#energia geomagnetica
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grazielladwan · 19 days ago
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PIETRE ERETTE: Portali verso l’Oltre o Tracce di Antichi Astronauti?
Immagine creata con IA Tra le pieghe del tempo, quando le civiltà umane si affacciavano timidamente all’orizzonte della storia, mani sapienti e sconosciute eressero giganti di pietra. Solitari o disposti in schiere geometriche, i menhir e le pietre erette hanno attraversato i millenni, testimoni silenziosi di un sapere che sembra non appartenere a questo mondo. Ma cosa spingeva antichi popoli,…
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pettirosso1959 · 6 months ago
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Fernando Arnò:
Fa caldo? Perché ci si sta meravigliando? Fa caldo perché siamo in estate e dovrebbe essere normale per un'area favorevolmente esposta come l'Italia. Posizionata com'è nel bacino centro-meridionale del Mediterraneo e "protetta" dalle Alpi a nord, si gode di un clima particolarmente favorevole per la maggior parte dell'anno.
Soprattutto fa caldo perché il sole è particolarmente attivo. Non era stato previsto, nonostante i modelli matematici, nonostante le conoscenze storiche circa la nostra stella, nessuno aveva ipotizzato un ciclo solare n° 25 così intenso. Superiore al ciclo solare 23 del 2003, probabilmente anche al ciclo solare 21 del 1982.
Perché qualcuno ignora, e preferisce continuare ad ignorare, che l'attività massima solare irradia più energia verso la Terra provocando un NATURALE incremento delle temperature. E, se sono coincidenti altri fattori NATURALI come l'ENSO (El Nino Southern Oscillation), ecco che le temperature diventano da presunto record...
Il numero mensile di macchie solari ha appena raggiunto il massimo degli ultimi 23 anni. L'ultima volta che le macchie solari sono state così numerose, il sole era sul punto di scatenare le Grandi Tempeste di Halloween del 2003 (Il ciclo solare più potente dopo quello del 1982), che includevano il più forte brillamento solare a raggi X mai registrato (X45) e una CME (Espulsione di Massa Coronale) così potente da essere stata rilevata dalla sonda Voyager ai margini del sistema solare. La riprova di un sole particolarmente attivo ed "irrequieto" negli eccezionali eventi delle "Aurore solari" visibili a bassissime latitudini, fino in Grecia.
Non ci si aspettava che il ciclo solare 25 fosse così forte. Quando è iniziato nel dicembre 2019, gli esperti avevano previsto che sarebbe stato un ciclo debole come il suo immediato predecessore, il ciclo solare 24. Se questa previsione si fosse avverata, il ciclo solare 25 sarebbe stato uno dei cicli solari più deboli in un secolo.
Invece, il ciclo solare 25 ha superato il ciclo solare 24 e potrebbe essere sulla buona strada per rivaleggiare con alcuni dei cicli più intensi del 20° secolo. Già nel maggio 2024 abbiamo assistito a una tempesta geomagnetica di classe secolare con aurore avvistate nel Pacifico meridionale, nell'America centrale e nel Sud Africa.
L'ultima volta che il numero di macchie solari è stato così alto, il sole era sul punto di provocare le Grandi Tempeste di Halloween del 2003, che includevano il più forte brillamento solare a raggi X mai registrato (X45) e una CME così potente da essere stata infine rilevata dalla sonda Voyager ai margini del sistema solare.
È questo Solar Max? Solo il tempo darà le risposte. Il numero di macchie solari potrebbe continuare ad aumentare nei prossimi mesi e, in base al comportamento dei cicli precedenti, possiamo aspettarci con sicurezza un'elevata attività solare per almeno altri 2 o 3 anni.
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gaetaniu · 3 years ago
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Il Sole : 29 ottobre 2021
Il Sole : 29 ottobre 2021
La macchia solare AR2887 ha un campo magnetico ‘beta-gamma’ che ospita energia per forti eruzioni solari di classe M e X. Qualsiasi eruzione oggi sarà geo-efficace perché la macchia solare è quasi direttamente rivolta verso la Terra. Una forte tempesta geomagnetica di classe G3 è possibile il 30 ottobre, quando la CME del X1-flare di ieri dovrebbe colpire il campo magnetico della Terra. Tali…
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canuelasnoticias · 3 years ago
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La Agencia NOAA de los EEUU emite un Comunicado este viernes 17 de septiembre del 2021 por una perturbación Geomágnetica Código de mensaje de clima espacial: WARK06 Número de serie: 445 Hora de emisión: 2021 17 de septiembre de 2026 UTC ADVERTENCIA: Se espera un índice K geomagnético de 6 Válido desde: 2021 17
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prozesa · 4 years ago
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El Sol lanza una explosión de energía electromagnética hacia la Tierra: emiten Aviso de Tormenta Geomagnética
Puedes leerlo en: https://www.prozesa.com/2020/12/15/el-sol-lanza-una-explosion-de-energia-electromagnetica-hacia-la-tierra-emiten-aviso-de-tormenta-geomagnetica/
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levysoft · 6 years ago
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Le aurore polari sono  uno degli spettacoli naturali più affascinanti: bande di colore in continuo mutamento che solcano il cielo notturno. La ricerca scientifica ha chiarito da tempo il processo fisico che ne è all’origine: getti di particelle cariche, principalmente protoni ed elettroni, provenienti dal Sole, che urtano gli atomi dei gas che compongono gli strati dell’atmosfera terrestre tra 100 e 500 chilometri di quota. Gli urti producono eccitazioni di questi atomi, e la conseguente diseccitazione produce la luce che vediamo. Si è pensato a lungo che l’aurora boreale, che si vede al polo Nord, e quella australe, che si vede al polo Sud, fossero identiche, l’una l’immagine speculare dell’altra. Nel 2009 si scoprì invece che i due fenomeni si verificano mostrano forme diverse. La differenza fu chiamata asimmetria. Sulla rivista “Journal of Geophysical Research: Space Physics” Anders Ohma e colleghi dell’Università di Bergen, in Norvegia, spiegano la probabile ragione di questa asimmetria. Le differenze tra i due fenomeni sono da imputare alle specifiche modalità d’interazione tra il campo magnetico terrestre e quello solare. Il nucleo della Terra genera un campo magnetico che si estende nello spazio attorno al nostro pianeta, formando uno scudo, chiamato magnetosfera, che protegge la Terra dalle particelle cariche provenienti dal Sole. Il Sole produce un proprio campo magnetico, chiamato campo magnetico interplanetario, che viene trasportato dal vento solare e interagisce con il campo magnetico terrestre, deformandolo sul lato rivolto verso il Sole, e “stirandolo” verso il lato opposto. Per la sua forma allungata, questo campo magnetico sul lato in ombra prende il nome di coda magnetica, simmetrica tra nord e sud. Se però il vento solare soffia con un’orientamento diverso da quello nomale, le linee del campo magnetico complessivo vengono deformate via via che si propagano verso la coda magnetica, che così risulta inclinata.  L’intero processo diventa asimmetrico, e di conseguenza anche la posizione dell'aurora boreale è diversa da quella dell'aurora australe. Il risultato appare rilevante anche perché smentisce uno studio precedente, che riconduceva l’asimmetria delle aurore polari a un altro fenomeno fisico, chiamato riconnessione magnetica, grazie al quale l'energia del campo magnetico può essere convertita in un'altra forma, per esempio in energia cinetica o termica. "In precedenza, si pensava che l'asimmetria nel sistema entrasse nella magnetosfera per effetto di un meccanismo chiamato riconnessione della coda", ha spiegato Ohma. "Il nostro studio mostra che è possibile che sia effettivamente l'opposto: questa riconnessione della coda magnetica ha l’effetto di ridurre l'asimmetria". In un secondo articolo pubblicato sulla rivista “Annales Geophysicae” gli stessi autori illustrano nei dettagli l’asimmetria osservata nel corso della tempesta geomagnetica dell’agosto del 2001, dimostrando l’importanza di considerare le interazioni tra Sole e Terra come sistema asimmetrico. "Senza includere queste asimmetrie, la nostra comprensione del sistema Sole-Terra sarà lungi dall'essere completa e i modelli non saranno in grado di prevedere con precisione la posizione e il momento dei fenomeni geospaziali", ha conclusoNikolai Østgaard, direttore del Birkeland Center for Space Science all'Università di Bergen e autore principale del secondo articolo.
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enkeynetwork · 4 years ago
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Uragano spaziale: il primo arriva al Polo
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I ricercatori dell'Università di Reading hanno scoperto il primo uragano spaziale. Grazie ai satelliti hanno individuato un vortice d'aria, che si è poi rilevato essere un insieme di gas ionizzato e plasma. Un nuovo fenomeno tutto da scoprire.
Cos'è un uragano?
Meglio conosciuto come ciclone tropicale, un uragano si forma generalmente tra l'estate e l'autunno in un'area dell'Oceano Atlantico settentrionale che abbraccia il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi. Ne esistono ovviamente di diversi tipi. Alcuni ad esempio si formano nel Pacifico e si originano ad est della linea del cambiamento di data. Se si originano ad ovest della suddetta linea e nel resto dell'Oceano Pacifico, nell'Oceano Indiano e nel Mar Cinese i cicloni tropicali prendono invece il nome di tifoni. Si formano tipicamente da aree di bassa pressione al di sopra degli oceani, in una zona già perturbata dove la temperatura dell'acqua deve essere superiore ai 26° centigradi. Questa condizione permette infatti l'elevazione di vaste masse d'aria calda, catalizzata dal Sole che riscalda l'acqua marina facendola evaporare.
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Un uragano visto dal satellite sembra una nube vertiginosa. Vediamo come nasce l'uragano spaziale. Il vapore acqueo si condensa ad alta quota in nubi temporalesche. L'aria discende dalla sommità ed inizia a generare venti sempre più forti interagendo con quella calda in salita. A causa della rotazione terrestre e della forza di gravità, nel sistema temporalesco si genera la caratteristica struttura vorticosa, che continua a “nutrirsi” e ad accumulare energia proprio grazie all'acqua calda. L'uragano nasce tecnicamente quando i venti della perturbazione raggiungono i 118 chilometri orari. Oggi, lo stesso fenomeno è stato registrato con materiali diversi. È nato così il primo uragano spaziale a base di ioni.
L'uragano spaziale sopra il Polo Nord
Questo nuovo fenomeno scientifico è stato registrato sopra il Polo Nord. I ricercatori dell'Università di Reading in Inghilterra hanno ripreso i dati raccolti nel 2014 dal team dell'Università cinese di Shandong che hanno utilizzato specifici satelliti per identificare il fenomeno ed hanno scoperto il primo uragano spaziale. Gli scienziati hanno costruito un'immagine 3D di questo evento naturale. In questo modo si sono accorti che il vortice coinvolto non era stato creato dall'acqua, bensì da aria e gas ionizzato al plasma.
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La ricostruzione dell'uragano spaziale lo vede vorticoso come quello terrestre e luminoso come l'aurora boreale. Un vero e proprio uragano spaziale con una massa di 600 miglia di larghezza (pari a circa 965 km) che si trovava - appunto - sopra il Polo Nord.
Piovono elettroni
Dalla massa studiata stavano piovendo elettroni al posto della normale acqua di un uragano terrestre. Questa massa ha resistito quasi otto ore prima di rompersi. Dopo la scoperta, il professor Mike Lockwood, a capo dello studio, ha dichiarato che fino ad ora non era mai esistito un uragano spaziale fatto di plasma e campi magnetici. Questi elementi erano presenti nel cosmo solo singolarmente, ma mai si erano uniti creando un fenomeno così particolare, che potrebbe diventare diffuso.
Quando si è verificato questo uragano spaziale?
A quanto pare, questo evento si sarebbe verificato in un periodo di bassa attività geomagnetica. Questo ci dice che l'uragano spaziale si comporta come l'uragano terrestre e ne condivide la struttura. Lo si vede strutturato con una zona centrale tranquilla, bracci a spirale e una circolazione diffusa. Secondo gli scienziati, è probabile che questo tipo di uragani porti a effetti meteorologici spaziali come disturbi nelle comunicazioni radio ad alta frequenza o maggiori ad interferenze nella navigazione satellitare e nei sistemi di comunicazione. L'uragano spaziale è spettacolare perché l'interazione tra l'atmosfera e le particelle cariche provenienti dallo Spazio genera letteralmente una pioggia di elettroni, producendo delle aurore brillanti nel cielo.
Cosa sta cambiando?
Quelle descritte sembrerebbero essere le classiche condizioni per la creazione di una "banale" aurora boreale. Ma deve esserci qualcos'altro che ha sprigionato la forma di uragano del plasma atmosferico.
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L'uragano spaziale sembra avere la struttura e i colori di un'aurora boreale. Secondo i ricercatori, la principale causa è la "riconnessione magnetica interplanetaria". Si tratta di uno dei meccanismi più complessi della fisica del Plasma in cui l'energia di un campo magnetico viene riconvertita in energia cinetica e termica. Gli scienziati ora sono consapevoli che tali fenomeni possono verificarsi anche quando l'attività solare non è particolarmente intensa. Per questo è lecito aspettarsi aurore ed uragani anche durante le fasi più tranquille del Sole.   Read the full article
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