Tumgik
#il club delle esplosioni
lemonteasworld · 3 years
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• THIS IS MY DAY •
La giornata ha preso il via con uno spettacolo abbastanza inusuale, come se la sveglia avesse deciso di esibirsi in un numero di contorsionismo acrobatico • La mia mamma ha deciso di alzarsi all'alba per diventare un membro onorario del Club degli Uccelli Mattinieri • Il risultato? Una tranquillità così assoluta da poter sentire il respiro delle farfalle • Non ho potuto fare a meno di pensare che anche i vicini abbiano pensato che la loro sveglia fosse impazzita!
Nel frattempo, ho fatto il mio ingresso nel mondo delle attività umane, ossia ho fatto fuoriuscire metà corpo dal letto e ho sbirciato fuori, cercando di capire se il mondo fosse ancora lì • Dopo aver constatato che la gravità funzionava ancora e che i colori erano rimasti più o meno gli stessi, ho deciso di alzarmi e unirmi al coro degli uccellini mattinieri •
Dopo un po' di lavoro (quattro ore sembrano più o meno come quattro minuti quando sei coinvolto in un'attività altamente intellettuale come scorrere Instagram), ho deciso di dare una scossa alla mia giornata e ho chiamato un'amica • Ora, capisco che per alcune persone chiamare un amico possa significare una piacevole chiacchierata, ma nel mio caso è un po' come tirare una leva della roulette russa • Sarà in grado di rispondere? Sarà in grado di capire cosa sto dicendo con la mia voce da alieno malato? Sarà in grado di resistere all'inevitabile flusso di informazioni casuali e a volte incomprensibili che sto per scaricare su di lei? La suspense è insostenibile.
Eureka! Ha risposto! E così inizia il grande dibattito sulle malattie immunodepressive, i trapianti di cuore e il Covid-19 • Una conversazione tanto seria che avrebbe potuto avere un proprio talk show televisivo, completo di grafici, esplosioni emotive e, naturalmente, una mascotte simpatica •
Ora, alla fine della giornata, ho imparato una cosa: il mondo è ancora intatto (almeno fino a quando il mio caffè non è finito) e avere amici che sopravvivono al Covid è come vincere alla lotteria della salute • È come se avessero indossato un abito antiproiettile fatto di anticorpi e spirito combattivo • Quindi, eccomi qui, ancora viva, ancora pronta a sfidare la giornata, e soprattutto, ancora convinta che l'unico modo per vincere la roulette russa delle chiamate telefoniche sia fare ancora una chiamata telefonica • Chi sarà il prossimo fortunato? Stay tuned!
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sportpeople · 6 years
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Chi si interessa al mondo del tifo estero sa benissimo che in Grecia è difficilissimo, se non impossibile trovare partite con due tifoserie. Sono ormai anni che si vietano trasferte di ogni tipo e ogni tifoseria, tranne che nelle finali di coppa di Grecia, questo sia per mancanza di fondi per la gestione del servizio d’ordine (è nota a tutti la crisi economica che da anni investe l’area), sia per mancanza di chi se ne assuma direttamente la responsabilità gestionale e “politica” così, monco di una delle sue due componenti, il tifo greco è andato perdendo fascino, anche se non sono mancate prestazioni memorabili ed incidenti che, spesso in assenza di entrambe le tifoserie, sono andati a focalizzarsi contro la polizia.
Su Aek-Paok si potrebbe scrivere un libro. È stata già la finale della coppa di Grecia 2017, si giocò alla presenza delle due tifoserie (ultima partita con due tifoserie in Grecia) nel campo neutro di Volos (a centinaia di km tanto da Atene che da Salonicco, nella speranza che ciò bastasse a far da deterrente). Eppure ci furono ugualmente scontri, molto duri, sia tra tifoserie opposte che tra gruppi di ultras e polizia, con diverse decine di feriti in uno scenario a tutti gli effetti di guerriglia urbana.
Recentemente, ad alimentare la tensione tra i due club, contrapposti a Marzo in un incontro di campionato, ci ha pensato il presidente del Paok, Ivan Savvidis il quale, dopo un gol annullato alla propria squadra, scese in campo minacciando l’arbitro con addosso una pistola in bella vista. Destino ha voluto che la finale di coppa di Grecia 2018 fosse di nuovo Paok vs AEK e appreso che la partita si giocherà ad Atene (facilmente raggiungibile da Napoli) nonché alla presenza delle due tifoserie, non esito ad organizzare tutto e partire, accompagnato in questa avventura da un amico che, come me, è un malato di partite dall’atmosfera incandescente.
Arrivati ad Atene ci fiondiamo per prima cosa alla sede della Federcalcio greca, organizzatrice dell’evento, per ritirare gli accrediti, sinceramente sorpresi dalla grande e gentile accoglienza riservataci: c’è qualche intoppo e le pratiche vanno per le lunghe, ma mai un cenno di seccatura o di chiusura nei nostri confronti così alla fine, concessici i pass, ci salutano quasi onorati della presenza straniera per questo evento.
Dopo aver fatto un giro nel centro di Atene, ci dirigiamo in metropolitana verso lo stadio e più ci avviciniamo alla fermata dello stadio Olimipico (sede designata della finale ma anche sede abituale delle partite casalinghe dell’AEK, che quindi gioca praticamente in casa) tanto più aumentano le maglie giallo-nere a bordo. Quando mancano 4/5 fermate all’arrivo, da lontano giungono i cori dei primi gruppi ultras dell’AEK, che già cantano nell’attesa del treno ed appena si aprono le porte dello stesso, entrano a spinta continuando a cantare. Nessuno vestito
Stone Island, Fred Perry o altri status symbol di moda tra gli ultras italiani: tutti rigorosamente con maglie dell’AEK e sciarpe degli Original 21. Le fermate restanti sono un trionfo di canzoni, battimani e cori a rispondere, con i finestrini o le porte del treno usati come tamburi. In tutto questo scenario, le signore ed i vecchietti presenti si incantano a guardarli e si compiacciono tra di loro: ha quasi dell’incredibile a vederlo dalla prospettiva del nostro paese di provenienza, dove il cittadino medio vive certi eventi puramente folkloristici con lo stesso terrore di un attentato.
Arrivati a destinazione, si riversano tutti per strada accendendo torce e bombe con il corteo che si forma in maniera del tutto naturale. Ci accodiamo e li osserviamo muoversi compatti, non si smettono di cantare un secondo; tra di loro molte facce davvero brutte (o belle, dipende dal punto di vista). Quando mancano un centinaio di metri allo stadio si vede una colonna di pullman della polizia che fa da prefiltraggio e mentre ci mettiamo in fila partono i primi scontri, con la polizia che carica e i tifosi che rispondono: mancano ancora due ore al fischio di inizio e già si consumano scene ormai inedite (o quasi) in Italia. In mezzo alle cariche, prima dei tifosi e poi della polizia, inizia una serie interminabile di esplosioni di petardi da primo dell’anno, saranno stati forse 150 o 200, davvero impossibili da contare.
Quando la situazione si calma e la polizia fa passare i tifosi, decidiamo di passare anche noi. Superato il prefiltraggio, scorgiamo un’altra cinquantina di persone incappucciate con passamontagna gialloneri che rompono mattoni e pietre e si dirigono di nuovo verso la polizia a caricarla e se in faccia non li si poteva vedere, nei loro occhi si leggevano quella stessa rabbia sociale e quell’odio che da qualche anno, da queste parti, si riversa verso la polizia, identificata come parte integrante di chi il potere lo esercita e a danno del resto della popolazione che lo subisce.
Tra mille difficoltà riusciamo a guadagnare il campo quando manca un’ora e mezza. I due settori sono già praticamente stracolmi: 18mila presenze per tifoseria, esattamente quanti erano i biglietti a disposizione. Appena entrati sembriamo due bambini nel paese dei balocchi: ci piazziamo subito sotto la curva dell’AEK dove, nonostante manchi ancora molto all’inizio, si alzano cori da paura, battimani mostruosi con braccia apertissime e striscioni ben in mostra. Fra questi si notano subito le pezze rubate ai rivali ed una dei gemellati livornesi, mentre in contemporanea anche quelli del Paok cominciano a scaldare i motori insultando i dirimpettai (deduco siano cori ostili per i fischi di disapprovazione dei tifosi dell’AEK). Altra nota degna di menzione, alla sinistra della curva dell’AEK si posizionano un centinaio di ragazzi in passamontagna a ridosso della polizia, provocandola in continuazione, sparandogli petardi addosso ed approfittando anche per offendere i rivali.
Ci spostiamo sotto quelli del Paok ed è lì che restiamo per tutto il primo tempo. Si fa subito notare un gruppo alla destra del settore che, anche in questo caso con il volto travisato dal passamontagna, risultano comportamentalmente speculari ai tifosi dell’AEK nei pressi della polizia, ovvero investendola di bombe, torce e insulti, cercando di romperne il cordone per arrivare a contatto con gli avversari. Il resto del settore, invece, tifa con una potenza inaudita, con battimani e cori che fanno tremare le gambe per la potenza e la partecipazione, con un bel picco anche dal punto di vista “coreografico” quando si girano tutti spalle al campo.
Un signore in giacca e cravatta, non capisco se un dirigente o cos’altro, si avvicina al gruppo più facinoroso di tifosi del Paok nel tentativo di distoglierli dai loro intenti bellicosi ma questi, incuranti della sua presenza e dei suoi inviti, continuano a sparare bombe fino al punto che l’uomo desiste. Nel frattempo entrano le squadre in campo e parte una bella torciata da parte del Paok ed una fumogenata gialla da parte AEK: la maggior parte delle torce vengono lanciate contro la polizia a bordo campo che si difende come può. Finita la torciata, diradatosi il fumo, intorno alla polizia si nota di tutto, pietre, fumogeni, pezzi di ferro e bulloni.
Il tifo procede con qualche pausa durante il primo tempo, ma quando tifano, tifano tutti, a differenza di come ci siamo abituati in Italia dove ormai il tifo è sempre e solo ad appannaggio di una macchia centrale di Curva. A metà primo tempo viene fischiato un rigore per il Paok e l’esultanza per questa decisione è qualcosa di veramente incredibile ed è altrettanto spettacolare l’esultanza dei tifosi dell’Aek tre minuti dopo per la prodezza del portiere che neutralizza il penalty.
Finito il primo tempo ci spostiamo sotto la curva dell’Aek dove stanno distribuendo torce in tutto il settore ed i ragazzi quasi litigano per accaparrarsi una torcia. Al rientro delle squadre in campo parte la torciata, non fittissima ma comunque suggestiva nel suo effetto ottico. Nel frattempo, i ragazzi posizionati alla sinistra del settore in cerca di scontri sono ancora là e le loro intenzioni non sono cambiate: sempre minacciosi e con i visi travisati, continuano a sparare bombe verso la polizia.
Il tifo dei gialli è spettacolare sul serio, sembra quasi che la curva balli cantando, poi segna il Paok e nel settore opposto è il delirio: pirotecnica a profusione, torce lanciate in campo e addosso alla polizia, bombe, succede davvero di tutto.
Il tifo dell’AEK cala un po’ ma non cala la quantità di bombe del gruppo di incappucciati. Gli ateniesi attaccano, ma senza mordente e in pieno recupero, il Paok raddoppia dando sfogo ad un’altra esultanza da brividi. Contemporaneamente, ma davvero contemporaneamente, quasi come un fallo di reazione, parte la carica dei ragazzi incappucciati nei confronti della polizia nel tentativo di raggiungere gli avversari. La polizia risponde e spara molti lacrimogeni che rendono l’aria irrespirabile.
Mentre l’arbitro fischia la fine, gli scontri continuano. Con il settore dell’AEK che va svuotandosi, decidiamo di fare nuovamente un giro sotto i supporter del Paok dove assistiamo all’ennesima scena assurda della giornata: mentre il grosso del settore festeggia, un gruppo di un centinaio di loro si lancia verso il cordone della polizia nel tentativo di romperlo e raggiungere i rivali, ma focalizzandosi poi a scontrarsi con la polizia.
Passato poco più di un quarto d’ora, con il settore dell’AEK ormai vuoto, alcuni tifosi del Paok entrano in campo per farsi foto ricordo, altri indossano la maschera con il volto del presidente del Paok (quello della pistola…) ma noi decidiamo di guadagnare l’uscita dove ci aspetta un amico dell’AEK.
All’esterno, incredibile ma vero, la situazione non si è affatto calmata, anzi, ci sono ancora scontri tra polizia e tifosi dell’AEK che a vicenda si caricano. Poliziotti con manganelli e lacrimogeni, tifosi con pietre e cinghie: una propensione e una ricerca così veemente agli scontri che ha dell’incredibile. Per raggiungere la metro, dove ci aspetta l’amico greco, siamo costretti ad un giro lunghissimo per non imbatterci negli scontri. Solo una volta raggiunta la fermata e partito il treno realizziamo le scene folli che abbiamo lambito!
Senza fare troppi paragoni tra Italia e Grecia, che andrebbero contestualizzati sulla scorta delle rispettive situazioni sociali e dei rispettivi apparati legislativi, se è vero che in Italia abbiamo una repressione che non permette nemmeno di ruttare senza essere diffidati, è altrettanto vero che nessuno impedisce direttamente di cantare o di fare un battimani ed invece ci si ritrova segregati, sempre gli stessi a cantare in una zona circoscritta in cui il gruppo centrale si impegna nel tifo evidenziando forti fratture con il resto del pubblico. I battimani a tutto settore sono diventati una rarità, le braccia aperte e alte da parte a parte, l’intera curva che canta con rabbia seguendo i coristi sembrano un reperto d’archivio dei documentari degli anni ’80 e ’90. Inutile negarlo, ci siamo un po’ troppo imborghesiti, sovvertendo l’ordine gerarchico fra essenza ed estetica: auguro un AEK-Paok a tutti i malati del mondo ultras ma più di tutto mi auguro che si possa ristabilire quell’ordine naturale delle cose e che si possa recuperare quella furia agonistica e quella voglia di tifare perse per strada.
Emilio Celotto
AEK Atene-PAOK Salonicco, Finale Coppa Grecia: la rabbia sociale e la rabbia smarrita Chi si interessa al mondo del tifo estero sa benissimo che in Grecia è difficilissimo, se non impossibile trovare partite con due tifoserie.
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diceriadelluntore · 7 years
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La sua voce è molto simile ai grandi whisky che condividono con essa i natali scozzesi: fumosa ma vellutata, ammaliante, parte dolce e finisce in esplosioni di toni e “gusti” che non possono lasciare indifferenti. Proprio per questo la voce di John Martyn è una delle mie preferite in assoluto. Scozzese di Glasgow, si appassiona alla chitarra folk grazie a studi con il revivalista Hamisch Imlach. Magie di fingerpicking permeano il suo primo disco, per la neonata etichetta Island di Chris Blackwell, London Conversation, che lo fa conoscere nei club londinesi grazie a titoli come Run Honey Run e la delicata titletrack. 1968 ed ecco la seconda prova discografica nel più convincente The Tumbler, che ha accenti quasi pre progressive, ma pesca anche nel blues e nel folk americano (l’album fu prodotto da Al Steward, l’autore di The Year Of The Cat). Martyn conosce una giovane cantautrice, Beverly Kutner, che sposa dopo pochi mesi di fidanzamento. Nel 1970 la Island pubblica Stormbringer, dove la coppia sciorina le passioni comuni: registrato a Woodstock negli Stati Uniti, con l’innesto di strumenti elettrici e costruzioni musicali tipiche del rock, con Levon Helm della The Band alla batteria, l’album è molto più energico e convincente in pezzi come Got Out And Get It, Stormbringer e la Kutner aggiunge un tocco jazz in Sweet Honesty. Il successo è maggiore che in passato, e l’esperimento si ripete con The Road To Ruin, con l’aggiunta di sax, fiati, stile r’n’b, e con questo disco inizia la collaborazione con Danny Thompson, contrabbassista dei fenomenali Pentangle e Martyn scopre le meraviglie dell’Echoplex, che regalerà alla sua chitarra quel tocco personale e che lo renderà riconoscibile. Martyn si sente un po’ tradito dal tocco troppo americano del disco, e decide di tornare a Londra, dove registra il suo primo capolavoro. Bless The Weather (1971) disegna i contorni della sua magica musica: la chitarra come guida, innesti di bossa nova, atmosfere eteree ma tanto significative in pezzi stupendi come Bless The Weather, Head And Heart, Let The Good Things Come e le splendide Glistening Glynebourne con l’echoplex e una toccante e brevissima ripresa di Singin’ In The Rain. Martyn è autore non di successo ma di culto, ed è pronto per la pietra miliare: Solid Air esce nel 1973 e sin dalla copertina con foto strioscopica per verificare “il peso” dell’aria è un gioiello. Tutto è più focalizzato e Martyn esplora tutte le sue passioni. Con una squadra strumentale fenomenale (Richard Thompson al mandolino, Danny Thompson al contrabbasso, altri membri dei grandi gruppi folk rock inglesi del periodo) Martyn veleggia con l’ipnotica e stupenda Don’t Want To Know, la delicata May You Never, il folk di Over The Hill, la chitarra diabolica del blues The Easy Blues, The Man In The Station e la ripresa rock psichedelica del classico di Skip Spence Devil Got My Woman che qui viene ribattezzata I’d Rather Be The Devil. Ma il pezzo forte è la Solid Air di apertura. Dedicata all’amico Nick Drake, e sinistramente profetica dato che il tormentato cantautore morirà di overdose da tranquillanti pochi mesi dopo, la canzone è una delizia che attrae con l’equilibrio perfetto, con il sax di Tony Coe e la voce, sibilante, strascicata e colorata da fumo e alcool di Martyn. È il suo più grande successo, che cerca di ripetere con Inside Out, che si apre alla musica celtica, ai raga indiani e anche a qualche variazione funk. Diventa papà e scrive il solare Sunday’s Child, seguito da uno stupendo Live At Leeds (entrambi 1975).  È uno dei primi a cercare le contaminazioni del reggae grazie a Lee Scrateh Perry, con il bellissimo One World, dove collabora con Eric Clapton, che riconoscerà la sua bravura ed influenza rifacendo May You Never nel suo Slowhand (1977). Poi il matrimornio fallito con Beverly lo distrugge, portandolo all’alcolismo. Lo aiuta Phil Collins, nei dischi Grace And Danger e Glorious Fool. Da qui in poi un decennio decisamente sottotono, con una ripresa in stile elettronico negli anni ‘90 che lo levano dall’ombra. Un incidente lo relega sulla sedia a rotelle, ma non gli impedisce una ottima vita concertistica, con collaborazioni particolari. Muore per una crisi respiratoria nel 2009, scoprendo quanto pesante possa essere quell’aria che quando cantava era leggiadra e sofisticata.
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digitalteam · 5 years
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arcadiashop · 5 years
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Nuovi Arrivi di Lunedì 16 Settembre 2019 IL CLUB DELLE ESPLOSIONI BOX (1-3) LA RAGAZZA BRUCIATA BOX (1-4) LABIRINTO E ALTRE STORIE LA DIVISA SCOLASTICA DI AKEBI 2 BLOOM INTO YOU 5 (di 8) FINAL FANTASY: LOST STRANGER 4 INNOCENT ROUGE 9 LA SIRENA CANNIBALE 6 (di 7) RIKUDO 15 #arcadiashop #pisa #fumetteria #like #fan #play #anime #manga #comics #fumetto #gadget #book #accessories #beautiful #girl #love #best #good #travel #fantasy #magic #nice #kawaii #passion #hot #cool #photo #movie #tvseries #amazing (presso arcadiashop) https://www.instagram.com/p/B2eraT5osOY/?igshid=49vieh2mnzr1
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pangeanews · 4 years
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“Ho solo avuto la fortuna di essere stato preso per un prodigio. Tutto qui”. In memoria di Jim Carroll
Tra culto e prodigio si snoda l’esistenza di Jim Carroll. Così, su “Guardian”, Simon Warner ne sintetizza la vita: “Nato nel Lower East Side di New York, ottenne una borsa di studio, per meriti sportivi, che gli concesse di frequentare la Trinity, una scuola d’élite a Manhattan. La sua abilità nel basket, esercitato con grande raffinatezza, pareva destinarlo alla celebrità sportiva: invece, preferì l’incanto della droga e della scrittura, che si legge in The Basketball Diaries. Ispirato da Frank O’Hara, elogiato da Kerouac e da Ginsberg, Carroll pubblica il primo libro, Organic Trains, nel 1967, a 16 anni, stampandoselo da sé. Nel 1970 stampa 4 Ups and 1 Down; la sua fama fu accresciuta dalla pubblicazione di alcuni testi sulla Paris Review”. Fu preso per una specie di Orfeo, la cerniera tra l’epoca della Factory e quella del sottosuolo. Restò sempre simile a se stesso, ostile alle mode e alle comparsate televisive, deciso a sorprendersi per eccesso di eccessi, a sputtanarsi, tra mortificazione tossica ed elevazione spirituale. Si dichiarava cattolico, lui, figlio di irlandesi: avrebbe potuto essere il protagonista di uno dei primi film di Martin Scorsese, passeggiare per le pellicole disperate e gravi di redenti di Abel Ferrara. Piuttosto, dal suo libro più noto e notevole, l’autobiografico The Basketball Diaries (1978; in Italia lo edita minimum fax come Jim entra nel campo di basket) fu tratto, nel 1995, un film con Leonardo Di Caprio, Mark Wahlberg e Juliette Lewis. Il talento di Carroll – che riconosceva in Rilke, William Blake e John Ashbery tra i suoi santini – è puramente poetico. Nel 1978 fonda The Jim Carroll Band, sotto la spinta di Patti Smith: il primo album s’intitola Catholic Boy, le collaborazioni sono notevolissime – Lou Reed, Ray Manzarek, i Pearl Jam –, lui resta una figura spettrale, affascinante per inafferrabilità. In sostanza, in Italia c’è nulla, mancano le cose migliori, le poesie. Un sito americano raccoglie diversi materiali: da lì abbiamo attinto per ‘registrare’ una intervista. C’è una lingua visionaria, che trasforma le finestre in volpi e una mattina americana in sciacallo – c’è l’orfano e la solitudine – l’estremo che collima con l’assoluto. Tanto basta a respirare.
***
Sto cercando di allineare gli indizi dei sogni lasciati a metà, sul letto di morte di ogni fratello, dove lacrime di sorella macchiarono lenzuola innocenti come il latte. Guardo la mia generazione sogno esplosioni d’idrogeno dove il residuo delle mie notti viene mutato in stelle. Il processo è circolare, brillante e certo, il collasso dei soli morenti culla nuova vita.
(da The Book of Nods, 1986)
*
Ho camminato su queste strade così spesso per forgiare le ombre dei grattacieli che crollano e riposare nel vento scolpito del centro.
L’aria condizionata sanguina gocciolando come rosari dalle facciate in vetro dell’occhio cosmopolita
le fantasie dei segretari sono sciacquate per strada o calpestate dai tacchi nelle stazioni della metro
ingegneri con gli elmi arancioni giustificano la perfezione di edifici che non esistono ancora. Le mie mani
si sciolgono tra noia e lussuria. È tempo che cali la sera su Time’s Square. Nubi scialbe si sbottonano rivelando una brutta cicatrice sotto i cavi blu.
(da NYC Variations)
***
Cosa ti ha spinto a scrivere?
Cose nobili – e ignobili. Suppongo ci sia qualcosa di romantico nello scrivere. Sapevo di avere talento. Ma non amavo la poesia. Nel quartiere dove sono cresciuto, all’epoca di The Basketball Diaries, la poesia era roba da ballerine, da femminucce. Poi ho ottenuto una borsa di studio, ho capito che alcuni poeti contemporanei avevano lo stesso potere del rock. Non avevo idea di limiti, pensavo che chiunque potesse scrivere, così l’ho fatto. Ho avuto la fortuna di essere stato preso come una specie di prodigio. Tutto qui. Avrei scritto comunque. Poi ci sono le cose meno nobili. Un modo per apparire, per essere appariscenti, per avere ragazze. Piuttosto, ho iniziato a scrivere per uscire fuori da tutto. Ho filtrato la mia vita, le ho dato chiarezza. Non so come avrei fatto senza – credo che senza la scrittura sarei morto, perduto negli inferni metropolitani, come molti miei amici.
Ti ispira New York?
A questo punto della vita, niente tranne la mia immaginazione mi ispira. Non mi permetto di attendere che siano le cose a ispirarmi. A volte, come una scarica, arriva una poesia: una voce detta qualcosa, da lontano, da un passato schizofrenico. A volte, è un evento travolgente – la morte, l’innamoramento – a ispirare. Purtroppo, sono adatto all’elegia.
Sei diventato un simbolo dell’uso “creativo” delle droghe.
Idiozie. Tutta pubblicità seguita alla pubblicazione di The Basketball Diaries. Tutti, dopo quel libro, pensavano di conoscermi, che non potessi essere cambiato. Pensavano che fossi ancora lì, in quello stato di estatica stasi su cui si chiude il libro. Quando suonavo in giro, mi lanciavano sul palco siringhe e rosari. Di solito, erano rosari luminosi, poco costosi: ne ho una collezione fantastica.
Come ti sembra il film tratto da “The Basketball Diaries”?
Le poche persone che mi conoscono pensano che ci sia una certa somiglianza tra me e Leonardo Di Caprio. I suoi lineamenti sono corretti. Ho visto il film, la prima volta, con Lou Reed. Mi conosce da quando ho 16 anni: credeva che Di Caprio avesse passato un anno con me per imparare la parte. Di Caprio è fantastico, ma non so se il film si approssimi a quel libro, così buio, bulimico… Con The Basketball Diaries non mi ero posto alcun progetto. Non è un libro sulla droga. Anzi, se hai un grammo di cervello, quando lo leggi pensi che sia meglio evitare le droghe pesanti.
Ti piacciono i poeti, oggi?
Non mi piacciono gli slam. Sono certo che la migliore poesia non sia quella che funziona per una qualche folla urlante. I poeti che amo sono ritirati, raffinati, soli. Mi piace Nicholas Christopher, il suo talento è terrificante.
Patti Smith ha detto che le hai insegnato a scrivere poesie…
Quando ho conosciuto Patti, veniva da una scuola d’arte, disegnava moltissimo; disdegnava la poesia ma era fanatica del rock. Abbiamo iniziato insieme. Forse è proprio questo, questo far coincidere le energie degli esordi, che ci ha uniti. Da una parte, io scrivevo, dall’altra lei stava iniziando a cambiare la scena musicale. Nessuno sapeva suonare uno strumento, ma questo non ostacolava Patti. Lei era in tournée con Easter; ci siamo visti a San Diego, e mi ha detto di salire sul palco. Non volevo, non avevo nulla di buono con me. Ha insistito. È stata la prima volta che mi sono esibito su un palco. Non so se dovrei ringraziare o uccidere Patti per questo…
C’è una fotografia che ti ritrae con Keith Richards, canti “People Who Died” in un club di New York, nel 1980. Raccontami.
Ho firmato con l’etichetta degli Stones, l’idea era che Keith producesse il mio disco, Catholic Boy. Dopo un periodo di reclusione in California, sono arrivato a New York. C’erano i Rolling Stones, Keith mi ha chiamato per analizzare insieme la canzone. La conosceva. Era eccezionale. Keith arrangiava e Mick cantava – mi hanno aiutato a capire cosa funzionasse. Ogni tanto lo vedo. Jagger è sempre molto dolce con me, Keith è un amico.
Dicono che tu sia l’ultimo esponente dei beat. Che fine ha fatto la controcultura?
La controcultura è finita. Ci sono molti gruppi interessanti, ma l’ispirazione è diversa. Quanto a me, adoro i Velvet Undeground, hanno avuto una influenza enorme sulla mia scrittura. Mi piacevano le poesie di Ginsberg e i libri di William Burrughs, credo che John Ashbery sia uno dei grandi poeti, oggi, ma legge malissimo…
…e Jack Kerouac?
L’ho incontrato solo due volte. Apprezzava The Basketball Diaries. Ma era un alcolista, era un uomo triste. L’ho incontrato, non l’ho conosciuto davvero. Con Ginsberg, invece, siamo stati buoni amici.
Sei religioso?
Amo il rito, sono cattolico. Amo il lato femminile del cattolicesimo, il culto della Vergine. Non mi piace la politica della chiesa: mi pare patetica. Sto scrivendo un romanzo che parla di due sacerdoti. Ho letto i Vangeli gnostici e i commentari: è come un’evocazione, una missione. L’archeologia biblica è il mio hobby.
Cosa pensi, oggi, di “The Basketball Diaries”?
Penso che sia un libro davvero vecchio. Immagino che sia onesto, scritto da uno che aveva quell’età. Ha parti molto belle, altre ingenue. Ma non puoi accomodarti su cose simili, altrimenti affondi. Ho un nuovo mondo in cui entrare. Se non lo faccio, questa è la cosa più prossima al peccato che possa pensare.
Jim Carroll: come si fa a scrivere come te?
Non lo so. Onestà. Sii onesto con te stesso. E leggi molto. Non avere paura di rubare – ma per rubare, devi esserne in grado.
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Elogio di 6 luoghi comuni sulle donne (Parte 1)
STREGHE La madre di Giacomo Stuart fu la celebre Maria di Scozia, morta decapitata dopo vent’anni trascorsi in carcere. In un’ottica freudiana basterebbe questo trauma familiare a giustificare l’ossessione che il re di Scozia e d’Inghilterra ebbe per le streghe. E sia… passi pure l’ossessione; anche se la psicoanalisi, per dirla con Josif Brodiskij, «con il suo indice accusatore gira a 360 gradi in cerca di qualcuno da incolpare», onestamente ha parecchio stufato. Ciò che non perdoniamo a Giacomo Stuart è il disprezzo per le streghe. Nel 1597 fece pubblicare Demonologia, un’opera che scrisse in tre libri in forma di dialogo, dove l’argomento predominante è la stregoneria in ogni sua variante e pratica. Laddove ai negromanti, e in generale agli uomini che si interessavano all’occulto, egli riconosceva l’ardore della hybris o addirittura il nobile proposito di spingere la propria conoscenza oltre i limiti comuni, nel libro le streghe sono trattate come soggetti del tutto passivi nelle mani del Diavolo. Streghe per passività, non per scelta, o per allucinazioni da droga, come aveva invece suggerito una ventina di anni prima Joahnn Weir, autore del De praestigiis daemonium et incantionibus. Fortunatamente uno dei privilegi della letteratura è quello di rendere utili anche gli errori degli uomini: infatti Demonologia finì per influenzare l’estro di Shakespeare e del suo rivale, Christopher Marlowe, ai quali dobbiamo le più conturbanti e affascinanti figure femminili mai state scritte. Thank you, Jack.
FACCENDE DOMESTICHE Nata da una violenza sessuale e rifiutata dalla madre, maltrattata dai fratelli, epilettica, bullizzata a scuola a causa dell’aspetto mascolino, Leonarda Cianciulli, prima di passare alle cronache come la Saponificatrice di Correggio, sopravvisse al terremoto d’Irpinia, emigrò dalla provincia di Avellino a Correggio, rimase incinta 17 volte, divenne madre 4 volte, si sposò, allontanò il marito, collezionò amanti, fu fascista per tutta la vita. Assassina seriale e intimamente votata al risparmio, delle proprie vittime non buttava via niente: come Mrs Lovett del film Sweeney Tood, essiccava e macinava il loro sangue, per poi impastarlo con zucchero, spezie, farine e farne croccanti biscotti; come Tyrell Durden di Fight Club, miscelava il grasso umano con la soda caustica per produrre saponi, che poi regalava a vicini e amici. In un delirio di lucida violenza, la vita della saponificatrice di Correggio dà la misura di quanto la realtà riesca a superare la fantasia, addirittura anticipandola, fa decadere la reticenza che prima abbiamo espresso nei confronti della psicoanalisi, e testimonia come i mestieri domestici, talvolta, possono diventare una faccenda maledettamente seria.
RISO (AMARO) Se dovessimo prendere per vero il detto per cui “Il riso abbonda sulla bocca degli stolti” avremmo una rivelazione: la storia, per lo meno quella di cui abbiamo testimonianza, è fatta da donne intelligentissime. Già, perché di donne sorridenti la storia, quella con la S maiuscola, quella iconografica e istituzionale tanto per intenderci, ne ha conservate pochissime. A pensarci bene la pratica del riso è una conquista femminile piuttosto recente. In poesia il candore delle perle con cui Petrarca paragonava il sorriso della donna amata era direttamente proporzionale all’innocenza dell’eloquio di Laura, e con ogni probabilità inversamente proporzionale alla frequenza con cui ella mostrava i denti in pubblico. In pittura le bocche delle donne presero a schiudersi addirittura più tardi, nel Seicento; basti pensare alla celebre Ragazza col turbante di Veermer, ritenuta scandalosa dall’allora protestantissima Olanda a causa del sorriso ammiccante, sia pure soltanto accennato, che lascia intravvedere l’interno della bocca. Nel cinema si dovette assistere alle smorfie malinconiche di Lilian Gish e alle labbra serrate di Louise Brooks – dalla quale non a caso la Valentina di Crepax ereditò il caschetto anziché il sorriso – prima di potere ammirare le esplosioni piene di denti e pathos di Gloria Swanson o di godere delle risate di Greta Garbo. Proseguendo sul crinale della semplificazione non sarebbe in fondo scorretto concludere che il riso è stato appannaggio esclusivo di stolti e prostitute praticamente fino all’altro ieri. Vincitrice di un meritatissimo Oscar come Miglior Attrice Protagonista per la pellicola “Tre manifesti a Ebbing, in Missouri”, Frances MacDormand ha attirato l’attenzione dei media presentandosi alla premiazione struccata e invitando tutte le donne candidate presenti in sala a alzarsi in piedi per condividere simbolicamente la vittoria. Stupisce che nessuno abbia dato troppa importanza alla sua vitale, sgraziata e incurante risata, perché, se è vero che tecnicamente l’attrice ha rilasciato endorfine e ha aumentato il numero delle proprie cellule produttrici degli anticorpi (sì, fra i giovamenti del riso c’è anche questo), noi sappiamo che Frances MacDorman, con quella fragorosa risata, ha fatto molto di più.
Leggi qui la parte 2
Bibliografia: Iosif Brodiskij, Conversazioni, a cura di C. L. Haven, traduzione di M. Campagnoli, Milano, Adelphi 2015. Rosa Luxemburg, Lettere 1893-1919, a cura di L. Basso e G. Bonacchi John Berger, Confabulazioni, a cura e traduzione di M. Nadotti, Vicenza, Neri Pozza, 2017.
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tarditardi · 7 years
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Alla ricerca del beach party perfetto tra Bellagio, Garda, Salento (…)
(nella foto qui sopra c’è Isola Beach a Porto Cesareo)
LIDO DI BELLAGIO Venerdì 23 giugno  torna l'evento Cenando Ballando, in uno scenario da cartolina come quello del Lido. Si cena con gli amici cantando, ballando e scatenandosi, mentre si gusta l'ottima cucina del Lido. Dalle 19 e 30 aperitivo in terrazza a godersi il panorama unico dal Lido. La squadra in console è rodata: Cucky al mixer e Icio the Voice al microfono, Jahn Dj resident.  Infine, il 24 il programma un boat party che questa volta parte da Colico. Sabato 24 giugno invece l'evento è un party del coloratissimo ed energizzante tour di Mtv Up! Esplosioni di colori, animazione a tema e tantissimi gadget per chi partecipa. In palio anche una vacanza a Gallipoli del valore di 400 euro. Emiliano Chellini - Mtv Official Deejay Tour; Daniele Bilello - Mtv Official Voice Tour; Michael Milazzo - Voice Resident Lido; Jahn … e pure Boat Party da Como o da Colico. Infine sabato 30 giugno al Lido di Bellagio arriva Salmo, classe 1984, è un pionieristico artista sardo ormai di stanza a Milano, dove vive e lavora insieme alla sua crew… www.facebook.com/LidoDiBellagio
LIDO GARDA
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Lunedì 26 giugno al Lido Garda (la località è Garda, sul Garda veronese) una delle location più hot & easy di tutto il Garda, Alberto Salaorni & Al-Band presentano il video del loro nuovo singolo “Maledettamente Amato”, che dal 27 sarà disponibile su YouTube e in tutti i portali musicali nella nuova versione remix by Saifam. Live della super band veronese dalle 20, risotto allo champagne offerto dalla spiaggia e dopo il concerto Paso Dj. Chi non partecipa è completamente matto (…) https://www.facebook.com/lidodigarda/
COPELIA 
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Situato a Padenghe, sul Garda bresciano, è una spiaggia che ogni domenica ospita i dj set scatenati dei dj di Studiopiù. Domenica 25 al mixer arriva Miki Garzilli from Supenatural, da sempre specializzato in house che fa muovere il pianeta. Venerdì 23 cena in spiaggia by Bellavista, una delle più storiche cantine di Franciacorta. Location d’eccezione, ottima musica e tutto vicino alle città del Nord Italia. Per divertirsi non c’è bisogno di fare ogni weekend centinaia di chilometri https://www.facebook.com/copelia.padenghe/
SAMSARA BEACH - RICCIONE
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L'estate di Samsara Beach - Riccione è entrata decisamente nel vivo. I beach party prendono vita ogni weekend. Ad esempio, sabato 24 giugno dalle 17 alle 20 e 30 circa in console mettono energia Botteghi, Elio, Filippo Marchesini, Faber (voice) ed Andrea Maggino. Dal Jaguar di Firenze tornano poi gli Elements of Life. Domenica 25 invece insieme a Botteghi da Gallipoli arriva pure Danilo Seclì, mentre al microfono c'è Chicco. E che succede sabato sera al Porto di Rimini? Lo staff Samsara Beach partecipa all'ormai celeberrima Molo Street Parade, uno degli eventi più importanti di tutta l'estate italiana per chi balla. E' infatti tra gli organizzatori dei pescherecci. In console a Rimini tra gli altri ci sono Andrea Maggino, Danilo Seclì e Botteghi. Samsara Beach - Riccione partecipa anche al lungo weekend della Notte Rosa, in programma dal 7 al 9 luglio 2017. I dettagli saranno diffusi a breve, ma la sostanza è già chiara. Al Samsara Beach ogni pomeriggio si balla con i piedi nella sabbia https://www.facebook.com/samsarariccione/ Riccione
SAMSARA BEACH - GALLIPOLI 
E che succede invece al Samsara Beach - Gallipoli? Qui dal 24 giugno i beach party prendono vita addirittura ogni pomeriggio, dalle 16 al tramonto. Sulla pagina Facebook di Samsara Beach - Riccione c'è addirittura un divertente video con il David di Michelangelo che balla, visto che non farlo quando suona la sirena del beach party di Gallipoli è proprio dura… www.facebook.com/samsarabeach Gallipoli
LE DUNE - PORTO CESAREO (LE) Ogni domenica beach party con ritmi sofisticati a cura di Savi Vincenti (SALE, RioBo) ed altri bravissimi dj salentini… la spiaggia di Porto Cesareo è unica, emozionante.
ISOLA BEACH - PORTO CESAREO (LE)
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Isola Beach a Porto Cesareo (LE) è uno dei luoghi più hot del Salento. Il general manager di questo spazio è Mirko Negri, organizzatore d’eccellenza conosciuto per aver contribuito a lanciare beach club deluxe come Phi Beach e Nikki Beach. E’ già oggi uno degli spazi più esclusivi del Salento. Ha ad esempio ospitato un White Party che ha fatto ballare gran parte dello staff di Paperissima… Domenica 25 giugno al mixer da Buddha Bar Paris arriva Papa Dj, l’italiano Domenico Papadia.
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idrotermica-blog · 8 years
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10 luoghi da visitare a Verona, il blog di Verona
Cliccando sul link presente in queste dieci proposte di cui sopra si avrà ancora più notizie su ogni argomento trattato e di più, fornito da Gruppo Guide Veneto Guida Ace di Verona. da cui deriva anche le informazioni in questo articolo. Ha aperto lungo le pareti e Aveva una funzione prevalentemente militare. Il museo vanta più di due milioni di copie suddivise in diverse sezioni, la zoologia, la botanica, la geologia, la paleontologia, preistoria # 8230; Molto importanti sono le collezioni di fossilida Bolca. Fiore all'occhiello della provincia di Verona, così come reperti relativi ai trampoli dal Lago di Garda.
La porta è diviso in due parti molto diverse tra loro. Nella facciata esterna sono prelevati elementi strutturali e architettonici del teatro romano, o almeno quello che era rimasto, con colonne doriche, frontoni e ornamenti raffinati. In realtà, anche questa porta ha una storia interessante da raccontare.
Per coloro che vivono in città perché vivono lì, per lavoro o altro, Porta Palio, come le altre porte di Verona, è una parte del paesaggio che siamo ormai abituati a confrontarsi e "ammirare" spesso solo dalla macchina, mentre abbiamo impilati, stanco e arrabbiato a causa del traffico. Anastasia, dove ha concluso. Il premio per il vincitore è stato un panno verde di 12 metri.
Ecco perché tornare una terza volta, ma ancora di più. Ha una struttura tre archi di diversa larghezza pentagonale poggiante su piloni. Nel cortile interno, ha chiamato il Mercato Vecchio, c'era un mercato di farine e cereali. Fino al 24 aprile 1945, come è stato nulla di fronte alle mine tedesche. Solo nel 1951 ha trovato la sua bellezza attuale.
Quindi, se vi capita di Verona durante il Carnevale si prega di seguire la sfilata e di fortificare con un bel piatto (uno o più) di gnocchi e dolci di carnevale. La città degli innamorati, Romeo e Giulietta. Tutto questo, in ogni caso è positivo perché un altro tour di una città uno permette di percepire nuovi aspetti e impressioni diverse da quelle del primo tempo. Lungo il lato corto è colui che secondo la tradizione fu il palazzo di Can Grande della Scala, poi la sede del Palazzo del Governo e del Podestà, e oggi ospita la sede della Prefettura della provincia e uffici di rappresentanza. E 'una delle porte che Michele Sanmicheli, il famoso architetto rinascimentale, è progettato per Verona.
Si trova all'ingresso del lungo viale che Sanmicheli stesso aveva progettato per l'espansione della città verso la pianura. Questo perché la Chiesa di San Zeno sorge sul luogo dove il corpo del vescovo di Verona fu probabilmente sepolto dopo la sua morte. La torre deve il suo nome ai proprietari originari, la Lamberti, e, probabilmente, è stato il più grande esponente della famiglia, Bozeno de Lambert, nel 1172, commissionando la costruzione. Stanco? Per avere una visione di Verona diversa dalla Torre dei Lamberti, ma altrettanto emozionante è assolutamente necessario scarpinare fino a Castel San Pietro, l'edificio che occupa ancora la sommità della collina di San Pietro. la collina nel Adige sinistra sulla quale è il Teatro Romano.
Oltre alla bellezza che si vede passeggiando per la città, Verona ha anche musei molto interessanti. Per gli appassionati (e non) di Storia Naturale, vicino al quartiere universitario e al ponte della nave è il Museo di Storia Naturale. Con una breve passeggiata dal centro si possono ammirare questo grande ingresso vecchia della città. Si attraversa, a piedi (o in esecuzione), circondato da imponente merlatura schierato per difendere. Verona sarà la vostra testimonianza.
Approfittando della presenza della piccola chiesa romanica di Santa Maria Antica, risalente al VII secolo, che ha voluto creare una sepoltura tra le abitazioni Scaligere e la chiesa stessa, che ha dato lustro alla famiglia e si nota per la sua bellezza e la grandezza. In un edificio rinascimentale che fu di proprietà della famiglia Lavezzola Pompei e progettato dal Sanmicheli, che ospita il museo. La struttura è stata donata al Comune di Verona dal conte Alessandro Pompei nel XIX secolo, ma la vocazione del sole collezioni naturalistiche del museo è venuto solo nel 1939. Durante la seconda guerra mondiale, i bombardamenti indirettamente danneggiato Palazzo Pompei, ma le collezioni sono stati portati in luoghi sicuri e non risentì.
Peter # 8221; Viene da chiesa paleocristiana dedicata al Principe degli Apostoli costruita proprio dove ora la caserma. La posizione in sé ci dice che lo scopo della caserma era quello di controllare la città. Ecco allora alcuni informazioni e curiosità in un elenco di dieci obiettivi che non sono noti, ma è sempre interessante per imparare meglio. anche allora fare un po 'Saputelli con gli amici o fidanzati / e # 8230; In ogni caso, la frase che si ripete spesso in questi casi: "Dobbiamo tornare un'altra volta per vedere il resto", che per ragioni di tempo, budget, o altro ha potuto visitare.
È possibile ammirare il centro di Verona quasi nella sua interezza, riconoscendo con facilità i luoghi più suggestivi. Sul lato verso l'interno della città, l'aspetto della porta è più rustico e imponente, fatta di pilastri bugnati di ordine toscano. Si ha davvero l'impressione di entrare in un mondo magico, quasi villaggio nordico, isolata dal resto della città. La statua, posta in quel punto nel 1865, ricorda il desiderio di unità e l'indipendenza della popolazione al momento e la presenza di Dante a Verona, ospite dei signori della città, durante il suo esilio.
Sul lato sinistro si trova il Palazzo del Consiglio, con splendida rinascimentale Loggia. Al centro si trova il monumento a Dante Alighieri. il motivo per cui la piazza è conosciuto anche con il Veronese "Piazza Dante". costruito intorno I secolo aC. Si trova a una certa distanza dal centro storico della città, raggiungibile con una piacevole passeggiata (niente di impossibile comunque). Nel centro, vicino alle vie dello shopping, nonché punto di incontro serale, Porta dei Borsari è stato costruito dai Romani con il nome di Porta Iovia (Giove) come nei pressi di un tempio dedicato a Giove Lustral. luogo al di fuori delle mura della città.
Tuttavia la zona è piena di bar e negozi e così facile per passare il tempo mentre si attende, se non sei troppo pieno di bagagli di altre persone. O per chi, pur vivendo in città o chiudere e quindi conoscendo abbastanza, sono interessati a saperne di più sui luoghi che possono aver sentito parlare solo di o a cui si è abituati. Questo prova che il suo orientamento Egli non è allineato con la rete Roman urban.
E 'un must per chi vuole passeggiare per le vie principali e più "cool" della città. L # 8217; edificio attuale è il risultato di un riarrangiamento fatta tra gli anni 1957 e 1959. assemblare i blocchi di pietra recuperati dal fondo del fiume. Nel 1945, infatti, l'edificio era stato minato dai tedeschi in ritirata.
Sono foto impressionanti dell'epoca con quasi totalmente distrutta dalle esplosioni ponte. Attenzione al caso: ho ancora Verona si dividono tra coloro che chiamano Porta Borsari Porta Borsari e chi ... Un po 'di storia.
E 'in costruzione all'inizio del Ⅰ secolo aC. probabilmente su un passaggio precedente già utilizzato prima dei romani. Se si desidera avere una visione più completa di tutto ciò che la città offre, in termini di eventi, club e di più, si prega di visitare la "Città di Verona". E 'stato Gian Galeazzo Visconti, mentre # 8217; occupazione di Verona, di erigere la Castello nel 1398. che incorporava la chiesa di San Perché attraversare? In primo luogo, non costa nulla (in tutti i sensi) e poi ti permette di vedere uno scorcio di Verona, il Teatro Romano e Castel San Pietro, diverso dal solito.
I nostri spettacoli città ancora così ben note e famose attrazioni come l'Arena, Piazza Bra, Piazza delle Erbe, il Museo di Castelvecchio e specialità internazionali, come il Vinitaly. Per ovvie associazione tutti pensano a Verona, famosa per il balcone visitatissimo ispirato dalla tragedia di Shakespeare. Per vedere a piedi.
Di solito in questi casi chi soffre di vertigini rimane a terra in attesa di amici o parenti più avventurosi, forse a guardia borse e zaini che rappresentano ostacoli in salita.
10 luoghi da visitare a Verona a piedi
Un tour proposto a Verona in dieci passi che vi porterà a visitare luoghi un po 'meno popolare di quelle che rendono la città famosa in tutto il mondo. E se E 'soprannominato il "salotto di Verona" per la sua bellezza, i suoi panorami e gli splendidi palazzi che vi si affacciano un motivo ci sarà. E secondo la tradizione era la povera gente di San Zeno Tommaso Da Vico nel 1531 lo donò a testamento un lascito per essere in grado di celebrare, almeno una volta all'anno, con gnocchi, formaggio e vino. Rimanendo sempre nella zona, una visita al Scaligero è praticamente un must. L'Arche, alle tombe degli Scaligeri. rappresentano un vero e proprio gioiello d # 8217; arte gotica. Penso che tutti (soffre di vertigini a parte) può essere il desiderio di andare avanti e godetevi lo spettacolo elevata Verona. La piazza è sede di una parte del mercati tradizionali durante il periodo natalizio. in un # 8217; magica atmosfera fatta di cioccolato, dolci, bevande calde e decorazioni natalizie di tutti i tipi, il tutto sotto lo sguardo premuroso del grande poeta. Si tratta di una costruzione militare austriaca è iniziata nel 1851 nel periodo di occupazione della città di Verona. E 'stato scelto lo stile neoromanico, perché si è ritenuto più adatto a una caserma costruita dove un tempo era un castello medievale. Di solito quando si visita per la prima volta una città che ha una certa ricchezza di luoghi degni di nota, magari con qualche giorno di anticipo, si tende (giustamente) a vogliono partecipare immediatamente il più famoso e importante centro turistico. Il quartiere di San Zeno, è rimasto al di fuori delle mura della città al '300, è stato tradizionalmente un quartiere popolare. i cui abitanti vivevano intorno accattonaggio e le attività della basilica. Il Ponte Scaligero, il ponte fortificato di Castelvecchio, che è stata completata nel periodo 1354-1356, funzione era di fornire una via di fuga dal castello. Un po 'ingombrante, ma si poteva vantarsi di aver vinto il premio # 8230; Il nome che identifica ancora la collina # 8220; S. Data la vicinanza al centro è facilmente raggiungibile a piedi, in una zona dove si respira ad ogni passo una vivace atmosfera universitaria, piena di piccoli posti per mangiare qualcosa di veloce per pranzo e poi rituffarsi il tour della città. Da ottobre a maggio, la prima Domenica del mese che costa 1 euro. Cogli l'attimo. Una volta ammirato Piazza Dante, o Signori, come si preferisce, guardare in alto e vedere una torre salire verso il cielo. L'arco di giusta misura 50 metri di luce, seguiti dai metri 29,15 e 24,11 degli altri due. La sua robustezza ha permesso il ponte indenne attraverso cinque secoli di storia e le varie pieno di # 8217; Adige. Piazza San Zeno è uno dei "cuori" di interesse storico di Verona, il luogo in cui la chiesa si trova la patrono Zeno. Può funzionare anche per chi è già la prima volta, vuole partecipare a siti diversi da quelli più famosi. Così è che l'ultimo giorno, tra il check-out in hotel ed i souvenir per la famiglia e gli amici, resta il tempo di mettere un paio di visite a luoghi meno conosciuti ma comunque molto interessanti. Recentemente, il attività didattiche. rivolta soprattutto alle scuole e alle famiglie che sono state migliorate con conseguente diverse scelte per i visitatori. Tutti # 8217; All'inizio # 8217; l'architettura delle tombe è stata ispirata dalla semplicità romana, mentre la successiva hanno carattere celebrativo e, pertanto, sono pieni di decorazioni. Un monumento che appare all'improvviso tra i vicoli di questa parte un po 'nascosta Verona (tutti di andare in giro e da scoprire la sera) e che mostra come vecchio e nuovo possono coesistere per dare ancora di più la bellezza a tutta la città. La costruzione del comune, allora il nome, è il più antico edificio sulla piazza. Tra il XIII e XIV secolo è stato costruito i palazzi Scala, che poi ha dato la forma e nome alla piazza stessa. Erano i primi residenze dei signori di Verona. Se avete in Serbia alcune dichiarazione importante per il vostro partner è un luogo ideale ... Ponte di Pietra ha bisogno di presentazioni. Cinque arcate, lunghe 95 metri e largo 4 metri, spettacolo unico durante il giorno e di notte. Fantastico panorama, molto romantico soprattutto intorno al tramonto. E 'stato uno dei principali ingressi alla città, per mezzo del quale si entrava nel massimo Decumano, il cui percorso si possono trovare in di oggi Corso Porta Borsari. Sì, naturalmente c'è "qualche" passo a salire, ma ne vale la pena. Anche gli abitanti di Verona, prima che l'attuale # 8217; insediamento romano, che aveva scelto di vivere sulla collina perché la posizione alta e la vicinanza con il fiume sotto di loro il controllo del territorio, mentre la # 8217, Alto Adige è stata una fonte di vita e un modo di trasporto o di fuga. In questo caso il riferimento è l'Arena Sanmicheli. Intorno 1295 ci sono stati collocati in cima due campane. il "Rengo" e "Marangona", usato per regolare la vita pubblica attraverso i loro colpi: il primo per le riunioni e in caso di pericolo, il secondo per il lavoro. Si dice che al sostassero "Bursarii", controllori o esattori delle tasse che erano pagare una tassa, un tributo a quei commercianti che sono entrati la città e andavano a vendere i loro prodotti al mercato di Piazza delle Erbe. biglietto di ingresso a pagamento è possibile iniziare la risalita. Alberto I della Scala, intorno al XIII secolo, restaurata l # 8217; sulla riva destra dell'arco e ha aggiunto torre in casa adiacente. Da non perdere. Di seguito è una sorta di elenco non esaustivo, di ciò che un turista potrebbe visitare (o rivisitare più precisamente) durante questa ipotetica "seconda volta". Anche prima che fosse costruita la città, ricche famiglie romane costruite sulle pendici della collina belle ville, il prossimo scavo per la costruzione del teatro completamente distrutti. Durante il Medioevo divenne a poco a poco il posto della rappresentazione del potere civile, in netto contrasto con la vicina piazza delle Erbe. supposto che nel frattempo una funzione prevalentemente commerciale. Nel Medioevo la città si era espansa e le mura romane era stato distrutto, ma la porta continuato ad avere una funzione di controllo, non militare, ma fiscale. Il nome della porta deriva dal rogo, la gara istituita nel 1208 per celebrare la vittoria di Azzo d'Este IV, capo della fazione guelfa opporsi alla Ghibellina Verona. La corsa del Palio, che cita la stessa Divina Commedia di Dante, ha iniziato proprio dal luogo dove ora sorge la monumentale porta e corse attraverso la città fino alla chiesa di S. Il ponte ha sempre saputo molte vicissitudini, distruzioni e le loro repliche. Alcuni decenni più tardi, la torre è diventato parte integrante di # 8217; edificio del Comune di Verona, costruitole intorno a causa della sua posizione strategica, ed è stata sollevata più volte fino a raggiungere l # 8217; s altezza corrente di 83 metri. Il tour è finito, ma le bellezze della Verona non finiscono qui. Esso consente di immergersi in epoche lontane e ammirare Castelvecchio, Verona e il Tirolo da un'altra prospettiva. Non si può certo dire che Piazza dei Signori è sconosciuta, dato che si trova in una posizione centrale. "Fatica" della salita lascia immediatamente spazio per l'emozione alla vista di vista mozzafiato. soprattutto se si va la sera. Il corteo che sfila per le strade della città si conclude proprio in Piazza San Zeno, dove gnocchi vengono distribuiti a tutti i presenti. Questa è l'origine leggendaria del Veronese Carnevale che ancora si svolge con la sfilata dei carri allegorici guidata dal "papà del Gnoco", un vecchio "King" con la barba e il cappello in possesso di un enorme forchetta come uno scettro sormontato da un gnocco gigante. Si può trascorrere una mattina o più in questo bellissimo museo della città che vi permetterà di scoprire molto sulla storia della zona. Pietro e resistette fino al 1801, quando le truppe di Napoleone fatto saltare in aria il castello e la chiesa.
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Visitare Verona su Segway 
  Ciao, siamo Segway Verona una società innovativa istituito dalla giovane per tutti. Usiamo nuovo veicolo chiamato Segway / Ninebot che è auto-bilanciamento e elettrico per muoversi in città e permettere a tutti chi ha poco tempo per vedere gran parte della città.
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newsintheshell · 5 years
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J-POP Manga, le uscite del 18 settembre
In vendita da oggi La Ragazza Bruciata e Il Club delle Esplosioni raccolti in due box da collezione!
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Di seguito trovate tutte le nuove uscite manga targate J-POP, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online.
IL CLUB DELLE ESPLOSIONI (BOX) di Aoisei, Anajiro
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Sono passati tre anni da quando uno studente, vittima di bullismo, si è fatto esplodere nella sua classe. Takumi Shindo, uno dei sette sopravvissuti all’attentato suicida, dal giorno della tragedia indaga su chi ha fornito l’esplosivo al suo mancato carnefice. Una ricerca che lo condurrà a una conclusione drammatica e insospettabile…
3 volumi - Completo - € 20,70 17,59 - Acquista su Amazon
IL CLUB DELLE ESPLOSIONI #1 di Aoisei, Anajiro
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Sono passati tre anni da quando uno studente, vittima di bullismo, si è fatto esplodere nella sua classe. Takumi Shindo, uno dei sette sopravvissuti all’attentato suicida, dal giorno della tragedia indaga su chi ha fornito l’esplosivo al suo mancato carnefice. Una ricerca che lo condurrà a una conclusione drammatica e insospettabile…
3 volumi - Completo - € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
LA RAGAZZA BRUCIATA (BOX) di Kantetsu, Yu Satomi
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Kaname Aizawa vive un’esistenza difficile sia a scuola sia tra le mura di casa. Tutto inizia a cambiare quando si scontra accidentalmente con Shiina Hinami, ragazza popolarissima a scuola, e apre per caso il suo diario segreto, venendo così a contatto con l’insospettabile lato oscuro della compagna. In una scuola sempre più impregnata dall’odore della morte, quale sarà il futuro dei due ragazzi?
4 volumi - Completo - € 24,00 20,40 - Acquista su Amazon
LA RAGAZZA BRUCIATA #1 di Kantetsu, Yu Satomi
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Kaname Aizawa vive un’esistenza difficile sia a scuola sia tra le mura di casa. Tutto inizia a cambiare quando si scontra accidentalmente con Shiina Hinami, ragazza popolarissima a scuola, e apre per caso il suo diario segreto, venendo così a contatto con l’insospettabile lato oscuro della compagna. In una scuola sempre più impregnata dall’odore della morte, quale sarà il futuro dei due ragazzi?
4 volumi - Completo - € 6,00 5,10 - Acquista su Amazon
LABIRINTO E ALTRE STORIE di Junji Ito
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Racconti terrificanti e sorprendenti che soddisferanno gli appassionati di qualsiasi tipo di orrore: dal body-horror al terrore cosmico, da antiche maledizioni a maniaci omicidi inarrestabili... storia dopo storia Ito si conferma un maestro che alla quantità di pagine prodotte unisce una qualità fuori scala!
Volume unico - Completo - € 15,00 12,75 - Acquista su Amazon
LA DIVISA SCOLASTICA DI AKEBI #2 di Hiro
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Komichi Akebi ha sempre sognato di poter indossare la divisa alla marinaretta dell'istituto privato Robai... e ora la vita in uniforme da lei tanto agognata sta finalmente per cominciare! Il tempo della giovinezza scorre lento, ma... la campanella sta per suonare!
5 volumi - In corso - € 6,50 5,52 - Acquista su Amazon
BLOOM INTO YOU #5 di Nio Nakatani 
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Yu ha trovato il suo desiderio: vorrebbe riuscire a cambiare Toko. Propone quindi a Koyomi di modificare la sceneggiatura della recita del consiglio studentesco. Tuttavia, quello che desidera Yu non è ciò che vuole Toko...
8 volumi - Completo - € 6,50 5,52 - Acquista su Amazon
FINAL FANTASY: LOST STRANGER #4 di Hazuki Minase, Itsuki Kameya
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Per riportare in vita la sorella Yuko, Shogo e compagni sono alla ricerca dell'incantesimo di resurrezione. Approdati a Mysidia, il regno della magia, vengono coinvolti in un conflitto tra due fazioni. Durante l'incoronazione della principessa Sara, in Shogo si risveglia un nuovo potere.
4 volumi - In corso - € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
INNOCENT ROUGE #9 di Shin'Ichi Sakamoto
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La lama della Rivoluzione sta per abbattersi sul re! In quanto boia, il destino spinge Charles verso l'esecuzione della condanna a morte di Luigi XVI. In che direzione andrà la Francia ora che ha perso il suo sovrano?
10 volumi - In corso - € 6,00 5,10 - Acquista su Amazon
LA SIRENA CANNIBALE #6 di Hiroshi Noda e Takahiro Wakamatsu 
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La principessa Era giunge in silenzio per tutti quanti, sia per i pesci buoni sia per i pesci malvagi. Mentre l'amicivora sirena è in preda alla sua ingordigia ittica, un'altra sirena è vittima di pene d'amore per un essere umano.
7 volumi - Completo - € 6,00 5,10 - Acquista su Amazon
RIKUDO #15 di Toshimitsu Matsubara 
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Riku sta scoprendo che sul ring incontrerà altri come lui, disposti a tutto per vincere e brutali anche quando l'incontro non lo richiede. La sua motivazione sarà abbastanza forte?
23 volumi - In corso - € 6,00 5,10 - Acquista su Amazon
Autore: SilenziO)))
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newsintheshell · 5 years
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J-POP Manga, le uscite del 27 novembre
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Di seguito trovate tutte le nuove uscite manga targate J-POP, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online.
BLACK NIGHT PARADE #1 di Hikaru Nakamura
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Il nuovo successo dell'autrice di Saint Young Men! Miharu Hino, un ragazzo che si ritrova a trascorrere il 25 dicembre lavorando, riceve la visita di un Babbo Natale vestito di nero, perché è stato un "bambino cattivo". Mangiato dal sacco del sedicente Babbo Natale in total black, il ragazzo si risveglia in una strana azienda, dove sarà costretto a lavorare per il losco figuro. Ma è un sogno o un incubo?!
3 volumi - In corso -  € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
THE QUINTESSENTIAL QUINTUPLETS #2 di Negi Haruba
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Arriva in Italia il fenomeno da più di tre milioni di copie vendute targato Kodansha! Futaro accetta di dare ripetizioni a cinque gemelle che odiano studiare, con l'obiettivo di portarle fino al diploma. Prima di tutto deve instaurare un buon rapporto con ognuna di loro. Dopo essersi avvicinato a Miku a suon di generali del periodo Sengoku, ha un incontro-scontro con la secondogenita Nino appena uscita dal bagno, che rischia di vanificare tutti i suoi sforzi...
11 volumi - In corso - € 5,90 5,01 - Acquista su Amazon
HORIMIYA #10 di HERO, Daisuke Hagiwara  
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Una frizzante romantic comedy scolastica, per chi ha amato Toradora! Il discorso di Miyamura la sera di Natale è ancora sospeso tra lui e Hori. Nel frattempo, arriva il momento della prima visita insieme al tempio per l'ultimo dell'anno, per pregare affinché quello nuovo sia travolgente come il precedente. I momenti speciali trascorsi a scuola si trasformano in attimi insostituibili e non sono solo Hori e Miyamura a volere che continuino per sempre...
13 volumi - In corso - € 5,90 5,01 - Acquista su Amazon
IL CLUB DELLE ESPLOSIONI #3 di Aoisei, Anajiro
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Il thriller alla Tetsuya Tsutsui incontra Bowling for Columbine! Bardata con una cintura di esplosivo, Mutsumi Serizawa si è barricata in classe e sta sottoponendo i suoi compagni a un crudele gioco di sopravvivenza. La squadra operativa riuscirà a fermare le folli ambizioni della ragazza? Un'organizzazione affiora alle spalle della catena interminabile di attentati suicidi. Dove condurrà questa tragica vendetta?
3 volumi - Concluso - € 6,90 5,86 - Acquista su Amazon
IL CONVENTO DEI DANNATI #5 di Minoru Takeyoshi
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Storia e finzione all'ombra della leggendaria e spaventosa "Vergine di Ferro"! COMPLETO IN 6 VOLUMI! XVI secolo, Sacro Romano Impero. Un'era in cui donne innocenti, con l'unica colpa di essere colte, venivano chiamate streghe. La giovane Ella, rinchiusa nel convento del potente ordine di Claustrum, vuole vendicarsi della perfida rettrice Edelgard. Viene però nominata boia e l'amicizia che la lega alle altre recluse viene messa a dura prova…
6 volumi - Concluso - € 6,50 5,52 - Acquista su Amazon
LA DIVISA SCOLASTICA DI AKEBI #3 di Hiro
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Komichi Akebi frequenta una prestigiosa scuola media femminile situata in campagna, dove scopre un mondo tutto nuovo. Le amiche, le lezioni, il dormitorio delle ragazze, il festival sportivo... Grazie a tutto queste esperienze la sua vita comincia a risplendere. Nel frattempo arriva la stagione calda: è il momento per la divisa estiva alla marinaretta!
5 volumi - In corso - € 6,50 5,52 - Acquista su Amazon
POKÉMON - LA GRANDE AVVENTURA #15 di Hidenori Kusaka, Satoshi Yamamoto
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Mentre il viaggio di Diamante, Perla e milady continua verso Rupepoli, nella regione di Sinnoh inizia a muoversi un losco e misterioso gruppo, il Team Galassia, che per attuare i suoi malvagi piani ha messo gli occhi sulla ricca famiglia Berlitz... Basato sui celebri videogiochi di Pokémon Diamante e Pokémon Perla, continua il lungo viaggio nella fantastica regione di Sinnoh!
53 volumi - In corso - € 8,50 7,22 - Acquista su Amazon 
RIKUDO #16 di Toshimitsu Matsubara
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Come un K.O. inaspettato e violento, anche questo nuovo volume colpisce duro! Riku sta scoprendo che sul ring incontrerà altri come lui, disposti a tutto per vincere e brutali anche quando l'incontro non lo richiede. La sua motivazione sarà abbastanza forte?
23 volumi - In corso - € 6,00 5,10 - Acquista su Amazon
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
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newsintheshell · 5 years
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J-POP Manga, tutti gli annunci del Comicon di Napoli
In arrivo 14 nuovi titoli e un’altra Collection!
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In occasione della nuova edizione del COMICON, tenutasi questi giorni in quel di Napoli, Georgia Cocchi Pontalti e Jacopo Costa Buranelli, rispettivamente Marketing Manager e Literary Director di Edizioni BD e J-POP Manga, hanno hanno reso noto che il prossimo grande mangaka a cui verrà dedicata una Collection sarà Moto Hagio. 
Non solo, durante il J-POP Café, evento a invito dove la casa editrice e 30 lettori selezionati tramite i social hanno salutato insieme l’ultimo volume di “Tokyo Ghoul:re”, conclusione dell’amatissima saga creata da Sui Ishida, sono arrivati a sorpresa anche gli annunci manga, e non solo, per la seconda parte del 2019; vediamoli insieme.
JIGOKURAKU - HELL’S PARADISE di Yuji Kaku
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Il temuto ninja Gabimaru, considerato imbattibile, aspetta in prigione l’arrivo di un boia in grado di ucciderlo. In lui il desiderio di farla finita sembra ormai più forte della voglia di lottare, ma la proposta della carnefice Asaemon risveglierà in lui la furia di un tempo: la possibilità di tornare a vivere con sua moglie, l’unica luce nella sua vita, se accetterà di avventurarsi in una terra magica e letale per recuperare il segreto della vita eterna per lo shogun! Tra avversari assetati di sangue, mostri demoniaci, tradimenti e azione esplosiva questa serie vi lascerà a bocca aperta!
5 volumi, in corso
YAKEDO SHOJO di Kantetsu, Yuu Satomi
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Kaname Aizawa vive un'esistenza difficile, sommesso a scuola e funestato da gravi problemi tra le mura di casa. Tutto inizia a cambiare quando si scontra accidentalmente con Shiina Hinami, ragazza dall'immagine perfetta e popolarissima a scuola. Mentre aiuta Shiina a raccogliere le sue cose sparse in giro, Kaname apre accidentalmente il suo diario segreto e viene così a contatto con l'insospettabile lato oscuro della compagna: tra i due studenti nasce a poco a poco un morboso legame. In una scuola sempre più impregnata dall'odore della morte, quale sarà il futuro dei due ragazzi?
4 volumi, concluso
IL PREZZO DI UNA VITA - KAITOTTE MORATTA BOX (BOX 1-3) di Sugaru Miaki, Shouichi Taguchi
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Dopo Your Name, una nuova toccante miniserie in tre volumi che mescola suggestioni sovrannaturali e il potere dei sentimenti. Un uomo senza prospettive per il futuro scopre uno strano negozio che acquista anni di vita dalle persone in cambio di denaro. Convinto di non avere niente da perdere, il ragazzo accetta lo scambio lasciandosi solo tre mesi di vita, che passerà seguito da “un’osservatrice” speciale con cui stringe subito un rapporto complicato…
3 volumi, completo
IL CLUB DELLE ESPLOSIONI - KYOSHITSU JIBAKU CLUB di Aoisei, Anajiro
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Sono passati tre anni da quando uno studente di liceo, vittima di bullismo e dell'indifferenza dei compagni che assistevano da lontano alla sua angoscia, si è fatto esplodere nella sua classe in un attentato suicida. Ora i sette studenti sopravvissuti si sono riuniti nell'aula scolastica dove avevano intravisto l'inferno, per iniziativa di uno di loro, Takumi Shindou, che dal giorno della tragedia si è dedicato a indagare su chi abbia fornito l'esplosivo al suo mancato carnefice. Una ricerca che lo ha condotto a una conclusione drammatica e insospettabile…
3 volumi, in corso
PERSONA 5 di Atlus, Hisato Murasaki
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L’adattamento manga del fenomenale videogame Atlus, hit del 2018! Akira Kurusu, adolescente costretto a trasferirsi dopo essere stato denunciato da un potente uomo politico (nonostante stesse salvando una donna molestata da quest’ultimo), scopre una misteriosa app che gli permette di entrare in un mondo fantastico nato dall’oscurità nell’animo degli uomini, e in cui può utilizzare un potere chiamato “Persona”. Insieme ad altri studenti e a un gatto mutaforma, il ragazzo intraprende una missione: migliorare il mondo rubando i cuori corrotti degli adulti!
5 volumi, in corso
I FIORI DEL MALE di Kazuo Kamimura
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Un altro capolavoro inedito in Italia del maestro del gekiga Kazuo Kamimura. Un Kamimura capace di creare pagine dall’ineguagliabile carica erotica (sempre con la sua classe cristallina) raccontando di un sadico gestore di una scuola di ikebana che, protetto dalla sua aura di rispettabilità, addestra ragazze innocenti a diventare giocattoli sessuali per lui e i suoi potenti amici. Un giorno tra le sue grinfie cade la bellissima Sayuri, che diventa presto la sua preferita e sembra destinata a diventare la regina del suo regno di perversione…
1 volume, completo
PANDORA’S CHOICE di Yudori
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La prima opera di nuova straordinaria autrice Lezhin: la coreana Yudori! L’aspetto di Pandora, ereditato dalla madre asiatica ormai scomparsa, la fa spiccare su tutti e la rende bersaglio della malevolenza di chiunque, parenti compresi. Il carattere indomabile e il pessimo rapporto con il padre, dedito più all’alcol che a sua figlia, fanno il resto, rafforzando il suo status di mina vagante in miniatura nella buona società degli Stati Uniti del XIX secolo. Con una protagonista forte e indimenticabile, questo dramma storico ricco di amicizie e amori complicati, intrighi e sorprese vi rapirà!
35 capitoli + 2, completo
LA REGINA D’EGITTO - AOI HORUS NO HITOMI di Chie Inudou
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Dalle pagine di Harta (I Giorni della Sposa, Dungeon Food), un affascinante tuffo nell’antico Egitto. Hatshepsut, costretta inizialmente a sposare il fratellastro per permettergli di diventare faraone, passerà alla storia come una figura femminile caparbia e una grande regina. Questo è il racconto, ricco di emozioni, battaglie e colpi di scena, della sua scalata al potere!
6 volumi, in corso
TOKYO GHOUL - PAST (LIGHT NOVEL 3) di Sui Ishida, Shin Towada
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Con la saga manga di Ken Kaneki ormai prossima conclusa, scopri finalmente gli eventi accaduti prima dell'inizio della serie, in questo inedito romanzo illustrato! Il ghoul è un mostro della tradizione fantastica che si nutre di carne umana, assorbendo la forza delle sue vittime. Nella città di Tokyo, ghoul ed esseri umani hanno vissuto a lungo gli uni accanto agli altri senza mai incrociarsi. Ora però stanno per stabilire i primi contatti e, in quest'epoca anteriore alla creazione della Circoscrizione 20, non sarà un incontro piacevole per gli umani, che occuperanno il ruolo di prede! Scopri le origini segrete della saga di Tokyo Ghoul, in un'epoca in cui i fratelli Kirishima trascorrevano ancora il tempo insieme, in cui Rize poteva godersi i suoi pasti, e in cui Ken... non era ancora entrato in scena!
TOKYO GHOUL:re - QUEST (LIGHT NOVEL 4) di Sui Ishida, Shin Towada
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La prima light novel ambientata durante gli eventi di TG:re! Conosciamo meglio gli agenti della squadra Quinx al comando di Haise Sasaki con questi racconti inediti accompagnati dalle illustrazioni di Sui Ishida, l’autore della saga!
GOGO MONSTER di Taiyou Matsumoto
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Yuki Tachibana, nove anni, vive in due mondi. In uno è un bimbo solitario, preso in giro dai compagni di classe e rimproverato dagli insegnanti perché racconta storie di esseri soprannaturali che solo lui può vedere. Negli altri mondi, invece, gli esseri che lui vede competono per il potere con spiriti malvagi, portando caos nella scuola, nelle vite degli studenti e nella natura stessa! Dalla fantasia del Maestro Taiyo Matsumoto (Sunny, Tekkon Kinkreet), un racconto poetico e toccante sull'emarginazione e sulla crescita.
1 volume, completo
AKEBI-CHAN NO SAILOR FUKU di Hiro
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Per Akebi, indossare la divisa da marinaretta della prestigiosa Roubai Private Academy è un sogno che si avvera… E intende vivere al massimo la nuova vita da studentessa delle medie insieme alle sue amiche, entrando in un club e rendendo ogni giorno una girandola di emozioni! Uno slice-of-life adorabile dallo stile affascinante, per rivivere una seconda giovinezza con il sorriso sulle labbra!
4 volumi, in corso
WORLD’S END HAREM di LINK, Kotaro Shono
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La fine del mondo non è mai stata così sexy! Quando una malattia misteriosa stermina l’intera metà maschile dell’umanità, l’unica speranza per evitare l’estinzione sono una manciata di ragazzi fortunatamente al sicuro in capsule criogeniche al momento dell’epidemia. A loro spetterà il duro compito di ripopolare la Terra, sfuggendo ai complotti di pericolose fazioni di mettere le mani sui loro cromosomi in un mondo dove sono loro la risorsa più desiderata e ricercata!
8 volumi, in corso
I AM SHERLOCK  (BOX 1-4) di Naomichi Io, Koutaro Takata
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Spingendosi oltre lo Sherlock televisivo, ecco la miniserie che porta il mito di Arthur Conan Doyle nel futuro! In una Londra ipertecnologica, a uno scapestrato John Watson viene proposto di diventare il coinquilino di un bizzarro e geniale individuo… l’androide Sherlock! Quali casi aspetteranno i due nuovi amici? Il tratto morbido e spettacolare rende questi volumi perfetti per diffondere questo classico tra le nuove generazioni! 
4 volumi, completo  
Che ne pensate? Ci sono titoli che vi incuriosiscono o che aspettavate da tempo? Fatecelo sapere nei commenti!
SilenziO)))
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arcadiashop · 5 years
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Le uscite JPop di lunedì 16 settembre! La prossima settimana arrivano attesissime novità come Il Club Delle Esplosioni 1 & Box (1-3), La Ragazza Bruciata 1 & Box (1-4) e il ritorno del maestro dell’horror, Junji ito, con Labirinto e Altre Storie! In fumetteria troverete inoltre La Divisa Scolastica Di Akebi 2, Bloom Into You 5, La Sirena Cannibale 6 ma non solo. #arcadiashop #pisa #fumetteria #like #fan #play #anime #manga #comics #fumetto #gadget #book #accessories #beautiful #girl #love #best #good #travel #fantasy #magic #nice #kawaii #passion #hot #cool #photo #movie #tvseries #amazing (presso arcadiashop) https://www.instagram.com/p/B2XZpfQoMIe/?igshid=rpz8jdh81hg1
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digitalteam · 5 years
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#KyoushitsuJibakuClub #Kyoushitsu #Jibaku #Club #Ilclubdelleesplosioni #Il #club #delle #esplosioni #ITA #DiGitalTeam #Manga #Scan #Mangaita #Scanita Mi sono dimenticato di condividere il capitolo 4 che faceva concludere il volume 1. Dunque vi condivido gli ultimi capitoli usciti e la bellissima cover del volume 2! KYOUSHITSU JIBAKU CLUB CAPITOLO 04-05-06 https://ift.tt/2OjY6gf Per restare aggiornati, iscrivetevi al gruppo telegram https://ift.tt/2u6YW3i #Matt https://ift.tt/2Y6g0Y7
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digitalteam · 5 years
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#KyoushitsuJibakuClub #Kyoushitsu #Jibaku #Club #Ilclubdelleesplosioni #Il #club #delle #esplosioni #ITA #DiGitalTeam #Manga #Scan #Mangaita #Scanita Ragazzi bombaroli! Che ne pensate di questo mensile che sta uscendo con abbastanza velocità tradotto in italiano? :3 KYOUSHITSU JIBAKU CLUB CAPITOLO 02-03 https://ift.tt/2M5cYvW Per restare aggiornati, iscrivetevi al gruppo telegram https://ift.tt/2u6YW3i #Matt https://ift.tt/2M5cZju
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sportpeople · 7 years
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Nell’ultima giornata del campionato di Eccellenza laziale (gir. B), il Cassino affronta, tre le mura amiche del “Salveti”, il Colleferro. La sfida ha poco valore calcistico (a differenza di quella d’andata, coperta da Sport People, che fu uno snodo fondamentale per la stagione del Cassino): i padroni di casa hanno già ottenuto la matematica promozione in quarta serie ˗ nel turno infrasettimanale del 19 aprile in casa della Virtus UniPomezia ˗, mentre il Colleferro, dopo una lunga e strenua lotta per il secondo posto (valevole per l’ingresso negli spareggi nazionali), non è riuscito, proprio negli ultimi metri, a mantenersi nella scia delle concorrenti Aprilia, Artena e Audace Genazzano, che invece, in questi ultimi 90’, possono ancora sperare (alla fine dei giochi, avrà la meglio l’Aprilia, grazie alla vittoria sul Monte San Giovanni Campano).
Al contrario, interesse maggiore riserva la sfida sugli spalti: è infatti prevista una coreografia della “Laterale Sud”, celebrativa di questa importante stagione calcistica per Cassino, che ha visto la squadra locale tornare, dopo diverso tempo, in una categoria nazionale; tutto ciò, in concomitanza con il quarantennale dei “Fedayn”, lo storico gruppo ultras al seguito del sodalizio azzurro (di cui alcuni esponenti ricevono un targa prima della partita). Inoltre, evento raro in questo girone, alla gara presenziano due tifoserie.
Quando metto piede sul manto verde, le squadre stanno ultimando il riscaldamento. Nella “Laterale Sud”, i presenti sono impegnati a limare gli ultimi dettagli della coreografia; quindi, dopo un primo coro di omaggio ai loro gemellati di Venafro, all’ingresso in campo dei ventidue srotolano un telone raffigurante un carrarmato, al cui fianco si legge la scritta “Cassino 1924”. Sul mezzo militare è disegnato un orso con una sciarpa con i colori sociali del club; si tratta non di un orso qualsiasi, ma uno assai celebre, protagonista di un curioso episodio del secondo conflitto mondiale (che, come si legge sui libri di scuola, ha visto Cassino e la sua grande abbazia quali centri nevralgici, visto che in questa zona passava la “Linea Gustav”): l’orso bruno, chiamato Wojtek e nato in Iran nel 1942, fu arruolato nell’esercito polacco; giunto in Italia al seguito della truppa, Wojtek, durante la lunga serie di combattimenti che tra il gennaio ed il maggio 1944 si combatterono in questo territorio e che passarono alla storia complessivamente come “Battaglia di Montecassino”, aiutò in maniera rilevante il proprio esercito nel trasporto delle munizioni, non temendo l’assordante rumore delle esplosioni. Al termine del terribile conflitto, l’animale fu trasportato in Scozia, in cui trascorse gli ultimi anni di vita, morendo poi in uno zoo di Edimburgo il 15 novembre 1963 (il suo decesso riscosse grande eco tra i media britannici). Al di sotto del telone vengono sventolate numerose bandierine biancoazzurre, mentre su entrambi i lati sono fatte scendere quattro strisce con gli stessi colori. Un messaggio, appeso sulla recinzione, accompagna lo spettacolo: “Risorgere in questa città… non è abitudine… ma mentalità”. Insomma, la coreografia risulta di grande impatto, sia formalmente che concettualmente, attirando l’applauso di tutto lo stadio.
La coreografia viene mantenuta fino al fischio iniziale, permettendo alla squadra (i cui calciatori scendono oggi in campo con i capelli tinti di azzurro) di posare sotto di essa per una foto ricordo. Il messaggio prima citato rimane appeso per tutto il primo tempo, mentre nella ripresa fanno mostra di sé solo lo striscione “Cassino 1924 ˗ quis contra nos” (con scritta bianca su sfondo azzurro accompagnata dallo stemma comunale) e la pezza dedicata a Joe.
Qualche istante dopo il fischio d’inizio, mette piede nel settore ospiti il contingente ultras colleferrino, formato da una decina di ragazzi che tifano con ottima continuità per tutta la partita, così come i loro dirimpettai. Come segno distintivo, tengono in mano una pezza con la scritta “Colleferro” con un tricolore come sfondo.
Come detto, il tifo è continuo su entrambi i fronti. I tifosi della “Laterale Sud” intonano numerosi cori mantenuti per lungo tempo e scanditi dal ritmo del tamburo; diversi bandieroni li accompagnano, così come numerose manate. Varie sono le tematiche dei cori: celebrano la storia della loro città (“Nati sotto l’Abbazia”), gioiscono per il ritorno in Serie D, ricordano i campi impolverati che hanno visto protagonista il Cassino in questi ultimi anni, cantano contro la Ciociaria (in nome della loro sentimento di appartenenza ad un altro mondo storico e culturale, quello, cioè, della Terra di Lavoro); verso la mezz’ora, omaggiano nuovamente Venafro, per poi passare ai cori più in voga, come “Un giorno all’improvviso”, “Che bello è quando esco di casa”, “Gireremo tutto lo Stivale”, più altri a rispondere; non mancano cori per il movimento ultras in generale così come l’invito rivolto, nella ripresa, agli spettatori della tribuna coperta a seguire in piedi la partita. Nella ripresa accendono anche una luminaria.
Dall’altro lato, i colleferrini, compatti dietro la loro pezza, cantano per tutta la partita, aumentando l’intensità nel finale di gara. Numerosi sono i battimani, i momenti in cui cantano abbracciati o corrono per il settore, dando l’idea di voler tifare divertendosi. I cori sono soprattutto per la squadra: partono con un “Noi con la voce, voi con il cuore”, per poi passare a quelli classici; non mancano i cori a rispondere, così come i momenti di goliardia, come quando ne scandiscono uno contro la propria città. Insomma, anche il loro sostegno non conosce pause, tra cori e manate.
In campo, la partita termina con un pirotecnico 4 ˗ 3, che, come anticipato, ha poco valore per la classifica.
A fine partita, le squadre si recano dai propri sostenitori per rivolgere loro il saluto finale. Se per cassinati e colleferrini la stagione calcistica termina qui, la mia è ancora lunga, visto che, dalla B fino alle categorie minori, sono ancora da disputare gli spareggi promozione e salvezza; per questo motivo, ripreso il documento dal direttore di gara, dopo un giretto per gli splendidi paesini arroccati sui Monti Aurunci, imbocco la strada per Fondi, dove nel pomeriggio assisterò alla sfida tra l’Unicusano Fondi ed il Catanzaro.
Andrea Calabrese.
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Cassino ˗ Colleferro: tra calcio, tifo e storia Nell’ultima giornata del campionato di Eccellenza laziale (gir. B), il Cassino affronta, tre le mura amiche del “Salveti”, il Colleferro.
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