Tumgik
#il galeotto e la luna piena
Text
4 -Il galeotto e la luna piena
Era una calda estate romana. In casa non si respirava. Luca arriva subito dopo cena. Non ce la sentiamo di stare in casa, pertanto decidemmo di vederci con altri amici. L’ora era un po’ tarda, ma era una bella serata per farci un giro nella periferia della capitale.
Paddy Pub, arriviamo. Dopo una bella birra, si parte per lo scherzo della serata.
Assegnati i ruoli via verso l’ignoto a bordo della Uno bianca di Beppe e l’alfa 33 di Luca.
Gira e rigira ci ritroviamo sulla via Prenestina all’altezza dell’uscita del G.R.A., luogo abitualmente frequentato da prostitute.
Manco a farlo apposta, becchiamo una Uno rossa che ne sta caricando una.
Scatta l’azione, ci caliamo nella parte, Luca il brigadiere, Beppe l’appuntato, Antonio il Maresciallo.
Tutti carabinieri ovviamente finti, attori ma molto ben preparati.
La uno rossa si sposta poco più in là, spegne il motore ed ecco che comincia la giostra.
Dalla nostra postazione si vedeva un enorme culone bianco che si muoveva in modo sussultorio, illuminato dalla luna piena, dall’abbondante peluria, si capiva che tale culone era sicuramente maschile.
Scatta l’operazione. Le nostre auto si avvicinano alla Uno rossa. Tutti a terra in un baleno, < fermi tutti >.
Gli occupanti dall’auto scendono come si trovavano.
Davanti ai nostri occhi si prospetta una scena terrificante. Una donna piuttosto in là con gli anni, con abiti propri del mestiere, minigonna, scarpa alta, trucco pesante, capelli lunghi scuri e unghie mal curate.
Brutta, ma brutta che solo uno che non vede una donna da tantissimo tempo, poteva pensare anche solo di avvicinarla, figuriamoci a toccarla.
Lui un uomo di media statura, con gran pancia, pantaloncini corti e maglietta sul giro panza, barba incolta, infradito e ciliegina sulla torta neanche a farlo a posta uscito da poco di galera, si proprio così, un ex galeotto. Per noi era come servici il pranzo sul piatto d’argento, ci guardiamo in viso e come un branco di lupi con l’acquolina alla bocca, incominciamo la nostra interpretazione.
<Bene signori vogliano favorire i documenti brigadiere prenda nota, appuntato guardi nell’auto.
Allora signora cosa stava facendo? E lei non si vergogna?>
<A marescià so appena uscito de galera e invece de sta a casa a famme na pippa, so uscito pe famme na scopata.> <Lei cosa ha da dire signora?><E che ve devo di, che qui nun se batte chiodo, pe na vorta che ciò un cliente,  voi mo me fate fa nottata.> Lo sforzo di trattenere le risate fu immane.
Io facendo finta di parlare alla radio mi nascondo in macchina per ridere.
Dopo varie domande di rito e le minacce di portarli entrambi in caserma, li lasciamo andare assicurandoci che non tornino a…consumare. Finiamo la serata con qualche altro giro ma serata fiacca e allora ci avviamo verso casa, ripromettendoci di riprendere il pattugliamento la sera dopo.
0 notes