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fondazioneterradotranto · 6 years ago
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La terra d'Otranto del XVII secolo nei versi di un autore coevo
di Armando Polito
Oggi l’Italia arranca disperatamente in Europa e nel mondo e le roboanti, giornaliere  dichiarazioni su un presunto riconoscimento altrui del nostro prestigio rappresentano solo un tentativo di gettare fumo negli occhi per avere consensi in cabina elettorale. Ancora più desolante è il quadro se lo sguardo per settori si sofferma sul profondo sud. Che la situazione, soprattutto sotto il profilo economico, per quanto territorialmente ci riguarda fosse radicalmente diversa quattro secoli fa, lo mostra non solo una vasta letteratura specialistica con le sue testimonianze del tempo, ma anche la produzione poetica. Prenderemo in considerazione, per quanto riguarda quest’ultima, Paolo Antonio Di Tarsia1 e la sua opera Europa pubblicata a Madrid nel 1659, prima edizione ormai introvabile. Una seconda uscì a Lione nel 1661 e ad essa farò riferimento2.
L’opera, tutta in latino,  contiene all’inizio ben tre dediche: due in prosa, rispettivamente di uno di coloro a spese dei quali l’opera fu pubblicata (C. Bourgeat) a Giovanni Clemente di Belle-Croix e del Di Tarsia a Pasquale d’Aragona; la terza, ancora del Di Tarsia, in distici elegiaci, a papa Alessandro VII, che già era stato vescovo di Nardò3. Seguono 14 elegie celebranti l’Europa. Alla fine il volume contiene note esplicative per ogni elegia (in questa seconda edizione, come si legge nel frontespizio, sono del fratello Biagio.
Appare significativo che nella parte dedicata al Regno di Napoli (Elegia V, pp. 19-22) sono ricordati, ognuno con una o più peculiarità, ben dieci centri di Terra d’Otranto. Siccome vi compaiono in ordine sparso nelle pp. 21-22, ne riproduco i dettagli dopo averli estrapolati (nota esplicative comprese, laddove ci sono), aggiungendo alla trascrizione la traduzione e qualche nota. Le elegie, superfluo dirlo, sono in distici elegiaci; di solito, però, ogni toponimo non occupa l’intero distico ma solo la prima o la seconda parte, cioè o l’esametro o il volgarmente detto pentametro. La E o la P in parentesi tonde accanto ad ogni toponimo hanno questa funzione indicativa. Anticipo che dominanti sono i riferimenti all’economia o al paesaggio, ad eccezione di quelli culturali di Rudie e Martina Franca.
                                                                            BRINDISI (E)
Brundusium commendant Castra, Via Appia, Portus. (Fanno apprezzare Brindisi i castelli, la via Appia, il porto)
                                                                           TARANTO (E)
Aequor ut immensum, extendit se fama Tarenti. (Come l’immenso mare si estende la fama di Taranto)
                                                                              GALLIPOLI (P)
Gallipolis cultros, vinaque, vela facit. (Gallipoli produce coltelli, vini, veli)
Gallipolis. Vela ibi fiunt ex bombacio sive xylo, aureis sericisque filis intexta, quibus Mulieres tegendis, ornandisque capitibus utuntur. (Gallipoli. Ivi si fanno veli di bambagia ovvero cotone, intessute di fili di oro e di seta, dei quali le donne si servono per coprire e ornare la testa)
E dopo? Si legge in Pietro Maisen Valtellinese, Gallipoli e suoi dintorni, Tipografia municipale, succursale della Tipografia Garibaldi in Lecce, Gallipoli, 1870, pp. 53-54: Uno sguardo retrospettivo di due o tre secoli, ci addita Gallipoli la città delle industrie e delle belle arti. Avevansi diverse manifatture come di mussolini e veli di finissima ventinella, fregiati di vari colori, ed altri travagli di cotone di cui era molto esteso il lavoro. Si fabbricavano guanti e calze di finissima ventinella, di cui i Maltesi, i Veneziani, i Genovesi e Siciliani ne facevano grande smercio; ma ora tali lavori decaddero in depreziamento per le esotiche manifatture che s’introdussero a prezzi mitissimi, di cui non ponno sostenere la concorrenza le indigene.
                                                                              LECCE (E)
Dulce domos ornent pelles, quas pingit Aletum. (Le pelli che colora Lecce, piacevole cosa, ornino le case)
Aletum. Vulgò Lecce. Provintiae Hydruntinae caput. Pelles ibi coccinei coloris ex Oriente delatas,auro et coloribus graphicè exornant, pinguntque,quibus sellas, mensas, scrinia, ephippia, caeteraque utensilia tegunt. (Aleto. Correntemente Lecce. Capitale della provincia otrantina. Ivi con oro e colori adornano e dipingono artisticamente le pelli di colore scarlatto importate dall’Oriente, con le quali rivestono sedie, tavoli, cofanetti, selle e altri utensili) 
Aletum mi appare come deformazione di Aletium (nulla a che fare con l’attuale Alezio) che il Galateo (XV-VI secolo) riporta come una delle tante varianti: Urbem hanc alii Lupias, alii Lypias, alii Lopias, alii Lupium, alii Lispiam, alii Lypiam, alii Aletium, alii Licium, alii Lictium, a Lictio Idomeneo, alii Liceam: omnia haec nomina idem sunt. (Alcuni chiamano questa città Lupie, altri Lipie, altri Lopie, altri Lupio, altri Lispia, altri Lipia, altri Alezio, altri Licio, altri Littio da Littio Idomeneo, altri Licea: tutti questi nomi sono la stessa cosa)
                                                                        GALATONE (P)
Vite, oleis, plena est Galata, melle, croco. (Galatone è piena di vite, di ulivi, di miele, di zafferano)
Quanto allo zafferano ancora oggi, nonostante tutto, fiorisce spontaneamente, almeno nella campagna in cui, a Nardò, ho la fortuna di vivere, ma la storia è vecchia. Scriveva, infatti, il già citato Galateo: Hic coelum salubre, ac tepidum, aurae salutares, et suaves, ager apricus semper vernans floribus, et bene olentibus herbis, thymo, thymbra, pulegio, serpillo, hysopo, melolotho, camomilla, calamentho, ubique abundans; unde et caseum nobile, et mel gignit, non deterius Hymectio, ac crocum laudatissimum. Itaque ut apud Marsos, et Pelignos Sulmonensis, sic et apud Salentinos Galatanensis crocus ceteris praestat. Temporibus patrum nostrorum in Salentinis hic, non alibi crocus habebatur. Unde huc venerit incompertum est: attamen videtur hoc solum sponte sua crocum gignere. Omnis ager, ubi sues non sunt, silvestri croco abundat; qui flore, bulbo, capillamentis, ortensi sive sativo similis est; tempore etiam conveniunt, uterque enim floret post ortum Arcturi.(Qui [nel territorio di Galatone] il clima è salubre e tiepido, l’aria salutare e soave, la campagna soleggiata che sempre si ricopre di fiori e di erbe profumate: timo, santoreggia, puleggio, serpillo, issopo, meliloto, camomilla, nepeta abbondante ovunque. Perciò produce pregiato formaggio e miele non inferiore a quello dell’Imetto [monte della Grecia famoso nell’antichità per la bontà del suo miele] e zafferano apprezzatissimo. E così, come presso i Marsi e i Peligni il croco di Sulmona, presso i Salentini lo zafferano di Galatone supera gli altri.Ai tempi dei nostri padri il croco c’era qui in Salento, non altrove. Da dove sia giunto qui, non si sa, tuttavia si vede che questa terra lo produce spontaneamente. Ogni campo dove non ci sono maiali  abbonda di zafferano selvatico, che nel fior, nel bulbo, nei filamenti è simile a quello dei giardini o coltivato. Concordano pure nel tempo: entrambi infatti fioriscono dopo il sorgere di Arturo [stella visibile in primavera guardando ad est])
                                                                           GROTTAGLIE (E)
Spumantes offert bibulis Cryptalla racemos. (Grottaglie offre ai bevitori spumeggianti vini)
Si legge in Vincenzo Corrado, Notiziario delle produzioni particolari del Regno di Napoli, Nicola Russo, Napoli, 1792, p. 128 : Produce di particolare il territorio di questa Terra [Galatone] grossissime e gustose mela granate; puranche saporite uve, per cui il vino delle Grottaglie vanta un’eccellenza superiore agli altri vini della Provincia.
                                                                               OSTUNI (E)
Ostuni Diana dedit sua munera sylvis. (Diana diede i suoi doni alle selve di Ostuni)
In Giovanni Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Parrino, Napoli, 1703, parte II, p. 177: Nelle selve assai feconde di Salvaggina, e fra’ Campi fertili di odoroso, e gratissimo Vino, di Olio, di Formento, e di altro esquisito, siede questa [Ostuni ]…
Sarebbe interessante sapere quanto esattamente è rimasto di quella selva e, questa volta, per colpa di quale dio o sedicente tale…
                                                                                     RUDIE (P)
Eversas Rudias Ennius erudiit. (Ennio erudì la devastata Rudie)
                                                                                   EGNAZIA (E)
Olim ignes factos, Equites nunc Gnatia gignit. (Egnazia ora genera cavalieri, un tempo fuochi fatti [senza che si vedessero4])
Gnatia. Nunc Monopolis, Urbs praeclara, et nobilis in Apulia Peucetia. Hic olim thura liquescere credebant Gentiles in primo templi aditu,sine igne, supero nimirum calore, de quo Horatius lib. serm. saty. 5. (Egnazia. Ora Monopoli, città illustre e nobile nella Puglia peucezia. Qui un tempo i pagani credevano che gli incensi si liquefacessero nel vestibolo del tempio senza il fuoco, senza dubbio per il calore celeste, della qual cosa [parla] Orazio, libro I, satira 5)
Ed ecco il pezzo oraziano (vv. 97-100):… dein Gnatia Lymphis/iratis exstructa dedit risusque iocosque,/dum flamma sine tura liquescere limine sacro/persuadere cupit. (… poi Egnazia dalle acque adirate5 diede occasione di ridere mentre vuol farci credere che sulla sacra soglia l’incenso si liquefà senza fiamma)
                                                                     MARTINA FRANCA (E)
Me iuvenem Martina dedit Grecumque Latinum. (A me giovane Martina diede il greco e il latino)
Martina. Alludit ad doctissimum Ludimagistrum Iosephum Caramiam in ea Urbe natum, à quo Auctor, Graecis Latin(is)que Litteris Cupersani imbutus fuit. (Martina. Allude al dottissimo maestro Giuseppe Caramia nato in quella città, dal quale l’autore fu istruito a Conversano nelle lettere latine e greche)    
                                                                            OTRANTO (P)
Ex Hydruntinis citria mala pete. (Agli otrantini chiedi cedri)
Oggi non so, ma questa caratteristica permane nel XVIII secolo; si legge in Francesco d’Ambrosio, Saggio istorico della presa di Otranto .., Giuseppe De Bonis, Napoli, 1751, p. 3: Questa Città ha breve il suo orizonte,per il sito basso che tiene, vedendosi per terra circondata da valloni; e però sarebbe di aria mal sana, se i molti arbori di cedri, e melaranci, de’ quali nelle sue vicinanze abbonda, non la purificassero col grato, e continuo odore. E in Francesco Antonio Primaldo Ciatara, Relazione di fatti che interessano la fedelissima città di Otranto, Stamperia Simoniana, Napoli, 1772, p. 6: Il terreno della Città di Otranto poi è molto atto agli aranci, cedri, e limoni per le acque, che lo bagnano.
                                                                               NARDÒ (P)
Stragula Neriti xylina lectus amat. (Il letto ama le coperte in cotone di Nardò)
Neriti. Urbs Neritonensis celebris est. Texuntur ibi stragula, sive lectorum tegumenta lemniscata ex bombacio, sive Xilo, quae sunt in pretio. (Di Nardò. La città di Nardò è celebre. Vi si tessono coperte o coperture di letti decorate di nastri di bambagia ovvero cotone, che sono apprezzate)
Coverte di bombace di Nardò ricorre, quasi a mo’ di etichetta, negli inventari presenti in atti notarili fino alla fine del secolo XIX e riferentisi, è ovvio, a famiglia abbienti.
____
1 Nato a Conversano nel 1619 , morto a Madrid nel 1670, pubblicò anche: 
De S. Io. Baptistae humanae salutis prodromi laudibus oratio panegyrica. Ad illustrissimum, D. D. Iulium Aquavivam Aragonium, Francesco Savio, Napoli, 1643
Divae Virginis insulanae cupersanensis historia, Iuliano De Paredes, Madrid, 1648
Historiarum Cupersanensium libri tres, Iuliano De Paredes, Madrid, 1649
Memorial politico-historico, s. n., Madrid, 1657
Succus prudentiae sacropoliticae ex nonnullis r. Pp. Ioan. Eusebii Nierembergii, Societ. Iesu, operibus expressus, & per locos communes digestus, a spese di Claude Bourgeat e Michel Lietard, Lione, 1659
Vida de Don Francisco de Quevedo y Villegas, S. M. Redondo, s. n., 1663
Tumultos de la ciudad y Reyno de Napoles, en ano de 1647, En Leon de Francia: a costa de Claudio Burgea, mercador de libros, 1670
2 https://books.google.it/books?id=kJhf-zqGOCcC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
3 http://www.fondazioneterradotranto.it/2014/03/02/alessandro-vii-un-papa-gia-vescovo-fantasma-di-nardo-e-il-suo-vice/ . Credo che questa dedica e l’altra della prima opera indicata nella nota 1 a Giulio Acquaviva (marito di Caterina d’Aragona duchessa di Nardò) siano due dati non sufficienti ad ipotizzare un qualche rapporto tra il Di Tarsia e Nardò, tanto più che il futuro papa da vescovo non vi mise mai piede e la stessa Caterina dopo le nozze risiedette stabilmente nella città del marito, a Conversano.
4 Per comprendere il senso della traduzione e di questa integrazione è necessario leggere il seguito.
5 Questa è la traduzione letterale di lymphis adiratis, locuzione la cui oscurità ha propiziato fin dai tempi antichi una ridda di interpretazioni: chi vi ha trovato un’allusione alla penuria di acqua dolce, chi, quasi collateralmente, all’abbondanza di acqua salmastra, chi al potere distruttivo dei torrenti precipitanti dalle Murge (in questo caso la traduzione sarebbe “distrutta dalle acque adirate”.
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leedsomics · 6 years ago
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Quantitative proteomics reveals remodeling of protein repertoire across life phases of Daphnia pulex
The microcrustacean Daphnia is becoming an organism of choice for genomic and proteomic studies of the effects of environmental stressors. However, the changes in protein expression across the life cycle have not been fully characterized. We analyzed the proteomes of adult females, juveniles, asexually produced embryos, and the ephippia - resting stages containing two sexually produced diapausing freezing- and desiccation-resistant embryos. Overall, we were significantly more likely to detect proteins with known molecular functions than proteins with no detectable orthology. Similarly we could detect those with stronger gene model support, as judged by mutual best BLAST hits between two independent genome assemblies than those without such support. This suggests that we could apply our proteomics pipeline to verify hypothesized proteins, even given less-than-perfect reference gene models. In particular, we observed up-regulation of vitellogenins and down-regulation of actins and myosins in embryos of both types, as compared to juveniles and adults and overrepresentation of cell-cycle related proteins in the developing embryos, as compared to both diapausing embryos and adults. We found upregulation of small heat-shock proteins and redox peroxidases, as well as overrepresentation of stress-response proteins in the ephippium relative to the asexually produced non-diapausing embryos. The ephippium also showed up- regulation of three trehalose-synthesis proteins and down-regulation of a trehalose hydrolase, consistent with the role of trehalose in protection against freezing and desiccation. http://dlvr.it/RDGf6t
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daimonclub · 1 year ago
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Citazioni latine
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Citazioni e frasi latine Citazioni latine e frasi latine di uso comune nella lingua italiana e non solo. Raccolta di citazioni, frasi latine e pillole di saggezza degli antichi latini. Il latino è una lingua precisa, essenziale. Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa. Quando inizierà l’era dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un discorso pubblico e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elusivo e di gradevole effetto 'sonoro' potrà parlare per un’ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino. Giovannino Guareschi Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor. (Che nasca un giorno dalle mie ceneri un vendicatore) Virgilio Ab equinis pedibus procul recede (Indietreggia lontano dagli zoccoli equini) Ab uno disce omnis (Da uno capisci come sono tutti) - Virgilio Accidere ex una scintilla incendia passim (A volte da una sola scintilla scoppia un incendio) - Lucrezio Acta est fabula (Lo spettacolo è finito) - Augusto Ad maiora (A successi più grandi) Barba non facit philosophum (La barba non fa il filosofo) - Plutarco Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt (Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro) - Seneca Quid non mortalia pectora cogis, Auri sacra fames (a cosa non spingi i petti mortali, miserabile cupidigia dell'oro) - Virgilio Alterius non sit qui suus esse potest (Non appartenga a un altro chi può appartenere a se stesso) - Cicerone Apertis verbis (A chiare lettere) Audaces fortuna iuvat (La fortuna aiuta gli audaci) Bene vixit qui bene latuit (Ha vissuto bene chi ha saputo stare ben nascosto) Caput imperare, non pedes (A comandare è la testa, non i piedi) Carpe diem (Vivi alla giornata) Castigat ridendo mores (Scherzando sferza i costumi) - Jean de Santeuil Cibi condimentum esse famem (La fame è il condimento del cibo) - Cicerone Corruptio optimi pessima (Ciò che era ottimo, una volta corrotto, è pessimo) - Gregorio Magno Iustum est bellum, quibus necessarium. (La guerra è giusta per coloro per i quali è necessaria). Tito Livio, Ab urbe condita, I sec. Credo ut intelligam, non intelligo ut credam (Credo per comprendere, non comprendo per credere) - Sant'Anselmo Non est vivere, sed valere vita est. (La vita non è vivere, ma stare bene.) - Marco Valerio Marziale De gustibus non est disputandum (Sui gusti non si discute) De iure (Di diritto) De minimis non curat praetor (Il pretore non si cura di cose di poca importanza) Deligere oportet quem velis diligere (Bisogna scegliere chi si vuole amare) - Cicerone Dictum factum (Detto fatto) - Ennio Do ut des (Do perché tu mi dia) - Magistrato Paolo Doctum doces (Insegni a uno che già sa) - Plauto Sic lusus animo debent aliquando dari, ad cogitandum melior ut redeat tibi. (Così, di tanto in tanto, devi lasciare svagare la mente, perché torni a te più pronta quando occorre pensare.) - Fedro Dura lex sed lex (E' una legge dura, ma è la legge) - Digesto Edamus, bibamus, gaudeamus (Mangiamo, beviamo, godiamo) Equus fulvus prius enectus quam fatigatus (---) Erga omnes (Nei confronti di tutti) Errare humanum est, perseverare autem diabolicum (Errare è umano, perseverare è diabolico) Errat interdum quadrupes, cum titubat quadrupes, labitur ergo bipes (---) Esse cupit mannus, sed ephippia ferre recusat (---) Etiam capillus unus habet umbram suam (Anche un solo capello fa la sua ombra) - Publilio Sirio Ex abrupto (Improvvisamente) Ex abundantia enim cordis os loquitur (La bocca parla per l'abbondanza del cuore) - Vangelo secondo Matteo Ex aequo (Alla pari) Excusatio non petita, accusatio manifesta (Scusa non richiesta, accusa manifesta) Exhaustum polidrum, malo quam vile capistrum (---) Expertus metuit (Colui che ha esperienza teme) - Orazio Facta non verba (Fatti, non parole) Fallacia alia aliam trudit (Un inganno tira l'altro) - Terenzio
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La saggezza di Cicerone Fama crescit eundo (La fama, andando, diventa più grande) - Virgilio Frangar, non flectar (Mi spezzerò, ma non mi piegherò) - Seneca Gutta cavat lapidem (La goccia fa il buco nella pietra Hic manebimus optime (Qui molto bene resteremo) - Livio Summum ius summa iniuria. (Sommo diritto somma ingiustizia.) - Cicerone Sicut mater, ita et filia eius. (Quale la madre tale la figlia.) - Ezechiele Esse oportet ut vivas, non vivere ut edas. (Devi mangiare per vivere, non vivere per mangiare.) - Cornificio Ex silentio nutritur iustitia. (Di silenzio si nutre la giustizia.) San Bonaventura Homo faber fortunae suae (L'uomo è l'artefice delle sue fortune) Homo homini lupus (L'uomo è un lupo per l'altro uomo) - Plauto Homo mundus minor (L'uomo è un mondo in miniatura) - Boezio Homo proponit sed Deus disponit (L'uomo propone ma Dio dispone) - Tommaso di Kempis Homo sine pecunia est imago mortis (L'uomo senza denari è l'immagine della morte) In dubio pro reo (Nel dubbio a favore dell'imputato) In dubis abstine (Nelle situazioni ambigue astieniti) In saecula saeculorum (Nei secoli dei secoli) In vino veritas (Sotto l'effetto del vino, viene fuori la verità) Inscitia omnis arrogantiae mater est. (L'ignoranza è madre dell'arroganza) Ipse dixit (L'ha detto lui!) - Pitagora Lupus in fabula (Il lupo nel discorso) Mala tempora currunt sed peiora parantur (Corrono brutti tempi, ma se ne preparano di peggiori) - Cicerone Manus manum lavat (Una mano lava l'altra) - Seneca Melius abundare quam deficere (Meglio abbondare che scarseggiare) Memento audere semper (Ricordati di osare sempre) - Gabriele D'Annunzio Memento mori (Ricordati che si muore) Mens sana in corpore sano (Mente sana in corpo sano) Mihi pinnas inciderant (Mi avevano tarpato le ali) - Cicerone Mors et fugacem persequitur virum (La morte raggiunge anche l'uomo che fugge) - Orazio Mors omnia solvit (La morte scioglie tutto) - Giustiniano Mors tua vita mea (Morte tua vita mia) Mortui non mordent (I morti non mordono) Multa paucis (Molte cose in poche parole) Mutatis mutandis (Cambiato ciò che bisogna cambiare) Nascimur uno modo, multis morimur (Nasciamo in un solo modo, ma moriamo in molti) - Cestio Pio Necesse est multos timeat quem multi timent (Deve temere molti chi molti temono) - Laberio Necesse habent cum insanientibus furere (Tra i pazzi devon necessariamente impazzire) - Petronio Nemo potest duobus dominis servire (Nessuno può servire due padroni) - Vangelo secondo Matteo Nemo propheta in patria (Nessuno è profeta in patria) - Vangelo Nihil credendum nisi prius intellectum. (Non si deve credere a nulla se prima non lo si è capito). - Pietro Abelardo. Nihil inimicus quam sibi ipse (Niente vi è di più nemico di sestessi) - Cicerone Nihil morte certium (Niente è più certo delle morte) Nil est dictu facilius (Niente è più facile che parlare) - Terenzio Nomen omen (Il nome è un presagio) Nomina sunt consequentia rerum (I nomi sono corrispondenti alle cose) - Giustiniano Non causa pro causa (una non-causa spacciata per causa) Non plus ultra (Non più in la) Numquam periclum sine periclo vincitur (Il pericolo non lo si vince mai senza pericolo) Nunc est bibendum (Ora bisogna bere) - Orazio Oculum pro oculo, et dentem pro dente (Occhio per occhio, dente per dente) Oculus domini saginat equum (L'occhio del padrone ingrassa il cavallo) Odi profanum vulgus et arceo (Odio la massa ignorante e la tengo lontana) - Orazio Omnia fert aetas (Il tempo porta via tutte le cose) - Virgilio Omnia munda mundis (Tutto è puro per i puri) - San Paolo
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Frasi e citazioni latine Omnia mutantur (Tutto cambia) - Ovidio Omnia tempus habent (Ogni cosa ha il suo tempo) - Ecclesiaste Omnia vincit amor (Tutto vince l'amore) - Virgilio) Omnis homo mendax (Tutti gli uomini sono bugiardi) - salmo Ora et labora (Prega e lavora) - San Benedetto Parce sepulto (Risparmia chi è sepolto) - Virgilio Tristis eris si solus eris. (Sarai triste se sarai solo.) Ovidio O miseras hominum mentes, o pectora caeca. (O misere menti degli uomini, o cechi cuori.) - Lucrezio Omnia mutantur, nihil interit. (Tutto cambia, nulla muore.) - Ovidio Cogitationis poenam nemo patitur. (Nessuno può essere punito per quello che pensa.) - Ulpiano Nec spe nec metu. (Nè con speranza né con timore.) - Isabella d'Este Gonzaga Patria est ubicumque est bene (La patria è dovunque sis stia bene) - Pacuvio Poeta nascitur, orator fit (Poeti si nasce, oratori si diventa) Post coitum omne animal triste (Dopo l'accoppiamento ogni essere animato è triste) Post prandium stabis, post coenam ambulabis (Dopo pranzo riposare, dopo cena passeggiare) Prima digestio fit in ore (La prima digestione avviene in bocca) Primum facere, deinde philosophari (Prima fa', poi filosofeggia) Pulvis es et in pulverem reverteris (Sei polvere e polvere ritornerai) - Genesi Qui autem invenit illuminvenit thesaurum (Chi trova un amico trova un tesoro) - Siracide Qui gladio ferit gladio perit (Chi di spada ferisce di spada perisce) - Vangelo secondo Matteo Quis custodiet ipsos custodes? (Chi sorveglierà i sorveglianti?) - Giovenale Quod erat demostrandum (Come volevasi dimostrare) - Euclide Quod scripsi scripsi (Ciò che ho scritto ho scritto) - Vangelo secondo Giovanni Quot homines tot sententiae (Tanti uomini tanti modi di pensare) - Terenzio Reductio ad absurdum (Riconduzione all'assurdità) Relata refero (Riferisco ciò che mi è stato detto) Ridendo dicere verum (Scherzando dire la verità) - Orazio Risus abundat in ore stultorum (Il riso è abbondante sulla bocca degli sciocchi) - Menandro Semel in anno licet insanire (Una volta l'anno è lecito impazzire) Semper avarus eget (L'avido ha sempre dei bisogni) Si quis dat mannos noli quaerere in dentibus annos) Si vis pacem para bellum (Se vuoi la pace, prepara la guerra) Sic stantibus rebus (Stando così le cose) Sic transit gloria mundi (Così passa la gloria del mondo) Sic vos, non vobis (Così voi, non per voi) - Pseudo-Donato Sint ut sunt aut non sint (Siano come sono o non siano) - Lorenzo Ricci Stat sua cuique dies (Ognuno ha il suo giorno) - Virgilio Tertium non datur (Una terza possibilità non è concessa) Testis unus testis nullus (Un solo teste nessun teste) Trahit sua quemque voluptas (Ognuno è attratto da ciò che gli piace) - Virgilio Ubi maior minor cessat (Di fronte al più forte il debole si fa da parte) Ut sementem feceris ita metes (Mieterai a seconda di ciò che avrai seminato) - Cicerone Vae victis (Guai ai vinti!) - Livio Vanitas vanitatum, et omnia vanitas (Vanità delle vanità e tutto è vanità) - Ecclesiaste Veni vidi vici (Sono venuto, ho visto, ho vinto) - Giulio Cesare Verae amicitiae sempiternae sunt (Le vere amicizie sono eterne) - Cicerone Verba volant, scripta manent (Ciò che è detto se ne vola via, ciò che è scritto rimane) Verbum de verbo (Parola per parola) - Terenzio Veritas filia temporis (La verità è figlia del tempo) - Aulo Gelio Video meliora proboque: deteriora sequor (Vedo ciò che è meglio e lo lodo, ma faccio ciò che è peggio) - Ovidio Vox populi, vox Dei (Voce di popolo, voce di Dio) Vulpem pilum mutare, non mores (La volpe cambia il pelo, non le abitudini) - Svetonio Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. - Errare humanum est, perseverare autem diabolicum Fare entrare i piedi nella stessa scarpa. - Eundem calceum omni pedi inducere Venne su dal nulla. - Ex nihilo crevit Scusarsi quando non richiesto è un'accusa evidente. - Excusatio non petita accusatio manifest Fai di necessità virtù. - Facis de necessitate virtutem Fatta la legge, trovato l'inganno. - Facta lex inventa fraus Affrettati lentamente. - Festina lente Mi spezzo ma non mi piego. - Frangar non flectar Oggi a me domani a te. - Hodie mihi cras tibi L'uomo è artefice del suo destino/fortuna. - Homo faber fortunae suae L'ignoranza della legge non scusa. - Ignorantia legis non excusat Vivere alla giornata. - In diem vivere con il vino si dice la verità. - In vino veritas Corrono brutti tempi!. - Mala tempora currunt! La necessità è madre delle arti. - Mater artium necessitas È meglio abbondare che scarseggiare. - Melius abundare quam deficere Ricordati che si muore. - Memento mori Di tanto in tanto è bello anche far pazzie. - Aliquando et insanire iucundum est. Seneca Una mente sana in un corpo sano. - Mens sana in corpore sano La tua morte è la mia vita. - Mors tua vita mea Ricordati di osare sempre. - Memento audere semper E' necessario navigare, non è necessario vivere. - Navigare necesse est, vivere non est necesse Nessun figlio non è bello per sua madre. - Nemo non formosus filius matri Ciò non dipende da noi. - Non est id in nobis Non più in là. - Non plus ultra Nec plus ultra - Non più avanti - Iscrizione scolpita da Ercole sui monti Calpe e Abila, considerati i limiti del mondo, oltre i quali ai mortali era vietato andare. Noi due siamo già una folla. - Nos duo turba sumus Ogni cosa ha il suo tempo. - Omnia tempus habent Ogni cosa a suo tempo. - Omnia cum tempora Sbagli completamente strada. - Toto erras via Dovunque c'è in mezzo il cielo. - Ubique medius caelus est Ciò che si dilaziona non si perde. - Quod differtur non aufertur Tanti uomini, altrettante opinioni. - Quot homines, tot sententiae La fortuna aiuta gli audaci. - Audaces fortuna iuvat
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Repetita Iuvant Calunnia senza timore: qualcosa resta sempre attaccato. - Audacter calumniare, semper aliquid haeret L'abuso non elimina l'uso. - Abusum non tollit usum La commedia è finita. - Acta est fabula Alla lettera. - Ad litteram Per chi è puro tutto è puro. - Omnia munda mundis A ciascuno il suo, non danneggiare gli altri. - Unicuique suum, alterum non laede La patria è dovunque si stia bene. - Patria est ubicumque est bene Il denaro non ha odore. - Pecunia non olet I pesci ci sentono benissimo. - Pisces clarissime audiunt Per amor di pace. - Pro bono pacis Al nemico che fugge ponti d'oro. - Qua fugiunt hostes via munienda est Chi di spada ferisce di spada perisce. - Qui gladio ferit gladio perit Chi non è con me è contro di me. - Qui non est mecum contra me est Chi toccherà la pece ne rimarrà imbrattato. - Qui tetigerit picem inquinabitur ab ea Resa dei conti, giudizio finale. - Redde rationem Colui che discese da stirpe rustica, rimase sempre un rozzo. - De rustica progenie, semper villana fuit il riso abbonda nella bocca degli stolti - Risus abundat in ore stultorum Roma non premia i traditori. - Roma traditoribus non premia Una volta all'anno è lecito impazzire. - Semel in anno licet insanire Così passa la gloria del mondo. - Sic transit gloria mundi Se desideri la pace, prepara la guerra. - Si vis pacem, para bellum La madre degli idioti è sempre incinta. - Stultorum mater sempiter gravida Fare un errore grande come il cielo. - Toto caelo errare Cogli l'attimo. - Carpe diem Sedere con le mani in mano. - Compressis manibus sedere Sui gusti non si discute. - De gustibus non disputandum est Mangiamo, beviamo, godiamo! - Edamus, bibamus, gaudeamus! Dove si trova il maggiore (in grado), il minore cessa di esercitare il suo ufficio. - Ubi major minor cessat. Nella somma corruzione della cosa pubblica, infinito il numero delle leggi. - Corruptissima repubblica plurimae leges. Tacito Per un unico punto Martino perse Asello - Uno pro puncto caruit Martinus Asello Guai ai vinti! - Vae victis! A volte da una sola scintilla scoppia un incendio - Accidere ex una scintilla incendia passim Nessuno è tenuto a fare l'impossibile - Ad impossibilia nemo tenetur Il dado è tratto. - Alea Iacta Est Portare acqua al mare. - Aquas in mare fundere Un asino in cattedra. - Asinus in cathedra Read the full article
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