#edilizia e risparmio energetico
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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ANOMALIA NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI, IL PARADOSSO ITALIANO NEL RICICLO DEI RIFIUTI INERTI
L’Italia eccelle con un impressionante 98% di riciclo degli inerti, ma il tasso di sostituzione effettiva di questi materiali rimane sorprendentemente basso, attestandosi ad un esiguo 0,4%: a metterlo in evidenza è il Gruppo Seipa, impegnato dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi in ambito C&D.
L’Italia eccelle con un impressionante 98% di riciclo degli inerti, ma il tasso di sostituzione effettiva di questi materiali rimane sorprendentemente basso, attestandosi ad un esiguo 0,4%: a metterlo in evidenza è il Gruppo Seipa, impegnato dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi in ambito C&D. Il settore delle costruzioni è uno dei principali consumatori di risorse naturali…
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lavoripubblici · 4 days ago
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🔄 Si arricchisce sul sito dell’Agenzia delle Entrate la sezione con le FAQ relative ai dati per interventi di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico su parti comuni condominiale che gli intermediari sono tenuti a comunicare
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edilnet · 4 months ago
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promozionisitiweb · 1 year ago
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Da manager di Stato alle fortune nel privato. Le porte girevoli di Battisti
Con “pantouflage” s’intende il passaggio di un manager dal pubblico al privato. Dal 2012, in Italia una norma regola il fenomeno. Il caso di un’azienda nata quattro anni fa, Renova Red, dimostra che i controlli sono ancora carenti
In quattro anni di vita sul registro imprese, Renova Red – sede legale a Roma e ramificazioni in Romagna – è passata da poche decine di migliaia di euro a 2,7 milioni di utili. Si occupa, come recita il sito, di «infrastrutture, edilizia, rigenerazione urbana, tlc (telecomunicazioni, ndr), ambiente, risparmio energetico». Tra i promotori della candidatura di Roma per ospitare l’Expo 2030, dall’estate 2022 sta discutendo un piano per l’acquisizione di un ramo d’azienda della Cooperativa muratori & cementisti di Ravenna (Cmc), a rischio fallimento da diversi anni. «Siamo l’aggregazione di trent’anni di attività ingegneristiche», viene messo in chiaro sul sito dell’impresa.
Il proprietario è Umberto Ambrosini, imprenditore romano titolare effettivo di diverse società in Italia e all’estero. Nel management di Renova Red ci sono i fratelli Cesare e Stefano Trevisani, provenienti dal Gruppo Trevi così come Marco Casadei, l’ex Cmc Paolo Porcelli e Rosalba Veltri, nel cui curriculum spicca la Direzione generale della Presidenza del Consiglio dei ministri. A presiedere il consiglio d’amministrazione, da agosto del 2022, è invece l’ex numero uno di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti.
La presenza del manager di Fiuggi avrebbe dovuto impedire a Renova di partecipare a due bandi indetti da società di cui Ferrovie dello Stato è socia o addirittura controllante, ovvero FerrovieNord e Anas. Lo stabilisce la legge Severino del 2012, dal nome dell’allora ministra della Giustizia, che ha introdotto il divieto per i dipendenti pubblici che abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali di lavorare per aziende private nei primi tre anni dall’uscita dalla pubblica amministrazione. La norma prevede, nel caso di assunzione, che l’impresa per tre anni non possa avere rapporti economici con gli enti presso cui il lavoratore prestava servizio. Un periodo che viene definito di raffreddamento e che serve ad arginare un fenomeno noto con l’espressione “porte girevoli” oppure pantouflage.
Dal francese pantoufle, pantofola, il termine pantouflage è stato coniato per descrivere il percorso di chi rinunciava a fare carriera negli apparati statali per accasarsi nel settore privato. In Italia, l’intento del legislatore è stato quello di evitare la nascita di conflitti interessi che, a loro volta, possano tramutarsi in terreno fertile per la corruzione.
La questione di opportunità è immediatamente percepibile: basti pensare, per esempio, ai vantaggi che un’impresa otterrebbe dall’avere tra i dipendenti qualcuno in possesso di informazioni su una gara d’appalto bandita poco prima di lasciare la pubblica amministrazione oppure ai condizionamenti che potrebbe subire un funzionario a cui viene promesso, da un’azienda privata che partecipa a una gara, un futuro incarico lautamente retribuito.
«Il pantouflage è tra le modalità più sofisticate con cui oggi si manifestano i condizionamenti delle scelte pubbliche da parte dei portatori di interessi privati», spiega a IrpiMedia l’esperto di corruzione e docente di Scienza politica all’Università di Pisa Alberto Vannucci. «Ci stiamo allontanando dallo schema tradizionale della bustarella – continua -. Un atto contrario ai doveri d’ufficio può passare da forme di scambio differite nel tempo. Bisogna tenere a mente, infatti, che la corruzione vive all’interno di ecosistemi basati su un forte sentimento di fiducia, dove un favore fatto oggi verrà restituito domani».
Dipendente di Ferrovie dello Stato dal ’98, Gianfranco Battisti, oggi 61 anni, viene collocato a capo della holding nel 2018, nei primi mesi del primo governo Conte, quando la maggioranza in Parlamento era espressione dell’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega. A nominarlo è l’allora ministro dei Trasporti Danilo Toninelli: «Alla faccia di chi ci accusava di voler occupare delle poltrone, ai primi due gradini abbiamo messo due eccellenti manager interni all’azienda», sono le parole pronunciate da Toninelli facendo riferimento, oltre a Battisti, anche al neopresidente di Ferrovie dello Stato Gianluigi Vittorio Castelli.
Nei panni di ad, tra le prime decisioni prese da Battisti c’è la designazione del nuovo numero uno di Anas, controllata di FS dal gennaio 2018. Sceglie un dirigente interno, Massimo Simonini, che prima di diventare amministratore delegato (carica che lascerà nel 2021) era dirigente dell’ufficio Ponti, viadotti e gallerie. Posto che poco dopo va a occupare, su decisione dello stesso Simonini, il funzionario che è stato responsabile della gara a cui ha preso parte Renova Red. Simonini attualmente è indagato a Roma insieme ad altri dirigenti di Anas perché sospettato di avere garantito la «messa a disposizione delle funzioni pubbliche» per andare incontro alle richieste di una serie di imprenditori vicini a un altro indagato, Tommaso Verdini, il figlio dell’ex senatore Denis.
Le gare di Anas aggiudicate a Renova Red sono state due: una per la manutenzione di ponti e viadotti, l’altra per lavori nelle gallerie. In entrambi i casi si tratta di opere che negli ultimi anni sono finite al centro di inchieste giudiziarie, dal crollo del viadotto Scorciavacche in Sicilia al tragico cedimento del ponte Morandi di Genova, fino alla caduta del ponte sul fiume Magra. Per le due gare, Anas ha scelto la formula dell’accordo quadro: la ditta che vince si impegna a intervenire dove richiesto dalla stazione appaltante per la durata del contratto, che nel caso di ponti e viadotti è stata individuata in due anni, mentre è di tre per le gallerie.
Per la manutenzione di ponti e viadotti, Anas ha fissato in 50 milioni di euro il valore di ognuno dei cinque lotti in cui è stato suddiviso il territorio nazionale. Il bando per le gallerie, invece, ha previsto due lotti dal valore di 65 milioni di euro l’uno e ha riguardato solo il Nord Italia. La gara è stata indetta a fine 2022 e le buste sono state aperte nei primi mesi del 2023: in cima alla graduatoria, in entrambe le gare, si è piazzata Renova Red.
Il 26 luglio, poco meno di due mesi dopo la proposta di aggiudicazione, accade un colpo di scena: Anas esclude Renova Red dalla gara. Il motivo, però, non sta nelle porte girevoli, nonostante la norma prevista dalla legge Severino sia citata anche nel documento sulle misure per la prevenzione della corruzione adottate da Anas, Renova viene esclusa per motivi legati a problemi con le dichiarazioni relative al subappalto delle opere. Una necessità, questa, che come si legge nel provvedimento di revoca è connessa al fatto che «l’impresa non possiede alcuna qualificazione Soa (società organismo di attestazione, ndr) nelle categorie di lavori a base di gara». La situazione, tuttavia, si è ribaltata proprio oggi: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla società di Battisti, che così torna a essere l’aggiudicataria dei lavori.
Nel provvedimento di revoca, Anas aveva specificato di avere rilevato anche la mancata comunicazione di alcuni carichi pendenti da parte di un amministratore e di un socio dell’impresa ma di avere deciso di «soprassedere» per evitare di prolungare ulteriormente i tempi di sottoscrizione dei contratti per via del contraddittorio che ne sarebbe derivato. Adesso, però, dopo la sentenza del Tar, bisognerà capire se tali questioni verranno riprese in considerazione da Anas. Il pronunciamento del tribunale amministrativo del Lazio rimette al centro dell’attenzione la mancata contestazione del pantouflage, che se riconosciuto, oltre a implicare la perdita dei due affidamenti da circa un centinaio di milioni di euro, impedirebbe a Renova Red di contrattare con Anas per tre anni.
«Avere il potere di affidare incarichi dirigenziali e promozioni – commenta il professore Vannucci – crea reti di relazioni forti, e ciò accade anche nel caso in cui tali affidamenti siano frutto di valutazioni oggettive e non celino favoritismi. Ciò, però, rischia di creare anche debiti di gratitudine ed è per questo che una disciplina come quella sul pantouflage diventa essenziale, in quanto – sottolinea – ha l’obiettivo di rendere impossibile che tali rapporti possano un giorno essere usati come merce di scambio, nel momento, per esempio, in cui ci si ritrova davanti, come manager di una società privata, colui che un tempo era stato il proprio superiore».
Contattata prima del pronunciamento del Tar da IrpiMedia per capire come mai il pantouflage fosse passato inosservato, Anas si era limitata ad affermare che «la questione (la gara, ndr) è oggetto di contenzioso davanti al Tar: in questa fase Anas, di conseguenza, non assume posizioni ufficiali nel pieno rispetto del lavoro dell’autorità giudiziaria».
L’assegnazione della gara di FerrovieNord in Lombardia
In Lombardia, Ferrovie dello Stato possiede il 14,74% di Ferrovie Nord Milano Spa (Fnm). È il secondo azionista, dopo Regione Lombardia. A luglio 2023, due anni dopo la fine del mandato in FS e un anno prima della conclusione del “periodo di raffreddamento”, Battisti e la sua Renova Red hanno vinto la gara per H2iseO Hydrogen Valley. Il progetto darà vita a una “valle dell’idrogeno”, un ecosistema integrato su base regionale dove si produce e consuma idrogeno per produzione industriale e mobilità pubblica, lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo, in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Renova Red si è aggiudicato l’affare da 29 milioni e 668 mila euro presentandosi insieme al consorzio Appaltitalia.
«Se Battisti era amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, come può, a meno di tre anni dalla cessazione di tale carica, diventare presidente del Cda di Renova Red Spa, quando il capitale azionario del Gruppo Fnm – cui appartiene la società appaltante, FerrovieNord – è detenuto per il 14,74% dalle stesse Ferrovie dello Stato Italiane? – si chiede l’avvocata amministrativista Valeria Passeri, a cui IrpiMedia ha chiesto un commento – È un’evidente fattispecie di pantouflage».
Non è d’accordo FerrovieNord, secondo cui la posizione di Battisti in FS prima e in Renova poi non comporterebbe un caso di “porte girevoli”: «FerrovieNord non è una società soggetta al controllo, diretto o indiretto, di Ferrovie dello Stato Italiane», recita una nota di risposta. La società lombarda aggiunge che «Battisti non è un ex dipendente e/o amministratore della stazione appaltante (ma neppure, a tutto voler concedere, di altra società del gruppo Fnm)» quindi non avrebbe potuto avere alcuna influenza sull’aggiudicazione di Renova Red (i dettagli nel box).
In merito al primo punto, oltre alle parole dell’avvocata Passeri, va sottolineata la «doppia natura giuridica» del Gruppo FS, sia impresa pubblica sia soggetto privato, di cui si legge ad esempio negli annunci di lavoro di Ferrovie dello Stato. La stessa descrizione è riportata in decisioni e relazioni di organi pubblici come il Consiglio di Stato o la Corte dei conti (vedi box per i dettagli). Sul secondo punto, invece, va tenuto presente un principio generale: «Quando parliamo di poteri autoritativi – commenta il professore Vannucci – bisogna sempre considerare un piano formale e sostanziale nelle relazioni. Questo perché se è vero che a volte si svolgono ruoli che formalmente non assegnano poteri autoritativi, al contempo i soggetti in questione si muovono all’interno di reti relazionali che li mettono nelle condizioni di incidere comunque nei processi decisionali».
Negli anni in cui Battisti è stato ai vertici di FS, però, l’ex amministratore delegato ha più volte incontrato sia i vertici di Regione Lombardia sia il Gruppo Fnm per discutere il futuro delle società ferroviarie lombarde. Da parte di Renova Red, invece, non è arrivata nessuna risposta sulla valutazione o meno dei rischi che avrebbe potuto comportare la partecipazione alle gare bandite da Anas e FerrovieNord.
Quanto sono rari i casi di pantouflage? Le porte girevoli tra aziende pubbliche e private quanto condizionano l’assegnazione degli appalti? Per rispondere a questa domanda servirebbero i dati. A Merida, in Messico, nel 2003 è stata firmata la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione che all’articolo 61 stabilisce che «ciascuno Stato considera la possibilità di monitorare le proprie politiche e le attuali misure per combattere la corruzione e di valutare l’efficacia e l’efficienza delle stesse». Il principio è chiaro: in quanto fenomeno umano, anche la corruzione è soggetta a mutamenti che possono essere determinati da fattori di natura diversa. Non esistono però dati sui casi di “porte girevoli”: «Ogni caso di pantouflage accertato è a sé, e quindi non esiste un elenco di casi accertati o denunciati, con relative sanzioni». A rispondere così è stata Anac, l’autorità nazionale anticorruzione che per sua stessa ammissione, come si legge in una relazione al Parlamento inviata nel 2022, «è chiamata direttamente a vigilare sui casi di pantouflage».
Nello stesso documento inviato alla Camera, l’autorità presieduta da Giuseppe Busia afferma la necessità di ritoccare la norma in quanto «estremamente scarna e ciò crea evidenti difficoltà applicative». Nel mirino c’è il meccanismo delle sanzioni. «Attualmente esiste un automatismo, senza alcuna gradualità o valutazione di fattispecie diverse», si legge nella relazione. Per questo si suggeriscono modifiche «al fine di valutare l’elemento psicologico sotteso alla violazione del divieto» ma anche per graduare «il periodo di interdizione, ancorandolo ad elementi oggettivi valutabili caso per caso».
«In Italia si è ancora indietro nella gestione dei big data e questo riguarda in particolar modo il settore pubblico. Non stupisce che Anac non abbia idea di cosa sia stato fatto in questi anni sul fronte del contrasto al pantouflage – commenta il professor Vannucci -. Bisogna lavorare affinché le tante banche dati presenti siano in grado di comunicare tra loro, e questo nell’interesse anche dei singoli funzionari chiamati a effettuare i controlli amministrativi nel corso di una gara d’appalto».
Gli occhi dell’Ue e il nuovo codice degli appalti
A maggio la Commissione europea ha varato una direttiva sull’anticorruzione in cui si specifica che «disporre di norme aggiuntive efficaci sulla dichiarazione dei conflitti di interessi, sulle “porte girevoli” o sul finanziamento dei partiti politici può contribuire a evitare zone grigie e prevenire influenze indebite».
Il nuovo codice italiano degli appalti, in vigore da luglio, ha posto al centro il tema della «reciproca fiducia». L’articolo 2 riporta: «L’attribuzione e l’esercizio del potere nel settore dei contratti pubblici si fonda sul principio della reciproca fiducia nell’azione legittima, trasparente e corretta dell’amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici. Il principio della fiducia favorisce e valorizza l’iniziativa e l’autonomia decisionale dei funzionari pubblici, con particolare riferimento alle valutazioni e alle scelte per l’acquisizione e l’esecuzione delle prestazioni secondo il principio del risultato».
Si tratta di un importante cambiamento di prospettiva rispetto al passato. «L’introduzione del principio della fiducia può rappresentare un aspetto positivo perché ci allontana dalla visione del funzionario come soggetto che è oberato da adempimenti formali che impediscono il raggiungimento degli obiettivi – commenta Vannucci -. Ma è necessario dotarsi di strumenti che consentano, a posteriori, di verificare la qualità del risultato, così da stabilire se il funzionario abbia esercitato i propri poteri per il conseguimento di interessi collettivi o se invece gli stessi siano stati sfruttati per favorire interessi privati. Insomma – conclude l’esperto – non può trattarsi di una fiducia cieca. E non avere dati su cui ragionare, come nel caso del pantouflage, spinge invece proprio in questa direzione».
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scienza-magia · 1 year ago
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Fit for 55, direttive Europee per l'efficienza energetica
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Un taglio netto ai consumi: la nuova Direttiva Ue sull’Efficienza Energetica. Secondo la direttiva, gli Stati membri dovranno garantire una riduzione del consumo di energia finale del 11,7% entro il 2030, rispetto alle previsioni di consumo energetico del 2020. Un quadro comune di misure per promuovere l’efficienza energetica nell’Unione al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica e consente ulteriori miglioramenti. Il 20 settembre 2023, la Gazzetta Ufficiale europea ha dato il via libera alla tanto attesa Direttiva sull’Efficienza Energetica 2023/1791. Questo provvedimento, parte integrante del pacchetto Fit for 55, presentato dalla Commissione Europea a luglio 2021, segna un importante passo avanti nel panorama normativo comunitario per promuovere e priorizzare l’efficienza energetica in tutti i settori dell’Unione Europea, sia quelli legati all’energia che quelli che ne sono indipendenti. Il leitmotiv di questa direttiva è chiaramente espresso nello slogan “Energy Efficiency First“, che si riflette nei suoi 40 articoli. La direttiva entrerà ufficialmente in vigore il 10 ottobre, e spetterà agli Stati membri adottarla nei loro ordinamenti nazionali. È cruciale capire le principali innovazioni introdotte rispetto alle precedenti direttive in materia, ossia la 2018/2002/UE e la 2012/27/UE. Obiettivo comunitario: la Direttiva Efficienza Energetica Innanzitutto, la Direttiva Efficienza Energetica 2023 impone un obiettivo comunitario giuridicamente vincolante: una riduzione del consumo energetico finale dell’Unione Europea dell’11,7% entro il 2030 rispetto al livello del 2020. In cifre, questo significa che l’Unione deve assicurare che il consumo di energia finale non superi i 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep).
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Efficienza energetica: tutte le novità della nuova direttiva europea Per raggiungere questo obiettivo, ogni Paese membro deve stabilire il proprio contributo nazionale. Tuttavia, questo impegno è flessibile e legato a criteri oggettivi che tengono conto delle condizioni specifiche di ciascun Paese, come le condizioni climatiche, l’evoluzione del PIL e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Nel caso in cui gli sforzi nazionali non siano sufficienti per raggiungere l’obiettivo dell’UE, la Commissione Europea può applicare un meccanismo correttivo. La direttiva definisce anche nuovi obiettivi di risparmio energetico annuale che ciascun Paese deve conseguire cumulativamente. Questi obiettivi sono suddivisi in periodi triennali: - Dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023: 0,8% del consumo annuo medio di energia finale realizzato nel triennio precedente il 1° gennaio 2019. - Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025: 1,3% del consumo annuo medio di energia finale realizzato nel triennio precedente il 1° gennaio 2019. - Dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027: 1,5% del consumo annuo medio di energia finale realizzato nel triennio precedente il 1° gennaio 2019. - Dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2030: 1,9% del consumo annuo medio di energia finale realizzato nel triennio precedente il 1° gennaio 2019. - Obblighi a Livello Nazionale e per i Data Center Direttiva Efficienza Energetica vincolante per gli stati membri A livello nazionale, gli Stati membri sono tenuti ad adottare alcune misure. Dovranno, ad esempio, garantire una riduzione annuale dell’1,9% del consumo energetico finale complessivo degli enti pubblici rispetto al 2021, escludendo eventualmente i trasporti pubblici e le forze armate. Inoltre, dovranno estendere l’obbligo di ristrutturazione edilizia al 3% annuo a tutti i livelli della pubblica amministrazione e promuovere l’adozione di sistemi di gestione dell’energia o audit energetici da parte delle aziende. Una delle principali innovazioni della Direttiva Efficienza Energetica 2023 è l’introduzione di obblighi specifici per i data center. Entro il 15 maggio 2024, e successivamente annualmente, gli Stati membri dovranno imporre ai titolari e ai gestori di data center con una domanda di potenza installata di almeno 500 kW di rendere pubblici dati come il consumo di energia, l’utilizzo della potenza, i parametri di temperatura, e l’uso di calore di scarto, acqua ed energia rinnovabile. Questi dati saranno raccolti e pubblicati a livello europeo in un database. Povertà energetica e riscaldamento efficiente sono cardini della Direttiva Efficienza Energetica Le nuove norme pongono un’attenzione particolare ai clienti vulnerabili o in povertà energetica e all’edilizia sociale nelle misure di risparmio energetico degli Stati membri. Inoltre, ogni Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) dovrà includere una valutazione completa del potenziale di riscaldamento e raffrescamento, identificando gli impianti di calore o freddo di scarto. Sono stati definiti criteri precisi per i sistemi efficienti di riscaldamento, che devono utilizzare almeno il 50% di energia rinnovabile, il 50% di calore di scarto, il 75% di calore cogenerato o il 50% di una combinazione di tali fonti fino al 31 dicembre 2027. Queste percentuali aumenteranno gradualmente fino al 1° gennaio 2045, raggiungendo almeno il 75% di energia rinnovabile, il 75% di calore di scarto o il 75% di una combinazione di energia rinnovabile e calore di scarto. La Direttiva sull’Efficienza Energetica 2023 rappresenta un importante passo avanti verso un futuro energetico più sostenibile per l’Unione Europea. Impone obiettivi chiari e vincolanti, promuove il monitoraggio delle prestazioni energetiche dei data center, protegge i clienti vulnerabili e promuove soluzioni di riscaldamento e raffrescamento più efficienti. Ora, spetta agli Stati membri adottare e attuare queste importanti misure per contribuire all’obiettivo globale di ridurre l’uso di energia e promuovere un futuro più sostenibile per tutti gli europei. “Fit for 55”: obiettivo del pacchetto Più in generale il Pacchetto “Fit for 55”, cioè “Pronti per il 55%”, rappresenta un obiettivo importante nell’impegno dell’Unione Europea nella lotta al cambiamento climatico. Il suo obiettivo principale è ridurre le emissioni di gas serra dell’UE del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questo ambizioso piano è parte integrante della risposta dell’UE alla crescente urgenza climatica e riflette l’impegno a mantenere una leadership globale nella riduzione delle emissioni. Il pacchetto non si limita a stabilire obiettivi rigorosi, ma pone anche l’accento su una transizione giusta ed equa per garantire che nessuno venga tralasciato durante il processo di decarbonizzazione. Ciò include il supporto a gruppi sociali e regioni potenzialmente più colpiti dai cambiamenti industriali ed economici. Cosa include il pacchetto “Fit for 55” Il Pacchetto “ Fit for 55” copre un ampio spettro di misure mirate a ridurre le emissioni di gas serra in vari settori chiave. Queste misure comprendono la riforma del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) estendendolo al trasporto marittimo e riducendo le quote per accelerare la decarbonizzazione. Nel settore dei trasporti, il pacchetto stabilisce obiettivi più ambiziosi per la riduzione delle emissioni dei veicoli e promuove la mobilità sostenibile e l’elettrificazione dei trasporti. Inoltre, il pacchetto promuove l’energia rinnovabile con un obiettivo del 40% di energia rinnovabile entro il 2030 e migliora l’efficienza energetica negli edifici e nelle industrie. Favorisce anche pratiche agricole e forestali sostenibili per catturare il carbonio e ridurre le emissioni di metano. Infine, stabilisce regole per gli investimenti verdi per garantire che gli investimenti siano in linea con gli obiettivi climatici dell’UE. Read the full article
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isacopraxolu · 2 years ago
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#Edilizia: nuovi #materiali alternativi alla #plastica #news #tfnews #cronaca #italia #europa #sostenibilità #10maggio 
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wdonnait · 2 years ago
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Bonus Casa 2023 : come ottenerlo anche se sei giovane
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/bonus-casa-2023-come-ottenerlo-anche-se-sei-giovane/115828?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=115828
Bonus Casa 2023 : come ottenerlo anche se sei giovane
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Il Bonus Casa del 2023 comprende una riduzione dell’IRPEF basata su alcune spese detraibili. Questo significa che l’importo corrispondente a una determinata percentuale della spesa detraibile riduce l’importo dell’IRPEF a carico del contribuente. La detrazione per il Bonus Casa è del 50% della spesa, fino ad un massimo di 96.000 euro entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, la percentuale di detrazione scenderà al 36%, con un tetto massimo di 48.000 euro. È importante prestare attenzione ai limiti temporali per beneficiare della detrazione massima.
Dieci aliquote annuali di pari importo
Per beneficiare della detrazione, l’importo speso dovrà essere suddiviso in dieci quote annuali uguali a partire dall’anno in cui è stata sostenuta la spesa. Le detrazioni fiscali in Italia sono divise in diverse macro-categorie, tra cui quelle destinate ad incentivare la ristrutturazione, la riqualificazione energetica, le misure antisismiche e l’acquisto di abitazioni “green”. Nel caso specifico dell’acquisto di abitazioni di classe energetica A o B, anche di lusso, effettuato tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, cedute dalle imprese costruttrici o ristrutturatrici o da fondi immobiliari, è possibile ottenere un beneficio fiscale. È importante verificare i requisiti specifici per poter usufruire delle detrazioni fiscali.
Detrazione del 50%
Puoi ottenere una detrazione del 50% dell’importo pagato per l’Iva (al 4, 10 o 22%) nell’anno corrente. Le pertinenze, senza limiti di numero, sono ammesse alla detrazione a condizione che vengano acquistate contestualmente all’abitazione o nel corso dell’anno. Ci sono varie condizioni per ottenere la detrazione fiscale per gli interventi di recupero su immobili residenziali, tra cui la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia, il risparmio energetico, gli impianti elettrici e a metano, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione dei furti, la cablatura degli edifici e altro ancora. Inoltre, rientrano nel plafond anche le misure antisismiche, la prevenzione degli infortuni e delle malattie, gli eventi calamitosi e i gruppi elettrogeni di emergenza a gas.
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crazy-so-na-sega · 3 years ago
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operazione greenwashing: LA GUERRA È PACE LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ L’IGNORANZA È FORZA GLI ECOMOSTRI SONO PARCHI GREEN
I pugni nell’occhio e l’aumento spropositato di unità abitative nel centro storico (con incremento di consumi, moltiplicazione di automobili e crescita di produzione di immondizia) sono residenze ecologiche a impatto zero o quasi zero.
Una di queste supercostruzioni green la potete già ammirare in tutta la sua marmorea bellezza a Via Pezzullo, si chiama Palazzo Giugliano 17; un’altra sta per sorgere a Via Roma e si chiamerà, con gran fantasia degli imprenditori, Palazzo Roma.
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Evviva evviva evviva, battiam battiam le mani, arriva il cemento verde urbano. Frattamaggiore sarà più trafficata e più green che pria!
Semplifico, forse sono stato un po’ oscuro. Qui a Frattamaggiore è in atto un programma di ribaltamento della realtà che tende ad ammantare tutto di verde. D’altro canto, temo che il fenomeno di queste quinte teatrali usate per nascondere il cemento che c’è dietro non si fermi alla mia ridente cittadina di 5 chilometri quadrati e 50mila automobili. I biglietti verdi fanno gola a tanti imprenditori, più o meno spregiudicati, ad ogni latitudine e ad ogni longitudine del vecchio continente. Dappertutto proveranno a venderci per ecologici abbattimenti e ricostruzioni che altereranno ulteriormente la densità edilizia delle nostre città (ovvero il rapporto tra aree libere e volumi edificati). L’eterna storia del pieno che fagocita il vuoto.
Peraltro, immagino che tutti questi costruttori rinverditi si avvarranno anche dei fondi europei dedicati alla benedetta transizione green e, nel caso, sono ben certo che continueranno a investire questi fondi per cementificare le città, per imbruttirle e per ingolfarle di auto e di spazzatura. Ma sarà spazzatura verde, e verdi saranno anche i gas di scarico, le cucchiaiate di calce e di bile e le colate di vomito e di cemento.
We are going to be green green green. Evergreen as we have never been…!
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Per capire meglio di cosa sto parlando, potete leggere questi panegirici in forma di articoli giornalistici redatti con toni così entusiastici da sembrare commissionati direttamente dalla schiera dei ricostruttori green di Frattamaggiore. Troverete elogi gonfi e stracolmi di discorsi sulla sostenibilità, sul risparmio energetico, sugli interessi della cittadinanza, sul verde que te quiero verde e sul bene pubblico e l’interesse collettivo (i post osannanti che girano da qualche settimana sul Faccialibro, invece, ve li risparmio; mi basta solo osservare che sono firmati da politici frattesi della vecchia guardia, riconvertiti anche loro al verbo green dopo anni e anni di cementificazione selvaggia perpetrata quando loro erano amministratori della cosa pubblica).
Curiosamente da questi articoli scopriamo che “il primo edificio a impatto zero di Frattamaggiore” sono due. Ormai è tutta una gara a chi ce l’ha più verde il pacco di cemento.
E tutto questo accade in una delle zone più cementificate dell’Italia e del mondo. Vergognoso primato.
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* Le scritte in corsivo della prima parte del testo sono tratte da 1984 di George Orwell.
** La seconda immagine è stata presa in prestito dalla pagina pubblica del partito di opposizione cittadina LiberiAmo Fratta. https://www.facebook.com/liberiamofratta/
*** I grafici sono presi dalla rete. Queste le fonti: il primo viene da truenunbers.it; il secondo viene dall’European Environment Agency ed il terzo dall’ISPRA, se non vado errato.
**** greenwashing s. m. inv. Strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo. (https://www.treccani.it/vocabolario/ nella sezione neologismi)
-Posted by aitanblog in immagini, invettive, riflessioni, vita civile
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piusolbiate · 5 years ago
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Solbiate Olona - Interventi per la ripresa economica
A seguito della Legge Regionale del 4 maggio 2020 n. 9 “Interventi per la ripresa economica”, il Comune di Solbiate Olona ha ottenuto un contributo di Euro 350.000,00, così come confermato dalla Delibera Giunta Regionale XI/3113 del 05.05.2020. Rilevato che il comune beneficiario del contributo può finanziare solo uno o più lavori pubblici (sono esclusi interventi in ambito sociale), e finalizzati alla realizzazione di opere in materia di: - Sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di strade, scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, abbattimento delle barriere architettoniche e interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e per la riqualificazione urbana; - Efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico di edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; - Rafforzamento delle infrastrutture indispensabili alla connessione internet, con particolare riferimento alla fibra ottica e alla realizzazione e ampliamento di aree “Free wi-fi”. Ritenuto sulla base del Documento Unico di Programmazione vigente, nonché del programma annuale delle opere pubbliche, procedere a destinare il contributo di Euro 350.000,00 per le seguenti opere: -efficientamento energetico del campo sportivo comunale, mediante la sostituzione dei corpi illuminanti delle torri faro con sistemi a LED, nonché l’installazione di un idoneo impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili; -efficientamento energetico della scuola secondaria A. Moro, mediante l’installazione di un idoneo impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché intervento di efficientamento impiantistico della centrale termica; L’Amministrazione Comunale intende finalizzare il contributo regionale alla voce “efficientamento energetico” con l’obbiettivo di migliorare, razionalizzare e quindi ridurre il bilancio energetico degli edifici comunali. Visto che il Comune di Solbiate Olona ha in corso, anche un investimento di ulteriori Euro 70.000,00 destinato all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, in particolare, un primo intervento riguarderà Via Matteotti, Via S. Anna, Piazza Gabardi, Piazza S. Gervaso, Piazza Marconi. Cimitero C.R.R di Via Combattenti dove i pali e le reti di alimentazione risultano già di proprietà esclusiva del Comune di Solbiate Olona. Inoltre, tramite convenzione con Infratel Italia, lo sviluppo della banda larga sul Territorio comunale per il 2021 connesso alla realizzazione di aree Wi-Fi, A questi obiettivi sono destinate le risorse finanziarie 2020, previste in bilancio pari a complessivi Euro 420.000,00 Altresì l’Amministrazione Comunale ha in fase avanzata lo sviluppo dei progetti esecutivi che riguarderanno la riqualificazione urbana di due aree, in particolare: -area ex pesa di via Patrioti (con nuova casetta dell' acqua); -realizzazione di un Parco Agricolo Urbano nella zona di via Padova, via Varese, via Vicenza;
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lavoripubblici · 9 months ago
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✅ Decreto Salva Casa: ok a tende e schermature solari in edilizia libera
🎙️ Il commento di Assotende alle novità sull'art. 6 del Testo Unico Edilizia: un passo in avanti per incentivare il risparmio energetico
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Superbonus: Confartigianato, a rischio 47mila posti di lavoro
(ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Risolvere, con un compratore di ultima istanza, il grave problema dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia e riattivare un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici”. E’ quanto sollecita il Presidente di Confartigianato Marco Granelli che…
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edilpepe · 2 years ago
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La crisi energetica e ambientale rappresentano una realtà sempre più urgente, è innegabile. Tuttavia pensiamo che fin troppo spesso se ne parli solo in termini catastrofisti, portando in questo modo le persone a immaginare un futuro senza speranze.Questo approccio comunicativo seppur perpetuato con l’intento di favorire l’emergere di una sempre maggiore consapevolezza ambientale nella popolazione, pare tralasci tutto l’altro lato della medaglia, riguardante le soluzioni già disponibili.La ricerca multidisciplinare condotta nell’ultimo ventennio ha permesso di sviluppare edifici altamente performanti sia sotto al profilo del risparmio energetico, sia sotto a quello della riduzione dei consumi.In questo articolo vogliamo portarti in un quartiere di una città ecosostenibile, immaginando di esserne un abitante.https://bit.ly/3WY405i...#blog #edilpepe #edilizia
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vorticimagazine · 2 years ago
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Comunità energetiche: obiettivo 2030
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Comunità energetiche: obiettivo 2030
In questi ultimi mesi, si parla moltissimo di risparmio energetico e obiettivi climatici, tra questi la riduzione del 55% delle emissioni di gas ad effetto serra, entro il 2030, con la creazione e la promozione delle comunità energetiche.Noi di Vortici.it ci domandiamo: siamo davvero pronti a questo cambiamento epocale o ci sono criticità? Vogliamo capirne di più, poichè siamo consapevoli come al riguardo, occorra un'informazione adeguata.
Comunità energetiche: obiettivo 2030 - archivio notizie di Vortici Magazine:
Le comunità energetiche: cresce lo scambio tra pari per l’ambiente Il presente approfondimento di Vito Coviello, Socio AIDR e Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica, certamente lungo, è meritevole d'attenzione, in quanto ci aiuta a orientarci nella comprensione di un pacchetto normativo europeo che tiene conto di diversi aspetti. Comunità Energetiche, siamo in linea con gli obiettivi climatici 2030? Vito Coviello, Socio AIDR e Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della LogisticaIl 29 giugno 2022 il consiglio europeo ha adottato il pacchetto “pronti per il 55%” che racchiude l’insieme degli orientamenti generali sulle riduzioni delle emissioni e sul loro impatto sociale. Il pacchetto ha l’obiettivo di revisionare, adeguandola, tutta la normativa UE per allinearla agli obiettivi climatici 2030 di riduzione del 55% delle emissioni di gas ad effetto serra. Il quadro normativo deve necessariamente essere molto equilibrato per garantire non solo la equa transizione dal punto di vista sociale ma, anche, la competitività dell’industria europea e la sua leadership nella lotta globale ai cambiamenti climatici. È iniziato un conto alla rovescia che richiederà un enorme impegno della commissione europea e di tutti gli Stati membri, considerato che mancano solo sette anni alla data obiettivo. Riguardo alle energie rinnovabili, il pacchetto Pronti per il 55% propone di aumentare al 40% la quota parte percentuale di energia rispetto al consumo complessivo. L’aumento dell’uso di energie rinnovabili dovrà essere raggiunto soprattutto in quei settori dove i progressi sono stati più lenti: trasporti, edilizia e industria. L’aumento dei prezzi delle energie non rinnovabili e le difficoltà di approvvigionamento, aggravate dal conflitto in corso in Ucraina, hanno accelerato la consapevolezza dei Paesi membri UE dell’urgente necessità di raggiungere il prima possibile l’autonomia energetica e, soprattutto, di accelerare verso la neutralità energetica. Ma come raggiungere l’indipendenza energetica e, a tendere, entro il 2050 anche quella dall’utilizzo di energie non rinnovabili? Se ne discute molto e tante ipotesi sono allo studio, ma per assicurare un futuro sostenibile al nostro Paese è davvero indispensabile abbandonare i luoghi comuni e uscire dagli schemi precostituiti. Se da un certo punto di vista potrebbe essere utile o, molto probabilmente, anche necessario esplorare nel transitorio la possibilità di implementare l’estrazione e lo sfruttamento di energie non rinnovabili interne per gestire altri futuri eventi geopolitici incontrollabili, non si deve nel contempo perdere ulteriore tempo nella gestione della transizione energetica verso l’utilizzo di energie rinnovabili. L’indipendenza energetica non deve, però, essere considerata come una assenza di legami tout court dal resto delle comunità, ma come una rete di connessioni vantaggiosa per tutti. È questa la ragione per la quale è necessario traguardare una indipendenza energetica interna del nostro Paese da raggiungere però in un contesto allargato all’UE, dove ciascun Paese sia una parte di un sistema di rete di connessioni e abbia la garanzia di non dover subire in futuro impatti negativi sul tema energetico a causa di eventi geopolitici avversi. Riguardo all’indipendenza energetica interna e, soprattutto, per gli obiettivi di indipendenza anche dalle energie non rinnovabili, c’è ancora molto lavoro da fare ed è urgente un rapido cambio di passo nella progettazione, sperimentazione e realizzazione delle soluzioni, passando anche attraverso un migliore utilizzo delle risorse destinate dal PNRR. È indispensabile un vero e proprio cambio di paradigma e, quindi, occorre una nuova modellizzazione del sistema di approvvigionamento energetico a cui affiancare un efficientamento dei consumi, per ridurre al massimo gli sprechi. Le fonti di energia rinnovabili sono disponibili da sempre: energia solare, energia eolica, energia geotermica, energia idroelettrica, energia da biomassa ed energia oceanica: purtroppo mancano ancora o non sono completamente disponibili ed accessibili, gli strumenti con cui produrre l’energia da tutte le fonti rinnovabili. Possiamo installare gli impianti fotovoltaici, le pale eoliche, le turbine ma siamo anche ben consapevoli che: - occorrono incentivi per avviare il processo di produzione su scala di modelli idonei al pieno sfruttamento delle energie non rinnovabili che nel loro ciclo di vita utilizzino attrezzature riutilizzabili e con smaltimento a impatto zero. - Occorre gestire il processo di transizione energetica con investimenti dedicati e tempi di esercizio in linea con gli obiettivi UE. L’Italia produce energia da fonti rinnovabili per circa il 18%: è una percentuale ancora molto bassa rispetto ad alcuni Paesi quali Islanda (86%), Norvegia (71,5%), Spagna (22%) e Germania (19,4%), ma è più alta rispetto alla Francia e al Regno Unito. In sintesi, c’è abbiamo tanto da lavorare e le date obiettivo (UE 2030 e 2050), non sono poi così lontane. A che punto è la normativa UE e nazionale che deve favorire la transizione energetica, anche attraverso lo sviluppo di comunità energetiche? Le direttive UE che riguardano le comunità energetiche sono due. La prima direttiva, RED II, Renewable energy directive 2018/2001, è stata approvata nel dicembre 2018, e chiarisce che la comunità energetica rinnovabile è un “ … nuovo soggetto giuridico basato sulla partecipazione aperta e volontaria di imprese, persone fisiche, enti o amministrazioni comunali..”. La comunità è un soggetto autonomo che deve essere effettivamente controllato azionisti, soci o membri situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. La mission delle Comunità energetiche rinnovabili (REC, CER) è di fornire “ .. benefici ambientali, economici o sociali ..” al livello delle comunità che le hanno costituite. La seconda direttiva , la IEM ovvero “ ..la Directive on common rules for the internal market for electricity 2019/944 …” , pubblicata a giugno 2019, ha successivamente introdotto la definizione di CEC, la Comunità energetica di cittadini. In Italia i riferimenti normativi sono: - il recepimento normativo avvenuto con decreto milleproroghe 02/2020, - il successivo documento di consultazione 112/20 elaborato dall’Autorità di Regolazione e adottato nell’aprile 2020 - la Delibera ARERA 318/2020 (agosto 2020) - il Decreto attuativo del MISE di settembre 2020 sull’autoconsumo collettivo e sulle comunità energetiche. - Il Decreto Legislativo 199/2021 che recepisce La Direttiva RED II entrato in vigore 15 dicembre 2021; - I Decreti FER 1, e FER 2 (quest’ultimo in bozza e in fase di revisione) che sono finalizzati all’incentivazione delle tecnologie più mature (FER 1) e a disciplinare gli incentivi necessari per realizzare impianti a Biogas, a Biomasse, geotermici ed Eolici Offshore. Tutta la normativa è finalizzata all’accelerazione del percorso di transizione energetica per raggiungere l’obiettivo di una crescita sostenibile con l’impiego di energia da fonti rinnovabili e in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione che, come in parte già anticipato, sono : -  -55% di emissioni entro il 2030 rispetto al 1990 - Zero emissioni nel 2050. La normativa Ue RED II (2018/2001 UE) ha disegnato la strada da percorrere e gli obiettivi da raggiungere: incentivi, regole, quadro giuridico e finanziario. Con il decreto 199/2021 si introducono alcune novità importanti quali, ad esempio: - l’aumento del perimetro delle CER che passa dalla cabina secondaria a quella primaria; - L’aumento di potenza massima del singolo impianto che passa da 200 e 1000 kWp; - Gli impianti eleggibili a partire dal 15.12.2021 e quelli esistenti, fino al 30% della potenza complessiva; - L’efficienza energetica, la ricarica dei veicoli elettrici e Building Automation. L’aumento del perimetro e della potenza consente di aumentare le categorie dei soggetti che potranno essere ammessi alla costituzione delle comunità energetiche: - più comuni o comunità montane potranno unirsi in un progetto di costituzione di comunità energetica; - un intero quartiere di una grande città che rientra nell’ambito di una cabina primaria nei limiti di potenza massima stabiliti, può avviare una comunità; - enti religiosi, enti di ricerca, settore terziario, le PMI e, ovviamente anche più famiglie e condomini potranno avviare iniziative in questa direzione. Comunità energetiche: obiettivo 2030 - la costituzione e le regole delle comunità energetiche Le comunità energetiche non possono avere come scopo principale il profitto e riguardo alle formule di costituzione, sono maggiormente indicate l’associazione non riconosciuta o la cooperativa. Gli impianti di produzione devono essere installati in un’area in prossimità dei consumatori, ad esempio il tetto per i condomini. L’energia prodotta deve essere condivisa tra i costituenti la comunità, favorendo in questo modo lo sviluppo di energia a km zero; ma se l’energia è prodotta in eccesso, può essere accumulata tramite sistemi di accumulo, per poi utilizzarla quando le fonti di energie rinnovabili non sono utilizzabili (p.e. la notte). Oltre alla possibilità di accumulo dell’energia prodotta dall’impianto, parte della produzione può essere immessa nella rete, riconoscendo alla comunità il valore economico. L’impianto non deve essere necessariamente di proprietà, ma può anche essere messo a disposizione da uno dei partecipanti o da un terzo; si possono fare convenzioni con i comuni o altri enti pubblici per avere un sostegno alle imprese di investimento per la realizzazione dell’impianto. Ogni socio della comunità dovrà avere un contatore intelligente (smart meter) che sia in grado di rilevare in tempo reale i dati relativi alla produzione, autoconsumo, cessione e prelievo dalla rete dell’energia.Per la messa in esercizio dell’impianto si deve presentare una istanza al Gestore dei Servizi energetici (GSE).L’istanza può essere presentata anche da una azienda esterna, se delegata a tale scopo.Le regole su come ripartire fra i membri i ricavi derivanti dall’energia prodotta sono interne a quelle di funzionamento della comunità energetica: regole che ciascuna comunità stabilisce liberamente attraverso un contratto di diritto privato. Le comunità energetiche possono essere associate anche ad un sistema di efficientamento energetico degli immobili (p.e. cappotto termico, infissi di nuova generazione, ..) che consentono di ridurre gli sprechi nell’utilizzo dell’energia, aumentando così gli impatti positivi sia di natura ambientale, sia in termini economici, perché si abbattono ulteriormente i costi. Il decreto legislativo 199/2021 del 15.12.2021 ha poi introdotto le modifiche che danno maggiore flessibilità alle comunità energetiche, e tra queste si segnala: - La possibilità di incrementare al 60% della copertura da fonti rinnovabili dei consumi energetici di edifici nuovi o soggetti a ristrutturazioni; - La facoltà di aumentare fino a 1 MV la dimensione dei singoli impianti (prima era limitata a 200 kW); - L’eliminazione del limite imposto dalla cabina secondaria, gli impianti di produzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili ora possono essere connessi alla rete elettrica attraverso la stessa cabina primaria (che corrisponde a circa 4 Comuni di piccole-medie dimensioni o a 2-3 quartieri di una grande città), a condizione che gli iscritti della comunità facciano parte di tale area. La diffusione delle comunità energetiche in Italia e nel Mondo L’Italia è in ritardo nella stesura dell’impianto normativo nazionale per le comunità energetiche rinnovabili che, invece, sono una realtà diffusa in molti Paesi del Nord Europa, in special modo in Germania, Danimarca e Paesi Bassi. Un esempio di comunità energetiche in Europa da assumere come riferimento potrebbe essere il l Bioenergy Village di Jühnde, in Germania. La comunità di questo comune tedesco si è dotata sin dal lontano 2004 di un impianto di cogenerazione a biogas da 700 kW e di una caldaia a legname di scarto da 550 kW con i quali genera il 70% del calore e il doppio dell’energia elettrica necessari a soddisfare il proprio fabbisogno. La guida ENEA riguardo alle comunità energetiche, stima che per il 2050 saranno 264 milioni di cittadini dell’Unione Europea che si uniranno al mercato dell’energia come PROSUMER (produttori e consumatori di energia) con la capacità di generare fino al 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva del sistema. Le comunità energetiche saranno quindi in grado di contribuire attivamente al raggiungimento della neutralità climatica. La transizione energetica verso le energie rinnovabili e la costituzione di numeri sempre crescenti di comunità energetiche necessitano di un forte piano di informazione e di formazione. La storia della nascita delle prime comunità energetiche in Italia risale alla fine dell’Ottocento con le prime cooperative sorte in località di montagna per garantirsi l’approvvigionamento energetico tramite la produzione locale. Si potrebbe citare a tal proposito la SEM - Società Elettrica in Morbegno, fondata in Valtellina nel 1897: questa società produce ancora oggi energia elettrica attraverso otto impianti idroelettrici con una potenza complessiva di 11 MW e un bacino di utenti di 13.000 unità. Se la storia delle prime comunità energetiche ci porta al lontano fine ‘800, non abbiamo poi fatto moltissima strada dopo i primi esperimenti; è ora il momento di accelerare fortemente nell’utilizzo di energie rinnovabili e le comunità energetiche possono svolgere un ruolo primario per il raggiungimento di tale obiettivo. Sarebbe auspicabile che le comunità energetiche diventino sempre più numerose, un vero e proprio ecosistema efficiente e sostenibile all’interno di una rete intelligente che garantisca sempre di più la continuità dei fabbisogni. La transizione energetica e il passaggio da CONSUMER a PROSUMER e al PROSUMAGELa normativa europea e il recepimento legislativo in ambito nazionale stanno creando le premesse per le comunità degli utenti per passare dal profilo di consumatore a quello di Consumatore-Produttore e, quest’ultimo, potrà anche accumulare energia fino a cedere la parte di energia che eccede i propri fabbisogni. Fin qui la normativa che ha riconosciuto il valore giuridico delle comunità, mettendo a disposizione i nuovi modelli per l’autoproduzione e l’autoconsumo energetico collettivo. La Crescita delle comunità sarà il volano per l’attivazione in esercizio di un enorme potenziale produzione di energia derivante da fonti rinnovabili e l’abbattimento delle emissioni di CO2 sarà la naturale conseguenza, insieme alla crescente autonomia dalle fonti energetiche non rinnovabili. È abbastanza evidente che sarà necessario avere una rete distribuita intelligente per produrre e consumare energia rinnovabile. La rete sarà molto diversa da quella attuale, pensata a suo tempo solo per la cessione dell’energie. Le smart grid, termine con cui si identificano queste reti intelligenti, dovranno abilitare i Prosumer con nuovi sistemi e soluzioni di Business Analytics che gestiranno la complessità del modello e ne aumenteranno l’efficienza. Il profondo cambiamento nel mercato dell’energia costringerà tutti gli operatori del settore ad accelerare nel processo di digitalizzazione e a ragionare sempre più in termini di data driven management. Anche nel mercato dell’energia condivisa il ruolo delle IT sarà, dunque, fondamentale e strategico: I vantaggi competitivi saranno sempre più legati alla capacità di mettere velocemente in relazione i dati e di analizzare le informazioni provenienti da più fonti per proporre soluzioni riguardo alle analisi predittive e alle indicazioni prescrittive. Ma siamo davvero già pronti? Possiamo davvero dare il via alla fase operativa della transizione energetica verso il nuovo modello che aprirà all’uso di energie rinnovabili e alle comunità energetiche? Sicuramente l’indipendenza energetica è oggi molto sentita perché dobbiamo mettere al riparo le nostre aziende e gli utenti consumatori dagli eventi politici che, come la guerra in Ucraina, sono incontrollabili. Purtroppo, però siamo ancora in una fase embrionale riguardo alle comunità energetiche, a causa dei ritardi sia legislativi sia della normativa tecnica di attuazione. Il Mite in applicazione del D.Lgs. 199/2021 aveva predisposto nel marzo 2022 una bozza di decreto (FER 2) con l’obiettivo di sostenere la produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili, tramite la definizione di incentivi che siano da stimolo ad aumentare la produttività e la competitività in questo settore e contribuiscano agli obiettivi di decarbonizzazione 2030. Cosa prevedeva la bozza del decreto FER2 ? Il Ministero della Transizione ecologica, con lo schema di Decreto "Fer2", aveva previsto la concessione di agevolazioni finalizzate all'aumento della produzione di energia a ridotto impatto ambientale nonché al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Erano stati previsti incentivi per la realizzazione di impianti innovativi e a ridotto impatto ambientale alimentati a: - eolico off-shore. - solare termodinamico con limite di potenza di 5.000 kW; - geotermico-elettrico; - biogas e biomasse, con il limite di potenza di 300 kW; Nella bozza è fatto carico a chi dovrà progettare e realizzare di: - avere un titolo che abiliti alla costruzione e alla messa in esercizio degli impianti - redigere un preventivo di connessione alle reti dell’impianto - rispettare i requisiti minimi ambientali e prestazionali riportati nel decreto. Riguardo all’accesso alle agevolazioni, si prevedeva la partecipazione a procedure pubbliche competitive, bandite dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) nel periodo dal 2022 al 2026. Le Regioni hanno espresso un parere condizionato sul decreto FER 2 nel corso della conferenza unificata del 28 settembre u.s. Read the full article
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dettaglihomedecor · 2 years ago
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L’azienda Centro Italia partecipa al Festival del Verde e del Paesaggio 2023
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È un evento che ogni anno richiama migliaia di artisti, architetti, creativi o semplicemente appassionati di case e giardini: il Festival del Verde e del Paesaggio. Giunto alla sua XII edizione, è una delle maggiori manifestazioni italiane dedicate a edilizia e architettura ecosostenibili, che veicolano una nuova concezione del vivere urbano, strettamente connesso alla natura. Ogni anno arrivano professionisti da diverse aree del Paese per esporre opere e progetti in un contesto stimolante e innovativo, raccolto nella preziosa cornice dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Fra le numerose aziende partecipanti, l’edizione 2023 dell’evento vede un’eccellenza italiana nel settore delle installazioni outdoor: Centro Italia ([email protected] – Numero verde: 800931931), azienda attiva dal 1987 che ha fatto della realizzazione di piscine, pergotende e arredi per esterni un business vincente e costantemente in crescita.
Storia e identità di Centro Italia
Centro Italia avvia la propria attività nel 1987 come ditta individuale, volta alla fornitura di servizi a piccole realtà locali. Nel tempo, il marchio ha acquisito sempre maggiore riconoscibilità fino a costruire un’identità solida e definita, che ad oggi rappresenta una garanzia indiscussa nel settore piscine e wellness. Al momento attuale, il bagaglio di esperienze di Centro Italia vanta la collaborazione con svariati hotel, impianti sportivi e centri benessere luxury. Con la nascita della divisione Centro Italia Yachting®, l’azienda allarga il proprio campo d’azione iniziando a progettare e realizzare piscine e aree wellness esclusive a bordo di yacht, navi da crociera e imbarcazioni di lusso. Con questa ulteriore ramificazione della propria attività, Centro Italia associa il proprio nome al settore nautico, consolidando la propria reputazione di azienda impegnata in progetti di classe.
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Un’azienda attenta all’impatto ambientale
Centro Italia rivendica la propria attenzione nei confronti dell’ambiente progettando soluzioni innovative per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle strutture realizzate. Le piscine destinate ad abitazioni private, centri benessere e impianti sportivi vengono studiate con l’obiettivo di minimizzare gli sprechi di energia. La stessa attenzione viene riservata persino agli accessori per la manutenzione delle piscine. Ad esempio, uno dei partner dell’azienda è Dolphin, che offre pulitori automatici per piscine ad alte prestazioni che garantiscono il risparmio energetico, al quale si aggiunge il fatto che filtrazione dell’acqua in più permette di ridurre i prodotti chimici fino al 30%. Inoltre, la divisione Centro Italia Yachting® del Gruppo Centro Italia è una delle poche del settore ad aderire alle normative Rina, attraverso le quali si punta a ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni grazie all’impiego di soluzioni tecniche mirate. Tutto questo è possibile grazie alla volontà di un team in costante aggiornamento per rendere le piscine più efficienti sotto il profilo energetico. Infatti, l'azienda individua le soluzioni più convenienti per la natura e per i clienti, che si tratti di prediligere l’illuminazione a LED della piscina o di installare un’elettropompa a induzione al posto di una a motore elettrico. Per queste ragioni, Centro Italia si guadagna un posto più che meritato nel contesto del Festival del Verde e del Paesaggio. La manifestazione punta proprio a valorizzare l’operato di aziende come questa per sensibilizzare imprese e cittadini verso la transizione energetica. Nel paragrafo seguente si approfondisce la storia del Festival e si presentano le principali attività che è possibile svolgere nell’edizione del 2023.
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Festival del Verde e del Paesaggio: storia e programma della XII edizione
Il Festival del Verde e del Paesaggio debutta nel 2011 grazie all’iniziativa di un gruppo di professionisti appassionati. I primi progetti vedono il coinvolgimento di gruppi di autori per la realizzazione di installazioni paesaggistiche, il concorso di progettazione dei balconi, la mostra-mercato per raccontare il “vivere fuori” con vivaisti, espositori e designer per esterni. Dopo il successo della prima edizione, gli eventi degli anni seguenti si arricchiscono aggiungendo nuove sezioni per diventare più riconoscibile anche agli occhi delle nuove generazioni. Nascono così nuovi appuntamenti chiave. Arrivano i talks, dialoghi a più voci che mescolano persone e storie diverse, tutte ispirate al vivere metropolitano. Nasce il Minifestival per i bambini, un invito ad avvicinare i più piccoli al complesso mondo della natura con un ricco programma di laboratori, letture, giochi, cacce al tesoro. Nel 2016 vengono avviati i workshop della Scuola del Verde, una scuola di giardinaggio che con un approccio multidisciplinare esplora il regno naturale attraverso diversi linguaggi, tutti connessi ai principi ecologisti e biofili. Archiviata la suggestiva esperienza dell’edizione virtuale del 2020, il Festival torna all’Auditorium dopo due anni con una nuova serie di workshop, espositori e produttori.
Novità edizione 2023
Nel 2023 il Festival, che tradizionalmente si svolge nel terzo fine settimana di maggio, viene anticipato al primo weekend di aprile. La location è sempre il prestigioso palcoscenico dell’Auditorium Parco della Musica. In questa XII edizione il Festival si interroga sul concetto di Abitare attraverso un percorso espositivo nei giardini pensili dell’Auditorium. E' previsto un programma di talks che ruota attorno al concetto di “città felice” per ragionare sugli scenari dell’abitare del futuro in relazione al verde in città. E ancora, tantissimi workshop creativi per apprendere curiosità sulla botanica o imparare a fare piccole opere d’arte naturali fai da te. Il tutto passeggiando tra i progetti in esposizione facenti capo ai tanti concorsi creativi come “Avventure creative” o “Balconi per Roma”.
Scoprite Centro Italia al Festival del Verde e del Paesaggio: tutte le informazioni utili
Il Festival del Verde e del Paesaggio 2023 si svolgerà nell’Auditorium Parco della Musica di Roma  il 31 marzo, il 1° e il 2 aprile. L'orario di apertura è dalle 10:00 alle 19:00. La zona è facilmente raggiungibile con i bus 168, 53, 910 e 982 o con la metro A. È possibile scegliere tra varie formule per l’acquisto dei biglietti (disponibili anche online), dall’ingresso per una giornata all’abbonamento per tre giorni. Ogni giorno lo stand di Centro Italia sarà pronto ad accogliervi con esposizioni di marchi prestigiosi. Tra questi vi segnaliamo Softub, Talenti, Corradi e Modulart, tutte eccellenze nei settori wellness e outdoor. Read the full article
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telodogratis · 3 years ago
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Così l'economia circolare entra nelle nostre case
Così l’economia circolare entra nelle nostre case
AGI – Risparmio energetico, benessere sociale tra il vicinato, utilizzo del tetto per generare energia rinnovabile condivisa, giardini sulle facciate come isolante termico, spazi per lavanderie comuni nei sottoscala. Sono gli obiettivi e i contenuti dell’”architettura circolare” secondo i criteri e la filosofia della nuova edilizia residenziale. Più che ormai attuali dopo l’impennata del prezzo…
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Con la nostra clientela edilizia ed immobiliare stiamo assistendo ad una vera e propria corsa alle ristrutturazioni degli immobili che è dovuta alla pandemia: la ricerca di maggiori spazi e di risparmio energetico, unitamente alle agevolazioni governative, sta spingendo sempre più costruttori e imprese addette ai lavori a migliorare radicalmente la qualità degli alloggi. #csccompagniasvizzeracauzioni (presso Chiasso, Switzerland) https://www.instagram.com/p/CWSdK6CNqds/?utm_medium=tumblr
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