#giorgio pasquale
Explore tagged Tumblr posts
giorgiobertozzi · 1 year ago
Text
0 notes
agrpress-blog · 1 year ago
Text
Tre anni fa, il 2 novembre 2020, moriva (nel giorno del suo ottantesimo compleanno) il grande attore, cabarettista, doppiatore, conduttore e regista, interprete di film quali La mortadella di Mario Monicelli, La Tosca di Luigi Magni, L’eredità Ferramonti di Mauro Bolognini, Febbre da cavallo di Steno, Casotto di Sergio Citti, Un matrimonio di Robert Altman ed altri. Nato a Roma nel 1940, grandissimo attore di teatro, dove spazia dai monologhi alle commedie musicali, incontra un grande successo in televisione, riproponendo sul piccolo schermo i suoi spettacoli più riusciti. Fin da ragazzo suona vari strumenti (chitarra, pianoforte, fisarmonica, contrabbasso) e canta nelle feste studentesche e nei bar all’aperto. Si iscrive al Centro Teatro Ateneo, in cui insegnano attori quali Giancarlo Sbragia e Arnoldo Foà, e in seguito frequenta il corso di mimica di Giancarlo Cobelli, che nota le sue qualità e lo scrittura per un suo spettacolo d’avanguardia, Can Can degli Italiani (1963), che segnerà il debutto teatrale del giovane Proietti. Negli anni successivi lo troviamo in ruoli secondari con vari gruppi teatrali: in Il mercante di Venezia (1966) di Ettore Giannini, e, con il Gruppo Sperimentale 101 Le mammelle di Tiresia (1968) di Guillaume Apollinaire; Nella giungla delle città (1968) di Bertolt Brecht, Coriolano (1969) di William Shakespeare, Il dio Kurt (1969) di Alberto Moravia, e altre opere, fino al primo grande successo, quando viene inaspettatamente chiamato a sostituire Domenico Modugno nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluja brava gente. A seguire il dramma di Sam Benelli La cena delle beffe (1974), con Carmelo Bene; nel ’76 A me gli occhi, please, considerata una fra le sue prove teatrali più riuscite, e che sarà riportata in scena con grande successo nel ’93, ’96 e, nel 2000, al Teatro Olimpico. Nel ’78, con Sandro Merli, diventa direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, dove crea un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori che rappresenterà un vero trampolino per volti noti dello spettacolo (Flavio Insinna, Enrico Brignano, Giorgio Tirabassi, Francesca Reggiani e molti altri). Segue una serie di performances, fra cui Il bugiardo di Carlo Goldoni (1980, regia di Ugo Gregoretti), Edipo re di Sofocle (1981, regia di Vittorio Gassman), I sette re di Roma di Luigi Magni (1989, regia di Pietro Garinei), e altre per le quali, oltre a recitare, cura anche la regia, come Caro Petrolini (1979), Cyrano de Bergerac (1985), Liolà di Luigi Pirandello (1988), Guardami negli occhi (1989) e La pulce nell’orecchio (1991) di Georges Feydeau, Socrate (2000, adattamento di Vincenzo Cerami dai Dialoghi di Platone), Full Monty (2001, versione teatrale del film omonimo del ’97), Io, Toto e gli altri (2002, ripreso quattro anni dopo), e molti altri. A partire dagli anni Ottanta ha diretto anche alcune opere liriche: Tosca di Giacomo Puccini nel 1983, Don Pasquale di Gaetano Donizetti nel 1985, Falstaff e Nabucco di Giuseppe Verdi (rispettivamente nel 1985 e nel 2009), Le nozze di Figaro e Don Giovanni (nel 1986 e nel 2002) di Wolfgang Amadeus Mozart, Carmen di Georges Bizet nel 2010. Istrionico, grande improvvisatore, dotato di un’ottima voce e molto audace negli sperimentalismi, al cinema lo ricordiamo nel ruolo del fidanzato di Sophia Loren nel farsesco La mortadella (1971) di Mario Monicelli, ironico protagonista del musicale Tosca (1973) di Luigi Magni, in cui recita con Monica Vitti, interprete del giovane Pippo nel calligrafico L’eredità Ferramonti (1976) di Mauro Bolognini, stallone da quattro soldi nel cinico Casotto (1977) di Sergio Citti, fanfarone nel satirico Un matrimonio (1978) di Robert Altman, in cui recita con Vittorio Gassman. A partire dalla fine degli anni Ottanta dirada notevolmente le sue apparizioni cinematografiche per proseguire l’attività teatrale e quella televisiva, dove ottiene grande successo con le serie Il Maresciallo Rocca (1996-2004) e L’avvocato Porta (1997-98).
Fra gli altri film ricordiamo Se permettete parliamo di donne (1964) di Ettore Scola, Le piacevoli notti (1966) di Armando Crispino e Luciano Lucignani, La ragazza del bersagliere (1967) di Alessandro Blasetti, Lo scatenato (1967) di Franco Indovina, La matriarca (1968) di Pasquale Festa Campanile, Una ragazza piuttosto complicata (1969) di Damiano Damiani, La virtù sdraiata (1969) di Sidney Lumet, tratto dal libro omonimo di Antonio Leonviola ed interpretato da Anouk Aimée, Omar Sharif, Didi Perego, Fausto Tozzi e Lotte Lenya (la grande attrice di teatro austriaca, vedova del musicista e compositore Kurt Weill ed interprete di Jenny nella prima rappresentazione di L’opera da tre soldi – 1929 – di Bertolt Brecht), Brancaleone alle crociate (1970) di Mario Monicelli, Bubù (1971) di Mauro Bolognini, Gli ordini sono ordini (1972) di Franco Giraldi, Meo Patacca (1972) di Marcello Ciorciolini, La proprietà non è più un furto (1973) di Elio Petri, con Flavio Bucci, Daria Nicolodi, Ugo Tognazzi e Salvo Randone, Le farò da padre (1974) di Alberto Lattuada, Musica per la libertà (1975) di Luigi Perelli, Bordella (1976) di Pupi Avati, Chi dice donna dice donna (1976) di Tonino Cervi, Febbre da cavallo (1976) e Mi faccia causa (1985) di Steno, Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa (1978) di Ted Kotcheff (il futuro regista di Rambo), Due pezzi di pane (1979) di Sergio Citti, Non ti conosco più amore (1980) di Sergio Corbucci, Di padre in figlio (1982) di Vittorio Gassman, FF. SS.” – Cioè: “che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene? (1983) di Renzo Arbore, Eloise, la figlia di D’Artagnan (1994) di Bertrand Tavernier, Panni sporchi (1998) di Mario Monicelli, Tutti al mare (2011) di Matteo Cerami, Indovina chi viene a Natale? (2013) di Fausto Brizzi, Alberto il grande (2014) di Carlo e Luca Verdone, Il premio (2017) di Alessandro Gassman, Pinocchio (2019) di Matteo Garrone. Ha doppiato attori quali Marlon Brando - in Riflessi in un occhio d’oro (1967) di John Huston, Richard Burton - Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) di Mike Nichols -, Alex Cord - I cinque disperati duri a morire (1970) di Gordon Flemyng - , Kevin Costner - Attraverso i miei occhi (2019) di Simon Curtis - , Robert De Niro - Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all’inferno (1972) di Martin Scorsese, Gli ultimi fuochi (1976) di Elia Kazan, Casinò (19959 di M. Scorsese - , Ray Danton - Agente speciale L.K. Operazione Re Mida (1967) di Jesus Franco - , Kirk Douglas - Uomini e cobra (1970) di Joseph L. Mankiewicz -, Henry Fonda - L’ora della furia (1968) di Vincent McEveety -, Richard Harris - Camelot (1967) di Joshua Logan, Un uomo chiamato cavallo (1970) di Elliott Silverstein -, Charlton Heston - 23 pugnali per Cesare (1970) di Stuart Burge, Hamlet (1996) di Kenneth Branagh -, Dustin Hoffman - Lenny (1974) di Bob Fosse -, Anthony Hopkins - Hitchcock (2012) di Sacha Gervasi -, Rock Hudson - I due invincibili (1969) di Andrew V. McLagen -, Dean Jones - Tutti i mercoledì (1966) di Robert Ellis Miller -, Paul Newman - Buffalo Bill e gli indiani (1976) di Robert Altman - , Michael Pate - Il ritorno del pistolero (1966) di James Neilsen -, Gregory Peck - La notte dell’agguato (1969) di Robert Mulligan -, Michel Piccoli - Diabolik (1968) di Mario Bava -, Jean Reno - I visitatori (1993) di Jean-Marie Poiré -, George Segal - Gioco senza fine -, Dick Shawn - Per favore, non toccate le vecchiette (1967) di Mel Brooks - , Robert Stack - Il più grande colpo del secolo (1967) di Jean Delannoy -, Sylvester Stallone - Rocky (1976) di John G. Avildsen, F.I.S.T. (1978) di Norman Jewison -, Benito Stefanelli - I giorni dell’ira (1967) di Tonino Valerii -, Donald Sutherland - Il Casanova di Federico Fellini (1976) di Federico Fellini. A teatro, a partire dagli anni Sessanta, recita in decine di pièces e, dal decennio successivo, dirige varie opere ed opere liriche. In televisione appare anche in vari film tv - La maschera e il volto
(1965) di Flaminio Bollini, La fantastica storia di Don Chisciotte della Mancha (1970) di Carlo Quartucci, Romanzo popolare italiano (1975) e Viaggio a Goldonia (1982) di Ugo Gregoretti, Fregoli (1981) di Paolo Cavara, Gli innocenti vanno all’estero (1983) di Luciano Salce, La bella Otero (1984) di José Maria Sanchez, Io a modo mio (1985) di Eros Macchi, Sogni e bisogni (1987) di Sergio Citti, Un figlio a metà (1992) e Un figlio a metà - Un anno dopo (1994) di Giorgio Capitani, Mai storie d’amore in cucina (2004) di G. Capitani e Fabio Jephcott, Il veterinario (2004) di J. M. Sanchez - ed in sceneggiati, serie e miniserie - I grandi camaleonti (1964) di Edmo Fenoglio, Il circolo Pickwick (19669 e Le tigri di Mompracem (1974) di Ugo Gregoretti, Il viaggio di Astolfo (1972) di Vito Molinari, Facciaffittasi (1987), Italian Restaurant (1994), Il signore della truffa (2011) di Luis Prieto, L’ultimo papa re (2013) di Luca Manfredi, Una pallottola nel cuore (2014-18). Nel 2018-19 ha partecipato a due puntate del programma documentaristico Ulisse - Il piacere della scoperta di Piero e Alberto Angela, e ad una puntata di Meraviglie - La penisola dei tesori di A. Angela.
2 notes · View notes
massimosirelli · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Apollo, 2023 Ecco la terza illustrazione per le celebrazioni dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, progetto voluto e sostenuto dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Qui siamo a Bivongi. Un ringraziamento speciale al Sindaco, il Dott. Vincenzo Valenti, e al Vicesindaco, l’Architetto Giorgio Metastasio. Grazie a Pasquale Natale che mi ha supportato sfidando il freddo di questi giorni. Grazie ad Adele Murace per le foto e l’aiuto logistico e grazie alla Famiglia Murace per la calorosa accoglienza! #Bivongistateofmind • #massimosirelli #sirelli #massimosirelliartist #massimosirelliart #massimosirellipop #popart #magnagrecia #greek #anciangreek #apollo #bronzidiriace #sirelliart #sirelliartist #sirellipop #love #bronzidiriacereggiocalabria #50esimoanniversariobronzidiriace #riace #bivongi #streetart #graffiti #calabria #calabriabellissima #lamiacalabriaèbellissima #streetartcalabria #graffiticalabria (presso Bivongi (RC)) https://www.instagram.com/p/CoZPCTVNJ8I/?igshid=NGJjMDIxMWI=
4 notes · View notes
monkeyssalad-blog · 23 days ago
Video
Virna Lisi
flickr
Virna Lisi by Truus, Bob & Jan too! Via Flickr: Italian postcard by Rotalcolor / Rotalfoto, Milano, no. N 63. Seductive Italian actress Virna Lisi (1936-2014) appeared in more than 100 film and TV productions and was internationally best known as a tempting blue-eyed blonde in Hollywood productions of the 1960s. But she proved to be more than a pretty face. Later she had a career Renaissance with three-dimensional character parts in various Italian and French. A triumph was her portrayal of a malevolent Catherine de Medici in La Reine Margot (1994) for which she won both the David di Donatello and the César awards. Virna Lisi was born as Virna Lisa Pieralisi in Ancona, Italy in 1936. Her brother, Ubaldo, later became a talent agent. Her sister was actress Esperia Pieralisi. Virna began her film career as a teenager. Two Neapolitan producers (Antonio Ferrigno and Ettore Pesce) discovered her in Paris. Her debut was in La corda d'acciaio/The Line of Steel (Carlo Borghesio, 1953-1958). Initially, she did musical films, like in E Napoli canta/Napoli Sings (Armando Grottini, 1953) and the successful four-episode film Questa è la vita/Such is Life (Luigi Zampa a.o., 1954), with the popular Totò. Her looks were more valued than her talent in some of her early films, like in Le diciottenni/Eighteen Year Olds (Mario Mattoli, 1955) with Marisa Allasio, and Lo scapolo/The Bachelor (Antonio Pietrangeli, 1955) with Alberto Sordi. She incarnated more demanding roles in Il cardinale Lambertini/Cardinal Lambertini (Giorgio Pastina, 1954) opposite Gino Cervi, La Donna del Giorno/The Doll That Took the Town (Francesco Maselli, 1956), the Peplum Romolo e Remo/Duel of the Titans (Sergio Corbucci, 1961) featuring musclemen Steve Reeves and Gordon Scott as the two legendary brothers, and Eva/Eve (Joseph Losey, 1962) starring Jeanne Moreau. In the late 1950s, Lisi played on stage at the Piccolo Teatro di Milano, and appeared in 'I giacobini' by Federico Zardi, under the direction of Giorgio Strehler. During the 1960s, Lisi played in stage comedies and she also participated in some very popular dramatic television productions. On TV, she also promoted a toothpaste brand, with a slogan which would become a catchphrase amongst the Italians: "con quella bocca può dire ciò che vuole" (with such a mouth, she can say whatever she wants). In the 1960s, Hollywood producers were looking for a successor to Marilyn Monroe and so Virna Lisi made a dent in Hollywood comedies as a tempting blue-eyed blonde. She first starred opposite Jack Lemmon in George Axelrod’s satirical How to Murder Your Wife (Richard Quine, 1965). At IMDb, reviewer Mdantonio takes his hat off for her performance: “What most everyone fails to mention in the comments is the incredible skill of Virna Lisi. She is a natural mixing it up with Lemmon, (Claire) Trevor and the other veterans like she had been making movies for years. I have watched many movies in my day and I must say that Virna Lisi is right at the top, not only in beauty and sexuality but in carrying her role as good as anyone else could have. Ms. Lisi, my hat is off to you.” She also gained attention with the March 1965 cover of Esquire magazine on which she was shaving her face. The following year she appeared in another comedy, Not with My Wife, You Don't! (Norman Panama, 1966), now with Tony Curtis. She also starred with Frank Sinatra in Assault on a Queen (Jack Donohue. 1966), with Rod Steiger in La Ragazza e il Generale/The Girl and the General (Pasquale Festa Campanile, 1967), and twice with Anthony Quinn, in the war drama La vingt-cinquième heure/The 25th Hour (Henri Verneuil, 1967), and The Secret of Santa Vittoria (Stanley Kramer, 1969). To overcome her typecasting as a sexy, seductive woman, Lisi sought new types of roles and found these in such Italian comedies as Le bambole/Four Kinds of Love (Dino Risi a.o., 1965), Signore & signori/The Birds, the Bees and the Italians (Pietro Germi, 1966) and Le dolci signore/Anyone Can Play (Luigi Zampa, 1968), and Roma bene (Carlo Lizzani, 1971) with Senta Berger. At AllMovie, Robert Firsching reviews Signore & signori: “Pietro Germi's funny anthology combines the standard sex comedy format with some unexpectedly subtle observations about village life. The film centers on three stories exposing the sexual secrets of the Italian town of Treviso. (...) Signore e Signori won the Best Film award at the 1966 Cannes Film Festival.” In the early 1970s, Virna Lisi decided to focus on her family, husband Franco Pesci and her son Corrado, born in 1962. In the later 1970s, she had a career renaissance with a series of major Italian films, including the Nietzsche biography Al di là del bene e del male/Beyond Good and Evil (Liliana Cavani, 1977) starring Dominique Sanda, Ernesto (Salvatore Samperi, 1979), La cicala/The Cricket (Alberto Lattuada, 1980), and I ragazzi di via Panisperna/The Boys of the Via Panisperna (Gianni Amelio, 1989) with Andrea Prodan and Mario Adorf. Prodan’s brother Luca is the singer of an Argentinean band, which later made a song for Lisi. A Brazilian rock band, Virna Lisi, is even named after her. Her greatest triumph was the French film La Reine Margot (Patrice Chéreau, 1994) in which Lisi played a malevolent Catherine de Medici, ordering assaults, poisonings, and instigations of incest. Karl Williams writes at AllMovie about the film: “The historical novel by Alexandre Dumas was adapted for the screen with this lavish French epic, winner of 5 Césars and a pair of awards at the Cannes Film Festival. Isabelle Adjani stars as Marguerite de Valois, better known as Margot, daughter of scheming Catholic power player Catherine de Medici (Virna Lisi).” For her magnificent portrayal, Lisi won not only the César and Best Actress award in Cannes but also the David di Donatello award, the Italian equivalent of the Oscar. From the late 1990s on, she did several successful dramatic TV productions, including L'onore e il rispetto/Honour and Respect (Salvatore Samperi, 2006) with Gabriel Garko and Giancarlo Giannini. In 2002, Lisi starred in Il più bel giorno della mia vita/The Best Day of My Life (Cristina Comencini, and her final film was Latin Lover (Cristina Comencini, 2015), which was posthumously released. In 2014, she passed away in Rome at the age of 78. Virna Lisi was married to architect Franco Pesci and they had three grandchildren: Franco, Federico and Riccardo. Sources: Hal Erickson (AllMovie), Gary Brumburgh (IMDb), Glamour Girls of the Silver Screen, Wikipedia and IMDb. And, please check out our blog European Film Star Postcards.
1 note · View note
gennarocapodanno · 2 months ago
Text
Il ricordo dell'ing Gioacchino Luigi Mellucci del quale quest’anno sono decorsi 150 anni dalla nascita. Per un lungo periodo visse in via Palizzi al Vomero
Le note con le foto mi sono state fornite dal pronipote, sig. Giorgio Mellucci L’ing. Gioacchino Luigi Mellucci Foto d’archivio Gioacchino Luigi Mellucci discendente da una prestigiosa famiglia napoletana , nacque a Curti (CE) il giorno 11 gennaio 1874. Era figlio di Pasquale avvocato e Sindaco di Curti e della gentildonna Adele Gaudiosi, portava il nome del nonno paterno. Dopo aver…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
onoranzetriolo · 5 months ago
Text
è mancata Carmela Sparino ved. Pasquale Filianoti
è mancata Carmela Sparino ved. Pasquale Filianoti Ne danno il triste annunzio il figlio Vittorio con la moglie Maria CristinaMorabito con i nipoti Priscilla con il fidanzato Giorgio Porpiglia, Damaris, Sion,i nipoti ed i parenti tutti.Un particolare ringraziamento va al nostro carissimo amicoDott. Alessio Rosato per le amorevoli cure mediche prestate.I funerali avranno luogo venerdì 23 c.m. alle…
0 notes
giancarlonicoli · 7 months ago
Text
2 giu 2024 08:25
SE NE È ANDATO ALLA BELLA ETÀ DI 93 ANNI PHILIPPE LEROY, ATTORE CON UNA CARRIERA DI 190 FILM E CON UN PASSATO AVVENTUROSO: PARACADUTISTA, LEGIONARIO, CONTRABBANDIERE E UNA SERIE DI MEDAGLIE IMPORTANTI - BELLO, ALTO, ELEGANTE, PER NOI ERA UNA SORTA DI FRANCESE ITALIANIZZATO, MA PER IL GRANDE PUBBLICO DELLA TV È STATO IL MIGLIORE DEGLI YANEZ A FIANCO DI KABIR BEDI NELLA LUNGA SAGA DEDICATA A SANDOKAN… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Con una carriera di 190 film, da “Il buco” di Jacques Becker nel 1960 a “Hotel Gagarin” di Simone Spada nel 2018, con ruoli che lo hanno reso popolarissimo, da Albert il Professore in “7 uomini d’oro” a Leonardo Da Vinci nella serie televisiva “La vita di Leonardo Da Vinci”, con un passato oltremodo avventuroso, paracadutista, legionario, contrabbandiere, combatte coi francesi in Vietnam a Bien Dien Phu, poi in Algeria, una serie di medaglie importanti, Légion d'honneur, La Croce al Valor Militare, Croix de guerre des théâtres d'opérations extérieures.
Philippe Leroy, che se ne è andato ieri alla bella età di 93 anni, ha affrontato la vita e i ruoli che ha interpretato al cinema con la stessa spavalderia. Ha recitato con qualsiasi regista da Fernando Di Leo in “Milano calibro 9” a Jean-Luc Godard in “Una donna sposata”, da Riccardo Freda in “Solo contro Roma” a Luc Besson in “Nikita”, attraversando in lungo e in largo sia il cinema italiano, dove è sempre vissuto dopo il 1961, a quello francese, dove ogni tanto tornava.
Per noi era una sorta di francese italianizzato, un duro da polar o da avventuroso, ma per il grande pubblico della tv è stato il migliore degli Yanez salgariani possibili a fianco di Kabir Bedi nella lunga saga dedicata a Sandokan.
youtube
Poco adatto al peplum, e al western, anche se era stato il protagonista di “Yankee” di Tinto Brass, esperimento piuttosto bizzarro, è stato incredibilmente duttile sia nella commedia, lavorando con tutti, da Vittorio Caprioli in “Leoni al sole” a Giorgio Capitani in “Non fate la guerra fate l’amore” a Pasquale Festa Campanile in “le voci bianche”, sia nel cinema d’autore anni ’60, penso a “Senilità” di Mauro Bolognini a “Interno berlinese”, “Al di là del bene e del male” e “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, alternando una certa ironia, come nella saga di “7 uomini d’oro” di Marco Vicario, a una recitazione più da duro, diventando negli anni ’60 un attore che faceva cassetta, pagato 40 milioni di lire a film (contro i 50 di Totò e i 30 di Salerno).
Bello, alto, elegante, all’occorrenza avventuriero, avrebbe potuto interpretare qualsiasi ruolo nel cinema italiano degli anni 60 e 70. Nato a Parigi nel 1930, considerato la pecora nera della famiglia, una famiglia importante, nonno capo della Scuola di Scienze Politiche di Parigi, padre deputato, madre economista, zio ambasciatore, a 16 anni scappa di casa e va in America senza una lira attraversandola tutta e finendo anche in prigione. Torna e fa un po’ di tutto prima di partire soldato per la guerra di Indocina, dove combatte a Bien Dien Phu, e poi in Algeria.
youtube
 Ma lo troviamo, almeno così si legge sui giornali del tempo, in Tailandia, a Tahiti. Inizia a lavorare nel cinema un po’ per caso all’inizio del 1960 con un ruolo, quello di Manu Borrelli, in “Il buco” di Jacques Becker, dove troviamo anche una giovanissima Catherine Spaak, che ritroverà poi in Italia.  Venne anche nominato ai premi BAFTA, gli Oscar europei. Ma dal set di “La verité” con Brigitte Bardot viene cacciato dal regista, il grande Henri Georges Clozout ufficialmente per motivi artistici, ma secondo i pettegolezzi del tempo perché il fidanzato di B.B., gelosissimo, aveva fatto incredibile scenate dopo aver scoperto che c’era qualcosa tra lui e la Bardot.
 Fa altri film in Francia, come “piena luce sull’assassino” di Georges Franju con Pierre Brasseur, ma ben presto lo troviamo fisso in Italia, dove ha il ruolo di O Zelluso (lo zozzone) in “Briganti italiani” di Mario Camerini con Vittorio Gassman, Ernest Borgnine, Bernard Blier, in “Caccia all’uomo” di Riccardo Freda e in “Leoni al sole” di Vittorio Caprioli che lo lancia come uno dei flaneur della costa amalfitana, Mimì. Sui giornali americani si legge che il motivo dello spostamento dalla Francia all’Italia sia dovuto non a interessi artistici, ma al fatto che una soffiata degli amici gli ha fatto capire che a Parigi è sotto tiro da parte delle forze algerine dell’Oas, che non hanno molto gradito quello che ha fatto in Algeria.
Anche se il cinema italiano lo accoglierà a braccia aperte, in piena politica di coproduzioni, girerà “Senilità” di Bolognini con Claudia Cardinale a Trieste, “L’attico” di Gianni Puccini, “Il terrorista” di Gianfranco De Bosio, l’horror “Il castello dei morti vivi” di Warren Kiefer con Christopher Lee e un giovane Donald Sutherland, all’occorrenza si sposterà in Francia. Lo troviamo infatti nel polar “Grisbi da un miliardo” di Charles Gerard, “Una donna sposata” di Godard con Macha Meril, che gli darà una bella spinta internazionale e verrà presnetato al Festival di Venezia nel 1964.
Marco Vicario, che lo ha avuto già protagonista di “Le ore nude”, lo sceglie come protagonista assieme a Rossana Podestà di “7 uomini d’oro” e “Il grande colpo dei 7 uomini d’oro”, risposta italiana ai film di grandi colpi. Sono i suoi film di maggior successo popolare negli anni ’60 assieme alle commedie in costume, come “Una vergine per il principe” di Pasquale Festa Campanile e “La mandragola” di Alberto Lattuada.
youtube
Seguita a alternare ruoli più seriosi, “Lo scandalo” di Anna Gobbi in coppia con Anouk Aimée, “L’occhio selvaggio” di Paolo Cavara dove interpreta un film-maker alla Gualtiero Jacopetti, a più tranquille commedie, “Che notte ragazzi!” con Marisa Mell o “La matriarca” di Pasquale Festa Campanile, dove incontra nuovamente Catherine Spaak. Fa di tutto, dal film politico, “Cuore di mamma” di Salvatore Samperi, al fantascientifico erotico di “Ecce Homo” di Bruno Gaburro dove recita con Irene Papas, all’erotico surreale di “Femina Ridens” di Piero Schivazappa con Dagmar Lassander, a “Come quando perché”, ultimo film di Antonio Pietrangeli.
Divide con Gabriele Ferzetti i ruoli da maschio adulto alto-borghese, anche per la figura fisica. Gira moltissimi film anche negli anni ’70, “Roma bene” di Carlo Lizzani, dove fa appunto il ricco marito di Virna Lisi, il buffo “Ettore lo fusto” di Enzo G. Castellari dove è Ettore, “Il soldato di ventura” di Pasquale Festa Campanile con Bud Spencer e “La vita di Leonardo Da Vinci” di Renato Castellani. Seguita a richiamarlo il cinema francese. Lo troviamo così in “Coraggio scappiamo” di Yves Robert con Jean Rochefort e Catherine Deneuve, “Un uomo una donna oggi” di Claude Lelouch, “Il ritorno di Casanova” con Alain Delon e France Luchini.
Negli ultimi vent’anni ha girato di tutto, un po’ casualmente, da “Don Gnocchi” a “L’ispettore Coliandro”, da “Elisa di Rivombrosa” a “Piazza delle cinque lune”, da “Il sangue die vinti” a “I Cesaroni”. Ripensando ai suoi film mi disse in una puntata di Stracult che non si ricordava quasi niente. Erano davvero troppi. Ma fino a 80 anni ha continuato a fare paracadutismo senza paura. Facendosi anche male.
0 notes
lamilanomagazine · 7 months ago
Text
Europee, la lista dei 76 possibili eletti secondo YouTrend
Tumblr media
Europee, la lista dei 76 possibili eletti secondo YouTrend. Ilaria Salis, Mimmo Lucano e Ignazio Marino con Avs. Cecilia Strada e probabilmente Marco Tarquinio con il Pd, Gaetano Pedullà e Pasquale Tridico con il M5S, Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa, per FdI, Letizia Moratti e probabilmente anche Flavio Tosi per Forza Italia, e poi Roberto Vannacci che dovrà scegliere la circoscrizione per la Lega. Sono questi alcuni dei 76 eletti al Parlamento europeo secondo un elenco (ancora provvisorio) messo a punto da YouTrend.   Ecco i possibili eletti partito per partito Fratelli d’Italia In tutto dovrebbero essere 24 gli eurodeputati del partito della premier Giorgia Meloni, che è candidata capolista in tutte le circoscrizioni e che rinuncerà al seggio. Nord Ovest: Carlo Fidanza, Mario Mantovani, Giovanni Crosetto, Lara Magoni, Pietro Fiocchi, Mariateresa Vivaldini. L'ultimo nome è quello di Paolo Inselvini, che subentrerà dopo la rinuncia di Meloni. Nord est: Elena Donazzan, Stefano Cavedagna, Sergio Antonio Berlato, Alessandro Ciriani. Anche in questo caso, Daniele Polato dipende dalla rinuncia della premier. Centro: Nicola Procaccini, Marco Squarta, Carlo Ciccioli, Antonella Sberna. Ultimo Francesco Torselli. Sud: Alberico Gambino, Francesco Ventola, Denis Domenico Nesci, Michele Picaro e ultima - in attesa di subentrare - Chiara Maria Gemma. Isole: Giuseppe Milazzo, Ruggero Razza.   Partito Democratico Dovrebbero essere 21 gli eurodeputati Dem. In questo caso Schlein si è candidata in più circoscrizioni: al Centro e nelle Isole e anche lei rinuncerà. Nord Ovest: Cecilia Strada, Giorgio Gori, Alessandro Zan, Irene Tinagli, Brando Benifei, Piefrancesco Maran. Nord est: Stefano Bonaccini, Alessandro Zan (eletto anche lui in più circoscrizioni), Alessandra Moretti, Elisabetta Gualmini, Annalisa Corrado, Andrea Zanoni. Centro: Nicola Zingaretti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Camilla Laureti, Marco Tarquinio (che subentrerebbe al momento della rinuncia di Schlein). Sud: Antonio Decaro, Lucia Annunziata, Raffaele Topo, Pina Picierno, Sandro Ruotolo. Isole: Giuseppe Lupo (anche in questo caso si tratta di un subentro).   Movimento 5 Stelle Sono 8 i possibili eletti del Movimento. Nord Ovest: Gaetano Pedullà. Nessun eletto al Nord est. Centro: Carolina Morace, Dario Tamburrano. Sud: Pasquale Tridico, Valentina Palmisano, Mario Furore, Danilo Della Valle. Isole: Giuseppe Antoci.   Forza Italia Sono 8 gli eletti di Forza Italia. Antonio Tajani è stato eletto in più circoscrizioni e anche lui dovrebbe rinunciare. Nord Ovest: Letizia Moratti, Massimo Salini (un altro caso di subentro). Nord est: Flavio Tosi, laddove scatti la rinuncia di Tajani. Centro: Salvatore De Meo, che subentrerebbe a Tajani. Sud: Fulvio Martusciello e Giusi Princi (anche qui scatta con la rinuncia del capolista). Isole: Edmondo Tamajo e Marco Falcone.   Lega Otto anche gli eurodeputati leghisti. In questo caso è Roberto Vannacci a essere capolista in 4 su 5 circoscrizioni e dunque dalla sua scelta dipenderà l'elezioni di alcuni candidati. Nord ovest: Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri e Angelo Ciocca che resta in bilico. Nord est: Anna Maria Cisint e - sempre in bilico - Paolo Borchia. Centro: Susanna Ceccardi, in attesa di sapere se farà il bis o meno in Europa. Sud: Aldo Patriciello, anche lui ancora non certo di andare in Europa. Isole: Raffaele Stancanelli.   Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Salis e Ignazio Marino dovranno optare per uno dei seggi in cui sono stati eletti e a quel punto si saprà con certezza quali saranno i 6 eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra. Va al Parlamento europeo certamente Mimmo Lucano, mentre da decidere chi fra Benedetta Scuderi, Giovanni Mori, Cristina Guarda, Marilena Grassadonia, Francesco Emilio Borrelli e Leoluca Orlando conquisterà il seggio a Strasburgo.   Südtiroler Volkspartei Lo sbarramento nazionale al 4% non vale per le liste delle minoranze linguistiche, che possono collegarsi - ricorda YouTrend - ad una lista nazionale e sottrarle un seggio se un loro candidato supera le 50.000 preferenze. In queste elezioni, come in quelle del 2019, la Südtiroler Volkspartei era apparentata con Forza Italia e in entrambe le occasioni le ha sottratto un seggio nel Nord Est. Risulta fra gli eletti Herbert Dorfmann nella circoscrizione Nord est.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
Text
Re Carlo stringe le mani e saluta i sudditi dopo aver partecipato alla Messa di Pasqua
Carlo III è apparso sorridente e in buona forma alla cerimonia pasquale che come tutti gli anni si è svolta nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor. Il sovrano che due mesi fa aveva comunicato di avere un cancro e di dover cominciare le cure, ha rinunciato per il momento agli impegni ufficiali dove lo sostituisce la moglie, Camilla. Non ha rinunciato però alla tradizione di Pasqua…
View On WordPress
0 notes
sinapsimagazine · 1 year ago
Text
San Giorgio a Cremano, ritorna la festa dell'albero
Tempo di Festa dell’albero a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. L’associazione “Direzione Futuro” presieduta da Pasquale Maiolino ripropone la fortunata iniziativa volta a donare alla città nuove opportunità di verde. “Anche quest’anno -spiega l’organizzatore Maiolino- io ed il mio gruppo vogliamo donare alla nostra città alberi da mettere a dimora in numerosi punti del territorio…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
blogger360ncislarules · 1 year ago
Text
When the sumptuously filmed 1920s drama Hotel Portofino returns, the sunny skies of Italy’s Riviera mirror the mood of Bella Ainsworth (Natascha McElhone), proud owner of the upscale title hostelry. She’s promoted former nanny Constance (Louisa Binder) to assistant manager and befriended appealing architect Marco (Giorgio Marchesi), who’s building the hotel’s spa.
But dark clouds hover, starting with the reappearance of Bella’s dodgy and unfaithful husband, Cecil (Mark Umbers). He’s been in London since he struck his wife in Season 1. “It’s forced her to confront a lot of things that have been bubbling below the surface and this is sort of the breakdown of their marital relationship, though it’s not easy for Bella,” says creator Matt Baker. “We’re introducing this season, the possibility of life and relationships for Bella after Cecil,” he adds, hinting at a “chaste” love interest for Bella.
Romance is also in the air for their son Lucian (Oliver Dench), on the run from his sexless marriage to the naive Rose (Claude Scott-Mitchell). Making an excuse to return to Italy, he winds up wooing Constance, to whom he’s been attracted. To complicate the already complicated situation, says Baker, “Constance has decisions to make about her young son back home in England, and Rose decides to surprise her husband in Italy! The consequences for all three ends in rather dramatic fashion.”
Plus, his widowed sister, Alice (Olivia Morris), returns from a stay in glamorous San Tropez with a handsome new fiancé (Roby Schinasi) who’s a bit shady. “He purports to be a Swiss Italian from a very rich family,” Baker says. That may break her onetime suitor Count Albani’s (Daniele Pecci) heart.
Though Cecil tells Bella he’s back to try and repair their relationship, once a schemer, always a schemer.  Trying to make some big bucks , he strikes business deal not only with local Fascist leader Danioni (Pasquale Esposito) but also bootleggers from prohibition-era Chicago, which “could put the future of the hotel on the line,” the producer teases.
Though the show hits darker notes, such as a household tragedy and more trouble with fascists beginning with Lucian’s buddy Anish (Assad Zaman) and his activist lover Gianluca (Rocco Fasano) and extending to the hotel family, there’s plenty of fun on tap. For one, American entertainer Claudine (Lily Frazer) seeks refuge with Bella to escape a new scandal on a movie set. Thanks to her return, look for another big song and dance number. And just wait until the staff hunt for an anonymous hotel critic on the grounds!
1 note · View note
giorgiobertozzi · 11 months ago
Link
Tumblr media
0 notes
agrpress-blog · 11 months ago
Text
Con il patrocinio del Comites Istanbul (Comitato Italiani all’Estero) l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul e l’Associazione Culturale NeoArtGallery, giovedì 22 febbraio, con inizio alle ore 19.00, si terrà, a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi, presso la Sala Teatro Casa Italia di Istambul (Asmalı Mescit, Meşrutiyet), il concerto“Suoni Migranti” del “Counterpoint DUO” di Filomena De Pasquale e Giorgio Albiani. In programma le musiche di Celso Machado (1953 - Viv.), “Paçoca”; Laurent Boutros (1964 - Viv.) “Amasia”; H. Villa Lobos (1887 – 1959) “Bachiana Brasileira N.5”; Roberto Rossi “la comedia” ispirato alla divina commedia DI Dante Alighieri (inedito); hic incipit - Koine - Makeda - dedicato Giorgio Albiani; Jacques Ibert (1890 - 1962) “Entr’acte”; Francesco Santucci (1964 - Viv.) “Habanera Y Tango”; A. Piazzolla (1921 - 1992) “Cafè 1930”, “Nightclub 1960”; io la musica, chʼai dolci accenti, so far tranquillo ogni turbato core. Et or di nobil ira et or dʼamore posso infiammare le più gelate menti. “Orfeo” di Monteverdi. Il "Counterpoint DUO” di Filomena de Pasquale e di Giorgio Albiani è una immersione Musicale tra Tradizione Classica e Popolare che continua a distinguersi nel panorama musicale internazionale attraverso questa raffinata fusione. Il risultato è un suono unico e originale, che trasporta l'ascoltatore in un viaggio emozionale e sensoriale senza pari. Le performance hanno ottenuto ampi consensi e sono state vissute e descritte come un'esperienza immersiva, coinvolgente e avvincente. La musica del Duo è un ponte che amalgama le radici della tradizione con la freschezza dell'innovazione, creando un'esperienza indimenticabile per gli appassionati di musica di ogni genere. Il duo si è esibito con successo nei più prestigiosi festival internazionali, abbracciando diverse culture musicali. Tra le tappe significative, ricordiamo la partecipazione al Dvorak Museu di Praga, ai festival in terra di Spagna, Francia, Germania e alle esibizioni in Asia Centrale presso il Conservatorio di Tashkent in Uzbekistan e nell'affascinante Astana Opera House di Nur Sultan in Kazakistan. Filomena De Pasquale, flautista originaria della Puglia si è diplomata presso il Conservatorio di Foggia sotto la guida del Maestro Laurent Masi. Una carriera brillante l'ha vista esibirsi come solista e in formazioni da camera, partecipando a concorsi nazionali e collaborando con artisti di calibro come Lucio Dalla. La dedizione alla ricerca musicale di Filomena De Pasquale si estende anche al jazz, arricchendo così il personale repertorio e arrivando a creare produzioni discografiche di rilevanza. Giorgio Albiani, chitarrista e direttore artistico, diplomato con il massimo dei voti al Liceo Musicale Pareggiato di Modena ha proseguito gli studi presso l'Ecole Normale de Musique a Parigi. La carriera solistica lo ha portato su palcoscenici prestigiosi in tutto il mondo, collaborando con ensemble di rinomanza e orchestre sinfoniche di fama internazionale. La sua versatilità si riflette anche nella composizione di colonne sonore per il teatro e nella sua attività di docenza presso istituzioni musicali di prestigio.
0 notes
personal-reporter · 2 years ago
Text
La stagione 2023 – 24 della Scala di Milano
Tumblr media
Per la Stagione 2023/2024 la Scala d Milano vedrà un calendario di oltre 250 spettacoli tra Opera, Balletto, Concerti e programmazione per i ragazzi e per le famiglie, ricco di conferme ma anche di proposte inattese, completato da mostre, incontri, visite e approfondimenti per stringere ancora di più il rapporto con il nostro pubblico milanese, nazionale e internazionale. Inoltre il 2024 vedrà concludersi i lavori della nuova palazzina di via Verdi, che accoglie nuove sale prova per l’Orchestra e il Ballo, oltre che gli uffici attualmente dislocati in altri edifici, e garantisce ulteriore profondità al palcoscenico. La Stagione d’Opera 2023/2024 del Teatro alla Scala si compone di 14 spettacoli, 10 dei quali sono nuove produzioni, oltre allo spettacolo inaugurale della Stagione 2024/2025, e ci saranno 3 opere di Giuseppe Verdi e 2 di Giacomo Puccini e  con un titolo ciascuno sono rappresentati Antonio Cesti, Luigi Cherubini, Gaetano Donizetti, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni, Jules Massenet, Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Nino Rota, Richard Strauss, Richard Wagner. Alle Stagioni d’Opera e Concerti partecipa una schiera di direttori del più alto livello internazionale, al Direttore Musicale Riccardo Chailly, come Alain Altinoglu, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Daniel Harding, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Riccardo Muti, Kirill Petrenko, Esa-Pekka Salonen, Christian Thielemann, Lorenzo Viotti, e nel repertorio barocco Giovanni Antonini, William Christie, Marc Minkowski, Philippe Herreweghe. In campo registico il cartellone vedrà nuovi allestimenti di Daniele Abbado, Irina Brook, Robert Carsen, Davide Liver-more, Christof Loy, David McVicar, Damiano Michieletto, Chiara Muti, Lluis Pasqual e del giovane Mario Acampa per il progetto Accademia, mentre tra le riprese vanno citati Harry Kupfer, Mario Martone e Giorgio Strehler. Il repertorio italiano è al centro della programmazione dal titolo inaugurale, Don Carlo, diretto da Riccardo Chailly nella versione italiana in quattro atti scritta da Verdi per la Scala con la regia di Lluis Pasqual e che fu diretto per due inaugurazioni da Claudio Abbado, di cui cade nel 2024 il decennale della scomparsa. Seguiranno la nuova produzione di Simon Boccanegra diretta da Lorenzo Viotti con la regia di Daniele Abbado, ma anche le riprese di Pagliacci e Cavalleria rusticana nello  storico allestimento di Mario Martone con Giampaolo Bisanti sul podio e di Don Pasquale nella produzione di Davide Livermore ambientata a Cinecittà, diretta da Evelino Pidò. Nel 2024 ricorre il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini e la Scala lo celebra con nuove produzioni de La rondine, che mancava dal 1994 e sarà diretta da Riccardo Chailly per la regia di Irina Brook, e di Turandot, diretta da Daniel Harding per la regia di Davide Livermore. Sempre nell’ambito del grande repertorio italiano la nuova produzione di Guillaume Tell sarò per la prima volta alla Scala nella versione originale francese con Michele Mariotti sul podio e il debutto scaligero di Chiara Muti alla regia. Anche Médée di Luigi Cherubini, diretta da Michele Gamba, giunge per la prima volta sul palcoscenico in versione originale francese, sessantatré anni dopo l’ultima produzione diretta da Thomas Schippers con Maria Callas protagonista. Il percorso di esplorazione del Barocco italiano avviato dal Sovrintendente Meyer con le felici produzioni de La Calisto di Francesco Cavalli e Li zite ngalera di Leonardo Vinci arriva all’Orontea di Antonio Cesti, dramma per musica del 1656 di cui proprio la Scala aveva avviato la riscoperta con l’edizione diretta da Bruno Bartoletti nel 1961. Ogni anno un titolo della Stagione d’Opera è affidato agli allievi dell’Accademia e per il 2024 sarà Il cappello di paglia di Firenze, la farsa che Nino Rota trasse da Labiche. Read the full article
0 notes
angelsumaiya1230 · 2 years ago
Text
Juventus and Empoli Clash in a High-Stakes Showdown, The Thrilling Battle for Glory in 2023
Introduction : The football world is abuzz as two powerhouses, Juventus and Empoli, prepare to lock horns in a thrilling encounter that promises an exhilarating display of skill, strategy, and passion. Both clubs boast rich histories, boasting a legacy that has captivated fans for decades. As the anticipation builds, fans eagerly await the clash between these two formidable teams, ready to witness an intense battle on the pitch.
Watch online click here........
Tumblr media
Juventus - A Legacy of Excellence : Juventus, fondly known as the "Old Lady," stands tall as one of Italy's most successful and storied football clubs. Founded in 1897, the Turin-based club has enjoyed a legacy of excellence throughout its existence. With a record 36 Serie A titles, 14 Coppa Italia victories, and an impressive array of international trophies, Juventus has established itself as a dominant force in Italian and European football.
Tumblr media
Led by an illustrious roster of players over the years, Juventus has consistently showcased exceptional talent on the pitch. Legends like Michel Platini, Alessandro Del Piero, and Gianluigi Buffon have graced the black and white stripes, etching their names in football history. The club's recent success has been fueled by stars such as Cristiano Ronaldo, Paulo Dybala, and Giorgio Chiellini, who continue to raise the bar of performance.
Juventus' style of play is characterized by a combination of defensive solidity and attacking prowess. Their tactical discipline, intricate passing, and clinical finishing make them a formidable opponent for any team. Under the guidance of experienced managers like Massimiliano Allegri and Andrea Pirlo, Juventus has consistently displayed resilience and adaptability, making them a force to be reckoned with.
Empoli - A Rising Force : Empoli may not possess the same level of glitz and glamour as Juventus, but this Tuscan club has carved a niche for itself in Italian football. Founded in 1920, Empoli has experienced its fair share of ups and downs throughout its history. However, recent years have witnessed a resurgence, as the club has climbed the ranks to secure a place in Serie A once again.
With a strong focus on youth development and a meticulous approach to tactics, Empoli has managed to punch above its weight. The club's commitment to nurturing young talents has seen players like Daniele Rugani, Lorenzo Tonelli, and Hamed Junior Traorè thrive before moving on to larger stages. Empoli's success is a testament to their ability to unearth hidden gems and foster their growth, making them a formidable team to face.
Empoli's style of play is characterized by quick, fluid passing, intelligent movement, and a high press. They rely on their ability to dictate the tempo of the game and exploit spaces with incisive through balls and well-timed runs. Led by astute managers such as Aurelio Andreazzoli and Pasquale Marino, Empoli showcases a tactical flexibility that allows them to adapt to different opponents and situations.
The Clash of Giants : When Juventus and Empoli meet on the pitch, it's more than just a game; it's a clash of giants. Juventus brings their rich history, star-studded lineup, and hunger for glory, while Empoli brings their tenacity, tactical acumen, and desire to prove themselves against the best. The encounter promises to be a thrilling battle, with both teams seeking to assert their dominance.
Tumblr media
Fans will witness captivating duels, mesmerizing displays of skill, and moments of breathtaking brilliance. Juventus will rely on their experience, defensive resilience, and attacking prowess to overpower Empoli. On the other hand, Empoli will look to exploit any weaknesses.
0 notes
sophs-style · 4 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media
sophs-style:
Rocio Munoz Morales at "The World To Come" premiere at the 77th Venice Film Festival on Sunday (6th September 2020) in Venice, Italy.
The Spanish actress/model wore a Giorgio Armani black sleeveless, crystal embellished dress styled with Pasquale Bruni jewellery.
1 note · View note