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#hannah schönberg
amethystique777 · 2 years
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quick grocery run 🥬🥦🥒🫑
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eloquentedition · 1 month
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Hannah Schönberg
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chez-mimich · 7 months
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LA ZONA DI INTERESSE
“La zona di interesse” di Jonathan Glazer è un film raccapricciante e, anche se può sembrare paradossale, un raccapricciante capolavoro. La famiglia di Rudolf Höss vive in una algida villetta appiccicata al muro perimetrale del campo di concentramento di Auschwitz e Höss è lo spietato direttore del campo. Forse spietato non è l’aggettivo esatto, Rudolf Höss è un esecutore del male pianificato, messo in campo dal nazismo per far scomparire il popolo ebraico della faccia della terra. E’ una storia raccontata mille volte (per fortuna), ma mai o quasi mai in modo così persuasivamente e sottilmente inquietante. Non si tratta di una ricostruzione storica, ma di uno psicodramma che vive di allusioni, di segni, di dialoghi e di suoni, a cominciare da quello schermo buio iniziale, popolato da sussurri e grida e dalle tonalità della composizione di Mica Levi, possente come lo “Shemà Israel“ che prorompe da "Un sopravvissuto di Varsavia" di Arnold Schönberg. L’incubo si trasforma, nella scena di apertura, in un idillio campestre della famigliola di Höss che trascorre qualche ora di serenità in riva ad un lago. Questa dualità sarà presente in feroce contrasto in tutto il film, anzi “è” tutto il film. L’intimità domestica e famigliare del gerarca nazista è contigua alla più perversa idea di sterminio mai perpetrata dall’essere umano. A ricordarlo, sono le altane del campo di concentramento che quasi gettano la loro ombra funerea sulla serra e sulla piscina della casa di Höss, casa, ambientazioni e abbigliamenti molto “Neue Sachlichkeit”. La narrazione è statica, nel film non succede quasi nulla, ma quel che non succede lascia intravedere ciò che è stato. Il sordo rumore dei forni crematori in funzione, di cui Rudolf Höss era lo spietato pianificatore, gli spari, appena percepiti nel sottofondo delle garrule grida dei bambini in giardino, dell’abbaiare del cane, del rumore del vento. Una vita domestica che prosegue senza scossoni fino al trasferimento di Rudolf Höss ad altro incarico che lascia però inalterata l’atmosfera idilliaco-paranoica della famiglia del militare. Se Hannah Arendt aveva parlato di “banalità del male”, nulla meglio di questa villetta razionalista nella campagna bavarese e appiccicata al Konzentrationslager Auschwitz, può rendere al meglio il concetto della filosofa tedesca. Jonathan Glazer ha girato il film servendosi di telecamere ad altissima definizione che rendono iperreali luoghi, persone, fatti. Piani di ripresa fissi, nessun movimento, quasi a voler scegliere una neutralità che rende tutto ancora più agghiacciante, anche se nel film c’è molto del “Nuovo cinema tedesco”, quello di Rainer Werner Fassbinder in particolare; come non pensare infatti alla lattiginosa atmosfera in cui si muoveva Veronika Ross (interpretata divinamente da Hanna Schigulla), della cosiddetta “BRD-Trilogie” di Fassbinder. Anche in questo, come in quel film, straordinaria l’interpertazione di una donna, Sandra Hüller nei panni della moglie di Höss (interpretato da Christian Friedel). Per chi vi scrive Oscar già vinto e stravinto.
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horseweb-de · 3 months
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blacxvelvet · 8 months
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Giaborghini x The Garment via Hannah Schönberg
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oeups · 2 years
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forestcollective · 3 years
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Enter a moonlit world where fragments of Arnold Schönberg’s #PierrotLunaire universe crash with digital creations, in a brazen encounter between dance, sound, poetry, video and design. Reimagined as a cascading digital experience, Pierrot takes vignettes from the seminal song cycle and transforms them into a unique multidisciplinary digital world, culminating in a new sonic reimagining by DJ @pixlpixiii For 🎟 link in our bio 📲 💀💀💀 Arnold Schönberg composer Albert Giraud original text Pixlpixi composer, DJ Daniel Szesiong Todd translation, writing @_toddoftoddhall_ Evan J Lawson director @evanjlawson Ashley Dougan choreographer, dancer @goforash Jane Noonan costume, room design @janetnoonan Underground Media, Chris Bennett video documentation, editing Jasmin Bardel design, visual art @jazzy_mc_jazz_pants Aleise Bright voice Kim Tan flutes @pliedpiper Helen Bower violin, viola @piecesofhelen Danaë Killian piano Rosanne Hunt cello Ryan Lynch clarinets @epiccsaxguy Tim Hannah assistant conductor @fromankiwi Old Skool Audio, Dave Wilkinson audio recording engineer Kate Baker photography @katejbaker Presented with @abbotsfordconvent #ForestCollective is supported by @creative_vic & @yarracityarts 💀💀💀 (at Abbotsford Convent) https://www.instagram.com/p/CVbcT9Bh6na/?utm_medium=tumblr
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eloquentedition · 1 month
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Hannah Schönberg
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oeups · 3 years
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oeups · 3 years
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oeups · 4 years
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oeups · 3 years
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oeups · 3 years
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oeups · 3 years
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oeups · 4 years
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oeups · 4 years
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