#francesco clementi
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Dalla bolla FB di Ivano Porpora
"Mi piacerebbe avere una piccola sezione dei 20, 25 libri piĂą rappresentativi dei migliori autori in Italia; e credo che interessi anche i miei allievi, e chi mi segue.
Qui sotto la lista dei libri. Parte l'elezione de L'ALTRO LIVELLO. Potete votarne solo dieci. Se ne votate undici, cancello il vostro commento, perché state portando rumore. Il libro può anche non essere quello: ripeto, per me Nove ha raggiunto l'apice con La vita oscena.
Aldo Nove - Milano non è Milano, 2010
Alessandra Carnaroli - La furia, 2023
Alessandra Sarchi - L’amore normale, 2014
Alessandro Baricco - Mr Gwyn, 2011
Alessandro Piperno - Con le peggiori intenzioni, 2005
Alessio Forgione - Napoli mon amour, 2018
Alessio Mosca - Chiromantica Medica, 2022
Alfredo Palomba, Quando le belve arriveranno, 2022
Andrea Bajani - Un bene al mondo, 2016
Andrea Canobbio -
Andrea Donaera - Io sono la bestia, 2019
Andrea Pomella - L'uomo che trema, 2018
Andrea Tarabbia - La calligrafia come arte delle guerra, 2010
Andrej Longo - L'altra madre, 2016
Antonella Cilento, Lisario o il piacere infinito delle donne, 2014
Antonella Lattanzi - Questo giorno che incombe, 2021
Antonio Manzini - 7/72007, 2016
Antonio Moresco - La lucina, 2013
Aurelio Picca - Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, 2020
Benedetta Palmieri - Emersione, 2021
Carola Susani - Eravamo bambini abbastanza, 2012
Claudia Durastanti - La straniera, 2019
Claudia Petrucci - L'esercizio, 2020
Claudio Morandini - Neve, cane, piede, 2015
Claudio Piersanti - Quel maledetto Vronskij, 2021
Daniela Ranieri - Stradario Aggiornato di tutti i miei baci, 2021
Daniele Del Giudice - Orizzonte mobile, 2009
Daniele Mencarelli - Tutto chiede salvezza, 2022
Daniele Petruccioli - La casa delle madri, 2020
Dario Voltolini - Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia, 2006
Davide Orecchio - Storia aperta, 2021
Demetrio Paolin - Conforme alla gloria, 2016
Domenico Starnone - Vita mortale e immortale della bambina di Milano, 2021
Donatella Di Pietrantonio - L’arminuta, 2017
Edgardo Franzosini - Questa vita tuttavia mi pesa molto, 2015
Edoardo Albinati - La scuola cattolica, 2016
Edoardo Zambelli - Storia di due donne e di uno specchio, 2018
Elena Ferrante -
Emanuela Canepa - Insegnami la tempesta, 2020
Emanuela Cocco - Tu che eri ogni ragazza, 2018
Emanuele Tonon - La luce prima, 2011
Emanuele Trevi - Due vite, 2020
Emidio Clementi - L’amante imperfetto, 2017
Emiliano Ereddia - Le mosche, 2021
Eraldo Baldini - L’uomo nero e la bicicletta blu, 2011
Ernesto Aloia - I compagni del fuoco, 2007
Ezio Sinigaglia - Eclissi, 2016
Fabio BacĂ - Nova, 2021
Fabio Bartolomei - We are family, 2013
Fabio Geda - Nel mare ci sono i coccodrilli, 2010
Fabio Genovesi - Esche vive, 2011
Fabio Stassi - L'ultimo ballo di Charlot, 2012
Fabrizio Patriarca - Tokyo transit, 2016
Federico Platania - Il Dio che fa la mia vendetta, 2013
Filippo Nicosia - Come un animale, 2010
Filippo Tuena - Ultimo parallelo, 2007
Francesca Genti - Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza, 2018
Francesca Manfredi - L’impero della polvere, 2019
Francesca Marzia Esposito - Corpi di ballo, 2019
Francesca Mattei - Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa, 2019
Francesco Dimitri - Pan, 2008
Francesco Maino - Cartongesso, 2014
Francesco Pacifico - Class, 2014
Francesco Pecoraro - La vita in tempo di pace, 2014
Francesco Targhetta - Perciò veniamo bene nelle fotografie, 2012
Franco Stelzer - Il nostro primo solenne stranissimo Natale senza di lei, 2003
Fulvio Abbate - Roma vista controvento, 2015
Giacomo Sartori - Anatomia della battaglia, 2005
Gian Marco Griffi - Ferrovie del Messico, 2022
Gianluca Morozzi - Blackout, 2004
Gilda Policastro - La parte di Malvasia, 2020
Giordano Meacci - Il cinghiale che uccise Liberty Valance, 2016
Giordano Tedoldi - TabĂą, 2017
Giorgia Tribuiani - Blu, 2018
Giorgio Falco - La gemella H, 2014
Giorgio Fontana - Il mago di Riga, 2022
Giorgio Vasta - Il tempo materiale, 2008
Giovanni Dozzini - Qui dovevo stare, 2021
Giulio Mozzi - Le ripetizioni, 2021
Giuseppe Genna - Dies irae, 2006
Greta Pavan - Quasi niente sbagliato, 2023
Helena Janeczek - La ragazza con la Leica, 2017
Ilaria Palomba - Vuoto, 2022
Laura Pariani -La valle delle donne lupo, 2011
Laura Pugno - Sirene, 2007
Letizia Muratori - Casa madre, 2008
Licia Giaquinto - La briganta e lo straniero, 2014
Lorenza Pieri - Il giardino dei mostri, 2019
Lorenzo Mercatanti - Il babbo avrebbe voluto dire ti amo ma lo zio ne faceva anche a meno, 2014
Luca Ricci - Gli autunnali, 2018
Luigi Romolo Carrino - Non è di maggio, 2021
Maddalena Fingerle - Lingua Madre, 2021
Marcello Fois - Nel tempo di mezzo, 2012
Marco Balzano - Resto qui, 2015
Marco Drago - Innamorato, 2023
Marco Mancassola - Last love parade, 2005
Marco Missiroli - Atti osceni in luogo privato, 2015
Marco Peano - L'invenzione della madre, 2015
MarĂa Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata, 2023
Maria Rosa Cutrufelli - Il giudice delle donne, 2016
Marino Magliani - Peninsulario, 2022
Mario Desiati - Spatriati, 2022
Marta Cai - Enti di ragione, 2019
Massimiliano Santarossa - Pane e Ferro, 2019
Matteo Cavezzali - Nero d'inferno, 2018
Matteo Galiazzo - Cargo, ne 2013
Matteo Melchiorre -Requiem per un albero, 2004
Mauro Covacich - La sposa, 2016
Michele Mari - Leggenda privata, 2017
Michele Orti Manara - Il vizio di smettere, 2018
Michele Vaccari - Un marito, 2018
Niccolò Ammaniti - Io non ho paura, 2001
Nicola Lagioia - La cittĂ dei vivi, 2020
Orso Tosco - Aspettando i naufraghi, 2018
Paola Barbato - Zoo, 2019
Paolo Cognetti - Sofia si veste sempre di nero, 2012
Paolo Colagrande - Salvarsi a vanvera, 2022
Paolo Giordano -
Paolo Nori - Vi avverto che vivo per l’ultima volta, 2023
Paolo Zanotti - Bambini bonsai, 2010
Paolo Zardi - Il giorno che diventammo umani, 2013
Piera Ventre - Gli spettri della sera, 2023
Piersandro Pallavicini - Atomico Dandy, 2005
Raul Montanari - Il buio divora la strada, 2002
Remo Rapino - Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, 2019
Romolo Bugaro - Non c'è stata nessuna battaglia, 2019
Rosa Matteucci - Costellazione familiare, 2016
Rosella Postorino - Le assaggiatrici, 2018
Rossana Campo - Dove troverete un altro padre come il mio, 2015
Sacha Naspini - I cariolanti, 2020
Sandro Campani - I passi nel bosco, 2020
Sandro Veronesi - Caos Calmo, 2005
Sara Gamberini - Maestoso è l’abbandono, 2018
Sebastiano Vassalli - Le due chiese, 2010
Sergio Claudio Perroni - Entro a volte nel tuo sonno, 2018
Silvia Ballestra - La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, 2022
Silvia Bottani - Il giorno mangia la notte, 2020
Simona Baldanzi - Figlia di una vestaglia blu, 2006
Simona Baldelli - Vicolo dell'Immaginario, 2018
Simona Vinci - La prima veritĂ , 2016
Tiziano Scarpa - Cose fondamentali, 2010
Tommaso Pincio - Panorama, 2015
Tullio Avoledo -
Ugo Cornia - Quasi amore, 2001
Valentina Durante - Enne, 2020
Valentina Maini - La mischia, 2020
Valeria Corciolani - La regina dei colori, 2023
Valeria Parrella - Lo spazio bianco, 2008
Valerio Evangelisti - Noi saremo tutto, 2004
Vanni Santoni - Gli interessi in comune, 2008
Veronica Galletta - Nina sull’argine, 2021
Veronica Tomassini - L’altro addio, 2017
Vincenzo Pardini - Il valico dei briganti, 2023
Viola Di Grado - Fame blu, 2022
Vitaliano Trevisan - Works, 2016
Walter Pozzi - Carte scoperte, 2015
Walter Siti - Troppi paradisi, 2006
Wu Ming - 54, 2002"
Poi è partita una lotta nel fango di scrittori che gridano e si tirano i capelli e dicono meglio quello meglio quell' altro e poi io, ci devo essere io. Ed i miei amici x e y..."
E lui alla fine ha tolto il post.
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Le Tracce di Bari, il primo barese eccellente
Le Tracce oggi ci portano in tempi lontanissimi, per poter parlare del Barese Eccellente per antonomasia, San Nicola, con la narrazione devota di Francesco Barbone. Di tempi più recenti , Mina Ferrante descrive i contorni preziosi della famosa gioielleria Trizio-Caiati. Roberto Clementi prende il microfono , e per la rubrica Come Ballavamo , tratteggia le serate dei baresi , negli ani 70’ al…
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Corri Catania: Il percorso e gli orari della XVI edizione. Si correrĂ domenica 12 maggio
La sedicesima edizione della "Corri Catania" è alle porte, pronta a coinvolgere cittadini e appassionati di corsa in un evento solidale e emozionante. Prevista per domenica 12 maggio, la corsa camminata di 5 km, aperta a tutti, promette di unire sport, solidarietà e divertimento. Durante la conferenza stampa di presentazione, presieduta dal sindaco Enrico Trantino e dall'assessore allo Sport Sergio Parisi, sono stati illustrati i dettagli del programma di quest'anno, inclusi il percorso e le iniziative collaterali al Corri Catania Village, che è stato allestito in piazza Università già dal 9 maggio. Tra gli ospiti illustri presenti, spiccano nomi del panorama sportivo locale come Salvatore “Occhi di Tigre” Cavallaro, il primo catanese a partecipare al pugilato alle imminenti Olimpiadi di Parigi, Giusi Malato, una figura di rilievo della pallanuoto catanese, Salvo Campanella (lotta) e Raimondo Alecci (tennistavolo). Il cuore dell'evento sarà il progetto solidale "Officina del Cuore", a sostegno della Croce Rossa Italiana-Comitato di Catania. I fondi raccolti saranno destinati alla realizzazione di un'area cardiologica attrezzata all'interno dell'ambulatorio medico solidale della Croce Rossa, per offrire servizi di prevenzione e cura alle persone economicamente svantaggiate e ai più vulnerabili della comunità . Il percorso della corsa partirà alle ore 10:00 da piazza Università e si snoderà attraverso le principali vie della città , offrendo agli partecipanti un panorama suggestivo e variegato. Lungo i 5 km, i corridori attraverseranno via Etnea, via Argentina, via Sant’Euplio, viale Regina Margherita, Villa Bellini, via Santa Maddalena, via Gesualdo Clementi, piazza Dante, via Quartarone, via Teatro Greco, piazza San Francesco, via Gagliani, via Garibaldi, via Castello Ursino, piazza Federico di Svevia, via San Sebastiano, via Transito, via Auteri, piazza Mazzini e via Garibaldi, per poi giungere in piazza Duomo e fare ritorno in piazza Università , dove si terrà la festa finale. La "Corri Catania" non è solo un evento sportivo, ma un momento di unione e solidarietà per la città , che si impegna a sostenere chi è nel bisogno attraverso l'impegno concreto e la passione per lo sport. Read the full article
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Riforme istituzionali in discussione: dialogo tra Casellati, Clementi e Bombardieri La Ministra per le Riforme Istituzional... #FrancescoClementi #MariaElisabettaAlbertiCasellati #pierpaolobombardieri #premierato #Riformeistituzionali #sindacato #uil https://agrpress.it/riforme-istituzionali-in-discussione-dialogo-tra-casellati-clementi-e-bombardieri/?feed_id=3826&_unique_id=65f0df542576d
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Della Vedova, Clementi, Pedde, Allevato e Capotondi ospiti di Amici e Nemici
Ascolta la versione audio dell’articolo Benedetto Della Vedova, Francesco Clementi, Nicola Pedde, Marta Allevato e Cristiana Capotondi sono gli ospiti della prossima puntata di Amici e Nemici – l’informazione della settimana , in onda tutti i sabato dalle 8.30 alle 10 su Radio 24 e condotto da Lucia Annunziata e Daniele Bellasio. In apertura, dalle 8.30, la cosiddetta “riforma del premierato” e…
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Francesco Clementi, Il presidente del Consiglio dei ministri: mediatore o decisore?, Il Mulino, 2023. Indice del libro
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Modena, Soundtracks al Festival Filosofia con “Il Principe Achmed”
Modena, Soundtracks al Festival Filosofia con “Il Principe Achmed”. Tornano anche quest’anno, all’interno del programma creativo del Festival Filosofia, le sonorizzazioni dal vivo di “Soundtracks – Musica da film”, il percorso di residenza artistica promosso da Centro musica del Comune di Modena che, nei mesi scorsi, ha permesso a cinque giovani la possibilità di sviluppare un’esperienza di alto profilo con tutor selezionati fra musicisti di calibro nazionale, come Karim Qqru e Adele Altro, sui temi artistici dell’integrazione tra linguaggi musicali e cinematografi. Il concerto in programma sabato 16 settembre alle 21, nella tradizionale cornice del chiostro di Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103, è incentrato sulla pellicola “Le avventure del Principe Achmed” (Lotte Reigner, 1926). L’ingresso è libero. Considerato il più antico lungometraggio di animazione giunto fino a noi, e il primo realizzato con la tecnica delle sagome ritagliate, l’opera è tratta da novelle appartenenti alla letteratura araba (“Le mille e una notte”), nello specifico la storia del principe Achmed e le fiabe di Peri Banu, divise in cinque atti e tre ambientazioni (La città del Califfo, le isole magiche Waq Waq, la Cina) ognuna distinta da quattro differenti colori (blu, giallo, rosso, verde). Una narrazione magica in cui la parola diventa formula, rito e incantesimo. La pellicola, quindi, viene sonorizzata dal vivo dagli artisti del progetto “Soundtracks 2023”: Francesco Iacono (basso e live electronics), Lorenzo Marra (synth), Margherita Parenti (batteria), Federico Pipia (chitarra e live electronics) ed Elena Roveda (flauto traverso). Ad accompagnare i musicisti sul palco e nella scrittura delle musiche è lo special guest Qqru. Polistrumentista, produttore, sound engineer e compositore, è il batterista degli Zen Circus da 20 anni; con loro a oggi ha registrato 12 dischi e fatto 1500 concerti. Con il suo progetto solista “La notte dei lunghi coltelli” ha registrato un album e due Ep. Negli anni ha eseguito sonorizzazioni live di “Entr'acte” (René Clair), “L'étoile de mer” (Man Ray) e, insieme a Corrado Nuccini, Xabier Iriondo ed Emidio Clementi, “Haxan” di Benjamin Christensen. Vanta, infine, numerose collaborazioni internazionali. Soundtracks rientra nell’ambito del progetto “Sonda music sharing”, finanziato dalla legge musica 2/2018 Regione Emilia Romagna (online: sonda.comune.modena.it). Informazioni al telefono (059 2034810), via mail ([email protected]) e sul web (www.musicplus.it).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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memo
ho appena sentito un costituzionalista incalzato dalle domande del buon vecchio c. landi rispondergli:
“La domanda è giustissima, abbiamo perfettamente ragione entrambi”
(me la segno che può tornar buona)
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Sequestrato l’archivio di Persichetti, mossa della procura per censurare il libro sulle Br? - Osservatorio Repressione
Il sequestro dell’archivio di Paolo Persichetti chiesto dalla procura di Roma firmato dal gip e confermato dal Riesame già denunciato da diversi addetti ai lavori come un attacco alla ricerca storica indipendente suona anche come una sorta di censura preventiva di fatto sull’uscita del secondo volume relativo alla storia delle Brigate Rosse.
Il titolo del primo volume a firma di Paolo Persichetti, Elisa Santalena e Marco Clementi aveva per titolo: “Dalla fabbriche alla campagna di primavera”. E si occupava soprattutto del caso Moro. Il secondo volume dovrebbe essere incentrato soprattutto sulla descrizione delle fabbriche all’epoca dei fatti per raccontare che le Br erano nate nel cuore della classe operaia, che furono il secondo partito dentro i grandi agglomerati industriali sempre per confutare la tesi dietrologica e complottista dei servizi segreti di mezzo mondo come complici.
Siccome l’archivio di Persichetti resta una delle fonti principali del libro i tempi di uscita del secondo volume dipendono da quelli dell’incidente probatorio chiesto dall’avvocato Francesco Romeo e dal ricorso in Cassazione. Si tratterà di aspettare comunque alcuni mesi sempre che si riesca a sbloccare la situazione.
Il Riesame nel rigettare l’istanza di dissequestro conferma l’ipotesi accusatoria secondo la quale Persichetti sarebbe entrato in possesso di documenti riservati elaborati dalla commissione parlamentare di inchiesta sul caso Moro (articolo 262 del codice penale)e poi li avrebbe diffusi inviando la copia di una notizia bozza a Alvaro Lojacono condannato per i fatti di via Fani dopo un processo in Svizzera paese di cui è cittadino non estradatile. Lojacono poi faceva avere la bozza a Alessio Casimirri altro condannato per l’affare Moro rifugiato in Nicaragua.
Il riferimento all’articolo 262 rappresenta il terzo cambio di imputazione perché indagine era partita con la rivelazione di segreto d’ufficio per poi virare sull’articolo 378 ipotizzando il favoreggiamento di latitanti ora sparito. Il Riesame inoltre spiega che mancano le condotte sulla contestazione dell’associazione sovversiva di cui peraltro Persichetti sarebbe unico componente. Insomma stanno cercando il reato, nuovo passatempo tra pm e giudici romani.
L’unico teste d’accusa contro Persichetti è Giuseppe Fioroni ex presidente della commissione parlamentare sul caso Moro il quale a verbale ha dichiarato che le bozze prima di confluire nella relazione finale erano e sono da considerare riservate e ne potevano avere copia solo i parlamentari commissari. Persichetti aveva ricevuto la bozza dall’onorevole Fabio Lavagno non chiamato in causa dall’inchiesta. C’è da rallegrarsi per Lavagno da un lato ma dall’altro c’è da dedurne che quello relativo alla bozza risulta probabilmente solo come un escamotage per colpire Persichetti e bloccarne il lavoro di ricerca, libro compreso.
Il Riesame afferma la legittimità del sequestro dell’archivio perché la commissione aveva ritenuto “altamente probabile il coinvolgimento nell’azione di via Fani di altri appartenenti alle Brigate Rosse”. E di conseguenza sul fatto si può indagare all’infinito e non conta niente che sei dibattimenti e tonnellate di atti processuali abbiano escluso con forza e chiarezza altre responsabilità .
Attraverso Fioroni la commissione non ricostituita in questa legislatura continua a far sentire il suo peso nonostante l’assenza totale di riscontri ai sospetti coltivati per decenni. Il pm del sequestro dell’archivio è Eugenio Albamonte lo stesso che aveva chiesto e ottenuto di prendere il DNA dei condannati e di altri soggetti a 43 anni dai fatti. Albamonte di recente è stato citato dall’ex magistrato Luca Palamara come partecipante a intrallazzi per le nomine del Csm. Sempre Palamara dice che il pg della Cassazione Giovanni Salvi offrì una lussuosa cena in suo onore al fine di averne l’appoggio per l’alto incarico. Va ricordato che era stato Salvi da pg di Roma a riattivare il festival dietrologico su Moro che adesso viene portato avanti dalla procura di Prestipino. Non è che Palamara, capace secondo quelli che l’hanno radiato di fare da solo i giochetti per nominare 86 magistrati in ruoli apicali, stava pure nelle Br? Insomma, dietrologia per dietrologia….
Frank Cimini
da il Riformista
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Classical Music Composer Timeline
Renaissance Period: 1400–1600
The word Renaissance means rebirth, and this period is exemplified by an interest in all things secular, including Greco/Roman culture, scientific exploration, and travel to distant lands. Composers, too, were interested in breaking free from religious strictures by secularizing formerly religious forms to create more intricate and harmonious compositions. This was a period of great musical inventiveness, as witness the rise of the cantus firmus, chorale, French chansons, and madrigals. Notable composers include:
Guillaume Dufay (1400–1474)
Johannes Ockeghem (1420–1497)
Josquin Des Prez (c. 1450–1521)
Alexander Agricola (c. 1446–1506)
Jean Mouton (1459–1522)
Pierre de la Rue (1460–1518)
Robert Fayrfax (1464–1521)
Francisco de Peñalosa (c. 1470–1528)
Robert Carver (c. 1485–1570)
Clément Janequin (1485–1558)
Francesco Canova da Milano (1497–1543)
Jacques Arcadelt (c. 1507–1568)
Thomas Tallis (c. 1505–1585)
Giovanni Perluigi Palestrina (1525–1594)
Francesco Guerrero (1527–1599)
Orlando de Lassus (1532–1594)
Francesco Soto de Langa (1534–1619)
Gioseffo Guami (1542–1611)
William Byrd (1549–1623)
François-Eustache Du Caurroy (1549–1609)
Baroque Period: 1600–1750
The Baroque is considered the late phase of the Renaissance, marked by a more intricate and even outlandish visual style. In some ways the word applies to the music as well. Compositions became more homophonic, meaning based on one melody with harmonic support coming from a keyboard player. Tonality was divided into major and minor. This period is also characterized by the rise of the fugue, a type of polyphonic composition based on a principal theme (subject) and melodic lines (counterpoint) that imitate the principal theme, and of the opera, the first of which were composed around 1600. The most famous composer of the Baroque is Johann Sebastian Bach, who might also be considered the greatest composer of any period.
Hieronymus Praetorius (1560–1629)
John Dowland (1563–1626)
Frei Manuel Cardoso (1566–1650)
Claudio Giovanni Antonio Monteverdi (1567–1643)
Thomas Simpson (1582–1628)
Petronio Franceschini (1650–1680)
Arcangelo Corelli (1653–1713)
Henry Purcell (1659–1695)
Alessandro Scarlatti (1660–1725)
Tomaso Albinoni (1671–1750)
Antonio Lucio Vivaldi (1678–1741)
Georg Philipp Telemann (1681–1767)
Jean-Philippe Rameau (1683–1764)
Giuseppe Matteo Alberti (1685–1751)
George Frideric Handel (1685–1759)
Johann Sebastian Bach (1685–1750)
Giuseppe Domenico Scarlatti (1685–1757)
Johann Friedrich Fasch (1688–1758)
Jean Jacques-Christophe Naudot (1690–1762)
Johann Adolph Hasse (1699–1783)
Classical Period: 1750–1820
This is the period of the "heavy hitters" of classical music: Mozart, Beethoven, Paganini, Rossini, etc., who gave the world some of the greatest music ever composed. This was a time when musicians returned to more ordered forms and strict compositional "rules and regulations" to govern their pursuit of musical perfection.
Wilhelm Friedemann Bach (1710–1784)
Carl Philipp Emanuel Bach (1714–1788)
Christoph Willibald Ritter von Gluck (1714–1787)
Johann Georg Leopold Mozart (1719–1787)
Johann Ernst Bach (1722–1777)
Johann Gottlieb Goldberg (1727–1756)
Franz Joseph Haydn (1732–1806)
Johann Christoph Friedrich Bach (1732–1795)
Johann Christian Bach (1735–1782)
Antonio Salieri (1750–1825)
Muzio Clementi (1752–1832)
Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791)
Franz Xaver Sussmayr (1766–1803)
Bedřich Dionys Weber (1766–1842)
Ludwig Van Beethoven (1770–1827)
Niccolo Paganini (1782–1840)
Carl Maria von Weber (1786 - 1826)
Gioachino Antonio Rossini (1792–1868)
Franz Peter Schubert (1797–1828)
Domenico Gaetano Maria Donizetti (1797–1848)
Romantic Period: 1820-1900
An extremely fertile period, the Romantic era of music is expressive, dramatic, and orchestral—composed and played with a level of drama and emotionality not seen in previous eras. Think Wagner's stirring "Ride of the Valkyries" or Tchaikovsky's triumphant "1812 Overture." Composers touched on themes such as romantic love, the supernatural, and even death. Some drew inspiration from the history and folk songs of their native country, while others incorporated foreign influences.
Vincenzo Bellini (1801–1835)
Louis-Hector Berlioz (1803–1869)
Johann Strauss I (1804–1849)
Jacob Ludwig Felix Mendelssohn (1809–1847)
Frederic Chopin (1810–1849)
Robert Alexander Schumann (1810–1856)
Franz Liszt (1811–1886)
Wilhelm Richard Wagner (1813–1883)
Giuseppe Fortunino Frencesco Verdi (1813–1901)
Charles François Gounod (1818–1893)
Jacques Offenbach (1819–1880)
Clara Wieck Schumann (1819–1896)
Cesar Franck (1822–1890)
Anton Joseph Bruckner (1824–1896)
Johann Strauss II (1825–1899)
Johannes Brahms (1833–1897)
Eduard Strauss (1835–1916)
Georges Bizet (1838–1875)
Modest Petrovich Mussorgsky (1839–1881)
Peter Ilyich Tchaikovsky (1840–1893)
AntonĂn Dvorak (1841–1904)
Jules Massenet (1842–1912)
Edvard Hagerup Grieg (1843–1907)
Gabriel-Urbain Fauré (1845–1924)
Sir Edward William Elgar (1857– 1934)
Giacomo Puccini (1858–1924)
Gustav Mahler (1860–1911)
Achille-Claude Debussy (1862–1918)
Richard Strauss (1864–1949)
Jean Sibelius (1865–1957)
Erik Satie (1866–1925)
Siegfried Wagner (1869–1930)
Alexander Nikolaevich Scriabin (1872–1915)
Ralph Vaughan Williams (1872–1958)
Sergei Vasilievitch Rachmaninoff (1873–1943)
Arnold Franz Walter Schoenberg (1874–1951)
Gustav Theodore Holst (1874–1934)
Charles Edward Ives (1874–1954)
Joseph Maurice Ravel (1875–1937)
Béla Bartók (1881–1945)
Artur Schnabel (1882–1951)
Igor Stravinsky (1882–1971)
Zóltan Kodály (1882–1967)
Anton Friedrich Wilhelm von Webern (1883–1945)
Alban Berg (1885–1935)
Sergei Sergeyevich Prokofieff (1891–1953)
20th Century: 1900–present
Classical music didn't die in the 20th century so much as reinvent itself. No one trend or style in particular dominates, and composers ranged from the relatively traditional, like Shostakovich and Schuman, to the outrageously experimental, like Karlheinz Stockhausen. Many composers followed the dominant artistic style of the period, from Impressionism to Futurism to Expressionism to Post-Modernism. Composers like George Gershwin and Andrew Lloyd Webber not only pushed the envelop of classic structure but can also be considered the grandfathers of American pop music.
George Gershwin (1898–1937)
Francis Poulenc (1899–1963)
Edward Kennedy Ellington (1899–1974)
Maurice Durufle (1902–1986)
Sir Lennox Berkeley (1903–1989)
Eduard Tubin (1905–1982)
Dmitri Shostakovich (1906–1975)
Olivier Messiaen (1908–1992)
Samuel Barber (1910–1981)
William Howard Schuman (1910–1992)
Gian Carlo Menotti (1911–2007)
Jean Françaix (1912–)
Benjamin Britten (1913–1976)
Bernd Alois Zimmermann (1918–1970)
Ernest Tomlinson (1924–2015)
Peter Lamb (1925–2013)
Karlheinz Stockhausen (1928–2007)
William Mathias (1934–1992)
Arvo Part (1935–)
John Rutter (1945–)
Andrew Lloyd Webber (1948–)
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Il mio pezzo per @IlRiformista​ C’è l’aspetto costituzionale e di diritti e di legge. Eppure anche a parlare di queste cose in questi giorni ci dicono che siamo troppo petulanti, che dovremmo avere il cervello e la bocca solo di virus, che l’unica notizia che conta e l’unico termometro delle nostre vite sono i bollettini medici che vengono sputati a reti unificate. Eppure il giurista Sabino Cassese ha messo in fila sette decreti del presidente del consiglio dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, due fanno addirittura riferimento l’uno all’altro (come se esistesse una legislazione interna tutta di pugno presidenziale) e due si assorbono uno nell’altro. Cassese, giustamente, propone almeno di assorbirli in decreti legge che avrebbero comunque il dovere di passare dal Parlamento. Sulle colonne de Il Sole 24 Ore il professore Francesco Clementi ne aveva sconsigliato l’uso e l’abuso. I decreti del presidente del consiglio dei ministri, forse vale la pena ricordarlo, non hanno bisogno di essere convertiti in legge come i normali decreti legge, hanno immediato vigore, non passano né per la firma del Capo dello Stato né per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Le deroga maggiore concessa dalla nostra Costituzione sta nei decreti legge che in questi giorni vediamo sventolare con molta leggerezza (nella forma più appuntita di quello del presidente del consiglio) e per cui da anni sentiamo tutti sgolarsi da tutte le parti contro l’abuso. A tutto questo si aggiunge il trucco di cancellare tutti i decreti precedenti (che stanno ingolfando un Parlamento praticamente fermo) cambiando un solo articolo e infilandoci dentro un maxi-emendamento che assorbe tutti i decreti precedenti prorogandoli così ogni volta un po’ più in là . Questioni lana caprina? Sì, potrebbe essere, se non fosse che all’emergenza si risponde con la pronta reazione della democrazia e non con il suo avvilimento. Ma davvero questa mancata attività del Parlamento rientra nella normalità dell’emergenza? (come al solito il pezzo completo, che è molto più lungo di così, lo trovate tra i link in bio) https://www.instagram.com/p/B99TAclCemr/?igshid=ba3apg6odajc
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La sfida di Carlo III sarĂ tenere il Paese unito
La sfida di Carlo III sarà tenere il Paese unito
AGI – Il nuovo re Carlo III, che come sua madre Elisabetta II d’Inghilterra detiene un potere formale e non sostanziale, dovrà affrontare due grandi sfide: tenere il Paese unito e far sì che mantenga un ruolo di global player. A dirlo all’AGI è Francesco Clementi, costituzionalista, docente di diritto pubblico comparato a Perugia.  Come nasce la monarchia britannica e quali sono le sue…
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      Muzio Clementi (24 January 1752 -- 10 March 1832) was a composer, pianist, pedagogue, conductor, music publisher, editor, and piano manufacturer. Born in Rome, he spent most of his life in England. Work: Piano Concerto in C-major (orchestrated by the composer Johann Baptist Schenk) Mov.I: Allegro con spirito 00:00 Mov.II: Adagio cantabile con grande espressione 09:34 Mov.III: Presto 16:49 Pianist: Pietro Spada Orchestra: The Philharmonia Conductor: Francesco d'Avalos                  Category            Music
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Quarantotto anni fa, nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975, veniva barbaramente assassinato all’Idroscalo di Ostia il grande scrittore, saggista, giornalista, regista, sceneggiatore e intellettuale friulano. Nato a Bologna nel marzo 1922 da madre friulana - Susanna Colussi (1891-1981), insegnante -originaria di Casarsa della Delizia (PN) e padre bolognese - Carlo Alberto Pasolini (1892-1958), ufficiale di fanteria) - ha un’infanzia difficile (vissuta fra Bologna e Casarsa) e teatro di grandi sofferenze: il rapporto conflittuale con il padre, l’uccisione del fratello Guido Alberto (1925-1945) da parte dei partigiani comunisti. Nel ’47 comincia ad insegnare alle scuole elementari di Valvasone (PN), non lontano da Casarsa. Sensibile ai valori dell’ideologia di sinistra, aderisce al Partito Comunista, ma ne viene espulso per omosessualità nell’autunno del 1949. Si tratta del primo di una lunga serie di processi (ne subirà un’altra trentina nei successivi venticinque anni) e dell’inizio di una persecuzione che durerà per il resto della sua vita. Perduto il lavoro da insegnante, nel gennaio 1950 il giovane Pasolini si trasferisce a Roma con la madre. Senza mezzi e con un futuro immediato che dipende esclusivamente dall’aiuto economico di uno zio, si trasferisce in una camera di piazza Costaguti, nel ghetto ebraico. Chiede invano di dare lezioni private e s’iscrive al sindacato comparse di Cinecittà . Lavora come correttore di bozze per un giornale, riesce a far pubblicare qualche articolo su alcuni quotidiani cattolici e di estrema destra («Il Quotidiano», «Il Popolo di Roma», «Libertà d’Italia»), continua a scrivere (o riscrive) le opere cominciate in Friuli nei due anni precedenti (Atti impuri, Amado mio, La meglio gioventù). Scrive anche le poesie raccolte in Roma 1950 – Diario, che un decennio dopo verrà pubblicato da Scheiwiller. Nel ’51 si trasferisce in un modesto appartamento di via Giovanni Tagliere, 3 - in zona Ponte Mammolo, vicinissimo all’attuale carcere di Rebibbia -, dove rimarrà due anni, fino al ’53. Grazie al poeta dialettale abruzzese Vittorio Clementi, ottiene un posto da insegnante presso la scuola media “Francesco Petrarca” a Ciampino. Fra i suoi allievi, il futuro scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami (1940-2013). Nel ’54 collabora con Mario Soldati - insieme all’amico Giorgio Bassani (futuro Premio Strega 1956 con Cinque storie ferraresi) - alla sceneggiatura di La donna del fiume e, con i soldi guadagnati, si trasferisce a Monteverde, quartiere in cui rimarrà per nove anni (dal ’54 al ’59 in via Fonteiana, 86 e poi, dal ’59 al ’63, in via Giacinto Carini, 45 - nello stesso edificio in cui abitava il poeta e critico letterario Attilio Bertolucci, padre dei fratelli Bernardo e Giuseppe). Fra il ’54 e il ’60 svolge un’intensa attività di sceneggiatore - soprattutto in film diretti da Mauro Bolognini (Marisa la civetta, Giovani mariti, La notte brava, La giornata balorda, Il bell’Antonio), ma anche da Federico Fellini (Le notti di Cabiria ), King Vidor (Addio alle armi, tratto dal libro omonimo di Ernest Hemingway), Franco Rossi (Morte di un amico), Leopoldo Savona (Le notti dei teddy boys), Gianni Puccini (Il carro armato dell’8 settembre), Florestano Vancini (La lunga notte del ’43), Luciano Emmer (La ragazza in vetrina) -, che gli permette di fronteggiare le difficoltà economiche e di dedicarsi anche alla letteratura, alla poesia ed alla pittura. La grande crisi politica e ideologica del 1956 (il rapporto Kruscev al XX Congresso del Partito Comunista Sovietico, che segna il rovesciamento dell’epoca staliniana e la speranza di un rinnovamento nel mondo comunista, che stridono con i fatti di Polonia e d’Ungheria) ispira la trama degli scritti di questi anni (le ultime parti di Le ceneri di Gramsci ed il suo nuovo romanzo Una vita violenta). Nel ’60 recita nel ruolo di Leandro - detto “il gobbo” - in Il gobbo di Carlo Lizzani, fornisce alcune idee per La dolce vita di Federico Fellini
e comincia a scrivere la sceneggiatura di La commare secca, progetto che verrà poi abbandonato (il film verrà realizzato due anni dopo e sarà esordio alla regia del giovane Bernardo Bertolucci). Nel ’61 esordisce dietro alla macchina da presa con Accattone, il primo di uno serie di film che si svolgono nel mondo del sottoproletariato delle borgate romane, vissuto attraverso i temi dell’epica, della violenza e della poesia. All’interno di un’ideologia di sinistra, Pasolini cerca di fondere marxismo e spiritualità cristiana, la nostalgia dei valori del mondo rurale precapitalistico con la denuncia della violenza dell’industrializzazione e dell’imborghesimento della società . Il cupo pessimismo delle sue opere riflette la durezza del mondo e la conseguente solitudine che pervade gli esseri umani attraverso una prosa lucida che utilizza lo strumento del paradosso nel tentativo di demistificare ideologie considerate degradanti e repressive. La ricerca del contrasto fra musica ed immagine, la ieratica fissità – di stampo pittorico – di molte inquadrature, sovente di volti presi dalla strada, l’attenzione per le luci naturali e per la fotografia (avvalendosi di direttori della fotografia del calibro di Tonino Delli Colli e Giuseppe Ruzzolini), la scelta di esterni remoti e brulli, la scoperta di attori dallo stile ingenuo e spontaneo (Franco Citti, Ninetto Davoli ed altri) rappresentano le cifre stilistiche di un regista che cerca continuamente una complementarietà fra cinema e scrittura. Dopo l’intenso Mamma Roma (1962), interpretato da Anna Magnani, e La ricotta (1963), episodio di RoGoPaG - gli altri tre episodi sono diretti rispettivamente da Roberto Rossellini (Ro), Jean-Luc Godard (Go), e Ugo Gregoretti (G) -, considerato “blasfemo” e finito sotto processo per vilipendio alla religione di Stato, batte la strada del film religioso realizzando Il Vangelo secondo Matteo (1964), in cui proietta nella figura di Gesù Cristo il suo stesso fervore pedagogico e la sua stessa vocazione alla provocazione ed allo “scandalo”. Nel ’63 lascia il quartiere Monteverde e si trasferisce in zona Eur - in via Eufrate, 9 - , dove rimarrà per i successivi dodici anni. Nello stesso anno esce il film Milano nera, diretto da Gian Rocco e Pino Serpi e tratto (molto liberamente) dalla sceneggiatura La Nebbiosa, da lui scritta a Milano alla fine del ’59. Pasolini annuncia una causa per far togliere il suo nome dai titoli di testa del film. Nel ’66 dirige l’amara fiaba Uccellacci e uccellini, parabola umoristica che affronta, fra i vari temi, la crisi del marxismo, il destino del proletariato ed il ruolo degli intellettuali, ed è supportata dalla ricchezza mimica di un grande fuoriclasse come Totò, spogliato dagli schemi della sua abituale comicità . Affascinato dal mito e da varie esperienze teatrali, porta sul grande schermo i suggestivi Edipo re (1967), Medea (1969), interpretato da Maria Callas, e Appunti per un’Orestiade africana (1970), ma il tema della violenza - esplicita ed implicita - è presente anche in molte altre sue opere cinematografiche, fra cui il metaforico e provocatorio Teorema (1968), tratto dal suo libro omonimo, ed il crudo e grottesco Porcile (1969). All’inizio degli anni Settanta realizza veri e propri “adattamenti erotici” velati di forte pessimismo di classici come Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972) e Il fiore delle Mille e una notte (1974). Il conseguente successo, strumentalizzato da un filone di film volgari e di livello infimo che venivano prodotti a quell’epoca, lo costringerà all’abiura di quella che lui stesso aveva definito come la “Trilogia della vita”. Da tale delusione nascerà il suo ultimo film, il crudo e apocalittico ritratto dell’intolleranza del potere Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), sul genocidio degli antichi valori popolari e sulle forme di dominio che connotano e degradano i rapporti fra gli uomini. Fra gli altri film ricordiamo La rabbia (1962), il film-documentario
Comizi d’amore (1964), Che cosa sono le nuvole? (1967), episodio di Capriccio all’italiana, (gli altri cinque episodi sono diretti da Mario Monicelli, Steno, Mauro Bolognini, Pino Zac e nuovamente M. Bolognini), La terra vista dalla luna (1967), episodio de Le streghe (gli altri quattro episodi sono diretti rispettivamente da Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Franco Rossi e Vittorio De Sica), La sequenza del fiore di carta, episodio di Amore e rabbia (gli altri quattro episodi sono diretti rispettivamente da Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Jean-Luc Godard e Marco Bellocchio), il documentario Le mura di Sana’a, in forma di appello all’Unesco, girato nello Yemen e prodotto da Franco Rossellini, il documentario su Orte (VT) e Sabaudia (LT) Pasolini e… la forma della città , realizzato insieme a Paolo Brunatto. Teorico arguto e polemista, Pier Paolo Pasolini rappresenta uno fra i casi più originali e riusciti di uso del cinema da parte di un’intellettuale di formazione umanista che trova nella cosiddetta “Settima arte” quella che lui stesso ha definito «la lingua scritta della realtà ». Fra i libri di Pasolini ricordiamo Ragazzi di vita, il suo primo romanzo, pubblicato da Garzanti nel 1955; la raccolta di poesie Le ceneri di Gramsci (1957), in cui troviamo anche la celebre Recit; Una vita violenta (Garzanti, 1959); La lunga strada di sabbia (pubblicato da Contrasto – Roma – nel 2014), vasto reportage realizzato nell’estate 1959 per la rivista «Successo» percorrendo le coste italiane al volante della sua Millecento; il già citato Teorema (1967) e Petrolio, cominciato nel 1972, mai portato a termine e che verrà pubblicato per la prima volta solo nel 1992, diciassette anni dopo la sua morte. Nel novembre/dicembre 1959 a bordo della medesima Millecento, va a Milano, dove, nel giro di circa tre settimane, scrive La Nebbiosa, sceneggiatura che avrebbe dovuto trasformarsi in film (diretto da Gian Rocco e Pino Serpi). Alla fine il film non verrà più realizzato a causa del produttore, Renzo Tresoldi, un industriale milanese che non rispetterà gli accordi presi. Lo stesso Pasolini si sforzerà di dimenticare quella sfortunata parentesi e, negli anni successivi, quasi non ne parlerà più. La sceneggiatura originale è stata pubblicata, per la prima volta in versione integrale, da il Saggiatore nel 2013. Nel ’72 comincia a scrivere articoli (i cosiddetti Scritti corsari) per il «Corriere della Sera», all’epoca diretto da Piero Ottone, il quale rimarrà alla guida del quotidiano fino al ’77. In tali articoli prende di mira il Potere - parola che lui scriveva volutamente con la “p” maiuscola - in maniera sempre più caparbia e diretta. A tal proposito, celebre è la lunga lettera Cos’è questo golpe? Io so, che apparirà sul «Corriere della Sera» del 14 novembre 1974. Pier Paolo Pasolini muore barbaramente assassinato all’Idroscalo di Ostia nella notte fra il 1° e il 2 novembre 1975. Aveva cinquantatré anni. Tre giorni dopo, il 5 novembre, ai suoi funerali, Alberto Moravia griderà un sentito elogio funebre: «Abbiamo perso prima di tutto un poeta… e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo. Ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando questo secolo sarà finito Pasolini sarà fra i pochissimi che conterà come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro». Il biennio 2015-2016, in occasione del quarantennale del delitto Pasolini, è stato un periodo ricco di eventi sul grande intellettuale friulano. Incontri, presentazioni di libri - ricordiamo I tanti Pasolini di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, il coraggioso Pasolini. Massacro di un poeta (Ponte alle Grazie, 2015; nuova edizione 2018) e L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini. Stragi, Vaticano, DC: quel che il poeta sapeva e perché fu ucciso (Ponte alle Grazie, 2020) di Simona Zecchi, Poesie e pensieri per Pasolini (David & Matthaus Edizioni, 2015) di Silvio Parrello, il quale, da più di trent’anni fa, si batte caparbiamente per cercar di arrivare alla verità sull’uccisione
di Pasolini -, dibattiti culturali, proiezioni di film e documentari - fra cui il docufilm Un intellettuale in borgata (2014) di Enzo De Camillis -, mostre fotografiche, fra cui ricordiamo I tanti Pasolini, curata dall’Archivio Fotografico Riccardi e formata da ventisei scatti del grande fotografo Carlo Riccardi (1926-2022) degli anni compresi fra il 1960 e il 1969. La mostra, inaugurata nell’aprile 2015 a Cinecittà nell’ambito della manifestazione “Libri al Centro”, ripresentata presso la libreria Nuova Europa  - nel centro commerciale I Granai, in zona viale Tintoretto -, presso Spazio5 - via Crescenzio 99/d, a pochi metri da piazza del Risorgimento - presso la Sala Presidenziale della Stazione Ostiense, sulla “Nave dei Libri” per Barcellona nel 2016, – a Monterosi (VT), a Palazzo Santa Chiara - in zona via di Torre Argentina -, e al Centro Studi “Pier Paolo Pasolini” di Casarsa (dal settembre al novembre 2017), sarà esposta prossimamente a Spazio5.
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Papa Francesco e il Presidente Mattarella rispondono ai contenuti d’impegno delle maratone de “I Grandi dialoghi nel web” lanciate da Anna Manna
Papa Francesco e il Presidente Mattarella rispondono ai contenuti d’impegno delle maratone de “I Grandi dialoghi nel web” lanciate da Anna Manna
Articolo di Lorenzo Spurio Nel giro di pochi mesi sono giunte due grandi soddisfazioni per la poetessa romana e grande animatrice culturale Anna Manna Clementi che, sull’onda del successo di sue iniziative definite maratone de “I Grandi dialoghi nel web”, ha riscosso il plauso e la considerazione ammirata del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e del Pontefice Francesco. A identificare questo…
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Milano: La Milanesiana presenta quattro appuntamenti dedicati al diritto
Milano: La Milanesiana presenta quattro appuntamenti dedicati al diritto. Martedì 13 giugno l’incontro dal titolo “LA VERITÀ DELLA STAMPA, LA VERITÀ DEL DIRITTO: FAKE NEWS, PUBBLICITÀ INGANNEVOLE, DIRITTO DI CRONACA” (in collaborazione con Intesa Sanpaolo) si tiene al Santuario di San Giuseppe e comincia alle ore 12.00 con un’introduzione di Piergaetano Marchetti a cui segue il dibattito, moderato dallo stesso Marchetti, tra il giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti, l’avvocato specializzato in Diritto penale dell’Economia Umberto Ambrosoli, e il magistrato, ex Procuratore della Repubblica di Milano ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Edmondo Bruti Liberati. Segue la discussione un concerto del pianista e direttore d’orchestra Antonio Ballista. Mercoledì 14 giugno l’evento intitolato “LEGGI BUONE E LEGGI CATTIVE. LE LEGGI RAZZIALI” (in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Fondazione Aem), sempre presso il Santuario di San Giuseppe, inizia alle ore 12.00 con un’introduzione di Piergaetano Marchetti. Segue un dialogo tra la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiana (UCEI) Noemi Di Segni, la scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal e il professore emerito di Sociologia e Scienza Politica all’Università degli Studi di Milano Alberto Martinelli. Conclude l’incontro un concerto del pianista Antonio Ballista. Giovedì 15 giugno l’appuntamento dal titolo “LE LEGGI E LE GRIDE. ALESSANDRO MANZONI” (in collaborazione con Intesa Sanpaolo) si tiene dalle ore 11.00 al Santuario di San Giuseppe ed è organizzato in occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni (1785-1873). Dopo un’introduzione di Piergaetano Marchetti si prosegue con il prologo dell’avvocato e autore di numerosi articoli e pubblicazioni nell’area del diritto del lavoro Franco Toffoletto e il dialogo tra il giornalista e scrittore Francesco Merlo e lo scrittore, giornalista e drammaturgo Luca Doninelli. Alle ore 12.00 il linguista e filologo Angelo Stella modera il dialogo tra Piergaetano Marchetti e il critico cinematografico, giornalista e scrittore Pino Farinotti per introdurre la proiezione di “Alessandro Manzoni Milanese d’Europa. L’immagine della parola” (2016, 55’). Il documentario di Andrea Bellati è scritto da Stella e Farinotti e prodotto dal Centro Nazionale Studi Manzoniani con il contributo di Fondazione Cariplo. Venerdì 16 giugno l’evento “DIRITTO ALLA SALUTE” (in collaborazione con Intesa Fondazione Aem) si tiene presso la Fondazione AEM inizia alle ore 12.00 con l’introduzione di Piergaetano Marchetti a cui segue il prologo letterario della scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva Antonella Boralevi. Marchetti modera il dialogo tra il cardiochirurgo Senior consultant presso l’Ospedale San Raffaele di Milano Ottavio Alfieri, il Professore emerito di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano Massimo Clementi, il medico e ricercatore nel campo dell’epatologia e della gastroenterologia Massimo Colombo, l’avvocato Franco Toffoletto e il professore emerito Alberto Martinelli.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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