#in cosa credere
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klimt7 · 7 months ago
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La creatività
LA MIA RELIGIONE, IL MIO CREDO
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theartofmadrid · 4 months ago
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Come si supera l’averci creduto?
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ross-nekochan · 1 month ago
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È da un paio di mesi che faccio lezione di italiano a un ragazzo una volta alla settimana.
Avevo intuito che questo ragazzo fosse abbastanza ricco perché: 1. È giapponese ma ha fatto le superiori in UK (e non è una roba normale qui) 2. Vuole migliorare l'italiano perché mi ha detto che vuole aprire un business in Italia 3. I suoi hanno un'azienda e lui "lavora" lì.
Fin qui okay, cioè ci sembrava che fosse ricco però insomma ricco come potrebbe essere ricco uno che ha un'attività media (che so, una concessionaria, un negozio di immobili ecc).
Sabato ci vediamo per l'ennesima lezione e mi dice che prenota una stanza dove possiamo parlare liberamente. E io pensavo fosse tipo una sala di una biblioteca pubblica, una cosa del genere. Arrivo in stazione e mi viene a prendere e mi fa entrare in un palazzone gigante che pare più un albergo 5 stelle. Penso:"Ma dove cazzo mi sta portando?". Entriamo in questa sala molto bella con delle riproduzioni di quadri, un tavolo gigante e delle sedie comode.
Gli chiedo:"Come fatto a conoscere questo posto?" Mi fa:"Ah io abito qua"..
AH.
Facciamo conversazione come sempre, poi alla fine gli dico:"Ah comunque Mercoledì non ci sono perché vado ad un concerto"
Lui:"Ah sì? Chi vai a vedere?"
Io:"Ah non so se lo conosci, si chiama Miyavi"
(Ora per favore prima di continuare andate un attimo a leggere chi è Miyavi e fatevi una stima di quanto è famoso e quanti fan può avere in tutto il globo. Poi continuate a leggere questo post).
Lui risponde:"Ah sì certo che lo conosco! Abita anche lui qui. È mio vicino. Siamo sullo stesso ascensore!"
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gelatinatremolante · 3 months ago
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Rischiato di strozzarmi con le tagliatelle per esultare quando è arrivato il punto della vittoria hashtag italianità
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failvillain · 3 months ago
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if you can hear this photo i'm sorry
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ZANIOLO DICCI LA TUA SUI SIMUEL E I MIMMONE
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omarfor-orchestra · 11 months ago
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la maglia bordeaux!!!
Posso dire che penso l'abbia usata anche Dante
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affogonellamarmellata · 1 year ago
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questa volta il rapito non ero io
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animapunkocchidipeterpan · 6 months ago
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Ghali e Rich - sto già meglio se mi fai vedere il mondo come lo vedi tu
di animapunkocchidipeterpan
la mia prima fanfic 🩵 ora su ao3 🩵
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fanart della storia realizzate con l'IA risalenti a febbraio 🩵🌷
non ricordo neanche cosa ho scritto 🫣 (non mi piace molto rileggermi) e mi sa che c'entra qualcosa pure Mahmood perché era tra gli hashtag 🤔🩵
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shiningnorthernlights · 1 year ago
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yourbleedingh3art · 2 years ago
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Non posso credere di averlo fatto...... mi dispiace professoressa, non so, non so!!
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kon-igi · 7 months ago
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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soffroeppuremivienedaridere · 5 months ago
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Mi sono sentita e mi sento sempre meno delle altre persone, meno bella, meno intelligente, meno simpatica, meno davanti ad ogni aggettivo.
Un po' penso sia colpa del mio passato, delle prese in giro e colpa delle cattive amicizie che mettevano in confronto e pian piano questa convinzione di essere meno è diventata sempre più grande.
Vorrei riuscire ad affrontarla ed iniziare a credere anche solo leggermente in me, ma non ho la minima idea di cosa fare,
per una volta vorrei stare in mezzo alle persone e non sentirmi meno a loro.
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falcemartello · 4 months ago
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Chissà perché nessun "giornalista" pone mai la domanda: il parlamento europeo può legiferare? Ovviamente no.
Le leggi vengono decise dalla Commissione.
E il parlamento può modificarle? Assolutamente no, né porre veti.
Allora a cosa serve il parlamento europeo?
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Risposta.
Ha una funzione meramente simbolico-rituale che serve a reggere la credenza che l'Unione Europea sia una grande istituzione democratica.
I partiti maggiori italiani la usano in funzione interna e come "poltronificio" di riserva e a a farci credere inoltre che siamo governati da istituzioni democratiche elette dal popolo.
Nel frattempo elargisce ottimi stipendi...
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Vi dovete curare l'ossessione e imparare a rispettare le persone io non ci credo che un giornale di questa portata faccia ste domande con un'insistenza del genere e mandando a puttane qualsiasi tentativo di nobiltà che pensano di avere
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orotrasparente · 2 months ago
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stamattina andavo a lavoro e c’era lì vicino una coppia seduta, erano completamente diversi esteticamente, lui molto abbronzato e lei bianca come la panna, ma vi giuro su qualsiasi cosa che erano bellissimi insieme, il modo in cui lui la guardava, la delicatezza con cui lei gli accarezzava la barba, i baci piccolissimi che si scambiavano e poi lei che si appoggiava sulla sua spalla, c’erano tantissime persone lì ma tutti scomparivano attorno a quei due ragazzi, era quasi come se esistessero solo loro in quegli istanti, mi sono perso una manciata di secondi a guardarli e poi sono andato avanti per entrare in ufficio ma giuro e rigiuro che spero con tutto me stesso che non smetteranno mai di amarsi perché mi ha fatto stare proprio bene credere almeno per qualche momento nell’amore
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