#esprimere desideri
Explore tagged Tumblr posts
Text
#frase del giorno#10 Agosto#notte di san lorenzo#stelle cadenti#esprimere desideri#pensiero del giorno blog#frasi tumblr#frasi belle#coraggio di vivere#forza interiore
1 note
·
View note
Text
BUONGIORNO
Ai desideri espressi ieri sera.
A chi ha visto tante stelle cadenti.
A chi non ne ha vista nemmeno una.
A chi la stella cadente non l'ha cercata.
A chi non ci ha creduto.
A chi non sapeva cosa esprimere.
A chi ha dei desideri che non bastano mai.
A chi desidera ogni giorno.
A chi ha desideri inconfessabili.
Buongiorno a voi ☕☀️
web, modificato e personalizzato da @occhietti
104 notes
·
View notes
Text
"Se potessi esprimere 3 desideri sceglierei 3 volte te"
16 notes
·
View notes
Text
- Senti ma tu come fai?
- A fare cosa?
- A esprimere un desiderio.
- E che ne so. Cioè. Io chiudo gli occhi, penso a una cosa che mai succederebbe al mondo e che sogno da una vita. Penso a una cosa bella insomma. Poi li riapro. E guardo.
- Se si è avverato?
- No vabbè. Non è che si avvera subito il desiderio.
- Ah. E dopo quanto?
- Beh, non c’è un termine preciso.
- Senti una cosa.
- Dimmi.
- Onesta pero eh?
- Onestissima.
- Almeno uno si è mai avverato?
- No. E a te?
- Ma de che. Niente. Le stelle che ho beccato io erano tutte sorde.
- E pure le mie.
- Stappo una birra?
- E stappa va.
- Però sono bellissime.
- È vero.
- Dovremmo imparare da loro.
- Ad esaudire i desideri?
- No. A perdere sto cazzo di equilibrio. Fottersene di quello che sperano gli altri. E precipitare.
Andrew Faber
🍀
#smokingago
31 notes
·
View notes
Text
Che stranezza… riusciamo ad esprimere con un post e a centinaia di persone più o meno sconosciute, sentimenti, pensieri, desideri e poi quando la persona che abbiamo accanto, che sia un amico, che sia un collega, che sia il compagno o la compagna di vita ti chiede «cosa c'è?»… rispondiamo «niente…».
Enrico Paolo Cugnasco
26 notes
·
View notes
Text
Invece di esprimere desideri,
provate, per una volta, a mantenere le promesse.
Non immaginate quanto sia salutare! ♡
8 notes
·
View notes
Text
Scienza e felicità
Malgrado l’utilità che crediamo di trarne, le scienze non possono farci felici, perché l’uomo è un essere parlante, che ha bisogno di esprimere in parole gioia e dolore, piacere e afflizione, mentre la scienza ha in ultima analisi di mira un essere muto, che sia possibile conoscere numero et mensura, come tutti gli oggetti del mondo. Le lingue naturali che gli uomini parlano sono al limite un ostacolo alla conoscenza e, in quanto tali, devono essere formalizzate e corrette, eliminando come “poetiche” quelle ridondanze a cui invece innanzitutto badiamo quando esprimiamo i nostri desideri e i nostri pensieri, i nostri affetti come le nostre avversioni.
Proprio in quanto si rivolge a un uomo muto, la scienza non può mai produrre un’etica. Che scienziati illustri abbiano compiuto senza alcuno scrupolo nell’interesse della scienza esperimenti sui corpi dei deportati nei Lager o dei condannati nelle carceri americane non dovrebbe in questo senso sorprenderci. La scienza si fonda infatti sulla possibilità di separare a tutti i livelli la vita biologica di un essere vivente dalla sua vita di relazione, la muta vita vegetativa che l’uomo ha in comune con le piante dalla sua esistenza spirituale di essere parlante. È bene ricordarlo, oggi che gli uomini sembrano aver messo da parte tutto ciò in cui credevano, per affidare alla scienza un’aspettativa di felicità che non potrà che essere delusa e tradita. Come gli anni recenti hanno mostrato al di là di ogni dubbio, uomini che guardano alla propria vita con gli occhi del loro medico sono per questo disposti a rinunciare alle loro più elementari libertà politiche e ad assoggettarsi senza limiti ai poteri che li governano. La felicità non può mai essere separata dalle semplici, trite parole che ci scambiamo, dal grido e dal riso di gioia né dalla commozione che ci fa piangere, non sappiamo se di pena o diletto. Lasciamo gli scienziati al silenzio e alla solitudine dei numeri, vegliamo lucidamente a che non invadano l’ambito dell’etica e della politica, che è il solo che possa veramente appagarci.
Giorgio Agamben, 8 settembre 2024
9 notes
·
View notes
Text
Anche in panchina continuano a toccargli la pelata, fra un po' iniziano a esprimere desideri
6 notes
·
View notes
Text
Cinque di Spade.
"Il Maschile congeda le sue Ombre".
A volte abbiamo timore di usare la Spada.
La Spada è un Dono dello Spirito. E' il più potente strumento energetico del Maschile.
E va usato se serve.
Allontanare con fermezza ciò che non si allinea al nostro Campo Energetico, non è un atto di scortesia e nemmeno una forma di "fallimento relazionale".
Ci sono persone che non si pongono con la Vibrazione giusta durante il contatto con l'Essenza dell'Altro. Per superficialità, incoscienza, dinamica disfunzionale o profondo dolore irrisolto.
Ma ciò non le giustifica.
Nessuno è autorizzato ad entrare in Casa d'altri senza invito, con le scarpe infangate e senza bussare prima dell'ingresso.
L'Ospite è sacro, se è portatore a sua volta di un Dono.
Nella relazione non si entra mai "a mani vuote". E' una legge compensativa. Ciascuno porta il meglio di ciò che in quel momento è in grado di manifestare, affinché lo scambio avvenga nella piena ricchezza e condivisione e non nell'ormai noto "vampirismo energetico" o nel classico copione della "stampella del claudicante".
Tutti abbiamo qualcosa di prezioso in "eccesso" che possiamo donare. Nessuno escluso. Qualcosa che ci caratterizza nel profondo, che ci rende unici e speciali, che l'Altro può ricevere con gioia e gratitudine.
Ci vuole un atto costante di Volontà, di Rispetto, di Maturità per poterci permettere Relazioni Sane e Abbondanti.
Prima di entrare dentro le "stanze altrui", chiedetevi se state portando la vostra Pace o state addossando all'Altro la vostra Guerra interiore.
E se anche fosse per voi impellente manifestare il vostro Conflitto interiore, chiedetevi se quello che state scegliendo di esprimere in modo così irruento e avventato, sia "collocato" nel luogo più consono e protetto per l'elaborazione del vostro vissuto di fatica e dolore.
Non tutti i luoghi sono "idonei".
E il Dolore, affinché non diventi solo una "sgorgata temporanea", merita una attenzione e rielaborazione supportata, competente, valorizzante. Perché esso è una potente fonte di Evoluzione se condiviso nella piena Coscienza e Volontà di Trasformazione.
Se l'incendio interiore è ancora vivo e potente dentro di voi, continuerà a togliere ossigeno ai vostri sogni, desideri e intenti.
Se la rabbia sotterranea vi acceca e governa la vostra Vita, non basterà buttarci una tazza d'acqua per spegnerla.
Non è "colpa dell'Altro" che non vi accoglie, che è cattivo, che vi ha abbandonato, che non vi ascolta, che è immaturo.
Sei tu che scegli di restare dove non sei accolto nell'Amore.
Hai scelto tu di concedere all'Altro di entrare nel tuo Campo.
Magari all'inizio è stata l'illusione o l'inesperienza a prevalere. Magari non si è voluto dare credito alla "voce del Sentito".
Ma le menzogne oramai hanno vita breve. Soprattutto in questi meravigliosi Tempi, dove la Verità è sempre più manifesta e dove il Re è nudo e la Regina disarmata.
Possiamo allontanare. Possiamo "perdere". Possiamo concederci la nostra Pace. E lasciare all'Altro la sua Guerra.
Possiamo sfoderare la nostra lucente "Spada interiore".
Non per offendere o trafiggere. Non è necessario.
Essa è potente ed è guidata dal Potere interiore. Non diventa contundente. Solo allontana dal Campo, senza nulla ferire.
Il Maschile non è obbligato a ricorrere alla Violenza. Può scegliere la "Fermezza".
Il presunto "nemico", specchio esso stesso del nostro conflitto interiore, non va condannato, né umiliato o denigrato, va compreso e invitato con autorità ad abbandonare i nostri preziosi confini interiori.
E se tutti allontanassero con Grazia e Risolutezza ciò che inquina l'Essenza, se si smettesse di alimentare il "veleno relazionale", avremmo un'aria pulita e respirabile. Per tutti.
L'Ombra, lo spettro delle paure più recondite, continuerà a bussare alla Porta in questi giorni. Per congedarsi. Per l'atto finale di "scelta interiore".
Guardatela negli occhi e sorridete con gentilezza.
Non invitatela a restare, se non avete più voglia o bisogno di viverla.
Porgetele un saluto di commiato. Vi ha regalato tanto, è stata preziosa maestra di mille insegnamenti. Ma è ora che lasci il vostro Corpo Eterico. E si dissolva nella sua stessa inconsistenza.
In questi giorni molte Ombre risaliranno dalla Terra per essere viste e risolte.
Per alcune non servirà nemmeno sfoderare la Spada. Per altre magari sì.
Ma sempre con Eleganza e Saggezza. E tanto, tanto Amore per voi stessi!
Buon Venerdì, altamente trasformante e colmo di novità.
Mirtilla Esmeralda
6 notes
·
View notes
Text
- Senti ma tu come fai?
- A fare cosa?
- A esprimere un desiderio.
- E che ne so. Cioè. Io chiudo gli occhi, penso a una cosa che mai succederebbe al mondo e che sogno da una vita. Penso a una cosa bella insomma. Poi li riapro. E guardo.
- Se si è avverato?
- No vabbè. Non è che si avvera subito il desiderio.
- Ah. E dopo quanto?
- Beh, non c’è un termine preciso.
- Senti una cosa.
- Dimmi.
- Onesta pero eh?
- Onestissima.
- Almeno uno si è mai avverato?
- No. E a te?
- Ma de che. Niente. Le stelle che ho beccato io erano tutte sorde.
- E pure le mie.
- Stappo una birra?
- E stappa va.
- Però sono bellissime.
- È vero.
- Dovremmo imparare da loro.
- Ad esaudire i desideri?
- No. A perdere sto cazzo di equilibrio. Fottersene di quello che sperano gli altri. E precipitare.
Andrew Faber
sanlorenzo
40 notes
·
View notes
Text
Andare a Berlino
Voi non capite, lo dico agli amici, mia madre, anche alla psicologa, adesso che ci sono tornata - ed è servito a convincerla a concedermi almeno un mese di appuntamenti. A volte la frase è tanto banale da riuscire ad arrivare al punto, un punto d’interruzione stanca, che ci dovrebbe vedere ricominciare. Voi continuamente mi sopravvalutate, pensate che quello che mi riesce è ciò che posso fare, ma vi sbagliate! Tutto quello che io faccio, anche esistere, è una deroga, sudore e lacrime, il prezzo di questa presunta naturalezza nel successo è la desolazione del mio paesaggio interiore, la depressione che non volete vedere. Però loro non lo vedono davvero, mentre la mia depressione e la violenza della mia direttrice morale mi portano a dimenticarlo, e allora anche io non capisco, non capisco che loro non mi proteggono perché proprio non lo sanno, mi pensano normale e mi fanno discorsi normali, in cui potrei essere chiunque, potrei fare quasi tutto. Non ci capiamo perché parliamo di due persone diverse.
L’altro ieri ho incontrato la professoressa tedesca, finalmente. Volevo discutere con lei del se fosse una buona idea andare lì in visiting, e lei mi ha risposto solo sul come e quando, e ondeggiava per esprimere la contentezza di avermi lì. Questa donna mi ha spezzato il cuore soltanto chiedendomi tu, tu cosa vuoi fare?, e mi è sembrato che nessuno me lo avesse chiesto mai questo. Non ce l’ho avuta una risposta per lei, ma mi è anche sembrato che mi potesse aiutare. Non vediamo cosa puoi fare per noi affinché ti conceda questa preziosa opportunità, ma come posso aiutarti ad avvicinarti ai tuoi obiettivi? Questo di sicuro non me lo avevano chiesto mai.
Quindi adesso cambio casa qui, spendo un quarto di tutto quello che possiedo per l’ennesima sistemazione, il trasloco e quello che ne consegue, ma nel frattempo vado a Berlino, da sola, a lavorare su quello che voglio, come se fossi una persona normale. Come se fossi semplicemente quella che gli altri vedono senza pagarne il prezzo. Come se avessi dei desideri di carriera, o di vita, o quel che è. Sarebbe proprio bello se avessero ragione. Nella confusione generale, poi, le catene che mi è stato comodo mettermi addosso già tirano un sacco ed il mio cane da guardia si lamenta e morde - non le conviene per niente, e sono troppo indipendente, sono sempre stata troppo ferma sulle suole delle scarpe, e allora attacca, ma gioca da sola. Anche questa, immagino, è una conseguenza di apparire quell’altra me. Sembro una capace di combattere, il ché è assolutamente indesiderabile, ma per essere stata messa in questa arena deve anche assolutamente esserci qualcosa di desiderabile in quella me.
Non ho ancora capito se a una di noi due piaccia davvero la libertà, ma so per certo che ne abbiamo bisogno.
8 notes
·
View notes
Text
Che stranezza, riusciamo ad esprimere con un post a centinaia di persone più o meno sconosciute, sentimenti, pensieri, desideri e poi quando la persona che abbiamo accanto, ti chiede: «cosa c'è?»… rispondiamo...
❥࿐༵❥....«... NIENTE …»...ꕥ ࿐༵❥
9 notes
·
View notes
Text
Non sono mai stata brava ad esprimere dei desideri, che magari sembra una cosa irrilevante dal momento che una candelina non può creare magicamente le situazioni, però oggi ho avuto più difficoltà.
Questo perché avevo con me le persone più care, la mia famiglia, la vicinanza della mia persona, e altre con cui ho condiviso questa giornata e che mi fanno davvero stare bene riempiendomi totalmente il cuore. Ho avuto modo di scoprire dei lati di me, di abbracciarli, di sorridere dinanzi a tutto ciò che precedentemente è stato. Quindi semplicemente non ho espresso niente. Ci ho pensato, ma non mi è sovvenuto nessun pensiero che accelerasse un po' il battito. Mi sento viva come non lo sono più stata da tempo..
E allora perché la frase sulla torta? Semplicemente perché sono una persona che ha affrontato sempre le cose con la risata, anche se ho avuto la pioggia nel cuore.
16 notes
·
View notes
Text
Quest’oggi 11.11 non è una giornata come tante altre. Per chi crede nell’Universo, nelle proprie leggi e nella forza della numerolgia come la Sottoscritta, sa benissimo che si tratta di una Giornata Magica, dove l’abbondanza ne fa da padrona. Gli esperti sostengono infatti che è il momento giusto per poter esprimere i propri desideri, manifestando il proprio credo e la gratitudine per poterli realizzare insieme. Inoltre affermano che non è così difficile come si potrebbe pensare, poiché basterebbe allinearsi con il proprio Spirito alla Natura e ad ogni cosa che ci circonda, prestando attenzione a tutti i segnali che lo stesso Universo c’invia per comunicarci che è in ascolto delle Nostre rispettive Anime, per poi immaginarlo un sacco come se si fosse già realizzato. Questo perché se non ci crediamo Noi per primi nessuno potrà farlo al posto Nostro. Per L’Universo nulla è impossibile. Ma affinché l’impossibile diventi possibile ci dobbiamo credere con tutto Noi Stessi senza riserve. Per quanto mi riguarda penso di non avere chissà quali pretese e quanti desideri da realizzare, giusto qualcuno di estremamente importante che però mi consentirebbe di cambiare finalmente vita, compiendo il colpaccio che Dio solo sa da quanto tempo lo attendo. Niente vincite milionarie al gratta e vinci e cose simili. Io vorrei cose normali, come la realizzazione di Me Stessa. Non so se unendo le Nostre rispettive Energie riusciremo a concretizzare, tuttavia so che è al Mio fianco ogni giorno, ascoltando ogni Mia paura, ogni Mia Gioia in egual misura. Lo percepisco da tutti i segni che puntualmente m’invia, come vedere numeri doppi ovunque. Oppure come qualche giorno fa quando sul balcone della Mia camera, nonostante la pioggia intesa, sono apparse: una piuma e una piccola macchia che aveva tutta l’aria di voler sembrare un Cuore. Quando trovi di questi importantissimi segnali, il messaggio che Ti sta inviando è molto chiaro: non sei da sola. Ce la farai! Credici, credici, credici. E come fai a non ascoltarlo di fronte a co tante dimostrazioni che appaiono già come dei piccoli, veri miracoli?
@elenascrive
#11 novembre#1111#portale energetico#universo#abbondanza#segnali#segni#piuma#cuore#Angeli#messaggi#messaggio#energia#io#me stessa#desideri#manifestare#manifestazioni#foto mie#credere#speranza#miracoli
3 notes
·
View notes
Text
La notte atomica che ci ha rimboccato le palpebre guardare il cielo malconcio di chernobyl da qui esprimere desideri quando vedi scoppiare navicelle spaziali o moduli lunari russi o giapponesi o americani arrampicarsi sulle impalcature per prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore lavarsi i denti con le antenne della televisione durante la pubblicità ho abbassato le saracinesche dei negozi sui miei occhi con le nostre discussioni serie si arricchiscono solo le compagnie telefoniche siamo l'esercito del sert a parigi dici che non volano mosche benedirci in chiese chiuse e in farmacie compiacenti sposarci con i cerotti usati in passeggiate su spiagge deturpate le piazze sono vuote le piazze sono mute per combattere l'acne sono tutti in ferie maratone sulle tue arterie sulle diramazioni autostradali sui lavori in corso solo per farti venire e invidiare le ciminiere perché hanno sempre da fumare le notti inutili e le madri che parlano con i ventilatori negli inceneritori le schede elettorali e i tuoi capelli che sono fili scoperti costruiremo delle molotov coi vostri avanzi faremo dei rave sull'enterprise farò rifare l'asfalto per quando tornerai siamo l'esercito del sert e i tuoi capelli che sono fili scoperti che sono nastro isolante che sono fili scoperti. - vasco brondi
2 notes
·
View notes
Text
La Donna che SONO
è fatta delle cose che NON vedi...
La Donna che SONO è fatta dei desideri che, a volte, non riesce nemmeno a esprimere. Di tutti i "vorrei" che si scontrano con i limiti del mondo. Delle delusioni trasformate in opportunità. Dei traguardi raggiunti con determinazione. Di tutte le volte in cui, guardandomi allo specchio, mi sono fatta così schifo da sciogliere il trucco in lacrime dense di “non abbastanza”. Delle cose da cambiare e di quelle da accettare. Del tempo che passa carico di rivoluzioni che portano tutte il mio nome.
La Donna che SONO è quella che ti ama senza prometterti amore. Che ti è vicino in ogni distanza, in angoli di vita carichi di ombre. Che tiene vivo il desiderio di te alimentato da istanti condivisi dove intimità e complicità sono due facce della stessa medaglia. Che ha sbagliato tutti i tempi, ma è arrivata nel tempo giusto, l’unico che ci è stato concesso di vivere: l’ora e qui.
La Donna che SONO è quella che ERO e quella che SARÀ: la presento a Te perché tu possa amarla.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
17 notes
·
View notes