#ghirba
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leroibobo · 1 year ago
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el ghirba synagogue in djerba, tunisia. when exactly it was founded is unknown, but it may date to the 6th century bce, making it the oldest functioning synagogue in africa (and possibly in the world). it's associated with toshavi jews, the maghrebi jewish community which predated the arrival of and was eventually absorbed by expelled sephardic jews.
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incongruomanonthemoon · 4 years ago
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Reggio by night #reggioemilia #biosteriadellagabella #ghirba (presso Ghirba - biosteria della Gabella) https://www.instagram.com/p/CEeCqvgorBnZxTqaYHb1PsmmpiHyuZUn8P9R480/?igshid=17i7c4qedr6pl
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abr · 3 years ago
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Meglio prepararsi. Esattamente come la narrativa sugli errori colossali della strategia militare russa e sull’eroica resistenza ucraina, ridottasi già ora a pietire i buoni uffici di Recep Erdogan per salvare la ghirba, anche la favoletta del Recovery Fund e del Pnrr pare giunta alla resa dei conti.
https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-il-bivio-della-bce-mette-litalia-con-le-spalle-al-muro/2333951/
Se Monti era un consulente di alto livello, quindi si distingueva per applicar ricette (sbagliate ma) fortemente volute da chi lo paga (i “Partner” Europei), Draghi invece è un classico pesce di Bankitalia: si distingue per scelte definite “autonome” in realtà cervellotiche da rimanerci a bocca aperta (la narrativa del GP, gli aiuti militari al drogato, gli insulti ai leader russi) e proclami perepepè non eseguibili - lo Stato che crea ripresa e resilienza oltre a pianificarlo su carta, ma dove ma quando mai! Sarebbe come se Bankitalia sorvegliasse davvero le sue banche.  
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aculofan · 4 years ago
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Le belle persone.
Le belle persone non sono quelle fisicamente ineccepibili sempre in ordine e coordinate scarpe e borsa o occhiali cintura e scarpe o fate voi gli abbinamenti che preferite.
Le belle persone sono tante e riescono a " vederti" anche quando tu ti nascondi o non penseresti mai che c'è qualcuno che si ricorda di te.
Succede così che l' Alberto il mio amico di "ghirba "( cercare il significato militare della parola) da 5 anni a questa parte si presenta a casa mia con il frutto del suo alveare...solo perché 5 anni fa è stato letteralmente ripreso per un soffio,e quando ha riaperto gli occhi dopo la fibrillazione ventricolare che lo ha colpito,ha visto per primo il mio faccione e le piastre defibrillatore che tenevo in mano,poi ha visto la mia collega e la cardiologa.(per inciso si presenta anche a casa loro con il frutto del suo alveare).
Così come una delle mie compagne di acquagym ogni settimana mi manda i suoi saluti e un tubetto di baci perugina perché l'anno scorso l'ho indirizzata da un chirurgo senologo e adesso la segue lui.
E poi c'è l' Ottavio: aveva una cartoleria 40 anni fa,fumava come un disperato,era ed è un tipo decisamente sopra le righe(forse respirava troppa c02 e poco ossigeno),ogni volta che lo incontro vuole offrirmi un caffè,lui che non ha più un soldo e gli unici vestiti che ha sono quelli che gli abbiamo dato noi e ora campa con una pensione minima e dorme in una casa famiglia.
Ci sono tante altre persone che potrei nominare,tante altre persone che incrocio spesso ...non serve andare lontano se si vuole dare una mano: si possono fare tante piccole imprese eroiche anche vicino ,molto vicino a casa.
In un periodo come questo io voglio mettere per iscritto che ci sono le belle persone,che le belle persone fanno sembrare anche te più bella.
Ci sono anche le brutte persone e le brutte giornate e i brutti incontri e chi pensa male di me ovviamente( ho dei simpatici difetti che mi fanno compagnia, si va dal lunaticismo al vittimismo,si passa dall' ' ira funesta al sarcasmo per colpire chi mi attacca,per non farmi mancare la sospettosità e un estrema sensibilità,la metto nei difetti si, più altri spiacevoli tratti del carattere che si manifestano anche grazie all' età e l'aver perso la voglia di filtrare quello che dico...Ah e all'occorrenza ,solo per difesa personale picchio pure 🤣,ma questa è un'altra storia).
Se però metto sul piatto della bilancia le belle esperienze vs le brutte esperienze,vincono le prime.
Ciau.
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corallorosso · 5 years ago
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Sì, ma due vuoti non fanno un pieno
Facciamo finta, allo stato, che vada tutto bene: che i fascisti siano mandati all'opposizione (prima precondizione di sopravvivenza democratica), che sia stata sventata la manovra ferragostana dei "pieni poteri" (mamma mia), che per un caso della vita gli interessi particolari di alcuni (Renzi in primis, ma non solo) abbiano coinciso con quelli generali del Paese. Facciamo anche finta che i propositi dei protagonisti siano buoni, cioè non di salvare la propria ghirba e di occupare poltrone, ma di dare un governo decente all'Italia in vista dell'autunno e, chissà mai, pure degli anni venturi, svelenendo l'infame clima creato dall'egemonia mediatico-politica del Viminale salviniano. Ecco: ipotizzando per ottimismo tutto questo, si porrebbe tuttavia (e urgentemente) una gigantesca questione strutturale, programmatica e "ideologica" da cui dipende non solo l'esito di questa possibile maggioranza, ma proprio il futuro di qualsiasi confronto politico dei prossimi anni, quindi la strada che prenderà l'Italia. Mi spiego meglio. Oggi c'è l'ipotesi che vadano al governo insieme due forze politiche ideologicamente vuote o semivuote. Il Movimento 5 Stelle lo è per scelta, fin dalla nascita. Nessun sistema di pensiero, se non l'utopia-distopia della democrazia diretta, magari nel Tremila. Per il resto, tanta contestazione e qualche battaglia verticale, come quella per diminuire i costi della politica, o contro gli inceneritori. Nessuna visione complessiva del Paese, per scelta appunto, per rifiuto delle ideologie, tanto da definirsi un "movimento biodegradabile". Da questa sua natura di contenitore con dentro di tutto, da Dario Fo a Gianluigi Paragone, è seguito tutto il resto, compreso il declino elettorale nel confronto-scontro con la Lega e poi il rapido cambio di alleati. Il Pd è vuoto per cause diverse. È vuoto perché, nella sua parte ex comunista, è nato dalle ceneri del Muro di Berlino, quindi dal ripudio di se stesso. I comunisti a cui era morto il Pci hanno imbarcato un po' di democristiani a cui era morta la Dc e un po' di socialisti a cui era morto il Psi. Insieme hanno fatto quel partito che fin dal celeberrimo "ma anche" veltroniano celebrava il suo essere tutto e il contrario di tutto: socialisti ma anche liberisti, laici ma anche cattolici, patrioti ma anche internazionalisti, in una notte in cui tutte le vacche sono nere che poi, nei fatti, si è declinata in un'emulazione stinta dell'avversario, cioè le destre storiche liberali. Adesso questi due vuoti, o semivuoti, si potrebbero mettere insieme. E avrebbero quindi il compito (immane) di fare un pieno, cioè di riempire la loro azione di governo di valori fondanti, di visione di futuro. Di basarla su fondamenta. È difficile, non avendo nessuno dei due un sistema di pensiero. Nel caso vadano insieme al governo, dunque, devono da subito provare a gettare delle fondamenta. Magari a partire dall'ambiente, dalla lotta alle disuguaglianze e al precariato, dalla protezione delle persone lasciate sole al vento gelido della globalizzazione, dalla coesione sociale contrapposta alla lotta di ognuno contro tutti, dall'uguaglianza reale di genere, dall'Europa come luogo ineludibile di tutte queste battaglie, un'Europa da sottrarre pezzo a pezzo ai secondini liberisti che hanno provocato l'esplosione nazionalista. Ah, a proposito: sempre se va tutto bene, all'opposizione ci sarà la Lega. Ci sarà cioè una forza politica che un sistema di pensiero invece ce l'ha già, chiaro e robusto; nazionalismo, appunto; autoritarismo; sciovinismo, xenofobia e aggressione alle minoranze etniche; famiglia tradizionale e cattolicesimo ratzingeriano o lefebvriano, machismo, paternalismo, attacco ai diritti civili, favori ai ricchi (flat tax), occhio strizzato agli evasori ("pace fiscale") e qualche concessione sociale in cambio di una silente obbedienza dal basso (quota 100), più le istituzioni piegate al capo secondo una visione putiniana di democrazia, o meglio di "democratura". In altre parole: al momento ci sono due vuoti che si possono mettere insieme per governare e mandare all'opposizione un pieno. Ma o i primi si riempiono - in fretta e bene - o comunque alla fine vincerà il secondo.
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ilcetti · 8 years ago
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Centauri & Dead Horses @ Ghirba
Centauri e Dead Horses tornano a cavalcare questa volta in direzione emilia romagna.
Sabato 6 maggio suoniamo alla Ghirba all’interno dell’evento “aiuto foto cancellate per sbaglio” che animerà per due week end la città di Reggio Emilia.
Per l’occasione nuovo video realizzato da Tab_ularasa
https://www.facebook.com/events/124894994726768/
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et3rnauta · 6 years ago
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Alcune parole del veneziano che non si usano più... (1a puntata)
La lingua che si evolve e cambia, acquisisce parole e ne perde. È inevitabile. 
- Amia : ovvero "zia". Si sente talvolta, ma con una frequenza sempre minore. Al giorno d'oggi è più comune zia.
- Barba : ovvero "zio". Discorso speculare a quanto fatto per amia, sebbene il termine femminile venga utilizzato più spesso di quello maschile.
- Bombaso : "cotone", oggi sostituito dall termine cotón.
- D’arente : i più anziani lo usano ancora, e talvolta si sente ancora pronunciare; si usa più comunemente vissín, ovvero "vicino".
- Ghirba : probabilmente è più conosciuto sbessola, ovvero "mento".
- Omo de Legno : ovvero l'attaccapanni. Oggi si usa, semplicemente, tacapani.
- Slimego : "viscido", si sente ancora, specie in riferimento alle lumache (slimegose).
- Afàno de stòmago: nausea.
- A'moeo: frutto simile alla prugna da cui "testa da amolo" (detto di persona poco intelligente).
alla prossima
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Cerco un Paese Innocente
All’alba del 24 ottobre 1917 le artiglierie austro-germaniche cominciarono a colpire le posizioni italiane dall’alto monte Rombon all’alta Bainsizza. Iniziò così un attacco serrato che provocò, nel giro di poche ore, la più grave disfatta della storia dell’esercito italiano. A Caporetto, tuttavia, l’esercito e l’intero Paese risposero reattivamente con provvedimenti finalizzati a evitare il tracollo: la sostituzione del Generale Cadorna con Armando Diaz, la riorganizzazione dell’esercito, la chiamata alle armi dei ragazzi del ’99, le sottoscrizioni per sostenere lo sforzo bellico e l’istituzione del Servizio P, un sistema articolato che aveva l’obiettivo di assistere le truppe materialmente, di risollevarne gli animi e di risvegliare in loro lo spirito patriottico.
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,1- Cesare Annibale Musacchio. Ritratto di Armando Diaz, 1918. Collezione Isolabella; 2-Manifesto promozionale per la sottoscrizione al Quinto Prestito Nazionale. Collezione Isolabella; 3-”Sempre Avanti”. Tavola. Collezione Isolabella
A questo scopo, il 29 marzo 1918, il Servizio P approvò, con una circolare, la redazione di “giornaletti satirico-umoristici d’Armata da diffondersi tra le truppe il più largamente possibile”. La stampa di questi fogli era affidata ai singoli Corpi e la loro compilazione coinvolgeva direttamente combattenti di ogni ordine e grado: compaiono tra i nomi dei redattori anche quelli di giovani artisti e letterati non ancora affermati, come Bontempelli, Jahier, De Chirico, Carrà, Sironi, Ungaretti e Soffici. Nel corso dell’anno i giornali di trincea cominciarono ad aumentare le tirature e a diffondersi anche lontano dal campo di battaglia, creando un ulteriore legame tra il fronte e il paese civile.
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4-”La Ghirba”. 7 aprile 1918. Collezione Isolabella; 5-”Il Montello. 20 settembre 1918. Collezione Isolabella; 6-”La Trincea”. 10 novembre 1918. Collezione Isolabella 
Arruolatisi sia nei corpi volontari sia in quelli regolari, gli artisti e gli scrittori soldato, inoltre, documentavano su taccuini e album le fasi dei combattimenti e i momenti della vita in trincea. Attraverso schizzi, appunti, abbozzi,riflessioni e veri e propri dipinti, cercavano di descrivere l’inesprimibile tragedia con parole e immagini che ancora oggi costituiscono una fonte fondamentale per la ricostruzione storica di quegli avvenimenti.
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7-Anselmo Bucci. Imbarco. Collezione Isolabella.
 Non a caso in trincea videro la luce alcune tra le pagine più intense della letteratura del primo Novecento italiano: dalle riflessioni di Soffici e Stuparich al diario di Gadda, dal racconto nitido di Lussu allo sgomento di Ungaretti davanti alla fragilità della condizione umana. Pagine dolorose che stridono con quelle di Marinetti e D’Annunzio che celebravano le spettacolari imprese personali e sostenevano con eccitazione il conflitto in atto.
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Avrete ormai intuito che quella che vi stiamo presentando è la mostra che la Biblioteca Sormani ha organizzato per ricordare il centenario della conclusione della Grande Guerra. Una mostra che ripercorre mese per mese l’ultimo anno del conflitto attraverso lo sguardo e i racconti di scrittori e artisti e i documenti delle raccolte della Biblioteca e della Collezione Isolabella.
Perché rievocare, a distanza di cent’anni, questa pagina di storia? Non certo per manie di grandezza, né per rinfocolare vecchi conflitti che hanno fatto il loro tempo. La memoria della Grande Guerra non deve andar persa per almeno due ottimi motivi: per rendere omaggio, da un lato, alle diverse centinaia di migliaia di soldati che furono sacrificati sull’altare dell’indipendenza e dell’unità nazionale, ma anche, dall’altro, per alimentare nelle nostre coscienze l’orrore della guerra (Giuseppe Langella, curatore della mostra insieme a Luigi Sansone). Tutti i dettagli della mostra li trovate qui.     
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gerardbillet · 3 years ago
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DJBA_57 : Synagogue La Ghirba. #djba_57 #djerba #djerbaladouce🌴🌴🌴☀️☀️☀️ #synagoguelaghriba #tunisie #invaderwashere #invader #invaders #spaceinvader #spaceinviders #mosaic #reactivationteam #protect_them #instapic #photooftheday #djerbamylove (à Synagogue de la Ghriba) https://www.instagram.com/p/CbQJvz3gqXO/?utm_medium=tumblr
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italianiinguerra · 5 years ago
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Medaglie d'Oro della 2ª Guerra Mondiale - Sottotenente RAFFAELE BONANNO - Gabz-Gdeif-Ghirba (Libia), 16 giugno 1940
Medaglie d’Oro della 2ª Guerra Mondiale – Sottotenente RAFFAELE BONANNO – Gabz-Gdeif-Ghirba (Libia), 16 giugno 1940
Nome Raffaele Bonanno Data e luogo di nascita Derna (Cirenaica), 1915 Forza armata Regio Esercito Arma Fanteria Corpo o specialità Artiglieria Reparto 1ª divisione libica Unità VI Gruppo artiglieria da 77/28, della 1ª Divisione libica. Grado Sottotenente di complemento Guerre
Seconda Guerra Mondiale (Africa settentrionale)
Data e Luogo di morte Gabz-Gdeif-Ghirba, 16 giugno…
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codingcandy · 7 years ago
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Great night in a great club. (presso Ghirba - biosteria della Gabella)
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aprilecchi · 7 years ago
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Acqua in ... Bocca
“Pur con tutte le contraddizioni che umanizzano anche la gente di valore, Bocca è stato un grande nel nostro mestiere. Sempre pronto a incassare e più ancora ad attaccare, a esporsi in maniera spericolatamente anticonvenzionale, come quando scrisse che «la gente del Sud è orrenda», che «Napoli è un cimiciaio», che «il modo di vivere di quelle parti è il terrore, è il cancro»; e disse fuori dai denti che Pier Paolo Pasolini se l'era cercata, che ci aveva rimesso la ghirba «perché era di una violenza spaventosa nei confronti dei suoi amici puttaneschi»; e ammise a testa alta «un po' di omofobia, che poi è una cosa militare: il mio concetto piemontese è che gli uomini veri vanno a fare il soldato». Tutti giudizi che, se li ripetesse oggi, lo porterebbero dritto in prigione oppure al rogo”. 
Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi, ed. Marsilio, 2014
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fraintesa · 9 years ago
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Siamo a Reggio Emilia, più precisamente in Via Roma. Quella che apparentemente sembra essere una semplice via di città in realtà negli anni è diventata molto più. Parliamo di social street, un nuovo modo di creare comunità e socializzazione che ha preso piede grazie a diverse attività della zona tra cui “Ghirba“, la biosteria della
L'articolo Reggio Emilia, la biosteria Ghirba e l’evento “Questa non è la via Emilia” sembra essere il primo su I viaggi di Fraintesa.
... http://ift.tt/eA8V8J
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italianiinguerra · 5 years ago
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Medaglie d'Oro della 2ª Guerra Mondiale - Colonnello LORENZO D'AVANZO - Gabz-Gdeif-Ghirba (Libia), 16 giugno 1940
Medaglie d’Oro della 2ª Guerra Mondiale – Colonnello LORENZO D’AVANZO – Gabz-Gdeif-Ghirba (Libia), 16 giugno 1940
Nome Lorenzo D’Avanzo Data e luogo di nascita Roseto Valfortore (Foggia), 1890 Forza armata Regio Esercito Arma Fanteria Corpo o specialità Carristi Reparto 1ª divisione libica Unità IX battaglione, 2° raggruppamento carri L3 Grado Colonnello s.p.e. Guerre
Prima Guerra Mondiale
Guerra civile spagnola
Seconda Guerra Mondiale (Africa settentrionale)
Data e Luogo di…
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