#in sto periodo ho voglia di scrivere
Explore tagged Tumblr posts
Text
Oggi va cosi
#mi sto ricordando della mia mediocrità#forse in senso un po'#leggermente#dispregiativo#non capisco perché mi devo sentire in difetto però#cioe vabbe è stato che mi sentivo in un modo poi ho fatto un outfit check e ho ridimensionato le vibes che mi davo#pero anche vedere le mie amiche gnocche che sono veramente gnocche#mi fa sempre pensare che se io facessi le stesse pose e le stesse cose che fanno loro#sarei un po' patetica#in un senso etimologico del termine#patheticus#pensieri e paroloni#in sto periodo ho voglia di scrivere#sto super pensierosa
1 note
·
View note
Note
Ciao Yomo, come stai? é cambiato qualcosa di significativo dopo la pubblicazione del tuo romanzo? sei ricco? fai più sesso? te lo auguro :')
Mi chiami Yomo quindi mi segui dall'alba dei tempi di questo social, bene, ti rispondo con la risposta classica che sto dando in questo periodo: sono stato peggio. Non vuol dire nulla ma non è il classico dai tutto bene che è gravido di falsità. Gli occhi stanno messi male, non migliorano, vedo sempre più bianco. Per quanto riguarda il post pubblicazione del libro, ecco è cambiata una cosa. La voglia di fare qualcosa di sempre più grande. Ho come la sensazione di non essere più in grado di stare fermo. Di dover sempre scrivere e creare e girare e produrre e disegnare. Aver raggiunto una vetta non mi ha calmato, anzi, mi ha dato un assaggio di quello che si prova a raggiungere un obiettivo e ora ho fame, sempre di più. Questo mi rende nervoso, intrattabile, difficile da avere vicino. Mi isolo per cercare di tornare in quella condizione mentale che mi ha dato la possibilità di trovare la forza per portare a termine una missione. I soldi sono la cosa più lontana da me, inseguire i sogni vuol dire stare alle pezze. Sopravvivo con niente e ogni tanto mi compro un pacchetto di carte Pokémon, nuova dipendenza. Che tu dirai, ma come, uno scrittore, un artista, dovrebbe avere una dipendenza ganza tipo che ne so, l'assenzio, l'oppio, la figa, e invece no: la dopamina generata dal trovare una carta rara. Puoi fare due calcoli e comprendere da solo se questo aumenta il sesso. Mi faccio più paranoie, che tu dirai "ma minchia ancora più di prima?" e io risponderò che non hai visto ancora niente baby.
16 notes
·
View notes
Text
l'inps mi ha inviato la lettera di conferma per la naspi; ovviamente lo sapevo già, ma è stato un sollievo leggere di nuovo che percepirò la disoccupazione per ben due anni. per adesso sto seguendo un corso di formazione per indesign, l'idea è di progettare qualcosa tra una zine e una rivista indipendente; oltre a questo: ho iniziato a mandare qualche lettera presentativa a radio e locali per racimolare date, ho scritto a una webzine per scrivere articoli di musica; piuttosto, sono fermo lato produzione e composizione: la ragione è sempre la stessa, l'ansia, ma sto provando a non angosciarmi e a relegare la cosa al periodo di transizione. dal punto di vista intellettivo, sono state settimane un po' fiacche: rispetto alla mia solita routine fatta di video divulgativi, saggi e film non sto facendo molto; solo ieri ho ripreso con i podcast di cultura, ma non è insolito che mi senta svogliato. lei al momento sta lavorando e dopo diverso tempo mi ritrovo a passare le giornate da solo, non ci sono più abituato; soprattutto, mi rendo conto di non avere molti amici da sentire o vedere frequentemente e, al di là del raffreddore di questi ultimi giorni, ho perso ogni voglia di uscire di casa da solo: il tragitto era sempre lo stesso, da casa mia al duomo a piedi per poi tornare a casa, come se non fossi capace di fare altro
8 notes
·
View notes
Text
HEYYYYY
ciao a tutti cuori. Mi ritrovo nel 2024 seduto a letto a scrivere su Tumblr, lol. Non so perché ma mi va di condividere ciò che ho dentro ecc.. forse sarà perché sto guardando "The vampire diaries" oppure perché sono nel mio periodo sad autumn girl, ma ho semplicemente voglia HAHHA. Comunque, sono un ragazzo di 17 anni e baso la mia intera personalità sul fatto che sono nato in autunno, mi piace Taylor Swift, ho i capelli ricci e gli occhi verdi. Per ora questo è quello che basta sapere su di me.
ci sentiamo,
xoxo
#tumblr#tumblr girls#tumblr writers#love#italy#italia#lgbtq#gay#taylor swift#folklore#red#lover#2024#the vampire diaries#demon salvatore#stefan salvatore
3 notes
·
View notes
Text
“THE STONE” LEGACY - gen 1 - gen 2
—-
Main professional blog >> @bloomablossom
(I am in inked model and this is my portfolio but I follow back/ like from this blog )
_____
Sul Sul!
Tb - Età: bambina
Era il 2000 (!!) quando una mia amichetta di scuola mi invitó a casa sua per farmi vedere questo nuovo gioco.
Ero cresciuta con Nintendo e PlayStation (FFvIII era il mio grande amore) e non avevo mai giocato a niente su PC così quando entrammo in camera e lei inserì il cd nell’apposito slot, storsi un po’ la bocca dubbiosa.
Qualche minuto di attesa e poi…
Lì, in quel momento esatto, diventai una Simmer inconsapevole del fatto che non avrei mai smesso di esserlo.
Ricordo bene che quando iniziarono i rumors attorno all’uscita di the sims 2 mi feci un quaderno in cui iniziai a scrivere tutte le storie che avrei voluto creare; nomi dei protagonisti, trame, intrecci…non vedevo l’ora di creare storytelling e passare quelle ore in relax vivendo la loro vita.
- età: teen -
C’è stato poi un periodo in cui entrai all’interno di forum italiani e americani in cui facevamo contest utilizzando TS3. Creavamo pose con il box mod, le sitavamo su Photoshop e acquistai la prima tavoletta grafica.
Non era un bel periodo per me a livello emotivo e familiare ed il gaming unito all’editing e lo storytelling mi aiutava a calmare la mente potendo mantenere attiva la mia creatività.
Non vi farò vedere troppi lavori del momento, ma non c’è da specificare, vedendoli, che avessi preso appena consapevolezza di Photoshop del e digital painting 🥶🤣
- Età: adulta -
Arriviamo ad oggi.
Dopo un periodo di pausa dal gaming, questo inverno ho deciso che era il momento di prendere un pc che mi permettesse di tornare a giocare.
Ne sentivo davvero la mancanza e perciò mi sono affrettata a ri scaricare le vecchie ep di TS4 e prenderne di nuove (ancora me ne mancano 🥲) e riprendere a creare storie.
È stato un percorso:
- ho ripreso il game play senza mod e cc
- amando l’arredamento ho iniziato a buildare cosa che non avevo mai fatto, ma che mi appassiona tantissimo. Amo creare soprattutto appartamenti e piccole farmhouse.
Queste sono alcune foto dell’ultima costruzione
Ho diversi lotti residenziali in gallery che potete scaricare.
Mi trovare con il GALLERY ID: ikamala
——-
- stato umorale: ISPIRATA +1000000000 -
Ma la passione per lo storytelling e l’ editing sapevo che non poteva rimanere troppo sopita ed infatti è tornata prepotentemente.
Sto aggiungendo mod e cc piano piano
Sono ancora molto arrugginita e preferisco per il momento seguire il gameplay senza stare a creare nulla di complicato.
Devo ancora trovare il mio stile, ma in questo blog cercherò di condividere edits e brevi capitoli di storia dei miei sims
Adesso io stessa ho un piccolo toddler per cui approfitto dei suoi pisolini per giocare e disegnare un po’ , perciò anche il tempo è quello che è 🫠
Da una settimana ho preso in mano per la prima volta un iPad con procreate e sto imparando a destreggiarmi con questo nuovo strumento.
Chissà se tra altri 16 anni mi guarderò indietro provando lo stesso imbarazzo che ho nel vedere la mia galleria a tema the sims su Flickr 😂 ma nel frattempo eccoci qua, senza aspettative, con la voglia di condividere e soprattutto “imparare nuova abilità”
A presto
I.
2 notes
·
View notes
Text
Oregon e altre cose
è un sacco di tempo che non scrivo qualcosa sul blog. Ho pubblicato delle foto che mi piacevano un botto ma non ho scritto niente, questo perché di base sono stato via tanto e sto scrivendo parecchio per lavoro quindi ho poco tempo per pensare. Comunque ci sono delle cose che mi preoccupano e mi fanno ragionare su chi sono e chi voglio essere e così via. La prima cosa è il viaggio in Oregon di settembre. In tutta onestà non ho la minima idea se riuscirò ad andarci, ho pensato a un paio di alternative ma la verità è che nessuna mi convince davvero. Mi sono accorto che negli ultimi due anni andare in America è stato, tra le altre cose, anche il termometro di ciò che sto facendo nella vita, equazione semplice: finché riesco ad andare in America allora sto facendo qualcosa di interessante. Oltre a questo, continuo ad avere una voglia assurda di tornare di là, penso che l'America possa essere tante cose, ma direi che per me è soprattutto uno stato fisico e mentale. L'America è un mood e non mi interessa davvero andare in un posto piuttosto che in un altro e forse nemmeno fare una gara più di un'altra, nel senso: sì, ma il punto è soprattutto l'America, il resto è in più. Un'altra cosa che non mi piace granché di me di questo periodo è che ho invidiato davvero molto chi ci è stato ultimamente e l'invidia è una cosa di cui non bisogna andare fieri, ma forse deriva dalla mia frustrazione di non poterci andare con la stessa semplicità e spensieratezza con cui ci vanno tutti. Per me andare in America è soprattutto la fine di un processo lungo mesi in cui mando email, faccio incontri di lavoro e perdo ore a scrivere e a disfare presentazioni. Penso però che sia anche per questo che poi, quando ci sono, me la godo così tanto. A livello razionale non penso ci sia davvero nulla da invidiare a nessuno, sono molto fortunato ad esserci stato due volte e ad aver prodotto due lavori, però sotto sotto ogni volta ci soffro un po'. Mi vergogno un po' a scriverlo ma è la verità ed è una cazzata vergognarsi della verità, più che altro vale la pena provare a cambiarla. In generale comunque ho un po' messo la testa sotto la sabbia e mi sono interessato di altri argomenti ultimamente, anche dal punto di vista lavorativo, e quindi ho scoperto tante storie vicine che mi hanno appassionato e che hanno un po' indebolito l'equazione lavoro=andare in America. Adesso sto scrivendo tanto di Italia e mi è quasi tornata la voglia di riprovare a iscrivermi alla Lavaredo l'anno prossimo, sempre che non venga preso altrove. Ah, già, l'altrove. Ho pensato che ci sono due tipi di gare: le gare che vuoi fare, e le gare che devi fare. Penso davvero che ci siano delle gare che non possono mancare nel curriculum di un ultrarunner e Western States è una di queste. Purtroppo è diventata sempre di più una gara che devo fare e ha smesso di essere sempre di più una gara che in fondo, sotto sotto, voglio fare. Tutta la merda che ci sta costruendo attorno Hoka-UTMB sta rovinando l'evento. Non so se sia soltanto la comunicazione e magari là è rimasto lo stesso, ma la comunicazione è una cosa dannatamente importante e WS sembra davvero cambiata. Continuerò a sognarla portandomi dietro questa specie di amaro in bocca che non mi piace. Questa gente sta intaccando e modificando i sogni delle persone e lo trovo deplorevole. Non ho ancora capito cosa mi attrae di Pine To Palm devo essere sincero, resta il fatto che è una delle uniche cose che mi attraggono, spero davvero di andare là a correre. Forse solo di vedere una partita all'Oracle Stadium a SF.
5 notes
·
View notes
Text
Ieri sera sono finalmente riuscita a tornare a correre dopo un sacco, ne avevo un gran bisogno e sono stata contenta. Come sempre ho pensato assai, questa volta sulla rappresentazione del sé, un mosaico di varie idee alimentate in questi giorni, forse più un caleidoscopio per come si spostavano un passo dopo l'altro, e provo a mettere qualche pezzetto qui nero su bianco, giusto per non lasciare tutto al vento.
Tra una cosa e l'altra erano due mesi che non correvo e ne sentivo davvero la mancanza. Incrociando le dita mi dovrebbe essere passata la tosse e c'è stato anche un calo della temperatura sotto i 30° C e sono uscita in orario dall'ufficio e la mia amica che un anno e passa fa mi aveva chiesto consiglio mi aveva raccontato che aveva cominciato a correre sotto casa in questi giorni e mi aveva fatto salire ancora di più la voglia e insomma la combinazione di elementi era perfetta.
Ovviamente come sempre dopo una pausa manco 10 minuti di seguito riesco a fare, quindi su 6 km ne avrò corsi 5, ma vabbè. Per me quello che conta non è tanto la distanza o la velocità, ma la soddisfazione finale, e quindi sono andata avanti senza troppe remore un po' correndo e un po' camminando, come avevo consigliato di fare anche alla mia amica in effetti. E intanto ho pensato a ruota libera alle varie cose che mi venivano in mente, sulla scia degli eventi di questi ultimi giorni.
Ho pensato al teatro e alla narrazione biografica, dato che ho fatto di recente un regalo legato a entrambe queste cose, e sono pure stata a vedere uno spettacolo pseudo-autobiografico che mi è piaciuto molto. La biografia effettivamente è uno dei generi che preferisco, anche se non è facile a volte capire quanto ci sia di romanzato nelle storie raccontate e non è la stessa cosa se è qualcun altro a raccogliere una storia invece che parlare di sè, ma alla fine tutte le narrazioni e le trasposizioni sono sempre mediate, anche da sé stessi e dal ricordo che abbiamo degli eventi passati, alla fine è comunque una "nostra" interpretazione. Mi sono chiesta quale sarebbe la storia che io racconterei di me stessa, con quale media potrei mai essere in grado di farlo: scrivere e illustrare forse sono gli unici in cui potrei provare, ma ci sono tanti altri modi anche all'interno di questi due campi e credo che non verrebbe mai fuori la stessa storia, non agli occhi di qualcun altro e forse neppure miei. Chissà se un giorno rileggendomi mi riconoscerei, cosa ricorderei, cosa rinnegherei, in quale abisso finirei persa, a volte mi capita con i vecchi diari, anche con i vecchi post, a volte mi capita anche con gli oggetti che mi passano tra le mani quando sistemo le mie cose, fare il trasloco infatti è stata un'impresa emotivamente pesantissima anche per questo.
Ho pensato a quanto sia difficile eppure importante conoscere le storie degli altri, a quanto i monologhi siano un genere che molti non apprezzano, perchè forse ne hanno visti di noiosi e hanno perso fiducia, ma a me piace molto, anche se effettivamente è difficile tenere viva l'attenzione di un pubblico quando sei da solo in scena o quando parli in prima persona per oltre 300 pagine. Ho pensato alle difficoltà che ha incontrato una mia amica, l'autrice del testo teatrale/biografia che ho regalato, nel gestire una carriera "in solitaria" e a quanto sia complicato come mondo quello del teatro e in generale quello dell'arte, dell'espressione artistica qualunque sia il media scelto per dare vita alle proprie creazioni. Siamo in un periodo storico strano e pieno di contraddizioni.
Ho pensato alla buona dose di narcisismo che ci vuole per mettersi in scena e in mostra, paradossalmente in questo momento di sovraesposizione del sé con i social, e quanto ci sia di artificiale e di autentico, in quello che raccontiamo di noi. Un esibizionismo paradossalmente timido, chissà quanto consapevolmente selettivo. Anche ora che scrivo la scelta delle parole è ovviamente soppesata, anche se sto andando abbastanza a ruota libera, tra il ricordo di quello che ho pensato ieri e quello che ne viene fuori ora, sul filo della logica delle frasi e della rilettura prima di pubblicare questi miei pensieri più o meno sparpagliati. Chissà come sarebbe una AI basata sulla mia produzione letteraria.
Ho pensato ai compromessi che facciamo quando ci esponiamo agli altri, in questa narrazione pubblica o semiprivata, ai confronti che siamo disposti ad accettare e a quelli che preferiamo evitarci, o che magari preferiremmo evitare ma siamo comunque costretti a subire.
Non è un caso che io pensi a queste cose nel mese in cui si sono sposati in pompa magna due miei colleghi, ciascuno per conto suo, mentre io sto cercando di capire come organizzare un matrimonio in cui non vorrei invitare nessuno, ma non so come sottrarmi alla pubblica opinione rispetto quello che si dovrebbe fare in questo genere di circostanze e alle reazioni di offesa di parenti vari. Ho pensato anche a questo ieri sera, dopo aver passato qualche minuto online a confrontare modelli e prezzi delle fedi nuziali, giusto per non presentarmi da completa ignorante in gioielleria, per poi sbirciare un paio di articoli random di consigli per una buona organizzazione del matrimonio dei sogni. Io non li ho mai avuti questi sogni, pensavo correndo, l'ennesima cosa generalmente considerata femminile che non mi appartiene, e chissà cosa dice questo di me, chissà se sono sbagliata in qualche senso. Ogni tanto lo penso, mi chiedo se ci sia qualcosa che non torna, poi mi dico che non importa, rispetto a tante altre cose che sono, che faccio, che voglio, questo è il genere di cose che non importano. Il femminile, il maschile, sono qualifiche che non importano granché. A me, perlomeno. E se non importano a me, per quanto riguarda me stessa va bene così. Però ogni tanto mi devo fare un appunto mentale, perchè è facile dimenticarlo e tornare nel dubbio. L'autostima va coltivata costantemente, mi dico, a costo di sforare a volte nel narcisismo.
A prescindere dal maschile e dal femminile e da qualsiasi attribuzione più o meno anacronistica, comunque, l'idea del matrimonio mi inquieta. Non il fatto di essere sposati, quello sarebbe la parte bella che viene dopo e in cui vorrei già ufficialmente essere e in cui di fatto mi trovo da diversi anni, ma proprio l'evento nozze, l'organizzazione e la programmazione e gli acquisti e gli appuntamenti, mi mettono molto nervosismo. Non fanno per me e vorrei vivere in un modo e in un mondo in cui poter sorvolare allegramente tutto questo e invece sento già lo sguardo altrui sulle mie scelte. Anche quello premuroso di chi vuole il mio bene, eh, anche quello è un poco pesante in questo frangente. Che poi spero di riuscire a fare quello che voglio e non di più, ma intanto mi sale lo stesso il nervoso. Che pazienza. Intanto correre aiuta, al di là delle endorfine, basta incrociare un cane buffo e l'umore si alza e il filo dei pensieri si snoda più leggero.
Alla fine avrei potuto stare in giro anche di più, ma non ho voluto rischiare, e i postumi di oggi sono abbastanza contenuti. Chissà se domani riesco a uscire di nuovo.
7 notes
·
View notes
Note
Credo ci voglia meno (in termini di tempo) a rispondere a messaggi che a caricare un post con tanto di didascalia e tag
Smettetela di fare le ridicole
Avessi una chat, massimo due, potrei (E SOTTOLINEO POTREI) anche voler capire la tua domanda (che poi a sto punto ci metti la faccia e me lo vieni a dire direttamente in chat, ma okay), ma non è così. Tra l'altro IO, quando parlo con/rispondo alle persone, voglio avere la possibilità di rispondere con del senso logico (perché ho chat che per fortuna permettono di avere discorsi anche più lunghi e stimolanti che non si fermano al semplice "ciao") e soprattutto di farlo quando ho voglia di farlo! E se è un periodo particolare (che tu non conosci, perché manco mi conosci o probabilmente manco ci ho mai parlato con te a livello "più approfondito") la forza per farlo non c'è. Non solo per mia LIBERA scelta di non rispondere se non mi va perché non ho le forze, ma anche per RISPETTO nei confronti della persona che ho "di fronte". Non so, tu preferisci avere una conversazione stimolante con una persona, o preferisci avere una persona scazzata che risponde a monosillabi? IMMAGINO e DEDUCO la seconda opzione dato questo tuo ask. La mia vita è al di fuori di Tumblr, NON è dovuto che io ci sia h24 o che io risponda sempre. Sono IO a gestire come, quando e perché. E NON VI E' DOVUTO NEMMENO CHE IO DIA DELLE GIUSTIFICAZIONI/SCUSE! Cosa che invece ho fatto, perché ho pensato fosse giusto avvisare (ma tu pensa un po' che scema che sono). Che poi, posso dire? MANCO AVESSI MESSO CHISSA' QUALE DIDASCALIA PENSATA E POETICA! Cioè posso capire se avessi messo una riflessione sulla bellissima geometria del culo, allora tu dici "ma al posto di pensare sta cosa non puoi rispondere?" (che anche qui, saranno anche cazzi miei cosa decido di scrivere/non scrivere, pubblicare/non pubblicare), ma ho scritto "boh, mi piaceva" e il P.S. dove davo A VOI spiegazioni sulla mia assenza/"""""presenza""""". SPIEGAZIONI NON DOVUTE! CI TENGO A RIBADIRE! Se questi miei ritardi, se queste mie non risposte (ma come non rispondo a te non lo sto facendo con altri) danno fastidio, NESSUNO ti obbliga a rimanere su questo blog. Come io sono comprensiva con gli altri, voglio che gli altri lo siano con me. E VORREI AGGIUNGERE (a questo sproloquio): Se questa cosa ti dà fastidio, abbi il coraggio e la maturità di dirmelo in chat o senza anonimo (E PERFAVORE NON USCIAMOCENE CON "EH MA ALLORA PERCHE' CONSENTI LE DOMANDE ANONIME" PERCHE' PENSO CHE SIATE ABBASTANZA INTELLIGENTI DA COMPRENDERE CHE NON E' QUESTO IL PUNTO!) Spero di essere stata chiara. Ciao.
#rispostine#si#ho perso tempo a scrivere questa risposta#ora criticami il fatto che non ho risposto in chat#però nel caso#fallo senza anonimo
6 notes
·
View notes
Text
Piccolo esperimento: ho tanta voglia di scrivere perciò... questo.
Sto riflettendo sulle cause e le conseguenze che mi hanno portato al mio malessere attuale e credo di poter dare una mezza o pressappoco giusta motivazione: io credo che tutto il periodo di benessere passato, mi abbiano portato ad esserne accecato, essenzialmente non riflettevo, andava tutto bene, stavo bene, tanto che non sono stato cauto e come dice Rdj in Sherlock Holmes 2 "Il mio viaggio mi ha precipitato più a fondo del previsto nella tana del coniglio, così ho sporcato la mia soffice coda bianca... " e continua "ma ne sono riemerso... Illuminato!", vabbè a parte ste cazzate, credo che si, tutto questo "benessere" mi ha portato ad ignorare situazioni, rapporti, responsabilità, doveri, facendo sì che si venisse a creare una situazione per me, evidentemente, insostenibile, se a quasi 20 giorni dopo ho ancora i postumi dei pianti e sento ancora la necessità di sfogare tutto, ho bisogno di sentirmi per un po' senza speranza per sapere chi sono.
NB: è solo un esperimento.
6 notes
·
View notes
Text
ogni tanto mi chiedo come avrebbe reagito mio padre se avesse potuto vedere come sono diventata, come sto realmente, come mi sono rovinata. ma d’altra parte mi chiedo anche: mi sarei ridotta così se lui non fosse morto?
no. non dico che sarei stata bene, perché la verità è che ho iniziato a stare “male” da bambina, non ricordo un periodo della mia vita in cui sono stata bene davvero, però stavo decisamente meglio quando c’era papà, ero più serena, non pensavo costantemente alla morte come unica via d’uscita, non mi odiavo eccessivamente, riuscivo a gestire meglio il mio disturbo alimentare così da renderlo invisibile agli altri, in qualche modo andavo avanti e riuscivo a condurre una vita quasi normale. poi è cambiato tutto, dal giorno in cui papà se n’è andato ho smesso di vivere anch’io e ho anche smesso di sforzarmi per nascondere il mio malessere. ho perso tutte le energie e la voglia di fare qualsiasi cosa, tutto ha perso senso. a distanza di anni la situazione è sempre la stessa, anzi, non fa che peggiorare, e io sento di aver perso troppo tempo e di aver fallito in qualsiasi cosa. la cosa peggiore è che non sono in grado di farmi aiutare e la verità è che sono arrivata a un punto in cui non mi importa più, non voglio essere aiutata, non voglio più provare a stare meglio, non voglio vivere.
spesso mi sento dire “tuo padre non avrebbe voluto vederti così, non avrebbe voluto questo per te”. sono queste le cose che mi portano a chiedermi come reagirebbe se fosse ancora qui, ma è inutile farmi queste domande, è inutile pensare a cosa avrebbe voluto lui, perché la realtà è che lui non è qui, non può vedermi, ed è inutile immaginare scenari diversi da questo. tutto questo discorso è un po’ sconclusionato, avevo solo bisogno di scrivere queste cose, ne avrei altre da aggiungere ma sono già stata abbastanza pesante. il succo del discorso è che mi manca papà e mi manca la persona che ero quando c’era lui con me
3 notes
·
View notes
Text
11.17 giovedì 16 febbraio
A volte capita che la vita riservì sorprese, già ma non quelle degne di chiamarsi tali anzi.. a volte sono talmente sorprese che sembra ti crolli il mondo addosso, ti continui a dire che non doveva andare così, che la vita è lunga ma continui a non darti pace coi soliti pensieri. Ti odi, ti incazzi con te stesso, ti aggrappi al nulla più totale nella speranza che sia solo un brutto sogno perché non hai buttato via il tempo con qualcuno ma sapevi che era speso bene perche quella persona per te è davvero tutto allora ti incazzi ancora di più perché d’ora in avanti non ci sarà più in nessun modo, ho giocato male le mie carte e basta, mi mancherà sempre più dell’aria che respiro, mi mancherà tutto, penso durerà in eterno credo un eterno che non è ben comparabile ma sarà comunque troppo tempo e starò sempre peggio, il male d’amore con la friend zone sono una brutta accoppiata me sa.. io celho messa tutta e va bene così, farò questo crogiolo di dolore parte presente della mia vita è basta che devo fa, non avrei mai creduto potesse succedere.. invece è successo, saranno solo tanti bei ricordi, litigate epiche e niente alti e bassi come tutto ma quando si ha prospettive diverse purtroppo è quello che fotte, non incontrarsi e separarsi per forza di cose nonostante tutto il bene. Giuro sono bloccato sul letto a scrivere e sto sbadigliando da ore, non penso nelle prossime ore avrò più voglia di far nulla, ho perso qualsiasi tipo di estro potesse venirmi e Tumblr sarà nuovamente il mio compagno di avventure per un po’ credo. C’è il sole, un sacco e ho un caldo allucinante come spesso accade, devo poi chiamare mia zia per chiederle due cose dato che domani tornerò nella mia città natale per un paio di giorni giusto per andarla a trovare, fare un giro con mio cugino e chissà che altro poi il giorno dopo penso andrò a trovare mia mamma che nn sta nulla bene, ma questa è un’altra storia e nulla per la sera poi credo tornerò a casa mia.
Sento solo che sto di merda in questo momento e vorrei che le cose in generale fossero andate diversamente, mi dispiace per tutto ma non posso nascondere i miei sentimenti al mondo, non riuscirò mai a farlo, in questi casi c’è spesso che si fa aiutare ma alt i miei amici più cari sono meno di tre e più di uno e uno di loro è mancato quindi.. è il rimanente è lontano e lavora, bello schifo che sono: solo soletto mazziato e cazziato, giuro ora non sento più incentivi come prima, nessuno..lo so è difficile e brutto credere in un rapporto con una persona che c’è la possibilità che si trasformi un casino un giorno ma ho fatto il solito errore di crederci troppo perché avevo davanti una delle persone più belle mei conosciute in mia vita e voillà le merd son fé.. siinizia sempre con le amicizie più belle e poi uno si innamora(spoiler stavolta io), e la cosa brutta è che l’altra persona crede solo nella stessa bella amicizia che c’era un tempo e che tu man mano hai però da parte tua fatto diventare altro.
Non so quanto durerà sto monologo senza fine perché non voglio nemmeno fermarmi a pensare, non so che fare a parte deprimermi e ripensare al tempo passato mentre sto in lacrime, non riesco nemmeno a giocare ai videogiochi o ascoltare musica, ne disegnare.. non mi viene nulla se non stare sul latto a piangere ancora, spero solo non mi ricomincino le crisi di qualsiasi cosa, se sono solo mentre ho crisi ho una fifa boia che possano crescere a tal punto dal farmi del male..spoiler sono da solo e sto tremando, chissà come andrà a finire se in una tachicardia o attacco di panico boh lo scopriremo in questa favola..
Ps anche se poi dopo il tutto non riuscissi più ad alzarmi se finisco a terra non sarebbe poi così male dato il periodo, vedremo chi ci sarà a raccogliermi col cucchiaino e a sbattermi in faccia che la vita può essere meglio di così. SPOILERONE nessuno perché nessuno ci tiene a me a tal punto anzi si forse lo farebbe mia madre ma è convalescente operata di tumore a 60 km da me quindi ciccia si vedrà .
Buon periodo di merda,spero ce lo abbiate almeno un minimo migliore del mio dai alla prossima se ci sarà
Leo
8 notes
·
View notes
Text
10 di questi giorni!
I primi auguri che mi arrivano sono quelli automatizzati della farmacia di fiducia, forse il luogo dove da dieci anni investo più soldi. No io non investo in bitcoins, o nel mattone, io investo in pastiglie. Sanno tutto di me, ogni pomata per ogni escoriazione. Per questo i loro auguri sono quelli che apprezzo di più. "Matteo stai invecchiando da fare schifo e decadi malamente ma noi ti siamo vicini e ti forniremo antidolorifici che tu pagherai caro e con quei soldi noi andremo in vacanza e avremo cene in tuo onore".
La cosa assurda, ho sempre invidiato i nati in primavera perché loro potevano festeggiare all'aria aperta. Fare un picnic. Solitamente io dovevo stare rintanato in qualche locale, pensare a un tavolo e a chi eleggere meritevole di un invito ma quest'anno no! Complice la fine del pianeta e le temperature ridicolmente elevate posso finalmente anche io fare qualcosa all'aria aperta!
Invece ho pensato bene di salire su un treno e di tornare in Italia, perché il giorno del tuo compleanno le ferrovie austriache ti regalano il viaggio e io sto messo male con i soldi e allora accetto ogni tipo di elemosina, sorridendo e ringraziando. Ho iniziato a vendere parti del mio appartamento. Piccoli pezzi inutilizzati che conservo solo perché mi ricordano qualcosa che ero. Tipo il sintetizzatore. Uno strumento musicale che nelle mani giuste poteva fare grandi cose ma nelle mie ha fatto biii biiiip biiiiii baaa per qualche anno e ora prendeva solo polvere. Il ragazzo che è venuto a provarlo e poi se l'è portato via era davvero gentile. Lo ha accarezzato e rideva quando premeva i tasti, si divertiva a ricreare canzoni di dubbio gusto e mi ha fatto capire che facevo bene a separarmene. La nuova ansia che mi è salita è una vecchia ansia che si ripresenta a tappe decennali. L'ultima volta mi fece lasciare l'Italia, ora mi sta spingendo a liberarmi di tutti i beni materiali che possiedo. Sento ogni oggetto su i miei scaffali come un peso sulle mie spalle. L'appartamento è un guscio di tartaruga e io riesco a tirare fuori la testa a malapena. Devo liberarmi di ogni zavorra e forse trasferirmi sulle nuvole. Una mongolfiera sarebbe l'ideale. Ernesto apprezzerebbe la vista e insieme si viaggerebbe chissà dove.
Ho sbloccato il superpotere definitivo: non mi interessa più scopare. Occasioni ne ho avute nell'ultimo periodo e mi sono sempre tirato indietro. Una volta era tutto un ossessivo bisogno di conquistare, mettere la bandierina, riempire un vuoto. Ora c'è accettazione. Non sei tu, tu sei bellissima, tu meriteresti davvero di ricevere numerosi minuti di intrattenimento da nudi ma io non ne ho voglia. Va bene così. Qualcuna si è arrabbiata e ho pensato alle volte che è capitato a me e a come mi sono sentito e quanto tempo ci ho messo per imparare a controllare i miei istinti e a non essere più comandato da loro. Forse è solo un traguardo che si sblocca invecchiando ma mi fa sentire bene. Una vita passata a ricercare l'approvazione degli altri e a sentirmi bello attraverso lo sguardo innamorato di una persona che non sono io. Ora tutto tace e mi perdo a scrivere per giorni interi una storia lunghissima che non vedo l'ora di pubblicare.
Eravamo seduti a un tavolo di un bar sovraffolato. Lei piena di tatuaggi, a Vienna per caso perché sta esplorando l'Europa per la prima volta da sola completamente. Mi ha detto di essere una strega. Io le ho detto che poteva essere qualunque cosa volesse che tanto io stavo bene così, a bere un negroni parlando con degli sconosciuti per avere spunti per altre storie da scrivere. Mi dice di essere israeliana e poi mi chiede cosa penso dell'Israele. Le dico che non poteva trovare un argomento più facile per rompere il ghiaccio. Abbiamo riso e dopo un sacco di parole mi sono ricordato di quando ospitavo gente in casa senza nessun motivo, solo perché mi andava di aprirmi al mondo. Lei mi dice che quello è il mio modo di viaggiare. Ha ragione, io odio salire sugli aerei ma se posso portare l'India da me lo faccio subito e ricordo la volta che ospitai la professoressa indiana e mi misi al suo servizio per dieci giorni e fu come essere a Delhi senza dovermi spostare più in la del salotto. L'ho invitata a stare da me, si lamentava del russare del compagno di stanza nell'ostello così le ho offerto il divano. Ci sono stati quei 5 secondi in cui ho ipotizzato di tornare su i miei passi e fare la mossa ma poi ho pensato alle conseguenze. Aprirsi. Spogliarsi. Baciarsi. Imparare un altro sapore. Condividere il mio letto. Assaggiare. Ho lasciato perdere, non mi va più di sovrascrivere costantemente i sentimenti. Avete presente quello che si dice del popolo israeliano? Che arrivano in una terra e occupano tutto quello che possono e ti cacciano anche in malo modo? Ecco, credo di averla invitata solo per provare sulla mia pelle questa sensazione. Dopo 10 minuti in casa mia ogni stanza, mattonella, mobile, era invaso da qualcosa di suo. Una serata l'ho passata rannicchiato sulla sedia in cucina perché mi sentivo espulso dal salotto. Ed è stato interessante ridere insieme di tutto ciò. Sentire cosa diavolo le passava per la testa. Sono diventato la Palestina e non appena ho potuto l'ho cacciata via. Ha detto che mi avrebbe scritto una mail per il mio compleanno ma ancora non ho ricevuto niente. A meno che non abbia iniziato a lavorare presso la farmacia locale.
Prima il gatto, poi Israele, infine separarmi dagli oggetti. È come se stessi cercando di non sentirmi più a casa nelle mie quattro mura. Diventare un fantasma che attraversa le pareti e deve risolvere quello che ha lasciato in sospeso durante la vita terrena prima di passare di livello. Ecco un altro futuro che non mi dispiace.
Andrò a parlare del podcast dal vivo questa settimana. Mi hanno chiesto di farlo davanti ad un pubblico. Chi avrebbe mai pensato che i diari nati come post qua su Tumblr alla fine sarebbero diventati oggetto di discussione con persone fatte di carne. È proprio vero che condividere i cazzi propri ti rende più contemporaneo di quello che vorresti. Il giorno dopo invece, mi metterò a leggere delle poesie che ho scritto insieme a un musicista jazz e ci perderemo in un viaggio per superare la notte.
Non voglio più avere una collezione di videogiochi. Tutte quelle console. Una tv. Strumenti musicali. Un armadio pieno di copie dello stesso vestito. I libri che non rileggerò. I vinili che non ascolterò perché voreebbe dire comprare un giradischi e dove lo metto, ho troppe piante adesso. Voglio solo andare in giro con le mie storie. Portando con me Ernesto finché ne avrà voglia, prima di cercare una nuova casa dove stabilirci oppure no, neanche quello credo sia importante. Tanto lui è un delinquente che sta bene ovunque lo metti e quando andiamo in metropolitana dovreste vederlo, niente lo spaventa.
Bisogna solo resistere e accumulare. L'israeliana mi diceva che a differenza sua io faccio un sacco di cose, che vorrebbe anche lei scrivere e avere storie e canzoni e un podcast e chissà quanti altri progetti. Io le ho detto che tutto questo che ora raccolgo, l'ho seminato nel corso di 39 anni di vita. Mica l'ho fatto da un giorno all'altro. Che se ragioni in quest'ottica allora ti rendi conto che non è proprio tantissimo anzi, è quasi niente. Tu sei ancora giovane, devi passarne di anni di tristezza e solitudine prima di vedere qualche frutto. Lei ha guardato i miei frutti e da brava israeliana ha detto che ora erano suoi e si è portata via una storia.
Però appunto, il segreto è sempre resistere e avere pazienza. Avete notato che sono tornate le tette? Vi ricordate di quando le avevano tolte? Tutti sono andati via da qua, per avere una spunta blu a pagamento altrove. Ma noi no, noi siamo rimasti. Giorno dopo giorno a resistere sotto lo sguardo tossico dell'uomo pikachu. Ma ce l'abbiamo fatta. La tempesta è passata, le nuvole si diradano e in cielo, luminosi, compaiono due immensi capezzoli. Indosso gli occhiali da sole e li guardo con orgoglio. Non mi fate più lo stesso effetto di qualche anno fa, ma mi siete mancati. Non sarò io a gioirne ma sono più che felice per i miei compagni di avventure, chi ora barzotto, chi partecipe in altro modo.
Quando mi fanno gli auguri e mi dicono 100 di questi giorni a me sale l'ansia. Facciamo 10, anche meno dai, le aspettative sempre al minimo e a letto presto mi raccomando. Invecchiare è un impegno quotidiano e invecchiare male è una missione di vita per me.
54 notes
·
View notes
Text
vieni qui, siediti un attimo con me. vorrei mettere in chiaro un paio di cose e non so nemmeno se rileggerò tutto il casino che sto per scrivere perché sono davvero arrabbiato, deluso, triste e so che solo scrivere buttando giù le prime cose che mi passano in mente mentre ascolto musica può aiutarmi.
allora, prima cosa. io ho notato, SO PER CERTO - e lo sai anche tu - che il nostro rapporto di amicizia è cambiato, non mi venire a dire che non è vero. quello che voglio sapere è il perché, dato che io ancora non l’ho capito, non me lo so spiegare. da un giorno all’altro mi dici che sei diventata apatica, che non provi più niente, che ti va di stare da sola. okay, ci posso pure stare, magari è un periodo o magari hai i cazzi tuoi per la testa. sei ritornata ad uscire da sola, come facevi prima di conoscere me. e va bene così, lo accetto, ti rispetto. non usciamo più tutte le sere insieme, ma ti sono vicino. eppure, io a tutta questa storia dell’ apatia ci credo ma fino ad un certo punto. e adesso ti spiego anche il perché. io ti ho vista, io le conosco bene le persone, le leggo dentro, non hanno segreti con me, le spoglio, metto a nudo le loro emozioni e tu di certo non puoi uscirtene dai miei occhi. io ti ho vista, ti ho letto dentro quando stavi male e non mi sembra che l’atteggiamento che hai adesso sia un malessere, perche questa presunta “apatia” l’hai solo con me, non con gli altri. le persone apatiche certo escono da sole, ma non se ne vanno a ballare e a ubriacarsi la domenica sera, non ridono e fanno come se niente fosse con gli altri. e allora sinceramente mi sembra che tu mi voglia, per qualche assurdo motivo che ancora non ho capito, allontanare. non mi dai più abbracci - prima ci abbracciavamo TUTTI I GIORNI, SEMPRE - non mi parli più come prima, ogni volta che ti dico qualcosa mi rispondi sempre scazzata, mi dici che non vuoi il “contatto fisico”. ma solo con me. anche gli altri se ne sono accorti. “ma che succede tra te e lei?” “tutto bene lei, come sta? con me è normale” però poi il contatto fisico lo cerchi in quella stronza, vipera, falsa, che è tutto il contrario di come sei. lo sai, hai sempre avuto un talento nell’ avvicinare ragazze tossiche che ti fanno star male. però poi com’è, perché con lei ridi e scherzi, ti fai fare e le fai i grattini, e a me levi gli abbracci che per me significavano tutto? mi diresti “perché quel contatto fisico non significa niente per me”, cazzo, e io allora che sono? ti sento più fredda nei miei confronti, più distante. c’è poco da fare, mi stai allontanando. e io ci sto male da tre settimane. non sto mangiando, piango tutte le ore del giorno, sto vomitando, non sto dormendo. “ma tu non ti devi preoccupare per me, devi pensare a te ora” già, bella scusa per levarmi dal cazzo. vorrei capire perché ti stai allontanando, perché stai inventando scuse stupide per non dirmelo in faccia. in realtà un paio di idee me le sono fatte. forse questo rapporto di AMICIZIA ti stava un po’ stretto, forse per una lesbica non è facile approcciarsi al proprio sesso se si esce sempre con un ragazzo etero che è tuo amico. o forse, ma se davvero è così non hai davvero capito un cazzo di me, forse pensi che io sia innamorato di te e mi stai allontanando per non farmi stare male. qualora sia così, posso garantirti che non è vero. ti ho sempre vista come una sorella, sei sempre stata una delle poche certezze che avevo e nel post del tuo compleanno te l’ho scritto anche, e ho anche detto che non mi stancherò mai di abbracciarti ogni volta che ti vedo. ma che succede se ti stanchi tu? per quale motivo assurdo? prima era un “mi fido di te, ti voglio bene, sei unico” e ieri nemmeno ti sei accorta che ho avuto un attacco di panico in pieno giorno, perché eri troppo occupata a fare l’apatica con la tua amica. anna mi ha chiesto come stavo, figurati. ANNA, non TU. TU che mi sei sempre stata vicina da AMICA, nient’altro. davvero, io non so più che pensare. un giorno sei importante per una persona, il giorno dopo non lo sei più. e mi incazzo perché nonostante tutto io ci credo ancora nelle persone. ma non dispero più di tanto, perché ormai ci sono abituato. sono abituato a fare l’aeroporto, le persone con me non restano mai. ci sono quando LORO stanno male davvero, poi, quando si riprendono, ti trattano come la merda. e chi rimane deluso poi sono sempre io. vaffanculo.
#sfogo#pensieri#vita#migliore amica#amicizia#delusione#delusioni#persone sostituibili#persone#arrabbiato#triste#tristezza#amica#domande#dubbi#vaffanculo#musica#cambiamenti#filo logico#sfogarsi#fotografie#ricordi#tempo che passa#storia#storie#soffrire#stare male#rabbia#malinconia#attacchi di panico
2 notes
·
View notes
Text
Non è sempre facile accettare una rottura. Non è facile dopo che si è parlato di progetti importanti. Di casa, di figli, di un futuro insieme. Però, nonostante non sia facile è più semplice accettare una fine che, ricominciare a discutere, a vivere perennemente in ansia perché non è pronta la cena; perché, in un momento di stanchezza, si è preferito riposare anziché sistemare le poche cosine in casa. E' bello vivere serenamente da soli. Senza doversi sentire, delle volte, in obbligo a scrivere sono arrivata a lavoro, sto andando al supermercato, sto tornando a casa. Sto facendo questo, sto facendo quello. E' amore questo o amore malato? Non capisco, sono confusa. E per quanto io sia stata e, forse, credo, di esserelo ancora, davvero innamorata, mi sto accorgendo che sto meglio senza di lui che con lui. Non è bello dire tutto ciò perché, tra le sue braccia, mi sono sempre sentita protetta... Eppure, in questo ultimo periodo così difficile per tutti e due, per via dei nostri continui litigi, meglio star da sola. Meglio prendere in mano la propria vita, con la consapevolezza che troverò, prima o poi, un uomo che davvero mi amerà in modo viscerale e sarà bello e magico. Lui mi ha dato tanto, me ne rendo conto, so che, FORSE, mi ha amata.. Ad oggi non lo so, ma mi rendo conto che, mi ha tolto anche tanto. Mi ha tolto la forza di lottare, di vivere serena; in un qual' modo, mi ha tolto i miei piccoli spazi. Non ero più libera di stare tre ore in palestra, oppure starci un'ora sola. Non ero libera di riposare un po', di non cucinare se non ne avevo voglia. Non ero più libera di scrivere, oppure di leggere un libro. Non ero più libera di ritagliarmi i miei spazi perché, secondo lui, dovevo solo pensare a pulire e riordinare casa e fargli trovare la cena sempre pronta. Non gli ho mai fatto mancare nulla e ho sempre subito le sue angherie. Ora sono stanca, ho riscoperto me stessa, la mia libertà e ho ricominciato a ritagliare i miei spazi in questa vita che, fino a poco fa, sentivo limitata e in gabbia. Non ho più paura della solitudine.
#solitudine#paura#sentimenti#sentimenticontrastanti#amore#cuore#vita#famiglia#progetti#nonèfacile#libertà#angherie#vicissitudini#myself#mestessa#me#liberty#happy#love#heart#spazi
0 notes
Text
ProSecco
Mezzogiorno meno un quarto. Cielo plumbeo,colmo di nuvole pesanti.
Seduto al tavolino del suo solito bar,attendeva il suo caro editore Carlo come da appuntamento. Sul tavolino figurava il suo solito aperitivo. Un fluté colmo di Prosecco ed attorno ad esso degli stuzzichini della casa. Era già il secondo della mattinata. "Se tarda altri 10 minuti mi trova già brillo,e non credo che la prenderebbe benissimo" pensava ad alta voce Tobia. Dall'angolo in fondo alla strada comparve Carlo con la sua classica e inconfondibile camminata molto anni '70. Il passo fortemente cadenzato,faceva muovere l'intero corpo a ritmo,molto 70's appunto. "Ah,ecco a chi somigli quando cammini!" esclamò Tobia in preda a reminescenze adolescenziali. "Somigli ad un incrocio tra Tony Manero e Lupin,cazzo!" scoppiando a ridere da solo. Carlo no. In effetti aveva ragione. Bisogna dire per correttezza di cronaca che il viso di Carlo era identico a quello del Lucarelli nazionale,il giallista più famoso del Belpaese. ("Paura EH!")
12.30 am
Cielo squarciato da flebili raggi di sole. Due losche figure sedute ad un tavolino esterno di un bar qualsiasi. Due volti caratterizzati da occhiali da sole orribili comparsi quasi a tradimento. Due menti pensanti per un unico lavoro.
"Carlo come cazzo la mettiamo con questo mio periodo inconcludente?" "Thò… come metterla non saprei proprio. Ma starsene qui a cercare di guardare la cosa da più punti di vista non serve certo al nostro scopo." "Ah no? Pensavo che qualcosa di buono poteva uscire fuori da questo incontro." "Sei il solito disfattista del cazzo. Con i tuoi discorsi inutili sicuro non s'arriva da nessuna parte" disse guardando in un punto vuoto davanti a se'. Poi come spiritato volse lo sguardo verso Tobia e gli disse:"Tu piuttosto… quand'è che ne esci?" L'amico sorseggiando il 3°prosecco,quasi distrattamente rispose:"Uscire da cosa scusa?" "Dai su'… non prendiamoci per il culo. Saranno già un paio di mesi che continui a viverti addosso". E quasi infastidito continuò:"Cioè non che voglia criticarti;ma visto che io servo a te tanto quanto tu servi a me,non sarebbe meglio sputar fuori tutto quello che porti dentro,così la facciamo finita con questa pantomima?" Il tono della conversazione cambiò come il cielo a primavera,quando le nubi rappresentano un'incognita poco gradita ai più. "Carlo,a parte le cazzate che hai sparato… io sto male! Non so cosa mi sia successo. So solo che ogni volta che prendo carta e penna,il mio cervello si resetta. E' come quando hai la penna che non scrive. Il problema è che la mia penna scrive,ma il mia mente non sa cosa farle scrivere. Mi sento come un fiume in secca. Ecco come mi sento:ARIDO"
"Ok,questo è il risultato… ma l'origine?" disse con tono furbetto "E poi,se forse non te ne sei accorto,non stai facendo altro che tabula rasa attorno a te" "Carlo,ma i cazzi tuoi quando?" rispose Tobia con sufficienza. "Sono CAZZI MIEI CARO!" "Ah Bhè se la metti così….Ultimamente non sopporto altre voci che non siano l'eco della mia." "Detto terra terra,stare qui e parlare con me ti richiede uno sforzo incredibile!" "Non dire cazzate Carlo. Lo sai benissimo che non rientri nella marmaglia. Se così fosse stato,al primo prosecco tracannato avrei già levato le tende. Sei l'unica persona di cui mi fidi veramente,quindi risparmiati queste pippe sentimentali. Mi ricordi Marina!" E carissimi il nostro amico sorrise. Erano almeno due mesi che non lo faceva. "Peccato che nei lavoretti di bocca sia meglio lei!" "Stronzo." "Aivoja! Piuttosto l'hai sentita?" "L'ultima volta che l'ho sentita sarà stato,vediamo un po',circa 3 settimane fa. Aveva bisogno di un mio consiglio" "E da quando dai consigli te?" "Boh,me l'ha chiesto e basta. E io gli ho risposto" "Strano che tra tutte le persone a cui potesse chiederlo l'abbia chiesto proprio a te." "E che ci vedi di strano? Voleva sapere se l'amavo ancora o se era il caso che incominciasse anche lei a vivere una vita che non mi vedesse come protagonista." "E tu?" "L'ho mandata a cagare!" "E il consiglio?" "Andare a farsi fottere no?" "Che stupido! Come ho fatto a non arrivarci da solo?!?" e intanto il suo volto s'increspava in ogni angolo. "Perché la tratti così? Come fai a non renderti conto che quella donna ti ama davvero?" "Il problema e',caro Carlo,che io prima d'amare qualcuno devo imparare ad amare me stesso." "Come darti torto… il discorso fila!" "Attento a non dimenticare mai quello che sono stato e perché sono cambiato." "Dove vuoi andare a parare?" "Carlo,ti rendi conto che sono solo al mondo? Le uniche persone che provavano verso di me amore incondizionato sono morte. In vita hanno sofferto per me e,ironia della sorte,sono morte per colpa di una testa di cazzo come me." "Quindi?" "Quindi un cazzo. E' solo che,ripeto,mi sento Arido"
on air:
Interpol - Rest my chemistry Radiohead - Weird Fishes/Arpeggi UNKLE - Price you pay
0 notes
Text
C'è una cosa, che devo dire, ma che forse non piacerà a nessuno.
Perchè si tratta di un punto oscuro dentro di me.
Mio padre un giorno se nè amdato di casa, con mio fratello.
Senza dir nulla è scomparso.
L'ho trovato un giorno in un monolocale con il cane e mio fatello che dormiva su un materasso per terra (Un materasso figo), insieme al cane.
Non era bello, sapere della sua scomparsa e della sua apparizione in un luogo squallido.
"D'avvero preferisci stare qui che con me, la tua famiglia? E tu L* non sei felice.."
Sentivo una forte depressione in lui L*, mio fratello. E un grosso fardello in mio padre. Una rabbia e lui che tentava di tener in piedi qualcosa ormai a pezzi.
Sono rimasti poco in quella casa e si sono spostati in un luogo appena più grande, per poi tornare nella casa d'origine, da cui io e mia madre e l'altro mio fratello, ci siamo spostati.
Il punto è che mio padre è scomparso e ho percepito "mio padre non mi ama e mio fratello ha tradito"
C'è stato un periodo in cui io dimeticavo di avere un padre.
Una bambina alle medie parlava di suo padre e io sentivo una triatezza assoluta, come se mio padre fosse morto, me ne sono resa conto e mi sono magicamente detta "ah già che ho un padre". Quella cosa mi ha più o meno distrutta.
Dover ricostruire un rapporto, io, non lui, io, era più doloroso di accettare la sua inesistenza.
Lui si è limitato a dare la colpa a mia madre. Mio fratello a fare il fantasma.
Un giorno ho iniziato a scrivere lettere stupide a mio fratello, era una cosa che facevo ogni tanto e gli mandavo dei disegni e mi rispondeva. Poi credo si sia stufato e ha iniziato a farlo mio parde, però volevo parlare con mio fratello, visto che mi mancava.
"ho perso un fratello, perchè tu non mi ami e ora mi privi dell'unica possibilità che ho di" "stare" con lui"
Perciò mi è passata la voglia.
Poi man mano le cose sono peggiorate a casa con mia madre e mi sono ritrovata a chiedere a mio padre (che avevo iniziato a frequentare il giovedì sera e qualche weekand) di andare a vivere con lui.
Io stavo chiedendo a uno sconosciuto che non mi ama, di andare a viverci insieme.
Così poi sono entrata all'origine del mio dolore tanto ignorato e assopito nel fondale della mia esistenza e tutto è andato a rotoli.
Le mie relazioni riflettevano mio padre e il nostro rapporto.
Forse anche mia madre.
Rabbiose, possessive, di controllo, prive di interesse profondo, lontane e scarse in tutto quello che si chiama amore.
"io non sono amata dai miei genitori"
Perciò i miei amici erano un sottoprodotto di tale circostanza e le relazioni idem.
Non potevo essere me stessa, perchè nessuno mi amava, nessuno mi capiva.
Perciò tutto quello che potevo fare era chiudere me stessa in un cassetto e diventare qualcun altro, dimenticandomi della mia vera essenza.
Nulla poteva diventare bello così, tutto era un sottoprodotto del mio ego, della distorsione in questo rapporto famigliare.
Non ero altro che orfana, abbandonata a me stessa nel mondo pieno di misteri e cattivi.
Poi ho riallacciato i rapporti con mia madre, circa.
E le mie emozioni facevano un sacco male, il serbatoio di tutte quelle brutte storie era ormai pieno e il caos non rimane docile se trattenuto.
Per quanto io cercassi di vivere meglio, non succedeva mai.
(La ragione è qualcosa a cui sto lavorando ora, centra una strega cattiva, una maledizione e il libro che sto scrivendo è collegato con questo)
Ma in genere riguarda il silenzio e l'incapacità di dire e sentire nel profondo me stessa.
Magari ricevere qualcosa di poco gradito, sentirlo, ma non dire nulla, perchè non esce la voce e la mente si annebbia.
E poi fare qualcosa di poco gradito e sentirmi dire tutto quello che io non ho detto, ma sentirmelo dire male e violentemente.
Avere persone che parlano male di me e mi fanno brutte cose (nemici) e non avere la capacità di far uscire la voce, perchè la mente si annebbia e non sento nulla.
Quindi non avere il pieno potere di me stessa.
Del mio successo.
Perchè ogni passo fa schifo, nessuno mi ama e nessuno mi capisce, mio padre mi ha abbandonato e non gli interessa di me.
Lei è cattiva e non mi vuole bene, fa finta e fa la doppiogiochista.
Lui invece fa le brutte cose con le altre e poi arriva a dirmi che sono la più bella e poi sparisce.
Lei invece ci fa vedere le cose che fa e nessuno le vuole, perchè fa schifo e nessuno la ama.
Quindi niente.
È un caos e voglio piangere per questa ragione.
0 notes