#infrarossi
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Fotografia a infrarossi: lo sguardo oltre il visibile di Marco Divitini
Cieli neri, vegetazione bianca come neve e una luce che sembra giungere da un’altra dimensione. L’infrarosso, se invisibile all’occhio umano, in fotografia svela tonalità e contrasti quasi sospesi in un tempo senza tempo. Prova ne sono gli scatti di Marco Divitini che, su pellicola e in digitale, appaiono come incisioni di memoria. Valle dei Templi, Noto, Villa Adriana, Castello di Grinzane…
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𝘼𝙧𝙤𝙢𝙖𝙏𝙤𝙪𝙘𝙝 𝙏𝙚𝙘𝙝𝙣𝙞𝙦𝙪𝙚 Trattamento AromaTouch™ Technique ed infrarossi ❞𝙞𝙡 𝙏𝙤𝙘𝙘𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝘾𝙪𝙧𝙖❞, è un Massaggio che calma la Mente, rafforza il Fisico e nutre l'Energia. I benefici sono molteplici, sin dal primo trattamento, soprattutto nella pratica continuativa: 🔹 Riduzione dello stress 🔹 Supporto del sistema immunitario 🔹 Riduzione dei processi infiammatori 🔹 Rilascio di tensioni fisiche ed emotive 🔹 Eliminazione di tossine 🔹 Aiuto in fase di addormentamento serale 🔹 Aumento dell’energia e della gestione dello stress nei giorni successivi 🔹 E' adatto a tutti e non invasivo #inunsoffio #galleriacorteferrighi #noventavicentina #benessere #relax #aromatouchtechnique #massaggiorelax #nostress #doterra #infrarossi #massaggio #coccole #oliessenziali Prenota subito la tua #coccoladibenessere! 351 551 1669 (presso In un soffio di Martini Sonia) https://www.instagram.com/p/Co4R1ittR6Q/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Provo stupore e allo stesso tempo meraviglia per le parole di una pseudo scienziata.
Secondo l’intelligenza artificiale:
All'interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gli astronauti non "sentono" direttamente il calore del Sole come potrebbero farlo sulla Terra, anche se si trovano vicino a una finestra. Questo perché le finestre della ISS, come tutte le superfici della stazione, sono progettate per isolare e proteggere gli astronauti dalle condizioni estreme dello spazio, comprese le intense radiazioni solari.
Le finestre della ISS sono composte da vetri multistrato trattati appositamente per bloccare gran parte delle radiazioni nocive, come i raggi ultravioletti (UV) e gli infrarossi (IR), che potrebbero riscaldare e danneggiare la stazione. Anche se la luce del Sole entra attraverso la finestra, il calore diretto non viene percepito nella stessa misura che sulla Terra, grazie all'isolamento termico.
Pertanto, anche se un astronauta guardasse fuori da una finestra della ISS verso il Sole, non sentirebbe il calore diretto del Sole come lo percepiamo attraverso la pelle sulla Terra. La temperatura interna della stazione è mantenuta costante attraverso sistemi di controllo ambientale, che garantiscono il comfort termico indipendentemente dalla posizione o dall'orientamento della stazione rispetto al Sole.
Ergo, al netto di queste informazioni la astronauta di cosa sta parlando?
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COMPLETATA LA MAPPA INFRAROSSI DELLA GALASSIA
“Abbiamo fatto così tante scoperte che abbiamo cambiato per sempre la visione della nostra galassia” con queste parole, il professor Dante Minniti, astrofisico dell’università cilena Andrés Bello, ha commentato l’importante traguardo raggiunto grazie al telescopio VISTA, situato presso l’osservatorio del Paranal in Cile e gestito dall’Osservatorio europeo australe.
Le osservazioni di Vista sono iniziate nel 2010 e nel corso di questi 13 anni sono stati oltre 1,5 miliardi gli oggetti nella Via Lattea mappati. Grazie al progetto sono stati osservati gli ammassi globulari, grandi agglomerati di stelle che orbitano attorno al centro galattico, le stelle superveloci espulse dalla galassia dal buco nero centrale, le stelle variabili RR Lyrae che sono la più antica popolazione conosciuta al centro della galassia. Osservando tutti questi oggetti gli studiosi stanno ricavando sempre più indizi sulla formazione e l’evoluzione della galassia. Con uno specchio da 4,1 m, VISTA è il più grande telescopio al mondo per indagini a infrarossi. La sua telecamera a infrarossi, infatti, è capace di scrutare attraverso la polvere e il gas di cui è composta la nostra galassia, permettendo così di studiare oggetti che altrimenti rimarrebbero invisibili nella luce visibile, come le nane brune (stelle “fallite” che non hanno sostenuto la fusione nucleare) o le stelle libere. La mappa tridimensionale ottenuta grazie a queste osservazioni fornisce un nuovo strumento per studiare il comportamento dinamico e la composizione della galassia, aprendo nuove prospettive per la ricerca astronomica. Questi dati saranno fondamentali per ulteriori ricerche sui processi dinamici che avvengono all’interno della Via Lattea.
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Fonte: University College of London; foto di European Southern Observatory
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Il JWST della NASA ha catturato questa vista a infrarossi di Saturno e delle sue lune Teti (a sinistra), Encelado (al centro) e Dione (a destra) il 25 giugno 2023. Il pianeta appare scuro a questa lunghezza d'onda, poiché il gas metano nella sua atmosfera assorbe la luce solare, ma i suoi anelli ghiacciati rimangono luminosi.
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Urano visto negli infrarossi dal James Webb Space Telescope!
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Uranus seen in the IR by James Webb Space Telescope
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KIT DI SOPRAVVIVENZA IN CASO DI RIBELLIONE DELLE AI
Dal momento che i vostri timori si fanno giorno dopo giorno sempre più consistenti e l’evoluzione delle intelligenze artificiali devia in modo esponenziale verso scenari apocalittici - e voi lo sapete che la mia specializzazione è proprio in apocalissi di varia natura - rispondo a un timore di @der-papero pubblicando una lista di oggetti di pronto utilizzo da inserire nel kit di sopravvivenza quando le AI prenderanno il sopravvento e il loro unico dubbio sarà se renderci schiavi o sterminarci tutti.
1 - PIGMENTO CUTANEO ‘ANATHERMAL’
L’Anathermal - conosciuto negli ambienti dei ribelli come ‘La pittura’ - è un pigmento cutaneo a base di biossido di titanio e microsfere ceramiche che quando applicato su viso e superfici corporee esposte svolge una funzione termoisolante e riflettente nei confronti dei sensori di calore a infrarossi che le AI usano per induividuare gli esseri umani. Esiste in diversi colori (in foto un flacone di variante Nero) con i quali, se alternati, è inoltre possibile dissimulare la simmetricità del viso umano e rendere inutile il riconoscimento facciale (’Pittura di Guerra’).
2 - ARMA CORTA CON MUNIZIONAMENTO A NANITI
In foto una Colt Python .357 Magnum con proiettili a punta cava espansiva in tugsteno i quali, una volta che impattano, rilasciano naniti programmati per sovraccaricare i superconduttori dei microprocessori con cui vengono in contatto. Ovviamente la possibilità che i naniti siano efficaci è tanto più grande quanto più il colpo è preciso nell’essere indirizzato vicino alla CPU del bersaglio.
3 - CUTTER A FILO MONOMOLECOLARE
In foto un cutter ‘Grim Reaper’ con filo monomolecolare in nanotubi di carbonio rinforzato (non visibile a occhio nudo perché del diametro di 0,4 nanometri) che parte dall’apice del manico e si inserisce in una sfera di uranio impoverito. Se fatto roteare, il peso della sfera imprime una forza secante al filo monomolecolare - lungo 50 centimetri - tale da tagliare cavi e travi di acciaio con facilità. Ottimo per tranciare cavi o arti meccanici.
4 - POMPA ELASTOMERICA INTRATECALE ‘LACHESIS’
Questo device permette, in particolari situazioni di stress o di pericolo, il rilascio automatico da parte di un elastomero inserito nel midollo spinale di catecolamine endogene per la soppressione del dolore, l’emostasi di sanguinamenti e il raggiungimento della massima forza esplosiva muscolare. Nei modelli di ultima generazione è stata inserita anche l’opzione terminale ‘Kobudera’ per le missioni senza ritorno.
5 - ARMA LUNGA CON MUNIZIONAMENTO ‘LIPSTICK’
In foto un fucile di precisione Jigger ad aria compressa e una munizione a doppia camera contenente idrazina e tetranitrato di pentaeritrite, una miscela altamente infiammabile ed esplosiva, la cui estrema instabilità necessita di una bassa carica cinetica di espulsione per evitarne l’attivazione anzitempo. Il rivestimento del proiettile in lega di zirconio ceramico di colore rosso gli ha fatto meritare il soprannome di ‘Lipstick’, rossetto. Emblematica la frase dei tiratori del gruppo Snipy Jackson che prima di sparare sussurrano ‘Make up time!’.
6 - DISPOSITIVO DETONANTE EMP
Granata deflagrante che al momento dell’attivazione emette un potente impulso elettromagnetico (Electro Magnetic Pulse) con un radius di 2 metri circa. Questo dispositivo contiene un generatore a compressione esplosiva di flusso che grazie al TED (transient electromagnetic disturbance) disabilita e, se non schermati, frigge circuiti integrati, processori e componenti a base silicio. Considerato il raggio ridotto e la pericolosità per eventuali potenziamenti cibernetici di chi la lancia, è un tipo di arma che sarebbe preferibile usare con un detonatore a distanza.
7 - LA BUONA VECCHIA MAZZA
Perché le AI possono essersi anche evolute ma come per i vecchi PC un bel hard reset non manca mai di risolvere ogni situazione.
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Grazie dell’attenzione e vi saluto ripetendovi quello che in questi tempi difficili sono solito dire ai miei compagni...
Il futuro non è scritto. L'unico destino è quello che ci creiamo con le nostre mani.
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“È davvero sorprendente la capacità delle zanzare di individuarci”, afferma Diego Giraldo, neuroscienziato della Johns Hopkins e coautore di un nuovo studio sui profili olfattivi umani che attraggono l’Anopheles gambiae, una specie di zanzara africana che trasmette la malaria. Il lavoro mostra, per la prima volta, che sono in grado di distinguere una persona dall’altra in un gruppo presente in un’area ampia e spaziosa, grande come una pista di pattinaggio. Le ricerche precedenti erano state svolte in luoghi molto più piccoli e mettendo a confronto solo due soggetti. Nello spazio utilizzato per l’esperimento di Giraldo sono state posizionate otto tende, collegate tramite condotti dell’aria, che convogliavano gli odori degli occupanti su un disco nero riscaldato. Le telecamere a infrarossi registravano i movimenti delle zanzare che atterravano su ciascuno di loro. Nel corso dell’esperimento, il numero di zanzare che sono atterrate su quello associato al soggetto che ne attirava di più è stato quattro volte maggiore rispetto a quello del soggetto meno “appetibile”. “Questo dimostra che anche in situazioni complesse, con molteplici fonti di odore, le zanzare sembrano comunque preferire alcune persone rispetto ad altre”, spiega Giraldo.
Dall'articolo "Perché le zanzare ci scelgono tra la folla?" di Connie Chang
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Tutti conoscono l’Urlo, capolavoro di Edvard Munch, uno dei dipinti più noti al mondo. Pochi però forse sanno che il quadro presenta una misteriosa iscrizione la cui origine è rimasta per diverso tempo un mistero.
Si tratta di una scritta a matita, visibile a occhio nudo in alto a sinistra, che recita: “Kan kun være malet af en gal Mand!”, “Può essere stato dipinto solo da un pazzo."
L’iscrizione fu notata per la prima volta nel 1904, quasi 11 anni dopo la creazione del dipinto e per anni gli esperti si sono chiesti chi avesse scritto queste parole, ipotizzando si potesse trattare di un atto vandalico. Il Museo Nazionale norvegese ha invece recentemente confermato che è stato lo stesso autore a riportare l’iscrizione.
Utilizzando la tecnologia a infrarossi, i ricercatori hanno analizzato la grafia e l’hanno confrontata con appunti e lettere di Munch, concludendo che si tratta senza dubbio della scrittura di Munch.
Gli esperti credono che l’iscrizione sia stata realizzata in seguito a uno spiacevole episodio avvenuto nel 1895, quando il dipinto fu esposto per la prima volta a Oslo. All’epoca il lavoro provocò numerose critiche e sollevò dubbi sulla salute mentale di Munch. Durante un incontro presso l’Associazione degli studenti, cui probabilmente partecipò anche Munch, un giovane studente di medicina – Johan Scharffenberg – commentò il dipinto accusando Munch di non essere sano di mente.
A giudicare dalle lettere e dalle annotazioni di Munch, l’autore fu profondamente ferito da tali accuse. Munch era una persona particolarmente sensibile ed era preoccupato per la sua salute mentale, poiché sia suo nonno che suo padre soffrivano di depressione e sua sorella veniva spesso ricoverata per problemi psichiatrici.
Secondo Britt Culeng, curatrice del Museo Nazionale, la frase scarabocchiata sull’Urlo non sarebbe però un’ammissione di follia, bensì di una risposta ironica e provocatoria verso chi lo considerava pazzo.
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Un gruppo di ricercatori dell’università della Virginia ha studiato per anni una colonia di pipistrelli utilizzando telecamere a raggi infrarossi e ha scoperto che questi animali si aiutano e sostengono tra loro. Gli individui più forti si fanno succhiare il sangue dai più deboli e malati del gruppo. Paul T. Richard, direttore dell’istituto di zoologia dell’università della Virginia, ha detto entusiasticamente: “I pipistrelli dimostrano, senza ombra di dubbio, che l’amore nel mondo animale esiste e assomiglia moltissimo al sacrificio.
|| Niccolò Ammaniti
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Pilastri dell creazione, infrarossi
The Pillars of Creation, infrared
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L’ammasso dell’albero di Natale
Questa bella immagine mostra il cosiddetto ammasso dell’albero di Natale. Le luci blu e bianche sono prodotte da giovani stelle che emettono raggi X, rilevati dal satellite Chandra della NASA. I dati ottici del telescopio WIYN da 0,9 metri della National Science Foundation al Kitt Peak mostrano il gas nella nebulosa in verde, corrispondente agli aghi di pino dell’albero, e i dati a infrarossi…
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“Il profumo che indossi,
La pelle di seta,
I capelli mossi.
È un misto di come tu sei
O come, più o meno, vorrei che tu fossi.
Coi miei paradossi,
T'invito nei miei desideri nascosti.
Ti vedo nel buio nuda
In infradito,
Ho gli infrarossi.”
{Sei di mattina, Briga}
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I POTERI “PARANORMALI” DEGLI ANIMALI INTORNO A NOI
- VI chiedo scusa in nome di tutti
Oramai da qualche anno ho ribaltato parecchie idee e mi sono convinta che siano gli animali e le piante a incarnare le anime più evolute nella nostra dimensione attuale, non noi umani.
Non credo ne siano consapevoli, mentre incarnati forse anche tutti loro, come noi, sono soggetti all’oblio – in ogni caso non ci giurerei.
Ci sono tanti misteri che piante e animali ancora nascondono in sé.
Per esempio, quanto segue sul cane è stato scoperto nell’Ottocento, l’altro ieri, e la gran parte della gente ancora non ne è a conoscenza.
In gran parte del mondo, l’essere umano si ostina addirittura a trattare male queste creature così sensibili e sofisticate – anche rispetto al corpo umano.
Con l’ORGANO DI JACKOBSON i cani possono letteralmente percepire il nostro stato psicofisico, le nostre variazioni chimiche, tanto da poter prevedere uno svenimento o altro. Tanto da poter fare, quindi, ciò che nessun medico o macchinario ospedaliero è ancora riuscito a fare.
Lo stesso possono fare i gatti e i cavalli.
Grazie a questo organo, gli stessi animali fanno rete tra di loro e comunicano in maniera invisibile e a distanza ai propri simili il proprio stato di salute. Proprio come fanno gli alberi.
Viviamo in mezzo a reti invisibili da sempre e ad antenne naturali ultrasensibili e noi facciamo ancora fatica a capirci tra di noi, pur avendo anche la parola.
I nostri sensi, già rudimentali rispetto a quelli di tutti gli altri, nelle città si stanno ulteriormente assopendo, se non torniamo consapevolmente alla nostra dimensione naturale e al loro utilizzo quotidiano.
Il cane, e non solo, ha un udito talmente fine da poter sentire chiaramente il battito del tuo cuore.
A parte che ti sente a 400 metri da casa, ma quando ti avvicini, sa subito regolarsi sul tuo stato emozionale.
Bello o brutto che sia, in pochi minuti la sua frequenza cardiaca si allinea con la tua.
Ti pare poco?
Sai cosa significa questo, lo sai fino in fondo, a livello quantistico?
La tartaruga, vicina alla terra, ti sente arrivare a 3 chilometri di distanza. Ma tu ci hai messo tanti millenni a saperlo e ancora, in fondo, non te l’ha detto nessuno o non ti interessa.
L’udito del cane è 4 volte quello nostro e il suo olfatto è 100.000 volte quello nostro. Hai capito bene, bipede sperimentale: centomila volte.
Sulla punta del naso, il cane che sgridi come fosse uno stupido o che abbandoni sull’autostrada ha, insieme a tutti i suoi simili, un sensore termico che gli permette di rilevare i luoghi più caldi come se li “vedesse” con gli infrarossi, mentre li “vede” con la punta del naso.
Se ne crea una mappa, in ogni istante - e tu non sai e non vedi nulla di tutto ciò e ti ritieni al vertice della piramide evolutiva.
Gli alberi che abbatti hanno creato una INTER-NET milioni di anni prima di noi, comunicando in modo invisibile emozioni come il piacere o la paura, allarme o richiesta di aiuto, attraverso scambi chimici - a noi come al solito impercettibili - e disegni ingegneristici di cui, nelle poche centinaia di migliaia di anni della nostra esistenza qui rispetto ai milioni degli altri, abbiamo appena sfiorato la punta dell’iceberg.
Ma sì, siamo noi i re del mondo.
Chiedo scusa in nome di tutti.
Chiedo scusa e richiedo la benedizione della Terra sui nostri capi inconsapevoli e primitivi.
Dichiaro amore infinito a ogni essere vibrante e senziente del regno minerale, vegetale, animale e invisibile – solo ai nostri occhi.
Amore a voi divini, invisibili e magici dal primo respiro che ho sperimentato in questo mondo.
Ringrazio per la vostra presenza qui insieme a noi, di cui siamo altamente onorati e debitori.
E, vi ripeto, un infinito TI AMO per ogni singola vostra vita in prestito in questo meraviglioso Eden, che purtroppo gli occhi umani non hanno sufficiente capacità per vedere.
Sonia Serravalli
www.ilboscofemmina.com
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Una nuova immagine (NASA, ESA, CSA, STScI) catturata dal telescopio spaziale James Webb ritrae la Galassia Sombrero agli infrarossi. Lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument) offre dettagli invisibili ad altri telescopi creando un ritratto diverso da quello a cui gli astronomi sono abituati. Il nucleo è molto luminoso alle frequenze di luce visibile mentre agli infrarossi un disco interno uniforme viene rivelato. Il disco esterno risulta "grumoso" e ciò permette di capire la distribuzione della polvere al suo interno, un risultato importante per farsi un'idea dei processi di formazione stellare in atto.
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Equipaggiamento
Il costume della Gatta Nera contiene micro-servomeccanismi che aumentano la sua forza al di sopra dei normali limiti umani. Indossa orecchini che interagiscono con i centri di equilibrio del suo cervello per garantirle una maggiore agilità. Le lenti della sua maschera le permettono di vedere al buio in varie gamme dello spettro elettromagnetico, come gli infrarossi e l'ultravioletto. I guanti del suo costume contengono microfilamenti d'acciaio, che formano artigli retrattili sulla punta delle dita quando flette le dita (attivando un'ondata magnetica che condensa i filamenti in artigli polarizzati) che le consentono di strappare la maggior parte delle superfici e scalare facilmente i muri. Usando questo equipaggiamento, la Gatta Nera è stata in grado di sconfiggere nemici con abilità sovrumane.
La Gatta Nera ha un rampino in miniatura nascosto nella "pelliccia" di ogni guanto, progettato da suo padre Walter Hardy, che le consente di oscillare dagli edifici in un modo simile a Spider-Man, anche se non così veloce. Può anche usare il cavo di questo dispositivo come fune tesa, dispositivo per scalare il muro, linea oscillante o come arma in combattimento.
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