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#gaelico
theperfectpints · 5 months
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L’hurling è senza dubbio uno degli sport più popolari in Irlanda. Le sue origini celtiche e il suo carattere esclusivamente ‘irish’ lo rendono motivo di orgoglio per gli abitanti dell’isola.
Kilkenny è la contea più titolata del paese e il successo di questa disciplina nella cittadina a sud-est dell’Irlanda è innegabile. Proprio nel centro della graziosa città medievale, a Canal Square, è stata eretta nel maggio 2016 come omaggio allo sport gaelico per eccellenza, una scultura in pietra calcarea dell’artista irlandese Barry Wrafter raffigurante tre giocatori in lotta per il possesso della palla. Il fiume Nore e il suggestivo Kilkenny Castle presenti sullo sfondo, sono il valore aggiunto per questa scultura che sta diventando un'attrazione a tutto gli effetti. 🇮🇪🚶‍♂️🏑
© Irish tales from Rome
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il-pipistrelloh · 1 year
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Unreal Unearth di Hozier
Forse è la maledizione di Hozier quella di non poter risultare credibile lontano da un immaginario di romanticismo ottocentesco, terriccio umido e cattedrali gotiche. E forse è proprio per questa ragione che il suo terzo album, a discapito del secondo passato abbastanza inosservato, attira già dalla copertina i suoi fedeli ascoltatori a digiuno da quasi 10 anni del distillato di decandentismo irripetibile che fu il suo album di esordio.
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Unreal Unearth è un ritorno alle origini ben bilanciato, messo su senza la nostalgia che costringe ad essere la copia della copia di sé stessi e il giusto coraggio di spingersi in un territorio nuovo. Le ben 16 tracce – che musicalmente si presentano come un misto tra il più classico folk-rock, una sottile linea jazz e il ritmo dei canti tradizionali irlandesi, in perfetto stile Hozier – prima di venire alla luce hanno dovuto sfidare il mostro della densità di contenuto che le aveva bloccate nell’hard disk del cantante per qualche anno: troppo macchinose per una canzone, al massimo un’opera teatrale ha dichiarato ad Entertainment Weekly. Poi è arrivato il coraggio di metterci al mondo un album, l’idea di disporle secondo i cerchi dell’inferno dantesco, nonostante il Liffey irlandese venga citato più spesso dell’Acheronte e il gaelico più del volgare, sovrapponendo il giusto e lo sbagliato, il rigore e la mancanza di senso, come in un sogno artistico in cui tutto è concesso.
Questo album è Hozier più di ogni altro lavoro abbia fatto uscire negli ultimi 10 anni. Una pecca? Nell’intensità e nella foga di essere se stesso il caro Hozier tende a mangiarsi le parole: glielo perdoniamo?
il-pipistrello
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lacomilonamex · 2 years
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Más que un estofado.
Hace unos años, tuvimos la oportunidad de viajar a la Republica de Irlanda, conocida como "La Isla Esmeralda" nos sorprendió de buena manera respirar el que tal vez haya sido el aire mas puro que hemos respirado, la calidez de sus habitantes y su peculiar acento al hablar en Inglés o en Gaélico, las postales de sus paisajes, el clima melancólico, su cultura, su historia, pero por sobre todas las cosas su gastronomía, aunque muy limitada, deliciosa.
Deliciosa sorpresa diría yo, como buenos mexicanos extrañamos mucho los tacos y la salsa picante, sin embargo estábamos ahí para conocer y experimentar, y vaya que lo hicimos.
De entre su variedad de platillos inmediatamente uno llama la atención por encima de todos, sobre todo, por su aroma y su peculiar preparación en los lugares mas tradicionales de Dublín, El Estofado Irlandés (o Irish Stew, o si quieres sonar muy pro puedes pedir un  stobhach gaelach, como se le conoce en el idioma oficial de Irlanda, el Gaelico).
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Y es que miren esta belleza, miren esos colores, bien dicen que el amor a la comida entra por los ojos primero, antes de verlo simplemente como un estofado con carne y verduras uno debe comprender el por qué... ¿Por qué usan papa?¿Por qué zanahoria?¿Qué demonios es un nabo?
Irlanda no es un país con demasiada extensión territorial, y el clima tan húmedo hace que sus verdes campos fértiles sean excelentes tanto para la ganadería como para la agricultura, específicamente raíces y tubérculos (como la papa, la zanahoria y los nabos), trigo y cereales, pero, así como en Asia grandes civilizaciones basaron su dieta en granos de arroz, o en México basamos nuestra gastronomía en el glorioso maíz nixtamalizado, Irlanda tiene sus cimientos culinarios en la papa (o patata depende de donde seas), principalmente por la facilidad en que se da en sus campos, de hecho, no fue hasta que fuimos a Irlanda, que entendimos que había múltiples variedades de papa y por increíble que parezca este fundamental tubérculo cuenta uno de los episodios mas oscuros de la historia Irlandesa (si, toda una ironía), pero no hablemos de tristezas (si quieres saber mas de las variedades de papa puedes visitar este enlace).
Es aquí donde el estofado Irlandés entra en acción, juntando los elementos clave de la agricultura y la ganadería de Irlanda pero que sea sencillo no le quita lo especial, al combinar el sabor de la carne de cordero (o res) con la papa, se genera una textura espesa en el caldillo, que al sazonarlo con un poco de sal, cebolla y perejil forjan una textura única. Las variantes mas completas llevan también nabo blanco ,como esos que tallan en Irlanda con rostros para espantar a los malos espíritus ( o que ¿creías que tallar calabazas era único?), zanahorias, apio, pasta de jitomate (o tomate), ajo, tocino, laurel y... el toque especial, ¡UNA CERVEZA GUINNESS!
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Así es, alguien vertió la cerveza mas popular de Irlanda y mejoró un platillo que de por si ya era bueno, con este toque de cerveza el de por si espeso caldo se vuelve aun mas, sin embargo suelta un aroma único y potencia el sabor de la carne y las verduras.
Al final, es muy fácil reconocer un Estofado Irlandés que contiene una Guinness de uno que no, el color oscuro del caldo, así que si tienes la oportunidad de viajar a Dublín no dudes en probar este exquisito platillo que te garantizamos será todo un deleite.
Pero... y si quisieras probarlo ahora?
Paciencia querido comilón, que pronto subiremos la receta de nuestros platillos que ya hace un tiempo preparamos en el canal.
Si te interesa conocer más, no dudes en visitar nuestro video en YT que publicaremos a continuación.
Por lo pronto, gracias por llegar hasta aquí, esperamos te hayamos abierto el apetito.
Así que sláinte y buen provecho!!!
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carmenvicinanza · 4 months
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Enya
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Enya è la cantante irlandese che ha riscosso più successo nel mondo, nonostante abbia vissuto una vita lontana dai riflettori e non abbia mai fatto un tour.
Ha inciso otto album in studio e due raccolte, l’ultimo disco è Dark Sky Island, risalente al 2015.
Ottanta milioni di copie vendute e numerosi i riconoscimenti e i premi  ricevuti, tra cui quattro Grammy Awards, sette World Music Awards, due Japanese Gran Prix Awards, due IRMA Awards, un premio Echo, due lauree honoris causa e una nomination al Premio Oscar e al Golden Globe.
Enya è una approssimazione fonetica derivata dalla pronuncia in lingua gaelica del vero nome di Eithne Pádraigín Ní Bhraonáin, che corrisponde all’inglese Enya Patricia O’ Brennan.
Il gaelico è la prima lingua di questa formidabile compositrice, nata a Gweedore, nella regione del Donegal, nel Nord Ovest dell’Irlanda, il 17 maggio 1961, in una famiglia di musicisti.
Con la sua musica, sospesa tra mitologia celtica e New Age, dalla sonorità eterea, a tratti onirica, scelta come accompagnamento musicale a numerosi film di successo è riuscita a esportare nel mondo la cultura, i misteri, la magia della tradizione popolare fatta di miti arcaici e sacralità.
Ha iniziato a cantare insieme ai tre fratelli nella band di famiglia, i Clannad, una delle istituzioni del folk irlandese, nel 1982 ha lasciato il gruppo e iniziato la sua carriera insieme al produttore e manager Nicky Ryan e a sua moglie Roma Ryan, scrittrice e paroliera, che le scrive i testi in diverse lingue.
I suoi primi lavori sono state le musiche per il film The frog prince e la colonna sonora di The Celts documentario della BBC.
A partire da Watermark del 1988, hit internazionale che ha venduto dieci milioni di copie, diventando un classico della musica contemporanea, si è evidenziato il suo stile costituito da numerose sperimentazioni sulla voce. 
La fama internazionale è arrivata anche grazie al suo stile così diverso e innovativo da portare una ventata New Age a tutta l’industria musicale. Le sonorità tipiche della sua terra le hanno aperto la strada verso un successo senza precedenti rendendola una delle donne più ricche nel mondo della musica.
Molte sue canzoni sono state utilizzate per film e pubblicità d’ogni sorta.
Nonostante avesse rifiutato di comporre la colonna sonora del colossal Titanic le musiche somigliano talmente a quelle che produce lei che, spesso, le sono state attribuite.
La canzone Only Time, contenuta nell’album A Day Without Rain, dopo l’11 settembre 2001, è stata utilizzata come sottofondo in molti servizi radio e televisivi diventando la colonna sonora dei tristi giorni dell’attentato. Anche se all’inizio ne era contrariata, Enya ne ha poi pubblicata una versione speciale per raccogliere fondi per le famiglie delle vittime che ha riscosso un tale successo da farla entrare per la prima nella Top 10 della Billboard Hot 100 e ottenere l’importante premio Echo.
Nello stesso anno è uscito anche May It Be per la colonna sonora del primo film della saga Il Signore degli Anelli, che le ha portato una nomination all’Oscar.
Alla fine del 2009 la cantante è stata nominata Artista New Age del decennio dalla Billboard.
Nel 2015 è uscito il suo ultimo album Dark Sky Island, che contiene, come di consueto, brani in diverse lingue, tra cui l’inglese, il latino e il loxian, linguaggio fittizio creato da Roma Ryan nel 2005, ispirato dai linguaggi tolkeniani usati da Enya nei brani contenuti nella colonna sonora del film La Compagnia dell’Anello, e utilizzata per la prima volta in due brani del suo album Amarantine.
Enya è un approccio alla musica, alla vocalità, alle tecniche di registrazione. Un’esperienza sensoriale e al contempo “astratta”, che pare scaturire da una dimensione insondabile, fuori dal tempo, dove il fascino ancestrale del folk celtico e la solennità della musica sacra si sposano a un sound elettronico moderno. È un genere musicale a sé, una di quelle geniali invenzioni destinate a rimanere un unicum. Arcana incantatrice, ha impersonato un viaggio onirico e celestiale, eppure sensuale come un rito primitivo, racchiuso in una scintillante scorza hi-tech. Le sue partiture combinano l’austerità della musica classica con il melodismo immediato del pop, le suggestioni della musica sacra e medievale con stratificazioni sonore degne degli inizi dell’elettronica. Il suo contralto angelico, sapientemente corroborato in studio grazie alla tecnica di multivocals, per una sola canzone registra e sovrappone fino a cento voci, raggiungendo il risultato di un coro polifonico degno dei più solenni canti gregoriani.
Schiva e molto riservata, vive arroccata nel suo castello, un vero castello, evitando il contatto con i media e nascondendo la sua privacy.
Enya è una protagonista unica e inconfondibile della musica contemporanea.
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lacasadiermete · 5 months
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Le rune
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Il nome runa deriva dalla radice germanica run che significa segreto o sussurro, ma la parola ha significati simili nelle lingue celtiche, come il gaelico irlandese antico, nel gallese e nell'inglese antico, a volte con il significato di “miracolo”. In lituano può significare “parlare” e in finlandese “poesia”. È probabile la radice della parola da cui derivano le rune celtiche si riferisca effettivamente a “segreti”, poiché all'inizio le rune erano sviluppate e conosciute solo da sacerdoti e capi di famiglie in vista, motivo per cui sono arrivate fino a noi più come strumento per interpretare gli eventi e prendere decisioni ispirate alla volontà degli dèi, che come sistema di scrittura. Utilizzate per scrivere varie lingue germaniche, le rune celtiche sono state sostituite dall'alfabeto latino quando in popoli germanici e scandinavi sono stati cristianizzati, all'incirca dal 700 d.C. in Europa centrale e dal 1100 in Europa settentrionale. Le varianti scandinave sono note anche come futhark o fuþark (derivate dalle prime sei lettere della scrittura: F, U, Þ, A, R e K); la variante anglosassone è futhorc o fuþorc (a causa dei cambiamenti di suono subiti nell'inglese antico dai nomi di queste sei lettere). Come detto l’uso del sistema di scrittura con rune celtiche non era quotidiano, altrimenti la storia delle popolazioni di origine germanica stabilitesi nell’Europa settentrionale non avrebbe avuto carattere prevalentemente orale fino all’uso del latino. Le rune celtiche venivano utilizzate solo per registrare momenti di grande importanza, testimonianza ne sono le numerose pietre runiche rimaste in Scandinavia: magnifici monoliti ricoperti di simboli runici che indicano luoghi sacri o grandi insediamenti di popoli. Tacito nel 98 d.C. racconta come le tribù germaniche utilizzavano i simboli runici come sistema per interpretare gli eventi e divinare il futuro. «La loro procedura abituale di divinazione è semplice. Tagliano un ramo da un albero di noce, lo tagliano a strisce che contrassegnano con segni diversi e le gettano a caso su un panno bianco. Poi il sacerdote dello Stato, se si tratta di una consultazione ufficiale, o il padre di famiglia, in una consultazione privata, offre una preghiera agli dèi e alzando lo sguardo verso il cielo prende tre strisce, una alla volta, e, in base al segno con cui sono state precedentemente contrassegnate, fa la sua interpretazione».
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casoumano · 10 months
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Entry #2: “In un giorno di pioggia” - Modena City Ramblers
L'Irlanda, il gaelico, il vento glaciale che mi sferzava coltellate in pieno viso e sulle mani, il fiume che tagliava la città in due, i murales colorati sui muri vicini al Temple Bar;
Sono solo alcuni di tutti quei piccoli particolari che mi hanno fatto innamorare di Dublino e che ho ritrovato in una canzone. Nella voce del cantante ho sentito lo stesso amore che provo io per quel paese dal clima imprevedibile, a tratti tetro, ma che è stato casa, anche se per poco tempo.
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lamilanomagazine · 1 year
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Celtic Storm, martedì 22 agosto 2023 ore 21.00, Castello Sforzesco di Milano
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Celtic Storm, martedì 22 agosto 2023 ore 21.00, Castello Sforzesco di Milano. Nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco a Milano, nell’ambito della Rassegna Milano è Viva al Castello, andrà in scena martedì 22agosto 2023, alle ore 21.00, lo spettacolo “Celtic Storm”. Le atmosfere celtiche, le danze irlandesi, le musiche di strumenti antichi e il tradizionale suono delle cornamuse scozzesi, si affiancheranno nel coinvolgente spettacolo ideato e prodotto dall’Accademia Danza Irlandese Gens d'Ys, in collaborazione con il gruppo di cornamuse e percussioni scozzesi Orobian Pipe Band e la band Talamh & Friends. Uno show emozionante, che trasporta il pubblico in un vortice di musica e balli, impreziosito dai costumi di scena, sostenuto da un’eccellente esecuzione tecnica e coreografica di otto ballerine irlandesi di Gens d’Ys International, in collaborazione con Unity Dancers. Uno sguardo alle moltissime espressioni delle Irish dance, famose prevalentemente per i rapidi movimenti, sempre più veloci e complessi delle gambe. Gens d’Ys International reinterpreta la danza irlandese in una versione più contemporanea, valorizzando l'abilità del corpo di ballo, in grado di unire passi leggeri a melodie più sostenute, arrivando a ritmi incalzanti attraverso il progressivo “battering” delle scarpe tradizionali, con la punta e il tacco in fibra di vetro. Uno show in continuo divenire, accompagnato dalle esibizioni dei quattro musicisti della band Talamh & Friends, che nelle esecuzioni utilizzeranno prevalentemente gli strumenti della tradizione gaelica e dal suono tipico delle cornamuse e tamburi scozzesi dei dodici elementi del gruppo Orobian Pipe Band. Atmosfere e melodie del passato, che si alternano a vibranti e moderne composizioni. CELTIC STORM, Partecipa a MILANO È VIVA - ESTATE AL CASTELLO SFORZESCO 2023: Durata dello spettacolo: novanta minuti in due tempi, Castello Sforzesco - Cortile delle Armi, Piazza Castello – 20121 Milano (MI). Informazioni: [email protected] -+39 3357155360 L'acquisto dei biglietti a questo link. Prezzi: 10/ 20 euro - gratuito (under dieci e disabili 100%) Protagonisti della serata: Gens d’Ys Accademia Danze Irlandesi è sinonimo di danza irlandese in Italia. Prima accademia italiana dedicata ai balli tradizionali dell’Isola di smeraldo con trentacinque sedi in Italia, nata trenta anni fa un gruppo di amici. Vanta ballerine nazionali e internazionali qualificate ai campionati Europei e Mondiali. Orobian Pipe Band: gruppo di cornamuse e percussioni tradizionali scozzesi; nata nel 2010 sul territorio bergamasco. Caterina Delphine Sangineto, David Lombardi e David Bacina (Voce, arpa, chitarra e violino), in questo spettacolo saranno accompagnati da Daniele Bicego (Uilleann pipes). Il repertorio di Talamh si snoda con versatilità ed eleganza da ballate dell’Isola di Smeraldo fino a set strumentali, dalle suggestioni dell’arpa fino al graffiante suono del gaelico scozzese.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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micro961 · 1 year
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Sergio Borsato - “Tiocfaidh ar là”
Il nuovo singolo estratto dall’ultimo disco di inediti del cantautore veneto
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Tiocfaidh ar là è una frase in gaelico che significa "verrà il nostro giorno", riferendosi al giorno in cui l'Irlanda sarà nuovamente unita e libera dall'ingerenza britannica. È diventato lo slogan non ufficiale del movimento repubblicano irlandese.
La frase è stata per la prima volta pronunciata da Bobby Sands, membro della PIRA che fu il primo di dieci detenuti repubblicani a morire durante lo sciopero della fame del 1981 nel Carcere di Maze, nella località di Long Kesh.
 Con queste premesse il cantautore veneto continua a dar voce al suo nuovo disco di inediti dal titolo “Liberi e Forti” uscito lo scorso 17 marzo firmato dalla direzione artistica di Massimo Priviero e il featuring del chitarrista Riki Anelli, registrato dall’ingegnere del suono Francesco Matano presso lo Studio Musica per il Cervello.
 «La Vita è come una nuvola, arriva, precipita, si dissolve, evapora e ritorna, in un continuo divenire» Sergio Borsato
 Dicono del disco:
 «Sergio Borsato sposa a pieno un concetto roots e americano di pensare al folk e alla sua narrazione. La parola si fa melodica dentro ampie aperture (anche in minore) e questo per cullare la storia, quella degli uomini, delle loro guerre…Culla di memoria, un atto resistente per la canzone d’autore di oggi… soprattutto di oggi…» BravOnLine
 «Un disco di grande folk che all’America deve tutto ma anche un disco di bellissimi ricami melodici di quel suono roots acustico che va vissuto più che ascoltato». ExitWell
 «Un disco impegnato, impegnativo, morbidissimo nella quiete delle sue melodie di grandi route americane, origine prima che arriva alla mente sin da un primo ascolto personale». MeiWeb
 «La memoria è tutto. Nella memoria c'è la traccia del nostro vivere quotidiano, della nostra storia... e la canzone d'autore alla memoria deve tanta sua tradizione, alla storia così come a quel certo modo partigiano di mantenere in vita tutto questo». SevenNews
 Sergio Borsato nasce in Svizzera nel 1962. Figlio di immigrati veneti, trascorre la sua infanzia in parte con i nonni paterni, a Cartigliano - un ridente paesino della campagna veneta alle porte di Bassano del Grappa situato sulle sponde del fiume Brenta - e in una piccola cittadina svizzera vicino a Zurigo. A 6 anni inizia a suonare l'armonica a bocca e a 10 il padre gli regala la prima chitarra, una sei corde spesso a cinque... Pink Floyd, Eagles, America, Crosby e gli italiani De Andrè, Bubola, De Gregori, Guccini, Bertoli, Vasco lo accompagnano. Inizia a scrivere la prime canzoni nel 1978, all'età di 16 anni. A 18 anni inizia a frequentare circoli filologici locali e, a Bassano del Grappa, conosce e frequenta il poeta scomparso Gino Pistorello con il quale inizia un interscambio di idee linguistiche e culturali. Prende coscienza che il Veneto è una lingua di trasferimento e di appartenenza e inizia a scrivere le prime canzoni in coiné Veneta. Collabora con vari gruppi musicali locali e nel 1986-87 si avvicina a gruppi che perseguono finalità autonomiste e indipendentiste ed è in questo ambiente che nascono le prime idee musicali. Borsato riesce comunque a destare l'attenzione degli addetti ai lavori. Nel 1999 inizia il suo primo tour musicale che lo porta in 15 città, pubblicando in seguito l'album "live tour 1999". Nel 2001 con la nuova casa di produzione musicale indipendente Daigo Music Italia srl dà vita al primo grande progetto discografico "La strada bianca". La scelta dei musicisti ricade su nomi di maggior prestigio nazionale ed internazionale quali Andrea Braido alle chitarre (Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Mina, Celentano, etc), Massimo Varini, alle chitarre (Nek, Laura Pausini, etc), Davide Ragazzoni alla batteria (Branduardi), Stefano Olivato al basso (Patty Pravo), oltre ad una serie di musicisti molto bravi tra i quali Marco Fanton (chitarre) e Alessandro Chiarelli (violino). Nel 2003 Sony Music Italia, ascoltato l'album, avvicina l'artista e decide di distribuirlo in tutta Italia e all'estero con un contratto in esclusiva: Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, etc. L'album, che desta molto interesse anche da parte della stampa internazionale, viene recensito tra l'altro su America Oggi, il piú importante quotidiano americano dedicato agli italiani all'estero, oltre che su varie testate nazionali. Rai 2, nel settembre 2004, lo vuole come ospite al Follia Rotolante Tour, nella tappa di Lido degli Estensi. Il primo singolo dell'album "La strada bianca" viene programmato da numerose emittenti radiofoniche italiane. Nel 2008 è fra gli autori “Freedom” programma di Rai 2 interamente dedicato alla musica, in onda in seconda serata. Nel 2022, dopo circa 15 anni di pausa, Borsato ritorna con un nuovo singolo, “La bambina di Kiev”, mentre il 2023 è iniziato con la pubblicazione di “BIRKENAU - Unter dem blau”, di “Liberi e forti” title track del nuovo album uscito lo scorso 17 marzo e di “Tiocfaidh ar là” in diffusione radiofonica dal 9 giugno 2023.
 Etichetta: Multiforce
 Facebook: https://www.facebook.com/sergio.borsato/
Instagram: https://www.instagram.com/sergioborsatoofficial/
Sito Web: www.sergioborsato.com
 l’altoparlante - comunicazione musicale
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personal-reporter · 1 year
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Lago Maggiore Folk Fest 2023 a Baveno
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Dal 16 al 18 giugno a Villa Fedora di Baveno, sul Lago Maggiore, si terrà il Lago Maggiore Folk Fest 2023, davvero imperdibile per gli amanti della musica folk e celtica. Venerdì 16 alle 20.30 la serata d’apertura della kermesse accoglierà il grande ritorno sulle rive del Lago Maggiore di Davide Van De Sfroos che, dopo la pubblicazione in doppio vinile e digitale di Davide Van De Sfroos – Live 2022, torna in concerto con “Live Estate 2023”, una serie di appuntamenti per l’Italia e la Svizzera. Ci sarà una scaletta ripensata per questo tour, prodotto e organizzato da MyNina, dove, oltre ai successi e ad alcuni brani del disco Maader Folk, si aggiungono canzoni che mancavano da parecchio tempo nel repertorio live del cantautore. Sul palco ci saranno anche i musicisti Angapiemage Galiano Persico (violino, mandolino, tamburello, cori), Daniele Caldarini (tastiere, chitarra acustica), Paolo Cazzaniga (chitarra elettrica e acustica, cori), Silvio Centamore (batteria, percussioni), Andrea Cusmano (trombone, plettri, chitarra, flauti dritti, fisarmonica, tastiere, cori) e Matteo Luraghi (basso). Van De Sfroos verrà preceduto dai Gadan, gruppo che comprende 4 musicisti esperti e già largamente conosciuti nella scena irish-rock italiana, ricchi di anni di frequentazioni dei maggiori festival europei e americani di folk tradizionale e contaminato. Ad esibirsi sulle note musicali ci sarà il corpo di ballo Gens d’Ys, che fin dal 1993 è sinonimo di danza irlandese in Italia, con all’attivo 34 sedi in 30 città italiane e gode da anni del patrocinio dell’Ambasciata Irlandese in Italia, di diversi Ministeri succedutisi negli anni e, dal 2011, di quello dell’Ente Nazionale del Turismo Irlandese, di cui è Testimonial Ufficiale. Sabato 17 giugno alle 20.30 ci sarà il cantautore Lorenzo Monguzzi con il gruppo Folkmiseria con un’esibizione tra musica e spettacolo che, prendendo spunto da una passione per il dialetto adatta alcune tra le canzoni più conosciute del panorama musicale rock americano, oltre alla presenza di musiche e brani inediti. Il concerto sarà preceduto dall’esibizione degli Ogam, formazione marchigiana con all’attivo due produzioni discografiche Li Ma To (1993) dedicata al percorso del grande gesuita maceratese Matteo Ricci e Il regno della Sibilla (2001) ispirata alle leggende dei Monti Sibillini. Domenica 18 giugno alle 11.30 ci sarà la musica dei Talamh, un progetto che unisce tutta l’esperienza sui palchi internazionali di  Caterina Delphine Sangineto (voce e arpa) e Davide Bonacina (chitarra, tin whistle), punto di riferimento del circuito irlandese italiano, con uno dei giovani astri nascenti italiani del violino Irish, Joan Gatti. Il repertorio si snoda da ballate dell’Isola Smeraldo fino a set strumentali, dalle suggestioni dell’arpa fino al suono del gaelico scozzese. Dalle 14 si aprirà il Balfolk Afternoon e sul palco si alterneranno i Ponente Folk Legacy, nati nell’autunno del 2018 dall’incontro di 3 musicisti liguri da anni impegnati nell’ambito della musica folk e tradizionali, i Tribot, che racchiude al suo interno l’esperienza che i suoi componenti hanno accumulato nel mondo del folk e balfolk, e il Jason O’Rourke Trio, del maestro suonatore di concertina di Belfast che torna in Italia per presentare l’ottavo album The Sunny Slide of the Latch, con dieci tracce ispirate allo stile tradizionale irlandese. A chiusura dell’edizione 2023 del Lago Maggiore Folk Fest ci saranno i Bards From Yesterday  gruppo che si conferma come una delle band più preparate della scena italiana, ideatori di uno spettacolo unico portato su più di 400 palchi di club e festival internazionali. Read the full article
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theperfectpints · 7 months
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Entrare in Divis street fa sempre un effetto particolare. Per quello che ha rappresentato durante gli anni più caldi del conflitto, per quello che rappresenta oggi. Per le Divis Tower, per la storia che si porta dietro. E anche per i murales. Partendo da qui si può percorrere tutta Falls Road, arrivando fino al cimitero di Milltown. Un tragitto dove è possibile ammirare alcuni dei murales più rappresentativi di Belfast e di tutta L'Irlanda. Opere che raccontano molto, molto più di quello che si possa pensare. Proprio all'inizio di Divis street, sotto le Divis Tower, ecco un murale che sa quasi di accoglienza, quasi di riscatto: sembra quasi dire 'benvenuti a West Belfast'. Il murale raffigura luoghi iconici per la comunità nazionalista della zona e non solo: la St Peter's Cathedral, l'International mural wall, il murale di Bobby Sands, il nuovo centro James Connolly, il Cultúrlann e il cimitero di Milltown. Solo per citarne alcuni. Senza dimenticare il calcio gaelico, l'hurling e la danza irlandese, rappresentati orgogliosamente in primo piano. Insomma, il murale sotto le Divis Tower non può passare inosservato. Racconta, appunto,  molto più di quello che si possa pensare. 🇮🇪✊️⛓️🧱
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levysoft · 1 year
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Origini di Bayonetta: dietro le quinte della registrazione della canzone a tema
[…] Testi e voci
Il testo della canzone ci racconta i pensieri di Cereza. Sono sicuro che molte persone si chiedono in che lingua sono le voci, ma non è una lingua fittizia.
Bayonetta ha trascorso il suo tempo da bambina e apprendista strega in Europa, quindi è stato fissato fin dall'inizio che i testi sarebbero stati in una lingua celtica, che sono una famiglia molto antica di lingue dell'Europa occidentale.
Siamo stati abbastanza fortunati che il compositore irlandese Michael McGlynn fosse in grado di scrivere testi in lingua irlandese (noto anche come gaelico irlandese). Abbiamo pensato che si sarebbe adattata perfettamente all'essere parte della storia delle origini di Bayonetta, quindi abbiamo deciso di andare con i testi irlandesi. Michael è ben noto per aver scritto testi che suonerebbero belli anche ai Celti d'epoca. Grazie a questi meravigliosi testi scritti in un linguaggio che si adatta così bene alla storia, la traccia trasudava il mondo di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon.
Inoltre! Non possiamo assolutamente dimenticare la giovane donna che ha fornito la voce, riunendo il tutto!
Il suo nome è Lauren McGlynn ed è in realtà la figlia di Michael!
Quando cercavamo un cantante, volevamo una ragazza che avesse circa la stessa età di Cereza. Non ci sono davvero molte ragazze che si adattano ai criteri di avere 9-15 anni con voci forti che potrebbero anche cantare in una lingua celtica. Tuttavia, non solo Lauren ha spuntato tutte quelle caselle, ma ha anche una voce chiara che ha evocato perfettamente l'adolescenza di Cereza, non troppo infantile ma non ancora adulta. Abbiamo finito per sceglierla per il lavoro senza pensarci due volte.
Il giorno della registrazione, è entrata in studio con un'adiscente adorabile nel suo vestito leggermente da strega che aveva scelto in particolare. Chi avrebbe mai pensato che questo 13-year-old avrebbe poi poi per abbellirci con una voce così incredibile. Nonostante la sessione di registrazione fosse così lunga, Lauren ha lavorato duramente fino alla fine. È grazie a lei che possiamo provare le vere emozioni dei testi, e si è rivelato molto simile a Cereza.
(tradotto via [Dev Blog] Bayonetta Origins: dietro le quinte della registrazione della canzone a tema | PlatinumGames Official Blog)
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…and Thank You!
Ralph
Afrikaans: Gesëende Kersfees!
Africano/ Eritrean/ Tigrinja: Rehus-Beal-Ledeats!
Albanese: Gezur Krishlinjden!
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah!
Argentino: Feliz Navidad!
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand!
Bahasa Malaysia: Selamat Hari Natal!
Basco: Zorionak eta Urte Berri On!
Bengalese: Shuvo Naba Barsha!
Boemo: Vesele Vanocce!
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat!
Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo!
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Cileno: Feliz Navidad!
Cinese: (Mandarino) Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan!
(Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun!
Colombiano: Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo!
Coreano: Sung Tan Chuk Ha!
Cornovaglia: Nadelik looan na looan blethen noweth!
Croato: Sretan Bozic!
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok!
Danese: Glædelig Jul!
Ebraico: Mo'adim Lesimkha, Chena tova!
Eschimese: Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo!
Esperanto: Gajan Kristnaskon!
Estone: Ruumsaid juulup|hi!
Filippino: Maligayan Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua!
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar!
Francese: Joyeux Noel!
Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr!
Gallese: Nadolig Llawen!
Giapponese: Shinnen omedeto, Kurisumasu Omedeto!
Greco: Kala Christouyenna!
Hawaiano: Mele Kalikimaka!
Hindi: Shub Naya Baras!
Indonesiano: Selamat Hari Natal!
Inglese: Merry Christmas!
Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah!
Irlandese: Nollaig Shona Dhuit, or Nodlaig mhaith chugnat!
Islandese: Gledileg Jol!
Italiano: Buone Feste Natalizie!
Latino: Natale hilare et Annum Faustum!
Lettone: Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu!
Lituano: Linksmu Kaledu!
Macedone: Sreken Bozhik!
Maltese: Il Milied it Tajjeb
Maori: Meri Kirihimete!
Micronesia: Neekiriisimas annim oo iyer seefe feyiyeech!
Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul!
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! or Zalig Kerstfeast!
Papua Nova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu!
Peruviano: Feliz Navidad y un Venturoso Año Nuevo!
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie!
Portoghese: Feliz Natal!
Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi, Te-Pit
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signaturetastes · 2 years
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As we are ostensibly a Place-Based Tastes group of foodies, to our friends around the world...
Afrikaans: Gesëende Kersfees!
Africano/ Eritrean/ Tigrinja: Rehus-Beal-Ledeats!
Albanese: Gezur Krishlinjden!
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah!
Argentino: Feliz Navidad!
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand!
Bahasa Malaysia: Selamat Hari Natal!
Basco: Zorionak eta Urte Berri On!
Bengalese: Shuvo Naba Barsha!
Boemo: Vesele Vanocce!
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat!
Bulgaro: Tchestita Koleda; Tchestito Rojdestvo Hristovo!
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou!
Cileno: Feliz Navidad!
Cinese: (Mandarino) Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan!
(Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun!
Colombiano: Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo!
Coreano: Sung Tan Chuk Ha!
Cornovaglia: Nadelik looan na looan blethen noweth!
Croato: Sretan Bozic!
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok!
Danese: Glædelig Jul!
Ebraico: Mo'adim Lesimkha, Chena tova!
Eschimese: Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo!
Esperanto: Gajan Kristnaskon!
Estone: Ruumsaid juulup|hi!
Filippino: Maligayan Pasko!
Finlandese: Hyvaa joulua!
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar!
Francese: Joyeux Noel!
Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr!
Gallese: Nadolig Llawen!
Giapponese: Shinnen omedeto, Kurisumasu Omedeto!
Greco: Kala Christouyenna!
Hawaiano: Mele Kalikimaka!
Hindi: Shub Naya Baras!
Indonesiano: Selamat Hari Natal!
Inglese: Merry Christmas!
Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah!
Irlandese: Nollaig Shona Dhuit, or Nodlaig mhaith chugnat!
Islandese: Gledileg Jol!
Italiano: Buone Feste Natalizie!
Latino: Natale hilare et Annum Faustum!
Lettone: Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu!
Lituano: Linksmu Kaledu!
Macedone: Sreken Bozhik!
Maltese: Il Milied it Tajjeb
Maori: Meri Kirihimete!
Micronesia: Neekiriisimas annim oo iyer seefe feyiyeech!
Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul!
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! or Zalig Kerstfeast!
Papua Nova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu!
Peruviano: Feliz Navidad y un Venturoso Año Nuevo!
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie!
Portoghese: Feliz Natal!
Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi, Te-Pito-O-Te-Henua!
Rumeno: Craciun Fericit
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom!
Samoa: La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou!
Serbo-Croato: Sretam Bozic, Vesela Nova Godina!
Serbo: Hristos se rodi!
Slovacco: Vesele, a stastlivy Novy Rok!
Sloveno: Vesele Bozicne, Screcno Novo Leto!
Spagnolo: Feliz Navidad!
Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År!
Tailandese: Sawadee Pee Mai!
Tedesco: Froehliche Weihnachten!
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun!
Ucraino: Srozhdestvom Kristovym!
Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket!
Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh!
Jugoslavo: Cestitamo Bozic!
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waitforit4 · 2 years
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Afrikaans: Ek het jou lief
Albanese: Te dua
Arabo: Ana behibek
Armeno: Yes kez sirumem
Bengalese: Ami tomake bhalobashi
Bielorusso: Ya tabe kahayu
Brasiliano: amo você
Bulgaro : Obicham te
Cambogiano: Soro lahn nhee ah
Catalano: T’estimo
Cherokee: Tsi ge yu i
Cheyenne : Ne mohotatse
Chichewa: Ndimakukonda
Cinese cantonese: Ngo oiy ney a
Cinese Mandarino: Wo ai ni
Comanche: U kamakutu nu
Coreano:Nanun tangshinul sarang hamnida
Corso : Ti tengu cara
Creolo: Mi aime jou
Croato: Volim te
Ceco: Miluji te
Danese: Jeg Elsker Dig
Ebraico: ohevet Otach
Esperanto : Mi amas vin
Estone: Ma armastan sind
Etiope: Afgreki’
Faroese: Eg elski teg
Farsi: Doset daram
Filippino: Mahal kita
Finlandese: Mina rakastan sinua
Francese: Je t’aime
Gaelico: Ta gra agam ort
Georgiano: Mikvarhar
Greco: S’agapo
Gallese: ‘Rwy’n dy garu di
Giapponese: Aishiteru
Hawaiano: Aloha Au Ia`oe
Hindi: Hum Tumhe Pyar Karte hae
Hmong: Kuv hlub koj
Hopi : Nu’ umi unangwa’ta
Islandese: Eg elska tig
Indonesiano: Saya cinta padamu
Inuit: Negligevapse
Inglese: I love you
Irlandese: Taim i’ ngra leat
Italiano: Ti amo
Latino: Te amo
Lettone: Es tevi miilu
Libanese: Bahibak
Lituano : Tave myliu
Lussemburghese : Ech hun dech gaer
Macedone :Te Sakam
Malese: Saya cintakan mu / Aku cinta padamu
Maltese: Inhobbok
Marocchino: Ana moajaba bik
Olandese: Ik hou van jou
Persiano: Doo-set daaram
Polacco: Kocham Ciebie
Portoghese: Eu te amo
Rumeno: Te iubesc
Russo: Ya tebya liubliu
Scozzese gaelico: Tha gra\dh agam ort
Serbo: Volim te
Setswana: Ke a go rata
Sindhi :Maa tokhe pyar kendo ahyan
Sioux: Techihhila
Slovacco: Lu`bim ta
Sloveno: Ljubim te
Spagnolo: Te quiero
Swahili: Ninapenda wewe
Svedese: Jag älskar dig
Svizzero-tedesco: Ich lieb Di
Suriname: Mi lobi joe
Taiwanese: Wa ga ei li
Tahitiano: Ua Here Vau Ia Oe
Tamil :Nan unnai kathalikaraen
Tedesco: Ich liebe dich
Tailandese :Phom rak khun
Tunisino :Ha eh bak
Turco: Seni Seviyorum
Ucraino: Ya tebe kahayu
Ungherese: Szeretlek
Urdu: mai aap say pyaar karta hoo
Vietnamita: Anh ye^u em
Yiddish: Ikh hob dikh
Yoruba: Mo ni fe
Zazi :Ezhele hezdege
Zuni :Tom ho’ ichema
Insomma ti amo in tutte le lingue del mondo
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minglana · 2 years
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si lo que estoy estudiando en latín en el doble grado no me falla: galos y gaelicos es simplemente la palabra romana para celtas, así que celtas haberlos haylos
pues tiene sentido!! (he tenido q buscar el post al q te refieres pq ya casi no me acordaba ljksdfjkl). q al mirarlo mejor he visto q había tribus celtas en el norte, pero me extraña, pq siempre he creído q en mi zona había mucha influencia ibera, con vascones, y celtíberos
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