#iniziativa eco-friendly
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Ottiglio si rafforza nella sostenibilità e valorizza il territorio con "Autij Borgo in Monferrato". Un’iniziativa per promuovere ambiente, tradizioni e cultura locale, coinvolgendo cittadini e visitatori
Il Comune di Ottiglio, situato nel cuore del Monferrato, ha recentemente aderito alla rete dei Comuni Sostenibili, sottolineando il proprio impegno per un futuro più attento all’ambiente e alle tradizioni locali
Il Comune di Ottiglio, situato nel cuore del Monferrato, ha recentemente aderito alla rete dei Comuni Sostenibili, sottolineando il proprio impegno per un futuro più attento all’ambiente e alle tradizioni locali. L’iniziativa, denominata Autij Borgo in Monferrato, mira a valorizzare il territorio offrendo esperienze immersive per residenti e visitatori, invitandoli a esplorare il borgo attraverso…
#Alessandria today#Ambiente#autenticità culturale#Autij Borgo in Monferrato#Biodiversità#borgo in Monferrato#cibo sano#coinvolgimento cittadino#Comune di Ottiglio#Comuni Sostenibili#condivisione sociale#Cultura Locale#esperienze immersive#Facebook Comune Ottiglio#Fiera Bovina di Sant’Eusebio#Google News#iniziativa eco-friendly#Instagram Ottiglio Autij#italianewsmedia.com#Manuela Gallocchio#Memoria storica#Monferrato#Ottiglio#Ottiglio social#Partecipazione Attiva#patrimonio culturale#patrimonio Ottiglio#Pier Carlo Lava#Progetti comunitari#promozione sociale
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Be The Change e I-Days presentano per la prima volta edizioni limitate ed esclusive di vinili totalmente eco-friendly e ad impatto zero di Artisti che si esibiranno al festival
Be The Change, progetto ideato e sviluppato da Rude Cares, divisione benefica dell’etichetta indipendente e B-Corp certificata Rude Records, insieme a I-Days, uno degli eventi musicali più importanti in Italia, annunciano una collaborazione che prenderà vita in alcune date selezionate dell’evento. Questa iniziativa mira a sensibilizzare la comunità musicale riguardo il cambiamento climatico e…
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È un attore famosissimo, Matthew McConaughey, uno di quelli da premio Oscar che, effettivamente, ha vinto nel 2014. Ma non tutti sanno che è anche un ambientalista, da sempre devoto alla causa. Proprio per questo suo fervore ecologico ha deciso di partecipare ad un interessante progetto, contribuendo con la creazione di un alloggio davvero particolare. Si tratta di una casetta prefabbricata eco-friendly, della quale Matthew McConaughey ha firmato il design. Il suo nome è The Reserve, ed è stata realizzata in collaborazione con i fondatori di Unyoked, una startup che si dedica alla costruzione di rifugi nel deserto australiano. Inoltre fa parte del più ampio progetto benefico With Thanks, promosso da Wild Turkey (un famoso marchio di bourbon del quale Matthew è direttore creativo da alcuni anni). L’obiettivo di questa iniziativa? Permettere alle persone di tutto il mondo di ritrovare se stessi riconnettendosi con la natura, staccando dal tran tran frenetico della vita quotidiana. E, perché no, capire finalmente quanto sia importante preservare l’ambiente. L’interno della cabina eco-sostenibile – Fonte: Getty Images The Reserve, presentata a Sydney lo scorso 20 novembre e poi trasferita in uno dei più remoti angoli del Nuovo Galles del Sud, è completamente eco-sostenibile. Realizzata principalmente in legno, è dotata di pannelli solari che le permettono di essere energicamente indipendente e sembra integrarsi alla perfezione con l’ambiente circostante. Matthew McConaughey ha guidato la costruzione della baita, lasciando la sua impronta in tanti piccoli dettagli. Ad esempio, all’interno della cabina c’è un piccolo bar nascosto, mentre la libreria vanta una splendida raccolta di saggi di Ralph Waldo Emerson. E lo stereo vintage – funziona con le vecchie musicassette! – offre una vasta scelta tra gli autori preferiti dall’attore, tra cui Bob Dylan e Sturgill Simpson. L’attore ha progettato la cabina – Fonte: Getty Images Piccolo dettaglio: all’interno della baita non c’è il wi-fi. Si tratta di una precisa scelta volta a permettere agli ospiti di concentrarsi unicamente sulle bellezze della natura e di ritrovare l’armonia con se stessi, senza distrazioni moderne qual è internet. Chissà, magari rimanendo colpiti dall’incredibile perfezione del deserto australiano riusciremo a capire più a fondo l’importanza di proteggere questa risorsa naturale, affinché anche i nostri figli e nipoti possano un giorno ammirare le sue meraviglie. Se volete regalarvi un’esperienza particolare e unica al mondo, potrete prenotare la cabina di Matthew McConaughey a partire da dicembre. Il prezzo? Secondo fonti inglesi, soggiornare nella baita del famoso attore costerà 150 dollari (circa 136 euro) a notte. Matthew McConaughey davanti alla sua baita – Fonte: Getty Images https://ift.tt/37DVsHF Ora puoi dormire nella baita di Matthew McConaughey, in Australia È un attore famosissimo, Matthew McConaughey, uno di quelli da premio Oscar che, effettivamente, ha vinto nel 2014. Ma non tutti sanno che è anche un ambientalista, da sempre devoto alla causa. Proprio per questo suo fervore ecologico ha deciso di partecipare ad un interessante progetto, contribuendo con la creazione di un alloggio davvero particolare. Si tratta di una casetta prefabbricata eco-friendly, della quale Matthew McConaughey ha firmato il design. Il suo nome è The Reserve, ed è stata realizzata in collaborazione con i fondatori di Unyoked, una startup che si dedica alla costruzione di rifugi nel deserto australiano. Inoltre fa parte del più ampio progetto benefico With Thanks, promosso da Wild Turkey (un famoso marchio di bourbon del quale Matthew è direttore creativo da alcuni anni). L’obiettivo di questa iniziativa? Permettere alle persone di tutto il mondo di ritrovare se stessi riconnettendosi con la natura, staccando dal tran tran frenetico della vita quotidiana. E, perché no, capire finalmente quanto sia importante preservare l’ambiente. L’interno della cabina eco-sostenibile – Fonte: Getty Images The Reserve, presentata a Sydney lo scorso 20 novembre e poi trasferita in uno dei più remoti angoli del Nuovo Galles del Sud, è completamente eco-sostenibile. Realizzata principalmente in legno, è dotata di pannelli solari che le permettono di essere energicamente indipendente e sembra integrarsi alla perfezione con l’ambiente circostante. Matthew McConaughey ha guidato la costruzione della baita, lasciando la sua impronta in tanti piccoli dettagli. Ad esempio, all’interno della cabina c’è un piccolo bar nascosto, mentre la libreria vanta una splendida raccolta di saggi di Ralph Waldo Emerson. E lo stereo vintage – funziona con le vecchie musicassette! – offre una vasta scelta tra gli autori preferiti dall’attore, tra cui Bob Dylan e Sturgill Simpson. L’attore ha progettato la cabina – Fonte: Getty Images Piccolo dettaglio: all’interno della baita non c’è il wi-fi. Si tratta di una precisa scelta volta a permettere agli ospiti di concentrarsi unicamente sulle bellezze della natura e di ritrovare l’armonia con se stessi, senza distrazioni moderne qual è internet. Chissà, magari rimanendo colpiti dall’incredibile perfezione del deserto australiano riusciremo a capire più a fondo l’importanza di proteggere questa risorsa naturale, affinché anche i nostri figli e nipoti possano un giorno ammirare le sue meraviglie. Se volete regalarvi un’esperienza particolare e unica al mondo, potrete prenotare la cabina di Matthew McConaughey a partire da dicembre. Il prezzo? Secondo fonti inglesi, soggiornare nella baita del famoso attore costerà 150 dollari (circa 136 euro) a notte. Matthew McConaughey davanti alla sua baita – Fonte: Getty Images È un’eco-casetta, sperduta nel mezzo della natura incontaminata dell’Australia, la splendida idea di viaggio di Matthew McConaughey. Ora puoi prenotarla.
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São Paulo Fashion Week Autunno/Inverno 2018-19
“POW! Creative Explosion” parla del potere di trasformazione che ha l’energia creativa. Affermazione che ha ispirato la 45a edizione della São Paulo Fashion Week, che si è tenuta fra il 21 e il 26 aprile al Pavilhão das Culturas Brasileiras, uno spazio che celebra la diversità culturale del Brasile.
Sono state le idee Conrado Segreto, il giovane designer e artista poliedrico che ha lasciato un segno sulla scena fashion brasiliana negli anni 80 a ispirare quella dell’empowerment dell’industria della moda per valorizzare la sua capacità di comunicare come forma genuina di espressione, che risponde alle emozioni senza censura. L’inaugurazione della mostra con le immagini delle collezioni di Segreto ha fatto da cornice alle presentazioni di questa stagione e ha stimolato il dibattito sulla diversità .
Per il Projeto Ponto Firme (Firm Stitch Project), è stata presentata una piccola collezione di capi realizzati all’uncinetto dai detenuti del carcere Adriano Marrey a Guarulhos. Dopo nove mesi di lavoro i venti detenuti hanno visto i loro capi sfilare in passerella accompagnati dal designer e artigiano Gustavo Silvestre, l’uomo che ha insegnato loro questa antica tecnica. Un’ iniziativa sociale i cui risultati sono evidenti: la possibilità di imparare una tecnica manuale offerta ai detenuti ha migliorato le loro abilità manuali, sviluppato la loro concentrazione e aiutato la socializzazione.
Anche i designer di A. Niemeyer hanno esplorato il valore delle tecniche artigianali utilizzando fibre naturali di altissima qualità per i loro capi tricot morbidi e caldi. “Meet me in Montauk”, l’ultima collezione del duo di stilisti Fernanda Niemeyer e Renata Alhadeff fa riferimento alla città costiera vicino a New York utilizzando elementi sporty e presi in prestito dal mondo del surf a completamento della loro classica silhouette over e rilassata.
Ha fatto invece il suo debutto alla SPFW Beira, il brand di slow-fashion minimal ed eco-friendly creato da Livia Cunha Campos. La stilista ha creato capi senza tempo in sequenza che lentamente passavano da una stagione all’altra. Costruzioni complesse diventavano capi in apparenza semplici creati con fibre naturali al 100%, cotone bio, PET e seta eco riciclata.
Oskar Metsavaht con la sua griffe Osklen è fortemente impegnato a ridurre l’impatto sull’ambiente: ASAP – ‘as sustainable as possible’, il più sostenibile possibile – è il nome della collezione più recente dello stilista, il suo manifesto, un appello per sensibilizzare la fashion industry perché smetta di provocare danni. Insieme all’ Instituto-E, Osklen continua a ricercare e sviluppare tessuti al 100% sostenibili ed eco-friendly nel loro laboratorio tessile, il più grande del Sud America.
“Se potessi liberarti di tutti i tuoi obblighi e iniziare una nuova vita, che tipo di vita sarebbe?”: è questo l’interrogativo che si sono posti i designer di Cotton Project quando hanno disegnato la loro ultima collezione, un punto di vista personale sul cambiamento e sulla trasformazione, che porta a un migliore equilibrio fra la natura e la vita urbana. Questa “fuga bucolica”, come la chiamano loro, è tradotta in capi utilitarian senza tempo in colori naturali.
Nell’ambito della selezione TOP 5, LED ha presentato “Apocaliptica”, una riflessione sulla diversità delle tipologie fisiche e una resistenza ribelle alla normalità che mette in discussione le tradizioni e lo status quo. “Un appello alla libertà di espressione, per poterci mostrare per quello che siamo: complessi, diversi e plurali” , così ha definito la sua collezione Celio Diaz. Un mix di tessuti plastici e tricot fatto a mano per questi capi genderless audaci e vivaci che in qualche modo sintetizzano la way of life brasiliana.
La collezione di Amapo è stata invece ispirata da AVAF (Assume Vivid Astro Focus), il collettivo internazionale di artisti plastici curato dall’artista brasiliano Eli Sudbrack. Una parata coloratissima di streetwear pop con reminiscenze anni 80 ha sfilato nell’União Fraterna Building, dove il giovane brand di denim ha presentato la sua nuova collezione.
Anche Juliana Jabour si è ispirata a una silhouette anni 80, giocando però con l’idea di sport invernali alpini. La sua estetica femminile fresca, ma di grande impatto, è un mix perfetto fra ruche teatrali e tagli sportivi e casual.
La São Paulo Fashion Week grazie al suo ruolo di leadership nella più grande industria della moda in Sud America, mantiene alta l’attenzione sul design e sull’identità, e funge da esempio per quanto riguarda valorizzazione e cambiamento.
by Pia Rey
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Truccose sono tornata !!!
Questa sera voglio parlarvi della mia esperienza nel nuovo KiKOid Store, inaugurato in occasione dei 20 anni di Kiko, che per l’occasione ha aperto il negozio più grande al mondo…
…dove?…nel cuore di Milano, all’interno degli spazi dello storico negozio Vergelio, attività che ha fatto la storia della “calzatura”…
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Ricordate questo splendido negozio? ma si…quello dove acquistare un paio di scarpe era pari ad aprire un mutuo…anche con i saldi…però che calzature!!!
In ogni caso oggi Vergelio, in Corso Vittorio Emanuele, non esiste più…e al suo posto…
Il colore predominante è il bianco, quindi un’ambiente estremamente luminoso…
Il negozio misura 200 mq e si sviluppa su due livelli. Sono presenti varie postazioni stile “Make – Up Bar” allestite con Tester dei vari prodotti, che è possibile provare nella massima libertà.
Il suffisso “id” è stato unito al nome del brand per sottolineare il fatto che dopo 20 anni Kiko, ha ormai un’ identità precisa e riconoscibile. Il negozio è stato progettato dal famoso architetto Kengo Kuma che ha ideato il singolare disegno dei soffitti “costituiti da pannelli intrecciati “atti” a formare delle “K”, iniziale della casa cosmetica.
Il nuovo negozio KIKOiD è concepito secondo tutti i criteri di eco-sostenibilità che contribuiscono a renderlo unico. Ha infatti ottenuto la certificazione LEED.
Tale riconoscimento viene attribuito solo agli edifici eco-friendly efficienti dal punto di vista energetico e realizzati avvalendosi dell’utilizzo di materiali ad alto contenuto di riciclato.
Ma immagino siate impazienti di conoscere la vera “chicca” del negozio…?
Bene…avrete la possibilità di acquistare un rossetto, scegliendone colore, confezione, potendolo personalizzare tramite serigrafia.
Il tutto avviene in negozio, e in pochi minuti…ma andiamo per ordine.
Quest’ iniziativa si compone di vari step: Kiko ci propone cinque nuove “nuances” non ancora disponibili in commercio. Una volta scelto il colore avrete la possibilità di abbinare il cappuccio, disponibile anch’esso in vari colori, sul quale verrà praticata l’incisione dell’immagine e del testo che desiderate.
Si programma l’operazione tramite un grande Touchscreen sul quale si effettua l’abbinamento di quanto scelto in negozio:
Colore del tappo.
Immagine da incidere.
Testo personalizzato.
Dopo di che si affida tutto nelle “mani” di un futuristico robottino che preleva il rossetto, e lo trasporta in una teca di vetro all’interno della quale si attiva il laser che effettuerà l’incisione…
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…pochi secondi e il vostro rossetto sarà pronto e confezionato in una elegante scatola dall’effetto laminato.
Ho avuto modo di provare questa novità pochi giorni fa. Ho infatti scelto dei rossetti da regalare a tre care amiche. Con una spesa davvero accettabile è possibile realizzare un pensiero davvero particolare. Chi lo riceve capisce che si tratta di un regalo “pensato” e tutt’altro che banale. Farete davvero un’ottima figura!
Kiko è ormai un Brand di riferimento all’interno del segmento di mercato nel quale si posiziona. Vero è che negli ultimi tempi i prezzi sono decisamente lievitati, ma molti tra i loro prodotti sono veramente validissimi. Nelle ultime collezioni la texture dei Blush e dei rossetti, ad esempio, è davvero strabiliante.
La mia esperienza è stata davvero positiva. Se siete alla ricerca di un pensiero particolare per un’amante del beauty, da destinare a qualcuno che amate, senza spendere una follia, questo è il posto giusto per voi!
parola di Truccosedelizie…
Kiko, i suoi 20 anni e lo Store più grande al mondo! Nel cuore di Milano… Truccose sono tornata !!! Questa sera voglio parlarvi della mia esperienza nel nuovo KiKOid Store, inaugurato in occasione dei 20 anni di Kiko, che per l'occasione ha aperto il negozio più grande al mondo...
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Oggi voglio parlarvi di una nuova linea di cosmetici originaria della mia zona che si chiama Latte & Luna. In questo caso vi descrivo la mia esperienza con una crema viso “leggera”.
Buongiorno a tutti! Inizio l’articolo anticipando che non ho ricevuto questo prodotto in collaborazione, quindi non son stata “pagata”, né sponsorizzata, né invitata o quant’altro, per scrivere questa recensione. La sto scrivendo di mia spontanea iniziativa. Non l’ho nemmeno comprato con i miei soldini, perché mi è stato regalato da una mia amica di Sabaudia (LT), che è la città che ospita appunto i natali dell’azienda produttrice Derma Viridis.
Latte & Luna, come vi dicevo, è ancora è poco conosciuta. Per lo meno prima che la mia amica mi facesse questo gradito regalo, nell’autunno 2016, io non l’avevo ancora mai sentita. È relativamente nuova: ho scoperto che ha compiuto quattro anni proprio nel settembre 2016. Viene prodotta in un borgo poco lontano da Latina, e viene rivenduta da numerosissimi bio e-commerce o bioprofumerie fisiche, sparsi per l’Italia, per lo più a Roma, poi in Abruzzo, Emilia Romagna… Vi lascio qui l’elenco dei rifornitori.
Il sito di Latte & Luna è molto semplice e spartano, bianco candido, quasi trasparente come la loro filosofia: non vi parlerei con tutto questo trasporto di un’azienda non eco-friendly. Il sito infatti riporta chiaramente:
Latte e Luna è un brand di cosmesi naturale, artigianale, ecodermocompatibile. Produciamo cosmetici efficaci, prestanti e versatili nel pieno rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Promuovere un approccio cosmetico essenziale, che accompagni dolcemente alla riscoperta dei ritmi fisiologici della propria pelle, è la nostra missione.
E posso confermare che gli inci sono tempestati di pallini verdi, qualche arancione; sono brevi, perché appunto si basano sull’essenziale, senza troppi fronzoli. Il loro motto è “poco, buono e quanto basta”. E poi sono efficaci: vi parlo della mia esperienza tra poco.
C’è un particolare che mi ha colpito. Nella pagina Chi siamo possiamo leggere questo paragrafo:
La scelta di una cosmesi anidra, ossia priva di acqua, nasce dall’obiettivo di formulare un prodotto completamente attivo, scegliendo un veicolo capace non solo di accogliere il principio, ma di lavorare insieme ad esso e amplificare il suo potenziale, rendendo funzionale ogni ingrediente. Inoltre sono i lipidi contenuti nei cosmetici (nel nostro caso solo di origine vegetale) che con la loro azione filmogena tutelano l’idratazione cutanea, indispensabile per garantire il benessere della nostra pelle. Questo è ciò che rende le nostre formulazioni, anche le più semplici, performanti, efficaci e altamente concentrate.
L’inci della mia crema, infatti, non contiene acqua, né al primo posto né nel resto dell’inci. Mi ha molto incuriosito questo concetto, questa scelta di voler amplificare il potenziale di ogni singolo ingrediente per rendere l’inci ancora più breve, ancora più sintetico. Non l’avevo mai trovata in nessun’altra filosofia cosmetica.
Possiamo catalogare facilmente tutte le linee di Latte & Luna sotto la finestrella Prodotti: ci sono tre differenti linee generali per la cura del viso o delle mani, con appunto creme, sieri riparatori, oli, balsami labbra, e a queste si associano le acque profumate, i profumi solidi, la PezzoLinda (che è un panno riutilizzabile in cotone per la detersione delicata del viso, da usare asciutta per tamponare o da bagnata per esfoliare) e poi c’è la MR. ECHO, sempre figlia della Derma Viridis, che è una serie completamente staccata che comprende balsami, cere e oli specificatamente per la cura della barba degli amici maschietti.
Torniamo quindi allo scopo originario di questo pezzo: la review.
Il prodotto di cui vi voglio parlare è una crema viso che viene definita leggera. Scendiamo nello specifico.
Leggera, Crema viso illuminante elasticizzante.
Questa crema viso fa parte della Extra Linea di, appunto, Latte & Luna; è disponibile in un barattolino di vetro piccolissimo e dolcissimo da 41ml, chiuso da un coperchio metallico bianco sormontato dall’adesivo che riporta la dicitura “Cosmesi BioDermocompatibile. Barattolino e coperchio sono assicurati da un sigillo adesivo verde con logo e motto.
Inci: oryza sativa bran oil, prunus armeniaca kernel oil, aloe arborescens leaf juice, cera alba, tocopherol, parfum (benzil benzoato, geraniolo, coumarin, citronellolo, eugenolo), glycerin, xanthan gum.
Come avrete capito (ma lo scrivo lo stesso perché riportato sul barattolo), è un prodotto made in Italy, artigianale con un pao di 12 mesi. Ha un lato dolente che è il prezzo: 22€ per, appunto, 41ml di prodotto. Altre info sull’etichetta:
Idratante, fresca e leggera dona nuova elasticità e lucentezza alla pelle del viso. Le sostanze funzionali attive presenti agiscono contro l’azione dei radicali liberi favorendo il miglioramento del tono. Performante in ogni stagione dell’anno, aiuta a mantenere costante l’idratazione ottimale dell’epidermide, garantendo un assorbimento veloce ed un’azione efficace.
Modalità d’uso: applicare su cute ben detersa una o più volte al giorno. Stesa sulla pelle umida non lascia residui. Usare in piccole dosi.
Indicazioni: adatta a tutti i tipi di pelle, soprattutto quelle più giovani.
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MIA ESPERIENZA.
Ho usato questa crema viso durante i primi di gennaio, a Roma, mentre le piaghe del gelo ambientale e del tirocinio universitario affliggevano le mie giornate.
Il profumo, secondo l’azienda, è di rosa e vaniglia. Tutto ciò che posso dirvi io è che MANGEREI QUESTA CREMA COL CUCCHIAIO: l’odore è buonissimo, dolcissimo, simile a quello delle caramelle tipo latte e miele. Infatti, sniffando questa crema, prima di leggere la descrizione sul sito, avrei detto che il profumo fosse al latte e miele, appunto. Sì, la vaniglia rientra nelle mie sensazioni; della rosa invece non l’avrei mai detto. In ogni caso PER ME È SI. <3
Mi sono soffermata più volte, durante l’articolo, sull’apposizione Leggera. Sarà per l’assenza di acqua, sarà per l’alta percentuale di olio di germe di riso e di olio di noccioli di albicocca, ma a me questa crema sembra tutto fuorché leggera. Per carità, a me è piaciuta tantissimo, perché è proprio la consistenza che mi piace, però non saprei, io non l’avrei definita leggera. Forse l’avrei definita “nutriente”, o proprio “illuminante” (visto che nutriente è già il nome di un’altra crema viso di un’altra linea di Latte & Luna)… In ogni caso sarei curiosa di capire cosa definirebbero pesante. :-P
Dicevo che la consistenza è molto pesante, direi oleosa.
LOL. Ho scattato una foto dopo l’applicazione della crema. La pelle risulta un pochino oleosa.
Molto morbida: nel barattolo si presenta quasi come una crema soffice e bianca, appena montata con le fruste da cucina. Ho prelevato il prodotto pucciando poco poco le dita nel barattolo, non con una spatoletta come consigliato dai produttori.
Se distribuiamo la crema in maniera omogenea prima applicandola con una ditata sulla fronte, sulle guance, sul mento, sul naso, e poi eseguendo un massaggio lungo tutte le zone del viso con i polpastrelli, ci rendiamo conto che riusciamo a scaldarla e a farla arrivare in ogni punto senza difficoltà, senza necessità di prelevarne in grande quantità. I produttori suggeriscono un massaggio di una trentina di secondi, ed effettivamente corrisponde. Qualche volta io massaggio più a lungo, fino ad arrivare a un massimo di un minuto.
Dunque, avendo bisogno di usarne pochissima ogni giorno, forse si ammortizzano quei 22€. Io non l’ho ancora finita quindi non posso dirvi quanto mi è durata, ma in ogni caso vi lascio nella galleria immagini una foto della superficie dopo averla usata per 5 giorni, alcune volte anche due volte al giorno. Ce n’è ancora parecchia, forse abbastanza per farci due stagioni climatiche fredde.
Si stende facilmente, senza fare assolutamente alcuna scia bianca. Si assorbe altrettanto facilmente, andando a nutrire profondamente la pelle, lasciandola luminosa e un pochino lucida. Non si asciuga completamente, dando appunto la sensazione di avere un olio a schermare il nostro viso dagli agenti esterni. A me è piaciuta proprio per questo. Come sapete, a me piacciono i cosmetici pesanti, nutrienti, che lasciano un velo ceroso a proteggere da eventuali freddo, smog ecc ecc. Dopo parecchie ore dall’applicazione potevo passare ancora le dita sulla pelle e percepire la crema che, ligia al dovere, se ne stava sul posto a combattere al posto mio contro il gelo screpolatore.
Un’immagine delle MIE screpolature ai lati del naso.
Come magari ricorderete dagli anni scorsi, ogni inverno la pelle del mio viso mi fa un bellissimo regalo: si screpola, si squama e diventa rossa, cosparsa di bollicine in alcune zone di secchezza cronica. In particolare parlo delle narici e zone limitrofe. Durante l’inverno brutto ho usato, per recensire più creme: mentre facevo uso della Leggera di Latte & Luna, sono stata esposta a freddo tutto il giorno, all’aperto, alle intemperie (e vi dico la verità, in valigia non avevo messo il tonico)… e, in conclusione, non ho MAI avuto la pelle screpolata, nemmeno durante le due settimane successive in cui ero tornata a casa (quindi non possiamo dire che le screpolature sono arrivate dopo). Devo poi far presente che ho usato l’acqua fredda per contribuire a chiudere i pori in sostituzione del tonico (con l’aria perennemente fredda non ce ne sarebbe nemmeno stato bisogno) e con l’uso della crema viso Leggera non ho avuto aumento di comedoni! <3
[Dicevo che ho usato più creme durante l’invernata. Subito dopo la Leggera ho provato quella di Pancallo, di cui leggerete presto la review, e quella invece a lungo andare mi ha screpolato.]
💪Selfie (1300post😱) Cosa ho usato: Crema viso Leggera Latte & Luna Fondo Sublime 02 di PuroBio Blush Toasted Toffee di Benecos Contourmania di Neve Cosmetics Illuminante in cialda Plastic di Neve Matita per sopracciglia marrone scuro di Benecos Ghost di Nabla per il contorno labbra Pastello Vino sulle labbra di Neve Ombretto Tattoo di Neve Ombretto Croissant di Neve Ombretto Espresso di Neve Ombretto Giada di Alkemilla Ombretto Citron di Nabla Matita occhi Ebano di Neve Mascara Big Lushes di Essence (confezione nera) Fiuuu😌
A post shared by Veronica Pezzola (@vesd94) on Mar 8, 2017 at 8:46am PST
Sarei tanto felice di aver l’opportunità di provare qualcos’altro di Latte & Luna, magari di più “leggero” per davvero, perché credo che questo prodotto per il viso non sia più adeguato durante la primavera o soprattutto l’estate.
Ebbene, sono contentissima di aver avuto modo di provare e conoscere un prodotto di questa azienda che non avevo mai incontrato prima.
Spero che la mia review vi possa essere d’aiuto, come al solito… :D
E vi ringrazio per la visione! Alla prossima!
P. S. Vi avevo avvisato tramite pagina che mercoledì 15 marzo 2017 sarei stata ospite di una web radio romana per dare qualche dritta sulla cura dei capelli: qui c’è la diretta, per chi volesse ascoltarmi!
Crema viso LEGGERA di Latte & Luna Oggi voglio parlarvi di una nuova linea di cosmetici originaria della mia zona che si chiama Latte & Luna.
#&#acqua#ambiente#anidra#artigianale#attivi#basta#bianca#bio#buono#come#commerce#compatibile#consigli#consistenza#contatto#crema#dal#del#derma#dermo#diretta#dolce#echo#ecobio#ecologico#esperienza#faccia#forte#freddo
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Che il principe Harry sia un amante della natura, degli animali e del vivere sostenibile non è certo un mistero. Ora, però, il secondogenito di Carlo e Diana si è decisamente spinto oltre. Come? Lanciando una sua piattaforma per chi intende organizzare viaggi green. E poco importa, che di recente sia stato attaccato per l’utilizzo di jet privati («Il 99% dei miei spostamenti aerei avviene con voli di linea, se utilizzo jet privati è per ragioni di sicurezza legate alla mia famiglia», si è difeso): le sue scelte e il suo impegno non si discutono. Basti pensare alle sue dichiarazioni in tema famiglia: «Ho sempre amato la natura e ho sempre voluto preservarla, anche prima di avere un figlio o di sperare di averne… Al massimo due!», ha dichiarato qualche mese fa nel corso di un’intervista. Il principe Harry durante uno dei suoi viaggi in Africa | Fonte: Instagram @sussexroyal E, anche in tema viaggi, Harry (prima da solo e poi con Meghan al suo fianco) ha sempre puntato sulla sostenibilità, prediligendo soluzioni eco-friendly – vedi alla voce ecoresort in Africa, meta del primo tour ufficiale da marito e da papà – e facendo notare agli hotel in cui alloggia ciò che secondo lui è poco green. Come quando, durante una visita in Italia, ha chiesto se si potesse non utiizzare la plastica monouso. Ora, il suo impegno l’ha messo al servizio degli altri viaggiatori: Travalyst, questo il nome della piattaforma (nata dalla collaborazione con Booking.com, Skyscanner, Ctrip, TripAdvisor e Visa), nasce proprio per proporre soluzioni di viaggio green, e per promuovere iniziative che – in ogni angolo del mondo – sono volte alla salvaguardia dell’ambiente, degli animali e delle tradizioni. Il principe Harry durante la presentazione del suo sito ad Amsterdam | Photo by Gareth Fuller/PA Images via Getty Image «Il viaggiare ha la capacità unica di aprire la mente delle persone a culture diverse, nuove esperienze e di portare la gente ad apprezzare fino in fondo ciò che il nostro mondo ha da offrirci. Con l’inevitabile crescita del turismo, è di fondamentale importanza accelerare l’adozione di pratiche sostenibili a livello mondiale e bilanciare questa crescita con le necessità delle popolazioni locali e dell’ambiente. Mettere assieme le aziende, i consumatori e le comunità è la cosa migliore che possiamo fare per proteggere gli ecosistemi e le destinazioni per le generazioni future», ha dichiarato il principe. Sono sempre di più, del resto, i viaggiatori che sposano la filosofia green. E Travalyst nasce proprio con questo obiettivo: promuovere soluzioni volte a stimolare pratiche sostenibili su tematiche quali il supporto alle popolazioni locali, la protezione degli animali selvatici, la lotta al cambiamento climatico e ai danni ambientali e la gestione dell’overtourism. Una bella sfida, per l’ex piccolo di casa Windsor. Il Lesotho, un angolo d’Africa che il principe Harry tanto ama https://ift.tt/2HMDfw5 Il principe Harry lancia una sua piattaforma di viaggi sostenibili Che il principe Harry sia un amante della natura, degli animali e del vivere sostenibile non è certo un mistero. Ora, però, il secondogenito di Carlo e Diana si è decisamente spinto oltre. Come? Lanciando una sua piattaforma per chi intende organizzare viaggi green. E poco importa, che di recente sia stato attaccato per l’utilizzo di jet privati («Il 99% dei miei spostamenti aerei avviene con voli di linea, se utilizzo jet privati è per ragioni di sicurezza legate alla mia famiglia», si è difeso): le sue scelte e il suo impegno non si discutono. Basti pensare alle sue dichiarazioni in tema famiglia: «Ho sempre amato la natura e ho sempre voluto preservarla, anche prima di avere un figlio o di sperare di averne… Al massimo due!», ha dichiarato qualche mese fa nel corso di un’intervista. Il principe Harry durante uno dei suoi viaggi in Africa | Fonte: Instagram @sussexroyal E, anche in tema viaggi, Harry (prima da solo e poi con Meghan al suo fianco) ha sempre puntato sulla sostenibilità, prediligendo soluzioni eco-friendly – vedi alla voce ecoresort in Africa, meta del primo tour ufficiale da marito e da papà – e facendo notare agli hotel in cui alloggia ciò che secondo lui è poco green. Come quando, durante una visita in Italia, ha chiesto se si potesse non utiizzare la plastica monouso. Ora, il suo impegno l’ha messo al servizio degli altri viaggiatori: Travalyst, questo il nome della piattaforma (nata dalla collaborazione con Booking.com, Skyscanner, Ctrip, TripAdvisor e Visa), nasce proprio per proporre soluzioni di viaggio green, e per promuovere iniziative che – in ogni angolo del mondo – sono volte alla salvaguardia dell’ambiente, degli animali e delle tradizioni. Il principe Harry durante la presentazione del suo sito ad Amsterdam | Photo by Gareth Fuller/PA Images via Getty Image «Il viaggiare ha la capacità unica di aprire la mente delle persone a culture diverse, nuove esperienze e di portare la gente ad apprezzare fino in fondo ciò che il nostro mondo ha da offrirci. Con l’inevitabile crescita del turismo, è di fondamentale importanza accelerare l’adozione di pratiche sostenibili a livello mondiale e bilanciare questa crescita con le necessità delle popolazioni locali e dell’ambiente. Mettere assieme le aziende, i consumatori e le comunità è la cosa migliore che possiamo fare per proteggere gli ecosistemi e le destinazioni per le generazioni future», ha dichiarato il principe. Sono sempre di più, del resto, i viaggiatori che sposano la filosofia green. E Travalyst nasce proprio con questo obiettivo: promuovere soluzioni volte a stimolare pratiche sostenibili su tematiche quali il supporto alle popolazioni locali, la protezione degli animali selvatici, la lotta al cambiamento climatico e ai danni ambientali e la gestione dell’overtourism. Una bella sfida, per l’ex piccolo di casa Windsor. Il Lesotho, un angolo d’Africa che il principe Harry tanto ama Si chiama Travalyst, ed è l’ultima iniziativa del principe Harry: una piattaforma volta a promuovere un modo di viaggiare sostenibile e rispettoso.
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