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alessandro54-plus · 1 month
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Ciclismo: Alice Toniolli grave dopo incidente in gara
articolo: Ciclismo: Alice Toniolli grave dopo incidente in gara – Ciclismo – Ansa.it ROMA, 15 agosto 2024  La caduta di Alice Toniolli, in un fermoimmagine (Extraciclismo su Youtube) – Federciclismo: “Azzurra da ieri in ospedale. Ha sbattuto la testa” Alice Toniolli, 19enne atleta della Top Gils Fassa Bortolo, più volte in azzurro e campionessa europea lo scorso anno agli Europei strada nella…
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Il confine di Davide Pepe
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La nuova puntata di Sommessamente, il podcast di Cinque Colonne Magazine vede come protagonista Davide Pepe. Con lui parleremo della sua musica e del suo ultimo brano. “Confine” è il nuovo brano di Davide Pepe, scritto e composto dall’artista e anche da Luigi Rana e arrangiato in collaborazione con Andrea Chirico, quest’ultimo impegnato nella realizzazione delle chitarre e nella produzione. Il brano Questo brano parla della necessità di amarsi e dell’inutilità di resistere all’amore, sentimento tanto forte da essere impossibile da soffocare e che, se contenuto, riesce a traboccare e andare oltre il confine che cerchiamo di dargli, per paura o bisogno.È proprio in quel momento – quando non riusciamo più a trattenerci – che emerge la nostra parte più autentica, più vera, che non ha paura di parlare, abbracciare e permettere ad un’altra persona di farlo con noi. La regia del video ufficiale abbinato al brano è stata realizzata da Ilir Argentiero. https://www.youtube.com/watch?v=uvjjiHU5KDE&feature=youtu.be Ascolta il nostro podcast L'ospite di oggi Davide Pepe Davide Pepe è un cantautore chitarrista pugliese; nel 2005 partecipa al Cornetto Free Music Festival; il brano “Fermoimmagine” è nella compilation “My Band” prodotta da MTV Italia. Al “Brindisi Live” condivide il palco con numerosi artisti importanti (tra cui anche Giusy Ferreri, Paola e Chiara, Simone Cristicchi, Le Vibrazioni e Litfiba) e suona sul Red Bull Tour Bus. Read the full article
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karenlojelo · 4 years
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Ho ricordi a scorrimento veloce con qualche fermo immagine che conta. Il rumore di uno sguardo, il suono della mano, quella risata tenuta stretta,  immagini che non si sanno dimenticare... quante volte avrei voluto che finisse tutto in quel preciso istante perché nulla di meglio sarebbe mai potuto accadere, di quante volte ho pensato se morissi adesso…  sarebbe perfetto, morire così con tutta questa felicità addosso senza dover vedere altro che non mi basterebbe sarebbe dovuto finire il mondo, in uno di quei giorni, per non dover sopportare tutto il resto del tempo passato ad aspettare di sentirsi ancora così, così, come se tutto fosse ancora possibile, come se il tempo fosse un alleato nobile. Ho pensato tante di quelle volte fa che finisca adesso, tutto adesso, l’intero universo perché io non voglio altro, ma io non sono il mondo, sono un puntino che sta in qualche posto e forse nemmeno nel mezzo. Però una cosa l’ho imparata dal tempo, basta occuparlo, e prima e dopo, ritorna tutto. Ritornavo bambina, come quando mio nonno mi faceva andare sott’acqua e mi diceva di trattenere il fiato, io chiudevo gli occhi e cercavo di fissare il momento, mi immaginavo in un giorno lontano, quando tutto sarebbe stato perfetto… serravo le palpebre e stringevo forte i pugni pregando un Dio che ormai do per scontato non esista, ti prego, ti prego, almeno fammi ricordare tutto. #karenlojelo #ricordi #pensieri #quoteoftheday #picoftheday #instawriters #fermoimmagine https://www.instagram.com/p/CCpxvrPHt6A/?igshid=irbqnev1a4fq
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bradipi · 4 years
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Le “Strada principale e strade secondarie” concepite da Paul Klee nel dipinto del 1929 non traggono ispirazione dalle moderne arterie di una qualsiasi città europea degli anni ‘30, bensì dalle vie d’Egitto, paese le cui atmosfere hanno affascinato in ben più di un'occasione il pittore tedesco. L’esponente dell’astrattismo lascia che la luce del sole riscriva la reale morfologia del soggetto, subordinandola alla sua percezione; il risultato è una scacchiera dalle caselle irregolari, un mosaico con uno sbilenco punto di fuga che, seppur seguendo traiettorie tortuose, indirizza il nostro sguardo fino all’orizzonte. I colori dominanti sono due: l’arancione della sabbia e il blu dell'acqua, del mare e del Nilo che rende fertili le città sulle sue sponde. I due elementi non vengono relegati in precise zone del dipinto, ma si alternano e si compenetrano nella più totale libertà. Al contrario del suo coetaneo Mondrian, Klee non racchiude tutto in griglie che pretendono di dare ordine al caos; è cosciente del disordine che regna nell'universo e non ne ha paura, anzi lo affascina e lo affronta come se fosse un gioco, lasciando così libero il dialogo fra gli opposti di concedersi alle contaminazioni. Lo stesso dialogo lo troviamo anche nelle fotografie di Mario Giacomelli, per il quale però si concretizza nel contrasto fra luce e ombre. Land artist illo tempore, chiede ai contadini di intervenire sui campi realizzando profondi solchi prima di scattare le sue foto, e realizzando così le sue celebri inquadrature dall’alto di paesaggi rurali. Anche lui come Klee lascia libera la materia di straripare, allungando i tempi di esposizione; anche lui sembra volerci prendere in giro, scegliendo una vista dall'alto, per poi annullare la prospettiva e appiattire gli elementi compositivi trasformandoli quasi in una texture ornamentale. Ma la loro non è affatto una burla giocata ai nostri danni: è il segreto dei grandi artisti, che riescono a fare “cose da grandi” senza mai perdere lo sguardo del bambino che è in loro. Attraverso linguaggi differenti, i due artisti sembrano dunque rincorrere la stessa, insopprimibile vocazione verso la libertà, non accontentandosi di restare a guardare, ma attraversando senza indugi il mistero dell'arte e della vita.
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marty-pinna · 5 years
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"Voglio spegnere il rumore disarmare la mia mente e lasciare fuori il mondo fino a quasi non sentirlo" #fermoimmagine #siviglia2019💃☀️🧡 #loscorreredeltempo #rumoriesilenzi https://www.instagram.com/p/B5rsEQXqiVh5DiCQVfYx1-8Ew1aCDUwej7Z9qw0/?igshid=cy4m7fp42c6i
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zia81-blog · 7 years
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"...Una fotografia, una canzone fra I denti.  Ma ci sarà un souvenir  Che ci commuoverà fino a farci contenti.  Tieniti il tuo souvenir  Da mettere via poi ridicendoti avanti..." #fermoimmagine #saraunbelsouvenir #vabene #silenzio #nasoallinsu #qualeiltuoaspetto #menoserenodiuntempomanonperquestostanco #musica #💚 #buongiorno #autumn🍁
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dantewroclaw · 5 years
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#fermoimmagine (at Vilnius, Lithuania) https://www.instagram.com/p/By51xxuBFmc/?igshid=1rtluaxbnymys
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radiosciampli-blog · 4 years
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..come in un fermoimmagine ...penso....
ogni giorno imparo qualcosa. Come sono sfortunati quelli che sanno già tutto. @Radiosciampli
Buongiorno Tumblr
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Se ne è andato.
Senza dire una parola.
Senza voltarsi a guardarsi intorno nemmeno un’ultima volta.
Se ne è andato esattamente come era arrivato nella tua vita, senza il benché minimo preavviso.
Non un solo rumore dei suoi passi.
Niente.
Niente di niente.
Ha preso tutto, compreso il tuo cuore, ha fatto una valigia in fretta, avrà scordato sicuramente qualcosa, qualche ricordo di voi due felici, lì sul letto, un altro davanti alla tv che ancora ha il fermoimmagine sull’ultimo film visto, quello lasciato a metà perché avete cominciato a fare l’amore.
Ha ripreso i suoi odori, il profumo che sembra avere solo lui su tutto il pianeta, ha ripreso le parole, le promesse fatte e se ne è andato via, senza dire nulla stavolta.
Senza una spiegazione.
Ti ha lasciato sola a chiederti cosa sia successo, quando le cose avessero iniziato ad andare male.
Ti ha lasciata sola con i tuoi interrogativi, i sensi di colpa che non ti lasceranno dormire tranquillamente per diverse notti.
Ti ha lasciato sola senza potertene fare una ragione, perché ha deciso di sparire, di chiudere tutto senza nemmeno dirti “perché”.
Se ne è andato in modo silenzioso, senza mai voltarsi verso di te.
Ha preso tutto, persino la tua anima.
Ne ha fatto un unico grande pacchetto ed è andato via.
Così.
Senza lasciarti intuire nulla.
Ha preso tutto, ma non i ricordi.
Ha preso tutto, ma non le canzoni.
Ha preso tutto, ma non le parole nelle quali ancora lo rivedi.
Ha preso tutto, ma non ha preso te.
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9, maggio 2020
Ciao mamma,
Domani è la festa della mamma e dato che il nostro rapporto non è tanto solido, ti scrivo, perché mi viene meglio.
Premetto che della vita non so niente. Ho solamente 18 anni e la famosa "esperienza" bisogna costruirla crescendo.
Siccome in questi anni mi sono costruita una persona che non sono, ora ti parlo della "vera me".
Mi reputo una persona sensibile, nel senso che a volte mi sento più fragile degli altri, sento che nessuno possa comprendere perché sono piiiccola piccola e gli altri invece mi mangiano, anche se questa ovviamente è solo una mia percezione del mondo. È quello che succede con i "grandi". La sensazione è questa, e un po' è quello che succede nelle interrogazioni, quello che succede dentro di me quando devo chiedere qualcosa a qualcuno di adulto.
Lo so che tu quando dici "che ti hanno mangiato?" ogni volta che torno dal tabaccai, lo dici per scherzo, ma io ho vissuto una vita così, con la paura che le persone potessero "distruggermi" o "mangiarmi".
Col tempo ho imparato ad amarmi, perché non lo facevo tanto. Mi sminuivo, reprimevo quello che pensavo e lo facevo perché credevo le persone potessero darmi della stupida in qualsiasi momento.
Essere un "vegetale" però spesso non è la soluzione corretta. Implica un adattamento. Devi per forza accontentarti, non ci sono confronti, non c'è uno scambio di idee. Sei tu e tutti gli altri sono fuori. È come vivere in una bolla. Per anni ho allontanato le persone. Ho dato loro un calcio per allontanarle dalla mia bolla perché è un po' come una "comfort zone", é una sicurezza, almeno la gente non può dirti niente se tu non dici niente.
Ridefinendo me stessa posso affermare che non mi piacciono tante persone. Potrebbe essere un paradosso, ma nel profondo sono una che seleziona. Non ho tanti amici perché c'è sempre qualcosa che non mi piace di qualcuno. In più nessuno è davvero leale. Non sono una persona che "é amica di tutti", non lo sono per niente.
Io sono una che osserva, che guarda i dettagli. Purtroppo tutti prima o poi mi fanno storcere il naso per qualcosa.
Se te lo stai chiedendo, no. Non la considero un'amica "di una vita". Prima o poi la nostra amicizia finirà o la farò finire io perché mi romperò le scatole delle persone vuote.
Ho avuto un rapporto strano con le amicizie da piccola: ero spesso "gelosa" delle mie amichette del cuore perché volevo un'attenzione che non poteva essere colta da tutti.
Poi è successo che sono cresciuta. Ho conosciuto Fra e mi sono rotta della gente che mi vedeva come quella che non ero. E qui arriva la parte dove mi porti dalla psicologa. Inizialmente, non te lo nascondo, pensavo fosse per Fra. Mi distruggeva l'idea che tu non capissi quanto importante fosse per me questa persona. Tuttavia ti ho "accontentato", se così si può dire.
Già dall'inizio mi sono resa conto che non era un complotto contro di me per indurmi a lasciare Fra. Ho conosciuto questa dottoressa che mi ha dato delucidazioni, o meglio, ha trovato il filo conduttore di tutto quello che è successo nella mia vita.
Dopo un lungo studio della mia infanzia io e lei siamo arrivate a conclusione che quelle "gelosie" da piccolina non erano altro che abitudine. Abitudine di essere sempre la piccina malaticcio che deve essere accudita, che deve avere le attenzioni di tutti.
Ho capito tante cose di me. Per la prima volta mi sono confidata realmente con qualcuno.
Si è parlato tanto di me, di te, insomma di tutti voi.
Quello su cui abbiamo lavorato tanto e su cui attualmente stiamo lavorando è l'analisi delle mie emozioni, il perché succede quello che succede. Tutto per far uscire la mia vera identità, quella che forse nessuno conosce.
Parallelamente mi sto vivendo questo amore. Per chiarirti le idee, mi piacciono i ragazzi. Per intenderci, provo attrazione per i maschi. È stato così fino a quando non ho conosciuto Fra, di cui parlerò al maschile perché è la tortura meno dolorosa.
Questa persona...
Il primo approccio che ho avuto con questa persona è stata come una scintilla.
Il momento in cui ci siamo presentati, ho pensato:" ma è una ragazza o un ragazzo?". Era una persona timida e non pensavo ci avrei mai scambiato due parole. Insomma io non gli davo manco un centesimo.
Ero felice perché ero fidanzata con Christian e perciò io a Fra non me lo filavo proprio.
Poi la mia insegnante di teatro ci ha fatto fare un'improvvisazione insieme, che tra l'altro è andata male.
Mi sono rivista in Fra. O meglio, ho rivisto me il lui. Il panico di quell' improvvisazione mi ha fatto passare alla mente un fermoimmagine di me impanicata, così ho voluto conoscerlo.
Non ho mai pensato potessi innamorarmi, anzi all'inizio non accettavo la cosa. Pensavo:" ci risiamo, ecco la moda che incombe su di me". Ma poi l'ho sentito. Ho sentito quella cosa che ti fa pensare:" ma no, non può essere una semplice amica". Non sopportavo che qualcuno potesse avere tutte le sue attenzioni, perché quelle spettavano a me.
Ho passato quattro mesi a capire se mi piacesse o meno. Ci ho pensato e forse pure troppo. Non sono un'incosciente e soprattutto non mi innamoro di tutti, okay? Anche se potresti pensarla diversamente.
E si, sono una brutta persona perché mentre succedeva tutto questo io stavo con Christian, che comunque non pensavo di usare. Quando ho capito che mi piaceva Fra gli ho detto che c'era qualcosa che non stava andando bene. Non provavo più le stesse cose per lui.
Sono arrivata al punto di innamorarmi di un' altra persona e se l'ho fatto significa che non ero così presa da Christian. Mi ero stancata di lui. Non volevo un amore così, un amore che mi dicesse che musica ascoltare perché "non avevo gusto" o un amore così duro nel momento in cui c'era un problema con i miei familiari. E poi cosa più importante, ho sempre pensato:" io questo mica me lo devo sposare, sono sicura che non ci rimarrò per sempre". Volevo un amore migliore.
Quello che provavo e che provo tuttora per Fra non è mai stata una semplice "moda", sarebbe stato troppo facile.
Stando con Fra ho capito cosa significa AMARE qualcuno.
Lo ammetto, le volte in cui tu non riesci a capirmi mi colpevolizzo e penso:" perché mi sono innamorata proprio di Fra?". C'è un problema, c'è chiaramente un problema tra me, lui e te.
Indipendentemente da Fra o meno, mi sono sempre sentita in soggezione con te. Ricordo le volte in cui facevo fatica a chiederti di poter uscire con qualche mia amica perché chissà tu cosa potevi pensare. Ero amica di Ginevra e avevo l'ansia di chiederti di poter uscire con lei perché sapevo che a te non piaceva.
Con te mi sento continuamente sotto esame. Faccio quello che tu vuoi io faccia. Sono quelli che tu vuoi io sia perché non mi piace sentirti dire che le persone che mi scelgo potrebbero essere poco per me. Così evito di parlarne, evito che esca l'argomento.
Inoltre, non mi piace discutere perché so che poche persone potrebbero DAVVERO capire il mio punto di vista, perciò mollo la presa.
Ti sorgerà spontaneo chiedermi :" ma gli altri come fanno a capirti?" ed è una giusta osservazione a cui non riesco a dare una risposta.
Il sentirmi in soggezione è una cosa che mi porto dentro da sempre. E l'ansietta mi si ripropone tutte le volte che devo uscire con qualcuno, tutte le volte che devo uscire con Fra.
Non ti chiedo mai di poterlo invitare a casa perché mi viene l'ansia di dirtelo. Ansia che si attenua quando mi autoconvinco che non dirtelo è la soluzione migliore, che mi fa stare più tranquilla. Quando si tratta di Fra l'ansia è amplificata perché so che non vedi la nostra relazione di buon occhio, perciò a volte dó buca ai suoi inviti, senza farlo di proposito. Quando sua madre mi ha chiesto se volessi venire al sushi con loro le ho risposto di no. E lo dico perché mi rassegno prima di chiedertelo. Perché in realtà ho paura a chiedertelo perché so che a entrambe non fa star bene. È la ragione per cui non parlo tanto di lui. Cerco sempre di evitare di parlarne perché la cosa mi mette in soggezione, poi in ansia e poi mi fa star male. Pensi ci sia voluto poco a chiederti se potessi uscire con lui domani? No perché decisamente non è stata una cosa da poco.
Dirtelo mi mette ansia e mi fa star male. In più faccio stare male te e quindi il più delle volte evito di chiedertelo, così evito pure di farti stare male.
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aclaudiac · 7 years
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“Campi di pale” #moments #ricordi #fermoimmagine #paleeoliche #panorama #campi #bovino #amoviaggiare #ingiroperilsalento #lecosebelledellavita #ingiro #ig_puglia #pugliadascoprire #borghiditalia #volgoitalia #ig_italia (presso Bovino)
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bradipi · 7 years
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Diane Arbus è, per data di nascita, vicina alla generazione di artisti che, sotto l'etichetta della Pop Art, si adopera per riportare una visione più oggettiva del mondo nell'arte, dopo l'eccesso di soggettività che ha investito tanto l'informale europeo quanto l'espressionismo astratto americano. Pur partendo da premesse comuni, però, lo sguardo della fotografa è differente: Diane non usa i media di massa come filtro per "raffreddare" una società surriscaldata dalla frenesia della contemporaneità; al contrario, i suoi soggetti sono messi a nudo dall'obiettivo senza alcun tentativo di edulcorare una realtà che non è quasi mai simile ai nostri sogni, né tantomeno alla réclame di un detersivo. Anni prima, in un momento ugualmente cruciale per la storia dell'umanità, un pittore di nome Otto Dix dimostrava nelle sue opere la stessa sincera brutalità, reagendo all'esasperato intimismo promosso dagli artisti espressionisti. E' la stagione della Nuova oggettività: un realismo tanto caricato da sembrare un'allucinazione, in quanto cronaca degli anni che avrebbero anticipato l'incubo dell'avanzata dei totalitarismi. Nella foto della Arbus, la ragazza che fuma non è in posa, ma è immortalata nella sua più totale naturalezza; nessun artificio della composizione viene progettato per mentire sulla sua spossatezza; l'unica qualità che sembra ostentare è il suo essere umana. E nelle mani allungate, nel viso appuntito, nello sguardo vacuo del Ritratto di Sylvia Von Harden di Otto Dix, troviamo la stessa urgenza di raccontare la realtà, non intesa come verosimiglianza col soggetto, ma come l'imperativo dovere dell'artista di mostrarci che, nonostante il racconto del potere (tanto quello della dittatura, quanto quello dei media) voglia spesso farci credere il contrario, la perfezione é una qualità totalmente aliena a questo mondo.
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koufax73 · 7 years
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"Tutto quello che ho da dire - Un tributo a Claudio Rocchi": recensione e streaming
“Tutto quello che ho da dire – Un tributo a Claudio Rocchi”: recensione e streaming
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Tutto quello che ho da dire – Un tributo a Claudio Rocchi è l’omaggio a Claudio Rocchi che Macramè – Trame comunicative ha organizzato coinvolgendo alcuni artisti del proprio roster e altri ritenuti particolarmente interessanti. Il disco è disponibile su Bandcamp in ascolto libero ma con possibilità di…
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radiobruno · 7 years
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Pronti per la terza data del #RadioBrunoEstate? A #Modena ci sarà anche @chiara_galiazzo! Potrete seguire lo spettacolo anche in diretta tv, radio e streaming: info su radiobruno.it. #nessunpostoecasamia #fermoimmagine #buioeluce (presso Piazza Roma Modena Centro)
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🍃 Dopo la pioggia... • • #sottoilsole #distesa #pedalò #welcome #romagna #romagnamia #spiaggia #spiaggialibera #sabbia #goldensand #bigsky #pornsky #mare #maresolerelax #respira #brunellabb #brunellaboschettiventuri #bb #lovenature #intomyeyes #infinitiricordi #goodvibes #dopolapioggia #blusky #impronte #footprintsinthesand #footprints #radici #orizzonte #fermoimmagine (presso Cervia)
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