#giovanni vallata
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who do you think we'll see anyone cozying up together during these winter months? and who do you think will remain cold and alone?
Clearly Adem and Ysla, though I guess he'll be avoiding any boat related activities for the foreseeable future. Trauma can run so deep. Another little birdie told me Abril and Mal are sharing spaces, maybe even blankets. It is so cold out ladies can't say I blame you. Luna and Drew of course, I don't think he was joking when he said they were literally stitching their skin together. Vanni and Yaz seem to be getting very comfortable. I guess the other woman (allegedly) doesn't always cry herself to sleep. Cute? Rohan may be cozying up with Dixie but I still think they're gonna be freezing on that damn boat. Now as far as cold and alone goes... Noah and Astrid if they keep up this weird cold war they got going on. I think Salem was onto something when she said Rohan is always at the scene of the crime. Nazli is spending too much of her time at work when she should be in the club and Omar never leaves his house. It's a got damn shame. I'd like Javi to get up and get active, such beauty going to waste. Once again, not enough people at the club !
#adem kartal#ysla alonso#abril valdivia#mallory jade watson#luna dominguez herrera#drew crane#giovanni vallata#yazmin taylor#rohan kaur#dixie harrison#noah fontaine#astrid blackwell#salem west#nazli sunar#omar osei#javi dominguez herrera
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Imola, siglato primo protocollo unitario contro bullismo e cyberbullismo. Dirigenti scolastici e Carabinieri uniti per lo "storico" appuntamento
Imola, siglato primo protocollo unitario contro bullismo e cyberbullismo. Dirigenti scolastici e Carabinieri uniti per lo "storico" appuntamento. Nella mattina del 7 febbraio, giornata nazionale contro il bullismo, nella sala di rappresentanza della Compagnia Carabinieri di Imola, i Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi del Circondario Imolese e della Direzione didattica di Castel San Pietro Terme sono stati accolti dal Comandante della Compagnia di Imola, Maggiore Andrea Oxilia, per un importante, preannunciato, "storico" appuntamento. Il tavolo antibullismo, già inserito nel progetto educativo scolastico di "Insieme nella rete", ha consentito di definire e approvare un documento davvero unico nel suo genere e di assoluta importanza: il primo protocollo unitario contro il bullismo e il cyberbullismo valido per tutte le scuole elementari e medie del Circondario. Grazie all'opportuna, alla mirata collaborazione e alla "consulenza legale-operativa" dell'Arma di Imola, sarà finalmente consentito a famiglie, studenti e docenti di conoscere e attuare esattamente le modalità di intervento che, identiche per ogni scuola, saranno congiuntamente adottate in casi riconducibili a tale spiacevole fenomeno. L'inserimento del cd. "Bullizzometro", predisposto dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma per rilevare i segnali del livello di violenza subita ed espressa - inserito nel documento, quale parte integrante - consentirà peraltro ai referenti scolastici per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo di avere cognizioni più certe sulla valutazione dei casi, vedendosi garantita una linea diretta con la Compagnia Carabinieri di Imola in caso di dubbi, una pronta consulenza e un canale aperto e immediato con l'Autorità Giudiziaria. L'attenzione storica dell'Arma dei Carabinieri verso le istituzioni scolastiche si è concretizzata anche con questa collaborazione, oltre alla programmazione annuale degli interventi sulla promozione della cultura della legalità nelle classi. L'impegno dei carabinieri in questo primo quadrimestre nelle scuole imolesi, della vallata del Santerno, dell'area medicinese, del comprensorio dozzese e castellano ha visto già realizzare 12 incontri, per un complessivo numero di circa 400 tra studenti e genitori "informati e formati" sulla cultura della legalità. Bullismo e cyberbullismo, uso e abuso di stupefacenti e alcool, reati di genere con particolare attenzione al fenomeno dei femminicidi, uso dei social network e reati correlati, analisi della comunicazione giovanile rap e trap: questi gli argomenti principalmente trattati. L'incontro, che ha portato alla sigla definitiva del Protocollo Unitario, si è chiuso con il rinnovato ed entusiastico impegno dei Dirigenti Scolastici e dell'Arma imolese nell'organizzare il prossimo 23 maggio 2024 (com'è ormai tradizione, in occasione dell'anniversario della morte del Giudice Giovanni Falcone) la premiazione della 2^ edizione del concorso di poesia riservato alle scuole medie del Circondario "É Legalità Poesia", per la quale il Comune di Imola conferirà il Patrocinio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Bibbiena: dalle origini all'epoca del Grand Tour
di Giovanni Caselli Bibbiena, Palazzo Dovizi Bibbiena è definita nei giornali locali “capoluogo di vallata”, probabilmente perché come centro urbano ha, o aveva, tutte le strutture necessarie ad un centro urbano oltre inclusi i necessari servizi pubblici per essere tale. Se il nome è di origini etrusche e probabilmente lo è, ciò non pare corroborato dall’archeologia. Sotto le case e le cantine…
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2 appuntamenti legati alla montagna e alla devozione alla Madonna di Oropa
L’associazione Cammino della Luce di Pray, il Comune e la Pro Loco di Rassa Valsesia propongono due appuntamenti legati alla montagna e alla devozione alla Madonna di Oropa. La prima iniziativa è in programma per venerdì 18 agosto, alla Bocchetta del Croso, in territorio di Rassa, nell’area che è lo spartiacque naturale tra la Valsesia e il Biellese, dove sarà proposta la Festa della Madonna di Oropa, ad un anno esatto dalla posa della statua, raffigurante la Vergine Nera, che il Cammino della Luce ha collocato in una cappella appositamente costruita, al termine di un pellegrinaggio che ha toccato più di 120 parrocchie. Questo il programma della giornata: alle 7,30 partenza dalla chiesa parrocchiale di Rassa in processione attraverso la Val Sorba fino al colle del Croso. Alle 11,30 sarà celebrata la Santa Messa, al termine piccolo incanto. A seguire, il pranzo al sacco. Nel pomeriggio il rientro a Rassa. Il percorso ha un tempo di percorrenza di circa 4 ore, grado di difficoltà BC, l’altitudine di partenza è di 917 metri, quella di arrivo di 1940 metri. C’è la possibilità di raggiungere il Croso in elicottero: i voli saranno effettuati dalle 9 in avanti, il costo del volo è di 55 euro. Ritorno a tutte le ore fino alle ore 16, stessa tariffa dell’andata. Per prenotazione voli contattare Daniela Magliocco 3476613223. I voli potranno essere effettuati anche dalla vallata biellese, partendo da Piedicavallo: il costo è sempre di 55 euro, in questo caso contattare Rosella Mosca 336811161. In caso di maltempo, la festa verrà rinviata alla prima giornata di tempo favorevole. Nel fine settimana del 9 e 10 settembre tornerà invece un appuntamento molto sentito dalle genti della Valsesia: il pellegrinaggio da Rassa al Santuario di Oropa. La manifestazione avrà inizio sabato 9 settembre, con la messa alle ore 20,30 nella chiesa parrocchiale di Rassa, al termine della quale partirà il pellegrinaggio devozionale a piedi, che per tradizione si svolge di notte. Sono previste soste alla Bocchetta del Croso, dinnanzi alla cappella della Madonna, a Montesinaro e al Santuario di San Giovanni di Andorno. L’arrivo ad Oropa è previsto attorno alle 11 del mattino di domenica 10 settembre. Alle 12,30 il pranzo presso il Ristorante Le Fornace, su prenotazione al costo di 25 euro. Nel pomeriggio, alle 16,15, la processione dai cancelli di Oropa fino alla basilica antica, dove, alle 16,30, si parteciperà alla Santa Messa. Il rientro è previsto alle 18, con partenza da Oropa in pullman GT per il rientro a Rassa, anche questo su prenotazione al costo di 15 euro. Il percorso è consigliato a camminatori molto esperti. La quota di iscrizione al pellegrinaggio è di 10 euro, in santuario ci sarà la possibilità di usufruire di uno spazio comune con doccia, a 10 euro su prenotazione. Iscrizione obbligatoria entro e non oltre il 27 agosto compilando i moduli disponibili presso il Comune di Rassa, sul sito Internet comunale, alla Locanda delle Alpi di Rassa, o contattando il Cammino della Luce al 3476613223. Per i pellegrini non camminatori, ma che desiderano raggiungere il santuario per partecipare alla giornata di domenica 10 settembre, c’è la possibilità di usufruire del pullman: per informazioni contattare il Comune di Rassa 016377287 o Sara Sisti 3295379739 Read the full article
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POLAR NIGHT
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Summary:
He was a patient man. He wouldn't mind to wait for the right time to reap what he thought he deserved. He had lived in the dark for far too long, that happiness was such a foreign notion for him.
Until you crossed his path and awakened something deep inside him.
Until he realized there was indeed glowing light on the other side of his world, just a flicker at the end of the journey he had to conquer.
Until the sunshine he had waited became you.
Pairing : Taehyung x Ballerina Reader
Genre : Yandere, Mafia AU.
Warning for this chapter: Implied infidelity, violence and sexual acts. Murder.
Word count : 5K
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Full Masterlist and elaborate warning please read here.
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Excerpt.
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Part 2 - Him
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He was six years old the first time he came to the estate, hand interweaved with his mother and hid behind her skirt because of the sight of scary men with scary beard that stood around the room where his father sat behind his imposing desk. He looked intimidating for people who had no purpose to be there or had all the purpose that his father interested in.
He wasn't old enough to understand the conversation between his mother and the man, other than 'move here', and 'he's my son'.
He didn't have a father before he stepped inside the manor, then in a blink of the eyes, he was the son of one of the most powerful kingpin in Calabria the next day.
He remembered when his mother took him on a stroll around the vast land in Seminara, thirty kilometers from the estate, two days after their arrival. Where his father grew and cultivated thousands of bergamot and olive trees. Hectares of land that produced tones of precious 'green gold'- drums of olive oil that contributed to his father's bank account, and bergamot oil as ingredients they supplied for finest perfumers and beauty traditionalist.
Or the next few days after that when she took him around the extensive orange plantation in Vallata del Gallico, a few miles north Reggio Calabria.
San Giuseppe belladonna oranges, the famous fruit with intense tangerine color that painted row after row of trees was another form of scenery he had never seen in South Korea before, a pleasant substitute for the pink color of cherry blossoms that bloomed over the early spring around Seokchon Lake. The oranges were tangy, sweet and juicy, he forgot how many he gobbled at the time, only remembered that he left the plantation with swelling belly from overeating the fragrant citrus.
His mother was trying to show her son, the new life that was awaiting for him when they moved to Italy. She was also trying to convince herself that abandoning her life in Seoul and be with the man she knew nothing about would be the best decision for her son's future as the heir of the man's empire.
🔸️
"Abeoji?"
His father was quick when seized his jaw, holding it in his punishing grip, his stare probably could kill him by the look alone. It was semantics of course, because in reality -he indeed killed but not by his eyes.
"How many times I told you, don't call me that. You are not in Korea, you are not a Korean. You are my son. Do you understand?"
His father was pretty affable whenever he was in good mood, but that kind of time was rare, which he most certainly wasn't at the moment.
"Yes ... Papà."
The eight year old boy in him didn't understand why his father despised his son's maternal descent so much, he was pretty generous and cordial in front of his wife-Taehyung's mother, in most times.
"Good. Now, tell me again, who is your name. Don't give me bullshit."
"Gio. My name is ... Gio."
His father was scary even when he was less serious. The grip on his jaw started to hurt.
"Full name, Gio."
"Giovanni Romano, papà."
The man released him and smirked in satisfaction, rubbing his five o'clock shadow while throwing an assessing glare on him, his eyes softened a bit, but the warning from his previous words lingered.
"Good. You are the son of Marco Romano, you are my heir. Use your Italian name everytime, don't fucking embarrass me."
🔸️
It wasn't long before he found out, that the life his father led wasn't as vibrant as the groves of bergamot he planted, and that the means he used to fund his lavish lifestyle was nowhere as sweet and juicy as that belladonna oranges they served on the dining table during spring.
He was eight years old when he saw his father held a gun to make a show how to use it, before pulled the trigger and killed one of the dobermann that was sitting at the porch in front of his son, stating how important it was to master proficiency with guns in order to survive in their world.
He was nine years old when he overheard Alessandro- his father's consigliere, talked about almost ten acres of marijuana plantation in Mexico that his father visited every other month, and a whole container of weapon anchored at the harbor of Port Messina, covered in layers of faux bear fur to disguise them from the authority.
He was ten years old when he witnessed his father killed three suspected turncoats at the warehouse next to the stables, before his stooges threw their bodies in the truck to dispose them in some godforsaken dump.
His father never talked openly about his business in front of his son, but he didn't have any reservation in revealing his sinister side, as well as his affair outside his marriage.
He was married twice, the first one was to a beautiful Italian almost the same age as Taehyung's mother, who came from notable family in Sicily. They signed official separation not long after he asked Taehyung's mother to move to Italy, as the condition stated by her, she wouldn't want to settle in a foreign country to become his mistress.
He met his second wife in Seoul during his business trip to the country.
He was entertained by his Korean associates to one of the night club in the Seoul red light district, where he met Kim Binna, who worked as a bartender in the club. It was fortunate that she didn't work as one of the escorts when Marco Romano met her, otherwise she would find her value in general would be even lower in front of him.
He was fascinated by her beauty, and paid a fortune just to have her for a night in his hotel penthouse suite, only to kick her out the next day before flew back to Italy.
It was probably destiny that the one time intercourse left Kim Binna pregnant with the mob's child, and also another fate that his first wife couldn't bear him any children even after years of marriage.
Marco Romano was far from a faithful husband, he slept with too many women to count, but none of them could bear any male heir for him. Only Kim Binna who could.
It was a bitter reality for him, almost like a curse, a red string that tied Taehyung to the life of the mafioso, one he probably would never have any option to refute.
Years into his life in the mansion had him grown accustomed to the ominous gleam in his father's eyes, and the gradual overcast in his mother's look at him, losing her zest and vitality with each passing day of her life beside him.
🔸️
It was the third day they held him in an empty abandoned warehouse near Port of Reggio. Those rats who kidnapped him demanded one million euro from his father in exchange for his release. He overheard the amount when they talked to him through modulator, just like those scenes he watched in movies. Only the bitter reality that it wasn't a show, and his father refused to comply, despite the amount was probably only a fraction from his vast wealth. He heard his father's voice clearly answering their bid with monotonous voice, sans any emotion.
"He will prove himself as my son before he deems worthy of that amount."
The eerie silence after that was heavily hung in the air, before the men's chaotic argument filled the room, tried to think of other way to squeeze money from their target. One of them kicked him several times on his ribs and stomach, he felt like a thousand needles stabbed his scrawny form. He was seventeen years old at the time.
They were too busy shouting to each other that they ignored his father's words in its substance, he was indeed Marco Romano's son after all.
It was three days after his kidnapping, when he was back at the mansion, a half loaded gun inside the oversize coat that he stole from them, he hardly felt the pain from his fractured ribs, the deep cut on his lips and cheek, the bullet that was lodged near his pelvis, just two centimeters from his kidney.
He didn't spare anyone in his wake, having burned down the structure to ashes, silencing several writhed soul who tried to beg for his mercy. It was an evident statement to his father and to their rival syndicates, he would worth every inch of the throne his father would leave later.
He wasn't even sure what made him successfully escaped a whole armed troupe by himself. Maybe it was just a miracle or pure luck. Or maybe it was basic instinct to keep himself alive, so he wouldn't give his father the satisfaction of proving his own words, that his son was inadequate and weak.
He didn't blink when his father praised him and patted his back, stated how proud he was of his son. He wasn't a mere pretty boy like his father always mocked him before.
His father took him to the meeting with an arm dealer the next week, silently acknowledging his approval for him as his appointed heir.
A week after that, the man registered a trust fund under his son's name, a guarantee for Taehyung that he would have authority over the company once his father retired from his position. With one condition, he would marry the woman that his father chose for him.
He was twenty five years old when he was betrothed to Sophia Abate, the daughter of Dario Abate, a member of Cosa Nostra in Milan. Her father was a rich businessman in publishing, but a low rank when it came to his position inside the Sicilian Mafia.
His father was indebted his life to the man once in the past, so the arrangement was meant to be a return favor to his friend, as well as to establish a handshake between the two capos.
Taehyung didn't mind that much, Sophia was a beautiful woman with excellent finesse in bed. Her skill in giving him blow job had never failed to make him cum in her mouth, and the way she rode him always had him craved for the next round.
Unfortunately, their compatibility only went as far as in the sack.
He had never fancied her foul mouth, or the way she degraded her inferior, the servants in her house, or how she treated animal that she saw on the street like inanimate object. But he hated her smoking habit the most, she was like a chimney, constantly puffing out vapor whenever she didn't have food in her mouth, or his cock between her lips. She had incessant sex drive, while he wasn't against this particular trait of her, there were just a lot other things about her that poked him the wrong way.
One that would surprise a lot of people, knowing how graceful she could be on the stage, when she danced those perfect pointe and pirouette during her show.
But he didn't have a choice in this matter, not when his father held the reign and decided what to do with his way of life.
He had learned that there was always a price to everything, and in this matter, having Sophia next to him was nothing compared to the position he would inherit from his father. It was what his mother always taught him, her words drilled in his brain during the many nights she sat with him in the kitchen, making him that heavenly japchae that his father despised, just like so many things he hated about his son's Asian root.
🔸️
He remembered the night during early January, a week after his twenty sixth birthday, when he walked in his father's study room to deliver him the gnocchi soup he had asked his mother to make, and saw him knelt on the floor, the house maid half his age on a revolving chair was spreading her legs wide for him. The man was eating her pussy with obnoxious sound, he didn't stop even when he realized Taehyung was at the door, instead, he pulled down his pants to stroke his erection, dared his son to voice his despise.
The girl's moan could be heard around the entire mansion, it was like a deliberate attempt from her to let everyone knew how she had successfully caught the attention of master of the house.
One of the cleaning staff found his mother two days later, with broken neck tied to a rope that hanged from the wooden panel roof of the basement rustic wine cellar, her lips was as blue as the color of winter that blew the breeze on the leaves of bergamot trees in the orchard.
She couldn't bear to watch the man that she loved strayed too often with his inglorious sexual escapade, it took a toll in her weakened heart. Kim Binna's biggest mistake was to fall in love with a monster like Marco Romano.
Taehyung had to force himself to feign a callous expression during her funeral, didn't want to show his weakness in front of the old man.
It was the turning point in his life, that his goal finally manifested into a new beginning.
He wasn't going to continue his father's legacy.
He was planning to take away everything that his father had, everything that he held dear, he was planning to be the cause of Marco Romano's ruin.
One way or the other, he would make the man pay for what he did, and he just needed to be patient, waiting for the right time to execute his well laid plan.
🔸️
Until that day, the first time he saw you in that theater, a few months after he lost his mother, he found something that unknowingly filled the void in his heart, slowly but steady made its irreversible way into his life. The empty evenings without his mother to talk with him were replaced with staring at your candid pictures that he took from the last ballet show that you performed.
It was almost out of the blue, he didn't want to nourish the forbidden desire, it was too embarrassing even to admit to himself, how he was infatuated with a sixteen years old kid, it was disgusting. Especially when he had a woman like Sophia next to him. He would be a laughingstock if it leaked.
You were nowhere near the beauty like Sophia was, your skinny frame was as stiff as a stick, the mound of your chest almost flat like a washing board. It was like an insult to his pride as a man, to take interest in a girl like you.
So he tried to bury his feeling, trying to extinguish the fire that threatened to burn him down.
🔸️
His grip on her neck was firm, the pressure was visibly started to get her uncomfortable, but his hand was unwavering, along with his hip that sending rhythmic jolts when he pushed his cock deep inside her.
Sophia's moan was a bit muffled as oxygen supply was cut, and she put her hands on his wrists to stop him.
But there was a veil of haze clouded his mind, as he desperately trying to rid your face from his memory.
He was angry, extremely furious.
It had been a year ever since he first saw you, but your image was still firmly carved inside his brain, and it appeared everytime he made love to Sophia, trying to fuck the image out of his delusional mind.
He had tried to avoid you, other than the role of benefactor for your career as he promised, he tried to be as scarce as he could, avoided the theater eventhough he had always enjoyed the showcase before.
Sophia's artificial nails dug to the skin on his hand was the thing that sent him back to the present, when he finally realized what he had done. In that moment of delirium, it was your face that flashed in his vision, haunting him like unending nightmare. He wanted to kill that visual, wanted to be freed after so long, wanted to have his old, boring, aimless life back.
But it was all in vain.
His body finally surrendered, when his hand loosened, he didn't register Sophia's string of curse at him, as his cock went flaccid before he pulled out of her.
There were a fit of cough escaped from her strained throat, as she tried to speak with exertion.
"Are you crazy? You almost killed me there!"
He didn't answer as he walked to the bathroom and lock the door to have a moment of solitude, blocking Sophia's voice calling him with fuming tone.
Standing under the blast of the rainshower, he finally able to get himself off with his hand while imagining his hard cock defiling your virgin cunt, spilling his seed inside your womb, paying a homage into his lingered fantasy.
🔸️
It wasn't until your seventeenth birthday that he finally drew a truce with himself.
He saw you again after a performance of where you played your first main role as Giselle in a grand two act showcase at the theater.
He almost couldn't recognize you.
The dull hair framed your tired face before was replaced with a shiny midnight lock that surrounded your glowing face, covered with light makeup and pink lip color. The prominent dent under your cheekbones were vanished, and your face radiated a healthy gleam.
But the thing that drew all the air from his lung was your body. The pitiful unattractive bony frame was gone, it was replaced with sensual curves around your waist and chest. He almost couldn't divert his eyes from your breasts, where two beautiful twin swell of flesh were covered in corset that couldn't really hide its beauty. He couldn't restraint the bulging tent in his pants, his imagination went into overdrive.
At some point later, after regular wetdreams and moments where your face constantly replaced Sophia's whenever he needed his release, he realized that it must be fate- however twisted it was, that you came into his life was for a certain purpose.
There must be a reason why he could never get rid of you out of his life.
And he finally made a decision to follow the destiny.
His father always said to him, when he wanted something, he had to make it happen. The thing wouldn't make its own way to him. Which was impossible because of his engagement to Sophia.
Therefore, he had to change the whole game.
🔸️
The night was surprisingly pleasant, the star scattered over cloudless sky and the full moon overlooking the estate amplified the cool weather in the end of autumn in Calabria.
It was in contrast with his father who was laying down on his bed having a struggle with his weakened body for the past years. He's been sick for almost two years now, but doctors could not pinpoint exactly what of his illness, ruling out several possible diagnosis. He was surviving between painkillers, countless supplements and sleeping pills without improvement.
Maybe Alessandro was right, somehow his father loved his wife in his own way. His condition started to deteriorate a few months after Kim Binna died.
Taehyung never considered himself as a Romano, eventhough he was the only male heir that his father got from the long list of women he bedded. It was kind of sad really, or more like a curse. What was the odds of having only one son out of countless women?
Well, here he was.
As much as he tried to distance himself from his lineage, he could never deny his father's role in his life,no matter how much the man hated his maternal descent. Maybe because in a way he knew, to his chagrin, Taehyung would take over his throne. It would be inevitable.
Eventhough he would probably become his last choice had his father could produce another male heir- he despised his mixed blood, he had thought his son's Korean bloodline as something weak, not at all suitable for the heir of a Ndrangheta capo.
Many times before he met you, he was wondering to himself, if he still had a beating heart that could feel sadness or compassion, that he wouldn't follow the way of life his father had led. That somehow, he still could feel love, he knew he loved his mother for sure. She was the sole reason he was able to put up with the pressure, the impossible expectation from his father, the many haunting nights that left him awakened in his bed with cold sweat and heavy panting when those faces in the brink of their deaths were like chasing him in his restless sleeps.
He watched the grove of sweet chesnut trees under the moonlight, a few meters from the long row of black sedans pulled up at the driveway next to the green yard, illuminated by the lamp post.
"Allesandro?"
The man stood a few feet from him, watching over his father who was tended by a nurse to help him with his dinner.
"Yes, Gio?" The careful tone in his voice didn't slip from his attention.
"Do you remember the thing that I told you about your family? Can you say it again to me?"
It was silence for a few seconds before the man finally answered in a hesitant fashion.
"You will take care of my family if something happen to me. You will ensure that Maria will be able to graduate her degree in apothecary."
He hummed in low voice while his eyes still cast afar, over the dark shadow of night at the distant view.
"Do you believe in me, Alessandro?"
"Taehyung, ... please don't do things you will regret."
His eyes on him was ambivalent, he knew someday, somehow, this day would come. Taehyung had hinted before, but the man never dared to draw the conclusion. The older guy only called him by his birth name whenever he tried to warn him.
"Tell me, Allesandro, do you love Sonia? How much you will do for her?"
The man looked towards the bed, where Marco was seated leaning on the pillow, closing his eyes while the nurse massaged his arm.
He moved his gaze back to Taehyung before spoke in lowered voice, firmer this time.
"Everything. I'll do everything I can for her."
There was silence draped the air, before Taehyung turned around to look at his father with impassive gaze.
"My promise to you still stand, and I need to take the position now. I can't wait any longer."
It was silence again, he could almost hear the older guy breath was hitched in his throat.
"You just need to be patient. You are his only heir."
The man tried to put some sense in him.
But the thing that replayed over and over in Taehyung's brain was your face.
He could wait, but he didn't want to. Now that you reached eighteen years old, it was proper enough for him to court you without being frowned upon.
And the latest development in your case had forced him to move forward with his plan.
"My mother always taught me, if you want people to be loyal to you, make them indebted to you, instead of inflicting fear in their mind. Make them respect you, don't scare them with punishment. I agree with her, Alessandro. But my father also told me, in this kind of world, we shouldn't take anything too personal. Sometimes we gotta do what we gotta do."
There was another sharp intake of breath when the man tried to form an answer, one that could solve his current dilemma. His boss' son was a pretty boy with svelte frame that was often deceitful to outsider. His reputation had preceded him, especially after he narrowly escaped death a few years ago, single-handedly. The news was spread fast across the underworld, almost like an urban legend.
Marco Romano bragged about it often among his comrades, but he never showed it in front of his son.
There was a heavy cough from his father, almost like he choked on his own saliva, the young nurse rubbing her hand over his chest.
Taehyung wondered if his father had at least asked her to go down on him, since it was a bit difficult for him to fuck her.
It wouldn't be a surprise if he did, though.
"Dry season sometimes can be perilous, don't you think?" Taehyung's low voice accompanied his gaze back to the dark horizon, seemingly talking to himself.
"Wildfire is not common, but not impossible."
"What are you doing, Gio?"
A small smile etched on Taehyung's lips, radiated upon his beautiful face.
"The thing that I should have done before, Alessandro. And I'm sure you know what to do. Everything in life is about choice, especially in our kind of world. You make the right choice, you survive. You make terrible decision, well, you might die. It's quite simple really, when you look at it."
He drew a sigh while his eyes were back at his father, who now had the young girl's hand near his thigh, only a few millimeters from the danger zone.
"I always keep my promise, but I won't give another chance. You walk out, you make your decision."
There was silence again, this time it was extended, he could hear giggles coming from the nurse and hushed voice of his father whispered on her ear.
"How much damage are allowed?" Alessandro finally talked, and Taehyung smirked.
"You are the consigliere, I trust your decision."
Finally the man turned on his heels, walking towards the bed, bidding his goodbye to his father, before making his way out of the door.
It was total silence after that, his gaze was focused at the view of the trees, as well as the silhouette of the stables from afar, his ears tried to block the sound of feminine muffled moan from the bed, reminded himself to get rid of the nurse later.
He waited for almost fifteen minutes in silence, before finally the view in front of him changed to one that he had waited. There was a flicker of orange ember from the direction of the barn, feeble at first, before rapidly growing into bright amber flame, a stark contrast with surrounding darkness. There were stacks of hay next to the barn that the fire would scorch in no time.
He looked at his father, the girl was hunching over his groin, her head swayed with every stroke of her tongue that grazed the man's length, his face scrunched in obvious pleasure. That old goat would never change, he inwardly scoffed in disgust.
"Rosa."
She hurriedly ceased her action, trying to be subtle when wiping her mouth and zipped up the man's pants, along with his father low growl of protest.
"Such a spoilsport." He leaned back to the pillow, obviously satisfied with the girl's handiwork.
"There is something going on outside, can you find Alessandro and check it for me?"
"Sure, Mr. Romano." She hurriedly walked out from the room with blushed cheeks, closing the heavy door behind her. The little whore would certainly be jobless tomorrow.
He took a seat on the edge of the kingbed, observing his father's tired face. His voice was firm when he spoke next.
"I met someone, Papà. Someone that I love."
His father's eyes was quickly fluttered opened, suddenly laced with warning.
"You have Sophia. Fuck as many women as you want, but you will marry her. As soon as possible."
He stared as the man, his gaze was undeterred, he had to move with his plan untimely.
"You know I don't like her. She's good in bed, I'll give her that, everything else about her is not really you know, ... desirable."
His father tried to lift up his limp hand with struggle, which he knew the man wanted to slap him, just like so many times before. But today was different, everything had changed since his mother died. The hand flopped back to the bed, he was powerless now.
Marco Romano had killed his mother, and Taehyung would never forgive him for that.
He reached to the bedside drawer and took out two morphine sulfate prefilled syringes, checking the labels. Rubbing an alcohol wipe on the spot of the man's forearm, he injected the liquid, making sure there was no drop left in the clear pipe.
"This is not the schedule yet." His father growled lowly, but he sighed in relief when the painkiller started to kick in.
The past two months he had made sure to pay attention to the man's condition, his medicine and meal schedule, acting as much like a doting son. He needed to keep any potential suspicion at bay.
"I don't approve of you messing around with the staff, Papà. If you want, I can call some girls for you."
The man mumbled incoherently, his eyes fluttered back to close, relishing the calming effect of the opiate.
Taehyung waited until his breathing turned regular, he watched as his chest moved up and down with steady rhythm.
Taking a glance through the window, the color of flame was high over the horizon, he thought about the two Arabians in the stables, hoping that Alessandro was somehow wise enough to spare the stallions.
Everybody should be too busy to try extinguishing the fire, it was a perfect moment of distraction for him to execute his plan.
He would need to build a new stables later, but that was no problem, it was just a small price to pay, to get you in his arm.
Reaching to his pocket, he took three vials of another painkiller and fishing out a disposable syringe from the drawer.
The plasma half-life would take around five to six hours later, before dissapeared from the body system tomorrow evening.
Marco Romano would die peacefully in his sleep.
Now he just needed to go out and inspect the damage outside, playing the perfect charade. It wasn't difficult though, putting on masquerade was something one would master naturally when living with a man like Marco Romano.
Walking along the empty hallway of the mansion, the fragrant scent of bergamot mixed with a hint of tobacco hit his nostril, accompanying the vision of his world through a different lens, it felt like a rebirth.
He was imagining you in his bed now, almost could taste your sweet arousal on his tongue, the feeling of your skin against his palm, and the sensation when he finally buried himself inside you, it was hard to contain the building anticipation.
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Part 3 - Past
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Il trionfo dell’acqua fresca
Mc 9,38-43.45.47-48
Il vangelo di oggi è un brano composito, senza un vero filo conduttore. Gesù prosegue il suo cammino verso Gerusalemme con i discepoli e il clima generale non è certo dei migliori. Gesù tenta di convincerli sulla vera natura del Messia, annunciando più volte la sua morte e la Croce che lo attende.
I discepoli non solo non comprendono ma addirittura, è il caso di Pietro, oppongono un vero rifiuto. A ciò si aggiungono le discussioni del tutto fuori luogo in quel momento, ad esempio, quella riguardante «chi sia il più grande» fra loro.
In questo contesto si sviluppano le parole di Gesù. Giovanni, uno dei discepoli più vicini, si lamenta perché alcuni, non appartenenti alla comunità, operano esorcismi nel nome di Cristo. La risposta di Gesù non si fa attendere ed è tollerante «Non glielo impedite» e mostra anche una chiara direzione di apertura totale per la comunità cristiana: «chi non è contro di noi è per noi».
Il significato è chiaro. Vengono messe in discussione certe patologie ecclesiali che a volte emergono anche ai nostri giorni fino ad avvelenare il clima, fino a creare al suo interno divisioni e opposizioni, fino a fare della chiesa una roccaforte che si erge contro il mondo, contro altri uomini e donne, ritenuti figli delle tenebre. Politicamente, ricordate tutti il grido ‘Prima gli italiani’ che, tradotto, significa ‘solo gli italiani’.
Dobbiamo confessarlo con sincerità: negli ultimi anni il clima, anche nella chiesa, si è avvelenato e questo virus, nonostante gli ammonimenti di papa Francesco, non è ancora stato debellato. C’è chi si erge a giudice, chi si ritiene cristiano autentico e migliore. Ci sono cristiani, con certezze granitiche, che giudicano gli altri fuori dalla verità e aspettano di poter ascoltare finalmente scomuniche e condanne per quanti non fanno parte del loro gruppo di eletti.
La seconda parte del vangelo di oggi riporta una serie di sentenze. Nella frase «chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare», viene usato il termine “piccoli” che è la traduzione di una parola greca (mikroi), che non si riferisce ai bambini, bensì a coloro che, per vari motivi, hanno una fede fragile, oppure sono fragili nella fede in un determinato momento della loro vita.
In altre parole, Gesù sembra dirci che non ci sono credenti di serie A e di serie B, se non il fatto che, per Gesù, tutta la serie A è composta dai fragili, dagli umili, da chi non conosce ancora pienamente l'amore. Ma pure fa la volontà del Padre cercando di amare con generosità e comprensione.
La geenna, nella cultura ebraica, è un concetto simile al nostro “inferno.” L'immagine proviene dalla vallata fuori Gerusalemme dove era praticato un culto idolatrico, e poi la vallata venne trasformata in una discarica dove il fuoco bruciava incessantemente i rifiuti della città. Là, il verme che decompone i cadaveri non muore mai, continuando a consumarli in eterno, come il fuoco.
Questo, però, non riguarda solamente il dopo-morte. Forse, chi vive nell'odio e nell'invidia, viene consumato già nel presente dal proprio egoismo, in una dimensione che per circolarità può ricordare l'eternità. Pensate alla parabola del povero Lazzaro e del ricco epulone. “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali…. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
Ma chi vive nell'amore del Padre, oppure semplicemente compie gesti d'amore, esprime inconsciamente amore alla verità della vita. Ricordate il famoso dialogo ne “I promessi sposi” tra l’Innominato e Lucia? Dopo una notte di tormenti quell’uomo pentito si sente dire proprio da Lucia: “Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia!”. È proprio il trionfo di un solo bicchiere d’acqua fresca.
Don Paolo Zamengo sdb
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Wine Trekking tra i vigneti DOC di Bivongi
La Bivongi DOC è una denominazione di origine della regione Calabria. Istituita nel giugno 1996, è la più giovane DOC della regione. L’enologo Cosimo Murace, produttore del vino Cosmì, vi guiderà alla scoperta del territorio e dei vigneti della DOC Bivongi, la più giovane tra le DOC calabresi. Passato e presente si incrociano lungo il tragitto, coltivare il vigneto è una tradizione di famiglia che si tramanda di padre in figlio mentre si fa sempre più spazio una novità: la coltivazione in biologico ed il rispetto della biodiversità. La nostra escursione inizierà dal piazzale antistante il monastero di San Giovanni Theristìs, tappa del nascente Cammino Basiliano che prima della partenza visiteremo contemplando i vespri dei monaci. L’escursione procede tra colline, vigneti e punti panoramici della Vallata dello Stilaro e dell’Assi, durante la visita al vigneto Murace, seguirà un piccolo rinfresco in loco. Tornati alle macchine ci dirigeremo nella Cantina Murace per la degustazione.
***PROGRAMMA*** Il raduno è previsto per domenica 2 agosto nel piazzale vicino il monastero di San Giovanni Theristìs (Bivongi) (https://goo.gl/maps/BXbAxaSSFexqVHK87) alle ore 16:30 ore 19:00/19:30 circa degustazione dei vari tipi di vini in cantina.
***SCHEDA*** Lunghezza: 6 chilometri A/R Difficoltà: T/E (turistica/Escursionista) Dislivello: 100 metri
***NORME ANTI-COVID19*** DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (DPI) Ogni partecipante dovrà obbligatoriamente avere: -2 mascherine -Gel Igienizzante a norma CE. Durante il cammino, e nel corso delle varie soste, dovranno essere mantenute le distanze di sicurezza. L’uso della mascherina sarà obbligatorio nel caso in cui la distanza, per qualsiasi motivo, non potrà essere rispettata.
***ASSICURAZIONE*** NB: no assicurazione, si consiglia ai partecipanti di iscriversi ad EIC (Escursioni Italia Club) con l’App “Trip&Trek”, per ottenere una copertura assicurativa valida un anno versando una quota di 10 euro. La polizza coprirà gli eventuali infortuni durante le attività svolte da Guide AIGAE (tra cui noi di Trekking Stilaro). Per attivarla, basta scaricare l’app sul proprio smartphone, compilando i campi con i propri dati scrivendo come codice guida CL217 oppure CL215. Per maggiori info visitare il sito (in basso) o contattarci in privato https://www.aigae.org/2019/11/eic-escursioni-italia-club-la-prima-associazione-2-0-dedicata-allescursionismo-in-sicurezza/
***INFORMAZIONI*** » Il percorso è adatto ad adulti e bambini purché muniti di scarpe da trekking alte alla caviglia. Il dislivello complessivo è di circa 170 metri. » Abbigliarsi in modo adeguato rispetto alla stagione. » La quota di partecipazione è di 20 euro a persona, che comprende guida e degustazione.
☞La prenotazione dovrà avvenire telefonando al numero 3338205164 (Emanuele) o 3270007533 (Giorgio) oppure scrivendo in privato alla pagina. I dettagli sulle modalità di pagamento saranno forniti per telefono.
☛L’escursione sarà condotta da guide Ambientali Escursionistiche.
https://www.eventiincalabria.it/eventi/wine-trekking-tra-i-vigneti-doc-di-bivongi/
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Any interesting pairings you’d like to see?
I guess the easy/cop out answer would be everyone and a therapist but to make things interesting I think seeing the following interact could be pretty funny:
Abril and Misty: They strike me as the same form of determined but also avoidant. I think they'd fuel each other in, potentially, the worst ways and where's the fun in healthy friendships?
Mallory and Valentina: Two hot girls who know they're hot and love having fun, it's a match made in heaven. And what better way to prove you're not stuck on one someone by getting with another someone !
Poet and Saffron: Poet needs some for of an angel on her should before she winds up in jail for fraud and Saffron needs someone to drag her out and show her it is perfectly fine to be a bit of a mess from time to time before she ends up in social jail. Which i think is worse than real jail. They'd balance each other out.
Drew and Leia: When we talk about matching one another's freak (platonically luna, put the switch blade away), I think there's no better pairing than the two of these. Two PHDs in yapanese and a hyper fixation on the obscure they can share with each other, and save everybody else! Its a win win!
Kitae and Noah: You ever just put the most tumbleweed headed (affectionate) people in a room together? I think they'd do nothing but speak in internet slang and bizarre phrases to one another but still have a better conversation than Omar or Dixie was able to have with their exes.
Yaz and Luna: The girl you think your best friends ex boyfriend (allegedly) cheated on her with? Even more hilarious to find out how dead wrong she is. And during pride? Cherry on top.
Rafael and Nazli: I think he could learn something about work ethic from a workaholic and she could definitely learn something from a workaphobe! Mutually beneficial.
Jenny and Adem: He needs help in all things fun and social media and she very much needs someone to look after her on all her nights out. Maybe someone to get her to set that last drink down while she can help him figure out lighting for his pictures, aw. Ain't that wholesome?
Vanni and Devon: Two gym bros in a singular room? I'm sorry, too borderline conceited gym bros in a room? They're gonna start flexing like it's some sort of gun show and is there anything more entertaining than a peacock showing off its feathers?
Reyna and Anayeli: Two beautiful artists at different points of their career and their self-love and healing journeys? I think they could learn a lot from each other.
Salem and Zak: No one can shoot a person down like Salem can shoot a person down, but Zak is quick on his feet too. Can't deny he's charming. It would be something out of a wattpad original to watch them bicker, doesn't the sound of it just make you wanna grab popcorn.
Rohan and Ysla: They're both are healing from great loss, searching for it in every place but themselves and I think there could either be some really great lessons in that or it'll be awful for both of them and we get to watch the whole thing explode. A win win.
#abril valdivia#artemis misty#mallory jade watson#valentina silveira reis#poet hawley#saffron barton#drew crane#leia munoz silva#kitae park#noah fontaine#yazmin taylor#luna dominguez herrera#rafael cisneros#nazli sunar#jenny thida chaiyaporn#adem kartal#giovanni vallata#devon baxter#reyna artiaga#anayeli chavez#salem west#zak torres#rohan kaur#ysla alonso
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Cison di Valmarino è una meravigliosa località incastonata nella Marca Trevigiana e negli ultimi anni è diventato la destinazione perfetta per gli appassionati di natura e cultura. Questo borgo veneto rientra nella lista dei Borghi più belli d’Italia e deriva da un’antica fortificazione del dodicesimo secolo, di cui sono visibili ancora oggi molte testimonianze. Per gli appassionati di natura e storia, Cison di Valmarino è la destinazione ideale per dedicarsi ad un weekend o ad una gita fuori porta rilassante e piacevole: ecco che cosa vedere. Cison di Valmarino cosa vedere tra arte e cultura Cison di Valmarino si trova a 260 metri di altitudine e ha poco più di 2500 abitanti, rivelandosi il luogo perfetto per trascorrere qualche giorno all’insegna della natura e del benessere. Dal punto di vista storico, alcuni ritrovamenti testimoniano la presenza degli uomini già durante l’Età del Bronzo e dell’Epoca Romana: in questa splendida perla incastonata nella provincia di Treviso, è possibile ammirare numerosi tesori culturali che meritano una visita, eccone alcuni. Castelbrando Castelbrando di Cison di Valmarino si trova su Col de Moi, poco distante dal centro storico abitato, e spicca per la sua architettura risalente al dodicesimo secolo. Il panorama che è possibile ammirare da questa location conquista al primo sguardo, perché permette di avere una visione complessiva sia del comune sia della vallata che lo ospita. Attualmente Castelbrando è stato ristrutturato e ospita una struttura ricettiva di alto livello: qui gli appassionati di fotografia potranno scattare foto meravigliose ed è consigliabile non perdere il magnifico albero cedrus libai con una circonferenza di oltre 5 metri, che si trova vicino al castello. Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Maria Assunta La Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Maria Assunta di Cison è un’architettura religiosa risalente al 1600, anche se la struttura pare esistere dal 1100. Dotata di due facciate, una esposta ad ovest e una esposta ad est, ospita numerose statue dalla grandissima bellezza. Piazza Roma Nel centro storico di Cison si trova Piazza Roma, che custodisce monumenti importanti come il teatro della Loggia e il palazzo del Municipio; la Loggia, che un tempo era la sede del Tribunale, al piano superiore ospita il Museo della Radio. Cison di Valmarino: cosa fare tra natura, escursioni ed eventi Oltre alle mura di Cison di Valmarino e ai tesori storici, è possibile immergersi in paesaggi meravigliosi: appena fuori dal comune infatti, si possono ammirare due piccoli laghi, il Lago di Lago e il Lago Santa Maria, che spiccano per la loro bellezza autentica. Gli appassionati di escursioni possono dedicarsi all’esplorazione di uno splendido sentiero naturalistico lungo il torrente Rujo, raggiungibile a 100 metri a nord di Piazza Roma. Questo percorso ti permetterà di percorrere la via dei mulini e di raggiungere il Bosco delle Penne Mozze, ammirando durante il tragitto incantevoli lavatoi restaurati e antiche fontane. Il borgo di Cison di Valmarino, nonostante le piccole dimensioni, organizza ogni anno eventi e mercati che sono una vera ispirazione per ogni visitatore. L’evento più conosciuto è Artigianato Vivo, che si tiene ogni estate in agosto, e consiste in una rassegna di attività manuali della tradizione, sapientemente custodite e tramandate da artigiani e maestri che condividono con il pubblico i loro capolavori. Questo evento viene arricchito da un calendario di concerti, rievocazioni storiche, mostre enogastronomiche e altri eventi collaterali che vale la pena vivere. Cosa mangiare e bere a Cison di Valmarino Oltre alle escursioni, alle location storiche e al mercatino di Cison di Valmarino, un altro ottimo motivo per visitare questo borgo incantevole è la tradizione enogastronomica. Tutta la provincia di Treviso, compreso Cison, è sede di produzione di numerose specialità IGP e DOCG: uno degli esempi più celebri è il prosecco, vino bianco frizzante perfetto per un aperitivo gourmet. Anche i prodotti agricoli però sono di grandissima qualità, come il radicchio tardivo e l’asparago bianco; infine è impossibile non citare la tradizione dei salumi di Follina. Per chi desidera concedersi un pranzo o una cena a Cison di Valmarino, il consiglio è quello di sperimentare lo Spiedo: si tratta di un metodo di cottura della carne antico. La carne, dopo essere stata cotta, viene servita in tavola ancora fumante e croccante, accompagnata da un contorno di verdure locali, come erbe cotte, radicchio o patate: un tripudio di gusto indimenticabile! https://ift.tt/2YK4cbH Alla scoperta del borgo di Cison di Valmarino Cison di Valmarino è una meravigliosa località incastonata nella Marca Trevigiana e negli ultimi anni è diventato la destinazione perfetta per gli appassionati di natura e cultura. Questo borgo veneto rientra nella lista dei Borghi più belli d’Italia e deriva da un’antica fortificazione del dodicesimo secolo, di cui sono visibili ancora oggi molte testimonianze. Per gli appassionati di natura e storia, Cison di Valmarino è la destinazione ideale per dedicarsi ad un weekend o ad una gita fuori porta rilassante e piacevole: ecco che cosa vedere. Cison di Valmarino cosa vedere tra arte e cultura Cison di Valmarino si trova a 260 metri di altitudine e ha poco più di 2500 abitanti, rivelandosi il luogo perfetto per trascorrere qualche giorno all’insegna della natura e del benessere. Dal punto di vista storico, alcuni ritrovamenti testimoniano la presenza degli uomini già durante l’Età del Bronzo e dell’Epoca Romana: in questa splendida perla incastonata nella provincia di Treviso, è possibile ammirare numerosi tesori culturali che meritano una visita, eccone alcuni. Castelbrando Castelbrando di Cison di Valmarino si trova su Col de Moi, poco distante dal centro storico abitato, e spicca per la sua architettura risalente al dodicesimo secolo. Il panorama che è possibile ammirare da questa location conquista al primo sguardo, perché permette di avere una visione complessiva sia del comune sia della vallata che lo ospita. Attualmente Castelbrando è stato ristrutturato e ospita una struttura ricettiva di alto livello: qui gli appassionati di fotografia potranno scattare foto meravigliose ed è consigliabile non perdere il magnifico albero cedrus libai con una circonferenza di oltre 5 metri, che si trova vicino al castello. Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Maria Assunta La Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Maria Assunta di Cison è un’architettura religiosa risalente al 1600, anche se la struttura pare esistere dal 1100. Dotata di due facciate, una esposta ad ovest e una esposta ad est, ospita numerose statue dalla grandissima bellezza. Piazza Roma Nel centro storico di Cison si trova Piazza Roma, che custodisce monumenti importanti come il teatro della Loggia e il palazzo del Municipio; la Loggia, che un tempo era la sede del Tribunale, al piano superiore ospita il Museo della Radio. Cison di Valmarino: cosa fare tra natura, escursioni ed eventi Oltre alle mura di Cison di Valmarino e ai tesori storici, è possibile immergersi in paesaggi meravigliosi: appena fuori dal comune infatti, si possono ammirare due piccoli laghi, il Lago di Lago e il Lago Santa Maria, che spiccano per la loro bellezza autentica. Gli appassionati di escursioni possono dedicarsi all’esplorazione di uno splendido sentiero naturalistico lungo il torrente Rujo, raggiungibile a 100 metri a nord di Piazza Roma. Questo percorso ti permetterà di percorrere la via dei mulini e di raggiungere il Bosco delle Penne Mozze, ammirando durante il tragitto incantevoli lavatoi restaurati e antiche fontane. Il borgo di Cison di Valmarino, nonostante le piccole dimensioni, organizza ogni anno eventi e mercati che sono una vera ispirazione per ogni visitatore. L’evento più conosciuto è Artigianato Vivo, che si tiene ogni estate in agosto, e consiste in una rassegna di attività manuali della tradizione, sapientemente custodite e tramandate da artigiani e maestri che condividono con il pubblico i loro capolavori. Questo evento viene arricchito da un calendario di concerti, rievocazioni storiche, mostre enogastronomiche e altri eventi collaterali che vale la pena vivere. Cosa mangiare e bere a Cison di Valmarino Oltre alle escursioni, alle location storiche e al mercatino di Cison di Valmarino, un altro ottimo motivo per visitare questo borgo incantevole è la tradizione enogastronomica. Tutta la provincia di Treviso, compreso Cison, è sede di produzione di numerose specialità IGP e DOCG: uno degli esempi più celebri è il prosecco, vino bianco frizzante perfetto per un aperitivo gourmet. Anche i prodotti agricoli però sono di grandissima qualità, come il radicchio tardivo e l’asparago bianco; infine è impossibile non citare la tradizione dei salumi di Follina. Per chi desidera concedersi un pranzo o una cena a Cison di Valmarino, il consiglio è quello di sperimentare lo Spiedo: si tratta di un metodo di cottura della carne antico. La carne, dopo essere stata cotta, viene servita in tavola ancora fumante e croccante, accompagnata da un contorno di verdure locali, come erbe cotte, radicchio o patate: un tripudio di gusto indimenticabile! Cison di Valmarino è un borgo veneto che offre un’ampia gamma di cose da fare e da vedere: da Castelbrando alle Chiese antiche, ecco cosa visitare.
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La #Calabria magnifica e quasi sconosciuta - In questa foto Il Monastero di San Giovanni Theristis, vicino #bivongi (RC)... Oasi di pace e bellezza e, sullo sfondo, la Vallata bizantina dello Stilaro! Per Saperne di Piu' .. lasciati ispirare e leggi qui!👇👇👇👇👇👇 https://www.spuntidiviaggio.it/cosa-vedere-a-stilo-borgo-di-calabria/ Il Monastero di San Giovanni Theristis é l’unico in Italia fondato dai monaci del monte Athos. Fa parte degli insediamenti #ascetici posti sulle pendici del Consolino e delle colline circostanti. Tali insediamenti erano abitati da diversi monaci così forniti di cultura, spiritualità e ascetismo, da far definire questa zona la Terrasanta del monachesimo #greco_ortodosso in Calabria. E’ una zona nella quale tutto parla del mondo bizantino, direttamente nel territorio nel quale il monachesimo bizantino in Calabria é nato, attorno al VIII-XI secolo. ✅E voi, lo conoscevate? #LasciateviIspirare ... la Calabria aspetta anche voi!! #yallerscalabria #yallersitalia #reggiocalabria #turiscalabria #view #calabria #borghiitaliani #igerscalabria #calabriadaamare #awesomepix #landscape_calabria #volgoitalia #ilikeitaly #italiantrip #likes_calabria #italy_vacations #italia365 #whatitalyis #ilovecalabria #italiainunoscatto #don_in_italy #volgocalabria (presso San Giovanni Theristis) https://www.instagram.com/p/BlqhZRPArWL/?igshid=ygk04w7lwefa
#calabria#bivongi#ascetici#greco_ortodosso#lasciateviispirare#yallerscalabria#yallersitalia#reggiocalabria#turiscalabria#view#borghiitaliani#igerscalabria#calabriadaamare#awesomepix#landscape_calabria#volgoitalia#ilikeitaly#italiantrip#likes_calabria#italy_vacations#italia365#whatitalyis#ilovecalabria#italiainunoscatto#don_in_italy#volgocalabria
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Romagna uguale piadina, spiagge con gli ombrelloni colorati e divertimento sfrenato! Peccato però che forse questo è il solo slogan pubblicitario che rimane impresso ai turisti e che troppo spesso sono proprio le istituzioni locali a utilizzare per promuovere una terra che al contrario mostra il suo aspetto più bello spostandosi dal fragore della folla e andando a visitare l’entroterra.
Verucchio è un comune della provincia di Rimini con poco più di 10000 persone che vivono in questo piccolo borgo distante una ventina di minuti dalla vivace Rimini. Verucchio si raggiunge in auto da Rimini attraverso la strada statale 238 o comodamente in bus con il numero 160 che parte direttamente dalla stazione dei treni di Rimini e che arriva in Piazza Malatesta dopo circa 35 minuti, le corse sono abbastanza frequenti sia in settimana che nel fine settimana, quindi è possibile visitare Verucchio in qualsiasi giorno senza particolari restrizioni anche se si sceglie di arrivarci con i mezzi, unica raccomandazione è quella di scegliere una giornata limpida con poca foschia per godere al massimo della vista sulla valle sottostante visto che la piccola cittadina di Verucchio sorge su di uno sperone di roccia.
Verucchio è definita la culla dei Malatesti perché qui ebbe inizio la potenza della celebre famiglia dei Malatesta nella veste di Giovanni della Penna dei Billi , appunto il Malatesta. L’impianto urbanistico della città è di tipo medioevale con poderose mura a far da corolla al piccolo e raccolto centro storico. Fiore all’occhiello della città è senza dubbio la Rocca,visitabile però solo nei fine settimana, imponente e che durante la bella stagione diviene il palcoscenico di diverse manifestazioni.Partendo proprio da Piazza Malatesta non si corre il rischio di perdere qualcosa durante la visita di Verucchio, fatta di piccole viuzze che si intersecano intorno alla chiesa della Collegiata, un bell’esempio di arte barocca rinascimentale. La visita al borgo di Verucchio è abbastanza rapida e se si vogliono scoprire a fondo le radici di questa cittadina d’obbligo è un salto al Museo Archeologico dove si possono osservare diversi oggetti ritrovati in zona ed un corredo funerario appartenuto a circa 500 tombe tutte rinvenute nella valle del Marecchia, intorno alla città.
Ma se l’aspetto storico e la cura con cui Verucchio si conserva nel tempo colpisce il visitatore, è la zona attorno che incanta, un territorio ancora intatto ideale per gli appassionati di vita nella natura. Partendo proprio da Verucchio si possono trovare splendidi sentieri immersi nella natura da fare in bicicletta o a piedi. Scendendo a piedi dal paese di Verucchio si arriva verso la vallata dove partono diversi camminamenti che costeggiano il fiume Marecchia, quello più interessante va da Ponte Verucchio fino ad arrivare a Rimini, il percorso è interamente ciclo pedonale e ricopre una distanza di 20 chilometri attraverso il quale si possono osservare moltissime piante e uccelli che qui hanno trovato l’habitat ideale.
Chiaramente la Romagna è sinonimo di buona tavola e non si può lasciare Verucchio senza andare a mangiare in uno dei suoi ristoranti, super consigliato è Al Mastin Vecchio, in via dei Martiri 4, in pieno centro cittadino,dove gustare piatti della tradizione spendendo una cifra ragionevole e mangiando in un ambiente tipico,con muri in pietra e arredamento rustico, la fine perfetta per un’escursione tra storia e natura.
A spasso per le Romagna :da Verucchio al fiume Marecchia per vivere l’emozione di ritrovarsi immersi tra storia e natura Romagna uguale piadina, spiagge con gli ombrelloni colorati e divertimento sfrenato! Peccato però che forse questo è il solo slogan pubblicitario che rimane impresso ai turisti e che troppo spesso sono proprio le istituzioni locali a utilizzare per promuovere una terra che al contrario mostra il suo aspetto più bello spostandosi dal fragore della folla e andando a visitare l'entroterra.
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Casentino, una valle etrusca? (seconda parte)
Casentino, una valle etrusca? (seconda parte)
di Giovanni Caselli Fra Taena e Rosina una vallata etrusca in Casentino La cultura etrusca è documentata in Etruria, Centro-Nord Italia, dall’ VIII al I secolo a.C. L’origine locale della cultura etrusca è confermata da recenti studi che riporto qui di seguito in sintesi. Per più di 2000 anni vi è stato disaccordo sulle origini degli Etruschi: sono gli Etruschi di origine locale o anatolica?…
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#Casentino una valle etrusca#Cultura etrusca in Etruria#Giovanni Caselli gli Etruschi#Il DNA degli Etruschi
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“Come giglio affondato nel canile”. In memoria di Mario Scalesi, il poeta maledetto finito in una fossa comune
Accade, talvolta, di ritrovarsi nelle “vite degli altri” ancor prima che nella propria. E tanto più quanto vivere ci espone allo scherno e al fallimento, a essere braccati dall’ipocrisia delle conventicole, al consumarsi dei sogni incendiari. Mario Scalesi fu poeta nel più compiuto dei cammini, quella balistica esistenziale che mirando ad astra lascia le ossa a marcire nel fango. Di origine siciliana ma di lingua francese, nasce a Tunisi nel 1892 e si spegne, ormai eroso dalla tubercolosi e dalla demenza, nel manicomio Vignicella di Palermo, a trent’anni, ufficialmente “per marasmo”. Una voce, quella del poeta tunisino, che contiene, come un glauco guscio di conchiglia, l’eco di mille voci: dalle più illustri e roboanti alle più miserabili e profanate. Scalesi intitola la propria unica raccolta poetica – pubblicata peraltro post mortem – Les Poèmes d’un Maudit; è una dichiarazione d’intenti, una consapevole revolverata all’angusto mondo letterario coloniale e, nel contempo, un affiliarsi al ceppo fecondo degli Hommes d’aujourd’hui. Sia detto, per scrupolo aneddotico, che il tunisino, figlio della plebe del Maghreb, portava con sé, come breviario e reliquia quella magistrale, e nondimeno borghesissima, melopea antiborghese che sono i Fiori del Male. La condizione umana, come avrebbe scritto Malraux, che fa da quinta alle liriche di Scalesi è lo squallore pulsante dei suk nordafricani, sideralmente lontani dai fasti artificiosi dei boulevards. Un richiamo a quell’ancestralità del popolo incorrotto, alla sua vitalità primigenia, che in Italia sarà soggetto privilegiato dell’opera di Pasolini.
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Poeta, dicevamo. Minore, senz’alcun dubbio. Il primo approccio meditato all’opera di Scalesi si deve a Pierre Mille, critico letterario per “Les Nouvelles Littéraire”, il quale nel 1934 avrà a scrivere, impossibilitato a evitare la scomoda comparazione tra il tunisino e la diarchia Baudelaire/Verlaine: «La sonorità, l’ispirazione, e io oserei dire anche la sincerità nuda e cruda, sono del tutto differenti! Io mi convinco volentieri (…) che Scalesi ha il diritto di essere incluso nel novero dei poeti ‘minori’ ma perciò essenziali che, maledetti o no, avevano qualcosa da dire, e l’hanno detta come nessuno aveva fatto prima di loro, con accenti che sono loro propri, che non si trovano presso altri». Può infatti dirsi minore soltanto colui che nasce lontano dai riflettori della scena letteraria, ignorato dalla critica e schifato dalla notorietà; perché di ‘minore’, nel poeta tunisino, c’è ben poco, certamente non più di quanto possiamo rinvenire nelle nervose e dolenti pagine di un Carnevali, altro negletto figlio d’Italia.
*
E se minori si diventa, maledetti si nasce. Frutto sofferto di un sottufficiale della Regia Marina Italiana, riparato clandestinamente a Tunisi, e di una donna italo-maltese domestica a ore, Scalesi all’età di cinque anni subirà il primo degli innumerevoli rovesci che il destino, come per Carnevali, gli ha riservato: cadendo dalle scale della propria abitazione lesionerà irrimediabilmente la colonna vertebrale, condannandosi alla deformità. Le precarie condizioni economiche della famiglia non gli consentiranno una istruzione adeguata: la miseria – per voler restare nel solco del maledettismo ‘minore’ –, come soleva dire Giovanni Antonelli nel suo autobiografico Il libro di un pazzo, «è il maggior delitto per gli uomini». Il giovane tunisino si vede così costretto a impiegarsi come contabile e contabile resterà fino all’aggravarsi irreversibile del proprio quadro clinico. Un poeta da partita doppia, un Pessoa in tredicesimo, si licet.
*
Da questo intossicato humus germinano le sue visioni: liriche votate a un anelito di purezza, alla radiosità mediterranea – a lui preclusa – dell’amore, al vagheggiare impossibili rivoluzioni, alla preghiera blasfema, fino al lamento di uno spirito segregato in una carne marcia. Senz’alcuna concessione alla compiacenza – così tipica degli scrittori di estrazione borghese, dardo scagliato contro lo stesso amato Baudelaire – Scalesi scrive: «Maurice Olivant è uno di quei poeti puramente parnassiani, innamorati del verso chiaro e semplice, che, tenendosi lontani dalla virtuosità di Hugo, dal sentimentalismo oltranzista di Musset, dalla stupida isteria di Baudelaire, dall’insopportabile freddezza di Leconte de Lisle, si sono applicati a fare versi soltanto perché essi amano i versi» (“ChroniqueLittéraire”, 14 dicembre 1919).
La lingua che non dimentica del poeta sa screziarsi di timbri violenti, come nel sonetto Communion:
L’anima mia, un tempo, in un sospiro con fiori ingenui volava ai tuoi piedi, Signore! Avevo la fede degli avi e ti credevo buono, o Dio crudele.
Ti insegnò, Giuda, l’arte del tradire. Il cielo, il sole e le false dolcezze riflettono il suo bacio dal Getsèmani…. Ho bisogno d’aver fede e di odiare.
Ingelosendo Maria e i suoi angeli, dove il pane eucaristico si serve attenderò, sornione, inginocchiato.
Imboccherò quell’ostia immacolata, e insanguinando l’istante sacrilego ti spezzerò come tu m’hai spezzato.
O di fraterna pietà per la sorte dell’uomo, impotente dinnanzi all’indifferenza divina, come in La robe blanche:
Indossa l’anima, nascendo, un abito ordito da celesti dita magiche, etereo e puro, dall’aerea trama, più bianco d’una candida gelata.
Ma ai primi passi nell’aspra vallata dall’aria infetta da antichi peccati, come giglio affondato nel canile s’annerisce la fibra immacolata.
Viandanti in preda a cecità, sacrileghi, del tutto profaniamo il bel vestito per ripartir coperti d’ombra e fango.
Perciò, nell’ora triste dei rimorsi, mentre l’eternità specchia cupezza, dimora orrore negli occhi dei morti.
«L’Africa del Nord», ebbe a scrivere il poeta in un articolo pubblicato su “La Tunisie Illustrée”, il 24 dicembre 1918, «è letterariamente inesauribile. Cento scrittori non basterebbero a evocare il suo prestigioso passato o a sfruttare i suoi aspetti pittoreschi. Ci restano molte cose da dire; quasi tutto. E noi arriveremo a dirlo».
Nel 1922 il corpo di Mario Scalesi venne gettato in una fossa comune del cimitero di Palermo. La sua voce randagia non cessa di risuonare tra le rene e le onde.
Luca Ormelli
Editing Matteo Fais e Luisa Baron
Bibliografia:
*Mario Scalesi, Les Poèmes d’un Maudit – Le Liriche di un Maledetto, a cura di Salvatore Mugno, ISSPE, Palermo 1997. Si tratta dell’unica traduzione in lingua italiana di parte del suo corpus poetico, arricchito con dovizia di contributi, saggistici e biografici, cui ho attinto nella stesura di questo articolo.
*Giovanni Antonelli, Il libro di un pazzo, Giometti & Antonello, Macerata, 2016.
Il mio ringraziamento a Salvatore Mugno e a quanti, nel corso degli anni, hanno soffiato sulla brace di Scalesi per tenerne viva la memoria.
**In copertina: Mario Scalesi in un ritratto di Fichet del 1920
L'articolo “Come giglio affondato nel canile”. In memoria di Mario Scalesi, il poeta maledetto finito in una fossa comune proviene da Pangea.
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Il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta a Volturno ospita reperti bellici e una particolarità: una porta disegnata da Renato Guttuso
di Lucio Sandon
Rocchetta a Volturno è un comune di 1.105 abitanti della provincia di Isernia in Molise. Il paese sorge in una vallata ai piedi delle Mainarde: da questi monti, dai circa mille metri del monte della Rocchetta agli oltre milleottocento del monte Marrone, iniziò la riscossa italiana contro l’occupazione nazista.
L’evento vero più rilevante avvenne invece nella frazione di Castelnuovo al Volturno il 31 marzo 1944, quando, con un colpo di mano in piena notte, gli alpini italiani attaccarono la cima del Monte Marrone e la occuparono. I tedeschi il giorno dopo attaccarono in forze, ma furono respinti dal fuoco italiano e dai campi minati posti a protezione delle linee.
Partendo da qui, quello che poi sarebbe diventato il Corpo Italiano di Liberazione, affiancando gli alleati britannico, francese e polacco, fece arretrare i tedeschi dalla Linea Gustav che nel 1943 divideva in due l’Italia dal fiume Sangro al Garigliano e li costrinse a liberare le Mainarde e la valle del Volturno.
Rocchetta pagò però un alto prezzo alle esigenze della propaganda bellica statunitense sulla Linea Gustav: dopo la liberazione infatti, mentre la guerra stava salendo verso Nord, vi furono fatti affluire reparti militari alleati per girare un docufilm sulla battaglia con tutti i suoi aspetti, con tanto di finti feriti e morti. Essa si concluse con il bombardamento e la distruzione, stavolta vere, del centro abitato.
Il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta si estende su una superficie di esposizione di oltre novecento metri quadrati, dove i visitatori possono ammirare mezzi, armi e divise originali, appartenenti agli eserciti delle due guerre mondiali.
Il Museo è affiliato all’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, alla Società Italiana di Storia Militare, e all’Università degli Studi del Molise. Al suo interno si svolgono periodicamente presentazioni di libri e seminari scientifici.
Nel Museo, tra gli altri importanti reperti militari, viene conservata una porta in legno massello, rinvenuta nella sede dell’ex comando militare del Corpo Italiano di Liberazione. La porta fu decorata dai partigiani con scritte e disegni, a testimonianza del loro passaggio sul fronte.
Spicca però tra gli altri graffiti, un bellissimo nudo di donna realizzato a matita, e firmato dall’allora trentenne Renato Guttuso. Il casolare venne distrutto, ma la porta per fortuna è stata recuperata.
Il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali (MIGM) è stato costituito il 16 dicembre 2010. È collocato nei locali di un antico frantoio di proprietà comunale e dato in comodato d’uso all’Associazione storico-culturale 1943-1944. Esso trae proprio spunto dalla battaglia nella quale, nel marzo 1944, dopo lo scontro di Mignano Monte Lungo – il Corpo Italiano di Liberazione affrontò e sconfisse i tedeschi nella battaglia di Monte Marrone.
La superficie di esposizione è articolata su due piani, con dodici ambienti.
Pur avendo l’ambizione e l’obiettivo di narrare la vita quotidiana degli uomini alle armi nei due conflitti mondiali e nel lungo dopoguerra del XX secolo, il MIGM resta fondamentalmente incentrato a ricordare le battaglie avvenute a ridosso del fronte di Cassino tra 1943 e 1944, dai cui campi di battaglia proviene il primo nucleo di materiali.
L’attenzione per altri momenti, aspetti e problemi è affidata soprattutto a mostre temporanee e ad altri eventi, anche se sono esposti anche materiali e documenti relativi alla Marina e a Paesi non coinvolti negli eventi locali, come il Giappone. Un gran numero di uniformi e dotazioni individuali originali vengono esposte su manichini, senza necessariamente essere composte in scene e ambienti.
Un grande spazio al piano superiore è la “sala tecnica”, dedicata alla esposizione di una grande collezione di circa 300 armi individuali. Ma la vita e l’attività militare sono documentate anche con altre dotazioni, come radio ricetrasmittenti, brandine, cassette, gavette, attrezzature sanitarie, ecc. oltre che bandiere, bardelle e altre insegne identificative di corpi e reparti. Una certa attenzione è posta anche a strumenti di propaganda, a medaglie e francobolli.
Museo Internazionale delle Guerre Mondiali : Via Roma, 61/67, 86070 Rocchetta a Volturno
Data di fondazione: 16 dicembre 2010
Per maggiori infrmazioni: [email protected]
(Si ringrazia il direttore del MIGM Giovanni Capone per la gentile concessione delle immagini)
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Rocchetta, il MIGM e Guttuso Il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta a Volturno ospita reperti bellici e una particolarità: una porta disegnata da Renato Guttuso…
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BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/bivongi-nel-fine-settimana-si-celebra-il-25%e2%80%b2-anniversario-della-rifondazione-del-monastero-di-san-giovanni-theristis/
BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis
BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis
BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis Lente Locale
R. & P.
Il 22 e il 23 febbraio prossimi si celebrerà a Bivongi il 25° anniversario della rifondazione del monastero di san Giovanni Theristis ad opera della chiesa cristiana ortodossa. Nel contesto di nuovi rapporti tra cattolici e ortodossi, 25 anni fa, il monaco Kosmas è venuto dalla Santa Montagna dell’Athos per riaccendere la lampada del nostro Monastero, allora rudere in un desolato stato di abbandono, nonostante l’archeologo Paolo Orsi ne abbia fin dal 1911 posto in evidenza l’importanza, seguito da altre sporadiche pubblicazioni e inascoltate manifestazioni culturali. Con la benedizione del Metropolita Spyridon, primo Arcivescovo Ortodosso di Italia, P. Kosmas ha cosi realizzato quanto San Paisio l’aghiorita gli aveva rivelato: “Vedo una terra lontana di là dal mare tra due fiumi tra i resti di un antica chiesa dove tu andrai per riportare la testimonianza monastica ella santa fede ortodossa”. Pur senza proseliti la missione di padre Kosmas ha determinato si era la prima visita storica in Calabria del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. La lampada al Santo Mietitore continua ad ardere oggi nel Katholikon del monastero grazie ai monaci Romeni, guidati dall’egumeno Justin, inviato dal Vescovo Siluan preposto alla Diocesi Romena di Italia. L’evento, che riprende una tradizione che si era interrotta negli ultimi anni, è caratterizzato da tre momenti significativi. Il primo, nella giornata di sabato 22 febbraio con inizio alle ore 10 nella sala del consiglio comunale, prevede un convegno di studi dal titolo “La rifondazione del Monastero” diviso in due sessioni alle quali parteciperanno studiosi della cultura e dell’arte del mondo bizantino. La prima sessione, presieduta da Mons. Giuseppe M. Croce, Canonico Archivista della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e membro della Accademia Ambrosiana di Milano, vedrà i contributi di Elena Velkovska dell’Università di Siena che tratterà “I lezionari dei Vangeli in Italia meridionale tra Oriente e Occidente”. Seguirà Stefano Parenti dell’Ateneo Sant’Anselmo di Roma e dell’Università di Regensburg che fornirà una relazione relativa all’ “ Ufficiatura di San Giovanni Theristis”, mentre Don Bruno Cirillo, docente di Sacra Scrittura all’ ISSR e all’ITR di Reggio Calabria, presenterà “Il cartiglio inedito negli affreschi recentemente restaurati al San Giovanni Theristis”. L’archeologo Giuseppe HYERACI si occuperà di “Monachesimo Greco e Latino tra Serre e Stilaro” mmentre Domenico Minuto farà il punto della situazione storica locale riassumendo “Un po’ di cronaca sulla rifondazione del Monastero di Bivongi”. Chiuderà i lavori della prima sessione Padre Nilo Vatopedino , cooperatore di Padre Kosmas Aghiorita nella rifondazione, con “ Le celebrazioni odierne dei Santi kalogeroi nella vallata bizantina dello Stilaro”. Nel pomeriggio, con la seconda sessione che prevede la tavola rotonda presieduta da Valentino Pace, docente di storia dell’arte medioevale Università degli studi sede di Udine, ci saranno i funzionari Mibact Faustino Nigrelli, storico dell’arte, e Maria Reggio, architetto che forniranno una sintesi dei recenti restauri. Un secondo intervento dell’archeologo Giuseppe Hyeraci fornirà nuovi dati su recenti ricerche e studi. Sarà poi la volta del restauratore Giuseppe Mantella che parlerà dei restauri degli affreschi e, quindi, Franco PRAMPOLINI, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, per presentare la lettura architettonica in 3D del Katholikon del monastero. Domenica 23, giorno della Festività di San Giovanni Theristis, nel Katholikon del Monastero sarà celebrata alle ore 10 la divina liturgia Pontificale mentre alle ore 16 e 30, nella Sala del Consiglio Comunale di Bivongi, sarà conferita la Cittadinanza Onoraria di Bivongi a S.E. Siluan Span, Vescovo della Diocesi Romena Ortodossa di Italia, a S.E. Atanasie di Bogdania, Vescovo Vicario della Diocesi Ortodossa Romena di Italia, e allo Ieromonaco Justin, Egumeno del Monastero di San Giovanni Theristis.
Il Sindaco
Vincenzo VALENTI
BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis Lente Locale
BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis Lente Locale
R. & P. Il 22 e il 23 febbraio prossimi si celebrerà a Bivongi il 25° anniversario della rifondazione del monastero di san Giovanni Theristis ad opera della chiesa cristiana ortodossa. Nel contesto di nuovi rapporti tra cattolici e ortodossi, 25 anni fa, il monaco Kosmas è venuto dalla Santa Montagna dell’Athos per riaccendere la […]
BIVONGI Nel fine settimana si celebra il 25′ anniversario della rifondazione del monastero di San Giovanni Theristis Lente Locale
Gianluca Albanese
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