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Desvendando os 6 Tipos de Alopecia e Suas Soluções Comprovadas para Mulheres
Vereadora tira peruca na Câmara para rebater ataque nas redes sociais. Cris Monteiro (Novo) protestou, na última terça-feira (23), contra ataques que vem recebendo, relacionados à sua aparência. Durante sessão na Câmara Municipal de São Paulo, a vereadora tirou a peruca e afirmou que sua foto foi publicada no perfil de vereadores do PSOL. Monteiro revelou que sofre de alopecia, uma doença…
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#alopésia#Alopecia Androgenética#Alopecia Areata#Alopecia Cicatricial#Alopecia Frontal Fibrosante#Alopecia por Tração#Calvície Comum#Eflúvio Telógeno#Maiara e Maraisa#vereadora#Vereadora tira peruca na Câmara para rebater ataques nas redes sociais
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Una ricerca pubblicata su JAMA Dermatology ha rivelato un potenziale collegamento tra l’uso della pillola contraccettiva e una forma di calvizie nota come alopecia fibrosante frontale (FFA). Questo disturbo cutaneo, estremamente severo, è caratterizzato da infiammazione, cicatrici e perdita irreversibile dei capelli. Dalla sua prima descrizione nel 1994, il numero di casi di FFA, che colpisce prevalentemente le donne, è in costante aumento. Tale tendenza ha portato scienziati e clinici a ipotizzare che la malattia possa avere cause sia ambientali sia genetiche L’ alopecia fibrosante frontale L’alopecia fibrosante frontale provoca la distruzione dei follicoli piliferi, portando a una perdita di capelli permanente L’alopecia fibrosante frontale è un tipo di alopecia cicatriziale che provoca la distruzione dei follicoli piliferi, portando a una perdita di capelli permanente, principalmente lungo l’attaccatura frontale dei capelli e le tempie. I sintomi includono arrossamento, desquamazione e la presenza di capelli spezzati nella zona affetta. Può colpire anche altre parti del corpo come le sopracciglia e, in alcuni casi, i peli pubici. La causa esatta della FFA non è completamente compresa, ma si ritiene che possa essere multifattoriale. Coinvolge cioè componenti genetiche, ormonali e ambientali. Alcuni studi suggeriscono un legame con l’uso di cosmetici o prodotti per la cura della pelle contenenti ingredienti potenzialmente irritanti. Inoltre, è stata osservata una correlazione con la diminuzione dell’attività del recettore PPAR-γ, che influisce sul metabolismo dei lipidi e sulla differenziazione delle cellule sebacee, portando a infiammazioni e cicatrici. Quanto alla sua prevalenza globale, non è ben definita, ma studi recenti indicano un aumento dei casi in tutto il mondo. Trattamenti Non esiste una cura definitiva per l’alopecia fibrosante frontale, ma vari trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia. Questi includono farmaci anti-infiammatori e immunosoppressori come l’idrossiclorochina, i corticosteroidi e il doxycycline. Altri trattamenti emergenti includono il plasma ricco di piastrine (PRP), la fototerapia e gli inibitori del recettore PPAR-γ. È cruciale iniziare il trattamento il prima possibile per stabilizzare la malattia e promuovere la ricrescita dei capelli. Curiosità sulla condizione La FFA è stata inizialmente descritta nel 1994 dal dermatologo australiano Kossard come una forma di alopecia cicatriziale prevalentemente nelle donne postmenopausali. Recentemente, è stata osservata anche in pazienti più giovani. Cosa che suggerisce o una potenziale variazione nell’età di insorgenza. La condizione piò coesistere con altre forme di perdita di capelli, come l’alopecia androgenetica, la forma di calvizie più diffusa. Nuove scoperte sulla causa genetica della alopecia frontale fibrosante e il suo legame con la contraccezione orale Lo studio, condotto da Dr. Tuntas Rayinda e guidato dal dermatologo Christos Tziotzios, consulente e docente dell’Istituto di Dermatologia St. John di Londra, e dal Prof. Michael Simpson del Dipartimento di Genetica Medica e Molecolare, si basa sulla ricerca precedente del team che ha identificato mutazioni all’interno di determinati geni che aumentano il rischio di sviluppare FFA. Uno di questi è il gene CYP1B1, un gene che codifica per un enzima metabolico responsabile del metabolismo degli ormoni. Un’indagine su donne con FFA ha scoperto che coloro che avevano una versione specifica del gene CYP1B1 avevano maggiori probabilità di sviluppare la condizione quando avevano anche assunto contraccettivi orali. I dati sono stati raccolti da donne con FFA nel Regno Unito tra luglio 2015 e settembre 2017, che sono stati confrontati con donne che non avevano FFA dal Biobank del Regno Unito. Questo sostiene i modelli esistenti sullo sviluppo della FFA, che deriva da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Speranze future Oltre a migliorare la nostra comprensione dei fattori genetici e ambientali combinati che guidano la FFA, gli autori sperano che questi risultati possano essere applicati per ridurre al minimo il rischio di sviluppo della malattia. Il team di ricercatori sta ora lavorando allo sviluppo e alla diffusione di un test genetico di questo tipo in modo più ampio. «Il nostro studio è il primo studio sull’interazione gene-ambiente mai condotto sulla alopecia frontale fibrosante (FFA), una condizione infiammatoria e cicatriziale lichenoidi che colpisce quasi esclusivamente le donne. In precedenza abbiamo identificato variazioni causali in un gene correlato al metabolismo degli ormoni, che conferisce suscettibilità a questa malattia sempre più comune e altamente angosciante». «Abbiamo ora dimostrato il contributo della contraccezione orale alla manifestazione della malattia tramite interazione gene-ambiente. Siamo molto grati a tutti i nostri medici di riferimento nel Regno Unito, a tutto il personale clinico e di ricerca, ai nostri pazienti e alla British Skin Foundation per il sostegno finanziario al nostro lavoro». Questo il commento di Tziotzios. Fonti Tuntas Rayinda et al, Interazione Gene-Ambiente tra CYP1B1 e Contraccezione Orale nella Alopecia Frontale Fibrosante, JAMA Dermatology Navigazione articoli Fonte
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-“ Interessante esta sequência de fotos realizadas para avaliar o perfil da deposição #pulmonar de partículas de solução salina marcada com #tecnecio #tc por nebulização e visualizadas utilizando a técnica de #cintilografia #gama. Observem no primeiro “set” de imagens que a deposição é perfeitamente #homogênea em voluntários normais. E no set seguinte como a deposição é totalmente #heterogenea nos #pulmões de pacientes portadores de doenças #fibrosantes pulmonares como por exemplo a #fpi ( fibrose pulmonar idiopática), a #cpfe (combinação de fibrose pulmonar e #enfisema ) e a #esclerosesistemica com comprometimento intersticial pulmonar #esdpi #sscild . Evidencia, portanto que o #screening com #tcar é um componente crítico e de supra importância para que o tratamento precoce seja capaz de garantir uma menor morbimortalidade para os portadores de #dpi “- (em DAPI Diagnóstico Avançado Por Imagem) https://www.instagram.com/p/B6VfXfEHAQe/?igshid=1q832rj8ssr34
#pulmonar#tecnecio#tc#cintilografia#gama#homogênea#heterogenea#pulmões#fibrosantes#fpi#cpfe#enfisema#esclerosesistemica#esdpi#sscild#screening#tcar#dpi
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Viver bem: Dermatologista do Sistema Hapvida explica o que é alopecia areata
Viver bem: Dermatologista do Sistema Hapvida explica o que é alopecia areata
Nesta última semana, a alopecia tornou-se um dos temas mais comentados nos veículos de comunicação e nas redes sociais. O dermatologista do Sistema Hapvida, Diogo Pazzini Bomfim, esclarece o seu significado: "Alopecia não é o nome de uma única doença que provoca a perda de cabelo. Há vários tipos de alopecia, como a alopecia androgenética, alopecia areata, alopecia frontal fibrosante e alopecia…
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Viver bem: Dermatologista do Sistema Hapvida explica o que é alopecia areata
Viver bem: Dermatologista do Sistema Hapvida explica o que é alopecia areata
Nesta última semana, a alopecia tornou-se um dos temas mais comentados nos veículos de comunicação e nas redes sociais. O dermatologista do Sistema Hapvida, Diogo Pazzini Bomfim, esclarece o seu significado: "Alopecia não é o nome de uma única doença que provoca a perda de cabelo. Há vários tipos de alopecia, como a alopecia androgenética, alopecia areata, alopecia frontal fibrosante e alopecia…
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Madarose é o termo médico utilizado para a perda das sobrancelhas, que pode ser causada por uma série de condições. Dentre as possíveis causas de queda podemos citar: - Doenças específicas dos pêlos, como alopecia areata, líquen plano pilar, alopecia frontal fibrosante, moniletrix; - Doenças do organismo, como hipotireoidismo, hanseníase; - Doenças inflamatórias da pele, como a dermatite atópica; - Algumas síndromes, como displasia ectodérmica; - Uso de alguns tipos de drogas; https://www.instagram.com/p/BzBzaRBnSNU/?igshid=81xm39imee3b
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Coronavírus: atendimento online de diversas especialidades médicas evita deslocamentos em quarentena
Em muitas partes do país, o COVID-19 forçou o fechamento de bares, restaurantes, salões de beleza, spas e até consultórios médicos, que foram solicitados a cancelar ou adiar cirurgias eletivas, a fim de liberar leitos hospitalares para um aumento previsto de pacientes.
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Para cumprir os avisos de distanciamento social, alguns dermatologistas, cirurgiões plásticos, angiologistas, nutrólogos, ginecologistas e diversos especialistas, que atendem em consultório particular, também fecharam suas portas para consultas não emergenciais. “Durante a fase de pandemia, nós temos picos de infecção viral na população. Chegamos em um momento em que teremos uma grande crescente logarítmica de infectados. A gente solicita que a população não faça exames de rotina nessa fase de pico de infecção viral. Nas primeiras semanas de orientação de isolamento social seria interessante que a população não saísse de casa e não se expusesse ao maior índice de infecção”, afirma a Dra. Ana Carolina Lúcio Pereira, ginecologista membro da Febrasgo (Federação Brasileira das Associações de Ginecologia e Obstetrícia). Com os consultórios físicos fechados, os médicos estão recorrendo às visitas virtuais como forma de tratar pacientes de longe.
Para os médicos e seus pacientes, o impulso em direção à telemedicina, reconhecido pelo Conselho Federal de Medicina em ofício enviado ao Ministério da Saúde, significa que as consultas médicas podem ocorrer mesmo em quarentena. “É uma maneira de não deixar os pacientes desassistidos nesse período. Não sabemos quanto tempo vai durar esse período de pandemia, mas não podemos agravar esses problemas crônicos de saúde da população, então a telemedicina é um avanço. De acordo com o documento encaminhado, a telemedicina poderá ser exercida nos seguintes moldes: teleorientação, que permite que médicos realizem à distância a orientação e o encaminhamento de pacientes em isolamento; telemonitoramento, que possibilita que, sob supervisão ou orientação médicas, sejam monitorados a distância parâmetros de saúde e/ou doença; e teleinterconsulta, que permite a troca de informações e opiniões exclusivamente entre médicos, para auxílio diagnóstico ou terapêutico”, explica a nutróloga Dra. Marcella Garcez, diretora da Associação Brasileira de Nutrologia (ABRAN) e que já está atendendo pacientes virtualmente. “O que propomos são orientações gerais, recomendações de direcionamento ao hospital, solicitação de exames, emissão de atestados, troca de receitas, terapêutica simples e medidas de suporte em um momento que os pacientes estão com o acesso restrito aos serviços de saúde”, afirma a Dra. Ana Carolina, que ainda não implementou o método.
A tecnologia de telemedicina estava em uso nos Estados Unidos antes mesmo do surto de coronavírus, mas lá as regras para seu uso foram alteradas para acomodar médicos e pacientes. Nos países em que esse tipo de atendimento é permitido, os médicos podem usar aplicativos populares que permitem bate-papos por vídeo, como o FaceTime, o Google Hangouts, o Skype ou o Facebook Messenger, sem risco de penalidade por descumprimento de regras. “Pode ser usada qualquer plataforma (WhatsApp, Skype, Zoom, FaceTime) desde que você possa visualizar o paciente”, afirma a Dra. Marcella. “Estou fazendo atendimentos por FaceTime. Acredito que a telemedicina é uma tendência grande que já é feita em outros países, principalmente Estados Unidos. Isso era questão de tempo até chegar ao Brasil. Ela não substitui a consulta presencial, mas serve como uma forma de orientação aos pacientes”, afirma o cirurgião plástico Dr. Paolo Rubez, membro da Sociedade Brasileira de Cirurgia Plástica. “A telemedicina é muito usada para pacientes que já foram operados, para fazer um acompanhamento de pós-operatório se o paciente mora longe. Nessa fase em que não é para ficar saindo de casa, ela serve muito bem para retornos. É claro que, se surgir qualquer dúvida e precisar de um atendimento presencial, não há alternativa: tem que ser feito presencialmente”, reitera o cirurgião plástico.
A angiologista e cirurgiã vascular Dra. Aline Lamaita, membro da Sociedade Brasileira de Angiologia e Cirurgia Vascular, também está atendendo online e dando orientação, mas ressalta: “Importante salientar que esse atendimento terá limitações, já que não existirá o exame físico, e algumas medidas devem ser observadas para manter a segurança de ambas as partes. O primeiro ponto é o meio de comunicação utilizado, que deve garantir a integridade, segurança e o sigilo de informações. O segundo ponto é que toda a consulta deverá ser, obrigatoriamente, registrada em prontuário como realizada em consulta presencial contendo data, hora e método de comunicação utilizado. Além disso, os médicos estão autorizados a emitir atestados ou receitas médicas desde que assinados eletronicamente e acompanhados de informações sobre o profissional. Também deverão seguir os requisitos estabelecidos pela Agência de Vigilância Sanitária (Anvisa). E, por último, os pacientes devem ser informados sobre esse método de atendimento e devem estar cientes de suas limitações quando comparados a uma consulta presencial”, afirma a angiologista.
A dermatologista e tricologista Dra. Kédima Nassif, membro da Sociedade Brasileira de Dermatologia, pretende colocar em prática as consultas online para Dermatologia Clínica e retornos. “Vou fazer mais para dar um suporte para as pacientes que eu já conheço, que têm diagnóstico, e para casos mais urgentes. Por exemplo, uma suspeita de alopecia frontal fibrosante, algo que eu deveria já começar a medicação antes que desenvolva uma alopecia cicatricial”, diz a dermatologista.
Como o paciente pode se preparar para uma videoconferência – Em casos dermatológicos e tricológicos, em que as alterações podem ser vistas na pele, há uma grande preocupação, pois as chances são de que seu apartamento não tenha a mesma iluminação fluorescente que um consultório médico. “A questão da foto pode ser um problema”, afirma a Dra. Kédima Nassif. Como os diagnósticos serão baseados em fotos e vídeos, é crucial usar boa iluminação e tirar as fotos da mais alta qualidade possível. Tenta o seu melhor.
É aconselhável que pacientes busquem um local com boa iluminação, estejam sem maquiagem, puxem os cabelos para trás e tirem fotos em vários ângulos. Em casos de erupções cutâneas ou lesões, é necessário tirar fotos em close e mais afastadas da área afetada e de toda a área do corpo.
Ajuda para além da própria especialidade – A cirurgiã plástica Dra. Beatriz Lassance, membro da Sociedade Brasileira de Cirurgia Plástica e do Colégio Brasileiro de Medicina do Estilo de Vida, enviou para todos os pacientes que atende uma mensagem para ajudar, de maneira virtual, pacientes que têm dúvidas com relação a doenças. “Somos médicas, não trabalhamos em emergência e nem na linha de frente, por isso estamos em isolamento social. Mas podemos ajudar nossos colegas, verdadeiros heróis que estão a postos em hospitais e serviços de saúde. Podemos avaliar situações de doenças outras, como infecções urinárias, gastroenterites, etc, evitando que as pessoas precisem ir a um pronto-socorro por casos que podemos resolver e dar as devidas condutas com receitas de antibióticos se necessário. Foi regulamentada telemedicina e as farmácias aceitam receita em PDF. Podemos fornecer receitas de remédios de uso contínuo vendidos, respeitando os critérios de prescrição que julgarmos pertinentes. Ajudamos também com orientação via whatsapp e celular sobre sintomas que devem levar o paciente às urgências, como sinais de insuficiência respiratória; também fornecemos orientação de medidas preventivas e de cuidados”, diz a cirurgiã plástica. “Juntos, todos nós podemos ajudar, e assim podemos fazer nossa parte. Precisamos desafogar as UPAs e pronto-socorros para nossos colegas terem condições de lidar com essa pandemia grave que nos assola”, finaliza a médica.
FONTES: DRA. ALINE LAMAITA, DRA. ANA CAROLINA LÚCIO PEREIRA, DRA. BEATRIZ LASSANCE, DRA. KÉDIMA NASSIF, DRA. MARCELLA GARCEZ, DR. PAOLO RUBEZ
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Coronavírus: atendimento online de diversas especialidades médicas evita deslocamentos em quarentena publicado primeiro em https://marcioatalla.uol.com.br/
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Perte de cheveux féminine sur les côtés, les temples et autour des bords
Perte de cheveux féminine sur les côtés, les temples et autour des bords
La perte de cheveux chez les femmes qui se produit dans la région du temple, les bords ou les côtés de la tête peut être causée par plusieurs troubles différents.
Alopécie fibrosante frontale
L'alopécie fibrosante frontale est une maladie découverte récemment. Il a été décrit pour la première fois en 1994. Les caractéristiques comprennent la perte de cheveux symétrique le long de la racine des…
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Genkyotex : annonce l'approbation par la FDA de l'essai de Phase 2 avec le GKT831 dans la fibrose pulm onaire
• Cette étude élargit les indications cliniques potentielles pour ce composé phare • Essai financé par une subvention des National Institutes of Health aux États Unis
ARCHAMPS, France, 17 juill. 2019 (GLOBE NEWSWIRE) -- Genkyotex (Euronext Paris & Bruxelles : FR0013399474 - GKTX) société biopharmaceutique et leader des thérapies NOX, annonce aujourd'hui l'approbation de l 'IND « Investigational New Drug » de la FDA aux États-permettant l'initiation d'une étude de Phase 2 avec le GKT831, son principal produit candidat, chez les patients atteints de fibrose pulmonaire idiopathique (FPI).
Il s'agit du troisième essai clinique de Phase 2 avec le GKT831 pour une maladie fibrotique, la fibrose pulmonaire apportant une nouvelle indication clinique potentielle pour ce composé après la fibrose hépatique et la fibrose rénale. La Société a récemment communiqué les données cliniques attestant des propriétés antifibrotiques et anti-inflammatoires du GKT831 chez les patients atteints de cholangite biliaire primitive (CBP), une maladie fibrosante du foie. La Société avait annoncé précédemment que les National Institutes of Health (NIH) aux ÉtatsUnis avaient accordé une subvention de 8,9 millions de dollars au Professeur Victor Thannickal de l'University of Alabama at Birmingham (UAB), pour financer un programme de recherche pluriannuel d'évaluation du rôle des enzymes NOX dans la FPI, maladie pulmonaire chronique entraînant une fibrose pulmonaire1 . Cette étude de Phase 2 de 24 semaines initiée par un investigateur pour GKT831 chez les patients atteints de FPI est la composante clé de ce programme.
« Cette étude constitue une avancée majeure dans la mesure où elle permettra aux patients atteints de maladies pulmonaires fibrotiques de bénéficier de ces découvertes précliniques fondamentales », déclare le Professeur Thannickal. « L'inhibition de NOX1/4 pourrait modifier en profondeur l'��volution de la maladie, en influant sur le remodelage vasculaire et fibrotique, qui est responsable de la progression de la maladie dans la FPI. Sur la base des données précliniques obtenues jusqu'à présent, nous sommes convaincus que le GKT831 pourrait constituer un traitement efficace de la FPI. Le GKT831 a précédemment montré une activité antifibrotique marquée dans les modèles précliniques, et maintenant chez les patients atteints de fibrose hépatique. Nous nous réjouissons à présent d'évaluer ce candidat prometteur chez les patients atteints de FPI ».
« Nous félicitons le Professeur Victor Thannickal et ses confrères d'avoir obtenu l'approbation par la FDA pour cette étude importante », déclare le Dr. Philippe Wiesel, Directeur Médical de Genkyotex. « L'efficacité clairement démontrée, l'excellent profil de sécurité, et l'amélioration de la qualité de vie apportés par le GKT831 dans l'essai clinique sur la CBP, indiquent que le GKT831 pourrait apporter des bénéfices thérapeutiques importants chez les patients atteints de FPI ».
À propos de l'essai clinique Phase 2 de GKT831 dans la FPI
Le consortium académique comprend également le Dr. Steven Duncan de l'UAB, le Dr. Gerard Criner de la Temple University, le Dr. Hyun Kim de l'University of Minnesota, le Dr. Kevin Flaherty de l'University of Michigan, et le Dr. Joseph Lasky de la Tulane University. Le Professeur Thannickal et ses confrères ont précédemment publié une étude pionnière dans Nature Medicine identifiant le NOX4 comme un facteur clé de la fibrose pulmonaire2 .
Dans une publication ultérieure dans Science Translational Medicine, les chercheurs ont démontré que l'inhibition pharmacologique de NOX1/4 obtenue grâce à GKT831 avait des effets antifibrotiques marqués et prolongeait la survie dans un modèle de fibrose pulmonaire sévère chez des souris âgées3 . Séparément, il a été démontré que la NOX1 entraînait un remodelage vasculaire, ce qui constitue un facteur clé de la progression de la maladie chez les patients atteints de FPI, dans plusieurs modèles précliniques de maladie pulmonaire4 5 . Ces modèles précliniques ont permis de démontrer que GKT831 permettait de réduire efficacement le remodelage vasculaire et la défaillance du ventricule droit secondaire.
Cet essai de Phase 2 initié par un investigateur sera une étude randomisée, en double aveugle, contre placébo, en groupes parallèles visant à évaluer l'innocuité et l'efficacité du GKT831 administré par voie orale chez les patients atteints de FPI bénéficiant d'un régime de soins optimal. 60 patients au total se verront administrer un traitement de 24 semaines de GKT831 par voie orale ou un placébo équivalent. Les patients recevront 400 mg de GKT831 deux fois par jour, le dosage qui a permis d'obtenir une amélioration statistiquement significative de plusieurs critères secondaires ainsi qu'un excellent profil de sécurité dans l'essai de Phase 2 réalisé récemment chez des patients atteints de CBP, une maladie fibrosante du foie. Le critère principal d'efficacité pour l'essai sur la FPI sera l'évolution des concentrations plasmatiques à l'issue de la période de traitement de 24 semaines, de l'o,o'- dityrosine, modification covalente oxydative des résidus tyrosine de protéines, qui a été identifiée comme un marqueur du stress oxydatif pulmonaire et qui est particulièrement élevée chez les patients atteints de maladies pulmonaires interstitielles6 . Les principaux critères secondaires d'efficacité sont les variations de la distance de marche parcourue en 6 minutes, la capacité vitale forcée et la tomodensitométrie haute résolution. ____________________________________________
1 Les recherches citées dans cette publication ont bénéficié du soutien des National Heart, Lung, And Blood Institute of the National Institutes of Health (subvention n° P01HL114470). Le contenu de ce document relève de la seule responsabilité de ses auteurs et n'est pas nécessairement le reflet des positions officielles des National Institutes of Health.
2 Hecker L et al. NADPH Oxidase-4 Mediates Myofibroblast Activation and Fibrogenic Responses to Lung Injury. Nat Med. Septembre 2009 ; 15(9) : 1077-1081. Doi :10,1038/nm,2005
3 Hecker L et al. Régression de la fibrose persistante liée à l'âge en ciblant le déséquilibre Redox Nox4-Nrf2. Sci Transl Med. 9 avr 2014 ; 6(231) : 231ra47
4 Barman S et al. Nox4 Is Expressed In Pulmonary Artery Adventitia And Contributes To Hypertensive Vascular Remodeling. Arterioscler Thromb Vasc Biol. août 2014 ; 34(8) : 1704- 1715. Doi :10,1161/ATVBAHA.114.303848
5 Green DE et al. GKT137831, un inhibiteur de NOX4, atténue la prolifération des cellules vasculaires pulmonaires. Am J Respir Cell Mol Biol. 2012 ; 47 :718-726. [ PubMed : 22904198]
6 Thannickal V et al. Les modifications oxydatives des résidus de protéines tyrosyle augmentent dans le plasma de sujets humains atteints de maladie pulmonaire interstitielle. Je suis J Respir Crit Care Med. 15 avril 2016 ; 193 (8): 861 à 868. PMID : 26575972
À propos de Genkyotex
Genkyotex est une société biopharmaceutique leader des thérapies NOX, cotée sur les marchés réglementés d'Euronext Paris et Euronext Brussels. Son approche thérapeutique unique est basée sur l'inhibition sélective des enzymes NOX qui amplifient de nombreux processus pathologiques comme les fibroses, l'inflammation, la perception de la douleur, l'évolution du cancer et la neurodégénérescence. Genkyotex développe un portefeuille de candidats médicaments représentant une nouvelle classe thérapeutique ciblant une ou plusieurs enzymes NOX. Son candidat médicament le plus avancé, le GKT831, un inhibiteur des enzymes NOX1 et 4, atteste d'une activité antifibrotique dans un essai clinique de Phase 2 dans la cholangite biliaire primitive (CBP, une pathologie fibrotique orpheline) et Genkyotex envisage une étude clinique de Phase 3 à la suite de la publication des résultats finaux de l'essai clinique de Phase 2. GKT831 est également évalué dans un essai clinique initié par des investigateurs dans le diabète de type 1 et de néphropathie diabétique (DKD). Une subvention de 8,9 M$ du National Institutes of Health (NIH) des États-Unis a été accordée au professeur Victor Thannickal de l'Université de l'Alabama à Birmingham (UAB) pour financer un programme de recherche pluriannuel évaluant le rôle des enzymes NOX dans la fibrose pulmonaire idiopathique (FPI), une maladie pulmonaire chronique qui entraîne la fibrose des poumons. L'élément central du programme sera de mener un essai de Phase 2 avec le GKT831 chez des patients atteints de FPI. Ce candidat pourrait également être actif dans d'autres indications fibrotiques.
Genkyotex dispose également d'une plate-forme polyvalente, Vaxiclase, particulièrement adaptée au développement d'immunothérapies. Un partenariat sur l'utilisation de Vaxiclase en tant qu'antigène en soi (GTL003) a été établi avec le Serum Institute of India Private Ltd (Serum Institute), le plus grand producteur de doses de vaccins au monde, pour le développement par le Serum Institute de vaccins de combinaison de cellules multivalentes contre plusieurs maladies infectieuses.
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- “ Na #retrospectiva2019 é muito importante lembrar que o padrão #piu encontrado na #tcar não é igual a #fpi ( #fibrosepulmonaridiopatica ) É comum a várias outras doenças fibrosantes pulmonares como #pneumonitedehipersensibilidade crônica, #dtc, #ssc ,#pneumoconioses, etc • • #annualreview #pneumologia #radiologia #chestradiology #patologia #reumatologia #fibrosepulmonar #hrct (em DAPI Diagnóstico Avançado Por Imagem) https://www.instagram.com/p/B5nAyTPlI_j/?igshid=1ky661iykpjbx
#retrospectiva2019#piu#tcar#fpi#fibrosepulmonaridiopatica#pneumonitedehipersensibilidade#dtc#ssc#pneumoconioses#annualreview#pneumologia#radiologia#chestradiology#patologia#reumatologia#fibrosepulmonar#hrct
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7 problemas comuns que afetam os cabelos – e o que fazer para revertê-los
Queda, descamação, oleosidade, frizz… as ameaças aos cabelos são muitas. Mas sem crise! SAÚDE listou setes problemas capilares pra lá de comuns no nosso país e ensina o que fazer para reverter a situação em cada um:
1) Queda
Essa é a principal queixa capilar nos consultórios. De acordo com a dermatologista Leila Bloch, de São Paulo, quando os fios caem além do normal por mais de três meses, é preciso marcar uma consulta para identificar a causa. “Pode ser um episódio de eflúvio. Nesse caso, o cabelo cresce de novo”, ensina.
Fatores como pós-parto, déficit de algum nutriente ou desbalanço hormonal estão entre os possíveis culpados pela perda. “Achando o motivo, buscamos resolvê-lo”, conta Leila.
Na calvície, a história muda. Como a origem do problema é genética, as medidas vão na linha de minimizar danos e atrasar o processo. Para isso, entram em cena loções, remédios, tratamentos à base de laser e até transplante capilar.
Doença nova na área
Os dermatos estão às voltas com um chabu recente: a alopecia frontal fibrosante. Ela tem acometido sobretudo as mulheres. Quando chega ao cabelo, deixando a testa enorme, já não há mais solução.
Por isso, se notar queda de fios das sobrancelhas, busque ajuda. É aí que o problema começa.
2) Descamação
A razão mais comum para o couro descamar, deixando a roupa cheia de plaquinhas brancas, atende pelo nome de dermatite seborreica – é a popular caspa. “Os homens têm mais propensão, já que o quadro está ligado a uma maior produção de sebo na área. E o hormônio masculino influencia nisso”, diz a dermatologista Aline Donati, da clínica DermaHair, em São Paulo.
A gordura extra serve de alimento para fungos que moram na cabeça. Eles degradam o óleo, liberando substâncias irritantes no couro. “Esse processo gera inflamação, que, por sua vez, leva à fabricação de mais gordura”, conta a dermato. Ou seja, é um ciclo sem fim.
Para dar pausa ao tormento, o primeiro passo é apostar em xampus anticaspa, próprios para combater o processo inflamatório e os micro-organismos. De acordo com a médica da DermaHair, como cada um age de forma diferente, o correto é eleger de dois a três e fazer rodízio.
Também evite banhos quentes, que contribuem para a oleosidade. Se necessário, o dermato receitará medicamentos.
3) Oleosidade
Alguns médicos estimam que 80% das pessoas têm algum grau de oleosidade no cabelo – pode ser leve, e nem incomodar, ou deixar o topo da cabeça brilhando de tanta gordura.
“E, quando a temperatura sobe, essa queixa se torna mais frequente”, nota a dermatologista Débora Cadore, de Florianópolis. “É que, ao ser exposta ao calor, a secreção sebácea fica líquida. Com isso, sai da glândula e passa para o cabelo com facilidade”, descreve.
Por causa da produção hormonal, certas fases da vida favorecem uma fabricação mais intensa de sebo. A adolescência é um exemplo clássico. “Mas, em grau leve, a oleosidade é até bem-vinda, porque hidrata a haste dos fios”, pondera Débora.
Não deixe de tratar
Controlar o excesso de sebo é crucial, pois ele resulta em inflamação no couro. Aí podem vir caspa e queda precoce. Para reduzir a gordura, basta usar xampus específicos – o anticaspa costuma dar conta.
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4) Frizz
Esse termo se refere àqueles fios quebradinhos que ficam arrepiados, deixando a cabeleira desalinhada. O dermatologista Adriano Almeida, diretor da Sociedade Brasileira do Cabelo (SBC), diz que procedimentos químicos e térmicos, como escovas progressivas, além de uso de chapinha, secador e tinturas, são os principais motivadores das quebras.
Segundo a tricologista Mabe Gouveia, da clínica Valéria Marcondes, em São Paulo, é possível disfarçar a desordem com o uso de um reparador de pontas. “O produto ajuda a fechar a cutícula, a camada externa e de proteção dos fios”, justifica. Mas tem que utilizar com bastante parcimônia – caso contrário, o cabelo fica empastelado.
Bola de neve
Para dar uma sossegada nos cabelos revoltos, tem quem lance mão de chapinha e secador. Mas saiba: esses aparelhos podem ocasionar a quebra de novos fios. É frizz que não acaba mais.
5) Quebra
Enquanto o frizz é observado mais no topo da cabeça, tem fio que vai se partir só lá para o meio do comprimento. De novo, procedimentos térmicos e químicos estão por trás do quebra-quebra. “Eles alteram a textura do fio, deixando-o mais poroso”, esclarece Mabe.
Mas, se no frizz é preciso cautela ao escolher o produto – senão o couro acaba castigado com oleosidade -, aqui já é possível apostar em itens considerados mais pesados. Dá, por exemplo, para realizar uma reconstrução com queratina, a proteína que compõe o fio de cabelo.
Para chegar à dose certa (e não deixar o cabelo duro), vale a pena procurar um profissional.
Cabelos ao alto
Seja para ir à academia, amenizar o calor, seja para apenas mudar o visual, costuma-se prender os fios. Só não force demais a barra – ou melhor, o elástico. O aperto facilita a quebra. Portanto, dê poucas voltas. E priorize acessórios de algodão, tecido menos agressivo.
6) Cabelo seco
Embora ter couro oleoso seja comum, nem sempre essa gordura escorre para o cabelo direito. No caso de quem tem cachos, o formato do fio, em espiral, complica a distribuição da oleosidade. A chatice: cabelo seco quebra facilmente.
O jeito é recrutar produtos para repor a hidratação – e nem precisa correr para o salão. “Tudo o que for à base de óleos e gorduras pode ser usado em casa”, garante Aline, da DermaHair. Uma vez na semana está de bom tamanho.
Já madeixas naturalmente hidratadas tendem a encarar a secura após ser submetida a procedimentos. Aqueles que envolvem calor, por exemplo, desnaturam a proteína e removem a água no interior dos fios. “Aí eles ressecam”, avisa Cibele Lima, doutora em ciências farmacêuticas na área de cabelos pela Universidade de São Paulo (USP).
Alisamentos e descoloração também secam a cabeleira. Nesse contexto, melhor hidratar a cada 15 dias.
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7) Ponta dupla
Não sabe como um fio de repente bifurca? É só lembrar que ele é revestido de uma camada de cutícula, e lá dentro existe uma espécie de conglomerado de filamentos mais fininhos, que são fibras de queratina. “Quando há um dano, mecânico, térmico ou químico, a cutícula se desgasta e essas faixas se separam”, relata Aline.
Em resumo: pontas duplas são sinal de que o cabelo está em apuros. Segundo ela, há diversas técnicas que funcionam como cimento para fechar as estruturas.
Uma opção são máscaras de reconstrução à base de aminoácidos, aplicadas geralmente em temperatura alta para melhor absorção. “Mas elas só corrigem parte do prejuízo”, diz a dermatologista.
Embora o procedimento devolva proteína ao fio, ele não retorna ao estado anterior à agressão. “É como se fosse um remendo”, compara Aline. Produtos para passar após o banho, como óleos reparadores, ajudam no disfarce do problema – até finalmente chegar o momento do corte.
Quando o problema é mais embaixo
Se os fios estão em franca queda ou quebrando com extrema facilidade, nem sempre a origem do enrosco é na cabeça. Há diversas condições capazes de se manifestar no cabelo, como anemia, déficit de nutrientes e disfunções na tireoide.
“Não adianta tentar estimular o cabelo de uma pessoa em situações assim”, avisa Adriano Almeida, diretor da SBC. Só corrigindo a desordem de base para ver os fios nascerem firmes e fortes.
7 problemas comuns que afetam os cabelos – e o que fazer para revertê-los publicado primeiro em https://saude.abril.com.br/bem-estar
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Alopecia Calvície: "Quando um paciente tenta cometer suicídio deixa de ser um problema estético" | Radio Madrid
Cerca de 10 por cento das mulheres que têm de se submeter a quimioterapia para superar um plano de câncer de mama não o fazem para não ficar sem cabelos. Porcentagem que evidencia as sequelas psicológicas que a perda de cabelo supõe para as mulheres . A figura é destacada pelo médico Sergio Vañó dermatologista e coordenador da Unidade de Tricologia e estudo de alopecias no Hospital Ramón y Cajal em Madri
Escute Laura tem 39 anos, com 6 ela perdeu todos os pêlos do corpo devido a uma doença imunológica no Play SER
Laura tem 39 anos. Quando ela era uma menina, quando ela tinha apenas 6 anos de idade, ela perdeu todo o pêlo do corpo por causa de um problema imunológico. "Quando você é pequeno você não sabe o que está acontecendo, mas quando você é adolescente é difícil de encarar, eu sempre fui muito ruim." Com a ajuda de psicólogos "pouco a pouco você está mentalizando, mas eu não gosto de me ver assim."
Laura é uma paciente do Dr. Vañó. Por algum tempo ele conseguiu recuperar o cabelo, mas, novamente, um problema nervoso jogou um truque nele. Agora eles estão tentando um novo tratamento.
Para o paciente que tem um grave problema de alopecia "é muitas vezes o principal problema de sua vida e eles também merecem ser investigados para ajudá-los", diz o coordenador deste unidade que lida com problemas graves e que ao mesmo tempo tem várias linhas de pesquisa abertas
"Quando um paciente tenta cometer suicídio, deixa de ser um problema estético Há casos de meninas que perdem cabelo leva-os ao isolamento, à depressão que em alguns casos atingiu o limite "É por isso que valoriza que um hospital público esteja comprometido em oferecer atenção específica a esses pacientes.
Muito mais do que uma peruca
Alopecia areata em uma mulher de 51 anos de idade / DOUTOR SERGIO VAÑÓ
Laura fala sobre prótese, não peruca Para ela, não é uma peruca que ela usa por um capricho estético, mas sim para a saúde pública, sim, porque ela não paga por sua compra. "Eu preciso que ele se sinta melhor, para mim não é algo estético, mas que o sistema não custa ao sistema público e cujo preço pode variar entre 400 e 1.500."
Se ninguém questiona isso O sistema público custa próteses para mulheres que sofreram de câncer de mama, não entende que o mesmo não seja verdade para perucas.
Células-tronco, o futuro da pesquisa
A pesquisa é um dos pilares desta Unidade de Tricologia de Ramón y Cajal. Como explicado pelo Dr. Vañó para casos de alopecia androgênica, uma das principais linhas de pesquisa é a terapia com células-tronco regenerativas "que será o futuro em 10, 15 anos, embora ainda não tenha sido desenvolvido em humanos "
Ouvir Entrevista com o Dr. Sergio Vañó, dermatologista e coordenador da Unidade de Tricologia e estudo da alopecia no Hospital Ramón y Cajal em Play SER
A causa da alopecia frontal fibrosante também é investigada que afeta mais e mais mulheres em torno da menopausa, que perdem os cabelos na área do diadema e sobrancelhas "dos quais não sabemos a causa, mas que afeta mais e mais mulheres".
[19459003ODrVañótambémalertaparaasgravesconseqüênciasdostransplantesrealizadossemasgarantiasnecessáriasemclínicasdebaixocustonaTurquia. "Quando uma operação de transplante capilar é realizada, é irreversível, e por isso é necessário informar-se antes de se lançar a esta nova moda "
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Quanto Ganha um Dermatologista ➔ [CONFIRA O SALÁRIO] - Quanto Ganha
O Dermatologista é um especialista que prescreve tratamentos e faz a prevenção de doenças relacionadas à pele.
Ele examina várias enfermidades e infecções da pele, sendo desde problemas simples como alergias até casos complicados como tumores.
Um Dermatologista também cuida de outras doenças relativas aos anexos cutâneos, tais como as unhas, pelos, cabelo, boca e genitais!
A Dermatologia moderna teve início no século XV, época em que os clínicos passaram a ter interesse pelos problemas cutâneos. E hoje em dia, a medicina dá a devida importância a pele, já que se trata do maior órgão do corpo humano!
Esse ramo da medicina exige bastante dedicação e muitos anos de estudos para concluir a especialização. Via de regra, são necessários oito anos para se tornar um dermatologista, estando incluso nesse tempo a graduação e a residência.
Acompanhe esse artigo para saber qual é o salário de um Dermatologista, o que é preciso para se tornar um e as peculiaridades dessa carreira!
Como se tornar um Dermatologista?
Há duas maneiras de se especializar em Dermatologia após a graduação em medicina! Uma forma é através de um curso de residência em Dermatologia que seja devidamente reconhecido pela CNRM (Comissão Nacional de Residência Médica).
Outro meio é fazendo uma especialização em Dermatologia que seja admitida pela SBD (Sociedade Brasileira de Dermatologia).
Em qualquer um dos casos citados acima, o profissional deverá realizar o registro no Conselho de Medicina no estado em que prestará serviço.
Entre as disciplinas básicas da grade da especialização em dermatologia estão:
• Alergologia Básica; • Anatomia; • Biologia; • Fisiologia; • Ginecologia; • Imunologia; • Infectologia; • Microbiologia; • Obstetrícia; • Patologia Cutânea Oncologia Básica;
Um Dermatologista que já esteja com o diploma poderá se aprofundar ainda mais, seguindo algumas das capacitações que vamos demonstrar a seguir:
• Cirurgia Dermatológica: o cirurgião dermatológico poderá realizar cirurgias na pele, assim como atuar na aplicação de botox e preenchimentos em geral, realizar biópsias, remover verrugas, cistos, pintas e tumores;
• Cosmetria: trata-se da especialização que estuda o desenvolvimento de novos produtos dermocosméticos. Assim, ele irá analisar os efeitos do cosmético na pele e as possíveis reações colaterais;
• Hanseologia: o profissional irá estudar e cuidar da doença hanseníase e verificará todos os tratamentos e complicações que possam ocorrer.
O que um Dermatologista faz?
O dermatologista estuda e previne as doenças relacionadas a pele como infecções e cânceres, ele também cuida de enfermidades da gengiva, boca, lábios, língua, mucosas, pelos, genitais e cabelos!
Desse modo, um dermatologista é responsável pelos tratamentos de queda de cabelo e do couro cabeludo como a calvície, alopecia frontal fibrosante, psoríase, lúpus, foliculites, dermatites, assim como das DST’s (Doenças Sexualmente Transmissíveis).
Além desses problemas, esse profissional poderá resolver questões relacionadas à estética e outras alterações como vitiligo, acne, hanseníase, dentre outras patologias.
Como está a carreira de um Dermatologista?
A Dermatologia está em alta no nosso país. Conforme estudos realizados pelo Conselho Federal de Medicina, juntamente com o Conselho Regional de Medicina do Estado de São Paulo, existem no Brasil atualmente cerca de 6 mil médicos Dermatologistas.
As pesquisas apontaram também que 60% desses profissionais atuam na região Sudeste, demonstrando que há um déficit nas demais localidades brasileiras.
Hoje em dia, não há a quantidade de profissionais suficiente para preencher as vagas disponibilizadas no sistema público de saúde, assim como existe carência no setor privado.
Uma ótima área a ser seguida pelos dermatologistas é a pesquisa de doenças, em especial o câncer de pele.
O mercado de trabalho para um dermatologista é bem amplo, podendo atuar em várias áreas, veja algumas opções:
• Consultorias; • Consultórios particulares; • Clínicas e centros estéticos; • Hospitais, clínicas médicas e postos de saúde; • Indústria de cosméticos; • Postos de saúde, clínicas médicas e hospitais.
Quanto Ganha um Dermatologista?
A média salarial de um dermatologista no Brasil é de R$ 4.000,00 por mês, sendo que o salário poderá chegar a R$ 13.000,00.
Mas a remuneração desse profissional pode ser bem mais alta, tendo em vista que a maioria dos médicos prestam serviço para mais de uma instituição.
Assim, o ganho será muito superior caso ele atenda simultaneamente em consultórios particulares, dê plantões, atue em clínicas ou até mesmo ministre aulas em universidades.
Para aqueles que desejam trabalhar no sistema público de saúde, o Governo Federal oferece através do Programa Mais Médicos uma remuneração de R$ 11.520,00 mensais.
Existem vários benefícios concedidos pelo Governo aos dermatologistas que fazem parte do programa acima referido, como a moradia. Todavia, o médico atuará nas regiões mais carentes do Brasil pelo período de 3 anos, situação que faz com que muitos desistam do emprego.
Lembrando que os médicos que trabalham nesses programas de saúde pública não são concursados e sim celetistas.
Os dermatologistas também poderão prestar concursos públicos, os quais apresentam remunerações de R$ 3.000,00 a R$ 9.000,00 mensais, para uma carga horária de 20 horas semanais.
Os profissionais de dermatologia que atuam no estado de São Paulo recebem em média R$ 8.600,00, devido à grande quantidade desses especialistas na região.
Desse modo, a dermatologia é uma ótima opção para os médicos generalistas que buscam uma qualificação, pois é uma área que só tende a crescer no nosso país e que traz grandes possibilidades de se alcançar um bom emprego!
DESCUBRA TAMBÉM QUANTO GANHA:
Um Oftalmologista.
Um Cirurgião Plástico.
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Anvisa aprova novo tratamento para doença rara pulmonar
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Pacientes com doenças pulmonares têm um novo tratamento disponível no Brasil. O medicamento nintedanibe, da farmacêutica Boehringer Ingelheim, recebeu aprovação da Agência Nacional de Vigilância Sanitária (Anvisa) para doenças pulmonares intersticiais (DPIs) fibrosantes com fenótipo progressivo, uma condição crônica, na qual a fibrose pulmonar continua a piorar. É a primeira terapia para esse tipo da doença, a receber aprovação para tratar a fibrose pulmonar progressiva, que pode ser causada por diferentes doenças.
“A nova indicação é um divisor de águas para médicos, mas principalmente para 13 mil pacientes no Brasil que agora poderão ter uma nova esperança com uma possível redução de 57% no avanço da doença” explica o pneumologista Dr. Carlos Pereira. As DPIs pertencem ao grupo de doenças raras e abrangem mais de 200 distúrbios que podem levar a uma cicatrização irreversível do tecido do pulmão (fibrose); que afeta negativamente a função do órgão, comprometendo a capacidade respiratória.
“Estamos muito orgulhosos com a aprovação do nintedanibe como o primeiro medicamento para fibrose pulmonar crônica e progressiva. A indicação reforça nosso know-how em tratamentos respiratórios e reflete a nossa preocupação em revolucionar o tratamento para milhares de pacientes que contarão com essa alternativa”, alerta Thais Melo, diretora médica da Boehringer Ingelheim Brasil.
Tratamento para doença pulmonar rara
Nintedanibe é um inibidor de tirosina quinase multi-direcionado que atua bloqueando a proliferação; a migração e a transformação de células envolvidas no desenvolvimento da fibrose pulmonar e, dessa forma; tratando e diminuindo a progressão da DPI com fenótipo fibrosante progressivo. Atualmente, também está aprovado no Brasil para o tratamento da fibrose pulmonar idiopática; para pacientes com DPI associada à esclerose sistêmica e para câncer de pulmão.
A aprovação foi baseada no estudo INBUILD, o primeiro de fase III no campo das DPIs que agrupou pacientes com base no comportamento clínico de doença, em vez do diagnóstico clínico primário. Um total de 663 pessoas de 15 países foram avaliadas. Os resultados mostraram que nintedanibe diminuiu a perda de função pulmonar em 57% em relação ao placebo. Recentemente, a FDA, a agência regulatória dos Estados Unidos, aprovou o medicamento para a mesma finalidade.
Sobre OFEV OFEV (nintedanibe) já está aprovado no Brasil para o tratamento de pacientes com fibrose pulmonar idiopática. Em dezembro de 2019, teve sua indicação ampliada no país como a primeira e única terapia para diminuir a taxa de declínio da função pulmonar em pacientes com doença pulmonar intersticial associada à esclerose sistêmica.
Foto: Shutterstock
Fonte: Boehringer Ingelheim
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