#ho un serio problema con le date
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pgfone · 11 months ago
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Mò il problema è ricordarsi di scrivere 2024 nei documenti.
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yomersapiens · 3 months ago
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Smettere di dormire per sognare meglio
Sono al nord e mi sto beccando la prima pioggia ufficiale dell'autunno, non perché l'autunno sia già iniziato, certo che no, è che tra una notte insonne e l'altra, è apparso settembre che come ben sappiamo è il mese che citofona e tu vai a rispondere e chiedi "Chi è?" e lui fa la voce strana "Signora, sono l'ultimo spiraglio di estate, mi fa entrare?" e tu gli credi e apri ma quando te lo ritrovi sull'uscio di casa ha fatto ingiallire tutte le foglie, ti sei dovuto mettere un pulloverino e piove, piove tantissimo, piove solo come in autunno piove. Se hai il videocitofono questo problema non si presenta perché gli puoi dire "Eh no caro ragazzo mio, io lo vedo che sei settembre, io mica ti faccio entrare, io voglio godermi ancora un po' di estate" però settembre sa essere davvero convincente "Signora, lo so che mi vede, guardi io volevo solo rinfrescare, mica avevo altre intezioni..." e allora cedi "Va bene ma limitati con la pioggia ché un paio di gitarelle io vorrei ancora farmele!" "Certo signora, non si preoccupi, faccio il bravo!".
Piove e sto in casa. Maledetto settembre. Non so neanche dove stanno gli abiti autunnali. Quest'anno mi sono sbarazzato di un sacco di cose inutili date le alte temperature: i vestiti in lana, i vestiti lunghi, i vestiti in generale e le ore di sonno. Non sto più dormendo e quando dormo sono seminudo. Non un grande spettacolo per la mia famiglia che oramai conosce a memoria i nei sulle mie chiappe e mia madre mi ha anche già prenotato una visita dal dermatologo. Ho eliminato i vestiti perché io in estate voglio mi si vedano non solo i tatuaggi (visto quanto li ho pagati) ma pure le cosce lunghe e quelle zone dove un giorno, quando finalmente attuerò ciò che dico e mi metterò a fare sport, compariranno i muscoli. C'è grande fermento per l'arrivo dei muscoli. Tutti ne parlano (solo alcune tra le mie personalità). Ce la farà? Arriveranno sul serio? Dopo tante promesse, si metterà a fare sport? I bagarini dicono che è più probabile lo stretto sul ponte di Messina rispetto ai miei muscoli post quarantanni di nullafacenza. Dannati bagarini. Hanno ragione.
Ho passato parecchi giorni sul terrazzo del nonno questa estate. Sono scappato da un'altezzosa Vienna e mi sono rifugiato nel caldo abbraccio familiare. Non avevo mai dormito in terrazzo. Da un lato si vede il golfo di Napoli mentre dall'altra parte c'è il mio più acerrimo nemico: il Vesuvio. Colui che se ci penso mi viene male. Ogni tanto gli do le spalle, poi mi giro all'improvviso per coglierlo sul fatto: "Ah! Ti vedo che vuoi eruttare!" urlo indicandolo ma lui niente, dormicchia. Io non voglio che erutti un po' perché non mi piace come la lava rende la mia pelle, ho una pelle delicata io, preferisco una sostanza meno abravasiva e deturpante che non incenerisce. Non mi piace perché poi i miei parenti me li ritrovo a Vienna a chiedere ospitalità e stanno sotto casa e mi citofonano e io non posso fare come faccio con settembre, che cedo alle sue lusinghe, io posto in casa per un centinaio di napoletani non ce l'ho. Io ho le mie piante. Non mi piace perché poi si realizzerebbe quella canzone che mi cantavano fin da bambino, quella che non capivo, quella dove mi domandavo ma perché mai vogliono che un disastro naturale uccida i miei nonnini e ditrugga la loro casuccia? Ora mia nonna non c'è più e il nonno si sta avviando verso la fine, però è uguale io non voglio dare ragione a quelli che hanno reso la mia infanzia una merda.
Mio nonno una volta aveva un migliaio di storie da raccontare. Poi le storie sono diventate cento, poi una dozzina, poi sempre meno. Ora sono le stesse tre storie che alterna spesso unendole alla trama di qualche film che ha visto di recente. Credo che quando si sarà dimenticato pure di queste tre semplicemente sparirà nel nulla, come una tecnologia dimenticata. Come quell'iPod che avete da qualche parte in una scatola in garage senza più batteria ma con una playlist che avete volutamente dimenticato.
Sul terrazzo del nonno si sente di tutto, principalmente si sente la vita. C'è un sacco di gente che vive al sud. Paragonato a casa mia a Vienna dove durante gli anni del Covid ho pensato di essere l'unico umano vivo sul pianeta (ero molto molto solo, non avevo ancora Ernesto e il mio appartamento affaccia su un cortile interno che mi isola da ogni rumore esterno, sento solo il respiro affannato dei vicini quando salgono le scale). A Napoli andavo a dormire verso le 22, alle 23 venivo svegliato dai primi festeggiamenti. Un matrimonio, un battesimo, un gol di qualche squadra di calcio, un gratta e vinci da 5 euro, tutto vale la pena di essere festeggiato. Alle 24 i botti, soprattutto se il gratta e vinci era da 10 euro. Dalle 1 alle 2 un po' riuscivo a chiudere occhio, tra un brano e l'altro della discoteca sul litorale che dubito abbia davvero i permessi per pompare musica a quel volume. Alle 3 silenzio totale, dormivo. Verso le 4 un bambino piangeva, ininterrottamente, forse perché il dj della festa in spiaggia non gli ha messo la sua canzone preferita. Alle 5 attaccava a cantare il primo gallo, poi un altro gallo e infine pure un terzo più distante che desiderava manifestare la sua gallosità chicchiricchiando un motivetto stridente. Cosa urlano i galli? Qualcuno ha mai capito cosa si dicono? Deve essere importante se si sentono in dovere di urlarlo ogni alba. Alle 6 era il turno delle risse tra felini. Io speravo che i miei amici gatti si prendessero la responsabilità di corcare di legnate i galli e invece no, bisticciavano tra di loro. Alle 7 si svegliava mio nipote e quando si sveglia lui nessuno è più autorizzato a dormire. Era compito mio giocarci, dato che tanto ero già sveglio dal giorno precedente. Poco prima mi godevo il cinguettare di alcuni volatili della zona, probabilmente estinti in altre parti del mondo, poco dopo cercavo di spiegargli la differenza tra charmander e squirtle e perché non ha senso un attacco fuoco contro acqua. Mio nipote mi guardava e con la sua vocina tenera mi diceva "Tu zio sei proprio uno scacciafiga" e ha ragione.
Non ho accennato ai pensieri che mi assillano. Quando non scrivo è perché ho troppa roba in testa e ho paura a farla scendere dalle nuvole. Non dormo perché sto cercando di capire cosa fare con la mia vita. Ci provo da quaranta e passa anni ok ma ultimamente sento l'avvicinarsi della fine e questi pensieri sono aumentati. No, non la fine dell'estate, la fine di tutto. Non mi ci vedo a invecchiare. Ho come la sensazione che sarà qualcosa di orribile e inaspettato. Spero solo che sia veloce e indolore anche se ho il sospetto che sarà come le notti insonni di questa estate, praticamente interminabile. Quando conti ogni minuto che passa e in quei sessanta secondi ogni paranoia possibile viene a trovarti il canto dei tre galli partenopei sembra una via d'uscita rassicurante. Non so dove sbattere la testa, vorrei solo vivere sul terrazzo di casa dei nonni per sempre e rimanere cristallizzato nelle mie indecisioni senza che esse feriscano nessuno, senza che nessuno abbia pretese o aspettative. Voglio restare esposto alle intemperie e lasciare che scavino la pelle e facciano solchi tra i tatuaggi e i miei muscoli (in questo scenario io sono davvero forzuto) oppongano resistenza ma poi si lascino andare sciogliendosi come blocchi di cera. Lascio che il muschio cresca sulla mia schiena. Dai piedi si espanda la ruggine. In testa, gli uccelli tropicali della zona ne approfittano per nidificare. Nelle cavità oculari ha scavato la sua tana un topolino. Sulla pancia dormono i gatti che hanno smesso di lottare. Ecco come vedo il mio futuro. Ho deciso di non fare niente e ho lasciato che tutto accada a mio discapito. Essere stati felici è un fardello insopportabile.
Fuori piove, non ha ancora smesso. Le temperature sono in rapido calo. Dell'autunno e poi dell'inverno non mi preoccupa molto né il freddo né tantomeno la diminuizione delle ore di luce. Mi preoccupano le notti. Ancora più lunghe e prive di vita. Senza galli e gatti. Senza discoteche in spiaggia. Senza festeggiamenti e umani rumorosi. Se vince il silenzio, non mi resterà altro che confrontarmi con i miei pensieri. Ancora e ancora. Finché non darò retta a uno di questi pensieri e lo trasformerò in un sogno e poi mi dannerò per realizzarlo e quando ci sarò riuscito mi incazzerò per esserci cascato di nuovo. Ancora a fare quello che ti dice la testa. Ma quando imparerai e ti deciderai a bombardarti di sonniferi.
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a-tarassia · 2 years ago
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episodio a caso
Gioco ad animal crossing, sì lo so, con ritardo di circa tre anni. Pare sia un gioco rilassante in cui non devi confrontarti con nessuno, sei tu da solo a compiere missioni semplicissime se decidi di volerle portare a termine, ma nel caso in cui non ha nessunissima voglia e vuoi vagare per la minuscola isola per ore intere senza fare nulla nessuno sta lì a controllarti, non c’è nessuna classifica e non ci sono chat e non ci sono interazioni se non con gli animaletti isolani, tutti tuoi vicini di casa ovviamente visto che l’isola è un quartiere.
Il problema sono sti animaletti, che a prima impressione sembrano sempre gentilissimi e affabili e sorridenti. Ognuno ha la sua fissa, ognuno le sue abitudini e ognuno ha una casa personalizzata a proprio stile e gusto, all’inizio ti presti a visitarli anche perché più interagisci e più ricevi regali e scambi di merce e poi piano piano ti accorgi che sono dei passivi aggressivi. Intanto le cose che ti regalano non servono a un cazzo, tipo che so un costume da coniglio o un grembiule da barman che dici boh ok se proprio dovevi disfartene perché non lo vedi, c’ho l’armadio e lo sgabuzzino pieno  di merda che loro non vogliono e poi una volta finito l’idillio diventano acidi come una suocera che ti odia.
Vai in giro a fare le tue cose e quando ti fermi per salutarli (solo se lo chiede una missione ormai) ti dicono robe tipo: Secondo me dovresti fare più sport Da come corri ogni volta perché non ti iscrivi ai 100 metri campestri? Pensavo non volessi più parlarmi sono 67 ore e 4 minuti che non mi dici ciao Ah che onore che mi saluti, pensavo di doverti chiedere l’autografo Voglio trasferirmi, tu che dici? Se mi dici ok allora me ne vado, dipende tutto da te Vuoi le rape? L’altro giorno sono stato tutto il tempo davanti casa tua sperando che tornassi per poterti salutare, ma non ti ho visto Ehi fermati! Ti volevo chiedere se sai anche ridere ognitanto
Per non parlare di quelli che hanno il negozio e ogni volta che entri ti si incollano addosso come zecche e non puoi muoverti se non calpestandoli
A me animal crossing mi stressa, gli abitanti non sono carucci per niente e ho paura che mi ammazzino di notte
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Ieri ho chiesto a chatgpt se per favore mi spiegava la guerra in ucraina che mi pare nessuno ci capisce niente e l’AI continuava a spiegarmi i fatti del 2014, allora ho modificato un po’ di volte il prompt fino a farlo precisissimo con date e tutto e mi ha risposto che di quello che è successo dopo settembre 2021 ess* non sa nulla. No real time baby. Allora per tirarmi su il morale ho chiesto se mi scriveva una sceneggiatura su un uomo in love with his sheep but unfortunately the sheep loves the sea more. Sbellicata. Chatgpt sta diventando il mio migliore amico, gli chiedo pure i transiti astrologici, fai tu. Io comunque per lavoro già lo uso, per esser seri.
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Sto leggendo Open, cioè, ho quasi finito Open di Agassi. La prima vittoria di Wimbledon ero su un aereo e il tipo seduto vicino a me mi ha vista piangere davanti all’ebook reader. Era un sacco di tempo che un libro non mi faceva piangere. Straconsigliato.
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Sono stata giù dai miei, in Calabria, regione in cui è successa l’ultima tragedia dei morti in mare. Diciamo che finchè non ti muore la gente innocente davanti casa puoi votare tutte le Giorgie che vuoi, però una volta che ti capita davanti e i morti li vedi davvero e sai di cosa si parla quando si parla di umanità allora non ci sono Giorgie che tengono. Sono incazzati. Questo ho imparato.
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Uno dei film che ho visto e che non vi ho listato è See how they run, su Disney+, carino, serata di intrattenimento se non si vuole nulla di pesante o serio, ma si vuole vedere qualcosa di interessante, ottimo cast, storia che regge e intriga, niente di magistrale, ma vale una serata da passare.
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Si stanno allungando le giornate, sto meglio. Ciao.
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snifvieluv · 3 years ago
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Copys
*te beso* *te quito la ropa*
¿Te jode que sea un fukboi? Pues no es mi problema
*tiro el cigarro y lo piso para apagarlo aunque nunca lo encendi*
Estoy jodido,lose,tengo mierda en la cabeza y me gusta engañar chicos,enamorarlos ,coger con ellos,y luego darles bloq porque soy un chico malo 👁️
ya están con los copys raros? en serio? acaso querés que te acorrale contra la pared y nos besemos apasionadamente mientras nuestras respiraciones se van perdiendo y nuestros cuerpos se mueven lentamente en un amor lento y apasionado?
Buwnod díad pwupi mutid, wdpwro quwd twengand un lindwp dwíap 🌷🐇💗 *sale del little space* 𝐓𝐑𝐀𝐈𝐆𝐀𝐍 𝐋𝐀𝐒 𝐏𝐎𝐋𝐋𝐀𝐒.
hola lindo vi tu foto y no pude evitar pensar un futuro juntos agarrandonos las manos y dandonos besos y tambien dandote un abrazo cuando miramos una pelicula de terror sos muy lindo tan lindo que el cielo esta enojado de no tenerte como sol juro que te veo y digo sos tan pero tan lindo que no puedo respirar y me empieza a temblar todo yo necesito tenerte como algo y que formemos alguna relación juntos o algo pero necesito y quiero tenerte como mi novio como hago para hacerte entender que sos la persona que quiero como mi persona de toda la vida loca me re gustas date cuenta y hablame yo estoy totalmente abierto a tus pedidos y dispuesto a lo que vos quieras acordar lindo te pasas de hermoso quiero que me beses ahora mismo y que me digas en la cara que me amas juro que puedo ser toxico aveces pero es porque no quiero que me roben a la persona que amo bueno gracias lindo si lo llegas a leer te lo agradezco te amo y te tiro un beso hermoso.
🥺wow ho-hola...🥺🥺🥺de verdad me🥺🥺contestaste? es que eres muy bonita🥺🥺y pensé que no lo harías, porque yo soy muy feo las bonitas no le hablan a los feos ¿soy horrible 😭cierto?��, me voy a quedar solo, 😔cierto?o 😭do😞😞😞, me voy a quedar solo nadie me quiere, y tu eres muy bonita,bonita,bonita, bonita no merezco que me hables... 😔seguro tienes muchos chicos por detras y yo doy asco verdad?😔😔,que preciosa eres, pareces una diosa, ¿me mandas una foto en calzones?😔es que estoy feo😭😔
MOMMY ....
SORRY.... SORRY.... MOMMY..... SORRY...... MOMMY..... SORRRYMOMMY ....
SORRY.... SORRY.... MOMMY..... SORRY...... MOMMY..... SORRRYMOMMY ....
SORRY.... SORRY.... MOMMY..... SORRY...... MOMMY..... SORRRYMOMMY ....
SORRY.... SORRY.... MOMMY..... SORRY...... MOMMY..... SORRRYMOMMY ....
SORRY.... SORRY.... MOMMY..... SORRY...... MOMMY..... SORRRYMOMMY ....
SORRY.... SORRY.... MOMMY..... SORRY...... MOMMY..... SORRY
¿quieres que te monte? Yo quiero que me azotes papi, que me amarres a la cama y me dejes totalmente sin ningún movimiento, quiero que tú seas el que mande en la cama, quiero que me ahorques y dejes marcas de tus manos en mi cuello tambiénte quiero pegar una chupada de pija que después te va a doler la cabeza de la poronga y después te voy a coger tanto pero TANTO que me vas a pedir por favor que pare, agárrate pelotudito porque te voy a mostrar lo que es coger
Que ganas de follar, fornicar, hacer el amor, coger, tener sexo, tirar, chingar, tener relaciones sexuales, practicar el coito, cometer el acto sexual, aparearme, reproducirme, echar un polvo, jugar a la mamá y al papá, culiar, copular, parchar, empotrar, echar un palito, ir al más allá, intimar, un acostón, intercambiar fluidos, revolcarse, cachondear, rapidín, fajar, hacer el delicioso, despeinar la cotorra, hacer el cogimiento, hacer bebés sin tenerlos, ver netflix, ir por el cargador, ver pelis sin verlas, rechinar el catre, partir en dos, cuchiplanchear, el sindistancia.
Estado: triste, devastada, entristecida, derrotada, asolada, arruinada, desolada, destruida, apenada, angustiada, descontrolada, deprimida, apesadumbrada, enlutada, afligida, atribulada, comprimida, consternada, adolorida, inconsolable, atormentada, desazonada, preocupada, temerosa, devastada, entristecida, derrotada, asolada, deshecha, arruinada, desolada, destruida, apenada, angustiada, descontrolada, deprimida, apesadumbrada, enlutada, afligida, atribulada, compungida, consternada, adolorida, inconsolable, atormentada, desazonada, preocupada, temerosa, devastada, entristecida, derrotada, asolada, deshecha, arruinada, desolada, destruida, apenada, angustiada, descontrolada, deprimida, apesadumbrada, enlutada, afligida, atribulada, comprimida, consternada, adolorida, inconsolable, atormentada, desazonada, preocupada, temerosa, devastada
Hola acerca *se lindo* sabias que eres tan beso? *le da un hermosa*
Te amo caca *se hace bella*
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bee-ingquinn · 4 years ago
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Comunque dicevano che la prima regola era non parlare del club (09/04)
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Mani appoggiate sul bordo del banco, e testina alta con un bel ghignetto stampato in volto. « Non tutti sanno il motivo di questa convocazione » e ora gli occhietti guizzano in particolare su CECI, EMILE e NICO « Ho avuto un’idea » oh no « e lo sto proponendo solo a voi perché mi fido » e quindi non potete deluderla (!), e qui lo sguardo cade inevitabilmente sulla BFF, per ovvie ragioni. « Non voglio girarci troppo intorno » e quindi niente chiacchiere inutili sulle caramelle oggi « Ma dovete giurarmi che non direte niente a nessuno, e dimostrarmi quindi che ho fatto bene a scegliere solo voi » e qui ora lo sguardo cade su TUTTI quanti. Manco stesse mettendo su l’Esercito di Silente sotto la Umbridge (…). Però è davvero seria, e gli occhietti passano su TUTTI, nessuno escluso, con un sopracciglio un po’ alzato in attesa del loro giuramento solenne.
Emile: Non dice nulla, ma annuisce. E poi, visto il tono con cui MAEGAN ha parlato della cosa, diciamocelo, bara anche un poco. O ci PROVA. Magari sfrutta anche il silenzio, o il fatto che benché siano in tanti, sono sicuro meno che a lezione. Ma cerca con gli occhi la figura della CORVONERO mentre, invece, a livello empatico, sembra PROVARE a sondare le emozioni altrui. E` inpratico, ancora, e ignorante su quello che sa fare, soprattutto. Ma lo ha fatto, oramai, abbastanza volte da capire come concentrarsi. CERCA di abbassare quello sputo di barriera empatica che giusto i mesi ad Hogwarts gli hanno concesso, in favore della singola emozione maggiore che MAEGAN prova. Perché se sotto quel tono serio c`è da preoccuparsi, almeno si preoccupa subito, oh. Che stia pensando di andare in guerra praticamente lo si evince da due cose: la rigidità muscolare, e il fatto che miracolosamente se ne sia pure stato zitto.
Nico: Lui è uno di quelli che non sa il motivo, sì… infatti all’ “ho avuto un’idea” va subito a muovere la mano destra col palmo in alto in direzione della CORVONERO, come a dirle di proseguire e pure spedita che mica abbiamo tutto il giorno. « Ma se ti fidi » e qui la situazione cambia. « non devo dimostrare proprio niente. » Poi dai Meg… lui, con i segreti… ha l’accesso vip. Per stavolta si abbasserà a queste quisquilie. « Ti giuro che sarò una tomba. » Magari non letteralmente, ecco. « Poi appunto tu devi fidarti della mia parola. » Quindi siamo da capo a dodici, cara MEG. « Spara. Chi dobbiamo seppellire? »
B: Quando arriva la richiesta di un giuramento solenne (?) non perde tempo, staccandosi dal banco e facendo un paio di passetti avanti mentre la mano destra va a posarsi contro il petto – lì dove sotto la pelle c’è il cuoricino giallonero. « Giuro solennemente » di non avere buone intenzioni « Di non rivelare o parlare con nessuno a parte i presenti di quello che faremo » gli angoli delle labbra vanno a piegarsi spontaneamente verso l’alto, quasi non resistesse alla tentazione di ghignarsela « O vedremo. Va abbastanza bene o vuoi che mi inchino anche? Sai, per effetto » apposto « Comunque sai che non dico niente a nessuno. » lo sai, vero? Se l’è fatto il Silencio, pure se metaforico.
Bly: « Non così tanto formali, su » guardando l`altra BLYTHE « Nessuno di noi vuole essere beccato, è già un buon motivo per tenere il becco chiuso.» si stringe nelle spalle alzando le sopracciglia, una certa ovvietà nel tono di voce « Però potremmo comunque decidere cosa succede alle spie, così, per precauzione » un sorrisetto malizioso le incurva le labbra, mentre squadra i compagni uno a uno. Che kattivah.
Yara:  Fa eco a NICO nella sua risposta quando MEG finisce di parlare aggiungendo a voce alta « Puoi fidarti » mentre fa cenno affermativo con la testa come per dare forza alle sue parole « Non siamo mica JONAS o BRAN che andiamo a raccontare tutto ai professori » e no, la frecciatina ai due infami non poteva mancare.
Ceci: « Giuro di stare zitta molto zitta. » … « Solennemente. » la parola le piaceva, la sta rubando all’altra TASSA. Con una manina che si porta al petto, per dimostrare estrema sincerità, proprio. Però è vero, è sincera. « E’ morto qualcuno? » prioritario. Perché ha sentito NICO parlare di sepolture. Un’occhiata più lunga a EMILE, dato che lo vede zitto – e una alla WARTON, visto che parla di spie. Curiosità, eh, che vuole sapere anche lei cosa succede. Continua a starsene molto accigliata e addocchiare MAEGAN, manco avesse paura di perdersi la spiegazione principale.
Liù: Il suo giuramento si limita ad un cenno del mento, anche se è la punizione per le spie proposta dalla WHARTON che le fa offrire a quest’ultima un lieve incurvamento di un angolo delle labbra, fino a che la testa ruota verso YARA quando apre bocca e quel mezzo sorriso si spegne « Tu piuttosto. Sei una cornacchia con il becco largo. » sbuffa pure, gentilissima proprio eh.
Quello sguardo serio, infatti, cade al primo giuramento solenne che arriva proprio da CANARINO, per lasciare spazio al solito ghigno malandrino. Di quelli che non promette niente di buono, ma tant’è. « Se vuoi » fare l’inchino, è ben accetto, e un guizzo di sopracciglia testimonia il suo divertimento alla cosa. « Ma vi ho detto che mi fido » e questo è per rispondere a NICO chiaramente, « voglio che siate convinti e che non vi tiriate indietro – o se lo fate » e fa anche una piccola pausa ad effetto « che rispettiate il segreto » questo è il succo, anche se qui non facciamo nessuna fatica a contare ciecamente su TUTTI i presenti in stanza. Un sorriso a chi ha promesso cieca fiducia, e anche a LIU’ nonostante il solo cenno di testa. « Sapete che c’è il club di duello per i grandi, no? » e fa anche una pausa in attesa di cenni e assensi vari « Ecco, io non penso sia giusto che noi veniamo esclusi » e lo pensa solo lei sulla base del niente, ma okay.  (...)  « Non voglio litigi » categorica, un’altra volta « Se avete qualcosa contro l’altro avrete modo di sfidarvi come dei veri maghi e streghe » e quindi senza insulti « usando la vostra bacchetta e un po’ di fantasia ». (...)  « Appuntiamoci tutte le idee » quindi sia i nomi, sia i loghi sia tutte le cose bellissime che vengono proposte e che aumentano l’entusiasmo della piccoletti. « SIII, il nome in codice! » necessario diremmo qui, e ora lo sguardo divertito cade su YARA (sempre che l’incanto abbia fatto effetto) e « potremmo chiamarci Languelingua » lo dice divertita, ma insomma lei la proposta la fa. Anche se la regia dice che sono accette idee migliori. « Per il simbolo mi fido ciecamente di voi » e guarda chiaramente CECI e LIU’ « fatene uno grinzafichissimo!!!! » perché loro devono essere i più bellissimi. L’attenzione viene spostata su CANARINO e « Non ammetterei » al torneo « tutti coloro che pensano che un Impulsus sia magia nera » e fuori quindi i moralisti vari « e coloro che potrebbero fare da spioni » ciao team serpeverde.
Nico: E anche sul nome ha da ridire, sbuffando nel sentire il “Languelingua”. « O Mangialumache magari. » È ironico ovviamente, è per far capire quanto non apprezzi l’altro nome (?) « L’idea dei colori delle 4 case è bella. I nastrini non so… forse è eccessivo » o da femmine.
B: « Piace anche a me l’idea dei quattro colori. Però i nastrini » occhiata verso NICO « Sono un tocco di classe, mica possiamo tenerci uno stemma noioso con scie colorate e basta » insomma go big or go home. La proposta di MEG le fa scappare una mezza risata, portandola a spostare lo sguardo su di lei « Non male come nome. Però non pensate sarebbe un po’ sospetto? Immaginate dire tipo davanti ad un professore, “ehi, più tardi ci troviamo per il Languelìngua?” » poi sguardo veloce verso il GRIFONDORO « O Mangialumache » annuisce nel dargli ragione, per bocciare il nome – senza cattiveria MEG, ti amiamo sempre – ovviamente. « Però ammetto di non avere idee migliori quindi… possiamo pensarci su, senza fretta » prova a proporre con un sorriso di default.
Bly: « Non possiamo lanciarci incantesimi senza senso, un duello ha un certo... Ordine, di solito » contesta con l`aria offesa, ma non va oltre. È d`accordo sul nome, annuisce distrattamente « Per me va bene tutto » scrolla le spalle « Anche il simbolo sì, fate come volete. » e liquida la questione con un gesto della mano, lei vuole solo punire i traditori.
Ceci: Lo sguardo è verso LIU’ « Siii » approva, l’enfasi sulle i aggiuntive segnala l’entusiasmo annesso. « Potremmo tenere le scie – e magari i nastri fanno tipo – non so. Stendardi? Cioè, non proprio nastrini, più nastri grossi. Da stendardo. » ah, chiarissimo. « E secondo me le scie dovrebbero essere con i glitter, ma perché brillano e perché sono carini, capito. » no. Però è per il go big or go home, anche se sta cercando di mediare tra le idee che ha sentito. Cosa medi, non si sa. « Però basterebbe dire che vogliamo incontrarci per esercitare il – Mangialumache, e sarebbe meno sospetto? Se dovessero sentirci. Anche se non dovrebbero sentirci. » come risolvere il problema alla base, perché non sembra avere problemi.
« Va bene ci penseremo! » ecco, tutti quanti! « Se a qualcuno viene in mente lo dice » ma a chi? E dove? e quando? Panico. (...)  « Dobbiamo decidere un giorno preciso » sì, ecco. Necessario « E magari possiamo fare dei gruppi ? » proposta avanzata proprio a caso eh, date tutte quelle antipatie scomode nel gruppo.  « Sto ancora calcolando tutto. » stratega proprio « Dobbiamo trovare anche un modo per comunicare in fretta fra di noi » e ora guarda NICO affinchè lo segni. Galeoni magici? Ah no. « E poooi, sì, qualcuno si deve occupare di capire quando incastrare gli incontri » e guarda EMILE, che aveva avanzato al proposta e magari vuole farlo lui (!).
Nico: « Gli stendardi sono meglio dei nastri » ammette, molto tranquillamente proprio. « È meglio così secondo me » risponde a LIU stavolta. « Devono essere persone di cui possiamo fidarci! Dovremo anche esporre gli altri studenti per questa cosa, e se finissero per fare la spia e mettere nei guai non solo noi, ma pure i più grandi? » Potrebbe essere un problema, quindi meglio mantenere il cerchio ristretto, che è anche più facile per gli incontri. 
B: Uno scrollare di spalle segue invece la risposta di CECI su cui sposta sugli occhi, arricciando il naso « Oppure possiamo seguire il consiglio di quel vecchio film babbano su un… club segreto di botte? Comunque dicevano che la prima regola era non parlare del club » un bacio a chi la capisce, con tutto il cuore.
Bly: « Perfetto allora, quando sarai certa aggiornarci » con un piccolo cenno del capo, che qua se ci muoviamo troppo esplodiamo. Stringe le labbra « Per gli incastri potrei pensarci anche io, se non lo vuole fare EMILE » propone così, almeno fa qualcosa, lancia uno sguardo al tassorosso « O potremmo farlo insieme, comunque un modo si trova. » annuisce convinta.
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corallorosso · 4 years ago
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La scuola è tra i luoghi meno a rischio contagio? Io ho i miei dubbi Nelle ultime settimane, uno studio di Sara Gandini e altri autori sulle scuole e il rischio Covid-19 ha attirato l’attenzione di numerosi media italiani incluso il Corriere della Sera che ha dedicato ampio spazio alla ricerca. Secondo la prima autrice, che ha dichiarato in precedenza come altri che “la scuola è un luogo sicuro”, i risultati della sua ricerca sono sufficientemente solidi per convincere il governo a riaprire le scuole il prima possibile. Lo studio, nonostante il grande clamore mediatico e gli endorsement di politici come la ex ministra Azzolina, non è mai stato pubblicato su rivista scientifica – e quindi non è ancora passato sotto le forche caudine della peer-review. Uno studio italiano che invece ha superato la peer-review della rivista Eurosurveillance indica che la trasmissione nelle scuole della provincia di Reggio Emilia si è verificata in un numero di casi non trascurabile, in particolare nella fascia di età 10-18 anni, ovvero nelle scuole medie e superiori. La pericolosità della scuola era stata inoltre sottolineata da analisi apparse su riviste prestigiose come Science, Nature e Lancet. Il comitato tecnico scientifico indipendente del Regno Unito (Independent SAGE) nota che per aprire le scuole in modo sicuro dovremmo affidarci a dei dati (tempestivi) non a delle date. Tuttavia, il periodo di riferimento dello studio di Gandini e altri è relativo a una fase molto precoce della seconda ondata, dal 20 settembre all’8 novembre, 2020, quando il rischio di contagio era quindi relativamente basso. Inoltre, è importante considerare il pericolo addizionale creato dalle nuove varianti, molto più letali e rapide nella trasmissione. A tale proposito, i risultati dello studio di Gandini e altri suonano piuttosto datati. Sappiamo bene che la chiusura delle scuole è un problema serio per i ragazzi in termini di benessere psicologico e comportamenti legati alla salute, specialmente tra quelli che vivono in famiglie di basso stato socioeconomico. Ma sappiamo bene anche quali sono le condizioni per mettere le scuole in sicurezza. (...) “In situazioni con alti livelli di trasmissione nella comunità, la prevalenza di COVID-19 all’interno della scuola è influenzata dalla prevalenza nella comunità”. (...) quando la pandemia è fuori controllo nel territorio è impossibile ridurre i contagi senza chiudere le scuole. La seconda condizione per avere delle scuole davvero sicure è adottare strategie basate su tamponi rapidi (ogni 3-5gg) al fine di identificare in modo tempestivo i nuovi contagi a scuola e suggerire l’isolamento di 10 giorni per tutti i casi positivi al test. I soldi buttati in banchi a rotelle dovevano essere utilizzati per sistemi di sorveglianza epidemiologica, diagnosi di massa e monitoraggio dei focolai. In alcuni casi, i risultati provenienti da questi test rapidi devono essere confermati dai tamponi molecolari, molto più affidabili. Sono necessari tracciamenti tempestivi con un sistema di sorveglianza epidemiologica rapido e procedure di isolamento efficaci e rigorose, oltre ad altri interventi come le mascherine, pulizia dei locali, lavaggio delle mani e l’aerazione delle aule. Senza questi interventi, frasi come “la scuola è sicura” rimangono pie illusioni. Infine, è bene chiarire cosa s’intende per “scuola sicura” e quanto si vuole alzare o abbassare l’asticella della sicurezza. Per chi crede che “ogni contagio è un contagio di troppo” e che le strategie “Covid zero” di paesi come Taiwan, Australia, Nuova Zelanda, Vietnam, Singapore (quelli che hanno avuto poche decine o centinaia di morti) siano percorribili, la scuola così com’è non è per niente sicura. Chi invece accetta il fatto che sia inevitabile continuare ad avere altre migliaia di decessi, ed è trascurabile il fatto che una parte di questi provengano dai contagi a scuola, ha deciso che una proporzione di vite umane sono sacrificabili sull’altare di alcuni altri valori della società. Forse è un caso che la prima autrice dello studio, così ampiamente diffuso dal Corriere della Sera, nonostante non sia mai apparso in una rivista scientifica peer review, abbia in passato fatto affermazioni come queste: “Il virus deve diffondersi, perché più persone sviluppino immunità, e sia possibile curare l’infezione anche con il plasma di pazienti guariti“. E poi: “L’età media dei deceduti è 81 anni e il rischio riguarda soggetti con due o tre patologie croniche. Molti precisano infatti che la causa di morte non è ‘per’ Covid-19 ma ‘con’ il Covid-19. I migliori modelli predittivi per l’Italia stimano che avremo al massimo 4 mila decessi Covid-19 alla fine dell’epidemia”. O forse no. Roberto De Vogli Professore, Università di Padova
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toscanoirriverente · 4 years ago
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Gli errori della UE sui vaccini
Vedo che su tutti i giornali si sta parlando degli errori della EU sui vaccini, che ci sono stati (ma non ricordo governi a gridare “e' un errore!”) e anziche' ricordare che gli stati membri SONO parte di questi errori (“e' colpa della famiglia” indica sicuramente delle negligenze dei propri membri) perche' sarebbe banale, vorrei riportare le cose su binari di realta' e vedere quali siano stati gli errori VERI della EU in questa gestione.
Prima svelo il mio bias: leggendo qualsiasi libro di storia si nota che le talassocrazie tentano sempre il blocco continentale contro il continente europeo. In particolare gli inglesi. E se esaminiamo cosa sia successo coi vaccini, vediamo chiaramente l'impronta. Hanno agito in modo da realizzare (con altri metodi) un vero e proprio blocco continentale sulle forniture dei vaccini. Poiche' questo ha ucciso decine o centinaia di migliaia di persone, USA e UK andrebbero considerati come “nemici dichiarati”, e non come alleati, tantomeno come amici.
Detto questo, siccome la stampa italiana sembra essere incapace di usare google e i social come un blogger qualsiasi, vorrei puntualizzare la situazione dei vaccini in studio. Come vedete i vaccini in studio sono 246 , o 235, a seconda si usi WHO per contarli.
Adesso vorrei rispondere a quelli (specialmente , ma non solo, a tre pomposi & sopravvalutati  che si riuniscono su Youtube a spompinarsi a vicenda dicendosi quanto sono bravi) che stanno facendo reprimende alla EU riguardanti i suoi errori. E se quei tre (a volte quattro) pomposi & sopravvalutati sono “il meglio”, immaginatevi pure gli altri.
Punto primo: la gara al rialzo sui prezzi.
A sentire i geniacci, la UE se la sarebbe cercata perche' pagando poco il vaccino si sarebbe prestata ad una gara al rialzo, che ha perso. Quindi la loro ricetta (non voglio sapere se abbiano comprato azioni delle aziende che producono vaccini, sia chiaro) sarebbe stata che la EU doveva entrare in una gara al rialzo sul prezzo dei vaccini. Perche' chiunque capisca di finanza quanto il mio gatto sa benissimo che in una situazione di scarsita' usare il prezzo come strumento produce una gara al rialzo sui prezzi. La prima domanda e': col budget limitato della UE , e con avversari come gli USA, era davvero realistico vincere una gara al rialzo? Davvero volevate giocare a “bagsful of money” contro Washington?  Ripeto: se i geniacci che dicono questo sono “il meglio”, vi lascio immaginare gli altri.
Punto secondo: gli ordini e le consegne.
La UE non ha MAI ordinato i vaccini, non li stocca e non gestisce gli ordini. La UE ha prenotato delle quantita', ha fissato il prezzo,  ha definito i processi per consentire ai singoli stati di acquistare i vaccini. Questo perche'  la UE NON HA organi esecutivi di tipo sanitario, ne' infrastrutture, capaci di fare altro. La UE sinora NON HA MAI avuto competenze in materia di sanita', tranne EMA. Di conseguenza si e' limitata ad emettere preordini, a definire i processi perche' gli stati potessero utilizzarli per fare ordini ad un prezzo vantaggioso. Tentativi di comprare piu' vaccini, peraltro mai cominciati e solo discussi, sono stati immediatamente stigmatizzati (da Salvini&Co) quando a farlo sembrava essere la Germania. Ma , attenzione, i veri contratti sono stipulati dai singoli paesi secondo processi fissi. La logistica e' a carico dei paesi. Sinora le aziende hanno annunciato riduzioni e tagli alle consegne, ma bisogna essere onesti e ammettere che i depositi NON sono vuoti. Circa il 30% delle dosi e' ancora inutilizzata. Se anche i singoli paesi fossero stati INONDATI di vaccini, avrebbero semplicemente riempito magazzini e celle frigorifere. Anni e anni di depauperamento dei sistemi sanitari, da parte dei mercatisti, (e qui vorrei vedere cosa hanno da dire i cialtroni liberisti che si riuniscono continuamente su Youtube a spompinarsi tra loro) hanno ottenuto questo. A proposito, chi e' che si e' sempre opposto all' idea che la UE avesse poteri esecutivi e infrastrutture sanitarie? Uhm... gli stati nazionali.
Punto terzo: adesso la UE deve fare qualcosa.
Purtroppo, gli stessi stati che vogliono che la UE “faccia qualcosa” hanno sempre lottato contro l'idea di dotare la UE di poteri giudiziari, oltre che di capacita' sanitarie. I tribunali europei, come la Corte di Giustizia, richiedono che le controparti abbiano aderito. Cosa significa? Che AstraZeneca essendo inglese non ne e' soggetta, e Pfizer nemmeno. Ora le stesse nazioni che dicono “la UE deve punire chi non fornisce i vaccini” sono quelle che sembrano di non sapere che la UE non ha, ad oggi, un tribunale con validita' territoriale che possa prendere un'azienda e processarla in sede civile. Devono farlo gli stati. La UE ad oggi non ha nemmeno una struttura che possa recapitare una citazione per danni, e non ha un codice di procedura civile proprio. Questo non avviene per caso: gli stati membri si sono sempre opposti a  questa idea, perche' una giustizia europea avrebbe potuto fare la bua a politici e lobbies locali. In che modo si chiede alla UE di “fare qualcosa” dopo essersi opposti per anni a qualsiasi tentativo di dare alla UE poteri giudiziari e' la misura di quanto siano pomposi e sopravvalutati tutti i politici (e politicanti youtubbari) che chiedono “di fare qualcosa”.
ma EMA e' troppo lentaaaahhh.
Questa manfrina avrebbe senso se non fosse che le istituzioni nazionali erano ancora piu' lente. E avrebbe senso se non fosse che EMA ha appena traslocato da Londra ad Amsterdam, e ha dovuto rinnovare tantissimi funzionari e ricostruire procedure, perche' gli inglesi hanno fatto la brexit e se ne sono andati. Ma anche se non fosse , non e' che le agenzie nazionali brillino, eh. Sul serio preferivate questi? E possiamo ammirarle al lavoro anche sotto supervisione: in Germania il vaccino AstraZeneca ha un limite di 65 anni, che in Italia viene contestato, e in Francia ha altri limiti, eccetera. Quanto alla velocita', vi ricordo che AIFA ha impiegato PIU' di 20 anni a disciplinare RU486, che era in uso in Francia , appunto, da un ventennio quando arrivo' in Italia. Questo ovviamente per ragioni politiche, quindi immagino come sia avere un partito di antivax no-tutto come M5S al governo,  e AIFA a fare le autorizzazioni. E ripeto, senza eseguire TUTTE le verifiche, state solo eseguendo esperimenti sulla popolazione.
ma gli stati europei devono diventare autonomi nella produzione.
Si tratta di aziende, giusto? Non dovete fare altro che cacciare la lira e farlo. A meno che non intendiate coinvolgere l'istituto farmaceutico militare che in teoria e' l'organo cui chiedere vaccini. Sinora ha reperito mascherine, e non e' stato nemmeno cosi' brillante. Ma il problema e' che la UE non ha MAI vietato a nessuno stato di diventare autonomo. A proposito,  a che punto e' la sperimentazione dei vaccini italiani made in Italy? E le infrastrutture per produrli? A dire il vero non lo sappiamo perche' sono tanti ma non si trovano dati. Posso darvi uno schema riassuntivo sulla Germania perche' i dati sono pubblici: qui. La UE non ha mai vietato ai paesi di essere autonomi, anzi. Sembra che i paesi membri non stiano brillando, ma non avendo dati sull' Italia, magari mi sbaglio. I geniacci di Youtube (che postano sul corriere) mi correggeranno.
E queste sono le contestazioni che vengono dai piu' furbi. Immaginate pure cosa dicono gli altri.
Detto questo: tutto bene dunque? No, per niente. Ci sono stati diversi errori.
non si aiutano i mediocri. Mai.
Chiunque abbia passato anni a fare il primo della classe , alle superiori, sa bene cosa intendo. I mediocri non ringraziano mai. Se gli va bene dicono che era tuo dovere farlo, se sbagli nel compito che passi e' colpa tua. La UE avrebbe dovuto dire “non abbiamo, e non abbiamo mai avuto, competenze sanitarie di tipo esecutivo. Quindi, ordinate pure i vaccini da voi. Chi paga di piu' ne avra' di piu' e prima, secondo le leggi del sacro mercato”. (indovinate quali paesi potevano pagare cifre piu' alte?) .Se avessero voluto pensare al futuro, avrebbero dovuto dire “non abbiamo competenze da potere esecutivo in materia di sanita'. Adesso venite qui e firmate un trattato con cui istituiamo la sanita' europea, e POI cacciate la lira per finanziarla.  A quel punto , ci muoviamo”. Peraltro, anche l'authority farmaceutica , causa brexit, si e' appena mossa in Olanda e non e' ancora completamente operativa. Quindi, in pratica la UE si e' offerta, ad una pila di mediocri idioti (voglio ricordare che l' Italia e' entrata in una pandemia col maggior partito di governo che e' contro i vaccini, il cui leader “elevato”  ha definito Rita Levi Montalcini “una vecchia puttana”), di fare da capro espiatorio. Un errore tattico, probabilmente dettato dalla buona fede, che si poteva evitare. Non si aiutano i mediocri. Mai.
non si proteggono i mediocri. Mai.
Allo stesso modo, chi a scuola ha mai cercato di difendere qualcuno dal bullismo senza gli fosse stato chiesto, ha imparato la lezione: il difeso passera' dalla parte dei bulli e menera' anche te. Avrete imparato, chiaramente, a lasciar riempire i deboli di sputi e mazzate, come meritano. Allo stesso modo, la EU non ha oggi un codice civile proprio, un codice di procedura, e i tribunali europei contano sul fatto che l'imputato si offra volontario a farsi processare. Questo perche', come dicevo, gli stati non hanno MAI voluto una vera giustizia civile europea. In queste condizioni, l'ultima cosa da fare era di stipulare contratti con privati. Se non hai un vero diritto privato e un tribunale competente , devi lasciar perdere e lasciare che i paesi si arrangino. Oppure dite “ehi, io vorrei tanto fare contratti privati con aziende farmaceutiche, ma non ho un diritto civile e non ho i tribunali. Adesso venite a Bruxelles e firmate un bel trattato dove mi date il potere giudiziario, e incaricate il parlaento europeo di stilare un diritto privato, un codice civile e un codice di procedura civile. E cacciate i soldi per i tribunali europei”. Ma nelle condizioni in cui versa, cioe' la completa privazione di poteri giudiziari, la EU non doveva nemmeno provare a negoziare un contratto con privati. Puo' fare trattati con nazioni (ha i poteri per farlo) ma non contratti fra privati. Doveva lasciare che gli stati si arrangiassero.
perseverare nel difendere una pila di mediocri carogne.
E' chiaro che tutti i politici disastrosi (ripeto: i magazzini nazionali di vaccino non sono vuoti, per cui il fatto che ci sia un blocco continentale angloamericano e' grave ma non una scusa oltre un certo limite) cercheranno di appioppare la colpa delle loro organizzazioni disastrose alla UE. Per liberarsi da queste situazioni, chi si era offerto (senza esserne obbligato) di chiudere una toppa ha un solo modo di uscirne. Quando succede a me sui progetti, la prima cosa che dico agli sputazzatori e' “bene. In effetti non era mio compito ma mi sono preso sulle spalle questa cosa perche' nessuno voleva farlo, o perlomeno lo stava facendo. Visto che ora la situazione e' cambiata, lascio a voi professionisti il testimone. Your time to shine!”) E' una mossa sempre vincente, perche' se i geniacci falliscono potete percularli a iosa , se invece riescono avete messo una toppa quando serviva e poi delegato al momento giusto. Quello che dovrebbe fare la EU e' di dire “liberi tutti: visto che non ho competenze esecutive di tipo sanitario o giudiziario e ho solo provato a mettere una pezza, adesso i paesi possono fare di testa loro. Gare al rialzo sui prezzi, citare per danni le aziende inadempienti coi loro tribunali, e tutte le cose meravigliose che volete fare. Vai Mario, sei tutti noi!” L'errore della EU, cioe', e' di perseverare nella buona fede. E' fattibile anche se sono stati firmati accordi, dicendo “we will not enforce them”.
Quest'ultima parte e' ancora fattibile, per cui giudico grave che non sia la risposta della Commissione. Dopotutto, ripeto, la EU non ha particolari competenze in materia medica (tranne EMA, che non e'un organo esecutivo, cioe' non FA cose, la UE non gestisce neppure un ospedale o un magazzino ) , e non ha un potere vero di tipo giudiziario con un proprio codice civile. Potrebbe uscire dalle peste dicendo “i signori capi di stato vengano qui a Bruxelles, sciolgano gli accordi precedenti, e si liberino dalle regole che hanno firmato. Se ne riparlera' quando la UE avra' una sanita' indipendente con dei poteri organizzativi“
Questo eccesso di , se vogliamo , ingenuita' o buona fede, mista a buona volonta', e' stata l'errore della EU. Ovviamente, i piccoli uomini con troppo potere che siedono ai vertici dei paesi europei hanno fatto quello che fanno sempre i mediocri: incolpare altri e iniziare con qualche show.
Un esempio e' i B-dolf austriaco, che si e' messo a fare il suo numero ed e' andato a brillare altrove. Di oggi e' la puntualizzazione europea:
come vedete, potete brillare quanto volete. Non e' la UE a frenarvi o limitarvi. fonte
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kon-igi · 5 years ago
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LA SCIENZA DEL CREPARSI DI MAZZATE
Questo è un post molto serio e mi sentirei molto offeso se non lo leggeste fino in fondo e non lo rebloggaste aggiungendo elogi sperticati e virtuali segni di annuenza con la testa.
Da dodici anni a questa parte -- cioè da quando hanno benedetto questo buco di culo del diavolo di paesino con l’adsl -- ho raccolto, analizzato e discriminato un’enorme mole di materiale video accomunato da un unico filo conduttore.
La gente che si mena.
Naturalmente questo mio studio etologico manca di alcuni crismi per essere pubblicato su riviste di settore ma senza peccare di falsa modestia credo che prima o poi rivoluzionerà la maniera di approcciarsi al problema da parte della comunità scientifica.
A voi un brevissimo abstract.
La maniera di affrontare una rissa di strada (ho escluso il gruppo dei combattimenti organizzati, legali e illegali) varia molto in base al paese in cui essa avviene, dall’età/estrazione sociale dei soggetti in esame e dal contesto in cui essa avviene.
Mentre la road rage (affrontarsi prima dalle macchine e poi nel mezzo di una corsia stradale) è praticamente lineare in quasi tutte le parti del mondo, è interessante come ogni popolo gestisca la rissa di strada con modalità proprie.
Gli statunitensi gesticolano molto come se volessero convincere l’altro ad accettare il proprio stato di coglione e in particolare gli afroamericani saltellano indicando se stessi (’YOU DISRESPECT ME?! YOU DIRESPECT ME?!’)  e cercando sostegno dal pubblico. Gli inglesi e gli irlandesi si impettiscono ma barcollano per la pinta di troppo e danno pugni a rallentatore prendendo la rincorsa e roteando di 180 gradi. I medio-orientali urlano un casino -- soprattutto le donne -- e se è una rissa con più persone si picchiano con le scarpe (una mia collega tunisina mi ha detto che per un arabo colpire qualcuno con una scarpa è il massimo dello spregio). Indiani e pakistani, invece, usano le cinture e una rissa tra rom e sinti include sempre tutti i membri della famiglia che sopraggiungono a più ondate armati di bastoni. I messicani fanno la faccia incazzatissima e respirano affannosi, invece dal Brasile in giù salta sempre fuori il machete, perlopiù usato dal lato non tagliente. Per gli africani la rissa è un momento conviviale e la gente si raccoglie a fare il tifo mentre i contendenti sembra che ballino per decine di minuti senza mai farsi veramente del male. I cinesi giovani si prendono a bottigliate, mentre quelli adulti parlano concitati dandosi un pugno a testa ogni dieci parole. Gli australiani fanno delle robe da chiodi a tradimento (sucker punch, in linguaggio tecnico), mentre i tedeschi si limitano a ferirsi le orecchie con quel loro linguaggio orribile, i giapponesi si picchiano solo in metropolitana (te credo) e i canadesi si pigliano perlopiù a schiaffi.
I russi, beh, ai russi ci sarebbe da dedicare uno studio a parte.
Intanto riescono a picchiarsi sul ghiaccio indossando una tuta adidas, scivolosissime scarpe di cuoio e onnipresente borsello a tracolla, farciti di vodka al metanolo e con le donne che intervengono e picchiano più degli uomini, sia le babushke in pantofole e scialle che le megafighe di due metri con minigonna ascellare e tacco a spillo. Come per i rom e i sinti, dopo qualche minuto arrivano i familiari, i condomini e poi si aggiungono i passanti con cluster di rissa frammentata che sembra calmarsi a sprazzi per poi riscoppiare più feroce di prima. I migliori video-documenti sono quelli ripresi dalle finestre dei condomini che si affacciano sui parchetti. Persino le road rage si differenziano da quelle di ogni altra parte del mondo: di solito un mercedes taglia la strada a una Gaz del 1973 da cui scende un cristone di due metri che con un pugno fa saltare lo specchietto dell’altra macchina, dalla quale scende un kazako (si riconoscono dalla barba nera alla Cavour e il monociglio carbone) armato di Makarov che vuota il caricatore davanti ai piedi del cristone che non fa nemmeno una piega. Il kazako dà poi un calcio allo sportello della Gaz, il cristone dà un pugno al kazako e poi ognuno risale in macchina senza partire. Dopo un minuto il kazako scende e spacca il parabrezza dell’altro con un cric, al che il cristone scende, apre il bagagliaio e spacca il parabrezza della Mercedes con un’ascia. Dopo venti minuti di atti vandalici reciproci rientrano in macchina e vanno via.
L’Italia è un posto strano, dove, come per il modo di cucinare un piatto, ogni 50 chilometri cambia la modalità del menarsi, quindi vi lascerò non con una descrizione ma con dei consigli generici per gestire al meglio la vostra rissa:
Sembra banale ma cercate di non cominciarla. Non potete sapere quale furia omicida quella persona ha dentro. O in tasca.
Se una persona vi urla contro non guardatela negli occhi: fissate un punto sopra la sua spalla e tenete lo sguardo vacuo. In questa maniera detenderete i suoi trigger testosteronici o in alternativa lui si volterà per vedere cosa cazzo stiate guardando e potrete tirargli un cartone sulla nuca.
Non date calci a meno che non siate un attaccante di una squadra di calcio di serie B o un 2° Kyu di Aikido. I vostri non fanno nulla e vi sbilancerete come una novantenne romagnola che insiste a ballare il lissio dopo un ictus.
Se non sapete tirare pugni, datene solo uno e per primi, dopodiché avvinghiatevi finché non vi dividono.
Se i vostri avversari sono tanti, sorridete, infilate una mano dietro la schiena e poi esclamate ‘Ok... chi è il primo?’. Un mio amico ha fatto scappare tre tizi minacciando di sparargli col proprio Sony Ericsson.
E comunque il 95% delle risse non inizia nemmeno se vi premurate di sgranare gli occhi a palla e fare la stessa faccia che avevate quando Salvini slinguazzava il rosario. 
Grazie dell’attenzione.
KEYWORDS: creparsi di mazzate, rissa, road rage, ti metto le mani in faccia, come cazzo guidi, vaffanculo figlio di puttana, ti picchio così forte che tua mamma ti deve rifare, ti faccio cagare le mie stringhe a forza di calci in culo
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Conflicts of interest There are no conflicts of interest.
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ilarywilson · 4 years ago
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«Ti piace insomma?» le sussurra impaziente. «Sì, mi piace» anche se forse avrebbe preferito poter dire diversamente.
La camera che accoglie i due animaletti è indubbiamente a tema marino. Le quattro pareti azzurre della stanza quadrata, con il battiscopa bianco e la boiserie composta da piccole conchiglie e stelle marine, sono illuminate da alcune appliques di gesso bianco ricordanti anch’esse delle conchiglie. Il soffitto sembra inesistente, perché alzando gli occhi, la lontra e il gatto potranno ammirare un meraviglioso cielo con tutte le sfumature che dona l`alba: dal blu scuro al giallino tenue, andrà cambiando man mano che la giornata avanza. Il pavimento invece è composto da una spessa lastra di vetro, sotto la quale si può ammirare un delizioso fondale marino, con tanto di pesci colorati, coralli e alghe dalle mille sfumature. Il letto matrimoniale a baldacchino in legno d`acero è composto da quattro colonne a spirale, la trapunta blu si intona perfettamente alle pareti e al cielo sopra di loro, come i sei cuscini morbidi di colore bianco, azzurro e dorato; sparsi sopra di essa, anche alcuni petali di rosa bianca a dare il benvenuto ai due ospiti.
In quindici secondi netti il mondo si è rovesciato sotto i suoi piedi, le lacrime hanno gonfiato gli occhi chiari e il consueto tremore ha fatto sprofondare la destrorsa in tasca, a cercare la rassicurazione del manico della bacchetta. «E`…» sìì? «è davvero-davvero bellissima. Non è che ha anche un balcone, per caso?» Perché in quel caso una boccata d`aria fresca potrebbe farle bene.
«Che hai? Ho detto qualcosa di sbagliato?» Lo stesso Harry avrebbe rifatto i bagagli e ripreso la Metropolvere per tornarsene a Londra, se fosse stato con un`altra persona… ma con Ilary no. Confuso e spaesato, a cercare un balcone per accogliere ogni richiesta pur di farla stare meglio. «Non so… non credo… apro la finestra però, se vuoi».
Per qualche motivo, il pensiero di spedirlo ad aprire una finestra per garantire la propria agognata aria fresca, non deve sembrarle un`ottima idea. «Potresti dover usare quelle chiavi» dopotutto non gliele ha date per qualche sciocco colpo di testa e alla fine è comunque la decisione più (sanamente) egoistica che abbia preso dopo avergli permesso di aspettarla.
La confusione oscilla nella testa, gli scuote il cervello e tutta la parte razionale di sé, quella che gli fa prendere decisioni ponderate, in perenne lotta con l`impulsività che lo ha fatto finire tra i Grifondoro, che gli fa dire bolidate, che lo rendono un emerito troll ogni tanto, quando i due neuroni tipici del cervello maschile non lo fanno ragionare a pieno e non fanno connettere la bocca ai nervi cerebrali. Prende una boccata d`aria gigantesca, inspirando più ossigeno che può, silenziosamente, e attendendo qualche secondo per buttarlo fuori, sempre in religioso silenzio, aspettando che lei sia la prima a parlare, dandogli spiegazioni.
Lo sguardo serio di chi vorrebbe dire infinite cose, ma ha imparato a starsene zitto quando è il momento.
Il pavimento d`un tratto gli sembra cedere, ma si sente trattenere, e allora forse una base solida l`hanno davvero costruita.
«Che c`è che non va?» Probabilmente tutto.
«Non è vero che quell`impronta me l`ha fatta mio nipote. E non è vero che questo posto è bellissimo… Cioè… Lo sarebbe se solo non somigliasse così tanto alla mia casa… Credo di essere uscita, ma poi scopro che i fantasmi corrono attraverso le tubature e sotto il prato dei giardini e che e possono seguirti fino in Francia se non hai castato bene il tuo Riddikulus o chiuso bene il lucchetto del baule e io sono pessima coi Riddikulus e odio le porte e-e- le chiavi e sono un dannatissimo syrte a fare i discorsi. Quanto tempo pensi di aspettare ancora, prima di intervenire?» Perché prendersela con lui sembra un buon modo di sfogare l`agitazione e il panico. Buffa, perché ce ne va di forza d`animo per sbraitare contro la persona la cui mano stai ancora debitamente stritolando.
«Be`… Se il problema è l`arredamento, possiamo cambiarlo, ci mettiamo noi con due colpi di bacchetta» ah sì? Guarda che lo vedono tutti il peso gigantesco che cerchi di affossare con il piede nella terra scura e umida della vostra dannatissima casa infestata. «A patto di lasciare i pesci… sono carini».
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«Non sei costretto a farlo...» di dolcezza è impresso anche quel mormorio soffuso, più un invito che un rimprovero. «... sdrammatizzare per forza». A questo gioco non vince e non perde mai nessuno, e questa è la novità più spaventosa di tutte. «Anche se funziona, possiamo tenerlo. EI pesci possono rimanere» sono carini. «E anche tutto il resto, compreso te. Sei carino».  Con un sorrisetto che cavalca l`onda della sua ironia, ma porta a riva con sé qualcosa di autentico. 
«Tu…» Tutto il coraggio di cui ha bisogno, tutto il coraggio che riesce a creare, incanalato nella gola, cercando le parole giuste e di accettare qualsiasi cosa arrivi in risposta. «Tu mi ami, vero?» Questo vuol dire essere coraggiosi?
Si ritrova ad annuire risoluta con quel caschetto biondo. Non aveva immaginato di dirlo ora, e nemmeno di pensarlo fino ad ora, ma alla fine tutto accade insieme e viene sputato fuori insieme. «Però mi fa una paura grama» amarti.
«Balliamo?» «Balliamo»
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Lo scruta attraverso quella bolla di sapone rosa, sorridendogli sbruffoncella. Mima con le labbra un bacio, sul quale conta di mandare a infrangersi la bolla, come una bambina. Peccato che la dolce provocazione non fosse così velata a giudicare dall`occhiatina vivace che gli rifila.
«Mi prometti una cosa?»
«Promettimi che non ti terrai dentro tutto. Se mi ami. Perché le tue paure rimarranno con me dato che, come ti ho già detto, se non fosse chiaro... non ho intenzione di andare da nessuna parte». Il tono di voce è davvero tranquillo, forse si è abituato a prendere con calma i discorsi seri, forse sente il bisogno di precisare ancora che se si è tuffato in una relazione seria dopo trent`anni, è perché la vuole davvero. Ecco perché le sorride dolcemente, a fine precisazioni, avvicinandosi di nuovo a lei per darle un bacio rassicurante, appassionato, affamato. «Anche perché ti amo» conclude, la sua semplicità e spensieratezza sono disarmanti.
«Non posso parlare di cose che non so. Ma tu-tu potresti chiedere. Ho l'impressione che anche tu ti tenga dentro troppe» domande? «cose».
«Cominciamo con le cose che sai» staccandosi appena, le braccia di nuovo ad avvolgerle la vita. «Allora... facciamo così: a piccoli passi, io chiedo e tu butti fuori. Ti va bene?» Disarmante anche la delicatezza utilizzata nella voce.
Solo, se butti fuori anche tu.
«D'accordo, te lo prometto». Chi glielo dice che non ha più promesso niente a nessuno da qualche anno a questa parte? Nessuno, è la risposta giusta.
«Credevo che i gatti odiassero l’acqua»
Ah sì?
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harryduffany · 4 years ago
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«Prepara il costume, piccola, si va al sooooole»
«Ti piace insomma?» le sussurra impaziente. «Sì, mi piace» anche se forse avrebbero preferito poter dire diversamente.
La camera che accoglie i due animaletti è indubbiamente a tema marino. Le quattro pareti azzurre della stanza quadrata, con il battiscopa bianco e la boiserie composta da piccole conchiglie e stelle marine, sono illuminate da alcune appliques di gesso bianco ricordanti anch`esse delle conchiglie. Il soffitto sembra inesistente, perché alzando gli occhi, la lontra e il gatto potranno ammirare un meraviglioso cielo con tutte le sfumature che dona l`alba: dal blu scuro al giallino tenue, andrà cambiando man mano che la giornata avanza. Il pavimento invece è composto da una spessa lastra di vetro, sotto la quale si può ammirare un delizioso fondale marino, con tanto di pesci colorati, coralli e alghe dalle mille sfumature. Il letto matrimoniale a baldacchino in legno d`acero è composto da quattro colonne a spirale agli angoli, la trapunta in tinta unita blu si intona perfettamente alle pareti e al cielo sopra di loro, con sei cuscini morbidi di colore bianco, azzurro e dorato; sparsi sopra di essa, ci sono alcuni petali di rosa bianca a dare il benvenuto ai due ospiti.
In quindici secondi netti il mondo si è rovesciato sotto i suoi piedi, le lacrime hanno gonfiato gli occhi chiari e il consueto tremore ha fatto sprofondare la destrorsa in tasca, a cercare la rassicurazione del manico della bacchetta. «E`...» sìì? «è davvero-davvero bellissima. «Non è che ha anche un balcone, per caso?» Per in quel caso una boccata d`aria fresca potrebbe farle bene.
«Che hai? Ho detto qualcosa di sbagliato?» Lo stesso Harry avrebbe rifatto i bagagli e ripreso la Metropolvere per tornarsene a Londra, se fosse stato con un`altra persona... ma con Ilary no. Confuso e spaesato, a cercare un balcone per accogliere ogni richiesta pur di farla stare meglio. «Non so... non credo... apro la finestra però, se vuoi» 
Per qualche motivo, il pensiero di spedirlo ad aprire una finestra per garantire la propria agognata aria fresca, non deve sembrarle un`ottima idea. «Potresti dover usare le chiavi» dopotutto non gliele ha date per qualche sciocco colpo di testa e alla fine è comunque la decisione più (sanamente) egoistica che abbia preso dopo avergli permesso di aspettarla. 
La confusione oscilla nella testa, gli scuote il cervello e tutta la parte razionale di sé, quella che gli fa prendere decisioni ponderate, in perenne lotta con l`impulsività che lo ha fatto finire tra i Grifondoro, che gli fa dire bolidate, che lo rendono un emerito troll ogni tanto, quando i due neuroni tipici del cervello maschile non lo fanno ragionare a pieno e non fanno connettere la bocca ai nervi cerebrali. Prende una boccata d`aria gigantesca, inspirando più ossigeno che può, silenziosamente, e attendendo qualche secondo per buttarlo fuori, sempre in religioso silenzio, aspettando che lei sia la prima a parlare, dandogli spiegazioni.
Lo sguardo serio di chi vorrebbe dire infinite cose, ma ha imparato a starsene zitto quando è il momento. 
Il pavimento d`un tratto gli sembra cedere, ma si sente trattenere, e allora forse una base solida l`hanno davvero costruita. 
«Che c`è che non va?»  Probabilmente tutto.
«Non è vero che quell`impronta me l`ha fatta mio nipote. E non è vero che questo posto è bellissimo... Cioè... Lo sarebbe se solo non somigliasse così tanto alla mia casa... Credo di essere uscita, ma poi scopro che i fantasmi corrono attraverso le tubature e sotto il prato dei giardini che e possono seguirti fino in Francia» 
«Be`... Se il problema è l`arredamento, possiamo cambiarlo, ci mettiamo noi con due colpi di bacchetta» ah sì? Guarda che lo vedono tutti il peso gigantesco che cerchi di affossare con il piede nella terra scura e umida della vostra dannatissima casa infestata. «A patto di lasciare i pesci... sono carini»
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«I pesci possono rimanere» sono carini. «E anche tutto il resto» precisa poi «Compreso te. Sei carino».
«Tu...» Tutto il coraggio di cui ha bisogno, tutto il coraggio che riesce a creare, incanalato nella gola, creando le parole giuste e di accettare qualsiasi cosa arriva in risposta. «Tu mi ami, vero?» Questo vuol dire essere coraggiosi?
Si ritrova ad annuire risoluta con quel caschetto biondo. Non aveva immaginato di dirlo ora, e nemmeno di pensarlo fino ad ora, ma alla fine tutto accade insieme e viene sputato fuori insieme. «Però mi fa una paura grama» amarti.
«Balliamo?» «Balliamo.»
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heresiae · 5 years ago
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Ciao, non so bene perché ti sto scrivendo, ma ti seguo da un po' e niente, sento che è a te che devo rivolgere questa domanda. Spero di non causarti disagio, ma ti sarei grata se potessi condividere la tua storia con la terapia. Sospetto di avere un problema di ansia ad alto funzionamento e se c'è una cosa che potrebbe aiutarmi a superare l'ansia (appunto) di chiedere aiuto è potermi immaginare in anticipo cosa mi aspetta. Ho il terrore di non essere presa sul serio.
Ciao Anon,
mi onora e mette un po’ soggezione che tu mi abbia scritto, ma proverò a fare del mio meglio.
Il motivo principale per cui mi convinsi a chiedere aiuto è perché, a 27 anni, per un problema abbastanza mediocre, mi resi improvvisamente conto di non essere più in grado di processarlo e superarlo. Ero full. Esausta. KO. Vent’anni di malattie mentali non curate fanno questo effetto a quanto pare.
Il mio problema principale è sempre stata la depressione. Mi è stata causata da un mix di bullismo e problemi famigliari, ma essendo nata negli anni 80 in una piccola città della profonda provincia nordica, nessuno si è mai posto il problema che ci fosse qualcosa di sbagliato in una ragazzina che mangiava la metà della porzione normale di cibo, aveva un BMI decisamente sul confine dell’anoressia, non dormiva, aveva pochissimi amici e preferiva decisamente non avere contatti sociali.
Quando decisi di chiedere aiuto mi affidai a una terapista che aveva già avuto in cura una mia compagna di scuola per una roba molto brutta (ed era stata anche un’insegnante al master). Non mi sono fatta molte domande sul percorso (errore madornale), infatti la terapia procedette molto lentamente. Non avevo nessuno con cui confrontarmi a riguardo, quindi piuttosto che aprire l’elenco telefonico e cercare altre persone rimasi. Anche perché l’anoressia me la risolse e non credo sia una cosa da poco. 
Quando andai in cura, grazie all’indottrinamento sociale montagnino, non volevo assolutamente prendere farmaci. Sono capitolata malissimo quando mi resi conto che, dopo 5 anni terapia, si avevo ripreso a mangiare, ma ero più apatica che mai. Cose che avevano ossessionato la mia passione per anni non mi causavano nemmeno un briciolo di interesse, non avevo curiosità di nessun tipo, non avevo voglia di fare niente, l’unico sentimento che provavo era noia. Avrei dovuto farmi delle domande sul perché la mia terapista non se ne fosse accorta, ma diedi la colpa a me perché non l’avevo mai comunicato.
Lei era anche psichiatra, così mi prescrisse per la prima volta l’antidepressivo a un dosaggio veramente basso, che restituì comunque un po’ di colore alla mia vita (e al mio guardaroba).
Dopo neanche sei mesi l’entropia evidentemente decise di intervenire nella mia vita, anche se sul momento mi sembrò una cosa bellissima. La mia analista decise di fare uscite pubbliche molto discutibili che le portarono (giustamente) delle ripercussioni professionali e nel giro di due mesi rimasi sola.
 
Pensavo di stare bene, quindi mi preoccupai tanto quanto, ma non solo il dosaggio era veramente basso, ma non ero neanche esattamente pronta a navigare per il mondo senza guida. Dopo qualche mese quindi mi affidai all’analista di una mia cara amica (con cui nel frattempo avevo potuto cominciare a parlare dei miei problemi e paragonare esperienze terapeutiche), che aveva decisamente referenze migliori (un primo impatto molto migliore anche) e che mi mandò dal suo psichiatra di fiducia (caro, ma super bravo).
 
Il signor psichiatra mi raddoppiò la dose di antidepressivo (cioè me ne diede una normale, perché a quanto pare con la dose precedente ci avrei potuto mettere eoni a guarire).
Dopo un paio di mesi, tra le medicine e gli esercizi pratici della nuova terapista, il grosso blob nero che mi pesava sulle spalle ogni giorno venne sfrattato malamente, e per diverse settimane mi sembrò di camminare su una nuvola. Il mondo era bello cazzo, non perfetto, ma perfettamente vivibile. La mia vita non era male, ok non era simpaticissima ma avevo margini per migliorarla. Non sopportavo più di indossare vestiti interamente neri senza avere anche del colore addosso. Era bello essere vivi.
Nella felicità del sperimentare la serotonina per la prima volta dopo vent’anni, scoprii di avere anche un altro problema: la simpaticissimisssima ansia. Giuro, sembrava non stesse aspettando altro che avere il centro del palcoscenico solo per lei. Non ho mai sperimentato attacchi d’ansia paralizzanti, è sempre stato più che altro un blocco costante che irrigidiva completamente qualsiasi tentativo di muovermi più in là della mia scatoletta. Sufficiente a darmi insonnia, terrore atavico nei confronti dei raduni sociali, impossibilità a fare colloqui di lavoro (o anche solo propormici), difficoltà di rapporto con i colleghi, etc. L’avevo sempre avuta, ma ero così concentrata sul cercare di non desiderare di morire che non mi ero mai accorta che il blob nero stesse viaggiando in coppia al rovo elettrico.
 
L’arrivo degli ansiolitici è stato molto diverso da quello degli anti depressivi. Se i secondi mi hanno causato solo qualche scompendio a livello gastrointestinale (passati anche abbastanza velocemente), i primi sono stati un piccolo tsunami di sedazione. Ho viaggiato in una specie di nebbia per la prima settimana, che però si è diradata in fretta (come purtroppo anche l’effetto sonnifero. Il mese con le dormite più belle della mia vita). 
L’effetto però, una volta abituato il mio corpo è stato fenomenale. Non ho smesso di aver paura delle cose (alla fine sempre un’introversa sono, certe cose non sono date dall’ansia, ma dalla mia sfiducia nel genere umano e il trovare profondamente inutile qualsiasi rapporto superficiale), ma le procrastino molto meno, se non proprio per niente. 
Ora, passiamo ai consigli pratici: qualsiasi terapista ti prenderà sul serio. Sei nei loro libri di psicologia e sanno che è una cosa grave. Chi non ti prenderà sul serio sarà gente che sta bene e ha un livello di intelligenza emotiva a livello “cazzone”. Non ti curar di loro e cerca persone migliori con cui passare la vita. 
Scegliere il terapista giusto non sarà facile ma ti posso dire questo: ti deve far sentire a tuo agio; non deve esprimere giudizi ne facciali ne a voce sulle tue idee, problemi etc; quando esci dalla seduta devi sentirti se non proprio meglio, almeno sfogata (però a una certa ti devi sentire meglio, o non vale); deve seguire il metodo giusto per te. 
Alcune persone hanno bisogno di avere dei piani di azione, quindi di un terapista che dia “compiti a casa” tramite esercizi di meditazione, mindfullness, etc. Altre hanno invece bisogno di dipanare la matassa che ha causato il loro problema, somatizzarla, levarle la maschera da blob e guardarla negli occhi. Non è detto che tu non abbia bisogno di entrambe. Non è detto che tu voglia parlare del tuo passato. Va benissimo. Devi ascoltarti e capire cosa ti serve. 
Alla fine la mia prima terapista mi ha permesso di dipanare tutto quello che mi si era annodato dentro, la mia infanzia, la mia famiglia, il mio rapporto con i miei amici, etc. La seconda invece mi ha dato strumenti pratici da usare per cominciare a martellare male la parte di me che cercava sempre di mettermi nell’angolino. 
Non è detto che un giorno io non abbia bisogno di un terzo terapista, ma al momento io sto abbastanza bene e seguo quasi solo la cura farmacologica, con qualche check ogni tanto con la terapista. 
Naturalmente puoi scrivermi in privato se hai domande più specifiche. L’ansia è una brutta cosa, siamo in parecchi a soffrirne e l’ultima cosa da fare e prenderla sotto gamba. 
Ti auguro il meglio <3
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veronica-nardi · 5 years ago
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Shining Inheritance, Commento finale tombale
Ed è finita. Questa serie è volata, perché in pratica me la sono mangiata a suon di due episodi al giorno. Una storia carina che mi ha fatto piacere vedere, anche se il finale mi ha lasciato un po' perplessa. Non è un capolavoro, e a fine visione il pensiero che mi viene da fare è: "È proprio una serie tv!", ma nonostante il modo troppo favolistico con cui è finito, ammetto che mi sono commossa più volte nel corso delle ultime puntate.
Ma andiamo con ordine. (Cercherò di andare veloce)
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Eun Sung e suo padre.
Nonostante sia la protagonista della storia, non ho mai sentito la scintilla dell'empatia scattare per lei, un po' perché è un personaggio troppo pulito e poco profondo per i miei gusti, un po' perché non l'ho mai vista emotivamente coinvolta più di tanto nella sua relazione con Hwan.
Nonostante questo, non ho potuto fermare le lacrime quando (FINALMENTE!) riesce a riabbracciare suo padre e il suo fratello perduto. Sono stata molto felice per loro, meritavano di riunirsi.
E sono contenta che il padre potrà ricominciare una nuova vita nel campo delle costruzioni nella compagnia della Nonna, perché a quanto pare gli è bastato restituire i soldi dell'assicurazione per essere perdonato senza problemi.
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Hwan e Eun Sung.
Coppia carina, mi viene da dire solo questo. Non li ho mai shippati più di tanto, non mi sono mai sentita disperata per loro, non mi hanno mai fatto battere il cuore. Tra i due ho sempre visto Hwan quello più preso e innamorato della coppia, ho visto delle attenzioni verso di lei, l'ho visto pensare a lei, l'ho visto emotivamente coinvolto, mentre Eun Sung l'ho sempre vista più "spenta". A parte che a volte non apprezzo particolarmente il modo di recitare dell'attrice, ma forse questo è un problema mio, al personaggio non sono proprio state date scene in cui l'amore che prova per Hwan è visibilmente palpabile. Per dire, l'ho vista coinvolta solo verso la fine durante il loro ultimo appuntamento (ma quello di Meteor Garden era meglio), e ho provato una certa empatia per la coppia solamente nell'ultimo episodio.
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Seung-Mi
Era il mio personaggio preferito all'inizio della serie, e personaggio preferito è rimasto fino alla fine.
Mentre ci pensavo questo pomeriggio, mi sono ricordata che all'inizio parlando con @dilebe06 avevo ipotizzato una probabile evoluzione del personaggio, che avrebbe potuto "ribellarsi" alla madre e liberarsi dalla sua influenza. Tale evoluzione non c'è stata, ma a essere sincera non mi dispiace, perché Seung-Mi rimane comunque una figura molto interessante e uno dei personaggi più belli della serie.
È complessa, profonda, sfaccettata. Non ha solamente una faccia, come Eun Sung può avere la faccia da brava ragazza e basta, ma è più complessa e anche psicologicamente interessante.
Nella seconda metà della serie è venuto fuori che quello per Hwan non era un semplice amore, ma una vera e propria ossessione. Una ragione di vita. L'unica ragione di vita di questa ragazza, che quando si accorge che sta perdendo il ragazzo che ama, quasi cade in depressione, è sull'orlo dell'esaurimento nervoso, senza di lui pensa di non poter vivere. Va bene essere innamorati, ma così mi pare un po' troppo. Oltretutto non è nemmeno ricambiata, perché Hwan è innamorato di un'altra, quindi che bisogno c'è di struggersi in questo modo e rovinare la vita delle persone attorno a te?
C'è una parola che può descrivere bene questo personaggio: Seung-Mi combatte. Combatte tra stare dalla parte della madre che ama, o aiutare i suoi fratelli. Combatte per essere amata da Hwan. Combatte tra il desiderio di sposare il ragazzo che ama e i sensi di colpa che la fanno impazzire.
È un personaggio che porta in scena vari spunti interessanti. Maltrattata da bambina dal padre violento, spera di poter trovare una nuova figura paterna quando la madre sposa il padre di Eun Sung. Ma, sebbene l'uomo non le abbia mai fatto mancare niente e sia sempre stato gentile, Seung-Mi si è sempre sentita una figlia "di secondo ordine" per lui. Era con Eun Sung che andava a chiacchierare in camera la sera, era con Eun Sung che andava a mangiare fuori, è Eun Sung che ha mandato all'estero a studiare nonostante lei fosse migliore negli studi. Insomma, Seung-Mi era semplicemente la figlia della sua nuova moglie che manteneva e mandava a scuola, e nulla di più.
Per questi motivi, quando Seung-Mi fa la conoscenza di Hwan si rifugia tra le sue braccia, sperando di poter avere da lui quell'amore che i padri che ha avuto non le hanno mai dato. Con Hwan si sente al sicuro, si sente protetta, si sente felice, e non le importa se lui è arrogante e viziato, perché con lei è gentile e hanno un rapporto speciale, e questo è tutto quello che le importa.
Dopo aver passato anni al fianco di Hwan, sempre insieme, compleanni, feste, Natali, diplomi, si era illusa di poterlo sposare, anche spinta dai desideri delle rispettive famiglie. E qui sento di "condannare" Hwan nella sua indifferenza verso i sentimenti di Seung-Mi. Ha sempre saputo quello che la ragazza provava per lui, sapeva bene quello che lei desiderava e in che modo lo guardava, se lui la considerava semplicemente una cara amica/sorella, perché non gliel'ha mai detto? Perché non è stato onesto invece di lasciarla inutilmente sperare per anni?
Questo non giustifica il comportamento malato ossessivo compulsivo di Seung-Mi, sia chiaro.
Sono contenta che alla fine Seung-Mi, dopo essere quasi diventata una stalker disperata (non la scordo la scena in cui ha la faccia tosta di andare da Eun Sung per chiederle di lasciarle Hwan. Seria, Seung-Mi?), riesce rinunciare a Hwan, a lasciarsi alle spalle tutte le bugie e le cattiverie, e ha cominciare una nuova vita più serena.
Mi ha fatto anche piacere vederla chiedere scusa alla sorella per tutto quello che le ha fatto, e riconoscere di essere andata troppo oltre. Al contrario della madre, Seung-Mi ha sempre mostrato di avere una certa consapevolezza riguardo le brutte cose che stavano facendo.
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Parlando di Seung-Mi e sua madre, mi è piaciuto molto il loro rapporto. Sarebbe stato bello vedere Seung-Mi mandarla a cagare e stare dalla parte della sorella, ma sarebbe anche stato tanto eroico e favolistico come gesto, e vederla rimanere al fianco della madre, che è l'unica famiglia che le rimane e che le vuole bene, e intanto combattere con se stessa perché si sente in colpa perché sta rovinando la vita ai suoi famigliari, la rende molto interessante.
Alla fine quello che lega le due donne è un rapporto molto profondo. Rimangono insieme fino alla fine, nonostante tutte le cattiverie Seung-Mi non abbandona mai sua madre. Davvero commovente la scena in cui la donna sta per suicidarsi e la figlia accorre per fermarla, implorandola di non farlo perché senza di lei sarebbe completamente sola.
... e parliamo un attimo di questa matrigna. È il villain della serie. È stata un'autentica stronza. Senza cuore. Ha rovinato la vita della sua famiglia, ha buttato in mezzo alla strada Eun Sung e Eun Woo, ha abbandonato il ragazzo autistico, ha tenuto separati padre e figlia, si è intascata i soldi dell'assicurazione facendo addirittura firmare a Eun Sung dei documenti con l'inganno, voleva costringere la ragazza a lasciare per sempre la Corea. Ha mentito spudoratamente dall'inizio alla fine, a tutti quanti, trascinando a fondo anche la figlia. Dopo tutto ciò, risolviamo la questione con "vabbè dai perdoniamola e dimentichiamo tutto".
WTF?????!?!?!?!?!??!!??!?
Seri?
È per questo che avete inserito la scena del tentato suicidio, per farci empatizzare con lei e farcela sembrare tanto poverina? Bella scena eh. E capisco anche la disperazione della donna che, da completa perdente, vuole farla finita. Avendo perso tutto, senza più i soldi o l'onore e la reputazione, conoscendo la natura del personaggio, il suicidio ci sta, è perfettamente coerente. È la reazione degli altri personaggi che non va bene. La donna non tenta di suicidarsi perché ha compreso quanto male ha fatto e si sente disperatamente in colpa, lei vuole buttarsi perché da tutta quella storia ne è uscita sconfitta, senza più niente. Perché dimenticare tutto? Perché decidere di non denunciarla?
"Eh, in fondo sono io che ho dato inizio a tutto, la responsabilità è anche mia" dice il padre.
Tu avrai anche dato inizio a tutto, MA TI PARE NORMALE SBATTERE IN MEZZO ALLA STRADA I TUOI FIGLI E ABBANDONARE IL RAGAZZO AUTISTICO?????
Hanno fatto passare il messaggio buonista, ed è troppo fastidiosamente favola. Nemmeno nei film Disney finisce così bene, almeno lì i villain pagano per le loro malefatte. Qui non c'è soddisfazione. Qui la signora conclude la storia annaffiando felicemente le piante, come se nulla fosse successo.
Ripeto: WTF???
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Questi due rappresentano la mia relazione preferita della serie. Hwan è uno dei personaggi migliori e con una bella evoluzione, e mi ha commosso vederlo trasformarsi da ragazzino antipatico che vive suoi soldi della nonna senza fare niente tutto il giorno, a giovane uomo più maturo, serio, responsabile, volenteroso.
La Nonna invece è "il saggio" di questa serie, e il rapporto tra i due è davvero bello e commovente. Hwan ha sempre taciuto sulla morte del padre temendo che la nonna lo avrebbe odiato scoprendo che il figlio era morto per salvarlo, per anni ha portato questo peso da solo dentro di sé, e vedere la Nonna abbracciarlo commossa, stringendolo a sé, mi ha fatto piangere.
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Il Principe Azzurro è rimasto tale fino alla fine. Vive un momento di depressione per essere stato friendzonato da Eun Sung, indimenticabile la richiesta che fa a Hwan "chiudi il tuo cuore a lei, smetti di provare sentimenti per lei" (..... serio? Lol), riesce però a riprendersi e a ritrovare la serenità. Sempre figo. Sempre Principe Azzurro.
Ok, la sorella di Hwan è solo un personaggio secondario ma mi è sempre piaciuta. Sono morta dal ridere quando alla fine, ad un colloquio di lavoro, le chiedono se è brava con i computer, al che lei risponde "Sono brava nello shopping online", o quando le viene chiesto di parlare in inglese e lei se ne esce con una faccia come per dire "Inglese? Che lingua è?"
Voto: 7+
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thecatcherinthemind · 5 years ago
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Mi dici che stai male da tempo, che soffri la solitudine, che senti la necessità di avere qualcuno al tuo fianco ed io davanti al tuo disagio mi sento completamente inerme, non so come aiutarti, non so nemmeno che parole usare, perché anche io sto male, ma per il motivo opposto: sento la necessità di rimanere sola, le persone iniziano a stancarmi e sto rifiutando ragazzi su ragazzi, a priori.
"Infatti io non ti capisco, cazzo" mi hai detto, "avessi io tutta la tua scelta, ti invidio", ma in realtà sono io ad invidiare le persone come te, che ancora cercano qualcuno, che ancora non si sono stufate di tutti. Nessuno riesce a risultare interessante ai miei occhi, sono tutti uguali. Forse dovrei cambiare target.
La verità è che più parlo di certi argomenti con le persone più inizio a temere di avere un problema serio, che rasenta il patologico, probabile motivo per cui nessuno mi attrae; l'ho esposto agli amici più stretti, che hanno reagito come fosse uno scherzo o stessi esagerando. Ne ho anche parlato con G., che lo ha invece assecondato dicendo "con me ti troveresti benissimo", che comunque è una risposta più originale di "vedrai che passa, se vuoi ti presento un amico". No, grazie, passo.
Adesso però non ho tempo di andare a parlarne con uno specialista, altrimenti Beccaria e Lombroso ci rimangono male se smetto di stare su di loro a testa china. Date ai Cesari quel che è dei Cesari, il threesome migliore è quello sui miei libri.
Diventerò pazza, sui manuali ben presto ci finirò io.
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wol-roos · 6 years ago
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Muore Tumblr, rinascono Io
Sapete, io adoro i titoli ben ispirati, quelli pomposi, che sembrano preannunciare la (meritata) fine del mondo. Ebbene sì, Tumblr è morto; Almeno metaforicamente parlando, sia chiaro! Ma non sono qui per fare un’apologia al sito, quanto più per annunciare il mio ritorno. Chi mi conosce (e scrivo tale frase ben conscio che nessuno mi fila di striscio) saprà il mio amore folle per annunciare progetti e, poco dopo, abbandonarli.  Ma non siamo qui nemmeno per sorbirci il mio bagno di scuse, quanto più per partire con stile.  Potrei fare un riassunto di ciò che è successo in tutti questi mesi ma sapete, non credo che ve ne freghi qualcosa; un po’ come quando il vostro eccitato amico vi racconta delle sue emozionanti avventure in tal posto, in tal situazione ma voi siete morti dentro, poeti maledetti senza licenza poetica e dunque il rimanere in ascolto si rivela essere una soluzione di pura buona educazione piuttosto che di reale interesse.  Ebbene, nella mia vita priva di reali interessi, ho riscoperto il piacere di ascoltare per intero delle opere di musica classica. Sembrerà banale, eppure se non si è appassionati, se così vogliamo dire, o non si segue questo mondo da vicino, magari nel caso siate musicisti, ecco, la musica classica ci viene proposta per singole “tracce”. Eppure, se in album ben più recenti ascoltiamo una canzone, almeno nella maggior parte dei casi, non ci perdiamo un granché, no?  Ebbene, nella mia ancora breve ma intensa esperienza, ho notato che nella musica classica la differenza c’è, eccome se c’è! Abituati a sentire i grandi classici, ci scordiamo che nessun compositore ha pensato quel brano per essere singolo, isolato e fruito singolarmente. È parte di un grosso e difficoltoso puzzle, che va risolto pezzo per pezzo, con calma. Fermi, fermi, so cosa starete pensando. “Ma durano troppo, io sono abituato a MASSIMO 40 minuti di album, chi lo ha ‘sto tempo?” Come darvi torto, in una società sempre in movimento come la nostra, due ore di musica classica possono diciamo prendere troppo tempo. Ed è qui che arriva la soluzione che vi propongo: lo ascoltate lo stesso. Lo so, lo so, siete abituati a qualcuno che vi dia una reale soluzione, che vi eviti il problema ma io, parecchio vecchia scuola e dunque vi dico: usate 2 ore della vostra vita ed ascoltatevi un’opera intera. Mozart, Puccini, Beethoven, Tchaikovskij, Shubert... chi volete, ma fatelo. Il beneficio più grande che avrete sarà al pari di guardare un bellissimo film, di quelli intensi, che vi trascinano quasi nello schermo e vi fanno vivere scena per scena. Otterrete lo stesso risultato, credetemi. Se prima vorrete farvi anche un piccolo background, magari leggendo la trama, giusto per capire cosa diamine strilla quella donnona corpulenta, fate anche questo, gioverà solamente a voi! E poi, siate sinceri, che figurone farete quando il vostro amico hipster, tutto pieno di sé, vi domanderà se avete ascoltato l’ultimo album di quell’artista nord-europeo dal nome impronunciabile, polistrumentista e futuro premio nobel ed ecco allora che prima sogghignate, poi guardate il vostro amico e con tutto l’egocentrismo che avete risponderete: “Io ho ascoltato musica classica, un’opera di Haydn. Ti direi il titolo, ma credo tu non lo conosca.” Eccovi, avete vinto, i vostri gusti musicali sono migliori, poiché da che mondo è mondo, la musica classica è sempre stata simbolo di grandi registi, ottimi porno vintage anni ‘80 e le migliori lezioni di musica alle medie.  Siete lì, circondati dai vostri amici che vi ignorano... aspetta, cosa vuol dire “ignorano”?! Beh, non importa, non capiranno mai la bellezza della musica classica ma voi sì, complimenti campioni, avete impiegato 2 ore del vostro tempo (quando va bene) pensando di ottenere attenzione, stima ed invece avete ottenuto... beh, non importa, non scendiamo nei particolari. Tralasciando questo intermezzo dalla “sottile” ironia, il messaggio che voglio lasciarvi è serio: date una chance a quella musica vecchia, potente ed emozionante che tanto avete sentito nelle aule di musica alle medie, nei bellissimi film di Kubrick e in quei fantastici, meravigliosi porno vintage anni ‘80! Alla prossima!
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gloriabourne · 6 years ago
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Ho letto delle cose su Twitter che mi hanno fatto venire il vomito. Ma proprio i conati violenti! Quindi boh, devo dire quello che penso su questa storia anche se non frega a nessuno.
Il fandom è letteralmente esploso vedendo che sia Fabrizio che Ermal in questi giorni erano in studio. Io per prima sono esplosa! Perché penso sia una cosa bellissima, sia se faranno una canzone insieme sia se invece stanno registrando cose separate.
Davvero, avevo una felicità e un'euforia fuori dal normale.
Poi vado su Twitter e leggo il drama. Di nuovo.
Ma è mai possibile che scoppia sempre il drama?!
Comunque questa volta la polemica è la seguente: gente che dice che, nonostante siano fan di entrambi, se faranno un'altra canzone insieme smetteranno di seguirli. Davvero, hanno scritto che smetteranno di seguirli!
Tutto per cosa? Perché pare che noi fan della ship, abbiamo talmente stracciato le palle che a Loro (sì, lo scrivo in maiuscolo perché si sentono Dio quindi il maiuscolo è quasi d'obbligo - anzi forse dovrei procurarmi statuine delle anti metamoro da mettere nel presepe al posto di Gesù) non interessa più seguire Ermal e Fabrizio se faranno una canzone insieme.
MA SIAMO SERI?
Allora, lo scrivo per bene qua nel caso qualcuno/a di Loro stesse leggendo: se non avete più intenzione di seguire Ermal e Fabrizio insieme, non fatelo. Non gliene frega niente a nessuno.
Ma prima cosa: non scrivetelo sui social perché fate la figura delle bambine che devono per forza lamentarsi di tutto.
Seconda cosa: non date la colpa a noi, perché ognuno è liberissimo di shippare chi gli pare e piace e se questa cosa va a intaccare i vostri gusti musicali, la colpa sicuramente non è nostra.
Terza cosa: ma scrivendo che per colpa della nostra "ossessione" voi non li seguirete più, pensate di farci un torto? Vi illumino: non è così!
Anzi, a me frega molto poco. L'unica cosa che onestamente mi infastidisce sul serio è dover condividere l'ossigeno con certa gente.
E sì, sto diventando cattiva e antipatica quindi sentitevi liberi di attaccarmi come meglio credete se ciò che scrivo al riguardo non vi sta bene.
Io personalmente affronterò questa cosa continuando a essere fedele alla mia "ossessione" e più tardi posterò l'ennesima fanfiction in cui Ermal e Fabrizio non sono solo amici 😉
Detto ciò, io questo lo devo dire perché è il succo del discorso e poi chiudo davvero: il problema del fandom non siamo noi che li shippiamo in silenzio o al massimo con qualche tweet spiritoso e qualche fanfiction. Il problema sono quelli/e che rompono il cazzo a chi li shippa.
Raga, pace e amore! E soprattutto fatevi una camomilla che ne avete bisogno!
Baci stellari 😂😘
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korvettemel · 6 years ago
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Ricordi dissotterrati
From: F.
To: M.
Subject: 25 cose
Date: Mon, 30 Mar 2009 18:36:02 +0000
1- da piccola mi comportavo da maschiaccio. sono stata capobanda.
2- Una volta ho convinto un mio compagno di classe impazzito a non lanciare un banco addosso agli altri. 
3- Vorrei poter essere tutto quello che voglio, per questo mi piacerebbe fare tanto sport da potermi permettere una mimetica un momento, l'altro un vestito dell'800.
4- ho fatto equitazione per alcuni mesi. mi piacerebbe potermi togliere l'armatura, scendere da cavallo e potermi mettere quel bel vestito dell'800. Sfortunatamente non ho ancora trovato un uomo con abbastanza palle da non dover fare la parte del giustiziere per la maggior parte del tempo.
5- ho finalmente passato un compleanno in cui mi sono divertita, mi sono rilassata, ho fatto qualcosa che adoro e non mi sono dovuta preoccupare di nessun uomo. Non succedeva da troppo tempo. A proposito ti ringrazio per gli auguri.
6- farò la testimone di nozze.
7- mi terrorizza vedere i miei parenti invecchiare.
8- ho contribuito a convincere una persona che aveva capito il nocciolo della questione a pensarla come me che in proposito non ci avevo capito un accidente.
9- Penso che per tirare fuori le unghie bisogni anche essere capaci. Le persone le parole non le capiscono. Per questo non penso di essere tra gli eletti adatti al matrimonio, quando parlo non mi si capisce. Le persone pensano che io sia delusa quando sono ferita e addolorata, arrabbiata quando preferisco ignorarle o assecondare i loro desideri ecc. ecc..
10- mi sento terribilmente meredith grey. sto cercando la mia christina yang. Sono drogata di grey's anatomy, tra di noi c'è una comunicazione silenziosa ma continua.
11- in questo momento mio padre è appena uscito da una sala operatoria, vorrei che ci fosse Christina lì. La mia migliore amica si è offerta di accompagnarmi in ospedale se ci vorrò andare mentre penso che nonostante io sembri perfettamente tranquilla, forse prima o poi mi verrà una crisi di nervi.
12- mi chiedo come facciano certe persone a farmi sentire come se non gli parlassi mai abbastanza, mentre in generale sono una persona silenziosissima. A volte mi da perfino fastidio sentire qualcuno che mi parla o mi invita a farlo.
13- ho capito che il naso grande è un tratto troppo tipicamente maschile per non piacermi.
14- da piccola quando cercavo di immaginare come sarei stata da grande, mi vedevo in tailleur, appena tornata da lavoro in una casa grande e luminosa. Ovviamente avrei avuto un gatto. Da qualche anno ho iniziato ad immaginare una famiglia numerosa che fa colazione con una delle tante scatole di cornflakes posate sopra il frigo. Penso che non si avvererà nessuna delle due cose, ma sicuramente è più probabile la prima. L'ideale sarebbe vivere con due mie amiche e almeno un gatto.
15- ho il terrore di crescere e invecchiare da sola. preferirei finire in una bella casa di cura. Voglio morire mentre sono felice, non dopo un'ennesima delusione. Il mio sogno utopico è morire dormendo, in contemporanea con mio marito nel nostro letto, così nessuno dei due dovrebbe restare solo.
16- una volta ho provato a frequentare una sorta di corso di teatro. Ci chiesero di provare a recitare un monologo. Io feci Mirandolina, è stato uno dei momenti più eccitanti di tutta la mia vita.
17- mi sono spesso chiesta se quello di fare l'attrice fosse una specie di sogno-pazzia, una cosa che effettivamente non farebbe per me e non andrei lontano. Sono costantemente ossessionata dalla paura di dire o fare qualcosa sotto stress di cui poi mi pento. Per questo probabilmente non supererei la paura del palcoscenico di un teatro o della telecamera. ... O no? Ho capito di essere stata troppo vigliacca e di non essermi presa sul serio nemmeno io stessa per poterci provare davvero.
18- alle medie ho fatto parte di un coro.
19- ho fatto la parte di Diana nella recita di quinta elementare.
20- al mio primo campo (scout) ho pianto spesso perché mi mancavano i miei genitori. Una volta tornata a casa non ho mai più sentito la loro mancanza. Quando mio padre è in ospedale però sento una leggera... ansia.
21- ho un'amica che da piccola veniva costantemente minacciata dal padre che se fosse stata bocciata a scuola l'avrebbe mandata in collegio. Io morivo dalla voglia di andarci. Una volta sono andata a visitare un collegio inglese. Peccato che in inglese all'epoca avessi insufficiente.
22- ho sempre voluto imparare a guidare. quando facevo la scuola materna l'autista mi fece gestire il volante. quando ero più grande chiesi a mio padre di farmi provare in garage e lui mi rispose 'si così andiamo a sbattere contro una colonna'. Adesso ho finalmente la patente da quasi quattro anni e trovo ancora che guidare possa essere molto eccitante. A dirla tutta penso che il modo di guidare rifletta la personalità (anche come si fa sesso a dire la verità :p), per questo a volte fare il passeggero diventa un'esperienza... istruttiva.
23- da brava amante dei vampiri non ho paura del sangue, sopporto i prelievi (se il dottore non è un sadico che si diverte a lasciare lividi) ma mi terrorizzano le iniezioni!!!
24- vorrei sempre avere una casa a disposizione da arredare.
25- F. non ama stare in compagnia di gente che non la rispetta, anche se ha dato il suo contributo perché ciò avvenisse. Non lo accetta da persone che vorrebbero essere trattate con rispetto anche quando si trovano a 20 mentri sotto terra o hanno lo stesso problema. F. non sbatte la porta in faccia a nessuno (tranne che in rare occasioni), per questo educatamente saluta ed esce di scena.
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Alcune cose cambiano, altre non cambiano mai..
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