#immagini da condividere
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BUONGIORNO AMICI MIEI...
Mi è venuta la voglia di condividere con voi una mia foto, spontanea, spettinata, senza filtri ne trucco... Sul mio viso traspare la gioia di riempire il mio tempo alla ricerca di belle immagini, aforismi e video per noi... TUMBLER per me è un grande giardino colorato da esplorare e voi siete i fiori più belli... Mi piace leggere i commenti ed entrare a far visita nei blog dai nomi più strani... A volte mi chiedo da cosa provengono certi nikname e sorrido.😀 😀 😀 Vi abbraccio forte forte ❣️
💋Vostra Patrizia principessa-6 💋
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Viviamo in un’epoca di grande ipocrisia. La follia umana sta raggiungendo un livello veramente esagerato. Attivisti verdi che sporcano di vernice le opere d’arte e gli edifici di importanza storica e culturale; adolescenti che invece di studiare a scuola, e capire che l’energia elettrica non nasce dal nulla, gridano sputando saliva di rabbia che dobbiamo salvare il nostro pianeta passando all’ energia alternativa. I centri storici sono pieni di spacciatori, che vendono l’erba. Ma non possiamo legalizzarla! No! Viviamo in un paese cattolico, dicono. Abbiamo il Vaticano…Ogni ragazza sogna di vendere il suo corpo o le sue immagini nude, invece di studiare e diventare un’insegnante o un dottore. Ma riaprire le case chiuse!- guai! Cosa dirà la chiesa?! Siamo tutti pieni di rabbia e invece di trovare soluzioni, trasciniamo questo mondo verso una terribile ed inevitabile fine.
Non sono né un profeta né un scienziato, ma anche con la mia scarsa preparazione posso e devo ricordare a tutti che esiste da tanti anni un modo per produrre l’energia, sostituire la plastica e ridurre al minimo l’inquinamento. Tutto quello che dobbiamo fare è togliere l’etichetta del demonio dalla cannabis! Immagino che qui mi accuseranno della propaganda della droga, ma non abbiate fretta con il vostro giudizio. Vi rinfresco la memoria, raccontando un po’ di fatti riguardo al nemico del popolo: la Cannabis.
Da 1 ettaro di canapa si ricava tanta carta quanto da 4 ettari di bosco. 1 ettaro di canapa emette tanto ossigeno quanto 25 ettari di bosco. I tessuti di canapa superano persino il lino nelle loro proprietà. La canapa è una pianta ideale per realizzare corde, funi, tessuti , borse e cappelli. Ciò che è anche molto importante: tutti i prodotti in plastica possono essere realizzati con la canapa, la ‘plastica’ di canapa è ecologica e completamente biodegradabile. Questo è solo un piccolo elenco delle qualità uniche della canapa: un'altra cosa- la canapa cresce in soli quattro mesi e un albero in 20-50 anni. Può essere coltivata in qualsiasi parte del mondo con poca acqua, inoltre è in grado di difendersi dagli insetti parassiti, non ha bisogno di pesticidi. È davvero un paradosso? Perché stiamo ancora abbattendo le foreste? Stiamo usando la plastica dannosa per sconvolgere l'equilibrio del pianeta? Sì, perché la società dei consumi giova solo ai problemi, non alle loro soluzioni.
E della Hemp Body Car creata da Henry Ford in 1937 vogliamo parlare?!… Ma finché ci sono l’interessi di compagnie petrolifere non vedremo mai queste macchine sulle nostre strade. Il Dio denaro sta comandando questo mondo e costringe ognuno di noi a fare le scelte che porteranno sempre più verso la distruzione. Dobbiamo pensarci e tutto può cambiare!
Adesso, dopo questa introduzione, che ho cercato di fare più breve possibile, voglio condividere con voi la mia esperienza personale. Perché non c’è niente più convincente e dimostrativo, come la prova tecnica.
Ho una grande passione per i mercatini delle pulci. Una volta, facendo la mia ricerca dei tesori ad un mercatino mi sono imbattuto in rullo del tessuto. Non sapevo cosa era, ma l’aspetto estetico e le caratteristiche tattili di questa stoffa mi hanno fatto battere il cuore! Per fortuna avevo davanti a me un venditore, che sapeva tutto su questo grande rullo tessile. Si trattava di canapa lavorata a mano negli anni ’50. E si è accesa subito la lampadina della mia creatività! Da anni volevo farmi fare un abito chiaro, non solo bello , ma soprattutto comodo e leggero. Un abito che fa fresco d’estate e che mi dà il sollievo in questo clima padano. Inizialmente ero concentrato sul procurarmi un pezzo di lino, il classico intramontabile per ogni gentiluomo. Ma dopo avere visto la Grande Bellezza dell’ antico manufatto in canapa non avevo più i dubbi. Comprato il rullo pesante di canapa dal felice venditore, ad un prezzo veramente simbolico di 20 € mi sono recato direttamente dal mio sarto, il signor Franco Parmelli, un sarto che ha più di 80 anni, la maggior parte di quali trascorsi nell’ accumulare un’impagabile esperienza nel campo di creazione di abiti su misura. La bellezza della stoffa che ho portato ha commosso il vecchio Maestro e abbiamo iniziato subito la realizzazione di questo progetto che io ho chiamato “ Legalize it!” Si tratta di un un completo fatto di pantaloni, pantaloncini corti, gilet e giacca a due bottoni, naturalmente di canapa. É un po’ bizzarro, lo so, ma proprio questi elementi di guardaroba possono essere giocati durante l’estate con il massimo piacere e conforto, senza rinunciare all’eleganza. Un taglio semplice e classico, i bottoni in madre perla e poco altro. Ed ecco a voi il risultato finale. Un abito così comodo e bello non l’ho mai avuto in vita mia! E’ diventata la mia seconda pelle. Sicuramente dà un po’ nell’occhio, in mezzo alla massa di infradito, pinocchietti e t-shirts… Ma preoccuparmi di cosa ne pensano gli altri di me non è stato mai per me un problema. Mi sentirò un combattente della piccola armata di uomini eleganti e a testa alta continuerò di vestirmi e non coprirmi… e a contribuire a salvare il pianeta!
Photos by https://www.instagram.com/giovannigarritano_ph?igsh=MTE2anU5d3BsZ2owdA==
#dandy shoe care#alexander nurulaeff#art#style#bespoke#shoemaker#menswear#design#shoes#canapa#bespoke suits#элегантныезаписки
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Ch-ch-changes
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Per alcuni utenti dell'app per iOS, a volte le immagini non si caricavano. Il problema è stato risolto.
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siamo nel 2025 e ancora le persone traggono conclusioni su altri esseri umani sulla base di cosa postano su un social network? davvero siamo ancora a questi barbari livelli primordiali sinonimo di arretratezza culturale e pregiudizio paurosi? le persone non sono il post di un loro blog. le persone hanno mondi al loro interno, non si giudicano, non si delineano, non si schematizzano così. una persona può pubblicare post sessuali e al contempo essere niente di più lontano da quello, o viceversa. e invece bisogna sempre banalizzare e giudicare tutto e tutti.
anonimo, vedo che hai capito tutto di ciò che ho espresso! dire che non apprezzo determinati contenuti non equivale a emettere una sentenza sulla complessità interiore di chi li pubblica. non ho detto che chi condivide immagini esplicite sia una persona di scarso valore o priva di profondità, ho semplicemente espresso una preferenza, un gusto personale. preferisco interagire con chi usa le parole per esprimersi piuttosto che con chi si limita a pubblicare immagini di natura sessuale. e questo è un mio diritto, tanto quanto lo è il tuo di dissentire. ora se la tua posizione è che ogni individuo sia un universo complesso e che nessuno possa essere ridotto a ciò che pubblica, siamo d’accordo. ma non possiamo nemmeno fingere che il modo in cui una persona sceglie di comunicare non dica nulla su di essa. la comunicazione, per sua natura, è un atto volontario e selettivo: ciò che scegliamo di condividere è, in qualche misura, rappresentativo di ciò che vogliamo esprimere. dire che prediligo persone che si esprimono attraverso parole e pensiero critico piuttosto che tramite la ripubblicazione di contenuti espliciti non significa condannare questi ultimi, ma semplicemente sottolineare ciò che mi interessa di più.. o no?
non si tratta di “banalizzare e giudicare tutto e tutti”. si tratta semplicemente di avere un’opinione. opinione che, per inciso, mi sembra di aver espresso senza mai cadere nella trappola del pregiudizio. se poi il vero problema è l’incapacità di accettare che qualcuno possa non apprezzare certi contenuti senza per questo essere un censore moralista, allora il dibattito è già finito in partenza!
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Potrei anch'io condividere immagini intime di me stesso, esporre la mia nudità alla luce fredda degli schermi, ma mi chiedo: quale sarebbe il senso di tutto ciò? In un mondo saturo di apparenze, dove l'essenza si perde tra pixel e like, desidero qualcosa di più profondo. Ogni giorno vedo volti e corpi che si offrono senza veli, cercando approvazione in cuori virtuali. Ma io cerco uno sguardo che vada oltre la superficie, che comprenda il tumulto che mi agita dentro, le cicatrici invisibili che porto con me. La mia anima è un libro aperto per chi sa leggere tra le righe del silenzio. Le parole non dette pesano più di mille immagini. Voglio essere ascoltato, non solo visto. Voglio che le mie emozioni trovino eco in un altro cuore, che le mie paure si dissolvano nell'abbraccio della comprensione. Non cerco l'effimero brivido dell'esposizione, ma la profondità di una connessione autentica. Se mostrassi tutto di me, cosa resterebbe da scoprire? Il mistero è ciò che rende l'incontro tra due anime un viaggio indimenticabile. Quindi no, non credo che posterò mai foto che rivelino il mio corpo, perché voglio che tu conosca prima il mio spirito. Se saprai apprezzare le mie parole, i miei silenzi, le mie risate e i miei pianti, allora forse avrai guadagnato il diritto di vedere oltre. In un'epoca in cui tutto è esposto, scelgo di custodire ciò che ho di più prezioso. La vera intimità non si vende né si compra con un click. È un tesoro che si svela lentamente, a chi sa aspettare, a chi sa guardare oltre le apparenze. E così, mentre il mondo continua a girare freneticamente, io resto qui, con le mie parole e i miei pensieri, sperando che da qualche parte ci sia qualcuno disposto ad ascoltare il sussurro del mio cuore.
Empito
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La leggenda dell’albero della vita
Un bel giorno, un giovane ragazzo, mentre camminava, vide un albero, completamente isolato. Ripensò allora a ciò che aveva appreso lungo il suo cammino, ovvero che esisteva una connessione tra lui e il resto del mondo, e che per questo doveva essere in grado di comunicare anche con gli alberi.
Decise allora di rivolgersi proprio a quell’albero che se ne stava solitario su quel campo. Gli si avvicinò, e cominciò a parlargli, chiedendogli il permesso di avvicinarsi ancor di più, per condividere con lui il proprio campo di energia.
L’albero acconsentì con gioia. “Sono venuto a condividere le mie esperienze con te”, gli disse. “Vuoi vedere quello che ho visto nella mia vita?” “Certo, sono felice di questo dono.”
Il corpo del ragazzo si avvicinò e abbracciò l’albero. Non appena a suo agio, il ragazzo iniziò a portare alla sua mente tutte le immagini più amate nella sua vita. Il mare e le onde, le montagne e la neve, gli estesi campi che attraversano i paesi, le grandi città affollate da persone che corrono frettolose verso nessun luogo, gli animali liberi e quelli in cattività, i libri, la televisione. Il giovane mostrò all’albero i suoi percorsi di vita ed esperienze, accompagnate da intensi sentimenti, come amore, odio, paura, speranza, amicizia, condivisione e solitudine.
Improvvisamente il ragazzo si sentì in colpa: stava mostrando all’albero tutto ciò che è in grado di muoversi, di poter vedere altri paesaggi, altre parti del pianeta, mentre invece l’albero non poteva spostarsi da quel punto della terra, costretto a rimanere nel mezzo di un campo vuoto.
“Oh, mi dispiace albero, non volevo renderti triste!” “Triste? Oh, piccolo uomo, l’unico modo che ho di sperimentare la tristezza è attraverso i vostri sentimenti. Tutto ciò che hai condiviso con me, quello che hai visto e sentito con il cuore, non era affatto nuovo per me. Le mie radici sono nella terra e i miei rami nel cielo, il mondo non è un mistero, né lo sono i suoi mari e monti, le sue valli e i suoi cieli.
Le persone hanno pensieri e pensano molto. E grazie a questi pensieri, noi riusciamo a sentire. Noi sentiamo tutto ciò che viene da un uomo o un animale, da un vegetale o dal cielo. Piccolo uomo, tu hai bisogno di viaggiare per vedere il mondo, noi abbiamo bisogno di toccare solo la brezza. Quello che non si vede, in realtà esiste Tutto ciò che esiste, esiste ovunque. Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte per essere ovunque. Noi alberi siamo benedetti. Vai in pace giovane uomo e vieni da noi, se ti senti solo di nuovo”.
Il ragazzo, in soggezione, si scostò di qualche metro dall’albero. Quello che avrebbe dovuto rattristare l’albero in verità aveva reso triste lui. Quello che non conosceva prima, il bisogno di poter credere, la necessità di toccare, annusare, parlare, sentire … improvvisamente si rese conto che tutto quello che pensava di aver raggiunto, di fatto già esisteva nella natura di tutte le cose. Essere connessi non è un obiettivo da raggiungere, è sufficiente ricordare la natura di ognuno. L’albero della vita è uno dei simboli cabalistici più antichi ed importanti.
L’albero stabilisce la comunicazione fra i tre livelli dell’universo: la terra, tramite le sueradici; la superficie, tramite il tronco, ed il cielo, attraverso i propri rami. L’albero è quindi l’epicentro del mondo, che stabilisce la relazione tra terra e cielo. L’albero della vita sorge da un insieme che simboleggia la madre terra, dalla quale nasce la vita
#frasi vere#pensierihot#amore#artists on tumblr#poets on tumblr#photographers on tumblr#original photography#sexy#art#love
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E come egli (Gesù) si avvicinava, vide la città e pianse su di essa (Gerusalemme) dicendo: "Oh, se tu, proprio tu avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno, le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi. (43) Poichè verranno sopra di te dei giorni in cui i tuoi nemici, ti circonderanno di trincee, e ti accerchieranno e ti assedieranno da ogni parte. (44) E abbatteranno te, e i tuoi figli dentro di te; e non lasceranno in te pietra su pietra, perchè tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata. (Lu. 19:41-44)
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#ierioggidomani#
📷 Immagini riprese con improbabile macchina fotografica durante il mio primo cammino nella Terra Santa. Si intravede la Moschea di Omar e il giardino del Getsemani. Sotto, foto di murales che parlano da soli dipinti sul muro di confine di 700 km. costruito tra la Palestina ed Israele.
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Fratelli contro che vivono sopra la stessa "terra" e la cui guerra non avrà mai fine. Sono legati da vincoli di sangue, che fino ad oggi, l'hanno solo sparso. Una città ed una nazione che da sempre subisce attacchi e abbattimenti da parte di tutti. Distrutta 12 volte, ricostruita ora dai romani, ora dai cristiani cattolici ed ora dai musulmani. Circa venti volte assediata più o meno cinquanta volte conquistata. Che dire, se non che l'ombelico del mondo è da sempre sotto attacco. Ognuna delle profezie del Signore si è sempre avverata.
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Si dice che la speranza sia l'ultima a morire ed io aggiungo, che è l'unica che insieme all'amore ed alla fede resterà tra i doni eterni: "Ora queste tre cose rimarranno: fede, speranza e amore, ma la più grande di esse è l'amore". (1 Co. 13:13) Perciò noi speriamo e preghiamo affinchè presto possa tornare la pace su questa terra intrisa di sangue.
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È doloroso anche per noi vederli in questo stato.
E dunque:
"Ti preghiamo o Signore affinchè questo popolo torni a condividere la pace, a vivere in armonia e possa presto ricordare che la terra è la tua e che non ci si può uccidere tra fratelli. Spero, anzi mi piace pensare che presto noi li ritroveremo cosi"
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Ti preghiamo Padre, nel nome di Gesù. Amèn!
lan ✍️🙏
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Probabilmente hai ragione tu, non c'è più l'interesse nello scavare oltre al primo impatto, e quindi soffermarsi a quelle che sono le prime impressioni che riceviamo da ciò che vediamo, ma allora perché creare un side "piccante" se i complimenti e le zozzerie non sono ciò che cercavi?
Prima tutti i contenuti che vedi qui erano sul mio blog principale @innamoratadellenuvole perché li scrivo tutto, vi riverso ogni parte di me ed anche io come tutti ho un lato piccante quindi esprimevo anche questo, poi ho deciso di separare e creare un side per raggruppare le foto del mio fisico e i pensieri più hot in un solo posto.
Come già dissi in passato questo side è nato come atto di guerra contro me stessa.
Ho sempre odiato il mio corpo per vari motivi e questa cosa mi fa soffrire costantemente, ci sono cose con cui devo convivere, altre che posso migliorare o almeno provarci, infatti sono a dieta da un anno, durante il quale ho perso più di 20 kg ed il mio percorso di modifica del mio aspetto non è ancora concluso. Proseguo la dieta e faccio esercizio quasi ogni giorno.
Questo blog ha lo scopo di aiutarmi ad aumentare la mia autostima che attualmente è gravemente al di sotto dello 0.
Il concetto di base è: posto una foto ogni volta che una parte del mio corpo mi sembra almeno leggermente carina, in modo da ricordarmi che quello che vedo in quella foto e mi piace, in realtà sono io.
Per una persona che odia il proprio corpo puoi immaginare che anche la componente sessuale sia difficile, perciò scrivere qui quelli che io chiamo #pensierini che sono per la maggior parte kink o comunque pensieri di natura sessuale, o che riguardano il mio corpo in sostanza è un atto di ribellione, contro l'odio che provo per esso, un tentativo disperato di dimostrargli amore, accettazione.
(Poi i #pensierini ho scelto di lasciarli rebloggabili, al contrario delle foto, di modo che altre persone che magari hanno le mie stesse voglie li possano condividere sui loro blog, non c'è nulla di male nel dare questa possibilità secondo me, magari dò voce anche a gente che ha certi desideri ma non li metterebbe mai periscritto di suo pugno, la considero una forma d'arte, come dicevi giustamente ieri,per me rientra nella sfera dell'erotismo.
L'ho già detto in passato ad altri prima di te ma lo ribadisco, questo blog serve a me stessa, non è per voi, non sono qui in cerca di avventure sessuali, immagini di peni o attenzioni frivole.
Spero di essermi spiegata al meglio.
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Se mi seguite da un po’, sapete che amo condividere immagini che ispirano calma e bellezza. Ma settimana prossima voglio partire da qualcosa di mio.
Il progetto si chiamarà Mooncake e sarà un viaggio nella bellezza dei ricordi. Raccolgo frammenti di passato e li trasformo in arte per connettermi con voi e con chi ama la nostalgia e l'arte in tutte le sue forme
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Fine della democrazia? Vedere decine di persone che hanno fatto le scuole dell'obbligo condividere con entusiasmo ed eccitazione l'immagine con la Torre Eiffel assediata dai contadini e da montagne di balle di paglia mi fa passare un brivido lungo la schiena, perché capisco che a questo punto, fra disinformazione, informazione "alternativa" e ora anche le immagini generate dalla cosiddetta intelligenza artificiale, il tutto sparso su una massa che da una parte è priva di qualunque strumento critico e dall'altra è bramosa di credere qualunque cosa le possa dare l'illusione di star combattendo contro "il sistema", tutto questo, dico, rende sostanzialmente impossibile avere un voto informato e non manipolato. Nessuna democrazia può reggere questo. Davide Pioggia, Facebook 💔
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Ciao ti seguo, un blog a quanto pare diverso da tutto questo porno… questo è ciò che ho visto, un’occhiata veloce.
Ciao!!! Grazie mille😄 Non mi piace condividere certe immagini, anche perché si allontanerebbe da ciò per cui ho creato il blog.
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Quando ho dato vita a questo spazio non è stato per caso, né per necessità. L’ho fatto per il profondo convincimento di non essere sola in questo mio cammino e per il desiderio di aggiungere la mia esperienza a quella degli altri. Sono passati solo pochi giorni e già mi sento come un'isola deserta nel bel mezzo di un oceano di spiritualità di facciata.
Mi sembra che oggi la spiritualità sia diventata l'ultima moda, il nuovo elisir di lunga vita che tutti cercano disperatamente. Stiamo assistendo a una vera e propria mercificazione della spiritualità, dove la sete di autenticità viene sfruttata per vendere prodotti, corsi e immagini. Si pubblicizza una felicità preconfezionata, si promettono miracoli a chi è disposto a pagare, si costruiscono identità spirituali fittizie per attirare seguaci e guadagnare potere. Insomma, un business redditizio, dove l'anima viene messa all'asta. E poi c'è la massa, quella che si limita a condividere citazioni motivazionali e immagini di fiori di loto, convinta che basti questo per elevarsi.
In questo scenario, chi si professa illuminato diventa un influencer, chi cerca risposte diventa un consumatore. E la vera trasformazione interiore, quella che richiede coraggio e impegno, viene relegata in secondo piano.
La spiritualità non è un vestito da indossare per apparire più fighi o per accaparrarsi qualche like in più. È uno scavo profondo dentro sé stessi, un percorso faticoso e spesso solitario. È mettersi a nudo affrontando le proprie ombre e quelle altrui. Non è un approdo sicuro al riparo da ogni fatica e ogni sofferenza ma una voce che, quando tutto sembra troppo perfetto, ci ricorda che è il momento di sospettare.
Mi preoccupa vedere come questo fenomeno stia allontanando le persone dalla vera essenza della spiritualità. Si parla tanto di amore universale, di compassione, di unità, ma poi nei fatti si continua a competere, a giudicare, a cercare approvazione. È come se la spiritualità fosse diventata un nuovo culto, con i suoi dogmi e i suoi rituali, ma senza la profondità e la sincerità di quelli antichi.
La consapevolezza non è una medaglia da appendersi al petto, è una responsabilità. È aprire gli occhi sulle sofferenze del mondo e sentirle come proprie. È impegnarsi attivamente per creare un futuro migliore, non solo per sé stessi ma per tutti gli esseri viventi. È riconoscere la propria fragilità e la propria interconnessione con tutto ciò che esiste. È servire, diventare strumento in favore della collettività.
Eppure, sembra che molti siano più interessati a costruire una torre d'avorio in cui rifugiarsi, un luogo dove la sofferenza non esiste e la felicità è garantita. Ma la vita non è così semplice. La sofferenza fa parte del gioco, è un'insegnante severa ma indispensabile. E la felicità non è uno stato permanente, ma un momento fugace che va colto e apprezzato.
Mi chiedo dove ci porterà questa perdita di significato profondo. Se continueremo a inseguire fantasmi spirituali e a farci abbindolare da falsi guru e promesse illusorie, se continueremo a barattare la nostra autenticità per un po' di visibilità e a confondere la spiritualità con l'apparenza, che tipo di mondo costruiremo? E soprattutto, qual è la nostra responsabilità individuale in tutto questo?
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
#tumblr#blog#newpost#conoscitestesso#spiritualità#meditazione#consapevolezza#anima#misticismo#riflessioni#pensieri#citazioni#filosofia#psicologia#introspezione#attivismo#sociale#giustizia#uguaglianza#sostenibilità#arte#creatività#pittura#musica#scrittura#poesia#digitalart#universo#fiamme gemelle#fiammegemelle
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Inoltre, la categoria Community del modulo di assistenza è stata riassegnata alle Community. Usala se hai domande, dubbi, commenti o segnalazioni di bug riguardanti le Community.
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Lunedì, per un breve periodo, i post in coda e quelli programmati non sono stati pubblicati. Il problema è stato risolto e tutti i messaggi che avrebbero dovuto essere pubblicati sono ora live. Se non è così, controlla le bozze!
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
RADICALE ANTITESI
"Botero" dallo spagnolo in italiano si traduce in: fabbricante di borracce. Uno di quei casi, non so quanto rari, che i latini appellavano con l'espressione "nomen omen", il destino è nel nome. Fernando Botero (1932 - 2023) lascia, come ogni artista contemporaneo, una fama controversa, divisa tra estimatori dell'originalità delle sue opere e scettici se non addirittura ostili alle sue espressioni pittoriche e plastiche. A questa condizione si aggiunge anche la percezione negativa data dal valore rilevante di mercato cui è giunta la sua produzione: un "peccato" che non viene perdonato da gran parte dell'opinione pubblica. Si tratta di un discorso trito e ritrito: il valore commerciale non ha nulla da condividere con l'apprezzamento o l'esecrazione del risultato artistico, ma rimane nel gioco di domanda e offerta trasferito sul tavolo delle scelte d'investimento. Ora, mantenendo la barra sul tema strettamente figurativo, ci si trova di fronte a creazioni originali, "significanti" che perdono la seconda, indispensabile parte della struttura del segno, il "significato". Così, appare la traccia di un estetismo che affonda le radici nella tradizione culturale latino-americana per la quale i corpi - e le cose - rispecchiano uno stato di beatitudine e di potenza vitale quando appaiono dilatate, piene, solide, tondeggianti. Si pensi a un frutto e facilmente si comprenderà questo paradigma. La vividezza è nella forma che cresce e racchiude. Una radicalità riflessa nelle immagini. Immagini irreali di mondi irreali. Tradizioni che solcano il pensiero delle generazioni per tradizione. Piacciano o non piacciano: il giudizio di gusto sul bello e sul brutto possiede fondamenta fragilissime. Quel che veramente conta è l'esito di un racconto immaginario nel quale l'espandersi colma la scena, la riempie e la riscrive destando meraviglia mediante un effetto di straniamento. Lo straniamento che induce a riflettere sulla retorica del modello classico. Anche quando tocca il sacro, non intende ridurre a grottesco ma riallacciare l'immagine religiosa alla traccia di vitale appartenenza a una differente modalità, estetica e persino etnica, di rappresentazione. In Europa, è stata accolta la pittura "naïf" e più in generale, tra il "Vecchio continente" e l'America Latina, s'è affermata la corrente artistica denominata del "Realismo Magico": da Henri Rousseau a Frida Kalho, dai nostri Felice Casorati e Antonio Donghi fino al nordamericano Edward Hopper e al tedesco Christian Schad. Si rifletta sulle opere di Diego Rivera, sulle espressioni del "Ritorno all'ordine", su "Novecento" e "Nuova Oggettività", sulle figurazioni dei regimi in Italia e in Unione Sovietica negli anni Venti e Trenta. E si pensi a una dimensione espressiva sottovalutata come i fumetti e i cartoons. Il ragionamento sull'arte contemporanea deve lasciare nell'oblio la bellezza - concetto vuoto - per aprire varchi verso un'esplorazione complessa, talvolta urticante, sempre ricca di origini e possibilità, variegata, talvolta sintetica, paradossale, spesso sorprendente. Soprattutto, estranea a una connotazione, appena accennabile in una denotazione. L'arte, invenzione umana, ha un solo scopo: lasciarsi osservare. Nient'altro.
- Fernando Botero, "Picnic", 1982, collezione privata
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Eugenio Falco - Il potere delle testimonianze video per costruire credibilità
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Nell'era digitale di oggi, stabilire credibilità è fondamentale per le aziende che cercano di prosperare in mercati competitivi. Uno strumento potente emerso negli ultimi anni sono le testimonianze video. Queste autentiche espressioni di soddisfazione da parte di clienti soddisfatti possono migliorare significativamente la reputazione di un'azienda e influenzare i potenziali clienti. Eugenio Falco, pioniere nell'utilizzo delle testimonianze video, ne sottolinea il profondo impatto sulla costruzione della credibilità. Analizziamo in che modo le aziende possono sfruttare questo potente strumento.
1. Autenticità che risuona
Le testimonianze video offrono un livello di autenticità che le recensioni scritte tradizionali semplicemente non possono eguagliare. Vedere e ascoltare clienti reali condividere le loro esperienze crea una connessione emotiva più profonda con il tuo pubblico. L'autenticità genera fiducia e quando i potenziali clienti vedono reazioni e testimonianze autentiche, è più probabile che credano nella credibilità del tuo marchio.
2. Umanizzare il tuo marchio
Dietro ogni azienda ci sono persone vere con storie vere. Le testimonianze video umanizzano il tuo marchio dando un volto e una voce alle esperienze positive dei tuoi clienti. Questo elemento umano aiuta a colmare il divario tra la tua azienda e il tuo pubblico, favorendo un senso di empatia e relazionalità. Quando gli spettatori possono connettersi a livello personale, sono più propensi a fidarsi e a interagire con il tuo marchio.
3. Contenuti visivi coinvolgenti
Nel frenetico panorama digitale di oggi, catturare e mantenere l'attenzione è fondamentale. Le testimonianze video forniscono contenuti visivi accattivanti che affascinano il pubblico e mantengono il loro interesse. A differenza delle testimonianze testuali, i video consentono una narrazione dinamica attraverso immagini, musica ed emozioni. Sfruttando la potenza dei video, puoi creare narrazioni avvincenti che risuonano con il tuo pubblico e lasciano un'impressione duratura.
4. Prova sociale e aumento della credibilità
Nell’era dei social media, le raccomandazioni dei colleghi hanno un peso significativo. Le testimonianze video fungono da potenti forme di prova sociale, dimostrando ai potenziali clienti che altri hanno avuto esperienze positive con il tuo marchio. Questa convalida aiuta ad alleviare dubbi e obiezioni, aumentando la credibilità della tua attività agli occhi dei consumatori. Man mano che sempre più persone condividono le loro storie autentiche attraverso testimonianze video, la credibilità del tuo marchio continua a crescere, consolidando la sua reputazione sul mercato.
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Califfato (in svedese: Kalifat) è una serie televisiva svedese di genere thriller e drammatico. Ha debuttato il 12 gennaio 2020 su Sveriges Television. È diventata la serie più vista di sempre su SVT Play.
Trama:
La storia inizia con Pervin, una giovane donna musulmana svedese che vive sotto il dominio dell'ISIS a Raqqa, in Siria, con il marito Husam, membro dello Stato Islamico, e la loro figlia neonata Latifa. Delusa dalla vita a Raqqa controllata dall'ISIS, Pervin vuole tornare in Svezia. Dopo aver ottenuto un cellulare dalla sua vicina e amica Tine (che viene trascinata via dalla casa di Pervin, dove si era nascosta per sfuggire all'obbligo di risposarsi dopo la morte del marito), contatta Dolores, una sostenitrice anti-radicalizzazione in Svezia. Dolores mette Pervin in contatto con Fatima, un'agente del servizio di sicurezza svedese. Fatima è in contrasto con la leadership a causa di un precedente incidente con "Lorentz". Fatima inizia a parlare con Pervin al telefono e cerca di ottenere informazioni su un attacco terroristico che si sta pianificando in Svezia, in cambio di un ritorno sicuro in Svezia per Pervin e sua figlia.
Pervin racconta a Fatima di "Al Musafir" o il Viaggiatore, che si trova in Svezia e sta pianificando l'attacco. Al Musafir è Ibrahim "Ibbe" Haddad, che lavora come assistente di un insegnante in una scuola superiore, mentre recluta altre persone per l'attacco terroristico. Ha già reclutato con successo due fratelli: Jacob, ex detenuto e alcolizzato, ed Emil, il fratello minore, sensibile e mentalmente disabile. I due hanno un rapporto teso con la madre, che favorisce chiaramente Emil e guarda male a Jacob non solo per il suo passato ma anche per la sua conversione all'Islam. Sotto un'altra identità, Ibbe recluta anche Miryam, cresciuta a Baghdad, promettendole il matrimonio in cambio del suo contributo ai suoi piani.
Allo stesso tempo, Ibbe cerca di radicalizzare le ragazze del liceo condividendo video di reclutamento e propaganda dell'ISIS. Riesce a reclutare Sulle, un'attivista palestinese, e la sua amica Kerima, entrambe quindicenni che iniziano a indossare l'hijab e a seguire le lezioni sulla Sharia. Alle ragazze vengono mostrate immagini di palazzi e viene detto loro che se si fossero trasferite nel Califfato islamico, avrebbero potuto vivere nel lusso e far parte di qualcosa di speciale sposando combattenti jihadisti. I genitori di Sulle si rendono conto della radicalizzazione della figlia e cercano di fermarla minacciando di darla in sposa a un parente in Giordania. Sulle trascina inavvertitamente la sorella tredicenne Lisha nell'ideologia dell'estremismo islamico, le cui implicazioni saranno pienamente comprese solo più avanti nella serie. A casa, Kerima subisce abusi fisici da parte del padre alcolizzato, che soffre di un disturbo da stress post-traumatico dopo aver combattuto nella seconda guerra cecena; perseguitandola, Ibbe porta Kerima nella sua casa per indottrinarla ulteriormente.
Fatima non rivela la sua fonte (Pervin) ai suoi superiori, ma rivela vaghi dettagli su un complotto terroristico. I suoi superiori le dicono di abbandonare l'indagine e la fanno sospendere per aver consumato cannabis. Rimane in contatto con il suo fidanzato, Calle, anche lui nel Servizio di Sicurezza, e continua a condividere informazioni con lui. Continua a raccogliere informazioni da Pervin e cerca di ricostruire i dettagli del complotto. Si mette sulle tracce di Jacob ed Emil quando indaga sulle informazioni fornite da Pervin su un poligono di tiro abbandonato. Jacob prende la sua targa e la rintraccia.
Quando Dolores vi si reca, viene pugnalata da un aggressore e muore. Quando Fatima arriva, è stato emesso un avviso di cattura e lei pensa di fuggire. Va a casa di Dolores per prendere soldi e provviste, ma entrano anche due poliziotti. Li chiude in una camera da letto sotto la minaccia di una pistola, prima di fuggire e diventare oggetto di una caccia all'uomo. Trova rifugio nella casa di un collega del padre.
Pervin diventa oggetto delle attenzioni di Ahmed, uno dei colleghi di Husam. Una sera arriva a casa sua e la sorprende a parlare con Fatima. La violenta e sta per ucciderla quando lei lo pugnala a morte. Getta il suo corpo nel pozzo dei suoi vicini. Husam, sotto l'effetto di farmaci per dormire, entra in cucina e vede il sangue sul pavimento, ma Pervin lo convince che sta sognando. Non lo dimentica mai e si convince di aver ucciso Ahmed, finché Pervin non gli dice la verità.
Fatima cerca aiuto per liberare Pervin e viene messo a punto un piano per portarla via da Raqqa. Nel frattempo, Sulle e Kerima hanno i biglietti aerei per andare in Turchia e vengono prelevate da Ibbe e dalla donna che ha insegnato loro l'Islam. All'ultimo momento, Lisha, la sorella minore di Sulle, si unisce a loro in macchina e partono per l'aeroporto. Sulle ha mentito ai suoi genitori dicendo che sarebbe andata a una partita di basket. Suo padre Suleiman, che non ama la religione, finisce di lavorare presto e decide di andare a vedere la partita, ma vede che lo stadio è vuoto. Chiama Calle, che lancia un allarme alle autorità tedesche e turche. Credono di aver rintracciato le ragazze in viaggio verso Istanbul, ma si accorgono che i loro passaporti sono stati scambiati e che le ragazze si trovano in realtà ad Ankara. Decidono di intercettare il veicolo di trasporto al confine tra Turchia e Siria. Riescono a salvare tutti tranne Lisha, che è in viaggio verso la Siria.
Calle convince Fatima a chiedere aiuto a Pervin per salvare Lisha. Pervin e sua figlia hanno raggiunto il loro veicolo di trasporto quando Fatima la convince a tornare a casa e a salvare Lisha. In cambio, Fatima sarebbe venuta personalmente in Siria per salvare tutti. Pervin convince Husam a prendere Lisha come seconda moglie.
Prima di partire per l'attacco, Jacob pugnala a morte la madre nella loro cucina. Fatima segue Jacob ed Emil, ma perde le loro tracce dopo aver scambiato l'auto a casa della madre. Fatima viene a conoscenza dei tre obiettivi terroristici pochi minuti prima che la polizia si avvicini alla sua posizione e viene presa in custodia prima di poter condividere qualsiasi informazione. In cambio delle informazioni, promette di liberare Husam insieme a Pervin e Lisha. Tutti e tre gli attacchi terroristici vengono comunque fermati dal Servizio di Sicurezza che, si scopre, ne è sempre stato a conoscenza. Hanno tenuto Fatima all'oscuro perché non si fidavano di lei. In cambio del suo silenzio, viene rilasciata dal carcere. Ibbe fa esplodere una bomba in un garage e riesce a fuggire per un pelo travestendosi da donna.
Fatima si reca in Siria per salvare Pervin, Lisha e Husam. Pochi minuti prima del suo arrivo, Omar, il collega di Husam, arriva per portare Husam a compiere un attentato suicida. Husam cerca di guadagnare tempo, ma Lisha, completamente radicalizzata (ancor più di quanto lo fosse sua sorella) e non disposta a tornare in Svezia, rivela a Omar il loro piano di fuga. Omar spara a Pervin alle spalle e sta per sparare a Husam, quando Fatima arriva e lo uccide. Si spostano rapidamente verso l'auto, mentre Lisha, impazzita, si rifiuta di unirsi a loro e la lasciano indietro. Riescono a uscire da Raqqa, ma Pervin muore subito dopo il posto di frontiera. Una Fatima sconvolta aiuta l'altrettanto sconvolto Husam a trasportare la figlia e riescono a tornare in Svezia.
Dolores e Ibbe sono a un incontro anti-radicalizzazione quando Ibbe esce per parlare con Jacob. L'ospite mostra un video dell'ISIS e indica un tatuaggio sull'avambraccio di uno dei terroristi. Più tardi, in un caffè, Dolores vede il tatuaggio sul braccio di Ibbe. Dopo che Ibbe l'ha accompagnata, chiama Fatima per dirle che ha un'informazione importante e le chiede di incontrarla a casa di Fatima.
Sulle e Kerima vengono interrogate dal Servizio di Sicurezza. Una pentita Sulle rivela l'identità di Ibbe nel tentativo di salvare sua sorella Lisha. Kerima tenta di suicidarsi e viene portata in una struttura di salute mentale dove mette le mani su un telefono cellulare e avverte Ibbe che la sua copertura potrebbe saltare. Calle si reca a scuola per prendere in custodia Ibbe, ma quest'ultimo scappa. Kerima si incontra con Ibbe e decide di partecipare a un nuovo attacco a un concerto di ragazze. Kerima deve indossare un giubbotto suicida bloccato in modo da non poterlo rimuovere una volta indossato. Ibbe convince Kerima che anche lui e Sulle faranno parte dell'attentato e indosseranno giubbotti suicidi simili. Una volta al concerto, dopo aver indossato il giubbotto suicida, Kerima manda un messaggio a Sulle; solo per scoprire che Ibbe aveva mentito e Sulle non è affatto coinvolto nel piano. Nei bagni della struttura del concerto, Kerima tenta brevemente di rimuovere il giubbotto, ma non ci riesce; avverte invece alcuni dei presenti, che fuggono, e aspetta che la bomba esploda mentre ha un ultimo scambio di battute con Sulle, in lacrime, al telefono. Ibbe innesca la bomba.
Descrizione di Omar Soudani:
Said William Legue nel ruolo del generale Omar Soudani
Trama libera:
Il 18 dicembre, Omar sostituisce Musa Abdullah Ghani come emiro dell'ISKP afghano essendo stato ucciso di recente dalle forze speciali talebane afghane di Jalal Haqqani e si rifugia a Stockholm in Svezia facendo attenzione a non farsi catturare dalla polizia o estratto al governo talebano afghano dove inizia a lavorare segretamente come pizza chef presso la pizzeria svedese Giro per prendere denaro e facendo attenzione a non farsi scoprire dalla polizia svedese sulla sua vera identità.
Il 7 gennaio 2023, Omar arriva a Genoa city in Wisconsin dove ha ricevuto una nuova missione dai fratelli Ibrahim al-Badri e Juma al-Badri uccidendo il fratellastro di Charles Foster, Carl Foster sparandolo a colpi di pistola e fece ritorno poi a Stoccolma in Svezia.
Il 24 gennaio, Omar accetta gli ordini del suo collega Ibrahim al-Badri e pianifica il rapimento e come torturare Felix Foster che assomiglia fisicamente al dittatore e criminale fascista Benito Mussolini sebbene non si tratta della stessa persona ma simile.
Il 26 gennaio, Omar rinuncia a continuare il piano pianificato con Ibrahim sia perché Felix Foster è molto protetto e sostenuto dal leader tunisino Marwan Ibn Youssef, sia perché soffre di demotivazione sia perché Felix sta avendo molto successo nella popolazione tunisina di origini italiane.
Il 7 febbraio, Omar dopo aver ricevuto ordini dal suo collega e amico Ibrahim al-Badri invia uomini per fare rapire e uccidere i mafiosi Nathan Vince Johnson,Renesmed Moore e i loro figli Grace,Luddy e Chad.
Il 6 marzo, Omar riceve ordini dal califfo dello Stato Islamico,Juma al-Badri di rubare i dati della polizia di Miami e di inviare un attentatore contro Felix Foster come tentativo di istigare il governo libico di Muhammad al-Husseini di cadere in una società fondata soltanto sulla paura.
Il 9 marzo, Omar si trasferisce a Waymart in Libia insieme al suo collega Amir al-Mawli e inizia a lavorare come pizza chef presso una pizzeria di Waymart per guadagnare i soldi.
Il 13 marzo, Omar si trasferisce a Berlino in Germania raggiungendo i suoi colleghi Amir al-Mawli e Adel Sayyid.
Crimini commessi:
-Tentato di convincere il suo collega Husam El-Khaddouri di compiere un attentato
-Sparato e ucciso Pervin El-Khaddouri
-Tentato di uccidere Husam perché non si fidava più di lui
-Sparato e ucciso Carl Foster
-Tentato di pianificare di rapire e ferire fisicamente gravemente Felix Foster
-Rapito Nathan Vince Johnson,Renesmed Moore e i bambini Grace,Luddy e Chad tramite gli uomini che aveva inviato
-Secondo tentativo fallito di uccidere Felix Foster sempre a causa del fatto che lo Stato Islamico ha perso le città libiche Sirte e Benghazi
Descrizione fisica:
-Rasato in testa
-Occhi marroni scuri
-Barba corta nera
-Armato e pericoloso
Grado nello Stato Islamico:
-Generale militare
Data di nascita:
4 maggio 1982
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