#gatti domestici e natura
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Quante ore dormono al giorno i gatti? Il mistero del sonno felino svelato
Scopri i segreti del sonno dei gatti: perché dormono così tanto e cosa significa per la loro salute
Scopri i segreti del sonno dei gatti: perché dormono così tanto e cosa significa per la loro salute Il sonno dei gatti: una questione di natura e genetica I gatti sono noti per essere tra i più grandi dormiglioni del regno animale. Ma quante ore dormono al giorno? In media, un gatto adulto trascorre tra le 12 e le 16 ore al giorno dormendo, mentre i cuccioli e i gatti anziani possono superare…
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Ho deciso di non oppormi alle scelte della maggioranza della famiglia, ma resto della mia idea: poiché la natura mi piace, vederla snaturata mi inquieta. Voglio dire: fin da bambino, avevo l’enciclopedia degli animali a casa e la divoravo, sapevo tutto, conoscevo specie quasi ignote alla scienza stessa perché le trovavo in quei tomi. Ciò che più mi affascinava era la diversità, le mille sfumature che gli animali hanno in base alle latitudini, ai territori, ai climi e alle necessità; il loro corpo e i comportamenti dettati dall’istinto sono frutto di un’evoluzione di millenni, che li ha resi sempre più adatti a sopravvivere in determinati ambienti per nutrirsi, per sfuggire ai nemici o per soddisfare la loro natura. Si continuano a scoprire nuove specie, soprattutto nei mari o nel mondo degli insetti, e lo trovo tremendamente affascinante. In questo complesso equilibrio naturale, poi arriviamo noi uomini, che prendiamo alcune bestiole e ce le portiamo a casa. Li abbiamo definiti «animali domestici», ma probabilmente li abbiamo solo resi tali noi, con la nostra prepotenza di esseri umani. Con qualche riserva, tento di accettare anche questa come una specie di legge di natura, la logica del più forte che piega il più debole; diciamo che l’uomo ha riconosciuto nei cani e nei gatti due specie animali compatibili con il proprio sistema di vita e ha deciso di prenderli con sé. Ma castrarli per comodità, perché altrimenti sporcano, vanno in calore e fuggono per accoppiarsi, mi sembra una crudeltà eccessiva persino per uno senza scrupoli come l’essere umano, nonché un tentativo di trasformare un animale in un elettrodomestico. Dargli in cambio acqua e cibo non mi sembra poter compensare l’immensa perdita che viene inflitta alle povere bestiole; un animale nella sua vita tendenzialmente fa tre-quattro cose, che sono poi quelle biologiche richieste dalla natura, ovvero mangiare, dormire, evacuare e riprodursi. Castrandolo, lo priviamo di una componente essenziale del suo modo di essere e mi viene da pensare: tutto sommato l’atto della riproduzione a noi piace, quindi chissà, magari soddisfa pure lui e noi glielo impediamo. Visto che si sta attuando una crescente umanizzazione di questi compagni pelosi della nostra esistenza, dovremmo forse tenere conto di cosa genera la felicità in noi e pensare che possa essere lo stesso per loro. Credo che gli individui talvolta siano infelici perché vivono una vita che non corrisponde alla loro natura, ai loro desideri; è esattamente quello che imponiamo anche agli animali. Perché accade? Be’, a mio parere perché l’uomo è, fra tutti, l’animale con la “spocchia” (insomma senza ali, senza pinne, senza squame, senza branchie, vabbe’, ma con questa escrescenza interiore, generata da millenni d’umana presunzione). Ha questa arroganza che lo distingue dagli altri. Insopportabile. Decidiamo di prendere in casa un animale come il gatto e ci diamo delle giustificazioni del tipo: se fosse rimasto per strada, sarebbe morto investito da un’auto, o qualche malintenzionato avrebbe potuto fargli del male. E se avesse mangiato qualcosa di velenoso per lui? Come può sfuggirci che tutti questi pericoli li abbiamo comunque creati noi? Sono argomenti costruiti con astuzia per una cosmesi morale. Ecco la spocchia: cucù! Del resto, di cosa mi stupisco? Stiamo distruggendo l’ambiente.
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Educazione, prevenzione al traffico illecito, abbandono e maltrattamento animale: i dati dell'attività operativa
Educazione, prevenzione al traffico illecito, abbandono e maltrattamento animale: i dati dell'attività operativa. Roma. 545 le persone denunciate dai carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFA) per il reato d maltrattamento animale. Il dato è stato diffuso oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’attività operativa del Comando che ha visto l’impegno dei militari nella prevenzione e contrasto all’abbandono, maltrattamento e traffico illecito di animali. Partecipanti, tra gli altri, il Gen. B. Antonio Danilo Mostacchi, Comandante Carabinieri per la Tutela della Biodiversità. Contestualmente, è stata presentata la guida pratica dal titolo “Amici fedeli”, realizzata dal periodico di ambiente e territorio #Natura dell’Arma dei Carabinieri insieme alla LAV, contenente consigli pratici per vivere in armonia con gli animali domestici; perché l’incessante attività di contrasto ai reati in danno dei nostri “amici fedeli” passa anche per un’intensa attività di prevenzione, che si traduce in educazione al vivere con gli animali. Ospiti d’eccezione le Unità Cinofile Antiveleno dell’Arma dei Carabinieri e i cuccioli salvati dalla LAV. “Trattare con amore e rispetto gli animali è un dovere giuridico oltre che etico e morale, rappresentando la cifra di una società avanzata e solidale” ha ricordato il Generale C.A. Andrea Rispoli, Comandante del CUFA. “L’Arma dei Carabinieri, preposta alla protezione del mondo naturale e alla diffusione della cultura ambientale, continuerà e intensificherà le azioni necessarie alla protezione degli animali, per garantire il rispetto della legge e il benessere di essere viventi, contro ogni forma di sfruttamento e maltrattamento”. I DATI: In Italia, secondo alcune stime, sarebbero complessivamente più di 60 milioni gli animali che vivono con gli uomini, con rapporto 1 a 1 rispetto alla popolazione residente e, tra questi, oltre 7 milioni di cani e qualcosa in più di gatti. Sottostime, perché si tratta dei quattro zampe dichiarati, tenuto conto che agli stessi bisogna aggiungere quasi 13 milioni di uccelli, 30 milioni di pesci e una nutrita schiera di rettili e piccoli mammiferi. Ragionevolmente si può stimarne la popolazione tra i 20 e 30 milioni di esemplari comprendendo quelli, e sono purtroppo ancora molti, non dichiarati, nonché una moltitudine di soggetti di randagi e inselvatichiti. ABBANDONI: Ogni anni in Italia vengano incautamente rilasciati in libertà circa 80.000 gatti e 50.000 cani, maggiormente nelle città del Centro-Sud. I pet non possono considerarsi accessori o giocattoli, ma parte integrante delle nostre famiglie. Il periodo di Natale spesso è contrassegnato dal desiderio di regalare un animale domestico (cane, gatto, tartaruga, animali esotici e perfino pericolosi), senza tener conto di tutte le conseguenze delle nostre scelte poco ponderate perché prendere un pet in casa rappresenta un’assunzione duratura di responsabilità. MALTRATTAMENTO ANIMALI 2022-2023: I controlli dei Carabinieri del CUFA sono stati 9.855, in particolare le persone controllate sono state 5.960 di cui 545 denunciate, mentre i sequestri sono stati 6 e 212 sanzioni elevate per un importo di €128.731,90. I veicoli controllati sono stati 422, gli illeciti totali 299. TUTELA ANIMALI D’AFFEZIONE, PREVENZIONE DEL RANDAGISMO E PROTEZIONE DA ANIMALI PERICOLOSI 2022-2023: I controlli complessivi sono stati 20.140, le persone 10.293 di cui 158 quelle denunciate e 3.226 sanzionate per un importo di €754.194,15, mentre i sequestri 21. I veicoli controllati sono stati 573 mentre il numero di illeciti complessivi 4.134. MALTRATTAMENTO ANIMALI LAZIO 2022-2023: Riguardo la regione Lazio, i controlli sono stati 688, di cui 480 persone con 51 persone denunciate e 17 sanzionate per un importo di €4.891. I veicoli controllati sono stati 20, mentre il numero complessivo degli illeciti è stato pari a 19. TUTELA ANIMALI D’AFFEZIONE, PREVENZIONE DEL RANDAGISMO E PROTEZIONE DA ANIMALI PERICOLOSI LAZIO 2022-2023: I controlli eseguiti ammontano a 2.069 di cui 1.262 persone. Di queste sono state denunciate 10 mentre quelle sanzionate sono state 306 per un importo di €88.767. I veicoli controllati sono stati 38 e il totale degli illeciti risulta di 339.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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COLLARE GPS, UNA SOLUZIONE SMART PER NON PERDERE IL CANE
FitBark Mentre il tempo primaverile si trasforma piano piano in estate, l'aria si riscalda e la vita all'aria aperta con i suoi mille profumi invita il tuo cane a sentire il richiamo della natura e in alcuni casi rarissimi, a fare una passeggiata non programmata e non accompagnata... da solo.Se hai un grande giardino, potresti avere una recinzione e quindi sei sicuro, confidando nel fatto che il cane non potrà scappare oltre. Può capitare tuttavia che il cane escogiti un modo creativo per superare le barriere e farsi una gita in solitaria, ma con i sistemi di tracciamento degli animali domestici che sfruttano la tecnologia GPS, mobile e AI, puoi anche tenere d'occhio il tuo animale domestico dal tuo telefono, toccando un'app senza bisogno di ulteriori strumenti.Dalla tecnologia per la casa intelligente, passiamo alla tecnologia per il monitoraggio dei nostri animali domestici, il mondo non si ferma davanti alle esigenze più strane e creative, ecco alcuni dei prodotti commerciali di localizzatori intelligenti per animali domestici:
Collare gps Fi Smart
Proclamandosi il collare per cani più intelligente sul mercato, Fi sfrutta la tecnologia GPS e la rete cellulare LTE-M, ovvero il 4G per rintracciare a distanza il tuo cane.È più potente degli Airtag, che sono diventati popolari come localizzatori di animali domestici, e offre più dati. Fi tiene traccia dei passi del tuo cane e confronta la sua attività con cani simili; funge anche da monitor del sonno, che può aiutare a rivelare problemi di salute emergenti. Come bonus, la batteria di Fi dura fino a tre mesi con una sola carica, un record del settore, afferma la società.
Collare gps Halo 2+
Fondata nel 2017 con "Dog Whisperer" Cesar Millan come partner, Halo combina la tecnologia di recinzione intelligente e l'addestramento intelligente dei confini, con un sistema di recinzione wireless collegato a un'app di facile utilizzo.Le recinzioni invisibili sono conservate nel collare Halo e guidano il tuo cane a rimanere all'interno dei confini che hai impostato. Se il tuo cane è uscito da una recinzione, l'Halo utilizza persino una funzione di fischio di ritorno per riportarlo in salvo. La tecnologia GPS brevettata di Halo ti consente di creare fino a 20 recinti virtuali in luoghi diversi, dal tuo cortile alla casa di un amico. È necessario un abbonamento per attivare Halo e i piani partono da circa $ 60 all'anno.
Accessorio gps per collare, FitBark
Fitbark si definisce il localizzatore di animali domestici più piccolo del mondo, è dotato di funzionalità enormi. Il tracciamento quasi onnisciente viene fornito grazie alle molteplici costellazioni satellitari di Fitbark GPS, il che significa che ottieni posizioni precise sia nelle aree urbane dense che nei nascondigli rurali.Il tuo animale domestico non si accorgerà nemmeno di indossare un FitBark GPS a 0,56 once (16 grammi). È comodo, sì, anche per cani e gatti ed e compatibile con la maggior parte dei collari in commercio.Fitbark funge anche da fitness tracker; puoi confrontare i passi settimanali del tuo cane con i concorrenti canini sulla "Dog Board" dell'app.
Collare gps SpotOn
Sebbene SpotOn sia il recinto per cani virtuale più costoso sul mercato, non richiede un abbonamento, il che aggiunge valore a lungo termine. Il GPS iper-preciso di SpotOn attinge a una rete di 128 satelliti, la più ampia copertura sul mercato, vanta l'azienda, consentendoti di creare confini precisi che individuano la vera posizione del tuo cane.Puoi creare recinti fino a 1.000 acri e "costruirli" su acqua e terreni difficili. SpotOn accoppia anche i dati GPS con l'intelligenza artificiale che raccoglie input dai sensori di movimento che monitorano la direzione, la velocità e l'accelerazione del tuo cane in tempo reale, eliminando la necessità di calibrazione GPS.Nell'improbabile eventualità che il tuo cane riesca a scappare, l'app di SpotOn genera "rapporti di fuga" per individuare il tuo cane.Orizon S.r.l. - Domotica San Donà di Piave - System Integrators per l'automazione dei sistemi intelligenti domotici, multimediali e professionali come il Building Management System, connessi all'IOT. Fonte: masionglobal Read the full article
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Villa Fabbricotti e il parco
Sulle pendici della collina di Montughi un’elegante villa con parco: siamo su via Vittorio Emanuele II poco prima di via Trieste e dopo via Stibbert, nome dell’omonimo museo con un parco che confina con quello della cosiddetta villa Fabbricotti la cui sistemazione “romantica”, in entrambi, si deve all’architetto Poggi. La storia di villa Fabbricotti la racconta nel suo libro “I dintorni di Firenze” (1875) Guido Carocci che nell’edizione del 1906 scriveva che “fin dal xiv secolo fu della famiglia Boninsegni che aveva le sue case in Firenze sulla piazza vecchia di S. Maria Novella e che le possedette fino all’anno 1525. Il 24 maggio di quell’anno da Alessandra e Gostanza di Lionardo Boninsegni la comprava Girolamo di Zanobi Del Maestro Luca, d’una famiglia che ebbe cappella in S. Trinità presso la quale sorgevano le sue case. Poco dopo, nel 1530, egli la rivendeva ad Alessandro Strozzi e da quell’epoca fino al XIX secolo restò in possesso del ramo di quell’illustre famiglia che si disse dello Strozzino. Nel 1823 fu venduta alla famiglia inglese Wight, poi fu dei Marchesi Zambecari, quindi del celebre tenore Mario Tiberini e finalmente dei Conti Fabbricotti”. Villa Fabbricotti in un’immagine di fine Ottocento Dopo i vari passaggi padronali che il Carocci indica, fu acquistata nel 1864 da Giuseppe Fabbricotti, proprietario di alcune cave di marmo a Carrara. A lui si devono la trasformazione completa dell’originario Casino di caccia degli Strozzi in villa prestigiosa con parco romantico, secondo le tendenze dell’epoca. L’architetto Vincenzo Micheli cui furono affidati i lavori la dotò di una torre merlata che sovrastava l’intera struttura e una terrazza con un loggiato sottostante in stile brunelleschiano che si affacciava sul giardino degradante con terrazze e balconate. Il salone al piano terreno dove aveva soggiornato poco prima di morire (1825)la sorella amatissima di Napoleone, la leggiadra Paolina, fu affrescato da Annibale Gatti che la ritrasse in uno dei medaglioni che ne decoravano il soffitto.
Medaglione con Paolina Bonaparte, particolare.
Il soffitto affrescato con il medaglione dedicato a Paolina Bonaparte.
l soffitto del salone del piano terreno che si affaccia sulla terrazza
Ingresso con la cancellata e la fontana in un’immagine di fine Ottocento Al grande parco, oggi pubblico, e alla villa si accedeva da via Vittorio Emanuele II su cui si apriva l’imponente ingresso con cancellata: la villa dominava dall’alto il declivio a terrazze e al centro dell’ultima in basso una fontana. Lecci, pini domestici, cipressi, acanti e palme circondavano la villa mentre il giardino si sviluppava in asse con il loggiato su due terrazzamenti collegati da scalinate laterali. E un grande Cedro del Libano dominava con la sua mole lo spiazzo ad ovest accanto alla villa. Il bel Cedro, cui gli esperti avevano dato circa 140 anni, oggi non giganteggia più, a sua memoria rimane un fusto imponente.
Nel parco accanto alla villa ciò che oggi rimane del grande Cedro del Libano E' nel parco, dall’impianto romantico all’inglese dove natura e architettura armonizzano tra loro, tempietti, fontane, sculture in marmo e terracotta, oggi in parte perdute o rovinate. Sarà certamente piaciuto, nella sua allora originaria struttura, alla regina Vittoria d’Inghilterra che nel 1894 fu ospite della villa
La camera da letto allestita per la regina Vittoria d’Inghilterra ospite della villa nel 1894
La piastra marmorea che commemora il soggiorno della regina Vittoria https://tuttatoscana.net/itinerari-2/a-firenze-villa-fabbricotti-e-il-suo-parco/
Salvina Pizzuoli
tuttatoscana.net Read the full article
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Osservo le luci calde del pomeriggio sullo stretto del Bosforo:
le case sul versante asiatico di Instabul si affacciano solide e stranamente moderne.Il vento nello stretto; le mille navi blu che lo solcano confuse. Istanbul si arrampica alla mia sinistra su per la collina del Topikapi, una delle sette colline di Nuova Roma; il pomeriggio declina nel mare caldo, calmo e sereno, forte nel vento teso. Le tue mani bianche il tuo corpo umido sotto i vestiti di lino leggero, siamo seduti stipati nel caffè a due passi dall’ennesima moschea; beviamo caffè musulmano, all’ombra di un terrazzo di terracotta che si affaccia su questo scorcio ampio sul Marmara, magnifico ma spaventoso come tutta Istanbul.
Sei davanti a me, prigioniera di questo paesaggio senza tempo, come una contessa inglese in una città senza tempo, città senza dignità, paurosa e povera e al tempo enorme e rassicurante; dove le parole di Dio sono scolpite nei mozarabi, le parole dell’uomo nei vicoli e nei caffè, e la povertà è una seconda natura: delicata e offensiva al tempo stesso.
Guardo il mare calmo, distante da noi e vicino; l’ombra del pomeriggio che ci culla, gli eterni gatti randagi coccolati come fossero domestici dai turchi, i gomiti spellati dei bambini sporchi e gentili ignorati dalla città come corpi di piccioni;
c’è una forza brutale dentro Istanbul: un puzzo di mediterraneo e Islam che non riesci a toglierti di dosso, e che ti ammala, un odore di pesce marcio e pontili diroccati, navi traghetto arruginite e palazzi splendenti, Minareti e colline, in bilico tra storia e mito, ed estinzione…
E tu con i tuoi occhi di ametista freddi e il cuore di cristallo, il tuo naso ottuso, piccolo e mosso, i tuoi capelli biondi sempre un po’ sporchi, come le tue parole, mi guardi davanti,l’esterno, e mai dentro, mai bene come vorrei…
Io bevo il mio caffè; attendo e bevo, attendo e bevo nel vento leggero e teso, il mare mosso e soleggiato mi guarda senza contenuto.
Noi siamo lì illuminati e soli.
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Riguardo alla narrazione animalista
Ormai la narrazione animalista è estremizzata. E lo dico da ambientalista e appassionatissima di animali. Prendete questa campagna della LAV, quella nello screenshot allegato...
A casa loro? Degli animali che non esistono neanche in natura, morph esotici, ibridi a volte, abituati fin dalla nascita alla cattività? Animali come rettili, anfibi, insetti, che se allevati correttamente ed eticamente hanno livelli di stress molto più bassi in cattività che in natura? Mah, mi sembra animalismo spiccio e deleterio, personalmente, per non parlare del fatto che visto il deterioramento rapido degli habitat naturali l'allevamento anche domestico è un'importante risorsa per la salvaguardia della biodiversità... ormai questi animali "esotici" sono diventati veri e propri domestici. Un tempo, migliaia di anni fa, anche cani e gatti sarebbero stati considerati esotici, ma il tempo e la selezione li hanno avvicinati sempre di più agli esseri umani. Quindi no, non condivido affatto l'idea di bandire una risorsa importante come l'allevamento in nome di un "presunto" desiderio di libertà che questi animali (che ricordiamo, in cattività vivono una vita notevolmente più sana, tranquilla e lunga che in natura, posto che si allevino nel modo giusto: in natura sono esposti a malattie, predazione, scontri intra e interspecifici che ne accorciano notevolmente la durata vitale e il benessere generale). PIUTTOSTO! Io direi sì all'applicazione di pene severe per chi maltratta questi animali. Ma vietare, signori, no! Poi, ovviamente, bisogna guardare ai bisogni della singola specie, mammiferi e uccelli sono diversi da rettili e anfibi, e anche all'interno dello stesso gruppo ci sono immense differenze fra specie e specie... purtroppo vedo tutta una narrazione di "animaletti pucciosetti", una roba disneyana in cui non si capisce minimamente di cosa un animale abbia davvero bisogno, gente che punta il dito contro chi tiene un serpente (magari appagato e perfettamente in salute) e che al contempo ha in casa cagnetti mordaci e stressati che non vorrebbero mai vivere così... l'unico vero antidoto ai maltrattamenti animali è la CONOSCENZA. Studiate a fondo prima di prendere animali, ma anche prima di parlare di animali! I commenti con gli occhi a cuoricini o le lacrimucce sono la benzina che dà fuoco a questa narrativa errata e dannosa. Le legislazioni che vietano l'allevamento sono lesive non solo della libertà di quella fetta di popolazione che vuole capire ed esplorare la natura anche attraverso l'allevamento, ma anche degli animali stessi. E rischiano per giunta di far fiorire commerci illegali! Non c'è una sola nota positiva. Quindi, prima di commentare "eh, son tutti mostri quelli che tengono gli esotici in gabbia", magari andate a documentarvi un pochino di quello di cui state parlando: gli animali non sono persone, non vanno umanizzati, non provano quello che proviamo noi, e pensare questo può solo fargli male. Non sono bimbi, non sono personcine, hanno istinti diversi dai nostri, bisogni versi dai nostri, sono DIVERSI da noi e vanno rispettati in quanto tali, non in quanto "personcine". Il mondo non è quello della Disney, signori, e vi posso assicurare che se molti esotici potessero scegliere fra il vivere un anno e mezzo ed essere mangiati da un'aquila oppure lo sguazzare felici e sazi in una mega-teca con arricchimenti appropriati per una vita lunga, felice e prospera, sceglierebbero senza dubbio la seconda. E forse, a pensarci bene, la scegliereste anche voi, visto che non siete in una caverna umida, ma in una città, dove siete "prigionieri", costretti ad avere documenti, spostarvi nelle strade e lavorare. Ma cosa preferite, stare in casa vostra, con l'acqua corrente e la luce, oppure andarvene in giro nudi per l'Africa subtropicale, senza niente per proteggervi dai parassiti, procacciandovi il cibo a mani nude ed esposti all'attacco di grandi predatori? Ecco. Se proprio dovete umanizzare animali che umani non sono, fatevi questa domanda. Il problema è che per le associazioni animaliste è facile fare leva sui sentimenti di chi NON è informato riguardo agli animali. E lo sapete perché lo fanno? Soldi. Donazioni, tantissime, tantissime donazioni. Vogliono indignare, scandalizzare (qualcuno di voi conoscerà la PETA, quei pezzi di sterco che sopprimono i cani, si fingono animalisti e prendono un sacco di donazioni dalla gente perché fanno le campagne per indignare la gente), disinformare. E chi non ha un buon livello di istruzione riguardo alla zoologia ci crede... sì, perché pensano che quella roba sia vera. Che "poverini, i rettilini nella gabbia non ci vogliono stare". Peccato che ci vogliano stare eccome, che una volta acclimatati i rettili e gli anfibi si sentano perfettamente a casa nelle loro teche. Ci sono innumerevoli ricerche a riguardo (e basterebbe solo guardare la differenza della lunghezza della vita di questi animali allo stato brado!), mentre i detrattori delle pratiche di allevamento hanno al massimo dalla loro l'arma dell'umanizzazione e dei sentimenti buonisti, senza nessuna base né scientifica né di buon senso. Se amate davvero gli animali volete conoscerli, averli vicino, rispettarli, e se volete conoscerli STUDIATE, non fate di tutta l'erba un fascio. Mamma mia, vietare definitivamente il commercio, la detenzione e la riproduzione degli animali esotici... che enorme spreco sarebbe. Che colpo basso sarebbe, per tutti gli appassionati, per la biodiversità, per la natura stessa. Lesivo della libertà individuale, per giunta. E i bambini? Visto che spesso si tirano in ballo i bambini lo faccio anch'io: i bambini avrebbero la possibilità di entrare a contatto con il mondo naturale, imparare divertendosi, avere una connessione con la natura che altrimenti, soprattutto nelle grandi città, non potrebbero avere. Si potrebbe utilizzare l'allevamento degli esotici per sensibilizzare i più giovani sulla bellezza di creature considerate convenzionalmente meno belle, come rane, rospi e serpenti, e alla lunga, chissà, stimolare il desiderio di protezione nei confronti degli habitat da cui queste creature provengono, che quello SÌ che sarebbe utile. Quindi più conoscenza, più libertà, più amore per noi e per queste meravigliose creature: che magari alla fine, se ce ne sbarazzassimo per sempre, finirebbero solo per fare schifo a troppi. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore, cosa ce ne importerebbe più dei loro habitat? Mentre in Italia ancora la gente ammazza i gechi sulle pareti, schiaccia le lucertole e le innocue bisce, questi qui delle associazioni animaliste vorrebbero vietare l'allevamento a chi invece animali simili li nutre, li cura, li ama. Ma concentrarsi magari su sanzioni più severe a chi uccide impunemente no, eh? No. Chiedevo. Perciò, in breve: più scienza e amore (e l’amore è, prima di tutto, desiderio di comprendere ciò che amiamo), meno cuoricini facili e lacrimucce finte al solo scopo di ottenere più like e denaro.
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Cina, la battaglia per fermare la strage di cani al solstizio di Yulin
22/06/2021
Gli animalisti intercettano camion diretti al macello per il Festival inventato nel 2010. La risposta del governo di Pechino: «Una preferenza alimentare degli individui»
Con il solstizio d’estate è tornato il Festival di Yulin. È assurdo usare un’espressione festosa per una strage: quella dei cani che vengono catturati, chiusi in gabbia e squartati per finire in pentola nella città cinese. Dopo anni di critiche sembrava che la sagra che a noi fa orrore dovesse essere proibita. Ma non è così. Nell’aprile del 2020 il ministero dell’Agricoltura di Pechino aveva annunciato un «riordino delle risorse alimentari». Il testo elencava il bestiame, dai maiali al pollame, che può essere allevato per finire nella catena alimentare; i cani (e i gatti) non erano inclusi. In realtà non erano mai stati inseriti nel «catalogo ministeriale degli animali da carne».
188 milioni di animali domesticiMa per la prima volta le autorità della Repubblica popolare cinese si erano interessate ai cani, osservando che «con il progresso della civiltà e le preoccupazioni della gente per la protezione della natura, i cani non sono più considerati soltanto animali domestici, ma compagni dell’uomo, come nel resto del mondo». Compagni dell’uomo (le statistiche dicono che nelle case dei cinesi ci sono circa 188 milioni di cani e gatti e che i padroni spendono 26 miliardi di euro all’anno per loro). Esclusi dall’allevamento a fini alimentari. Ma ancora soggetti a razzie per rifornire il mercato di Yulin e quelli di altre città.
Disidratati e terrorizzatiIeri gli attivisti di Humane Society International hanno fermato sull’autostrada che porta a Yulin, nella regione meridionale del Guangxi, un camion carico di cani. Ce n’erano 68, in condizioni sanitarie pietose, pigiati in gabbie, sfiniti dal viaggio, disidratati e terrorizzati. «Il loro comportamento ci ha fatto capire che si tratta di animali abituati al contatto con l’uomo, ci hanno messo la zampa tra le mani, dovevano essere stati rubati in giro per la Cina dai fornitori del Festival», ha riferito Liang Jia, di Humane Society International.
La risposta del governoPerché non è stato dato l’ordine di porre fine al Festival? La domanda è stata fatta a Pechino alla signora Hua Chunying, una dei portavoce del ministero degli Esteri cinese. Risposta: «Anzitutto non è una questione diplomatica. Comunque, il governo centrale ha appreso dalle autorità di Yulin che la gente del posto ha l’abitudine di mangiare i frutti del litchi e la carne di cane nei giorni del solstizio d’estate. Una preferenza alimentare degli individui. Non c’è alcuna celebrazione ufficiale, il governo locale non ha mai sostenuto né organizzato un cosiddetto Festival della carne di cane».
La strage del solstizio d’estate non è una antica tradizione cinese. I commercianti di Yulin hanno inventato la «festa» nel 2010, per richiamare turisti. Il consumo di carne di cane è ancora considerato «salutare» in gran parte dell’Asia: 30 milioni di animali vengono uccisi e mangiati ogni anno, dalla Corea alla Cambogia; i due terzi in Cina.
Fonte: corriere della sera
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Sull'isola di Robinson Crusoe
Si trova al largo del Cile, ispirò il libro di Daniel Defoe. È un'oasi ambientale con pochi turisti e animali protetti
Quando Robinson Crusoe sparò il suo primo colpo di moschetto, "uno stormo foltissimo di uccelli si levò da ogni parte del bosco, producendo grande schiamazzo e ciascuno emettendo quel grido diverso assegnatogli da madre natura". Oggi, molti colpi di fucile più tardi, sull'isola (ex) deserta si lotta con le unghie e con i denti per preservare quel che resta dello schiamazzo primigenio. Il naufrago cui si ispirò Daniel Defoe approdò infatti sul picco di un vulcano che spuntava dal mare, per molti versi simile alle Galapagos, a 670 chilometri dalla costa del Cile, vecchio 4 milioni di anni e rimasto pressoché isolato dal mondo. Quasi 150 specie di animali e di uccelli, in alcuni casi coetanei dei dinosauri, non vivono che qui. All'isola oggi è stato dato il nome di Robinson Crusoe. Difenderla, per il Cile e per gli abitanti del luogo, è diventata una missione. Con il risultato che in questi 50 chilometri quadri di rocce e foreste si ritrova una concentrazione unica al mondo di misure e strategie per la protezione dell'ambiente. Luci basse nelle case per non disorientare gli uccelli migratori. Divieto di usare la plastica, sostituita con vetro, carta e cartone. Esche per debellare i topi che fanno strage di uova e uccelli nei nidi. Caccia agli animali più grandi, anche dall'elicottero, laddove le rupi del vulcano non permettono di arrampicarsi. Fumigazione ed estirpazione delle piante invasive, introdotte dall'uomo nel corso dei secoli, come rovi ed eucaliptus. Pesca alle aragoste bandita, se non con reti tradizionali come le nasse. Sterilizzazione e registrazione di gatti e cani domestici. Cattura delle fameliche capre, introdotte dai navigatori spagnoli alla fine del '500. E che lo stesso Robinson, a dir la verità, contribuì ad allevare. Liberare dalle specie invasive il vicino isolotto di Santa Clara (appena 5 chilometri quadri) è costato al governo cileno negli ultimi sei anni 2,5 milioni di dollari. Agli abitanti venivano regalate le pallottole e pagate le pelli di capra. La cancellazione delle specie aliene è stata affidata alla non profit californiana Island Conservation, spin off dell'università della California, nata per affrontare un problema comune a molte isole del Pacifico del sud: l'arrivo con le navi baleniere dei roditori ghiotti dei pulcini degli uccelli. Il conto finale, prevede Santiago, arriverà a 20 milioni, ora che tutto l'impegno è concentrato sull'isola Robinson Crusoe e sulla sua vicina, l'isola Alexander Selkirk. Crusoe e Selkirk, d'altra parte, non sono che la versione letteraria e quella reale dello stesso uomo. Selkirk era il marinaio scozzese della Royal Navy, poi diventato corsaro, che ispirò Defoe. Nel 1704, tanto indispose il suo comandante da essere sbarcato da solo sull'isola che oggi si chiama Crusoe. I pochi turisti che arrivano fin qui (2.500 all'anno) possono visitare la grotta in cui si rifugiò. A patto che riescano a imbarcarsi sull'aereo da 8 posti che decolla da Valparaiso due volte a settimana al prezzo di 800 dollari, poi sulla barca di pescatori che circumnaviga l'isola e raggiunge l'unico villaggio. Selkirk venne ripescato nel 1709 da una nave di passaggio. La sua storia circolò sui giornali e venne con tutta probabilità letta da Daniel Defoe, che pubblicò il romanzo nel 1719. Nel frattempo, quella che Robinson chiama più volte "l'isola della disperazione", aveva preso la rotta della desolazione. Foche e otarie venivano sterminate per la pelliccia, il grasso e l'olio, così come le aragoste locali, una specie unica al mondo e particolarmente gustosa, oggi esportata in Cina in quantità contingentate a 200 dollari l'una. Una zampata di gatto dopo l'altra, a un passo dall'estinzione era arrivato anche uno degli uccelli simbolo dell'isola: il colibrì rosso, l'unico o quasi a dedicarsi all'impollinazione dei fiori in assenza di api e vespe. Una varietà di sandalo che cresceva solo qui, profumatissima (e profumatamente pagata), è scomparsa per sempre. Nel frattempo le mandibole delle capre continuavano a ruminare specie ataviche e uniche al mondo. Oggi, sia pur a caro prezzo, alla deriva è stato messo un argine. La presidentessa dell'associazione femminile locale, Inès Retamal, di fronte a un giornalista della France Presse arrivato fin lì a intervistarla, rivendica il ruolo delle donne nella difesa della natura, in un luogo in cui gli uomini sono quasi sempre in mare: "Vogliamo che la nostra isola sia un esempio di conservazione anche per il resto del mondo".
di ELENA DUSI
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Riflessioni sulla Serenità e l'Arte di Vivere nel Momento Presente
C’è qualcosa di incredibilmente sereno e magnetico nell’osservare un gatto mentre si riposa, come Margot, una meravigliosa Ragdoll
Imparare dalla Tranquillità di un GattoC’è qualcosa di incredibilmente sereno e magnetico nell’osservare un gatto mentre si riposa, come Margot, una meravigliosa Ragdoll. Nella sua calma, Margot sembra dirci che la felicità e la pace risiedono nel momento presente, in quell’attimo di puro relax, privo di pensieri sul futuro o sul passato. L’Eleganza della SemplicitàGli animali vivono senza…
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ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE EVOLUTIVA
Si sono svolte alcune sere fa, all'interno prima di una libreria e poi di uno spazio sociale della città di Bergamo, un incontro con Carlo Zanni, noto istruttore di fitness, personal trainer e massofisioterapista di un centro della media-bassa Valle Seriana, sempre della provincia orobica.
Al centro di questi incontri, il tema sull'alimentazione, declinato in chiave "consapevole evolutiva" che peraltro è anche il titolo del libro dello stesso Zanni.
Questo libro, così come -ovviamente- gli incontri, ha come intento quello di confrontare e analizzare quei concetti derivati da un'osservazione della realtà "alimentare", e per farlo lo scrittore ha portato alcuni esempi: uno è quello relativo a come si nutrono gli animali e soprattutto quando hanno bisogno, non "ricorrendo" (termine non corretto ma che illustra un po' ciò che è l'esempio stesso) a orari convenzionali come per noi esseri umani, abituati ad alimentarci a una tal'ora piuttosto che a un'altra. Altra abitudine (o consuetudine) vuole che noi esseri umani ci alimentiamo e ci nutriamo perchè i ritmi della vita ce lo impongono, non come gli animali che si nutrono PER vivere.
Inoltre, è stato rimarcato come un sano stile di vita e in particolare una corretta attività fisica sia alla base del nostro benessere fisico e anche psicologico.
Zanni ha illustrato la metafora dell'acqua del rubinetto come l'acqua del nostro corpo che non viene attivata tramite il movimento, quest'ultimo la "scintilla" che fa scorrere acqua come energia per il nostro organismo. Da qui anche il giusto nutrimento paragonato a un bel film che ci lascia buone sensazioni contrariamente a un genere drammatico e che lascia scorie non facilmente smaltibili (metafora riguardante il cibo "spazzatura").
Attraverso altri esempi, altre metafore e altri paragoni, Zanni ha puntato il "dito" sul fatto di come gli uomini si ammalino rispetto agli animali che -salvo qualche rarissima eccezione- difficilmente abbiano serie conseguenze per via di un'alimentazione naturale, in particolare per quegli animali non domestici, non "alimentati" dalla mano dell'uomo a differenza di quegli animali come cani, gatti, ecc..., che "supportati" dall'uomo non di rado soffrono di patologie (esempio: le crocchette, esistono in natura oppure costituiscono un processo chimico come lo possono essere per noi i cibi raffinati dei supermercati?). Allo stesso modo, gli animali "in natura" non sono soggetti a problemi di peso, mentre gli stessi nostri "amici a 4 zampe" hanno problemi nello specifico.
La giusta alimentazione, dunque,
come "carburante-motore" essenziale per il nostro corpo e per il nostro organismo, "frugivoro", ovvero un organismo che affida alla frutta il giusto benessere e il giusto equilibrio. Per fare ciò, non è sufficiente abolire del tutto cibi grassi, raffinati, con un'alta percentuale di zuccheri, e i risultati non saranno nell'immediato, ma nel tempo grazie alla costanza e a una maggior parte di sali contenuti nella frutta e nella verdura. Inoltre, è stato fatto un parallelo con le specie "antropomorfe" come scimmie, scimpanzè, ecc..., che si cibano esclusivamente di frutta, ed essendo specie simili all'uomo, anche noi "umani" dovremmo avere innato il fatto di alimentarci con i loro stessi alimenti come banane, papaya, mango, e così via.
Un altro interessante parallelo è stato fatto con le automobili che, se troppo "cariche" possono avere come conseguenza il fatto di ingolfare il motore, così come un eccesso di cibo "processato", magari unito a una mancanza di attività fisica adeguata, appesantisce il nostro organismo: l'esempio calzante e lampante è quello relativo alla digestione quando ci alimentiamo con i "classici" primo, secondo e dolce (e qui tralasciamo l'elenco dei cibi in questione) che rallentano la digestione, mentre il mangiare soltanto una mela aiuta nell'attività digestiva, e così la frutta in genere.
In questo senso, senza ricorrere a grossi sacrifici alimentari, anche una diminuzione di cibi zuccherati e un graduale aumento di frutta, verdura e anche di acqua, costituisce già un inizio di benessere, togliendo al nostro corpo la fatica di smaltimento e di sovraccarico.
Non da sottovalutare l'apporto dei cibi integrali, che seppur non hanno lo stesso beneficio di frutta e verdura, aiutano l'organismo a elaborare meno grassi.
Zanni ha poi illustrato la differenza tra "cibo vivo" e "cibo morto", ovvero a quei tipi di alimenti che non apportano grossi benefici al nostro corpo (esempio: la pizza contenente farina "00" e quindi acido folico è da considerare un cibo morto), mentre il cibo cosiddetto vivo come abbiamo visto apportano la giusta dose di energia.
Inoltre da non sottovalutare, secondo Zanni, uno stile di vita sano e non sedentario aiuta nel miglioramento e nel mantenere in buona salute l'organismo. Pure la tecnologia applicata allo stile di vita e all'alimentazione se ben usati nella giusta maniera possono aiutare in questo senso (esempio: l'uso del cacciavite per "offendere", seppur un cacciavite non ha un aspetto tecnologico impattante, potrebbe essere evitato sotto questo aspetto), lo stare troppe ore davanti al pc, e l'uso smodato dei cellulari e dei moderni smartphone hanno la conseguenza di rendere "apatica" la persona, causando problemi allo stesso organismo.
Zanni è poi tornato sulle problematiche dei cibi "processati" come i salumi, facendo notare come il procedimento di fabbricazione di tali cibi sia poco consono a una sana alimentazione e come tali cibi vengano spesso consumati nelle varie sagre estive, fornendo l'esempio delle costine e dei vari fritti di carne accompagnate dall'ingerimento di sostanze alcooliche che sono un grosso ostacolo a una corretta digestione, oppure su alimenti come le "merendine" per i piccoli che danno dipendenza favorendo dal canto loro problemi come -nel tempo- il diabete, il colesterolo e dovendo poi obbligare a un richiamo di farmaci specifici.
Altri aspetti interessanti ha poi analizzato Zanni, aspetti che rimandiamo al suo libro: al termine delle sue illustrazioni, si sono aperti due brevi ma interessanti dibattiti.
Il libro, edito dalla "Italica Editrice" è acquistabile attraverso i vari circuiti delle librerie alternative.
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[…] Nel corso dei millenni abbiamo tormentato l’addomesticamento di molte specie. Ma solo pochi, in particolare la mucca, la capra, la pecora, il pollo, il cavallo, il maiale, il cane e il gatto, si sono dimostrati così utili da farsi strada attraverso la Terra, prosperando quasi ovunque.
Ma perché solo quegli animali? Perché non il rinoceronte, la tigre, la zebra o una qualsiasi delle centinaia di altre creature apparentemente in forma che non hanno fatto il taglio e, di conseguenza, sono state relegate a una porzione sempre più ridotta della terra e delle risorse della Terra?
Secondo il fisiologo e geografo evoluzionista Jared Diamond, nel suo acclamato libro “Guns, Germs and Steel” (Norton, 1997), ci sono sei criteri che gli animali devono soddisfare per essere addomesticate. Molte varietà si avvicinano, ma pochissime si adattano al conto.
I sei criteri che gli animali devono soddisfare
Primo, gli animali domestici non possono essere dei mangiatori schizzinosi; devono essere in grado di trovare cibo a sufficienza dentro e intorno agli insediamenti umani per sopravvivere. Gli erbivori, come mucche e pecore, devono essere in grado di nutrirsi con l’erba e mangiare le nostre scorte di grano in eccesso. I carnivori, come cani e gatti, devono essere disposti a depredare rifiuti e avanzi umani, nonché i parassiti che attirano quei pezzi.
In secondo luogo, vale la pena considerare solo gli animali che seguono la maturità rapidamente rispetto alla durata della vita umana. Non possiamo permetterci di perdere troppo tempo a nutrire e prendersi cura di un animale prima che diventi abbastanza grande da essere macellato o al lavoro. Il mancato rispetto di questo requisito ha impedito agli elefanti di ottenere un addomesticamento diffuso; possono essere addomesticati e sono buoni lavoratori, ma impiegano 15 anni per raggiungere la taglia adulta.
Terzo, le specie domestiche devono essere disposte a riprodursi in cattività. Le creature che sono territoriali nell’allevamento, come le antilopi, non possono essere tenute in recinti affollati. E mentre gli antichi egizi apprezzavano i ghepardi domestici, i grandi felini non si sarebbero allevati senza elaborati rituali di corteggiamento (incluso il percorrere lunghe distanze insieme), e quindi non hanno mai raggiunto l’addomesticamento.
Quarto, gli animali domestici devono essere di natura docile. Ad esempio, la mucca e la pecora sono generalmente accomodanti, ma il bufalo africano e il bisonte americano sono entrambi imprevedibili e altamente pericolosi per l’uomo, quindi le prime due specie hanno raggiunto una domesticazione diffusa, mentre la seconda coppia no. Allo stesso modo, sebbene strettamente imparentata con il cavallo, la zebra è in genere molto più aggressiva e questo potrebbe spiegare perché le zebre sono state addomesticate solo in rare occasioni. Alcuni biologi evoluzionisti non considerano la docilità un criterio per l’addomesticamento, poiché molti animali domestici derivano da specie altamente aggressive, come il cane lupo.
In quinto luogo, gli animali domestici potrebbero non avere una forte tendenza a farsi prendere dal panico e fuggire quando sono spaventati. Ciò esclude la maggior parte delle specie di cervi e gazzelle, che hanno un temperamento estremo e fanno un salto potente che consente loro di fuggire su alti recinti. Le pecore, mentre sono in preda al panico, hanno anche un istinto rapido, che le tiene insieme nervosamente.
Infine, ad eccezione del gatto, tutti i principali animali domestici aderiscono a una gerarchia sociale dominata da una forte leadership. Questo ci ha permesso di adattarli facilmente in modo che riconoscano il loro custode umano come il capobranco.
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ASPCA annuncia la pietra miliare del 140 ° anniversario
L'ASPCA® (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals®) ha annunciato oggi che riconoscerà formalmente il suo 140 ° anniversario nel 2006, commemorando il suo ruolo di più antica organizzazione per il benessere degli animali nel l'emisfero occidentale. L'organizzazione intraprenderà una serie di eventi celebrativi dedicati per il suo anniversario e farà anche avanzare in modo significativo una serie di iniziative, in particolare la sua missione per ulteriori comunità umane in tutta l'America. La celebrazione di un anno sarà `` evidenziata '' il 10 aprile di quest'anno quando gli edifici in tutto il paese saranno illuminati in "ASPCA Orange" per celebrare i risultati dell'organizzazione e riconoscere il suo nuovo colore aziendale lanciato nel 4 ° trimestre del 2005. Gli edifici di New York includeranno l'Empire State Building, Nasdaq Times Square Tower, The Scultura "" Balto "" Sled Dog a Central Park, The Woolworth Building e molte torri intorno a Union Square Park, tra cui il Con Ed Building e le Zeckendorf Towers.
"Nel commemorare 140 anni, siamo lieti dei progressi che abbiamo fatto nella lotta alla crudeltà sugli animali e nell'educazione di generazioni di americani sui diritti degli animali da compagnia", ha affermato Ed Sayres, presidente e amp; CEO, l'ASPCA. "Sebbene il nostro 140 ° anno si stia preparando per essere uno di crescita ed espansione senza precedenti per i suoi programmi e il raggio d'azione educativo, è nostra più sincera speranza che più ci allontaniamo dalla nostra data di inizio, più ci avviciniamo all'essere un'organizzazione che non è è più necessario che il nostro lavoro abbia permeato la società al punto che i diritti degli animali da compagnia saranno una seconda natura per tutti ".
In questo suo 140 ° anno, l'ASPCA è orgogliosa di annunciare alcune nuove entusiasmanti iniziative tra cui:
Programmi e servizi in espansione: con il completamento della struttura di adozione all'avanguardia dell'ASPCA a New York nella primavera del 2006, sono in atto obiettivi per aumentare in modo significativo il numero di animali che vengono collocati in case permanenti. Supportato dal suo programma Meet-Your-Match, progettato per accoppiare efficacemente le aspettative dei nuovi proprietari di animali domestici con le caratteristiche comportamentali dei cani e dei gatti disponibili e creare la perfetta corrispondenza tra adottante e animale domestico, l'ASPCA aumenterà il suo impegno nell'aiutare i rifugi circostanti il paese aumenta il numero di adozioni riuscite. L'ASPCA continuerà inoltre a soddisfare le esigenze della sovrappopolazione di cani e gatti portando la chirurgia sterilizzata / neutra a basso costo direttamente alle comunità bisognose.
Nel 2006, l'ASPCA amplierà il suo dipartimento per l'applicazione della legge umana (HLE), consentendo ulteriori indagini e arresti per crudeltà sugli animali nell'area metropolitana di New York, aumentando al contempo la portata e il numero di seminari di formazione offerti da questa agenzia alle forze dell'ordine e agenzie per la protezione degli animali in tutto il paese.
Diventare una comunità umana: quando compie 140 anni, l'ASPCA lancia la sua campagna più aggressiva fino ad oggi per rendere gli Stati Uniti una comunità umana. Descritto più appropriatamente, la natura del movimento è che le organizzazioni comunitarie lavorano insieme in uno spirito umano per garantire che nessun animale da compagnia adottabile venga soppresso. Per tutto il 2006, il signor Sayres si metterà in contatto con le comunità di tutto il paese, sottolineando l'importanza degli sforzi di collaborazione e della significativa cooperazione e comunicazione pubblico / privato tra dozzine di strutture, sottolineando che questo movimento non può esistere solo in nessuna struttura.
L'obiettivo dell'ASPCA è aiutare a sviluppare comunità umane in tutto il paese attraverso un modello replicabile, simile a quello sviluppato da Sayres quando era il direttore esecutivo della San Francisco SPCA. Questo modello include l'aumento della domanda di cani e gatti adottabili e una riduzione simultanea delle cucciolate indesiderate. Con l'aiuto di gruppi come il Maddie's Fund® che stanno sostenendo finanziariamente progetti di comunità collaborative che costruiscono i programmi e le infrastrutture per le comunità umane, e l'Alleanza del sindaco che sta guidando gli sforzi di New York City, l'ASPCA sta aiutando a guidare la carica. In tutta la sua struttura e nei suoi dipartimenti, l'ASPCA ha rafforzato i suoi programmi di sensibilizzazione all'adozione, sterilizzazione / castrazione a basso costo e marketing aggressivo e pubblicità di quegli eventi e promozioni che mettono gli animali direttamente di fronte al pubblico che li adotta.
Enlighten for Animals: come parte di questa iniziativa Enlighten for Animals, l'ASPCA coinvolgerà anche i suoi numerosi membri e gli amanti degli animali a livello nazionale per partecipare. L'organizzazione sta incoraggiando il pubblico a illuminare le proprie porte o mostrare l'arancione a modo suo il 10 aprile e quindi caricare un'immagine sul sito Web ASPCA.
Una breve storia dell'ASPCA
Spinto dal violento pestaggio di un cavallo da lavoro per le strade di New York, l'8 febbraio 1866 Henry Bergh, un uomo mondano e figlio di un ricco costruttore navale di New York, tenne un appassionato discorso alla Clinton Hall di New York. diritti degli animali ovunque e la creazione di un'organizzazione per far rispettare e preservare questi diritti. Il 10 aprile 1866, la società firmò il suo documento di fondazione con firme così importanti del New Yorker come Horace Greeley, membri della famiglia Rockefeller e sindaco di New York. Appena nove giorni dopo che la Carta è stata concessa dalla Legislatura dello Stato di New York, Bergh convinse la Legislatura ad approvare una legge contro la crudeltà che concedeva alla nuova Società l'autorità per applicarla. Per ulteriori informazioni sulla storia dell'organizzazione, visitare il sito www. ASPCA.org.
Aggiornamento: 21 aprile 2006
L'ASPCA, la prima organizzazione umanitaria americana, ti invita a unirti a noi per un pomeriggio di onore e di festa sabato 6 maggio 2006 alle 13:00 nello storico cimitero di Green-Wood a Brooklyn, New York. Questo evento pubblico è per lo più all'aperto, è informale e GRATUITO!
Vieni a celebrare il 140 ° anniversario dell'ASPCA e la vita del nostro fondatore, Henry Bergh, e incontra gli animali ospiti invitati nel cimitero per la prima volta dalla sua fondazione nel 1838! Goditi musica, champagne, rinfreschi, prelibatezze gratuite per i cani, incontra i funzionari ASPCA e gli ufficiali delle forze dell'ordine umanitarie (le star della serie di realtà, ANIMAL PRECINCT, su Animal Planet Network) partecipano a un'affascinante conferenza all'aperto sulla vita di Henry Bergh, il fondatore dell'ASPCA e del NYSPCC e il vero pioniere della compassione in America, guarda la nostra mostra pubblica comune dagli archivi ASPCA nella famosa cappella storica di Green-Wood, partecipa a una passeggiata d'onore guidata con cani ospiti attraverso gli splendidi giardini di Green-Wood per rendere omaggio ai primi fondatori e mecenati dell'ASPCA… .. e altro ancora! Sii presente come il presidente del distretto di Brooklyn, Marty Markowitz, dichiara questo giorno ASPCA Day a Brooklyn! Green-Wood sarà in piena fioritura, quindi vieni a festeggiare con l'ASPCA e scopri di più sulla nostra storia e guarda il famoso cimitero di Green-Wood.
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Meno visite in clinica mettono a rischio la salute del gatto
"Il benessere dei gatti americani è in pericolo. Molti operatori sanitari felini temono che i gatti non ricevano la frequenza delle cure veterinarie di cui hanno bisogno. Per aiutare gli amanti dei gatti a mantenere sani i propri animali domestici, l'American Association of Feline Practitioners (AAFP) e Fort Dodge Animal Health hanno collaborato per creare una campagna educativa, "Healthy Cats for Life". La campagna si concentra sull'aiutare i proprietari di gatti a controllare i segni sottili di malattia e riconoscere l'importanza degli esami di benessere due volte l'anno.
"Riteniamo che questa campagna affronti i problemi affrontati dai gatti e dai loro proprietari, come portare il gatto in clinica, fraintendere il comportamento felino e il fatto che i gatti sono maestri nel nascondere le malattie", afferma James R. Richards, DVM, Direttore della Cornell Feline Health Center, Cornell University College of Veterinary Medicine e ex presidente dell'AAFP. Il programma include un kit di formazione clinica, progettato per aiutare i veterinari a comunicare con i proprietari di animali domestici sulla salute e sui problemi comportamentali dei gatti. Per sensibilizzare il pubblico di proprietari di gatti, la campagna include anche la distribuzione di kit per i media ai media nazionali, interviste al Dr. Richards e un sito Web ufficiale, www.catwellness.org.
Secondo un rapporto * di Bardsley Neidhart Research (BN Research) realizzato per conto di Banfield, The Pet Hospital®, 33 milioni di gatti non ricevono cure veterinarie regolari, rispetto a sette milioni di cani. Inoltre, i gatti visitano il veterinario la metà delle volte dei cani, anche se sono più numerosi del 20%. Ciò significa che molte malattie e malattie feline potrebbero non essere rilevate fino a quando non sarà troppo tardi.
Uno dei motivi per un minor numero di visite veterinarie potrebbe essere la difficoltà di trasportare un gatto in clinica. Secondo il rapporto di BNResearch, il 30% dei proprietari ha difficoltà a catturare il gatto, metterlo in un trasportino e portarlo dal veterinario.
"Portare un gatto in una macchina e poi in uno strano edificio può sembrare intimidatorio", dice Ilona Rodan, DVM, diplomata dell'American Board of Veterinary Practitioners, certificata in Feline Practice e ex presidente dell'AAFP. "Ma ci sono certamente modi per rendere piacevoli le visite veterinarie", aggiunge. Il kit educativo della campagna include suggerimenti e informazioni sul trasporto di un gatto alla clinica e su come rendere la visita più agevole.
Alcuni proprietari potrebbero credere al mito secondo cui i gatti sono presumibilmente in grado di "prendersi cura" di se stessi senza molto intervento umano. Secondo il rapporto di BNResearch, i proprietari possono chiedere una consulenza professionale solo quando notano una grave malattia.
"I gatti sono progettati dalla natura per nascondere le loro malattie", afferma il dott. Richards. "Quindi, potrebbe non essere sempre ovvio se sono malati." Tuttavia, puoi osservare i cambiamenti nella normale routine o comportamento. Secondo il rapporto Feline Behaviour Guidelines dell'AAFP, i cambiamenti nel comportamento possono effettivamente essere sottili segni di malattia. Le informazioni del rapporto sono state utilizzate per sviluppare alcuni messaggi e materiali di questa campagna.
Un'altra possibile ragione per un minor numero di visite veterinarie è l'incomprensione del comportamento dei gatti. Il rapporto AAFP afferma che la ricerca mostra comportamenti negativi "dalla distruzione di mobili alla minzione fuori dalla lettiera" sono le ragioni più comuni per cui i gatti vengono soppressi. Questi comportamenti possono essere semplicemente comportamenti normali che possono essere affrontati da un veterinario o possono essere segni di malattia.
L'AAFP e il Fort Dodge vogliono che i proprietari di gatti siano consapevoli delle minacce alla salute dei loro animali domestici e che gli esami di benessere due volte l'anno possono aiutare a rilevare, trattare e, idealmente, prevenire i problemi di salute prima che diventino seri. Per ulteriori informazioni, visitare www.catwellness.org.
L'AAFP è un'organizzazione professionale di veterinari che condividono l'interesse nel fornire un'assistenza e un trattamento eccellenti ai gatti e si dedicano alla professione di assistenza sanitaria felina.
Fort Dodge Animal Health, una divisione di Wyeth (NYSE: WYE), è un produttore e distributore leader di prodotti per la cura degli animali su prescrizione e da banco per le industrie di bestiame, animali da compagnia, equini, suini e pollame in Nord America e mercati internazionali.
Il rapporto include informazioni e dati raccolti da una varietà di indagini e fonti di ricerca. I proprietari di gatti di ospedali casuali negli Stati Uniti sono stati inclusi nei sondaggi.
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