#globo di La Mana
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L'Isola di Pasqua e altri indizi di Mu sparsi per il Pacifico
L’Isola di Pasqua e altri indizi di Mu sparsi per il Pacifico
Il più grande sostenitore dell’esistenza di Mu, e anche il suo più grande teorizzatore, è stato il colonnello James Churchward. Sono molti però coloro i quali non danno credito ai suoi scritti e alle sue ipotesi, e non si può negare che Churchward pecchi spesso di ingenuità o superficialità. C’è però qualcosa che è innegabile, ed è il fatto che una sua affermazione non può essere confutata.…
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#continente madre#diluvio universale#Francis Maziere#globo di La Mana#Isola di Pasqua#Jose Garanger#Lemuria#Mu#Oceano Pacifico#Uxmal#Vladimir Obruchev#Yonaguni#Yucatan
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Guilty Crown
Ed ecco che abbiamo tolto dalla lista infinita (altro che Neverending story!) un altro titolo che era lì a prendere polvere da anni: parliamo della Corona del colpevole, per gli amici Guilty Crown. Non fate caso al nome, nessun legame col coronavirus. In effetti al nome non dovete proprio far caso, perchè resta fino alla fine un mistero il motivo per cui si chiami così. Avrebbero potuto chiamarlo tirando in ballo l'Apocalisse, la fine del mondo, la selezione naturale...no, la corona del colpevole, vai a capire perchè. Ma bando alle lamentele, abbiamo un anime da analizzare, anime prodotto dalla Production I.G. nel lontano 2011.
Cercherò di riassumere per grandi linee, voglio evitare gli SPOILER ma non prometto nulla, continuate a vostro rischio e pericolo! Iniziamo alla Matrix, una ragazza dai capelli rosa mezza nuda corre per portare in salvo qualcosa che ha rubato, ed è naturalmente inseguita. Okay. Ci spostiamo da un ragazzo che era salito sul pizzo di un palazzo, cosa normale per un teenager, a fissare una specie di youtube moderno su un cellulare moderno anch'esso con tanto di schermo ologrammato, che sta ascoltando una canzone cantata proprio della tizia che abbiamo visto ad inizio episodio; fin qui nulla di strano, un mare di cantanti oggigiorno per vivere rubano in giro, vedi Marco Carta.
Andiamo avanti, questo ragazzo di nome Shu Ouma, deluso da se stesso perchè si, il protagonista di un anime deve essere deluso di se stesso, mai una volta che siano soddisfatti di avere la salute, un tetto sopra la testa, i soldi per frequentare la scuola, il pane in tavola...no, questi pure se hanno un neo fuori posto gridano alla sventura divina. Dunque non capendo nemmeno lui perchè non è soddisfatto di se stesso va in una specie di rifugio diroccato per la pausa pranzo, io a ricreazione andavo al bar vicino la scuola ma dettagli. In effetti la città è tappezzata di rifugi militari, cancellate, confini invalicabili e strutture che in generale fanno pensare ad una guerra o ad una catastrofe di qualche genere; cosa può essere successo? Lo sapremo tipo quasi alla fine, per adesso dicono soltanto che dieci anni prima c'è stata un'epidemia fulminea di un virus chiamato Apocalisse, e da allora il Giappone è isolato ed attentamente controllato in termini di inport ed export. Dunque Shu arriva a questo rifugio diroccato, e guarda un pò, ci trova la ladra di inizio anime! Ma tu vedi a volte le coincidenze. Facciamola breve, l'esercito trova la ragazza, che si chiama Inori Yuzuriha, ma questa riesce nella missione di dare a Shu quello che aveva rubato, cioè una fiala contenente un Genoma, con l'indicazione di portarlo ad un certo Gai, che è il Leader delle Onoranze funebri, il gruppo di partigiani che si oppongono al governo della GHQ. Ed apro qui una parentesi, ma solo a me fa troppo ridere il nome "Onoranze funebri"? bah. Comunque, Shu prende coraggio e tenta di salvare Inori, ma durante lo scontro la fiala del Genoma si rompe ed il potere al suo interno viene raccolto da Shu, guidato da Inori che sporge in avanti le tette e gli fa infilare la mano proprio in mezzo, estraendo una spada di millemila metri tutta nera e lucente con cui sbaraglia i nemici in un colpo solo. Cavolo chi se l'immaginava che fra le tette questa avesse una spada del genere?
Dunque Shu, impropriamente, poichè era un potere che doveva avere Gai, ha il potere del "Re", cioè quello di estrarre i "Vuoti" dalle persone, cioè i cuori, che una volta estratti assumono una forma particolare, chi una spada, chi delle cesoie, chi delle bende curatrici e chi uno scudo, può variare molto in base al carattere della persona. Fra tutta una serie di missioni che puntualmente rischiano di fallire perchè Shu è il protagonista e se non fa lo stupido non gli piace, e frasi mezze dette che non fanno capire assolutamente niente, capiamo che nel Giappone si scontrano il governo, la GHQ, che ha preso il comando per sistemare la situazione dopo l'esplosione del virus Apocalisse, tanto è vero che sono chiamati Anticorpi, e i partigiani già citati, le Onoranze funebri, che, devo dire la verità, non si capisce cosa diamine vogliano; son sincera, non l'ho capito, può anche darsi che il governo mettesse davanti alla gente la scusa della protezione dal virus per i suoi loschi traffici di controllo dei vari genomi eccetera, ma di contro Gai e i suoi becchini (passatemi il termine), non sono mai stati chiari su cosa volessero, neanche con Shu, che col potere che ha è diventato il fulcro dei loro piani. Sostanzialmente Gai diceva a tutti di andare a combattere contro il governo e tutti andavano a rischiare di morire allegramente, senza sapere una mazza del perchè lo facessero. Mah.
Non racconterò tutta la storia sennò non finiamo più, basti dire che gira tutto attorno a Shu, a sua sorella soprattutto, a suo padre e al migliore amico di suo padre, e a Gai. E tutto viene fatto per avere una nuova realtà dopo che la vecchia è stata spazzata via dal virus e con un nuovo Adamo ed una nuova Eva che ripopoleranno la terra con nuove vite. Questo è l'anime per sommissimi capi, ho glissato volutamente sui colpi di scena per evitare spoiler pesanti per chi volesse vederlo. Personalmente non ho trovato molto scorrevole la visione, poichè, forse complici i sottotitoli forniti da Netflix che davvero in certi punti non si capiva cosa volessero dire, vengono dette molte cose in maniera criptica, non hai possibilità di renderti conto di quale sia il soggetto, a cosa ci si riferisca, e solo verso gli ultimi episodi, se hai avuto una memoria di ferro, chiarisci la maggior parte dei dubbi. Io sono d'accordo a mantenere la suspence e poi rivelare la storia alla fine, ma qui siamo capitati nel mezzo degli avvenimenti, non ci viene spiegato nulla di nulla e solo alla fine ci spiegano tutto nel giro di un episodio e mezzo perchè il resto è composto dalla battaglia finale. Non è un espediante molto vincente secondo me, perchè ti fa inciampare nella visione, alcune frasi sei costretto a rileggerle per capirle, ed a volte anche rileggendole non le capisci. Poi clichè a tutta forza, la nuova Apocalisse scatenata da una ragazzina che fa una danza classica, Inori che canta quella cavolo di canzone che ripete da 20 episodi ed anche se è dall'altra parte del globo Shu la sente, Inori che nonostante sia spacciata, siccome ha lacrimato, quella lacrima si trasforma in un fiore e capovolge la situazione, stile Rapunzel, mancava solo madre Gothel, Gai che prima dice a Shu di guardargli le spalle mentre si avvicina a Mana per ucciderla e poi le si avvinghia tipo piovra e urla a Shu di ucciderlo insieme a lei; ma spostati imbecille! Il liceo che diventa una specie di reality dove vige la legge del più forte, come se in tutto il distretto della città isolato per la quarantena esistessero solo quegli studenti e non magari, che ne so, le persone che abitavano vicino alla scuola, studenti poi che nelle scene della palestra sono millemila, manco Hogwarts durante il Torneo Tremaghi. Ci sarebbero altre cose, come le onnipresenti e ballonzolanti tette di Ayase, il sederino di Tsugumi ed i vestiti sempre bucati sul davanti di Inori, questa ragazza si piglierà una bella laringite, ma lasciamo stare. Nonostante tutto quello che ho detto, e capisco che sembri che l'abbia odiato, in realtà l'anime è un buon shonen, le musiche sono molto coinvolgenti e calate nelle scene in modo adeguato, il volume si alza e si abbassa quando serve e ti fa vivere appieno le battaglie fisiche e non solo dei personaggi. Anche i disegni non sono da meno, certo la madre di Shu, Haruka, potevate farmela con qualche rughetta, che così pare sua sorella maggiore, ma vabbe; ho apprezzato i dettagli tecnologici dei dispositivi, un tocco alla Psycho Pass che non guasta mai, ed in generale è soddisfacente e come dico sempre, si fa guardare, perchè tocca temi quanto mai attuali come il sacrificio per i propri amici e la forza che da loro irradia per superare le battaglie della vita. Come ho detto un buon shonen, leggero, godibile e consigliabile, in questi tempi in cui si è in casa alla continua ricerca di cosa fare. A presto!
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Receitas - Pizza Marinara (Vera Pizza Napoletana)
A Marinara é considerada por vários de que jeito a mais vetusta dentre todas as pizzas. Prece a legenda que os marinheiros italianos solicitavam aos padeiros da estação qualquer pizza que pudesse estar cava com eles dentro de suas viagens marítimas bem como que durasse o suprassumo viável. Que nem a caçada continuamente destino a oferta, eles não perderam sazão bem como criaram um caráter de pizza menos o uso de toda tipo com queijo bem como que levasse exclusivamente tomate, alho e óleo. Então foi a gerada a Pizza Marinara (Viagens Marítimas sobre ítalo) que também na atualidade faz lado (em companhia com sua mana Margherita) da lista das em grau superior tradicionais pizzas italianas. É uma ótimo pedida para compartir com os colegas um tanto da história desse gosto que agrada a tantos também hoje!
Partilhamos embaixo aos colegas Pizzamaníacos a produto operário da verdadeira Pizza Marinara. Todo mundo os procedimentos listados seguem precisamente os padrões especificados através da AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana).
Destinado a melhor notícias em cima de ingredientes e forma de aparelho recomendamos que outrora com mais niquice você leia o texto "Os segredos da incontestável pizza italiana" agora apregoado a este respeito no Pizzamaníacos.
Imediatamente leu? Assim sendo vamos lá:
Ingredientes
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Volume
(a rendimento habitual da “Verace Pizza Napoletana” continuamente se baseia na premissa com se usar 1 litro dentre nível; batuta rendimento rende desde 7 a 8 pizzas)
◾ 1 l com água no ambiente grupo (20-22 graus Celsius);
◾ 1.8 Kgs dentre farinha a trigo característica “00”;
◾3 g dentre embrião biológico novo;
◾ 55 g dentre sal marinho;
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Sistema a aparelho da pasta:
1. Em certo cartucho misture uma a nível com o origem, o malícia bem como 10% da farinha dentre trigo. No momento em que obtiver só mistura homogenia comece a aumentar gradualmente o remanente da farinha a trigo até mesmo importar na consistência apropriada para a pasta estar sovada a participação;
2. Sove a pasta com as membros por por volta de 20 minutos no máximo alçar a uma compatibilidade pegajosa, macia e elástica;
3. Cubra a pasta com único tela ungido e também deixe relaxar por em torno de 2 horas a certa ar a 25 graus Celsius. Depois de isso etapa, com a ajuda de uma espátula poda a quantidade em cima de tiras e também comece a gerar as bolas com as gatázio. Isto técnica é conhecida de que jeito “staglia a mano” em que o pizzaiolo comprime a volume com as garra formando pequenas bolas desde 180 a 250 gramas cada;
4. Após as bolas serem formadas coloque-as sobre vasilhas plásticas cobertas com certo pano umedecido e deixe-as descansando por em grau superior 6 horas (de acordo com etapa com aumento). Se estiver sob arrefecimento a pasta ainda assim pode estar usada pelas próximas 6 horas seguintes;
5. Nem o auxilio dentre nenhuma pessoa expediente, enseada a volume com as gatázio formando discos com encorpadura dentre cerca de 0,4 cm no profundeza e nunca em grau superior de 2 cm na borda.
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Com o objetivo de a abrangência (1 pizza)
◾ 100 g com tomates pelados enlatados italianos tipo San Marzano. O tomate indicado é o “Pomodoro Pelato S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino D.O.P”. Tomates frescos além disso podem íntimo usados a datar de que sejam dos seguintes tipos: “San Marzano dell’Agro Sarnese-nocerino D.O.P, Pomodorini di Corbara (Corbarino), Pomodorino del Vesuvio D.O.P”.
◾1 cabeça de alho;
◾ 5 g com orégão;
◾ Graça marítimo a gosto;
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Regra desde preparo
1. Triture os tomates de maneira malcriada (o vontade é que restem pedaços com tomates no graça) e adicione um pouco de humor. Usando qualquer ganhar coloque o tempero no núcleo da quantidade e também com certo confusão caracol cubra íntegra a extensão da pasta exceto somente as bordas;
2. Fatie o alho descascado no fatias finas bem como espalhe sob a extensão recorrendo o mesmo transporte cocleado utilizado ao distrair-se o buquê;
3. Adicione o orégão desde maneira traje em relação a a exterior da pizza;
4. Usando determinado movimento dentro de caracol começando do liga com o objetivo de fora, espalhe um pouco desde azeite dentre azeitona biscate senhorita;
5. Tênue ao fornalha a lenha imediatamente agasalhado a 485 graus Celsius. Usando certa pá periodicamente gire a pizza desde qualquer maneira que possa ser assada de formato traje. Na ar padrão a pizza recusa obrigar-se-á transportar também que 60 a 90 segundos para achar-se assada;
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Após assada a pizza terá de demonstrar as seguintes caracterizantes:
O molho obrigar-se-á ter perdido qualquer o quantidade desde bebedeira e também localizar-se condensado bem como substancioso. A multidão deve assentar castanho porém nunca fogo (com desvio dentre pequenas “bolhas” queimadas que saudável normais dentro de pizzas italianas). A consistência precisará tornar-se elástica, macia bem como fácil de menear e também diminuir. Lembrando que os italianos tradicionalmente rasgam a pizza com a participação, dobram o excerto ao divícia e também comem menos o auxilio desde talheres.
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Com essas qualidades conseguirá mostrar certeza que possuem em mãos alguma autentica pizza napoletana! Buon Appetito!
Segue certo televisor exemplificando uns dos procedimentos explicados sobre (várias pizzarias acrescentam manjericão na Marinara; contudo oficialmente tal elemento não consta nos requisitos da AVPN):
Cômputo: La Pizza di Eataly por Rossopomodoro
Posteriormente inteiramente burburinho e prêmios, a paixão contudo badalada pizzaria do Eataly-SP entrou na jalão do Pizzamaníacos bem como deixamos aqui ah cômputo dentre de que jeito foi nossa experiência no melhor a fascinante pedida!
Avaliação: La Pizza di Eataly por Rossopomodoro
O ato dentre certa pizzaria habitar dentro a determinado Eataly agora lava a atenção: ao integrar no qualquer Eataly do globo (imediatamente postamos neste lugar qualquer assunto a cerca de certo) recusa possui como recusa se lamentar transposto de modo direto a fim de certa região da Itália: produtos desde primeira nível, chefes italianos, gelatos, farinhas, vinhos, queijos e também totalidade mais. Inclusive o odor do ponto nos remete a pó da coturno. Possuimos que assumir que só pizzaria com possibilidade a tantos ingredientes de primeira nível nunca tem metade forma trilhado a fim de assistir a excelência. E também posteriormente finalmente experiência jamais possuimos dúvidas que eles fizeram a corretivo dentre moradia bem adequadamente!
O Eataly-SP é cada grupo desde 3 andares era que no andança possível encontram-se o comércio, docerias e também queijarias; e no de acordo com andar a maioria dos restaurantes e armazém com bebidas. Um tanto que imediatamente chama tolerância ao se entrar: cada estande com várias opções desde farinhas italianas constituição "00" inclusive as marcas melhor famosas que jamais perfeito de modo nenhum fáceis com se esbarrar em localidade canarinho.
A subdivisão a queijos também merece um relevo a parte: várias opções a muzzarelas de búfala dentro de jeito ítalo feitas em cada dia. Até é possível experimentar cada standard outrora da corrupção.
No terreno além disso se encontra alguma pizzaria sobre direção romana: idêntica as italianas, com pizzas dentre massas crocantes bem como vendidas por quilo. Certa ótima pedida para as pessoas que quer comparar a pizza napolitana e a romana (que diga-se desde evento perfeito muuuiito distintos).
Entretanto vamos a que alívio verifiação: no precedente andança encontra-se a famosa "Rossopomodoro" a pizzaria napolitana da decenário que agora exibe copiosos prêmios a guias gastronômicos tal como a superior pizza do Arabutã.
Os fornos são fidalgo que saltam ao olhadela agora a primeira vista: 2 fornos napolitanos importados que reproduzem com perfeição o essência das pizzarias napolitanas.
Depois na sinal do restaurante encontra-se determinado display com o menu da morada: 18 sabores com pizzas, mais entradas bem como bebidas. Os sabores listados no lista trazem bastante da grupo italiana pizzamaníaca: sabores simples, com ingredientes bastante corretamente produzidos valorizando-se cada minúcia. É digno a consideração as 2 opções como fazer fuxico japones "degustação" da moradia: Fru-Fru e também La tricolore - pizzas ovais com predileção a 3 sabores todo.
Dentre segunda a sexta-feira, a morada participação com só predileção com almoço enérgico bastante esquisito: Pranzo Veloce - alguma pizza, grito bem como sobremesa por somente R$ 38,00! Achamos isso possibilidade fantástica! Pode mostrar asserção que por isso preço nunca achará de modo nenhum mais adequado em todo o Brasil!
Os preços em cima de geral são justos; essa aliás é diferente lugar esperançado da pizzaria: recusa se deixou controlar através da lugar prezando por espalhar a grupo italiana sobre da procura de lucro sem limites. Só penalidade a tornar-se imitada!
Visto que jamais idade de repreender a moradia este constantemente lotada, com filas na instante do almoço. Entretanto nas duas goles que fomos conseguimos cada nível com consonante presteza (menos de 10 minutos). Eventualmente o uno lugar que precisasse de um tanto mais de cuidado de acordo o lugar: a decenário merecia cada lugar certo acanhado mais alto pode ser que com climatização individualizada; o que nunca chega a ser determinado distúrbio no entanto um espaço aconchegante de maneira nenhuma é demasiadamente!
Experimentamos 2 sabores: a famosa "Margherita Verace TSG" bem como a "Quattro Formagge". Ainda que no pontual a vértice, as pizzas demoraram por volta de 20 minutos para alçar no entanto a espreita valeu a desgosto.
As pizzas seguem o tradicional dimensão original itálico (afirmativo na Itália as pizzas salutar individuais!) que alimentam adequadamente mesmo os em grau superior bons com travessa. A têmpera consistia bonita e também a cocção controlada individualmente com beleza: com a pasta elástica ao profundeza e bolhas levemente queimadas nas pontas transe de uma levedação lenta. Além disso a quantidade merece certo parágrafo a lote: levedação dupla por no mínimo 24 horas!
Os ingredientes se harmonizavam com arte bem como desde enorme saudável qualidade.
Sobre papo com os pizzaiolos descobrimos que a humanidade eram italianos: demais sinal bastante instigante do fundação tendo em vista trazer a melhor experiência italiana ao Brasil.
Nosso veredito: Preços justos bem como ar que respira a povo italiana. Pizzas que reproduzem com mérito as tradicionais napolitanas com ingredientes de primeira qualidade. O ar pode ser que merecesse uma tolerância a também, no entanto isto não chega amolar. As pizzas que experimentamos? As melhores que nunca comemos no Brasil! Sem sombra de dúvida uma experiência badejo e também obrigatória com finalidade de pessoas Pizzamaníaco!
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La Polinesia Francese è sempre stata al centro dei miei sogni da viaggiatore. Avete presente quella meta lontana, esotica e bellissima in cui vi vedete distesi su un lettino in riva al mare, alle vostre spalle una foresta verde di palme da cocco?
Se la vostra fantasia si muove in direzione di quelle palafitte in legno da cui già vi vedete affacciati sulle acque più turchesi che la vostra mente possa immaginare, allora siete sulla mia stessa lunghezza d’onda e potete capire bene il mio entusiasmo quando ho ricevuto un invito per un viaggio in Polinesia.
Tutti hanno una qualche lista dei viaggi da sogno da fare, nella mia top five c’erano proprio le isole di Gauguin, e in fondo è facile capire perché incarnano l’ideale di meta irraggiungibile, vuoi per la distanza tra l’Italia e quelle isole quasi invisibili sul mappamondo, vuoi per i costi da sostenere. Eppure a volte, i sogni si avverano.
Il viaggio in Polinesia è un bel viaggio da sostenere: 24 ore di volo che ti proiettano letteralmente dall’altra parte del globo, 2 scali internazionali (anzi, intercontinentali visto che uno è stato a Parigi e uno a Los Angeles). Da Parigi ho preso anche per la prima volta un volo con Air Tahiti Nui ed è stata una piacevole sorpresa: personale gentile, sedile comodo, pasti di buona qualità e birra locale di Tahiti, niente male.
Ed è stato davvero un bene fare un viaggio aereo comodo, visto che dopo solo poche ore dal mio arrivo a Papeete, ho iniziato ad esplorare l’isola di Tahiti.
5 cose che più mi hanno colpito di Tahiti
1. Il sorriso e il calore della gente del posto.
Appena arrivati in aeroporto si è subito proiettati in una dimensione colorata, tropicale, grazie allo speciale rituale di benvenuto con collane di fiori e musica polinesiana – a qualsiasi ora, anche alle 5 di mattina. Ed è stato davvero bello percepire questa atmosfera e la sua sincerità, un vero ritmo di vita che batte secondo un sistema di vita diverso e rilassato. Ma è il sorriso vero delle persone che si incontrano la chiave secondo cui si deve leggere il tutto. Anche negli hotel si viene sempre accolti con un sorriso, un drink di benvenuto e fiori, gesti si turistici ma genuini.
Qua la gente parla spesso di Mana, e prima di arrivare non capivo fino in fondo di cosa si trattasse. Ora l’ho capito, anche grazie a questa sensazione di autenticità di chi ho incontrato. Il Mana è la forza vitale, lo spirito che circonda l’uomo. Io l’ho trovato in ogni angolo di Tahiti, l’ho visto, sentito, persino mangiato: una forza vitale che è molto più che una situazione rilassante, è qualcosa di rigenerante.
2. L’isola di Moorea.
A poco più di 30 minuti di traghetto da Tahiti, c’è l’isola sorella con la montagna fatata ed il mare tutto intorno che richiama a sé: un’isola vibrante di vita, dove non mancano cose da fare e posti da scoprire. Spesso ci si perde a fare foto su foto alle sterminate spiagge con palme, o ai banchetti di ambulanti che vendono pesce e frutti – che non vedono l’ora di farti assaggiare con orgoglio i loro prodotti. Obbligo di visita alla baia di Cook, famoso lido a cui approdò l’esploratore inglese con la sua nave e dove la storia ricorda l’ammutinamento del Bounty – e in fondo guardando questi splendidi posti ho anche capito il perchè avvenne.
Un’esperienza entusiasmante da non perdere è salire sulla Magic Mountain, da dove si può godere di una vista mozzafiato sulla costa. Bellissimo il percorso da fare a piedi, che richiede però tempo e molta energia, molto entusiasmante anche il tour di quad bike, che offre l’occasione di scoprire l’entroterra di Moore divertendosi con i quad e scoprendo angoli nascosti e non turistici dell’isola, come la piantagione di ananas per esempio.
3. L’atollo di Rangiroa.
Prima di partire avevo letto qualcosa su Rangiroa perchè non mi piace arrivare impreparato a destinazione. Bene, la realtà supera le aspettative, e di molto. L’atollo di Rangiroa è un posto che ti entra nell’anima: un gigantesco anello di sabbia tra sabbia, mare e palme che si estende per 80 Km senza niente in mezzo.
Una dimensione a sé a partire dal nome che significa “Cielo senza fine”– il cielo che diventa una cosa sola con il mare nell’atollo più grande del mondo, così esteso da contenere l’intera Tahiti.
Ha una laguna letteralmente infinita, quasi non se ne scorge la riva opposta. Il mare aperto è connesso alla laguna interna in due pass, Tiputa e Avatoru, qui gli appassionati di snorkeling saranno in paradiso grazie alla straordinaria fauna ittica di pesci pelagico, squali grigi, delfini, carangidi, razze e mante.
Noi abbiamo voluto regalarci qualcosa di speciale, nell’ottica di siamo qua, viviamocela fino in fondo. Qual è questo regalo? Un paio di notti al Resort Kia, il luogo dei desideri di tutti, con ville dotate di ogni confort e piscina privata.
Non mancano a Rangiroa sistemazioni più piccole e accoglienti, come il grazioso Family Hotel Josephine che unisce cordialità del personale a un’eccellente proposta enogastronomica, camere comode, pulite e decorate con stile.
Consiglio anche una visita alla pearl farm, una delle più grandi fattorie di coltivazione delle perle nere: durante il tour dell’azienda è inoltre possibile uscire in barca e fare snorkeling per vedere in prima persona il punto in cui vengono coltivate le perle.
Rangiroa è raggiungibile con un volo interno di circa un’ora che parte giornalmente da Tahiti.
4. Tahiti e la sua natura selvaggia.
La più grande tra le Isole del Vento, è anche un portale per il paradiso della natura più selvaggia. Non dimenticherò mai i colori e la vita dei giardini Paofai, un’area pubblica con percorsi naturali, giochi per bambini e fontane. Bello anche il Giardino botanico Harrison W. Smith, il cui nome omaggia il fisico americano che lo creò con centinaia di piante e fiori da ogni dove.
La meraviglia della natura tahitiana l’ho vissuta anche ai giardini di Vaipahi, sempre a Tahiti: qui ci sono 6 km di sentieri tra vegetazione tropicale e cascate maestose, ottima escursione anche per le famiglie con bambini, che possono fermarsi un po’ nell’area picnic in riva al mare e a cui rimarranno impressi i siti archeologici disseminati lungo il percorso.
Se poi si vuole partire all’avventura e immergersi nella Tahiti più selvaggia e poco conosciuta, allora c’è il Teahupoo Tahiti Surfari per scoprire davvero i luoghi più remoti dell’isola, tra flora e fauna. Un’avventura che mi ha portato tra valli, montagne e spiagge incontaminate accessibili solo in barca grazie a cui sono riuscito a leggere il significato più profondo di un’isola estremamente viva.
Bellissime le grotte di Vaipoiri, luoghi pieni di storia, magia e leggenda dove il fascino della natura e l’adrenalina si fondono nel brivido di un salto in un lago cristallino. In questo tour c’è la possibilità di pranzare nella casa di una famiglia del posto, in riva al mare circondati dal verde della vegetazione tropicale. Un pranzo a base di prodotti locali, cucinati seguendo ricette e tradizioni tahitiane.
5. La cucina di Tahiti mi resterà sempre nel cuore.
Pesce fresco, tanta frutta esotica e verdura – il tutto condito con aromi agrodolci, piccanti e così lontani dalla nostra cucina che sono la degna cornice ad un viaggio dall’altra parte del mondo. Sono palpabili le influenze orientali e quel tocco di autentica classe francese, ma il risultato è unico: il consiglio è di lasciarsi andare ai nuovi sapori e scoprirne il più possibile – un consiglio particolare? Provare il pesce crudo (una sorta di sushi in chiave del Sud Pacifico) e i condimenti al latte di cocco che per me sono stati una sorpresa molto piacevole!
Dove dormire
A Tahiti presso l’hotel Le Meridien: la struttura è enorme, in una zona tranquilla dell’isola non lontano dal centro città. Stanze capienti e con internet wi-fi gratuito. Alcune stanze hanno anche la macchina del caffe Nespresso con cialde gratuite.
A Rangiroa presso il Kia Ora Resort: posizione strategica in uno dei punti dell’isola più belli per fare snorkeling. Le ville con piscina sono davvero una chicca, con letti enormi, comodi e arredate con gusto. Anche qui wi-fi gratuito.
A Moorea presso il Sofitel: i bungalow sulla spiaggia sono spaziosi e comodi, con verande da dove ammirare il tramonto. Ottima la colazione, variegata e con vista mare.
Il video che abbiamo girato in Polinesia
Tahiti e la Polinesia Francese: le 5 cose che più mi hanno colpito La Polinesia Francese è sempre stata al centro dei miei sogni da viaggiatore. Avete presente quella meta lontana, esotica e bellissima in cui vi vedete distesi su un lettino in riva al mare, alle vostre spalle una foresta verde di palme da cocco?
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