoprire gli inimitabili caratteri dei vini locali, anche con un esclusivo aperitivo sul marciaronda in abbinamento ai sapori del territorio (con un defileé di moda in blu). Per i più esigenti, alle 18, la degustazione guidata con Roberto Orciani: “Rossi sul mare”.
Il CISP – Centro Innovazione e Sviluppo della Pesca – ha organizzato un seminario rivolto agli operatori del settore (pescatori, commercianti e grossisti) che mostra, dalle 9.30 alle 16.30, i risultati ottenuti fino ad oggi e, a seguire (ore 18), c’è “Lo spettacolo del mare”, uno storytelling sui riti della pesca, sulle tradizioni e sulle nuove frontiere dell’innovazione, attraverso le voci dei protagonisti. A tessere le fila, la verve e l’energia di Marco Ardemagni.
Fin dalla mattina, il porto turistico di Marina Dorica ospita gli studenti con il contest di pittura su vela “Ancona e l’ambiente” e la visita alla Goletta Verde di Legambiente; mentre alle 14 parte la Sailing chef, la regata enogastronomica, con relativa premiazione nella seconda metà del pomeriggio.
Da non perdere l’open day del CNR, la visita speciale ai cantieri di Fincantieri, la mostra d’arte tintoria Natural Color Culture – Blu story e le minicrociere che salpano dal Mandracchio per dirigersi verso la pittoresca Baia di Portonovo.
In programma Andrea Caimmi in Enea profugo – Un epico viaggio mediterraneo (ore 17 al foyer del bar della Mole Vanvitelliana) ed il Blu tour “Ancona: la storia di una città che da secoli abbraccia il mare”.
In chiusura, alle 21 i segreti del mare, il fascino dell’esplorazione sono gli ingredienti forti dell’atteso appuntamento serale con Roberto Giacobbo. All’Auditorium della Mole Vanvitelliana, il giornalista e autore televisivo conduce il pubblico verso “I mondi sommersi” (ingresso libero).
Per chi ha voglia di fare un giro in città, fino a domenica ci sono oltre cinquanta locali che collaborano con Tipicità in blu e propongono speciali menù in blu e aperiblu. Tutto il programma è sul sito www.tipicitainblu.it.
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