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S'è svejiatooo! A Ceccano il Ricciotto del Marchese del Grillo, Giorgio Gobbi al caffè letterario, giovedì 7 settembre, ore 17,30
La Ceccano dei libri prosegue il suo percorso di confronto con la poliedricità delle arti: Giorgio Gobbi, Ricciotto ne Il Marchese del Grillo, presenta il suo libro “Sè svejatooo! Ricciotto racconta Il Marchese del Grillo ” edito da Bibliotheka edizioni giovedi 7 Marzo alle ore 17.30 al Caffè letterario Sinestesia a Ceccano. Aneddoti, curiosità, segreti e retroscena di una delle commedie più…
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#Alberto Sordi#caffè letterario#Ceccano#giorgio gobbi#la ceccano dei libri#marchese del grillo#ricciotto#sinestesia
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Chi liberò veramente l’Italia
25 aprile liberazione
Si può celebrare in tanti modi la Liberazione dell’Italia nel 1945 ma ci sono dati, numeri e vite che non si possono smentire e che sono la base necessaria e oggettiva per dare una giusta dimensione storica all’evento. Dunque, per la Liberazione dell’Italia morirono nel nostro Paese circa 90mila soldati americani, sepolti in 42 cimiteri su suolo italiano, da Udine a Siracusa. Secondo i dati dell’Anpi, l’associazione dei partigiani, furono 6882 i partigiani morti in combattimento.
Ricavo questi dati da una monumentale ricerca storica, in undici volumi raccolti in cofanetto, dedicata a La liberazione alleata d’Italia 1943-45 (Pensa ed.), basata sui Report of Operations di diversi reggimenti statunitensi, gli articoli del settimanale Yank dell’esercito americano e i reportage dell’Associated press. E naturalmente la ricerca storica vera e propria. Più un’ampia documentazione fotografica. L’autore è lo storico salentino Gianni Donno, già ordinario di Storia contemporanea, che ha analizzato i Reports of Operations in originale, mandatigli (a pagamento) da Golden Arrow Military Research, scannerizzati dall’originale custodito negli Archivi nel Pentagono. L’opera ha una doppia, autorevole prefazione di Piero Craveri e di Giampiero Berti e prende le mosse dallo sbarco di Salerno.
Secondo Donno, non certo di simpatie fasciste, il censimento dell’Anpi è “molto discutibile” ma già quei numeri ufficiali rendono le esatte proporzioni dei contributi. Facciamo la comparazione numerica: per ogni partigiano caduto in armi ci furono almeno 13 soldati americani caduti per liberare l’Italia. Senza considerare i dispersi americani che, insieme ai feriti, furono circa 200mila. E il conto risuona in modo ancora più stridente se si comparano i 120mila militari tedeschi caduti in Italia, soprattutto nelle grandi battaglie (Cassino, Anzio e Nettuno) contro gli Alleati e sepolti in gran parte in quattro cimiteri italiani.
Naturalmente, diverso è parlare di vittime italiane della guerra civile, fascisti e no, di cui esiste un’ampia documentazione, da Giorgio Pisanò a Giampaolo Pansa, per citare le ricerche più scomode e famose. Ma non sto parlando di fascismo e guerra civile, bensì di Liberazione d’Italia, ovvero di chi ha effettivamente liberato l’Italia dai tedeschi o se preferite dai “nazifascisti”.
Pur avendo un giudizio storico molto diverso dalla vulgata ufficiale e istituzionale, confesso una cosa: avrei voluto dire il contrario, che l’Italia fu liberata dalla Resistenza, dalla lotta di liberazione, dall’insurrezione popolare degli italiani contro l’invasore. Avrei preferito, da italiana, dire che furono loro a battere i tedeschi, fino a sgominarli, come suggerisce la narrazione ufficiale e permanente del nostro Paese. Ma non è così; e se non bastassero i giudizi storici, la conoscenza di eventi e battaglie, le sottaciute testimonianze della gente, bastano quei numeri, quella sproporzione così evidente di morti, di caduti sul campo per confermarlo. Furono gli alleati angloamericani, sul campo, a battere i tedeschi; senza considerare il ruolo decisivo che ebbero i bombardamenti aerei degli alleati sulle nostre città stremate e sulle popolazioni civili per piegare l’Italia e separarla dal nefasto alleato tedesco. Si può aggiungere che la liberazione d’Italia sarebbe avvenuta con ogni probabilità anche senza l’apporto dei partigiani; mentre l’inverso, dati alla mano, è impensabile. Dunque la Resistenza può conservare un forte significato sul piano simbolico e si possono narrare singoli episodi, imprese e protagonisti meritevoli di essere ricordati; ma sul piano storico non si può davvero sostenere, alla luce dei fatti e dei numeri, che fu la Resistenza a liberare l’Italia. Nella migliore delle ipotesi è mito di fondazione, pedagogia di massa, retorica di Stato. Il mito della resistenza di cui scrisse uno storico operaista di sinistra radicale come Romolo Gobbi.
Per essere precisi, la Liberazione non si concluse il 25 aprile a Milano come narra l’apologetica resistenziale, ma l’ultima, aspra battaglia tra alleati e tedeschi, sostiene Donno, si combatté nel comune di San Pietro in Cerro, nel piacentino, tra il 27 e 28 aprile. A San Pietro c’era anche il regista americano John Huston, inviato col grado di Capitano, a girare docufilm. Ma i filmati erano così duri che gli Alti comandi americani decisero di non diffonderli fra le truppe se non in versione edulcorata.
Sulle lapidi dei cimiteri di guerra disseminati tra Siracusa e Udine, censiti da Massimo Coltronari, ci sono nomi di soldati e ufficiali hawaiani, australiani, neozelandesi, perfino maori, indiani e nepalesi, francesi e marocchini, polacchi, greci, anche qualche italiano del Corpo italiano di liberazione, e poi brasiliani, belgi, militi della brigata ebraica; ma la stragrande maggioranza sono americani, caduti sul suolo italiano. Molti erano di origine italiana: si chiamavano Ferrante, Lovascio, Gualtieri, Rivera, Valvo, Pizzo, Mancuso, Capano, Quercio, Colantuonio, Barrolato, Barone…
“È stata e continua ad essere – dice Donno – una grande opera di mascheramento della “verità” quando non di falsificazione… i miei volumi hanno l’ambizione di rompere questa cortina di latta (che, ammaccata dappertutto, tuttora sopravvive nella discarica del tempo) facendo emergere dati e fatti oscurati ed ignorati”. Naturalmente possono divergere i giudizi tra chi considera gli alleati come benefattori e liberatori, chi come occupanti e nuovi invasori; chi avrebbe preferito che fossero stati i sovietici a liberarci; e chi si limita a considerarli combattenti, soldati in guerra e non eroi, soccorritori o invasori. La memorialistica sulla liberazione d’Italia minimizza e trascura l’apporto americano; invece, sottolinea Craveri, è evidente che furono loro i protagonisti della liberazione d’Italia.
La verità, vi prego, sull’onore.
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Estômago 2 - O Poderoso Chef
Estômago 2 - O Poderoso Chef (2024) #MarcosJorge #ViolantePlacido #VincentRiotta #GueniaLemos #JoãoMiguel #PauloMiklos Mehr auf:
Jahr: 2024 Genre: Comedy / Drama Regie: Marcos Jorge Hauptrollen: Violante Placido, Vincent Riotta, Guenia Lemos, João Miguel, Paulo Miklos, Marisa Laurito, Giorgio Gobbi, Sidy Correa, Daniele Monterosi, Maurizio Jiritano, Otavio Linhares, Francesco La Mantia, Giulio Beranek … Filmbeschreibung: Die Fortsetzung des preisgekrönten Films von 2007 erzählt von dem Kampf zwischen einem…
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Nel Salento serie tv in primo piano al festival Season
Toni Servillo, Marco D’Amore, Fausto Russo Alesi. E poi ancora Giorgio Pasotti e Antonio D’Aquino. Sono solo alcuni degli interpreti che, dal 5 all’8 ottobre, animeranno il Season, International series festival in scena a Borgo Terra Rossa, fra i Comuni di Gallipoli e Alezio, in provincia di Lecce. L’evento, organizzato da Simona Gobbi, è dedicato ai protagonisti delle serie tv che porteranno…
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Eventi, "Fabbrica del cinema - Omaggio a Alberto Sordi"
ASSOCIAZIONE NOVE PRODUZIONI in collaborazione con IISS CINE – TV Roberto Rossellini & FABBRICA ARTISTICA presenta la Prima Edizione della Rassegna “FABBRICA DEL CINEMA – OMAGGIO A ALBERTO SORDI” Giorgio Gobbi Con l’obiettivo di avvicinare il pubblico dei più giovani ai grandi maestri del cinema italiano, dal 10 al 12 marzo si svolgerà a Roma, nelle aule dell’IISS Cine – Tv Roberto Rossellini,…
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#Alberto Sordi#Cinema#Ciro Intino#Eventi#Eventi culturali#Fabbrica del Cinema#Film#Giorgio Gobbi#Max Franciosa#Rolando Ravello
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Irina Shayk - Giorgio Armani F/W 2022
Irina Shayk – Giorgio Armani F/W 2022
Giorgio Armani F/W 2022Source: instagram.comPublished: September 2022 In this picture: Irina ShaykCredits for this picture: Giorgio Armani (Designer), Mert Alas and Marcus Piggott (Photographer), Anna Dello Russo (Fashion Editor/Stylist), Franco Gobbi (Hair Stylist), Piergiorgio Del Moro (Casting Director) All people in this campaign: Giorgio Armani – Designer Mert Alas and Marcus Piggott –…
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TORNINO IN TV IPPICA ED EQUITAZIONE
TORNINO IN TV IPPICA ED EQUITAZIONE
La lettera agli esponenti della Commissione di vigilanza Rai di un gruppo di autorevoli ippici e rappresentanti del mondo equestre per il ritorno di ippica ed equitazione nei palinsesti Rai. C’è anche il presidente della Fise Marco di Paola e due nomi celebre del mondo purosangue come Frank Turner e Giorgio Sandi per il trotto. Claudio Gobbi | Giornalista Professionista | Va Ticino, 22 | 20900…
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Welcome to the movie factory. “Fabbrica del cinema - Homage to Alberto Sordi"
First Edition of the "Fabbrica del Cinema" Review
The Movie Factory aims at bringing younger audiences closer to the great masters of Italian cinema.
The tribute to Alberto Sordi will take place from 10th to 12th of March in Rome at the screening rooms of the IISS Cine - Tv Roberto Rossellini, with the screening of “Un borghese piccolo piccolo”, “La grande guerra” e “Il Marchese del Grillo” all directed by Mario Monicelli as well as “Romanzo di un giovane povero” by director Ettore Scola in which the actor was the protagonist.
Contributions and Sponsorships Review
The event organized by the Associazione Nove Produzioni with the contribution and sponsorship of the Directorate General for Cinema and Audiovisual of the Italian Ministry of Cultural Heritage, Activities and Tourism (MIBACT), with the collaboration of the IISS Cine - Tv Roberto Rossellini and the training and production company Fabbrica Artistica (Art Factory).
The raison d'être of the "Fabbrica del Cinema" Review highlights the tremendous Italian cinema's protagonists by analyzing their works and the human aspect. It concerns both those who were part of it and those who made sincere and trustworthy relationships over time.
Giorgio Gobbi and Rolando Ravello acted alongside Sordi relatively in "Il Marchese and in" Romanzo." They will be the protagonists of a meeting that will outline the Sordi character and the importance of a creative partnership among experienced peer professionals—made up of comparison and sharing of visionary ideas for building a successful project.
In the end, the undisputed star of the 2021 edition will be Alberto Sordi, actor and director fully conscious of how important it was of leaving a mark after his passing, as he stated on several occasions. "... tell your memories shared with me, only after I am horizontal. Then you will make me happy because it will also be a way not to let my audience forget that I loved as my family was and introduce myself to the new generations.
"The halls of the IISS Cine - TV Roberto Rossellini are well-known to Romans for having been the film studios of Ponti-De Laurentiis. Also known for having hosted some of the films shot by the same Sordi will be the location of the entire review that will take place between debates, meetings, and film screenings that concur to delineate this year's programme and have marked a breakthrough in his compelling and extraordinary career.
Cameo of the first edition of the Fabbrica del Cinema review is the naming of IISS Cine's room - TV Roberto Rossellini after Alberto Sordi. Special appearance Attorney Ciro Intino, Director of the Alberto Sordi Foundation.
IISS Cine -TV Roberto Rossellini, via della Vasca Navale 58, Roma
Free admission
Reservations required email to: [email protected]
Article initially published by Il Monocolo in “Fabbrica Del Cinema - Omaggio a Alberto Sordi.
— The Board Behind
#cinecittà#movie factory#fabbrica del cinema#the board behind#italian cinema#movie premiere#movie director
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Ceccano dei libri, il Marchese del Grillo spopola con Ricciotto
Sono venuti da tutta la provincia di Frosinone e Latina i fans di Giorgio Gobbi, Ricciotto de Il Marchese del Grillo con Alberto Sordi, che giovedì pomeriggio, 7 marzo, era a Ceccano per la presentazione del suo libro S’è svejatooo! Ricciotto racconta Il Marchese del Grillo al caffè letterario Sinestesia. L’incontro, organizzato dalla rete delle Associazioni cittadine, è andato ogni oltre…
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#caffè letterario#Ceccano#ceccano dei libri#marchese del grillo#rete associazioni#ricciotto#sinestesia
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LA TRAVIATA Violetta Valéry: @maria_mudryak Alfredo Germont: @matteolippi.tenore Giorgio Germont: @ernesto_herst Flora Bervoix: @anavictoria_pitts Annina: Lucia Paffi Gastone: @antonio_mandrillo Barone Douphol: Daniel Kim Marchese d’Obigny Alex Martini Dottore di Grenvil @fra.ncescoleone Giuseppe Alessandro Vannucci Un domestico, Un commissario Paolo Marchini Direttore: @alessandro.dagostini Regia, scene, costumi: @stefanomontiteatro Aiuto regia: @monique.arnaud3 Assistente alle scene: Lamberto Azzariti Coreografie Tony Cantartese in collaborazione con STED @classinscena Luci: Marcello Marchi Orchestra Filarmonica Italiana Coro Lirico di Modena Maestro del coro: Stefano Colò Direttore di scena: Luca Ramaciotti Parrucche, Acconciature e trucco: Filistrucchi dal 1720 Parrucche e Trucco, Gherardo Filistrucchi (Coordinatore), Cinzia, Geanina, Valentina, Sandy. Mastri collaboratori: Elisa Montipò, Paolo Andreoli Maestro Collaboratore alle luci: Isabelle Gili Scenografi realizzatori: Francesco Guzzi, Francesca Paltrinieri, Responsabile allestimenti e palcoscenico: Gianmaria Inzani, Responsabile di produzione: Marco Gallarini, Tecnici macchinisti Catia Barbaresi (coordinatrice) Jacopo Bassoli, Francesco Cozzi, Paolo Felicetti, Alessandro Gobbi, William Grani, Antonio Maculan, Simone Messina. Tecnici elettricisti: Andrea Ricci (coordinatore), Fabrizio Gargani, Andrea Generali, Daniele Giampiretti, Marcello Marchi. Tecnico audio video fonico: Pierluigi Ugolotti Attrezzista: Lucia Valle (referente) Sartoria: Alessandro Menichetti (referente) Mariarosaria De Riso, Giulia Giannino, Renata Orsi, Alice Trenti- Aiuto sartoria: Federica Serra Attrezzi scena: Fondazione Teatro Comunale di Modena Costumi: Sartoria Teatrale Arrigo Calzature: Epoca srl Sopratitoli: Enrica Apparuti (presso Teatro comunale Luciano Pavarotti) https://www.instagram.com/p/CGdbTRXl4gN/?igshid=r5v8td3lxm58
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Un figlio di nome Erasmus
Un figlio di nome Erasmus
Cinema: Un figlio di nome Erasmus
Un manuale d’istruzione semi-serio per uomini afflitti dalla Sindrome di Peter Pan
(mymonetro: 2,29)
Regia di Alberto Ferrari.
Con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Daniele Liotti, Ricky Memphis, Carol Alt, Filipa Pinto, Giorgio Gobbi, Fernando Rodrigues, Valentina Corti (II), Elena Vanni, Giulia Galiani, Andrea Bonella, Frederico Amaral, Giordana Faggiano,
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These five Legendary Opera Recordings in their recent deluxe version (from 2016) are put together in a deluxe rigid slipcase.
Each of these releases offers optimum sound quality. The four releases originally recorded using analogue techniques (Carmen, Die Zauberflöte, Don Giovanni, Tosca) have all been remastered in 2016 in 24-bit/96kHz at Abbey Road Studios using the latest technology, while La traviata benefits from its stunning original digital recording.
Artists Victoria de los Angeles (Carmen), Nicolai Gedda (Don Jose), Ernest Blanc (Escamillo), Janine Micheau (Micaela), Denise Monteil (Frasquita), Jean-Christophe Benoit (Dancaire), Michel Hamel (Remendado), Bernard Plantey (Moralès), Xavier Depraz (Zuniga), Nicolai Gedda (Tamino), Gundula Janowitz (Pamina), Walter Berry (Papageno), Lucia Popp (Königin der Nacht), Gottlob Frick (Sarastro), Christa Ludwig, Marga Höffgen (Drei Damen), Ruth-Margret Pütz (Papagena), Gerhard Unger (Monostatos), Karl Liebl, Franz Crass (Zwei Geharnischten), Joan Sutherland (Donna Anna), Elisabeth Schwarzkopf (Donna Elvira), Eberhard Wächter (Don Giovanni), Giuseppe Taddei (Leporello), Gottlob Frick (Il Commendatore), Luigi Alva (Don Ottavio), Piero Cappuccilli (Masetto), Graziella Sciutti (Zerlina), Maria Callas (Tosca), Carlo Bergonzi (Cavaradossi), Tito Gobbi (Scarpia), Giorgio Tadeo (Il Sagristano), Leonardo Monreale (Angelotti), Renato Ercolani (Spoletta), Ugo Trama (Sciarrone), David Sellar (Un pastore), Leonardo Monreale (Un carceriere), Renata Scotto (Violetta), Sarah Walker (Flora), Cynthia Buchan (Annina), Alfredo Kraus (Alfredo), Renato Bruson (Germont), Suso Mariategui (Gastone), Henry Newman (Barone Douphol), Richard Van Allan (Marchese d’Obigny)
Orchestre National de la Radiodiffusion Française, Choeurs de la Radiodiffusion Française, Maîtrise de la Radiodiffusion Française, Petits Chanteurs de Versailles, Philharmonia Orchestra, Philharmonia Chorus, Paris Conservatoire Orchestra, Choeurs de l'Opéra National de Paris, Ambrosian Opera Chorus, Sir Thomas Beecham, Otto Klemperer, Carlo Maria Giulini, Georges Prêtre, Riccardo Muti
BIZET : Carmen (3CD) Carmen ‐ VICTORIA DE LOS ANGELES Don José ‐ NICOLAI GEDDA Micaëla ‐ JANINE MICHEAU Escamillo ‐ ERNEST BLANC Frasquita ‐ DENISE MONTEIL Mercédès ‐ MARCELLE CROISIER & MONIQUE LINVAL Dancaïre ‐ JEAN‐CHRISTOPHE BENOIT Remendado ‐ MICHEL HAMEL Moralès ‐ BERNARD PLANTEY Zuniga ‐ XAVIER DEPRAZ
Chœurs de la Radiodiffusion Française ‐ René Alix chorus master Maîtrise de la Radiodiffusion Française, Petits Chanteurs de Versailles Orchestre National de la Radiodiffusion Française / SIR THOMAS BEECHAM Recorded: 4–10.VI.1958 & 1–6.IX. & 11.X.1959, Salle Wagram, Paris
MOZART: Die Zauberflöte (2CD) Tamino ‐ NICOLAI GEDDA Pamina ‐ GUNDULA JANOWITZ Papageno ‐ WALTER BERRY Königin der Nacht (Queen oft he Night) ‐ LUCIA POPP Sarastro ‐ GOTTLOB FRICK Speaker ‐ FRANZ CRASS Erste Dame (First Lady) ‐ ELISABETH SCHWARZKOPF Zweite Dame (Second Lady) ‐ CHRISTA LUDWIG Dritte Dame (Third Lady) ‐ MARGA HÖFFGEN Papagena ‐ RUTH‐MARGRET PÜTZ Monostatos ‐ GERHARD UNGER
Philharmonia Chorus ‐ Wilhelm Pitz chorus master Philharmonia Orchestra / OTTO KLEMPERER Recorded: 24, 26, 31.III & 1–4, 6–8, 10.IV.1964, Kingsway Hall, London
MOZART: Don Giovanni (3CD) Don Giovanni ‐ EBERHARD WÄCHTER Donna Anna ‐ JOAN SUTHERLAND Leporello ‐ GIUSEPPE TADDEI Commendatore ‐ GOTTLOB FRICK Donna Elvira ‐ ELISABETH SCHWARZKOPF Don Ottavio ‐ LUIGI ALVA Masetto ‐ PIERO CAPPUCCILLI Zerlina ‐ GRAZIELLA SCIUTTI Philharmonia Chorus ‐ Roberto Benaglio chorus master Philharmonia Orchestra / CARLO MARIA GIULINI
Recorded: 7–15.X & 23–24.XI.1959, No.1 Studio, Abbey Road, LondonPUCCINI: Tosca (2CD) Floria Tosca ‐ MARIA CALLAS Mario Cavaradossi ‐ CARLO BERGONZI Scarpia ‐ TITO GOBBI Cesare Angelotti ‐ LEONARDO MONREALE Spoletta ‐ RENATO ERCOLANI Il sagrestano ‐ GIORGIO TADEO Sciarrone ‐ UGO TRAMA
Chœurs du Théâtre National de l’Opéra ‐ Jean Laforge chorus master Orchestre de la Société des Concerts du Conservatoire / GEORGES PRÊTRE Recorded: 3, 4, 7–12, 14.XII.1964 & 19.I.1965 Salle Wagram, Paris
VERDI: La Traviata (2CD) Violetta Valéry ‐ RENATA SCOTTO Alfredo Germont ‐ ALFREDO KRAUS Giorgio Germont ‐ RENATO BRUSON Flora Bervoix ‐ SARAH WALKER Annina ‐ CYNTHIA BUCHAN Barone Douphol ‐ HENRY NEWMAN Marchese d’Obigny ‐ RICHARD VAN ALLAN Gastone ‐ SUSO MARIATEGUI Dottore Grenvil ‐RODERICK KENNEDY
Ambrosian Opera Chorus ‐ John McCarthy chorus master Band of the Royal Marines (Royal Marines School of Music) Philharmonia Orchestra / RICCARDO MUTI Recorded: 5–15.VII.1980, Kingsway Hall, London Original Digital Recording
Release Date: 3 May 2019
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1981 (Promotional shots) Il marchese del Grillo Il Marchese del Grillo Also Known As (AKA) Argentina El marqués del Grillo Spain El marqués del Grillo France Le marquis s'amuse Hungary Vaskos tréfa Poland Markiz Grillo Soviet Union (Russian title) Маркиз дель Грилло Europe (festival title) (English title) The Marquis of Grillo West Germany Die tolldreisten Streiche des Marchese del Grillo Directed by Mario Monicelli Music by Nicola Piovani Writing Credits Bernardino Zapponi ... (story) Leonardo Benvenuti ... (story) Piero De Bernardi ... (story) Monicelli Mario ... (story) Tullio Pinelli ... (story) Leonardo Benvenuti ... (screenplay) Piero De Bernardi ... (screenplay) Mario Monicelli ... (screenplay) Tullio Pinelli ... (screenplay) Alberto Sordi ... (screenplay) Release Dates Italy 23 December 1981 West Germany February 1982 (Berlin International Film Festival) France 29 September 1982 Hungary 27 March 1986 Germany 12 February 2011 (Berlin International Film Festival) Cast Alberto Sordi Alberto Sordi ... Onofrio Del Grillo / Gasperino Leopoldo Trieste Leopoldo Trieste ... Padre Sabino Flavio Bucci Flavio Bucci ... Fra' Bastiano Marc Porel Marc Porel ... Blanchard Caroline Berg Caroline Berg ... Olimpia Elena Fiore Elena Fiore ... Anita Paolo Stoppa Paolo Stoppa ... Papa Pio VII Isabelle Linnartz Isabelle Linnartz ... Genuflessa Cochi Ponzoni Cochi Ponzoni ... Rambaldo Giorgio Gobbi Giorgio Gobbi ... Ricciotto Marina Confalone Marina Confalone ... Camilla Del Grillo la sorella Angela Campanella Angela Campanella ... Faustina Andrea Bevilacqua Andrea Bevilacqua ... Polpeo Tommaso Bianco Tommaso Bianco ... Amministratore Riccardo Billi Riccardo Billi ... Aronne Piperno Elena Daskowa Valenzano Elena Daskowa Valenzano ... Marchesa del Grillo Isabella De Bernardi Isabella De Bernardi ... Figlia di Gasperino Elisa Mainardi Elisa Mainardi ... Moglie di Gasperino Camillo Milli Camillo Milli ... Segretario del Papa Gianni Di Pinto Gianni Di Pinto ... Maruccio Ettore Geri Ettore Geri ... High priest who presides over the execution Jacques Herlin Jacques Herlin ... Rabet Salvatore iacono Salvatore Jacono ... Bargello Renzo Rinaldi Renzo Rinaldi Pietro Tordi Pietro Tordi ... Monsignor Terenzio Salvatore Biondo Salvatore Biondo ... Monaco (uncredited) Mimmo Poli Mimmo Poli ... Oste (uncredited) Ivan De Paola Ivan De Paola Nicola di Marzio Nicola Di Marzio ... The boy on the cart Runtime 2 hr 15 min (135 min) (Italy) 1 hr 55 min (115 min) (Spain) 2 hr 15 min (135 min) (Argentina) filming locations Canale Monterano, Rome, Lazio, Italy Lucca, Tuscany, Italy (The palace) Rome, Lazio, Italy
#il marchese del grillo#le marquise s'amuse#el marques del grillo#alberto sordi#italian sexy comedy#italian comedy#commedia allitaliana#film
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The Superyacht Projects We’re Watching Closely in 2018
The Superyacht Projects We’re Watching Closely in 2018
With the new minimum for superyachts entering the Top 100 set to become 85-metres by the close of 2018, we’re taking a look at the remarkable new projects flying under the radar and scheduled to hit the water this year.
Turquoise 77m One of our more in-depth project insights of recent years, the 77-metre Turquoise superyacht designed in full by H2 Yacht Design is set to create an exciting new benchmark for the Turkish shipyard following the runaway success of their latest launch Razan. With subtle notes of Turquoise history imbued into the design language, this is one of the number one superyacht construction projects to watch this year.
CRN 137 Designed by Nuvolari Lenard, this Italian-built superyacht is an exciting new project and stretched across 62-metres of style teased in 2017. A nascent project in situ at the CRN shipyard, the vertical bow works with lines ‘shaped by the wind’ to create another incredible addition to the Italian craftsmen’s fleet.
Columbus 80 With a hull and superstructure now joined together, the looming form of the Columbus 80 is a reminder of the potential behind the new ISA Yachts and Columbus combination. 80-metres of intrigue, the 2018-delivery boasts two garages, helipad, sauna, gym and cinema, alongside a wealth of design elements which will make this launch something to look forward to next year.
Utopia IV This brand-new project is a 63-metre sleek and sporty superyacht which reflects the evolution of the Rossinavi brand perfectly. Following our interview with Owner J.R. Ridinger, we discovered the story that brought Utopia 4 to the drawing boards of Enrico Gobbi and the Team For Design studio who matched style with capability on this exciting 2018 listed launch.
Silver Square Set for launch this year, the 85-metre Silver Square is a callback to the glory days of Silver Fast and Silver Zwei; the world’s most distinctive all-aluminium high-speed yachts with style and sportiness in droves. In construction at the Silver Yachts shipyard in Australia, this is the seconded scheduled Silver launch this year and an exciting new addition to the global superyacht fleet.
Silver Loft A more rugged and world-ready style of superyacht by Espen Oeino, Silver Loft was originally predicted to arrive into the waters of 2017; however is yet to emerge from the yard, placing her in the sights of this year. Another 85-metre entrant into the global fleet, this is a totally new take on the explorer market and a genuinely unique design to behold.
Spectre The latest in a long line of successfully crafted superyachts for a prolific owner, Spectre is the eighth instalment of Bond-inspired marvels to hit the water from Benetti in 30 years. Spectre, designed by Giorgio M. Cassetta with Naval Architecture by Mulder, is due for launch this year and measure 69.30-metres of sleek, organic style and unparalleled experience in its very DNA.
Cecilia Following on from Bartali, Cecilia is the next instalment in the WIDER Yachts portfolio and scheduled to launch in 2018; bringing the unique approach to design and technology the Italian yard is now widely known for. The innovations of the WIDER 150 will naturally be enhanced onboard, and offer up even more space for immaculate attention to detail and innovation for ease of life on board.
K42 The K Series is currently underway across Italy, offering a new access to exploration style and adventure cruising. The K42 is set to launch in 2018 from the CdM shipyard and bring the long-distance expertise of the yard to a project conceptualised by both Studio Sculli and Floating Life.
This is just a handful of the projects set to emerge over 2018, and while we begin to look into our next edition of new project launches, we’d love to hear your thoughts and insights on projects launching this year across the superyacht spectrum. Get in touch with us on [email protected] to share your views, thoughts and updates with the team.
The 'NB 63' 77-metre Turquoise
Spectre
The 'NB 63' 77-metre Turquoise
The Columbus 80M
Utopia IV
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Effetto covid-19: una piccola impresa su 2 denuncia che si sono allungati i pagamenti
Effetto covid-19: una piccola impresa su 2 denuncia che si sono allungati i pagamenti Una piccola azienda su 2, denuncia la CGIA, segnala che i tempi di pagamento dei committenti privati si sono allungati a dismisura e questo sta mettendo a rischio la tenuta finanziaria di tantissimi autotrasportatori, produttori di imballaggi e di una parte di attività metalmeccaniche che, in questo periodo di lockdown, hanno comunque lavorato. Realtà, fa sapere la CGIA, che anche in condizioni di normalità economica sono spesso a corto di liquidità e sottocapitalizzate. Dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo: “La questione liquidità per le piccole imprese è dirimente. Se anche coloro che hanno lavorato faticano ad incassare le proprie spettanze, è evidente che bisogna cambiare registro. Ovvero, stop a prestiti bancari a tassi comunque non proprio prossimi allo zero, che costringono le attività ad indebitarsi ulteriormente. Sì, invece, a contributi a fondo perduto. Se con troppi debiti le piccole imprese sono destinate a saltare, lo Stato, invece, anche con un debito pubblico maggiore, può reggere, grazie anche alle misure che la Bce e l’Unione Europea metteranno in campo nei prossimi mesi”. A sostegno della tesi che le aziende vanno aiutate con trasferimenti aggiuntivi a fondo perduto, la CGIA segnala il report presentato nei giorni scorsi dai ricercatori della Banca d’Italia Giorgio Gobbi, Francesco Palazzo e Anatoli Segura (Banca d’Italia “Le misure di sostegno finanziario alle imprese post-Covid-19 e le loro implicazioni di medio termine” di Giorgio Gobbi, Francesco Palazzo e Anatoli Segura. Note Covid-19 del 15 aprile 2020). Non solo. Gli artigiani mestrini guardano con interesse all’esperienza maturata in Germania in queste ultime settimane. Per sostenere le piccole imprese, infatti, il governo e i länder tedeschi hanno erogato, alle realtà con meno di 15 addetti, fino a 15 mila euro a fondo perduto. Il problema liquidità, ovviamente, riguarda anche le imprese dei servizi alla persona che, a differenza degli autotrasportatori o di tante aziende metalmeccaniche, in queste ultime settimane sono state costrette alla chiusura. Molte hanno cominciato a “recuperare” flussi di cassa non pagando alcune scadenze. Segnala il segretario Renato Mason: “Non sono pochi gli artigiani e i piccoli commercianti che hanno deciso di mitigare il forte calo dei flussi di cassa registrato in questo ultimo mese e mezzo non pagando le bollette di acqua, luce, gas, l’affitto o le spese condominiali. È il caso di tanti calzolai, tappezzieri, orafi, gelatieri, pasticceri, sartorie, fiorerie, barbieri, parrucchieri, estetiste, bar, ristoranti e negozi vari che per legge hanno dovuto tenere chiuso l’esercizio. Anche chi ha potuto tenere aperto - come i fotografi, gli ottici e le pulitintolavanderie – ricavi ne ha fatti molto pochi e sta riflettendo se con la fine del lockdown avrà comunque senso continuare l’attività. Per questo, oltre a dare liquidità a fondo perduto a queste piccole attività, è necessario anche un taglio fiscale importante sin da subito”. In merito alla cosiddetta ���fase 2”, la CGIA auspica che le attività possano aprire quanto prima, decisione, ovviamente, che deve essere avvallata dalla comunità scientifica, in quanto la salute dei cittadini e dei lavoratori autonomi/dipendenti deve essere posta sempre al primo posto. Tuttavia, ciò che sorprende e che non si parli per nulla della cosiddetta “fase 3”, vale a dire quella del rilancio economico. In altre parole, il Governo non sembra avere un piano di rilancio, un progetto, un’idea sul futuro del Paese. Un’azione che sarebbe indispensabile, anche per dettare la linea a tanti imprenditori che dopo questa esperienza si sentono disorientati e confusi. Read the full article
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10 settembre del ’43, il Gobbo affrontò un manipolo di tedeschi in perlustrazione. Partigiano a suo modo: mirava ad uccidere e infliggere castighi. Il mito del Gobbo, poi, conobbe la sua fama soprattutto durante i primi mesi del 1944, quando si fece notare per aver disarmato due avanguardisti che lo minacciavano con un pugnale e successivamente quando comparì in una foto dell’epoca che lo immortalava a Porta San Paolo con il grembiule da garzone, mestiere che faceva in una farmacia, con ancora i calzoni corti, mentre combatteva contro l’occupazione nazista, al riparo dietro ad un carro armato. Italia libera, l’organo del Partito d’Azione cosi lo descrisse: "E’ il più leggendario, il popolo ne racconta le gesta fremendo...".
Per ben due mesi infatti, tedeschi e fascisti rinunciarono addirittura ad entrare nei quartieri Centocelle e Quarticciolo a causa delle fulminee azioni dei giovani resistenti della zona guidati da Giuseppe Albano (a volte con l’aiuto dei militanti di formazioni politiche divenute storicamente famose per la lotta partigiana, come Bandiera Rossa, o le brigate Garibaldi).
Sicuramente fu la sua banda la prima a reagire alla rappresaglia delle Ardeatine. Il 10 Aprile 44, infatti, a pochi giorni dalla strage, giustiziò tre nazisti nel quartiere Quadraro, in via Calpurnio Fiamma, e la reazione tedesca fu spietata: furono rastrellati 700 uomini del quartiere e deportati in Germania, ove ne morirono circa la metà.
Il 17 Aprile anche Albano venne arrestato, probabilmente in seguito ad una spiata, mentre si rifugiava, insieme ad un folto gruppo di compagni di "Bandiera Rossa" in un’azienda. Il fatto di essere stato sorpreso insieme a compagni di un gruppo diverso dal suo e lo stesso ridicolo ordine tedesco di arrestare tutti i gobbi di Roma - Via Tasso e Regina Coeli erano pieni di poveracci con le spalle curve - fece sì che Albano non fosse riconosciuto come il famoso partigiano e non fosse quindi eseguita la condanna a morte che era stata promulgata nei suoi confronti. Questo non impedì però che in Via Tasso fosse ferocemente torturato.
Il 4 Giugno, con gli americani alle porte di Roma e i tedeschi in fuga, la popolazione assaltò Via Tasso e liberò i detenuti, tra cui il "gobbo". In seguito, nella Roma liberata, il Gobbo e i suoi parteciparono alla cattura di molti fascisti, per alcuni giorni addirittura in collaborazione con i poliziotti della Questura, divenuti per incanto tutti "antifascisti". Ma, come altri partigiani, fu ben presto deluso dalla non volontà del nuovo governo di "epurare" i fascisti ed anzi di cominciare a perseguitare i compagni. La banda si dedicherà quindi ad azioni di esproprio contro gli arricchiti della "borsa nera", distribuendo vettovaglie e generi di prima necessità alla popolazione affamata. In una di queste azioni rimarrà fortuitamente ucciso un militare inglese.
Giuseppe Albano strinse anche contatti con le varie anime della Resistenza, senza però dipendere mai da alcun partito o organizzazione politica. Fu così che per ordine di Pietro Nenni (PSI), si infiltrò nel gruppo "Unione Proletaria". Questo gruppo, con sede in Via Fornovo 12, nonostante il nome "di sinistra" e nonostante che fosse diretto da un ex appartenente di "Bandiera Rossa" - Umberto Salvarezza - in realtà aveva aggregato molti ex fascisti allo scopo di svolgere, d’accordo con ambienti monarchici (si dice fosse finanziato dallo stesso Umberto II, futuro sovrano), opera di provocazione contro le forze di sinistra.
Il 16 Gennaio 1945 , mentre usciva dalla sede dell’Unione Proletaria in Via Fornovo, il Gobbo venne ucciso con sei colpi di pistola, di cui uno alla testa. La versione ufficiale è che morì in un conflitto a fuoco con i carabinieri che lo ricercavano per la morte del militare inglese. Una successiva "controinchiesta", condotta da Franco Napoli, vera testa pensante della "banda del Quarticciolo", stabilì con certezza che Albano fu ucciso a tradimento da tale Giorgio Arcadipane, già spia dei tedeschi tra i detenuti di Regina Coeli, aggregatosi tra i provocatori dell’Unione Proletaria.
La provocazione fu ancora più chiara due giorni dopo, quando centinaia di poliziotti e carabinieri circondarono il Quarticciolo, con la scusa di arrestare i complici del Gobbo.
A nessuno comunque dei partigiani della banda e nemmeno ai deportati del Quadraro sarà mai riconosciuta la pensione o altro riconoscimento dovuto per legge ai combattenti della Resistenza.
Come sempre dunque, ci accorgiamo che anche il semplice urtare e provocare poteri in via di assestamento, come quelli che andavano fondando la nuova Repubblica italiana, significa schierarsi contro un sistema che è democratico solo nelle parole, ma che nei fatti si è sempre dimostrato nemico di chi fa della lotta il proprio motivo di vita.
Spiega Bruno Gemelli, autore del saggio "Il Gobbo del Quarticciolo, vita e morte del calabrese Giuseppe Albano": "E’ stato una vittima della povertà e della crudeltà calabrese, uno dei tanti caduti nella lotta per la vita. Se la verità sciogliesse mistero e ambiguità l’avremmo già dimenticato".
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