#fabiogrosso
Explore tagged Tumblr posts
Photo
👉🏻@futboool_dunyasi👈🏻 səhifəsini izləməyi unutmayın👍🏻 📱'Nokia' telefonlarının dəbdə olduğu zamanlar😎🏆Dünya Çempionluğunu qeyd edən Grosso və Barzagli 🇮🇹🥇 . . . . . #grosso #fabiogrosso #barzagli #andreabarzagli #italy #italychampions #italyworldchampion #wc2006 #worldcup2006 #nokia #nokiamobile #footballmoments #footballworld #futboldünyası #futboldunyasi (at Olympiastadion Berlin) https://www.instagram.com/p/CEq2gdcn4uV/?igshid=zdk66xx99zzk
#grosso#fabiogrosso#barzagli#andreabarzagli#italy#italychampions#italyworldchampion#wc2006#worldcup2006#nokia#nokiamobile#footballmoments#footballworld#futboldünyası#futboldunyasi
0 notes
Text
Nobody searches, nobody cares somehow
Muoversi nel tempo è una delle cose più difficili da imparare, ma Fabio Grosso fece del suo meglio per concentrare e tramandarci i suoi insegnamenti, quando giocò in Germania contro la Germania. Durante quel Mondiale e durante quella partita, il terzino sinistro romano ebbe il merito principale di non cedere ai dettami della fretta e dell'ansia, manovrando il trascorrere degli attimi a suo piacimento. E nessuno ci avrebbe mai scommesso. Sul lato sinistro difensivo, la nazionale di Lippi non aveva molte scelte. Ok, c'erano Nesta e Zambrotta adattabilissimi al ruolo, ma il primo, come tutti sappiamo, si fece male, lasciando nella partita, ancora ferma sullo zero a zero, contro la Repubblica Ceca, il posto a Materazzi. E poi, perchè negarsi la scombussolata agilità del difensore che insieme a Barzagli e Zaccardo ( e Biava ) era riuscito nell'impresa di far approdare il Palermo al quinto posto in serie A? Sì, scombussolata agilità. Non era un terzino che desse idea di velocità nè tantomeno di pericolosità offensiva e non era elegante come lo fu, per esempio, Paolo Maldini, il suo più illustre predecessore: i suoi meriti furono sin da subito legati alla visione del gioco che lo caratterizzava, concreta e ficcante, intelligente nello spazio temporale e metrico di una partita di calcio. E in un Mondiale, il sapersi immettere efficacemente nella fisica delle partite, è tutto.
Il non aver tempo per fare le cose, compiere azioni, è solo una scusa, e Fabio Grosso ce lo dimostrò con la sua inottemperanza, in quel Mondiale teutonico. Ci rifugiamo nella scusa di non aver tempo per fare le cose perchè non vogliamo fare le cose, in realtà, mentre lui arrivò al punto di non dover più aver bisogno di stimoli per ottenere qualcosa, realizzando un preciso scopo nel tempo. Sfruttò i minuti concessigli da Marcello Lippi in maniera voracemente capitalistica, seguendo un istinto che lo spingeva unicamente alla produzione e al raggiungimento degli obiettivi. Se non produco niente di concreto, allora sto perdendo del tempo prezioso? Sì. Fabio Grosso non si lasciò fagocitare dalla visione romantica del compiere un'impresa, ma fu in grado di adattarsi alla matematica della quotidianità (nel suo caso una partita di 120 minuti), ben conscio dell'inutilità di un pensiero positivo o zen, ben determinato nella consapevolezza di dover svolgere un lavoro.
In molti si chiesero, quel quattro luglio, cosa ci facesse lì Grosso, in area, a recapitare alla perfezione ciò che i piedi di Del Piero e Pirlo avessero confezionato. In molti, me compreso, non credettero sin da subito che quel terzino così inusuale ed apparentemente impalpabile avesse potuto risolvere una semifinale.
Come Florent, protagonista de " Il Ventre di Parigi" di Zola, utilizza la scansione del tempo per potersi affermare nel cambiamento e tuttavia si lascia condizionare dai fragorosi sconvolgimenti politici che stanno sconvolgendo la sua capitale, Fabio Grosso penetrò nell'amalgama totale di quella partita, spuntando dopo essere stato inquadrato dalle telecamere mentre correva nell'area tedesca in attesa del cross che non era, ovviamente, indirizzato a lui. Lui che di gol non ne aveva mai fatti tanti, lui che "ragazzi, ma in che squadra gioca?" No, Grosso non arrivava come Florent dalla Caienna, bensì dal miglior Palermo di sempre, quello dei talenti poco espresso e soprattutto di una difesa a prova di bomba.
Un chiarore luminoso in fondo a Rue Rambuteau, annunciava il giorno.I mercati non bisbigliavano più, brontolavano ad alta voce; ad ogni tratto una scampanellata che veniva da un padiglione lontano, interrompeva quel clamore che circolava e s'ingrossava di continuo. Si infilarono in una di quelle vie coperte tra il mercato del pesce e quello dei polli. Florent alzava gli occhi a guardare la volta altissima, i cui rivestimenti luccicavano tra gli ornati a traforo dell'armatura di ferro, dipinta di nero. Sboccando sullo stradone centrale, gli parve di essere in una città straniera divisa in quartieri, in sobborghi, in villaggi, in viali, in strade, in piazze, in crocicchi, e come posta al riparo sotto una tettoia in un giorno di pioggia, da capriccio di un gigante. La penombra di quell'ora si annidava nel cavo del tetto, la fantasia moltiplicava la foresta dei pilastri: apriva all'infinito i cordoni degli archi, allungava le gallerie interrotte, le persiane trasparenti: e al di sopra della nuova città, fin dove si arrivava a penetrare le tenebre, era una grande vegetazione, una grande fioritura, una gettata mostruosa di metallo, una foresta secolare, dai tronchi dritti come fusi dai rami artigliati e annodati, sotto le cui fronde leggere si nascondeva tutto un mondo. (....) Il sonno abbandonava la città e cominciava dal quartiere popolare, dove i cavoli erano accatastati dalle quattro del mattino,sino a quello pigro ed aristocratico che non appende in mostra una pollastra od un fagiano, se non dopo le otto.
Ecco come Fabio Grosso dovette trovarsi ad affrontare il Westfalenstadion ( poi diventato Signal-Iduna ), quel 4 luglio di undici anni fa. C'era chi lavorava da tanto, come lui e i suoi compagni del Palermo, e c'era chi dava per scontata quella partita in casa, con un muro di aristocratici sportivi tedeschi pronti ad esporre le prede, i volatili. Si trovò lì, in area, nonostante fosse, insieme a Materazzi, l'unico mancino in campo per l'Italia. Non era cosa, per lui, battere quel calcio d'angolo così vicino alla fine della partita, provocato da una parata di Lehmann, portiere abbastanza snobbato qui da noi durante il biennio passato in rossonero, su un tiro da fuori area di sinistro di Pirlo. In area i cosiddetti "saltatori". Il pallone del numero 7, Del Piero, era inizialmente per Materazzi, che già da calcio d'angolo, dallo stesso lato, la sbloccò contro la Repubblica Ceca. Il difensore centrale non saltò, forse non ne ebbe la forza, era marcato strettissimo e il cross sembrava più per Gilardino che fu anticipato. Il pallone arrivò così fuori area a Pirlo, che lo trascinò per un paio di metri nella direzione opposta, verso Grosso insomma, che nel frattempo si era smarcato. Verso Del Piero, che aveva appena battuto. Passaggio e tiro al volo del terzino. Il post, il dopo, il modo di esultare di Fabio Grosso venne sin da subito paragonato all'urlo di Marco Tardelli dopo aver segnato nella finale del 1982, sempre contro la Germania, sempre di sinistro. Liberatorio, patriottico, lo descrissero così. Assolutamente no. Innanzitutto perchè non voglio raccontare di "quanto sia stato bello essere italiani" in quegli istanti, e in secondo luogo perchè se Tardelli segnò quasi per caso, in scivolata, rimediando da campione ad uno stop sbagliato, il protagonista della nostra storia fu lì a ricevere il passaggio di Pirlo in quanto lo volle sin dall'inizio, sin da quando vide la parata di Lehmann, forse volutamente un po' acutizzata e spettacolarizzata, sul tiro del compagno di squadra. E poi non era una finale, bensì una semifinale protrattasi sino ai supplementari, al secondo tempo dei supplementari. A Dortmund. Marco Tardelli, se vogliamo, fu più "predestinato" rispetto a Fabio Grosso, in una squadra nazionale malvoluta e criticata sin dal decollo per la penisola iberica. Quel suo urlo fu il culmine di uno slancio provocatorio e liberatorio che non ricordo : anagraficamente non potrei ricordarlo, avendo avuto nemmeno un anno di vita all’epoca. L'esultanza di Grosso, invece, fu come quando hai quindici anni e vedi da casa, in televisione, suonare il tuo gruppo preferito, quello che hai cercato in lungo e in largo, al Concerto del Primo Maggio. E quel gol alla Germania brillò nella storia di quella giornata come rifulgono nel tempo della narrazione basilare gli epiloghi dei racconti della neozelandese Katherine Mansfield, nei quali, dopo lunghissime e minuziose descrizioni di spiagge assalite dal vento, giochi di bambini, liti mai sanate tra genitori, insofferenza ed attaccamento al territorio, animali arruffati che escono dall'acqua e non sembrano nemmeno bagnati, colori dal verde al blu, corrispondenze amorose smaliziate e civettuole, l'immane giorno, nelle sue architetture prestabilite, non fa altro che terminare, dopo aver svolto le sue turbolente faccende. Ed è proprio questo, traslato in ogni nostra vicenda quotidiana, che ci affascina così tanto da non essere spinti più nemmeno a cercare meriti o colpevoli. Non ci interessa farlo.
#fabiogrosso#germaniaitalia#dortmund#mondiale2006#azzurri#pirlo#delpiero#marcellolippi#marcomaterazzi#lehmann#podolski#ufficiosinistri#facebook#tumblr#follow#instagram#katherine mansfield#emile zola#marcotardelli#terzino#palermo#mundial#westfalenstadion#deutschland
1 note
·
View note
Note
tomblr user fabiogrossos
ew...... just kidding:))))) even tho I literally don’t know what you’re talking about half the time bc wtf is soccer I love your blog so much and you’re one of 3 ******* mutuals that can reblog my posts and add your own opinion #emdon’tinteract next time :)))))) but I love how passionate you are about soccer and (sort of) wish to be that passionate one day!!!! I love you and your shitty taste in teams!!!! 💜💞💝💓
2 notes
·
View notes
Text
fabiogrossos replied to your post: who’s been on my blog for over 30 mins and is 10...
me
im honored that u think my life is that cool.
3 notes
·
View notes
Text
fabiogrossos replied to your post: gregbirb replied to your post “gregbirb replied...
return to the time when jorge posada was our hottest player
i’m sorry........he was WHAT
#fabiogrossos#i feel so bad rn bc i love hip hip jorge but he was only hot to me when he was literally fighting the other team
2 notes
·
View notes
Text
fabiogrossos a réagi à votre photo : Lmao what kind of bs is that ?
this is giving me a migraine
Same here. Kinda wish we could go back before this transfer. I’m tired of seeing the discourse about the team when it’s clear they only care about one player.
0 notes
Text
Fabio Grosso, the least expected hero of the 2006 World Cup in Germany.
The story of the full-back born in Rome in 1977 just when Perugia was facing the third Serie A championship in its history is romantic. Raised in the amateurs of Renato Curi and already seems to be predestined.
He played steadily as an attacking midfielder with the neroverdi of Chieti showing all his excellent skills and was immediately noticed by the observers of Perugia. Thus he met the great stage of the top flight with the Perugia of Luciano Gaucci and Serse Cosmi, the springboard towards a career in continuous growth. In fact, in the summer of 2001, Fabio Grosso signed for Perugia. We were in Serie A. He was at the end of his contract and he arrived practically on a free transfer. It was then resold by Perugia for billions! One of the many billionaire capital gains of the Gaucci-Pieroni era.
The real success for Grosso's career was Serse Cosmi who, given his ability in running and cross, transformed him from midfielder into his three-man defense, fifth on the left. And it is in this role that in 2006 he scored the decisive penalty that allowed all of us to shout "World Champions!".
In the red and white years he began to play first as a midfield winger in the 3-5-2 form, and then as a left-back, playing three seasons in Serie A and beginning to establish himself at national level. With the AC Perugia Calcio shirt he played from 2001 to 2004 scoring 7 goals in 67 appearances and winning the Intertoto Cup in 2003. Fabio Grosso blows out 43 candles the 28th november, the AC Perugia Calcio Commission wishes him a happy birthday.
.
.
Photo by Roberto Settonce.
Instagram & Facebook AC Perugia calcio Museo
Reproduction and duplication prohibited. All rights reserved
.
.
#fabiogrosso #perugiacalciomuseo #perugia #umbria #italy
.
.
== SHARE IF YOU LIKE ==
0 notes
Note
Who are your favorite blogs/mutuals?
@messikobe @marcoreyus @nevmar @fyeahla @striveforgreatnessss @jimmysbutler @seimoneaugustus @thotdell @mettaworldneymar @beckhvms @blakesuperior @brosnia @lnzoball @sylviafowles @dicapriyoyo @kreiders @nolan-arenado @diego-valeri @cedricteuchert @harpertrash @kenyan-bitch @gfbaseball @mkhitaryen @kobeastbryant @goatpopovich @blakesuperior @russellwestbrook @kuzmas @fabiogrossos @foreverpsg @mbappe @shortstopped @neymerjr @emremcr @thiagomaia @neymarsuckmyass @jordiabla @neymrjr @badgalgeri @andrewbenintendi @kingpique @fyeahlonzoball @seagerxlad @la-bliss @venerim @iconiquepique @nolanpatrick
if i forgot you please feel free to personally attack me in my inbox
48 notes
·
View notes
Note
You follow soccer blogs too?? Who?
of course I do!!! gotta know what’s going on !!
@saintkeylor @messikobe @mbappe @coastercoulson @herrem @ramsey-ruined-me @fabiogrossos !!!!!!!!
2 notes
·
View notes
Text
@fabiogrossos the one that's like "the most important thing is beating the english"?
3 notes
·
View notes
Text
@fabiogrossos the eagles are bout to do it to you emily
1 note
·
View note
Text
fabiogrossos replied to your post “fabiogrossos replied to your post: listen… I’m just happy we don’t...”
can we petition to like...delete yankees/red sox games from the season next year
please lmfao!!! we are tired!!!!!! why did we play 1000 games
2 notes
·
View notes
Text
fabiogrossos replied to your post: fabiogrossos replied to your post: ...
you’re cooler than me which is saying a lot
JIDOAFDSA I LOVE U
2 notes
·
View notes
Text
@fabiogrossos ok quick follow up what if they're friends and don't seem to mind
2 notes
·
View notes