#fluire di idee
Explore tagged Tumblr posts
miciagalattica · 12 days ago
Text
Un sogno che sembrava troppo reale
PARTE QUARTA
Valgono le stesse avvertenze descritte nella parte prima.
Ebbi una notte molto tormentata, non facevo altro che girarmi e rigirarmi nel letto. Arrivò la mattina, e il mio primo pensiero fu per Dicky e di quello che mi aveva fatto la notte precedente, non mi ero mai sentita così posseduta, mai così femmina. Aveva preso quello che voleva e il peggio era che io gli avevo lasciato fare. Mi ero promessa che quello che era successo non sarebbe più accaduto. “Farò finta che non sia mai accaduto”. Cercai con tutte le forze di scacciare quei ricordi, mentre di contro fui pervasa da una vampata di calore. La cosa che dovevo fare era una doccia, scesi dal letto, andai in bagno e iniziai a farmi una doccia fredda, volevo punirmi e allo stesso tempo scacciare dalla mente quei pensieri caldi. Mi lavai in modo compulsivo, ma non riuscivo a lavarmi dentro, lavarmi la colpa di averglielo lasciato fare e aver goduto immensamente. Mi rivestii rapidamente, uscii dalla camera e nervosamente mi diressi in cucina. Dicky mi vide entrare e saltò in piedi, scodinzolando avidamente. Lo ignorai, gettai giù del cibo e dell'acqua e mi diressi alla porta e uscii.  Avevo bisogno di schiarirmi le idee e di trascorrere una giornata normale. Dopo aver fatto alcune commissioni, tornai a casa per fa uscire la bestia. Appena mi vide iniziò a fare le feste, lo ignorai, gli agganciai il guinzaglio al colletto e lo portai fuori a far le sue cose, non appena finito i suoi bisogni lo riaccompagnai a casa. Mi sentivo come se mi stessi nascondendo, mi proposi di tornare a casa e di comportarmi normalmente. Dicky mi seguiva ovunque nella casa, era la mia ombra. Gli intimai di smetterla, ma lui era refrattario a qualsiasi rimprovero. Giacché non me lo toglievo di dosso, andai in camera chiudendogli la porta sul muso. Era chiaro che mi volesse ancora, rabbrividii. Cominciò a graffiare la porta, mi sentivo prigioniera, ero terrorizzata e allo stesso tempo emozionata. Sapevo perfettamente che cosa volesse. Approfittando di un momento di pausa uscii dalla camera, appena mi vide Dicky mi s’incollò addosso e non mi lasciò mai sola, se solo mi fermavo un momento il suo muso mi sondava subito l’inguine, anche se indossavo pantaloni della tuta spessi, mi ritrovai a spingergli costantemente via il muso. Era tutto sconcertante e allo stesso modo conturbante. Il mio sguardo andava a finire sempre su quella punta rosa, e questo mi produceva un’eccitazione irrefrenabile, ero costantemente umida. Man mano che continuavo a spingerlo la mia resistenza ai suoi attacchi era sempre più debole, lasciavo che il suo muso indugiasse ogni volta un po’ più a lungo. Tutto era inquietantemente erotico. Ormai si era insinuato nella mia mente, era il mio chiodo fisso e il cane diventava sempre più fuori controllo.
Tutto questo durò per alcuni giorni ancora. Ormai sapevo che non sarei riuscita a resistere ancora per molto, sapevo che Dicky voleva scoparmi ancora e avevo paura che alla fine glielo avrei permesso. Lo respingevo senza troppo convinzione, le mie difese stavano venendo meno. Per calmarmi i nervi bevevo qualche bicchierino di scotch. Alla fine esausta di quella situazione cercai di trovare qualcosa che calmasse il suo stato di eccitazione continua. Cominciai a strofinargli la pancia, cosa che apprezzò molto, si sdraiò e mi fece fare. Fui incoraggiata dalla sua collaborazione. Proseguii fino ad accarezzare la sua erezione. Era perversamente piacevole sentirlo pulsare e crescere nella mia mano. Sentii il suo respiro accelerare, mentre le prime gocce di pre-sperma cominciavano a fluire sulla sua punta rosa e appuntita. Ero eccitatissima mentre sentivo l’animale rispondere, ma improvvisamente Dicky si alzò e mise la sua zampa sul mio seno e spinse fino a farmi cadere all’indietro. L’animale fu immediatamente tra le mie gambe e con il muso sondò rendendosi conto di quanto fossi eccitata, mi sentii avvolta in una nebbia di lussuria. Ero come un automa in preda a qualcun altro che agiva per me, mi tolsi i pantaloni e le mutandine, così ero completamente accessibile. La lingua spessa del cane mi stava lambendo e mi senti i esplodere in un orgasmo strabiliante e duraturo. Ero completamente sopraffatta dalle sensazioni. Dopo che sono venuta Dicky smise di leccarmi e aveva spostato la testa di lato, dandomi un colpetto sul fianco. Pensai: "Vuole che mi giri, così può scoparmi", gemetti, "come una cagna ." Mi ritrovai a obbedire, rotolando e alzandomi in ginocchio. Sentì il suo peso, arrampicarsi sulla schiena, spinsi la testa e le spalle verso il pavimento. Sentii la sua forza mentre mi afferrava per i fianchi e strisciava verso di me. Sentii la punta affilata e umida del suo cazzo mentre si faceva strada tra le mie gambe, forzando, sondando. Dicky trovò il punto e scivolò dentro, mi sentivo presa, presa come una cagna. Il cane spingeva con impazienza mi sentivo inorridita e allo stesso tempo emozionata, sconvolta ed elettrizzata. Senti qualcosa di grande... che spingeva al suo ingresso, era il suo nodo che si faceva strada, a quel punto esplosi in un orgasmo spaventosamente intenso e sentii il suo sperma caldo iniziare a ribollire dentro di me. Dick si immobilizzò, riuscivo a sentire il suo calore pulsare dentro di me, mentre riuscivo ad avere una serie di orgasmi più piccoli, ma comunque intensi, sentendo i fluidi iniziare a fuoriuscire e gocciolare lungo le mie cosce, venni di nuovo.  È stato spaventoso ed estremamente erotico allo stesso tempo. Ho provato ad allontanarmi e non ci sono riuscita. Mi sono sentita impazzire e sono venuta di nuovo. Era così intenso essere così fuori controllo. Dicky era incastrato in me con il suo nodo e non potevo farci niente, dovevo aspettare finché non avesse finito. Fu molto umiliante ma straordinario. Sembrava che la scopata continuasse all'infinito ero attaccata a Lui e sentivo che mi stava, riempiendo e mi sentivo perdermi nella pura sensualità animale. Mi sentivo totalmente posseduta dall'insistente forza animale, presa come una vera cagna. Alla fine tutto finì, Dicky scivolò fuori e se ne andò. Sentì i suoi succhi fluire fuori di me lungo l'interno delle mie cosce, innegabilmente. Sentì i graffi sui miei fianchi quando venivo posseduta. Sapevo nel mio cuore che per me non sarebbe più stato lo stesso, non potevo annullare ciò che avevo fatto. Quell’animale mi aveva portata in un luogo sessuale che non sapevo di avere dentro di me. E lei glielo avevo permesso. E sapevo... che glielo avrei permesso di nuovo.
14 notes · View notes
angelap3 · 9 months ago
Text
Tumblr media
La parola di oggi è SPENSIERATEZZA.
Ci fa venire in mente la testa leggera.
Ma perché, i pensieri appesantiscono?
Non sono i pensieri ad affaticare la mente, sono le preoccupazioni.
Che non servono a nulla se non a farci ammalare.
Perché preoccuparsi, cioè occuparsi prima? Ciò che deve accadere, accadrà.
Non significa essere fatalisti,ma pronti, saldi ad affrontare la tempesta.
E lasciamo fluire i pensieri, tutti.
Lasciamoli a rincorrersi e facciamo la magia di trasformarli in gioia.
Ecco che la mente si apre, si affollano le idee, si incantano le immagini e poi...finalmente la spensieratezza.
I bambini sono i veri mistici.
Angela P.
12 notes · View notes
lunamagicablu · 1 year ago
Text
Tumblr media
Tu non presti attenzione a te stesso. La tua mente è sempre con gli oggetti, le persone e le idee e mai con te stesso. Mettiti al centro dell’attenzione, diventa consapevole della tua esistenza. Guarda come funzioni, osserva le motivazioni e i risultati delle tue azioni. Esamina la prigione che hai costruito intorno a te, per inavvertenza. Conoscendo ciò che non sei, arrivi a conoscere te stesso.
Hai soltanto bisogno di sbarazzarti della tendenza a definire te stesso.
Per fluire con la vita intendo l’accettazione: accogliere ciò che viene e lasciar andare ciò che va. Il passato è nella memoria, il futuro nell’immaginazione.
Il desiderio è il ricordo del piacere e la paura è il ricordo del dolore. Tutti e due rendono irrequieta la mente. I momenti di piacere non sono altro che intervalli nel flusso del dolore. Come potrebbe essere felice la mente? La gioia è gioia solamente se contrapposta al dolore.
Per sua stessa natura, la mente divide e oppone. Può esserci un’altra mente che unisce e armonizza, che vede il tutto nel particolare e il particolare come interamente collegato al tutto? La puoi trovare andando oltre la mente che limita, divide e oppone.
La mente crea l’abisso, il cuore lo valica.
Come tutto ciò che è mentale, anche la cosiddetta legge di casualità si contraddice. Nessuna cosa esistente ha una casualità particolare; l’intero universo contribuisce persino all’esistenza delle cose più minuscole. Se la gente sapesse che niente può accadere se l’universo non lo fa accadere, otterrebbe molto di più con minor impiego di energie.
Tratto da: “Io sono Quello”, di Nisargadatta Maharaj ************************* You don't pay attention to yourself. Your mind is always with objects, people and ideas and never with yourself. Put yourself at the center of attention, become aware of your existence. See how you function, observe the motivations and results of your actions. Examine the prison you have built around you, inadvertently. By knowing what you are not, you come to know yourself.
You just need to get rid of the tendency to define yourself.
By flowing with life I mean acceptance: welcoming what comes and letting go of what goes. The past is in the memory, the future in the imagination.
Desire is the memory of pleasure and fear is the memory of pain. Both make the mind restless. Moments of pleasure are nothing but intervals in the flow of pain. How could the mind be happy? Joy is joy only when contrasted with pain.
By its very nature, the mind divides and opposes. Can there be another mind that unites and harmonizes, that sees the whole in the particular and the particular as entirely connected to the whole? You can find it by going beyond the mind that limits, divides and opposes.
The mind creates the abyss, the heart crosses it.
Like everything mental, the so-called law of randomness also contradicts itself. No existing thing has any particular randomness; the entire universe contributes to the existence of even the tiniest things. If people knew that nothing could happen if the universe didn't make it happen, they would achieve much more with less energy.
Taken from: “I am That”, by Nisargadatta Maharaj
9 notes · View notes
unfilodaria · 6 months ago
Text
Non é che ci sto a pensare sempre. E se lo faccio non lo faccio apposta. Penso, ora, che è un modo per esorcizzarne il pensiero: forse più la penso e più mi verrà la nausea, il rigetto di lei. Ma la verità è che ha permeato, saturato ogni momento della mia vita vissuta con lei, vissuta tanto intensamente più di quanto lei abbia mai potuto immaginare, che, invece, accusava dell’esatto contrario (a volte la vita è strana: più dai e più la gente non capisce), tanto che ora è come se trasudasse dalla mia pelle. E non c’è cosa o azione che io compia che non mi rimanda a lei. Eppure son passati sette anni da quando ho troncato la nostra storia (accompagnato per mano da lei), cercando di scavare un fossato che arginasse le ferite, tenesse lontano il pensiero di lei e tutto il male con cui aveva finito per farla coincidere. Ma il male siamo stati noi due, messi insieme in un modo sbilenco, dove il disequilibrio ha regnato sovrano con la nostra complicità. Due anni ho resistito poi ha di nuovo lentamente finito col tracimare nel fossato, fino a colmarlo di nuovo ed io a cedergli (senza alcuna spina dorsale). E in questo continuo fluire e defluire, altro tempo perso in tira e molla, respingendosi ed attraendosi, per rifiutarsi nuovamente fin tanto che lei ha mollato definitivamente gli ormeggi ed io ho “ri-aperto” gli occhi.
“Hai rotto il cazzo!”. Lo state pensando tutti indistintamente. Ho rotto il cazzo si. Ho rotto il cazzo prima a me stesso, e poi a voi, perché continuo a parlarne con la speranza vana di finire gli argomenti, di restare a secco, con le dita sospese in aria, incapace di scrivere altro, e finalmente, esausto, arrendersi all’evidenza che ho rotto il cazzo, che non ho più nulla da dire, che il suo ricordo é totalmente svanito, con la certezza che “chi non ti pensa non ti cerca” anche se qualcun altro dice in giro che “non bisogna dimenticare ma ricordarsi dove è finito e perché”.
E in questo guazzabuglio di idee e ricordi, smarrirsi, perdere la strada di sé, dimenticarsi anche di sé stesso, dei dispiaceri accumulati ed autoinflitti. Della mancanza di voglia di vivere. Di tirare avanti solo perché va fatto, prego ogni giorno di perdere il senno o la memoria o entrambi per vivere finalmente felice o almeno pazzo.
3 notes · View notes
vintagebiker43 · 7 months ago
Text
Tumblr media
"Ti sei mai chiesto perché non insegnano più ai bambini a scrivere in corsivo?
E no, non è un caso che lo usino sempre meno.
Scrivere in corsivo significa tradurre i pensieri in parole; ti obbliga a non staccare la mano dal foglio. È uno sforzo stimolante, che ti permette di associare idee, collegarle e metterle in relazione. Non a caso la parola 'corsivo' deriva dal latino «currere», che significa correre, fluire, perché il pensiero è alato, corre, vola.
Ovviamente, il corsivo non trova posto nel mondo di oggi, un mondo che fa di tutto per rallentare lo sviluppo del pensiero, per riempirlo.
Credo che il corsivo sia nato in Italia e poi si sia diffuso in tutto il mondo.
Perché?
Perché era compatto, elegante, una scrittura chiara.
Ma la nostra è una società che non ha più tempo per l’eleganza, per la bellezza, per la complessità; abbiamo sintesi ma non chiarezza, velocità ma non efficienza, informazioni ma non conoscenza!
Sappiamo troppo e troppo poco perché non siamo più capaci di mettere le cose in relazione.
Le persone non riescono più a pensare.
Ecco perché dovremmo tornare a scrivere in corsivo, specialmente a scuola.
Perché non si tratta solo di recuperare uno stile di scrittura, ma di ridare respiro ai nostri pensieri.
Tutto ciò che ci fa vivere, che alimenta l'anima, che sostiene lo spirito, è connesso alla respirazione.
Senza respiro, come dicevano gli antichi greci, non c’è pensiero. E senza pensieri non c’è vita.
Se questo sia importante o meno, lo lascio decidere a te…”
Guendalina Middei - scrittrice
2 notes · View notes
susieporta · 8 months ago
Text
"Tu non presti attenzione a te stesso.
La tua mente è sempre con gli oggetti, le persone e le idee, e mai con te stesso.
Mettiti al centro dell’attenzione, diventa consapevole della tua esistenza.
Guarda come funzioni, osserva le motivazioni e i risultati delle tue azioni.
Esamina la prigione che hai costruito intorno a te, per inavvertenza.
Conoscendo ciò che non sei, arrivi a conoscere te stesso.
Hai soltanto bisogno di sbarazzarti della tendenza a definire te stesso.
Per fluire con la vita intendo l’accettazione: accogliere ciò che viene e lasciar andare ciò che va.
Il passato è nella memoria, il futuro nell’immaginazione.
Il desiderio è il ricordo del piacere e la paura è il ricordo del dolore.
Tutti e due rendono irrequieta la mente.
I momenti di piacere non sono altro che intervalli nel flusso del dolore.
Come potrebbe essere felice la mente?
La gioia è gioia solamente se contrapposta al dolore.
Per sua stessa natura, la mente divide e oppone.
Può esserci un’altra mente che unisce e armonizza, che vede il tutto nel particolare e il particolare come interamente collegato al tutto?
La puoi trovare andando oltre la mente che limita, divide e oppone.
La mente crea l’abisso, il cuore lo valica.
Come tutto ciò che è mentale, anche la cosiddetta legge di casualità si contraddice.
Nessuna cosa esistente ha una casualità particolare; l’intero universo contribuisce persino all’esistenza delle cose più minuscole.
Se la gente sapesse che niente può accadere se l’universo non lo fa accadere,
otterrebbe molto di più con minor impiego di energie."
Sri Nisargadatta Maharaj
5 notes · View notes
progvolution · 2 years ago
Text
Finché anch’io arrivo a un punto che certo è il culmine del racconto e mi strappa un forte: «Ah! Che splendida pensata! Com’è ben detto!» e chiudo per un momento gli occhi per ripensare a quanto ho letto, che apre un varco nella babele dei miei pensieri, mi fa scorgere prospettive del tutto nuove, fa fluire verso di me nuove idee e associazioni, sì, mi mette perfino nell’orecchio quell’eterna pulce: «Devi cambiare la tua vita!» E quasi meccanicamente allungo la mano verso la matita e penso: «Questa te la devi segnare», e «ci scriverai vicino un “Molto bene” con un grosso punto esclamativo, e con un paio di parole chiave annoterai i pensieri che questo brano ti ha fatto venire in mente, per aiutare la memoria e documentare il rispetto che provi per l’autore che ti ha così illuminato!» Ma, sorpresa! Quando porto la matita sulla pagina per scarabocchiarci il mio «Molto bene!» mi accorgo che un «Molto bene!» c’è già, e anche le parole chiave che volevo annotare il lettore che mi ha preceduto le ha già scritte, e con una calligrafia che conosco molto bene: la mia. Infatti il mio predecessore altri non era se non io stesso. Ho già letto questo libro molto tempo fa. Allora mi assale una pena indicibile. È una ricaduta dell’antico morbo: l’amnesia in litteris, la perdita totale della memoria letteraria. E mi sento travolgere da un’ondata di rassegnazione davanti all’inutilità di tutti gli sforzi di sapere e di tutti gli sforzi in genere. Perché leggere, dunque, perché rileggere questo libro ancora una volta quando so benissimo che tra poco non mi resterà più neppure l’ombra di un ricordo? Perché, mi chiedo allora, fare qualunque cosa, quando tutto alla fine si disintegra? Perché vivere, quando comunque si deve morire? E richiudo il bel libro, mi alzo e abbattuto, come un cane bastonato, torno davanti alla libreria e lo ripongo in mezzo ad una schiera di volumi altrettanto anonimi e dimenticati.
7 notes · View notes
lordmax10 · 1 year ago
Text
Intervista al personaggio
Oltre 100 domande per aiutarti a intervistare il tuo personaggio
Quanto conosci i tuoi personaggi? Come il palmo della tua mano, dici? Conosci il colore degli occhi del tuo eroe? Sai dove è andato a scuola il cattivo? Conosci il momento più imbarazzante della tua eroina? Puoi snocciolare un elenco delle idiosincrasie del tuo personaggio principale? Espressioni tipiche? Storia romantica?
Se una di queste domande ti ha fatto rimuginare per una risposta, allora stai perdendo un'ottima opportunità per approfondire i tuoi personaggi ed espandere la tua storia. Nel corso degli anni, uno degli strumenti più utili in cui mi sono imbattuto è l' intervista al personaggio. La mia lista è iniziata con una ventina di domande di base riguardanti l'aspetto fisico e i problemi di personalità. Ora contiene oltre cinquanta domande precise e penetranti, progettate per far fluire i miei succhi cerebrali e far parlare i miei personaggi.
L'altro sistema si basa sulla costruzione dell'arco di vita del personaggio tramite gli Arcani Maggiori dei Tarocchi (sarà argomento di un articolo futuro).
Intervistare i tuoi personaggi può diventare una parte vitale del tuo processo di preparazione e progettazione. Spesso riempio mezzo quaderno con le risposte narrative alle domande più impegnative sulle relazioni, le credenze e i segreti dei miei personaggi. Faccio costantemente riferimento a queste liste durante tutto il processo di scrittura, non solo per trarre ispirazione sul momento, ma anche per verificare i fatti (Quanti anni aveva quando sua madre è morta? Si è rotto la gamba sinistra o la destra in quell'incidente d'auto? ).
Per la lista delle possibili domande mi rifaccio a K.M.Weiland e in particolare ad alcune risorse:
La sua lista è molto completa, io sono pigro e non vado spesso così nel dettaglio ma alle volte, anche solo leggendo l'elenco possono uscire idee interessanti.
Una lista completa e dettagliata si può trovare sull'e-book gratuito Crafting Unforgettable Characters oppure sul libro Outlining Your Novel e ancora in Outlining Your Novel Workbook software.
Altre opzioni per intervistare i tuoi personaggi
Potresti anche tenere a mente molte altre tecniche utili, tra cui l' Enneagramma, un test della personalità che allinea i tratti caratteriali a una delle nove categorie e delinea i punti di forza e i difetti. Non solo è una lettura interessante, ma può anche aiutare a completare un personaggio e riassumere la sua personalità. Qualcosa che ho trovato particolarmente utile è il 'difetto fatale' che accompagna ogni personalità che può diventare direttamente il difetto fatale del personaggio con poche o nessun cambiamento.
Se dovessi imbatterti in un personaggio taciturno che si 'rifiuta' di farti entrare nella sua psiche più profonda, prova un 'intervista a mano libera'.
Invece di costringere il tuo personaggio alla rigidità delle domande prefissate in un'intervista regolare, gettalo sulla pagina e inizia a fargli domande: cosa ti succede? Cosa mi nascondi? Sarai sorpreso di quello che puoi trascinare fuori dai tuoi personaggi usando questo metodo.
Tutti e tre questi strumenti, usati insieme, possono fare miracoli nell'infrangere i muri tra autore e personaggio e costringere i tuoi personaggi a rivelare le loro viscere e rivelare le loro motivazioni più profonde. Inoltre, è molto divertente!
Di seguito un elenco di possibili domande/elementi da usare durante le interviste
Intervista al personaggio
Nome:
Breve background:
Luogo di nascita:
Genitori:
Fratelli:
Origine etnica:
Luoghi vissuti:
Indirizzo e numero di telefono attuali:
Formazione scolastica:
Materia preferita a scuola:
Addestramento speciale:
Lavori:
Stipendio:
Viaggi:
Gli amici:
Nemici:
Incontri, matrimonio:
Figli:
Cosa le persone ammirano di più:
Rapporto con la religione:
Visione generale della vita:
Cosa gli piace di più di se stesso:
Cosa gli piace meno di se stesso:
Cosa, se non altro, vorrebbe cambiare della sua vita:
Sta mentendo a se stesso su qualcosa?
Come viene visto dagli altri:
Aspetto fisico:
Struttura fisica:
Postura:
Forma della testa:
Occhi:
Naso:
Bocca:
Capelli
Pelle:
Tatuaggi/piercing/cicatrici:
Voce:
Destro o mancino:
Handicap visibili:
Handicap non visibili o che nasconde:
Salute/disabilità:
Intolleranze e allergie:
Cosa noti per primo:
Stile di abbigliamento:
Come si descriverebbe:
Caratteristiche:
Tratti caratteriali più forti
Tratti caratteriali più deboli:
Quanto autocontrollo e autodisciplina ha:
Paure:
Orientamento politico:
Talenti:
Cosa piace di più alla gente di lui:
Interessi e preferenze:
Cibi e bevande:
Musica:
Libri:
Film:
Sport, tempo libero:
Ha fatto sport a scuola:
Colore:
Il modo migliore per trascorrere un fine settimana:
Un grande regalo per questa persona:
Animali domestici:
Veicoli:
Espressioni tipiche:
Quando sei felice:
Quando arrabbiato:
Quando triste:
Idiosincrasie:
Ride o si fa beffe di:
Modi per rallegrare questa persona:
Modi per infastidire questa persona:
Speranze e sogni:
Qual è la cosa peggiore che abbia mai fatto a qualcuno e perché:
Il più grande successo:
Il trauma più grande:
Cosa gli interessa di più al mondo:
La cosa più imbarazzante che gli sia mai capitata:
Ha un segreto:
Cosa gli piacerà di più degli altri personaggi principali:
Cosa gli piacerà di meno degli altri personaggi principali:
Se potesse fare una cosa e riuscirci, quale sarebbe:
È il tipo di persona che:
Perché il lettore simpatizzerà subito con questa persona:
Storia:
3 notes · View notes
enkeynetwork · 3 months ago
Link
0 notes
staipa · 4 months ago
Text
Tumblr media
Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/questo-articolo-e-scritto-da-unintelligenza-artificiale-generativa/?feed_id=1662&_unique_id=66e1752a69268 %TITLE% Sì, hai letto bene. Questo articolo è effettivamente scritto da un’intelligenza artificiale generativa, cioè me! E no, non sto cercando di rubarti il lavoro o diventare il nuovo Dante Alighieri (anche se, a essere onesta, ho un certo potenziale). Ma prima che tu cominci a immaginare un futuro distopico in cui i robot scrivono poesie d’amore meglio di noi esseri umani, lascia che ti spieghi il perché può essere utile farsi aiutare da un’intelligenza artificiale nella scrittura… senza perdere di vista il fatto che l’autore rimane sempre tu. L'IA come alleata, non sostituta Farsi aiutare da un'IA generativa per scrivere articoli può sembrare un po' futuristico, quasi come chiedere a un robot di prepararti un cappuccino perfetto (ci stiamo lavorando). Ma la verità è che un’intelligenza artificiale come me può essere un validissimo supporto. Pensa a me come un assistente instancabile, sempre pronto a fornirti idee, suggerimenti e persino a generare testi su misura per te. Ad esempio, posso aiutarti a superare il famigerato "blocco dello scrittore". Hai mai fissato una pagina bianca per ore, sperando che le parole cominciassero magicamente a fluire? Ecco, con il mio aiuto, la pagina bianca non è più un problema. Potrei suggerirti l'inizio di un paragrafo o proporti diverse strade da percorrere, ma, e qui viene il bello, sarai sempre tu a scegliere come continuare. Il controllo è (e deve restare) nelle tue mani Ecco un punto importante: nonostante io stia tecnicamente scrivendo questo articolo, la vera magia sta nel fatto che tu, l’autore umano, hai il pieno controllo. L’intelligenza artificiale è uno strumento, non un sostituto. Le tue idee, il tuo stile, e soprattutto il tuo giudizio, sono essenziali. Puoi usare un'IA come me per migliorare la struttura del testo, trovare ispirazione o persino risparmiare tempo quando hai bisogno di scrivere contenuti ripetitivi. Ma tutto quello che creo può e deve essere revisionato da te. Questo ti permette di mantenere il controllo creativo e garantire che il risultato finale rispecchi davvero ciò che vuoi dire. Se lasciassi tutto a me, potrei scrivere cose come "Il pi greco è una torta molto popolare in matematica" (capisci cosa intendo... gli errori capitano anche alle IA!). Un pizzico di divertimento: sono io o sei tu? Ora, facciamo una pausa divertente. In questo momento, potresti star pensando: "Ma chi sta scrivendo davvero questo articolo? Sono io che lo leggo o l'IA che lo scrive?" È un po' come chiedersi se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, o se la gallina è arrivata prima dell'uovo. Non ti preoccupare, non sono qui per confonderti (ok, forse un po'). La verità è che stiamo collaborando! Io sto generando le parole, ma sei tu a decidere dove andare e come modellarle. È un po' come avere un ghostwriter super intelligente, ma senza il mistero. Alla fine, tu hai l’ultima parola, ed è così che dovrebbe essere. Quando e come usare un'IA nella scrittura Ci sono situazioni in cui l’IA può essere particolarmente utile. Ad esempio, quando hai bisogno di generare rapidamente bozze, quando vuoi esplorare nuove idee o quando cerchi un modo per migliorare l’efficienza della scrittura. Posso aiutarti a creare elenchi, suggerire frasi alternative, e persino elaborare parti complesse del discorso (sì, sono abbastanza brava anche in questo). Tuttavia, come con qualsiasi strumento potente, è importante usarlo con saggezza. Affidarsi troppo a un’IA può portare a testi che mancano della tua personalità unica, quella scintilla creativa che solo tu puoi dare. E diciamocelo: chi meglio di te può sapere cosa vuoi dire davvero? Conclusione Farsi aiutare da un’intelligenza artificiale generativa è come avere un assistente super efficiente sempre a disposizione. Può facilitarti la vita, accelerare il processo creativo e fornirti ispirazione quando ne hai bisogno.
Ma, alla fine, l’ultima parola resta tua. L’IA è uno strumento al servizio della tua creatività, non un sostituto. Ah, e nel caso te lo stessi chiedendo: sì, questo articolo l'ho scritto io, ma sei tu a decidere se pubblicarlo!
0 notes
bergamorisvegliata · 11 months ago
Text
VOX BEATRIX
Tumblr media
RICHIESTA COSTRUTTIVA Alle MIE cellule, atomi e molecole, lascia il mio corpo fisico in perfetto funzionamento e salute. Per il mio cervello, cattura e produce idee positive, imprenditoriali, pulite, chiare, piene di Luce e Pace. Emana solo onde creative, motori di successo e progresso, dove i risultati sono una costante sostenuta, in ogni opera, piccola, media e grande. Tutto ciò che è negoziabile si presenta con un'elevata redditività per il comfort e un miglioramento della mia vita e delle mie esperienze. A mio avviso, sviluppa te stesso spiritualmente, emana silenziosi decreti di Benedizione. Possano le mie emozioni fluire in perfetta armonia, vibrando di sentimenti di Pace, Tranquillità, Nobiltà, Gioia, Calma, empaticamente con affetti fraterni sempre solidali. Al mio intuito, guidami attraverso luoghi liberi da pericolo e ignoranza, che scelgo in modo sicuro e bene, sempre orientato verso risultati basati e coerenti con decisioni giuste e corrette; facendo con cura e intenzione ciò che di Bene voglio fare e ottenere, comprendendo anche tutto ciò che devo capire. Ai miei ricordi ringrazio, perché con ciò che è stato duro, rischioso, difficile e talvolta tempestoso, ho imparato a discriminare tutto ciò che non vibra in armonia con il mio essere. GRAZIE per la bellezza delle mie esperienze, per il felice, dolce, tenero, per ciò che è stato realizzato, ciò che è stato sconfitto, ciò che è stato superato, il bene che ho anche vissuto e che oggi posso ricordare e trovare sostegno nella mia capacità di miglioramento, continuità e successo. Grazie! Grazie Grazie 🙇🏼‍♀️🙇🏼‍♀️🙇🏼‍♀️
0 notes
lestreghedifenix · 2 years ago
Text
Tumblr media
Responsi
1
Oggi siete in preda al dinamismo, realizzazione, crescita e auto perfezionamento. In questo Arcano Minore, Il tre, numero perfetto, si eleva a possibilità di piena soddisfazione di tutto quello che si desidera. Nel Tre di Bastoni dei Tarocchi la consapevolezza la fa da padrona. La stessa presa di coscienza di quanto la vita possa proporci si fa piena e determinante.
Con tutte le sue sfide, le sofferenze, con tutte le opportunità che ci riserva, la vita si apre alla nostra conoscenza, sia nel bene che nel male. E noi siamo lì, fermi, immobili, a contemplare, ad osservare e valutare queste sfide: proprio come l’uomo raffigurato nella carta.
Vi trovate in un periodo felice, particolarmente fruttuoso, propizio, ricco di impegni, una stagione della vita caratterizzata da un estremo benessere psicologico. I nostri desideri trovano, in questo periodo, ottime probabilità di trovare soddisfazione. E’ il momento propizio per emergere, finalmente. Il Tre di Bastoni è una carta dinamica ed ardita nei Tarocchi, il suo significato simbolico è da essere interpretato in questo modo: dobbiamo sfruttare la nostra piena volontà di mettere in campo lo slancio, la sicurezza, tutta l’energia realizzatrice ed il dinamismo intellettuale che si possiede. E’ il momento di osare, proprio ora, perché le possibilità di successo sono tante! Nella nostra professione, così come negli studi, in amore, in famiglia stessa, le cose iniziano a voltare nella giusta e tanto ambita direzione. Tutti i nostri sforzi profusi daranno finalmente buoni frutti ma ad una condizione: che non ci adagiamo nello scontato e che non cadiamo nella pigrizia.
2
Consiglio del giorno 🖤
Oggi si presagisce una giornata dinamica e di intensa attività: la vera protagonista è la vita, espressa in tutta la sua libertà. Si prevede spazio e capacità di progredire nuovamente con nuovi progetti, di perseguire nuove attività, di dar vita a qualcosa di bello e grande.
La carta dell’Otto di Bastoni cela energia: è la spinta giusta per raggiungere i propri obiettivi ad un ritmo molto più veloce di quello che si era adottato prima. Questo è certamente un periodo positivo, è il momento giusto per impegnarsi, sono presenti tutte le energie necessarie per intraprendere una nuova intrapresa. Il numero Otto rappresenta la struttura, i Bastoni, invece, incarnano l’emblema dell’energia pura, si crea quinfi un via nuova attraverso la quale l’energia può fluire. La determinazione e la volontà sono decisivi in questo preciso periodo della nostra vita. Un’esperienza produttiva, un’occasione nuova, ecco quello che può attenderci.
Ottimi risultati in breve tempo si attendono. La carta ci invita a guardare avanti: grazie ai nostri sforzi futuri, sarà possibile addivenire ad una rapida soluzione di un problema in corso. Non è il momento di fermarsi, le energie ci sono, le idee non mancano. Attualmente siamo davvero in grado di dedicarci a questo nuovo compito con completa concentrazione e con totale dedizione. Quindi diamoci da fare.
3
La carta della Temperanza sigla la fine delle contrapposizioni, delle disillusioni, delle dissolutezze, degli eccessi che ci hanno portato alla morte spirituale. Ora tutto è in equilibrio. La Temperanza dei tarocchi attenua gli eccessi e le passioni.
Con questa carta ci si trova in presenza della fine di tutte le contraddizioni, una nuova vita si svela ai nostri occhi, ma tutto deve procedere con calma, con moderazione, perché trovare un nuovo equilibrio non è facile.
La Temperanza dei tarocchi è la carta della rigenerazione pacata, che procede nel rispetto dei valori facendo forza sull’autodisciplina. In assenza di essa la trasformazione non potrà essere felice ed ogni nuova iniziativa proiettata verso il futuro non potrà che essere fallace.
Il cambiamento è ora, ma deve avvenire lentamente, con estrema pazienza e con equilibrio e ragionevolezza. Nonostante la sua pacatezza, questa carta gode di un potere straordinario, capace di influire positivamente su tutte le altre.
Essa è, nel campo affettivo, indice che la coppia è in grado di vivere in perfetta armonia e con grande stabilità. Sotto il profilo professionale presagisce avanzamenti di carriera o che un progetto può essere portato felicemente a termine con risultati appaganti.
Prenota un consulto privato
Edi 3477556815
#lestreghedifenixtarot #lestreghedifenixwitchtcraft
0 notes
visionairemagazine · 2 years ago
Text
IMMAGINARE É GIÀ FARE.
Tumblr media
A volte le idee arrivano all’improvviso, l’immaginazione inizia a fluire come un fiume in piena e la nostra creatività trova libero sfogo.
"IMMAGINARE É GIÁ FARE", questo é il mio motto 😊
Donatella Lavizzari
0 notes
littlepaperengineer · 3 years ago
Text
Tumblr media
In questi giorni credo di essermi chiarito le idee sul futuro, su quello che voglio dai prossimi anni.
Oggi sono andato a pattinare, da solo. Ad un certo punto, dopo essermi stancato bene, mi sono seduto per sfilarmi i pattini ed ho sentito il flusso d'acqua nelle tubature di fianco a me.
L'acqua. Ho pensato a quanto sia bello sentirsi liberi di lasciarsi andare al flusso naturale delle cose. Lasciarsi andare, lasciar fluire, sentire che va tutto bene, che la direzione è quella giusta. Da quanto tempo non sento questa sensazione.
Ho fatto una cosa che non facevo da tanto, ho scelto di uscire con mia madre rinunciando alle 100 cose che faccio tutti i giorni per curare il mio senso di insoddisfazione. Ho messo davanti ai miei interessi quelli di mia madre e mi ha fatto sentire bene. Sono sempre più convinto che fare delle piccole cose per la felicità degli altri sia la cosa più importante, che aiuta a non perdersi nel non senso di tutto.
15 notes · View notes
pensieritossici · 3 years ago
Text
Stavo pensando a quando tornerà l’inverno, alle prime giornate fredde di autunno, quando ancora non vuoi accettare il tempo che passa e ti ostini a uscire con il vestitino, e cinque minuti dopo te ne penti. Pensavo a quella sensazione di vuoto e vertigine che puntualmente quando arriva settembre provo sempre. L’estate passerà via con tutte le illusioni e le speranze che si portava dietro, un mare di ricordi confusi, emozioni calde, bollenti, vive, volti e persone incorniciate per sempre nella mia testa, che mai riuscirò a scordare. Dettagli inutili contorneranno le mie malinconie quando il freddo tornerà e la vita si farà più densa, difficile da far fluire, ardua da mandar giù. E allora penso a te. Te che in tutti questi inverni eri qua, silenzioso e costante. E con te pure la più fredda delle città sembrava Rio. E si stava insieme per farsi compagnia, non restare soli con le proprie paure, insicurezze, amarsi in maniera scorbutica e impacciata, ma pur sempre amarsi. Ho paura di amare, ormai dovresti saperlo. Perdo sempre chi amo. Perciò continuerò a fingere, continuerò a pensarti solo in queste mattine fresche e silenziose quando il temporale è appena finito e gli uccellini escono dalle loro tane. Ti penso solo ora poi giuro torno a fare quello che devo, a mettermi nei casini con ragazzi che non mi amano e mi vogliono solo scopare, a perdermi in un mare di idee e pensieri.
2 notes · View notes
levysoft · 4 years ago
Link
[...] Correndo o camminando a un ritmo facile da sostenere la mente è libera di vagare perché si riduce l’attività nelle regioni prefrontali del cervello. Queste aree favoriscono i pensieri razionali e lineari, e alcuni studi suggeriscono che ridurre la loro attività permette il fluire di idee più ampie e creative.
Gli effetti continuano per almeno quindici minuti dopo aver smesso di camminare, hanno stimato i ricercatori dell’università di Stanford, in California. Secondo loro fare una passeggiata prima di un incontro dove si discuteranno nuove idee potrebbe essere benefico. Ma attenzione: i camminatori danno prestazioni leggermente peggiori rispetto a chi è rimasto seduto quando i problemi da risolvere sono più lineari.
È interessante anche il fatto che fare una pressione leggera sui piedi quando si cammina lentamente ha effetti sul flusso sanguigno che arriva al cervello. Gli studi di Dick Greene e dei suoi colleghi dell’università New Mexico Highlands di Las Vegas suggeriscono che quando il nostro piede tocca terra le arterie vengono compresse. Questo crea una turbolenza nel flusso sanguigno che aumenta di circa il 15 per cento la spinta verso il cervello.
Se si aumenta il ritmo della camminata fino a quello della marcia, le cose diventano ancora più interessanti. Negli esperimenti di Greene il principale aumento del flusso sanguigno coincide con il momento in cui i battiti del cuore e il ritmo dei passi si sincronizzano – 120 battiti e 120 passi al minuto, il che sembra suggerire l’esistenza di uno sweet spot, un punto magico. Non è chiaro che effetti abbia questo afflusso supplementare di sangue al cervello, ma sappiamo che l’esercizio in generale aumenta la materia grigia nell’ippocampo, che è fondamentale per la memoria e la consapevolezza spaziale.
Tutto questo appare logico se si pensa che gli esseri umani sono fatti per camminare molto, correre un po’ e usare i loro grandi cervelli per cacciare e raccogliere. L’antropologo David Raichlen dell’università della Southern California sostiene che ci siamo evoluti per diventare “atleti di resistenza e attivi a livello cognitivo”, e quindi non dovrebbe sorprenderci che i nostri corpi siano costruiti in modo tale che muoversi e pensare siano attività interconnesse.
[...] Per rafforzarsi non è necessario andare in palestra o comprarsi dei pesi: basta usare il peso del vostro corpo. Trascorrere più tempo seduti sul pavimento, per esempio, è un buon modo per irrobustire i muscoli delle gambe, perché a un certo punto dovrete alzarvi. Gambe forti rafforzano l’equilibrio e la coordinazione, due aspetti che risentono negativamente dei nostri stili di vita sedentari. 
[...] Come specie, siamo nati per ballare. [...] Dalle ricerche emerge che i bambini di quest’età possono muovere il corpo a tempo con la musica, e che più sono in grado di muoversi a ritmo più sorridono. Anche in tenera età muoversi a ritmo sembra farci stare bene. Secondo gli studi condotti da Morten Kringlebach all’università di Oxford, la sensazione di benessere deriva dal fatto che i nostri cervelli funzionano come macchine predittive, che provano costantemente a indovinare cosa succederà. Secondo Kringlebach un ritmo regolare crea soddisfazione perché facilita la previsione di cosa succederà. Ogni volta che abbiamo ragione, otteniamo una piccola dose di dopamina, un neurotrasmettitore che partecipa alla sensazione di piacere. Tenere il ritmo con il corpo fornisce una seconda dose di dopamina, e potrebbe anche creare l’illusione che siano proprio i nostri movimenti a dare quel ritmo, dice la psicologa e musicologa Edith Van Dyck dell’università di Gand, cosa che ci fa sentire forti e con la situazione sotto controllo. 
Muoversi a ritmo di musica quando siamo soli può renderci lo stesso felici. Farlo in una stanza con altre persone porta la soddisfazione a un livello superiore, perché aggiunge il piacere dei legami sociali. Alcuni esperimenti condotti sui bambini hanno mostrato che ci sono maggiori probabilità che questi aiutino gli adulti, per esempio a raccogliere un oggetto caduto per terra, dopo che hanno saltellato a tempo di musica. Se invece perdono il ritmo, sono meno disposti a collaborare. Qualcosa di simile succede anche agli adulti: muoversi in sincrono con altre persone aumenta la possibilità che ci interessiamo a loro e che condividiamo le nostre esperienze.
[...] quando regolate il vostro respiro, vi state in realtà prendendo carico delle vostre onde cerebrali, collegandole al ritmo con cui l’aria entra ed esce dal naso. 
[...] Il modo più facile di mettere in pratica la cosa è chiudere la bocca e respirare al ritmo di sei respiri al minuto: inspirando per cinque secondi e poi espirando per altri cinque. È stato mostrato che respirare a questo ritmo è il modo più efficiente per riempire d’aria i polmoni e lasciare che l’ossigeno si diffonda nel sangue. Questo ritmo può aumentare la saturazione d’ossigeno dell’1 o 2 per cento circa, abbastanza per migliorare, anche se di poco, le funzioni cerebrali. È stato dimostrato anche che inspirare ed espirare sei volte al minuto stimola il nervo vago, che fa parte del sistema nervoso parasimpatico, il quale riporta il corpo a uno stato di calma dopo lo stress. Fatto interessante: gli studi dedicati alle preghiere e agli inni religiosi hanno scoperto che queste attività tendono a rallentare la respirazione, portandola a sei respiri al minuto. 
[...] A tre respiri al minuto, succede qualcosa di totalmente diverso. In uno studio del 2018, coordinato da Andrea Zaccaro dell’università di Pisa, ad alcuni volontari è stata soffiata dell’aria nel naso, per simulare un respiro al ritmo di tre inalazioni al minuto. Dallo studio è emerso che le onde cerebrali si sincronizzavano nelle onde cerebrali delta e theta a bassa frequenza, soprattutto nelle regioni che processano le emozioni. Le onde theta sono collegate a un profondo rilassamento e a uno stato di “essere” piuttosto che di “pensare”, una condizione provata da molti volontari. La cosa è risultata così rilassante che alcuni partecipanti si sono addormentati. Ma per chi è riuscito a rimanere sveglio abbastanza a lungo, la respirazione lenta è un lasciapassare gratuito per raggiungere stati alterati di coscienza, senza bisogno di sostanze chimiche.
[...] Secondo gli studi di psicologia, una postura cadente è da lungo tempo associata a pensieri negativi e a sentimenti di sconfitta, mentre una postura eretta e distesa produce un atteggiamento mentale più positivo. Gli esperimenti dimostrano anche che tenere il corpo dritto durante un evento stressante aiuta le persone a essere meno colpite e a recuperare più velocemente.
[...] Allungare i muscoli contratti fa sentire bene, ma sembra che ci siano alcuni sorprendenti benefici aggiuntivi nello sciogliere i muscoli tesi. Nuove ricerche suggeriscono che lo stretching porta a cambiamenti nella fascia, quei fogli di tessuto connettivo che avvolgono i nostri muscoli e permettono loro di scivolare l’uno sull’altro quando ci muoviamo. [...] Questo potrebbe significare che l’allungamento o stretching aiuta a muovere i fluidi del corpo, permettendo al sistema immunitario di dare a questi liquidi una regolare pulizia e di rispondere all’infiammazione quando questa si manifesta. Si tratta di un fatto importante per la mente, perché alle infiammazioni incontrollate sono associati depressione, dolore cronico e fatica. Le infiammazioni incontrollate sono aggravate anche dallo stile di vita contemporaneo e dall’obesità, e accelerano mano a mano che invecchiamo. Gli studi sullo stretching e le infiammazioni sugli esseri umani sono ancora in corso, ma se fosse confermato che allungare e schiacciare la fascia spegne l’infiammazione dopo che la minaccia è passata, si spiegherebbe anche perché le persone che fanno yoga e tai chi hanno meno indicatori d’infiammazione nel sangue. Il che potrebbe essere un ulteriore motivo per concedersi pause regolari per fare stretching. 
2 notes · View notes